Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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5 dicembre i ricercatori Telethon, e il giorno dopo proibisce per legge di applicare quelle conoscenze (DANIELA MINERVA, Bavaglio alla scienza, in «L’E»,18 dicembre 2003). La legge suscita naturalmente il compiacimento dei cattolici, espresso dal presidente del Comitato Nazionale di Bioetica Francesco D’Agostino, il quale nota che il rispetto della vita in generale, e di quella nascente in particolare è un principio non cattolico, ma laico, condiviso da molti non credenti (FRANCESCO D’AGOSTINO, Fecondazione assistita, una buona legge “laica”, in «FC», n.8, 2004, testo n. 6). Il 2004 vede sostanziali progressi nella fecondazione artificiale (scienziati giapponesi e sudcoreani riproducono una femmina di topo per partenogenesi, ossia senza l’intervento maschile dello spermatozoo: ADRIANA BAZZI, Nato il primo mammifero senza papà, in «CdS», 22 aprile 2004) e nelle terapie con le cellule staminali (in un esperimento compiuto da ricercatori del Policlinico di Milano topi paralizzati dalla distrofia di Duchenne tornano a camminare dopo l’inoculazione di cellule staminali ricavate dal sangue umano: vd. MARIO PAPPAGALLO, Distrofia, muscoli riparati dalle staminali, in «CdS», 5 luglio 2004). 38 E mentre il presidente americano Bush respinge l’appello di 58 senatori e di Nancy Reagan, vedova del presidente Ronald Reagan, per la concessione di finanziamenti alle ricerche sulle cellule staminali (ENNIO CARETTO, Niente aiuti alle ricerche sulle cellule staminali. Bush delude Nancy Reagan, in «CdS», 16 giugno 2004), a metà del 2004 arriva da Londra la notizia che la Human Fertilisation and Embriology Authority (Hfea), l’ente governativo britannico deputato ad autorizzare le ricerche su tutto ciò che riguarda la riproduzione degli esseri umani, ha stabilito che gli esperti dell’Università di Newcastle potranno effettuare la clonazione di embrioni umani a scopo di ricerca terapeutica per malattie come il morbo di Parkinson, la sclerosi laterale amiotrofica, il morbo di Alzheimer, oggi incurabili (vd. EVA BENELLI, Londra, “sì” alla clonazione umana, in «Mes», 12 agosto 2004). La clamorosa decisione suscita l’ovvia condanna della Chiesa e giudizi contrastanti in seno al mondo scientifico italiano (vd. le significative e radicali divergenze tra Maurizio Mori, studioso di bioetica, e il presidente del Comitato Nazionale di Bioetica D’Agostino, in LUIGI PASQUINELLI, E in Italia gli scienziati si dividono, in «Mes», 12 agosto 2004); anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini si dichiara contraria alla creazione di embrioni umani per ricavarne cellule staminali, 39 mentre il giurista cattolico e presidente emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola ricorda che a nessun uomo è lecito usurpare un potere, quello di creare la vita, che appartiene solo a Dio (FRANCESCO PAOLO CASAVOLA, Ma solo Dio può dare nuova vita, in «Mes», 12 agosto 2004, testo n. 7). Il famoso oncologo ed ex ministro della Sanità Umberto Veronesi invece lamenta per l’occasione che l’Italia investa troppo poco nella ricerca sulle cellule staminali e profetizza che «l’inerzia del nostro Paese ci costringerà a rincorrere i traguardi che altri hanno raggiunto» (UMBERTO VERONESI, Libero clone in libero Stato, in «L’E», 26 agosto 2004, p.28). Sullo stesso settimanale condanna la clonazione inglese il prof. Angelo Vescovi, che dirige un gruppo di ricerca sulle cellule staminali nell’Istituto San Raffaele di Milano (colloquio con Angelo