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Palmi&Dintorni - Madreterranews.it

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www.madreterranews.<strong>it</strong> Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

MadreTerra<br />

PERIODICO DI CULTURA ED INFORMAZIONE<br />

FREE PRESS - FREE PRESS - FREE PRESS<br />

di Paolo Ventrice<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Palmi &<strong>Dintorni</strong> FREE PRESS - FREE PRESS<br />

OmaggiO<br />

FREE PRESS - F<br />

sarà cOsì il NuOvO Ospedale?<br />

l’ed<strong>it</strong>Oriale<br />

La macchina della burocrazia<br />

si è messa in moto da<br />

tanto tempo, la pol<strong>it</strong>ica ha stabil<strong>it</strong>o<br />

programmi e luoghi e finalmente<br />

sbocciano le prime certezze. Da<br />

un “bozzolo” sta per nascere una<br />

farfalla, il tanto atteso e sospirato<br />

“Ospedale della Piana” sta per<br />

compiere i primi veri passi.<br />

L’Italia non gode di buona salute<br />

pol<strong>it</strong>ica, ci apprestiamo a ricordare<br />

i 150 anni di Italia un<strong>it</strong>a e la coppia<br />

Fini-Berlusconi, con i suoi l<strong>it</strong>igi,<br />

sta dando una mano a Bossi nella<br />

costruzione di un nuovo “muro”<br />

in Europa, (in fondo avevamo già<br />

tutti nostalgia di quello di Berlino),<br />

per dividere l’Italia. pensate a<br />

garibaldi, a quei poveri illusi dei<br />

“mille” - che erano padani, liguri<br />

e piemontesi, ai nostri nonni,<br />

a tutti coloro che hanno dato la<br />

v<strong>it</strong>a per unificarla!!!<br />

L’economia non aiuta nessuno, ci<br />

si arrabatta in attesa di un cambiamento<br />

che, pur sempre annunciato,<br />

tarda ad arrivare, la natura ci<br />

martella coi suoi terremoti, i suoi<br />

maremoti, gli uragani, (ci mancano<br />

solo le tempeste solari e qualche<br />

meteor<strong>it</strong>e in testa), ma noi, imper-<br />

Svinc. Autostr.<br />

La bozza d e L p r o g e t to p r eL i m i n a r e d e L “Nu o v o os p e d a l e della pi a N a” p o s i z i o n ato q u a s i d i f r o n t e a L su p e r c a r c e r e, aLLe spaLLe deLLe s c u o L e Ag r A r i A e Li c e o Sc i e n t i f i c o<br />

terr<strong>it</strong>i, stiamo qui in spasmodica attesa<br />

di un edificio che ci garantisca<br />

un po’ di tranquill<strong>it</strong>à, per lo meno<br />

sotto l’aspetto della salute.<br />

Che gran cosa per un padre palmese<br />

poter andare all’anagrafe e dichiarare<br />

“...oggi è nato mio figlio...<br />

a Palmi!!!”. Dopo tanti anni potrà<br />

nascere una nuova generazione con<br />

scr<strong>it</strong>to, sul documento d’ident<strong>it</strong>à,<br />

“NATO a PALMI”.<br />

E’ vero, stiamo sottolineando un<br />

evento piacevole, quasi a significare<br />

che, in fondo, ci basterebbe avere<br />

vicino solo un reparto matern<strong>it</strong>à per<br />

alleviare le nostre sofferenze fisiche,<br />

ma siamo perfettamente a conoscenza<br />

di quanto, un ospedale raggiungibile<br />

in maniera veloce e soprattutto<br />

attrezzato a dovere, sarà d’aiuto a<br />

quella popolazione che, oggi, trova<br />

immani difficoltà a curarsi. Guarda<br />

caso, sono sempre le stesse categorie<br />

di persone, anziani e bambini, che,<br />

come per effetto di una soprannaturale<br />

legge della natura, subiscono<br />

maggiormente il problema. Difficoltà<br />

di spostamento e attese lunghissime,<br />

sono, per loro, pane quotidiano.<br />

Oggi speriamo vivamente in un futuro<br />

più tranquillo, per la nostra salute,<br />

e preghiamo che nessuno o niente<br />

(leggi contrasti pol<strong>it</strong>ici) interrompa o<br />

rallenti questo meccanismo che, pare<br />

si sia avviato defin<strong>it</strong>ivamente verso<br />

un traguardo agognato da tutti.<br />

Liceo Scient.<br />

Supercarcere<br />

&<br />

Agraria<br />

Ora sONO gas NOstri<br />

di Andrea Ortuso<br />

pag. 5<br />

lA fiociNA coNtro lA<br />

spAdA<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

P.le Trodio<br />

pag. 14<br />

la crisi del pOrtO di<br />

giOia taurO<br />

Segr. Cgil Piana di Gioia Tauro<br />

di Salvatore La Rocca pag. 7<br />

la part<strong>it</strong>a del cuOre<br />

di Rocco Cadile<br />

pag. 26<br />

lA REALIZZAZIONE GRAFICA NON CORRISPONDE A REALTA’,<br />

MA DA’ UN’IDEA DELLA COLLOCAZIONE


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi<br />

PREMIO ANASSILAOS – MIMOSA 2010<br />

di Laura Giusti<br />

Giorno 8 marzo 2010 a Reggio Calabria, la sezione femminile dell’Associazione<br />

Culturale Anassilaos ha indetto il premio MIMOSA 2010, con<br />

il patrocinio del consiglio Regionale della Calabria, della Provincia e del<br />

Comune di Reggio Calabria e con l’adesione dell’Univers<strong>it</strong>à della terza età<br />

(che ha osp<strong>it</strong>ato l’evento presso la propria sede) e del Centro Internazionale<br />

Scr<strong>it</strong>tori della Calabria.<br />

Ad inaugurare l’evento, il saluto dell’Avv. Domenica Romeo, Presidente<br />

dell’Anassilaos Donna, successivamente, in rappresentanza della Provincia,<br />

vogliamo ricordare, non certo per campanilismo ma per leg<strong>it</strong>timo orgoglio,<br />

l’intervento del nostro conc<strong>it</strong>tadino Dr. Giovanni Barone, consigliere provinciale,<br />

che ha esaltato il ruolo della donna nella famiglia e nella società<br />

di tutti i tempi; sub<strong>it</strong>o a seguire una proiezione di Giacomo Marcianò - Profili<br />

di Donne nel ‘900 – un’opera toccante, dedicata alle figure femminili<br />

che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso, donne di straordinario<br />

spessore culturale, che si sono distinte per la loro bellezza, per la loro<br />

eleganza e per la loro intelligenza; donne che hanno dato un contributo<br />

profondo ed eccezionale in tutti i campi: medicina, sport, teatro, musica,<br />

filosofia letteratura e pol<strong>it</strong>ica. Ed è dalla loro esperienza, dal loro esempio<br />

e dal loro vissuto che nasce il premio Anassilaos, un atto finalizzato<br />

alla valorizzazione del contributo di tutte le donne impegnate della nostra<br />

provincia, che danno lustro alla nostra terra e che sono un vanto per noi<br />

calabresi.<br />

Le targhe consegnate alle insign<strong>it</strong>e sono opera originale dell’artista Antonclaudio<br />

Pizzimenti, realizzate in esclusiva per l’evento.<br />

Una targa speciale è stata assegnata alla memoria di Annunziata Rizzica,<br />

primo Consigliere Comunale Donna di Palmi e tra le prime in Provincia.<br />

L’edizione 2010 vanta numerose protagoniste: per l’imprend<strong>it</strong>oria sono state<br />

premiate la nostra conc<strong>it</strong>tadina Dott.ssa Maria Laface e la Dott.ssa Stefania<br />

Cardillo; per l’impegno, a vario t<strong>it</strong>olo, nel sociale abbiamo la Dott.ssa<br />

Carolina Picciocchi, Direttore Poste Italiane filiale Reggio Calabria, Dott.ssa<br />

Patrizia Adorno, Vice Prefetto aggiunto alla Prefettura di Reggio Calabria,<br />

Dott.ssa Mirella Marra, neo direttore dell’Archivio di Stato, Dott.ssa Maria<br />

Pontorieri, notaio, Dott.ssa Giuseppina Trinci, Dirigente Scolastico, Eleonora<br />

Vinaccia Assessore alle Pol<strong>it</strong>iche Giovanili, Pubblica Istruzione e Servizi<br />

Sociali; per la Medicina, Dott.ssa Luciana Bagnato, Coordinatrice ASP 5 e<br />

ASL 9 della specialistica ambulatoriale di angiologia, Dott.ssa Melara Fortunata,<br />

Direttore dell ‘UOC di broncopneumologia, Dott.ssa Assunta Carrà<br />

Psicologa Psicoterapeuta e mediatore familiare; nel campo delle Arti, premiate<br />

le p<strong>it</strong>trici Giulia Tramontano e Nenè Arcidiacono Borrello e l’attrice<br />

Annalisa Insardà; per la cultura premio a Caterina Di Pietro, Responsabile<br />

Casa Ed<strong>it</strong>rice “Nuove Edizioni Barbaro”, alla Prof.ssa Elvira Leuzzi, Studiosa<br />

d’Arte, alla Prof. Carmela Lucisano, Docente, alla Dr.ssa Francesca Rappoccio,<br />

Direttrice Collana Narrativa della Leonida Edizioni; per il Volontariato<br />

si sono distinte Gabriella Gangemi, Anna Sacco Canale Parola; Per la Saggistica<br />

premiate Marina Crisafi e Ylenia Fiorenza; per lo Sport riconoscimento<br />

alle atlete Fortunata Benigno e Francesca Rogolino; per l’impegno e la devozione<br />

dimostrata all’insegnamento premio alle docenti Nanà Lo Giudice,<br />

Giovanna Demetrio e Giacomina De Angelis; per l’impegno lavorativo insign<strong>it</strong>e<br />

Carla Brochin, Sara Morello e Paola Di Lorenzo.<br />

4<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

l’uNivers<strong>it</strong>à a palmi ?<br />

in t e r v i s ta a L do t t. vi n c e n z o ca r b o n e, di r e t to r e d e L p o L o<br />

unisu d i pa L m i-vibo v.-re g g i o ca L.-cata n z a r o<br />

di Francesco Braganò<br />

Ebbene sì, Palmi finalmente è<br />

sede univers<strong>it</strong>aria, si tratta di<br />

un’univers<strong>it</strong>à telematica che per uno<br />

strano scherzo del destino è ubicata<br />

nello stesso edificio che per decenni<br />

ha osp<strong>it</strong>ato il prestigioso Liceo Scientifico<br />

“Guglielmo Marconi”.<br />

Si tratta di una scelta non casuale,<br />

Palmi è stata scelta infatti in quanto<br />

storicamente cost<strong>it</strong>uisce un punto di<br />

riferimento formativo nel contesto<br />

pianigiano, sia per la presenza di quasi<br />

tutte le scuole medie superiori sia per<br />

l’indiscussa vivac<strong>it</strong>à culturale che ha<br />

permesso alla nostra c<strong>it</strong>tà di esprimere<br />

personal<strong>it</strong>à di prestigio nazionale ed<br />

internazionale. Una sede univers<strong>it</strong>aria<br />

a Palmi significa, per molti aspiranti<br />

studenti della zona, avere la possibil<strong>it</strong>à<br />

di conseguire un t<strong>it</strong>olo univers<strong>it</strong>ario<br />

senza essere costretti ad accettare la<br />

tempistica e le complesse modal<strong>it</strong>à di<br />

frequenza degli<br />

atenei tradizionali.<br />

cos’è l’uNisu,<br />

come funziona e<br />

come è strutturata?<br />

L’UNISU (Univers<strong>it</strong>àTelematica<br />

delle Scienze<br />

Umane “Niccolò<br />

Cusano”) è stata<br />

riconosciuta con<br />

D.M. 10/05/06 (<br />

G.U. n° 140 – suppl.<br />

ord. n° 151 del<br />

19/06/06), ha la<br />

sede centrale a<br />

Roma (zona S. Giovanni)<br />

ed è presente, con poli didattici,<br />

su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale.<br />

L’UNISU è una realtà in cresc<strong>it</strong>a, oggi<br />

vanta circa 10.000 iscr<strong>it</strong>ti divenendo<br />

la prima univers<strong>it</strong>à telematica in Italia.<br />

Il personale docente, altamente<br />

qualificato, proviene dalle univers<strong>it</strong>à<br />

pubbliche. La principale caratteristica<br />

della nostra offerta formativa, tuttavia,<br />

riguarda proprio gli studenti che<br />

possono comodamente studiare utilizzando<br />

il proprio pc per scaricare e<br />

consultare il materiale didattico.<br />

a chi si rivolge l’uNisu e come<br />

funziona?<br />

Il nostro ateneo nasce pensando<br />

principalmente a chi, per scelta o per<br />

condizione, è chiamato a conciliare lo<br />

studio e, quindi, la propria aspirazione<br />

a conseguire un t<strong>it</strong>olo accademico<br />

con altre attiv<strong>it</strong>à nell’arco della giornata.<br />

La nostra esperienza, tuttavia,<br />

ci ha insegnato che l’offerta didattica<br />

dell’UNISU è stata apprezzata anche<br />

da giovani in età univers<strong>it</strong>aria (20/25<br />

anni).<br />

In estrema sintesi i vantaggi per chi<br />

frequenta l’UNISU sono molteplici e di<br />

varia natura: l’iscrizione può avvenire<br />

in qualsiasi mese dell’anno, senza<br />

test d’ingresso e/o numero chiuso, i<br />

t<strong>it</strong>oli di studio rilasciati sono del tutto<br />

equipollenti a quelli delle univers<strong>it</strong>à<br />

tradizionali, la retta annuale, detraibile<br />

dalla dichiarazione dei redd<strong>it</strong>i, ha<br />

un importo contenuto, inoltre, non ci<br />

sono ulteriori spese per attiv<strong>it</strong>à didattiche<br />

o di segreteria, tutte le esigenze<br />

vengono soddisfatte con l’utilizzo<br />

della piattaforma telematica del s<strong>it</strong>o<br />

(www.unisu.<strong>it</strong>) dell’UNISU.<br />

Ma i vantaggi non finiscono qui, infatti,<br />

l’accesso alle lezioni avviene con<br />

la massima flessibil<strong>it</strong>à, sarà lo studente<br />

a decidere quando e dove connettersi,<br />

l’assistenza didattica è duplice,<br />

sono previsti dei tutor sia presso le<br />

sedi esterne (ad esempio quella di<br />

Palmi) sia presso la sede centrale,<br />

gli esami possono essere sostenuti<br />

liberamente scegliendo la modal<strong>it</strong>à:<br />

per iscr<strong>it</strong>to ( presso la sede esterna,<br />

nel nostro caso palmi) e oralmente<br />

(presso la sede centrale di Roma), infine,<br />

il riconoscimento dei cfu (cred<strong>it</strong>i<br />

formativi univers<strong>it</strong>ari) ha luogo sia per<br />

gli esami univers<strong>it</strong>ari eventualmente<br />

già sostenuti dallo studente che per<br />

l’esperienza professionale certificata.<br />

Quali sono gli obiettivi futuri che,<br />

come responsabile del polo di palmi,<br />

si prefigge di raggiungere?<br />

Diciamo che in parte gli obiettivi<br />

sono stati raggiunti, la sede UNISU<br />

di Palmi ha raggiunto nell’arco di un<br />

anno solare più di 300 iscr<strong>it</strong>ti nelle<br />

4 facoltà attivate (giurisprudenza,<br />

economia, scienze pol<strong>it</strong>iche e scienze<br />

della formazione) provenienti da<br />

diverse regioni (anche del nord), conseguentemente<br />

si è dotata di diversi<br />

tutor per ogni facoltà, si tratta di<br />

figure ( giovani della zona qualificati<br />

ed esperti nelle materie previste dal<br />

piano di studi delle 4 facoltà) che offrono<br />

un valido supporto didattico agli<br />

studenti, sia per quanto attiene l’assimilazione<br />

dei concetti fondamentali<br />

delle materie oggetto d’esame, sia<br />

nel suggerire un metodo di studio, sia<br />

infine per progettare assieme allo studente<br />

il piano di studi personalizzato.<br />

Certamente molto è stato fatto ma<br />

tanto ancora ci rimane da fare, io ed<br />

i miei collaboratori ci proponiamo di<br />

rafforzare l’offerta didattica della<br />

nostra sede, in modo da far divenire<br />

la nostra struttura un vero punto di<br />

riferimento in amb<strong>it</strong>o regionale nel<br />

rispettivo settore di attiv<strong>it</strong>à, contribuendo<br />

ad ampliare ulteriormente<br />

l’offerta formativa, già di alto livello,<br />

presente nel nostro contesto c<strong>it</strong>tadino,<br />

il tutto nel solco di una tradizione<br />

culturale che colloca Palmi da secoli<br />

in una posizione di primo piano.<br />

co n tat t i<br />

0966/21219 - 0966/473806<br />

info@un<strong>it</strong>elcal.<strong>it</strong><br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di Paolo Ventrice<br />

65.000.000 di Euro (che dovrebbero<br />

ridursi a 60.000.000) sono<br />

gli stanziamenti per il nuovo “Ospedale<br />

della Piana”, opera annunciata<br />

e rimasta sospesa, fluttuante come<br />

un magico tappeto sopra le nostre<br />

teste, contesa da tutti, o quasi, i comuni<br />

della Piana. La paura di essere<br />

privati della comod<strong>it</strong>à di avere un<br />

nosocomio a portata di mano, ancora<br />

ci avvolge; aleggia sopra i palmesi<br />

come un fantasma cattivo in attesa<br />

di dare il colpo mortale; una spada<br />

di Damocle in perenne posizione per<br />

fendere il tremendo colpo finale.<br />

Ci siamo visti depredare, mese<br />

dopo mese, anno dopo anno, dei reparti<br />

di un ospedale, che probabilmente<br />

non erano, conti alla mano,<br />

“proficui” sotto l’aspetto amministrativo.<br />

Ovviamente, essendo il<br />

suo mantenimento un costo troppo<br />

esoso per l’amministrazione dell’Asl<br />

e per effetto di quadrature di bilancio,<br />

l’ospedale andava tagliato. Tutto<br />

a favore di un’esemplare lavoro<br />

da parte di Manager superpagati<br />

che si sono succeduti nel tempo, a<br />

discap<strong>it</strong>o di chi, quei conti, li paga<br />

di tasca; il c<strong>it</strong>tadino!<br />

Le favole popolari circolate in tutti<br />

questi anni tra i palmesi, si sono ingigant<strong>it</strong>e,<br />

man mano che i pezzi di quel<br />

glorioso mosaico che era stato il F.<br />

Pentimalli di Palmi venivano prelevati<br />

e portati in altre strutture, (si era e si<br />

è ancora sol<strong>it</strong>i commentare con la color<strong>it</strong>a<br />

frase “alluccà ca si vindìru natru<br />

pezzu i sp<strong>it</strong>ali ‘sti corn…”) e forse<br />

non avevamo tutti i torti a sottolineare<br />

questi eventi in maniera così marcata.<br />

La ovvia conseguenza dei nodi<br />

inghiott<strong>it</strong>i in passato è, ora, quella<br />

paura a cui prima si accennava.<br />

Anni di “concordati pol<strong>it</strong>ici” e studi<br />

adeguati, di corretta collocazione sul<br />

terr<strong>it</strong>orio, hanno portato finalmente<br />

i due enti più rappresentativi, la Regione<br />

e la Provincia, ad adempiere al<br />

comp<strong>it</strong>o di avviare la parte pratica del<br />

progetto, affiancandosi così all’ASP<br />

di Reggio Calabria, ente principe del<br />

progetto e al Comune di Palmi, che<br />

dovrà sostenere il tutto adeguando, sicuramente,<br />

viabil<strong>it</strong>à e comunicazioni.<br />

Un progetto preliminare, di una<br />

struttura che dovrebbe osp<strong>it</strong>are circa<br />

350 posti letto, è stato realizzato<br />

da un pool di tecnici, interessati<br />

dagli uffici dell’ASP, che si colloca<br />

in un’area (quella evidenziata, in<br />

maniera un po’ spartana, nella foto<br />

elaborata e pubblicata in prima pagina)<br />

di facilissimo accesso, sia per i<br />

palmesi, sia per l’utenza della piana,<br />

staff che si è avvalso anche del<br />

lavoro di due tecnici di casa nostra<br />

(ci piace pensare che, come conosc<strong>it</strong>ori<br />

del terr<strong>it</strong>orio, abbiano avuto un<br />

ruolo determinante nel progetto),<br />

l’arch<strong>it</strong>etto Pasquale Ferraro e l’arch<strong>it</strong>etto<br />

Saverio Saffioti.<br />

La prossim<strong>it</strong>à dello svincolo autostradale,<br />

il probabile collegamento<br />

diretto con la SS 18, che sarà sormontata<br />

da un viadotto per ev<strong>it</strong>are<br />

di creare intralcio al traffico, già notevole,<br />

in entrata ed in usc<strong>it</strong>a da Pal-<br />

5 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi MadreTerra<br />

Ospedale si, ...Ospedale NO, ...Ospedale si, ...Ospedale NO, ...Ospedale si, ...<br />

p r o g e t to p r eL i m i n a r e d e L n u o v o “os p e d a L e deLLa pi a n a”<br />

mi e soprattutto, la possibil<strong>it</strong>à di una<br />

comunicazione veloce e diretta con<br />

gran parte della zone più interne,<br />

sono le prerogative più pos<strong>it</strong>ive per<br />

sottolineare la congru<strong>it</strong>à della scelta<br />

di questa collocazione. In questo<br />

senso, occorre rimarcare quello che<br />

da anni è un sogno incompiuto, di<br />

tante persone e associazioni che<br />

vorrebbero vedere rinnovata e rimessa<br />

in uso la linea della storica<br />

Ferrovia Calabro Lucana Gioia Tauro<br />

- Palmi – Seminara – Sinopoli – S.<br />

Procoprio, (26 Km costru<strong>it</strong>a a cavallo<br />

tra il 1917 ed il 1928) che si collega<br />

alla linea Cinquefrondi – Taurianova<br />

– Gioia Tauro, (32 Km costru<strong>it</strong>a a cavallo<br />

tra il 1924 ed il 1929).<br />

Oggi, con l’apertura di un nuovo<br />

ospedale, nell’area indicata, questa<br />

linea sarebbe di fondamentale importanza,<br />

principalmente per due fattori:<br />

- l’ovvio aumento del traffico stradale,<br />

anche con adeguate soluzioni di<br />

viabil<strong>it</strong>à, creerà difficoltà alla comun<strong>it</strong>à<br />

e indubbie ripercussioni ambientali<br />

in fatto di inquinamento acustico<br />

e atmosferico, per cui ben venga uno<br />

strumento pubblico che possa contribuire<br />

alla riduzione di tutto ciò;<br />

- la possibil<strong>it</strong>à, per tutte le persone<br />

che orb<strong>it</strong>ano lungo la linea ferroviaria<br />

in questione, parliamo di un potenziale<br />

di 60.000 - 70.000 ab<strong>it</strong>anti,<br />

di raggiungere comodamente l’ospedale<br />

sfruttando il mezzo pubblico,<br />

senza, mi riferisco soprattutto alle<br />

necess<strong>it</strong>à di anziani e non automun<strong>it</strong>i,<br />

sottostare ai tempi e alle possibil<strong>it</strong>à<br />

di chi dovrebbe accompagnarli.<br />

Le tempistiche ora sono l’unico<br />

“dettaglio” che ci separa da un vivere<br />

più tranquillo e speranzoso, certi che,<br />

forse, un’appendic<strong>it</strong>e non ci darà più<br />

grossi problemi di sopravvivenza.<br />

Già, quelle tempistiche che hanno<br />

reso onore da sempre, al terr<strong>it</strong>orio<br />

del sud Italia e che, nostro malgrado,<br />

probabilmente ci faranno diventar<br />

pazzi fino al giorno di una inaugurazione<br />

che sarà, certamente, storica.<br />

Le fasi che susseguiranno, da oggi<br />

in poi, sono prettamente tecniche.<br />

Il progetto preliminare, dovrà diventare<br />

esecutivo, ci saranno gare di<br />

appalto, inizio lavori ed infine, un<br />

collaudo ed un estemporaneo allestimento<br />

dei reparti con attrezzature<br />

adeguate. Quanto tempo occorrerà<br />

per tutto ciò?<br />

E’ difficile dirlo, davvero tanto difficile!<br />

Le scommesse sono aperte!


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

di Andrea Ortuso<br />

Dopo la costruzione di un<br />

incener<strong>it</strong>ore da 120mila<br />

tonnellate di rifiuti l’anno (in via<br />

di raddoppio); dopo la centrale<br />

Turbogas di Rizziconi da 760Mw,<br />

collegata all’elettrodo da 380KV<br />

“Laino-Feroleto-Rizziconi”; dopo<br />

la discarica in contrada Marella, è<br />

ormai prossima la costruzione di<br />

altri ecomostri: due centrali turbogas<br />

tra Gioia Tauro e San Ferdinando,<br />

una centrale di biomasse<br />

a Rizziconi e per finire l’opera del<br />

secolo, il più grande rigassificatore<br />

d’Italia in contrada Cicerna (zona<br />

dell’incener<strong>it</strong>ore e del porto, a<br />

cavallo tra Gioia Tauro , Rosarno e<br />

San Ferdinando).<br />

Un progetto faraonico che prevede<br />

la realizzazione di un terminale<br />

di rigassificazione della capac<strong>it</strong>à<br />

di 12 miliardi di Sm3/anno. L’opera<br />

si compone di: un pontile per l’attracco<br />

e lo scarico delle navi metaniere,<br />

radicato nell’area esterna<br />

del Porto di Gioia Tauro; 4 chilometri<br />

circa di condotte criogeniche<br />

per il trasferimento del gas naturale<br />

ai serbatoi; fino a 4 serbatoi<br />

criogenici per lo stoccaggio del gas<br />

(640.000 metri cubi complessivi);<br />

un impianto di rigassificazione ad<br />

acqua di mare (area Asireg Comune<br />

di San Ferdinando); ed infine,<br />

un gasdotto di collegamento con<br />

rete nazionale dei gasdotti di circa<br />

7 chilometri di lunghezza (Comuni<br />

di San Ferdinando e Rosarno).<br />

Ad oggi i cantieri non sono ancora<br />

in funzione ma il progetto<br />

è stato già finanziato dalla commissione<br />

europea nel 2008, con<br />

circa 1.6 milioni di euro a fondo<br />

perduto e inser<strong>it</strong>o tra i 15 progetti<br />

del programma TEN-E, a sostegno<br />

dello sviluppo delle infrastrutture<br />

energetiche europee; l’investimento<br />

privato supera il miliardo di<br />

euro. IL terminale di Gioia Tauro<br />

avrebbe una capac<strong>it</strong>à di 12 miliardi<br />

di metri cubi di gas a regime,<br />

potrebbe dunque assicurare una<br />

copertura pari a oltre il 10% della<br />

domanda Nazionale”.<br />

Spieghiamoci meglio: il rigassificatore<br />

è impianto che permette la<br />

mutazione allo stato fluido di un<br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi e dintorni<br />

