RAPPRESENTAZIONE E INVARIANZA - La scuola di Pitagora editrice

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17.06.2013 Views

352 ECHO POMPEI Gli scavi di Pompei sono ormai la principale meta turistica a livello internazionale del centro sud. Un'immensa città rasa al suolo dall'ira del Vesuvio dopo circa 2000 anni si presenta come una realtà dove tutto appare fermo, con i luoghi, una volta popolati e frequentatissimi, ora vuoti e silenziosi ... Nel camminare per le vie della città archeologica colpisce l'incredibile silenzio che avvolge gli scavi, consentendo alla fantasia del visitatore di immaginare il caotico brusio nel mercato o il frastuono degli spettatori nell'anfiteatro, fino a quando a questo strano e innaturale silenzio si oppongono, improvvisamente, le trombe di avviso e il fi- schio di un treno della linea circumvesuviana che, passando a pochi metri dal sito archeologico, spazzano via questa sensazione arrestandola bruscamente e procurando, al contempo, una grande confusione: da un lato l'arena di 2000 anni fa, dall'altra un treno che fischia all'impazzata e che rappresenta il caos della civiltà moderna. Obiettivo del video - accompagnato da specifici effetti sonori- è attivare una riflessione sulla qualità della percezione e sull'inquinamento acustico del sito archeologico, proponendo di isolare acusticamente gli scavi dai rumori della città contemporanea per ricreare ambienti sonori capaci di simulare ru- mori e suoni dell'antica civiltà e coinvolgere il turista in ambientazioni ancora più profonde. In tal senso, per "non fare confusione" (non inquinare acusticamente la Pompei antica e creare un netto distacco di atmosfere tra il vecchio e il nuovo) appositi pannelli isolanti potrebbero ridurre al minimo i rumori provenienti dalla vicina linea ferroviaria circumvesuviana, mentre l'utilizzo di filodiffusione potrebbe restituire ambientazioni particolari, immergendo il visitatore nei suoni caratteristici dell'antica Pompei. Da qui è nato il concept e il logo del video, Echo Pompei, una riproduzione dei suoni del passato di una civiltà ormai distrutta Rappresentare Pompei attraverso la videografica e dove la lettera "o" diventa un emettitore di suoni con onde annesse, che si espandono all'esterno e allontanandosi dalla fonte diminuiscono di intensità. Le scene utili allo sviluppo del video sono state riprese con una fotocamera e poi infograficamente trattate per rappresentare una narrazione multimediale in cui all'esplorazione della Pompei archeologica da parte dei due protagonisti si succedono quelle di presentazione e risoluzione della problematica. Lo stile grafico è semplice e si rifà alla narrazione tipica del fumetto con vignette che inducono all'azione (Giuliano Addati, Marco Ricciardi, Mirco Sapio).

Ornella Zerlenga Il video apre al tema della della qualità della vita, proponendo un confronto fra la Pompei contemporanea e la Pompei romana. La popolarità di poli attrattori, quale quelli archeologico e religioso, ha comportato una crescente urbanizzazione della città con un notevole aumento di turismo e conseguente inquinamento delle condizioni ambientali, fra cui quelle percettive. Il tessuto urbano a ridosso degli scavi e del Santuario appare fortemente condizionato dagli esiti dovuti alla presenza massiva del turismo, nonché dagli effetti critici dovuti alla modificazione sociale dei luoghi dell'abitare, che interessano oggi sia i cen- tri minori che le metropoli. In tal senso, il video cattura l'attenzione del fruitore sulla qualità dell'abitare oggi (sempre più condizionata dal rapporto fra quinta urbana e viabilità stradale), confrontandola con una qualità eccellente dell'abitare di ieri, quella della casa romana che, come una piccola fortezza, si difende da tutto quanto accade all'esterno di essa. Attraverso un adeguato commento sonoro (che simula i rumori di una strada dall'intenso flusso di attività), il video racconta la differenza sostanziale tra il caos che c'è oggi per le strade urbane e la tranquillità che c'era in passato all'interno della casa romana, scegliendo come città-esempio per questa problematica urbana la Pompei contemporanea. Nella rappresentazione multimediale, il protagonista -un ragazzo dei nostri giorni- nel camminare lungo il marciapiede di un odierno e centrale asse stradale di Pompei viene 'travolto' da una confusione visiva di persone, animali, insegne, ecc., nonché dai rumori assordanti delle automobili e moto in transito, così come delle attività commerciali e di servizio. In tutto questo caos visivo e sonoro, un graffito pubblicitario sull'intonaco rosso di un edificio della quinta urbana recante la scritta "Living Pompei" (con la lettera "P" che rinvia alla planimetria 353 LIVING IN POMPEI del teatro greco) ne cattura l'attenzione, inducendolo a pensare alla tranquillità dell'abitare dell'antica casa romana. Con la fantasia (simulata da una distensiva musica) il protagonista si lascia trasportare nella Pompei di un tempo, trovandosi in una casa romana classica. Entrando nell'atrio, la vista di un triclinio posizionato al centro del cortile lo invoglia a stendersi su di esso (qui l'effetto sonoro simula la percezione del rumore dei propri passi mentre calpestano l'erba del giardino) e a rilassarsi, immergendosi in uno spazio all’aperto percettivamente riposante (Fabrizio Della Corte, Francesca Coppola, Raffaele Nardo, Salvatore Iavarone).