Vescovi di DANIELA MINERVA, Da laico vi dico: è una barbarie, in «L’E», 26 agosto 2004, testo n. 8). Nel mentre continua il dibattito sulla legge 40. Interviene sul quotidiano «La Repubblica» l’ex presidente del Consiglio sen.Giuliano Amato il quale, dopo aver notato che il peccato originale della legge 40 è la sua vistosa incapacità di mediare fra le legittime istanze della Chiesa e le complessive ragioni presenti nella società su un tema di grande rilievo etico, quale la fecondazione assistita, constatando «il crescere di contrapposizioni che la reciproca intolleranza rischia di rendere incompatibili» e la non incomponibilità delle questioni con cui le sia alimenta, ritiene che una legge giusta sia possibile, una legge che corregga le distorsioni di quella approvata e salvaguardi al contempo le ragioni che l’hanno ispirata, ed auspica una soluzione parlamentare che scongiuri lo scontro referendario 40 (GIULIANO AMATO, Fecondazione, una legge giusta è possibile, in «Rep», 12 ottobre 2004; posizione ribadita in GIULIANO AMATO, Ecco il testo di una legge equa, in «Rep», 13 novembre 2004, in occasione della presentazione di un nuovo disegno di legge sulla fecondazione assistita, 41 presentante elementi di novità rispetto alla legge 40: enunciazione del principio della tutela della dignità umana nei soggetti coinvolti, divieto di distruzione degli embrioni non utilizzati per fini procreativi e previsione della loro destinazione a ricerche con finalità terapeutiche previo consenso della coppia, estensione della Pma ai casi di portatori di gravi malattie infettive come l’Aids e di malattie genetiche ereditarie, apertura alla fecondazione eterologa per le coppie di coniugi o di stabili conviventi, crioconservazione degli ovociti fecondati e non utilizzati allo stadio di ootidi 42 ). 38 Sulle prospettive delle terapie con le staminali vd. PATRIZIA GIONGO, La vita appesa a una cellula, in «Newton», n.11, novembre 2004, pp.44- 52. 39 La Levi Montalcini poi si pronuncerà a favore del sì ai referendum e sarà spesso citata dai nemici della legge 40. Vd. una sua dichiarazione alla rivista «Newton » (n.5, maggio 2005, p.38), nella quale si dichiara altresì favorevole alla diagnosi preimpianto degli embrioni. 40 Quella di Amato è stata una delle poche, autorevoli voci levatesi per evitare ancora una volta la divisione dei cittadini in fronti contrapposti: «Non serve a nessuno che su una materia come questa vi sia un’Italia che vince e un’Italia che perde, giacché nella coscienza di ciascuno di noi non possono non essere compresenti, sia pure con accenti diversi, le ragioni di entrambe» (GIULIANO AMATO, Una legge giusta è possibile, in «Rep», 12 ottobre 2004). 41 Il testo del disegno di legge n.3220, intitolato “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, d’iniziativa dei senatori Amato, Soliani, Tonini e altri, e comunicato alla Presidenza il 18 novembre 2004, si può leggere in GIORGIO TONINI, La ricerca e la coscienza,cit., pp.159-177. 42 Con il nome di ootide si definisce il primo stadio dell’ovocita fecondato, in cui vi è solo un accostamento dei pronuclei maschile e femminile, che tuttavia conservano ciascuno i propri patrimoni genetici. Il concetto di ootide, per le implicazioni che comporta (quale forma di vita pre-embrionale non sarebbe suscettibile di acquisire la dignità di persona), non è però accettato dagli studiosi che si richiamano all’insegnamento della Chiesa e neppure da alcuni scienziati laici (critica il concetto di ootide VITTORIO SGARAMELLA, Gli embrioni e l’uso della scienza, cit. nel testo).

