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Bonifica da amianto - ASL Varese

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PREMESSA<br />

AMIANTO<br />

Cos’è l’<strong>amianto</strong><br />

L’<strong>amianto</strong> è un minerale naturale a struttura fibrosa. La<br />

particolarità delle sue fibre è di essere resistenti al fuoco,<br />

agli acidi e alle sollecitazioni a trazione.<br />

Perché è stato utilizzato<br />

In passato l’<strong>amianto</strong> era molto apprezzato per la sua<br />

resistenza al fuoco e al calore. Inoltre, poteva essere<br />

miscelato anche ad altri materiali (ad es. cemento e<br />

resine) per creare dei materiali compositi.<br />

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L’<strong>amianto</strong> si presenta nelle seguenti forme:<br />

in matrice compatta detto anche «fortemente<br />

agglomerato»: prodotti in cemento<strong>amianto</strong> utilizzati nel<br />

settore edile o nel genio civile (facciate, lastre ondulate,<br />

tubazioni e canalizzazioni), manufatti e oggetti come<br />

fioriere, guarnizioni per freni e frizioni (unito a resine),<br />

guarnizioni (unito a gomme). Si dice che l’<strong>amianto</strong> è in<br />

matrice compatta quando le sue fibre sono legate in una<br />

matrice stabile e soli<strong>da</strong> (come il cemento-<strong>amianto</strong> e il<br />

vinil-<strong>amianto</strong>).<br />

AMIANTO<br />

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in matrice friabile detto anche «debolmente<br />

agglomerato»: materiali termoisolanti e antincendio (ad<br />

es. rivestimenti in <strong>amianto</strong> spruzzato, lastre e pannelli<br />

leggeri per l’edilizia), rivestimenti per pavimenti. Quando<br />

le fibre di <strong>amianto</strong> sono libere o debolmente legate,<br />

si parla di <strong>amianto</strong> in matrice friabile.<br />

allo stato puro: corde, tessuti, materiali di<br />

riempimento.<br />

AMIANTO<br />

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AMIANTO<br />

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PRESENZA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO<br />

NEGLI EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI<br />

Ai sensi dell’art. 20 (“Censimento dell’<strong>amianto</strong> e<br />

interventi di bonifica”) della Legge 23 Marzo 2001 No. 93<br />

(“Disposizioni in campo ambientale”) è stato emanato,<br />

<strong>da</strong>l Ministro dell’Ambiente, il Decreto 18 Marzo 2003<br />

No.101 (“Regolamento per la realizzazione di una<br />

mappatura delle zone del territorio nazionale interessate<br />

<strong>da</strong>lla presenza di <strong>amianto</strong> ai sensi dell’art. 20 della Legge<br />

23 Marzo 2001 No. 93”).<br />

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Il Decreto 18 Marzo 2003 No. 101 stabilisce,<br />

all’Allegato A, i criteri per la mappatura della presenza<br />

di <strong>amianto</strong> sul territorio.<br />

La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i<br />

siti nei quali è riscontrata la presenza di <strong>amianto</strong>,<br />

ovvero l’utilizzo di materiali che lo contengono,<br />

includendo nell’analisi i siti nei quali la presenza di<br />

<strong>amianto</strong> è dovuta a cause naturali.<br />

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Le categorie di ricerca sono quattro:<br />

Categoria 1 – impianti industriali attivi o dismessi<br />

Categoria 2 – edifici pubblici e privati<br />

Categoria 3 – presenza naturale;<br />

Categoria 4 – altra presenza di <strong>amianto</strong> <strong>da</strong> attività<br />

antropica (dell’uomo)<br />

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L’<strong>amianto</strong> ha trovato larghissimo impiego in moltissimi<br />

settori ed in particolare nell’edilizia.<br />

I materiali contenenti <strong>amianto</strong> (MCA) sono quei materiali<br />

che contengono un tenore di fibre di <strong>amianto</strong> superiore<br />

all’1% in peso.<br />

Per quanto concerne la Categoria 2 (“Edifici pubblici e<br />

privati”) si fa presente che la Legge N.257/92 ha vietato<br />

l’estrazione dell’<strong>amianto</strong>, la fabbricazione di manufatti e la<br />

loro commercializzazione.<br />

Il divieto, tuttavia, non è stato esteso anche all’utilizzazione<br />

dei prodotti di <strong>amianto</strong> o contenenti <strong>amianto</strong>.<br />

16/11/2011 8


La legge ha proibito (e questo era l’obiettivo principale) in<br />

modo definitivo qualsiasi ulteriore diffusione e aumento di<br />

prodotti contenenti <strong>amianto</strong> sul territorio nazionale, non<br />

vietando l’uso dei materiali già posti in opera.<br />

Per tali motivi ci sono ancora oggi moltissimi edifici in cui<br />

è presente l’<strong>amianto</strong>.<br />

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Con l’entrata in vigore della legge sopraccitata si potrebbe<br />

supporre che negli edifici costruiti dopo il 1992 non sono<br />

più presenti materiali contenenti <strong>amianto</strong> (MCA).<br />

In realtà la norma prevedeva che la commercializzazione<br />

di manufatti contenenti <strong>amianto</strong> cessasse due anni dopo<br />

la <strong>da</strong>ta di entrata in vigore della L.257/92 (28 Aprile<br />

1994) nel caso di:<br />

• lastre di <strong>amianto</strong> piane o ondulate, di grande formato;<br />

• tubi, canalizzazioni e contenitori per il trasporto e lo<br />

stoccaggio di fluidi, ad uso civile e industriale.<br />

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Per i motivi esposti l’anno di costruzione di un edificio <strong>da</strong><br />

considerare, per essere ragionevolmente sicuri che non<br />

sono stati utilizzati materiali o manufatti contenenti<br />

<strong>amianto</strong> (MCA), è il 1995. Prima di quest’anno non si può<br />

escludere, infatti, che non vi sia <strong>amianto</strong> poiché possono<br />

essere stati utilizzati fondi di magazzino. Anche nel caso<br />

degli edifici ristrutturati, che sono stati costruiti prima del<br />

1992, è necessaria un’accurata ispezione.<br />

16/11/2011 11


Dove è stato utilizzato l'<strong>amianto</strong><br />

Prodotti in cemento-<strong>amianto</strong><br />

- Lastre di grande formato per rivestimento facciate<br />

- Lastre per tetti e facciate, lastre ondulate<br />

- Canali di ventilazione, tubi, condutture di scarico<br />

- Elementi prefabbricati e articoli <strong>da</strong> giardino (p.e.<br />

cassette per fiori, tavoli e sedie <strong>da</strong> giardino, lastre per<br />

tennis <strong>da</strong> tavolo)<br />

Rivestimenti di freni e frizioni (in resine composite)<br />

Guarnizioni di tenuta (in gomma composita)<br />

FORME D’UTILIZZO<br />

DELL’AMIANTO<br />

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Amianto floccato<br />

Rivestimento di travi di acciaio e pareti quale protezione<br />

antincendio, isolamento acustico e termico<br />

Pannelli leggeri<br />

Rivestimento antincendio (pareti, porte)<br />

Rivestimenti<br />

Pavimenti e pareti<br />

Stuoie<br />

Coibentazione di tubi<br />

FORME D’UTILIZZO<br />

DELL’AMIANTO<br />

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Mastici antifuoco<br />

Canalette di cavi<br />

Cartone<br />

Isolamento termico, protezione antincendio<br />

Materiale per filtri<br />

Industria alimentare e farmaceutica<br />

Riempitivi<br />

Additivo fibroso per adesivi, sigillanti e pigmenti<br />

FORME D’UTILIZZO<br />

DELL’AMIANTO<br />

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FORME D’UTILIZZO<br />

DELL’AMIANTO<br />

Funi e corde in <strong>amianto</strong>, nastri isolanti e anelli di<br />

tenuta<br />

Protezione antincendio in stufe a olio o di maiolica,<br />

cal<strong>da</strong>ie e bruciatori di impianti di riscal<strong>da</strong>mento<br />

centralizzati<br />

Prodotti tessili<br />

Tessuti per tute protettive e indumenti resistenti al<br />

fuoco<br />

Tessuti e cuscini in <strong>amianto</strong><br />

Protezione antincendio, barriere antifiamma per<br />

canalette di cavi nei passaggi muro<br />

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EFFETTI DELL’AMIANTO<br />

Come penetrano le fibre di <strong>amianto</strong> nel corpo umano<br />

Le fibre di <strong>amianto</strong> tendono a sfal<strong>da</strong>rsi longitudinalmente e<br />

