Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
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A proposito, racconta il professore, negli U.S.A. viaggiando sull'autostrada ho visto un cartello: "vuoi scoprire se tua madre mente?"; è lo slogan di una pubblicità di un test di paternità "fai da te". È, infatti, possibile fare il test molto facilmente e a casa propria. Il professore ha affrontato poi due ultime questioni. La prima relativa alla vendita di parti del corpo. In India e in Turchia si possono comprare parti del corpo, a Vienna ci sono addirittura annunci sui giornali. È giusto o si rischia di giungere ad un cannibalismo dei ricchi verso i poveri? Un'altra questione interessante è quella relativa ai cip che permettono di identificare le persone che li portano. In un ospedale di Roma si sta lavorando su questa invenzione. Nelle discoteche si è già diffusa l'idea di impiantare cip nei clienti per poterli identificare velocemente, farli entrare senza fila e senza biglietto perché il costo sarà accreditato direttamente tramite la carta di credito. A questo punto è iniziata la seconda parte della conferenza, quella dedicata al dibattito. Delle tante domande che gli studenti hanno rivolto al professore ne riporto alcune: 1)L'utilizzo della tecnica della fecondazione assistita non potrebbe portare a disordini genetici? Quello che sappiamo è che fino ad ora non si sono mostrate differenze tra i bambini nati con la fecondazione assistita e quelli nati per via naturale. Può capitare che l' individuo nato per fecondazione assistita debba fare una cura per la quale siano indispensabili i dati dei genitori. Questo è un problema risolto, infatti, nei paesi dove questa tecnica è utilizzata è presente un registro con l'identità e i dati di tutti i donatori. È comunque possibile per il donatore mantenere l'anonimato. 2)Che ne pensa della possibilità di donare i sangue a pagamento? Ci sono alcuni paesi, per esempio negli U.S.A. dove il sangue si dona a pagamento. Io, dice il professore, non credo sia giusto. Per quanto riguarda il sangue e così gli organi c'è un divieto di fare del corpo umano del lucro. Non sono neanche convinto., continua il professore, che così si potrebbe avere più sangue. In Italia ad esempio è stata fatta una campagna per sensibilizzare la popolazione e da ultimo paese è diventato il secondo per la donazione degli organi. 3)Vorrei avere un chiarimento sulle modalità della cosiddetta "maternità di sostituzione". In alcuni stati è possibile effettuarla se non vi è un corrispettivo economico, bensì solo solidarietà tra donne. In altri stati è a pagamento, però la donna che presta l'utero al termine della gravidanza può decidere di tenere il bambino e restituire i soldi. In altri paesi ancora, la donna che presta l'utero è obbligata a dare il bambino. Personalmente, dice Rodotà, sono molto ostile a questa pratica. Annachiara S.
Relazione sulla conferenza tenuta dal prof. Mons. Elio Sgreccia Il progetto culturale, che ormai costituisce una tradizione da alcuni anni a questa parte nel nostro liceo, è stato per noi ragazzi ancora una volta l’occasione di approfondire tematiche che ci riguardano da vicino perché attuali, profonde e caratterizzate da un notevole risvolto esistenziale, così come di confrontarci su di esse, con l’aiuto di autorevoli personaggi del settore. Nell’ultima conferenza del ciclo di quest’anno, dedicato alla bioetica, è stato invitato il prof. mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita nonché insegnante all’Università Cattolica e membro del Comitato Nazionale di Bioetica, per esporre la posizione della Chiesa Cattolica in merito soprattutto alle pratiche della fecondazione artificiale; nelle conferenze precedenti erano intervenuti relatori “laici” che aderiscono alla corrente cosiddetta “relativistica” o del pensiero debole, per esporre gli aspetti generali, scientifici e giuridici delle questioni relative alla