Intanto paesi come la Spagna e la Svizzera autorizzano la ricerca sugli embrioni umani. Il 29 ottobre un Real Decreto del governo Zapatero, segnalatosi per le sue iniziative legislative in senso contrario ai principi della Chiesa, 43 autorizza la ricerca sulle cellule staminali da embrioni in soprannumero. Si calcola che in Spagna vi siano attualmente circa duecentomila embrioni creati per le cure contro la sterilità e poi congelati: si potranno utilizzare quelli congelati da almeno cinque anni (MINO VIGNOLO, Ricerca sugli embrioni umani: il sì del governo Zapatero. Dura la reazione della Chiesa, in «CdS», 30 ottobre 2004). In Svizzera un referendum popolare approva definitivamente (con il 66,4% dei voti favorevoli) la legge che consente l’utilizzo di cellule staminali ricavate da embrioni soprannumerari creati per la fecondazione artificiale (VITTORE DE CARLI-MARIO PAPPAGALLO, Ricerca sugli embrioni. Via libera dalla Svizzera, in «CdS», 29 novembre 2004; significativo il commento di un intellettuale cattolico come Gaspare Barbiellini Amidei, il quale, ricordando che la disputa in Svizzera si è comunque mantenuta in forme ordinate e composte, elogia il pragmatismo elevetico, che ha deciso l’utilizzazione a fini di ricerca di embrioni comunque destinati alla distruzione: GASPARE BARBIELLINI AMIDEI, Né veleni né anatemi tra i due schieramenti, in «CdS», 29 novembre 2004). Ma quando è lecito usare gli embrioni per la sperimentazione biomedica, senza che ciò sia da considerarsi un delitto? Ovvero in che momento l’embrione è da considerarsi essere umano? La domanda comincia ad impegnare le riflessioni degli studiosi, man mano che cresce l’attenzione per i problemi etici sollevati dalla legge 40. Il prof. Vittorio Sgaramella, docente di biologia molecolare all’Università della Calabria, osservando che la scienza sottolinea, al contrario della Chiesa, 44 la gradualità dello sviluppo delle caratteristiche umanizzanti, ritiene che «come esseri nasciamo alla fecondazione, mentre come persone potremmo nascere quando, 5 giorni dopo il concepimento, il nostro genoma 45 pare diventi distintamente nostro» e ricorda che gli inglesi avevano scelto il termine di 14 giorni, allorché compare un abbozzo di sistema nervoso: prima questi “pre-embrioni” non sono ritenuti persone, ma esseri umani utilizzabili per la sperimentazione medica (VITTORIO SGARAMELLA, Gli embrioni e l’uso della scienza, in «Rep», 9 dicembre 2004, testo n. 9). Il mondo della cultura registra anche l’autorevole intervento del filosofo Emanuele Severino, il quale risponde alla domanda che divide laici e cattolici – da dove comincia la vita? – negando, sulla base del concetto aristotelico di “potenza”, che un uomo in potenza, qual è l’embrione, possa significare uomo in atto (EMANUELE SEVERINO, L’embrione e il paradosso di Aristotele, in «CdS», 1 dicembre 2004, testo n. 10): poiché, come afferma Aristotele, 46 «ciò che è in potenza è in potenza gli opposti», l’embrione contiene la possibilità dell’esser uomo, ma anche quella del non esser uomo, e se di esso si dice che è già uomo, si deve dire anche che è già non uomo. Non è affatto d’accordo il prof. Giovanni Reale, eminente studioso di filosofia antica, il quale contesta risolutamente l’interpretazione di Aristotele che Severino presenta per negare l’identità tra embrione ed essere umano (GIOVANNI REALE, L’embrione va difeso, è vita. Lo ha spiegato anche Aristotele, in «CdS», 6 gennaio 2005, testo n. 11; il prof. Reale in una successiva intervista, pur difendendo l’operato del card. Ruini, in