possono essere mille volte più sottili di un capello umano.<br />

Se inalate, penetrano in profondità fino a raggiungere gli<br />

alveoli polmonari.<br />

Le fibre inalate possono rimanere nei polmoni per decine<br />

di anni e arrivare persino nel peritoneo e nella pleura.<br />

Effetti sulla salute<br />

Le fibre d’<strong>amianto</strong>, se inalate, possono causare malattie<br />

gravi e per questo motivo bisogna evitare assolutamente<br />

l’esposizione alle polveri d’<strong>amianto</strong>.<br />

Anche se l’uso dell’<strong>amianto</strong> è stato bandito nel 1993, ci<br />

sono ancora molti prodotti e manufatti contenenti questo<br />

materiale.<br />

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La potenziale pericolosità dei MCA, presenti in un<br />

edificio, dipenderà <strong>da</strong>lla maggiore o minore facilità di<br />

rilasciare fibre nell’aria e che possono essere respirate<br />

<strong>da</strong>gli occupanti (le fibre di <strong>amianto</strong> sono pericolose per la<br />

salute quando vengono inalate).<br />

I materiali friabili sono quelli più pericolosi poiché<br />

possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa<br />

coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di<br />

deterioramento quali vibrazioni, correnti d’aria,<br />

infiltrazioni d’acqua, ecc.) e possono essere facilmente<br />

<strong>da</strong>nneggiati nel corso di interventi di manutenzione o <strong>da</strong><br />

parte degli occupanti dell’edificio, se sono collocati in<br />

aree accessibili.<br />

16/11/2011 17


“La presenza di MCA in un edificio non comporta di per sé<br />

un pericolo per la salute degli occupanti. Se il materiale è<br />

in buone condizioni e non viene manomesso, è<br />

estremamente improbabile che esista un pericolo<br />

apprezzabile di rilascio di fibre di <strong>amianto</strong>. Se invece il<br />

materiale viene <strong>da</strong>nneggiato per interventi di<br />

manutenzione o per van<strong>da</strong>lismo, si verifica un rilascio di<br />

fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente<br />

se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente<br />

friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone<br />

o macchine, le correnti d’aria possono causare il distacco<br />

di fibre legate debolmente al resto del materiale”.<br />

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La presenza di <strong>amianto</strong> in un edificio pone un problema<br />

ambientale che comporta, in estrema sintesi, una delle<br />

seguenti scelte:<br />

• la bonifica, cioè la rimozione dell’<strong>amianto</strong> e la sua<br />

sostituzione con altri manufatti;<br />

• un intervento conservativo senza rimozione<br />

dell’<strong>amianto</strong>, cioè un intervento atto ad impedire la<br />

dispersione di fibre nell’aria (confinamento,<br />

incapsulamento, ripristino delle parti deteriorate, ecc.).<br />

16/11/2011 19


Per effettuare questa difficile scelta si possono seguire<br />

due strade diverse:<br />

• ricorrere ai monitoraggi ambientali (campionamento di<br />

fibre aerodisperse e analisi mediante microscopia ottica<br />

e/o elettronica), che forniscono la concentrazione di fibre<br />

nell’aria;<br />

• valutare lo stato di conservazione dei manufatti sulla<br />

base di un esame visivo, per avere un’indicazione sulla<br />

possibilità di dispersione di fibre.<br />

16/11/2011 20


16/11/2011 21


In base agli elementi raccolti nel corso dell’ispezione ad un<br />

edificio il Decreto 6 Settembre 1994 individua tre differenti<br />

tipi di situazioni:<br />

• materiali integri non suscettibili di <strong>da</strong>nneggiamento;<br />

• materiali integri suscettibili di <strong>da</strong>nneggiamento;<br />

• materiali <strong>da</strong>nneggiati.<br />

16/11/2011 22


Nel caso dei materiali integri non suscettibili di<br />

<strong>da</strong>nneggiamento non esiste pericolo di rilascio di fibre di<br />

<strong>amianto</strong>. In questi casi non è necessario un intervento di<br />

bonifica ma solo un controllo periodico delle condizioni dei<br />

materiali e il rispetto di idonee procedure per le operazioni<br />

di manutenzione e pulizia dello stabile al fine di assicurare<br />

che le attività quotidiane dell’edificio siano condotte in<br />

modo <strong>da</strong> minimizzare il rilascio di fibre di <strong>amianto</strong>.<br />

16/11/2011 23


Nel caso dei materiali integri suscettibili di<br />

<strong>da</strong>nneggiamento esiste un potenziale pericolo di<br />

rilascio di fibre di <strong>amianto</strong>. È il caso dei materiali in<br />

buone condizioni facilmente <strong>da</strong>nneggiabili <strong>da</strong>gli<br />

occupanti o in occasione di interventi di manutenzione,<br />

o di materiali esposti a fattori di deterioramento<br />

(vibrazioni, correnti d’aria, ecc.). In tali casi occorre<br />

eliminare la causa di <strong>da</strong>nneggiamento adottando<br />

provvedimenti idonei e, quindi, attuare un programma<br />

di controllo e manutenzione periodica. Se non è<br />

possibile ridurre significativamente i rischi di<br />

<strong>da</strong>nneggiamento si dovrà prendere in considerazione un<br />

intervento di bonifica <strong>da</strong> attuare a medio termine.<br />

16/11/2011 24


Nel caso dei materiali <strong>da</strong>nneggiati il pericolo del rilascio<br />

di fibre di <strong>amianto</strong> è reale. Questo è il caso, ad esempio,<br />

dei materiali a vista, non confinati, in un’area occupata<br />

dell’edificio che si presentano:<br />

• <strong>da</strong>nneggiati per azione degli occupanti o per interventi<br />

manutentivi;<br />

• deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni,<br />

infiltrazioni d’acqua, correnti d’aria, ecc.), deteriorati per<br />

degrado spontaneo;<br />

• materiali <strong>da</strong>nneggiati o deteriorati o materiali friabili in<br />

prossimità dei sistemi di ventilazione.<br />

16/11/2011 25


Sono queste le situazioni in cui si determina la necessità<br />

di una azione specifica <strong>da</strong> attuare in tempi brevi, per<br />

eliminare il rilascio in atto di fibre di <strong>amianto</strong><br />

nell’ambiente.<br />

In tali casi i provvedimenti possibili possono essere:<br />

1) il restauro ed eliminazione delle cause di<br />

<strong>da</strong>nneggiamento (se l’area non è estesa);<br />

2) la bonifica (se l’area è estesa).<br />

16/11/2011 26


Regola di base: evitare l’inalazione delle fibre<br />

d’<strong>amianto</strong>!<br />

Le misure <strong>da</strong> adottare<br />

Manipolare i prodotti contenenti <strong>amianto</strong> in matrice<br />

friabile è estremamente pericoloso, in quanto basta una<br />

minima sollecitazione per provocare il rilascio di fibre e la<br />

loro dispersione nell’aria in elevate concentrazioni. I lavori<br />

che comportano un elevato rilascio di fibre d’<strong>amianto</strong><br />

devono pertanto essere affi<strong>da</strong>ti soltanto a ditte<br />

specializzate in bonifiche <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>.<br />

EFFETTI DELL’AMIANTO<br />

16/11/2011 27


Per quanto riguar<strong>da</strong> i prodotti contenenti <strong>amianto</strong> in<br />

matrice compatta, solo l’uso di attrezzi meccanici (frese,<br />

trapani, martelli, ecc.) può liberare fibre in grandi quantità<br />

e pertanto è opportuno evitare questi lavori. Se non si<br />

possono evitare, è necessario rispettare le norme di<br />

sicurezza descritte <strong>da</strong>lle regole della tecnica.<br />

EFFETTI DELL’AMIANTO<br />

16/11/2011 28


Amianto: come riconoscerlo e valutarne il pericolo<br />

Tre classi di pericolo<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

La probabilità che un materiale rilasci fibre di <strong>amianto</strong><br />

può essere quantificata in base a tre classi di pericolo.<br />

Questa valutazione si basa su valori empirici comprovati<br />

<strong>da</strong> numerose misurazioni.<br />

16/11/2011 29


Amianto: come riconoscerlo e valutarne il pericolo<br />

Il rilascio di fibre e il conseguente rischio per la salute è in<br />

linea di massima più elevato con l’<strong>amianto</strong> in matrice<br />

friabile rispetto a quello in matrice compatta. È anche<br />

importante considerare il modo in cui i materiali vengono<br />

lavorati.<br />

Gli esempi seguenti indicano per ogni tipo di prodotto o<br />

manufatto il livello di pericolosità e la procedura <strong>da</strong><br />

seguire.<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 30


Facciate/coperture in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Pensiline per bici, facciate di edifici, ecc.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 31


