La Bottega della Pasta all'uovo “127” di Lucrezia - AITech
La Bottega della Pasta all'uovo “127” di Lucrezia - AITech
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ANNO III - N° 10 - FEBBRAIO 2011 - DISTRIBUZIONE GRATUITA<br />
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<strong>La</strong> <strong>Bottega</strong> <strong>della</strong> <strong>Pasta</strong><br />
all’uovo <strong>“127”</strong> <strong>di</strong> <strong>Lucrezia</strong><br />
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In Via Mulino <strong>di</strong> Pile 21/23, vicino<br />
a “Sapori <strong>di</strong> Mare”. Tel. 0862.315486
Ambiente Innovazione Tecnologia<br />
Perio<strong>di</strong>co d’informazione<br />
Distribuzione gratuita<br />
Registrazioni:<br />
Tribunale <strong>di</strong> L’Aquila N° 4 del 25/03/2009<br />
ROC N° 18397 del 03/06/2009<br />
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all’esercizio <strong>della</strong> nostra attività.<br />
EDITORIALE - Pietro Gianfelice<br />
L’ORA DELLA VERITA’<br />
Numerosi gli italiani che si sono mobilitati contro la<br />
privatizzazione dell'acqua. Sono state raccolte in<br />
tutto 1 milione e 400 mila firme e proposti sei<br />
quesiti referendari. Di questi, quattro hanno<br />
ricevuto il nulla osta. Due dei tre quesiti accettati<br />
riguardano l’acqua e la richiesta <strong>di</strong> renderla <strong>di</strong> nuovo<br />
pubblica ovunque e senza con<strong>di</strong>zioni. Si parla<br />
dell'abrogazione del decreto Ronchi che ha sancito<br />
nel 2009 che il servizio idrico non potrà più essere<br />
gestito da società pubbliche, ma dovrà essere<br />
affidato a società private o comunque possedute da<br />
privati almeno per il 40 per cento. Il secondo quesito<br />
riguarda la cancellazione <strong>della</strong> norma del cosiddetto<br />
Co<strong>di</strong>ce dell'ambiente che prevede una quota <strong>di</strong><br />
profitto sulla tariffa per il servizio idrico, la<br />
"remunerazione del capitale investito". Gli italiani<br />
potranno esprimere la loro opinione anche a<br />
proposito del nucleare e potranno tornare a votare,<br />
dopo 24 anni, per la cancellazione dei<br />
provve<strong>di</strong>menti che hanno riaperto questa strada nel<br />
Belpaese. “È bene che la parola passi ora ai citta<strong>di</strong>ni<br />
su materie tanto delicate perché è inconcepibile una<br />
privatizzazione selvaggia delle decisioni strategiche e<br />
gestionali sull’utilizzo <strong>di</strong> risorse non rinnovabili e<br />
preziose quali quelle idriche e pericolose ed inutili<br />
come l’energia nucleare – ha commentato Stefano<br />
Leoni, Presidente del WWF Italia – <strong>La</strong> responsabilità<br />
per questa situazione ricade interamente sul Governo<br />
per la sua ostinazione a negare ogni forma <strong>di</strong><br />
confronto con la stragrande maggioranza degli<br />
italiani che sono contrari alla scellerata, costosa e<br />
pericolosa avventura nucleare, rendendo così<br />
inevitabile il ricorso allo strumento referendario”.<br />
<strong>La</strong> data del voto non è stata ancora stabilità,<br />
bisognerà attendere che la sentenza <strong>della</strong> Corte<br />
Costituzionale passi al presidente <strong>della</strong> Repubblica,<br />
che dovrà fissare il giorno fati<strong>di</strong>co in una domenica<br />
compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Da un paio<br />
<strong>di</strong> settimane è in onda su tutte le reti e a tutte le ore<br />
3<br />
del giorno uno spot che ad una prima visione<br />
parrebbe quasi una pubblicità progresso, uno spot<br />
che si propone, a suo <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> rilanciare il <strong>di</strong>battito su<br />
un argomento che in Italia piace a pochi: il nucleare.<br />
Lo spot in questione racconta <strong>di</strong> una partita a<br />
scacchi tra rinnovabili e nucleare in cui ad ogni<br />
mossa ogni giocatore presenta, apparentemente, le<br />
proprie convinzioni sull'argomento nucleare,<br />
energia e rinnovabili. Lo spot si chiude chiedendo<br />
allo spettatore se è a favore o contro il nucleare e lo<br />
rinvia al sito Forum Nucleare Italiano dove, in teoria,<br />
dovrebbe trovare informazioni con cui prendere<br />
una posizione e uno spazio in cui <strong>di</strong>battere<br />
l'argomento. <strong>La</strong> realtà è ben <strong>di</strong>versa. Dietro ad una<br />
facciata <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stanza tra le due opinioni, c’é <strong>di</strong>fatti<br />
un sito, apertamente pro-nucleare. Lo <strong>di</strong>mostrano<br />
le decine <strong>di</strong> notizie e approfon<strong>di</strong>menti che vanno in<br />
questa <strong>di</strong>rezione sia nella sezione video del portale<br />
che in quella documenti dove effettivamente si<br />
entra in profon<strong>di</strong>tà sul problema. Inoltre, il<br />
presidente <strong>di</strong> Forum Nucleare Italiano - che si<br />
presenta come una ONG - è Chicco Testa ex antinuclearista<br />
folgorato sulla via <strong>di</strong> Damasco e oggi<br />
apertamente pro-atomo. Ci sono quin<strong>di</strong> tutti gli<br />
in<strong>di</strong>zi per sospettare che portale e spot siano<br />
finanziati <strong>di</strong>etro le quinte proprio da aziende<br />
dell'Atomo o interessate ad un ritorno dell'atomo in<br />
Italia (Westinghouse, Enel, Ansaldo Nucleare, Areva<br />
e Edf). Ciò spiegherebbe il perché <strong>di</strong> una siffatta ong<br />
che è portata a spendere così tanti milioni <strong>di</strong> euro<br />
per una <strong>di</strong>ffusione massiva, ad ogni ora del giorno<br />
e su tutte le reti italiane. A chi può interessare<br />
riaprire il <strong>di</strong>scorso sul nucleare quando in Italia ci si<br />
è già espressi 24 anni fa contro? Ovviamente alle<br />
aziende coinvolte nel business dell’energia nucleare<br />
che abbiamo elencato poco sopra.<br />