specie la sua testimonianza della memoria del Cristo in tempi ostili al cristianesimo, si esprimerà per il voto, vd. l’intervista a Giovanni Reale di GIAN GUIDO VECCHI, «Voterò, ma difendo Ruini», in «CdS», 26 marzo 2005). L’espressione «ciò che è in potenza è in potenza gli opposti» si riferisce, precisa Reale, non alla sostanza, ma agli elementi accidentali che ineriscono alla sostanza, così come di un soggetto si dice che può essere sano, ma può anche essere malato, restando il soggetto medesimo identico a se stesso; inoltre il concetto di potenza non ammette deviazioni in senso formale e sostanziale, perciò, afferma Reale citando Aristotele, «ciò che si dice essere in potenza non può de iure non attuarsi in ciò di cui si dice essere in potenza». Sulla stessa pagina del quotidiano Severino ribatte, però, di essere stato equivocato: egli non intendeva mostrare che l’embrione non è un essere umano, ma che il concetto aristotelico di «potenza» costringe a negare che l’embrione sia un essere umano, sia pure potenziale (EMANUELE SEVERINO, No, secondo il pensiero occidentale definirlo così è contraddittorio, in «CdS», 6 gennaio 2005). Sul tema dell’embrione Severino si misurerà, poi, con il più autorevole esponente della Chiesa cattolica nel campo della bioetica, mons. Elio Sgreccia, in un confronto che si svolgerà nell’arco, si può dire, di quasi tutta la campagna referendaria. La Cassazione il 10 dicembre 2004 giudica legittimi i cinque quesiti referendari sulla procreazione assistita, sia quello proposto dai Radicali per abrogare l’intero testo legislativo sia i quattro mirati a punti specifici del testo, promossi da un fronte trasversale comprendente anche esponenti laici del centrodestra. La Corte Costituzionale ammette a sua volta i referendum, tranne quello dei Radicali per l’integrale abrogazione della legge n.40 (provocando, fra l’altro, le proteste della radicale Emma Bonino, che accusa la Corte di aver operato una scelta politica: LORENZO FUCCARO, Bonino: dalla Corte una scelta politica. È la prova che ormai regna l’illegalità, in «CdS», 14 gennaio 2005). 47 43 La più discussa delle quali è la legittimazione delle unioni omosessuali, con il connesso diritto all’adozione. La legge sui matrimoni e le adozioni dei gay, voluta dal premier socialista José Luis Zapatero e approvata alle Cortes il 21 aprile 2005 (suscitando l’entusiasmo dei militanti per i diritti degli omosessuali, ma anche la reazione della Chiesa locale, degli ambienti cattolici spagnoli e del Vaticano: vd. MINO VIGNOLO, «Nozze gay, è da nazisti impedire l’obiezione», in «CdS», 24 aprile 2005; ID., Nozze gay, il no dei sindaci conservatori, in «CdS», 27 aprile 2005) è stata definitivamente adottata in Spagna il 30 giugno, rinnovando entusiasmi, condanne e polemiche (vd. BRUNO BARTOLONI, La condanna del Vaticano: imbroglio contro la famiglia, in «CdS», 1 luglio 2005). 44 È noto che per la Chiesa l’embrione è un essere umano fin dall’inizio, in quanto riceve da Dio l’anima spirituale. Sulla posizione dei teologi, come il card. Gorge Cottier, vd. ENRICO NEGROTTI, I teologi: l’embrione? Ha già l’anima, in «Avv», 29 gennaio 2005. 45 Ossia l’insieme dei geni contenuti nel cromosoma di una cellula. 46 Aristotele, Metaph., 9,8. 47 In quanto, secondo l’esponente dei Radicali, la Corte non ha ammesso il referendum che avrebbe abrogato la legge e ha invece ammesso gli altri quattro, che sono parziali e sui quali potrebbero aprirsi trattative in Parlamento. Ma il prosieguo dei fatti smentirà le parole della Bonino: cadranno le

