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Angelo di Verola - Parrocchia di Verolanuova

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La parola del Signore stenta a raggiungerli<br />

in profon<strong>di</strong>tà, perché parlano sempre<br />

loro; i loro sentimenti non si conformano<br />

a quelli <strong>di</strong> Gesù, perché il rumore<br />

e la <strong>di</strong>strazione abitano fin dentro la<br />

Dalla Lectio Divina<br />

Nei brani evangelici approfon<strong>di</strong>ti<br />

nelle Lectio <strong>di</strong> Ottobre vi è il tema<br />

dei ‘‘piccoli’’. Ma non solo. Come<br />

un manuale <strong>di</strong> catechesi per la fede<br />

acerba dei <strong>di</strong>scepoli Gesù corregge il tiro<br />

più volte con insegnamenti e raccomandazioni,<br />

come itinerario <strong>di</strong> perfezione. Gli<br />

apostoli vorrebbero propria l’esclusiva <strong>di</strong><br />

“scacciare i demoni nel nome <strong>di</strong> Gesù”<br />

e impe<strong>di</strong>re che altri lo facciano. Tema <strong>di</strong><br />

grande attualità: <strong>di</strong>ffusa gelosia o invi<strong>di</strong>a<br />

per il bene che ve<strong>di</strong>amo compiere dagli<br />

altri.<br />

La Sua parola lascia tutti senza parole:<br />

“Non glielo impe<strong>di</strong>te… chi non è contro<br />

<strong>di</strong> noi è per noi”. L’insegnamento è chiaro,<br />

con un intervento correttivo tronca le<br />

“gelosie”, quei mali che spesso emergono<br />

dall’appartenza a un gruppo, a un<br />

modello. Si rinnova l’ammonimento <strong>di</strong><br />

Mosè a Giosuè (Num 11,25-29): “Sei tu<br />

geloso per me? Fossero tutti profeti nel<br />

popolo del Signore e volesse il Signore<br />

porre su <strong>di</strong> loro il suo Spirito!”. Il pro<strong>di</strong>gio<br />

e la ‘‘comunione’’ non fruttano dall’appartenenza<br />

al gruppo ma dalla continua<br />

ed operosa tensione a conformarsi sempre<br />

<strong>di</strong> più al Maestro.<br />

Da questo richiamo evangelico <strong>di</strong> responsabilità<br />

del cristiano si passa alle<br />

coscienze zittite <strong>di</strong> fronte al tema dei<br />

piccoli, dei semplici: “Chi scandalizzerà<br />

uno solo <strong>di</strong> questi piccoli che credono in<br />

me…”. Chi sono? I più deboli della comunità,<br />

quelli da non indurre in peccato<br />

da cattivi esempi, da mal<strong>di</strong>cenze, da<br />

pensieri espressi in troppa libertà, a volte<br />

con silenzi accompagnati da sguar<strong>di</strong> e<br />

atteggiamenti equivoci, quelli che sono<br />

L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong> 29<br />

vita parrocchiale<br />

loro intimità più profonda. Sarò contento,<br />

però, <strong>di</strong> essere smentito. Intanto<br />

La saluto con tutto l’affetto <strong>di</strong> cui sono<br />

capace.<br />

da «L’epistolario del Mario»<br />

ai primi passi della fede, appena introdotti<br />

nelle comunità dei credenti, molto<br />

spesso ben accolti e catechizzati, a volte<br />

emarginati e umiliati dal morbo del protagonismo<br />

e del pregiu<strong>di</strong>zio. E i bambini!<br />

I <strong>di</strong>scepoli rimproverano coloro che<br />

presentavano a Gesù dei bambini perché<br />

li toccasse. “Lasciate che i bambini<br />

vengano a me: non glielo impe<strong>di</strong>te…<br />

Chi non accoglie il regno <strong>di</strong> Dio come<br />

lo accoglie un bambino, non entrerà in<br />

esso”. Cosa possono capire i bambini?<br />

Eppure sono aperti ad accogliere verità<br />

senza pregiu<strong>di</strong>zio, senza pretese, anime<br />

semplici che non conoscono le vie<br />

“adulte” della malizia, coscienze limpide<br />

che basta un nulla, a volte, per recar loro<br />

un danno irreparabile. Dov’è il bambino<br />

che vive in noi come parte limpida,<br />

che si lascia andare fiducioso, che si<br />

abbandona all’amore <strong>di</strong> Dio, quel bambino<br />

eppur capace <strong>di</strong> rifiutare le strade<br />

dell’orgoglio? Gesù eleva la purezza del<br />

fanciullo a modello da applicare nel quoti<strong>di</strong>ano<br />

e traccia per calcare le orme del<br />

“mistero”. Beati i puri <strong>di</strong> cuore, perché<br />

vedranno Dio!

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