Palmi&Dintorni - Madreterranews.it
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www.madreterranews.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
MadreTerra<br />
PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />
FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />
di Paolo Ventrice<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Palmi &<strong>Dintorni</strong> FREE PRESS - FREE PRESS<br />
OmaggiO<br />
FREE PRESS - F<br />
sarà cOsì il NuOvO Ospedale?<br />
l’ed<strong>it</strong>Oriale<br />
La macchina della burocrazia<br />
si è messa in moto da<br />
tanto tempo, la pol<strong>it</strong>ica ha stabil<strong>it</strong>o<br />
programmi e luoghi e finalmente<br />
sbocciano le prime certezze. Da<br />
un “bozzolo” sta per nascere una<br />
farfalla, il tanto atteso e sospirato<br />
“Ospedale della Piana” sta per<br />
compiere i primi veri passi.<br />
L’Italia non gode di buona salute<br />
pol<strong>it</strong>ica, ci apprestiamo a ricordare<br />
i 150 anni di Italia un<strong>it</strong>a e la coppia<br />
Fini-Berlusconi, con i suoi l<strong>it</strong>igi,<br />
sta dando una mano a Bossi nella<br />
costruzione di un nuovo “muro”<br />
in Europa, (in fondo avevamo già<br />
tutti nostalgia di quello di Berlino),<br />
per dividere l’Italia. pensate a<br />
garibaldi, a quei poveri illusi dei<br />
“mille” - che erano padani, liguri<br />
e piemontesi, ai nostri nonni,<br />
a tutti coloro che hanno dato la<br />
v<strong>it</strong>a per unificarla!!!<br />
L’economia non aiuta nessuno, ci<br />
si arrabatta in attesa di un cambiamento<br />
che, pur sempre annunciato,<br />
tarda ad arrivare, la natura ci<br />
martella coi suoi terremoti, i suoi<br />
maremoti, gli uragani, (ci mancano<br />
solo le tempeste solari e qualche<br />
meteor<strong>it</strong>e in testa), ma noi, imper-<br />
Svinc. Autostr.<br />
La bozza d e L p r o g e t to p r eL i m i n a r e d e L “Nu o v o os p e d a l e della pi a N a” p o s i z i o n ato q u a s i d i f r o n t e a L su p e r c a r c e r e, aLLe spaLLe deLLe s c u o L e Ag r A r i A e Li c e o Sc i e n t i f i c o<br />
terr<strong>it</strong>i, stiamo qui in spasmodica attesa<br />
di un edificio che ci garantisca<br />
un po’ di tranquill<strong>it</strong>à, per lo meno<br />
sotto l’aspetto della salute.<br />
Che gran cosa per un padre palmese<br />
poter andare all’anagrafe e dichiarare<br />
“...oggi è nato mio figlio...<br />
a Palmi!!!”. Dopo tanti anni potrà<br />
nascere una nuova generazione con<br />
scr<strong>it</strong>to, sul documento d’ident<strong>it</strong>à,<br />
“NATO a PALMI”.<br />
E’ vero, stiamo sottolineando un<br />
evento piacevole, quasi a significare<br />
che, in fondo, ci basterebbe avere<br />
vicino solo un reparto matern<strong>it</strong>à per<br />
alleviare le nostre sofferenze fisiche,<br />
ma siamo perfettamente a conoscenza<br />
di quanto, un ospedale raggiungibile<br />
in maniera veloce e soprattutto<br />
attrezzato a dovere, sarà d’aiuto a<br />
quella popolazione che, oggi, trova<br />
immani difficoltà a curarsi. Guarda<br />
caso, sono sempre le stesse categorie<br />
di persone, anziani e bambini, che,<br />
come per effetto di una soprannaturale<br />
legge della natura, subiscono<br />
maggiormente il problema. Difficoltà<br />
di spostamento e attese lunghissime,<br />
sono, per loro, pane quotidiano.<br />
Oggi speriamo vivamente in un futuro<br />
più tranquillo, per la nostra salute,<br />
e preghiamo che nessuno o niente<br />
(leggi contrasti pol<strong>it</strong>ici) interrompa o<br />
rallenti questo meccanismo che, pare<br />
si sia avviato defin<strong>it</strong>ivamente verso<br />
un traguardo agognato da tutti.<br />
Liceo Scient.<br />
Supercarcere<br />
&<br />
Agraria<br />
Ora sONO gas NOstri<br />
di Andrea Ortuso<br />
pag. 5<br />
lA fiociNA coNtro lA<br />
spAdA<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
P.le Trodio<br />
pag. 14<br />
la crisi del pOrtO di<br />
giOia taurO<br />
Segr. Cgil Piana di Gioia Tauro<br />
di Salvatore La Rocca pag. 7<br />
la part<strong>it</strong>a del cuOre<br />
di Rocco Cadile<br />
pag. 26<br />
lA REALIZZAZIONE GRAFICA NON CORRISPONDE A REALTA’,<br />
MA DA’ UN’IDEA DELLA COLLOCAZIONE
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi<br />
PREMIO ANASSILAOS – MIMOSA 2010<br />
di Laura Giusti<br />
Giorno 8 marzo 2010 a Reggio Calabria, la sezione femminile dell’Associazione<br />
Culturale Anassilaos ha indetto il premio MIMOSA 2010, con<br />
il patrocinio del consiglio Regionale della Calabria, della Provincia e del<br />
Comune di Reggio Calabria e con l’adesione dell’Univers<strong>it</strong>à della terza età<br />
(che ha osp<strong>it</strong>ato l’evento presso la propria sede) e del Centro Internazionale<br />
Scr<strong>it</strong>tori della Calabria.<br />
Ad inaugurare l’evento, il saluto dell’Avv. Domenica Romeo, Presidente<br />
dell’Anassilaos Donna, successivamente, in rappresentanza della Provincia,<br />
vogliamo ricordare, non certo per campanilismo ma per leg<strong>it</strong>timo orgoglio,<br />
l’intervento del nostro conc<strong>it</strong>tadino Dr. Giovanni Barone, consigliere provinciale,<br />
che ha esaltato il ruolo della donna nella famiglia e nella società<br />
di tutti i tempi; sub<strong>it</strong>o a seguire una proiezione di Giacomo Marcianò - Profili<br />
di Donne nel ‘900 – un’opera toccante, dedicata alle figure femminili<br />
che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso, donne di straordinario<br />
spessore culturale, che si sono distinte per la loro bellezza, per la loro<br />
eleganza e per la loro intelligenza; donne che hanno dato un contributo<br />
profondo ed eccezionale in tutti i campi: medicina, sport, teatro, musica,<br />
filosofia letteratura e pol<strong>it</strong>ica. Ed è dalla loro esperienza, dal loro esempio<br />
e dal loro vissuto che nasce il premio Anassilaos, un atto finalizzato<br />
alla valorizzazione del contributo di tutte le donne impegnate della nostra<br />
provincia, che danno lustro alla nostra terra e che sono un vanto per noi<br />
calabresi.<br />
Le targhe consegnate alle insign<strong>it</strong>e sono opera originale dell’artista Antonclaudio<br />
Pizzimenti, realizzate in esclusiva per l’evento.<br />
Una targa speciale è stata assegnata alla memoria di Annunziata Rizzica,<br />
primo Consigliere Comunale Donna di Palmi e tra le prime in Provincia.<br />
L’edizione 2010 vanta numerose protagoniste: per l’imprend<strong>it</strong>oria sono state<br />
premiate la nostra conc<strong>it</strong>tadina Dott.ssa Maria Laface e la Dott.ssa Stefania<br />
Cardillo; per l’impegno, a vario t<strong>it</strong>olo, nel sociale abbiamo la Dott.ssa<br />
Carolina Picciocchi, Direttore Poste Italiane filiale Reggio Calabria, Dott.ssa<br />
Patrizia Adorno, Vice Prefetto aggiunto alla Prefettura di Reggio Calabria,<br />
Dott.ssa Mirella Marra, neo direttore dell’Archivio di Stato, Dott.ssa Maria<br />
Pontorieri, notaio, Dott.ssa Giuseppina Trinci, Dirigente Scolastico, Eleonora<br />
Vinaccia Assessore alle Pol<strong>it</strong>iche Giovanili, Pubblica Istruzione e Servizi<br />
Sociali; per la Medicina, Dott.ssa Luciana Bagnato, Coordinatrice ASP 5 e<br />
ASL 9 della specialistica ambulatoriale di angiologia, Dott.ssa Melara Fortunata,<br />
Direttore dell ‘UOC di broncopneumologia, Dott.ssa Assunta Carrà<br />
Psicologa Psicoterapeuta e mediatore familiare; nel campo delle Arti, premiate<br />
le p<strong>it</strong>trici Giulia Tramontano e Nenè Arcidiacono Borrello e l’attrice<br />
Annalisa Insardà; per la cultura premio a Caterina Di Pietro, Responsabile<br />
Casa Ed<strong>it</strong>rice “Nuove Edizioni Barbaro”, alla Prof.ssa Elvira Leuzzi, Studiosa<br />
d’Arte, alla Prof. Carmela Lucisano, Docente, alla Dr.ssa Francesca Rappoccio,<br />
Direttrice Collana Narrativa della Leonida Edizioni; per il Volontariato<br />
si sono distinte Gabriella Gangemi, Anna Sacco Canale Parola; Per la Saggistica<br />
premiate Marina Crisafi e Ylenia Fiorenza; per lo Sport riconoscimento<br />
alle atlete Fortunata Benigno e Francesca Rogolino; per l’impegno e la devozione<br />
dimostrata all’insegnamento premio alle docenti Nanà Lo Giudice,<br />
Giovanna Demetrio e Giacomina De Angelis; per l’impegno lavorativo insign<strong>it</strong>e<br />
Carla Brochin, Sara Morello e Paola Di Lorenzo.<br />
4<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
l’uNivers<strong>it</strong>à a palmi ?<br />
in t e r v i s ta a L do t t. vi n c e n z o ca r b o n e, di r e t to r e d e L p o L o<br />
unisu d i pa L m i-vibo v.-re g g i o ca L.-cata n z a r o<br />
di Francesco Braganò<br />
Ebbene sì, Palmi finalmente è<br />
sede univers<strong>it</strong>aria, si tratta di<br />
un’univers<strong>it</strong>à telematica che per uno<br />
strano scherzo del destino è ubicata<br />
nello stesso edificio che per decenni<br />
ha osp<strong>it</strong>ato il prestigioso Liceo Scientifico<br />
“Guglielmo Marconi”.<br />
Si tratta di una scelta non casuale,<br />
Palmi è stata scelta infatti in quanto<br />
storicamente cost<strong>it</strong>uisce un punto di<br />
riferimento formativo nel contesto<br />
pianigiano, sia per la presenza di quasi<br />
tutte le scuole medie superiori sia per<br />
l’indiscussa vivac<strong>it</strong>à culturale che ha<br />
permesso alla nostra c<strong>it</strong>tà di esprimere<br />
personal<strong>it</strong>à di prestigio nazionale ed<br />
internazionale. Una sede univers<strong>it</strong>aria<br />
a Palmi significa, per molti aspiranti<br />
studenti della zona, avere la possibil<strong>it</strong>à<br />
di conseguire un t<strong>it</strong>olo univers<strong>it</strong>ario<br />
senza essere costretti ad accettare la<br />
tempistica e le complesse modal<strong>it</strong>à di<br />
frequenza degli<br />
atenei tradizionali.<br />
cos’è l’uNisu,<br />
come funziona e<br />
come è strutturata?<br />
L’UNISU (Univers<strong>it</strong>àTelematica<br />
delle Scienze<br />
Umane “Niccolò<br />
Cusano”) è stata<br />
riconosciuta con<br />
D.M. 10/05/06 (<br />
G.U. n° 140 – suppl.<br />
ord. n° 151 del<br />
19/06/06), ha la<br />
sede centrale a<br />
Roma (zona S. Giovanni)<br />
ed è presente, con poli didattici,<br />
su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />
L’UNISU è una realtà in cresc<strong>it</strong>a, oggi<br />
vanta circa 10.000 iscr<strong>it</strong>ti divenendo<br />
la prima univers<strong>it</strong>à telematica in Italia.<br />
Il personale docente, altamente<br />
qualificato, proviene dalle univers<strong>it</strong>à<br />
pubbliche. La principale caratteristica<br />
della nostra offerta formativa, tuttavia,<br />
riguarda proprio gli studenti che<br />
possono comodamente studiare utilizzando<br />
il proprio pc per scaricare e<br />
consultare il materiale didattico.<br />
a chi si rivolge l’uNisu e come<br />
funziona?<br />
Il nostro ateneo nasce pensando<br />
principalmente a chi, per scelta o per<br />
condizione, è chiamato a conciliare lo<br />
studio e, quindi, la propria aspirazione<br />
a conseguire un t<strong>it</strong>olo accademico<br />
con altre attiv<strong>it</strong>à nell’arco della giornata.<br />
La nostra esperienza, tuttavia,<br />
ci ha insegnato che l’offerta didattica<br />
dell’UNISU è stata apprezzata anche<br />
da giovani in età univers<strong>it</strong>aria (20/25<br />
anni).<br />
In estrema sintesi i vantaggi per chi<br />
frequenta l’UNISU sono molteplici e di<br />
varia natura: l’iscrizione può avvenire<br />
in qualsiasi mese dell’anno, senza<br />
test d’ingresso e/o numero chiuso, i<br />
t<strong>it</strong>oli di studio rilasciati sono del tutto<br />
equipollenti a quelli delle univers<strong>it</strong>à<br />
tradizionali, la retta annuale, detraibile<br />
dalla dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i, ha<br />
un importo contenuto, inoltre, non ci<br />
sono ulteriori spese per attiv<strong>it</strong>à didattiche<br />
o di segreteria, tutte le esigenze<br />
vengono soddisfatte con l’utilizzo<br />
della piattaforma telematica del s<strong>it</strong>o<br />
(www.unisu.<strong>it</strong>) dell’UNISU.<br />
Ma i vantaggi non finiscono qui, infatti,<br />
l’accesso alle lezioni avviene con<br />
la massima flessibil<strong>it</strong>à, sarà lo studente<br />
a decidere quando e dove connettersi,<br />
l’assistenza didattica è duplice,<br />
sono previsti dei tutor sia presso le<br />
sedi esterne (ad esempio quella di<br />
Palmi) sia presso la sede centrale,<br />
gli esami possono essere sostenuti<br />
liberamente scegliendo la modal<strong>it</strong>à:<br />
per iscr<strong>it</strong>to ( presso la sede esterna,<br />
nel nostro caso palmi) e oralmente<br />
(presso la sede centrale di Roma), infine,<br />
il riconoscimento dei cfu (cred<strong>it</strong>i<br />
formativi univers<strong>it</strong>ari) ha luogo sia per<br />
gli esami univers<strong>it</strong>ari eventualmente<br />
già sostenuti dallo studente che per<br />
l’esperienza professionale certificata.<br />
Quali sono gli obiettivi futuri che,<br />
come responsabile del polo di palmi,<br />
si prefigge di raggiungere?<br />
Diciamo che in parte gli obiettivi<br />
sono stati raggiunti, la sede UNISU<br />
di Palmi ha raggiunto nell’arco di un<br />
anno solare più di 300 iscr<strong>it</strong>ti nelle<br />
4 facoltà attivate (giurisprudenza,<br />
economia, scienze pol<strong>it</strong>iche e scienze<br />
della formazione) provenienti da<br />
diverse regioni (anche del nord), conseguentemente<br />
si è dotata di diversi<br />
tutor per ogni facoltà, si tratta di<br />
figure ( giovani della zona qualificati<br />
ed esperti nelle materie previste dal<br />
piano di studi delle 4 facoltà) che offrono<br />
un valido supporto didattico agli<br />
studenti, sia per quanto attiene l’assimilazione<br />
dei concetti fondamentali<br />
delle materie oggetto d’esame, sia<br />
nel suggerire un metodo di studio, sia<br />
infine per progettare assieme allo studente<br />
il piano di studi personalizzato.<br />
Certamente molto è stato fatto ma<br />
tanto ancora ci rimane da fare, io ed<br />
i miei collaboratori ci proponiamo di<br />
rafforzare l’offerta didattica della<br />
nostra sede, in modo da far divenire<br />
la nostra struttura un vero punto di<br />
riferimento in amb<strong>it</strong>o regionale nel<br />
rispettivo settore di attiv<strong>it</strong>à, contribuendo<br />
ad ampliare ulteriormente<br />
l’offerta formativa, già di alto livello,<br />
presente nel nostro contesto c<strong>it</strong>tadino,<br />
il tutto nel solco di una tradizione<br />
culturale che colloca Palmi da secoli<br />
in una posizione di primo piano.<br />
co n tat t i<br />
0966/21219 - 0966/473806<br />
info@un<strong>it</strong>elcal.<strong>it</strong><br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
di Paolo Ventrice<br />
65.000.000 di Euro (che dovrebbero<br />
ridursi a 60.000.000) sono<br />
gli stanziamenti per il nuovo “Ospedale<br />
della Piana”, opera annunciata<br />
e rimasta sospesa, fluttuante come<br />
un magico tappeto sopra le nostre<br />
teste, contesa da tutti, o quasi, i comuni<br />
della Piana. La paura di essere<br />
privati della comod<strong>it</strong>à di avere un<br />
nosocomio a portata di mano, ancora<br />
ci avvolge; aleggia sopra i palmesi<br />
come un fantasma cattivo in attesa<br />
di dare il colpo mortale; una spada<br />
di Damocle in perenne posizione per<br />
fendere il tremendo colpo finale.<br />
Ci siamo visti depredare, mese<br />
dopo mese, anno dopo anno, dei reparti<br />
di un ospedale, che probabilmente<br />
non erano, conti alla mano,<br />
“proficui” sotto l’aspetto amministrativo.<br />
Ovviamente, essendo il<br />
suo mantenimento un costo troppo<br />
esoso per l’amministrazione dell’Asl<br />
e per effetto di quadrature di bilancio,<br />
l’ospedale andava tagliato. Tutto<br />
a favore di un’esemplare lavoro<br />
da parte di Manager superpagati<br />
che si sono succeduti nel tempo, a<br />
discap<strong>it</strong>o di chi, quei conti, li paga<br />
di tasca; il c<strong>it</strong>tadino!<br />
Le favole popolari circolate in tutti<br />
questi anni tra i palmesi, si sono ingigant<strong>it</strong>e,<br />
man mano che i pezzi di quel<br />
glorioso mosaico che era stato il F.<br />
Pentimalli di Palmi venivano prelevati<br />
e portati in altre strutture, (si era e si<br />
è ancora sol<strong>it</strong>i commentare con la color<strong>it</strong>a<br />
frase “alluccà ca si vindìru natru<br />
pezzu i sp<strong>it</strong>ali ‘sti corn…”) e forse<br />
non avevamo tutti i torti a sottolineare<br />
questi eventi in maniera così marcata.<br />
La ovvia conseguenza dei nodi<br />
inghiott<strong>it</strong>i in passato è, ora, quella<br />
paura a cui prima si accennava.<br />
Anni di “concordati pol<strong>it</strong>ici” e studi<br />
adeguati, di corretta collocazione sul<br />
terr<strong>it</strong>orio, hanno portato finalmente<br />
i due enti più rappresentativi, la Regione<br />
e la Provincia, ad adempiere al<br />
comp<strong>it</strong>o di avviare la parte pratica del<br />
progetto, affiancandosi così all’ASP<br />
di Reggio Calabria, ente principe del<br />
progetto e al Comune di Palmi, che<br />
dovrà sostenere il tutto adeguando, sicuramente,<br />
viabil<strong>it</strong>à e comunicazioni.<br />
Un progetto preliminare, di una<br />
struttura che dovrebbe osp<strong>it</strong>are circa<br />
350 posti letto, è stato realizzato<br />
da un pool di tecnici, interessati<br />
dagli uffici dell’ASP, che si colloca<br />
in un’area (quella evidenziata, in<br />
maniera un po’ spartana, nella foto<br />
elaborata e pubblicata in prima pagina)<br />
di facilissimo accesso, sia per i<br />
palmesi, sia per l’utenza della piana,<br />
staff che si è avvalso anche del<br />
lavoro di due tecnici di casa nostra<br />
(ci piace pensare che, come conosc<strong>it</strong>ori<br />
del terr<strong>it</strong>orio, abbiano avuto un<br />
ruolo determinante nel progetto),<br />
l’arch<strong>it</strong>etto Pasquale Ferraro e l’arch<strong>it</strong>etto<br />
Saverio Saffioti.<br />
La prossim<strong>it</strong>à dello svincolo autostradale,<br />
il probabile collegamento<br />
diretto con la SS 18, che sarà sormontata<br />
da un viadotto per ev<strong>it</strong>are<br />
di creare intralcio al traffico, già notevole,<br />
in entrata ed in usc<strong>it</strong>a da Pal-<br />
5 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi MadreTerra<br />
Ospedale si, ...Ospedale NO, ...Ospedale si, ...Ospedale NO, ...Ospedale si, ...<br />
p r o g e t to p r eL i m i n a r e d e L n u o v o “os p e d a L e deLLa pi a n a”<br />
mi e soprattutto, la possibil<strong>it</strong>à di una<br />
comunicazione veloce e diretta con<br />
gran parte della zone più interne,<br />
sono le prerogative più pos<strong>it</strong>ive per<br />
sottolineare la congru<strong>it</strong>à della scelta<br />
di questa collocazione. In questo<br />
senso, occorre rimarcare quello che<br />
da anni è un sogno incompiuto, di<br />
tante persone e associazioni che<br />
vorrebbero vedere rinnovata e rimessa<br />
in uso la linea della storica<br />
Ferrovia Calabro Lucana Gioia Tauro<br />
- Palmi – Seminara – Sinopoli – S.<br />
Procoprio, (26 Km costru<strong>it</strong>a a cavallo<br />
tra il 1917 ed il 1928) che si collega<br />
alla linea Cinquefrondi – Taurianova<br />
– Gioia Tauro, (32 Km costru<strong>it</strong>a a cavallo<br />
tra il 1924 ed il 1929).<br />
Oggi, con l’apertura di un nuovo<br />
ospedale, nell’area indicata, questa<br />
linea sarebbe di fondamentale importanza,<br />
principalmente per due fattori:<br />
- l’ovvio aumento del traffico stradale,<br />
anche con adeguate soluzioni di<br />
viabil<strong>it</strong>à, creerà difficoltà alla comun<strong>it</strong>à<br />
e indubbie ripercussioni ambientali<br />
in fatto di inquinamento acustico<br />
e atmosferico, per cui ben venga uno<br />
strumento pubblico che possa contribuire<br />
alla riduzione di tutto ciò;<br />
- la possibil<strong>it</strong>à, per tutte le persone<br />
che orb<strong>it</strong>ano lungo la linea ferroviaria<br />
in questione, parliamo di un potenziale<br />
di 60.000 - 70.000 ab<strong>it</strong>anti,<br />
di raggiungere comodamente l’ospedale<br />
sfruttando il mezzo pubblico,<br />
senza, mi riferisco soprattutto alle<br />
necess<strong>it</strong>à di anziani e non automun<strong>it</strong>i,<br />
sottostare ai tempi e alle possibil<strong>it</strong>à<br />
di chi dovrebbe accompagnarli.<br />
Le tempistiche ora sono l’unico<br />
“dettaglio” che ci separa da un vivere<br />
più tranquillo e speranzoso, certi che,<br />
forse, un’appendic<strong>it</strong>e non ci darà più<br />
grossi problemi di sopravvivenza.<br />
Già, quelle tempistiche che hanno<br />
reso onore da sempre, al terr<strong>it</strong>orio<br />
del sud Italia e che, nostro malgrado,<br />
probabilmente ci faranno diventar<br />
pazzi fino al giorno di una inaugurazione<br />
che sarà, certamente, storica.<br />
Le fasi che susseguiranno, da oggi<br />
in poi, sono prettamente tecniche.<br />
Il progetto preliminare, dovrà diventare<br />
esecutivo, ci saranno gare di<br />
appalto, inizio lavori ed infine, un<br />
collaudo ed un estemporaneo allestimento<br />
dei reparti con attrezzature<br />
adeguate. Quanto tempo occorrerà<br />
per tutto ciò?<br />
E’ difficile dirlo, davvero tanto difficile!<br />
Le scommesse sono aperte!
