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Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini

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Capitolo IV, Il sistema <strong>dei</strong> <strong>gesti</strong><br />

Questo significa che esso esaminerà il risultato del parser XML (il file delle tempo-<br />

rizzazioni) e deciderà quali saranno i <strong>gesti</strong> che il motore dovrà generare, stabilendo<br />

la loro temporizzazione e risolvendo eventuali conflitti.<br />

Tornando all’Esempio IV.2, a partire dal file generato dal parser, il pianificatore ef-<br />

fettuerà una sequenza di chiamate di questo tipo:<br />

Concretizzatore.Richiedi(“ADJECTIVAL=SMALL”,5.7342,5.954625,6.0281);<br />

Concretizzatore.Richiedi(“BEAT=BEATHBOTH”,8.147,8.805725,9.0253);<br />

...<br />

...<br />

IV.6 Il linguaggio GestureScript<br />

Il motore gestuale dell’agente Greta utilizza un sistema di descrizione qualitativa <strong>dei</strong><br />

<strong>gesti</strong> basato su un linguaggio appositamente definito chiamato GesturesScript.<br />

Riportiamo una breve descrizione della sintassi del linguaggio utilizzando la seguen-<br />

te notazione: le parole chiave sono in maiuscolo, le parentesi quadre indicano un<br />

campo opzionale e quelle angolari rimandano ad un tipo di dato.<br />

Ad ogni gesto del gestuario corrisponde il relativo file di descrizione GestureScript.<br />

Ogni file inizia con una sezione di intestazione (header):<br />

GESTURECLASS <br />

GESTUREINSTANCE <br />

DURATION <br />

SIDE <br />

Il primo campo indica a quale classe il gesto appartiene tra quelle definite nel capito-<br />

lo I. Il secondo campo è il tipo particolare di istanza del gesto. Un esempio potreb-<br />

be essere:<br />

GESTURECLASS <strong>per</strong>formative<br />

GESTUREINSTANCE greet<br />

Il terzo campo è la durata di default del gesto. Il motore in realtà adatta la durata del<br />

gesto al contesto in cui esso viene inserito. Il quarto campo specifica con quale ma-<br />

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