L’ora <strong>della</strong> verità sta per arrivare. Man<strong>di</strong>amo a casa<br />
questi buffoni!<br />
(fontI: www.e<strong>di</strong>lone.it - www.ilcambiamento.it)
4<br />
Alberto Conti<br />
FileMaker ha annunciato che a<br />
partire dal 12 gennaio 2011, chi<br />
acquista FileMaker Go for iPad<br />
o iPhone avrà la possibilità <strong>di</strong><br />
acquistare FileMaker Pro a soli<br />
€ 149,00 IVA escl., meno <strong>della</strong><br />
metà del prezzo standard <strong>di</strong> €<br />
349,00 IVA escl. Dal suo debutto<br />
nel luglio 2010, FileMaker Go è<br />
<strong>di</strong>ventata l'applicazione <strong>di</strong><br />
database per iPhone e iPad più<br />
venduta. I clienti che acquistano<br />
FileMaker Go for iPhone (€ 15,99<br />
inc. IVA) o FileMaker Go for iPad (€<br />
31,99 inc. IVA) dall'iTunes App<br />
Store tra l'11 gennaio e il 17<br />
giugno 2011 avranno la<br />
possibilità <strong>di</strong> scaricare FileMaker<br />
Pro11 dal FileMaker Store a € 149,00 IVA escl.– con uno sconto superiore<br />
al 50%*. Per partecipare alla promozione occorrerà acquistare e scaricare<br />
FileMaker Pro 11 tra l'11 gennaio e il 23 giugno 2011. Le famose app <strong>di</strong><br />
FileMaker Go consentono ai clienti <strong>di</strong> lavorare da remoto con i database<br />
<strong>di</strong> FileMaker Pro su iPhone o iPad per svolgere un'ampia gamma <strong>di</strong><br />
attività, tra cui la gestione delle relazioni con i clienti, la registrazione<br />
degli eventi <strong>di</strong>rettamente dalla location, la gestione delle scorte o il<br />
controllo dello stato del progetto fuori dall'ufficio. È possibile scegliere<br />
tra più <strong>di</strong> 30 soluzioni integrate pronte per l'uso, oppure creare soluzioni<br />
personalizzate con FileMaker Pro e utilizzarle su un iPhone o iPad con<br />
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FileMaker Go. "Le imprese ci chiedono soluzioni per ottimizzare il lavoro<br />
e che offrano un vantaggio unico sulla concorrenza" ha <strong>di</strong>chiarato Ryan<br />
Rosenberg, Vicepresidente Marketing and Services <strong>di</strong> FileMaker, Inc. "Il<br />
modo più rapido per gestire qualsiasi attività mobile <strong>di</strong> produttività è<br />
utilizzare FileMaker Go for iPhone o iPad in combinazione con FileMaker<br />
Pro. Grazie alla nostra promozione su FileMaker Pro e FileMaker Go, gli<br />
utenti possono automatizzare praticamente qualsiasi processo in modo<br />
semplice e rapido, e avere accesso alle informazioni da qualsiasi luogo<br />
tramite il loro iPhone o iPad - oggi ad un prezzo più conveniente che<br />
mai". Per partecipare alla promozione, gli utenti devono prima acquistare<br />
FileMaker Go for iPhone o FileMaker Go for iPad dall'iTunes App Store.<br />
Per acquistare FileMaker Pro 11 al prezzo speciale scontato <strong>di</strong> € 149,00<br />
ex IVA, occorrerà compilare un breve modulo per comprovare l'acquisto<br />
<strong>di</strong> FileMaker Go con la ricevuta <strong>di</strong> iTunes. L'offerta è limitata a un acquisto<br />
per cliente.<br />
Compatibilità, prezzi e <strong>di</strong>sponibilità:<br />
Compatibile con FileMaker Pro 7 e le versioni successive, FileMaker Go è<br />
ora <strong>di</strong>sponibile nell'iTunes App Store. FileMaker Go for iPhone e iPod<br />
touch (per IOS 4) costa € 15,99 inc IVA e FileMaker Go for iPad (per iOS<br />
4.2) costa € 31,99 inc IVA. Ulteriori dettagli sono <strong>di</strong>sponibili all'in<strong>di</strong>rizzo<br />
http://www.filemaker.com/it/pr/gopromo/.<br />
Grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Samsung<br />
Electronics Italia presenta “Farnesina – Italiani Nel Mondo”,<br />
un’applicazione per smartphone e tablet nata per offrire un utile servizio<br />
agli Italiani che si trovano all'estero. L’ “App” è stata sviluppata in<br />
collaborazione con Froggy, l’agenzia <strong>di</strong> Digital Marketing che ha ideato<br />
l’applicazione e ne ha curato la realizzazione tecnica. “Farnesina – Italiani
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Nel Mondo” <strong>di</strong>venta così un utile<br />
servizio agli italiani che si trovano<br />
all'estero per turismo, per lavoro o che<br />
desiderano pianificare un viaggio. Tra<br />
le tante informazioni offerte agli utenti,<br />
per esempio, nella sezione “Avvisi<br />
particolari” l’applicazione riferisce in<br />
tempo reale su situazioni critiche,<br />
<strong>di</strong>fficoltà e pericoli segnalati dall’Unità<br />
<strong>di</strong> Crisi in modo da poter pianificare e<br />
organizzare il proprio viaggio con la<br />
massima tranquillità e sicurezza.<br />
Inoltre, sempre a portata <strong>di</strong><br />
smartphone, l’ “App” contiene<br />
approfon<strong>di</strong>menti su ciascun Stato, sulle<br />
formalità <strong>di</strong> ingresso e <strong>di</strong> permanenza,<br />
sulle rappresentanze dell'Italia<br />
(ambasciata, uffici consolari, ecc.), sulla<br />
situazione sanitaria, <strong>di</strong> sicurezza e sulla<br />
viabilità. É presente anche una sezione specifica e informativa sulle<br />
attività istituzionali del Ministero degli Affari Esteri. “Abbiamo accolto con<br />
molto entusiasmo la volontà del Ministero degli Esteri <strong>di</strong> sfruttare le più<br />
recenti innovazioni tecnologiche per comunicare con i citta<strong>di</strong>ni e andare<br />
incontro alle loro esigenze quando sono all’estero per lavoro o per<br />
turismo. In quanto società leader globale nel campo delle tecnologie<br />
<strong>di</strong>gitali e soluzioni <strong>di</strong> comunicazione in mobilità, siamo quin<strong>di</strong> onorati <strong>di</strong><br />
poter presentare un’applicazione utile per chi viaggia, un ponte <strong>di</strong>retto<br />
con le informazioni messe a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti i viaggiatori dalla<br />
Farnesina”, commenta Carlo Barlocco, Vice Presidente <strong>di</strong> Samsung<br />
