Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini
Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini
Capitolo I, Gesti comunicativi ♦ stroke: la fase più energica del gesto, quella che porta con sé il contenuto se- mantico. ♦ mantenimento: le mani e le braccia si mantengono per un certo periodo di tem- po (che potrebbe essere anche molto lungo) nella posizione che avevano du- rante lo stroke. A questo punto si potrebbe verificare un nuovo stroke oppu- re il gesto potrebbe terminare con la successiva fase di rilascio. ♦ rilascio: le braccia si portano di nuovo nella fase di riposo. Non sempre però avvengono tutte queste fasi (anche se c’è sempre come minimo la fase di stroke), ogni gesto ha una complessità diversa ed esistono gesti che includo- no per esempio solo la preparazione e lo stroke. Altri hanno una successione di stroke molto ravvicinati (gesti con ripetizioni) e altri un tempo di mantenimento di molti secondi. In generale i gesti che hanno una funzione visiva (iconici, metaforici) sono composti di tre fasi (preparazione-stroke-rilascio) mentre quelli non visivi (beat) sono a due fasi. Nella figura seguente [26] vediamo il grafico del movimento delle braccia di una persona durante il gesto “TIRARE”. Esso viene effettuato con il palmo della mano verso l’alto, partendo col braccio proteso in avanti e il palmo aperto e poi portando la mano verso il corpo con un movimento rettilineo e chiudendo contemporanea- mente il palmo. Come possiamo vedere sono chiaramente riconoscibili le tre fasi di cui esso si com- pone: 22
Capitolo I, Gesti comunicativi E’ stato osservato che nella maggior parte dei gesti il momento culminante dello stroke (nell’esempio di figura si trova appena prima di 1.4 secondi) avviene mentre si sta pronunciando la parola su cui si pone l’enfasi del discorso e più esattamente al 75% della pronuncia di quella parola [34]. Quando due gesti sono molto ravvicinati nel tempo può succedere che la fase di ri- lascio del primo e quella di preparazione del secondo si annullino e vengano sosti- tuite da un parziale rilascio del primo gesto seguito da uno spostamento verso la fa- se di stroke del secondo. Questo tipo di movimento si chiama coarticolazione tra due o più gesti. I.3 Contenuto rematico e tematico Secondo Halliday e altri ricercatori [12] il contenuto informativo di quello che viene detto durante una conversazione può essere denotato in due modi: contenuto rema- tico (rheme) e contenuto tematico (theme). Il theme è l’argomento principale del discorso, noto a tutti i partecipanti, mentre il rheme corrisponde a ciò che viene introdotto a un certo punto del discorso come concetto nuovo, oppure riguarda il theme ma è di particolare interesse per qualche altro motivo. 23
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Capitolo I, Gesti <strong>comunicativi</strong><br />
♦ stroke: la fase più energica del gesto, quella che porta con sé il contenuto se-<br />
mantico.<br />
♦ mantenimento: le mani e le braccia si mantengono <strong>per</strong> un certo <strong>per</strong>iodo di tem-<br />
po (che potrebbe essere anche molto lungo) nella posizione che avevano du-<br />
rante lo stroke. A questo punto si potrebbe verificare un nuovo stroke oppu-<br />
re il gesto potrebbe terminare con la successiva fase di rilascio.<br />
♦ rilascio: le braccia si portano di nuovo nella fase di riposo.<br />
Non sempre <strong>per</strong>ò avvengono tutte queste fasi (anche se c’è sempre come minimo la<br />
fase di stroke), ogni gesto ha una complessità diversa ed esistono <strong>gesti</strong> che includo-<br />
no <strong>per</strong> esempio solo la preparazione e lo stroke. Altri hanno una successione di<br />
stroke molto ravvicinati (<strong>gesti</strong> con ripetizioni) e altri un tempo di mantenimento di<br />
molti secondi.<br />
In generale i <strong>gesti</strong> che hanno una funzione visiva (iconici, metaforici) sono composti<br />
di tre fasi (preparazione-stroke-rilascio) mentre quelli non visivi (beat) sono a due<br />
fasi.<br />
Nella figura seguente [26] vediamo il grafico del movimento delle braccia di una<br />
<strong>per</strong>sona durante il gesto “TIRARE”. Esso viene effettuato con il palmo della mano<br />
verso l’alto, partendo col braccio proteso in avanti e il palmo a<strong>per</strong>to e poi portando<br />
la mano verso il corpo con un movimento rettilineo e chiudendo contemporanea-<br />
mente il palmo.<br />
Come possiamo vedere sono chiaramente riconoscibili le tre fasi di cui esso si com-<br />
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