elemento che in natura si presenta<br />

sotto forma di gas.<br />

I più noti impianti di questo tipo<br />

sono i rigassificatori GNL, utilizzati<br />

nel ciclo di trasporto del gas<br />

naturale. Normalmente la liquefazione<br />

di un gas viene condotta per<br />

agevolarne il trasporto in serbatoi<br />

riducendone il volume. Tale sistema<br />

viene in particolare adottato<br />

in occasione del trasporto mar<strong>it</strong>timo<br />

di gas industriali come metano<br />

GNL,etilene,GPL,ammoniaca ed altri<br />

derivati del petrolio; in tal modo,<br />

infatti, 600 l<strong>it</strong>ri di gas possono essere<br />

condensati in circa un l<strong>it</strong>ro di GNL<br />

(gas naturale liquefatto).<br />

La rigassificazione viene realizzata<br />

negli impianti di destinazione<br />

attraverso l’innalzamento della<br />

temperatura e l’espansione del<br />

gas in impianti la cui compless<strong>it</strong>à<br />

dipende dalle condizioni di temperatura<br />

raggiunte per ottenere la<br />

fase liquida.<br />

Per far ciò occorre raffreddare<br />

la sostanza che si vuole liquefare<br />

e nel caso del gas naturale la<br />

temperatura da raggiungere, e poi<br />

mantenere, è di circa -163°C. Prima<br />

di essere immesso nella rete,<br />

il combustibile viene riportato al<br />

suo stato originario: questo è il<br />

ruolo dei rigassificatori. Il riscaldamento<br />

del liquido (processo che<br />

è in grado di riportarlo allo stato<br />

gassoso) avviene tram<strong>it</strong>e contatto<br />

con acque calde, o più precisamente,<br />

con acque che raggiungono<br />

naturalmente una temperatura<br />

superiore a quella del gas liquefatto.<br />

Per tal motivo i rigassificatori<br />

vengono costru<strong>it</strong>i al largo della<br />

costa, in acque marine.<br />

E’ evidente, però, che lo scambio<br />

di calore tra l’acqua del mare e il<br />

gas liquefatto provoca un notevole<br />

raffreddamento del bacino in cui il<br />

rigassificatore è collocato, cosa che<br />

altera significativamente l’ecosistema<br />

ivi presente. Per tale motivo è<br />

necessario che l’area mar<strong>it</strong>tima in<br />

questione presenti una profond<strong>it</strong>à<br />

elevata e che sia soggetta a correnti<br />

che garantiscano un ricambio<br />

molto frequente con il mare aperto,<br />

condizioni entrambe che fanno<br />

sì che questo tipo di impianti trovino<br />

naturale collocazioni ad almeno<br />

15km di distanza dalle coste.<br />

6<br />

Dal profondo interesse<br />

per il terr<strong>it</strong>orio<br />

nasce l’intervento<br />

del Dott.<br />

Chiodo che ci offre<br />

una sapiente panoramica,<br />

precisa ed<br />

esaustiva, atta a<br />

comprendere nello<br />

specifico la questione<br />

fin ora trattata:<br />

“I vantaggi<br />

della costruzione<br />

del Rigassificatore<br />

riguarderebbero<br />

l’impiego lavorativo<br />

di sole 100-120<br />

persone altamente<br />

qualificate, un discutibile<br />

sviluppo<br />

industriale nella<br />

nostra zona legato<br />

ad opere collaterali<br />

di non certa<br />

realizzazione e<br />

infine lo specchio<br />

per allodole di un<br />

eventuale risparmio<br />

energetico<br />

paventato dalla società<br />

costruttrice.<br />

Ma dall’altra parte avremo un catastrofico<br />

impatto ambientale e<br />

paesaggistico, vista l’altezza della<br />

struttura di 36 metri; vi sarebbe<br />

l’eventual<strong>it</strong>à di sviluppare incendi<br />

per un errore umano o per via di<br />

un terremoto, e in questo caso c’è<br />

l’ampia possibil<strong>it</strong>à che si venga a<br />

formare una nube di gas incendiaria<br />

che secondo alcuni studi<br />

potrebbe carbonizzare, per 55<br />

km, tutto ciò che incontra sul suo<br />

cammino; danni alla pesca a causa<br />

dell’inquinamento marino e inoltre<br />

potenziali lim<strong>it</strong>azioni all’attiv<strong>it</strong>à<br />

portuale di Gioia Tauro che,<br />

successivamente alla costruzione<br />

della struttura, verrebbe considerata<br />

zona pericolosa per le compagnie<br />

che oggi considerano il porto<br />

sicuro per le loro tappe. Avrà un<br />

impatto ambientale del tutto incerto,<br />

con continui scarichi in mare<br />

di acqua gelida satura di candeggina<br />

e conseguenti danni all’intero<br />

ecosistema. Secondo uno scenario<br />

descr<strong>it</strong>to da Piero Angela nel libro<br />

“La sfida del secolo”, la potenza di<br />

un’esposione successiva ad un incidente<br />

avrebbe una potenza che<br />

(…) potrebbe avvicinarsi a un megaton:<br />

un milione di tonnellate di<br />

tr<strong>it</strong>olo, (…) nell’ordine di potenza<br />

distruttiva delle bombe atomiche.<br />

Le v<strong>it</strong>time immediate potrebbero<br />

essere decine di migliaia, mentre<br />

le sostanze cancerogene sviluppate<br />

dagli enormi incendi scatenati<br />

dall’esplosione, ricadendo su aree<br />

vastissime, sarebbero inalate in<br />

“piccole dosi” dando luogo a un<br />

numero non calcolabile di morti<br />

nell’arco di 80 anni.<br />

Solo le associazioni dei centri<br />

interessati hanno tentato di opporsi<br />

a questo disegno. In primis il<br />

“Presidio San Ferdinando in Movimento“<br />

che, già dall’estate 2009,<br />

ha promosso numerose iniziative,<br />

organizzando anche una raccolta<br />

di firme nel proprio Comune per<br />

chiedere un referendum locale<br />

(prevedibilmente rigettato) ed<br />

impegnandosi nella creazione di<br />

un Forum, svoltosi il 27 febbraio<br />

scorso a San Ferdinando, che ha<br />

raggruppato quanti finora si sono<br />

impegnati contro l’opera, per fare<br />

il punto della s<strong>it</strong>uazione e per ri-<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

unire le varie realtà terr<strong>it</strong>oriali e<br />

definire una linea comune .<br />

Come ci ricorda il Dott. Chiodo,<br />

Presidente del Presidio “San<br />

Ferdinando in Movimento”: si è<br />

giunti, ad oggi, alla fase terminale<br />

dell’<strong>it</strong>er, un processo svoltosi<br />

in modo subdolo, agevolato dal<br />

colpevole silenzio delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />

e dei soggetti coinvolti, nel tentativo<br />

di mantenere la popolazione<br />

disinformata ed ignara, per ev<strong>it</strong>are<br />

intralci ed opposizioni. In questa<br />

fase è ancora in corso l’opera si<br />

sensibilizzazione della popolazione,<br />

finalizzata a spiegare la pericolos<strong>it</strong>à<br />

e l’inutil<strong>it</strong>à di un impianto<br />

di rigassificazione, il più grande<br />

d’Italia, inser<strong>it</strong>o in un quadro di<br />

emergenza energetica inesistente.<br />

Assolutamente reale è invece il<br />

panorama di degrado ambientale<br />

della Piana, che diventerebbe irreversibile<br />

con l’impianto dell’ecomostro<br />

targato LNG Medgas. La<br />

rinasc<strong>it</strong>a della Piana dovrebbe<br />

avvenire puntando sul turismo e<br />

sulle energie pul<strong>it</strong>e.<br />

Difendiamo il nostro futuro!<br />

MADRETERRA Palmi & <strong>Dintorni</strong><br />

REGISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI Nr. 1 / 2010<br />

Anno 1 - Numero 5 - Maggio 2010<br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Vice Direttore: Paolo Ventrice<br />

Vice Direttore: Andrea Ortuso<br />

REDAZIONE<br />

Capo Redattore ortuso lucia<br />

V.Capo Redattore pet<strong>it</strong>to saverio<br />

Angì cettina<br />

Braganò francesco<br />

Bruzzese Giovanni<br />

cannata Nella<br />

cricrì Giuseppe<br />

cricrì Walter<br />

de francia salvatore<br />

Galletta dario<br />

Gargano claudia<br />

Giusti laura<br />

laganà teresa<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Associazione culturale Madreterrra<br />

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de francia s.- Galletta d. - ortuso l.<br />

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La crisi che ha invest<strong>it</strong>o il porto<br />

di Gioia Tauro, è stato l’unico<br />

punto all’O.d.G. del Com<strong>it</strong>ato Portuale<br />

straordinario convocato il 25/03/2010,<br />

su specifica richiesta di Salvatore Larocca<br />

Segr. della Cgil del comprensorio<br />

della Piana, per affrontare, con<br />

il coinvolgimento di tutti i soggetti,<br />

componenti del com<strong>it</strong>ato stesso, il<br />

problema dello scalo gioiese.<br />

Gli effetti della crisi del porto di<br />

Gioia Tauro, si riversano su tutto il<br />

terr<strong>it</strong>orio della Piana, perché non è<br />

solo il porto a regredire, ma tutto il<br />

sistema portuale ad esso collegato.<br />

Sono centinaia i posti di lavoro a<br />

rischio, che si aggiungono a tutti gli<br />

altri già persi negli ultimi mesi, dipendenti<br />

delle imprese e cooperative<br />

portuali, agenzie mar<strong>it</strong>time, spedizionieri,<br />

piccoli trasportatori, ecc.<br />

Un intero mondo che sta soffrendo<br />

gli effetti devastanti della crisi, che<br />

per alcuni aspetti è quella nota a tutti,<br />

una crisi globale, che ha invest<strong>it</strong>o<br />

tutto il Paese Italia, già molto debole<br />

e in forte sofferenza economica, ma<br />

si è ulteriormente accentuata per<br />

quanto riguarda il porto di Gioia Tauro,<br />

dall’agosto dello scorso anno, anche<br />

per le conseguenze della perd<strong>it</strong>a<br />

di un cliente, che ha lasciato lo scalo<br />

Calabrese dirottando i suoi traffici su<br />

Cagliari. Si è cercato di contenere gli<br />

esuberi del personale, già notevoli<br />

da settembre 2008, gestendo quella<br />

fase difficile con l’utilizzo delle ferie,<br />

che attraverso un accordo sindacale<br />

ha consent<strong>it</strong>o di erogare le ferie residue<br />

nelle giornate di scarsa attiv<strong>it</strong>à.<br />

Si pensava di poter superare così,<br />

la fase più difficile che stava attraversando<br />

il porto sin dalla sua nasc<strong>it</strong>a,<br />

ma gli effetti della crisi, invece<br />

che attenuarsi, si sono accentuati<br />

negli ultimi mesi dello scorso anno,<br />

soprattutto perché la pol<strong>it</strong>ica non ha<br />

compreso, o non ha voluto farlo, che<br />

era urgente intervenire a sostegno<br />

del sistema portuale nazionale.<br />

Responsabil<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica del Governo,<br />

per non aver compreso in tempo utile,<br />

che era necessario intervenire con<br />

azioni mirate per dare nuovo impulso<br />

alla portual<strong>it</strong>à nazionale, così come<br />

hanno fatto altri Governi, la Merkel,<br />

per esempio, appena registrato il calo<br />

del principale porto tedesco Amburgo,<br />

è intervenuta immediatamente<br />

riducendo del 50% le tasse con effetto<br />

immediato, recuperando i traffici<br />

che aveva perso e la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />

rispetto agli altri porti.<br />

Ancora non si è cap<strong>it</strong>o che serve<br />

adottare una strategia per Gioia Tauro,<br />

che consenta un recupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à<br />

del porto rispetto ai porti<br />

concorrenti, che non sono certo Genova,<br />

Livorno, Trieste, ecc. ma piuttosto<br />

tutti i porti che si affacciano sul<br />

med<strong>it</strong>erraneo e che fanno transhipment<br />

(trasbordo da nave a nave) che è<br />

la specific<strong>it</strong>à di Gioia Tauro, tra questi<br />

Tangeri, Malta, Port Said, Algesiras,<br />

e molti altri che stanno nascendo sul<br />

med<strong>it</strong>erraneo con lo scopo di intercettare<br />

quanto più traffico possibile<br />

sulla rotta tra Suez e Gibilterra.<br />

Il mercato di libero scambio che<br />

da qua al 2015, vedrà il Med<strong>it</strong>erraneo<br />

interessato da un traffico commerciale<br />

impressionante, sta già imponendo<br />

delle scelte sui porti che si<br />

spartiranno la “torta”, si stanno tutti<br />

attrezzando con imponenti dotazioni<br />

infrastrutturali, per poter conquistare<br />

la leadership nel med<strong>it</strong>erraneo,<br />

e noi? Gioia Tauro, che ha già le<br />

7 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

AttuAl<strong>it</strong>A’ Palmi e dintorni MadreTerra<br />

di Salvatore La Rocca<br />

Segr. Cgil Piana di Gioia Tauro la crisi del pOrtO di giOia taurO<br />

infrastrutture necessarie per accogliere<br />

le più grandi navi del mondo,<br />

rimane ferma al palo, non riesce ad<br />

essere compet<strong>it</strong>iva, non certo per<br />

incapac<strong>it</strong>à o scarsa professional<strong>it</strong>à,<br />

anzi, abbiamo dimostrato in questi<br />

15 anni, di riuscire a competere con i<br />

più grandi porti del mondo, con elevatissime<br />

professional<strong>it</strong>à acquis<strong>it</strong>e in<br />

pochi anni, da lavoratori calabresi<br />

che, solo pochi anni fa non conoscevano<br />

nemmeno cosa fosse un container,<br />

non siamo compet<strong>it</strong>ivi perché il<br />

porto ha dei costi, derivati da tasse<br />

portuali, di ancoraggio, di pilotaggio,<br />

ecc. che la concorrenza non ha.<br />

Qualche esempio, se una nave per<br />

venire a Gioia paga 100, la stessa<br />

nave a Malta paga 2, a Tangeri paga<br />

7, ad Algesiras che pure è in Europa<br />

paga 64, come possiamo essere compet<strong>it</strong>ivi?<br />

Come si recupera un 98% o<br />

un 93% sui costi?<br />

Non è un problema di costo del<br />

lavoro, che naturalmente incide, ma<br />

sono le tassazioni che fanno scegliere<br />

di andare nei porti dove si paga<br />

di meno. Serve un intervento legislativo<br />

che permetta di detassare,<br />

per qualche anno, i porti nazionali di<br />

transhipment, mettendoci alla pari<br />

dei nostri concorrenti internazionali,<br />

per poter così competere alla pari<br />

degli altri porti.<br />

nvece cosa succede in Italia? Si<br />

sferra un attacco senza precedenti<br />

nei confronti del porto calabrese,<br />

da parte dei genovesi e non solo, inv<strong>it</strong>ando<br />

il Governo nazionale a non<br />

intervenire in aiuto di Gioia Tauro,<br />

“perché Gioia Tauro è destinato a<br />

chiudere”, “diamo gli ammortizzatori<br />

per accompagnare i lavoratori<br />

all’usc<strong>it</strong>a e chiudiamo il porto perché<br />

non ha futuro”, precisando poi<br />

“che le risorse invece che destinarle<br />

a Gioia Tauro, che non ha speranze,<br />

destiniamole ai porti del nord”.<br />

Non condividiamo, naturalmente,<br />

ma comprendiamo le motivazioni di<br />

chi cerca di portare acqua al suo mulino,<br />

ma la cosa che ci lascia sbalord<strong>it</strong>i<br />

è l’assordante silenzio dei parlamentari<br />

meridionali e calabresi in particolare,<br />

dove erano? Non hanno sent<strong>it</strong>o?<br />

O forse condividono? Badate bene,<br />

non ne facciamo una questione pol<strong>it</strong>ica,<br />

destra, sinistra, ma di espressione<br />

parlamentare di un terr<strong>it</strong>orio, che rimane<br />

abbandonato a se stesso.<br />

Mentre per i porti del nord, dell’alto<br />

tirreno e dell’alto adriatico, tutte<br />

le forze parlamentari presenti si sono<br />

mobil<strong>it</strong>ate all’unisono, con un unico<br />

obbiettivo rappresentare gli interessi<br />

dei loro porti, e di conseguenza di<br />

tutti i lavoratori che vi grav<strong>it</strong>ano.<br />

Il porto di Gioia Tauro invece, sino<br />

ad oggi è andato avanti solo con le<br />

sue forze, quelle dei lavoratori, per<br />

la sua posizione geografica favorevole,<br />

oltre che per l’infrastruttura.<br />

Questa è l’unica realtà produttiva<br />

della nostra Regione, una realtà nata<br />

in un terr<strong>it</strong>orio martoriato e tristemente<br />

noto per altre vicende, una su<br />

tutte la criminal<strong>it</strong>à organizzata che<br />

ha di fatto ostacolato ogni possibil<strong>it</strong>à<br />

di sviluppo per la Piana.<br />

Questa è l’unica opportun<strong>it</strong>à concreta<br />

di lavoro, per centinaia e centinaia<br />

di giovani disoccupati, che hanno<br />

avuto con il porto, la prima vera tangibile<br />

possibil<strong>it</strong>à di occupazione regolare,<br />

che non è “solo” un posto di lavoro,<br />

ma è l’unica possibil<strong>it</strong>à reale di<br />

riscatto sociale per questo terr<strong>it</strong>orio,<br />

la possibil<strong>it</strong>à di costruirsi un futuro<br />

con dign<strong>it</strong>à lavorando onestamente.<br />

Cosa siamo pronti a fare per difenderla?<br />

Quale alternativa abbiamo?<br />

Non siamo innamorati del transhipment,<br />

anzi vorremmo vedere un porto<br />

polifunzionale, non solo un terminal,<br />

un’area industriale produttiva,<br />

non occupata da capannoni vuoti,<br />

ma non possiamo certo perdere ciò<br />

che già abbiamo e che ci ha qualificati<br />

nel mondo, dovremo lavorare per<br />

rendere il porto funzionale ad attiv<strong>it</strong>à<br />

produttive create sul terr<strong>it</strong>orio,<br />

che dovremo far nascere e dovremo<br />

incentivare con pol<strong>it</strong>iche adeguate.<br />

Come abbiamo già sostenuto più<br />

volte, l’attuale crisi non sarà risolta<br />

col l’adozione del Piano Regolatore<br />

Portuale, che è sicuramente uno strumento<br />

di pianificazione fondamentale<br />

per lo sviluppo di un porto, infatti<br />

è la prima volta che viene approvato<br />

a Gioia Tauro, ma non servirà di certo<br />

a risolvere l’emergenza attuale.<br />

Non possiamo seguire la logica di<br />

chi sostiene, che non possiamo competere<br />

con i porti dove il costo del lavoro<br />

è di 200 euro al mese, dice “Gioia<br />

Tauro non ha futuro”, con questa<br />

logica cosa ha futuro in Italia?<br />

Tutto può essere de-localizzato<br />

dove il costo del lavoro è più basso, il<br />

tessile, il manifatturiero, l’industria,<br />

ogni attiv<strong>it</strong>à produttiva, che logica è<br />

questa?<br />

Seguendo questa logica “genovese”o<br />

guadagniamo quanto i paesi del terzo<br />

mondo o non abbiamo futuro.<br />

Il problema c’è, è di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à,<br />

di costi, di mercato, ed è un’enorme<br />

problema, ma la pol<strong>it</strong>ica di un Paese<br />

serio, deve saper reagire, deve intervenire<br />

sub<strong>it</strong>o per mettere in sicurezza<br />

una economia di un sistema.Il nostro<br />

paese non può rinunciare al transhipment,<br />

perché non intervenendo sui<br />

porti che lo fanno, rendendoli compet<strong>it</strong>ivi,<br />

di fatto si esclude il nostro<br />

Paese da questa attiv<strong>it</strong>à, che in questi<br />

anni, ha contribu<strong>it</strong>o notevolmente<br />

ad intercettare traffici, che poi sono<br />

arrivati negli altri porti <strong>it</strong>aliani.<br />

Abbiamo sempre sostenuto, che se<br />

questo porto, invece che trovarsi qui,<br />

nella Piana, si trovasse, per esempio a<br />

Catanzaro o a Cosenza, avrebbe avuto<br />

ben altre attenzioni anche dalla pol<strong>it</strong>ica<br />

calabrese, per non parlare poi se<br />

Gioia Tauro si trovasse nella pianura<br />

padana, avrebbe avuto tutte le “attenzioni”<br />

che mer<strong>it</strong>a, altro che le quote<br />

latte, dovete sapere che il giornale<br />

“la Padania”, si occupa molto spesso<br />

del nostro porto, dà ampi spazi anche<br />

sulla prima pagina, con t<strong>it</strong>oloni enormi<br />

a segu<strong>it</strong>o di operazioni di polizia<br />

nel porto, “il Porto della ndrangheta”,<br />

“la porta d’ingresso di tutti i traffici<br />

nazionali”, “Gioia Tauro porto della<br />

mafia”, e noi quando ci indigniamo?<br />

Dobbiamo respingere con tutte<br />

le nostre forze, chi descrive questa<br />

terra come terra di nessuno, terra di<br />

conquista, da depredare, non possiamo<br />

essere c<strong>it</strong>ati solo per episodi di<br />

cronaca criminale mafiosa, sappiamo<br />

benissimo che le mafie sono un ostacolo<br />

allo sviluppo di un terr<strong>it</strong>orio,<br />

ne siamo consapevoli e dobbiamo<br />

ribellarci tutti, coinvolgendo prima<br />

di tutto i giovani, sono loro, le future<br />

generazioni che con il nostro sostegno,<br />

possono dare una svolta culturale<br />

e sociale a questa terra.<br />

Dobbiamo combattere contro chi<br />

non vuole un futuro per la nostra<br />

terra, perché c’è chi ci vuole oppressi,<br />

bisognosi, pronti ad inchinarci per<br />

chiedere aiuto per ogni cosa, anche<br />

per i dir<strong>it</strong>ti più elementari, come la<br />

salute, l’istruzione, il lavoro.<br />

Il lavoro, oltre che nobil<strong>it</strong>are l’uomo,<br />

lo rende libero, ed è l’unica vera<br />

possibil<strong>it</strong>à che ha questa terra per<br />

liberarsi dalle sopraffazioni, dall’illegal<strong>it</strong>à<br />

e costruire così un futuro<br />

migliore per le nuove generazioni,<br />

che non hanno colpe, anzi siamo noi<br />

i responsabili, per aver lasciato loro<br />

un mondo peggiore di come lo abbiamo<br />

trovato.


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

Punti di vistA<br />

IN DIFESA DELLA CALABRIA<br />

di Mario Idà<br />

oiché questo saccente chiama con disprezzo Telesio ora Bruzio<br />

“Ped ora Calabrese, sappia che la Calabria è la migliore e la più antica<br />

di tutte le regioni. Questa regione incominciò ad essere ab<strong>it</strong>ata dopo<br />

il diluvio per la fertil<strong>it</strong>à del suolo da Aschenaz, nipote di Noè, nei pressi<br />

di Reggio. Fu chiamata Ausonia per essere fertile di ogni bene, come ora<br />

è detta Calabria, il cui nome significa “regione abbondante”; fu anche<br />

detta Enotria, Morgezia e Magna Grecia per distinguerla dall’altra Grecia,<br />

la quale veniva superata da essa in tutte le cose. E fu detta anche<br />

Italia, da cui è derivato il nome a tutta l’Italia, che è una parte d’Europa,<br />

e Brettia dal nome speciale d’una sua parte, dove sorge Cosenza,<br />

non Bruzia, che taluni immaginano derivare da una razza di uomini bruti<br />

ivi in un tempo raccolta, come qui sembra interpreti questo filosofastro<br />

ignorante. Su certe antiche monete si vede scr<strong>it</strong>to in greco Brettion, e<br />

v’è inciso un grifone con l’elmo e trofei di v<strong>it</strong>toria. Tutte le discipline,<br />

tutte le scienze umane fiorirono tra i Calabresi, e quelle che ora circolano<br />

per le scuole da essi hanno avuto origine. Platone infatti e il suo discepolo<br />

Aristotele furono allievi dei Calabresi, o meglio Aristotele lo fu di<br />

Platone, che in Calabria venne ammaestrato e apprese ogni cosa da Timeo,<br />

Euticrate, e Arione, tutti Locresi. E Filolao da Crotone ammaestrò<br />

Arch<strong>it</strong>a di Taranto e Platone stesso, che molto apprese altresì da Ipparco,<br />

astronomo di Reggio, da Ippia e da Teeteto: tutto ciò che Aristotele<br />

ha di buono l’ha appreso da Platone , e questi a sua volta da quei Calabresi.<br />

Anche P<strong>it</strong>agora fu calabrese e da lui derivarono tutte le scuole filosofiche:<br />

quando la sua<br />

setta fu potente a Crotone,<br />

da tutto il mondo<br />

convenivano a lui filosofi<br />

e sovrani, e dopo<br />

la sua morte prosperò a<br />

Locri ed a Reggio sotto<br />

diversi capi, in un’epoca<br />

in cui innumerevoli<br />

filosofi e donne di rara<br />

sapienza, tutti autori di<br />

molteplici opere, fiorivano<br />

per l’intera regione.<br />

Pertanto, il nome<br />

calabrese per la sottigliezza<br />

dell’ingegno<br />

non deve essere infesto<br />

e molesto agli altri; e<br />

dato che i nostri uomini<br />

eccellono per vigoria e<br />

sottigliezza d’ingegno,<br />

essi sono infesti agli altri<br />

come gli animali più<br />

generosi ai peggiori“.<br />

Tommaso Campanella<br />

8<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

PALMI NEGLI SCRITTORI STRANIERI<br />

Di quella suggestione med<strong>it</strong>erranea che Nietzsche intendeva, per<br />

gli uomini delle brume del Nord, come un richiamo e un approdo<br />

spir<strong>it</strong>uale alla profond<strong>it</strong>à interiore del paesaggio solare dell’Ellade e<br />

della Magna Graecia, la nostra c<strong>it</strong>tà conserva tracce significative. Qui<br />

soggiornarono vis<strong>it</strong>atori stranieri, catturati dall’aura di infin<strong>it</strong>o che vi<br />

al<strong>it</strong>ava ovunque. Una testimonianza su tutte, quella del 1910 del conte<br />

Hugo von Waichtmeister, senatore del Regno di Svezia: “Le tenebre<br />

dell’inverno nordico incombono sull’animo con una gravezza di piombo.<br />

Ed io, nel crepuscolo triste fumando la mia sigaretta davanti al fuoco<br />

che si va spegnendo lentamente, sogno quei luoghi pieni di sole, le cui<br />

linee plastiche e la naturale poesia hanno fatto dimenticare al melanconico<br />

settentrionale le lotte della società umana, trasportandolo nel<br />

mondo della bellezza e del passato: ahimè, per pochi giorni felici, purtroppo<br />

così brevi! (…) In questa visione cinematografica, risplende una<br />

piccola miniatura, umile ma ridente nella vergine freschezza: Palmi, in<br />

Calabria” (*). In questo lembo estremo d’Italia la natura si offriva agli<br />

occhi e allo spir<strong>it</strong>o nella sua maestosa bellezza, facendosi gen<strong>it</strong>rice di<br />

cultura ed evocando un sentimento creativo della v<strong>it</strong>a: da questo incanto<br />

trassero ispirazione i musicisti, i filosofi, i letterati, gli artisti e tutti<br />

gli uomini d’ingegno che hanno lasciato in retaggio alla C<strong>it</strong>tà una grande<br />

tradizione culturale che con il tempo si è andata disseccando. E’ la legge<br />

inflessibile dei corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Tuttavia, pur<br />

nel declino, non bisogna abbattersi. Ciò che conta oggi è spargere semi<br />

per una pur lenta rinasc<strong>it</strong>a, nella speranza che questa nostra c<strong>it</strong>tà sappia<br />

r<strong>it</strong>rovare la passione, la forza e l’orgoglio per riconquistare il ruolo<br />

che il suo rango antico impone.<br />

(*) Nella Calabria azzurra una ridente miniatura, in Palmi negli scr<strong>it</strong>tori<br />

stranieri di L. Parpagliolo, ed. Biblioteca Comunale, 1948<br />

M.I.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di Severino Cannata<br />