Electronics Italia. L'applicazione “Farnesina – Italiani Nel Mondo” è<br />
gratuita e <strong>di</strong>sponibile per il download sul Samsung Application Store -<br />
www.samsungapps.com – e sull’Android Market per smartphone e tablet<br />
PC con Android, ma sarà presto compatibile anche per gli altri sistemi<br />
operativi.<br />
L’ Apple ha annunciato che nei primi giorni del mese <strong>di</strong> gennaio 2011,<br />
oltre un milione <strong>di</strong> applicazioni sono state scaricate da App Store Mac<br />
nel corso <strong>della</strong> prima giornata. Con più <strong>di</strong> 1.000 applicazioni gratuite e a<br />
pagamento, il Mac App Store porta sul Mac la rivoluzionaria esperienza<br />
dell’ App Store, che permette <strong>di</strong> trovare nuove fantastiche applicazioni,<br />
5<br />
acquistarle utilizzando il proprio account iTunes, scaricarle e installarle<br />
in un solo passo. "Siamo stupiti dal riscontro incre<strong>di</strong>bile che il Mac App<br />
Store sta avendo,"ha affermato Steve Jobs, CEO <strong>di</strong> Apple. "Gli sviluppatori<br />
hanno fatto un ottimo lavoro rendendo <strong>di</strong>sponibili le app nello store e<br />
gli utenti stanno apprezzando quanto facile e <strong>di</strong>vertente sia il Mac App<br />
Store". Il Mac App Store offre applicazioni per l’Istruzione, Giochi, Grafica<br />
e Design, Mode e Tendenze, Produttività, Utility e altre categorie. Gli<br />
utenti possono navigare in cerca <strong>di</strong> applicazioni nuove e degne <strong>di</strong> nota,<br />
scoprire le più interessanti, trovare le app preferite del personale dello<br />
store, ricercare per categoria e consultare le classifiche delle app a<br />
pagamento e gratuite più scaricate, così come le valutazioni e le<br />
recensioni degli utenti. Il Mac App Store è <strong>di</strong>sponibile per gli utenti Snow<br />
Leopard attraverso l’Aggiornamento Software come parte <strong>di</strong> Mac OS X<br />
v10.6.6. Gli sviluppatori Mac decidono il prezzo per le loro applicazioni,<br />
tengono il 70 per cento dei proventi delle ven<strong>di</strong>te, non pagano per le<br />
applicazioni gratis e non devono pagare costi per l’hosting, il marketing<br />
o commissioni carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.
6<br />
Pietro Gianfelice<br />
Senti parlare <strong>di</strong> FIAT e in televisione appare sempre (o quasi!) un tale per<br />
lo più inquadrato dalla cintola in sù con un maglioncino girocollo blu,<br />
sempre lo stesso, che ti fa tenerezza poiché cre<strong>di</strong> che non abbia l’agio <strong>di</strong><br />
potersene comprare un altro. Da circa sette anni, da quando si parlava<br />
<strong>di</strong> fallimento <strong>della</strong> FIAT, quest’uomo ha avuto il “merito”, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il<br />
“modus” <strong>di</strong> fare azienda, tagliando costi eccessivi, operando tagli su<br />
spese “superflue”, ad esempio mandando via molti bravi manager che<br />
sono stati felicemete accolti dalla concorrenza. Il suo nome? Marchionne:<br />
un Amministratore Delegato che ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere un abile squalo<br />
<strong>della</strong> finanza, <strong>di</strong>ventando sempre più un uomo “solo” al comando. Dopo<br />
aver portato (in verità i progetti giacevano già in quel <strong>di</strong> Torino) una<br />
ventata <strong>di</strong> freschezza con i modelli Nuova Cinquecento e Nuova Panda,<br />
ha saputo cogliere l’occasione Chrysler. <strong>La</strong> suddetta azienda in stato <strong>di</strong><br />
prefallimento ha ricevuto un cospicuo finanziamento dal Governo<br />
americano, timoroso <strong>di</strong> vedere fallire una delle aziende simbolo <strong>della</strong><br />
propria industria, con una operazione finanziaria piuttosto che<br />
industriale, il maglioncino blu girocollo ha saputo porsi nella con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> acquistarne il controllo.<br />
E’ del 10 giugno del 2009<br />
l’accordo tra Chrysler e Fiat<br />
che prevede l’acquisizione<br />
da parte del Lingotto del<br />
20% delle azioni Chrysler,<br />
in cambio del know how e<br />
delle tecnologie torinesi.<br />
<strong>La</strong> FIAT <strong>di</strong>venta hol<strong>di</strong>ng<br />
controllante <strong>di</strong> tutto il<br />
gruppo statunitense. FIAT potrà aumentare la sua quota fino al 35%, inoltre,<br />
dopo la restituzione del prestito al Governo americano, in base al tipo <strong>di</strong><br />
accordo stipulato, il Lingotto potrà scegliere <strong>di</strong> rilevare la maggioranza delle<br />
azioni arrivando così al 51%.(fonte: wikipe<strong>di</strong>a.org). Ben presto la quota<br />
salirà, poi, al 25% avendo la FIAT S.p.A. raggiunto il primo dei tre traguar<strong>di</strong><br />
prefissati in accordo con il Tesoro degli Stati Uniti: l’avvio <strong>della</strong> produzione<br />
del motore 1.4 MultiAir per la FIAT 500 americana, nello stabilimento <strong>di</strong><br />
Dundee nel Michingan. In occasione del salone <strong>di</strong> Detroit Marchionne<br />
conferma che la nuova Berlina <strong>La</strong>ncia, costruita sull’ossatura <strong>della</strong><br />
Chrysler 300C, si chiamerà Thema e che il marchio Alfa Romeo sarà<br />
presente sul mercato americano verso la fine del prossimo anno con la<br />
erede <strong>della</strong> 159: la Giulia costruita su una piattaforma sviluppata insieme<br />
da Chrysler e Fiat. Utilizzando gli ottimi impianti industriali nonché<br />
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l’ampia scelta <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> buona fattura, il maglioncino crede <strong>di</strong> poter<br />
ritrovare anche per il gruppo FIAT la<br />
strada del mercato <strong>di</strong> alta qualità. <strong>La</strong><br />
promessa per il futuro dei<br />
<strong>di</strong>pendenti del marchio italiano e<br />
del suo ricco indotto passano<br />