bioetica; Sgreccia è uomo di Chiesa, e perciò chiamato a illustrare un punto di vista “religioso”. Non è stato quindi invitato alcun laico “pro-life”, come si dice nel gergo (lett.: a favore della vita), ad esempio, per fare alcuni nomi su tutti, il Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, prof. Francesco D’Agostino, o il maggiore esperto italiano di cellule staminali, dott. Angelo Vescovi, agnostico, ma il monsignore Sgreccia. Nonostante ciò sia stato interpretato da alcuni come una manipolazione, personalmente sono del parere che la conferenza non sia stata per nulla pilotata; anzi, il monsignore si è spinto assai oltre il suo compito previsto, soffermandosi per oltre cinquanta minuti, sui sessanta della durata complessiva della sua relazione, sull’aspetto puramente scientifico-statistico delle tecniche della procreazione “assistita”, riservandosi solamente dopo di ciò la facoltà di esprimere un giudizio morale, spiegando poi il modo e le ragioni per cui la Chiesa si è pronunciata in materia contro qualsiasi utilizzo di tali pratiche. Il tutto senza toccare direttamente il caso dell’attuale legislazione italiana al riguardo, prossimamente soggetta a un’interrogazione referendaria. A seguito dei convenevoli e dei ringraziamenti, all’inizio della sua relazione ha proposto di impostare il discorso con l’ausilio figurativo di un triangolo toccato sui vertici dalle questioni relative alla bioetica. I vertici da considerare sono la Scienza, l’Antropologia, e venendo alla prassi, il problema etico-giuridico. Dopo aver accennato alla problematica dei casi crescenti di sterilità (da intendersi o meno come patologia) e aver pronunciato un invito a migliorare la prevenzione in questo campo, ultimamente trascurata anche per gli altissimi interessi economici coinvolti, ha elencato le varie tecniche oggi utilizzate per procedere ad una fecondazione artificiale (AI, GIFT, FIVET, X -e clonazione), evidenziando da una parte i rischi per la salute della donna che vi si sottopone (dalla sindrome da iper-stimolazione fino alla stessa morte) e le scarse probabilità di riuscita degli impianti (non più del 30% circa), dall’altra la considerazione dell’esistenza di un terzo soggetto, da chiamare in causa in tale contesto e perciò da salvaguardare, oltre ai genitori, che è il figlio. Pertanto il relatore ha affrontato i problemi in cui si può incorrere nella fecondazione cosiddetta “eterologa” da questo punto di vista (cioè quando i gameti maschili e/o femminili provengono da persone esterne alla coppia), fra cui soprattutto la pluralità genitoriale e il rischio di rapporti “incestuosi” (cioè fra una persona e il suo genitore o “fratello” biologico, ad essa sconosciuto in quanto protetto dall’anonimato delle banche del seme), il problema del diritto a conoscere la propria paternità biologica (sono stati citati casi clamorosi in Olanda e Svezia di ragazzi ossessionati in questa affannosa ricerca dei propri genitori),
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<strong>Relazione</strong> sulla conferenza<br />
tenuta dal prof. Mons. Elio Sgreccia<br />
Il progetto culturale, che ormai costituisce una tra<strong>di</strong>zione da alcuni anni a questa parte<br />
nel nostro liceo, è stato per noi ragazzi ancora una volta l’occasione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />
tematiche che ci riguardano da vicino perché attuali, profonde e caratterizzate da un<br />
notevole risvolto esistenziale, così come <strong>di</strong> confrontarci su <strong>di</strong> esse, con l’aiuto <strong>di</strong><br />
autorevoli personaggi del settore.<br />
Nell’ultima conferenza del ciclo <strong>di</strong> quest’anno, de<strong>di</strong>cato alla bioetica, è stato invitato il<br />
prof. mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita nonché<br />
insegnante all’Università Cattolica e membro del Comitato Nazionale <strong>di</strong> <strong>Bioetica</strong>, per<br />