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
di Andrea Ortuso<br />
Dopo la costruzione di un<br />
incener<strong>it</strong>ore da 120mila<br />
tonnellate di rifiuti l’anno (in via<br />
di raddoppio); dopo la centrale<br />
Turbogas di Rizziconi da 760Mw,<br />
collegata all’elettrodo da 380KV<br />
“Laino-Feroleto-Rizziconi”; dopo<br />
la discarica in contrada Marella, è<br />
ormai prossima la costruzione di<br />
altri ecomostri: due centrali turbogas<br />
tra Gioia Tauro e San Ferdinando,<br />
una centrale di biomasse<br />
a Rizziconi e per finire l’opera del<br />
secolo, il più grande rigassificatore<br />
d’Italia in contrada Cicerna (zona<br />
dell’incener<strong>it</strong>ore e del porto, a<br />
cavallo tra Gioia Tauro , Rosarno e<br />
San Ferdinando).<br />
Un progetto faraonico che prevede<br />
la realizzazione di un terminale<br />
di rigassificazione della capac<strong>it</strong>à<br />
di 12 miliardi di Sm3/anno. L’opera<br />
si compone di: un pontile per l’attracco<br />
e lo scarico delle navi metaniere,<br />
radicato nell’area esterna<br />
del Porto di Gioia Tauro; 4 chilometri<br />
circa di condotte criogeniche<br />
per il trasferimento del gas naturale<br />
ai serbatoi; fino a 4 serbatoi<br />
criogenici per lo stoccaggio del gas<br />
(640.000 metri cubi complessivi);<br />
un impianto di rigassificazione ad<br />
acqua di mare (area Asireg Comune<br />
di San Ferdinando); ed infine,<br />
un gasdotto di collegamento con<br />
rete nazionale dei gasdotti di circa<br />
7 chilometri di lunghezza (Comuni<br />
di San Ferdinando e Rosarno).<br />
Ad oggi i cantieri non sono ancora<br />
in funzione ma il progetto<br />
è stato già finanziato dalla commissione<br />
europea nel 2008, con<br />
circa 1.6 milioni di euro a fondo<br />
perduto e inser<strong>it</strong>o tra i 15 progetti<br />
del programma TEN-E, a sostegno<br />
dello sviluppo delle infrastrutture<br />
energetiche europee; l’investimento<br />
privato supera il miliardo di<br />
euro. IL terminale di Gioia Tauro<br />
avrebbe una capac<strong>it</strong>à di 12 miliardi<br />
di metri cubi di gas a regime,<br />
potrebbe dunque assicurare una<br />
copertura pari a oltre il 10% della<br />
domanda Nazionale”.<br />
Spieghiamoci meglio: il rigassificatore<br />
è impianto che permette la<br />
mutazione allo stato fluido di un<br />
AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi e dintorni<br />
elemento che in natura si presenta<br />
sotto forma di gas.<br />
I più noti impianti di questo tipo<br />
sono i rigassificatori GNL, utilizzati<br />
nel ciclo di trasporto del gas<br />
naturale. Normalmente la liquefazione<br />
di un gas viene condotta per<br />
agevolarne il trasporto in serbatoi<br />
riducendone il volume. Tale sistema<br />
viene in particolare adottato<br />
in occasione del trasporto mar<strong>it</strong>timo<br />
di gas industriali come metano<br />
GNL,etilene,GPL,ammoniaca ed altri<br />
derivati del petrolio; in tal modo,<br />
infatti, 600 l<strong>it</strong>ri di gas possono essere<br />
condensati in circa un l<strong>it</strong>ro di GNL<br />
(gas naturale liquefatto).<br />
La rigassificazione viene realizzata<br />
negli impianti di destinazione<br />
attraverso l’innalzamento della<br />
temperatura e l’espansione del<br />
gas in impianti la cui compless<strong>it</strong>à<br />
dipende dalle condizioni di temperatura<br />
raggiunte per ottenere la<br />
fase liquida.<br />
Per far ciò occorre raffreddare<br />
la sostanza che si vuole liquefare<br />
e nel caso del gas naturale la<br />
temperatura da raggiungere, e poi<br />
mantenere, è di circa -163°C. Prima<br />
di essere immesso nella rete,<br />
il combustibile viene riportato al<br />
suo stato originario: questo è il<br />
ruolo dei rigassificatori. Il riscaldamento<br />
del liquido (processo che<br />
è in grado di riportarlo allo stato<br />
gassoso) avviene tram<strong>it</strong>e contatto<br />
con acque calde, o più precisamente,<br />
con acque che raggiungono<br />
naturalmente una temperatura<br />
superiore a quella del gas liquefatto.<br />
Per tal motivo i rigassificatori<br />
vengono costru<strong>it</strong>i al largo della<br />
costa, in acque marine.<br />
E’ evidente, però, che lo scambio<br />
di calore tra l’acqua del mare e il<br />
gas liquefatto provoca un notevole<br />
raffreddamento del bacino in cui il<br />
rigassificatore è collocato, cosa che<br />
altera significativamente l’ecosistema<br />
ivi presente. Per tale motivo è<br />
necessario che l’area mar<strong>it</strong>tima in<br />
questione presenti una profond<strong>it</strong>à<br />
elevata e che sia soggetta a correnti<br />
che garantiscano un ricambio<br />
molto frequente con il mare aperto,<br />
condizioni entrambe che fanno<br />
sì che questo tipo di impianti trovino<br />
naturale collocazioni ad almeno<br />
15km di distanza dalle coste.<br />
6<br />
Dal profondo interesse<br />
per il terr<strong>it</strong>orio<br />
nasce l’intervento<br />
del Dott.<br />
Chiodo che ci offre<br />
una sapiente panoramica,<br />
precisa ed<br />
esaustiva, atta a<br />
comprendere nello<br />
specifico la questione<br />
fin ora trattata:<br />
“I vantaggi<br />
della costruzione<br />
del Rigassificatore<br />
riguarderebbero<br />
l’impiego lavorativo<br />
di sole 100-120<br />
persone altamente<br />
qualificate, un discutibile<br />
sviluppo<br />
industriale nella<br />
nostra zona legato<br />
ad opere collaterali<br />
di non certa<br />
realizzazione e<br />
infine lo specchio<br />
per allodole di un<br />
eventuale risparmio<br />
energetico<br />
paventato dalla società<br />
costruttrice.<br />
Ma dall’altra parte avremo un catastrofico<br />
impatto ambientale e<br />
paesaggistico, vista l’altezza della<br />
struttura di 36 metri; vi sarebbe<br />
l’eventual<strong>it</strong>à di sviluppare incendi<br />
per un errore umano o per via di<br />
un terremoto, e in questo caso c’è<br />
l’ampia possibil<strong>it</strong>à che si venga a<br />
formare una nube di gas incendiaria<br />
che secondo alcuni studi<br />
potrebbe carbonizzare, per 55<br />
km, tutto ciò che incontra sul suo<br />
cammino; danni alla pesca a causa<br />
dell’inquinamento marino e inoltre<br />
potenziali lim<strong>it</strong>azioni all’attiv<strong>it</strong>à<br />
portuale di Gioia Tauro che,<br />
successivamente alla costruzione<br />
della struttura, verrebbe considerata<br />
zona pericolosa per le compagnie<br />
che oggi considerano il porto<br />
sicuro per le loro tappe. Avrà un<br />
impatto ambientale del tutto incerto,<br />
con continui scarichi in mare<br />
di acqua gelida satura di candeggina<br />
e conseguenti danni all’intero<br />
ecosistema. Secondo uno scenario<br />
descr<strong>it</strong>to da Piero Angela nel libro<br />
“La sfida del secolo”, la potenza di<br />
un’esposione successiva ad un incidente<br />
avrebbe una potenza che<br />
(…) potrebbe avvicinarsi a un megaton:<br />
un milione di tonnellate di<br />
tr<strong>it</strong>olo, (…) nell’ordine di potenza<br />
distruttiva delle bombe atomiche.<br />
Le v<strong>it</strong>time immediate potrebbero<br />
essere decine di migliaia, mentre<br />
le sostanze cancerogene sviluppate<br />
dagli enormi incendi scatenati<br />
dall’esplosione, ricadendo su aree<br />
vastissime, sarebbero inalate in<br />
“piccole dosi” dando luogo a un<br />
numero non calcolabile di morti<br />
nell’arco di 80 anni.<br />
Solo le associazioni dei centri<br />
interessati hanno tentato di opporsi<br />
a questo disegno. In primis il<br />
“Presidio San Ferdinando in Movimento“<br />
che, già dall’estate 2009,<br />
ha promosso numerose iniziative,<br />
organizzando anche una raccolta<br />
di firme nel proprio Comune per<br />
chiedere un referendum locale<br />
(prevedibilmente rigettato) ed<br />
impegnandosi nella creazione di<br />
un Forum, svoltosi il 27 febbraio<br />
scorso a San Ferdinando, che ha<br />
raggruppato quanti finora si sono<br />
impegnati contro l’opera, per fare<br />
il punto della s<strong>it</strong>uazione e per ri-<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
unire le varie realtà terr<strong>it</strong>oriali e<br />
definire una linea comune .<br />
Come ci ricorda il Dott. Chiodo,<br />
Presidente del Presidio “San<br />
Ferdinando in Movimento”: si è<br />
giunti, ad oggi, alla fase terminale<br />
dell’<strong>it</strong>er, un processo svoltosi<br />
in modo subdolo, agevolato dal<br />
colpevole silenzio delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />
e dei soggetti coinvolti, nel tentativo<br />
di mantenere la popolazione<br />
disinformata ed ignara, per ev<strong>it</strong>are<br />
intralci ed opposizioni. In questa<br />
fase è ancora in corso l’opera si<br />
sensibilizzazione della popolazione,<br />
finalizzata a spiegare la pericolos<strong>it</strong>à<br />
e l’inutil<strong>it</strong>à di un impianto<br />
di rigassificazione, il più grande<br />
d’Italia, inser<strong>it</strong>o in un quadro di<br />
emergenza energetica inesistente.<br />
Assolutamente reale è invece il<br />
panorama di degrado ambientale<br />
della Piana, che diventerebbe irreversibile<br />
con l’impianto dell’ecomostro<br />
targato LNG Medgas. La<br />
rinasc<strong>it</strong>a della Piana dovrebbe<br />
avvenire puntando sul turismo e<br />
sulle energie pul<strong>it</strong>e.<br />
Difendiamo il nostro futuro!<br />
MADRETERRA Palmi & <strong>Dintorni</strong><br />
REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI Nr. 1 / 2010<br />
Anno 1 - Numero 5 - Maggio 2010<br />
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La crisi che ha invest<strong>it</strong>o il porto<br />
di Gioia Tauro, è stato l’unico<br />
punto all’O.d.G. del Com<strong>it</strong>ato Portuale<br />
straordinario convocato il 25/03/2010,<br />
su specifica richiesta di Salvatore Larocca<br />
Segr. della Cgil del comprensorio<br />
della Piana, per affrontare, con<br />
il coinvolgimento di tutti i soggetti,<br />
componenti del com<strong>it</strong>ato stesso, il<br />
problema dello scalo gioiese.<br />
Gli effetti della crisi del porto di<br />
Gioia Tauro, si riversano su tutto il<br />
terr<strong>it</strong>orio della Piana, perché non è<br />
solo il porto a regredire, ma tutto il<br />
sistema portuale ad esso collegato.<br />
Sono centinaia i posti di lavoro a<br />
rischio, che si aggiungono a tutti gli<br />
altri già persi negli ultimi mesi, dipendenti<br />
delle imprese e cooperative<br />
portuali, agenzie mar<strong>it</strong>time, spedizionieri,<br />
piccoli trasportatori, ecc.<br />
Un intero mondo che sta soffrendo<br />
gli effetti devastanti della crisi, che<br />
per alcuni aspetti è quella nota a tutti,<br />
una crisi globale, che ha invest<strong>it</strong>o<br />
tutto il Paese Italia, già molto debole<br />
e in forte sofferenza economica, ma<br />
si è ulteriormente accentuata per<br />
quanto riguarda il porto di Gioia Tauro,<br />
dall’agosto dello scorso anno, anche<br />
per le conseguenze della perd<strong>it</strong>a<br />
di un cliente, che ha lasciato lo scalo<br />
Calabrese dirottando i suoi traffici su<br />
Cagliari. Si è cercato di contenere gli<br />
esuberi del personale, già notevoli<br />
da settembre 2008, gestendo quella<br />
fase difficile con l’utilizzo delle ferie,<br />
che attraverso un accordo sindacale<br />
ha consent<strong>it</strong>o di erogare le ferie residue<br />
nelle giornate di scarsa attiv<strong>it</strong>à.<br />
Si pensava di poter superare così,<br />
la fase più difficile che stava attraversando<br />
il porto sin dalla sua nasc<strong>it</strong>a,<br />
ma gli effetti della crisi, invece<br />
che attenuarsi, si sono accentuati<br />
negli ultimi mesi dello scorso anno,<br />
soprattutto perché la pol<strong>it</strong>ica non ha<br />
compreso, o non ha voluto farlo, che<br />
era urgente intervenire a sostegno<br />
del sistema portuale nazionale.<br />
Responsabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica del Governo,<br />
per non aver compreso in tempo utile,<br />
che era necessario intervenire con<br />
azioni mirate per dare nuovo impulso<br />
alla portual<strong>it</strong>à nazionale, così come<br />
hanno fatto altri Governi, la Merkel,<br />
per esempio, appena registrato il calo<br />
del principale porto tedesco Amburgo,<br />
è intervenuta immediatamente<br />
riducendo del 50% le tasse con effetto<br />
immediato, recuperando i traffici<br />
che aveva perso e la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />
rispetto agli altri porti.<br />
Ancora non si è cap<strong>it</strong>o che serve<br />
adottare una strategia per Gioia Tauro,<br />
che consenta un recupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />
del porto rispetto ai porti<br />
concorrenti, che non sono certo Genova,<br />
Livorno, Trieste, ecc. ma piuttosto<br />
tutti i porti che si affacciano sul<br />
med<strong>it</strong>erraneo e che fanno transhipment<br />
(trasbordo da nave a nave) che è<br />
la specific<strong>it</strong>à di Gioia Tauro, tra questi<br />
Tangeri, Malta, Port Said, Algesiras,<br />
e molti altri che stanno nascendo sul<br />
med<strong>it</strong>erraneo con lo scopo di intercettare<br />
quanto più traffico possibile<br />
sulla rotta tra Suez e Gibilterra.<br />
Il mercato di libero scambio che<br />
da qua al 2015, vedrà il Med<strong>it</strong>erraneo<br />
interessato da un traffico commerciale<br />
impressionante, sta già imponendo<br />
delle scelte sui porti che si<br />
spartiranno la “torta”, si stanno tutti<br />
attrezzando con imponenti dotazioni<br />
infrastrutturali, per poter conquistare<br />
la leadership nel med<strong>it</strong>erraneo,<br />
e noi? Gioia Tauro, che ha già le<br />
7 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi e dintorni MadreTerra<br />
di Salvatore La Rocca<br />
Segr. Cgil Piana di Gioia Tauro la crisi del pOrtO di giOia taurO<br />
infrastrutture necessarie per accogliere<br />
le più grandi navi del mondo,<br />
rimane ferma al palo, non riesce ad<br />
essere compet<strong>it</strong>iva, non certo per<br />
incapac<strong>it</strong>à o scarsa professional<strong>it</strong>à,<br />
anzi, abbiamo dimostrato in questi<br />
15 anni, di riuscire a competere con i<br />
più grandi porti del mondo, con elevatissime<br />
professional<strong>it</strong>à acquis<strong>it</strong>e in<br />
pochi anni, da lavoratori calabresi<br />
che, solo pochi anni fa non conoscevano<br />
nemmeno cosa fosse un container,<br />
non siamo compet<strong>it</strong>ivi perché il<br />
porto ha dei costi, derivati da tasse<br />
portuali, di ancoraggio, di pilotaggio,<br />
ecc. che la concorrenza non ha.<br />
Qualche esempio, se una nave per<br />
venire a Gioia paga 100, la stessa<br />
nave a Malta paga 2, a Tangeri paga<br />
7, ad Algesiras che pure è in Europa<br />
paga 64, come possiamo essere compet<strong>it</strong>ivi?<br />
Come si recupera un 98% o<br />
un 93% sui costi?<br />
Non è un problema di costo del<br />
lavoro, che naturalmente incide, ma<br />
sono le tassazioni che fanno scegliere<br />
di andare nei porti dove si paga<br />
di meno. Serve un intervento legislativo<br />
che permetta di detassare,<br />
per qualche anno, i porti nazionali di<br />
transhipment, mettendoci alla pari<br />
dei nostri concorrenti internazionali,<br />
per poter così competere alla pari<br />
degli altri porti.<br />
nvece cosa succede in Italia? Si<br />
sferra un attacco senza precedenti<br />
nei confronti del porto calabrese,<br />
da parte dei genovesi e non solo, inv<strong>it</strong>ando<br />
il Governo nazionale a non<br />
intervenire in aiuto di Gioia Tauro,<br />
“perché Gioia Tauro è destinato a<br />
chiudere”, “diamo gli ammortizzatori<br />
per accompagnare i lavoratori<br />
all’usc<strong>it</strong>a e chiudiamo il porto perché<br />
non ha futuro”, precisando poi<br />
“che le risorse invece che destinarle<br />
a Gioia Tauro, che non ha speranze,<br />
destiniamole ai porti del nord”.<br />
Non condividiamo, naturalmente,<br />
ma comprendiamo le motivazioni di<br />
chi cerca di portare acqua al suo mulino,<br />
ma la cosa che ci lascia sbalord<strong>it</strong>i<br />
è l’assordante silenzio dei parlamentari<br />
meridionali e calabresi in particolare,<br />
dove erano? Non hanno sent<strong>it</strong>o?<br />
O forse condividono? Badate bene,<br />
non ne facciamo una questione pol<strong>it</strong>ica,<br />
destra, sinistra, ma di espressione<br />
parlamentare di un terr<strong>it</strong>orio, che rimane<br />
abbandonato a se stesso.<br />
Mentre per i porti del nord, dell’alto<br />
tirreno e dell’alto adriatico, tutte<br />
le forze parlamentari presenti si sono<br />
mobil<strong>it</strong>ate all’unisono, con un unico<br />
obbiettivo rappresentare gli interessi<br />
dei loro porti, e di conseguenza di<br />
tutti i lavoratori che vi grav<strong>it</strong>ano.<br />
Il porto di Gioia Tauro invece, sino<br />
ad oggi è andato avanti solo con le<br />
sue forze, quelle dei lavoratori, per<br />
la sua posizione geografica favorevole,<br />
oltre che per l’infrastruttura.<br />
Questa è l’unica realtà produttiva<br />
della nostra Regione, una realtà nata<br />
in un terr<strong>it</strong>orio martoriato e tristemente<br />
noto per altre vicende, una su<br />
tutte la criminal<strong>it</strong>à organizzata che<br />
ha di fatto ostacolato ogni possibil<strong>it</strong>à<br />
di sviluppo per la Piana.<br />
Questa è l’unica opportun<strong>it</strong>à concreta<br />
di lavoro, per centinaia e centinaia<br />
di giovani disoccupati, che hanno<br />
avuto con il porto, la prima vera tangibile<br />
possibil<strong>it</strong>à di occupazione regolare,<br />
che non è “solo” un posto di lavoro,<br />
ma è l’unica possibil<strong>it</strong>à reale di<br />
riscatto sociale per questo terr<strong>it</strong>orio,<br />
la possibil<strong>it</strong>à di costruirsi un futuro<br />
con dign<strong>it</strong>à lavorando onestamente.<br />
Cosa siamo pronti a fare per difenderla?<br />
Quale alternativa abbiamo?<br />
Non siamo innamorati del transhipment,<br />
anzi vorremmo vedere un porto<br />
polifunzionale, non solo un terminal,<br />
un’area industriale produttiva,<br />
non occupata da capannoni vuoti,<br />
ma non possiamo certo perdere ciò<br />
che già abbiamo e che ci ha qualificati<br />
nel mondo, dovremo lavorare per<br />
rendere il porto funzionale ad attiv<strong>it</strong>à<br />
produttive create sul terr<strong>it</strong>orio,<br />
che dovremo far nascere e dovremo<br />
incentivare con pol<strong>it</strong>iche adeguate.<br />
Come abbiamo già sostenuto più<br />
volte, l’attuale crisi non sarà risolta<br />
col l’adozione del Piano Regolatore<br />
Portuale, che è sicuramente uno strumento<br />
di pianificazione fondamentale<br />
per lo sviluppo di un porto, infatti<br />
è la prima volta che viene approvato<br />
a Gioia Tauro, ma non servirà di certo<br />
a risolvere l’emergenza attuale.<br />
Non possiamo seguire la logica di<br />
chi sostiene, che non possiamo competere<br />
con i porti dove il costo del lavoro<br />
è di 200 euro al mese, dice “Gioia<br />
Tauro non ha futuro”, con questa<br />
logica cosa ha futuro in Italia?<br />
Tutto può essere de-localizzato<br />
dove il costo del lavoro è più basso, il<br />
tessile, il manifatturiero, l’industria,<br />
ogni attiv<strong>it</strong>à produttiva, che logica è<br />
questa?<br />
Seguendo questa logica “genovese”o<br />
guadagniamo quanto i paesi del terzo<br />
mondo o non abbiamo futuro.<br />
Il problema c’è, è di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à,<br />
di costi, di mercato, ed è un’enorme<br />
problema, ma la pol<strong>it</strong>ica di un Paese<br />
serio, deve saper reagire, deve intervenire<br />
sub<strong>it</strong>o per mettere in sicurezza<br />
una economia di un sistema.Il nostro<br />
paese non può rinunciare al transhipment,<br />
perché non intervenendo sui<br />
porti che lo fanno, rendendoli compet<strong>it</strong>ivi,<br />
di fatto si esclude il nostro<br />
Paese da questa attiv<strong>it</strong>à, che in questi<br />
anni, ha contribu<strong>it</strong>o notevolmente<br />
ad intercettare traffici, che poi sono<br />
arrivati negli altri porti <strong>it</strong>aliani.<br />
Abbiamo sempre sostenuto, che se<br />
questo porto, invece che trovarsi qui,<br />
nella Piana, si trovasse, per esempio a<br />
Catanzaro o a Cosenza, avrebbe avuto<br />
ben altre attenzioni anche dalla pol<strong>it</strong>ica<br />
calabrese, per non parlare poi se<br />
Gioia Tauro si trovasse nella pianura<br />
padana, avrebbe avuto tutte le “attenzioni”<br />
che mer<strong>it</strong>a, altro che le quote<br />
latte, dovete sapere che il giornale<br />
“la Padania”, si occupa molto spesso<br />
del nostro porto, dà ampi spazi anche<br />
sulla prima pagina, con t<strong>it</strong>oloni enormi<br />
a segu<strong>it</strong>o di operazioni di polizia<br />
nel porto, “il Porto della ndrangheta”,<br />
“la porta d’ingresso di tutti i traffici<br />
nazionali”, “Gioia Tauro porto della<br />
mafia”, e noi quando ci indigniamo?<br />
Dobbiamo respingere con tutte<br />
le nostre forze, chi descrive questa<br />
terra come terra di nessuno, terra di<br />
conquista, da depredare, non possiamo<br />
essere c<strong>it</strong>ati solo per episodi di<br />
cronaca criminale mafiosa, sappiamo<br />
benissimo che le mafie sono un ostacolo<br />
allo sviluppo di un terr<strong>it</strong>orio,<br />
ne siamo consapevoli e dobbiamo<br />
ribellarci tutti, coinvolgendo prima<br />
di tutto i giovani, sono loro, le future<br />
generazioni che con il nostro sostegno,<br />
possono dare una svolta culturale<br />
e sociale a questa terra.<br />
Dobbiamo combattere contro chi<br />
non vuole un futuro per la nostra<br />
terra, perché c’è chi ci vuole oppressi,<br />
bisognosi, pronti ad inchinarci per<br />
chiedere aiuto per ogni cosa, anche<br />
per i dir<strong>it</strong>ti più elementari, come la<br />
salute, l’istruzione, il lavoro.<br />
Il lavoro, oltre che nobil<strong>it</strong>are l’uomo,<br />
lo rende libero, ed è l’unica vera<br />
possibil<strong>it</strong>à che ha questa terra per<br />
liberarsi dalle sopraffazioni, dall’illegal<strong>it</strong>à<br />
e costruire così un futuro<br />
migliore per le nuove generazioni,<br />
che non hanno colpe, anzi siamo noi<br />
i responsabili, per aver lasciato loro<br />
un mondo peggiore di come lo abbiamo<br />
trovato.
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
Punti di vistA<br />
IN DIFESA DELLA CALABRIA<br />
di Mario Idà<br />
oiché questo saccente chiama con disprezzo Telesio ora Bruzio<br />
“Ped ora Calabrese, sappia che la Calabria è la migliore e la più antica<br />
di tutte le regioni. Questa regione incominciò ad essere ab<strong>it</strong>ata dopo<br />
il diluvio per la fertil<strong>it</strong>à del suolo da Aschenaz, nipote di Noè, nei pressi<br />
di Reggio. Fu chiamata Ausonia per essere fertile di ogni bene, come ora<br />
è detta Calabria, il cui nome significa “regione abbondante”; fu anche<br />
detta Enotria, Morgezia e Magna Grecia per distinguerla dall’altra Grecia,<br />
la quale veniva superata da essa in tutte le cose. E fu detta anche<br />
Italia, da cui è derivato il nome a tutta l’Italia, che è una parte d’Europa,<br />
e Brettia dal nome speciale d’una sua parte, dove sorge Cosenza,<br />
non Bruzia, che taluni immaginano derivare da una razza di uomini bruti<br />
ivi in un tempo raccolta, come qui sembra interpreti questo filosofastro<br />
ignorante. Su certe antiche monete si vede scr<strong>it</strong>to in greco Brettion, e<br />
v’è inciso un grifone con l’elmo e trofei di v<strong>it</strong>toria. Tutte le discipline,<br />
tutte le scienze umane fiorirono tra i Calabresi, e quelle che ora circolano<br />
per le scuole da essi hanno avuto origine. Platone infatti e il suo discepolo<br />
Aristotele furono allievi dei Calabresi, o meglio Aristotele lo fu di<br />
Platone, che in Calabria venne ammaestrato e apprese ogni cosa da Timeo,<br />
Euticrate, e Arione, tutti Locresi. E Filolao da Crotone ammaestrò<br />
Arch<strong>it</strong>a di Taranto e Platone stesso, che molto apprese altresì da Ipparco,<br />
astronomo di Reggio, da Ippia e da Teeteto: tutto ciò che Aristotele<br />
ha di buono l’ha appreso da Platone , e questi a sua volta da quei Calabresi.<br />
Anche P<strong>it</strong>agora fu calabrese e da lui derivarono tutte le scuole filosofiche:<br />
quando la sua<br />
setta fu potente a Crotone,<br />
da tutto il mondo<br />
convenivano a lui filosofi<br />
e sovrani, e dopo<br />
la sua morte prosperò a<br />
Locri ed a Reggio sotto<br />
diversi capi, in un’epoca<br />
in cui innumerevoli<br />
filosofi e donne di rara<br />
sapienza, tutti autori di<br />
molteplici opere, fiorivano<br />
per l’intera regione.<br />
Pertanto, il nome<br />
calabrese per la sottigliezza<br />
dell’ingegno<br />
non deve essere infesto<br />
e molesto agli altri; e<br />
dato che i nostri uomini<br />
eccellono per vigoria e<br />
sottigliezza d’ingegno,<br />
essi sono infesti agli altri<br />
come gli animali più<br />
generosi ai peggiori“.<br />
Tommaso Campanella<br />
8<br />
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PALMI NEGLI SCRITTORI STRANIERI<br />
Di quella suggestione med<strong>it</strong>erranea che Nietzsche intendeva, per<br />
gli uomini delle brume del Nord, come un richiamo e un approdo<br />
spir<strong>it</strong>uale alla profond<strong>it</strong>à interiore del paesaggio solare dell’Ellade e<br />
della Magna Graecia, la nostra c<strong>it</strong>tà conserva tracce significative. Qui<br />
soggiornarono vis<strong>it</strong>atori stranieri, catturati dall’aura di infin<strong>it</strong>o che vi<br />
al<strong>it</strong>ava ovunque. Una testimonianza su tutte, quella del 1910 del conte<br />
Hugo von Waichtmeister, senatore del Regno di Svezia: “Le tenebre<br />
dell’inverno nordico incombono sull’animo con una gravezza di piombo.<br />
Ed io, nel crepuscolo triste fumando la mia sigaretta davanti al fuoco<br />
che si va spegnendo lentamente, sogno quei luoghi pieni di sole, le cui<br />
linee plastiche e la naturale poesia hanno fatto dimenticare al melanconico<br />
settentrionale le lotte della società umana, trasportandolo nel<br />
mondo della bellezza e del passato: ahimè, per pochi giorni felici, purtroppo<br />
così brevi! (…) In questa visione cinematografica, risplende una<br />
piccola miniatura, umile ma ridente nella vergine freschezza: Palmi, in<br />
Calabria” (*). In questo lembo estremo d’Italia la natura si offriva agli<br />
occhi e allo spir<strong>it</strong>o nella sua maestosa bellezza, facendosi gen<strong>it</strong>rice di<br />
cultura ed evocando un sentimento creativo della v<strong>it</strong>a: da questo incanto<br />
trassero ispirazione i musicisti, i filosofi, i letterati, gli artisti e tutti<br />
gli uomini d’ingegno che hanno lasciato in retaggio alla C<strong>it</strong>tà una grande<br />
tradizione culturale che con il tempo si è andata disseccando. E’ la legge<br />
inflessibile dei corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Tuttavia, pur<br />
nel declino, non bisogna abbattersi. Ciò che conta oggi è spargere semi<br />
per una pur lenta rinasc<strong>it</strong>a, nella speranza che questa nostra c<strong>it</strong>tà sappia<br />
r<strong>it</strong>rovare la passione, la forza e l’orgoglio per riconquistare il ruolo<br />
che il suo rango antico impone.<br />
(*) Nella Calabria azzurra una ridente miniatura, in Palmi negli scr<strong>it</strong>tori<br />
stranieri di L. Parpagliolo, ed. Biblioteca Comunale, 1948<br />
M.I.<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
di Severino Cannata<br />
Fino allo scorso anno, in Italia,<br />
solo il 3% della popolazione<br />
conosceva il significato del<br />
termine “Conto Energia” e solo<br />
una piccola maggiore percentuale<br />
aveva cognizione di cosa significasse<br />
la parola fotovoltaico.<br />
A distanza di pochi mesi,<br />
come spesso avviene nel nostro<br />
Paese e come sempre avviene<br />
nella nostra Calabria, Produttori,<br />
Installatori e Tecnici si<br />
sono scatenati nell’espandere<br />
a macchia d’olio stimoli ed informazioni<br />
