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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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coppia un domani ci saranno dei problemi, quel padre un domani potrà <strong>di</strong>re: “Questo<br />

figlio mi sta dando dei problemi, non è mio figlio”. Tutto questo può incidere, può<br />

essere una ragione tale da frenare, da portare a un ripensamento? Non è più logico<br />

adottare un bambino, ed essere insomma in posizione <strong>di</strong> parità fra i due coniugi? Ecco,<br />

vorrei proprio che mi <strong>di</strong>cesse il suo parere, grazie.<br />

Prof.ssa Fierro: Ancora, potete venire a formulare domande, così il professore ne segna<br />

almeno tre e poi comincia a rispondere. Vieni, Federico. Poi c’è il prof. Carini.<br />

Federico: Buongiorno, sono Federico. Lei ci ha proposto tanti casi particolari e ha<br />

parlato poi successivamente <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto morale che deve regolare il comportamento e<br />

l’avvenire <strong>di</strong> tutti questi casi. Qual è il principio che deve portare alla formulazione <strong>di</strong><br />

questo <strong>di</strong>ritto morale? Come si fa a trovare un <strong>di</strong>ritto che poi possa essere applicato in<br />

tutti questi casi così particolari che hanno delle variabili <strong>di</strong>verse l’uno dall’altro? Grazie.<br />

Prof. Carini: Io vorrei accennare a un problema molto complesso che è quello della<br />

sperimentazione sugli embrioni. Le chiedo se le posizioni dei cattolici e dei laici, che<br />

appaiono assolutamente irriducibili (in quanto i cattolici considerano l’embrione come<br />

portatore <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> vita assolutamente originario e irripetibile, perché viene da<br />

Dio, e invece i laici una entità biologica), potrebbero in qualche modo trovare un punto<br />

<strong>di</strong> congiunzione, <strong>di</strong> contatto nelle tesi avanzate dalla teologia americana, ad esempio<br />

dal teologo Norman Ford (che lei cita nel suo volume),1 il quale ritiene che si possa<br />

ipotizzare una fase preembrionale, tra il primo e il quattor<strong>di</strong>cesimo giorno. In qualche<br />

modo mi sembra che egli apra una prospettiva d’incontro a queste due posizioni, quella<br />

laica e quella cattolica, che mi sembrano assolutamente irriducibili. Poiché, se per i<br />

cattolici si può accettare il fatto che l’embrione è già persona in quanto portatore <strong>di</strong> un<br />

progetto <strong>di</strong> vita, questa posizione però potrebbe chiudere la porta alla ricerca<br />

scientifica che è molto promettente nel caso <strong>di</strong> malattie degenerative molto gravi come<br />

l’Alzheimer, il Parkinson o le malattie car<strong>di</strong>ovascolari, che sono socialmente molto<br />

incidenti. Grazie.<br />

Gabriele: Io sono rimasto molto colpito da una parte del suo <strong>di</strong>scorso, in cui affermava<br />

che non può essere un’autorità a stabilire per noi ciò che è giusto e ciò che è bene.<br />

Quin<strong>di</strong> lei ammette la possibilità <strong>di</strong> una scissione, <strong>di</strong> una contrad<strong>di</strong>zione fra la legge<br />

morale in<strong>di</strong>viduale, fra il “tu devi” dell’in<strong>di</strong>viduo e invece la legge dello Stato, e quando<br />

c’è questa contrad<strong>di</strong>zione l’in<strong>di</strong>viduo deve obbe<strong>di</strong>re alla propria legge morale e<br />

<strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>re, se è il caso, all’autorità, <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>re, se è il caso, allo Stato, ribellarsi, se è<br />

il caso, allo Stato. Ecco, a me sembra che questo ammetta: 1) forse anche l’anarchismo,<br />

2) in ogni caso la possibilità che possa essere giusto ribellarsi o fare rivoluzioni o cose<br />

del genere, quando la legge dello Stato entra in qualche modo in contrad<strong>di</strong>zione con la<br />

legge dell’in<strong>di</strong>viduo. In realtà queste coincidono, e poi secondo me è sbagliato <strong>di</strong>re che<br />

bisogna fare ciò che or<strong>di</strong>na l’autorità perché è giusto, ma una cosa, poiché l’ha or<strong>di</strong>nata<br />

l’autorità, è giusta. È questo, semmai, il ragionamento da fare secondo me.<br />

Prof.ssa Fierro: Il professore vuole segnare un’altra domanda, poi magari risponde un<br />

po’ adesso e un po’ dopo.<br />

Valerio: Salve, io le volevo domandare questo. Lei ha parlato <strong>di</strong> libertà e scelta<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo, ma non ha mai affrontato il problema <strong>di</strong> come invece possano essere<br />

regolamentate tutte queste tecniche, queste novità, queste scoperte della biologia, etc.<br />

Assolutamente non ha affrontato il problema, ha parlato soltanto <strong>di</strong> morale, <strong>di</strong> etica

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