Intanto paesi come la Spagna e la Svizzera autorizzano la ricerca sugli embrioni umani. Il 29 ottobre un Real<br />

Decreto del governo Zapatero, segnalatosi per le sue iniziative legislative in senso contrario ai principi della Chiesa, 43<br />

autorizza la ricerca sulle cellule staminali da embrioni in soprannumero. Si calcola che in Spagna vi siano attualmente<br />

circa duecentomila embrioni creati per le cure contro la sterilità e poi congelati: si potranno utilizzare quelli congelati da<br />

almeno cinque anni (MINO VIGNOLO, Ricerca sugli embrioni umani: il sì del governo Zapatero. Dura la reazione<br />

della Chiesa, in «CdS», 30 ottobre 2004). In Svizzera un referendum popolare approva definitivamente (con il 66,4%<br />

dei voti favorevoli) la legge che consente l’utilizzo <strong>di</strong> cellule staminali ricavate da embrioni soprannumerari creati per la<br />

fecondazione artificiale (VITTORE DE CARLI-MARIO PAPPAGALLO, Ricerca sugli embrioni. Via libera dalla<br />

Svizzera, in «CdS», 29 novembre 2004; significativo il commento <strong>di</strong> un intellettuale cattolico come Gaspare Barbiellini<br />

Amidei, il quale, ricordando che la <strong>di</strong>sputa in Svizzera si è comunque mantenuta in forme or<strong>di</strong>nate e composte, elogia il<br />

pragmatismo elevetico, che ha deciso l’utilizzazione a fini <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> embrioni comunque destinati alla <strong>di</strong>struzione:<br />

GASPARE BARBIELLINI AMIDEI, Né veleni né anatemi tra i due schieramenti, in «CdS», 29 novembre 2004). Ma<br />

quando è lecito usare gli embrioni per la sperimentazione biome<strong>di</strong>ca, senza che ciò sia da considerarsi un delitto?<br />

Ovvero in che momento l’embrione è da considerarsi essere umano? La domanda comincia ad impegnare le riflessioni<br />

degli stu<strong>di</strong>osi, man mano che cresce l’attenzione per i problemi etici sollevati dalla legge 40. Il prof. Vittorio<br />

Sgaramella, docente <strong>di</strong> biologia molecolare all’Università della Calabria, osservando che la scienza sottolinea, al<br />

contrario della Chiesa, 44 la gradualità dello sviluppo delle caratteristiche umanizzanti, ritiene che «come esseri<br />

nasciamo alla fecondazione, mentre come persone potremmo nascere quando, 5 giorni dopo il concepimento, il nostro<br />

genoma 45 pare <strong>di</strong>venti <strong>di</strong>stintamente nostro» e ricorda che gli inglesi avevano scelto il termine <strong>di</strong> 14 giorni, allorché<br />

compare un abbozzo <strong>di</strong> sistema nervoso: prima questi “pre-embrioni” non sono ritenuti persone, ma esseri umani<br />

utilizzabili per la sperimentazione me<strong>di</strong>ca (VITTORIO SGARAMELLA, Gli embrioni e l’uso della scienza, in «Rep»,<br />

9 <strong>di</strong>cembre 2004, testo n. 9).<br />

Il mondo della cultura registra anche l’autorevole intervento del filosofo Emanuele Severino, il quale risponde alla<br />

domanda che <strong>di</strong>vide laici e cattolici – da dove comincia la vita? – negando, sulla base del concetto aristotelico <strong>di</strong><br />

“potenza”, che un uomo in potenza, qual è l’embrione, possa significare uomo in atto (EMANUELE SEVERINO,<br />

L’embrione e il paradosso <strong>di</strong> Aristotele, in «CdS», 1 <strong>di</strong>cembre 2004, testo n. 10): poiché, come afferma Aristotele, 46<br />

«ciò che è in potenza è in potenza gli opposti», l’embrione contiene la possibilità dell’esser uomo, ma anche quella del<br />

non esser uomo, e se <strong>di</strong> esso si <strong>di</strong>ce che è già uomo, si deve <strong>di</strong>re anche che è già non uomo. Non è affatto d’accordo il<br />

prof. Giovanni Reale, eminente stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> filosofia antica, il quale contesta risolutamente l’interpretazione <strong>di</strong> Aristotele<br />

che Severino presenta per negare l’identità tra embrione ed essere umano (GIOVANNI REALE, L’embrione va <strong>di</strong>feso,<br />

è vita. Lo ha spiegato anche Aristotele, in «CdS», 6 gennaio 2005, testo n. 11; il prof. Reale in una successiva<br />

intervista, pur <strong>di</strong>fendendo l’operato del card. Ruini, in specie la sua testimonianza della memoria del Cristo in tempi<br />

ostili al cristianesimo, si esprimerà per il voto, vd. l’intervista a Giovanni Reale <strong>di</strong> GIAN GUIDO VECCHI, «Voterò,<br />

ma <strong>di</strong>fendo Ruini», in «CdS», 26 marzo 2005). L’espressione «ciò che è in potenza è in potenza gli opposti» si riferisce,<br />

precisa Reale, non alla sostanza, ma agli elementi accidentali che ineriscono alla sostanza, così come <strong>di</strong> un soggetto si<br />

