Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
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crioconservazione degli embrioni, del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzazione degli embrioni non più vitali a fini <strong>di</strong> ricerca me<strong>di</strong>ca, del<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ricorso alla fecondazione eterologa, anche quando sia l’unico rime<strong>di</strong>o all’infertilità del coniuge), che già<br />
aveva suscitato perplessità e critiche soprattutto da parte laica per la forte connotazione cattolica del progetto<br />
legislativo, 33 era stato concluso dalla votazione dell’11 <strong>di</strong>cembre 2003 al Senato, con la quale si approvava il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />
legge preventivamente “blindato” 34 (con 169 voti favorevoli, 92 contrari, 5 astenuti), reso poi definitivo con l’ultima<br />
votazione alla Camera il 19 febbraio 2004.<br />
L’approvazione definitiva della legge sulla fecondazione assistita estende il <strong>di</strong>saccordo e le <strong>di</strong>scussioni dalle aule<br />
parlamentari alla società civile, creando due schieramenti <strong>di</strong> opposte tendenze, che si richiamano a visioni della vita e<br />
giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> valore assolutamente antitetici. Alla sod<strong>di</strong>sfazione del centrodestra e della Chiesa (la posizione della Chiesa,<br />
privilegiante il principio della sacralità della vita umana, rispetto alle complesse questioni della bioetica, ci sembra<br />
emblematicamente espressa dall’attuale Pontefice Benedetto XVI in un suo scritto apparso sulla «Civiltà Cattolica» nel<br />
1991, testo n. 1; il card. Ratzinger è stato altresì l’estensore, nel 1987, del documento che ha ufficialmente fissato i<br />
principi del Magistero ecclesiale riguardo alla procreazione, Il rispetto della vita umana nascente e la <strong>di</strong>gnità della<br />
procreazione: concezione dell’embrione come persona fin dal momento del concepimento, condanna della <strong>di</strong>agnosi<br />
prenatale, degli interventi terapeutici e delle sperimentazioni che non rispettino la vita e l’integrità dell’embrione,<br />
condanna della produzione <strong>di</strong> embrioni umani a scopo <strong>di</strong> ricerca, della clonazione e della partenogenesi, condanna della<br />
procreazione artificiale eterologa e parziale rifiuto della omologa, testo n. 2) corrisponde la profonda irritazione delle<br />
opposizioni, culminata in aperte proteste e polemiche anche al loro interno. Si apre la battaglia per respingere la legge<br />
con l’iniziativa del referendum abrogativo promosso dai Ra<strong>di</strong>cali 35 e sostenuto dalle sinistre (Ds, Ver<strong>di</strong>, Pdci, S<strong>di</strong>,<br />
Rifondazione Comunista e parte della Margherita: vd. DARIA GORODISKY, Scontro sulla fecondazione, avanza il<br />
referendum, in «CdS», 12 <strong>di</strong>cembre 2003).<br />
Già il giorno successivo alla votazione in Senato dell’11 <strong>di</strong>cembre 2003 un commento del politologo Angelo<br />
Panebianco (ANGELO PANEBIANCO, Nel muro contro muro nessuno ha cercato i limiti ragionevoli, in «CdS», 12<br />
<strong>di</strong>cembre 2003) rileva i limiti ideologici con cui si sono affrontati in Parlamento, sia da parte cattolica sia da parte laica,<br />
i problemi connessi alla procreazione assistita e malamente risolti con quella che a suo giu<strong>di</strong>zio è una cattiva legge: i<br />
cattolici hanno puntato a una sorta <strong>di</strong> revanche dopo le sconfitte sul <strong>di</strong>vorzio e l’aborto, i laici non hanno compreso che<br />
riven<strong>di</strong>care il totale <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> scelta sul modo <strong>di</strong> avere figli porta rapidamente a forme <strong>di</strong> eugenetica (testo n. 3). Sullo<br />
stesso quoti<strong>di</strong>ano il filosofo Salvatore Veca stigmatizza, citando in un’intervista Locke e i padri del liberalismo, che il<br />
legislatore si sia <strong>di</strong>menticato in questa occasione <strong>di</strong> applicare il pluralismo («...quando si pongono questioni che<br />
chiamano in causa credenze sul significato della persona, della vita e della morte – i problemi ultimi delle nostre visioni<br />
etiche, religiose, culturali – il dato <strong>di</strong> fatto, piaccia o no, è quello del liberalismo. E tu, legislatore, non puoi fondarti su<br />
una credenza, quale che sia. So che è <strong>di</strong>fficile, ma devi aprire spazi <strong>di</strong> libertà a tutti, <strong>di</strong> “compossibilità” <strong>di</strong> scelta.<br />