Fino allo scorso anno, in Italia,<br />

solo il 3% della popolazione<br />

conosceva il significato del<br />

termine “Conto Energia” e solo<br />

una piccola maggiore percentuale<br />

aveva cognizione di cosa significasse<br />

la parola fotovoltaico.<br />

A distanza di pochi mesi,<br />

come spesso avviene nel nostro<br />

Paese e come sempre avviene<br />

nella nostra Calabria, Produttori,<br />

Installatori e Tecnici si<br />

sono scatenati nell’espandere<br />

a macchia d’olio stimoli ed informazioni<br />

nel chiaro intento di<br />

indurre le aziende ed i privati<br />

a prestare la giusta attenzione<br />

verso un fenomeno che, non a<br />

torto, è stato ed è defin<strong>it</strong>o, con<br />

varia enfasi e fantasia: “La Via del<br />

futuro in campo energetico”, “La<br />

soluzione eticamente corretta per<br />

il problema del risparmio energetico”,<br />

“La medicina ideale per la<br />

malattia del pianeta terra” ecc.<br />

Si consideri che dietro questo<br />

fermento esiste, neanche tanto<br />

celatamente, un chiaro business<br />

di tipo commerciale, ecco che<br />

allora esserne informati diventa<br />

quasi un dovere.<br />

Chi sa cos’è un impianto fotovoltaico<br />

sa che con esso si trasforma<br />

in energia elettrica l’energia accumulata<br />

durante la giornata per effetto<br />

dell’irraggiamento solare sui<br />

pannelli montati, con determinate<br />

caratteristiche tecniche e con i<br />

dovuti requis<strong>it</strong>i, sul tetto delle nostre<br />

case o su quello della nostra<br />

azienda. L’energia accumulata<br />

viene trasformata da un inverter<br />

in energia elettrica collegata ad<br />

un contatore e consumata per il<br />

proprio fabbisogno energetico; il<br />

surplus prodotto viene “venduto<br />

al G.S.E. (Gestore Servizi Energetici)<br />

che lo immette in rete.<br />

Di fatto, e in parole semplici,<br />

questo è il succo del meccanismo<br />

di incentivazione del “Conto<br />

Energia” previsto dal D.M.<br />

19/02/2007. Quelle che seguono<br />

9 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

Punti di vistA MadreTerra<br />

Fotovoltaico in calabria<br />

“Abbiamo energie da vendere”<br />

sono le domande che la gente si<br />

pone o pone a chi dà informazioni<br />

più o meno corrette sul tema degli<br />

impianti fotovoltaici:<br />

Ma quanto costano gli impianti?<br />

E’ vero che tutto avviene senza<br />

costi per l’utente?<br />

Ma possibile che sia così facile?<br />

Dov’è la fregatura? Ma non è che<br />

poi..?<br />

Ebbene rispondere a tutto ciò in<br />

poche righe è esercizio di non facile<br />

applicazione, tuttavia ciò che<br />

mi permetto di “consigliare” alla<br />

gente è:<br />

- Approcciatevi con atteggiamento<br />

cr<strong>it</strong>ico e senza preconcette<br />

diffidenze, alle informazioni.<br />

-<br />

Rivolgetevi a persone,<br />

tecnici o comunque figure professionali<br />

credibili, di cui vi fidate, in<br />

grado di rispondere a tutte le vostre<br />

domande con dati di fatto e<br />

non sulla scorta del “sent<strong>it</strong>o dire” o<br />

su teoremi non supportati da dati.<br />

-<br />

ricordate che gli incen-<br />

tivi sono calcolati e corrisposti<br />

sull’energia prodotta dall’impianto<br />

installato e quindi ciò che<br />

conta è la funzional<strong>it</strong>à e la garanzia<br />

dell’impianto. Anzi, e qui<br />

sta la chiave di volta del meccanismo<br />

che garantisce il buon fine di<br />

tutto, dell’impianto non deve interessarci<br />

il suo costo contenuto,<br />

ma la sua resa, che può essere ga-<br />

rant<strong>it</strong>a solo da chi installa impianti<br />

fotovoltaici con la competenza e<br />

l’esperienza fondata sui dati (numero<br />

di impianti installati attivi e<br />

finanziati dal conto energia).<br />

-<br />

Il G.S.E. corrisponde le<br />

tariffe incentivanti sulla scorta di<br />

“garanzie a lungo termine” scr<strong>it</strong>te<br />

e certificate da chi progetta ed<br />

installa l’impianto; le Finanziare<br />

dunque si affiancano, ovviamente,<br />

solo a chi è in grado con le<br />

sue capac<strong>it</strong>à e competenze di far<br />

fronte a tali condizioni, nell’esclusivo<br />

interesse dell’utente finale.<br />

Quest’ultimo, con tali premesse,<br />

non si espone personalmente, ma<br />

permette ai tre soggetti in gioco<br />

(G.S.E., Installatore, Finanziaria) di<br />

interagire nel rispetto dei meccanismi<br />

previsti dal”Conto<br />

Energia”.<br />

L’utente o si paga<br />

l’impianto (il costo<br />

medio è di circa<br />

4,500 € a kwp<br />

dell’impianto) o usufruisce,<br />

se lo chiede,<br />

del finanziamento<br />

e quando il Soggetto<br />

finanziante avrà<br />

recuperato costi ed<br />

interessi, attingendo<br />

direttamente agli<br />

incentivi del G.S.E.,<br />

l’utente diventerà a<br />

tutti gli effetti unico beneficiario<br />

degli incentivi sulla produzione,<br />

fino allo scadere dei vent’anni<br />

previsti dal “Conto Energia”.<br />

Il mercato del fotovoltaico è<br />

oggi l’unico in ascesa esponenziale;<br />

gli incentivi, ancora per pochi<br />

anni, sono reali e comprovabili,<br />

sono concretamente proponibili<br />

perché all’origine di tutto c’è il<br />

mancato raggiungimento, da parte<br />

dell’ Italia, dei risultati previsti<br />

dal “Protocollo di Kioto”.<br />

Lo Stato infatti, col D.M.<br />

19/02/2007, ha inteso dirottare<br />

sull’incentivazione per il fotovoltaico<br />

i fondi destinati alla penale<br />

che dovrà corrispondere alla Comun<strong>it</strong>à<br />

Europea per non aver diminu<strong>it</strong>o,<br />

addir<strong>it</strong>tura aumentandole,<br />

le emissioni gassose nocive.<br />

Solo un numero sempre maggiore<br />

di impianti che producono<br />

energia da fonti rinnovabili può<br />

determinare tale diminuzione.<br />

Pensate che l’obiettivo <strong>it</strong>aliano<br />

per il 2020, è di portare al 20% il<br />

numero di contatori che ricavano<br />

energia dal sole. Serve, a tal scopo<br />

convertire al sistema fotovoltaico<br />

3 dei 30 milioni di contatori<br />

in attivazione (ad oggi sono solo<br />

70.000!!!<br />

A noi, dunque, non resta che<br />

contribuire a pulire l’aria, mettendo<br />

in produzione il nostro tetto e<br />

cogliendo una vera e propria opportun<strong>it</strong>à<br />

di guadagno!<br />

Buon fotovoltaico dunque…<br />

C’è posto e sole per tutti !!!<br />

Arch. Severino Cannata<br />

Consulente energetico<br />

PROFIT LIFE


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

10<br />

Punti di vistA<br />

spigOlaNdO Nel mONdO della memOria<br />

di Vincenza Pipino<br />

In Calabria, alla vigilia dell’Un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia, non vi erano ferrovie.<br />

D’altronde, erano inesistenti in quasi<br />

tutto il Regno di Napoli, anche se,<br />

come è noto, la prima linea ferroviaria<br />

<strong>it</strong>aliana, la famosa Napoli – Portici,<br />

è stata costru<strong>it</strong>a dai Borbone e<br />

inaugurata il 4 Ottobre 1839.<br />

Dopo il 1861, il Governo della giovano<br />

Nazione, per rinsaldare l’unificazione,<br />

ormai raggiunta in campo<br />

pol<strong>it</strong>ico, e per promuovere rapporti<br />

sociali e proficui scambi commerciali<br />

tra i singoli Stati, oltre che abolire<br />

le dogane interne avvertì la necess<strong>it</strong>à<br />

di ampliare in tutto il Paese<br />

la rete stradale, sia quella ordinaria<br />

che quella ferroviaria.<br />

Nella nostra regione venne deciso<br />

di costruire linee ferrate lungo le<br />

zone l<strong>it</strong>orali: prima la linea Jonica,<br />

la Taranto – Reggio Calabria e, successivamente,<br />

quella Tirrenica, la<br />

Reggio – Eboli.<br />

Il 15 marzo 1881 fu aperto al pubblico<br />

il tratto Reggio Succursale –<br />

Reggio Centrale e, dopo, man mano<br />

tutti gli altri.<br />

L’a r r i vo d eL L a fer rovia a pa L m i.<br />

I lavori per la costruzione del<br />

tronco Bagnara – Palmi ebbero inizio<br />

nell’ottobre del 1884 e furono completati<br />

nel mese di dicembre del<br />

1888. Decisamente, nel nostro terr<strong>it</strong>orio<br />

l’arrivo del treno è stato un<br />

evento eccezionale, a cui la stampa<br />

locale diede grande rilevanza.<br />

Purtroppo, il traforo del Monte<br />

Sant’Elia, per la straordinaria durezza<br />

del gran<strong>it</strong>o e per i lim<strong>it</strong>ati<br />

mezzi tecnici di cui si disponeva<br />

in quell’epoca ha richiesto grande<br />

perd<strong>it</strong>a di tempo, ha imposto notevoli<br />

costi e registrato molte v<strong>it</strong>time<br />

( Corriere di Palmi, An. 1888, n.1).<br />

Ad esempio, in un documento si<br />

parla del ferimento di un bracciante<br />

siciliano, un tal Filippo Mariscalco<br />

Papa, originario di Marianopoli, provincia<br />

di Caltanissetta. A causa dello<br />

scoppio di una mina nella detta galleria<br />

fu fer<strong>it</strong>o agli occhi e si temeva che<br />

potesse perdere del tutto la vista.<br />

Fu ricoverato nell’ospedale Aletta<br />

– Gr<strong>it</strong>ti, che era ubicato nella<br />

contrada Marinella di Palmi e che<br />

apparteneva all’omonima impresa,<br />

costruttrice la linea ferrata Reggio<br />

– Castrocucco.<br />

Dopo poco tempo, lo sfortunato<br />

operaio siciliano decise di r<strong>it</strong>ornare<br />

al suo paese natio, pertanto, giorno 3<br />

febbraio 1888, davanti al notaio Gaetano<br />

Pugliese, dichiarava di abbandonare<br />

il menzionato ospedale “ di sua<br />

precisa ed esplic<strong>it</strong>a volontà “ (Archivio<br />

di Stato di Palmi, Notaio Gaetano<br />

Pugliese, Busta 1542, Anno 1888).<br />

Il trans<strong>it</strong>o delle sibilanti locomotive,<br />

avvolte da una buffa nuvola<br />

di Lidia Trentinella<br />

Prima di commentare questa poesia voglio ringraziare I’amica R<strong>it</strong>a Gaudio che, avendo<br />

già apprezzato altri miei componimenti, si è prodigata affinchè “La stazione” venisse<br />

pubblicata su questo periodico. Ringrazio anche la redazione alla quale faccio i complimenti<br />

per i contenuti culturali che vengono trattati, spesso rivolti alle nostre tradizioni,<br />

un prezioso patrimonio da ricordare e da tramandare ai nostri figli.<br />

“La stazione” è una pagina semplice e spontanea che rispecchia un pezzo di v<strong>it</strong>a quotidiana,<br />

quando, negli anni sessanta, “lo stuolo di studenti” animato da spir<strong>it</strong>o goliardico e<br />

sincera allegria affrontava i disagi di un servizio ferroviario inadeguato e quando i canali<br />

di comunicazione interpersonali erano affidati ad un gesto, uno sguardo, un sorriso.<br />

Quesla poesia nata all’improwiso mi ha fatto rivivere, non senza nostalgia, momenti della<br />

mia v<strong>it</strong>a studentesca incastonati in fredde mattinate di inverno, quando studenti e operai<br />

aspettavano il “sospirato treno” per recarsi ognuno al proprio posto di lavoro. Una grande<br />

famiglia nutr<strong>it</strong>a di rispetto reciproco e di piccoli gesti che davano la gioia di affrontare le<br />

fatiche con spir<strong>it</strong>o sereno sino a sera quando finalmente si poteva riposare e aspettare,<br />

come la “stazioncina”, la prossima giornata.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di vapore, ha indubbiamente dato<br />

v<strong>it</strong>a all’inizio di una nuova era storica<br />

nell’ottocentesca società di fine<br />

secolo, ma ha tolto al mare l’antico<br />

primato di principale via di comunicazione<br />

e, perciò, ha anche contribu<strong>it</strong>o<br />

a porre fine alle tradizionali<br />

attiv<strong>it</strong>à commerciali dei marinaimercanti<br />

palmesi, gli industriosi e<br />

audaci discendenti dei famosi felucari<br />

del Settecento.<br />

la staZiONe, (palmi aNNi ‘60)<br />

Piccola stazioncina di provincia<br />

dove per caso non succede niente<br />

solo al mattino brulica di gente<br />

che freddolosa a lavorar comincia.<br />

Bavaro alzato e in mano un fagottino<br />

dove c'è solo pane e un po’ di vino,<br />

son gli operai di "Cava Janculla"<br />

forti nel corpo, ma la speranza è nulla<br />

di cambiar la v<strong>it</strong>a fatta di stenti<br />

e per andar avanti stringono i denti.<br />

Comincia all'alba la v<strong>it</strong>a alla stazione<br />

allor si spegne I'ultimo lampione.<br />

Verso le sei il bar apre i battenti<br />

quando arriva lo stuolo di studenti<br />

ancora sonnecchianti e i pochi viaggiatori<br />

che sono sempre i sol<strong>it</strong>i awentori.<br />

Qualche caffè e tante sigarette<br />

invadono di odori le salette<br />

di prima classe e anche di seconda<br />

la più affollata che di risate abbonda.<br />

C'è chi schiamazza, chi fa lo spir<strong>it</strong>oso,<br />

si ride tutti, ma lo sshizzinoso<br />

a volte offeso si r<strong>it</strong>ira fuori<br />

il freddo del mattino placa gli umori.<br />

Poi si r<strong>it</strong>orna insieme in allegria<br />

per aspettare il treno e andare via.<br />

Al primo fischio tutti all'erta: eccolo qua!<br />

ma è un treno merci, sposlati di là.<br />

Chi sbuffa chi continua a chiacchierare<br />

c'è chi sonnecchia perchè non vuol pensare.<br />

Ma alla fine arriva sospirato<br />

il treno che farà d'accelerato<br />

Perchè si ferma a "Cava Janculla"<br />

una fermata che non c’entra nulla<br />

per gli studenti che vanno a fare esami<br />

col cuore in gola e il libro nelle mani.<br />

La stazioncina rimasta spopolata<br />

paziente aspetta la prossima giornata.<br />

Lidia Trentinella<br />

QualuNQuemeNte<br />

an to n i o aL b a n e s e g i r e r à u n fiLm a pa L m i<br />

Antonio Albanese, il comico che dà il volto<br />

a Cetto La Qualunque, girerà un film a Palmi,<br />

c<strong>it</strong>tà di origine di Piero Guerrera, autore dei<br />

testi del personaggio di Albanese. che si è ispirato<br />

a personaggi reali della nostra c<strong>it</strong>tadina.<br />

Il t<strong>it</strong>olo del film è ‘Qualunquemente’.<br />

La sceneggiatura è dello stesso Antonio Albanese<br />

e di Piero Guerrera in collaborazione con<br />

Giulio Manfredonia, che è anche il regista.<br />

Le operazioni di casting del film sono iniziate<br />

il 30 aprile a Catanzaro nel cinema - teatro Masciari<br />

.<br />

L’evento rafforza i legami che l’attore ha con<br />

la nostra c<strong>it</strong>tadina e ciò ci riempie d’orgoglio.<br />

Di sicuro rideremo con più gusto al pensiero<br />

che molti dei personaggi raccontati nel film potrebbero<br />

essere quelli della porta accanto.<br />

Tutti gli interessati potranno chiedere informazioni<br />

alla Calabria Film Commission<br />

(telefono 0961-742800)<br />

CCHIU’ PILU PE’TUTTI!!!


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

di Nella Cannata<br />

Sono indignata, e come me,<br />

tutte quelle persone che non<br />

capiscono più questa società che<br />

abbiamo costru<strong>it</strong>o e che stiamo<br />

consegnando ai nostri figli e ai nostri<br />

nipoti. Siamo confusi, preoccupati<br />

e abbiamo voglia di capire il<br />

senso delle cose. Forse sto invecchiando<br />

e anch’io mi r<strong>it</strong>rovo a dire:<br />

“Ai miei tempi!…” come sentivo<br />

fare ai miei nonni, ma tutto ciò che<br />

sta accadendo negli ultimi anni non<br />

era neppure immaginabile qualche<br />

anno fa. Spengo la tv : è troppo<br />

tragica e cinica; spengo anche la<br />

radio; e i giornali? Non parlano<br />

d’altro: madri che uccidono brutalmente<br />

i propri figli, figli che fanno<br />

a pezzi i gen<strong>it</strong>ori e continuano im-<br />

di Saverio Crea<br />

Da diversi mesi (anni) si continua<br />

a registrare una sorta<br />

di passiva lamentela che ab<strong>it</strong>udinariamente,<br />

con mental<strong>it</strong>à quasi<br />

rassegnata, ci obbliga ad una registrazione<br />

degli even-<br />

ti senza che si faccia<br />

niente per tentare di<br />

modificare lo status<br />

quo.<br />

Potrebbe apparire<br />

un paradosso, per l’enfasi che un<br />

tempo si dava allo sviluppo turistico<br />

della Costa Viola con epicentro<br />

Palmi, la circostanza che se oggi<br />

si vis<strong>it</strong>a il s<strong>it</strong>o Ansa - meteo, alle<br />

local<strong>it</strong>à turistiche della Calabria,<br />

non venga menzionata la c<strong>it</strong>tadina<br />

di Palmi!<br />

Certamente paradosso non è.<br />

Basterebbe questo per scuotere<br />

i dormienti! Basterebbe rileggere<br />

lo scorrere delle ultime stagioni<br />

per affermare che la parola “pro-<br />

A chi tocca il comp<strong>it</strong>o<br />

di scuotere gli animi?<br />

12<br />

Punti di vistA<br />

perterr<strong>it</strong>i la<br />

loro v<strong>it</strong>a di<br />

ogni giorno.<br />

Medici che<br />

eseguono<br />

operazioni<br />

non necessarie,tradendo<br />

il giuramento<br />

di<br />

Ippocrate;<br />

insegnanti<br />

che maltrattano<br />

e sevizianoneonati<br />

e bambini<br />

inermi; preti che violentano<br />

e annientano bimbi e adolescenti<br />

che si affidano a loro, a loro che<br />

rappresentano la serietà, la compostezza,<br />

l’interezza morale.<br />

Siamo un po’ tutti disorientati<br />

e a farne le spese sono le nuove<br />

generazioni alle quali non sappiamo<br />

più consigliare se lottare per<br />

cambiare le cose, combattendo l’<br />

ingiustizia sociale e il malcostume,<br />

o adattarsi ad accettare la realtà<br />

che viviamo e inseguire il sogno di<br />

diventare la nuova Belen, entrare<br />

nella casa del Grande Fratello o<br />

diventare un calciatore e sposare<br />

una velina.<br />

Abbiamo permesso un vero e<br />

proprio mutamento antropologico<br />

nutrendo i nostri figli di squallidi<br />

gossip, di perversioni,<br />

di compromessi<br />

e di facili volgar<strong>it</strong>à<br />

che anestetizzano<br />

le coscienze e impediscono<br />

di vedere<br />

le nostre gravi<br />

colpe. Cosa possiamo<br />

aspettarci da<br />

loro se non abbiamo<br />

saputo guidarli,<br />

così come hanno<br />

fatto, invece, i nostri<br />

gen<strong>it</strong>ori ? Come<br />

possiamo sperare<br />

sveglia!<br />

grammazione” non fa parte del<br />

nostro vocabolario!!!<br />

Basterebbe rileggere lo scorrere<br />

della pol<strong>it</strong>ica locale degli ultimi<br />

anni per accendere un minimo di<br />

sana orgogliosa ribellione.<br />

No, non accade<br />

nulla di tutto ciò!<br />

Si continua a parlare,<br />

parlare, parlare di ciò che è<br />

stato ma senza saper sfruttare la<br />

storia per costruirci intorno un minimo<br />

di attenzione per la nasc<strong>it</strong>a<br />

di un’attiv<strong>it</strong>à che susc<strong>it</strong>i interesse<br />

produttivo.<br />

A chi tocca il comp<strong>it</strong>o di scuotere<br />

gli animi?<br />

Alle associazioni? All’ Amministrazione?<br />

Agli operatori “sempre<br />

più rari” ? Ai ben pensanti? Ai pensionati<br />

che, loro malgrado, non<br />

trovano nella c<strong>it</strong>tadina neppur un<br />

momento di aggregazione intorno<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Fermate il mondo!<br />

Voglio scendere!<br />

Fr a m m e n t i d i c o s c i e n z a e b r i c i o l e d i a m a r a v e r i t à<br />

che sappiano affrontare la v<strong>it</strong>a se<br />

non abbiamo saputo insegnarglielo?<br />

Abbiamo fatto credere loro che<br />

ogni cosa si può raggiungere a via<br />

di spinte, che ogni desiderio potrà<br />

essere soddisfatto in un modo o<br />

nell’altro, ma non abbiamo dato<br />

loro gli strumenti per farcela da<br />

soli, li abbiamo privati della possibil<strong>it</strong>à<br />

di sperare in un percorso di<br />

studi qualificato, in un lavoro dign<strong>it</strong>oso,<br />

in una giustizia giusta. Oggi<br />

è il primo maggio. Una volta era<br />

la festa dei lavoratori. Oggi non<br />

ci sono più i lavoratori perché non<br />

c’è più lavoro e quei pochi che ce<br />

l’hanno sono sfruttati, sottopagati<br />

al lim<strong>it</strong>e della schiav<strong>it</strong>ù. Il lavoro è<br />

andato altrove. E’ andato a finire<br />

tra le maglie della povertà sottopagata<br />

della Cina e dell’India, si è<br />

trasfer<strong>it</strong>o nei paesi dell’Est dove<br />

non costa niente, dove mancano<br />

persino le modeste garanzie sindacali<br />

presenti da noi. Gli azionisti<br />

sono diventati sempre più ricchi<br />

e i dipendenti gettati nella miseria<br />

come immondizia da buttare; i<br />

giovani ed i meno giovani sono arrivati<br />

a compiere gesti sempre più<br />

clamorosi: protestano nelle piazze,<br />

salgono sui tetti delle fabbriche o<br />

si isolano all’Asinara, fino ad arrivare<br />

a perdere la testa e togliersi<br />

la v<strong>it</strong>a.<br />

Nessuno in questi anni ha saputo<br />

raccontare,<br />

in modo chiaro, la<br />

storia di una generazione<br />

di donne e<br />

uomini in cerca di<br />

dign<strong>it</strong>à, quella che<br />

scaturisce solo dal<br />

lavoro; pochi hanno<br />

voluto puntare<br />

il d<strong>it</strong>o sui giochi<br />

di potere e sulle<br />

alchimie pol<strong>it</strong>iche<br />

di chi ci governa ,<br />

sul qualunquismo<br />

di chi sta a guar-<br />

a vivi interessi?<br />

La stagione teatrale? La stagione<br />

dei cinema inesistenti? La stagione<br />

delle sale lettura? Almeno un<br />

tempo la biblioteca era ubicata in<br />

centro e poteva esser fruibile !<br />

Oddio dimenticavo<br />

i<br />

Giovani! Già,<br />

i Giovani, ormaiprezios<strong>it</strong>à<br />

rara in una<br />

c<strong>it</strong>tadina che<br />

non riesce a<br />

trattenerli.<br />

Non vuol<br />

essere questo<br />

mio “sfogo”<br />

un facile<br />

e gratu<strong>it</strong>o<br />

rimprovero<br />

ma solo<br />

e con forza<br />

un richia-<br />

dare, aspettando che prima o poi<br />

qualcosa cambierà. E invece nulla<br />

cambia: in Italia si continua ad<br />

andare avanti grazie ad amicizie<br />

e parentele; il nepotismo dilaga,<br />

minando le vere competenze nei<br />

diversi settori, mentre si impedisce<br />

l’accesso a menti brillanti per<br />

far posto a dementi col cognome<br />

importante. Si importano badanti<br />

senza dir<strong>it</strong>ti e si esportano laureati<br />

che qui non trovano impiego per<br />

più di 500 euro al mese. Le Ist<strong>it</strong>uzioni<br />

preposte all’istruzione e alla<br />

formazione continuano ad essere<br />

svil<strong>it</strong>e e private dei più elementari<br />

strumenti di stimolo culturale;<br />

la TV diventata il modello di una<br />

società sempre più edonistica ed<br />

effimera, continua a mandare in<br />

malora i cervelli con programmi<br />

ammiccanti, sguaiati e demenziali.<br />

I ragazzi hanno cap<strong>it</strong>o qual è l’andazzo,<br />

quali le nostre debolezze,<br />

le nostre viltà e sono sempre meno<br />

appassionati e più disillusi, figli di<br />

una generazione che li ha trad<strong>it</strong>i e<br />

abbandonati.<br />

E intanto i baroni continuano a<br />

restare incollati alla loro poltrona,<br />

a difendere le loro rend<strong>it</strong>e di posizione,<br />

guardando dall’alto dei loro<br />

80 anni con un cinico sorriso stampato<br />

sul viso, sicuri di continuare<br />

a mantenere la loro posizione di<br />

comando per l’etern<strong>it</strong>à.<br />

mo all’azione, all’attenzione e alle<br />

“armi” per tutti coloro che possono<br />

e devono fare qualcosa per<br />

risvegliare un minimo di interesse<br />

per la più rapida e possibile ripresa<br />

di un paese che un tempo, non<br />

molto lontano, è stato faro e guida<br />

per diverse e molte c<strong>it</strong>tadine!!!!<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di Anastasia Romeo<br />

o conobbi in palestra,<br />

“Lera venuto per salutare<br />

Rocco, il suo ex allena-<br />

Foto scattate da Peppe Lisciotto<br />

13 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Punti di vistA<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

peppe lisciOttO iN missiONe ad Ha<strong>it</strong>i<br />

tore. Peppe, sottocapo<br />

della marina,<br />

è un ragazzone di<br />

Palmi, dal fisico<br />

da marines, viso<br />

sorridente e luminoso,profondamente<br />

versato per<br />

il suo grande spir<strong>it</strong>o<br />

d’altruismo;<br />

lo si è cap<strong>it</strong>o dalletestimonianze<br />

che raccontò,<br />

e che io presente,<br />

ascoltai, riguardo la missione,<br />

di cui fece parte, ad Ha<strong>it</strong>i,<br />

paese distrutto da un forte<br />

sisma. Fui colp<strong>it</strong>a dal suo<br />

modo pacato e sofferente di<br />

esporre quell’immane tragedia<br />

e la condizione di degrado<br />

umano e sociale (mancano<br />

acqua, generi alimentari,<br />

medicinali), di “Port-au-Prince”,<br />

la c<strong>it</strong>tà dove ha prestato<br />

soccorso. Per questo, ho sent<strong>it</strong>o<br />

la necess<strong>it</strong>à di portare a<br />

conoscenza la sua esperienza,<br />

poiché noi giovani spesso non<br />

sappiano apprezzare quello<br />

che abbiamo; siamo continuamente<br />

alla ricerca di cose<br />

nuove, a volte anche effimere.<br />

Pensiamo che questi fatti<br />

siano distanti dalla nostra<br />

v<strong>it</strong>a e, quindi, ci manca quella<br />

sensibil<strong>it</strong>à, che ogni essere<br />

umano deve avere, per ev<strong>it</strong>are,<br />

che di fronte a tali catastrofi<br />

si rimanga indifferenti”.<br />

Questo è quanto ha<br />

rifer<strong>it</strong>o Peppe: “Quando mi<br />

chiamarono per la missione<br />

di soccorso con il mio contingente<br />

imbarcato sulla portaerei<br />

“Cavour”, accolsi l’ordine<br />

con gioia, pur sapendo di<br />

lasciare a casa, mia figlia e<br />

mia moglie, per mettermi al<br />

servizio di chi soffre e rendere<br />

concreto questo desiderio;<br />

non pensavo che il dolore e<br />

la disperazione, potessero essere<br />

tanto percepibili. Quello<br />

che si vede in televisione<br />

è solo la minima parte; per<br />

rendersi conto dell’ immensa<br />

sciagura, bisogna essere presenti.<br />

Il paese era già poverissimo,<br />

la popolazione tormentata<br />

dalla disoccupazione<br />

e da un’economia tra la meno<br />

sviluppata del pianeta. Sembra<br />

che, il destino malevolo,<br />

si sia accan<strong>it</strong>o contro il popolo<br />

caraibico di Ha<strong>it</strong>i; prima la<br />

d<strong>it</strong>tatura, poi la guerra civile,<br />

due anni fa, uragani e adesso<br />

il sisma. Faceva pena vedere<br />

quelle persone distrutte<br />

dal dolore per la perd<strong>it</strong>a dei<br />

propri cari. Le sofferenze che<br />

ho trovato nell’ospedale di<br />

bordo mi resteranno per sempre<br />

incise nella mente; quei<br />

bambini sfigurati, con amputazioni<br />

e fer<strong>it</strong>e terribili, non<br />

si possono dimenticare. Le<br />

scene dei bambini, con gli occhi<br />

imploranti che chiedevano<br />

da mangiare erano strazianti.<br />

La sera, quando andavo<br />

a letto, mi rimaneva un senso<br />

di frustrazione, pur lavorando<br />

quindici ore al giorno, che<br />

contrastava con i buoni propos<strong>it</strong>i<br />

del cuore, per l’insoddisfazione<br />

di non aver fatto<br />

tanto. A volte, non mi vergogno<br />

di dirlo, ho anche pianto<br />

pensando a quei poveri figli<br />

all’a d dia ccio”.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o gli ho posto<br />

le seguenti domande:<br />

Esiste veramente il problema<br />

di bambini orfani rap<strong>it</strong>i?<br />

“Il problema effettivamente<br />

esiste. Un gruppo uman<strong>it</strong>ario<br />

è stato fermato al confine<br />

dominicano mentre tentava<br />

di espatriare illegalmente alcuni<br />

orfani”.<br />

Come sono stati gest<strong>it</strong>i gli<br />

aiuti uman<strong>it</strong>ari, visto che i<br />

saccheggi, i tafferugli, gli atti<br />

vandalicisono frequenti?<br />

Port-au-Prince, dove ero io,<br />

presenta sacche di povertà e<br />

degrado incolmabili. Il terremoto<br />

è stato il pretesto per<br />

far aumentare i disordini sociali.<br />

La gente è preoccupata<br />

per il futuro, c’è l’angoscia,<br />

esaur<strong>it</strong>a l’ondata di aiuti, di<br />

cadere nel dimenticatoio. Nonostante<br />

la nostra attiv<strong>it</strong>à di<br />

controllo e repressione delle<br />

azioni criminali e di vandalismo,<br />

purtroppo ,a causa della<br />

fame, avvenivano ripetute<br />

depredazioni.<br />

In che s<strong>it</strong>uazione hai lasciato<br />

la c<strong>it</strong>tà dove sei stato in<br />

missione?<br />

“I problemi cominciano adesso<br />

a distanza di quattro mesi<br />

dal terremoto. Non hanno<br />

ospedali, scuole, luce, acqua,<br />

cibo, case. Se non si concerta<br />

uno sforzo uman<strong>it</strong>ario comune,<br />

povertà e malattie sono destinate<br />

a durare a lungo”.<br />

Che hai provato nel momento<br />

in cui sei part<strong>it</strong>o per il rientro<br />

in Italia?<br />

“Quando la nave salpò, diedi<br />

l’ultimo sguardo su Portau-Prince,<br />

lo stomaco si chiuse<br />

pensando a quei poveri<br />

innocenti”.