esporre la posizione della Chiesa Cattolica in merito soprattutto alle pratiche della<br />
fecondazione artificiale; nelle conferenze precedenti erano intervenuti relatori “laici”<br />
che aderiscono alla corrente cosiddetta “relativistica” o del pensiero debole, per<br />
esporre gli aspetti generali, scientifici e giuri<strong>di</strong>ci delle questioni relative alla bioetica;<br />
Sgreccia è uomo <strong>di</strong> Chiesa, e perciò chiamato a illustrare un punto <strong>di</strong> vista “religioso”.<br />
Non è stato quin<strong>di</strong> invitato alcun laico “pro-life”, come si <strong>di</strong>ce nel gergo (lett.: a favore<br />
della vita), ad esempio, per fare alcuni nomi su tutti, il Presidente del Comitato<br />
Nazionale <strong>di</strong> <strong>Bioetica</strong>, prof. Francesco D’Agostino, o il maggiore esperto italiano <strong>di</strong><br />
cellule staminali, dott. Angelo Vescovi, agnostico, ma il monsignore Sgreccia.<br />
Nonostante ciò sia stato interpretato da alcuni come una manipolazione, personalmente<br />
sono del parere che la conferenza non sia stata per nulla pilotata; anzi, il monsignore si<br />
è spinto assai oltre il suo compito previsto, soffermandosi per oltre cinquanta minuti, sui<br />
sessanta della durata complessiva della sua relazione, sull’aspetto puramente<br />
scientifico-statistico delle tecniche della procreazione “assistita”, riservandosi<br />
solamente dopo <strong>di</strong> ciò la facoltà <strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio morale, spiegando poi il modo<br />
e le ragioni per cui la Chiesa si è pronunciata in materia contro qualsiasi utilizzo <strong>di</strong> tali<br />
pratiche. Il tutto senza toccare <strong>di</strong>rettamente il caso dell’attuale legislazione italiana al<br />
riguardo, prossimamente soggetta a un’interrogazione referendaria.<br />
A seguito dei convenevoli e dei ringraziamenti, all’inizio della sua relazione ha proposto<br />
<strong>di</strong> impostare il <strong>di</strong>scorso con l’ausilio figurativo <strong>di</strong> un triangolo toccato sui vertici dalle<br />
questioni relative alla bioetica. I vertici da considerare sono la Scienza, l’Antropologia, e<br />
venendo alla prassi, il problema etico-giuri<strong>di</strong>co.<br />
Dopo aver accennato alla problematica dei casi crescenti <strong>di</strong> sterilità (da intendersi o<br />
meno come patologia) e aver pronunciato un invito a migliorare la prevenzione in questo<br />
campo, ultimamente trascurata anche per gli altissimi interessi economici coinvolti, ha<br />
elencato le varie tecniche oggi utilizzate per procedere ad una fecondazione artificiale<br />
(AI, GIFT, FIVET, X -e clonazione), evidenziando da una parte i rischi per la salute della<br />
donna che vi si sottopone (dalla sindrome da iper-stimolazione fino alla stessa morte) e<br />
le scarse probabilità <strong>di</strong> riuscita degli impianti (non più del 30% circa), dall’altra la<br />
considerazione dell’esistenza <strong>di</strong> un terzo soggetto, da chiamare in causa in tale contesto<br />
e perciò da salvaguardare, oltre ai genitori, che è il figlio. Pertanto il relatore ha<br />
affrontato i problemi in cui si può incorrere nella fecondazione cosiddetta “eterologa”<br />
da questo punto <strong>di</strong> vista (cioè quando i gameti maschili e/o femminili provengono da<br />
persone esterne alla coppia), fra cui soprattutto la pluralità genitoriale e il rischio <strong>di</strong><br />
rapporti “incestuosi” (cioè fra una persona e il suo genitore o “fratello” biologico, ad<br />
essa sconosciuto in quanto protetto dall’anonimato delle banche del seme), il problema<br />
del <strong>di</strong>ritto a conoscere la propria paternità biologica (sono stati citati casi clamorosi in<br />
Olanda e Svezia <strong>di</strong> ragazzi ossessionati in questa affannosa ricerca dei propri genitori),