Angelo di Verola - Parrocchia di Verolanuova

arte & cultura
La poesia
di Rosetta
Novembre, mese che ci riporta, in particolare, alla devozione per i nostri cari
scomparsi. Spesso, il mattino, ci accorgiamo di averli incontrati in sogno,
durante la notte. Nulla di tragico in noi rimane, nulla di sconvolgente: solo
la dolcezza di qualche attimo vissuto nel soffio di una vita che ancora ci unisce
indissolubilmente. E questa dolcezza non scompare, anzi, permane in noi come
una carezza, a rinsaldare un legame non certamente sciolto dai limiti del tempo e
dello spazio. (Rosetta)
Uno stupendo brano di Rosetta che è un forte segno di Fede e di Speranza:
Sull’ultimo gradino della scala
che salirà sino a Te
mi fermerò
senza nulla più osare,
Signore.
E la Tua mano
non giungerà fino a me,
ma farà un cenno
per dirmi “Siediti e riposa”.
Allora sarà dolcezza dentro me;
colorerò i miei occhi
della Tua luce.
Indegnamente sosterrò
frammenti di sguardi
e lampi d’amorevoli sorrisi.
Sull’ultimo gradino
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L’Angelo di Verola
Allora la gioia che
invocavo, smarrita,
si scioglierà in onde
di luce chiara, in
cerchi d’amore universale,
in fenditure aperte su prati
senza tempo.
Allora noi uomini soli,
dal primo all’ultimo gradino
della scala, uniti e resi
immortali, ci daremo
la mano su sentieri pacati.
E vivremo equilibri
bagnati d’eterno.