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

Eduardo Della Rovere<br />

il rAcconto del mese<br />

14<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

lA fiABA dEllE rEGolE E dEllE EccEZioNi<br />

(da leggere ai bambini, e da mettere in pratica dai grandi…)<br />

Questa, cari bambini, è una fiaba. E come iniziano<br />

le fiabe, da sempre? Con le parole “c’era una<br />

volta”.<br />

Ecco, appunto, c’era una volta una c<strong>it</strong>tà. Non ricordo bene il nome di<br />

questa c<strong>it</strong>tà, ma la chiamerò Felìc<strong>it</strong>a, perché aveva una caratteristica<br />

molto particolare: tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti erano felici.<br />

Non era una c<strong>it</strong>tà speciale, anzi sembrava a prima vista quasi anonima.<br />

C’era una piazza al centro, all’incrocio tra le due vie principali.<br />

C’era un parco all’interno di questa piazza, sulla quale si affacciavano<br />

poi gli edifici più importanti. C’erano negozi, impianti sportivi, la<br />

caserma dei vigili del fuoco, lo stadio, la scuola: insomma, sembrava<br />

davvero una c<strong>it</strong>tà come tutte le altre, salvo per quel particolare che<br />

vi ho appena detto.<br />

Tutti gli ab<strong>it</strong>anti di questa c<strong>it</strong>tà erano felici.<br />

Nessuno mancava mai di rispetto al proprio vicino, la circolazione<br />

delle auto procedeva tranquilla, non c’erano cartacce in giro,<br />

gli uffici pubblici<br />

aprivano e chiudevano<br />

puntualmente agli<br />

orari stabil<strong>it</strong>i: insomma,<br />

era una vera<br />

pacchia.<br />

Vi starete chiedendo<br />

come ciò fosse possibile,<br />

vero?<br />

La risposta è molto<br />

semplice: era mer<strong>it</strong>o<br />

delle Regole.<br />

Le Regole erano tre<br />

anziane sorelle, che<br />

vivevano in un appartamento<br />

modesto<br />

ma perfettamente ordinato<br />

al centro della c<strong>it</strong>tà.<br />

Nessuno sapeva dire da quanto tempo ab<strong>it</strong>assero lì: a dire il vero,<br />

nessuno sapeva dire neppure quanti anni avessero.<br />

Tutti gli ab<strong>it</strong>anti ricordavano di averle sempre viste così: magre<br />

magre, vest<strong>it</strong>e di scuro, con i capelli bianchi come la neve raccolti<br />

sulla nuca, gli ab<strong>it</strong>i sempre in ordine, gli occhi azzurri nascosti in<br />

un f<strong>it</strong>to reticolo di rughe.<br />

Nessuno le aveva mai viste sorridere, ma erano sempre gentili ed affabili<br />

con tutti: e questo bastava.<br />

Le Regole erano le persone più importanti della c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a.<br />

Loro non parlavano molto, questo no.<br />

Loro, semplicemente, indicavano con il proprio esempio la cosa giusta<br />

da fare ai propri conc<strong>it</strong>tadini.<br />

Non sapevi se dovevi pagare o meno quella certa tassa? Andavi all’ufficio<br />

postale e controllavi: se una delle Regole era lì a fare la fila,<br />

allora potevi essere sicuro che ti toccava pagare.<br />

Avevi dei dubbi sulla possibil<strong>it</strong>à di portare il tuo cagnolino a spasso<br />

senza la paletta e la bustina per i bisogni? Facile: bastava fare un<br />

giro ai giardinetti e potevi essere sicuro che avresti incontrato una<br />

delle sorelle Regole che trotterellava con il suo bassotto vecchio e<br />

spelacchiato, con tanto di paletta e bustina d’ordinanza.<br />

Adesso cap<strong>it</strong>e, bambini, perché nella c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a tutti erano<br />

contenti e sorridenti?<br />

Perché ogni c<strong>it</strong>tadino faceva il proprio dovere con semplic<strong>it</strong>à, senza<br />

costrizione, senza forzature o paure: gli bastava guardare ciò che facevano<br />

le Regole (oppure, nei casi più complessi, chiedere direttamente<br />

consiglio a queste ultime) per essere sicuri di aver fatto il proprio<br />

dovere, e sentirsi orgogliosi per questo.<br />

A voler essere proprio sinceri, gli<br />

unici che si lamentavano un pochino<br />

erano i poliziotti: dato che tutti<br />

rispettavano le Regole, infatti,<br />

avevano davvero poco lavoro e si<br />

annoiavano un po’.<br />

Tanta felic<strong>it</strong>à, però, come spesso<br />

accade provoca invidie negli spir<strong>it</strong>i<br />

deboli.<br />

Fu così che un bel giorno (anzi, un<br />

brutto giorno), il Re ed i consiglieri<br />

del vicino Regno di Confusione<br />

(che brutto nome per un regno,<br />

non trovate?) si riunirono nella<br />

sala del trono.<br />

“Basta, non ne posso più!” – sbottò<br />

sub<strong>it</strong>o il Re non appena furono tutti<br />

seduti.<br />

“Sapete quante domande di emigrazione<br />

ho ricevuto da nostri conc<strong>it</strong>tadini<br />

che vogliono emigrare a<br />

Felìc<strong>it</strong>a?” disse a voce alta, e con uno sguardo che non prometteva<br />

davvero nulla di buono.<br />

“Mille domande! Cap<strong>it</strong>e? Mille domande! E sapete quanti ab<strong>it</strong>anti ha il<br />

nostro Regno?”<br />

Ancora silenzio: nessuno osava parlare, quando parlava il Re.<br />

“Novecentocinquanta!! Abbiamo più richieste di emigrazione che ab<strong>it</strong>anti!!<br />

E sapete come si spiega questo? Perché ci sono addir<strong>it</strong>tura delle<br />

persone che, pur di essere sicure di emigrare, hanno fatto la domanda<br />

due volteeeeeeeeeeeeeeee!”<br />

L’ultima lettera non era una semplice “e”, ma un vero e proprio lamento.<br />

Il Re era davvero infuriato.<br />

“Adesso basta! Voglio distruggere questa c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a, voglio vedere<br />

sparire quelle brutte Regole, voglio che tutta la loro seren<strong>it</strong>à,<br />

la loro pace, la loro pulizia scompaia sub<strong>it</strong>o! E’ un ordine! Se non mi<br />

sugger<strong>it</strong>e come farlo nei prossimi dieci minuti, vi farò tagliare la<br />

testa!”<br />

Un silenzio carico di paura scese nella sala del trono. Tutti temevano<br />

ormai di dovere inev<strong>it</strong>abilmente patire quella terribile punizione<br />

quando uno dei consiglieri – il più perfido di tutti, si diceva in giro<br />

– si alzò e disse: “Maestà, ho un’idea. Concedimi di uscire per tornare<br />

qui entro cinque minuti”.<br />

Così fu.<br />

Al suo r<strong>it</strong>orno il consigliere cattivo – aveva un nome strano: Ebenezer,<br />

o qualcosa del genere – non era da solo. Aveva con sé tre giovani<br />

donne. Bellissime, eleganti, profumate: assomigliavano proprio a quelle<br />

ragazze dei programmi tv del pomeriggio, quelli in cui si urla tanto,<br />

si l<strong>it</strong>iga o ci si vuole bene per finta, solo per fare (come si dice)<br />

audience.<br />

“E allora?” chiese il Re.<br />

“Maestà – disse il consigliere Ebenezer con una luce di cattiveria<br />

sempre più intensa negli occhi – lascia che ti presenti chi finalmente<br />

spazzerà via quelle Regole vecchie e noiose: sono<br />

loro, le Eccezioni. Lascia poi che le<br />

mandi in missione segreta nella c<strong>it</strong>tà<br />

di Felìc<strong>it</strong>a, ed in capo a poche settimane<br />

vedrai cosa accadrà!”.<br />

Il Re capì sub<strong>it</strong>o cos’aveva in<br />

mente il perfido consigliere<br />

ed acconsentì, fregandosi le<br />

mani per la contentezza.<br />

Fu così che le Eccezioni<br />

andarono a vivere nella<br />

c<strong>it</strong>tà di Felìc<strong>it</strong>a.<br />

E qui, cari bambini, iniziarono<br />

sub<strong>it</strong>o i problemi.<br />

Le Eccezioni cominciarono<br />

infatti ad andare in<br />

giro di strada in strada,<br />

di piazza in piazza, di bar<br />

in bar ripetendo sempre la<br />

stessa frase: “ma che noia,<br />

che barba qui! Nessuno è<br />

libero di fare quello che<br />

vuole, tutti devono sempre im<strong>it</strong>are<br />

quello che fanno le Regole! Nessuno può<br />

fare ciò che gli passa per la testa, come facciamo noi. Ma che v<strong>it</strong>a è?<br />

Siamo forse schiavi, schiavi delle Regole?”<br />

Quella frase – non c’è bisogno che ve lo dica, bambini cari, perché<br />

l’avete già cap<strong>it</strong>o – era stata loro insegnata dal perfido consigliere<br />

del Regno di Confusione.<br />

Gli ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a per i primi tempi non diedero ascolto alle<br />

Eccezioni.<br />

Al contrario: rincuoravano le Regole, che erano sempre più tristi a<br />

causa delle cose cattive che dicevano di loro queste ragazze.<br />

Con il tempo, però, il dubbio cominciò ad entrare nella testa degli<br />

ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a.<br />

“Vuoi vedere che hanno ragione loro, le Eccezioni? – dicevano – In fondo,<br />

essere liberi non vuol dire fare quello che si vuole? Che senso ha<br />

dire di essere liberi se poi dobbiamo tutti rispettare quello che ci<br />

indicano le Regole? Non è una v<strong>it</strong>a, è una schiav<strong>it</strong>ù!”<br />

E fu così che, pian pianino, gli ab<strong>it</strong>anti di Felìc<strong>it</strong>a cominciarono a non<br />

seguire più le Regole.<br />

Dapprima ci furono dei timidi dispetti (il casco non allacciato sul<br />

motorino od in bicicletta, il semaforo rosso non rispettato, il chewing<br />

– gum buttato a terra e così via), poi dei mugugni (“basta Regole,<br />

siamo adulti ormai: possiamo decidere noi cos’è giusto e cos’è sbagliato!”),<br />

fino ad arrivare a dei veri e propri sberleffi, a degli insulti ed<br />

anche – incredibile! – a dei gestacci fatti alle spalle delle povere<br />

vecchiette.<br />

La s<strong>it</strong>uazione precip<strong>it</strong>ò in poche settimane, così come aveva previsto<br />

il perfido Ebenezer.<br />

TO BE CONTINUED...<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

allarme deieZiONi caNiNe<br />

di Rocco Cadile<br />

Eravamo raccolti a “roteddhuni chi cugghjuniavamu”<br />

in Piazza I° Maggio, quando Franco, sentendo uno<br />

strano odore, lo fece presente a noi amici che, istintivamente<br />

controllammo le suole. Melo che, gli “aveva<br />

preso la colla al mastro” (cussì si dici quandu unu<br />

‘nchjappa), rimase male e, incazzandosi fortemente,<br />

inveì contro chi porta i cani a passeggio per il centro<br />

c<strong>it</strong>tadino. Nunziato, punto nel vivo, precisò: “Ma cosa dici! Non tutte<br />

le persone sono irresponsabili; personalmente quando esco con il mio<br />

cane, prendo le necessarie precauzioni, portandomi dietro l’occorrente<br />

per pulire”. Avevamo cap<strong>it</strong>o, vista la s<strong>it</strong>uazione, di aver trovato<br />

l’argomento della serata e, dando ragione a Melo, scoppiò un’ accesa<br />

discussione. La reazione di Pippo non si fece attendere: “Condivido le<br />

lamentele di Melo: è uno schifo! Trovi “schifezze” in ogni angolo; dovrebbero<br />

multare sia il padrone che il cane”. E Nunziato: “Parli così<br />

perché non ami gli animali”. Nino che “ama i cani come il cacciatore<br />

ama gli uccelli”, fu l’unico a difendere Nunziato: “Non capisco che<br />

avete da cr<strong>it</strong>icare; dovrebbe essere degno di ammirazione per l’accortezza<br />

che usa”. Mentre l’altro Nino fu categorico: “I cani devono<br />

vivere in campagna, nel loro ambiente; ci sono persone che la sera gli<br />

mettono il pigiama “Doggy Dolly”e se li coricano in mezzo, nel letto”.<br />

Il sottoscr<strong>it</strong>to, scegliendo di rimanere neutrale, dando “‘na botta o<br />

circu e n’atra o timpagnu”, rivolgendomi a Nunziato gli dissi: “E’ vero<br />

che mer<strong>it</strong>eresti un elogio per il tuo senso civico; magari fossero tutti<br />

come te! Ma una domanda sorge spontanea: “Se il tuo cane dovesse<br />

avere la “sciorta”, come faresti a raccoglierla?” Nunziato rimasto un<br />

attimo perplesso, rispose: “CHIAMU A ‘TTIA E A COGGHJ TU”.<br />

P.S. - Una precisazione è d’obbligo, non abbiamo niente contro gli<br />

animali, ma esortiamo i loro possessori ad una più attenta e civile<br />

gestione degli stessi ; non possiamo rimanere insensibili alle doglianze<br />

dei c<strong>it</strong>tadini.<br />

15 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

c<strong>it</strong>olenA<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

(urdiPili)<br />

di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

Nei giorni scorsi sono accaduti dei fatti nella pol<strong>it</strong>ica nazionale ed in<br />

quella palmese, che hanno delle simil<strong>it</strong>udini incredibili, sia nei contenuti<br />

che nelle modal<strong>it</strong>à. A Roma, il Presidente della Camera dei Deputati,<br />

nonché esponente di spicco dell’ex part<strong>it</strong>o di AN, on. Gianfranco Fini,<br />

sferra un attacco deciso, come non aveva mai fatto in precedenza, alla leardership<br />

berlusconiana, accusando il Premier di poca democrazia nelle<br />

scelte e nelle decisioni che riguardano gli interessi del paese; a Palmi, due<br />

esponenti, sempre di Alleanza Nazionale, fanno la stessa identica cosa nei<br />

confronti del Sindaco Dott. Ennio Gaudio, mai fino ad oggi, messo in discussione.<br />

Le vignette di questo numero evidenziano questi fatti mettendo “<br />

a nudo ” i due carismatici leader pol<strong>it</strong>ici … Il RE E’ NUDO, oppure si tratta<br />

di una normale e democratica dialettica all’ interno degli schieramenti..?<br />

Chi vivrà vedrà!<br />

ROMA<br />

capizzuni a nuda<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

Quandu u diavulu nci menti a cuda<br />

Puru i capizzuni arrestanu a nuda,<br />

nci fu cu a pagnotta si la suda<br />

e cu n’avi pacenza e s’a mangia cruda.<br />

A Roma e a Parmi nc’è cu n’arriposa<br />

Cu Enniu e cu Silviu fu a stessa cosa,<br />

nci fu cu non vozi m’i vidi ddhassupa<br />

e fici di tuttu pemm’i sdarrupa.<br />

Trimbuli an<strong>it</strong>a cu Lazzoppìna<br />

Ficiaru u sindacu mi s’arrimina,<br />

Fini poi jettau lampi e troni<br />

Cercandu mi sconza cu Berlusconi.<br />

I capizzuni arrestanu a nuda<br />

Se i diavuluni nci mentinu a cuda!!!<br />

PALMI


tutti i proventi della mostra mercato saranno destinati alla realizzazione<br />

dell’opera “la fonte di s. rocco”.<br />

un grazie particolare va a tutti i donatori delle opere che contribuiscono<br />

in maniera diretta alla raccolta popolare.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Il Dott. Giuseppe Patti premiato a Palmi nel<br />

2006 dall’allora Sindaco Avv. Parisi<br />

la Redazione<br />

Giuseppe (Peppe) Patti nasce a<br />

Reggio Calabria quasi 43 anni<br />

fa,trascorre a Palmi tutta la sua infanzia<br />

e la sua adolescenza, frequentando<br />

le scuole sempre con massimo<br />

prof<strong>it</strong>to.<br />

Accanto al notevole impegno nelle<br />

attiv<strong>it</strong>à scolastiche, Giuseppe ha sempre<br />

coltivato e mantenuto intense relazioni<br />

sociali con amici e conoscenti;<br />

ha sempre svolto attiv<strong>it</strong>à sportiva, in<br />

primo luogo nelle file della Pallavolo<br />

Palmi dove ha ricoperto il ruolo di<br />

“palleggiatore” e si è dedicato anche<br />

all’attiv<strong>it</strong>à di D.J. presso alcune radio<br />

locali.<br />

All’età di 18 anni Giuseppe si trasferisce,<br />

sotto la spinta dello zio Filippo,<br />

a Roma per frequentare il Corso di<br />

Laurea in Medicina e Chirurgia presso<br />

l’Univers<strong>it</strong>à Cattolica del S. Cuore<br />

Agostino Gemelli, dove si laurea con il<br />

massimo dei voti nel 1992, discutendo<br />

una tesi sul ruolo dello stress psicologico<br />

come fattore predisponente l’infarto<br />

miocardico. Sempre all’Univers<strong>it</strong>à<br />

Cattolica di Roma Giuseppe ha svolto<br />

il suo training in Cardiologia, dove ha<br />

avuto come maestro uno dei massimi<br />

esponenti della Cardiologia mondiale,<br />

il prof. Attilio Maseri, e dove ha consegu<strong>it</strong>o<br />

la specializzazione nel 1997 con<br />

il massimo dei voti, discutendo una<br />

tesi sul ruolo della predisposizione familiare<br />

nelle malattie cardiovascolar i.<br />

Ha espletato il Servizio Mil<strong>it</strong>are<br />

come Ufficiale Medico della Marina<br />

Mil<strong>it</strong>are, frequentando a Livorno il<br />

Corso Allievi Ufficiali di Complemento<br />

presso l’Accademia Navale distinguendosi,<br />

anche qui, per applicazione ed<br />

impegno uman<strong>it</strong>ario.<br />

Da un punto di vista medico Giuseppe<br />

ha acquis<strong>it</strong>o competenze specifiche<br />

in quella che è considerata la<br />

nuova frontiera delle Scienze Cardiovascolari,<br />

cioè la “Cardiologia Interventistica”;<br />

in particolare si è specializzato<br />

negli interventi di angioplastica<br />

coronarica e in interventi analoghi<br />

che permettono l’impianto di stent<br />

anche in corrispondenza della arterie<br />

carotidi le quali, restringendosi, possono<br />

provocare ictus. La formazione<br />

professionale di Giuseppe si è completata<br />

con varie esperienze formative<br />

negli Stati Un<strong>it</strong>i (Washington, Atlanta,<br />

Florida) che gli hanno permesso un<br />

elevato grado di competenza e specializzazione.<br />

Si è dedicato alla ricer-<br />

ca clinica in modo<br />

da ottenere risultati<br />

universalmente riconosciuti<br />

dalla comun<strong>it</strong>à<br />

scientifica internazionale,<br />

che sono<br />

stati pubblicati sulle<br />

massime riviste cardiologiche<br />

mondiali e<br />

che Giuseppe è stato<br />

inv<strong>it</strong>ato a presentare<br />

ai maggiori congressi<br />

di cardiologia (per<br />

esempio Congresso<br />

della Società Europea<br />

di Cardiologia e<br />

Congresso dell’American<br />

College of Cardiology).<br />

In particolare,<br />

alcuni studi da<br />

lui condotti hanno<br />

portato a definire<br />

qual è la terapia<br />

farmacologica ottimale<br />

in preparazione agli interventi<br />

di angioplastica coronarica: questi<br />

dati sono stati ufficialmente inclusi<br />

nelle linee guida internazionali sull’argomento.<br />

Altre ricerche cliniche di<br />

Giuseppe hanno per la prima volta dimostrato<br />

che le statine, farmaci normalmente<br />

usati per ridurre i livelli di<br />

colesterolo, possono avere altri effetti<br />

clinici benefici, precedentemente<br />

non conosciuti: sono cioè in grado di<br />

ridurre l’incidenza di ar<strong>it</strong>mie cardiache<br />

e di avere azione di protezione<br />

renale. Questi dati hanno permesso<br />

che Giuseppe diventasse consulente<br />

delle maggiori riviste cardiologiche<br />

mondiali, che gli sottomettono vari<br />

articoli per la valutazione in funzione<br />

della pubblicazione.<br />

Giuseppe è anche è membro del<br />

Gruppo di Studio in Cardiologia Interventistica<br />

della Società Europea<br />

di Cardiologia, e, nell’amb<strong>it</strong>o della<br />

stessa Società, del Gruppo di Studio<br />

sulla Trombosi; è stato eletto per<br />

il biennio 2008/2009 nel Consiglio<br />

Direttivo Nazionale della Società<br />

Italiana di Ricerche Cardiovascolari,<br />

per i bienni 2005/2006 e 2007/2008<br />

nel Consiglio Direttivo Laziale della<br />

Società Italiana di Cardiologia e per<br />

il biennio 2008/2009 nel Consiglio Direttivo<br />

Laziale della Società Italiana<br />

di Cardiologia Invasiva.<br />

Numerosi i riconoscimenti acquis<strong>it</strong>i<br />

in amb<strong>it</strong>o internazionale e nazionale,<br />

grazie ai risultati delle sue<br />

ricerche. Già nel 1997 è stato premiato<br />

come giovane ricercatore con<br />

il “Young Clinical Investigator Award -<br />

S. A. Levine” dall’American Heart Association,<br />

e nel 2001 è stato premiato<br />

come giovane ricercatore dalla Società<br />

Italiana di Cardiologia Invasiva. Recentemente,<br />

dopo essersi affermato<br />

per l’importanza e la nov<strong>it</strong>à dei suoi<br />

studi, è stato nominato “Fellow” della<br />

Società Americana di Cardiologia,<br />

un riconoscimento riservato ai ricercatori<br />

che raggiungono risultati a livello<br />

internazionale. Nel 2006 è stato<br />

premiato con una targa dall’Amministrazione<br />

Comunale di Palmi (Sindaco<br />

l’avv. Nino Parisi) per l’attiv<strong>it</strong>à svolta<br />

nel campo della ricerca cardiologica;<br />

nel 2007 è stato premiato con il “Premio<br />

Ippocrate per il progresso scientifico<br />

e sociale” da parte dell’Ordine<br />

dei Medici della Provincia di Reggio<br />

Calabria; nel 2009 gli è stato assegnato<br />

il premio nazionale “Bronzi di<br />

Riace” da parte dell’Associazione Pro<br />

17 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

il PersonAGGio<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

PEPPE PATTI: QUESTIONE DI CUORE<br />

Loco di Reggio Calabria, con il Patrocinio<br />

della Giunta Comunale della<br />

stessa c<strong>it</strong>tà. In data 25 Aprile 2010,<br />

l’Amministrazione Comunale di Palmi<br />

(Sindaco il Dott. Ennio Gaudio) lo ha<br />

insign<strong>it</strong>o con una medaglia d’oro per<br />

mer<strong>it</strong>i scientifici. In occasione di una<br />

serie di lezioni che Giuseppe ha tenuto<br />

nell’Aprile di quest’anno presso le<br />

maggiori Univers<strong>it</strong>à di Seul e di una<br />

relazione tenuta al Congresso Annuale<br />

della Società Coreana di Cardiologia,<br />

quest’ultima lo ha premiato per i<br />

suoi mer<strong>it</strong>i scientifici con una targa.<br />

Infine, massimo riconoscimento a livello<br />

nazionale, la Società Italiana di<br />

Cardiologia nel Dicembre scorso lo ha<br />

insign<strong>it</strong>o del Premio Scholar in Cardiologia,<br />

destinato alle personal<strong>it</strong>à cardiologiche<br />

nazionali che, nell’amb<strong>it</strong>o<br />

di una parabola scientifica ascendente,<br />

hanno consegu<strong>it</strong>o con le loro ricerche<br />

cliniche risultati universalmente<br />

riconosciuti a livello mondiale.<br />

Giuseppe è rimasto lo stesso di<br />

sempre: umile, serio e ded<strong>it</strong>o al lavoro.<br />

Con lo stesso spir<strong>it</strong>o uman<strong>it</strong>ario<br />

con cui supportava i compagni durante<br />

il periodo scolastico ed univers<strong>it</strong>ario,<br />

adesso si mette completamente<br />

a disposizione dei pazienti e delle<br />

persone che, in quanto cardiopatici,<br />

hanno bisogno del suo aiuto: sono<br />

veramente tanti i pazienti di Palmi e<br />

della Calabria in generale, che grazie<br />

ai suoi interventi sul cuore, hanno<br />

acquis<strong>it</strong>o nuova tranquill<strong>it</strong>à ed hanno<br />

risolto con un intervento “non invasivo”<br />

i loro problemi di salute. Giuseppe,<br />

nonostante il suo lavoro lo porti<br />

spesso ad essere in giro per il mondo<br />

dove è inv<strong>it</strong>ato a tenere lezioni e<br />

conferenze, ha sempre mantenuto e<br />

coltivato il suo rapporto con la c<strong>it</strong>tà<br />

di Palmi. E’ sempre tornato periodicamente<br />

nella sua c<strong>it</strong>tadina anche<br />

per far vis<strong>it</strong>a ai suoi amati gen<strong>it</strong>ori<br />

(Rocco e Pina), recentemente scomparsi,<br />

che hanno sempre promosso le<br />

sue inclinazioni e gli hanno inculcato<br />

i valori più veri. Attualmente continua<br />

in queste sue immancabili puntate<br />

palmesi, per incontrare parenti<br />

e amici e mantenere vivo il legame<br />

con le sue radici, la sua terra e con la<br />

gente di Palmi.<br />

In riferimento a come riesce a conciliare<br />

il suo notevole impegno professionale<br />

con la famiglia, in molte<br />

occasioni Giuseppe ha ribad<strong>it</strong>o, prendendo<br />

in prest<strong>it</strong>o le parole di Pasteur,<br />

che dietro un grande uomo vi è sempre<br />

una grande donna, e lui riesce a<br />

seguire i suoi numerosi impegni accademici,<br />

professionali e congressuali,<br />

perché accanto vi è la sua straordinaria<br />

moglie Carolina che si dedica<br />

assiduamente alla cresc<strong>it</strong>a dei 2 figli<br />

Carlo e V<strong>it</strong>toria.<br />

In corrispondenza di numerosi interventi<br />

in pubblico, Giuseppe ha<br />

sempre sottolineato l’importanza,<br />

nell’amb<strong>it</strong>o della medicina univers<strong>it</strong>aria,<br />

della forte interazione tra assistenza<br />

clinica, ricerca e didattica. La<br />

ricerca clinica con i suoi risultati permette<br />

di migliorare la qual<strong>it</strong>à dell’assistenza<br />

al malato, in modo che il<br />

medico possa fornire delle prestazione<br />

sempre aggiornate e basate sulle<br />

più forti evidenze scientifiche; d’altro<br />

canto un’attenta assistenza al malato<br />

è una fucina di idee per ideare nuove<br />

ricerche scientifiche. L’esperienza<br />

nell’assistenza al malato ed i risultati<br />

della ricerca rappresentano poi gli<br />

strumenti che consentono al docente<br />

di fornire insegnamenti adeguati agli<br />

studenti univers<strong>it</strong>ari, in modo da va-<br />

lorizzare i giovani e fare in modo che<br />

Peppe Patti premiato dalla Soc. It. Cardiologia - Premio Scholar -<br />

possano acquisire la preparazione più<br />

adeguata per affrontare poi il mondo<br />

del lavoro. Con questo spir<strong>it</strong>o Giuseppe<br />

è stato correlatore di varie tesi di<br />

laurea e di specializzazione, ed è coordinatore<br />

e tutor delle lezioni al Corso<br />

di Laurea in Medicina e Chirurgia<br />

all’Univers<strong>it</strong>à Campus Bio-Medico di<br />

Roma, dove è anche docente presso<br />

le Scuole di Specializzazione in Cardiologia<br />

ed in Endocrinologia.<br />

I riconoscimenti consegu<strong>it</strong>i da Giuseppe<br />

rappresentano, non un punto<br />

di arrivo, ma un punto di partenza,<br />

affinchè, grazie ai suoi risultati, la<br />

Calabria sia sempre più conosciuta in<br />

amb<strong>it</strong>o nazionale ed internazionale<br />

per dei valori pos<strong>it</strong>ivi, piuttosto che<br />

per i sol<strong>it</strong>i aspetti negativi. I Palmesi<br />

devono essere orgogliosi di Giuseppe,<br />

cosi’ come Giuseppe è orgoglioso di<br />

essere un palmese.