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare il <strong>da</strong>nneggiamento per rottura, foratura, taglio,<br />

troncatura, idropulitura a pressione.<br />

Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o<br />

una spazzola (non di metallo).<br />

Intervento con tecniche previste per materiali in matrice<br />

compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura).<br />

16/11/2011 32


Tegole o scandole in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Tegole, lastre per facciate, ecc.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 33


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare il <strong>da</strong>nneggiamento per rottura, foratura, taglio,<br />

troncatura, idropulitura a pressione.<br />

Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o<br />

una spazzola (non di metallo).<br />

Intervento con tecniche previste per materiali in matrice<br />

compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura)<br />

16/11/2011 34


Lastre di copertura in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 35


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare il <strong>da</strong>nneggiamento per rottura, foratura, taglio,<br />

troncatura, idropulitura a pressione.<br />

Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o<br />

una spazzola (non di metallo).<br />

Intervento con tecniche previste per materiali in matrice<br />

compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura)<br />

16/11/2011 36


Isolamento del tetto con lastre in cemento<strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 37


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare il <strong>da</strong>nneggiamento per rottura, foratura, taglio,<br />

troncatura, idropulitura a pressione.<br />

Intervento con tecniche previste per materiali in matrice<br />

compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura)<br />

16/11/2011 38


Tubazioni in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Le tubazioni sono spesso tinteggiate o bitumate.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 39


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare <strong>da</strong>nneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura,<br />

smerigliatura, idropulitura a pressione.<br />

Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove<br />

bags<br />

16/11/2011 40


Condutture in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Le tubazioni sono spesso tinteggiate o bitumate.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 41


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare <strong>da</strong>nneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura,<br />

smerigliatura, idropulitura a pressione.<br />

Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove<br />

bags<br />

16/11/2011 42


Canali di ventilazione in cemento-<strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 43


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare <strong>da</strong>nneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura,<br />

smerigliatura, idropulitura a pressione.<br />

Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove<br />

bags<br />

16/11/2011 44


Rivestimenti vinilici contenenti <strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 45


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico –<br />

dinamico.<br />

16/11/2011 46


Pavimento contenente <strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 47


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico –<br />

dinamico.<br />

16/11/2011 48


Malta per la coibentazione di tubi<br />

La malta è spesso avvolta <strong>da</strong> uno strato di iuta<br />

(solitamente a basso contenuto di <strong>amianto</strong>).<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 49


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico –<br />

dinamico.<br />

16/11/2011 50


Coibentazione di tubi contenente <strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 51


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico –<br />

dinamico.<br />

16/11/2011 52


Isolamenti per cal<strong>da</strong>ie<br />

Il materiale isolante è spesso ricoperto, ad esempio <strong>da</strong> una<br />

lamina di metallo.<br />

Forma utilizzata<br />

Pure fibre di <strong>amianto</strong><br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 53


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 54


Soffitti ribassati contenenti <strong>amianto</strong><br />

Pannelli utilizzati soprattutto come lastre di copertura per<br />

controsoffitti (solitamente a basso contenuto di <strong>amianto</strong>).<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 55


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 56


Pannello leggero contenente <strong>amianto</strong><br />

Rivestimenti antincendio, ad es. per radiatori.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 57


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 58


Quadri elettrici - Pannello leggero contenente<br />

<strong>amianto</strong> (rivestimento di porte)<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 59


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 60


Quadro elettrico con lastre in cemento<strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 61


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare il <strong>da</strong>nneggiamento per rottura, foratura, taglio,<br />

troncatura, idropulitura a pressione.<br />

Intervento con tecniche previste per materiali in matrice<br />

compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura)<br />

16/11/2011 62


Rivestimenti in <strong>amianto</strong> spruzzato<br />

Rivestimenti antincendio di travi di acciaio, isolamenti<br />

per solette, ecc.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 63


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 64


Amianto sui pilastri di murature<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 65


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 66


Rivestimento antincendio in <strong>amianto</strong> floccato<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 67


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 68


Cuscini di <strong>amianto</strong><br />

Barriere antifiamma posizionate, ad esempio, all’interno<br />

delle pareti a protezione dei cavi (tessuto e interno in<br />

<strong>amianto</strong> puro).<br />

Forma utilizzata<br />

Pure fibre di <strong>amianto</strong><br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 69


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 70


Stuoia isolante contenente <strong>amianto</strong> (cal<strong>da</strong>ia)<br />

Vengono utilizzate soprattutto dietro cal<strong>da</strong>ie o stufe<br />

(nella maggior parte dei casi in <strong>amianto</strong> puro combinato<br />

ad altri materiali).<br />

Forma utilizzata<br />

Pure fibre di <strong>amianto</strong><br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 71


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 72


Tessuti ignifughi di <strong>amianto</strong><br />

I tessuti sono realizzati in <strong>amianto</strong> quasi puro.<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto debolmente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 73


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 74


Corde isolanti in pure fibre di <strong>amianto</strong><br />

Forma utilizzata<br />

Pure fibre di <strong>amianto</strong><br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 75


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Rimozione in area confinata con confinamento statico -<br />

dinamico<br />

16/11/2011 76


Guarnizioni in fibre di <strong>amianto</strong> fortemente<br />

agglomerato<br />

Forma utilizzata<br />

Amianto fortemente agglomerato<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 77


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Procedura corretta<br />

Evitare <strong>da</strong>nneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura,<br />

troncatura<br />

16/11/2011 78


Materiali indefiniti<br />

PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Gli esempi riportati mostrano i classici impieghi<br />

dell’<strong>amianto</strong>. Ma non dimentichiamo che l’<strong>amianto</strong> può<br />

essere contenuto anche in altri materiali. In caso di dubbio<br />

è necessario approfondire le verifiche (ad es. mediante<br />

campionamenti)<br />

16/11/2011 79


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

16/11/2011 80


PERICOLOSITA’ DELL’AMIANTO E<br />

MODALITA’ D’INTERVENTO<br />

Segnalazione <strong>amianto</strong><br />

Se l’<strong>amianto</strong> è presente in una forma che non costituisce un<br />

pericolo diretto per la salute e quindi non deve essere<br />

obbligatoriamente rimosso, è necessario segnalarne la<br />

presenza in maniera adeguata apponendo il simbolo<br />

specifico direttamente sul prodotto (simbolo «a»). Solo dopo<br />

una bonifica completa è consentito togliere questa etichetta.<br />

16/11/2011 81


Nel caso di restauro l’<strong>amianto</strong> viene lasciato in sede<br />

senza effettuare alcun intervento di bonifica vera e<br />

propria, ma limitandosi a riparare le zone <strong>da</strong>nneggiate<br />

e/o ad eliminare le cause potenziali di <strong>da</strong>nneggiamento. È<br />

applicabile per materiali in buone condizioni che<br />

presentino zone di <strong>da</strong>nneggiamento di scarsa estensione<br />

(inferiori al 10 % della superficie di <strong>amianto</strong> presente<br />

nell’area interessata). È il provvedimento di elezione per i<br />

rivestimenti di tubi e cal<strong>da</strong>ie o per materiali poco friabili<br />

di tipo cementizio, che presentino <strong>da</strong>nni circoscritti. Nel<br />

caso di materiali friabili è applicabile se la superficie<br />

integra presenta sufficiente coesione <strong>da</strong> non determinare<br />

un rilascio spontaneo di fibre.<br />

16/11/2011 82


Se l’area <strong>da</strong>nneggiata è estesa occorre eseguire un<br />

intervento di bonifica mediante rimozione,<br />

incapsulamento o confinamento dell’<strong>amianto</strong>. La<br />

bonifica può riguar<strong>da</strong>re l’intera installazione o essere<br />

circoscritta alle aree dell’edificio o alle zone<br />

dell’installazione in cui si determina un rilascio di fibre.<br />

16/11/2011 83


PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

Gli interventi di bonifica devono essere preceduti <strong>da</strong>lla<br />

comunicazione, a cura del <strong>da</strong>tore di lavoro, alla <strong>ASL</strong><br />

