Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
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i Ra<strong>di</strong>cali in<strong>di</strong>rizzano una durissima lettera ai vertici <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>aset (Piero Vigorelli, Silvio e Piersilvio Berlusconi, Fedele<br />
Confalonieri), protestando per l’assai scarsa informazione sulla campagna referendaria (soltanto 7 ore su 2880 <strong>di</strong><br />
programmazione dal 4 maggio al 12 giugno, in onda per giunta all’alba o a notte fonda: vd. VIRGINIA PICCOLILLO,<br />
Referendum, lite sugli spot. La vigilanza: sono scorretti, in «CdS», 5 maggio 2005). I Ra<strong>di</strong>cali poi denunciano alla<br />
Procura della Repubblica la Rai, ripetendo una loro tra<strong>di</strong>zionale prassi, nella persona del <strong>di</strong>rettore generale dott. Flavio<br />
Cattaneo, con l’accusa <strong>di</strong> aver negato adeguati spazi informativi al referendum (la Rai replica che invece sono stati<br />
de<strong>di</strong>cati all’informazione su questo tema 82 minuti al giorno <strong>di</strong> trasmissioni: vd. GIULIO BENEDETTI, Spazi tv sul<br />
referendum, Cattaneo indagato, in «CdS», 6 giugno 2005).<br />
Si vota, infine, il 12 e il 13 giugno. Il risultato del “referendum <strong>di</strong> chi urla <strong>di</strong> più”, come l’aveva definito a gennaio il<br />
presago Gian Antonio Stella (Il referendum <strong>di</strong> chi urla <strong>di</strong> più, «CdS», 20 gennaio 2005), 87 è la sorprendente vittoria<br />
dell’astensione, nonostante prematuri squilli <strong>di</strong> tromba annunciassero, già prima della campagna elettorale, un notevole<br />
vantaggio per gli abrogazionisti (un troppo ottimistico sondaggio eseguito dalla SWG Srl-Trieste nel settembre 2004<br />
assegnava la maggioranza del 54% agli italiani votanti per l’abrogazione, vd. PAOLO FORCELLINI, Quella legge è da<br />
abolire, in «L’E», 23 settembre 2004, p.57). L’affluenza ai seggi è stata soltanto del 25,9% degli aventi <strong>di</strong>ritto al voto:<br />
non essendo stato raggiunto il quorum del 50% più uno il referendum non è stato <strong>di</strong>chiarato valido. Queste le<br />
percentuali ottenute dai singoli quesiti: il primo quesito (ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni) ha ottenuto sì per<br />
l’89,2% e no per il 10,8%, il secondo (norme sull’accesso alla fecondazione) sì per l’89,9% e no per il 10,1%, il terzo<br />
(<strong>di</strong>ritti dei soggetti coinvolti) sì per l’88,8% e no per l’11,2%, il quarto (fecondazione eterologa) sì per il 78,2% e no per<br />
il 21,8% (per quest’ultimo quesito la cifra dei sì più bassa rispetto agli altri tre rivela che sulla fecondazione eterologa ci<br />
sono stati consistenti dubbi anche tra i laici; i dati sono tratti da LORENZO SALVIA, Referendum fallito, al voto un<br />
italiano su quattro, in «CdS», 14 giugno 2005). Esultano ovviamente i <strong>di</strong>fensori della legge 40 (il card. Ruini elogia la<br />
saggezza del popolo italiano, vd. GIAN GUIDO VECCHI, Ruini: ora non chie<strong>di</strong>amo mo<strong>di</strong>fiche sull’aborto, in «CdS»,<br />
14 giugno 2005), mugugni e mestizia dominano il campo dei referendari.<br />
Spentisi i fuochi delle polemiche e il chiasso della propaganda, dopo la vittoria degli astensionisti «Famiglia<br />
Cristiana» invita conciliante ambo le parti a un confronto più rispettoso e costruttivo sui temi della vita, della malattia,<br />
della morte (vd. l’e<strong>di</strong>toriale Partiamo dal referendum per tornare al <strong>di</strong>alogo, in «FC», n.25 2005), ma i Ra<strong>di</strong>cali, che<br />