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

Foto Aldo Pinto<br />

Collezione privata di G. Cricrì Collezione privata di G. Cricrì<br />

18<br />

culturA e FolKlore<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

La fiocina contro La spada<br />

la pisca di lu piscispatu<br />

“ Voca !<br />

“ voca–fora !<br />

“ voca, voca, voca !…<br />

“ tuttu paru,<br />

“ Madonna d’u Sincursu…<br />

“ Voca, voca marinaru…<br />

“ Avanti, a la dir<strong>it</strong>ta !<br />

“ Mina ! voca, forza !…<br />

“ Tuttu paru…”.......<br />

Ed accusì l’amaru vandiaturi,<br />

grida e abbraja<br />

(appena o piscispatu,<br />

comu nmassu argentatu,<br />

assuma e veni a galla).<br />

E pe paura ca la vuci falla<br />

usa na bandereddha e duci duci,<br />

a forza di segnali und’è lu pisci<br />

a la chiurma cunduci.<br />

Ma dundi pigghia ss’omu tantu hjatu<br />

Se certi voti grida uri ed uri ?<br />

Penza: “ Se voli lu Signuri,<br />

“ stu pisci mi pigghiamu,<br />

“ avìmu na siman’e pani ncasa,<br />

“ chi tantu abbisognamu…”<br />

Videndu nta la menti sua di patri<br />

li figghi soi cuntenti<br />

maniari allegramenti…<br />

Trova nova forza mi grida e mi vandia:<br />

“ Tuttu paru, voca<br />

“ à vota di la Motta…<br />

“ pe ccà, pe Rogagghiusu…<br />

“ forza…si ndi cala…<br />

“ Chi marinari s<strong>it</strong>i ?<br />

“ No dastu tri vrazzati<br />

“ e già stancati ?<br />

“ Forza ! voca, voca,<br />

“ a la manch<strong>it</strong>ta mpocu<br />

“ minati, tuttu paru<br />

“ forza ora…O U DDHOCU !…”...........<br />

U llanzaturi,<br />

appena smircia u pisci<br />

di supra a lu foreri<br />

cala, e cu nu passu<br />

lentu e maestusu<br />

(com’è d’usu ammenzu a genti i mari )<br />

o novu postu, a prua, si ndi vai.<br />

Mussu chiusu.<br />

L’occhi aperti e fissi<br />

Supr’o piscispatu,<br />

surdu a lu gridari di la chiurma<br />

chi faci n’arribbeddhu<br />

ed accussì l’ussìa:<br />

“ A tìa, mina allanza,<br />

“ mpalatu ddha chi fai ?<br />

“ nò vì ca si ndi cala…”<br />

E mentri passa o tempu crisci a stizza<br />

E ognunu cu palori o cu amminazzi,<br />

cerca pe mi lu spingi mi l’aizza…<br />

Nenti.<br />

Nuddhu lu smovi, fermu,<br />

pari na statua, carmu<br />

però bellu, gagliardu, prontu,<br />

aspetta, cu la lanz’a manu, m’avi<br />

lu pisci cchiù vicinu a menu nparmu.<br />

E quandu lu mumentu<br />

arriva, sulu allura;<br />

senza turbamentu,<br />

libbàru di paura,<br />

ammira allanza e faci<br />

lu corpu magistrali…<br />

L’animali a cu dannu calòma<br />

appena appi lu corpu<br />

scappa, curri, fui,<br />

si mpila sutta fundu…<br />

ma è mbàtula,<br />

già fu signatu lu destinu soi,<br />

– fora di nui –<br />

non è cchiù di stu mundu.<br />

L’òmani, cuntenti,<br />

tiranu la corda,<br />

e ‘ ognunu mentri tira<br />

cant’allegramenti,<br />

affina chi lu pisci<br />

assuma sutt’a borda............<br />

Na vota ch’è ‘ mbarcatu,<br />

è fatta la jornata<br />

e no ‘ nc’è cchiù chi fari.<br />

Manu a li rrimi ch’è l’AviMaria,<br />

e già stannu varandu<br />

li Palamatàri.<br />

Antonio Trimboli<br />

Pe S c A e c A c c i A A ‘u Pi S c i,<br />

P r i n c i P e deLLA co S tA Vi oL A<br />

e deLLo St r e t to<br />

Foto Aldo Pinto<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

La chiamiamo forse impropriamente<br />

pesca quella praticata<br />

per catturare il leggendario<br />

Pesce Spada nella costa Viola e<br />

nelle calde acque dello Stretto,<br />

ma la potremmo benissimo chiamare<br />

caccia questa antica pratica<br />

umana, quasi un duello, con origini<br />

antichissime del quale si hanno<br />

testimonianze fin dal IV sec.a.C.<br />

ad opera dei Fenici, anche se ulteriori<br />

più approfond<strong>it</strong>e notizie ci<br />

provengono dal periodo che va dal<br />

XVIII al XV sec.a.C. da parte di Polibio<br />

e Strabone.<br />

In ver<strong>it</strong>à dovremmo dire che ancora<br />

oggi ci sono due generi diversi di<br />

pescatori di pesce spada, quelli che<br />

continuando ad usare le “passerelle”<br />

ne praticano una caccia ancora<br />

cavalleresca e quelli che adoperando<br />

le spadare e le ferrettare, chilometriche<br />

reti pelagiche derivanti,<br />

trainate da imbarcazioni con motori<br />

moderni e potenti, eserc<strong>it</strong>ano una<br />

forma di pesca, spesso illegale, tendente<br />

ad ottenere il massimo prof<strong>it</strong>to<br />

con il minimo sforzo.<br />

Occorre precisare però che da<br />

quando il fragore del motore si è<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o alla semplic<strong>it</strong>à lignea del<br />

remo, anche il rapporto ancestrale<br />

fra uomo e pesce si è modificato,<br />

divenendo sproporzionato, al punto<br />

che l’arcaica caccia ha perso il<br />

fascino del passato. L’antico luntro<br />

è stato sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla moderna<br />

passerella, una feluca a motore<br />

dotata di una alta antenna sulla<br />

quale il timoniere è anche vedetta,<br />

e da una altrettanto lunga<br />

passatoia sospesa, che sfiorando il<br />

19 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

culturA e FolKlore<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

pelo dell’acqua consente al fiociniere<br />

di percorrere la distanza che<br />

lo separa dal pesce.<br />

Il pesce spada, Xifias gladius,<br />

come lo definisce il suo nome scientifico<br />

è un pesce che può arrivare<br />

a pesare fino a 500 chilogrammi,<br />

anche se in media quello nostrano<br />

ne pesa circa 150. E’ un migratore<br />

sol<strong>it</strong>ario questo gladiatore marino,<br />

che compare nelle nostre acque ad<br />

aprile-maggio per scomparire verso<br />

luglio e riapparire sotto le coste<br />

siciliane dove lo r<strong>it</strong>roviamo fino a<br />

settembre inoltrato. Va in amore<br />

questo pesce mentre attraversa lo<br />

Stretto e come tutti gli innamorati<br />

diventa più inerte, quasi disattento<br />

e svagato, per questo può farsi<br />

facile preda del fiocinatore che lo<br />

trafigge e poi bisogna dire che il<br />

maschio, al contrario della femmina<br />

è pronto ad immolarsi se vede<br />

colpire per prima la propria compagna,<br />

da qui venne fuori la leggendaria<br />

storia che nell’agosto del<br />

1953, nelle acque palmesi, vide realizzarsi<br />

quanto poi venne successivamente<br />

raccontato da Domenico<br />

Modugno nella sua famosa canzone<br />

Lu pisci spada, che narra l’impresa<br />

di un pesce spada kamikaze<br />

che nel vano intento di liberare la<br />

sua femmina, catturata dall’uomo,<br />

arrivò ad immolarsi conficcando il<br />

rostro nel fasciame della barca,<br />

divenendo fatalmente facile preda<br />

dei pescatori. Dall’antich<strong>it</strong>à fino<br />

agli inizi degli anni 60, fu il luntro<br />

(levriero del mare) la veloce imbarcazione<br />

a remi utilizzata per<br />

praticare questa pesca. Costru<strong>it</strong>a<br />

con legno di pino, gelso e quercia,<br />

aveva lo scafo dipinto di nero per<br />

risultare meno visibile al pesce,<br />

all’interno era colorata di rosso e<br />

di verde, ed anche l’albero, faleri,<br />

su cui si arrampicava la vedetta,<br />

era dipinto con questi colori. Il suo<br />

nome pare derivi da “ linter” barca<br />

a fondo piatto utilizzata dai romani<br />

per la pesca ed il trasporto.<br />

Anticamente era lunga 28 palmi (<br />

7,22 m) e dotata di quattro banchi<br />

che accoglievano fino ad otto<br />

rematori, successivamente fu ridimensionata<br />

fino a raggiungere la<br />

lunghezza di 6,24m, 2,6m di larghezza<br />

e 1,29m di altezza a prua,<br />

in essa quattro rematori vogavano<br />

stando in piedi.<br />

Dalla poppa il ramponiere lanzaturi,<br />

lanciava l’arpione, friccina<br />

mun<strong>it</strong>o di ferru cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una<br />

punta mobile ( vincolata alla sagola<br />

caloma, ), forn<strong>it</strong>a di alette di<br />

r<strong>it</strong>enuta che si aprono una volta<br />

penetrate nelle carni della preda,<br />

e la draffinera, usata per colpire<br />

tonni e pescecani. La caloma era<br />

lunga fino a 800 metri ed era tenuta<br />

acciambellata in una cesta,<br />

cannistru. Lanciare l’arpione era<br />

per il lanzaturi una vera arte,<br />

(oltre che motivo di grande responsabil<strong>it</strong>à),<br />

e veniva spesso tramandata<br />

da padre in figlio. Anche<br />

in questa occasione, per approfondire<br />

l’argomento, offriremo ai<br />

lettori di MadreTerra, l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di gustare una toccante poesia,<br />

int<strong>it</strong>olata La pisca di lu Piscispatu,<br />

scr<strong>it</strong>ta nel 1915 dal poeta palmese<br />

Antonio Trimboli (1889-1971), tratta<br />

dalla ined<strong>it</strong>a antologia Amuri<br />

di Parmi, che descrive un’ intera<br />

giornata di pesca vissuta dall’equipaggio,<br />

(chiurma) di un luntru.<br />

Anche costruire arpioni era una<br />

vera e propria arte, l’artigiano più<br />

abile in tale pratica fu il maestro<br />

Orazio Chirico di Scilla, che morì<br />

portando con se nella tomba il<br />

segreto della tempratura del metallo.<br />

Oggi le passerelle moderne,<br />

figlie dell’ingegno artigianale dei<br />

ganzirroti Simone Arena e Giuseppe<br />

Oteri che nel 1952 le idearono<br />

modificando le antiche feluche da<br />

avvistamento, sono rimaste uniche<br />

testimoni di questa originale<br />

forma di pesca-caccia.<br />

Queste eleganti imbarcazioni<br />

forn<strong>it</strong>e di potenti motori diesel, da<br />

aprile a settembre, solcano anco-<br />

ra, dall’alba al tramonto le acque<br />

dello Stretto, le si vedono sfilare,<br />

esili sagome metalliche, insegu<strong>it</strong>e<br />

dal piccolo caicco (barchetta di recupero)<br />

che come utile appendice<br />

viene vincolata a poppa. Il timoniere,<br />

assiso nella coffa, collocata<br />

sulla somm<strong>it</strong>à della ‘ntinna, tenta<br />

di sbirciare la sagoma oscura del<br />

pesce che talvolta appare come<br />

ombra evanescente sotto il pelo<br />

dell’acqua, oppure cerca di cogliere<br />

i segnali degli avvistatori, che,<br />

collocati a vedetta sulle balze scoscese<br />

delle rupi che sovrastano le<br />

marine, avvisano con grida e banderuole,<br />

o recentemente con una<br />

chiamata al cellulare, all’apparire<br />

avvincente del bestione marino. Il<br />

timoniere guida il fiocinatore che,<br />

fermo sulla passerella, attende di<br />

poter scaricare la propria tensione<br />

lanciando l’arpione sulla preda.<br />

Ieri come oggi, quindi, queste<br />

imbarcazioni tipiche dello Stretto,<br />

diventano teatro di una singolare<br />

caccia marina di selezione, operata<br />

da pescatori appassionati e<br />

pazienti, che, armati da una semplice<br />

fiocina, tentano di insidiare<br />

il principe del mare, per offrirlo<br />

alle nostre tavole. Il palmese Filippo<br />

Iannì, proprietario della passerella<br />

(La perla), la più grande fra<br />

quelle che solcano le acque dello<br />

Stretto, rimane l’esponente superst<strong>it</strong>e<br />

di questa nobile tradizionale<br />

forma di caccia marina, che ci<br />

piace considerare come una sfida<br />

perpetrata dall’uomo nei confronti<br />

della natura, egli pur impegnato<br />

a portare a casa le prede che<br />

rappresenterebbero una valida,<br />

(ma incerta se la fortuna non arride<br />

l’equipaggio) fonte di sostentamento,<br />

può per altro offrire un<br />

servizio di pesca-turismo a tutti<br />

coloro che volessero vivere l’emozione<br />

di una giornata trascorsa<br />

sul ponte della passerella, con la<br />

possibil<strong>it</strong>a’ di assistere in diretta,<br />

come pescatori veri, all’incontro<br />

con la bestia rostrata.<br />

Per prenotare una giornata in<br />

passerella occorre telefonare al<br />

345 4946174, comunque vada, gli<br />

osp<strong>it</strong>i vivranno un’esperienza indimenticabile,<br />

carica di fascino e suggestione.<br />

Provare per credere!!!<br />

Foto Aldo Pinto


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

20<br />

culturA e FolKlore<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

iL p r o s s i m o 26 m a g g i o, in pia zz a sa n pie t ro, da L sa n to pa d r e,<br />

sar à benede t to iL di a d e m a r e a L i z z at o per L’i n co r o n a zi o n e d eL L a<br />

ma d o n n a d eL L’aLt o ma r e<br />

24 LUGLIO 2010 SOLENNE INCORONAZIONE<br />

DELLA MADONNA DALL’ ALTO MARE<br />

in o c c a s i o n e deLLa f e s ta d i s. fa n t i n o<br />

Il prossimo 24 Luglio, Festa di San Fantino, il Santo più antico della<br />

Calabria, nato, vissuto e morto a Taureana, nel IV secolo dopo<br />

Cristo, sarà solennemente incoronata la Madonna dell’Alto Mare che<br />

si venera, insieme al santo, a Taureana da diversi secoli. Il motivo<br />

per cui la Madonna sarà incoronata proprio nel giorno in cui si festeggia<br />

il Santo è perché proprio il 24 Luglio del 650, secondo quanto ci<br />

narra Pietro Vescovo occidentale nel “Bios”di San Fantino, mentre si<br />

festeggiava il Santo, si vide arrivare una nave saracena che, però, a<br />

causa di un forte vento che ag<strong>it</strong>ò il mare, si schiantò contro gli scogli. I<br />

pochi saraceni che sopravvissero, una volta catturati, raccontarono di<br />

aver visto sullo<br />

scoglio (scoglio<br />

dell’ Isola o di<br />

San Fantino),<br />

un giovane che<br />

teneva in mano<br />

un tizzone fumigante<br />

e vicino<br />

a lui una<br />

donna vest<strong>it</strong>a<br />

di porpora che<br />

ad un suo cenno lanciò verso la nave, inabbissandosi.<br />

PARROCCHIA “SAN FANTINO”<br />

Via del Mare 1 – 89015 Taureana di Palmi (Rc)<br />

Tel. 0966/479205 377/1057271<br />

E-Mail info@sanfantino.<strong>it</strong> - donvp@libero.<strong>it</strong><br />

La solenne celebrazione dell’Incoronazione avverrà proprio ai piedi<br />

dello scoglio dell’Isola, con un Diadema, interamente in oro 18 Kt ,<br />

dal peso di 500Gr circa, disegnato dall’orafo palmese Massimiliano<br />

Cambrea che ne stà curando anche la realizzazione.<br />

Il Diadema, che sarà benedetto il prossimo 26 maggio, in Piazza<br />

San Pietro dal Santo Padre, ha nella parte centrale una forma asimmetrica,<br />

che mira a rappresentare lo scoglio dell’apparizione al cui<br />

interno vi è disegnata una barca, che nella tradizione cristiana rappresenta<br />

la Chiesa, ma nel contesto votivo, il legame della gente di<br />

mare del posto alla Madonna. Tutto il diadema sarà decorato con<br />

pietre azzurre per simboleggiare il mare e disegni che rimandano alla storia del Santo, alla c<strong>it</strong>tà e al terr<strong>it</strong>orio. Nello stesso sarà riportato lo<br />

stemma papale a ricordo della benedizione da parte del Santo Padre. L’incoronazione s’inserisce dentro i festeggiamenti dell’80° anniversari<br />

dell’arrivo a Taureana della bella statua della Madonna, proveniente da Lecce. Ricorderemo in maniera particolare due persone che hanno<br />

fatto, possiamo dire, parte della storia di Taureana, don Salvatore D’Agostino, Parroco per quasi 50 anni della comun<strong>it</strong>à e Nino Punturiero, il<br />

cui impegno e zelo per il terr<strong>it</strong>orio è indiscutibile.<br />

Il tutto sarà realizzato grazie all’impegno costante dei membri del com<strong>it</strong>ato festeggiamenti “Maria SS.ma dall’ Alto mare”, in collaborazione<br />

con il Movimento culturale “San Fantino” e dei “Cavalieri di San Fantino”. A tutti va il mio grazie.<br />

Il Parroco<br />

Sac. V<strong>it</strong>torio Castagna<br />

TOTA PULCHRA ES MARIA<br />

Ogni cosa creata da Dio Onnipotente, fonte di ogni bene, porta l’impronta della perfezione<br />

Divina, frutto di quest’ultima è la Madonna Santissima, la “Theotocos” ovvero,<br />

la Madre di Dio, t<strong>it</strong>olo proclamato come ver<strong>it</strong>à di fede al Concilio d’Efeso.<br />

La Madre di Dio, indissolubilmente legata alla contemplazione del mistero dell’Incarnazione,<br />

è la Madre di tutti gli uomini. Maria è la sola persona che ha creduto a Gesù prima della<br />

sua esistenza, gli altri saranno chiamati alla fede a segu<strong>it</strong>o della sua venuta sulla terra. Il<br />

Catechismo della Chiesa Cattolica afferma “...la Vergine Maria è il modello della fede e della<br />

car<strong>it</strong>à per la Chiesa”, per questo è riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare<br />

membro della Chiesa.<br />

Il mese di maggio, è dedicato dalla Chiesa alla Madonna Santissima, perché in questo mese<br />

vi è il rifiorire della natura e Maria è, certamente, il fiore più bello dopo Cristo, ecco perché<br />

spiegato il nesso “Maggio - Maria”. Paolo VI diceva “... la Chiesa dalla Vergine Madre di Dio<br />

deve trarre la più autentica forma della perfetta im<strong>it</strong>azione di Cristo”. Mai dimenticare<br />

che, la Chiesa, mantiene con la Madre di Dio un legame in quel mistero salvifico che è stato<br />

in Maria, di aver voluto accettare di mettere al mondo per volere di Dio Padre, il Cristo, il<br />

Salvatore. Il culto verso la Madonna Santissima è noto in tutto il mondo, come il Suo Santo<br />

Rosario e gli innumerevoli posti dove, Lei stessa, si è manifestata, vedi Fatima, Lourdes,<br />

Medjugorie e altri luoghi noti per apparizioni o manifestazioni Mariane.<br />

Il Dono di Dio, dunque, nel dare al mondo una Mamma senza macchia, di bellezza superiore<br />

agli Angeli e ai colori dell’aurora, ne diviene per l’uman<strong>it</strong>à un dono inestimabile,<br />

specialmente per la Santa Chiesa.<br />

Non ci si può stupire della devozione alla Madre di Dio, in quanto, Maria è la Madre di Dio<br />

e noi siamo suoi figli, non dimenticando mai, che Maria è la Donna con la quale Dio ha fatto<br />

alleanza in modo decisivo per la formazione di una nuova uman<strong>it</strong>à.<br />

“ Regina sine labe originali concepta, ora pro nobis”.<br />

Ministro Straordinario Santa Comunione<br />

Giuseppe Balzamà<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di Cettina Angì<br />

Immagino la mia vis<strong>it</strong>a alla Villa Comunale<br />

come un viaggio nella sua storia,<br />

intrapreso appena varcato il cancello<br />

d’ingresso principale; segno idealmente<br />

un percorso guidato, attraverso bellezze<br />

naturali, paesaggistiche, artistiche, che<br />

offrono uno spettacolo bellissimo, senza<br />

pari, generando emozioni fortissime man<br />

mano che ci si addentra, fino ad arrivare<br />

a commuoversi ed a lasciarti quasi senza<br />

fiato quando si arriva davanti al vastissimo<br />

panorama che si estende davanti agli<br />

occhi… , la Sicilia , le isole Eolie, il monte<br />

Sant’Elia, maestoso, il sole che tramontando,<br />

pare, si tuffi nel mare fino ad esserne<br />

inghiott<strong>it</strong>o; il mare che si confonde<br />

con l’orizzonte, un panorama che muta<br />

nei diversi momenti della giornata e nel<br />

succedersi delle stagioni. Un paesaggio<br />

che non si può descrivere, ma solo sentire<br />

profondamente. L’ammirazione per questo<br />

posto paradisiaco entusiasmava anche<br />

illustri stranieri, come Edoardo Lear che<br />

arrivato a Palmi nell’agosto del1847, notò<br />

: “ E’ questo dunque uno dei punti in cui i<br />

viaggiatori, che vanno da Reggio a Napoli<br />

per via terra, pronunciano lodi entusiastiche;<br />

né si può dire che non ne sia degno”.<br />

Lo stesso Luigi Parpagliolo, sensibile alle<br />

opere di interesse artistico e naturale tutelò<br />

con un decreto di vincolo, emanato<br />

nel 1927 la Villa Comunale. Ogni angolo,<br />

un ricordo, molti legati alla mia infanzia<br />

…, il chiosco dei gelati; la data scr<strong>it</strong>ta con<br />

i fiori; il canto degli uccellini nascosti tra i<br />

rami; la frescura nelle calde giornate estive;<br />

la vasca dei pesciolini rossi che salivano<br />

in superficie per catturare le molliche<br />

di pane che noi bambini gli lanciavamo;<br />

le cadute correndo; le scorrazzate con<br />

la bicicletta tra le aiuole fior<strong>it</strong>e ed i busti<br />

di Carbone, Manfroce, Garibaldi, Coscinà,<br />

V<strong>it</strong>torio Emanuele II, che per me allora,<br />

erano soltanto delle opere senza storia e<br />

significato; il palchetto della banda, dove<br />

mi divertivo a salire per giocare spensieratamente,<br />

ignara, degli importanti avvenimenti<br />

che proprio lì, su quel palco,<br />

si erano svolti, come i concerti c<strong>it</strong>tadini<br />

bisettimanali, che si tenevano da giugno a<br />

settembre, il giovedì e la domenica e comprendevano<br />

anche composizioni di Cilea e<br />

Manfroce. Un luogo, quindi, non soltanto<br />

di passeggio c<strong>it</strong>tadino ma rallegrato anche<br />

da liete musiche che sottolineavano l’ interesse<br />

dei palmesi del tempo oltre che<br />

per le bellezze naturali anche per quelle<br />

artistiche. Allo spettacolo bellissimo della<br />

natura, si univano musiche e suoni che<br />

arricchivano ancora di più questo luogo,<br />

rendendolo unico al mondo, magico. Luogo,<br />

dunque, intriso di storia, fortemente<br />

voluto dall’allora sindaco della c<strong>it</strong>tà Cav.<br />

Casimiro Coscinà, che pur di realizzarlo,<br />

dovette affrontare non poche cr<strong>it</strong>iche ed<br />

invettive, dettate più da egoismi provinciali<br />

ed interessi personali che da vere e<br />

proprie ragioni. Alla luce di questi fatti,<br />

il suo busto eretto in Villa, rappresenta<br />

ancora di più, il giusto tributo alla sua<br />

determinazione, ostinazione e generos<strong>it</strong>à<br />

civica, proprio in virtù dei ripetuti attacchi<br />

sub<strong>it</strong>i. Le notizie del tempo, mi fanno riflettere<br />

sul fatto che in fondo, nulla è mai<br />

cambiato veramente e, al contempo, tutto<br />

sembra essere così contemporaneo. Il potere<br />

pone sempre le stesse problematiche,<br />

oggi come allora. Non dobbiamo ignorare<br />

le nostre insigni tradizioni, anzi dobbiamo<br />

essere sempre animati dal desiderio di migliorare<br />

e valorizzare il patrimonio culturale<br />

e naturale che i nostri padri e la natura<br />

ci hanno lasciato in ered<strong>it</strong>à, perché essi<br />

rappresentano la nostra stessa essenza, le<br />

nostre radici.<br />

21 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

culturA e FolKlore<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

La gu i d a d e L to u r i n g cL u b <strong>it</strong>a L i a n o d e L 1930 definisce iL s u o pa n o r a m a “iL più seducente deLLa r e g i o n e c a L a b r e s e”<br />

