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n. 1 gennaio/febbraio 2003 - inComunione

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PRIMO PIANO<br />

12<br />

(continua da pag. 11)<br />

ecclesiale intera. Volevamo, come<br />

giovani, andare dal successore di<br />

Pietro per ripartire da Lui più forti<br />

e motivati.<br />

La giornata, pur nelle difficoltà<br />

derivate dall’impossibilità di un<br />

grandissimo numero di pellegrini di<br />

raggiungere Roma per le avverse<br />

condizioni meteorologiche, si è<br />

snodata secondo programma.<br />

Di prima mattina abbiamo<br />

condiviso il pane Eucaristico ai piedi<br />

della Cattedra di Pietro e poi tutti<br />

in Sala “Paolo VI”. Alla rigidità del<br />

tempo si contrapponeva il calore<br />

della gioia e l’attesa dell’incontro.<br />

In pochi minuti la Sala Paolo VI<br />

si è trasformata, ha preso vita<br />

animata dai canti, dalle preghiere e<br />

dai balli coordinati anche dal nostro<br />

Arcivescovo.<br />

Ad un certo punto: le guardie<br />

svizzere si sono allineate, i<br />

cerimonieri si sono schierati, una<br />

piccola porta marrone si è<br />

aperta; ed è apparso lui,<br />

Giovanni Paolo II. Un coro<br />

GEN-FEB<br />

2 0 0 3<br />

(continua da pag. 11)<br />

sottolineando la dinamicità di noi giovani. Si è letto a<br />

chiare lettere l’emozione e la gioia immensa che egli<br />

stesso ha provato: grazie, caro Vescovo! Poi l’intervento<br />

del rappresentante dei giovani, Carmine Panico,<br />

chiarissimo l’impegno di affidare il proprio operato<br />

nelle mani del Signore. Infine, l’apoteosi, sublime<br />

il discorso del Santo Padre, spiccato e attento il<br />

suo sguardo nei confronti dei giovani: carissimi ci ama!<br />

Sempre pronto a stimolarci, proteggerci e ad indicarci<br />

il “modus vivendi” del cristiano: proprio come<br />

fa un vero Padre. Grazie Santità!<br />

Un grazie particolare lo rivolgiamo a don Gianni<br />

Cafagna e al Consiglio di Presidenza della Pastorale<br />

Giovanile che assieme a Mons. Giuseppe Pavone<br />

hanno fatto sì che tutto si svolgesse nel migliore dei<br />

modi. Il 1° <strong>febbraio</strong> <strong>2003</strong>, ha lasciato una traccia indelebile<br />

nella storia della nostra Diocesi e di tutti noi,<br />

una esperienza che ci deve accompagnare nel quotidiano<br />

vivere. Infine, noi giovani, abbiamo ricevuto<br />

un grande dono dal Santo Padre: l’impegno di essere<br />

sentinelle di speranza per il nuovo millennio; per<br />

questo lavoreremo senza sosta, tutti consapevoli che<br />

la Speranza è: Gesù Cristo!<br />

Auguri!!<br />

Lorenzo Musci<br />

unanime di voci, uno sventolio di foulardes, uno scintillio<br />

di flash, una gioia incontenibile lo hanno accolto fra di<br />

noi.<br />

Ha preso la parola Mons.<br />

Pichierri che nel suo messaggio<br />

di saluto ha spiegato con voce<br />

a tratti commossa, i motivi che<br />

lo hanno indotto sotto la spinta<br />

dei suoi amati giovani, a<br />

richiedere questa udienza. Poi, a nome del Settore di<br />

Pastorale Giovanile è intervenuto Carmine Panico che,<br />

ringraziando di cuore il Papa per averci accolto gli ha<br />

assicurato il nostro aiuto nel difficilissimo compito della<br />

(Foto di Nicolò Testino)<br />

Nuova Evangelizzazione, gli ha assicurato il nostro impegno<br />

nel difendere il dono della vita attraverso azioni ed opere<br />

di pace; gli ha assicurato la nostra voglia di testimoniare<br />

l’amore appassionato verso Cristo.<br />

Infine il Papa ci ha regalato le sue parole in un discorso<br />

straordinariamente entusiasmante ma al contempo<br />

rigorosamente provocatorio. Con il suo stile ha colpito al<br />

centro i nostri cuori ed ha scosso le nostre coscienze<br />

richiamandoci all’oneroso compito di testimoni, di<br />

avanguardie della fede, di suoi inviati speciali.<br />

Ci siamo tutti sentiti avvolti dal suo amore, riscaldati da<br />

quella voce segnata dal tempo ma nitida e sicura; ci siamo<br />

sentiti radiografati da quegli occhi profondi che cercavano<br />

lo sguardo di tutti per trasmettere a tutti un grano di<br />

speranza. Alla conclusione del discorso, quella domanda<br />

pesante come un macigno, ma stimolante come per una<br />

sfida unica ed irripetibile.<br />

La risposta è stata unanime: “Sì” abbiamo gridato a gran<br />

voce. È giunto realmente il tempo di assumerci le nostre<br />

responsabilità di giovani cristiani.<br />

Non tradiremo la fiducia del padre più amorevole,<br />

non tradiremo l’amicizia dell’amico più fedele,<br />

non tradiremo l’entusiasmo del più giovane fra i giovani.<br />

Per il Settore di Pastorale Giovanile<br />

Giuseppe Fabio Cialdella

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