nel chiaro intento di<br />
indurre le aziende ed i privati<br />
a prestare la giusta attenzione<br />
verso un fenomeno che, non a<br />
torto, è stato ed è defin<strong>it</strong>o, con<br />
varia enfasi e fantasia: “La Via del<br />
futuro in campo energetico”, “La<br />
soluzione eticamente corretta per<br />
il problema del risparmio energetico”,<br />
“La medicina ideale per la<br />
malattia del pianeta terra” ecc.<br />
Si consideri che dietro questo<br />
fermento esiste, neanche tanto<br />
celatamente, un chiaro business<br />
di tipo commerciale, ecco che<br />
allora esserne informati diventa<br />
quasi un dovere.<br />
Chi sa cos’è un impianto fotovoltaico<br />
sa che con esso si trasforma<br />
in energia elettrica l’energia accumulata<br />
durante la giornata per effetto<br />
dell’irraggiamento solare sui<br />
pannelli montati, con determinate<br />
caratteristiche tecniche e con i<br />
dovuti requis<strong>it</strong>i, sul tetto delle nostre<br />
case o su quello della nostra<br />
azienda. L’energia accumulata<br />
viene trasformata da un inverter<br />
in energia elettrica collegata ad<br />
un contatore e consumata per il<br />
proprio fabbisogno energetico; il<br />
surplus prodotto viene “venduto<br />
al G.S.E. (Gestore Servizi Energetici)<br />
che lo immette in rete.<br />
Di fatto, e in parole semplici,<br />
questo è il succo del meccanismo<br />
di incentivazione del “Conto<br />
Energia” previsto dal D.M.<br />
19/02/2007. Quelle che seguono<br />
9 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
Punti di vistA MadreTerra<br />
Fotovoltaico in calabria<br />
“Abbiamo energie da vendere”<br />
sono le domande che la gente si<br />
pone o pone a chi dà informazioni<br />
più o meno corrette sul tema degli<br />
impianti fotovoltaici:<br />
Ma quanto costano gli impianti?<br />
E’ vero che tutto avviene senza<br />
costi per l’utente?<br />
Ma possibile che sia così facile?<br />
Dov’è la fregatura? Ma non è che<br />
poi..?<br />
Ebbene rispondere a tutto ciò in<br />
poche righe è esercizio di non facile<br />
applicazione, tuttavia ciò che<br />
mi permetto di “consigliare” alla<br />
gente è:<br />
- Approcciatevi con atteggiamento<br />
cr<strong>it</strong>ico e senza preconcette<br />
diffidenze, alle informazioni.<br />
-<br />
Rivolgetevi a persone,<br />
tecnici o comunque figure professionali<br />
credibili, di cui vi fidate, in<br />
grado di rispondere a tutte le vostre<br />
domande con dati di fatto e<br />
non sulla scorta del “sent<strong>it</strong>o dire” o<br />
su teoremi non supportati da dati.<br />
-<br />
ricordate che gli incen-<br />
tivi sono calcolati e corrisposti<br />
sull’energia prodotta dall’impianto<br />
installato e quindi ciò che<br />
conta è la funzional<strong>it</strong>à e la garanzia<br />
dell’impianto. Anzi, e qui<br />
sta la chiave di volta del meccanismo<br />
che garantisce il buon fine di<br />
tutto, dell’impianto non deve interessarci<br />
il suo costo contenuto,<br />
ma la sua resa, che può essere ga-<br />
rant<strong>it</strong>a solo da chi installa impianti<br />
fotovoltaici con la competenza e<br />
l’esperienza fondata sui dati (numero<br />
di impianti installati attivi e<br />
finanziati dal conto energia).<br />
-<br />
Il G.S.E. corrisponde le<br />
tariffe incentivanti sulla scorta di<br />
“garanzie a lungo termine” scr<strong>it</strong>te<br />
e certificate da chi progetta ed<br />
installa l’impianto; le Finanziare<br />
dunque si affiancano, ovviamente,<br />
solo a chi è in grado con le<br />
sue capac<strong>it</strong>à e competenze di far<br />
fronte a tali condizioni, nell’esclusivo<br />
interesse dell’utente finale.<br />
Quest’ultimo, con tali premesse,<br />
non si espone personalmente, ma<br />
permette ai tre soggetti in gioco<br />
(G.S.E., Installatore, Finanziaria) di<br />
interagire nel rispetto dei meccanismi<br />
previsti dal”Conto<br />
Energia”.<br />
L’utente o si paga<br />
l’impianto (il costo<br />
medio è di circa<br />
4,500 € a kwp<br />
dell’impianto) o usufruisce,<br />
se lo chiede,<br />
del finanziamento<br />
e quando il Soggetto<br />
finanziante avrà<br />
recuperato costi ed<br />
interessi, attingendo<br />
direttamente agli<br />
incentivi del G.S.E.,<br />
l’utente diventerà a<br />
tutti gli effetti unico beneficiario<br />
degli incentivi sulla produzione,<br />
fino allo scadere dei vent’anni<br />
previsti dal “Conto Energia”.<br />
Il mercato del fotovoltaico è<br />
oggi l’unico in ascesa esponenziale;<br />
gli incentivi, ancora per pochi<br />
anni, sono reali e comprovabili,<br />
sono concretamente proponibili<br />
perché all’origine di tutto c’è il<br />
mancato raggiungimento, da parte<br />
dell’ Italia, dei risultati previsti<br />
dal “Protocollo di Kioto”.<br />
Lo Stato infatti, col D.M.<br />
19/02/2007, ha inteso dirottare<br />
sull’incentivazione per il fotovoltaico<br />
i fondi destinati alla penale<br />
che dovrà corrispondere alla Comun<strong>it</strong>à<br />
Europea per non aver diminu<strong>it</strong>o,<br />
addir<strong>it</strong>tura aumentandole,<br />
le emissioni gassose nocive.<br />
Solo un numero sempre maggiore<br />
di impianti che producono<br />
energia da fonti rinnovabili può<br />
determinare tale diminuzione.<br />
Pensate che l’obiettivo <strong>it</strong>aliano<br />
per il 2020, è di portare al 20% il<br />
numero di contatori che ricavano<br />
energia dal sole. Serve, a tal scopo<br />
convertire al sistema fotovoltaico<br />
3 dei 30 milioni di contatori<br />
in attivazione (ad oggi sono solo<br />
70.000!!!<br />
A noi, dunque, non resta che<br />
contribuire a pulire l’aria, mettendo<br />
in produzione il nostro tetto e<br />
cogliendo una vera e propria opportun<strong>it</strong>à<br />
di guadagno!<br />
Buon fotovoltaico dunque…<br />
C’è posto e sole per tutti !!!<br />
Arch. Severino Cannata<br />
Consulente energetico<br />
PROFIT LIFE
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
10<br />
Punti di vistA<br />
spigOlaNdO Nel mONdO della memOria<br />
di Vincenza Pipino<br />
In Calabria, alla vigilia dell’Un<strong>it</strong>à<br />
d’Italia, non vi erano ferrovie.<br />
D’altronde, erano inesistenti in quasi<br />
tutto il Regno di Napoli, anche se,<br />
come è noto, la prima linea ferroviaria<br />
<strong>it</strong>aliana, la famosa Napoli – Portici,<br />
è stata costru<strong>it</strong>a dai Borbone e<br />
inaugurata il 4 Ottobre 1839.<br />
Dopo il 1861, il Governo della giovano<br />
Nazione, per rinsaldare l’unificazione,<br />
ormai raggiunta in campo<br />
pol<strong>it</strong>ico, e per promuovere rapporti<br />
sociali e proficui scambi commerciali<br />
tra i singoli Stati, oltre che abolire<br />
le dogane interne avvertì la necess<strong>it</strong>à<br />
di ampliare in tutto il Paese<br />
la rete stradale, sia quella ordinaria<br />
che quella ferroviaria.<br />
Nella nostra regione venne deciso<br />
di costruire linee ferrate lungo le<br />
zone l<strong>it</strong>orali: prima la linea Jonica,<br />
la Taranto – Reggio Calabria e, successivamente,<br />
quella Tirrenica, la<br />
Reggio – Eboli.<br />
Il 15 marzo 1881 fu aperto al pubblico<br />
il tratto Reggio Succursale –<br />
Reggio Centrale e, dopo, man mano<br />
tutti gli altri.<br />
L’a r r i vo d eL L a fer rovia a pa L m i.<br />
I lavori per la costruzione del<br />
tronco Bagnara – Palmi ebbero inizio<br />
nell’ottobre del 1884 e furono completati<br />
nel mese di dicembre del<br />
1888. Decisamente, nel nostro terr<strong>it</strong>orio<br />
l’arrivo del treno è stato un<br />
evento eccezionale, a cui la stampa<br />
locale diede grande rilevanza.<br />
Purtroppo, il traforo del Monte<br />
Sant’Elia, per la straordinaria durezza<br />
del gran<strong>it</strong>o e per i lim<strong>it</strong>ati<br />
mezzi tecnici di cui si disponeva<br />
in quell’epoca ha richiesto grande<br />
perd<strong>it</strong>a di tempo, ha imposto notevoli<br />
costi e registrato molte v<strong>it</strong>time<br />
( Corriere di Palmi, An. 1888, n.1).<br />
Ad esempio, in un documento si<br />
parla del ferimento di un bracciante<br />
siciliano, un tal Filippo Mariscalco<br />
Papa, originario di Marianopoli, provincia<br />
di Caltanissetta. A causa dello<br />
scoppio di una mina nella detta galleria<br />
fu fer<strong>it</strong>o agli occhi e si temeva che<br />
potesse perdere del tutto la vista.<br />
Fu ricoverato nell’ospedale Aletta<br />
– Gr<strong>it</strong>ti, che era ubicato nella<br />
contrada Marinella di Palmi e che<br />
apparteneva all’omonima impresa,<br />
costruttrice la linea ferrata Reggio<br />
– Castrocucco.<br />
Dopo poco tempo, lo sfortunato<br />
operaio siciliano decise di r<strong>it</strong>ornare<br />
al suo paese natio, pertanto, giorno 3<br />
febbraio 1888, davanti al notaio Gaetano<br />
Pugliese, dichiarava di abbandonare<br />
il menzionato ospedale “ di sua<br />
precisa ed esplic<strong>it</strong>a volontà “ (Archivio<br />
di Stato di Palmi, Notaio Gaetano<br />
Pugliese, Busta 1542, Anno 1888).<br />
Il trans<strong>it</strong>o delle sibilanti locomotive,<br />
avvolte da una buffa nuvola<br />
di Lidia Trentinella<br />
Prima di commentare questa poesia voglio ringraziare I’amica R<strong>it</strong>a Gaudio che, avendo<br />
già apprezzato altri miei componimenti, si è prodigata affinchè “La stazione” venisse<br />
pubblicata su questo periodico. Ringrazio anche la redazione alla quale faccio i complimenti<br />
per i contenuti culturali che vengono trattati, spesso rivolti alle nostre tradizioni,<br />
un prezioso patrimonio da ricordare e da tramandare ai nostri figli.<br />
“La stazione” è una pagina semplice e spontanea che rispecchia un pezzo di v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />
quando, negli anni sessanta, “lo stuolo di studenti” animato da spir<strong>it</strong>o goliardico e<br />
sincera allegria affrontava i disagi di un servizio ferroviario inadeguato e quando i canali<br />
di comunicazione interpersonali erano affidati ad un gesto, uno sguardo, un sorriso.<br />
Quesla poesia nata all’improwiso mi ha fatto rivivere, non senza nostalgia, momenti della<br />
mia v<strong>it</strong>a studentesca incastonati in fredde mattinate di inverno, quando studenti e operai<br />
aspettavano il “sospirato treno” per recarsi ognuno al proprio posto di lavoro. Una grande<br />
famiglia nutr<strong>it</strong>a di rispetto reciproco e di piccoli gesti che davano la gioia di affrontare le<br />
fatiche con spir<strong>it</strong>o sereno sino a sera quando finalmente si poteva riposare e aspettare,<br />
come la “stazioncina”, la prossima giornata.<br />
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di vapore, ha indubbiamente dato<br />
v<strong>it</strong>a all’inizio di una nuova era storica<br />
nell’ottocentesca società di fine<br />
secolo, ma ha tolto al mare l’antico<br />
primato di principale via di comunicazione<br />
e, perciò, ha anche contribu<strong>it</strong>o<br />
a porre fine alle tradizionali<br />
attiv<strong>it</strong>à commerciali dei marinaimercanti<br />
palmesi, gli industriosi e<br />
audaci discendenti dei famosi felucari<br />
del Settecento.<br />
la staZiONe, (palmi aNNi ‘60)<br />
Piccola stazioncina di provincia<br />
dove per caso non succede niente<br />
solo al mattino brulica di gente<br />
che freddolosa a lavorar comincia.<br />
Bavaro alzato e in mano un fagottino<br />
dove c'è solo pane e un po’ di vino,<br />
son gli operai di "Cava Janculla"<br />
forti nel corpo, ma la speranza è nulla<br />
di cambiar la v<strong>it</strong>a fatta di stenti<br />
e per andar avanti stringono i denti.<br />
Comincia all'alba la v<strong>it</strong>a alla stazione<br />
allor si spegne I'ultimo lampione.<br />
Verso le sei il bar apre i battenti<br />
quando arriva lo stuolo di studenti<br />
ancora sonnecchianti e i pochi viaggiatori<br />
che sono sempre i sol<strong>it</strong>i awentori.<br />
Qualche caffè e tante sigarette<br />
invadono di odori le salette<br />
di prima classe e anche di seconda<br />
la più affollata che di risate abbonda.<br />
C'è chi schiamazza, chi fa lo spir<strong>it</strong>oso,<br />
si ride tutti, ma lo sshizzinoso<br />
a volte offeso si r<strong>it</strong>ira fuori<br />
il freddo del mattino placa gli umori.<br />
Poi si r<strong>it</strong>orna insieme in allegria<br />
per aspettare il treno e andare via.<br />
Al primo fischio tutti all'erta: eccolo qua!<br />
ma è un treno merci, sposlati di là.<br />
Chi sbuffa chi continua a chiacchierare<br />
c'è chi sonnecchia perchè non vuol pensare.<br />
Ma alla fine arriva sospirato<br />
il treno che farà d'accelerato<br />
Perchè si ferma a "Cava Janculla"<br />
una fermata che non c’entra nulla<br />
per gli studenti che vanno a fare esami<br />
col cuore in gola e il libro nelle mani.<br />
La stazioncina rimasta spopolata<br />
paziente aspetta la prossima giornata.<br />
Lidia Trentinella<br />
QualuNQuemeNte<br />
an to n i o aL b a n e s e g i r e r à u n fiLm a pa L m i<br />
Antonio Albanese, il comico che dà il volto<br />
a Cetto La Qualunque, girerà un film a Palmi,<br />
c<strong>it</strong>tà di origine di Piero Guerrera, autore dei<br />
testi del personaggio di Albanese. che si è ispirato<br />
a personaggi reali della nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />
Il t<strong>it</strong>olo del film è ‘Qualunquemente’.<br />
La sceneggiatura è dello stesso Antonio Albanese<br />
e di Piero Guerrera in collaborazione con<br />
Giulio Manfredonia, che è anche il regista.<br />
Le operazioni di casting del film sono iniziate<br />
il 30 aprile a Catanzaro nel cinema - teatro Masciari<br />
.<br />
L’evento rafforza i legami che l’attore ha con<br />
la nostra c<strong>it</strong>tadina e ciò ci riempie d’orgoglio.<br />
Di sicuro rideremo con più gusto al pensiero<br />
che molti dei personaggi raccontati nel film potrebbero<br />
essere quelli della porta accanto.<br />
Tutti gli interessati potranno chiedere informazioni<br />
alla Calabria Film Commission<br />
(telefono 0961-742800)<br />
CCHIU’ PILU PE’TUTTI!!!
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
di Nella Cannata<br />
Sono indignata, e come me,<br />
tutte quelle persone che non<br />
capiscono più questa società che<br />
abbiamo costru<strong>it</strong>o e che stiamo<br />
consegnando ai nostri figli e ai nostri<br />
nipoti. Siamo confusi, preoccupati<br />
e abbiamo voglia di capire il<br />
senso delle cose. Forse sto invecchiando<br />
e anch’io mi r<strong>it</strong>rovo a dire:<br />
“Ai miei tempi!…” come sentivo<br />
fare ai miei nonni, ma tutto ciò che<br />
sta accadendo negli ultimi anni non<br />
era neppure immaginabile qualche<br />
anno fa. Spengo la tv : è troppo<br />
tragica e cinica; spengo anche la<br />
radio; e i giornali? Non parlano<br />
d’altro: madri che uccidono brutalmente<br />
i propri figli, figli che fanno<br />
a pezzi i gen<strong>it</strong>ori e continuano im-<br />
di Saverio Crea<br />
Da diversi mesi (anni) si continua<br />
a registrare una sorta<br />
di passiva lamentela che ab<strong>it</strong>udinariamente,<br />
con mental<strong>it</strong>à quasi<br />
rassegnata, ci obbliga ad una registrazione<br />
degli even-<br />
ti senza che si faccia<br />
niente per tentare di<br />
modificare lo status<br />
quo.<br />
Potrebbe apparire<br />
un paradosso, per l’enfasi che un<br />
tempo si dava allo sviluppo turistico<br />
della Costa Viola con epicentro<br />
Palmi, la circostanza che se oggi<br />
si vis<strong>it</strong>a il s<strong>it</strong>o Ansa - meteo, alle<br />
local<strong>it</strong>à turistiche della Calabria,<br />
non venga menzionata la c<strong>it</strong>tadina<br />
di Palmi!<br />
Certamente paradosso non è.<br />
Basterebbe questo per scuotere<br />
i dormienti! Basterebbe rileggere<br />
lo scorrere delle ultime stagioni<br />
per affermare che la parola “pro-<br />
A chi tocca il comp<strong>it</strong>o<br />
di scuotere gli animi?<br />
12<br />
Punti di vistA<br />
perterr<strong>it</strong>i la<br />
loro v<strong>it</strong>a di<br />
ogni giorno.<br />
Medici che<br />
eseguono<br />
operazioni<br />
non necessarie,tradendo<br />
il giuramento<br />
di<br />
Ippocrate;<br />
insegnanti<br />
che maltrattano<br />
e sevizianoneonati<br />
e bambini<br />
inermi; preti che violentano<br />
e annientano bimbi e adolescenti<br />
che si affidano a loro, a loro che<br />
rappresentano la serietà, la compostezza,<br />
l’interezza morale.<br />
Siamo un po’ tutti disorientati<br />
e a farne le spese sono le nuove<br />
generazioni alle quali non sappiamo<br />
più consigliare se lottare per<br />
cambiare le cose, combattendo l’<br />
ingiustizia sociale e il malcostume,<br />
o adattarsi ad accettare la realtà<br />
che viviamo e inseguire il sogno di<br />
diventare la nuova Belen, entrare<br />
nella casa del Grande Fratello o<br />
diventare un calciatore e sposare<br />
una velina.<br />
Abbiamo permesso un vero e<br />
proprio mutamento antropologico<br />
nutrendo i nostri figli di squallidi<br />
gossip, di perversioni,<br />
di compromessi<br />
e di facili volgar<strong>it</strong>à<br />
che anestetizzano<br />
le coscienze e impediscono<br />
di vedere<br />
le nostre gravi<br />
colpe. Cosa possiamo<br />
aspettarci da<br />
loro se non abbiamo<br />
saputo guidarli,<br />
così come hanno<br />
fatto, invece, i nostri<br />
gen<strong>it</strong>ori ? Come<br />
possiamo sperare<br />
sveglia!<br />
grammazione” non fa parte del<br />
nostro vocabolario!!!<br />
Basterebbe rileggere lo scorrere<br />
della pol<strong>it</strong>ica locale degli ultimi<br />
anni per accendere un minimo di<br />
sana orgogliosa ribellione.<br />
No, non accade<br />
nulla di tutto ciò!<br />
Si continua a parlare,<br />
parlare, parlare di ciò che è<br />
stato ma senza saper sfruttare la<br />
storia per costruirci intorno un minimo<br />
di attenzione per la nasc<strong>it</strong>a<br />
di un’attiv<strong>it</strong>à che susc<strong>it</strong>i interesse<br />
produttivo.<br />
A chi tocca il comp<strong>it</strong>o di scuotere<br />
gli animi?<br />
Alle associazioni? All’ Amministrazione?<br />
Agli operatori “sempre<br />
più rari” ? Ai ben pensanti? Ai pensionati<br />
che, loro malgrado, non<br />
trovano nella c<strong>it</strong>tadina neppur un<br />
momento di aggregazione intorno<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Fermate il mondo!<br />
Voglio scendere!<br />
Fr a m m e n t i d i c o s c i e n z a e b r i c i o l e d i a m a r a v e r i t à<br />
che sappiano affrontare la v<strong>it</strong>a se<br />
non abbiamo saputo insegnarglielo?<br />
Abbiamo fatto credere loro che<br />
ogni cosa si può raggiungere a via<br />
di spinte, che ogni desiderio potrà<br />
essere soddisfatto in un modo o<br />
nell’altro, ma non abbiamo dato<br />
loro gli strumenti per farcela da<br />
soli, li abbiamo privati della possibil<strong>it</strong>à<br />
di sperare in un percorso di<br />
studi qualificato, in un lavoro dign<strong>it</strong>oso,<br />
in una giustizia giusta. Oggi<br />
è il primo maggio. Una volta era<br />
la festa dei lavoratori. Oggi non<br />
ci sono più i lavoratori perché non<br />
c’è più lavoro e quei pochi che ce<br />
l’hanno sono sfruttati, sottopagati<br />
al lim<strong>it</strong>e della schiav<strong>it</strong>ù. Il lavoro è<br />
andato altrove. E’ andato a finire<br />
tra le maglie della povertà sottopagata<br />
della Cina e dell’India, si è<br />
trasfer<strong>it</strong>o nei paesi dell’Est dove<br />
non costa niente, dove mancano<br />
persino le modeste garanzie sindacali<br />
presenti da noi. Gli azionisti<br />
sono diventati sempre più ricchi<br />
e i dipendenti gettati nella miseria<br />
come immondizia da buttare; i<br />
giovani ed i meno giovani sono arrivati<br />
a compiere gesti sempre più<br />
clamorosi: protestano nelle piazze,<br />
salgono sui tetti delle fabbriche o<br />
si isolano all’Asinara, fino ad arrivare<br />
a perdere la testa e togliersi<br />
la v<strong>it</strong>a.<br />
Nessuno in questi anni ha saputo<br />
raccontare,<br />
in modo chiaro, la<br />
storia di una generazione<br />
di donne e<br />
uomini in cerca di<br />
dign<strong>it</strong>à, quella che<br />
scaturisce solo dal<br />
lavoro; pochi hanno<br />
voluto puntare<br />
il d<strong>it</strong>o sui giochi<br />
di potere e sulle<br />
alchimie pol<strong>it</strong>iche<br />
di chi ci governa ,<br />
sul qualunquismo<br />
di chi sta a guar-<br />
a vivi interessi?<br />
La stagione teatrale? La stagione<br />
dei cinema inesistenti? La stagione<br />
delle sale lettura? Almeno un<br />
tempo la biblioteca era ubicata in<br />
centro e poteva esser fruibile !<br />
Oddio dimenticavo<br />
i<br />
Giovani! Già,<br />
i Giovani, ormaiprezios<strong>it</strong>à<br />
rara in una<br />
c<strong>it</strong>tadina che<br />
non riesce a<br />
trattenerli.<br />
Non vuol<br />
essere questo<br />
mio “sfogo”<br />
un facile<br />
e gratu<strong>it</strong>o<br />
rimprovero<br />
ma solo<br />
e con forza<br />
un richia-<br />
dare, aspettando che prima o poi<br />
qualcosa cambierà. E invece nulla<br />
cambia: in Italia si continua ad<br />
andare avanti grazie ad amicizie<br />
e parentele; il nepotismo dilaga,<br />
minando le vere competenze nei<br />
diversi settori, mentre si impedisce<br />
l’accesso a menti brillanti per<br />
far posto a dementi col cognome<br />
importante. Si importano badanti<br />
senza dir<strong>it</strong>ti e si esportano laureati<br />
che qui non trovano impiego per<br />
più di 500 euro al mese. Le Ist<strong>it</strong>uzioni<br />
preposte all’istruzione e alla<br />
formazione continuano ad essere<br />
svil<strong>it</strong>e e private dei più elementari<br />
strumenti di stimolo culturale;<br />
la TV diventata il modello di una<br />
società sempre più edonistica ed<br />
effimera, continua a mandare in<br />
malora i cervelli con programmi<br />
ammiccanti, sguaiati e demenziali.<br />
I ragazzi hanno cap<strong>it</strong>o qual è l’andazzo,<br />
quali le nostre debolezze,<br />
le nostre viltà e sono sempre meno<br />
appassionati e più disillusi, figli di<br />
una generazione che li ha trad<strong>it</strong>i e<br />
abbandonati.<br />
E intanto i baroni continuano a<br />
restare incollati alla loro poltrona,<br />
a difendere le loro rend<strong>it</strong>e di posizione,<br />
guardando dall’alto dei loro<br />
80 anni con un cinico sorriso stampato<br />
sul viso, sicuri di continuare<br />
a mantenere la loro posizione di<br />
comando per l’etern<strong>it</strong>à.<br />
mo all’azione, all’attenzione e alle<br />
“armi” per tutti coloro che possono<br />
e devono fare qualcosa per<br />
risvegliare un minimo di interesse<br />
per la più rapida e possibile ripresa<br />
di un paese che un tempo, non<br />
molto lontano, è stato faro e guida<br />
per diverse e molte c<strong>it</strong>tadine!!!!<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
di Anastasia Romeo<br />
o conobbi in palestra,<br />
“Lera venuto per salutare<br />
Rocco, il suo ex allena-<br />
Foto scattate da Peppe Lisciotto<br />
13 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Punti di vistA<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
peppe lisciOttO iN missiONe ad Ha<strong>it</strong>i<br />
tore. Peppe, sottocapo<br />
della marina,<br />
è un ragazzone di<br />
Palmi, dal fisico<br />
da marines, viso<br />
sorridente e luminoso,profondamente<br />
versato per<br />
il suo grande spir<strong>it</strong>o<br />
d’altruismo;<br />
lo si è cap<strong>it</strong>o dalletestimonianze<br />
che raccontò,<br />
e che io presente,<br />
ascoltai, riguardo la missione,<br />
di cui fece parte, ad Ha<strong>it</strong>i,<br />
paese distrutto da un forte<br />
sisma. Fui colp<strong>it</strong>a dal suo<br />
modo pacato e sofferente di<br />
esporre quell’immane tragedia<br />
e la condizione di degrado<br />
umano e sociale (mancano<br />
acqua, generi alimentari,<br />
medicinali), di “Port-au-Prince”,<br />
la c<strong>it</strong>tà dove ha prestato<br />
soccorso. Per questo, ho sent<strong>it</strong>o<br />
la necess<strong>it</strong>à di portare a<br />
conoscenza la sua esperienza,<br />
poiché noi giovani spesso non<br />
sappiano apprezzare quello<br />
che abbiamo; siamo continuamente<br />
alla ricerca di cose<br />
nuove, a volte anche effimere.<br />
Pensiamo che questi fatti<br />
siano distanti dalla nostra<br />
v<strong>it</strong>a e, quindi, ci manca quella<br />
sensibil<strong>it</strong>à, che ogni essere<br />
umano deve avere, per ev<strong>it</strong>are,<br />
che di fronte a tali catastrofi<br />
si rimanga indifferenti”.<br />
Questo è quanto ha<br />
rifer<strong>it</strong>o Peppe: “Quando mi<br />
chiamarono per la missione<br />
di soccorso con il mio contingente<br />
imbarcato sulla portaerei<br />
“Cavour”, accolsi l’ordine<br />
con gioia, pur sapendo di<br />
lasciare a casa, mia figlia e<br />
mia moglie, per mettermi al<br />
servizio di chi soffre e rendere<br />
concreto questo desiderio;<br />
non pensavo che il dolore e<br />
la disperazione, potessero essere<br />
tanto percepibili. Quello<br />
che si vede in televisione<br />
è solo la minima parte; per<br />
rendersi conto dell’ immensa<br />
sciagura, bisogna essere presenti.<br />
Il paese era già poverissimo,<br />
la popolazione tormentata<br />
dalla disoccupazione<br />
e da un’economia tra la meno<br />
sviluppata del pianeta. Sembra<br />
che, il destino malevolo,<br />
si sia accan<strong>it</strong>o contro il popolo<br />
caraibico di Ha<strong>it</strong>i; prima la<br />
d<strong>it</strong>tatura, poi la guerra civile,<br />
due anni fa, uragani e adesso<br />
il sisma. Faceva pena vedere<br />
quelle persone distrutte<br />
dal dolore per la perd<strong>it</strong>a dei<br />
propri cari. Le sofferenze che<br />
ho trovato nell’ospedale di<br />
bordo mi resteranno per sempre<br />
incise nella mente; quei<br />
bambini sfigurati, con amputazioni<br />
e fer<strong>it</strong>e terribili, non<br />
si possono dimenticare. Le<br />
scene dei bambini, con gli occhi<br />
imploranti che chiedevano<br />
da mangiare erano strazianti.<br />
La sera, quando andavo<br />
a letto, mi rimaneva un senso<br />
di frustrazione, pur lavorando<br />
quindici ore al giorno, che<br />
contrastava con i buoni propos<strong>it</strong>i<br />
del cuore, per l’insoddisfazione<br />
di non aver fatto<br />
tanto. A volte, non mi vergogno<br />
di dirlo, ho anche pianto<br />
pensando a quei poveri figli<br />
all’a d dia ccio”.<br />
A tal propos<strong>it</strong>o gli ho posto<br />
le seguenti domande:<br />
Esiste veramente il problema<br />
di bambini orfani rap<strong>it</strong>i?<br />
“Il problema effettivamente<br />
esiste. Un gruppo uman<strong>it</strong>ario<br />
è stato fermato al confine<br />
dominicano mentre tentava<br />
di espatriare illegalmente alcuni<br />
orfani”.<br />
Come sono stati gest<strong>it</strong>i gli<br />
aiuti uman<strong>it</strong>ari, visto che i<br />
saccheggi, i tafferugli, gli atti<br />
vandalicisono frequenti?<br />
Port-au-Prince, dove ero io,<br />
presenta sacche di povertà e<br />
degrado incolmabili. Il terremoto<br />
è stato il pretesto per<br />
far aumentare i disordini sociali.<br />
La gente è preoccupata<br />
per il futuro, c’è l’angoscia,<br />
esaur<strong>it</strong>a l’ondata di aiuti, di<br />
cadere nel dimenticatoio. Nonostante<br />
la nostra attiv<strong>it</strong>à di<br />
controllo e repressione delle<br />
azioni criminali e di vandalismo,<br />
purtroppo ,a causa della<br />
fame, avvenivano ripetute<br />
depredazioni.<br />
In che s<strong>it</strong>uazione hai lasciato<br />
la c<strong>it</strong>tà dove sei stato in<br />
missione?<br />
“I problemi cominciano adesso<br />
a distanza di quattro mesi<br />
dal terremoto. Non hanno<br />
ospedali, scuole, luce, acqua,<br />
cibo, case. Se non si concerta<br />
uno sforzo uman<strong>it</strong>ario comune,<br />
povertà e malattie sono destinate<br />
a durare a lungo”.<br />
Che hai provato nel momento<br />
in cui sei part<strong>it</strong>o per il rientro<br />
in Italia?<br />
“Quando la nave salpò, diedi<br />
l’ultimo sguardo su Portau-Prince,<br />
lo stomaco si chiuse<br />
pensando a quei poveri<br />
innocenti”.