V I L L A M A Z Z I N I<br />

- Un meraviglioso spettacolo della natura -<br />

Decreto di vincolo, notificato al Comune di<br />

Palmi dal Ministero della Pubblica Istruzione,<br />

legge 11 giugno 1922, n.778, che proteggeva<br />

le bellezze naturali d’ Italia.<br />

Tratto dal libro “Palmi negli scr<strong>it</strong>tori stranieri”<br />

di L. Parpagliolo, Ed. Biblioteca Comunale, 1948<br />

VILLA MAZZINI<br />

Villa Mazzini è nu veru gioiellu,<br />

è a vera rricchizza du me paisellu,<br />

arbari grandi, hiuri e panchini,<br />

na grandi vasca ch’i pesciolini,<br />

jochi e altaleni pè tutti i figghjoli,<br />

virdi sipali, senteri ed aioli,<br />

busti di marmaru pè ogni parti,<br />

di personaggi da storia e dill’arti.<br />

Ma a cosa cchiù bella è se ‘nta sirata<br />

vai mi t’affacci di ddha barcunata,<br />

su tanti i luvari e a turri ‘nto fundu<br />

i vulcani e l’isoli cchiù belli d’u mundu,<br />

n’cè Scilla e Messina ‘ncircata di munti,<br />

stupendi, russigni, preziosi tramunti.<br />

Sta villa di Parmi è ‘n gioiellu chi brilla,<br />

è Villa Mazzini, è a nostra Villa.<br />

Giuseppe Cricrì<br />

Disegno a mat<strong>it</strong>a di Achille Cofano


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

<strong>it</strong>inerAri<br />

d. giOvaN Battista spiNelli FONdatOre di cappelle rurali<br />

Nei suOi Feudi di pietreNere e QuaraNtaNO (1769-1770)<br />

di Rocco Liberti<br />

D<br />

. Giovan Battista II° Spinelli,<br />

intestatario della più gran parte<br />

dei feudi nel ter ri torio della Piana,<br />

quale un signore ed un imprend<strong>it</strong>ore<br />

che si rispetti, non poteva non avere<br />

a cuore che coloro che faticavano per<br />

lui godessero di quelle infrastrut ture<br />

ne cessarie a farli allontanare il meno<br />

possibile dal posto di lavoro ed a tenerli<br />

buoni indirizzandoli sul retto sentiero<br />

della fede. Per cui, contemperando interessi<br />

propri ed altrui, ideò di offrire<br />

alla gente che viveva in s<strong>it</strong>i, come suol<br />

dirsi, lontano da Dio e dagli uomini, dei<br />

punti di conforto spir<strong>it</strong>uale, cioè quelle<br />

cappelle rurali che per mettevano di<br />

soddisfare al bisogno di un’assistenza<br />

religiosa anche nei luo ghi più desolati<br />

o impervi. Il libro del protocollo di nr.<br />

Gaetano Soriano da Comparni, ma rogante<br />

a Palmi, ci è quanto mai di aiuto<br />

per portare a conoscenza almeno un<br />

paio di tali realizzazioni.<br />

Un bel giorno, «Mosso dalla pietà<br />

cristiana», come dichiarò al notaio,<br />

lo Spinelli spedì al re supplica a che<br />

si degnasse concedergli il permesso<br />

di edificare nella Marina delle Pietre<br />

Negre una cappella rurale utile per la<br />

celebrazione di una messa nei giorni<br />

festivi, adducendo quale motivo la considerazione<br />

che la local<strong>it</strong>à, nella quale<br />

possedeva «molti magazzeni» e si registrava<br />

un «gran trafico» per «il concorso<br />

continuo di Negozianti, e Marinari»,<br />

distasse parecchio dalle due c<strong>it</strong>tà di<br />

Seminara e di Palmi, pure a lui sottoposte.<br />

Il sovrano recepì benignamente la<br />

richiesta e, con di spaccio del 20 maggio<br />

1769, accordò il regolare assenso, ma lo<br />

fece a certe condi zioni. La cappella<br />

avrebbe dovuto avere carattere eminentemente<br />

rurale senza alcun godimento<br />

del «Beneficio del Confugio»,<br />

così come pretendeva il Concordato ed<br />

ostentare chiaramente quanto stabil<strong>it</strong>o<br />

su appos<strong>it</strong>a lapide da sistemarsi sulla<br />

costru zione a «futura memoria». Naturalmente,<br />

era indispensabile assegnare<br />

all’ist<strong>it</strong>uzione i fondi necessari alla celebrazione<br />

delle messe.<br />

Dopo l’accoglimento della petizione<br />

da parte reale, se ne venne a trattare<br />

a Catanzaro, in quel regio tribunale,<br />

con relazione del 3 gennaio dell’anno<br />

seguente presentata dal mastrodatti<br />

onorario della regia provinciale udienza,<br />

mag. V<strong>it</strong>aliano Dardano. A questi<br />

medesimo fu ordinato poi, in data primo<br />

marzo, da un non me glio precisato<br />

Gio. Batta Bigotti, di dare esecuzione<br />

al decreto e far «assegnare suf ficiente<br />

rend<strong>it</strong>a a detta Cappella almeno del<br />

Corpo maggiore, e di maggior rend<strong>it</strong>a<br />

... qual valore sia bastante per tutto il<br />

bisognevole a detta Cappella, e che sia<br />

di si cura rend<strong>it</strong>a».<br />

Fu per tal causa che il 30 marzo lo<br />

Spinelli, detto per l’occasione anche<br />

Savelli, per l’ava moglie di Scipione II°<br />

e con i t<strong>it</strong>oli di principe di Cariati e<br />

duca di Castrovillari, provvide a quanto<br />

opportuno col notaio napoletano<br />

Filippo Maria Barbato. Riesponendo<br />

nell’atto ciò che aveva espresso con la<br />

supplica, quel signore faceva presente<br />

di aver già fatto costruire «con suo<br />

proprio denaro» nel luogo richia mato<br />

la desiderata cappella, che aveva int<strong>it</strong>olato<br />

alle «Anime abbandonate del<br />

Purgatorio» e che si era occupato<br />

del pari a fare apporre sul frontespizio<br />

la lapide se condo la convenzione<br />

stabil<strong>it</strong>a. Quale dote della cappella,<br />

sulla quale veniva a fon darsi «mera<br />

cappellania laicale, e legato Pio di<br />

Messe, e non altrimenti», non dipendente<br />

dalla corte vescovile e neanche<br />

soggetta a bolle pontificie od alle regole<br />

della cancelleria apostolica, lo<br />

Spinelli concedeva a «t<strong>it</strong>olo di donazione<br />

irrevocabile tra’ vivi» al cappellano<br />

pro-tempore 26 ducati annui, che<br />

sarebbero serv<strong>it</strong>i alla celebra zione di<br />

una messa in ogni giorno festivo, da<br />

applicarsi in suffragio delle Anime abbandonate<br />

del Purgatorio in ragione di<br />

25 grana alla volta ed a tenere il locale<br />

in modo decoroso. Detto, come<br />

vero patrono, riservava a sè ed eredi,<br />

passando di pri mogen<strong>it</strong>o in primogen<strong>it</strong>o,<br />

il dir<strong>it</strong>to alla scelta del cappellano,<br />

ch’era «amovibile ad nu tum», poteva<br />

cioè essere sollevato dall’incombenza<br />

a di lui piacimento. Un tale inca ricato<br />

non avrebbe dovuto essere oberato di<br />

pesi ed obblighi di sorta, come invece<br />

spettava a coloro che vivevano di stipendi<br />

e beni ecclesiastici e, quindi, gli<br />

era vie tato di partecipare a processioni<br />

di alcun genere.<br />

Del proseguimento dell’azione d.<br />

Giovan Battista interessò il suo «Erario<br />

della C<strong>it</strong>tà di Palmi», dr. d. Agostino<br />

Sinopoli, il quale il 28 aprile appresso<br />

si trovò dal notaio Soriano un<strong>it</strong>amente<br />

all’inviato del regio tribunale catanzarese,<br />

il già nomato mastrodatti V<strong>it</strong>aliano<br />

Dardano. Dopo aver ragguagliato gli<br />

astanti su quanto il prin cipe da Napoli<br />

aveva stabil<strong>it</strong>o in favore dell’erezione<br />

della cappella e sulle opera zioni fino<br />

ad allora espletate, esattamente in<br />

22<br />

riga con le scr<strong>it</strong>ture, di cui abbiamo<br />

ri fer<strong>it</strong>o, il Sinopoli venne ad aggiungere<br />

alcuni particolari in mer<strong>it</strong>o ai fondi,<br />

sui quali si dichiarava ipoteca per<br />

il mantenimento dell’ist<strong>it</strong>uzione, che<br />

avrebbe principiato a funzionare solo<br />

dal momento della benedizione del locale.<br />

Detti riguardavano due proprietà<br />

burgensatiche, una in terr<strong>it</strong>orio promiscuo<br />

di Seminara e Palmi chiamata<br />

«la coltura di Fallacca», l’altra nella<br />

stessa Marina, ch’era conosciuta proprio<br />

come «il giardino burgensatico».<br />

Nel medesimo tempo che divisò di<br />

dotare il suo feudo di Pietre Negre di<br />

una chiesetta da servire ad uso di negozianti<br />

e marinari, ch’erano privi dell’ascolto<br />

della messa per essere lontani<br />

dai centri maggiormente ab<strong>it</strong>ati, il<br />

feudatario Spinelli dovette pensare anche<br />

ad altro suo feudo in terr<strong>it</strong>orio di<br />

Oppido, nel quale aveva da non molto<br />

fatto erigere delle case «tanto per la<br />

raccolta, e trutinamento dell’olive che<br />

per la coltura delle terre seminatorie»<br />

2 . Si trattava di Quarantano, un «feudo<br />

rustico di grand’estensione alborato<br />

d’olive con terre seminatorie, e celzi<br />

neri, e bianchi», dove le tante persone<br />

adunate erano imped<strong>it</strong>e di ascoltare la<br />

messa sia per la lontananza dal centro<br />

più vicino, che distava non meno di<br />

«quattro miglia» e ch’era certamente<br />

Castellace, sia per i «grossi Fiumi»<br />

che bisognava attraversare.<br />

Il 3 dicembre 1770, perciò, egli si<br />

recò o si fece venire al palazzo il sol<strong>it</strong>o<br />

Soriano e, così come aveva fatto per<br />

Pietre Negre per interposta persona,<br />

dettò le sue decisioni da trascrivere su<br />

regolare atto. Alla cappella, da erigersi<br />

sulla falsariga dell’altra e da intestarsi<br />

alla «S.maVergine Immacolata Concezione<br />

e delle Anime ab bandonate del<br />

Purgatorio» erano assegnati 20 ducati<br />

annui da detrarsi dai primi frutti ed<br />

entrate del feudo stesso. Il cappellano<br />

avrebbe dovuto sobbarcarsi, in riscontro,<br />

alla celebrazione di una messa<br />

bassa nei giorni festivi ed a tenere il<br />

locale nel modo decoroso che si richiedeva.<br />

Contrariamente alla prima,<br />

per la cappella di Quarantano, ch’era<br />

stata «ornata di tutti l’utensili, e sagre<br />

vesti abbondantemente», si trattava<br />

di una riedificazione, in quanto si era<br />

sfruttata una cappella rurale diruta»<br />

preesistente 3 . L’ist<strong>it</strong>uzione avrebbe<br />

avuto l’avvìo allorchè l’ordinario diocesano<br />

si fosse premurato di provvedere<br />

alla relativa benedizione. Lo Spinelli fu<br />

confortato nella stesura dell’atto dalla<br />

presenza di alcuni testimoni di tutto rispetto:<br />

il rev.do d. Giuseppe Castaldo,<br />

d. Francesco Parpagliolo e «l’utriusque<br />

jure doctor» d. Pasquale Saffioti 4 .<br />

2 Una lapide fatta apporre all’interno<br />

del palazzotto feudale di<br />

Quarantano richiama al 1752 l’iniziativa<br />

di d. Giovan Battista Spinelli<br />

(ved. R. LIBERTI, Momenti e<br />

figure nella storia della vecchia e<br />

nuova Oppido, Oppido Mamertina<br />

1981, p. 13 n. 7).<br />

3 Ad una tale ricostruzione si fa<br />

preciso riferimento nella lapide, di<br />

cui alla nota precedente, ch’è datata<br />

1770. Allo stato delle indagini<br />

non sappiamo a chi far capo per individuare<br />

i trascorsi della cappella<br />

prima della sua riattazione.<br />

4 SEZIONE ARCHIVIO STATO PALMI,<br />

Libro del protocollo di nr.Gaetano<br />

Soriano, a. 1770, ff. 90-97, 264v-<br />

268v.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

mariNeddHa BeddHa e duci<br />

Sutta na muntagna e canti i Stiddhi<br />

lucenti comu a purbari di stiddhi,<br />

pampariata dr ficaraza, jinestra e<br />

gambaruni<br />

c’è na spiaggiceddha fatta i scogghi<br />

lazzaruni.<br />

Pari fatta cu lu Pinneddhu<br />

e a cu la vidi u cori nci batti comu nu<br />

tambureddhu.<br />

Ma cu è stu ncantu ruffianu?<br />

E’ a Marineddha, vantu d’ogni parmisanu.<br />

Oh! Marineddha duci, ca non pari vera<br />

si beddha, beddha, comu u suli i<br />

primavera,<br />

si profumata comu la megghiu rosa<br />

di s<strong>it</strong>a fina pari fatta ogni to cosa.<br />

Porti lu jauru di scogghi e juri<br />

pari p<strong>it</strong>tata du megghiu P<strong>it</strong>turi,<br />

a cu ti vidi non ci nesci lu jatu<br />

pe mi cunta di la to magia<br />

è di comu guardantudi lu cori s’acqueta,<br />

s’rricria!<br />

Cu suli gatu all’aria I’oru duni<br />

cu i stiddhi i notti luci comu nu lampioni<br />

cu vidi a tia na sirena nci rridi<br />

rresta mmagatu e senti u cori ardiri.<br />

Oh! Parmisanu chi nd’avisti a jiri<br />

pe nu vuccuni i Pani a ucca inchiri<br />

guarda u so r<strong>it</strong>rattu ca ti cunorta<br />

facendoti sperdiri ogni cosa storta.<br />

Vinci di la luntananza ogni duluri<br />

inch<strong>it</strong>i I’occhi di li so sprenduri,<br />

cusì abbenti<br />

e pè tutta a v<strong>it</strong>a no ‘ti manca nenti<br />

Rosa Guerrera<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

di Walter Cricrì<br />

Il formaggio è un alimento che<br />

può essere paragonato al vino<br />

come compless<strong>it</strong>à gusto-olfattiva. È<br />

naturale che per produrre un alimento<br />

con tali caratteristiche ci vuole,<br />

alla pari del vino, una grande materia<br />

prima e una grande tecnica di produzione.<br />

Nella scelta, è necessario un<br />

approfondimento ed una accurata<br />

attenzione.<br />

sicurezza<br />

Il formaggio è nato per allungare<br />

la durata di un prodotto, il latte, che<br />

deperisce molto in fretta. Il discorso<br />

sulla sicurezza è diverso a seconda<br />

della stagionatura del formaggio.<br />

Per quanto riguarda il formaggio<br />

stagionato, lo scarso contenuto idrico,<br />

il contenuto di sale, la bassa acid<strong>it</strong>à,<br />

inibiscono lo sviluppo di agenti<br />

patogeni e lo rendono un alimento<br />

sicuro sotto tutti i punti di vista. I<br />

formaggi stagionati possono essere<br />

conservati anche più di due settimane<br />

in frigorifero, e anche di più se<br />

Maggio e giugno sono due mesi in<br />

cui i lavori nell’orto abbondano<br />

ed ogni giorno – o quasi – è necessario<br />

seguire le varie colture, molte<br />

delle quali in questo periodo vegetano<br />

assai attivamente, perché possano<br />

usufruire di condizioni ottimali<br />

per quanto riguarda la luminos<strong>it</strong>à e<br />

la temperatura.<br />

Ortaggi<br />

In maggio prosegu<strong>it</strong>e e/o completate<br />

le semine e i trapianti a pieno campo<br />

degli ortaggi caratteristici dell’estate<br />

(pomodoro, peperone, melanzana,<br />

zucchino, fagiolo, ecc.).<br />

Un lavoro molto importante<br />

è quello di fissare solidamente<br />

al terreno i<br />

sostegni delle piante<br />

che hanno bisogno<br />

di arrampicarsi (ad<br />

esempio fagiolo e fagiolino<br />

di varietà rampicanti)<br />

o che, per fornire il meglio<br />

delle loro produzioni,<br />

devono essere sorrette (varietà da<br />

mensa indeterminate pomodoro, cetriolo,<br />

cetriolino, possibilmente melanzana<br />

e peperone e, volendo, pure<br />

melone, zucca e zucchino). Curate con<br />

costanza la pulizia delle aiuole dalle<br />

in pezzi grossi.<br />

I formaggi freschi come il mascarpone<br />

e lo stracchino, vanno incontro<br />

a inacidimento e andrebbero<br />

consumati nel giro di qualche giorno,<br />

poiché le caratteristiche organolettiche<br />

tendono a diminuire rapidamente.<br />

Questi prodotti non hanno difese<br />

nei confronti dei microorganismi patogeni,<br />

quindi, se le condizioni igieniche<br />

di partenza non sono ottimali<br />

e il prodotto non è fresco si rischiano<br />

tossinfezioni alimentari. I prodotti industriali,<br />

in questo senso, garantiscono<br />

una maggior garanzia di sicurezza<br />

rispetto a quelli artigianali.<br />

Qual<strong>it</strong>à nutrizionali<br />

Il formaggio è un alimento contenente<br />

proteine e grassi in quant<strong>it</strong>à<br />

variabile a seconda della composizione<br />

del latte di partenza e della<br />

stagionatura (e quindi della quant<strong>it</strong>à<br />

di acqua), la quant<strong>it</strong>à di carboidrati è<br />

trascurabile.<br />

Il formaggio è un alimento molto<br />

calorico e con un basso potere saziante:<br />

le quant<strong>it</strong>à assunte vanno<br />

sempre valutate con attenzione.<br />

Anche se la percentuale di proteine<br />

è elevata, non si può considerare<br />

una buona fonte proteica in quanto<br />

il rapporto tra proteine e grassi è<br />

troppo basso: per assumere un quant<strong>it</strong>ativo<br />

sufficiente di proteine utilizzando<br />

solo formaggio si eccederebbe<br />

con i grassi e le calorie.<br />

Il formaggio è un alimento molto<br />

importante poiché rappresenta una<br />

delle fonte più concentrate di calcio:<br />

intolleranze a parte, i latticini in genere<br />

andrebbero inser<strong>it</strong>i quasi quotidianamente<br />

nella dieta di ognuno.<br />

I formaggi magri non esistono!<br />

Un formaggio veramente magro,<br />

con un rapporto proteine/grassi pari<br />

a 1.5-2, non esiste. Alcuni formaggi<br />

industriali hanno queste caratteristiche,<br />

ma non ne vale la pena: le quali-<br />

23 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

sAPeri &sAPori<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

FOrmaggiO: il caveau di gustO<br />

tà organolettiche scadono a tal punto<br />

che è meglio lasciar perdere. I formaggi<br />

rientrano in quella categoria<br />

di alimenti che non possono essere<br />

“allegger<strong>it</strong>i”, bisogna accontentarsi<br />

di lim<strong>it</strong>arne le quant<strong>it</strong>à, al lim<strong>it</strong>e scegliere<br />

quelli semigrassi, prodotti con<br />

latte scremato o latte di capra, che<br />

contengono meno calorie.<br />

L’attuale tendenza all’appiattimento<br />

del gusto verso il dolce è pericolosa<br />

per la salute perché l’appetibil<strong>it</strong>à<br />

dei formaggi è ottenuta con l’elevato<br />

tenore di grassi piuttosto che con<br />

aromi particolari.<br />

La strategia migliore per consumare<br />

questo alimento senza assumere troppe<br />

calorie è l’opposto di questa tendenza.<br />

Molti formaggi hanno un sapore<br />

molto intenso (pensiamo al fossa, al<br />

Gorgonzola stravecchio, al Roquefort,<br />

al caciocavallo, alla vera Fontina, ai<br />

formaggi duri molto stagionati) e ne<br />

basta veramente poco per dare sapore<br />

ai piatti o come companatico: assumere<br />

questo tipo di formaggio piuttosto<br />

che quelli poco sapor<strong>it</strong>i significa<br />

mangiarne meno con lo stesso gusto.<br />

Qual<strong>it</strong>à organolettiche<br />

Il formaggio è un prodotto molto<br />

complesso la cui produzione richiede<br />

una cura particolare, e spesso è strettamente<br />

legata ad alcuni luoghi ben<br />

precisi nei quali gli animali vengono<br />

allevati o vengono stagionate le forme.<br />

Per questo motivo, il formaggio è<br />

stato per decenni, un prodotto locale,<br />

reperibile solamente nelle local<strong>it</strong>à lim<strong>it</strong>rofe<br />

alle zone di produzione.<br />

Il formaggio è un alimento che non<br />

necess<strong>it</strong>a di add<strong>it</strong>ivi di alcun tipo: l’aggiunta<br />

di polifosfati (sali di fusione) e<br />

conservanti viene effettuata solamente<br />

per migliorare le caratteristiche di<br />

prodotti scadenti. I formaggi aventi<br />

queste caratteristiche andrebbero ev<strong>it</strong>ati.<br />

Fanno parte di questa categoria<br />

i formaggi fusi, le sottilette e alcuni<br />

formaggi freschi della grande distribuzione.<br />

Per accertarsi della presenza di<br />

add<strong>it</strong>ivi, basta leggere la lista degli ingredienti.<br />

Ev<strong>it</strong>are anche i formaggi che<br />

riportano l’indicazione “crosta non edibile”,<br />

in quanto trattata con agenti non<br />

commestibili al solo scopo di ovviare a<br />

un processo di produzione scadente.<br />

i Lavori neLL’orto nei mesi di maggio e giugno<br />

erbe infestanti che in questi due mesi<br />

si possono sviluppare in modo così abbondante<br />

che, se non controllate, riescono<br />

a soffocare le coltivazioni. Per<br />

lim<strong>it</strong>are o eliminare del tutto questo<br />

lavoro, che talvolta può risultare faticoso,<br />

potete adottare la pacciamatura<br />

con teli plastici neri. Cercate di<br />

non esagerare con le quant<strong>it</strong>à d’acqua<br />

perché gli eccessi e i ristagni che si<br />

possono formare nelle aiuole sono di<br />

frequente causa di gravi inconvenienti<br />

come marciumi delle radici e del colletto<br />

delle piante e anche spaccature<br />

dei frutti. È perciò consigliabile che<br />

interveniate più di frequente lim<strong>it</strong>ando<br />

le quant<strong>it</strong>à di acqua.<br />

il piano di concimazione<br />

Andate molto cauti nell’impiego dei<br />

concimi, lim<strong>it</strong>andone il più possibile<br />

le quant<strong>it</strong>à. Quando distribu<strong>it</strong>e i fertilizzanti<br />

nelle colture in atto (cioè in<br />

copertura) ev<strong>it</strong>ate di spargerli sulla<br />

vegetazione e interrateli a mezzo di<br />

una zappatura superficiale o una leggera<br />

irrigazione. Specialmente per<br />

piante che producono frutti per un<br />

lungo periodo di tempo (pomodoro,<br />

peperone, melanzana, zucchino, ce-<br />

triolo), potete impiegare concimi a<br />

lenta cessione, attenendovi ai quant<strong>it</strong>ativi<br />

indicati sulla confezione del<br />

prodotto. In alternativa si potrebbe<br />

utilizzare per le colture c<strong>it</strong>ate – sia<br />

sotto tunnel che a pieno campo –<br />

terriccio di letame giunto al massimo<br />

della decomposizione (in totale 200-<br />

400 g/mq) pure nella fase produttiva<br />

della coltivazione.<br />

Trattamenti f<strong>it</strong>osan<strong>it</strong>ari<br />

Per tutte le colture per le quali è<br />

possibile, orientate la scelta su varietà<br />

resistenti o tolleranti nei confronti<br />

di malattie o parass<strong>it</strong>i animali.<br />

Resistenza e tolleranza sono in genere<br />

indicate nei cataloghi delle d<strong>it</strong>te<br />

produttrici oppure sulle confezioni<br />

dei semi. Impiegate di preferenza<br />

sementi disinfettate (conciate). Se<br />

necessario attuate i trattamenti<br />

preventivi contro le malattie causate<br />

da funghi microscopici (ad es.<br />

peronospora) con prodotti a base di<br />

ossicloruro di rame-20 (intervallo di<br />

sicurezza di 20 giorni, dosi medie 70-<br />

90 grammi per 10 l<strong>it</strong>ri d’acqua).<br />

Se per contrastare l’oidio (su melone,<br />

zucchino, cetriolo, ecc.) usate un<br />

Le certificazioni di qual<strong>it</strong>à ci aiutano<br />

molto nella scelta del formaggio,<br />

poiché garantiscono una migliore<br />

qual<strong>it</strong>à, certificata dal disciplinare di<br />

produzione e da maggiori controlli.<br />

In Italia esistono molti formaggi DOP,<br />

commercializzati anche dalla grande<br />

distribuzione.<br />

come scegliere<br />

Come abbiamo appena detto, i formaggi<br />

non devono contenere add<strong>it</strong>ivi<br />

di alcun tipo: quando si acquistano<br />

formaggi industriali bisogna accertarsi<br />

della totale assenza di ogni add<strong>it</strong>ivo.<br />

A seconda dell’amore che proviamo<br />

nei confronti del formaggio, sceglieremo<br />

dove acquistarlo: dato che<br />

un consumo ragionevole non dovrebbe<br />

essere superiore, in media, ai 30<br />

grammi al giorno, la spesa non è eccessiva<br />

nemmeno se si decide di consumare<br />

solo prodotti di alta qual<strong>it</strong>à.<br />

1) Chi desidera il massimo della<br />

qual<strong>it</strong>à e vuole provare sempre qualcosa<br />

di nuovo, dovrà cercarsi una o<br />

più formaggerie ben forn<strong>it</strong>e di prodotti<br />

di qual<strong>it</strong>à. La spesa è piuttosto<br />

alta (spendere 20-30 euro al kg è la<br />

normal<strong>it</strong>à per i formaggi di qual<strong>it</strong>à),<br />

ma ne vale la pena. I formaggi si conservano<br />

bene per una o due settimane,<br />

quindi una capatina ogni tanto nel<br />

negozio di fiducia basta per garantire<br />

che il box dei formaggi in frigorifero<br />

sia sempre ben forn<strong>it</strong>o.<br />

2) In ogni supermercato c’è il banco<br />

dei formaggi al taglio, dove si possono<br />

trovare prodotti di qual<strong>it</strong>à media.<br />

Anche nel banco del fresco è possibile<br />

trovare prodotti tipici confezionati.<br />

In questo caso è utile acquistare<br />

prodotti certificati, per esempio con<br />

il marchio DOP, per avere una maggior<br />

garanzia riguardo l’effettiva<br />

qual<strong>it</strong>à, la provenienza e i metodi di<br />

lavorazione garant<strong>it</strong>i dal disciplinare<br />

di produzione.<br />

3) ev<strong>it</strong>are formaggi contenenti add<strong>it</strong>ivi<br />

chimici di ogni tipo: i più usati<br />

sono i polifosfati (o sali di fusione),<br />

che rendono omogeneo l’impasto; e<br />

i conservanti, che consentono una<br />

data di scadenza prolungata nei<br />

formaggi freschi con un notevole risparmio<br />

da parte dei produttori e dei<br />

distributori.<br />

preparato a base di zolfo, fate molta<br />

attenzione a non provocare ustioni<br />

alle piante. Interven<strong>it</strong>e perciò nelle<br />

ore più fresche e siate cauti nelle<br />

quant<strong>it</strong>à. Maggio e giugno sono poi<br />

mesi in cui gli afidi possono colpire,<br />

spesso in modo molto serio, diversi<br />

ortaggi (lattuga, fagiolo, cavolo, carota,<br />

ecc.). In caso di forti attacchi<br />

potete intervenire con un prodotto<br />

a base di piretrine naturali-4 (tempo<br />

di sicurezza 2 giorni, dosi medie 7-10<br />

grammi per 10 l<strong>it</strong>ri d’acqua).<br />

Qualsiasi antiparass<strong>it</strong>ario usiate rispettate<br />

sempre con molto scrupolo il periodo<br />

che va dall’ultimo trattamento<br />

alla raccolta (intervallo di sicurezza) e<br />

attenetevi rigorosamente alle norme<br />

d’uso indicate nelle confezioni.


