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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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<strong>Relazione</strong> sulla conferenza<br />

tenuta dal prof. Mons. Elio Sgreccia<br />

La conferenza ha inizio intorno alle ore 10; Monsignor Sgreccia chiarisce subito quale<br />

sarà il criterio che seguirà nell’affrontare il <strong>di</strong>battito.<br />

E’ necessario infatti procedere con il “cosiddetto passaggio triangolare” ovvero la<br />

focalizzazione dell’argomento attraverso:<br />

⇒ La descrizione scientifica dei fatti<br />

⇒ Le conseguenze provocate sulla persona.<br />

⇒ Problema etico –giuri<strong>di</strong>co<br />

La prima parte del Suo <strong>di</strong>scorso è <strong>di</strong> natura prettamente scientifica . Monsignore spiega<br />

come la procreazione artificiale sia un <strong>di</strong>stacco dal proce<strong>di</strong>mento naturale e spesso si<br />

attui nel caso in cui la coppia non può avere figli. La sterilità, è una patologia e sarebbe<br />

opportuno che biologi e scienziati stu<strong>di</strong>assero con più attenzione il motivo che rende una<br />

donna sterile e le cause che la presuppongono ad esserlo.<br />

Nell’analizzare la sterilità, infatti, spesso vengono chiamate in causa le con<strong>di</strong>zioni<br />

climatiche , le infezioni, farmaci non idonei al caso clinico e anche gli abusi sessuali.<br />

Osserva il Monsignore che, nell’ambiente scientifico, si tende ad attribuire scarso<br />

interesse all’indagine riguardo l’origine <strong>di</strong> tale patologia, dando, con i fon<strong>di</strong> a<br />

<strong>di</strong>sposizione, priorità a ricerche <strong>di</strong> altro genere. Il relatore affronta la questione della<br />

fecondazione artificiale e spiega le tecniche utilizzate, mettendo in evidenza i <strong>di</strong>versi<br />

meto<strong>di</strong>: si tratta innanzitutto, <strong>di</strong> trasferire il seme maschile all’interno degli organi<br />

genitali femminili; per fecondazione omologa si intende quella in cui il seme donato<br />

appartiene al partner della donna e eterologa nel caso in cui il seme maschile provenga<br />

da un donatore per lo più sconosciuto.<br />

In questo caso osserva il Monsignore ci sono due padri ; colui che ha donato il seme e il<br />

padre civile che riceverà il bambino , un figlio che non è il suo ( ma è davvero questo<br />

che fa la <strong>di</strong>fferenza?).<br />

Il donatore è spesso uno squattrinato, che sfrutta il sistema della donazione al solo<br />

scopo <strong>di</strong> lucro, basti pensare che una sola donazione può fecondare centinaia <strong>di</strong> donne<br />

ed a questo punto si possono verificare problemi <strong>di</strong> vario tipo (come l’incesto) anche se<br />

sono casi limite, ma, osserva il Monsignore, oggettivamente accertati soprattutto negli<br />

Stati Uniti dove già da tempo vengono eseguite queste tecniche.<br />

La seconda tipologia dell’inseminazione artificiale è la GIFT( Gamete intra falloppian<br />

trasfer) che consiste nel trasferimento del seme maschile insieme agli ovociti prelevati<br />

dai follicoli della donna me<strong>di</strong>ante aspirazione <strong>di</strong>rettamente nella tuba, tramite<br />

laparoscopia o laparotomia. Questa operazione richiede processi molto complessi in<br />

ospedale dove la donna è costretta a produrre almeno sei ovuli affinché vi sia una buona<br />

riuscita della tecnica, rischiando spesso la sindrome da iperstimolazione .<br />

Terza tipologia <strong>di</strong> fecondazione artificiale è la FIVET che sta ad in<strong>di</strong>care l’unione<br />

dell’ovicito e dello spermatozoo in “provetta” al <strong>di</strong> fuori del corpo femminile.<br />

Il Monsignore facendo un semplice esempio, spiega come è possibile a volte tramite<br />

queste tecniche, generare anche 10 embrioni che vengono inseriti nell’utero della donna<br />

e può succedere che soltanto uno attecchisca mentre gli altri che rimangono, vengono

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