Analisi e sintesi dei gesti comunicativi per gli - Maurizio Mancini
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Capitolo I, Gesti <strong>comunicativi</strong><br />
• Deittici: indicano un punto nello spazio mentre ci si riferisce a <strong>per</strong>sone, posti o al-<br />
tre entità identificabili in senso spaziale. Fanno cioè parte di questa classe sia i<br />
<strong>gesti</strong> che indicano qualcosa che si trova fisicamente nell’ambiente in cui avviene<br />
la conversazione sia quelli che indicano una parte dell’ambiente<br />
che può in qualche modo essere identificata con un’entità astrat-<br />
ta. Un esempio di questo tipo è quando si indica verso il basso<br />
dicendo “..questo..” (figura 2) <strong>per</strong> indicare in realtà l’oggetto del-<br />
la conversazione. Come i metaforici anche questi <strong>gesti</strong> sono circa<br />
il 10% del totale.<br />
• Beat: vengono definiti come tutti quei movimenti che non presentano un signifi-<br />
cato particolare ma che servono a sottolineare il concetto che<br />
si sta esprimendo oppure hanno funzioni di turn-taking o<br />
feedback. Sono piccoli spostamenti delle mani o delle braccia,<br />
senza una forma particolare. Per esempio se una <strong>per</strong>sona vuo-<br />
le porre una forte enfasi su una certa parola allora, mentre il<br />
parlato rallenta arrivando a scandire le singole sillabe della pa-<br />
rola, le mani si muovono ritmicamente con brevi spostamenti<br />
dall’alto verso il basso, uno <strong>per</strong> ciascuna sillaba pronunciata (figura 3). Il rima-<br />
nente 40% <strong>dei</strong> <strong>gesti</strong> di una conversazione e’ composto di beat.<br />
I.2.2 Fasi del gesto<br />
I <strong>gesti</strong> si svolgono nel tempo e hanno un’evoluzione <strong>per</strong> fasi. Generalmente quelle<br />
che vengono distinte sono:<br />
♦ preparazione: le mani e le braccia iniziano a muoversi e si portano dalla posi-<br />
zione di riposo in un punto dello spazio molto vicino a dove dovrà avvenire<br />
lo stroke.<br />
21<br />
Figura 2<br />
Figura 3