attraverso un progetto definito<br />
“Fabbrica Italia” con un investimento<br />
<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> 20 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. Per<br />
il momento se ne son visti molto, ma<br />
molto meno. Prima <strong>di</strong> procedere con<br />
il progetto bisognava verificare se le<br />
parti in causa, operai e colletti<br />
bianchi da una parte e Fabbrica<br />
dall’altra, erano <strong>di</strong>sposti ad accettare<br />
un nuovo accordo, che prevedeva<br />
mo<strong>di</strong>fiche sostanziali al rapporto tra “padrone” e lavoratore. C’era da<br />
convincere i lavoratori <strong>della</strong> FIAT <strong>di</strong> Pomigliano, dove grave era il tasso<br />
<strong>di</strong> assenteismo, attraverso i propri sindacati, ad ad<strong>di</strong>venire ad una intesa<br />
positiva. In verità, allorché si parlò <strong>di</strong> aprire un tavolo <strong>di</strong> trattative, che<br />
avrebbe interessato le sorti <strong>di</strong> un colosso dell’automobilismo e dei suoi<br />
stabilimenti, situati sul territorio <strong>della</strong> penisola, dell’immenso giro <strong>di</strong> affari<br />
che ne derivavano dall’indotto e quin<strong>di</strong> del futuro <strong>di</strong> un mare <strong>di</strong> famiglie,<br />
ci saremmo aspettati tutti <strong>di</strong> vedere la partecipazione attiva del Governo.<br />
Invece non si è visto un solo rappresentante <strong>di</strong> esso, nè tantomeno un<br />
intervento teso a scongiurare malumori, preoccupazioni e scontri, non
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solo verbali, tra le parti. <strong>La</strong> politica è rimasta a fare da spettatore offrendo<br />
a giornali solo commenti a favore dell’uno o dell’altra parte in causa. Il<br />
maglioncino girocollo aveva una ricetta unica! Se Maometto non va alla<br />
montagna...Ebbene oltre a delocalizzare molte delle produzioni italiane<br />
in altri Paesi del mondo (laddove i vantaggi fiscali danno a tutti gli<br />
impren<strong>di</strong>tori d’Europa grosse fette <strong>di</strong> risparmio sia in termini burocratici,<br />
sia fiscali e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> guadagni) l’amministratore Marchionne aveva<br />
pensato che per combattere il costo <strong>della</strong> manodopera italiana, andasse<br />
rivisto il contratto nazionale con i lavoratori <strong>di</strong> Pomigliano, dando loro<br />
meno sicurezze, meno sindacato, meno riposo e più lavoro. Chissà<br />
perché nessuno prima <strong>di</strong> lui aveva avuto questa illuminazione! Nessuno,<br />
a partire dai sindacati per finire a coloro che sono chiamati in causa<br />
<strong>di</strong>rettamente a sopportare la crisi del mercato mon<strong>di</strong>ale, in cambio <strong>di</strong><br />
qualche <strong>di</strong>ritto in meno e qualche spicciolo in più in tasca, erano <strong>di</strong>sposti<br />
ad accettare le proposte dell’accordo avanzato dal maglioncino blu. Ma<br />
egli ha saputo, grazie, ripetiamo, alla latitanza <strong>di</strong> molte parti sociali ed in<br />
primis del Governo, assumere una posizione <strong>di</strong>ttatoriale fino a <strong>di</strong>chiarare<br />
apertamente anche in note trasmissioni “popolari” <strong>di</strong> non offrire altra<br />
scelta alle maestranze <strong>della</strong> FIAT: o la maggioranza delle tute blu<br />
accettavano l’accordo oppure niente più lavoro in Italia, trasferendo tutte<br />
le produzioni dei marchi italiani. L’accordo al quale si é ad<strong>di</strong>venuti il 23<br />
<strong>di</strong>cembre scorso ha <strong>di</strong> fatto spaccato il fronte dei sindacatii: da un lato<br />
FIOM e CGIL che si sono rifiutati <strong>di</strong> sottoscrivere un accordo apertamente<br />
capestro, dall’altro tutte le altre sigle. <strong>La</strong> paura <strong>di</strong> poter perdere la sfida<br />
contro Marchionne e coloro che con il loro colpevole silenzio lo avevano<br />
incoraggiato e sostenuto nella sua battaglia, come Confindustria ed il<br />
7<br />
Premier del Consiglio Berlusconi (d’altronde cosa ci si può aspettare da<br />
un uomo che prima <strong>di</strong> essere il Premier del Governo è un impren<strong>di</strong>tore!)<br />
avevano spinto a siglare quell’accordo capestro in quel <strong>di</strong> Pomigliano.<br />
Quell’accordo può piacere o meno, ma doveva fare storia a sé e non<br />
poteva essere esteso anche a tutti gli stabilimenti FIAT a partire da<br />
Mirafiori. Chi ci sta bene, chi non ci sta è fuori da tutto, dalla rappresentanza<br />
e dunque dall’Azienda. L’accordo <strong>di</strong> Pomigliano é obiettivamente<br />
peggiorativo <strong>della</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lavoro degli operai e <strong>della</strong> funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto<br />
del sindacato. Si può anche sostenere che non c’erano alternative e che<br />
firmare era la sola opzione consentita per evitare che la FIAT smobilitasse.<br />
Tuttavia chi oggi parla <strong>di</strong> “svolta storica” abbia il buon senso <strong>di</strong> riconoscere<br />
che si é trattato <strong>di</strong> una firma su un accordo capestro basato su un ricatto.<br />
Legittimo per una impresa privata, ma pur sempre ricatto. Dopo le vicende<br />
<strong>di</strong> Pomigliano si preannunciava negli stabilimenti torinesi uno scontro<br />
serrato contro la proposta-ricatto <strong>di</strong> Marchionne non <strong>di</strong> un sindacato<br />
compatto, ma <strong>di</strong> due fronti CISL-UIL (Bonanni e Angeletti) da una parte<br />
e FIOM-CGIL (<strong>La</strong>n<strong>di</strong>ni, Camusso) dall’altra. Si è chiesto a coloro che vivono<br />
all’interno <strong>della</strong> fabbrica <strong>di</strong> esprimersi a favore o meno delle nuove<br />
con<strong>di</strong>zioni che il maglioncino blu girocollo era riuscito col ricatto a fare<br />
firmare a parte dei sindacati. Il referendum consultivo del 15 gennaio<br />
