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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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per quanto riguarda la ricerca scientifica. Dal momento che noi conosciamo qualcosa <strong>di</strong><br />

biologia, <strong>di</strong> tecniche intorno alla biologia, siamo in qualche modo legittimati a farne uso.<br />

Maria: Lei ha parlato molto <strong>di</strong> autonomia del pensiero nel campo dell’etica. Io volevo<br />

chiederle: questa libertà che viene molto riven<strong>di</strong>cata, specie in questo periodo, e viene<br />

molto gridata contro questa legge, non nasconde in gran parte degli interessi economici<br />

<strong>di</strong> molte case farmaceutiche? E poi il fatto <strong>di</strong> applicare questa libertà totale, in un certo<br />

senso, all’ingegneria genetica, non può dare spazio, magari non adesso nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

ma in un futuro, a una soluzione genetica? E, soprattutto, lei ha parlato molto<br />

dell’autonomia dell’etica, però se l’etica rimane totalmente autonoma, senza alcun<br />

principio, non si rischia anche contemporaneamente che <strong>di</strong>venti una misera opinione?<br />

Ognuno ha la propria opinione, ognuno pensa quello che vuole, ognuno fa ciò che vuole.<br />

Prof. Lecaldano: Ringrazio tutti e anticipatamente mi scuso perché non riuscirò a<br />

rispondere in maniera adeguata a alle numerose domande tutte interessanti. Ho segnato<br />

otto <strong>di</strong>stinte domande e movendo da esse faccio qualche ulteriore riflessione. Rispondo<br />

alla domanda della prof.ssa Fierro, che un po’ mi sembra quella su cui siete poi tornati<br />

più volte. Ho molto insistito che la moralità e l’etica sono una questione <strong>di</strong> autonomia.<br />

Naturalmente questo punto va spiegato. Anche perché nei vostri interventi c’è stata<br />

una serie <strong>di</strong> obiezioni al fatto che io mettessi in primo piano questa autonomia<br />

personale, questa autonomia in<strong>di</strong>viduale. Chiarisco subito che l’autonomia sulla quale io<br />

insisto è l’autonomia che riguarda prevalentemente le scelte fatte nell’ambito della<br />

moralità, nell’ambito della moralità personale. Nel sostenere questa concezione seguo<br />

una linea impersonata da una serie <strong>di</strong> classici del pensiero filosofico, una linea <strong>di</strong><br />

pensiero che comprende , sia pure con qualche <strong>di</strong>versità, autori quali Hume, Kant, Mill.<br />

Questi pensatori sono alcuni <strong>di</strong> quelli che nel passato hanno lavorato su questo concetto.<br />

Nella bioetica, per quanto io insista molto sulla novità dei problemi <strong>di</strong> cui si occupa la<br />

bioetica, però dal punto <strong>di</strong> vista delle impostazioni generali, dal punto <strong>di</strong> vista, <strong>di</strong>ciamo,<br />

delle concezioni e soluzioni, non si fa altro che riprendere e rielaborare vecchie teorie<br />

nelle quali già si faceva valere la libertà morale. Affrontiamo un tipico problema della<br />

bioetica , o almeno provo ad affrontarlo in prima persona . Mi sembra si possa dare per<br />

scontato che rientra nella sfera della mia libertà la la scelta su come mi devo curare,<br />

che tipo <strong>di</strong> cura devo fare. Su questo penso vi sia un certo accordo,: <strong>di</strong> fronte<br />

all’alternativa se fare o non fare un’operazione che potrebbe essere invalidante , mi si<br />

riconosce il <strong>di</strong>ritto a scegliere. Nessuno in Italia misconoscerebbe una cosa <strong>di</strong> questo<br />

genere, che una persona come me dovrebbe essere lei a stabilire se accettare o non<br />

accettare una certa cura, od’operazione, etc. Questa è una scelta personale, con essa<br />

siamo al centro delle questioni della bioetica, questa è un’area <strong>di</strong> libertà morale<br />

in<strong>di</strong>viduale. È anche vero che, probabilmente, io, se non sono un egoista e un<br />

superficiale, nel momento in cui sceglierò, dovrò cercare, e non potrò non farlo, <strong>di</strong><br />

tenere conto del fatto che ho figli, una moglie, che ho dei doveri e delle responsabilità.<br />

Questo esempio può essere dunque utile per capire che quando parlo <strong>di</strong> autonomia<br />

morale, <strong>di</strong> libertà morale, intendo riferirmi ad una sfera <strong>di</strong> libertà come quella<br />

chiamata in causa nelle cure che non perde <strong>di</strong> vista anche i nostri doveri e responsabilità<br />

verso gli altri. Proprio su <strong>di</strong> una libertà così intesa si può fondare un <strong>di</strong>ritto ad una<br />

libertà che si estende fino ad una qualche pretesa da parte mia <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre del modo in<br />

cui morirò. Pensiamo appunto alla fine della vita , poniamo ancora per avere una<br />

prospettiva personale alla fine della mia vita. Può capitarmi che a causa <strong>di</strong> qualche<br />

grave malattia venga attaccate a delle macchine vicarianti alcune delle mie funzioni<br />

vitali e, attaccandomi a macchine, mi teniate in vita contro il mio volere , perché del<br />

tutto legittimamente trattandosi della mia morte (una scelta che vale per me e che

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