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Non - Isola Nostra

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15 Settembre 2009 ISOLA NOSTRA<br />

29<br />

IN RICORDO DI MIO PADRE:<br />

SILVIO ULCIGRAI<br />

In questi giorni ricorre il centenario della nascita di<br />

Silvio Ulcigrai, istriano purosangue nato a <strong>Isola</strong> il 20<br />

settembre 1910 da Giusto e Maria Russignan, isolani doc<br />

pure loro.<br />

Alla fine della prima guerra mondiale, mio nonno,<br />

reduce dal servizio militare nella Marina Austriaca, aveva<br />

deciso di trasferirsi con la famiglia a Trieste. Qui il piccolo<br />

Silvio frequentò la scuola elementare “De Amicis” e poi il<br />

quadriennio inferiore dell’Istituto Tecnico “Leonardo da<br />

Vinci”. Era un allievo prediletto dei professori Noulian e<br />

Morteani.<br />

Esigenze economiche e familiari e la predisposizione<br />

all’attività marinaresca, ereditata dai suoi antenati, lo indussero<br />

a mettere radici nel Mercato Centrale del pesce. La<br />

conoscenza approfondita dei prodotti ittici e la sua abilità<br />

fecero di lui un personaggio assai noto e apprezzato dai<br />

migliori ristoranti e dalla clientela signorile di Trieste, e<br />

non soltanto, per oltre un quarantennio.<br />

Purtroppo una malattia vascolare, che oggi verrebbe<br />

risolta con un intervento chirurgico di routine, lo colpì<br />

quando era ancora nel pieno della sua attività, portandolo<br />

in breve tempo alla morte il 7 gennaio 1969.<br />

La figlia Marisa con il marito Loris Premuda e i nipoti<br />

Silvio e Noemi lo ricordano sempre con tanto affetto.<br />

Tre anni fa, l’8<br />

agosto del 2006,<br />

ci aveva lasciato<br />

BIANCA PAR-<br />

MA ved. GAN-<br />

D U S I O . C o n<br />

questa foto, che<br />

la ritrae in un<br />

momento sereno<br />

della sua vita, la<br />

vuole ricordare<br />

con immenso affetto<br />

e gratitudine<br />

la figlia Fulvia insieme<br />

agli amatissimi<br />

nipoti Christian<br />

e Jessica.<br />

Elisabetta Colomban Stener<br />

Trieste 8 giugno 1956 - Muggia 4 agosto 2009<br />

“Combettè eroicamente ma non ebbe fortuna”<br />

La ricorda Franco, la mamma Mirella Depase, il figlio Luca<br />

con la nipotina Francesca, il fratello Maurizio con Grazia e la<br />

figlia Elisa, Silvia con Paolo e i parenti tutti.<br />

Un grave lutto ha colpito il nostro Direttore<br />

Elisabetta Colomban, moglie di Franco Stener, aveva 53 anni<br />

E’ deceduta ai primi di agosto Elisabetta Colomban, figlia di<br />

Claudio e Mirella Depase. “Betty” – così la chiamavamo – era la<br />

moglie di Franco Stener, da anni direttore di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Lo<br />

scorso gennaio era stata colpita da una forte influenza (almeno così<br />

sembrava), in realtà erano i sintomi di una malattia che non perdona.<br />

Dopo diversi periodi di alternanza, come ha scritto il marito<br />

Franco, “ha combattuto eroicamente ma non ha avuto fortuna!”.<br />

Dotata di una grande forza d’animo e amorevolmente assistita da<br />

tutti i suoi cari, lascia un grande vuoto in chi l’ha conosciuta.<br />

Dopo aver lavorato in un negozio di giocattoli a Muggia, aveva<br />

intrapreso un’attività in proprio, avviando nel rione di Servola un<br />

piccolo negozio di abbigliamento. E’ stata la sposa devota di Franco,<br />

seguendolo in tutte le iniziative che egli intraprendeva. Franco,<br />

come è noto, è un appassionato di eventi sportivi di alto livello legati<br />

al canottaggio (Campionati del Mondo, Olimpiadi ed altro) ed ama<br />

raccogliere documenti provenienti da questi eventi. Betty lo seguiva,<br />

dimostrando lo stesso interesse e la stessa passione del suo Franco.<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> vuole essere vicina al suo Direttore con un forte<br />

abbraccio esprimendoGli le più sentite condoglianze.<br />

Emilio Felluga<br />

Da sinistra: Franco Stener, la moglie Elisabetta, Maria Pia Felluga e<br />

la pittrice ungherese Kataline Albrecht.<br />

Ciao, mia cara Betty,<br />

erano le 8.15 del 4 agosto quando Franco mi ha telefonato per dirmi:<br />

“Pia, Betty non è più con noi!”. In quell’istante mi è crollato il mondo; ho<br />

pianto tanto per la Tua perdita, per aver soprattutto perduto una cara amica,<br />

anzi una sorella, alla quale confidavo le mie pene. E Tu facevi altrettanto<br />

con me, consolandoci a vicenda e avendo entrambe gli stessi problemi.<br />

Ora non ci sei più. <strong>Non</strong> potrò più telefonarti, sentire la tua voce<br />

squillante, non faremo più le nostre belle risate… ma rimarrai sempre<br />

nel mio cuore.<br />

Sei stata una donna meravigliosa, sempre disponibile per tutti, sorridente<br />

ed allegra, innamorata della tua nipotina e di Franco, che Ti ha<br />

seguita sino alla fine.<br />

Ora sei Lassù in pace e senza sofferenze. Veglia su tutti i Tuoi cari e<br />

se è possibile anche su di me. Un bacio.<br />

la tua amica Pia

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