scorso, al quale sono stati chiamati ad esprimersi i lavoratori <strong>di</strong> Torino<br />
<strong>della</strong> Mirafiori, ha visto la vittoria dei SI contro i NO. Il referendum dava<br />
altra possibilità <strong>di</strong> scelta oltre a quella del SI? Quella <strong>della</strong> chiusura degli<br />
stabilimenti FIAT che avrebbero delocalizzato le loro produzioni in altri<br />
Paesi, lasciando senza lavoro almeno 5.000 lavoratori. Il 54% dei SI fa<br />
comunque riflettere tutti, poiché non vi é stata quella vittoria
8<br />
plebiscitaria che lo stesso Marchionne si attendeva. In particolare<br />
bisogna rilevare che la percentuale dei votanti, leggermente superiore<br />
a quella <strong>di</strong> Pomigliano, è stata del 96%. Coloro che hanno votato a favore<br />
del SI sono stati il 54,05 pari a 2.736 votanti, quelli, invece, a favore del<br />
NO il 45,95 pari a 2.326 lavoratori. Fino all’ultimo il referendum <strong>di</strong><br />
Mirafiori aveva risultati altalenanti. All’interno dei primi seggi i NO erano<br />
nettamente in vantaggio. Il 5° seggio é stato quello degli impiegati che<br />
hanno votato in massa il SI ribaltando totalmente il risultato finale. Anche<br />
loro fanno parte dell’azienda, anche loro avevano i timori che se<br />
votavano il NO rischiavano <strong>di</strong> perdere il lavoro e <strong>di</strong> questi tempi si accetta<br />
<strong>di</strong> fare sacrifici pur <strong>di</strong> mantenere un lavoro. Certo é che le mo<strong>di</strong>fiche<br />
apportate al contratto con il nuovo accordo riguardano e riguarderanno<br />
in primis coloro che in fabbrica fanno i lavori più massacranti,<br />
mentalmente e fisicamente, <strong>di</strong>etro le linee <strong>di</strong> montaggio, non certo<br />
coloro che vivono in un ufficio <strong>di</strong>etro una scrivania. In Italia, poi, c’è da<br />
<strong>di</strong>re che ci stiamo abituando ad essere fustigati non solo in senso lato da<br />
persone che non sempre hanno professionalità adeguate per ricoprire<br />
posizioni <strong>di</strong> comando, ma che in nome <strong>della</strong> austerità, dei sacrifici che<br />
bisogna fare se si vuole continuare a lavorare e a lasciare ai propri figli<br />
un futuro migliore <strong>di</strong> quello che sta attraversando il nostro Paese, che si<br />
nutre <strong>di</strong> “appena” 5 milioni <strong>di</strong> euro l’anno! Marchionne é il quinto nella<br />
lista dei manager più pagati in Italia che fanno sol<strong>di</strong> con la crisi. Stando<br />
ai dati del “Il Corriere <strong>della</strong> sera” in 79 mesi <strong>di</strong> vertice Fiat, Marchionne ha<br />
totalizzato un valore pari a 255,50 milioni <strong>di</strong> euro, ossia 38,8 milioni <strong>di</strong><br />
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euro (compresa la stock option). Un guadagno che non ha termini <strong>di</strong><br />
paragone o meglio ce l’ha<br />
ma sentire che chi parla <strong>di</strong><br />
sacrifici è uno che<br />
guadagna l’anno ben 1.037<br />
volte in più <strong>di</strong> un suo<br />
<strong>di</strong>pendente me<strong>di</strong>o fa<br />
“leggermente” innervosire.<br />
Aggiungiamo, che oltre<br />
questa indegna ed<br />
immorale sproporzione c’è<br />
da <strong>di</strong>re che le tasse le paga<br />
in Svizzera, avendo la residenza fiscale nel Cantone <strong>di</strong> Zugo, un paesino<br />
<strong>di</strong> circa quattromila abitanti, dove l’aliquota del fisco è la più bassa <strong>di</strong><br />
tutta la Svizzera. Un contribuente del calibro <strong>di</strong> Marchionne paga non<br />
più del 25%! <strong>La</strong> FIAT ha deliberato d’imporre un modello <strong>di</strong>fettoso ed iniquo<br />
ai propri <strong>di</strong>pendenti, in nome del ricatto <strong>della</strong> globalizzazione, preservando,<br />
al contempo i privilegi <strong>della</strong> proria <strong>di</strong>rigenza. Mala tempora currunt e<br />
purtroppo da questo malessere economico andranno immuni le classi<br />
sociali più ricche, specialmente gli uomini col maglioncino, che<br />
continueranno serenamente a occuparsi dei massimi sistemi, offrendoci solo<br />
supponenza e tanti altri bei modelli <strong>di</strong> auto prodotti magari in regime <strong>di</strong><br />
cassa integrazione! Il 28 gennaio si é tenuto uno sciopero nazionale che<br />
ha coinvolto la FIOM, la CGIL e tutti coloro studenti, precari e <strong>di</strong>soccupati,<br />
che sentono minacciati sempre più i propri <strong>di</strong>ritti e limitate le possibilità<br />
<strong>di</strong> lavoro attuali e future. Un accordo quello voluto dai SI che cambia<br />
sistema <strong>di</strong> lavoro nelle fabbriche, aumentando i ritmi e <strong>di</strong>minuendo le pause,<br />
che priva i lavoratori del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> scioperare e <strong>di</strong> eleggere liberamente i<br />
propri rappresentanti sindacali, che taglia sui giorni <strong>di</strong> malattia. Il<br />
maglioncino blu ha smantellato il contratto collettivo nazionale del lavoro.<br />
<strong>La</strong> sua gestione autoritaria lo ha spinto a ricattare i lavoratori delle<br />
fabbriche. Per <strong>di</strong>rla in breve il nuovo accordo conferma le 40 ore<br />
settimanali su 10 turni lavorativi che, previa comunicazione alle<br />
rappresentanze sindacali, potranno aumentare fino a 17 o 18 e saranno<br />
ridotte le pause per ogni turno. <strong>La</strong> pausa mensa potrà essere spostata a<br />
fine turno (che pausa è?). C’è qualcuno pronto a giurare che la sfida <strong>della</strong><br />
globalizzazione si vincerà puntando sulla riduzione dei <strong>di</strong>ritti dei<br />
lavoratori, riducendo le pause ed aumentando gli straor<strong>di</strong>nari? Speriamo<br />
che il maglioncino blu abbia ragione. Altrimenti saranno dolori per tutti,<br />
tranne che per lui. Questa é l’unica certezza!