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
Eduardo Della Rovere<br />
il rAcconto del mese<br />
14<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
lA fiABA dEllE rEGolE E dEllE EccEZioNi<br />
(da leggere ai bambini, e da mettere in pratica dai grandi…)<br />
Questa, cari bambini, è una fiaba. E come iniziano<br />
le fiabe, da sempre? Con le parole “c’era una<br />
volta”.<br />
Ecco, appunto, c’era una volta una c<strong>it</strong>tà. Non ricordo bene il nome di<br />
questa c<strong>it</strong>tà, ma la chiamerò Felìc<strong>it</strong>a, perché aveva una caratteristica<br />
molto particolare: tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti erano felici.<br />
Non era una c<strong>it</strong>tà speciale, anzi sembrava a prima vista quasi anonima.<br />
C’era una piazza al centro, all’incrocio tra le due vie principali.<br />
C’era un parco all’interno di questa piazza, sulla quale si affacciavano<br />
poi gli edifici più importanti. C’erano negozi, impianti sportivi, la<br />
caserma dei vigili del fuoco, lo stadio, la scuola: insomma, sembrava<br />
davvero una c<strong>it</strong>tà come tutte le altre, salvo per quel particolare che<br />
vi ho appena detto.<br />
Tutti gli ab<strong>it</strong>anti di questa c<strong>it</strong>tà erano felici.<br />
Nessuno mancava mai di rispetto al proprio vicino, la circolazione<br />
delle auto procedeva tranquilla, non c’erano cartacce in giro,<br />
gli uffici pubblici<br />
aprivano e chiudevano<br />
puntualmente agli<br />
orari stabil<strong>it</strong>i: insomma,<br />
era una vera<br />
pacchia.<br />
Vi starete chiedendo<br />
come ciò fosse possibile,<br />
vero?<br />
La risposta è molto<br />
semplice: era mer<strong>it</strong>o<br />
delle Regole.<br />
Le Regole erano tre<br />
anziane sorelle, che<br />
vivevano in un appartamento<br />
modesto<br />
ma perfettamente ordinato<br />
al centro della c<strong>it</strong>tà.<br />
Nessuno sapeva dire da quanto tempo ab<strong>it</strong>assero lì: a dire il vero,<br />
nessuno sapeva dire neppure quanti anni avessero.<br />
Tutti gli ab<strong>it</strong>anti ricordavano di averle sempre viste così: magre<br />
magre, vest<strong>it</strong>e di scuro, con i capelli bianchi come la neve raccolti<br />
sulla nuca, gli ab<strong>it</strong>i sempre in ordine, gli occhi azzurri nascosti in<br />
un f<strong>it</strong>to reticolo di rughe.<br />
Nessuno le aveva mai viste sorridere, ma erano sempre gentili ed affabili<br />
con tutti: e questo bastava.<br />
Le Regole erano le persone più importanti della c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a.<br />
Loro non parlavano molto, questo no.<br />
Loro, semplicemente, indicavano con il proprio esempio la cosa giusta<br />
da fare ai propri conc<strong>it</strong>tadini.<br />
Non sapevi se dovevi pagare o meno quella certa tassa? Andavi all’ufficio<br />
postale e controllavi: se una delle Regole era lì a fare la fila,<br />
allora potevi essere sicuro che ti toccava pagare.<br />
Avevi dei dubbi sulla possibil<strong>it</strong>à di portare il tuo cagnolino a spasso<br />
senza la paletta e la bustina per i bisogni? Facile: bastava fare un<br />
giro ai giardinetti e potevi essere sicuro che avresti incontrato una<br />
delle sorelle Regole che trotterellava con il suo bassotto vecchio e<br />
spelacchiato, con tanto di paletta e bustina d’ordinanza.<br />
Adesso cap<strong>it</strong>e, bambini, perché nella c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a tutti erano<br />
contenti e sorridenti?<br />
Perché ogni c<strong>it</strong>tadino faceva il proprio dovere con semplic<strong>it</strong>à, senza<br />
costrizione, senza forzature o paure: gli bastava guardare ciò che facevano<br />
le Regole (oppure, nei casi più complessi, chiedere direttamente<br />
consiglio a queste ultime) per essere sicuri di aver fatto il proprio<br />
dovere, e sentirsi orgogliosi per questo.<br />
A voler essere proprio sinceri, gli<br />
unici che si lamentavano un pochino<br />
erano i poliziotti: dato che tutti<br />
rispettavano le Regole, infatti,<br />
avevano davvero poco lavoro e si<br />
annoiavano un po’.<br />
Tanta felic<strong>it</strong>à, però, come spesso<br />
accade provoca invidie negli spir<strong>it</strong>i<br />
deboli.<br />
Fu così che un bel giorno (anzi, un<br />
brutto giorno), il Re ed i consiglieri<br />
del vicino Regno di Confusione<br />
(che brutto nome per un regno,<br />
non trovate?) si riunirono nella<br />
sala del trono.<br />
“Basta, non ne posso più!” – sbottò<br />
sub<strong>it</strong>o il Re non appena furono tutti<br />
seduti.<br />
“Sapete quante domande di emigrazione<br />
ho ricevuto da nostri conc<strong>it</strong>tadini<br />
che vogliono emigrare a<br />
Felìc<strong>it</strong>a?” disse a voce alta, e con uno sguardo che non prometteva<br />
davvero nulla di buono.<br />
“Mille domande! Cap<strong>it</strong>e? Mille domande! E sapete quanti ab<strong>it</strong>anti ha il<br />
nostro Regno?”<br />
Ancora silenzio: nessuno osava parlare, quando parlava il Re.<br />
“Novecentocinquanta!! Abbiamo più richieste di emigrazione che ab<strong>it</strong>anti!!<br />
E sapete come si spiega questo? Perché ci sono addir<strong>it</strong>tura delle<br />
persone che, pur di essere sicure di emigrare, hanno fatto la domanda<br />
due volteeeeeeeeeeeeeeee!”<br />
L’ultima lettera non era una semplice “e”, ma un vero e proprio lamento.<br />
Il Re era davvero infuriato.<br />
“Adesso basta! Voglio distruggere questa c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a, voglio vedere<br />
sparire quelle brutte Regole, voglio che tutta la loro seren<strong>it</strong>à,<br />
la loro pace, la loro pulizia scompaia sub<strong>it</strong>o! E’ un ordine! Se non mi<br />
sugger<strong>it</strong>e come farlo nei prossimi dieci minuti, vi farò tagliare la<br />
testa!”<br />
Un silenzio carico di paura scese nella sala del trono. Tutti temevano<br />
ormai di dovere inev<strong>it</strong>abilmente patire quella terribile punizione<br />
quando uno dei consiglieri – il più perfido di tutti, si diceva in giro<br />
– si alzò e disse: “Maestà, ho un’idea. Concedimi di uscire per tornare<br />
qui entro cinque minuti”.<br />
Così fu.<br />
Al suo r<strong>it</strong>orno il consigliere cattivo – aveva un nome strano: Ebenezer,<br />
o qualcosa del genere – non era da solo. Aveva con sé tre giovani<br />
donne. Bellissime, eleganti, profumate: assomigliavano proprio a quelle<br />
ragazze dei programmi tv del pomeriggio, quelli in cui si urla tanto,<br />
si l<strong>it</strong>iga o ci si vuole bene per finta, solo per fare (come si dice)<br />
audience.<br />
“E allora?” chiese il Re.<br />
“Maestà – disse il consigliere Ebenezer con una luce di cattiveria<br />
sempre più intensa negli occhi – lascia che ti presenti chi finalmente<br />
spazzerà via quelle Regole vecchie e noiose: sono<br />
loro, le Eccezioni. Lascia poi che le<br />
mandi in missione segreta nella c<strong>it</strong>tà<br />
di Felìc<strong>it</strong>a, ed in capo a poche settimane<br />
vedrai cosa accadrà!”.<br />
Il Re capì sub<strong>it</strong>o cos’aveva in<br />
mente il perfido consigliere<br />
ed acconsentì, fregandosi le<br />
mani per la contentezza.<br />
Fu così che le Eccezioni<br />
andarono a vivere nella<br />
c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a.<br />
E qui, cari bambini, iniziarono<br />
sub<strong>it</strong>o i problemi.<br />
Le Eccezioni cominciarono<br />
infatti ad andare in<br />
giro di strada in strada,<br />
di piazza in piazza, di bar<br />
in bar ripetendo sempre la<br />
stessa frase: “ma che noia,<br />
che barba qui! Nessuno è<br />
libero di fare quello che<br />
vuole, tutti devono sempre im<strong>it</strong>are<br />
quello che fanno le Regole! Nessuno può<br />
fare ciò che gli passa per la testa, come facciamo noi. Ma che v<strong>it</strong>a è?<br />
Siamo forse schiavi, schiavi delle Regole?”<br />
Quella frase – non c’è bisogno che ve lo dica, bambini cari, perché<br />
l’avete già cap<strong>it</strong>o – era stata loro insegnata dal perfido consigliere<br />
del Regno di Confusione.<br />
Gli ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a per i primi tempi non diedero ascolto alle<br />
Eccezioni.<br />
Al contrario: rincuoravano le Regole, che erano sempre più tristi a<br />
causa delle cose cattive che dicevano di loro queste ragazze.<br />
Con il tempo, però, il dubbio cominciò ad entrare nella testa degli<br />
ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a.<br />
“Vuoi vedere che hanno ragione loro, le Eccezioni? – dicevano – In fondo,<br />
essere liberi non vuol dire fare quello che si vuole? Che senso ha<br />
dire di essere liberi se poi dobbiamo tutti rispettare quello che ci<br />
indicano le Regole? Non è una v<strong>it</strong>a, è una schiav<strong>it</strong>ù!”<br />
E fu così che, pian pianino, gli ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a cominciarono a non<br />
seguire più le Regole.<br />
Dapprima ci furono dei timidi dispetti (il casco non allacciato sul<br />
motorino od in bicicletta, il semaforo rosso non rispettato, il chewing<br />
– gum buttato a terra e così via), poi dei mugugni (“basta Regole,<br />
siamo adulti ormai: possiamo decidere noi cos’è giusto e cos’è sbagliato!”),<br />
fino ad arrivare a dei veri e propri sberleffi, a degli insulti ed<br />
anche – incredibile! – a dei gestacci fatti alle spalle delle povere<br />
vecchiette.<br />
La s<strong>it</strong>uazione precip<strong>it</strong>ò in poche settimane, così come aveva previsto<br />
il perfido Ebenezer.<br />
TO BE CONTINUED...<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
allarme deieZiONi caNiNe<br />
di Rocco Cadile<br />
Eravamo raccolti a “roteddhuni chi cugghjuniavamu”<br />
in Piazza I° Maggio, quando Franco, sentendo uno<br />
strano odore, lo fece presente a noi amici che, istintivamente<br />
controllammo le suole. Melo che, gli “aveva<br />
preso la colla al mastro” (cussì si dici quandu unu<br />
‘nchjappa), rimase male e, incazzandosi fortemente,<br />
inveì contro chi porta i cani a passeggio per il centro<br />
c<strong>it</strong>tadino. Nunziato, punto nel vivo, precisò: “Ma cosa dici! Non tutte<br />
le persone sono irresponsabili; personalmente quando esco con il mio<br />
cane, prendo le necessarie precauzioni, portandomi dietro l’occorrente<br />
per pulire”. Avevamo cap<strong>it</strong>o, vista la s<strong>it</strong>uazione, di aver trovato<br />
l’argomento della serata e, dando ragione a Melo, scoppiò un’ accesa<br />
discussione. La reazione di Pippo non si fece attendere: “Condivido le<br />
lamentele di Melo: è uno schifo! Trovi “schifezze” in ogni angolo; dovrebbero<br />
multare sia il padrone che il cane”. E Nunziato: “Parli così<br />
perché non ami gli animali”. Nino che “ama i cani come il cacciatore<br />
ama gli uccelli”, fu l’unico a difendere Nunziato: “Non capisco che<br />
avete da cr<strong>it</strong>icare; dovrebbe essere degno di ammirazione per l’accortezza<br />
che usa”. Mentre l’altro Nino fu categorico: “I cani devono<br />
vivere in campagna, nel loro ambiente; ci sono persone che la sera gli<br />
mettono il pigiama “Doggy Dolly”e se li coricano in mezzo, nel letto”.<br />
Il sottoscr<strong>it</strong>to, scegliendo di rimanere neutrale, dando “‘na botta o<br />
circu e n’atra o timpagnu”, rivolgendomi a Nunziato gli dissi: “E’ vero<br />
che mer<strong>it</strong>eresti un elogio per il tuo senso civico; magari fossero tutti<br />
come te! Ma una domanda sorge spontanea: “Se il tuo cane dovesse<br />
avere la “sciorta”, come faresti a raccoglierla?” Nunziato rimasto un<br />
attimo perplesso, rispose: “CHIAMU A ‘TTIA E A COGGHJ TU”.<br />
P.S. - Una precisazione è d’obbligo, non abbiamo niente contro gli<br />
animali, ma esortiamo i loro possessori ad una più attenta e civile<br />
gestione degli stessi ; non possiamo rimanere insensibili alle doglianze<br />
dei c<strong>it</strong>tadini.<br />
15 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
c<strong>it</strong>olenA<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
(urdiPili)<br />
di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
Nei giorni scorsi sono accaduti dei fatti nella pol<strong>it</strong>ica nazionale ed in<br />
quella palmese, che hanno delle simil<strong>it</strong>udini incredibili, sia nei contenuti<br />
che nelle modal<strong>it</strong>à. A Roma, il Presidente della Camera dei Deputati,<br />
nonché esponente di spicco dell’ex part<strong>it</strong>o di AN, on. Gianfranco Fini,<br />
sferra un attacco deciso, come non aveva mai fatto in precedenza, alla leardership<br />
berlusconiana, accusando il Premier di poca democrazia nelle<br />
scelte e nelle decisioni che riguardano gli interessi del paese; a Palmi, due<br />
esponenti, sempre di Alleanza Nazionale, fanno la stessa identica cosa nei<br />
confronti del Sindaco Dott. Ennio Gaudio, mai fino ad oggi, messo in discussione.<br />
Le vignette di questo numero evidenziano questi fatti mettendo “<br />
a nudo ” i due carismatici leader pol<strong>it</strong>ici … Il RE E’ NUDO, oppure si tratta<br />
di una normale e democratica dialettica all’ interno degli schieramenti..?<br />
Chi vivrà vedrà!<br />
ROMA<br />
capizzuni a nuda<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
Quandu u diavulu nci menti a cuda<br />
Puru i capizzuni arrestanu a nuda,<br />
nci fu cu a pagnotta si la suda<br />
e cu n’avi pacenza e s’a mangia cruda.<br />
A Roma e a Parmi nc’è cu n’arriposa<br />
Cu Enniu e cu Silviu fu a stessa cosa,<br />
nci fu cu non vozi m’i vidi ddhassupa<br />
e fici di tuttu pemm’i sdarrupa.<br />
Trimbuli an<strong>it</strong>a cu Lazzoppìna<br />
Ficiaru u sindacu mi s’arrimina,<br />
Fini poi jettau lampi e troni<br />
Cercandu mi sconza cu Berlusconi.<br />
I capizzuni arrestanu a nuda<br />
Se i diavuluni nci mentinu a cuda!!!<br />
PALMI
tutti i proventi della mostra mercato saranno destinati alla realizzazione<br />
dell’opera “la fonte di s. rocco”.<br />
un grazie particolare va a tutti i donatori delle opere che contribuiscono<br />
in maniera diretta alla raccolta popolare.<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Il Dott. Giuseppe Patti premiato a Palmi nel<br />
2006 dall’allora Sindaco Avv. Parisi<br />
la Redazione<br />
Giuseppe (Peppe) Patti nasce a<br />
Reggio Calabria quasi 43 anni<br />
fa,trascorre a Palmi tutta la sua infanzia<br />
e la sua adolescenza, frequentando<br />
le scuole sempre con massimo<br />
prof<strong>it</strong>to.<br />
Accanto al notevole impegno nelle<br />
attiv<strong>it</strong>à scolastiche, Giuseppe ha sempre<br />
coltivato e mantenuto intense relazioni<br />
sociali con amici e conoscenti;<br />
ha sempre svolto attiv<strong>it</strong>à sportiva, in<br />
primo luogo nelle file della Pallavolo<br />
Palmi dove ha ricoperto il ruolo di<br />
“palleggiatore” e si è dedicato anche<br />
all’attiv<strong>it</strong>à di D.J. presso alcune radio<br />
locali.<br />
All’età di 18 anni Giuseppe si trasferisce,<br />
sotto la spinta dello zio Filippo,<br />
a Roma per frequentare il Corso di<br />
Laurea in Medicina e Chirurgia presso<br />
l’Univers<strong>it</strong>à Cattolica del S. Cuore<br />
Agostino Gemelli, dove si laurea con il<br />
massimo dei voti nel 1992, discutendo<br />
una tesi sul ruolo dello stress psicologico<br />
come fattore predisponente l’infarto<br />
miocardico. Sempre all’Univers<strong>it</strong>à<br />
Cattolica di Roma Giuseppe ha svolto<br />
il suo training in Cardiologia, dove ha<br />
avuto come maestro uno dei massimi<br />
esponenti della Cardiologia mondiale,<br />
il prof. Attilio Maseri, e dove ha consegu<strong>it</strong>o<br />
la specializzazione nel 1997 con<br />
il massimo dei voti, discutendo una<br />
tesi sul ruolo della predisposizione familiare<br />
nelle malattie cardiovascolar i.<br />
Ha espletato il Servizio Mil<strong>it</strong>are<br />
come Ufficiale Medico della Marina<br />
Mil<strong>it</strong>are, frequentando a Livorno il<br />
Corso Allievi Ufficiali di Complemento<br />
presso l’Accademia Navale distinguendosi,<br />
anche qui, per applicazione ed<br />
impegno uman<strong>it</strong>ario.<br />
Da un punto di vista medico Giuseppe<br />
ha acquis<strong>it</strong>o competenze specifiche<br />
in quella che è considerata la<br />
nuova frontiera delle Scienze Cardiovascolari,<br />
cioè la “Cardiologia Interventistica”;<br />
in particolare si è specializzato<br />
negli interventi di angioplastica<br />
coronarica e in interventi analoghi<br />
che permettono l’impianto di stent<br />
anche in corrispondenza della arterie<br />
carotidi le quali, restringendosi, possono<br />
provocare ictus. La formazione<br />
professionale di Giuseppe si è completata<br />
con varie esperienze formative<br />
negli Stati Un<strong>it</strong>i (Washington, Atlanta,<br />
Florida) che gli hanno permesso un<br />
elevato grado di competenza e specializzazione.<br />
Si è dedicato alla ricer-<br />
ca clinica in modo<br />
da ottenere risultati<br />
universalmente riconosciuti<br />
dalla comun<strong>it</strong>à<br />
scientifica internazionale,<br />
che sono<br />
stati pubblicati sulle<br />
massime riviste cardiologiche<br />
mondiali e<br />
che Giuseppe è stato<br />
inv<strong>it</strong>ato a presentare<br />
ai maggiori congressi<br />
di cardiologia (per<br />
esempio Congresso<br />
della Società Europea<br />
di Cardiologia e<br />
Congresso dell’American<br />
College of Cardiology).<br />
In particolare,<br />
alcuni studi da<br />
lui condotti hanno<br />
portato a definire<br />
qual è la terapia<br />
farmacologica ottimale<br />
in preparazione agli interventi<br />
di angioplastica coronarica: questi<br />
dati sono stati ufficialmente inclusi<br />
nelle linee guida internazionali sull’argomento.<br />
Altre ricerche cliniche di<br />
Giuseppe hanno per la prima volta dimostrato<br />
che le statine, farmaci normalmente<br />
usati per ridurre i livelli di<br />
colesterolo, possono avere altri effetti<br />
clinici benefici, precedentemente<br />
non conosciuti: sono cioè in grado di<br />
ridurre l’incidenza di ar<strong>it</strong>mie cardiache<br />
e di avere azione di protezione<br />
renale. Questi dati hanno permesso<br />
che Giuseppe diventasse consulente<br />
delle maggiori riviste cardiologiche<br />
mondiali, che gli sottomettono vari<br />
articoli per la valutazione in funzione<br />
della pubblicazione.<br />
Giuseppe è anche è membro del<br />
Gruppo di Studio in Cardiologia Interventistica<br />
della Società Europea<br />
di Cardiologia, e, nell’amb<strong>it</strong>o della<br />
stessa Società, del Gruppo di Studio<br />
sulla Trombosi; è stato eletto per<br />
il biennio 2008/2009 nel Consiglio<br />
Direttivo Nazionale della Società<br />
Italiana di Ricerche Cardiovascolari,<br />
per i bienni 2005/2006 e 2007/2008<br />
nel Consiglio Direttivo Laziale della<br />
Società Italiana di Cardiologia e per<br />
il biennio 2008/2009 nel Consiglio Direttivo<br />
Laziale della Società Italiana<br />
di Cardiologia Invasiva.<br />
Numerosi i riconoscimenti acquis<strong>it</strong>i<br />
in amb<strong>it</strong>o internazionale e nazionale,<br />
grazie ai risultati delle sue<br />
ricerche. Già nel 1997 è stato premiato<br />
come giovane ricercatore con<br />
il “Young Clinical Investigator Award -<br />
S. A. Levine” dall’American Heart Association,<br />
e nel 2001 è stato premiato<br />
come giovane ricercatore dalla Società<br />
Italiana di Cardiologia Invasiva. Recentemente,<br />
dopo essersi affermato<br />
per l’importanza e la nov<strong>it</strong>à dei suoi<br />
studi, è stato nominato “Fellow” della<br />
Società Americana di Cardiologia,<br />
un riconoscimento riservato ai ricercatori<br />
che raggiungono risultati a livello<br />
internazionale. Nel 2006 è stato<br />
premiato con una targa dall’Amministrazione<br />
Comunale di Palmi (Sindaco<br />
l’avv. Nino Parisi) per l’attiv<strong>it</strong>à svolta<br />
nel campo della ricerca cardiologica;<br />
nel 2007 è stato premiato con il “Premio<br />
Ippocrate per il progresso scientifico<br />
e sociale” da parte dell’Ordine<br />
dei Medici della Provincia di Reggio<br />
Calabria; nel 2009 gli è stato assegnato<br />
il premio nazionale “Bronzi di<br />
Riace” da parte dell’Associazione Pro<br />
17 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
il PersonAGGio<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
PEPPE PATTI: QUESTIONE DI CUORE<br />
Loco di Reggio Calabria, con il Patrocinio<br />
della Giunta Comunale della<br />
stessa c<strong>it</strong>tà. In data 25 Aprile 2010,<br />
l’Amministrazione Comunale di Palmi<br />
(Sindaco il Dott. Ennio Gaudio) lo ha<br />
insign<strong>it</strong>o con una medaglia d’oro per<br />
mer<strong>it</strong>i scientifici. In occasione di una<br />
serie di lezioni che Giuseppe ha tenuto<br />
nell’Aprile di quest’anno presso le<br />
maggiori Univers<strong>it</strong>à di Seul e di una<br />
relazione tenuta al Congresso Annuale<br />
della Società Coreana di Cardiologia,<br />
quest’ultima lo ha premiato per i<br />
suoi mer<strong>it</strong>i scientifici con una targa.<br />
Infine, massimo riconoscimento a livello<br />
nazionale, la Società Italiana di<br />
Cardiologia nel Dicembre scorso lo ha<br />
insign<strong>it</strong>o del Premio Scholar in Cardiologia,<br />
destinato alle personal<strong>it</strong>à cardiologiche<br />
nazionali che, nell’amb<strong>it</strong>o<br />
di una parabola scientifica ascendente,<br />
hanno consegu<strong>it</strong>o con le loro ricerche<br />
cliniche risultati universalmente<br />
riconosciuti a livello mondiale.<br />
Giuseppe è rimasto lo stesso di<br />
sempre: umile, serio e ded<strong>it</strong>o al lavoro.<br />
Con lo stesso spir<strong>it</strong>o uman<strong>it</strong>ario<br />
con cui supportava i compagni durante<br />
il periodo scolastico ed univers<strong>it</strong>ario,<br />
adesso si mette completamente<br />
a disposizione dei pazienti e delle<br />
persone che, in quanto cardiopatici,<br />
hanno bisogno del suo aiuto: sono<br />
veramente tanti i pazienti di Palmi e<br />
della Calabria in generale, che grazie<br />
ai suoi interventi sul cuore, hanno<br />
acquis<strong>it</strong>o nuova tranquill<strong>it</strong>à ed hanno<br />
risolto con un intervento “non invasivo”<br />
i loro problemi di salute. Giuseppe,<br />
nonostante il suo lavoro lo porti<br />
spesso ad essere in giro per il mondo<br />
dove è inv<strong>it</strong>ato a tenere lezioni e<br />
conferenze, ha sempre mantenuto e<br />
coltivato il suo rapporto con la c<strong>it</strong>tà<br />
di Palmi. E’ sempre tornato periodicamente<br />
nella sua c<strong>it</strong>tadina anche<br />
per far vis<strong>it</strong>a ai suoi amati gen<strong>it</strong>ori<br />
(Rocco e Pina), recentemente scomparsi,<br />
che hanno sempre promosso le<br />
sue inclinazioni e gli hanno inculcato<br />
i valori più veri. Attualmente continua<br />
in queste sue immancabili puntate<br />
palmesi, per incontrare parenti<br />
e amici e mantenere vivo il legame<br />
con le sue radici, la sua terra e con la<br />
gente di Palmi.<br />
In riferimento a come riesce a conciliare<br />
il suo notevole impegno professionale<br />
con la famiglia, in molte<br />
occasioni Giuseppe ha ribad<strong>it</strong>o, prendendo<br />
in prest<strong>it</strong>o le parole di Pasteur,<br />
che dietro un grande uomo vi è sempre<br />
una grande donna, e lui riesce a<br />
seguire i suoi numerosi impegni accademici,<br />
professionali e congressuali,<br />
perché accanto vi è la sua straordinaria<br />
moglie Carolina che si dedica<br />
assiduamente alla cresc<strong>it</strong>a dei 2 figli<br />
Carlo e V<strong>it</strong>toria.<br />
In corrispondenza di numerosi interventi<br />
in pubblico, Giuseppe ha<br />
sempre sottolineato l’importanza,<br />
nell’amb<strong>it</strong>o della medicina univers<strong>it</strong>aria,<br />
della forte interazione tra assistenza<br />
clinica, ricerca e didattica. La<br />
ricerca clinica con i suoi risultati permette<br />
di migliorare la qual<strong>it</strong>à dell’assistenza<br />
al malato, in modo che il<br />
medico possa fornire delle prestazione<br />
sempre aggiornate e basate sulle<br />
più forti evidenze scientifiche; d’altro<br />
canto un’attenta assistenza al malato<br />
è una fucina di idee per ideare nuove<br />
ricerche scientifiche. L’esperienza<br />
nell’assistenza al malato ed i risultati<br />
della ricerca rappresentano poi gli<br />
strumenti che consentono al docente<br />
di fornire insegnamenti adeguati agli<br />
studenti univers<strong>it</strong>ari, in modo da va-<br />
lorizzare i giovani e fare in modo che<br />
Peppe Patti premiato dalla Soc. It. Cardiologia - Premio Scholar -<br />
possano acquisire la preparazione più<br />
adeguata per affrontare poi il mondo<br />
del lavoro. Con questo spir<strong>it</strong>o Giuseppe<br />
è stato correlatore di varie tesi di<br />
laurea e di specializzazione, ed è coordinatore<br />
e tutor delle lezioni al Corso<br />
di Laurea in Medicina e Chirurgia<br />
all’Univers<strong>it</strong>à Campus Bio-Medico di<br />
Roma, dove è anche docente presso<br />
le Scuole di Specializzazione in Cardiologia<br />
ed in Endocrinologia.<br />
I riconoscimenti consegu<strong>it</strong>i da Giuseppe<br />
rappresentano, non un punto<br />
di arrivo, ma un punto di partenza,<br />
affinchè, grazie ai suoi risultati, la<br />
Calabria sia sempre più conosciuta in<br />
amb<strong>it</strong>o nazionale ed internazionale<br />
per dei valori pos<strong>it</strong>ivi, piuttosto che<br />
per i sol<strong>it</strong>i aspetti negativi. I Palmesi<br />
devono essere orgogliosi di Giuseppe,<br />
cosi’ come Giuseppe è orgoglioso di<br />
essere un palmese.
