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n. 1 gennaio/febbraio 2003 - inComunione

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Corato<br />

Appunti di pace Il 17 <strong>gennaio</strong> <strong>2003</strong> è nato a Corato un co-<br />

Le Caritas<br />

cittadine,<br />

altre associazioni<br />

laiche e d’altre<br />

confessioni imboccano<br />

un percorso di pace<br />

La pace è un bene di tutti, d’ogni uomo di buona volontà, disposto ad attuare e<br />

a mettere in pratica ogni azione, che possa tradursi in atti concreti d’intesa. Per riflettere<br />

su questo tema nei suoi diversi aspetti e leggerlo nei vari approcci culturali, sociali,<br />

storici, politici ed economici, numerosi rappresentanti dell’associazionismo cristiano,<br />

cattolico e laico hanno evidenziato la necessità di una ricerca costante di una pace<br />

duratura che può, con il tempo, diventare un incontro tra popoli e culture differenti.<br />

L’iniziativa è stata promossa, in prossimità del Natale, nella sede della Caritas<br />

cittadina, sita in Via San Benedetto, dalla stessa Caritas cittadina, Rifondazione comunista,<br />

Parrocchia Sacra Famiglia, Forum per la Palestina, Legambiente Puglia, Chiesa<br />

Valdese, Associazione Abadir - Onlus, Emergency, Amnesty International, Gruppo<br />

180, La Rete. Si sono succeduti diversi relatori che hanno esaminato vari modi di<br />

“leggere” la pace. Il professor Corrado De Benedittis, presidente della Caritas cittadina,<br />

ha introdotto e coordinato gli interventi, rilevando le attività dell’associazione cittadina<br />

e nazionale anche in un’eventuale prospettiva di un conflitto in Iraq, proponendo<br />

a tal proposito un forum permanente cittadino per la pace. Don Cataldo Bevilacqua,<br />

vicario cittadino, ha posto l’attenzione sull’azione della Chiesa a favore della pace, in<br />

modo particolare dall’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, basata sul rispetto<br />

dei diritti umani. Angelo Colucci di Amnesty International ha posto l’accento come le<br />

violazioni dei diritti umani, infatti, creano i prerequisiti per i conflitti nelle varie parti del<br />

mondo. Vincenzo Caruso di Emergency ha sostenuto nel corso del suo intervento le<br />

ragioni dei popoli poveri, martoriati da guerre e dalla fame, dove le dignità fondamentali<br />

dell’uomo sono sistematicamente violate. Don Tonio Dell’Ollio, segretario nazionale<br />

di Pax Christi, ha iniziato il suo intervento partendo proprio dalla “Gaudium et Spes”<br />

che al numero settantotto, evidenzia che la pace è un’opera di giustizia e la guerra è<br />

considerata l’ultima ed estrema soluzione.<br />

Tuttavia, quest’ultima è la più stupida, la più tragica, l’ultima delle scelte possibili.<br />

Pertanto, per “promuoverla” si usano “nobili” motivazioni, unendo altre motivazioni<br />

che possano essere “preventiva”, “chirurgica” o da altri termini che non sono consentiti<br />

nemmeno dal diritto internazionale. È necessario anche avere un nemico crudele e<br />

feroce, senza scrupoli e dall’altra parte un forte esercito per poterla fare. Quindi, sono<br />

indispensabili momenti di riflessione sulla pace, come diceva don Tonino Bello, “di<br />

avere dentro gli occhi del povero” in modo da poter spendere la propria vita per poterla<br />

promuovere. L’Italia, negli ultimi dieci anni, è stata coinvolta direttamente in tre conflitti<br />

armati. A questo punto bisogna investire nella cultura della pace per poter contrastare<br />

in questo modo anche il terrorismo e il “guerrorismo”.<br />

Il Papa con la sua importante attività pastorale e culturale ha anche promosso un<br />

incontro con le altre religioni, tra cui quell’islamica, per renderle sempre più sensibili<br />

su queste tematiche. La conferenza - dibattito si è conclusa con una rappresentazione<br />

teatrale dal titolo “Una tigre in soffitta”, liberamente ispirata da un romanzo di Amos<br />

Oz, attivista per la pace e scrittore israeliano con la regia di Alessandra Lanzilotti. A<br />

Corato è partito un percorso di attività e di riflessione sulla pace, altri si spera che si<br />

possano nel frattempo aggregare, in modo che da un punto di vista operativo, la pace<br />

possa essere l’unico e il solo strumento possibile per le controversie internazionali.<br />

Giuseppe Faretra<br />

ordinamento per la pace contro tutte le guerre.<br />

L’idea è partita da un invito fatto dalla Caritas<br />

cittadina e dai giovani di Rifondazione Comunista<br />

a tutte le componenti della società civile cittadina,<br />

culturali, religiose e politiche senza distinzione<br />

di colore.<br />

A questo invito ho risposto come componente<br />

della Commissione Diocesana per la Pastorale<br />

Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia<br />

del Creato e, dopo aver accertato che l’iniziativa<br />

non si ascriveva in un quadro di alcuna<br />

appartenenza ideologica o partitica, se non quella<br />

di portare avanti, con gesti concreti, l’idea della<br />

pace, ho dato la piena adesione della nostra Commissione.<br />

Il primo atto come coordinamento è stato<br />

quello di aderire alla campagna nazionale “PACE<br />

DA TUTTI I BALCONI”, attraverso la vendita<br />

delle bandiere della pace che per tutto l’anno <strong>2003</strong><br />

saranno ben visibili dai nostri balconi, per testimoniare,<br />

anche visivamente, il nostro rifiuto per<br />

ogni forma di violenza e di guerra.<br />

L’iniziativa sta procedendo bene, tanto che<br />

abbiamo pensato di scendere in piazza con un<br />

gazebo informativo, nella zona antistante il municipio<br />

di Corato, dove è possibile non solo acquistare<br />

le bandiere (già vendute presso le parrocchie<br />

e le altre sedi di coloro che avevano<br />

aderito al coordinamento), ma, anche, ritirare<br />

materiale su tutte le altre iniziative che si stanno<br />

organizzando in Italia e nel mondo.<br />

Il 15 <strong>febbraio</strong> <strong>2003</strong>, poi, siamo stati presenti<br />

a Roma per il nostro vivo convincimento di pace<br />

insieme a circa due milioni di persone di razze,<br />

fede e culture diverse.<br />

Il mondo, arcobaleno di colori, arcobaleno di<br />

amori era lì rappresentato contro la monocromia<br />

del fumo dei cannoni, contro l’unicità di un pensiero<br />

dominante, contro la staticità dell’odio e<br />

della violenza.<br />

Come coordinamento, stiamo cercando di realizzare<br />

sul territorio altre forme di sensibilità per<br />

scuotere maggiormente le coscienze di quanti ancora<br />

ritengono che l’uso delle armi possa garantire<br />

la pace.<br />

Per chi volesse saperne di più consigliamo i<br />

seguenti siti di pace:<br />

-www.bandieredipace.org<br />

-www.pacelink.it<br />

-www.paxchristi.it<br />

-www.emergency.it<br />

-www.tavoledellapace.it<br />

-www.retelilliput.org<br />

-www.libera.it<br />

per la Commissione Pastorale Sociale<br />

del Lavoro Giustizia e Pace<br />

Salvaguardia del Creato<br />

Giuseppe Fabio Cialdella<br />

GEN-FEB<br />

2 0 0 3<br />

IMPEGNO SOCIALE E POLITICO<br />

25

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