n. 1 gennaio/febbraio 2003 - inComunione
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CULTURA E COMUNICAZIONE SOCIALE<br />
18<br />
Consalvo da Cordova<br />
illuminato uomo di pace<br />
I 500 anni della Disfida e la riscoperta<br />
dell’umanità del Gran Capitano.<br />
Una Mostra del Club Unesco di Barletta<br />
ne ripercorre la vita e le imprese<br />
Tra i personaggi famosi, coinvolti nell’epica Disfida e<br />
che hanno fatto la storia del Cinquecento merita un posto di<br />
rilievo don Gonzalo Fernandez de Cordoba y Aguilar, Gran<br />
Capitano degli eserciti di sua maestà e uomo di grande umanità.<br />
Un personaggio in sintonia con quelli che sono gli ideali<br />
proposti dal Club UNESCO di Barletta che, in linea con i suoi<br />
principi costitutivi, dedicherà al Gran Capitano, presso le sale<br />
del Castello, un Convegno il 9 marzo prossimo e una Mostra,<br />
ricca di documenti inediti e testimonianze di notevole<br />
interesse. La Mostra, inserita nel quadro delle<br />
celebrazioni per il V Centenario della Disfida, resterà<br />
aperta dal 9 al 16 marzo. Organizzata in collaborazione<br />
La cartolina rievocativa del V centenario della Disfida<br />
con l’Archivio di Stato di Bari, si avvale del prezioso contributo<br />
fornito dai Comuni di Cordova e di Montilla.<br />
La sera del 13 <strong>febbraio</strong> del 1503 Ettore Fieramosca e i suoi<br />
compagni vennero scortati dal Gran Capitano, come attesta lo<br />
storico Paolo Giovio: “Consalvo, ricevutogli con allegro volto e<br />
confortatogli con piacevoli parole, gli avisò che portassero in<br />
pace quel che, combattendo eglino valorosamente, per giudicio<br />
della fortuna gli era fuor di speranza avvenuto. Ma che per<br />
l’avvenire imparassero a raffrenar la lingua: perciocchè gli<br />
uomini onorati e valorosi, i quali vogliono essere riputati degni<br />
dell’onore della cavalleria, non sprezzano nessuno se non in<br />
battaglia e senza vantarsi mai”.<br />
Già da queste parole si ha un’idea della personalità del<br />
condottiero spagnolo: “Consalvo - scrive Giovio nel 1547- gli<br />
avanzava tutti d’autorità, di prudenza, di splendor di vita,<br />
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d’affezioni di soldati e d’amor di popolo… Molto più cose faceva<br />
persuadendo e spaventando che per forza e con l’armi<br />
combattendo”.<br />
Nato a Montilla, vicino Cordova nel 1453, si distingue subito<br />
per le sue capacità strategiche e militari. Nel 1495 viene in Italia<br />
e cinque anni dopo riceve l’incarico dal re spagnolo Ferdinando<br />
di occupare la parte del regno di Napoli assegnata alla Spagna.<br />
Scoppiata la guerra con la Francia, nel 1502, Consalvo si ritira a<br />
Barletta dove viene assediato da Luigi d’Armagnac, duca di<br />
Nemours. Nell’aprile del 1503 presso Cerignola, il Gran Capitano<br />
sconfigge i Francesi consentendo agli Spagnoli di conquistare<br />
tutto il regno di Napoli. E proprio Consalvo rende gli onori al<br />
duca di Nemours, morto in battaglia, e lo fa seppellire a Barletta,<br />
nella chiesa di S. Francesco fuori le mura, della quale sono ben<br />
visibili i resti in via Vitrani. Molti gli episodi che testimoniano<br />
la generosità di Consalvo soprattutto nei confronti dei suoi<br />
sottoposti, ma anche dei nemici.<br />
Dopo la battaglia di Cerignola il Gran Capitano entra<br />
trionfalmente a Napoli, vince i Francesi sul Garigliano e nel<br />
1504 è nominato Viceré fino al 1507 quando tornerà in patria.<br />
Gli ultimi anni della sua vita a corte sono tormentati da<br />
incomprensioni e invidie, tanto da indurlo a ritirarsi a vita privata.<br />
Muore a Granada nel 1515.<br />
Uomo austero, timido, liberale, prudentissimo, laconico, leale<br />
con i reali, così lo descrivevano gli autori contemporanei. Va<br />
riconosciuto al valente condottiero l’intento di umanizzare le<br />
guerre che “non devono condurre alla distruzione dei popoli”,<br />
anticipando di secoli alcuni principi che ispirano la dichiarazione<br />
universale dei diritti dell’uomo.<br />
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Antonella Mazzoni