territorialmente competente, di un piano di lavoro o di<br />

una notifica, secondo le mo<strong>da</strong>lità di seguito riportate.<br />

16/11/2011 84


PIANO DI LAVORO PER LAVORI DI DEMOLIZIONE<br />

O RIMOZIONE DELL’AMIANTO<br />

Preliminarmente all’inizio dei lavori di demolizione o di<br />

rimozione dell’<strong>amianto</strong>, il <strong>da</strong>tore di lavoro dell’impresa<br />

che esegue gli interventi predispone un piano di lavoro<br />

che deve essere comunicato all’<strong>ASL</strong> territorialmente<br />

competente secondo la modulistica prevista (la<br />

modulistica è disponibile sui siti web delle <strong>ASL</strong> della<br />

Regione Lombardia).<br />

PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

16/11/2011 85


PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

Il piano di lavoro deve essere presentato per tutti gli<br />

interventi di demolizione o rimozione di <strong>amianto</strong>, sia in<br />

matrice compatta che in matrice friabile. In caso di<br />

subappalto, ogni <strong>da</strong>tore di lavoro dovrà sottoscrivere il<br />

piano/notifica presentato. L’avvio dei lavori potrà<br />

avvenire solo trascorsi trenta giorni <strong>da</strong>lla <strong>da</strong>ta di<br />

comunicazione del piano di lavoro.<br />

Ai fini della programmazione delle attività di vigilanza<br />

<strong>da</strong> parte delle <strong>ASL</strong>, il <strong>da</strong>tore di lavoro comunica la <strong>da</strong>ta<br />

effettiva di inizio lavoro con un anticipo di almeno 3<br />

giorni lavorativi (72 ore).<br />

16/11/2011 86


CONTENUTI DEL PIANO DI LAVORO<br />

PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

Il piano di lavoro prevede le misure necessarie per<br />

garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo<br />

di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno:<br />

- per la sicurezza<br />

- per la salute dei lavoratori<br />

- per la protezione dell’ambiente esterno<br />

16/11/2011 87


NOTIFICA<br />

PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

In attesa del pronunciamento della Commissione<br />

Consultiva Permanente che definisca le esposizioni<br />

sporadiche e di debole intensità, nel caso di lavori di:<br />

• sovracopertura, confinamento ed incapsulamento<br />

di <strong>amianto</strong> in matrice compatta, indipendentemente<br />

<strong>da</strong>lle dimensioni della superficie <strong>da</strong> trattare;<br />

• attività di manutenzione non saltuaria su<br />

materiale contenente <strong>amianto</strong> non friabile, non<br />

comportanti rimozione (ad es. interventi di lattoneria,<br />

“incamiciamento” di canna fumaria);<br />

16/11/2011 88


• trattamento e smaltimento di lastre a terra, il<br />

<strong>da</strong>tore di lavoro presenta una notifica all’<strong>ASL</strong><br />

territorialmente competente secondo la modulistica<br />

riportata in allegato 4 e resa disponibile sui siti web<br />

delle <strong>ASL</strong>.<br />

PIANO DI LAVORO / NOTIFICA<br />

16/11/2011 89


Idoneità delle imprese che eseguono le bonifiche<br />

Le imprese, nell’occasione di controlli <strong>da</strong> parte dell’<strong>ASL</strong>,<br />

devono:<br />

documentare la loro iscrizione all’Albo Nazionale<br />

Gestori Ambientali istituito <strong>da</strong>l d.lgs. 152/06. L’Albo e<br />

costituito presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela<br />

del Territorio e del Mare ed e articolato in un Comitato<br />

Nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, e in<br />

Sezioni regionali e provinciali, con sede presso le Camere<br />

di commercio dei capoluoghi di regione<br />

(http://www.albogestoririfiuti.it/home.asp);<br />

IDONEITA’ IMPRESE<br />

16/11/2011 90


documentare di avvalersi di personale in possesso<br />

del patentino conseguito a seguito della frequenza e del<br />

superamento del corso specifico per addetto e/o<br />

coordinatore agli interventi di bonifica <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>. Tale<br />

personale deve essere in possesso di patentino<br />

regionale, secondo quanto previsto <strong>da</strong>lle vigenti<br />

normative<br />

IDONEITA’ IMPRESE<br />

16/11/2011 91


produrre il documento di valutazione dei rischi<br />

che contenga, al fine di garantire il rispetto del valore<br />

limite di esposizione (0,1 ff/cm3), la misura della<br />

concentrazione di fibre di <strong>amianto</strong> nel luogo di lavoro.<br />

Tale monitoraggio deve essere effettuato con criteri che<br />

consentano di pervenire ad un risultato rappresentativo<br />

dell’esposizione annuale del lavoratore.<br />

IDONEITA’ IMPRESE<br />

16/11/2011 92


Programma di controllo<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

Qualora in un edificio venga riscontrata la presenza di<br />

<strong>amianto</strong>, sono previsti a carico del proprietario<br />

dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che si<br />

svolge all’interno dell’edificio, adempimenti rivolti ad<br />

evitare l’insorgere di situazioni potenzialmente pericolose<br />

per la salute degli occupanti.<br />

Per ottemperare a ciò, e necessario adottare un<br />

programma di controllo,<br />

16/11/2011 93


In particolare il responsabile dello stabile deve:<br />

• designare una figura responsabile con compiti di<br />

controllo e coordinamento di tutte le attività<br />

manutentive. Tale ruolo può essere ricoperto, in via non<br />

esclusiva, <strong>da</strong>l coordinatore per le bonifiche dei materiali<br />

contenenti <strong>amianto</strong>, o comunque <strong>da</strong> operatori con<br />

manifestata competenza in materia;<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

16/11/2011 94


• tenere idonea documentazione <strong>da</strong> cui risulti<br />

l’ubicazione dei materiali contenenti <strong>amianto</strong> (MCA). Allo<br />

scopo, e utile utilizzare il modulo proposto nell’allegato 5<br />

del D.M. 6/9/94. E, infine, necessario rendere<br />

identificabile il MCA con idonee segnaletiche, al fine di<br />

evitare situazioni di pericolo durante le fasi di<br />

manutenzione;<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

16/11/2011 95


• redigere specifica procedura per l’esecuzione in<br />

sicurezza degli interventi di pulizia e di manutenzione che<br />

possono interessare i MCA;<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

• informare le persone occupanti l’edificio circa la<br />

presenza dei MCA e fornire loro idonee norme<br />

comportamentali;<br />

16/11/2011 96


• in caso di presenza di <strong>amianto</strong> in matrice friabile,<br />

commissionare a personale qualificato l’esecuzione di<br />

controlli, con frequenza annuale. Ciascun esito deve<br />

essere adeguatamente documentato ed inoltrato, in<br />

copia, all’<strong>ASL</strong> territorialmente competente, la quale puo<br />

richiedere ulteriori accertamenti.<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

16/11/2011 97


CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

Nell’occasione di attività di manutenzione e custodia si<br />

possono verificare tre situazioni:<br />

interventi che non comportano contatto diretto<br />

con l’<strong>amianto</strong>. Per questi tipi di interventi non sono<br />

richieste particolari precauzioni: e sufficiente che i MCA<br />

presenti siano ben segnalati in modo <strong>da</strong> evitarne il<br />

contatto accidentale;<br />

interventi che possono interessare<br />

accidentalmente i materiali contenenti <strong>amianto</strong>. Per<br />

questa tipologia di interventi e necessario, in fase<br />

preliminare, proteggere i MCA <strong>da</strong> contatti accidentali;<br />

inoltre, i lavoratori che intervengono devono indossare<br />

idonei dispositivi di protezione individuale;<br />

16/11/2011 98


interventi che intenzionalmente disturbano zone<br />

limitate di materiali contenenti <strong>amianto</strong>. Questa tipologia<br />

di intervento deve essere effettuata <strong>da</strong> ditte specializzate<br />

ed abilitate agli interventi di bonifica. Gli interventi<br />

devono essere preceduti <strong>da</strong>lla presentazione all’organo di<br />

vigilanza dell’apposito piano di lavoro o <strong>da</strong>lla notifica. Gli<br />