<strong>di</strong>ce che può essere sano, ma può anche essere malato, restando il soggetto medesimo identico a se stesso; inoltre il<br />

concetto <strong>di</strong> potenza non ammette deviazioni in senso formale e sostanziale, perciò, afferma Reale citando Aristotele,<br />

«ciò che si <strong>di</strong>ce essere in potenza non può de iure non attuarsi in ciò <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>ce essere in potenza». Sulla stessa<br />

pagina del quoti<strong>di</strong>ano Severino ribatte, però, <strong>di</strong> essere stato equivocato: egli non intendeva mostrare che l’embrione non<br />

è un essere umano, ma che il concetto aristotelico <strong>di</strong> «potenza» costringe a negare che l’embrione sia un essere umano,<br />

sia pure potenziale (EMANUELE SEVERINO, No, secondo il pensiero occidentale definirlo così è contrad<strong>di</strong>ttorio, in<br />

«CdS», 6 gennaio 2005). Sul tema dell’embrione Severino si misurerà, poi, con il più autorevole esponente della Chiesa<br />

cattolica nel campo della bioetica, mons. Elio Sgreccia, in un confronto che si svolgerà nell’arco, si può <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> quasi<br />

tutta la campagna referendaria.<br />

La Cassazione il 10 <strong>di</strong>cembre 2004 giu<strong>di</strong>ca legittimi i cinque quesiti referendari sulla procreazione assistita, sia<br />

quello proposto dai Ra<strong>di</strong>cali per abrogare l’intero testo legislativo sia i quattro mirati a punti specifici del testo,<br />

promossi da un fronte trasversale comprendente anche esponenti laici del centrodestra. La Corte Costituzionale ammette<br />

a sua volta i referendum, tranne quello dei Ra<strong>di</strong>cali per l’integrale abrogazione della legge n.40 (provocando, fra l’altro,<br />

le proteste della ra<strong>di</strong>cale Emma Bonino, che accusa la Corte <strong>di</strong> aver operato una scelta politica: LORENZO FUCCARO,<br />

Bonino: dalla Corte una scelta politica. È la prova che ormai regna l’illegalità, in «CdS», 14 gennaio 2005). 47<br />

43<br />

La più <strong>di</strong>scussa delle quali è la legittimazione delle unioni omosessuali, con il connesso <strong>di</strong>ritto all’adozione. La legge sui matrimoni e le adozioni<br />

dei gay, voluta dal premier socialista José Luis Zapatero e approvata alle Cortes il 21 aprile 2005 (suscitando l’entusiasmo dei militanti per i <strong>di</strong>ritti<br />

degli omosessuali, ma anche la reazione della Chiesa locale, degli ambienti cattolici spagnoli e del Vaticano: vd. MINO VIGNOLO, «Nozze gay, è da<br />

nazisti impe<strong>di</strong>re l’obiezione», in «CdS», 24 aprile 2005; ID., Nozze gay, il no dei sindaci conservatori, in «CdS», 27 aprile 2005) è stata<br />

definitivamente adottata in Spagna il 30 giugno, rinnovando entusiasmi, condanne e polemiche (vd. BRUNO BARTOLONI, La condanna del<br />

Vaticano: imbroglio contro la famiglia, in «CdS», 1 luglio 2005).<br />

44<br />

È noto che per la Chiesa l’embrione è un essere umano fin dall’inizio, in quanto riceve da Dio l’anima spirituale. Sulla posizione dei teologi, come<br />

il card. Gorge Cottier, vd. ENRICO NEGROTTI, I teologi: l’embrione? Ha già l’anima, in «Avv», 29 gennaio 2005.<br />

45<br />

Ossia l’insieme dei geni contenuti nel cromosoma <strong>di</strong> una cellula.<br />

46<br />

Aristotele, Metaph., 9,8.<br />

47<br />

In quanto, secondo l’esponente dei Ra<strong>di</strong>cali, la Corte non ha ammesso il referendum che avrebbe abrogato la legge e ha invece ammesso gli altri<br />

quattro, che sono parziali e sui quali potrebbero aprirsi trattative in Parlamento. Ma il prosieguo dei fatti smentirà le parole della Bonino: cadranno le

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