Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini

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17.06.2013 Views

Capitolo II, Stato dell’arte II Stato dell’arte II.1 Definizione di agente conversazionale Riprendendo la definizione usata da Justine Cassell [8] diremo che un agente conversa- zionale è un’interfaccia che utilizza la rappresentazione visiva di un corpo umano o animale e che è capace di: ♦ riconoscere e rispondere a input verbali e non verbali ♦ generare output verbali e non verbali ♦ tenere conto di eventi particolari della conversazione come il turn taking ed il feedback (vedere il paragrafo 2) ♦ fornire segnali che indicano lo stato della conversazione 28

Capitolo II, Stato dell’arte In questo capitolo prendiamo in esame alcuni sistemi tra i tanti che si trovano in let- teratura [8; 13; 24; 25; 26; 27; 29; 30; 31; 32; 55] che per le loro caratteristiche asso- migliano al nostro. Nel paragrafo finale metteremo meglio in evidenza queste affinità e specificheremo eventuali differenze. II.2 GesSyCa (Thierry Lebourque & Sylvie Gibet, 1999) L'agente virtuale di Lebourque e Gibet [29] è in grado di riprodurre in modo interat- tivo il linguaggio dei segni per persone non udenti di lingua francese. Il sistema uti- lizza un linguaggio appositamente creato per la descrizione dei gesti e un motore grafico basato sulla cinematica inversa chiamato modello sensori-motor. Il linguaggio di definizione dei gesti è QualGest, che sta per Qualitative Gesture Spe- cification, ed è un linguaggio che descrive in modo qualitativo i gesti. Così ogni ge- sto è descritto per come viene percepito visivamente (appunto in modo qualitativo) evitando di dover specificare complicate sequenze numeriche per definire i movi- menti delle singole articolazioni. Per descrivere un gesto con QualGest è sufficiente fornire: la posizione del braccio nello spazio intorno all'agente, la traiettoria che eventualmente il braccio deve compiere, la forma della mano (più precisamente del- le dita) e la direzione della mano, cioè l’orientamento del palmo della mano. Come detto tutti questi parametri sono espressi qualitativamente. Per indicare la po- sizione del braccio è stata effettuata una suddivisione dello spazio intorno all'agente (figura 1) e sono state fissate sei direzioni base (destra,sinistra, su, giù, davanti, die- tro) e tre distanze (vicino, a metà, lontano). In questo modo ogni punto dello spazio potrà essere approssimato dalla coppia (direzione, distanza) che più gli si avvicina (di- scretizzazione dello spazio). In più si possono ottenere direzioni intermedie come combinazione di quelle base. Per esempio nella figura seguente la freccia tratteggiata indica la direzione ottenuta combinando su con davanti: 29

Capitolo II, Stato dell’arte<br />

In questo capitolo prendiamo in esame alcuni sistemi tra i tanti che si trovano in let-<br />

teratura [8; 13; 24; 25; 26; 27; 29; 30; 31; 32; 55] che <strong>per</strong> le loro caratteristiche asso-<br />

mi<strong>gli</strong>ano al nostro.<br />

Nel paragrafo finale metteremo me<strong>gli</strong>o in evidenza queste affinità e specificheremo<br />

eventuali differenze.<br />

II.2 GesSyCa (Thierry Lebourque & Sylvie Gibet, 1999)<br />

L'agente virtuale di Lebourque e Gibet [29] è in grado di riprodurre in modo interat-<br />

tivo il linguaggio <strong>dei</strong> segni <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone non udenti di lingua francese. Il sistema uti-<br />

lizza un linguaggio appositamente creato <strong>per</strong> la descrizione <strong>dei</strong> <strong>gesti</strong> e un motore<br />

grafico basato sulla cinematica inversa chiamato modello sensori-motor.<br />

Il linguaggio di definizione <strong>dei</strong> <strong>gesti</strong> è QualGest, che sta <strong>per</strong> Qualitative Gesture Spe-<br />

cification, ed è un linguaggio che descrive in modo qualitativo i <strong>gesti</strong>. Così ogni ge-<br />

sto è descritto <strong>per</strong> come viene <strong>per</strong>cepito visivamente (appunto in modo qualitativo)<br />

evitando di dover specificare complicate sequenze numeriche <strong>per</strong> definire i movi-<br />

menti delle singole articolazioni. Per descrivere un gesto con QualGest è sufficiente<br />

fornire: la posizione del braccio nello spazio intorno all'agente, la traiettoria che<br />

eventualmente il braccio deve compiere, la forma della mano (più precisamente del-<br />

le dita) e la direzione della mano, cioè l’orientamento del palmo della mano.<br />

Come detto tutti questi parametri sono espressi qualitativamente. Per indicare la po-<br />

sizione del braccio è stata effettuata una suddivisione dello spazio intorno all'agente<br />

(figura 1) e sono state fissate sei direzioni base (destra,sinistra, su, giù, davanti, die-<br />

tro) e tre distanze (vicino, a metà, lontano). In questo modo ogni punto dello spazio<br />

potrà essere approssimato dalla coppia (direzione, distanza) che più <strong>gli</strong> si avvicina (di-<br />

scretizzazione dello spazio). In più si possono ottenere direzioni intermedie come<br />

combinazione di quelle base. Per esempio nella figura seguente la freccia tratteggiata<br />

indica la direzione ottenuta combinando su con davanti:<br />

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