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
Foto Aldo Pinto<br />
Collezione privata di G. Cricrì Collezione privata di G. Cricrì<br />
18<br />
culturA e FolKlore<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
La fiocina contro La spada<br />
la pisca di lu piscispatu<br />
“ Voca !<br />
“ voca–fora !<br />
“ voca, voca, voca !…<br />
“ tuttu paru,<br />
“ Madonna d’u Sincursu…<br />
“ Voca, voca marinaru…<br />
“ Avanti, a la dir<strong>it</strong>ta !<br />
“ Mina ! voca, forza !…<br />
“ Tuttu paru…”.......<br />
Ed accusì l’amaru vandiaturi,<br />
grida e abbraja<br />
(appena o piscispatu,<br />
comu nmassu argentatu,<br />
assuma e veni a galla).<br />
E pe paura ca la vuci falla<br />
usa na bandereddha e duci duci,<br />
a forza di segnali und’è lu pisci<br />
a la chiurma cunduci.<br />
Ma dundi pigghia ss’omu tantu hjatu<br />
Se certi voti grida uri ed uri ?<br />
Penza: “ Se voli lu Signuri,<br />
“ stu pisci mi pigghiamu,<br />
“ avìmu na siman’e pani ncasa,<br />
“ chi tantu abbisognamu…”<br />
Videndu nta la menti sua di patri<br />
li figghi soi cuntenti<br />
maniari allegramenti…<br />
Trova nova forza mi grida e mi vandia:<br />
“ Tuttu paru, voca<br />
“ à vota di la Motta…<br />
“ pe ccà, pe Rogagghiusu…<br />
“ forza…si ndi cala…<br />
“ Chi marinari s<strong>it</strong>i ?<br />
“ No dastu tri vrazzati<br />
“ e già stancati ?<br />
“ Forza ! voca, voca,<br />
“ a la manch<strong>it</strong>ta mpocu<br />
“ minati, tuttu paru<br />
“ forza ora…O U DDHOCU !…”...........<br />
U llanzaturi,<br />
appena smircia u pisci<br />
di supra a lu foreri<br />
cala, e cu nu passu<br />
lentu e maestusu<br />
(com’è d’usu ammenzu a genti i mari )<br />
o novu postu, a prua, si ndi vai.<br />
Mussu chiusu.<br />
L’occhi aperti e fissi<br />
Supr’o piscispatu,<br />
surdu a lu gridari di la chiurma<br />
chi faci n’arribbeddhu<br />
ed accussì l’ussìa:<br />
“ A tìa, mina allanza,<br />
“ mpalatu ddha chi fai ?<br />
“ nò vì ca si ndi cala…”<br />
E mentri passa o tempu crisci a stizza<br />
E ognunu cu palori o cu amminazzi,<br />
cerca pe mi lu spingi mi l’aizza…<br />
Nenti.<br />
Nuddhu lu smovi, fermu,<br />
pari na statua, carmu<br />
però bellu, gagliardu, prontu,<br />
aspetta, cu la lanz’a manu, m’avi<br />
lu pisci cchiù vicinu a menu nparmu.<br />
E quandu lu mumentu<br />
arriva, sulu allura;<br />
senza turbamentu,<br />
libbàru di paura,<br />
ammira allanza e faci<br />
lu corpu magistrali…<br />
L’animali a cu dannu calòma<br />
appena appi lu corpu<br />
scappa, curri, fui,<br />
si mpila sutta fundu…<br />
ma è mbàtula,<br />
già fu signatu lu destinu soi,<br />
– fora di nui –<br />
non è cchiù di stu mundu.<br />
L’òmani, cuntenti,<br />
tiranu la corda,<br />
e ‘ ognunu mentri tira<br />
cant’allegramenti,<br />
affina chi lu pisci<br />
assuma sutt’a borda............<br />
Na vota ch’è ‘ mbarcatu,<br />
è fatta la jornata<br />
e no ‘ nc’è cchiù chi fari.<br />
Manu a li rrimi ch’è l’AviMaria,<br />
e già stannu varandu<br />
li Palamatàri.<br />
Antonio Trimboli<br />
Pe S c A e c A c c i A A ‘u Pi S c i,<br />
P r i n c i P e deLLA co S tA Vi oL A<br />
e deLLo St r e t to<br />
Foto Aldo Pinto<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
La chiamiamo forse impropriamente<br />
pesca quella praticata<br />
per catturare il leggendario<br />
Pesce Spada nella costa Viola e<br />
nelle calde acque dello Stretto,<br />
ma la potremmo benissimo chiamare<br />
caccia questa antica pratica<br />
umana, quasi un duello, con origini<br />
antichissime del quale si hanno<br />
testimonianze fin dal IV sec.a.C.<br />
ad opera dei Fenici, anche se ulteriori<br />
più approfond<strong>it</strong>e notizie ci<br />
provengono dal periodo che va dal<br />
XVIII al XV sec.a.C. da parte di Polibio<br />
e Strabone.<br />
In ver<strong>it</strong>à dovremmo dire che ancora<br />
oggi ci sono due generi diversi di<br />
pescatori di pesce spada, quelli che<br />
continuando ad usare le “passerelle”<br />
ne praticano una caccia ancora<br />
cavalleresca e quelli che adoperando<br />
le spadare e le ferrettare, chilometriche<br />
reti pelagiche derivanti,<br />
trainate da imbarcazioni con motori<br />
moderni e potenti, eserc<strong>it</strong>ano una<br />
forma di pesca, spesso illegale, tendente<br />
ad ottenere il massimo prof<strong>it</strong>to<br />
con il minimo sforzo.<br />
Occorre precisare però che da<br />
quando il fragore del motore si è<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o alla semplic<strong>it</strong>à lignea del<br />
remo, anche il rapporto ancestrale<br />
fra uomo e pesce si è modificato,<br />
divenendo sproporzionato, al punto<br />
che l’arcaica caccia ha perso il<br />
fascino del passato. L’antico luntro<br />
è stato sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla moderna<br />
passerella, una feluca a motore<br />
dotata di una alta antenna sulla<br />
quale il timoniere è anche vedetta,<br />
e da una altrettanto lunga<br />
passatoia sospesa, che sfiorando il<br />
19 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
culturA e FolKlore<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
pelo dell’acqua consente al fiociniere<br />
di percorrere la distanza che<br />
lo separa dal pesce.<br />
Il pesce spada, Xifias gladius,<br />
come lo definisce il suo nome scientifico<br />
è un pesce che può arrivare<br />
a pesare fino a 500 chilogrammi,<br />
anche se in media quello nostrano<br />
ne pesa circa 150. E’ un migratore<br />
sol<strong>it</strong>ario questo gladiatore marino,<br />
che compare nelle nostre acque ad<br />
aprile-maggio per scomparire verso<br />
luglio e riapparire sotto le coste<br />
siciliane dove lo r<strong>it</strong>roviamo fino a<br />
settembre inoltrato. Va in amore<br />
questo pesce mentre attraversa lo<br />
Stretto e come tutti gli innamorati<br />
diventa più inerte, quasi disattento<br />
e svagato, per questo può farsi<br />
facile preda del fiocinatore che lo<br />
trafigge e poi bisogna dire che il<br />
maschio, al contrario della femmina<br />
è pronto ad immolarsi se vede<br />
colpire per prima la propria compagna,<br />
da qui venne fuori la leggendaria<br />
storia che nell’agosto del<br />
1953, nelle acque palmesi, vide realizzarsi<br />
quanto poi venne successivamente<br />
raccontato da Domenico<br />
Modugno nella sua famosa canzone<br />
Lu pisci spada, che narra l’impresa<br />
di un pesce spada kamikaze<br />
che nel vano intento di liberare la<br />
sua femmina, catturata dall’uomo,<br />
arrivò ad immolarsi conficcando il<br />
rostro nel fasciame della barca,<br />
divenendo fatalmente facile preda<br />
dei pescatori. Dall’antich<strong>it</strong>à fino<br />
agli inizi degli anni 60, fu il luntro<br />
(levriero del mare) la veloce imbarcazione<br />
a remi utilizzata per<br />
praticare questa pesca. Costru<strong>it</strong>a<br />
con legno di pino, gelso e quercia,<br />
aveva lo scafo dipinto di nero per<br />
risultare meno visibile al pesce,<br />
all’interno era colorata di rosso e<br />
di verde, ed anche l’albero, faleri,<br />
su cui si arrampicava la vedetta,<br />
era dipinto con questi colori. Il suo<br />
nome pare derivi da “ linter” barca<br />
a fondo piatto utilizzata dai romani<br />
per la pesca ed il trasporto.<br />
Anticamente era lunga 28 palmi (<br />
7,22 m) e dotata di quattro banchi<br />
che accoglievano fino ad otto<br />
rematori, successivamente fu ridimensionata<br />
fino a raggiungere la<br />
lunghezza di 6,24m, 2,6m di larghezza<br />
e 1,29m di altezza a prua,<br />
in essa quattro rematori vogavano<br />
stando in piedi.<br />
Dalla poppa il ramponiere lanzaturi,<br />
lanciava l’arpione, friccina<br />
mun<strong>it</strong>o di ferru cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una<br />
punta mobile ( vincolata alla sagola<br />
caloma, ), forn<strong>it</strong>a di alette di<br />
r<strong>it</strong>enuta che si aprono una volta<br />
penetrate nelle carni della preda,<br />
e la draffinera, usata per colpire<br />
tonni e pescecani. La caloma era<br />
lunga fino a 800 metri ed era tenuta<br />
acciambellata in una cesta,<br />
cannistru. Lanciare l’arpione era<br />
per il lanzaturi una vera arte,<br />
(oltre che motivo di grande responsabil<strong>it</strong>à),<br />
e veniva spesso tramandata<br />
da padre in figlio. Anche<br />
in questa occasione, per approfondire<br />
l’argomento, offriremo ai<br />
lettori di MadreTerra, l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di gustare una toccante poesia,<br />
int<strong>it</strong>olata La pisca di lu Piscispatu,<br />
scr<strong>it</strong>ta nel 1915 dal poeta palmese<br />
Antonio Trimboli (1889-1971), tratta<br />
dalla ined<strong>it</strong>a antologia Amuri<br />
di Parmi, che descrive un’ intera<br />
giornata di pesca vissuta dall’equipaggio,<br />
(chiurma) di un luntru.<br />
Anche costruire arpioni era una<br />
vera e propria arte, l’artigiano più<br />
abile in tale pratica fu il maestro<br />
Orazio Chirico di Scilla, che morì<br />
portando con se nella tomba il<br />
segreto della tempratura del metallo.<br />
Oggi le passerelle moderne,<br />
figlie dell’ingegno artigianale dei<br />
ganzirroti Simone Arena e Giuseppe<br />
Oteri che nel 1952 le idearono<br />
modificando le antiche feluche da<br />
avvistamento, sono rimaste uniche<br />
testimoni di questa originale<br />
forma di pesca-caccia.<br />
Queste eleganti imbarcazioni<br />
forn<strong>it</strong>e di potenti motori diesel, da<br />
aprile a settembre, solcano anco-<br />
ra, dall’alba al tramonto le acque<br />
dello Stretto, le si vedono sfilare,<br />
esili sagome metalliche, insegu<strong>it</strong>e<br />
dal piccolo caicco (barchetta di recupero)<br />
che come utile appendice<br />
viene vincolata a poppa. Il timoniere,<br />
assiso nella coffa, collocata<br />
sulla somm<strong>it</strong>à della ‘ntinna, tenta<br />
di sbirciare la sagoma oscura del<br />
pesce che talvolta appare come<br />
ombra evanescente sotto il pelo<br />
dell’acqua, oppure cerca di cogliere<br />
i segnali degli avvistatori, che,<br />
collocati a vedetta sulle balze scoscese<br />
delle rupi che sovrastano le<br />
marine, avvisano con grida e banderuole,<br />
o recentemente con una<br />
chiamata al cellulare, all’apparire<br />
avvincente del bestione marino. Il<br />
timoniere guida il fiocinatore che,<br />
fermo sulla passerella, attende di<br />
poter scaricare la propria tensione<br />
lanciando l’arpione sulla preda.<br />
Ieri come oggi, quindi, queste<br />
imbarcazioni tipiche dello Stretto,<br />
diventano teatro di una singolare<br />
caccia marina di selezione, operata<br />
da pescatori appassionati e<br />
pazienti, che, armati da una semplice<br />
fiocina, tentano di insidiare<br />
il principe del mare, per offrirlo<br />
alle nostre tavole. Il palmese Filippo<br />
Iannì, proprietario della passerella<br />
(La perla), la più grande fra<br />
quelle che solcano le acque dello<br />
Stretto, rimane l’esponente superst<strong>it</strong>e<br />
di questa nobile tradizionale<br />
forma di caccia marina, che ci<br />
piace considerare come una sfida<br />
perpetrata dall’uomo nei confronti<br />
della natura, egli pur impegnato<br />
a portare a casa le prede che<br />
rappresenterebbero una valida,<br />
(ma incerta se la fortuna non arride<br />
l’equipaggio) fonte di sostentamento,<br />
può per altro offrire un<br />
servizio di pesca-turismo a tutti<br />
coloro che volessero vivere l’emozione<br />
di una giornata trascorsa<br />
sul ponte della passerella, con la<br />
possibil<strong>it</strong>a’ di assistere in diretta,<br />
come pescatori veri, all’incontro<br />
con la bestia rostrata.<br />
Per prenotare una giornata in<br />
passerella occorre telefonare al<br />
345 4946174, comunque vada, gli<br />
osp<strong>it</strong>i vivranno un’esperienza indimenticabile,<br />
carica di fascino e suggestione.<br />
Provare per credere!!!<br />
Foto Aldo Pinto
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
20<br />
culturA e FolKlore<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
iL p r o s s i m o 26 m a g g i o, in pia zz a sa n pie t ro, da L sa n to pa d r e,<br />
sar à benede t to iL di a d e m a r e a L i z z at o per L’i n co r o n a zi o n e d eL L a<br />
ma d o n n a d eL L’aLt o ma r e<br />
24 LUGLIO 2010 SOLENNE INCORONAZIONE<br />
DELLA MADONNA DALL’ ALTO MARE<br />
in o c c a s i o n e deLLa f e s ta d i s. fa n t i n o<br />
Il prossimo 24 Luglio, Festa di San Fantino, il Santo più antico della<br />
Calabria, nato, vissuto e morto a Taureana, nel IV secolo dopo<br />
Cristo, sarà solennemente incoronata la Madonna dell’Alto Mare che<br />
si venera, insieme al santo, a Taureana da diversi secoli. Il motivo<br />
per cui la Madonna sarà incoronata proprio nel giorno in cui si festeggia<br />
il Santo è perché proprio il 24 Luglio del 650, secondo quanto ci<br />
narra Pietro Vescovo occidentale nel “Bios”di San Fantino, mentre si<br />
festeggiava il Santo, si vide arrivare una nave saracena che, però, a<br />
causa di un forte vento che ag<strong>it</strong>ò il mare, si schiantò contro gli scogli. I<br />
pochi saraceni che sopravvissero, una volta catturati, raccontarono di<br />
aver visto sullo<br />
scoglio (scoglio<br />
dell’ Isola o di<br />
San Fantino),<br />
un giovane che<br />
teneva in mano<br />
un tizzone fumigante<br />
e vicino<br />
a lui una<br />
donna vest<strong>it</strong>a<br />
di porpora che<br />
ad un suo cenno lanciò verso la nave, inabbissandosi.<br />
PARROCCHIA “SAN FANTINO”<br />
Via del Mare 1 – 89015 Taureana di Palmi (Rc)<br />
Tel. 0966/479205 377/1057271<br />
E-Mail info@sanfantino.<strong>it</strong> - donvp@libero.<strong>it</strong><br />
La solenne celebrazione dell’Incoronazione avverrà proprio ai piedi<br />
dello scoglio dell’Isola, con un Diadema, interamente in oro 18 Kt ,<br />
dal peso di 500Gr circa, disegnato dall’orafo palmese Massimiliano<br />
Cambrea che ne stà curando anche la realizzazione.<br />
Il Diadema, che sarà benedetto il prossimo 26 maggio, in Piazza<br />
San Pietro dal Santo Padre, ha nella parte centrale una forma asimmetrica,<br />
che mira a rappresentare lo scoglio dell’apparizione al cui<br />
interno vi è disegnata una barca, che nella tradizione cristiana rappresenta<br />
la Chiesa, ma nel contesto votivo, il legame della gente di<br />
mare del posto alla Madonna. Tutto il diadema sarà decorato con<br />
pietre azzurre per simboleggiare il mare e disegni che rimandano alla storia del Santo, alla c<strong>it</strong>tà e al terr<strong>it</strong>orio. Nello stesso sarà riportato lo<br />
stemma papale a ricordo della benedizione da parte del Santo Padre. L’incoronazione s’inserisce dentro i festeggiamenti dell’80° anniversari<br />
dell’arrivo a Taureana della bella statua della Madonna, proveniente da Lecce. Ricorderemo in maniera particolare due persone che hanno<br />
fatto, possiamo dire, parte della storia di Taureana, don Salvatore D’Agostino, Parroco per quasi 50 anni della comun<strong>it</strong>à e Nino Punturiero, il<br />
cui impegno e zelo per il terr<strong>it</strong>orio è indiscutibile.<br />
Il tutto sarà realizzato grazie all’impegno costante dei membri del com<strong>it</strong>ato festeggiamenti “Maria SS.ma dall’ Alto mare”, in collaborazione<br />
con il Movimento culturale “San Fantino” e dei “Cavalieri di San Fantino”. A tutti va il mio grazie.<br />
Il Parroco<br />
Sac. V<strong>it</strong>torio Castagna<br />
TOTA PULCHRA ES MARIA<br />
Ogni cosa creata da Dio Onnipotente, fonte di ogni bene, porta l’impronta della perfezione<br />
Divina, frutto di quest’ultima è la Madonna Santissima, la “Theotocos” ovvero,<br />
la Madre di Dio, t<strong>it</strong>olo proclamato come ver<strong>it</strong>à di fede al Concilio d’Efeso.<br />
La Madre di Dio, indissolubilmente legata alla contemplazione del mistero dell’Incarnazione,<br />
è la Madre di tutti gli uomini. Maria è la sola persona che ha creduto a Gesù prima della<br />
sua esistenza, gli altri saranno chiamati alla fede a segu<strong>it</strong>o della sua venuta sulla terra. Il<br />
Catechismo della Chiesa Cattolica afferma “...la Vergine Maria è il modello della fede e della<br />
car<strong>it</strong>à per la Chiesa”, per questo è riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare<br />
membro della Chiesa.<br />
Il mese di maggio, è dedicato dalla Chiesa alla Madonna Santissima, perché in questo mese<br />
vi è il rifiorire della natura e Maria è, certamente, il fiore più bello dopo Cristo, ecco perché<br />
spiegato il nesso “Maggio - Maria”. Paolo VI diceva “... la Chiesa dalla Vergine Madre di Dio<br />
deve trarre la più autentica forma della perfetta im<strong>it</strong>azione di Cristo”. Mai dimenticare<br />
che, la Chiesa, mantiene con la Madre di Dio un legame in quel mistero salvifico che è stato<br />
in Maria, di aver voluto accettare di mettere al mondo per volere di Dio Padre, il Cristo, il<br />
Salvatore. Il culto verso la Madonna Santissima è noto in tutto il mondo, come il Suo Santo<br />
Rosario e gli innumerevoli posti dove, Lei stessa, si è manifestata, vedi Fatima, Lourdes,<br />
Medjugorie e altri luoghi noti per apparizioni o manifestazioni Mariane.<br />
Il Dono di Dio, dunque, nel dare al mondo una Mamma senza macchia, di bellezza superiore<br />
agli Angeli e ai colori dell’aurora, ne diviene per l’uman<strong>it</strong>à un dono inestimabile,<br />
specialmente per la Santa Chiesa.<br />
Non ci si può stupire della devozione alla Madre di Dio, in quanto, Maria è la Madre di Dio<br />
e noi siamo suoi figli, non dimenticando mai, che Maria è la Donna con la quale Dio ha fatto<br />
alleanza in modo decisivo per la formazione di una nuova uman<strong>it</strong>à.<br />
“ Regina sine labe originali concepta, ora pro nobis”.<br />
Ministro Straordinario Santa Comunione<br />
Giuseppe Balzamà<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
di Cettina Angì<br />
Immagino la mia vis<strong>it</strong>a alla Villa Comunale<br />
come un viaggio nella sua storia,<br />
intrapreso appena varcato il cancello<br />
d’ingresso principale; segno idealmente<br />
un percorso guidato, attraverso bellezze<br />
naturali, paesaggistiche, artistiche, che<br />
offrono uno spettacolo bellissimo, senza<br />
pari, generando emozioni fortissime man<br />
mano che ci si addentra, fino ad arrivare<br />
a commuoversi ed a lasciarti quasi senza<br />
fiato quando si arriva davanti al vastissimo<br />
panorama che si estende davanti agli<br />
occhi… , la Sicilia , le isole Eolie, il monte<br />
Sant’Elia, maestoso, il sole che tramontando,<br />
pare, si tuffi nel mare fino ad esserne<br />
inghiott<strong>it</strong>o; il mare che si confonde<br />
con l’orizzonte, un panorama che muta<br />
nei diversi momenti della giornata e nel<br />
succedersi delle stagioni. Un paesaggio<br />
che non si può descrivere, ma solo sentire<br />
profondamente. L’ammirazione per questo<br />
posto paradisiaco entusiasmava anche<br />
illustri stranieri, come Edoardo Lear che<br />
arrivato a Palmi nell’agosto del1847, notò<br />
: “ E’ questo dunque uno dei punti in cui i<br />
viaggiatori, che vanno da Reggio a Napoli<br />
per via terra, pronunciano lodi entusiastiche;<br />
né si può dire che non ne sia degno”.<br />
Lo stesso Luigi Parpagliolo, sensibile alle<br />
opere di interesse artistico e naturale tutelò<br />
con un decreto di vincolo, emanato<br />
nel 1927 la Villa Comunale. Ogni angolo,<br />
un ricordo, molti legati alla mia infanzia<br />
…, il chiosco dei gelati; la data scr<strong>it</strong>ta con<br />
i fiori; il canto degli uccellini nascosti tra i<br />
rami; la frescura nelle calde giornate estive;<br />
la vasca dei pesciolini rossi che salivano<br />
in superficie per catturare le molliche<br />
di pane che noi bambini gli lanciavamo;<br />
le cadute correndo; le scorrazzate con<br />
la bicicletta tra le aiuole fior<strong>it</strong>e ed i busti<br />
di Carbone, Manfroce, Garibaldi, Coscinà,<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele II, che per me allora,<br />
erano soltanto delle opere senza storia e<br />
significato; il palchetto della banda, dove<br />
mi divertivo a salire per giocare spensieratamente,<br />
ignara, degli importanti avvenimenti<br />
che proprio lì, su quel palco,<br />
si erano svolti, come i concerti c<strong>it</strong>tadini<br />
bisettimanali, che si tenevano da giugno a<br />
settembre, il giovedì e la domenica e comprendevano<br />
anche composizioni di Cilea e<br />
Manfroce. Un luogo, quindi, non soltanto<br />
di passeggio c<strong>it</strong>tadino ma rallegrato anche<br />
da liete musiche che sottolineavano l’ interesse<br />
dei palmesi del tempo oltre che<br />
per le bellezze naturali anche per quelle<br />
artistiche. Allo spettacolo bellissimo della<br />
natura, si univano musiche e suoni che<br />
arricchivano ancora di più questo luogo,<br />
rendendolo unico al mondo, magico. Luogo,<br />
dunque, intriso di storia, fortemente<br />
voluto dall’allora sindaco della c<strong>it</strong>tà Cav.<br />
Casimiro Coscinà, che pur di realizzarlo,<br />
dovette affrontare non poche cr<strong>it</strong>iche ed<br />
invettive, dettate più da egoismi provinciali<br />
ed interessi personali che da vere e<br />
proprie ragioni. Alla luce di questi fatti,<br />
il suo busto eretto in Villa, rappresenta<br />
ancora di più, il giusto tributo alla sua<br />
determinazione, ostinazione e generos<strong>it</strong>à<br />
civica, proprio in virtù dei ripetuti attacchi<br />
sub<strong>it</strong>i. Le notizie del tempo, mi fanno riflettere<br />
sul fatto che in fondo, nulla è mai<br />
cambiato veramente e, al contempo, tutto<br />
sembra essere così contemporaneo. Il potere<br />
pone sempre le stesse problematiche,<br />
oggi come allora. Non dobbiamo ignorare<br />
le nostre insigni tradizioni, anzi dobbiamo<br />
essere sempre animati dal desiderio di migliorare<br />
e valorizzare il patrimonio culturale<br />
e naturale che i nostri padri e la natura<br />
ci hanno lasciato in ered<strong>it</strong>à, perché essi<br />
rappresentano la nostra stessa essenza, le<br />
nostre radici.<br />
21 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
culturA e FolKlore<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
La gu i d a d e L to u r i n g cL u b <strong>it</strong>a L i a n o d e L 1930 definisce iL s u o pa n o r a m a “iL più seducente deLLa r e g i o n e c a L a b r e s e”<br />
V I L L A M A Z Z I N I<br />
- Un meraviglioso spettacolo della natura -<br />
Decreto di vincolo, notificato al Comune di<br />
Palmi dal Ministero della Pubblica Istruzione,<br />
legge 11 giugno 1922, n.778, che proteggeva<br />
le bellezze naturali d’ Italia.<br />
Tratto dal libro “Palmi negli scr<strong>it</strong>tori stranieri”<br />
di L. Parpagliolo, Ed. Biblioteca Comunale, 1948<br />
VILLA MAZZINI<br />
Villa Mazzini è nu veru gioiellu,<br />
è a vera rricchizza du me paisellu,<br />
arbari grandi, hiuri e panchini,<br />
na grandi vasca ch’i pesciolini,<br />
jochi e altaleni pè tutti i figghjoli,<br />
virdi sipali, senteri ed aioli,<br />
busti di marmaru pè ogni parti,<br />
di personaggi da storia e dill’arti.<br />
Ma a cosa cchiù bella è se ‘nta sirata<br />
vai mi t’affacci di ddha barcunata,<br />
su tanti i luvari e a turri ‘nto fundu<br />
i vulcani e l’isoli cchiù belli d’u mundu,<br />
n’cè Scilla e Messina ‘ncircata di munti,<br />
stupendi, russigni, preziosi tramunti.<br />
Sta villa di Parmi è ‘n gioiellu chi brilla,<br />
è Villa Mazzini, è a nostra Villa.<br />
Giuseppe Cricrì<br />
Disegno a mat<strong>it</strong>a di Achille Cofano
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
<strong>it</strong>inerAri<br />
d. giOvaN Battista spiNelli FONdatOre di cappelle rurali<br />
Nei suOi Feudi di pietreNere e QuaraNtaNO (1769-1770)<br />
di Rocco Liberti<br />
D<br />
. Giovan Battista II° Spinelli,<br />
intestatario della più gran parte<br />
dei feudi nel ter ri torio della Piana,<br />