Queste leggi non devono <strong>di</strong>re “tu devi” ma “se vuoi, puoi”; e fissare limiti in modo da non ledere la libertà <strong>di</strong> altri che<br />
non vogliono», intervista a Salvatore Veca <strong>di</strong> GIAN GUIDO VECCHI, Veca: la politica ha <strong>di</strong>menticato il pluralismo<br />
delle scelte, in «CdS», 12 <strong>di</strong>cembre 2003). Il giurista Stefano Rodotà nota che la legge approvata, intervenendo su un<br />
delicato problema <strong>di</strong> libertà <strong>di</strong> coscienza, statuisce principi non riconosciuti da tutti i citta<strong>di</strong>ni e appare pertanto<br />
con<strong>di</strong>zionata da un elevato tasso ideologico che inficia la sua accettazione sociale: sarebbe stato opportuno, per regolare<br />
una materia nella quale si scontrano valori confliggenti, ricorrere ad una normativa “leggera”, contemperando in un<br />
compromesso democratico il punto <strong>di</strong> vista dei laici e quello dei cattolici, o ad<strong>di</strong>rittura non legiferare affatto<br />
(STEFANO RODOTÀ, La bioetica tra leggi e ideologia, testo leggibile sul Sito Web Italiano per la Filosofia,<br />
all’in<strong>di</strong>rizzo www.lgxserver.uniba.it testo n. 4). 36 Chiara Valentini su «L’Espresso» apre il suo articolo, nel quale<br />
ricorda momenti poco decorosi del <strong>di</strong>battito parlamentare sulla proposta legislativa, lamentando che con l’avvento della<br />
legge 40 le donne italiane saranno tutte un po’ meno libere, anche le bambine delle elementari, che nel loro futuro «non<br />
avranno più il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> curare in modo civile quella malattia in continua crescita che è la sterilità» (CHIARA<br />
VALENTINI, L’utero non è più mio, in «L’E», 18 <strong>di</strong>cembre 2003, testo n. 5). 37 Daniela Minerva, sul medesimo<br />
settimanale, si chiede polemicamente se, approvando una legge che impe<strong>di</strong>sce la <strong>di</strong>agnosi preimpianto, non sia un<br />
Parlamento strabico quello che un giorno chiede <strong>di</strong> scoprire l’origine genetica delle malattie, come ha fatto ricevendo il<br />
33 Come quelle espresse da PIERO OSTELLINO (Non isoliamoci dall’Europa, in «CdS», 4 <strong>di</strong>cembre 2003) secondo cui «tradurre i principi morali<br />
della religione – che dovrebbero riguardare solo la coscienza in<strong>di</strong>viduale – in <strong>di</strong>ritto pubblico è sempre pericoloso per la salute della democrazia<br />
liberale, sia perché riduce la libertà <strong>di</strong> scelta del non credente; sia perché mortifica persino il pieno esercizio del libero arbitrio da parte del credente».<br />
34 Nell’imminenza della votazione in Senato il capogruppo <strong>di</strong> Forza Italia, sen. Renato Schifani, ha spe<strong>di</strong>to una lettera ai senatori azzurri, richiamando<br />
al rispetto della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> partito. La <strong>di</strong>scussione sui 18 articoli del testo <strong>di</strong> legge, le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> voto e il voto finale hanno avuto tempi<br />
contingentati, per volontà della maggioranza (vd. MONICA GUERZONI, Fecondazione, il governo accelera e blinda la legge, in «CdS», 10<br />
<strong>di</strong>cembre 2003).<br />
35 Tra i Ra<strong>di</strong>cali va ricordato il caso del presidente del partito, assurto a vero e proprio simbolo, Luca Coscioni, il quale, pur impe<strong>di</strong>to da una<br />
gravissima malattia, la sclerosi laterale amiotrofica, porta avanti con coraggiosa tenacia la sua battaglia contro la legge 40 in nome della libertà <strong>di</strong> cura<br />
e <strong>di</strong> ricerca scientifica. Su Coscioni vd. il profilo <strong>di</strong> CESARE FIUMI, Voglio essere libero <strong>di</strong> guarire, in «Magazine», suppl. «CdS», n.3, 20 gennaio<br />
2005, pp.8-13; vd. anche LUCA COSCIONI, Il referendum come impegno per il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> esistere <strong>di</strong>gnitosamente, in «Quaderni Ra<strong>di</strong>cali», n.90,<br />
marzo-aprile 2005, pp.55-57.<br />
36 Un’accurata analisi della legge 40 rispetto al principio <strong>di</strong> eguaglianza e al criterio <strong>di</strong> razionalità che dovrebbe guidare le scelte del legislatore è in<br />
ALFONSO CELOTTO, La legge sulla procreazione me<strong>di</strong>calmente assistita: profili <strong>di</strong> costituzionalità, in La fecondazione assistita. Riflessione <strong>di</strong><br />
otto gran<strong>di</strong> giuristi, pref. <strong>di</strong> Umberto Veronesi, I libri del Corriere della Sera, Milano 2005, pp.59-75.<br />
37 Della Valentini vd. il saggio-inchiesta La fecondazione proibita, con pref. <strong>di</strong> Stefano Rodotà, Feltrinelli, Milano 2004.