10<br />
Alberto Conti<br />
<strong>La</strong> quarta generazione dell’ iPhone sfida il nuovo smartphone <strong>della</strong><br />
Nokia: l’N8 il top <strong>della</strong> Nseries. Fotocamera da 12 megapixel con lenti<br />
Zeiss e videoregistrazione in Alta Definizione, sistema operativo<br />
Symbian^3. Multitasking e multitouch, personalizzazione <strong>della</strong> home e<br />
cinque colorazioni <strong>di</strong>fferenti: nero, argento, blu, arancio e lime. Il Nokia<br />
N8 misura 113.5 x 59 x 12.9 mm per 135 grammi <strong>di</strong> peso, ha uno schermo<br />
3.5 pollici capacitivo OLED touchscreen <strong>di</strong> 360 x 640 pixel. <strong>La</strong> connettività<br />
GSM/EDGE 850/900/1800/1900, WCDMA (HSDPA/HSUPA)<br />
850/900/1700/1900/2100 e WLAN IEEE802.11 b/g/n. A-GPS, le Ovi Maps<br />
che è un servizio <strong>di</strong> navigazione pedonale e veicolare gratuita. Supporto<br />
per Flash Lite 4.0 e video. Bluetooth 3.0, jack 3.5 mm, FM Ra<strong>di</strong>o e<br />
trasmettitore FM, porta HDMI. Fotocamera 12 megapixel con autofocus,<br />
ottica Carl Zeiss, flash allo Xenon, face recognition, videorecor<strong>di</strong>ng HD<br />
(720p) e suono Dolby Digital Plus surround. Memoria interna da 16GB<br />
espan<strong>di</strong>bile fino a 32GB tramite MicroSD card. I file pesanti possono<br />
essere facilmente trasferiti su una memory stick tramite USB On-the-Go.<br />
256 MB <strong>di</strong> memoria RAM, 512 MB <strong>di</strong> memoria ROM ed in ultimo il prezzo<br />
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THE WORLD<br />
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varia tra i 450 e i 499 euro libero da abbonamenti o offerte dei vari<br />
gestori. Che <strong>di</strong>re, caratteristiche <strong>di</strong> tutto rispetto, arricchite dall’utilizzo<br />
<strong>di</strong> apps <strong>di</strong>sponibili sull’Ovi Store. Con un telefono del genere, l’ultima<br />
cosa che si fa è proprio quella <strong>di</strong> telefonare, al contrario si naviga in<br />
internet e ci si unisce ai social network come Facebook e Twitter che, tra<br />
l’altro sono entrambe gestisti da un’unica e comoda app presente<br />
nell’home screen del Nokia N8. Solo un piccolo accenno alle<br />
caratteristiche tecniche dell’iPhone 4 (<strong>AITech</strong> ha recensito l’iPhone 4 sul<br />
numero 7 <strong>di</strong> luglio 2010. E’ possibile scaricare la versione elettronica del<br />
mensile collegandosi al sito: www.aitechpress.it). Il melafonino possiede<br />
uno schermo Retina, con risoluzione 640 x 960, che rende immagini, testo<br />
e video incre<strong>di</strong>bilmente niti<strong>di</strong>. Monta una camera da 5 megapixel con<br />
flash LED, registra video HD. Il processore, conosciuto con il nome Apple<br />
A4, è stato progettato dalla stessa Apple sulla base del modello Arm<br />
Cortex 8. Possiede inoltre un giroscopio a tre assi ed il suo “guscio” è<br />
costituito da vetro e acciaio. <strong>La</strong> memoria interna arriva a 32 GB e non può<br />
essere espansa. Il sistema operativo è l’iOS 4.2. Ciò che salta subito<br />
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all’occhio tra i due “titani” è proprio<br />
la fotocamera. Sul Nokia N8 ne è<br />
presente una da ben 12 MP (4000<br />
x 3000 pixels), ottica Carl Zeiss, con<br />
autofocus e flash allo Xenon.<br />
Sull’iPhone 4, la fotocamera è <strong>di</strong><br />
soli 5MP (3264 x 2448 pixel), con<br />
autofocus e LED Flash. Le prove<br />
effettuate da <strong>di</strong>versi blogger e<br />
fotografi professionisti, hanno<br />
rilevato l’alta qualità <strong>della</strong><br />
fotocamera presente sullo<br />
smartphone finlandese. Pix, noto<br />
magazine online<br />
(www.pixmag.co.za) che si occupa<br />
<strong>di</strong> fotografia <strong>di</strong>gitale, ha realizzato la copertina dello scorso numero <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>cembre 2010, utilizzando, in modo professionale, lo smartphone<br />
finalandese con ottimi risultati tant’é, che l’immagine <strong>di</strong> copertina,<br />
sottoposta alla valutazione <strong>di</strong> una giuria <strong>di</strong> esperti, non è stata ricondotta<br />
allo scatto <strong>di</strong> un “normale” telefonino, bensì la stessa ha ritenuto che le<br />
immagini <strong>di</strong>gitali fossero state prodotte da fotocamera professionale.<br />
Questa sod<strong>di</strong>sfacente valutazione del N8, farà felici coloro che in vacanza,<br />
non dovranno armarsi <strong>di</strong> ulteriori macchine fotografiche compatte o <strong>di</strong><br />
slr <strong>di</strong>gitali. Il confronto continua, riservandoci sorprese relative alle<br />
funzionalità legate alla sensibilità <strong>di</strong> movimento e gestione dello<br />
schermo multitouch. IPhone 4, che tra meno <strong>di</strong> un anno, verrà sostituito<br />
dall’iPhone 5, ma che <strong>della</strong> versione 4 è già stata presentata a gennaio<br />
una prima evoluzione. Un’esclusiva per il solo mercato americano e per<br />
le reti voci e dati CDMA <strong>di</strong> Verizon, opposte a quelle dello storico gestore<br />
AT&T. l’iPhone 4 Verizon oltre ad interfacciarsi con queste reti, può essere<br />
utilizzato anche come hotspot WiFi gestendo sino a 5 <strong>di</strong>spositivi collegati<br />
simultaneamente. Il nostro confronto è solo rivolto all’attuale modello<br />
Apple in commercio e al Nokia N8. Ad una prima occhiata, la <strong>di</strong>sposizione<br />
delle icone rappresentantanti le app <strong>di</strong>sponibili appaiono più minute<br />