quale un signore ed un imprend<strong>it</strong>ore<br />
che si rispetti, non poteva non avere<br />
a cuore che coloro che faticavano per<br />
lui godessero di quelle infrastrut ture<br />
ne cessarie a farli allontanare il meno<br />
possibile dal posto di lavoro ed a tenerli<br />
buoni indirizzandoli sul retto sentiero<br />
della fede. Per cui, contemperando interessi<br />
propri ed altrui, ideò di offrire<br />
alla gente che viveva in s<strong>it</strong>i, come suol<br />
dirsi, lontano da Dio e dagli uomini, dei<br />
punti di conforto spir<strong>it</strong>uale, cioè quelle<br />
cappelle rurali che per mettevano di<br />
soddisfare al bisogno di un’assistenza<br />
religiosa anche nei luo ghi più desolati<br />
o impervi. Il libro del protocollo di nr.<br />
Gaetano Soriano da Comparni, ma rogante<br />
a Palmi, ci è quanto mai di aiuto<br />
per portare a conoscenza almeno un<br />
paio di tali realizzazioni.<br />
Un bel giorno, «Mosso dalla pietà<br />
cristiana», come dichiarò al notaio,<br />
lo Spinelli spedì al re supplica a che<br />
si degnasse concedergli il permesso<br />
di edificare nella Marina delle Pietre<br />
Negre una cappella rurale utile per la<br />
celebrazione di una messa nei giorni<br />
festivi, adducendo quale motivo la considerazione<br />
che la local<strong>it</strong>à, nella quale<br />
possedeva «molti magazzeni» e si registrava<br />
un «gran trafico» per «il concorso<br />
continuo di Negozianti, e Marinari»,<br />
distasse parecchio dalle due c<strong>it</strong>tà di<br />
Seminara e di Palmi, pure a lui sottoposte.<br />
Il sovrano recepì benignamente la<br />
richiesta e, con di spaccio del 20 maggio<br />
1769, accordò il regolare assenso, ma lo<br />
fece a certe condi zioni. La cappella<br />
avrebbe dovuto avere carattere eminentemente<br />
rurale senza alcun godimento<br />
del «Beneficio del Confugio»,<br />
così come pretendeva il Concordato ed<br />
ostentare chiaramente quanto stabil<strong>it</strong>o<br />
su appos<strong>it</strong>a lapide da sistemarsi sulla<br />
costru zione a «futura memoria». Naturalmente,<br />
era indispensabile assegnare<br />
all’ist<strong>it</strong>uzione i fondi necessari alla celebrazione<br />
delle messe.<br />
Dopo l’accoglimento della petizione<br />
da parte reale, se ne venne a trattare<br />
a Catanzaro, in quel regio tribunale,<br />
con relazione del 3 gennaio dell’anno<br />
seguente presentata dal mastrodatti<br />
onorario della regia provinciale udienza,<br />
mag. V<strong>it</strong>aliano Dardano. A questi<br />
medesimo fu ordinato poi, in data primo<br />
marzo, da un non me glio precisato<br />
Gio. Batta Bigotti, di dare esecuzione<br />
al decreto e far «assegnare suf ficiente<br />
rend<strong>it</strong>a a detta Cappella almeno del<br />
Corpo maggiore, e di maggior rend<strong>it</strong>a<br />
... qual valore sia bastante per tutto il<br />
bisognevole a detta Cappella, e che sia<br />
di si cura rend<strong>it</strong>a».<br />
Fu per tal causa che il 30 marzo lo<br />
Spinelli, detto per l’occasione anche<br />
Savelli, per l’ava moglie di Scipione II°<br />
e con i t<strong>it</strong>oli di principe di Cariati e<br />
duca di Castrovillari, provvide a quanto<br />
opportuno col notaio napoletano<br />
Filippo Maria Barbato. Riesponendo<br />
nell’atto ciò che aveva espresso con la<br />
supplica, quel signore faceva presente<br />
di aver già fatto costruire «con suo<br />
proprio denaro» nel luogo richia mato<br />
la desiderata cappella, che aveva int<strong>it</strong>olato<br />
alle «Anime abbandonate del<br />
Purgatorio» e che si era occupato<br />
del pari a fare apporre sul frontespizio<br />
la lapide se condo la convenzione<br />
stabil<strong>it</strong>a. Quale dote della cappella,<br />
sulla quale veniva a fon darsi «mera<br />
cappellania laicale, e legato Pio di<br />
Messe, e non altrimenti», non dipendente<br />
dalla corte vescovile e neanche<br />
soggetta a bolle pontificie od alle regole<br />
della cancelleria apostolica, lo<br />
Spinelli concedeva a «t<strong>it</strong>olo di donazione<br />
irrevocabile tra’ vivi» al cappellano<br />
pro-tempore 26 ducati annui, che<br />
sarebbero serv<strong>it</strong>i alla celebra zione di<br />
una messa in ogni giorno festivo, da<br />
applicarsi in suffragio delle Anime abbandonate<br />
del Purgatorio in ragione di<br />
25 grana alla volta ed a tenere il locale<br />
in modo decoroso. Detto, come<br />
vero patrono, riservava a sè ed eredi,<br />
passando di pri mogen<strong>it</strong>o in primogen<strong>it</strong>o,<br />
il dir<strong>it</strong>to alla scelta del cappellano,<br />
ch’era «amovibile ad nu tum», poteva<br />
cioè essere sollevato dall’incombenza<br />
a di lui piacimento. Un tale inca ricato<br />
non avrebbe dovuto essere oberato di<br />
pesi ed obblighi di sorta, come invece<br />
spettava a coloro che vivevano di stipendi<br />
e beni ecclesiastici e, quindi, gli<br />
era vie tato di partecipare a processioni<br />
di alcun genere.<br />
Del proseguimento dell’azione d.<br />
Giovan Battista interessò il suo «Erario<br />
della C<strong>it</strong>tà di Palmi», dr. d. Agostino<br />
Sinopoli, il quale il 28 aprile appresso<br />
si trovò dal notaio Soriano un<strong>it</strong>amente<br />
all’inviato del regio tribunale catanzarese,<br />
il già nomato mastrodatti V<strong>it</strong>aliano<br />
Dardano. Dopo aver ragguagliato gli<br />
astanti su quanto il prin cipe da Napoli<br />
aveva stabil<strong>it</strong>o in favore dell’erezione<br />
della cappella e sulle opera zioni fino<br />
ad allora espletate, esattamente in<br />
22<br />
riga con le scr<strong>it</strong>ture, di cui abbiamo<br />
ri fer<strong>it</strong>o, il Sinopoli venne ad aggiungere<br />
alcuni particolari in mer<strong>it</strong>o ai fondi,<br />
sui quali si dichiarava ipoteca per<br />
il mantenimento dell’ist<strong>it</strong>uzione, che<br />
avrebbe principiato a funzionare solo<br />
dal momento della benedizione del locale.<br />
Detti riguardavano due proprietà<br />
burgensatiche, una in terr<strong>it</strong>orio promiscuo<br />
di Seminara e Palmi chiamata<br />
«la coltura di Fallacca», l’altra nella<br />
stessa Marina, ch’era conosciuta proprio<br />
come «il giardino burgensatico».<br />
Nel medesimo tempo che divisò di<br />
dotare il suo feudo di Pietre Negre di<br />
una chiesetta da servire ad uso di negozianti<br />
e marinari, ch’erano privi dell’ascolto<br />
della messa per essere lontani<br />
dai centri maggiormente ab<strong>it</strong>ati, il<br />
feudatario Spinelli dovette pensare anche<br />
ad altro suo feudo in terr<strong>it</strong>orio di<br />
Oppido, nel quale aveva da non molto<br />
fatto erigere delle case «tanto per la<br />
raccolta, e trutinamento dell’olive che<br />
per la coltura delle terre seminatorie»<br />
2 . Si trattava di Quarantano, un «feudo<br />
rustico di grand’estensione alborato<br />
d’olive con terre seminatorie, e celzi<br />
neri, e bianchi», dove le tante persone<br />
adunate erano imped<strong>it</strong>e di ascoltare la<br />
messa sia per la lontananza dal centro<br />
più vicino, che distava non meno di<br />
«quattro miglia» e ch’era certamente<br />
Castellace, sia per i «grossi Fiumi»<br />
che bisognava attraversare.<br />
Il 3 dicembre 1770, perciò, egli si<br />
recò o si fece venire al palazzo il sol<strong>it</strong>o<br />
Soriano e, così come aveva fatto per<br />
Pietre Negre per interposta persona,<br />
dettò le sue decisioni da trascrivere su<br />
regolare atto. Alla cappella, da erigersi<br />
sulla falsariga dell’altra e da intestarsi<br />
alla «S.maVergine Immacolata Concezione<br />
e delle Anime ab bandonate del<br />
Purgatorio» erano assegnati 20 ducati<br />
annui da detrarsi dai primi frutti ed<br />
entrate del feudo stesso. Il cappellano<br />
avrebbe dovuto sobbarcarsi, in riscontro,<br />
alla celebrazione di una messa<br />
bassa nei giorni festivi ed a tenere il<br />
locale nel modo decoroso che si richiedeva.<br />
Contrariamente alla prima,<br />
per la cappella di Quarantano, ch’era<br />
stata «ornata di tutti l’utensili, e sagre<br />
vesti abbondantemente», si trattava<br />
di una riedificazione, in quanto si era<br />
sfruttata una cappella rurale diruta»<br />
preesistente 3 . L’ist<strong>it</strong>uzione avrebbe<br />
avuto l’avvìo allorchè l’ordinario diocesano<br />
si fosse premurato di provvedere<br />
alla relativa benedizione. Lo Spinelli fu<br />
confortato nella stesura dell’atto dalla<br />
presenza di alcuni testimoni di tutto rispetto:<br />
il rev.do d. Giuseppe Castaldo,<br />
d. Francesco Parpagliolo e «l’utriusque<br />
jure doctor» d. Pasquale Saffioti 4 .<br />
2 Una lapide fatta apporre all’interno<br />
del palazzotto feudale di<br />
Quarantano richiama al 1752 l’iniziativa<br />
di d. Giovan Battista Spinelli<br />
(ved. R. LIBERTI, Momenti e<br />
figure nella storia della vecchia e<br />
nuova Oppido, Oppido Mamertina<br />
1981, p. 13 n. 7).<br />
3 Ad una tale ricostruzione si fa<br />
preciso riferimento nella lapide, di<br />
cui alla nota precedente, ch’è datata<br />
1770. Allo stato delle indagini<br />
non sappiamo a chi far capo per individuare<br />
i trascorsi della cappella<br />
prima della sua riattazione.<br />
4 SEZIONE ARCHIVIO STATO PALMI,<br />
Libro del protocollo di nr.Gaetano<br />
Soriano, a. 1770, ff. 90-97, 264v-<br />
268v.<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
mariNeddHa BeddHa e duci<br />
Sutta na muntagna e canti i Stiddhi<br />
lucenti comu a purbari di stiddhi,<br />
pampariata dr ficaraza, jinestra e<br />
gambaruni<br />
c’è na spiaggiceddha fatta i scogghi<br />
lazzaruni.<br />
Pari fatta cu lu Pinneddhu<br />
e a cu la vidi u cori nci batti comu nu<br />
tambureddhu.<br />
Ma cu è stu ncantu ruffianu?<br />
E’ a Marineddha, vantu d’ogni parmisanu.<br />
Oh! Marineddha duci, ca non pari vera<br />
si beddha, beddha, comu u suli i<br />
primavera,<br />
si profumata comu la megghiu rosa<br />
di s<strong>it</strong>a fina pari fatta ogni to cosa.<br />
Porti lu jauru di scogghi e juri<br />
pari p<strong>it</strong>tata du megghiu P<strong>it</strong>turi,<br />
a cu ti vidi non ci nesci lu jatu<br />
pe mi cunta di la to magia<br />
è di comu guardantudi lu cori s’acqueta,<br />
s’rricria!<br />
Cu suli gatu all’aria I’oru duni<br />
cu i stiddhi i notti luci comu nu lampioni<br />
cu vidi a tia na sirena nci rridi<br />
rresta mmagatu e senti u cori ardiri.<br />
Oh! Parmisanu chi nd’avisti a jiri<br />
pe nu vuccuni i Pani a ucca inchiri<br />
guarda u so r<strong>it</strong>rattu ca ti cunorta<br />
facendoti sperdiri ogni cosa storta.<br />
Vinci di la luntananza ogni duluri<br />
inch<strong>it</strong>i I’occhi di li so sprenduri,<br />
cusì abbenti<br />
e pè tutta a v<strong>it</strong>a no ‘ti manca nenti<br />
Rosa Guerrera<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
di Walter Cricrì<br />
Il formaggio è un alimento che<br />
può essere paragonato al vino<br />
come compless<strong>it</strong>à gusto-olfattiva. È<br />
naturale che per produrre un alimento<br />
con tali caratteristiche ci vuole,<br />
alla pari del vino, una grande materia<br />
prima e una grande tecnica di produzione.<br />
Nella scelta, è necessario un<br />
approfondimento ed una accurata<br />
attenzione.<br />
sicurezza<br />
Il formaggio è nato per allungare<br />
la durata di un prodotto, il latte, che<br />
deperisce molto in fretta. Il discorso<br />
sulla sicurezza è diverso a seconda<br />
della stagionatura del formaggio.<br />
Per quanto riguarda il formaggio<br />
stagionato, lo scarso contenuto idrico,<br />
il contenuto di sale, la bassa acid<strong>it</strong>à,<br />
inibiscono lo sviluppo di agenti<br />
patogeni e lo rendono un alimento<br />
sicuro sotto tutti i punti di vista. I<br />
formaggi stagionati possono essere<br />
conservati anche più di due settimane<br />
in frigorifero, e anche di più se<br />
Maggio e giugno sono due mesi in<br />
cui i lavori nell’orto abbondano<br />
ed ogni giorno – o quasi – è necessario<br />
seguire le varie colture, molte<br />
delle quali in questo periodo vegetano<br />
assai attivamente, perché possano<br />
usufruire di condizioni ottimali<br />
per quanto riguarda la luminos<strong>it</strong>à e<br />
la temperatura.<br />
Ortaggi<br />
In maggio prosegu<strong>it</strong>e e/o completate<br />
le semine e i trapianti a pieno campo<br />
degli ortaggi caratteristici dell’estate<br />
(pomodoro, peperone, melanzana,<br />
zucchino, fagiolo, ecc.).<br />
Un lavoro molto importante<br />
è quello di fissare solidamente<br />
al terreno i<br />
sostegni delle piante<br />
che hanno bisogno<br />
di arrampicarsi (ad<br />
esempio fagiolo e fagiolino<br />
di varietà rampicanti)<br />
o che, per fornire il meglio<br />
delle loro produzioni,<br />
devono essere sorrette (varietà da<br />
mensa indeterminate pomodoro, cetriolo,<br />
cetriolino, possibilmente melanzana<br />
e peperone e, volendo, pure<br />
melone, zucca e zucchino). Curate con<br />
costanza la pulizia delle aiuole dalle<br />
in pezzi grossi.<br />
I formaggi freschi come il mascarpone<br />
e lo stracchino, vanno incontro<br />
a inacidimento e andrebbero<br />
consumati nel giro di qualche giorno,<br />
poiché le caratteristiche organolettiche<br />
tendono a diminuire rapidamente.<br />
Questi prodotti non hanno difese<br />
nei confronti dei microorganismi patogeni,<br />
quindi, se le condizioni igieniche<br />
di partenza non sono ottimali<br />
e il prodotto non è fresco si rischiano<br />
tossinfezioni alimentari. I prodotti industriali,<br />
in questo senso, garantiscono<br />
una maggior garanzia di sicurezza<br />
rispetto a quelli artigianali.<br />
Qual<strong>it</strong>à nutrizionali<br />
Il formaggio è un alimento contenente<br />
proteine e grassi in quant<strong>it</strong>à<br />
variabile a seconda della composizione<br />
del latte di partenza e della<br />
stagionatura (e quindi della quant<strong>it</strong>à<br />
di acqua), la quant<strong>it</strong>à di carboidrati è<br />
trascurabile.<br />
Il formaggio è un alimento molto<br />
calorico e con un basso potere saziante:<br />
le quant<strong>it</strong>à assunte vanno<br />
sempre valutate con attenzione.<br />
Anche se la percentuale di proteine<br />
è elevata, non si può considerare<br />
una buona fonte proteica in quanto<br />
il rapporto tra proteine e grassi è<br />
troppo basso: per assumere un quant<strong>it</strong>ativo<br />
sufficiente di proteine utilizzando<br />
solo formaggio si eccederebbe<br />
con i grassi e le calorie.<br />
Il formaggio è un alimento molto<br />
importante poiché rappresenta una<br />
delle fonte più concentrate di calcio:<br />
intolleranze a parte, i latticini in genere<br />
andrebbero inser<strong>it</strong>i quasi quotidianamente<br />
nella dieta di ognuno.<br />
I formaggi magri non esistono!<br />
Un formaggio veramente magro,<br />
con un rapporto proteine/grassi pari<br />
a 1.5-2, non esiste. Alcuni formaggi<br />
industriali hanno queste caratteristiche,<br />
ma non ne vale la pena: le quali-<br />
23 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
sAPeri &sAPori<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
FOrmaggiO: il caveau di gustO<br />
tà organolettiche scadono a tal punto<br />
che è meglio lasciar perdere. I formaggi<br />
rientrano in quella categoria<br />
di alimenti che non possono essere<br />
“allegger<strong>it</strong>i”, bisogna accontentarsi<br />
di lim<strong>it</strong>arne le quant<strong>it</strong>à, al lim<strong>it</strong>e scegliere<br />
quelli semigrassi, prodotti con<br />
latte scremato o latte di capra, che<br />
contengono meno calorie.<br />
L’attuale tendenza all’appiattimento<br />
del gusto verso il dolce è pericolosa<br />
per la salute perché l’appetibil<strong>it</strong>à<br />
dei formaggi è ottenuta con l’elevato<br />
tenore di grassi piuttosto che con<br />
aromi particolari.<br />
La strategia migliore per consumare<br />
questo alimento senza assumere troppe<br />
calorie è l’opposto di questa tendenza.<br />
Molti formaggi hanno un sapore<br />
molto intenso (pensiamo al fossa, al<br />
Gorgonzola stravecchio, al Roquefort,<br />
al caciocavallo, alla vera Fontina, ai<br />
formaggi duri molto stagionati) e ne<br />
basta veramente poco per dare sapore<br />
ai piatti o come companatico: assumere<br />
questo tipo di formaggio piuttosto<br />
che quelli poco sapor<strong>it</strong>i significa<br />
mangiarne meno con lo stesso gusto.<br />
Qual<strong>it</strong>à organolettiche<br />
Il formaggio è un prodotto molto<br />
complesso la cui produzione richiede<br />
una cura particolare, e spesso è strettamente<br />
legata ad alcuni luoghi ben<br />
precisi nei quali gli animali vengono<br />
allevati o vengono stagionate le forme.<br />
Per questo motivo, il formaggio è<br />
stato per decenni, un prodotto locale,<br />
reperibile solamente nelle local<strong>it</strong>à lim<strong>it</strong>rofe<br />
alle zone di produzione.<br />
Il formaggio è un alimento che non<br />
necess<strong>it</strong>a di add<strong>it</strong>ivi di alcun tipo: l’aggiunta<br />
di polifosfati (sali di fusione) e<br />
conservanti viene effettuata solamente<br />
per migliorare le caratteristiche di<br />
prodotti scadenti. I formaggi aventi<br />
queste caratteristiche andrebbero ev<strong>it</strong>ati.<br />
Fanno parte di questa categoria<br />
i formaggi fusi, le sottilette e alcuni<br />
formaggi freschi della grande distribuzione.<br />
Per accertarsi della presenza di<br />
add<strong>it</strong>ivi, basta leggere la lista degli ingredienti.<br />
Ev<strong>it</strong>are anche i formaggi che<br />
riportano l’indicazione “crosta non edibile”,<br />
in quanto trattata con agenti non<br />
commestibili al solo scopo di ovviare a<br />
un processo di produzione scadente.<br />
i Lavori neLL’orto nei mesi di maggio e giugno<br />
erbe infestanti che in questi due mesi<br />
si possono sviluppare in modo così abbondante<br />
che, se non controllate, riescono<br />
a soffocare le coltivazioni. Per<br />
lim<strong>it</strong>are o eliminare del tutto questo<br />
lavoro, che talvolta può risultare faticoso,<br />
potete adottare la pacciamatura<br />
con teli plastici neri. Cercate di<br />
non esagerare con le quant<strong>it</strong>à d’acqua<br />
perché gli eccessi e i ristagni che si<br />
possono formare nelle aiuole sono di<br />
frequente causa di gravi inconvenienti<br />
come marciumi delle radici e del colletto<br />
delle piante e anche spaccature<br />
dei frutti. È perciò consigliabile che<br />
interveniate più di frequente lim<strong>it</strong>ando<br />
le quant<strong>it</strong>à di acqua.<br />
il piano di concimazione<br />
Andate molto cauti nell’impiego dei<br />
concimi, lim<strong>it</strong>andone il più possibile<br />
le quant<strong>it</strong>à. Quando distribu<strong>it</strong>e i fertilizzanti<br />
nelle colture in atto (cioè in<br />
copertura) ev<strong>it</strong>ate di spargerli sulla<br />
vegetazione e interrateli a mezzo di<br />
una zappatura superficiale o una leggera<br />
irrigazione. Specialmente per<br />
piante che producono frutti per un<br />
lungo periodo di tempo (pomodoro,<br />
peperone, melanzana, zucchino, ce-<br />
triolo), potete impiegare concimi a<br />
lenta cessione, attenendovi ai quant<strong>it</strong>ativi<br />
indicati sulla confezione del<br />
prodotto. In alternativa si potrebbe<br />
utilizzare per le colture c<strong>it</strong>ate – sia<br />
sotto tunnel che a pieno campo –<br />
terriccio di letame giunto al massimo<br />
della decomposizione (in totale 200-<br />
400 g/mq) pure nella fase produttiva<br />
della coltivazione.<br />
Trattamenti f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>ari<br />
Per tutte le colture per le quali è<br />
possibile, orientate la scelta su varietà<br />
resistenti o tolleranti nei confronti<br />
di malattie o parass<strong>it</strong>i animali.<br />
Resistenza e tolleranza sono in genere<br />
indicate nei cataloghi delle d<strong>it</strong>te<br />
produttrici oppure sulle confezioni<br />
dei semi. Impiegate di preferenza<br />
sementi disinfettate (conciate). Se<br />
necessario attuate i trattamenti<br />
preventivi contro le malattie causate<br />
da funghi microscopici (ad es.<br />
peronospora) con prodotti a base di<br />
ossicloruro di rame-20 (intervallo di<br />
sicurezza di 20 giorni, dosi medie 70-<br />
90 grammi per 10 l<strong>it</strong>ri d’acqua).<br />
Se per contrastare l’oidio (su melone,<br />
zucchino, cetriolo, ecc.) usate un<br />
Le certificazioni di qual<strong>it</strong>à ci aiutano<br />
molto nella scelta del formaggio,<br />
poiché garantiscono una migliore<br />
qual<strong>it</strong>à, certificata dal disciplinare di<br />
produzione e da maggiori controlli.<br />
In Italia esistono molti formaggi DOP,<br />
commercializzati anche dalla grande<br />
distribuzione.<br />
come scegliere<br />
Come abbiamo appena detto, i formaggi<br />
non devono contenere add<strong>it</strong>ivi<br />
di alcun tipo: quando si acquistano<br />
formaggi industriali bisogna accertarsi<br />
della totale assenza di ogni add<strong>it</strong>ivo.<br />
A seconda dell’amore che proviamo<br />
nei confronti del formaggio, sceglieremo<br />
dove acquistarlo: dato che<br />
un consumo ragionevole non dovrebbe<br />
essere superiore, in media, ai 30<br />
grammi al giorno, la spesa non è eccessiva<br />
nemmeno se si decide di consumare<br />
solo prodotti di alta qual<strong>it</strong>à.<br />
1) Chi desidera il massimo della<br />
qual<strong>it</strong>à e vuole provare sempre qualcosa<br />
di nuovo, dovrà cercarsi una o<br />
più formaggerie ben forn<strong>it</strong>e di prodotti<br />
di qual<strong>it</strong>à. La spesa è piuttosto<br />
alta (spendere 20-30 euro al kg è la<br />
normal<strong>it</strong>à per i formaggi di qual<strong>it</strong>à),<br />
ma ne vale la pena. I formaggi si conservano<br />
bene per una o due settimane,<br />
quindi una capatina ogni tanto nel<br />
negozio di fiducia basta per garantire<br />
che il box dei formaggi in frigorifero<br />
sia sempre ben forn<strong>it</strong>o.<br />
2) In ogni supermercato c’è il banco<br />
dei formaggi al taglio, dove si possono<br />
trovare prodotti di qual<strong>it</strong>à media.<br />
Anche nel banco del fresco è possibile<br />
trovare prodotti tipici confezionati.<br />
In questo caso è utile acquistare<br />
prodotti certificati, per esempio con<br />
il marchio DOP, per avere una maggior<br />
garanzia riguardo l’effettiva<br />
qual<strong>it</strong>à, la provenienza e i metodi di<br />
lavorazione garant<strong>it</strong>i dal disciplinare<br />
di produzione.<br />
3) ev<strong>it</strong>are formaggi contenenti add<strong>it</strong>ivi<br />
chimici di ogni tipo: i più usati<br />
sono i polifosfati (o sali di fusione),<br />
che rendono omogeneo l’impasto; e<br />
i conservanti, che consentono una<br />
data di scadenza prolungata nei<br />
formaggi freschi con un notevole risparmio<br />
da parte dei produttori e dei<br />
distributori.<br />
preparato a base di zolfo, fate molta<br />
attenzione a non provocare ustioni<br />
alle piante. Interven<strong>it</strong>e perciò nelle<br />
ore più fresche e siate cauti nelle<br />
quant<strong>it</strong>à. Maggio e giugno sono poi<br />
mesi in cui gli afidi possono colpire,<br />
spesso in modo molto serio, diversi<br />
ortaggi (lattuga, fagiolo, cavolo, carota,<br />
ecc.). In caso di forti attacchi<br />
potete intervenire con un prodotto<br />
a base di piretrine naturali-4 (tempo<br />
di sicurezza 2 giorni, dosi medie 7-10<br />
grammi per 10 l<strong>it</strong>ri d’acqua).<br />
Qualsiasi antiparass<strong>it</strong>ario usiate rispettate<br />
sempre con molto scrupolo il periodo<br />
che va dall’ultimo trattamento<br />
alla raccolta (intervallo di sicurezza) e<br />
attenetevi rigorosamente alle norme<br />
d’uso indicate nelle confezioni.