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

24<br />

sAlute e Benessere<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

LE DONNE SONO VERAMENTE IL SESSO DEBOLE SE<br />

CONSIDERIAMO IL LORO RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE?<br />

Dott. Giuseppe Patti<br />

Dati ISTAT rivelano che le patologie<br />

cardiovascolari rappresentano<br />

in Italia la causa più frequente<br />

di morte fra le donne (28/10.000<br />

ab<strong>it</strong>anti), mentre dati provenienti<br />

dagli Stati Un<strong>it</strong>i dimostrano che nelle<br />

ultime decadi il trend di mortal<strong>it</strong>à<br />

per malattie cardiovascolari è in<br />

diminuzione negli uomini ed in lieve<br />

aumento nelle donne; ciò riflette sia<br />

il fatto che l’età media di morte è<br />

maggiore nel sesso femminile, sia<br />

che le donne quando si ammalano di<br />

cuore presentano una maggior tasso<br />

di mortal<strong>it</strong>à rispetto all’altro sesso.<br />

Questi dati possono anche essere<br />

una conseguenza dell’approccio che<br />

l’opinione pubblica ha utilizzato a<br />

riguardo, almeno in un passato recente;<br />

un approccio defin<strong>it</strong>o di tipo<br />

“bikini”, che nelle donne si concentrava<br />

prevalentemente sulle patologie<br />

del seno e degli organi riproduttivi,<br />

trascurando le altre patologie,<br />

in particolare quelle dell’apparato<br />

cardiovascolare.<br />

Quando si parla di malattie cardiovascolari,<br />

in entrambi i sessi, si<br />

parla fondamentalmente di malattia<br />

aterosclerotica, caratterizzata<br />

dall’accumulo di grasso, calcio e cellule<br />

infiammatorie nelle pareti delle<br />

coronarie; ciò ha come conseguenza<br />

la riduzione del calibro di tali arterie<br />

che forniscono nutrimento e sangue<br />

ossigenato al cuore, potendo portare<br />

anche all’infarto miocardico. Grazie<br />

alle recenti tecnologie, adesso vi<br />

è la possibil<strong>it</strong>à di curare la malattia<br />

aterosclerotica con l’angioplastica<br />

coronarica; questa è una tecnica<br />

minimamente invasiva (in anestesia<br />

locale, a paziente sveglio, senza<br />

taglio chirurgico, con un ricovero di<br />

2-3 giorni) che, attraverso dei piccoli<br />

cateteri avanzati dall’arteria femorale<br />

che decorre a livello dell’inguine,<br />

permettere di impiantare nelle<br />

coronarie delle retine metalliche (gli<br />

stent). Gli stent una volta espansi<br />

dilatano l’arteria nel punto in cui è<br />

ostru<strong>it</strong>a, rest<strong>it</strong>uendo un lume ed un<br />

flusso sanguigno ottimale.<br />

Il rischio cardiovascolare nella<br />

donna è significativamente più alto<br />

dopo la menopausa, con la perd<strong>it</strong>a<br />

del fattore protettivo degli estrogeni,<br />

ma in alcuni casi è possibile,<br />

anche se non frequente, riscontrare<br />

patologie cardiache anche in donne<br />

in età fertile. In particolare, donne<br />

che assumono la pillola anticoncezionale<br />

hanno un maggior rischio<br />

di ipertensione arteriosa (in circa il<br />

5% dei casi); tale rischio è ancor più<br />

elevato se vi è un’età maggiore di 35<br />

anni, in presenza di sovrappeso, di<br />

familiar<strong>it</strong>à per ipertensione arteriosa<br />

o di malattie renali pre-esistenti.<br />

Ipertensione arteriosa e diabete<br />

mell<strong>it</strong>o possono anche presentarsi<br />

durante una gravidanza ed in genere<br />

regrediscono dopo il parto, ma predispongono<br />

la donna ad esserne poi<br />

affetta in futuro.<br />

Dopo la menopausa viene meno il<br />

fattore protettivo che gli estrogeni<br />

eserc<strong>it</strong>ano, e quindi può accadere<br />

che si riduca il colesterolo cosiddetto<br />

“buono” (colesterolo HDL) ed<br />

aumenti il colesterolo “cattivo” (co-<br />

lesterolo LDL), sopraggiungal’ipertensione<br />

arteriosa,<br />

si tenda ad ingrassare<br />

ed aumentino<br />

i valori glicemici.<br />

In sostanza, quindi,<br />

superati i 55 anni,<br />

il rischio cardiovascolare<br />

della donna<br />

diviene uguale a<br />

quello dell’uomo.<br />

La terapia ormonale<br />

sost<strong>it</strong>utiva<br />

post-menopausa<br />

sembrava essere<br />

la risposta a tanti<br />

problemi di salute<br />

della donna, incluse<br />

le malattie<br />

cardiovascolari ed<br />

alcuni tumori. Vari<br />

studi hanno però<br />

dimostrato il contrario,<br />

cioè che le<br />

terapie ormonali<br />

sost<strong>it</strong>utive possono<br />

associarsi ad un maggior rischio non<br />

solo di malattie cardiovascolari, ma<br />

anche di tumori, in particolare della<br />

mammella. Le linee guida americane,<br />

infatti, sconsigliano l’utilizzo<br />

della terapia ormonale sost<strong>it</strong>utiva in<br />

menopausa per la prevenzione delle<br />

patologie cardiovascolari.<br />

Vista la rilevanza sociale in termini<br />

di morbil<strong>it</strong>à, mortal<strong>it</strong>à e costi san<strong>it</strong>ari<br />

delle malattie cardiovascolari,<br />

diventa quindi fondamentale il ruolo<br />

della prevenzione cardiovascolare,<br />

attraverso il controllo di quelli che<br />

vengono considerati i fattori di rischio<br />

predisponenti. “Un medico<br />

normale cura le malattie quando<br />

sono ben manifeste, un medico sopra<br />

la media cura le malattie prima<br />

che siano evidenti, un ottimo medico<br />

è in grado di prevenire le malattie”,<br />

così rec<strong>it</strong>ava il primo testo di medicina<br />

cinese del 2600 A.C.. Alcuni<br />

fattori di rischio non possono essere<br />

modificabili e sono l’età, il sesso e<br />

la familiar<strong>it</strong>à, ma è su quelli modificabili<br />

che devono essere esegu<strong>it</strong>i<br />

gli sforzi maggiori. Quali sono questi<br />

fattori di rischio sui quali bisogna<br />

concentrarsi?<br />

Fumo di sigaretta<br />

Smettere di fumare è considerato<br />

il singolo intervento preventivo più<br />

importante. In Italia i dati sul consumo<br />

di sigarette mostrano un preoccupante<br />

aumento nelle donne. Nelle<br />

donne il rischio di infarto miocardico<br />

è di circa 4 volte più alto nelle fumatrici<br />

rispetto alle non fumatrici, ed è<br />

ancora maggiore negli uomini fumatori.<br />

Il fumo di sigaretta ha nel sesso<br />

femminile un effetto antiestrogenico,<br />

anticipa l’età della menopausa e<br />

fa perdere alle donne il loro “naturale<br />

fattore protettivo”. Il danno del<br />

fumo di sigaretta è maggiore quanto<br />

maggiore è il numero di sigarette fumate:<br />

in chi fuma fino a 5 sigarette/<br />

die il rischio di sviluppare un infarto<br />

miocardico è di 1.5 volte rispetto a<br />

chi non ha mai fumato, e sale ad 8<br />

volte se si fumano almeno 40 sigarette/die.<br />

Inoltre, sebbene smettere<br />

di fumare riduca significativamente<br />

il rischio di malattie cardiovascolari,<br />

questo rischio non sarà mai azzerato,<br />

soprattutto se si fumavano più di<br />

10 sigarette/die.<br />

ipertensione arteriosa<br />

E’ considerata il “killer silenzioso”,<br />

perché produce danni a lungo<br />

termine in maniera silente, dando<br />

spesso segni di sé quando ormai è già<br />

troppo tardi. La donna è a maggior<br />

rischio di ipertensione arteriosa a<br />

partire dai 55 anni e non ci sono differenze<br />

di genere per quanto riguarda<br />

i danni cardiovascolari: l’ipertensione<br />

è dannosa nella donna quanto<br />

nell’uomo e si correla ad un maggior<br />

rischio di malattie cardiache. Ridurre<br />

la pressione arteriosa sistolica di<br />

20 mmHg riduce del 48% il rischio<br />

di sviluppare un infarto miocardico<br />

a dieci anni. Il valore di pressione<br />

arteriosa ottimale, secondo le Linee<br />

Guida della Società Europea di Cardiologia,<br />

è inferiore a 120/80 mmHg,<br />

è accettabile sotto 130/85 mmHg. In<br />

chi soffre di ipertensione arteriosa è<br />

opportuna una dieta povera di sale e<br />

vanno band<strong>it</strong>e per es. le liquirizie.<br />

diabete mell<strong>it</strong>o<br />

Il 5% delle donne in Italia soffre<br />

di diabete mell<strong>it</strong>o, che si correla ad<br />

un rischio quasi doppio di infarto, di<br />

ictus e di morte per malattie cardiovascolari.<br />

Maggiore è la durata del<br />

diabete, maggiore è il rischio di malattie<br />

cardiache, così come migliore<br />

è il controllo glicemico, minore è il<br />

rischio di sviluppare un infarto miocardico.<br />

Il diabete mell<strong>it</strong>o produce<br />

effetti deleteri maggiormente nella<br />

donna che nell’uomo; è quindi opportuno<br />

un attento controllo della<br />

glicemia a digiuno, che deve essere<br />

inferiore a 110 mg/dl. Molto utile nei<br />

diabetici è il dosaggio dell’emoglobina<br />

glicosilata, che è un indice del<br />

controllo glicemico nei tre mesi precedenti<br />

al prelievo.<br />

ipercolesterolemia<br />

Sebbene le donne giovani tendano<br />

ad avere valori di colesterolo tendenzialmente<br />

più bassi rispetto agli<br />

uomini della stessa età, dopo i 50<br />

anni i livelli di colesterolo della donna<br />

crescono di più rispetto a quelli<br />

degli uomini. Nelle donne infatti l’assetto<br />

lipidico varia durante la v<strong>it</strong>a ed<br />

è influenzato dallo stato ormonale:<br />

nelle donne giovani vi sono in genere<br />

elevati valori di colesterolo HDL<br />

e bassi valori di LDL, mentre dopo<br />

la menopausa si abbassano i livelli di<br />

colesterolo HDL e si alzano i valori di<br />

LDL, che sono correlati ad un maggior<br />

rischio di infarto miocardico. Un<br />

controllo ottimale del colesterolo<br />

LDL riduce in maniera analoga negli<br />

uomini e nelle donne (di circa il 35%)<br />

l’insorgenza di infarto miocardico a<br />

cinque anni. Il valore di colesterolo<br />

LDL ideale dovrebbe essere inferiore<br />

a 115 mg/dL e, nei pazienti che<br />

hanno già avuto un infarto miocardico,<br />

inferiore a 100 mg/dl, mentre il<br />

valore di colesterolo HDL dovrebbe<br />

essere superiore a 40 mg/dl.<br />

Obes<strong>it</strong>à e v<strong>it</strong>a sedentaria<br />

Secondo i dati ISTAT il 22% delle<br />

donne in Italia soffre di obes<strong>it</strong>à. La<br />

normalizzazione del peso corporeo<br />

in chi è in sovrappeso si associa ad<br />

una riduzione del 30% il rischio di<br />

malattie cardiache, agendo prevalentemente<br />

sugli altri fattori di rischio<br />

cardiovascolare; la perd<strong>it</strong>a di peso infatti<br />

determina contestualmente una<br />

riduzione della pressione arteriosa,<br />

della glicemia e dei grassi ematici. E’<br />

importante quindi mantenere un’ab<strong>it</strong>udine<br />

ad una costante attiv<strong>it</strong>à fisica<br />

(sono sufficienti 20 minuti di passeggiata<br />

al giorno!), che si è dimostrata<br />

efficace nel diminuire del 35% il rischio<br />

di infarto miocardico.<br />

E’ importante, in conclusione, sottolineare<br />

come i soprac<strong>it</strong>ati fattori di<br />

rischio, se co-esistenti in uno stesso<br />

individuo, hanno un effetto moltiplicativo<br />

e non add<strong>it</strong>ivo sul rischio cardiovascolare<br />

ed agire globalmente<br />

su essi significa ridurre notevolmente<br />

la possibil<strong>it</strong>à di sviluppare malattie<br />

cardiache. E’ fondamentale una<br />

dieta non ipercalorica, con quant<strong>it</strong>à<br />

modiche di cibi grassi, dolci, farinacei,<br />

uova, formaggi, e ricca di carni<br />

bianche, verdura e frutta, per lim<strong>it</strong>are<br />

l’impatto dei principali fattori<br />

di rischio, come l’ipertensione arteriosa,<br />

il diabete mell<strong>it</strong>o e l’ipercolesterolemia.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Dr. Palmerino Eugenio RIGITANO<br />

Medico di Famiglia<br />

Specialista in Medicina dello Sport<br />

Palmi (RC)<br />

e-mail: rig<strong>it</strong>ano@i2000net.<strong>it</strong><br />

Ci siamo lasciati, nel precedente<br />

numero, con un’esortazione:<br />

iniziare a camminare,<br />

“passo svelto”, 3 volte a settimana<br />

per 20 minuti per le prime quattro<br />

settimane, e (fatemi peccare<br />

di presunzione) molte più persone<br />

in “pantaloncini” s’incontrano per<br />

strada.<br />

Marinella, Via Stazione, Lungomare<br />

di Palmi, Contrada Fracà,<br />

Scinà, Via Basile, Via Carbone, ma<br />

anche Via Pizi, Via Veneto e Bruno<br />

Buozzi, vedono con una certa<br />

regolar<strong>it</strong>à i temerari che “forse”<br />

hanno cap<strong>it</strong>o e elaborato la “bontà”<br />

dell’esercizio che affrontano.<br />

Un bel vedere, giacché l’essere<br />

umano è fondamentalmente<br />

un pigro, vuoi per i r<strong>it</strong>mi frenetici<br />

della v<strong>it</strong>a, vuoi per mancata<br />

cultura al “movimento”, vuoi perché<br />

poca importanza si riconosce<br />

al binomio “Esercizio fisico e stato<br />

di salute: un legame inscindibile”.<br />

“… dall’attiv<strong>it</strong>à fisica sufficientemente<br />

vigorosa derivano benefici<br />

specifici: dall’irrobustimento<br />

degli organi deriva la resistenza<br />

allo sforzo ed alla fatica, dal calore<br />

endogeno un metabolismo più<br />

vivace, una migliore nutrizione e<br />

diffusione delle sostanze nel corpo<br />

…”.<br />

Nel suo trattato “De san<strong>it</strong>ate<br />

tuenda”, del secondo secolo dopo<br />

25 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

sAlute e Benessere<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

EsErciZio fisico E stAto di sAlutE: uN lEGAME iNsciNdiBilE<br />

Cristo, Galeno affrontava in modo<br />

approfond<strong>it</strong>o gli stretti rapporti<br />

esistenti tra attiv<strong>it</strong>à fisica e salute:<br />

molti secoli sono stati tuttavia<br />

necessari affinché il nesso tra<br />

esercizio e stato di salute, più volte<br />

richiamato nei testi degli Antichi<br />

Autori, diventasse oggetto di<br />

ricerca scientifica.<br />

Oggi la sedentarietà, oltre ad<br />

essere riconosciuta come uno dei<br />

maggiori fattori di rischio coronarico<br />

dalla comun<strong>it</strong>à scientifica (di<br />

tanto in tanto è necessario che<br />

Dr. Jekyll lasci spazio a Mr. Hyde),<br />

è oggetto di una vera e propria<br />

“campagna” da parte degli organi<br />

d’informazione, che stimolano<br />

la popolazione a mantenere o migliorare<br />

il proprio stato di salute<br />

attraverso l’esercizio fisico.<br />

Le relazioni tra sedentarietà e<br />

stato di salute, l’effetto protettivo<br />

di uno stile di v<strong>it</strong>a fisicamente attivo,<br />

sono sostenute da una serie<br />

di osservazioni di ordine epidemiologico.<br />

Una relazione forte fra<br />

sedentarietà e maggiore rischio di<br />

sviluppare una cardiopatia ischemica<br />

ha “forza”, perché dimostrato<br />

che la sedentarietà aumenta il<br />

rischio di coronaropatia fino a 2,5<br />

volte, mentre l’aumento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />

fisica riduce il rischio attraverso<br />

l’intervento di meccanismi<br />

sia fisiologici sia metabolici.<br />

I riferimenti scientifici sui possibili<br />

effetti, alcuni ben documentati,<br />

altri ancora oggetto di ricerca,<br />

dell’esercizio fisico regolare<br />

nel mantenimento dello stato di<br />

salute e nella prevenzione delle<br />

malattie cardiocircolatorie sono<br />

numerosi, trovando valid<strong>it</strong>à veramente<br />

sorprendente in studi clinici<br />

ben disegnati ed efficacemente<br />

condotti.<br />

È stato osservato, ad esempio,<br />

che in ambo i sessi esiste una rilevante<br />

riduzione del rischio di mortal<strong>it</strong>à<br />

e morbil<strong>it</strong>à cardiovascolare<br />

quando l’attiv<strong>it</strong>à fisica è svolta<br />

con continu<strong>it</strong>à, mentre non ha effetto<br />

avere svolto attiv<strong>it</strong>à nel passato,<br />

ad esempio in giovane età.<br />

La riduzione del rischio rispetto<br />

ai soggetti sedentari è analoga<br />

sia per gli individui che svolgono<br />

un’attiv<strong>it</strong>à fisica sufficientemente<br />

intensa con il cammino, che per<br />

chi ottiene un equivalente dispendio<br />

energetico con varie forme di<br />

esercizio fisico strutturato, a dimostrazione<br />

che non è il tipo di<br />

esercizio, ma l’intens<strong>it</strong>à alla quale<br />

è esegu<strong>it</strong>a una determinata attiv<strong>it</strong>à<br />

a produrre un effetto biologico<br />

rilevante.<br />

La probabil<strong>it</strong>à di sviluppare malattia<br />

coronarica si modifica favorevolmente<br />

anche in presenza di<br />

altri fattori di rischio come ipertensione<br />

arteriosa, ipercolesterolemia,<br />

tabagismo, sovrappeso,<br />

diabete mell<strong>it</strong>o, grazie all’esecuzione<br />

d’attiv<strong>it</strong>à fisica progressivamente<br />

più intensa, meglio se svolta<br />

più volte a settimana (almeno<br />

tre).<br />

Colesterolo totale e frazioni HDL<br />

e LDL sono modificate di più nei<br />

soggetti con attiv<strong>it</strong>à fisica intensa<br />

e con frequenza tri-settimanale,<br />

per l’effetto documentato su Lipoprotein-Lipasi<br />

e Carn<strong>it</strong>il-Palm<strong>it</strong>oil-<br />

Transferasi, enzimi muscolari, con<br />

consecutiva riduzione delle LDL<br />

colesterolo (cattive!) ed aumento<br />

delle HDL (buone!).<br />

Oltre ai soggetti con dislipidemia,<br />

l’effetto pos<strong>it</strong>ivo dell’esercizio<br />

c’é anche nei pazienti con diabete<br />

mell<strong>it</strong>o.<br />

Il rischio di sviluppare diabete<br />

mell<strong>it</strong>o è significativamente superiore<br />

in uomini adulti sedentari<br />

e la probabil<strong>it</strong>à decresce, anche<br />

in questo caso, con l’incremento<br />

della quant<strong>it</strong>à di esercizio fisico.<br />

L’Insulin-Resistance Atherosclerosis<br />

Study ha dimostrato nei diabetici<br />

non insulino-dipendenti una<br />

correlazione diretta fra energia<br />

spesa in attiv<strong>it</strong>à muscolare e migliore<br />

sensibil<strong>it</strong>à all’insulina.<br />

Sono ampiamente noti gli effetti<br />

dell’esercizio fisico anche negli<br />

ipertesi.<br />

La combinazione di dieta ed<br />

esercizio fisico regolare è in grado<br />

di produrre un’efficace riduzio-<br />

ne dei valori di Pressione Arteriosa<br />

Sistolica e Pressione Arteriosa<br />

Diastolica a riposo, nel modificare<br />

lo stress ossidativo, produzione di<br />

Ossido N<strong>it</strong>rico ed effetto pos<strong>it</strong>ivo<br />

sul profilo metabolico e di conseguenza<br />

sul rischio aterosclerotico<br />

globale.<br />

Ud<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e, donne !!!<br />

Livelli crescenti di attiv<strong>it</strong>à fisica<br />

sono in relazione ad una riduzione<br />

consensuale sia del grasso totale<br />

sia del grasso intra-addominale<br />

e, nella total<strong>it</strong>à dei soggetti obesi,<br />

correlato con l’abbattimento del<br />

rischio relativo di mortal<strong>it</strong>à.<br />

In ogni caso l’esercizio fisico,<br />

come mezzo per mantenere o migliorare<br />

lo stato di salute, deve essere<br />

considerato alla stregua di un<br />

farmaco: è necessario, infatti, conoscerne<br />

indicazioni e controindicazioni,<br />

il meccanismo d’azione,<br />

le eventuali interazioni ed effetti<br />

indesiderati, le precauzioni da osservare<br />

durante l’esecuzione; deve<br />

infine avere una “dose e frequenza<br />

soglia” per attivare i meccanismi<br />

biologici protettivi.<br />

Ahimè, Mr. Hyde, che scappa al<br />

mio controllo, ha avuto il sopravvento<br />

contravvenendo all’obiettivo<br />

precedente di non abbandonarmi<br />

a tecnicismi medici, ma i lettori<br />

che, a vario t<strong>it</strong>olo, si r<strong>it</strong>rovano<br />

nelle categorie di rischio, avranno<br />

“coscienza” del proprio stato di<br />

salute e forse cambieranno un po’<br />

il loro stile di v<strong>it</strong>a!<br />

Marinella, Via Stazione, Lungomare<br />

di Palmi, Contrada Fracà,<br />

ecc. vedono proprio dei temerari<br />

che non a caso definisco così, perché<br />

la corsa o il camminare va fatto<br />

“in piano” e su percorsi sicuri,<br />

senza la paura di auto e motocicli.<br />

Sicuri ??? Sì sicuri. Piste pedonali?<br />

Sì, Piste pedonali !!!<br />

Non è possibile individuare sulla<br />

bella Costa Viola un percorso da<br />

adibire a Pista pedonale ???<br />

Il Tracciolino ??? Il vecchio percorso<br />

della ferrovia, “Galleria”<br />

compresa ???<br />

Per i più smaliziati e allenati<br />

ci sarebbe la “Pista” del “Nuovo<br />

Campo Sportivo”, ma questa è<br />

un’altra “Storia ...infin<strong>it</strong>a”.<br />

Bene !!! Se avete ascoltato il<br />

consiglio, iniziando a camminare,<br />

“passo svelto”, 3 volte a settimana<br />

per 20 minuti per quattro settimane,<br />

lo step successivo è aggiungere<br />

1 minuto di Corsa Lenta<br />

la 1°settimana, 2 minuti di Corsa<br />

Lenta la 2°settimana, 3 minuti la<br />

3° settimana e r<strong>it</strong>ornare a 1 minuto<br />

di Corsa Lenta la 4° settimana<br />

(recupero) per ogni sessione di 20<br />

minuti.<br />

Corsa Lenta ? “Alziamo i piedi<br />

dal terreno, diamogli un r<strong>it</strong>mo e il<br />

gioco è fatto!!”<br />

Buon divertimento e buona<br />

corsa.


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

3° classificato<br />

a mio nonno<br />

Oh, mio caro nonnino<br />

avrei voluto averti ancora vicino<br />

tante cose mi avresti insegnato<br />

sulle piante e alla terra che hai tanto amato.<br />

Mi sembra di vederti nel tuo orto<br />

sempre nei tuoi lavoro assorto:<br />

ad ascoltare il canto degli uccelli<br />

mentre pianti nuovi alberelli,<br />

a pulire, potare, zappare<br />

hai sempre avuto un gran da fare.<br />

Adesso non ci sei più nonnino,<br />

ma so che da lassù mi sei vicino<br />

Giuseppe Oliverio VB<br />

26<br />

mondo scuolA<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

CONCORSO DI POESIA INTERNAZIONALE “TROPEA: ONDE MEDITERRANEE”<br />

1° classificato<br />

la shoàh<br />

Prima che la maestra me l’avesse spiegato,<br />

pensavo fosse un termine inventato.<br />

La shoàh, una parola così piccola<br />

con un significato così grande.<br />

È proprio strano il mondo<br />

che una parola di cinque lettere<br />

abbia un senso così profondo:<br />

morte, deportazione, e tortura<br />

che a noi bambini ci fanno provare molta paura.<br />

Ma basta solo un po’ di buona volontà<br />

per far capire all’uomo che è meglio la bontà,<br />

essere tolleranti ed amarci tutti quanti<br />

bianco, rosso, cristiano, ebreo, musulmano<br />

facciamo un mondo migliore e<br />

stringiamoci la mano.<br />

Rosario Sgrò VB<br />

Amici<br />

Il mio migliore amico<br />

Si chiama Zaccaria<br />

E siamo come due<br />

Raggi di sole.<br />

Niente può rompere<br />

La nostra amicizia<br />

Perché siamo<br />

Come due stelline<br />

Vicine vicine<br />

Che appaiono ogni notte<br />

Assieme alla luna.<br />

A fargli compagnia<br />

E a volte<br />

Voliamo insieme a lei.<br />

Sono fortunato<br />

Ad avere un amico così.<br />

Lui è la mia gioia<br />

E la mia fonte d’ amicizia.<br />

Che mi ha risollevato<br />

Quando ero triste<br />

E piangevo<br />

Mi aiutava il cuore.<br />

E con la gioia<br />

E con lui mi sento<br />

Tra le stelle.<br />

Con lui mi sento<br />

Più coraggioso<br />

E più felice.<br />

È lui che mi ha dato<br />

Queste cose.<br />

FA C U N D O C A R D O S O G O N Z A L E S<br />

Classe V B – De Zerbi - Palmi<br />

ro s a r i o s g r ò e giuseppe oLiverio, p o e t i in erba deLLa s c u o L a s. f r a n c e s c o d i<br />

pa L m i vinc<strong>it</strong>ori d e L p r e m i o t r o p e a n o<br />

di Teresa Augimeri<br />

Rosario Sgrò e Giuseppe Oliverio, alunni della<br />

scuola Primaria San Francesco, hanno partecipato<br />

con grande entusiasmo al concorso di poesia<br />

internazionale “Tropea: Onde Med<strong>it</strong>erranee” settima edizione 2010. Rosario Sgrò<br />

è risultato vinc<strong>it</strong>ore del primo posto con una poesia int<strong>it</strong>olata “Shoàh” e Giuseppe<br />

Oliverio è giunto al terzo posto con il testo “A mio nonno”. Una serata ricca di emozioni,<br />

i due poeti in erba si sono sent<strong>it</strong>i protagonisti e hanno segu<strong>it</strong>o con attenzione le<br />

motivazioni lette da una giuria di qual<strong>it</strong>à. Il primo ha voluto trattare la Shoàh, “...una<br />

parola così piccola ma con un significato<br />

così grande”, mentre l’altro<br />

ha dedicato i suoi versi al caro<br />

nonno scomparso quest’anno. E’<br />

importante avvicinare i bambini al<br />

linguaggio poetico perchè la poesia<br />

è la comunicazione con la quale<br />

si manifestano agli altri momenti<br />

di v<strong>it</strong>a vissuta, emozioni provate.<br />

Attraverso il linguaggio poetico<br />

si impara a conoscersi meglio e si<br />

costruisce la propria ident<strong>it</strong>à. Sarà<br />

il comp<strong>it</strong>o di noi insegnanti stimolare<br />

in loro la creativ<strong>it</strong>à aiutandoli<br />

ad ascoltare le loro emozioni.<br />

IL PROGETTO DELLA LEGA NORD<br />

moLto presto i docenti meridionaLi sar anno “c acciati” daLLe scuoLe deL nord<br />

di Maria<br />

Insegnante a Cernusco sul Naviglio<br />

Il Consiglio di Stato ha rimesso<br />

recentemente alla Corte Cost<strong>it</strong>uzionale<br />

la legge varata dalla<br />

provincia di Trento, che avrebbe<br />

introdotto il reclutamento<br />

su base regionale dei docenti di<br />

ogni ordine e grado di scuola!<br />

Le ragioni del rigetto sono evidenti:<br />

la normativa tende a discriminare<br />

i docenti e ad essere<br />

in contrasto con numerosi articoli<br />

della Cost<strong>it</strong>uzione Italiana!<br />

Non va dimenticato che anche il<br />

Ministro Gelmini, insieme al Governatore<br />

della Regione Lombardia,<br />

inseguendo un vecchio disegno di<br />

Bossi, ha addir<strong>it</strong>tura avanzato un<br />

progetto ancora più ampio, in tal<br />

senso, che ha per obiettivo finale<br />

quello di varare una vera “riforma”<br />

del reclutamento dei docenti, che<br />

ne riveda le modal<strong>it</strong>à e la carriera!<br />

Se, da una parte, bisogna obiet-<br />

tivamente riconoscere che il<br />

Ministro - ma non è la prima ad<br />

averci pensato – ha posto l’accento<br />

giustamente sulla mer<strong>it</strong>ocrazia,<br />

piuttosto che sui punteggi<br />

e sull’anzian<strong>it</strong>à, tuttavia<br />

anche Ella ci torna a cantare il<br />

r<strong>it</strong>ornello stonato e “leghista”<br />

che ripete in modo anticost<strong>it</strong>uzionale,<br />

discriminatorio e quant’<br />

altro che i docenti delle scuola<br />

del Nord “Loro” li vogliono nati,<br />

cresciuti e pasciuti nel Nord!<br />

Noi del Sud, che molti insegnanti<br />

abbiamo dato a queste regioni,<br />

con ottimi es<strong>it</strong>i e proficui scambi<br />

culturali (senza parlare di quante<br />

posizioni di rilievo occupano<br />

i meridionali al Nord), non possiamo<br />

che auspicare che il Consiglio<br />

di Stato prosegua nel lavoro<br />

intrapreso di tutelare l’un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia, la Cost<strong>it</strong>uzione, il dir<strong>it</strong>to<br />

al lavoro, l’abolizione di ogni discriminazione,<br />

la dign<strong>it</strong>à di ogni<br />

c<strong>it</strong>tadino!<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

L: “Facebook, beh che dire..? Fantastico! Rimani in contatto con chi<br />

vuoi, riesci a rintracciare persone lontane o che non ricordavi nemmeno<br />

esistessero, puoi condividere le foto dei momenti più belli trascorsi<br />

con gli amici, chattare, leggere le barzellette e l’oroscopo, eppure (...)<br />

Sì ma ragazzi, Facebook fa veramente schifo: è una droga, non puoi farne<br />

a meno! Io per esempio, quando sono a casa, che stia leggendo o che<br />

semplicemente stia ascoltando la musica, lascio sempre la pagina<br />

aperta sulla Home! E poi è deleterio, cioè davvero... Si sta sempre lì,<br />

a farsi i fatti di questo e di quello, a guardare le foto e a sparlare alle<br />

spalle di tutti. Tipo con i miei amici ci r<strong>it</strong>roviamo a guardare il profilo<br />

dei compagni delle elementari e ci facciamo delle grandi ghignate”<br />

M: “Sì, sarà anche deleterio e farà anche schifo, ma tu facebook ce<br />

l’hai?”<br />

L: “Eh, sì...” E tutte le discussioni finiscono così.<br />

Moltissimi di noi sono iscr<strong>it</strong>ti a questo odiosissimo social network<br />

che non piace assolutamente a nessuno ma che conta circa<br />

400.000.000 di utenti e di cui si sente parlare almeno tre volte al<br />

giorno tra telegiornali e conversazioni tra amici , ma che, a detta<br />

di tutti, fa veramente pena. Ve lo siete mai chiesto “perchè”? “Io<br />

non mi iscrivo perchè non ho assolutamente voglia di stare dietro a<br />

tremila persone che mi contattano tutte in una volta, nè di dare conto<br />

dei fatti miei alla gente. Su FB tutti si fanno i fatti di tutti, i miei preferisco<br />

farmeli da solo in privato”.<br />

In sostanza, la gente non sopporta di veder invasa la propria privacy,<br />

sebbene invadere quella altrui risulti, con questo mezzo, rapido e divertente.<br />