addetti alla bonifica devono indossare appositi dispositivi<br />

di protezione individuale. Il materiale di risulta e i DPI<br />

monouso devono essere smaltiti come rifiuto contenente<br />

<strong>amianto</strong>.<br />

CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI<br />

MATERIALI CONTENNTI AMIANTO<br />

16/11/2011 99


ASPETTI PRELIMINARI<br />

TECNICA DI BONIFICA<br />

Tecniche di bonifica<br />

Le tecniche di bonifica si differenziano in relazione alla<br />

natura della matrice, compatta o friabile, dell’<strong>amianto</strong>.<br />

Gli interventi previsti per l’ <strong>amianto</strong> in matrice friabile<br />

sono:<br />

• rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove<br />

bags;<br />

• incapsulamento;<br />

• confinamento.<br />

Le tecniche previste per l’<strong>amianto</strong> in matrice compatta<br />

sono:<br />

• rimozione;<br />

• incapsulamento;<br />

• sovracopertura.<br />

16/11/2011 100


Grazie per l’attenzione<br />

16/11/2011 101


TECNICHE DI INTERVENTO SU MATERIALI IN<br />

MATRICE FRIABILE<br />

Rimozione<br />

L’intervento di rimozione risulta essere la tecnica più<br />

utilizzata soprattutto perchè elimina all’origine il problema<br />

ed evita la definizione di programmi di controllo e<br />

manutenzione previsti <strong>da</strong>l D.M. 6/9/94.<br />

I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti <strong>amianto</strong><br />

devono essere eseguiti attenendosi alle raccoman<strong>da</strong>zioni<br />

contenute nei punti seguenti.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 102


ALLESTIMENTO DEL CANTIERE<br />

Confinamento statico<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

Se l'ambiente in cui avviene la rimozione non e<br />

naturalmente confinato, occorre provvedere alla<br />

realizzazione di un confinamento artificiale con idonei<br />

divisori.<br />

I divisori devono essere progettati anche in relazione alle<br />

attività che si svolgono nell'edificio, nonché al tipo di<br />

utenza. Si dovrà valutare, ad esempio, il transito di<br />

mezzi di trasporto che possono accidentalmente<br />

<strong>da</strong>nneggiare i confinamenti o la presenza di terzi (anche<br />

minori) che possono <strong>da</strong>nneggiare i confinamenti.<br />

16/11/2011 103


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Per lavori di notevole dimensioni, che comportano<br />

lavorazioni protratte nel tempo, deve essere garantita<br />

una maggiore sicurezza e tenuta della struttura di<br />

confinamento grazie all'adozione di tecniche particolari<br />

quali, ad esempio, l'installazione di un doppio listello<br />

ligneo di rinforzo alla struttura in polietilene (PE), la<br />

sigillatura dei bordi esposti con poliuretano, etc.<br />

16/11/2011 104


La zona confinata in PE deve essere dotata di appositi<br />

oblò in policarbonato o vetro che consentano di vigilare<br />

<strong>da</strong>ll'esterno, sui lavori svolti nell'area confinata.<br />

Prima dell'inizio dei lavori, la zona deve essere<br />

sgombrata <strong>da</strong>gli arredi, materiali, attrezzature,<br />

equipaggiamenti di ventilazione, condizionamento e<br />

riscal<strong>da</strong>mento dell'aria che possono essere smontati e<br />

spostati.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 105


Le attrezzature inamovibili devono essere isolate e<br />

sigillate, cosi come tutte le aperture e i condotti di<br />

impianti tecnologici nonché i cavedi. Il pavimento e le<br />

pareti dell'area di lavoro devono essere ricoperti <strong>da</strong><br />

almeno due o più fogli di polietilene di spessore<br />

adeguato.<br />

Se si utilizzano trabattelli durante la scoibentazione, e<br />

opportuno posizionare a pavimento un ulteriore foglio di<br />

materiale plastico, al fine di evitare che la<br />

movimentazione delle attrezzature possa causare<br />

lacerazioni dei teli.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 106


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Deve essere predisposta un’uscita di sicurezza per<br />

consentire una rapi<strong>da</strong> via di fuga, realizzata con<br />

accorgimenti tali <strong>da</strong> non compromettere l’isolamento<br />

dell’area di lavoro (ad es. telo di polietilene <strong>da</strong> tagliare in<br />

caso di emergenza).<br />

16/11/2011 107


Confinamento Dinamico<br />

Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro e<br />

necessario, oltre all'installazione delle barriere<br />

(confinamento statico), l'impiego di un sistema di<br />

estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere<br />

rispetto all'esterno (confinamento dinamico).<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 108


Di norma vengono richiesti 4 o 5 ricambi aria/h. Negli<br />

ambienti molto piccoli, per evitare l'implosione dei teli, e<br />

possibile inserire in punti opportuni alcune finestre con<br />

filtri assoluti in modo <strong>da</strong> favorire un parziale reintegro<br />

dell'aria. Le prolunghe con tubi flessibili devono essere<br />

collocate in modo <strong>da</strong> garantire, in tutte le zone del<br />

cantiere, un corretto movimento dell'aria.<br />

E preferibile l'uso di più estrattori con portate ridotte,<br />

rispetto all’utilizzo di un solo strumento di portata<br />

maggiore: in tal modo favorendo un omogeneo lavaggio<br />

dell'aria e garantendo efficacia in caso di blocco di uno<br />

degli estrattori.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 109


Presso il cantiere, laddove non sia presente alimentazione<br />

elettrica di emergenza a cui allacciare l’impianto elettrico<br />

di cantiere, deve essere presente un gruppo elettrogeno,<br />

<strong>da</strong> attivare in caso di interruzione dell’energia elettrica per<br />

mantenere gli estrattori costantemente in funzione.<br />

Deve essere istallato all’interno del cantiere un dispositivo<br />

di segnalazione, tra l’interno e l’esterno dell’area<br />

confinata, al fine di poter favorire idonea comunicazione<br />

in caso di necessita.<br />

Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come<br />

rifiuti contaminati <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>. La sostituzione dei filtri<br />

deve essere annotata nel registro di cantiere.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 110


COLLAUDO DEL CANTIERE<br />

Le prove di collaudo del cantiere rappresentano un<br />

momento delicatissimo immediatamente precedente<br />

l’avvio delle attività. Pur non prevedendo la norma la<br />

presenza dell'Organo di Vigilanza, e opportuno che<br />

l'impresa dia comunicazione preventiva della <strong>da</strong>ta d'inizio<br />

lavori al fine di permettere all'<strong>ASL</strong> di presenziare alle<br />

operazioni di collaudo<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 111


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Completato l'allestimento del cantiere, ivi compresa<br />

l'installazione dell'unita di decontaminazione, e sempre<br />

prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la<br />

manipolazione dell'<strong>amianto</strong>, i sistemi di confinamento<br />

devono essere collau<strong>da</strong>ti mediante prove di tenuta.<br />

16/11/2011 112


I) Prova della tenuta con fumogeni<br />

Saturata l'area di lavoro con fumogeni, si osservano,<br />

all'esterno dei cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo.<br />

Occorre ispezionare, a secon<strong>da</strong> delle situazioni, le<br />

barriere di confinamento, il perimetro esterno<br />

dell'edificio e il piano sovrastante. Tutte le falle<br />

individuate vanno sigillate <strong>da</strong>ll'interno.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 113


II) Collaudo della depressione<br />

Si accendono gli estrattori e si osservano i teli di<br />

plastica delle barriere di confinamento; questi devono<br />

rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto<br />

verso l'interno dell'area di lavoro. L'estrazione del fumo<br />

intasa i filtri degli estrattori: e, quindi, opportuno che<br />

l’operazione venga svolta con i soli pre-filtri.<br />

La verifica deve essere fatta anche all'interno del<br />

cantiere per individuare eventuali sacche in cui<br />

potrebbe non essere garantito un adeguato ricambio<br />

d’aria.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 114


La misura della depressione può essere effettuata con<br />

un manometro differenziale munito di due sonde che<br />

vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno<br />

dell'area di lavoro.<br />

Il controllo della depressione e della portata degli<br />

estrattori può essere effettuato, anche empiricamente,<br />

calcolando il tempo necessario per l'evacuazione totale<br />

dei fumi.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 115


Grazie per l’attenzione<br />

16/11/2011 116


MODALITA DI ALLONTANAMENTO DEI RIFIUTI<br />

DALL'AREA DI LAVORO<br />

Per allontanare i rifiuti <strong>da</strong>ll’area di lavoro e necessaria la<br />

presenza di due squadre di operatori, una operante<br />

all’interno e l’altra all’esterno del cantiere, e deve essere<br />

garantita l’assenza di contaminazione ambientale causata<br />

<strong>da</strong>i sacchi contenenti <strong>amianto</strong>.<br />

Qualora si dovesse procedere ad uno stoccaggio<br />

provvisorio dei sacchi, i rifiuti vanno depositati all’interno<br />

di big bags o in cointainers in un’area dell’edificio chiusa<br />

ed inaccessibile agli estranei.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 117


DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE<br />

Durante i lavori di rimozione e necessario provvedere a<br />

periodiche pulizie della zona di lavoro <strong>da</strong>l materiale di<br />

<strong>amianto</strong> e all’insaccamento del materiale di risulta, al fine<br />

di evitare concentrazioni pericolose di fibre all’interno<br />

dell’ambiente.<br />

Tutto il materiale a perdere deve essere imballato in<br />

sacchi di plastica, sigillabili e identificati con etichette di<br />

segnalazione, <strong>da</strong> considerarsi come rifiuto contenente<br />

<strong>amianto</strong>.<br />

DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE<br />

16/11/2011 118


Terminate le operazioni di pulizia, prima dell’ispezione<br />

visiva <strong>da</strong> parte dell’Organo di Vigilanza prevista<br />

nell’ambito delle procedure per la restituibilità dell’area,<br />

si deve effettuare campionamenti all’interno della zona<br />

confinata.<br />

I campionamenti vanno eseguiti con la metodica<br />

M.O.C.F. al fine di valutare l’efficacia degli interventi di<br />

bonifica e di pulizia, riscontrabile allorquando l’esito<br />

delle analisi sia prossimo al valore di 2 ff/l previsto per<br />

la restituibilità.<br />

DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE<br />

16/11/2011 119


MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

Durante l'intervento di bonifica, il committente dei lavori<br />

deve garantire l’effettuazione di monitoraggi ambientali<br />

delle fibre di <strong>amianto</strong> nelle aree incontaminate. Il<br />

monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente,<br />

<strong>da</strong>ll'inizio delle operazioni di disturbo dell'<strong>amianto</strong> fino<br />

alla pulizia finale.<br />

MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

16/11/2011 120


Devono essere controllate in particolare:<br />

- le zone incontaminate in prossimita delle barriere di<br />

confinamento;<br />

- le uscite dell’unita di decontaminazione o il locale<br />

incontaminato dello spogliatoio;<br />

MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

Inoltre, devono essere eseguiti campionamenti<br />

sporadici all’uscita degli estrattori, all'interno dell'area<br />

di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti.<br />

16/11/2011 121


MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

A titolo esemplificativo, si suggerisce, in relazione alla<br />

tipologia di bonifica, di richiedere i seguenti<br />

campionamenti in M.O.C.F.:<br />

1. un campionamento giornaliero presso lo spogliatoio<br />

non contaminato;<br />

2. un campionamento giornaliero in prossimità dell'area<br />

esterna quando il cantiere e ubicato in ambiente<br />

confinato;<br />

3. un campionamento giornaliero in area di lavoro<br />

durante le fasi di scoibentazione;<br />

16/11/2011 122


4. un campionamento presso l'uscita dell’unita di<br />

decontaminazione ogni qualvolta vengono allontanati i<br />

rifiuti;<br />

5. un campionamento giornaliero presso le bocche di<br />

uscita degli estrattori;<br />

6. un campionamento al termine dei lavori di pulizia<br />

finale.<br />

MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

16/11/2011 123


I campionamenti devono essere effettuati <strong>da</strong> personale<br />

appositamente formato/addestrato. Sul registro di<br />

cantiere sono annotati i campionamenti eseguiti, la<br />

posizione degli stessi e il nominativo del soggetto<br />

incaricati. I risultati devono essere resi noti in tempo<br />

reale o al massimo entro le 24 ore successive.<br />

MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

16/11/2011 124


La norma prevede due soglie di allarme:<br />

MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />

1. preallarme: si verifica ogni qualvolta i risultati dei<br />

monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro<br />

mostrano un aumento costante delle concentrazioni di<br />

fibre aerodisperse;<br />

2. allarme: si verifica quando la concentrazione di fibre<br />

aerodisperse all’esterno dell’area supera il valore di<br />

50ff/l. In questocaso, deve essere <strong>da</strong>ta immediata<br />

comunicazione all’organo di vigilanza.<br />

Le procedure adottate nei casi di emergenza devono<br />

essere annotate nel registro di cantiere.<br />

16/11/2011 125


Tecnica di glove-bags<br />

Nel caso di limitati interventi su tubazioni, valvole, flange<br />

rivestite in <strong>amianto</strong>, per la rimozione di piccole superfici<br />

coibentate e utilizzabile la tecnica di glove-bag. Questa<br />

tecnica si caratterizza per eventi critici quali:<br />

la discreta probabilità che la cella di polietilene (PE) si<br />

rompa;<br />

la scarsa manualità degli operatori;<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

il verificarsi di situazioni pericolose durante la loro<br />

installazione e rimozione.<br />

16/11/2011 126


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Pertanto, non deve essere consentita per tratti estesi di<br />

tubazioni perchè comporterebbe l'effettuazione di più<br />

interventi, che aumentano le probabilità di accadimento<br />

dell’ evento negativo. Prima di utilizzare la tecnica di<br />

glove-bag, si dovrà procedere ad una accurata pulizia dei<br />

manufatti <strong>da</strong> scoibentare, mediante aspiratori portatili.<br />

16/11/2011 127


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Nell'immediata vicinanza del glove-bag dovranno essere<br />

presenti:<br />

• attrezzature supplementari <strong>da</strong> utilizzare in caso di<br />

emergenza (rottura delle celle, fuoriuscita anomala di<br />

materiale e conseguente rilascio di fibre);<br />

• maschere in numero sufficiente per tutti gli operatori<br />

che svolgono attività di supporto nello stesso ambiente;<br />

• aspiratore portatile con filtro ad alta efficienza;<br />

• attrezzatura per la nebulizzazione di liquidi<br />

incapsulanti.<br />

16/11/2011 128


Se il coibente risulta essere molto degra<strong>da</strong>to (al primo<br />

contatto si sbriciola), la tecnica di glove-bag non può<br />

essere utilizzata: deve, dunque, essere attuata la<br />

bonifica mediante rimozione in area confinata. Nel caso<br />

di tubazioni aeree, ove risulti molto difficile, se non<br />

impossibile, la realizzazione di confinamenti statici e<br />

dinamici, si può provvedere al sezionamento delle stesse<br />

e al successivo invio presso l’area di bonifica<br />

specializzata.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 129


TECNICHE DI BONIFICA<br />

QUANDO E POSSIBILE UTILIZZARE LA TECNICA<br />

GLOVE BAG<br />

Oltre a eseguire tutti i controlli come previsto <strong>da</strong> art. 11<br />

comma 5b del D.M. 6 Settembre 1994 si precisa che la<br />

bonifica di tubazioni coibentate, di piccole dimensioni e<br />

consentita solo se:<br />

l’<strong>amianto</strong> e friabile e non e in contatto diretto con il<br />

tubo che resta in sito dopo la bonifica; l’area di bonifica<br />

va confinata (senza prova statica ne dinamica) al fine di<br />

limitare una possibile contaminazione <strong>da</strong> fibre in caso di<br />

rottura della bag. Durante i lavori si valuterà se eseguire<br />

dei controlli periodici in M.O.C.F. che saranno ripetuti al<br />

termine degli interventi, prima della rimozione del<br />

confinamento.<br />

16/11/2011 130


l’<strong>amianto</strong> e in matrice compatta ed e in contatto<br />

diretto con il tubo ma non cementato con il tubo stesso.<br />

La zona di bonifica va confinata laddove possibile (senza<br />

prova statica ne dinamica), comunque stendendo dei teli<br />

di polietilene sulla pavimentazione, al fine di limitare una<br />

possibile contaminazione <strong>da</strong> fibre in caso di rottura della<br />

bag. Durante i lavori si valuterà se eseguire dei controlli<br />

periodici in M.O.C.F. che saranno ripetuti al termine degli<br />

interventi, prima della rimozione del confinamento.Si<br />

ritiene necessario effettuare una prova visiva al fine di<br />

verificare la totale bonifica della tubazione.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 131