nelle <strong>di</strong>fficoltà si esaltano, preannunciano la nuova arma della <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza civile (FABRIZIO RONCONE, I ra<strong>di</strong>cali<br />
vanno all’attacco «Ora <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza civile», in «CdS», 14 giugno 2005) e qualche giorno dopo 110 me<strong>di</strong>ci scrivono al<br />
presidente Ciampi minacciando <strong>di</strong> non applicare la legge 40 (MARIOLINA IOSSA, Fecondazione, 110 me<strong>di</strong>ci pronti a<br />
<strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>re, in «CdS», 21 giugno 2005).<br />
Hanno scritto:<br />
Testo n. 1<br />
Card. Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI): la vita umana è sacra.<br />
(...) La sacralità della vita umana: chi tocca la vita umana entra nella sfera riservata della proprietà <strong>di</strong>vina e perciò il<br />
mestiere del me<strong>di</strong>co non è un mestiere qualunque, ma è un mestiere sacro in un senso molto profondo. La sacralità<br />
implica il dovere etico, cioè esclude l’oggettivazione della persona, la quale non <strong>di</strong>venta mai cosa <strong>di</strong>sponibile per scopi<br />
<strong>di</strong>versi da sé, ma è sempre sacra; la sacralità implica anche il dovere della professionalità, il dovere dell’arte e si oppone<br />
a ogni ciarlataneria. Non per caso intorno ai santuari <strong>di</strong> Asclepio si sono sviluppate le prime scuole me<strong>di</strong>che; l’Isola<br />
Tiberina, dal 293 a.C. santuario <strong>di</strong> Asclepio e centro <strong>di</strong> arte me<strong>di</strong>ca, ce ne offre un esempio proprio a <strong>Roma</strong>.<br />
Quanto più cominciamo oggi ad avanzare fino alle fonti più profonde della vita umana, tanto più urgente e in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong>venta<br />
la consapevolezza <strong>di</strong> questo carattere sacro dell’arte me<strong>di</strong>ca. Un agire puramente tecnico, utilitaristico finirebbe per condurre<br />
all’auto<strong>di</strong>struzione della <strong>di</strong>gnità umana. Quando invece l’arte sempre meglio dominata <strong>di</strong>venta espressione e strumento per il rispetto<br />
della <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong>vina della vita umana, l’agire del me<strong>di</strong>co partecipa alla <strong>di</strong>gnità dell’azione salvatrice del me<strong>di</strong>co <strong>di</strong>vino, secondo la<br />
parola: «Questa è l’opera più grande e più degna [...] <strong>di</strong> Dio: portare guarigione agli uomini».<br />
(Card. Joseph Ratzinger, La bioetica nella prospettiva cristiana, in «La Civiltà Cattolica», n.3390, 21 settembre 1991, p.474)<br />
Testo n. 2<br />
Card. Joseph Ratzinger (Papa Benedetto XVI): l’essere umano è persona fin dal primo istante della sua esistenza.<br />
La messa in atto dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> fecondazione artificiale ha reso possibili <strong>di</strong>versi interventi sugli embrioni e sui feti umani.<br />
Gli scopi perseguiti sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso genere: <strong>di</strong>agnostici e terapeutici, scientifici e commerciali. Da tutto ciò scaturiscono gravi<br />
problemi. Si può parlare <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto alla sperimentazione sugli embrioni umani in vista della ricerca scientifica? Quali normative o<br />
quale legislazione elaborare in questa materia? La risposta a tali problemi suppone una riflessione approfon<strong>di</strong>ta sulla natura e<br />
sull’identità propria – si parla <strong>di</strong> «statuto» - dell’embrione umano.<br />
87<br />
Le esagerazioni della campagna referendaria sono riassunte in GIAN ANTONIO STELLA, E si litigò su Erode e San Giuseppe, in «CdS», 12<br />
giugno 2005.