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
24<br />
sAlute e Benessere<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
LE DONNE SONO VERAMENTE IL SESSO DEBOLE SE<br />
CONSIDERIAMO IL LORO RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE?<br />
Dott. Giuseppe Patti<br />
Dati ISTAT rivelano che le patologie<br />
cardiovascolari rappresentano<br />
in Italia la causa più frequente<br />
di morte fra le donne (28/10.000<br />
ab<strong>it</strong>anti), mentre dati provenienti<br />
dagli Stati Un<strong>it</strong>i dimostrano che nelle<br />
ultime decadi il trend di mortal<strong>it</strong>à<br />
per malattie cardiovascolari è in<br />
diminuzione negli uomini ed in lieve<br />
aumento nelle donne; ciò riflette sia<br />
il fatto che l’età media di morte è<br />
maggiore nel sesso femminile, sia<br />
che le donne quando si ammalano di<br />
cuore presentano una maggior tasso<br />
di mortal<strong>it</strong>à rispetto all’altro sesso.<br />
Questi dati possono anche essere<br />
una conseguenza dell’approccio che<br />
l’opinione pubblica ha utilizzato a<br />
riguardo, almeno in un passato recente;<br />
un approccio defin<strong>it</strong>o di tipo<br />
“bikini”, che nelle donne si concentrava<br />
prevalentemente sulle patologie<br />
del seno e degli organi riproduttivi,<br />
trascurando le altre patologie,<br />
in particolare quelle dell’apparato<br />
cardiovascolare.<br />
Quando si parla di malattie cardiovascolari,<br />
in entrambi i sessi, si<br />
parla fondamentalmente di malattia<br />
aterosclerotica, caratterizzata<br />
dall’accumulo di grasso, calcio e cellule<br />
infiammatorie nelle pareti delle<br />
coronarie; ciò ha come conseguenza<br />
la riduzione del calibro di tali arterie<br />
che forniscono nutrimento e sangue<br />
ossigenato al cuore, potendo portare<br />
anche all’infarto miocardico. Grazie<br />
alle recenti tecnologie, adesso vi<br />
è la possibil<strong>it</strong>à di curare la malattia<br />
aterosclerotica con l’angioplastica<br />
coronarica; questa è una tecnica<br />
minimamente invasiva (in anestesia<br />
locale, a paziente sveglio, senza<br />
taglio chirurgico, con un ricovero di<br />
2-3 giorni) che, attraverso dei piccoli<br />
cateteri avanzati dall’arteria femorale<br />
che decorre a livello dell’inguine,<br />
permettere di impiantare nelle<br />
coronarie delle retine metalliche (gli<br />
stent). Gli stent una volta espansi<br />
dilatano l’arteria nel punto in cui è<br />
ostru<strong>it</strong>a, rest<strong>it</strong>uendo un lume ed un<br />
flusso sanguigno ottimale.<br />
Il rischio cardiovascolare nella<br />
donna è significativamente più alto<br />
dopo la menopausa, con la perd<strong>it</strong>a<br />
del fattore protettivo degli estrogeni,<br />
ma in alcuni casi è possibile,<br />
anche se non frequente, riscontrare<br />
patologie cardiache anche in donne<br />
in età fertile. In particolare, donne<br />
che assumono la pillola anticoncezionale<br />
hanno un maggior rischio<br />
di ipertensione arteriosa (in circa il<br />
5% dei casi); tale rischio è ancor più<br />
elevato se vi è un’età maggiore di 35<br />
anni, in presenza di sovrappeso, di<br />
familiar<strong>it</strong>à per ipertensione arteriosa<br />
o di malattie renali pre-esistenti.<br />
Ipertensione arteriosa e diabete<br />
mell<strong>it</strong>o possono anche presentarsi<br />
durante una gravidanza ed in genere<br />
regrediscono dopo il parto, ma predispongono<br />
la donna ad esserne poi<br />
affetta in futuro.<br />
Dopo la menopausa viene meno il<br />
fattore protettivo che gli estrogeni<br />
eserc<strong>it</strong>ano, e quindi può accadere<br />
che si riduca il colesterolo cosiddetto<br />
“buono” (colesterolo HDL) ed<br />
aumenti il colesterolo “cattivo” (co-<br />
lesterolo LDL), sopraggiungal’ipertensione<br />
arteriosa,<br />
si tenda ad ingrassare<br />
ed aumentino<br />
i valori glicemici.<br />
In sostanza, quindi,<br />
superati i 55 anni,<br />
il rischio cardiovascolare<br />
della donna<br />
diviene uguale a<br />
quello dell’uomo.<br />
La terapia ormonale<br />
sost<strong>it</strong>utiva<br />
post-menopausa<br />
sembrava essere<br />
la risposta a tanti<br />
problemi di salute<br />
della donna, incluse<br />
le malattie<br />
cardiovascolari ed<br />
alcuni tumori. Vari<br />
studi hanno però<br />
dimostrato il contrario,<br />
cioè che le<br />
terapie ormonali<br />
sost<strong>it</strong>utive possono<br />
associarsi ad un maggior rischio non<br />
solo di malattie cardiovascolari, ma<br />
anche di tumori, in particolare della<br />
mammella. Le linee guida americane,<br />
infatti, sconsigliano l’utilizzo<br />
della terapia ormonale sost<strong>it</strong>utiva in<br />
menopausa per la prevenzione delle<br />
patologie cardiovascolari.<br />
Vista la rilevanza sociale in termini<br />
di morbil<strong>it</strong>à, mortal<strong>it</strong>à e costi san<strong>it</strong>ari<br />
delle malattie cardiovascolari,<br />
diventa quindi fondamentale il ruolo<br />
della prevenzione cardiovascolare,<br />
attraverso il controllo di quelli che<br />
vengono considerati i fattori di rischio<br />
predisponenti. “Un medico<br />
normale cura le malattie quando<br />
sono ben manifeste, un medico sopra<br />
la media cura le malattie prima<br />
che siano evidenti, un ottimo medico<br />
è in grado di prevenire le malattie”,<br />
così rec<strong>it</strong>ava il primo testo di medicina<br />
cinese del 2600 A.C.. Alcuni<br />
fattori di rischio non possono essere<br />
modificabili e sono l’età, il sesso e<br />
la familiar<strong>it</strong>à, ma è su quelli modificabili<br />
che devono essere esegu<strong>it</strong>i<br />
gli sforzi maggiori. Quali sono questi<br />
fattori di rischio sui quali bisogna<br />
concentrarsi?<br />
Fumo di sigaretta<br />
Smettere di fumare è considerato<br />
il singolo intervento preventivo più<br />
importante. In Italia i dati sul consumo<br />
di sigarette mostrano un preoccupante<br />
aumento nelle donne. Nelle<br />
donne il rischio di infarto miocardico<br />
è di circa 4 volte più alto nelle fumatrici<br />
rispetto alle non fumatrici, ed è<br />
ancora maggiore negli uomini fumatori.<br />
Il fumo di sigaretta ha nel sesso<br />
femminile un effetto antiestrogenico,<br />
anticipa l’età della menopausa e<br />
fa perdere alle donne il loro “naturale<br />
fattore protettivo”. Il danno del<br />
fumo di sigaretta è maggiore quanto<br />
maggiore è il numero di sigarette fumate:<br />
in chi fuma fino a 5 sigarette/<br />
die il rischio di sviluppare un infarto<br />
miocardico è di 1.5 volte rispetto a<br />
chi non ha mai fumato, e sale ad 8<br />
volte se si fumano almeno 40 sigarette/die.<br />
Inoltre, sebbene smettere<br />
di fumare riduca significativamente<br />
il rischio di malattie cardiovascolari,<br />
questo rischio non sarà mai azzerato,<br />
soprattutto se si fumavano più di<br />
10 sigarette/die.<br />
ipertensione arteriosa<br />
E’ considerata il “killer silenzioso”,<br />
perché produce danni a lungo<br />
termine in maniera silente, dando<br />
spesso segni di sé quando ormai è già<br />
troppo tardi. La donna è a maggior<br />
rischio di ipertensione arteriosa a<br />
partire dai 55 anni e non ci sono differenze<br />
di genere per quanto riguarda<br />
i danni cardiovascolari: l’ipertensione<br />
è dannosa nella donna quanto<br />
nell’uomo e si correla ad un maggior<br />
rischio di malattie cardiache. Ridurre<br />
la pressione arteriosa sistolica di<br />
20 mmHg riduce del 48% il rischio<br />
di sviluppare un infarto miocardico<br />
a dieci anni. Il valore di pressione<br />
arteriosa ottimale, secondo le Linee<br />
Guida della Società Europea di Cardiologia,<br />
è inferiore a 120/80 mmHg,<br />
è accettabile sotto 130/85 mmHg. In<br />
chi soffre di ipertensione arteriosa è<br />
opportuna una dieta povera di sale e<br />
vanno band<strong>it</strong>e per es. le liquirizie.<br />
diabete mell<strong>it</strong>o<br />
Il 5% delle donne in Italia soffre<br />
di diabete mell<strong>it</strong>o, che si correla ad<br />
un rischio quasi doppio di infarto, di<br />
ictus e di morte per malattie cardiovascolari.<br />
Maggiore è la durata del<br />
diabete, maggiore è il rischio di malattie<br />
cardiache, così come migliore<br />
è il controllo glicemico, minore è il<br />
rischio di sviluppare un infarto miocardico.<br />
Il diabete mell<strong>it</strong>o produce<br />
effetti deleteri maggiormente nella<br />
donna che nell’uomo; è quindi opportuno<br />
un attento controllo della<br />
glicemia a digiuno, che deve essere<br />
inferiore a 110 mg/dl. Molto utile nei<br />
diabetici è il dosaggio dell’emoglobina<br />
glicosilata, che è un indice del<br />
controllo glicemico nei tre mesi precedenti<br />
al prelievo.<br />
ipercolesterolemia<br />
Sebbene le donne giovani tendano<br />
ad avere valori di colesterolo tendenzialmente<br />
più bassi rispetto agli<br />
uomini della stessa età, dopo i 50<br />
anni i livelli di colesterolo della donna<br />
crescono di più rispetto a quelli<br />
degli uomini. Nelle donne infatti l’assetto<br />
lipidico varia durante la v<strong>it</strong>a ed<br />
è influenzato dallo stato ormonale:<br />
nelle donne giovani vi sono in genere<br />
elevati valori di colesterolo HDL<br />
e bassi valori di LDL, mentre dopo<br />
la menopausa si abbassano i livelli di<br />
colesterolo HDL e si alzano i valori di<br />
LDL, che sono correlati ad un maggior<br />
rischio di infarto miocardico. Un<br />
controllo ottimale del colesterolo<br />
LDL riduce in maniera analoga negli<br />
uomini e nelle donne (di circa il 35%)<br />
l’insorgenza di infarto miocardico a<br />
cinque anni. Il valore di colesterolo<br />
LDL ideale dovrebbe essere inferiore<br />
a 115 mg/dL e, nei pazienti che<br />
hanno già avuto un infarto miocardico,<br />
inferiore a 100 mg/dl, mentre il<br />
valore di colesterolo HDL dovrebbe<br />
essere superiore a 40 mg/dl.<br />
Obes<strong>it</strong>à e v<strong>it</strong>a sedentaria<br />
Secondo i dati ISTAT il 22% delle<br />
donne in Italia soffre di obes<strong>it</strong>à. La<br />
normalizzazione del peso corporeo<br />
in chi è in sovrappeso si associa ad<br />
una riduzione del 30% il rischio di<br />
malattie cardiache, agendo prevalentemente<br />
sugli altri fattori di rischio<br />
cardiovascolare; la perd<strong>it</strong>a di peso infatti<br />
determina contestualmente una<br />
riduzione della pressione arteriosa,<br />
della glicemia e dei grassi ematici. E’<br />
importante quindi mantenere un’ab<strong>it</strong>udine<br />
ad una costante attiv<strong>it</strong>à fisica<br />
(sono sufficienti 20 minuti di passeggiata<br />
al giorno!), che si è dimostrata<br />
efficace nel diminuire del 35% il rischio<br />
di infarto miocardico.<br />
E’ importante, in conclusione, sottolineare<br />
come i soprac<strong>it</strong>ati fattori di<br />
rischio, se co-esistenti in uno stesso<br />
individuo, hanno un effetto moltiplicativo<br />
e non add<strong>it</strong>ivo sul rischio cardiovascolare<br />
ed agire globalmente<br />
su essi significa ridurre notevolmente<br />
la possibil<strong>it</strong>à di sviluppare malattie<br />
cardiache. E’ fondamentale una<br />
dieta non ipercalorica, con quant<strong>it</strong>à<br />
modiche di cibi grassi, dolci, farinacei,<br />
uova, formaggi, e ricca di carni<br />
bianche, verdura e frutta, per lim<strong>it</strong>are<br />
l’impatto dei principali fattori<br />
di rischio, come l’ipertensione arteriosa,<br />
il diabete mell<strong>it</strong>o e l’ipercolesterolemia.<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Dr. Palmerino Eugenio RIGITANO<br />
Medico di Famiglia<br />
Specialista in Medicina dello Sport<br />
Palmi (RC)<br />
e-mail: rig<strong>it</strong>ano@i2000net.<strong>it</strong><br />
Ci siamo lasciati, nel precedente<br />
numero, con un’esortazione:<br />
iniziare a camminare,<br />
“passo svelto”, 3 volte a settimana<br />
per 20 minuti per le prime quattro<br />
settimane, e (fatemi peccare<br />
di presunzione) molte più persone<br />
in “pantaloncini” s’incontrano per<br />
strada.<br />
Marinella, Via Stazione, Lungomare<br />
di Palmi, Contrada Fracà,<br />
Scinà, Via Basile, Via Carbone, ma<br />
anche Via Pizi, Via Veneto e Bruno<br />
Buozzi, vedono con una certa<br />
regolar<strong>it</strong>à i temerari che “forse”<br />
hanno cap<strong>it</strong>o e elaborato la “bontà”<br />
dell’esercizio che affrontano.<br />
Un bel vedere, giacché l’essere<br />
umano è fondamentalmente<br />
un pigro, vuoi per i r<strong>it</strong>mi frenetici<br />
della v<strong>it</strong>a, vuoi per mancata<br />
cultura al “movimento”, vuoi perché<br />
poca importanza si riconosce<br />
al binomio “Esercizio fisico e stato<br />
di salute: un legame inscindibile”.<br />
“… dall’attiv<strong>it</strong>à fisica sufficientemente<br />
vigorosa derivano benefici<br />
specifici: dall’irrobustimento<br />
degli organi deriva la resistenza<br />
allo sforzo ed alla fatica, dal calore<br />
endogeno un metabolismo più<br />
vivace, una migliore nutrizione e<br />
diffusione delle sostanze nel corpo<br />
…”.<br />
Nel suo trattato “De san<strong>it</strong>ate<br />
tuenda”, del secondo secolo dopo<br />
25 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
sAlute e Benessere<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
EsErciZio fisico E stAto di sAlutE: uN lEGAME iNsciNdiBilE<br />
Cristo, Galeno affrontava in modo<br />
approfond<strong>it</strong>o gli stretti rapporti<br />
esistenti tra attiv<strong>it</strong>à fisica e salute:<br />
molti secoli sono stati tuttavia<br />
necessari affinché il nesso tra<br />
esercizio e stato di salute, più volte<br />
richiamato nei testi degli Antichi<br />
Autori, diventasse oggetto di<br />
ricerca scientifica.<br />
Oggi la sedentarietà, oltre ad<br />
essere riconosciuta come uno dei<br />
maggiori fattori di rischio coronarico<br />
dalla comun<strong>it</strong>à scientifica (di<br />
tanto in tanto è necessario che<br />
Dr. Jekyll lasci spazio a Mr. Hyde),<br />
è oggetto di una vera e propria<br />
“campagna” da parte degli organi<br />
d’informazione, che stimolano<br />
la popolazione a mantenere o migliorare<br />
il proprio stato di salute<br />
attraverso l’esercizio fisico.<br />
Le relazioni tra sedentarietà e<br />
stato di salute, l’effetto protettivo<br />
di uno stile di v<strong>it</strong>a fisicamente attivo,<br />
sono sostenute da una serie<br />
di osservazioni di ordine epidemiologico.<br />
Una relazione forte fra<br />
sedentarietà e maggiore rischio di<br />
sviluppare una cardiopatia ischemica<br />
ha “forza”, perché dimostrato<br />
che la sedentarietà aumenta il<br />
rischio di coronaropatia fino a 2,5<br />
volte, mentre l’aumento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
fisica riduce il rischio attraverso<br />
l’intervento di meccanismi<br />
sia fisiologici sia metabolici.<br />
I riferimenti scientifici sui possibili<br />
effetti, alcuni ben documentati,<br />
altri ancora oggetto di ricerca,<br />
dell’esercizio fisico regolare<br />
nel mantenimento dello stato di<br />
salute e nella prevenzione delle<br />
malattie cardiocircolatorie sono<br />
numerosi, trovando valid<strong>it</strong>à veramente<br />
sorprendente in studi clinici<br />
ben disegnati ed efficacemente<br />
condotti.<br />
È stato osservato, ad esempio,<br />
che in ambo i sessi esiste una rilevante<br />
riduzione del rischio di mortal<strong>it</strong>à<br />
e morbil<strong>it</strong>à cardiovascolare<br />
quando l’attiv<strong>it</strong>à fisica è svolta<br />
con continu<strong>it</strong>à, mentre non ha effetto<br />
avere svolto attiv<strong>it</strong>à nel passato,<br />
ad esempio in giovane età.<br />
La riduzione del rischio rispetto<br />
ai soggetti sedentari è analoga<br />
sia per gli individui che svolgono<br />
un’attiv<strong>it</strong>à fisica sufficientemente<br />
intensa con il cammino, che per<br />
chi ottiene un equivalente dispendio<br />
energetico con varie forme di<br />
esercizio fisico strutturato, a dimostrazione<br />
che non è il tipo di<br />
esercizio, ma l’intens<strong>it</strong>à alla quale<br />
è esegu<strong>it</strong>a una determinata attiv<strong>it</strong>à<br />
a produrre un effetto biologico<br />
rilevante.<br />
La probabil<strong>it</strong>à di sviluppare malattia<br />
coronarica si modifica favorevolmente<br />
anche in presenza di<br />
altri fattori di rischio come ipertensione<br />
arteriosa, ipercolesterolemia,<br />
tabagismo, sovrappeso,<br />
diabete mell<strong>it</strong>o, grazie all’esecuzione<br />
d’attiv<strong>it</strong>à fisica progressivamente<br />
più intensa, meglio se svolta<br />
più volte a settimana (almeno<br />
tre).<br />
Colesterolo totale e frazioni HDL<br />
e LDL sono modificate di più nei<br />
soggetti con attiv<strong>it</strong>à fisica intensa<br />
e con frequenza tri-settimanale,<br />
per l’effetto documentato su Lipoprotein-Lipasi<br />
e Carn<strong>it</strong>il-Palm<strong>it</strong>oil-<br />
Transferasi, enzimi muscolari, con<br />
consecutiva riduzione delle LDL<br />
colesterolo (cattive!) ed aumento<br />
delle HDL (buone!).<br />
Oltre ai soggetti con dislipidemia,<br />
l’effetto pos<strong>it</strong>ivo dell’esercizio<br />
c’é anche nei pazienti con diabete<br />
mell<strong>it</strong>o.<br />
Il rischio di sviluppare diabete<br />
mell<strong>it</strong>o è significativamente superiore<br />
in uomini adulti sedentari<br />
e la probabil<strong>it</strong>à decresce, anche<br />
in questo caso, con l’incremento<br />
della quant<strong>it</strong>à di esercizio fisico.<br />
L’Insulin-Resistance Atherosclerosis<br />
Study ha dimostrato nei diabetici<br />
non insulino-dipendenti una<br />
correlazione diretta fra energia<br />
spesa in attiv<strong>it</strong>à muscolare e migliore<br />
sensibil<strong>it</strong>à all’insulina.<br />
Sono ampiamente noti gli effetti<br />
dell’esercizio fisico anche negli<br />
ipertesi.<br />
La combinazione di dieta ed<br />
esercizio fisico regolare è in grado<br />
di produrre un’efficace riduzio-<br />
ne dei valori di Pressione Arteriosa<br />
Sistolica e Pressione Arteriosa<br />
Diastolica a riposo, nel modificare<br />
lo stress ossidativo, produzione di<br />
Ossido N<strong>it</strong>rico ed effetto pos<strong>it</strong>ivo<br />
sul profilo metabolico e di conseguenza<br />
sul rischio aterosclerotico<br />
globale.<br />
Ud<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e, donne !!!<br />
Livelli crescenti di attiv<strong>it</strong>à fisica<br />
sono in relazione ad una riduzione<br />
consensuale sia del grasso totale<br />
sia del grasso intra-addominale<br />
e, nella total<strong>it</strong>à dei soggetti obesi,<br />
correlato con l’abbattimento del<br />
rischio relativo di mortal<strong>it</strong>à.<br />
In ogni caso l’esercizio fisico,<br />
come mezzo per mantenere o migliorare<br />
lo stato di salute, deve essere<br />
considerato alla stregua di un<br />
farmaco: è necessario, infatti, conoscerne<br />
indicazioni e controindicazioni,<br />
il meccanismo d’azione,<br />
le eventuali interazioni ed effetti<br />
indesiderati, le precauzioni da osservare<br />
durante l’esecuzione; deve<br />
infine avere una “dose e frequenza<br />
soglia” per attivare i meccanismi<br />
biologici protettivi.<br />
Ahimè, Mr. Hyde, che scappa al<br />
mio controllo, ha avuto il sopravvento<br />
contravvenendo all’obiettivo<br />
precedente di non abbandonarmi<br />
a tecnicismi medici, ma i lettori<br />
che, a vario t<strong>it</strong>olo, si r<strong>it</strong>rovano<br />
nelle categorie di rischio, avranno<br />
“coscienza” del proprio stato di<br />
salute e forse cambieranno un po’<br />
il loro stile di v<strong>it</strong>a!<br />
Marinella, Via Stazione, Lungomare<br />
di Palmi, Contrada Fracà,<br />
ecc. vedono proprio dei temerari<br />
che non a caso definisco così, perché<br />
la corsa o il camminare va fatto<br />
“in piano” e su percorsi sicuri,<br />
senza la paura di auto e motocicli.<br />
Sicuri ??? Sì sicuri. Piste pedonali?<br />
Sì, Piste pedonali !!!<br />
Non è possibile individuare sulla<br />
bella Costa Viola un percorso da<br />
adibire a Pista pedonale ???<br />
Il Tracciolino ??? Il vecchio percorso<br />
della ferrovia, “Galleria”<br />
compresa ???<br />
Per i più smaliziati e allenati<br />
ci sarebbe la “Pista” del “Nuovo<br />
Campo Sportivo”, ma questa è<br />
un’altra “Storia ...infin<strong>it</strong>a”.<br />
Bene !!! Se avete ascoltato il<br />
consiglio, iniziando a camminare,<br />
“passo svelto”, 3 volte a settimana<br />
per 20 minuti per quattro settimane,<br />
lo step successivo è aggiungere<br />
1 minuto di Corsa Lenta<br />
la 1°settimana, 2 minuti di Corsa<br />
Lenta la 2°settimana, 3 minuti la<br />
3° settimana e r<strong>it</strong>ornare a 1 minuto<br />
di Corsa Lenta la 4° settimana<br />
(recupero) per ogni sessione di 20<br />
minuti.<br />
Corsa Lenta ? “Alziamo i piedi<br />
dal terreno, diamogli un r<strong>it</strong>mo e il<br />
gioco è fatto!!”<br />
Buon divertimento e buona<br />
corsa.
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
3° classificato<br />
a mio nonno<br />
Oh, mio caro nonnino<br />
avrei voluto averti ancora vicino<br />
tante cose mi avresti insegnato<br />
sulle piante e alla terra che hai tanto amato.<br />
Mi sembra di vederti nel tuo orto<br />
sempre nei tuoi lavoro assorto:<br />
ad ascoltare il canto degli uccelli<br />
mentre pianti nuovi alberelli,<br />
a pulire, potare, zappare<br />
hai sempre avuto un gran da fare.<br />
Adesso non ci sei più nonnino,<br />
ma so che da lassù mi sei vicino<br />
Giuseppe Oliverio VB<br />
26<br />
mondo scuolA<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
CONCORSO DI POESIA INTERNAZIONALE “TROPEA: ONDE MEDITERRANEE”<br />
1° classificato<br />
la shoàh<br />
Prima che la maestra me l’avesse spiegato,<br />
pensavo fosse un termine inventato.<br />
La shoàh, una parola così piccola<br />
con un significato così grande.<br />
È proprio strano il mondo<br />
che una parola di cinque lettere<br />
abbia un senso così profondo:<br />
morte, deportazione, e tortura<br />
che a noi bambini ci fanno provare molta paura.<br />
Ma basta solo un po’ di buona volontà<br />
per far capire all’uomo che è meglio la bontà,<br />
essere tolleranti ed amarci tutti quanti<br />
bianco, rosso, cristiano, ebreo, musulmano<br />
facciamo un mondo migliore e<br />
stringiamoci la mano.<br />
Rosario Sgrò VB<br />
Amici<br />
Il mio migliore amico<br />
Si chiama Zaccaria<br />
E siamo come due<br />
Raggi di sole.<br />
Niente può rompere<br />
La nostra amicizia<br />
Perché siamo<br />
Come due stelline<br />
Vicine vicine<br />
Che appaiono ogni notte<br />
Assieme alla luna.<br />
A fargli compagnia<br />
E a volte<br />
Voliamo insieme a lei.<br />
Sono fortunato<br />
Ad avere un amico così.<br />
Lui è la mia gioia<br />
E la mia fonte d’ amicizia.<br />
Che mi ha risollevato<br />
Quando ero triste<br />
E piangevo<br />
Mi aiutava il cuore.<br />
E con la gioia<br />
E con lui mi sento<br />
Tra le stelle.<br />
Con lui mi sento<br />
Più coraggioso<br />
E più felice.<br />
È lui che mi ha dato<br />
Queste cose.<br />
FA C U N D O C A R D O S O G O N Z A L E S<br />
Classe V B – De Zerbi - Palmi<br />
ro s a r i o s g r ò e giuseppe oLiverio, p o e t i in erba deLLa s c u o L a s. f r a n c e s c o d i<br />
pa L m i vinc<strong>it</strong>ori d e L p r e m i o t r o p e a n o<br />
di Teresa Augimeri<br />
Rosario Sgrò e Giuseppe Oliverio, alunni della<br />
scuola Primaria San Francesco, hanno partecipato<br />
con grande entusiasmo al concorso di poesia<br />
internazionale “Tropea: Onde Med<strong>it</strong>erranee” settima edizione 2010. Rosario Sgrò<br />
è risultato vinc<strong>it</strong>ore del primo posto con una poesia int<strong>it</strong>olata “Shoàh” e Giuseppe<br />
Oliverio è giunto al terzo posto con il testo “A mio nonno”. Una serata ricca di emozioni,<br />
i due poeti in erba si sono sent<strong>it</strong>i protagonisti e hanno segu<strong>it</strong>o con attenzione le<br />
motivazioni lette da una giuria di qual<strong>it</strong>à. Il primo ha voluto trattare la Shoàh, “...una<br />
parola così piccola ma con un significato<br />
così grande”, mentre l’altro<br />
ha dedicato i suoi versi al caro<br />
nonno scomparso quest’anno. E’<br />
importante avvicinare i bambini al<br />
linguaggio poetico perchè la poesia<br />
è la comunicazione con la quale<br />
si manifestano agli altri momenti<br />
di v<strong>it</strong>a vissuta, emozioni provate.<br />
Attraverso il linguaggio poetico<br />
si impara a conoscersi meglio e si<br />
costruisce la propria ident<strong>it</strong>à. Sarà<br />
il comp<strong>it</strong>o di noi insegnanti stimolare<br />
in loro la creativ<strong>it</strong>à aiutandoli<br />
ad ascoltare le loro emozioni.<br />
IL PROGETTO DELLA LEGA NORD<br />
moLto presto i docenti meridionaLi sar anno “c acciati” daLLe scuoLe deL nord<br />
di Maria<br />
Insegnante a Cernusco sul Naviglio<br />
Il Consiglio di Stato ha rimesso<br />
recentemente alla Corte Cost<strong>it</strong>uzionale<br />
la legge varata dalla<br />
provincia di Trento, che avrebbe<br />
introdotto il reclutamento<br />
su base regionale dei docenti di<br />
ogni ordine e grado di scuola!<br />
Le ragioni del rigetto sono evidenti:<br />
la normativa tende a discriminare<br />
i docenti e ad essere<br />
in contrasto con numerosi articoli<br />
della Cost<strong>it</strong>uzione Italiana!<br />
Non va dimenticato che anche il<br />
Ministro Gelmini, insieme al Governatore<br />
della Regione Lombardia,<br />
inseguendo un vecchio disegno di<br />
Bossi, ha addir<strong>it</strong>tura avanzato un<br />
progetto ancora più ampio, in tal<br />
senso, che ha per obiettivo finale<br />
quello di varare una vera “riforma”<br />
del reclutamento dei docenti, che<br />
ne riveda le modal<strong>it</strong>à e la carriera!<br />
Se, da una parte, bisogna obiet-<br />
tivamente riconoscere che il<br />
Ministro - ma non è la prima ad<br />
averci pensato – ha posto l’accento<br />
giustamente sulla mer<strong>it</strong>ocrazia,<br />
piuttosto che sui punteggi<br />
e sull’anzian<strong>it</strong>à, tuttavia<br />
anche Ella ci torna a cantare il<br />
r<strong>it</strong>ornello stonato e “leghista”<br />
che ripete in modo anticost<strong>it</strong>uzionale,<br />
discriminatorio e quant’<br />
altro che i docenti delle scuola<br />
del Nord “Loro” li vogliono nati,<br />
cresciuti e pasciuti nel Nord!<br />
Noi del Sud, che molti insegnanti<br />
abbiamo dato a queste regioni,<br />
con ottimi es<strong>it</strong>i e proficui scambi<br />
culturali (senza parlare di quante<br />
posizioni di rilievo occupano<br />
i meridionali al Nord), non possiamo<br />
che auspicare che il Consiglio<br />
di Stato prosegua nel lavoro<br />
intrapreso di tutelare l’un<strong>it</strong>à<br />
d’Italia, la Cost<strong>it</strong>uzione, il dir<strong>it</strong>to<br />
al lavoro, l’abolizione di ogni discriminazione,<br />
la dign<strong>it</strong>à di ogni<br />
c<strong>it</strong>tadino!<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
L: “Facebook, beh che dire..? Fantastico! Rimani in contatto con chi<br />
vuoi, riesci a rintracciare persone lontane o che non ricordavi nemmeno<br />
esistessero, puoi condividere le foto dei momenti più belli trascorsi<br />
con gli amici, chattare, leggere le barzellette e l’oroscopo, eppure (...)<br />
Sì ma ragazzi, Facebook fa veramente schifo: è una droga, non puoi farne<br />
a meno! Io per esempio, quando sono a casa, che stia leggendo o che<br />
semplicemente stia ascoltando la musica, lascio sempre la pagina<br />
aperta sulla Home! E poi è deleterio, cioè davvero... Si sta sempre lì,<br />
a farsi i fatti di questo e di quello, a guardare le foto e a sparlare alle<br />
spalle di tutti. Tipo con i miei amici ci r<strong>it</strong>roviamo a guardare il profilo<br />
dei compagni delle elementari e ci facciamo delle grandi ghignate”<br />