rispetto al quelle dell’iPhone. Il tasto “Home” del Nokia è posto in basso,<br />
sul lato anteriore sinistro, come a voler risparmiare spazio sul guscio,<br />
lasciandone altro per il <strong>di</strong>splay. Lo stesso <strong>di</strong>splay presenta un’ ampia<br />
cornice nera inserita nel guscio esterno, alla fine lo spazio utile alla<br />
visualizzazione ha <strong>di</strong>mensioni minori rispetto al quello del melafonino<br />
dove il tasto “Home” che forse sparirà completamente, come riportano<br />
11<br />
alcuni rumors, è posto in basso e al centro per una migliore ergonomicità<br />
nell’uso. Alcune app del N8, quali MusicPlayer e simili, una volta avviate,<br />
mostrano le anteprime, ad esempio degli album musicali, sempre con<br />
una <strong>di</strong>mensione inferiore rispetto all’iPhone e soprattutto, nel momento<br />
in cui posiziona il <strong>di</strong>splay in modo orizzontale, la velocità <strong>di</strong><br />
riposizionamento e ri<strong>di</strong>mensionamento dell’intera schermata, risulta<br />
essere alquanto lenta. Forse è da imputare al processore che non è<br />
velocissimo. L’N8 monta un ARM 11 680 Mhz con 256 MB <strong>di</strong> RAM. <strong>La</strong><br />
lentezza si ripropone anche durante il caricamento <strong>di</strong> video da YouTube<br />
e lo stesso GPS non in<strong>di</strong>vidua subito la posizione nella mappa<br />
contrariamente a ciò che fa lo stesso <strong>di</strong>spositivo presente nell’iPhone 4.<br />
<strong>La</strong> lettura dei testi sul Nokia, non avendo una tecnologia simile a quella<br />
dello schermo Retina, è <strong>di</strong>screta, comunque non ingran<strong>di</strong>bile tanto<br />
quanto sul melafonino. In ultimo e forse è la pecca più fasti<strong>di</strong>osa,<br />
soprattutto per chi è solito utilizzare un iPhone, è data dal non sempre<br />
preciso e sensibile scorrimento dello schermo. A volte bisogna tenere<br />
fermo con una mano il guscio del N8 per de<strong>di</strong>carsi con il <strong>di</strong>to dell’altra a<br />
far scorrere lo schermo. Manca la flui<strong>di</strong>tà che ci si aspetterebbe in un<br />
moderno e innovativo smartphone Nokia. Come <strong>di</strong>cevamo all’inizio,<br />
questi sono essenzialmente peccati <strong>di</strong> gioventù che verranno risolti a<br />
breve. Come è già successo con i primi Nokia N8, sfornati intorno al mese<br />
<strong>di</strong> ottobre 2010, che hanno avuto grossi problemi e <strong>di</strong> cui la casa<br />
Finlandese si è resa subito conto e ha provveduto a sostituire i terminali
12<br />
<strong>di</strong>fettosi. Forse un lancio prematuro per cogliere le opportunità del<br />
mercato europeo. In conclusione il Nokia N8 rimane un ottimo telefonino<br />
fintanto ché non uscirà il nuovo iPhone 5 (l’annuncio è previsto per luglio<br />
2011, ma la ven<strong>di</strong>ta a partire dal prossimo Autunno). Certamente, coloro<br />
che hanno sempre posseduto un telefono Nokia perché sod<strong>di</strong>sfatti delle<br />
prestazioni del marchio finlandese, questo nuovo terminale rappresenta<br />
un perfetto connubio tra la telefonia in senso stretto, con funzioni <strong>di</strong><br />
chiamata e ricezione perfette, la fotografia, la videoregistrazione e i social<br />
network. Allo stesso modo, le persone che da sempre hanno il “credo”<br />
nei prodotti innovativi dello slogan Think Different made in Apple, non<br />
potranno rinunciare alla facilità d’uso dello smartphone, alla velocità nei<br />
collegamenti e alla miriade <strong>di</strong> apps presenti su iTunes Store, sia a<br />
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pagamento, sia gratuite. Per<br />
molti professionisti, queste<br />
app sono <strong>di</strong>venute strumento<br />
<strong>di</strong> lavoro e ponte <strong>di</strong><br />
comunicazione tra il terminale<br />
stesso e la postazione fissa o<br />
portatile, sia essa costituita da<br />
un PC Wintel o da un Mac.<br />
L’iPhone, dapprima<br />
antagonista del BlackBerry<br />
<strong>della</strong> Rim, telefono<br />
quest’ultimo molto apprezzato in ambito lavorativo, in seguito il<br />
melafonino lo ha sorpassato nelle ven<strong>di</strong>te, <strong>di</strong>venendo anch’esso oggetto<br />
tecnologico Enterprise. Nelle strutture aziendali <strong>di</strong> tipo eterprise, i<br />
<strong>di</strong>pendenti possiedono terminali quali iPhone, iPod Touch o BlackBerry,<br />
configurati con apps interne all’azienda che tramite connessione<br />
Exchange, generalmente gestite da tecnologie Cisco business,<br />
scambiano dati con l’intera struttura. Il mercato <strong>della</strong> comunicazione<br />
cellulare ha <strong>di</strong>fronte due nuovi protagonisti: il colosso <strong>della</strong> telefonia<br />
finlandese e il melafonino. Chi vincerà tra i due? Semmai ci dovrà essere<br />
un vincitore, saranno i dati <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta a svelarlo. Riteniamo che entrambe<br />
gli smartphone siano vali<strong>di</strong> oggetti tecnologici. E’ comunque<br />
fondamentale non acquistare a “scatola chiusa” mentre è d’obbligo<br />
recuperare più informazioni possibili sul prodotto e provarlo con mano<br />
per non incorrere in false aspettative. <strong>AITech</strong> ringrazia Luke Soules e Kyle<br />
Wiens <strong>della</strong> “iFixit” con sede ad Atascadero in California (www.ifixit.com),<br />
per averle permesso <strong>di</strong> pubblicare le foto relative al Nokia N8 e iPhone 4<br />
fatti a “pezzi”.
