Angelo di Verola - Parrocchia di Verolanuova
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sofferenza e fede<br />
vita parrocchiale<br />
che tengono.<br />
Il dolore è mistero. A questo punto<br />
chiu<strong>di</strong>amo il <strong>di</strong>scorso e rassegnamoci?<br />
Ci viene incontro la nostra fede<br />
cristiana; ci svela che il dolore non è<br />
assurdo, ma ha un significato sorprendente.<br />
Esempio <strong>di</strong> Gesù<br />
Guar<strong>di</strong>amo a Gesù “l’uomo del dolore<br />
che ben conosce il patire” (Is 53,3) per<br />
imparare come comportarci <strong>di</strong> fronte<br />
alla sofferenza.<br />
Tutti, anche i non credenti affermano<br />
che Gesù è l’uomo più importante<br />
che mai sia esistito sulla terra. Gandhi<br />
afferma che Gesù è la più grande sorgente<br />
spirituale che l’uomo abbia conosciuto.<br />
Il Concilio Vaticano II definisce Gesù<br />
“Uomo perfetto”<br />
Come si è comportato Gesù <strong>di</strong> fronte<br />
al dolore?<br />
– Intanto un dato è certo: Gesù non<br />
cerca la sofferenza, la teme e ne ha<br />
paura fino all’angoscia (Lc 22,44).<br />
Nella sua vita terrena non ha fatto<br />
altro che combatterla (compie miracoli,<br />
scaccia i demoni, guarisce<br />
gli infermi …). Cristo non ha detto<br />
soffrite come ho sofferto io, ma<br />
“Amatevi come io vi ho amati”. Il<br />
cristianesimo non è amare il dolore,<br />
ma dargli un senso.<br />
– È vero che Gesù non ha cercato<br />
la sofferenza, però l’ha accettata<br />
pienamente come facente parte<br />
della misteriosa “volontà <strong>di</strong> Dio”<br />
(Lc 24,42). Ecco perché il cristiano<br />
accetta il dolore <strong>di</strong>cendo: “Sia fatta<br />
la tua volontà”. A volte è dura, il<br />
dolore ci indebolisce nel corpo. È la<br />
fede che ci dà la forza <strong>di</strong> associarsi<br />
a Cristo. Anche noi facciamo come<br />
il salmista “Getto nel Signore il mio<br />
affanno”. (Sal 54,23)<br />
San Paolo è arrivato a <strong>di</strong>re “sovrabbondo<br />
<strong>di</strong> gioia in ogni tribolazione”.<br />
(2Cor 7,4). Perché tanta forza dalla<br />
18<br />
fede? Per il cristianesimo la sofferenza<br />
ha un significato che ora non compren<strong>di</strong>amo,<br />
perché è un mistero, la<br />
sua potenzialità si rivelerà nel mistero<br />
pasquale.<br />
Interpretazione pasquale<br />
Il credente vero attende la sua Pasqua.<br />
Il sofferente viene a sapere che Dio toglie<br />
solo per dare. San Paolo <strong>di</strong>ceva:<br />
“Il momentaneo leggero peso della nostra<br />
tribolazione ci procura una quantità<br />
smisurata ed eterna <strong>di</strong> gloria. (2Cor<br />
4,17) Solo nell’ottica dell’interpretazione<br />
pasquale si può <strong>di</strong>re “coraggio” a<br />
chi soffre. Allora coraggio perché Dio<br />
non turba mai la gioia dei suoi figli, se<br />
non per prepararne loro una più grande.<br />
(A. Manzoni)<br />
Se non ci fosse la Pasqua tante volte<br />
la vita sarebbe come una solenne fregatura.<br />
Ma per fortuna la Pasqua c’è<br />
e resta il pilastro car<strong>di</strong>ne del nostro<br />
credere cristiano. Cristo ha promesso<br />
che anche noi tutti risorgeremo con il<br />
nostro corpo come Lui: avremo perso<br />
il senso del dolore.<br />
Il Corpo Mistico<br />
C’è un’altra ragione, tipicamente cristiana<br />
che porta luce al mistero del<br />
dolore. È il dogma del “Corpo Mistico”<br />
si tratta del fatto che tutte le nostre<br />
anime, formano un corpo, <strong>di</strong> cui Cristo<br />
è il capo e noi siamo le membra.<br />
Un Corpo in cui “se un membro soffre,<br />
tutte le membra soffrono insieme<br />
con lui, se un membro è onorato, tutte<br />
le membra gioiscono con lui” (1Cor<br />
12,26). Grazie al dogma del “Corpo Mistico”,<br />
dunque, c’è una misteriosa corrente<br />
<strong>di</strong> vita che ci lega tutti. Nessuno<br />
è senza influenza.<br />
È nella fede che possiamo far riemergere<br />
la nostra unione con Cristo, così<br />
da sentirlo presente nella nostra vita,<br />
nelle varie circostanze specie le più<br />
<strong>di</strong>fficili.<br />
Don Carlo<br />
L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>