TECNICHE DI BONIFICA<br />

l’<strong>amianto</strong> e in matrice compatta e non e in contatto<br />

diretto con il tubo; la zona di bonifica va confinata<br />

laddove possibile (senza prova statica ne dinamica),<br />

comunque stendendo dei teli di polietilene sulla<br />

pavimentazione, al fine di limitare una possibile<br />

contaminazione <strong>da</strong> fibre in caso di rottura della bag.<br />

Durante i lavori si valuterà se eseguire dei controlli<br />

periodici in MOCF che saranno ripetuti al termine degli<br />

interventi, prima della rimozione del confinamento<br />

16/11/2011 132


TECNICHE DI BONIFICA<br />

LA TECNICA DEL GLOVE-BAGS NON E CONSENTITA<br />

NEI SEGUENTI CASI:<br />

su strutture diverse <strong>da</strong> piccole tubazioni se non in casi<br />

molto eccezionali <strong>da</strong> decidersi di volta in volta.<br />

tubazioni coibentate con <strong>amianto</strong> friabile a diretto<br />

contatto con il tubo: in questo caso la tubazione va<br />

bonificata in un ambiente confinato dove si applicano le<br />

procedure riportate nel D.M. 6 Settembre 1994 art 5 a).<br />

Se la coibentazione non ha punti di interruzione utili, gli<br />

eventuali sezionamenti che si renderanno necessari per<br />

portare la parte <strong>da</strong> bonificare in ambiente confinato,<br />

dovranno essere effettuati mediante taglio <strong>da</strong> eseguirsi<br />

con la tecnica di glove-bag e metodologia già descritta.<br />

16/11/2011 133


Incapsulamento<br />

La tecnica dell’incapsulamento consiste nell’effettuare il<br />

trattamento del MCA con prodotti penetranti o ricoprenti,<br />

allo scopo di inglobare le fibre di <strong>amianto</strong>, per formazione<br />

di un film di protezione sulla superficie esposta che<br />

previene il rilascio di fibre. La tecnica e regolamentata <strong>da</strong>l<br />

D.M. 20.08.1999.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 134


Confinamento<br />

L’intervento di bonifica con la tecnica del confinamento<br />

consiste nel realizzare una idonea barriera a tenuta<br />

con lo scopo di separare il materiale contenente<br />

<strong>amianto</strong> <strong>da</strong>lle restanti zone o aree dell’edificio.<br />

L’operazione comporta sempre la realizzazione di un<br />

piano di controllo, oltre che la verifica periodica dello<br />

stato di conservazione della barriera. Spesso questo<br />

intervento necessita di essere associato ad un efficace<br />

incapsulamento del materiale interessato.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 135


Criteri per la certificazione della restituibilità di<br />

ambienti bonificati <strong>da</strong> <strong>amianto</strong> friabile<br />

Le operazioni di certificazione di restituibilità di ambienti<br />

bonificati <strong>da</strong>ll’<strong>amianto</strong>, effettuate per assicurare che le<br />

aree interessate alla bonifica possano essere rioccupate<br />

con sicurezza, devono essere eseguite <strong>da</strong>ll’<strong>ASL</strong><br />

competente per il territorio. Le spese relative al<br />

sopralluogo ispettivo e ai campionamenti dell’aria sono a<br />

carico del committente.<br />

RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

16/11/2011 136


RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

I principali criteri <strong>da</strong> seguire per il rilascio della<br />

certificazione sono:<br />

• assenza di residui di materiale contenenti <strong>amianto</strong><br />

sulla superficie bonificata;<br />

• concentrazione media di fibre, all’interno dell’area<br />

confinata, non superiore alle 2 ff/l, misurate con la<br />

metodica microscopia elettronica a scansione (SEM).<br />

16/11/2011 137


Per la verifica di questi criteri occorre seguire eseguire<br />

l’ispezione visiva preventiva e successivamente il<br />

campionamento dell’aria presente nell’ambiente<br />

bonificato. Particolare attenzione deve essere posta<br />

nell’ispezione visiva, in quanto ridotte quantità di<br />

<strong>amianto</strong> potrebbero, durante il campionamento<br />

aggressivo, determinare un superamento del valore<br />

limite di riferimento (2ff/l).<br />

RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

16/11/2011 138


E opportuno effettuare il campionamento aggressivo<br />

dell’aria 24 h dopo l’ispezione visiva, in modo tale che<br />

l’incapsulante sia perfettamente asciutto. I locali<br />

confinati sono restituiti a fronte dell’acquisizione di<br />

certificazione attestante l’esecuzione, nei locali<br />

bonificati, di verifica della concentrazione di fibre di<br />

<strong>amianto</strong> aerodisperse mediante l’uso della microscopia<br />

elettronica a scansione (SEM): la concentrazione media<br />

di fibre non deve essere superiore a 2ff/l.<br />

RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

16/11/2011 139


RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

La concentrazione media di fibre deve essere calcolata<br />

come media aritmetica delle concentrazioni determinate<br />

per ogni singolo campione, quando per le singole misure<br />

non e indicato l’errore; altrimenti, la concentrazione<br />

media deve essere calcolata come media pesata sugli<br />

errori delle singole determinazioni.<br />

C media = (SiCi/ei)/(Si 1/ei) dove Ci e la concentrazione<br />

del i-esimo campione e ei e l'errore associato a Ci.<br />

Ad esempio se C1 = 1.8} 0.2 ff/l, C2 = 1.2} 0.5 ff/l e C3<br />

= 1.9} 0. 1 ff/l, allora Cmedia = (1.8/0.2 + 1.2/05+<br />

19/0.1) / (1/0.2 + 1/0.5 + 1/0.1) = 1.8 ff/l, mentre la<br />

media aritmetica semplice calcolata con i <strong>da</strong>ti<br />

dell'esempio e C media = (1.8 + 1.2 + 1.9)/3 = 1.6 ff/l.<br />

16/11/2011 140


RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

Nel caso in cui la bonifica riguardi un’unica area<br />

confinata di grandi dimensioni, per la quale sono stati<br />

effettuati più campionamenti di fibre di <strong>amianto</strong><br />

aerodisperse, normalmente le differenze tra le<br />

concentrazioni misurate nei diversi punti sono, al più,<br />

circa uguali all’errore associato alle singole<br />

determinazioni. Pertanto, anche se la concentrazione<br />

media e inferiore a 2 ff/lt, ma per uno o più punti la<br />

concentrazione e risultata superiore a 3 ff/lt, l’area non<br />

e restituibile: devono, dunque, esserne in<strong>da</strong>gate le<br />

cause e si deve procedere ad una nuova pulizia e/o ad<br />

un ulteriore incapsulamento.<br />

16/11/2011 141


Le analisi finali per la certificazione della restituibilità<br />

dell’ambiente bonificato, sono eseguite, in via<br />

preferenziale, <strong>da</strong> uno dei laboratori di cui alla tabella<br />

13 del cap. 3 – metodi analitici.<br />

RESTITUIBILITA’ DEGLI AMBIENTI<br />

16/11/2011 142


TECNICHE DI INTERVENTO SU MATERIALI IN<br />

MATRICE COMPATTA<br />

Rimozione<br />

La tecnica della rimozione e inequivocabilmente la<br />

soluzione che radicalmente elimina il rischio <strong>amianto</strong>;<br />

essa e fortemente raccoman<strong>da</strong>ta per tutte le situazioni in<br />

cui sia evidenziato un cattivo stato di conservazione della<br />

copertura.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 143


TECNICHE DI BONIFICA<br />

Le aree di cantiere in cui avvengono le operazioni di<br />

bonifica devono essere delimitate e segnalate.<br />

Inoltre, per interventi di bonifica superiori ai 3 gg. devono<br />

essere messi a disposizione dei lavoratori, locali ad uso<br />

doccia ed accessori (servizi igienici), oltre ad un’apposita<br />

area per lo stoccaggio provvisorio del materiale rimosso.<br />

16/11/2011 144


Si devono realizzare, a fini antifortunistici, idonee misure<br />

di prevenzione con particolare riguardo ai rischi specifici<br />

dovuti a sfon<strong>da</strong>mento delle lastre ed, in generale, alla<br />

caduta <strong>da</strong>ll’alto.<br />

Prima di qualsiasi manipolazione o movimentazione dei<br />

materiali <strong>da</strong> rimuovere, si deve operare l’incapsulamento<br />

con prodotti specifici come indicato <strong>da</strong>l D.M. 20/08/1999.<br />

L’incapsulamento effettuato mediante nebulizzazione a<br />

bassa pressione, deve essere effettuato su entrambe le<br />

superfici.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 145


Quando le lastre di copertura sono visibili <strong>da</strong>ll’interno<br />

dell’edificio, devono essere prese tutte le precauzioni<br />

necessarie ad evitare l’esposizione ad <strong>amianto</strong> <strong>da</strong> parte<br />

degli occupanti durante le operazioni di bonifica. Al fine di<br />

una maggiore garanzia degli interventi eseguiti, a lavori di<br />

bonifica ultimati, potrebbe essere opportuno effettuare<br />

campionamenti ambientali volti alla verifica dell’efficacia<br />

della bonifica eseguita.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 146