Ma cari lettori, cari chattomani e frequentatori saltuari della<br />

rete, non avete cap<strong>it</strong>o che questo brutto mostro di un social network<br />

impiccione non è nient’altro che frutto della vostra mente e delle<br />

vostre mani? Facebook è una grande vetrina, in cui la gente si espone<br />

rendendo CONSAPEVOLMENTE pubblico ciò che preferisce. Che si<br />

tratti di fotografie, link in condivisione, video musicali, testi, frasi,<br />

pensieri, tutto ciò che cliccate sul vostro mon<strong>it</strong>or nel giro di una frazione<br />

di secondo sarà alla portata di tutti, impresso per l’etern<strong>it</strong>à (attenzione,<br />

attenzione) nell’immensa memoria del server del s<strong>it</strong>o. E alla<br />

luce di queste dichiarazioni terrorizzanti, perchè la gente continua ad<br />

usarlo e ad abusarne? La realtà è che la gente vede in Facebook un<br />

vero e proprio modo per esporsi e porsi al mondo disegnando di<br />

sana pianta il proprio profilo virtuale. Si parte dall’accurata scelta<br />

dell’immagine personale, passando dalla descrizione dettagliata<br />

nelle Informazioni del profilo, fino a crearsi un vero e proprio<br />

“carattere” nel modo di rispondere alla gente, nelle frasi<br />

27 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

lA PArolA Ai GiovAni<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

FACEBOOK ? FA SCHIFO, MA TUTTI CE L’HANNO<br />

Facebook ? Fa schiFo, ma tutti ce l’hanno<br />

di Linda Guerrisi<br />

da scrivere nel profilo (che possono essere dalle più poetiche con retrogusto<br />

bohemien, ai bestemmioni più aggressivi che fanno di te un<br />

duro), nei link che si condividono.. Social network per diffondere? Social<br />

network per diffondersi, credo sia più appropriato. Quante cose<br />

si vengono a scoprire solo con un pomeriggio trascorso davanti al pc!<br />

Grazie (o a causa?) di questo mezzo infernale, si può venire a sapere di<br />

antipatie e di amori mai dichiarati, di offese involontariamente infl<strong>it</strong>te<br />

che causano sofferenze, di insulti scr<strong>it</strong>ti tra le righe. Per non parlare<br />

poi della possibil<strong>it</strong>à di conoscere tutti i “Lati B” delle persone! Ad<br />

esempio le brave ragazze o le bimbette appena adolescenti, di quelle<br />

da grandi firme e di buona famiglia, quelle che studiano in atenei prestigiosi<br />

e sono impegnate nel sociale, quelle ragazze da cui dovresti<br />

imparare, insomma. Nei loro album fotografici però ci sono solo foto in<br />

cui si ubriacano come pazze e sguaiatamente si spogliano, ridacchiando<br />

tra loro con sguardo complice e seducente. I giovani non hanno più<br />

il coraggio di fare le cose alla luce del giorno, ma grazie a Facebook<br />

chiunque può farsi forte dietro uno schermo, darsi un tono per farsi<br />

notare, nel bene o nel male, purchè si faccia vedere. Rimane solo da<br />

pensare che tutto ciò deriva da insicurezza, timidezza o un timore di<br />

fondo che generano un muro di ipocrisia quotidiana, un muro che si<br />

può scavalcare tram<strong>it</strong>e la v<strong>it</strong>a parallela sul web. FACEBOOK, dunque,<br />

è un modo rapido per poter dire “Ci sono anche io nel mondo” e far<br />

sì che tutti lo sentano, in un modo o nell’altro... Senza contare che è<br />

gratis!<br />

“CRITICHE & NUOVE CONCRETE PROPOSTE<br />

PER LA NOSTRA AMATA PALMI”<br />

di Silvia Lamalfa e Giovanni Sidari<br />

Voglio brevemente raccontarvi l’inizio di una nuova avventura che<br />

stiamo intraprendendo insieme ad un gruppo di giovani della nostra<br />

amata c<strong>it</strong>tà. È da molti anni, ormai, che assistiamo ab<strong>it</strong>ualmente<br />

all’allontanamento di molti conc<strong>it</strong>tadini, specialmente dei più giovani<br />

che, al termine della formazione scolastica secondaria, emigrano verso<br />

altri luoghi d’Italia per proseguire gli studi univers<strong>it</strong>ari o per trovare<br />

un lavoro e metter su famiglia. Alcuni di noi, però, anche se studenti<br />

fuori sede, hanno deciso di rimanere in Calabria perché r<strong>it</strong>engono che il<br />

futuro della propria terra appartenga ai giovani che devono imparare a<br />

non essere semplici “spettatori”, o lamentarsi di ciò che non funziona,<br />

ma essere parte attiva e rimboccarsii le maniche per cercare di cambiare<br />

qualcosa ed ev<strong>it</strong>are, così, che la nostra c<strong>it</strong>tà continui a perdere i<br />

propri figli, a segu<strong>it</strong>o del mancato sviluppo socio-economico e culturale.<br />

E’ nata, così, qualche mese fa, l’idea di realizzare un movimento di<br />

giovani palmesi diretto a stabilire una connessione fra i c<strong>it</strong>tadini e il<br />

Comune, per fare in modo che quest’ultimo possa essere più attento<br />

e partecipe alla v<strong>it</strong>a, alle esigenze e alle problematiche degli ab<strong>it</strong>anti.<br />

Quindi, attraverso l’utilizzo della rete Internet abbiamo creato una<br />

comun<strong>it</strong>à virtuale mediante il social network Facebook. In poco tempo<br />

il gruppo dal t<strong>it</strong>olo “Cr<strong>it</strong>iche & Nuove Concrete Proposte per la nostra<br />

amata Palmi” ha ottenuto circa seicento iscr<strong>it</strong>ti, i quali hanno attivamente<br />

partecipato con discussioni, cr<strong>it</strong>iche e con documenti e immagini<br />

sul deterioramento della nostra c<strong>it</strong>tà e sulle necess<strong>it</strong>à dei c<strong>it</strong>tadini.<br />

Dal materiale raccolto è emerso, purtroppo che il grado di incuria e<br />

abbandono in cui versa il Paese è devastante e vergognoso, questo a<br />

causa del cattivo operato delle amministrazioni comunali che si sono<br />

succedute negli anni e delle cattive ab<strong>it</strong>udini dei c<strong>it</strong>tadini. Inoltre, di<br />

recente, è stato pubblicato un sondaggio volto a conoscere le prior<strong>it</strong>à di<br />

interventi secondo l’opinione dei partecipanti: l’esigenza fondamentale<br />

è la costruzione di adeguate strutture san<strong>it</strong>arie; seguono i problemi di<br />

viabil<strong>it</strong>à, di pulizia e decoro, la carenza di strutture destinate ai giovani,<br />

e l’abbandono del monte S.Elia, della Marinella e della Tonnara.<br />

L’obiettivo che adesso stiamo cercando di raggiungere è quello di formalizzare<br />

il movimento nato attraverso la rete, realizzando degli incontri<br />

con i giovani interessati per progettare delle soluzioni e delle alternative<br />

alle problematiche più urgenti da risolvere, cercando di essere interlocutori,<br />

coinvolgendo il Comune e soprattutto gli ab<strong>it</strong>anti per condurli ad<br />

una maggiore sensibilizzazione verso i bisogni e le difficoltà del paese.<br />

Una precisazione è dovuta: il movimento è nato con la mera intenzione<br />

di fare attivismo costruttivo e di essere un filo di collegamento fra c<strong>it</strong>tadini<br />

e comune, non un ostacolo che si frappone e che cerca di impedire<br />

il corretto svolgimento delle sue funzioni. Di conseguenza, il movimento<br />

non è retto da ide- ologie pol<strong>it</strong>iche di<br />

alcun genere, ma l’idea di base è la<br />

stessa dell’obiet- tivo che esso intende<br />

perseguire, ossia lo sviluppo<br />

sociale e turisti- co della c<strong>it</strong>tadina<br />

nella quale noi e le future generazioni<br />

riponiamo le nostre speranze.<br />

“Se una persona sogna da sola, è<br />

solo un sogno. Se molte persone<br />

sognano insieme, è l’inizio di una<br />

nuova realtà.” (M. De Cervantes)


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

GIUDIZIO DEL CONCERTO: CINQUE STELLE SONO POCHE!!!<br />

di Cristoforo Bovi<br />

akura no Nikki” è un viaggio interiore che Francesca Fa-<br />

“Sriello, la cantautrice partenopea, compie nella sua anima<br />

ripercorrendo i sentieri della natura umana come amore, tristezza,<br />

dolore, gioia, rimorso, fede ed effimero. Canzoni nate da<br />

stralai di pensieri annotati su di un taccuino, che prendono forma<br />

e v<strong>it</strong>a attraverso la voce della loro creatrice in un genere musicale<br />

che spazia dalla musica rock al br<strong>it</strong>-pop con sfumature grunge<br />

fino a raggiungere luoghi intimi della ballata rock-country. Il diario<br />

del fior ciliegio, secondo la tradizione giapponese di epoca<br />

Heian dei “Nikki” (diari), racconta rievocando, una storia di v<strong>it</strong>a<br />

nella sua forma terrena ma allo stesso tempo come sua astrazione:<br />

un punto di vista esterno ed interno, attraverso il simbolo del<br />

fior di ciliegio che nell’estetica giapponese, rappresenta la v<strong>it</strong>a<br />

in ogni sua manifestazione e contraddizione. In Sakura no Nikki<br />

l’autrice descrive un orizzonte segreto, dove la musica comincia<br />

a suonare (stand), un luogo dove l’attimo viene rievocato per<br />

vivere per sempre in una nota che si perde nel vento. Lo spettacolo<br />

si svolge per una durata di 1 ora e 30 minuti, e consta di<br />

deep frames di parola presentati come prefazione ai brani ined<strong>it</strong>i<br />

tratti da “Sakura no Nikki, album concept, e di nuovi brani, in<br />

inglese e <strong>it</strong>aliano, del nuovo disco in fase di produzione.<br />

www.myspace.com/francescafariello<br />

FraNcesca FariellO<br />

sakura No Nikki<br />

Francesca Fariello – voce e ch<strong>it</strong>arra elettrica<br />

giuseppe spinelli – ch<strong>it</strong>arra<br />

dario spinelli – basso<br />

paolo Forlini - batteria<br />

28<br />

il GirAdischi - p u n t o d i a s c o lt o<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Con Francesca Lago si viaggia in una terra di voce e acustic<strong>it</strong>à. La sua voce è immediatamente sincera,<br />

i suoi pezzi giocano irriverenti con le forme tradizionali, le sue linee melodiche emanano il<br />

fascino della libertà. C’è in lei un’essenzial<strong>it</strong>à che rifugge la ridondanza.<br />

GRAZIE FRANCESCA!<br />

Francesca lago - 6 Febbraio 2010 – “metro club” lugano<br />

Tutto ciò rimarrà impresso per sempre nella mia memoria.<br />

Part<strong>it</strong>o da Palmi alla volta di Lugano per ascoltare una delle mie artiste prefer<strong>it</strong>e. Mi ricordo di essere giunto<br />

nel capoluogo svizzero dopo un lungo viaggio in treno; nonostante ciò, il mio corpo non dava - al mio arrivo<br />

- segni di stanchezza; ero troppo ecc<strong>it</strong>ato dall’idea di vedere per la prima volta dal vivo l’artista milanese.<br />

Aspettavo quel momento dal 1997, da quando Francesca lago aveva pubblicato il suo primo lavoro denominato<br />

“mosca Bianca”. Quando ho ascoltato per la prima volta the unicorn (il mini album usc<strong>it</strong>o nel 2009 e<br />

recens<strong>it</strong>o da me nel numero di gennaio), sono rimasto folgorato dalla sua bellezza. Oggi posso dire che ogni<br />

volta che ascolto questo cd provo sempre delle emozioni diverse.<br />

Francesca, accompagnata dal grande violoncellista Zeno gabaglio, suona – interamente - il mini album, alcuni<br />

brani risalenti al periodo di Mosca Bianca in versione originale (i testi dell’album MB furono scr<strong>it</strong>ti originariamente<br />

in inglese, solo in un secondo momento furono tradotti e pubblicati in lingua <strong>it</strong>aliana), qualche pezzo<br />

ined<strong>it</strong>o e due cover: una di Elliott Murphy e l’altra dei Nirvana (Something On the Way). In questo concerto<br />

Francesca riesce ad offrire un’interpretazione vocale che non ha eguali. La Lago dimostra di essere in forma,<br />

perché arriva a cantare con grazia e sensibil<strong>it</strong>à, mostrando una versatil<strong>it</strong>à vocale unica. La sua performance<br />

è stata molto elegante e raffinata, imprezios<strong>it</strong>a dal grande “contributo alla causa” offerto da Zeno Gabaglio.<br />

Costui si dimostra un vero maestro dello strumento. In alcuni brani il musicista tende a suonare il violoncello<br />

con l’arco, mentre in altri pizzica le corde. Le sue tracce melodiche non si lim<strong>it</strong>ano all’accompagnamento, ma<br />

offrono ai pezzi una maggiore ricerca compos<strong>it</strong>iva che aggiunge un reale valore alle interpretazioni – equilibrate<br />

- di Francesca. Il concerto si conclude con un bis, “Black Thoughts”, chiesto a gran voce dai presenti,<br />

e accompagnato da un lungo applauso che si è alzato dalla platea. In defin<strong>it</strong>iva, questo concerto conferma<br />

il grande talento - vocale e compos<strong>it</strong>ivo - di Francesca. Grazie Francesca per tutte le emozioni (impossibile<br />

da descrivere in questa sede) che mi hai donato e che continui a donarmi. “Mi raccomando! Se un giorno<br />

qualcuno di voi dovesse avere l’opportun<strong>it</strong>à di vederla dal vivo, non mancate!!!”.<br />

di Roberto “Axl” Teti<br />

di Giuseppe “Enyal” Fiorino<br />

margarIDa gUErrEIro Project<br />

www.myspace.com/margaridaguerreiro<br />

www.myspace.com/lunapienaproject<br />

Luna piena è un viaggio musicale tra il med<strong>it</strong>erraneo e l’Oceano,<br />

proposto da un trio di musicisti ined<strong>it</strong>o e originale.<br />

Il trio è formato da:<br />

massimo cusato, percussionista e musicista locrese, fondatore e<br />

componente dei Quartaumentata, che ha suonato con alcuni dei più<br />

grandi artisti <strong>it</strong>aliani, tra cui Massimo Ranieri, Eugenio Bennato, Niccolò<br />

Fabi, Simone Cristicchi, e da 10 anni è il direttore artistico del<br />

Festival di Musica Etnica “Ai confini del Sud”.<br />

margarida guerreiro, cantante portoghese di Fado (musica popolare<br />

che nasce dal sentimento di nostalgia e di amore della gente di<br />

mare per la propria terra), che attualmente si esibisce come Margarida<br />

Guerriero Project e collabora con “7 Sois OrKestra”.<br />

peppe platani, ch<strong>it</strong>arrista, che ha suonato, tra gli altri, con Giorgio<br />

Gaslini e Franco Battiato, e che, insieme a Massimo Cusato, è fondatore<br />

e componente dei Quartaumentata.<br />

Da questo incontro nasce un progetto musicale nel quale l’essenzial<strong>it</strong>à<br />

del suono naturale, spogliato da ogni costruzione ed artificio, diventa<br />

assoluto protagonista della scena. Una scelta artistica ambiziosa,<br />

dettata dal desiderio di misurarsi, senza filtri, con l’essenza più profonda<br />

di alcune tra le più belle canzoni del repertorio portoghese,<br />

<strong>it</strong>aliano – senza dimenticare quello della Calabria, con due brani dei<br />

Quartaumentata – sud americano, passando per Capo Verde. Un percorso<br />

intimista che il trio luna piena ha costru<strong>it</strong>o sul terreno comune<br />

di un’ident<strong>it</strong>à musicale e culturale maturata tutta a Sud, escludendo<br />

volutamente brani in lingua inglese, non per pregiudizio, ma per ‘preservare’<br />

quell’ident<strong>it</strong>à comune a tutti i Sud del mondo nella quale i<br />

tre musicisti hanno trasfer<strong>it</strong>o esperienze artistiche cresciute e maturate<br />

in contesti musicali diversi.<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Programma:<br />

margarIDa gUErrEIro Project:<br />

Sabato 26 giugno 2010 ore 22.00 – Villa Comunale Palmi<br />

FraNCESCa Lago on Tour w<strong>it</strong>h Zeno gabaglio:<br />

Sabato 24 Luglio 2010 ore 22.30 – Villa Comunale Palmi<br />

FraNCESCa FarIELLo – Sakura no Nikki live show:<br />

Sabato 21 agosto 2010 ore 22.30 – Villa Comunale Palmi<br />

29 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

il GirAdischi - p u n t o d i a s c o lt o<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

IL GIRADISCHI<br />

MUSIC IN THE secret garden<br />

“Il Giradischi – MUSIC IN THE secret garden” è strettamente collegato alla rubrica “Il Giradischi - Puntodiascolto” e nasce con le<br />

stesse final<strong>it</strong>à, appunto la condivisione con i nostri lettori della “nostra conoscenza musicale”; prende forma e si concretizza grazie<br />

all’apporto di idee dei suoi preziosi collaboratori, frutto di competenza e passione. Tale scambio d’informazioni ha come obiettivo<br />

finale quello di promuovere tutta la musica, cercando di porre l’attenzione verso quelle espressioni musicali “poco attenzionate”<br />

dai maggiori mezzi di comunicazione, esplorando la musica nella sua total<strong>it</strong>à. Tale “mission” ha generato la progettazione e l’organizzazione<br />

di “MUSIC IN THE secret garden”.<br />

“La v<strong>it</strong>a senza musica sarebbe un errore” scriveva Friedrich Nietzsche nella sua opera “Il crepuscolo degli idoli” e Shakespeare<br />

ribadiva che non ci si può fidare di un “uomo nel cui cuore la musica è senza eco”. Presso la civiltà greca la parola “musica”, traeva<br />

il suo significato da “musa”, che definiva tutto ciò che era bello e perfetto; lo stesso Platone la considerava un arricchimento indispensabile<br />

dell’animo. Da forma d’arte a espressione di una comun<strong>it</strong>à o di un periodo storico, da strumento medico - per aiutare<br />

chi soffre - a mezzo per avvicinare di nuovo l’uomo alla natura, la musica ha molto più da raccontare di quello che crediamo. Nello<br />

specifico, crediamo che la musica sia una strada da percorrere come alternativa a tutti quei percorsi negativi che sono promossi<br />

dalla società odierna. Musica come mezzo di espressione e come conseguenza dell’aggregazione, fondamentale per il processo<br />

di cresc<strong>it</strong>a sociale e culturale di ognuno di noi.<br />

Il progetto prevede una serie di attiv<strong>it</strong>à legate all’arte in generale, con un occhio di riguardo alla “Musica”, intesa nella sua forma<br />

più completa, partendo dalla didattica e concludendosi con veri e propri concerti, che intendiamo realizzare a Palmi, per Palmi<br />

e per i tanti appassionati che spesso sono costretti a “migrare” verso mete lontane pur di appagare la loro irrefrenabile sete di<br />

cultura. Progetto ambizioso, certo, che contiamo di portare a termine, pur consapevoli delle tante difficoltà, organizzative, logistiche<br />

ed economiche, che dovremo affrontare; ricordando che viviamo, purtroppo, in un paese estremamente carente di strutture<br />

idonee a “fare musica”, eccezion fatta per l’estate che, grazie al clima particolarmente favorevole, offre piazze e luoghi di pregio<br />

dove poter godere di concerti “sotto le stelle”. Francesco Braganò<br />

INSIDE THE MUSIC, CIò CHE DOVRESTE ASCOLTARE...<br />

1) Jose James – “Blackmagic” (Indie Europe/Zoom - 2010)<br />

2)<br />

3)<br />

4)<br />

Andrea Chimenti – “Tempesta di Fiori” (Soffici Dischi/Santeria/Audioglobe – 2010)<br />

Oumou Sangare – “Seya” (World Circu<strong>it</strong> – 2009)<br />

Nick Drake – “Pink Moon” (Island – 1972)<br />

Foto di Eugenio Crea<br />

Play “original” music,<br />

<strong>it</strong> is better. (campagna<br />

contro la musica<br />

scaricata illegalmente<br />

promossa da coloro<br />

che acquistano materiale<br />

originale).


Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

Magistrati Imp. Comune<br />

Avvocati Person Scol.<br />

1-0<br />

Tedesco Ursino<br />

Loiacono Saffioti G.<br />

Runci Ventrice<br />

Palmisano Maisano<br />

Santoro Gullo<br />

Saffioti P. Mambrino<br />

Napoli Filippone<br />

Cardone Cadile<br />

Parisi (Parrello)<br />

(Melissari) Fotia<br />

Grillea Mercuri<br />

(Novella) Gerocarni)<br />

Aquino De Francia<br />

All. Perna ll. Foria R.<br />

Marcatori: 85’ st Novella<br />

Arb<strong>it</strong>ro : Pino Vincenzi<br />

di Rocco Cadile<br />

C<br />

’era il pubblico delle grandi<br />

occasioni allo stadio “G. Lo<br />

Presti” di Palmi, sabato 17 Aprile,<br />

dove si è svolta la 4^ Edizione<br />

della part<strong>it</strong>a del cuore ”il tuo gesto<br />

per un sogno”, tra Magistrati<br />

- Avvocati e Impiegati comunali<br />

- Personale Scolastico, che aveva<br />

come obiettivo quello di sostenere<br />

un’importante iniziativa promossa<br />

dall’Associazione “Prometeus” di<br />

Palmi. La manifestazione, finalizzata<br />

alla raccolta di fondi da destinare<br />

alla realizzazione de “la<br />

FONte di saN rOccO”, ha riscosso<br />

un grande successo, e le oltre<br />

duemila presenze hanno consent<strong>it</strong>o<br />

un incasso di circa 2500 euro<br />

(l’offerta era di un euro) che si<br />

aggiungeranno ai 35000 euro già<br />

raccolti, grazie al sostegno dei c<strong>it</strong>tadini<br />

palmesi, devoti al venerato<br />

Santo. Qualcuno ha detto che, il<br />

“Lo Presti” così grem<strong>it</strong>o, composto<br />

dai ragazzi di tutte le scuole<br />

di Palmi, di ogni ordine e grado,<br />

ad eccezione dell’ Ist<strong>it</strong>uto Tecnico<br />

Commerciale, i quali hanno partecipato<br />

con grande entusiasmo<br />

all’evento, non si vedeva dai tempi<br />

in cui la Palmese giocò contro<br />

il Messina. Erano palpabili l’atmosfera<br />

di festa e l’entusiasmo, che<br />

hanno acceso il sorriso nei bambini<br />

dei due Circoli Didattici De<br />

Zerbi e S. Francesco, che tifando<br />

con fervore, hanno regalato grandi<br />

emozioni; ma anche dei ragazzi<br />

delle scuole superiori, e in modo<br />

particolare del Liceo Classico, accompagnati<br />

dalla dinamica Prof.<br />

30<br />

intorno Allo sPort<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

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31 Anno 1 Nr. 5 Maggio 2010<br />

intorno Allo sPort<br />

Palmi&<strong>Dintorni</strong><br />

MadreTerra<br />

PARTITA DEL CUORE “IL TUO GESTO PER UN SOGNO”<br />

eccezionaLe risposta da parte dei ragazzi deLLe scuoLe di paLmi, cHe Hanno fatto da contorno ad una part<strong>it</strong>a di caLcio dove L’amicizia e La soLidarieta’ si sono<br />

un<strong>it</strong>e per La raccoLta fondi destinata aLLa “fonte di s. rocco”<br />

Maria Bonfiglio e dello Scientifico<br />

N.Pizi, presenti numerosi, che<br />

hanno applaud<strong>it</strong>o la loro Preside<br />

Prof. Maria Corica nel momento<br />

in cui ha preso la parola e dato il<br />

calcio d’inizio. “Ringrazio gli organizzatori<br />

di aver dato l’opportun<strong>it</strong>à<br />

a tutti i presenti, di vivere<br />

un momento di grande significato<br />

culturale e religioso che contribuisce<br />

alla cresc<strong>it</strong>a del terr<strong>it</strong>orio”. Gli<br />

applausi si sono ripetuti quando,<br />

la poliedrica Anastasia Romeo che<br />

frequenta il quinto<br />

Scientifico,<br />

parlando a nome<br />

dei ragazzi, ha<br />

espresso grat<strong>it</strong>udine<br />

a tutti coloro<br />

che, a vario t<strong>it</strong>olo,<br />

hanno contribu<strong>it</strong>o<br />

alla riusc<strong>it</strong>a<br />

dell’iniziativa,<br />

sottolineando<br />

anche il grande<br />

impatto emotivo<br />

che una tale<br />

manifestazione<br />

può susc<strong>it</strong>are. Un<br />

altro momento<br />

rappresentativo<br />

è stato quando, il<br />

Presidente dell’Ordine degli Avvocati,<br />

Avv. Francesco Napoli, ha<br />

consegnato alla Dott. sse Maria<br />

Rosa Garipoli e Mirella Foti e al<br />

Presidente dell’Associazione “Prometeus”,<br />

Dott. Saverio Pet<strong>it</strong>to, il<br />

contributo raccolto prima dell’incontro,<br />

dimostrando disponibil<strong>it</strong>à<br />

e spir<strong>it</strong>o di collaborazione. Anche<br />

l’Avv. Silvio Runci ha voluto evidenziare<br />

la valid<strong>it</strong>à dell’iniziativa<br />

rievocando il pensiero del Prof.<br />

Domenico Ferraro: ”Dire di San Rocco<br />

a Palmi è come parlare dell’aria,<br />

della luce, dell’acqua; egli è il Santo<br />

di tutti, è il compatrono della c<strong>it</strong>tà,<br />

è l’avvocato nei bisogni. Non c’è famiglia<br />

in cui la sua immagine non sia<br />

venerata in patria e fuori. La statua<br />

che si realizzerà, darà lustro e vigore<br />

alla piazza e alla c<strong>it</strong>tà”. La manifestazione<br />

ha raggiunto il suo culmine<br />

quando, la straordinaria voce di Stefania<br />

Lombardo ha intonato l’Inno di<br />

Mameli; è stato un momento di assoluto<br />

silenzio sfociato<br />

alla fine in una grande<br />

ovazione. Per la cronaca:<br />

il match diretto<br />

con padronanza e inflessibil<strong>it</strong>à<br />

dall’amico<br />

Pino Vincenzi, è stato<br />

molto equilibrato.<br />

Dopo una prima fase<br />

di studio da parte di<br />

entrambe le squadre,<br />

sono stati i giureconsulti<br />

a pigiare sull’acceleratoremettendosi<br />

in evidenza con un<br />

tiro da fuori, calciato<br />

dall’onnipresente<br />

Cardone, neutralizzato,<br />

poi, con una<br />

plastica parata dal portiere Ursino.<br />

Gli avversari, non da meno, hanno<br />

incominciato a imbastire manovre a<br />

centrocampo sugger<strong>it</strong>e dalla genial<strong>it</strong>à<br />

di Mercuri, per lanciare lo scatenato<br />

Fotia e il funanbolo De Francia, controllati<br />

bene dalla difesa avversaria,<br />

dove si sono evidenziati Runci, Santoro,<br />

Loiacono e il cap<strong>it</strong>ano Pasquale<br />

Saffioti. Il gioco, nel primo tempo è<br />

stato un continuo cambiamento di<br />

fronti; in uno di questi, l’estremo di-<br />

IL PICCOLO, SIMPATICISSIMO, GABRIELE RUNCI<br />

fensore Tedesco, ha parato da par<br />

suo, un bolide calciato da Mercuri.<br />

Più incisiva è apparsa la squadra di<br />

mister Perna che aveva in avanti il<br />

giovane Aquino, un attaccante bravo<br />

e veloce, annullato a turno da Gullo,<br />

Gianni Saffioti e Mambrino, che hanno<br />

fatto vedere, nonostante gli anni,<br />

di che “pasta” sono fatti. Nel secondo<br />

tempo, iniziato a r<strong>it</strong>mi più blandi,<br />

mister Raffaele Fotia, non ha cambiato<br />

assetto tattico, ma ha chiesto<br />

a Filippone e Maisano di giocare più<br />

vicini al claudicante cap<strong>it</strong>an Cadile,<br />

per filtrare le sort<strong>it</strong>e del regista Grillea,<br />

Parisi, Napoli e del mediano di<br />

spinta Palmisano, per partire, poi,<br />

dalla fascia sinistra, con rapidi contropiedi,<br />

effettuati dal tenace e fisico<br />

Ventrice ( una particolare segnalazione<br />

per la pos<strong>it</strong>iva prestazione)<br />

e da Antonello Fotia. All’inizio del<br />

secondo tempo, quando il risultato<br />

era ancora in par<strong>it</strong>à, la squadra di<br />

Fotia ha perso, per infortunio, due<br />

pedine importanti: Cadile e Mercuri;<br />

sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e egregiamente da Parrello e<br />

Gerocarni. Mentre nelle fila dei Magistrati<br />

–Avvocati, due “forze fresche”<br />

come Novella e Melissari, sono stati<br />

decisivi ai fini del risultato. E’ stato,<br />

infatti, Novella all’ 85’ a portare in<br />

vantaggio la sua squadra, segnando<br />

un gol di pregevole fattura, dopo una<br />

distrazione della difesa avversaria.<br />

Alla fine, il risultato è rimasto inchiodato<br />

sull’1-0, in favore della squadra<br />

del Presidente, Avv. Francesco Napoli;<br />

ma il gol più bello, senza dubbio,<br />

è stato messo a segno dai ragazzi,<br />

intervenuti numerosi, i quali non si<br />

sono sottratti al dovere morale della<br />

solidarietà, dando così prova di grande<br />

matur<strong>it</strong>à e senso civico.

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