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Anni fa nei fumetti <strong>di</strong> Fantascienza, vi erano storie in cui, da un qualche<br />
laboratorio interplanetario, un non meno identificato Mister X, era<br />
capace <strong>di</strong> costruire dal nulla un qualche oggetto per scopi bizarri. Dalla<br />
Fantascienza si è, in questi ultimi anni, approdati alla realtà, ma quella <strong>di</strong><br />
tipo industriale, fatta <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> investimenti a tanti zeri per cui, se un tale<br />
oggetto, oggi sia possibile realizzarlo e lo è e non dal nulla, lo si fa solo a<br />
costi proibitivi, non<br />
accessibili al più<br />
smaliziato Mister X del<br />
fai da te. Forse non<br />
tutti sanno che ora è<br />
possibile stampare in<br />
3D, ovvero realizzare<br />
un oggetto che poco<br />
prima esisteva solo sul<br />
monitor <strong>di</strong> un<br />
computer. Il progetto<br />
che permette a<br />
chiunque <strong>di</strong> stampare<br />
oggetti reali, nasce in<br />
California nel 2003 e<br />
più precisamente sotto<br />
la guida del Prof. John<br />
Canny <strong>della</strong> Berkeley<br />
University. Durante un<br />
seminario riguardante<br />
algoritmi de<strong>di</strong>cati alla<br />
robotica, nacque l’idea <strong>di</strong> progettare una stampante che potesse tirare<br />
fuori in automatico una serie <strong>di</strong> circuiti e componenti elettronici reali da<br />
assemblare proprio durante la fase <strong>di</strong> stampa. Praticamente, mentre si<br />
stampa si costruisce, tutto in un unico passaggio. Difatti il progetto<br />
prevedeva che la stampante, in fase <strong>di</strong> output, imprimesse la forma,<br />
come, ad esempio, quella del telecomando <strong>di</strong> un comune televisore,<br />
tramite un proceso <strong>di</strong> stampa strato su strato <strong>di</strong> macromolecole<br />
sintetiche <strong>di</strong> conduttori e semiconduttori. Negli anni, la ricerca è andata<br />
sempre più perfezionandosi grazie anche al contributo <strong>di</strong> Jordan Pollack<br />
<strong>della</strong> Brandeis University <strong>di</strong> Waltham in Massachusetts, specializzato in<br />
robotica. Ora, nel 2011, si è andato oltre sino ad offrire la possibilità <strong>di</strong><br />
costruire in casa una stampante 3D e a meno <strong>di</strong> cinquecento euro. Le<br />
stampanti 3D industriali costano dai trentamila euro in su, ma seguendo<br />
Alberto Conti - Simone Alesi<br />
13<br />
il progetto opensource RepRap (Replicating Rapid-Prototyper) è<br />
possibile autocostruire il proptotipo che si vede nella foto centrale. <strong>La</strong><br />
RepRap è una stampante ad estrusione che invece <strong>di</strong> stampare su carta<br />
crea soli<strong>di</strong> in plastica precedentemente <strong>di</strong>segnati su PC. <strong>La</strong> RepRap<br />
inoltre, può replicare se stessa ricreando il 60 per cento delle sue parti.<br />
Può comunque realizzare anche il 100 per cento <strong>di</strong> altri oggetti. <strong>La</strong><br />
plastica utilizzata può<br />
essere estratta dal<br />
granturco. “Il nostro<br />
obiettivo era quello <strong>di</strong><br />
creare una macchina<br />
che facesse cose utili",<br />
spiega il Prof. Adrian<br />
Bowyer, del<br />
<strong>di</strong>partimento <strong>di</strong><br />
Ingegneria Meccanica<br />
presso la Bath<br />
University in<br />
Inghilterra,<br />
responsabile del<br />
Biomimetics Research<br />
Group e “padre” del<br />
progetto RepRap. "E’<br />
una tecnologia<br />
estremamente potente<br />
e ancora tutta da<br />
sviluppare, inoltre ha<br />
un fine utile: darà a chiunque la possibilità <strong>di</strong> fare quasi tutto da solo inclusa<br />
la riproduzione <strong>della</strong> macchina." L’intero progetto è stato rilasciato sotto<br />
General Public License (GNU), il Prof. Bowyer aggiunge che volevano<br />
“assicurarsi che tutto fosse aperto, non solo il design e il software <strong>di</strong> controllo,<br />
ma l'intero strumento a catena.” Questa rivoluzione copernicana cambierà<br />
le nostre abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> acquisto, perché molti oggetti <strong>di</strong> bricolage in<br />
plastica o pvc, verranno realizzati <strong>di</strong>rettamente in casa, basterà possedere<br />
un’economica stampante 3D. Il mercato si adeguerà abbassando i prezzi<br />
degli accessori in plastica e proponendo un nuovo tipo <strong>di</strong> consumabili<br />
per la stampa. Oltre 2500 sono le unità RepRap autocostruite nel mondo,<br />
inoltre tutt’attorno al progetto, ha preso vita un enorme community ed<br />
esite un wiky in italiano con le istruzioni passo passo per costruirne una<br />
da soli (http://objects.reprap.org/wiki/RepRap_in_italiano_-
14<br />
_RepRap_in_Italian/Costruire_una_reprap). In conclusione, se vi occorrerà<br />
urgentemente un’attaccapanni <strong>di</strong>etro la porta <strong>della</strong> cameretta dei<br />
bambini, basterà <strong>di</strong>segnarlo al computer o scaricare il modello da<br />
internet, stamparlo e poi fissarlo alla porta!<br />
Le stampanti 3D professionali vengono usati dalle gran<strong>di</strong> aziende per il<br />
Rapid Prototyping (ovvero la creazione veloce <strong>di</strong> prototipi <strong>di</strong> oggetti,<br />
pezzi meccanici, gadget etc...) I <strong>di</strong>spositivi più performanti sono basati<br />
su tecniche <strong>di</strong> stratificazione (<strong>La</strong>yered Manufacturing Techniques (LMT)).<br />
In pratica un apposito software analizza il modello 3D da stampare e lo<br />
sud<strong>di</strong>vide in strati. <strong>La</strong> stampante si occuperà <strong>di</strong> creare in qualche modo<br />
questi strati e <strong>di</strong> creare l'oggetto "aggregando" strato su strato. ll file STL<br />
(Standard Triangulation <strong>La</strong>nguage To <strong>La</strong>yer) contiene la descrizione<br />
dell'oggetto, basata sulla sud<strong>di</strong>visione in triangoli delle superfici che lo<br />
compongono. In pratica le superfici del pezzo vengono meshate ('"mesh"<br />
traducibile letteralmente in "maglia") con elementi triangolari e,<br />
approssimativamente, il numero <strong>di</strong> questi triangoli è tanto maggiore<br />
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quanto meglio si vuole approssimare la superficie. I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> stampa<br />
3D più interessanti sono: la stereo litografia, la sinterizzazione laser<br />
selettiva e la laminazione. <strong>La</strong> stampante 3D consente alle aziende <strong>di</strong><br />
abbreviare i cicli <strong>di</strong><br />
progettazione e sviluppo e <strong>di</strong><br />
introdurre quin<strong>di</strong> i prodotti sul<br />
mercato più rapidamente,<br />
grazie alla possibilità per gli<br />
utenti <strong>di</strong> mettere a punto la<br />
progettazione e le repliche del<br />
progetto. Genera dei risparmi<br />
generali, grazie a un processo<br />
<strong>di</strong> progettazione cooperativo ed efficiente. Ha consentito alle aziende <strong>di</strong><br />
ridurre in misura significativa i costi <strong>di</strong> produzione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire le costose<br />
revisioni effettuate in fase avanzata del ciclo <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> garantire ai<br />
prodotti un maggiore margine <strong>di</strong> utile. Aiuta inoltre a trasformare le idee<br />
in immagini sullo schermo a 2 <strong>di</strong>mensioni e produce modelli<br />
tri<strong>di</strong>mensionali funzionali, facilmente con<strong>di</strong>visibili, criticabili e<br />
migliorabili. Consentendo inoltre ai progettisti <strong>di</strong> illustrare le reali<br />
caratteristiche <strong>di</strong> un progetto verso interlocutori chiave, compresa la<br />
<strong>di</strong>rezione, il marketing, la forza ven<strong>di</strong>ta e i clienti.