M: “Sì, sarà anche deleterio e farà anche schifo, ma tu facebook ce<br />
l’hai?”<br />
L: “Eh, sì...” E tutte le discussioni finiscono così.<br />
Moltissimi di noi sono iscr<strong>it</strong>ti a questo odiosissimo social network<br />
che non piace assolutamente a nessuno ma che conta circa<br />
400.000.000 di utenti e di cui si sente parlare almeno tre volte al<br />
giorno tra telegiornali e conversazioni tra amici , ma che, a detta<br />
di tutti, fa veramente pena. Ve lo siete mai chiesto “perchè”? “Io<br />
non mi iscrivo perchè non ho assolutamente voglia di stare dietro a<br />
tremila persone che mi contattano tutte in una volta, nè di dare conto<br />
dei fatti miei alla gente. Su FB tutti si fanno i fatti di tutti, i miei preferisco<br />
farmeli da solo in privato”.<br />
In sostanza, la gente non sopporta di veder invasa la propria privacy,<br />
sebbene invadere quella altrui risulti, con questo mezzo, rapido e divertente.<br />
Ma cari lettori, cari chattomani e frequentatori saltuari della<br />
rete, non avete cap<strong>it</strong>o che questo brutto mostro di un social network<br />
impiccione non è nient’altro che frutto della vostra mente e delle<br />
vostre mani? Facebook è una grande vetrina, in cui la gente si espone<br />
rendendo CONSAPEVOLMENTE pubblico ciò che preferisce. Che si<br />
tratti di fotografie, link in condivisione, video musicali, testi, frasi,<br />
pensieri, tutto ciò che cliccate sul vostro mon<strong>it</strong>or nel giro di una frazione<br />
di secondo sarà alla portata di tutti, impresso per l’etern<strong>it</strong>à (attenzione,<br />
attenzione) nell’immensa memoria del server del s<strong>it</strong>o. E alla<br />
luce di queste dichiarazioni terrorizzanti, perchè la gente continua ad<br />
usarlo e ad abusarne? La realtà è che la gente vede in Facebook un<br />
vero e proprio modo per esporsi e porsi al mondo disegnando di<br />
sana pianta il proprio profilo virtuale. Si parte dall’accurata scelta<br />
dell’immagine personale, passando dalla descrizione dettagliata<br />
nelle Informazioni del profilo, fino a crearsi un vero e proprio<br />
“carattere” nel modo di rispondere alla gente, nelle frasi<br />
27 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
lA PArolA Ai GiovAni<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
FACEBOOK ? FA SCHIFO, MA TUTTI CE L’HANNO<br />
Facebook ? Fa schiFo, ma tutti ce l’hanno<br />
di Linda Guerrisi<br />
da scrivere nel profilo (che possono essere dalle più poetiche con retrogusto<br />
bohemien, ai bestemmioni più aggressivi che fanno di te un<br />
duro), nei link che si condividono.. Social network per diffondere? Social<br />
network per diffondersi, credo sia più appropriato. Quante cose<br />
si vengono a scoprire solo con un pomeriggio trascorso davanti al pc!<br />
Grazie (o a causa?) di questo mezzo infernale, si può venire a sapere di<br />
antipatie e di amori mai dichiarati, di offese involontariamente infl<strong>it</strong>te<br />
che causano sofferenze, di insulti scr<strong>it</strong>ti tra le righe. Per non parlare<br />
poi della possibil<strong>it</strong>à di conoscere tutti i “Lati B” delle persone! Ad<br />
esempio le brave ragazze o le bimbette appena adolescenti, di quelle<br />
da grandi firme e di buona famiglia, quelle che studiano in atenei prestigiosi<br />
e sono impegnate nel sociale, quelle ragazze da cui dovresti<br />
imparare, insomma. Nei loro album fotografici però ci sono solo foto in<br />
cui si ubriacano come pazze e sguaiatamente si spogliano, ridacchiando<br />
tra loro con sguardo complice e seducente. I giovani non hanno più<br />
il coraggio di fare le cose alla luce del giorno, ma grazie a Facebook<br />
chiunque può farsi forte dietro uno schermo, darsi un tono per farsi<br />
notare, nel bene o nel male, purchè si faccia vedere. Rimane solo da<br />
pensare che tutto ciò deriva da insicurezza, timidezza o un timore di<br />
fondo che generano un muro di ipocrisia quotidiana, un muro che si<br />
può scavalcare tram<strong>it</strong>e la v<strong>it</strong>a parallela sul web. FACEBOOK, dunque,<br />
è un modo rapido per poter dire “Ci sono anche io nel mondo” e far<br />
sì che tutti lo sentano, in un modo o nell’altro... Senza contare che è<br />
gratis!<br />
“CRITICHE & NUOVE CONCRETE PROPOSTE<br />
PER LA NOSTRA AMATA PALMI”<br />
di Silvia Lamalfa e Giovanni Sidari<br />
Voglio brevemente raccontarvi l’inizio di una nuova avventura che<br />
stiamo intraprendendo insieme ad un gruppo di giovani della nostra<br />
amata c<strong>it</strong>tà. È da molti anni, ormai, che assistiamo ab<strong>it</strong>ualmente<br />
all’allontanamento di molti conc<strong>it</strong>tadini, specialmente dei più giovani<br />
che, al termine della formazione scolastica secondaria, emigrano verso<br />
altri luoghi d’Italia per proseguire gli studi univers<strong>it</strong>ari o per trovare<br />
un lavoro e metter su famiglia. Alcuni di noi, però, anche se studenti<br />
fuori sede, hanno deciso di rimanere in Calabria perché r<strong>it</strong>engono che il<br />
futuro della propria terra appartenga ai giovani che devono imparare a<br />
non essere semplici “spettatori”, o lamentarsi di ciò che non funziona,<br />
ma essere parte attiva e rimboccarsii le maniche per cercare di cambiare<br />
qualcosa ed ev<strong>it</strong>are, così, che la nostra c<strong>it</strong>tà continui a perdere i<br />
propri figli, a segu<strong>it</strong>o del mancato sviluppo socio-economico e culturale.<br />
E’ nata, così, qualche mese fa, l’idea di realizzare un movimento di<br />
giovani palmesi diretto a stabilire una connessione fra i c<strong>it</strong>tadini e il<br />
Comune, per fare in modo che quest’ultimo possa essere più attento<br />
e partecipe alla v<strong>it</strong>a, alle esigenze e alle problematiche degli ab<strong>it</strong>anti.<br />
Quindi, attraverso l’utilizzo della rete Internet abbiamo creato una<br />
comun<strong>it</strong>à virtuale mediante il social network Facebook. In poco tempo<br />
il gruppo dal t<strong>it</strong>olo “Cr<strong>it</strong>iche & Nuove Concrete Proposte per la nostra<br />
amata Palmi” ha ottenuto circa seicento iscr<strong>it</strong>ti, i quali hanno attivamente<br />
partecipato con discussioni, cr<strong>it</strong>iche e con documenti e immagini<br />
sul deterioramento della nostra c<strong>it</strong>tà e sulle necess<strong>it</strong>à dei c<strong>it</strong>tadini.<br />
Dal materiale raccolto è emerso, purtroppo che il grado di incuria e<br />
abbandono in cui versa il Paese è devastante e vergognoso, questo a<br />
causa del cattivo operato delle amministrazioni comunali che si sono<br />
succedute negli anni e delle cattive ab<strong>it</strong>udini dei c<strong>it</strong>tadini. Inoltre, di<br />
recente, è stato pubblicato un sondaggio volto a conoscere le prior<strong>it</strong>à di<br />
interventi secondo l’opinione dei partecipanti: l’esigenza fondamentale<br />
è la costruzione di adeguate strutture san<strong>it</strong>arie; seguono i problemi di<br />
viabil<strong>it</strong>à, di pulizia e decoro, la carenza di strutture destinate ai giovani,<br />
e l’abbandono del monte S.Elia, della Marinella e della Tonnara.<br />
L’obiettivo che adesso stiamo cercando di raggiungere è quello di formalizzare<br />
il movimento nato attraverso la rete, realizzando degli incontri<br />
con i giovani interessati per progettare delle soluzioni e delle alternative<br />
alle problematiche più urgenti da risolvere, cercando di essere interlocutori,<br />
coinvolgendo il Comune e soprattutto gli ab<strong>it</strong>anti per condurli ad<br />
una maggiore sensibilizzazione verso i bisogni e le difficoltà del paese.<br />
Una precisazione è dovuta: il movimento è nato con la mera intenzione<br />
di fare attivismo costruttivo e di essere un filo di collegamento fra c<strong>it</strong>tadini<br />
e comune, non un ostacolo che si frappone e che cerca di impedire<br />
il corretto svolgimento delle sue funzioni. Di conseguenza, il movimento<br />
non è retto da ide- ologie pol<strong>it</strong>iche di<br />
alcun genere, ma l’idea di base è la<br />
stessa dell’obiet- tivo che esso intende<br />
perseguire, ossia lo sviluppo<br />
sociale e turisti- co della c<strong>it</strong>tadina<br />
nella quale noi e le future generazioni<br />
riponiamo le nostre speranze.<br />
“Se una persona sogna da sola, è<br />
solo un sogno. Se molte persone<br />
sognano insieme, è l’inizio di una<br />
nuova realtà.” (M. De Cervantes)
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
GIUDIZIO DEL CONCERTO: CINQUE STELLE SONO POCHE!!!<br />
di Cristoforo Bovi<br />
akura no Nikki” è un viaggio interiore che Francesca Fa-<br />
“Sriello, la cantautrice partenopea, compie nella sua anima<br />
ripercorrendo i sentieri della natura umana come amore, tristezza,<br />
dolore, gioia, rimorso, fede ed effimero. Canzoni nate da<br />
stralai di pensieri annotati su di un taccuino, che prendono forma<br />
e v<strong>it</strong>a attraverso la voce della loro creatrice in un genere musicale<br />
che spazia dalla musica rock al br<strong>it</strong>-pop con sfumature grunge<br />
fino a raggiungere luoghi intimi della ballata rock-country. Il diario<br />
del fior ciliegio, secondo la tradizione giapponese di epoca<br />
Heian dei “Nikki” (diari), racconta rievocando, una storia di v<strong>it</strong>a<br />
nella sua forma terrena ma allo stesso tempo come sua astrazione:<br />
un punto di vista esterno ed interno, attraverso il simbolo del<br />
fior di ciliegio che nell’estetica giapponese, rappresenta la v<strong>it</strong>a<br />
in ogni sua manifestazione e contraddizione. In Sakura no Nikki<br />
l’autrice descrive un orizzonte segreto, dove la musica comincia<br />
a suonare (stand), un luogo dove l’attimo viene rievocato per<br />
vivere per sempre in una nota che si perde nel vento. Lo spettacolo<br />
si svolge per una durata di 1 ora e 30 minuti, e consta di<br />
deep frames di parola presentati come prefazione ai brani ined<strong>it</strong>i<br />
tratti da “Sakura no Nikki, album concept, e di nuovi brani, in<br />
inglese e <strong>it</strong>aliano, del nuovo disco in fase di produzione.<br />
www.myspace.com/francescafariello<br />
FraNcesca FariellO<br />
sakura No Nikki<br />
Francesca Fariello – voce e ch<strong>it</strong>arra elettrica<br />
giuseppe spinelli – ch<strong>it</strong>arra<br />
dario spinelli – basso<br />
paolo Forlini - batteria<br />
28<br />
il GirAdischi - p u n t o d i a s c o lt o<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Con Francesca Lago si viaggia in una terra di voce e acustic<strong>it</strong>à. La sua voce è immediatamente sincera,<br />
i suoi pezzi giocano irriverenti con le forme tradizionali, le sue linee melodiche emanano il<br />
fascino della libertà. C’è in lei un’essenzial<strong>it</strong>à che rifugge la ridondanza.<br />
GRAZIE FRANCESCA!<br />
Francesca lago - 6 Febbraio 2010 – “metro club” lugano<br />
Tutto ciò rimarrà impresso per sempre nella mia memoria.<br />
Part<strong>it</strong>o da Palmi alla volta di Lugano per ascoltare una delle mie artiste prefer<strong>it</strong>e. Mi ricordo di essere giunto<br />
nel capoluogo svizzero dopo un lungo viaggio in treno; nonostante ciò, il mio corpo non dava - al mio arrivo<br />
- segni di stanchezza; ero troppo ecc<strong>it</strong>ato dall’idea di vedere per la prima volta dal vivo l’artista milanese.<br />
Aspettavo quel momento dal 1997, da quando Francesca lago aveva pubblicato il suo primo lavoro denominato<br />
“mosca Bianca”. Quando ho ascoltato per la prima volta the unicorn (il mini album usc<strong>it</strong>o nel 2009 e<br />
recens<strong>it</strong>o da me nel numero di gennaio), sono rimasto folgorato dalla sua bellezza. Oggi posso dire che ogni<br />
volta che ascolto questo cd provo sempre delle emozioni diverse.<br />
Francesca, accompagnata dal grande violoncellista Zeno gabaglio, suona – interamente - il mini album, alcuni<br />
brani risalenti al periodo di Mosca Bianca in versione originale (i testi dell’album MB furono scr<strong>it</strong>ti originariamente<br />
in inglese, solo in un secondo momento furono tradotti e pubblicati in lingua <strong>it</strong>aliana), qualche pezzo<br />
ined<strong>it</strong>o e due cover: una di Elliott Murphy e l’altra dei Nirvana (Something On the Way). In questo concerto<br />
Francesca riesce ad offrire un’interpretazione vocale che non ha eguali. La Lago dimostra di essere in forma,<br />
perché arriva a cantare con grazia e sensibil<strong>it</strong>à, mostrando una versatil<strong>it</strong>à vocale unica. La sua performance<br />
è stata molto elegante e raffinata, imprezios<strong>it</strong>a dal grande “contributo alla causa” offerto da Zeno Gabaglio.<br />
Costui si dimostra un vero maestro dello strumento. In alcuni brani il musicista tende a suonare il violoncello<br />
con l’arco, mentre in altri pizzica le corde. Le sue tracce melodiche non si lim<strong>it</strong>ano all’accompagnamento, ma<br />
offrono ai pezzi una maggiore ricerca compos<strong>it</strong>iva che aggiunge un reale valore alle interpretazioni – equilibrate<br />
- di Francesca. Il concerto si conclude con un bis, “Black Thoughts”, chiesto a gran voce dai presenti,<br />
e accompagnato da un lungo applauso che si è alzato dalla platea. In defin<strong>it</strong>iva, questo concerto conferma<br />
il grande talento - vocale e compos<strong>it</strong>ivo - di Francesca. Grazie Francesca per tutte le emozioni (impossibile<br />
da descrivere in questa sede) che mi hai donato e che continui a donarmi. “Mi raccomando! Se un giorno<br />
qualcuno di voi dovesse avere l’opportun<strong>it</strong>à di vederla dal vivo, non mancate!!!”.<br />
di Roberto “Axl” Teti<br />
di Giuseppe “Enyal” Fiorino<br />
margarIDa gUErrEIro Project<br />
www.myspace.com/margaridaguerreiro<br />
www.myspace.com/lunapienaproject<br />
Luna piena è un viaggio musicale tra il med<strong>it</strong>erraneo e l’Oceano,<br />
proposto da un trio di musicisti ined<strong>it</strong>o e originale.<br />
Il trio è formato da:<br />
massimo cusato, percussionista e musicista locrese, fondatore e<br />
componente dei Quartaumentata, che ha suonato con alcuni dei più<br />
grandi artisti <strong>it</strong>aliani, tra cui Massimo Ranieri, Eugenio Bennato, Niccolò<br />
Fabi, Simone Cristicchi, e da 10 anni è il direttore artistico del<br />
Festival di Musica Etnica “Ai confini del Sud”.<br />
margarida guerreiro, cantante portoghese di Fado (musica popolare<br />
che nasce dal sentimento di nostalgia e di amore della gente di<br />
mare per la propria terra), che attualmente si esibisce come Margarida<br />
Guerriero Project e collabora con “7 Sois OrKestra”.<br />
peppe platani, ch<strong>it</strong>arrista, che ha suonato, tra gli altri, con Giorgio<br />
Gaslini e Franco Battiato, e che, insieme a Massimo Cusato, è fondatore<br />
e componente dei Quartaumentata.<br />
Da questo incontro nasce un progetto musicale nel quale l’essenzial<strong>it</strong>à<br />
del suono naturale, spogliato da ogni costruzione ed artificio, diventa<br />
assoluto protagonista della scena. Una scelta artistica ambiziosa,<br />
dettata dal desiderio di misurarsi, senza filtri, con l’essenza più profonda<br />
di alcune tra le più belle canzoni del repertorio portoghese,<br />
<strong>it</strong>aliano – senza dimenticare quello della Calabria, con due brani dei<br />
Quartaumentata – sud americano, passando per Capo Verde. Un percorso<br />
intimista che il trio luna piena ha costru<strong>it</strong>o sul terreno comune<br />
di un’ident<strong>it</strong>à musicale e culturale maturata tutta a Sud, escludendo<br />
volutamente brani in lingua inglese, non per pregiudizio, ma per ‘preservare’<br />
quell’ident<strong>it</strong>à comune a tutti i Sud del mondo nella quale i<br />
tre musicisti hanno trasfer<strong>it</strong>o esperienze artistiche cresciute e maturate<br />
in contesti musicali diversi.<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Programma:<br />
margarIDa gUErrEIro Project:<br />
Sabato 26 giugno 2010 ore 22.00 – Villa Comunale Palmi<br />
FraNCESCa Lago on Tour w<strong>it</strong>h Zeno gabaglio:<br />
Sabato 24 Luglio 2010 ore 22.30 – Villa Comunale Palmi<br />
FraNCESCa FarIELLo – Sakura no Nikki live show:<br />
Sabato 21 agosto 2010 ore 22.30 – Villa Comunale Palmi<br />
29 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
il GirAdischi - p u n t o d i a s c o lt o<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
IL GIRADISCHI<br />
MUSIC IN THE secret garden<br />
“Il Giradischi – MUSIC IN THE secret garden” è strettamente collegato alla rubrica “Il Giradischi - Puntodiascolto” e nasce con le<br />
stesse final<strong>it</strong>à, appunto la condivisione con i nostri lettori della “nostra conoscenza musicale”; prende forma e si concretizza grazie<br />
all’apporto di idee dei suoi preziosi collaboratori, frutto di competenza e passione. Tale scambio d’informazioni ha come obiettivo<br />
finale quello di promuovere tutta la musica, cercando di porre l’attenzione verso quelle espressioni musicali “poco attenzionate”<br />
dai maggiori mezzi di comunicazione, esplorando la musica nella sua total<strong>it</strong>à. Tale “mission” ha generato la progettazione e l’organizzazione<br />
di “MUSIC IN THE secret garden”.<br />
“La v<strong>it</strong>a senza musica sarebbe un errore” scriveva Friedrich Nietzsche nella sua opera “Il crepuscolo degli idoli” e Shakespeare<br />
ribadiva che non ci si può fidare di un “uomo nel cui cuore la musica è senza eco”. Presso la civiltà greca la parola “musica”, traeva<br />
il suo significato da “musa”, che definiva tutto ciò che era bello e perfetto; lo stesso Platone la considerava un arricchimento indispensabile<br />
dell’animo. Da forma d’arte a espressione di una comun<strong>it</strong>à o di un periodo storico, da strumento medico - per aiutare<br />
chi soffre - a mezzo per avvicinare di nuovo l’uomo alla natura, la musica ha molto più da raccontare di quello che crediamo. Nello<br />
specifico, crediamo che la musica sia una strada da percorrere come alternativa a tutti quei percorsi negativi che sono promossi<br />
dalla società odierna. Musica come mezzo di espressione e come conseguenza dell’aggregazione, fondamentale per il processo<br />
di cresc<strong>it</strong>a sociale e culturale di ognuno di noi.<br />
Il progetto prevede una serie di attiv<strong>it</strong>à legate all’arte in generale, con un occhio di riguardo alla “Musica”, intesa nella sua forma<br />
più completa, partendo dalla didattica e concludendosi con veri e propri concerti, che intendiamo realizzare a Palmi, per Palmi<br />
e per i tanti appassionati che spesso sono costretti a “migrare” verso mete lontane pur di appagare la loro irrefrenabile sete di<br />
cultura. Progetto ambizioso, certo, che contiamo di portare a termine, pur consapevoli delle tante difficoltà, organizzative, logistiche<br />
ed economiche, che dovremo affrontare; ricordando che viviamo, purtroppo, in un paese estremamente carente di strutture<br />
idonee a “fare musica”, eccezion fatta per l’estate che, grazie al clima particolarmente favorevole, offre piazze e luoghi di pregio<br />
dove poter godere di concerti “sotto le stelle”. Francesco Braganò<br />
INSIDE THE MUSIC, CIò CHE DOVRESTE ASCOLTARE...<br />
1) Jose James – “Blackmagic” (Indie Europe/Zoom - 2010)<br />
2)<br />
3)<br />
4)<br />
Andrea Chimenti – “Tempesta di Fiori” (Soffici Dischi/Santeria/Audioglobe – 2010)<br />
Oumou Sangare – “Seya” (World Circu<strong>it</strong> – 2009)<br />
Nick Drake – “Pink Moon” (Island – 1972)<br />
Foto di Eugenio Crea<br />
Play “original” music,<br />
<strong>it</strong> is better. (campagna<br />
contro la musica<br />
scaricata illegalmente<br />
promossa da coloro<br />
che acquistano materiale<br />
originale).
Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
Magistrati Imp. Comune<br />
Avvocati Person Scol.<br />
1-0<br />
Tedesco Ursino<br />
Loiacono Saffioti G.<br />
Runci Ventrice<br />
Palmisano Maisano<br />
Santoro Gullo<br />
Saffioti P. Mambrino<br />
Napoli Filippone<br />
Cardone Cadile<br />
Parisi (Parrello)<br />
(Melissari) Fotia<br />
Grillea Mercuri<br />
(Novella) Gerocarni)<br />
Aquino De Francia<br />
All. Perna ll. Foria R.<br />
Marcatori: 85’ st Novella<br />
Arb<strong>it</strong>ro : Pino Vincenzi<br />
di Rocco Cadile<br />
C<br />
’era il pubblico delle grandi<br />
occasioni allo stadio “G. Lo<br />
Presti” di Palmi, sabato 17 Aprile,<br />
dove si è svolta la 4^ Edizione<br />
della part<strong>it</strong>a del cuore ”il tuo gesto<br />
per un sogno”, tra Magistrati<br />
- Avvocati e Impiegati comunali<br />
- Personale Scolastico, che aveva<br />
come obiettivo quello di sostenere<br />
un’importante iniziativa promossa<br />
dall’Associazione “Prometeus” di<br />
Palmi. La manifestazione, finalizzata<br />
alla raccolta di fondi da destinare<br />
alla realizzazione de “la<br />
FONte di saN rOccO”, ha riscosso<br />
un grande successo, e le oltre<br />
duemila presenze hanno consent<strong>it</strong>o<br />
un incasso di circa 2500 euro<br />
(l’offerta era di un euro) che si<br />
aggiungeranno ai 35000 euro già<br />
raccolti, grazie al sostegno dei c<strong>it</strong>tadini<br />
palmesi, devoti al venerato<br />
Santo. Qualcuno ha detto che, il<br />
“Lo Presti” così grem<strong>it</strong>o, composto<br />
dai ragazzi di tutte le scuole<br />
di Palmi, di ogni ordine e grado,<br />
ad eccezione dell’ Ist<strong>it</strong>uto Tecnico<br />
Commerciale, i quali hanno partecipato<br />
con grande entusiasmo<br />
all’evento, non si vedeva dai tempi<br />
in cui la Palmese giocò contro<br />
il Messina. Erano palpabili l’atmosfera<br />
di festa e l’entusiasmo, che<br />
hanno acceso il sorriso nei bambini<br />
dei due Circoli Didattici De<br />
Zerbi e S. Francesco, che tifando<br />
con fervore, hanno regalato grandi<br />
emozioni; ma anche dei ragazzi<br />
delle scuole superiori, e in modo<br />
particolare del Liceo Classico, accompagnati<br />
dalla dinamica Prof.<br />
30<br />
intorno Allo sPort<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
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31 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />
intorno Allo sPort<br />
Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />
MadreTerra<br />
PARTITA DEL CUORE “IL TUO GESTO PER UN SOGNO”<br />
eccezionaLe risposta da parte dei ragazzi deLLe scuoLe di paLmi, cHe Hanno fatto da contorno ad una part<strong>it</strong>a di caLcio dove L’amicizia e La soLidarieta’ si sono<br />
un<strong>it</strong>e per La raccoLta fondi destinata aLLa “fonte di s. rocco”<br />
Maria Bonfiglio e dello Scientifico<br />
N.Pizi, presenti numerosi, che<br />
hanno applaud<strong>it</strong>o la loro Preside<br />
Prof. Maria Corica nel momento<br />
in cui ha preso la parola e dato il<br />
calcio d’inizio. “Ringrazio gli organizzatori<br />
di aver dato l’opportun<strong>it</strong>à<br />
a tutti i presenti, di vivere<br />
un momento di grande significato<br />
culturale e religioso che contribuisce<br />
alla cresc<strong>it</strong>a del terr<strong>it</strong>orio”. Gli<br />
applausi si sono ripetuti quando,<br />
la poliedrica Anastasia Romeo che<br />
frequenta il quinto<br />
Scientifico,<br />
parlando a nome<br />
dei ragazzi, ha<br />
espresso grat<strong>it</strong>udine<br />
a tutti coloro<br />
che, a vario t<strong>it</strong>olo,<br />
hanno contribu<strong>it</strong>o<br />
alla riusc<strong>it</strong>a<br />
dell’iniziativa,<br />
sottolineando<br />
anche il grande<br />
impatto emotivo<br />
che una tale<br />
manifestazione<br />
può susc<strong>it</strong>are. Un<br />
altro momento<br />
rappresentativo<br />
è stato quando, il<br />
Presidente dell’Ordine degli Avvocati,<br />
Avv. Francesco Napoli, ha<br />
consegnato alla Dott. sse Maria<br />
Rosa Garipoli e Mirella Foti e al<br />
Presidente dell’Associazione “Prometeus”,<br />
Dott. Saverio Pet<strong>it</strong>to, il<br />
contributo raccolto prima dell’incontro,<br />
dimostrando disponibil<strong>it</strong>à<br />
e spir<strong>it</strong>o di collaborazione. Anche<br />
l’Avv. Silvio Runci ha voluto evidenziare<br />
la valid<strong>it</strong>à dell’iniziativa<br />
rievocando il pensiero del Prof.<br />
Domenico Ferraro: ”Dire di San Rocco<br />
a Palmi è come parlare dell’aria,<br />
della luce, dell’acqua; egli è il Santo<br />
di tutti, è il compatrono della c<strong>it</strong>tà,<br />
è l’avvocato nei bisogni. Non c’è famiglia<br />
in cui la sua immagine non sia<br />
venerata in patria e fuori. La statua<br />
che si realizzerà, darà lustro e vigore<br />
alla piazza e alla c<strong>it</strong>tà”. La manifestazione<br />
ha raggiunto il suo culmine<br />
quando, la straordinaria voce di Stefania<br />
Lombardo ha intonato l’Inno di<br />
Mameli; è stato un momento di assoluto<br />
silenzio sfociato<br />
alla fine in una grande<br />
ovazione. Per la cronaca:<br />
il match diretto<br />
con padronanza e inflessibil<strong>it</strong>à<br />
dall’amico<br />
Pino Vincenzi, è stato<br />
molto equilibrato.<br />
Dopo una prima fase<br />
di studio da parte di<br />
entrambe le squadre,<br />
sono stati i giureconsulti<br />
a pigiare sull’acceleratoremettendosi<br />
in evidenza con un<br />
tiro da fuori, calciato<br />
dall’onnipresente<br />
Cardone, neutralizzato,<br />
poi, con una<br />
plastica parata dal portiere Ursino.<br />
Gli avversari, non da meno, hanno<br />
incominciato a imbastire manovre a<br />
centrocampo sugger<strong>it</strong>e dalla genial<strong>it</strong>à<br />
di Mercuri, per lanciare lo scatenato<br />
Fotia e il funanbolo De Francia, controllati<br />
bene dalla difesa avversaria,<br />
dove si sono evidenziati Runci, Santoro,<br />
Loiacono e il cap<strong>it</strong>ano Pasquale<br />
Saffioti. Il gioco, nel primo tempo è<br />
stato un continuo cambiamento di<br />
fronti; in uno di questi, l’estremo di-<br />
IL PICCOLO, SIMPATICISSIMO, GABRIELE RUNCI<br />
fensore Tedesco, ha parato da par<br />
suo, un bolide calciato da Mercuri.<br />
Più incisiva è apparsa la squadra di<br />
mister Perna che aveva in avanti il<br />
giovane Aquino, un attaccante bravo<br />
e veloce, annullato a turno da Gullo,<br />
Gianni Saffioti e Mambrino, che hanno<br />
fatto vedere, nonostante gli anni,<br />
di che “pasta” sono fatti. Nel secondo<br />
tempo, iniziato a r<strong>it</strong>mi più blandi,<br />
mister Raffaele Fotia, non ha cambiato<br />
assetto tattico, ma ha chiesto<br />
a Filippone e Maisano di giocare più<br />
vicini al claudicante cap<strong>it</strong>an Cadile,<br />
per filtrare le sort<strong>it</strong>e del regista Grillea,<br />
Parisi, Napoli e del mediano di<br />
spinta Palmisano, per partire, poi,<br />
dalla fascia sinistra, con rapidi contropiedi,<br />
effettuati dal tenace e fisico<br />
Ventrice ( una particolare segnalazione<br />
per la pos<strong>it</strong>iva prestazione)<br />
e da Antonello Fotia. All’inizio del<br />
secondo tempo, quando il risultato<br />
era ancora in par<strong>it</strong>à, la squadra di<br />
Fotia ha perso, per infortunio, due<br />
pedine importanti: Cadile e Mercuri;<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e egregiamente da Parrello e<br />
Gerocarni. Mentre nelle fila dei Magistrati<br />
–Avvocati, due “forze fresche”<br />
come Novella e Melissari, sono stati<br />
decisivi ai fini del risultato. E’ stato,<br />
infatti, Novella all’ 85’ a portare in<br />
vantaggio la sua squadra, segnando<br />
un gol di pregevole fattura, dopo una<br />
distrazione della difesa avversaria.<br />
Alla fine, il risultato è rimasto inchiodato<br />
sull’1-0, in favore della squadra<br />
del Presidente, Avv. Francesco Napoli;<br />
ma il gol più bello, senza dubbio,<br />
è stato messo a segno dai ragazzi,<br />
intervenuti numerosi, i quali non si<br />
sono sottratti al dovere morale della<br />
solidarietà, dando così prova di grande<br />
matur<strong>it</strong>à e senso civico.