352 ECHO POMPEI<br />

Gli scavi <strong>di</strong> Pompei sono ormai la<br />

principale meta turistica a livello internazionale<br />

del centro sud. Un'immensa<br />

città rasa al suolo dall'ira del<br />

Vesuvio dopo circa 2000 anni si presenta<br />

come una realtà dove tutto appare<br />

fermo, con i luoghi, una volta<br />

popolati e frequentatissimi, ora vuoti<br />

e silenziosi ... Nel camminare per le<br />

vie della città archeologica colpisce<br />

l'incre<strong>di</strong>bile silenzio che avvolge gli<br />

scavi, consentendo alla fantasia del<br />

visitatore <strong>di</strong> immaginare il caotico<br />

brusio nel mercato o il frastuono degli<br />

spettatori nell'anfiteatro, fino a<br />

quando a questo strano e innaturale<br />

silenzio si oppongono, improvvisamente,<br />

le trombe <strong>di</strong> avviso e il fi-<br />

schio <strong>di</strong> un treno della linea circumvesuviana<br />

che, passando a pochi<br />

metri dal sito archeologico, spazzano<br />

via questa sensazione arrestandola<br />

bruscamente e procurando, al contempo,<br />

una grande confusione: da un<br />

lato l'arena <strong>di</strong> 2000 anni fa, dall'altra<br />

un treno che fischia all'impazzata<br />

e che rappresenta il caos della civiltà<br />

moderna. Obiettivo del video -<br />

accompagnato da specifici effetti sonori-<br />

è attivare una riflessione sulla<br />

qualità della percezione e sull'inquinamento<br />

acustico del sito archeologico,<br />

proponendo <strong>di</strong> isolare acusticamente<br />

gli scavi dai rumori della<br />

città contemporanea per ricreare ambienti<br />

sonori capaci <strong>di</strong> simulare ru-<br />

mori e suoni dell'antica civiltà e coinvolgere<br />

il turista in ambientazioni ancora<br />

più profonde. In tal senso, per<br />

"non fare confusione" (non inquinare<br />

acusticamente la Pompei antica e<br />

creare un netto <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> atmosfere<br />

tra il vecchio e il nuovo) appositi<br />

pannelli isolanti potrebbero ridurre al<br />

minimo i rumori provenienti dalla vicina<br />

linea ferroviaria circumvesuviana,<br />

mentre l'utilizzo <strong>di</strong> filo<strong>di</strong>ffusione<br />

potrebbe restituire ambientazioni<br />

particolari, immergendo il visitatore<br />

nei suoni caratteristici dell'antica<br />

Pompei. Da qui è nato il concept<br />

e il logo del video, Echo Pompei,<br />

una riproduzione dei suoni del<br />

passato <strong>di</strong> una civiltà ormai <strong>di</strong>strutta<br />

Rappresentare Pompei attraverso la videografica<br />

e dove la lettera "o" <strong>di</strong>venta un<br />

emettitore <strong>di</strong> suoni con onde annesse,<br />

che si espandono all'esterno<br />

e allontanandosi dalla fonte <strong>di</strong>minuiscono<br />

<strong>di</strong> intensità. Le scene utili<br />

allo sviluppo del video sono state riprese<br />

con una fotocamera e poi infograficamente<br />

trattate per rappresentare<br />

una narrazione multime<strong>di</strong>ale in<br />

cui all'esplorazione della Pompei archeologica<br />

da parte dei due protagonisti<br />

si succedono quelle <strong>di</strong> presentazione<br />

e risoluzione della problematica.<br />

Lo stile grafico è semplice<br />

e si rifà alla narrazione tipica del fumetto<br />

con vignette che inducono all'azione<br />

(Giuliano Addati, Marco Ricciar<strong>di</strong>,<br />

Mirco Sapio).

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