Incapsulamento<br />

La metodica consiste nel trattamento della superficie<br />

esposta con prodotti che fissano le fibre di <strong>amianto</strong> alla<br />

matrice cementizia, riducendo la possibilità di rilascio di<br />

fibre. Il D.M. 20/08/1999 definisce le caratteristiche<br />

tecniche dei prodotti incapsulanti e la loro mo<strong>da</strong>lità di<br />

applicazione, compreso il successivo piano di controllo<br />

e manutenzione.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

Prima dell’applicazione del prodotto può essere<br />

necessaria una adeguata pulizia della superficie della<br />

copertura, al fine di garantire maggior adesione<br />

dell’incapsulante.<br />

16/11/2011 147


L’intervento preliminare di pulizia, laddove condotto,<br />

deve essere equiparato ad un intervento di rimozione<br />

in quanto produce un rifiuto. La corretta esecuzione del<br />

trattamento deve essere certificata con la<br />

dichiarazione di conformità del rivestimento<br />

incapsulante e l’attestazione della corretta esecuzione<br />

dei lavori.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 148


Sopracopertura<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

L’intervento viene realizzato installando una nuova<br />

copertura al di sopra di quella in cemento – <strong>amianto</strong>.<br />

Prima della posa del nuovo materiale la superficie viene<br />

trattata con incapsulante di tipo C, come indicato <strong>da</strong>l<br />

DM 20/08/1999, allo scopo di evitare la liberazione<br />

di fibre durante le fasi di posa della nuova copertura.<br />

Gli interventi di sopracopertura sono preceduti <strong>da</strong>l<br />

calcolo delle portate dei sovraccarichi accidentali<br />

previsti per la relativa struttura.<br />

16/11/2011 149


DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALE<br />

Uso dei dispositivi di protezione personale<br />

Le problematiche relative alla protezione dei lavoratori<br />

contro i rischi connessi all’esposizione ad <strong>amianto</strong> sono<br />

disciplinate <strong>da</strong>l titolo III del d.lgs. 81/08.<br />

In particolare, è previsto che “siano messi a disposizione<br />

dei lavoratori adeguati indumenti <strong>da</strong> lavoro o adeguati<br />

dispositivi di protezione individuale”. Per la protezione<br />

delle vie respiratorie dei lavoratori è previsto che “in<br />

ogni caso … e necessario l’uso di un dispositivo di<br />

protezione delle vie respiratorie; tale uso non può<br />

essere permanente e la sua durata, per ogni lavoratore,<br />

deve essere limitata al minimo strettamente<br />

necessario”.<br />

16/11/2011 150


Pertanto, accertato l’obbligo del <strong>da</strong>tore di lavoro di<br />

mettere a disposizione dei lavoratori idonei dispositivi<br />

di protezione individuale delle vie respiratorie, valutati<br />

secondo quanto previsto <strong>da</strong>lla norma, per quanto<br />

attiene agli interventi di rimozione di coperture in<br />

cemento-<strong>amianto</strong>, al fine di una maggiore tutela del<br />

lavoratore, si rende auspicabile l’utilizzo ad uso<br />

esclusivo di maschere semifacciali in gomma con filtri<br />

di protezione FP3.<br />

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALE<br />

16/11/2011 151


TECNICHE DI INTERVENTO SU SUPERFICI E<br />

PRODOTTI IN VINIL-AMIANTO<br />

Pur considerando il vinil-<strong>amianto</strong> un manufatto<br />

riconducibile alla categoria dei materiali contenenti<br />

<strong>amianto</strong> in matrice compatta, la rimozione dello stesso<br />

può comportare situazioni espositive fortemente<br />

differenziate tra loro, in relazione alle quali risulta<br />

necessario adottare misure di prevenzione e protezione<br />

variabili che, in alcuni casi, possono arrivare ad essere le<br />

stesse previste per le attività di rimozione dell’<strong>amianto</strong> in<br />

matrice friabile.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 152


La variabilità delle situazioni espositive dipende<br />

prevalentemente <strong>da</strong>:<br />

• presenza di <strong>amianto</strong> nella colla e/o nel massetto di<br />

fon<strong>da</strong>zione;<br />

• percentuale di <strong>amianto</strong> presente nel manufatto<br />

(pannello/piastrella);<br />

• facilita di distacco della piastrella <strong>da</strong>lla colla e<br />

conseguente diversa mo<strong>da</strong>lità operativa di rimozione;<br />

• estensione della superficie <strong>da</strong> bonificare.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 153


Inoltre, per quanto attiene all’assetto del cantiere,<br />

occorre considerare:<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

• se i lavori si svolgono o no in prossimità di locali<br />

utilizzati come luogo di vita o di lavoro.<br />

• se, al termine dei lavori di rimozione, i locali bonificati<br />

saranno riutilizzati o meno.<br />

16/11/2011 154


Rimozione<br />

Se viene riscontrata la presenza di <strong>amianto</strong> nella colla<br />

utilizzata come mezzo di fissaggio o nel massetto, vanno<br />

adottate le stesse misure di prevenzione e protezione che<br />

si impiegano per la rimozione d’<strong>amianto</strong> in matrice<br />

friabile; quindi, occorre predisporre adeguati<br />

confinamenti statici e dinamici dell’area di bonifica e<br />

prevedere la restituibilità dell’area.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 155


Se la colla o il massetto non contengono <strong>amianto</strong>, per<br />

valutare le misure di prevenzione e protezione più<br />

a<strong>da</strong>tte, vanno presi in considerazione ulteriori criteri<br />

quali la percentuale di <strong>amianto</strong> presente nelle piastrelle<br />

o nel massetto (bassa percentuale/alta percentuale), la<br />

mo<strong>da</strong>lità di rimozione dei materiali<br />

(manuale/meccanizzato) e l’estensione dei lavori<br />

(piccole superfici/grandi superfici).<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 156


Se l’intervento di rimozione riguar<strong>da</strong> manufatti in vinil-<br />

<strong>amianto</strong> contenenti una bassa percentuale di <strong>amianto</strong><br />

(fino al 2%) ed interessa piccole superfici (fino a 50 mq),<br />

vanno adottate le stesse misure di prevenzione e<br />

protezione che si impiegano per la rimozione di <strong>amianto</strong><br />

in matrice compatta, prevedendo un monitoraggio in<br />

M.O.C.F. prima, durante e al termine dei lavori.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 157


Se si effettua la rimozione di manufatti in vinil-<strong>amianto</strong><br />

contenenti una percentuale di <strong>amianto</strong> superiore al<br />

2%, relativa a superfici maggiori di 50 mq, ricorrendo<br />

nell’eventualità a strumenti meccanici, le misure di<br />

prevenzione e protezione <strong>da</strong> adottare sono le stesse<br />

previste per la rimozione di <strong>amianto</strong> in matrice friabile.<br />

In tutte le situazioni non rappresentate, e necessario<br />

valutare caso per caso quali misure di prevenzione e<br />

protezione tutelino adeguatamente i lavoratori,<br />

essendo inteso che, in casi dubbi, e bene optare per il<br />

livello di protezione più alto.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 158


Riparazione<br />

Gli interventi di riparazione devono interessare modeste<br />

superfici: occorre effettuare i lavori utilizzando<br />

esclusivamente attrezzi manuali ed adottando le stesse<br />

misure preventive e protettive previste per materiali<br />

contenenti <strong>amianto</strong> in matrice compatta.<br />

TECNICHE DI BONIFICA<br />

16/11/2011 159


Grazie per l’attenzione<br />

16/11/2011 160

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