17.06.2013 Views

LO SCARPONE 04 - Club Alpino Italiano

LO SCARPONE 04 - Club Alpino Italiano

LO SCARPONE 04 - Club Alpino Italiano

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Modesta e forte<br />

Ho conosciuto Carla Maverna,<br />

scomparsa in dicembre, grazie al<br />

Gruppo amici della montagna di<br />

Milano (GAM) di cui ero socio e a suo<br />

fratello Leonardo, collega di lavoro. Agli<br />

inizi negli anni 60 divenni socio della<br />

Sezione di Menaggio dove la Maverna<br />

era impegnata da parecchi anni, la sua<br />

iscrizione al CAI risalendo al 1949.<br />

Ricordo che proprio in quell’anno dalla<br />

sezione venne patrocinata la spedizione<br />

“Cento donne sul Monte Rosa”. Carla vi<br />

partecipò facendo parte della cordata<br />

lariana: per questo è e sarà ricordata<br />

come un’iniziatrice dell’allora nascente<br />

alpinismo femminile. Divenuto segretario<br />

sezionale riuscii a strappare alla<br />

Maverna, nonostante la sua grande<br />

modestia, un po’ di racconti delle sue<br />

esperienze alpinistiche extraeuropee.<br />

La notizia della sua scomparsa, che mi è<br />

stata comunicata qui a Como dove ora<br />

abito dall’amico Piero Redaelli, mi ha<br />

lasciato completamente intristito e basito.<br />

Non mi resta che salutarla<br />

semplicemente con un Ciao Carla, donna<br />

modesta e forte.<br />

Sandrino Dell’Oro e gli amici<br />

del CAI-Menaggio<br />

legge l’immagine di questa piccola grande<br />

donna, così come l’ho conosciuta e le ho<br />

voluto bene, pur conscia che altri – colleghi,<br />

parenti, amici consoci del GAM – avrebbero<br />

sicuramente parecchio da aggiungere.<br />

Tuttavia un diamante, anche se spezzettato<br />

in minuti frammenti, non perde per questo<br />

neppure una scintilla della sua luce e il<br />

fuoco che vi arde ci darà consolazione per<br />

superare la tristezza dell’attuale commiato e<br />

seguire Carla su un nuovo cammino che lei<br />

stessa ci invita a percorrere.<br />

Ma che imbroglio è mai questo? Ho appena<br />

finito di ripiegare in due questo ultimo<br />

foglio, ed ecco balzare fuori un diavoletto<br />

irrispettoso... Scalpita e si dimena come un<br />

bambino che faccia le bizze. Con gesto rabbioso,<br />

Carla scaglia sulla neve un bel paio<br />

di sci che le ho appena donato – come era<br />

successo tanti anni or sono – e inviperita<br />

urla che non li calzerà mai più. Le solite<br />

promesse da marinaio... Ora mi fa l’occhiolino<br />

e fa cenno di raggiungerla. Lassù nel<br />

cielo, fra cumuli, cirri e nembi si delineano<br />

pendii da principianti, soffici soffici, che<br />

sarà un godimento risalire con gli sci mentre<br />

tutt’attorno gli angeli plaudiranno alle<br />

nostre prodezze. Il tempo si è fermato per<br />

noi e ci attende a un appuntamento fissato<br />

nella luce. Le prospettive sono ideali: non<br />

lo falliremo di sicuro.<br />

Irene Affentranger<br />

CAI Torino – Dav Munchen - Gism<br />

L’angelo della Val Masino<br />

Nella sua casa di Morbegno (Sondrio)<br />

ha cessato di vivere il 22 febbraio a<br />

86 anni Vera Cenini Lusardi, personaggio<br />

storico del turismo alpino in<br />

Valtellina, grande amica degli alpinisti e<br />

figura di primo piano del Soccorso alpino.<br />

Un lutto gravissimo, un dolore straziante<br />

per noi della Val Masino dove Vera aveva<br />

acquistato grandi benemerenze come albergatrice<br />

e animatrice culturale.<br />

Nella cittadina alle porte della Valtellina<br />

era nata il 22 luglio 1924. Nel 1937 era una<br />

ragazzina di tredici anni quando la montagna<br />

le porse nella vicina Val Masino un terribile<br />

biglietto da visita: l’immagine delle<br />

spoglie di Molteni e Valsecchi trasportate a<br />

spalla dai valligiani dopo la tragica e vittoriosa<br />

scalata alla parete nord est del Badile<br />

guidata da Riccado Cassin. E per Cassin,<br />

che aveva una quindicina d’anni più di lei,<br />

nacque quel giorno una grande ammirazione<br />

trasformatasi poi in una profonda amicizia.<br />

Adorava della Val Masino il carattere<br />

aspro, la natura selvaggia, quei massi dispersi<br />

nel verde dei prati, le placconate di<br />

granito striate di nero dal pennello di un<br />

La leggenda del Badile<br />

Un’immagine giovanile di Vera Cenini Lusardi sullo<br />

sfondo del Pizzo Badile, la montagna con cui si sono<br />

misurati alpinisti leggendari come Riccardo Cassin ed<br />

Hermann Buh. In basso Vera con Ilde Marchetti<br />

artista estroso. Di questa nostra valle, come<br />

ho raccontato nel libro “Sotto le stelle del<br />

Masino”, conosceva ogni pietra. Nel 1956<br />

iniziò la gestione dello storico Albergo dei<br />

Bagni insieme con suo marito e alcuni amici<br />

della “Società dei poeti”. Dirigenti industriali,<br />

alpinisti, uomini di cultura: fra gli ospiti<br />

c’era un’umanità varia e molti nomi di spicco<br />

della borghesia lombarda, ma erano<br />

soprattutto gli alpinisti ad avere eletto l’albergo<br />

come scintillante campo base, un’oasi<br />

raffinata e confortevole dove rifugiarsi<br />

dopo i cimenti della “lotta con l’alpe”.<br />

Anche Cassin è stato a lungo di casa ai<br />

Bagni dove nell’87 è stato festeggiato in un<br />

clima da mille e una notte mezzo secolo<br />

dopo la leggendaria scalata alla nord est<br />

Badile.<br />

Vera non si limitava a osservare da spettatrice<br />

i successi degli amici alpinisti. Era<br />

pronta a intervenire giorno e notte, all’occorrenza,<br />

organizzando i soccorsi. Così nel<br />

magazzino dei Bagni, dove ha offerto fino<br />

agli anni Novanta prove esemplari della sua<br />

sapienza di albergatrice, accumulò fin da<br />

principio materiali per le emergenze: corde,<br />

barelle, confezioni di medicinali. Nel ‘65<br />

entrò ufficialmente nel Soccorso alpino,<br />

fiera della nomina di tecnico volontario. Nel<br />

1975 fu nominata capo stazione onorario<br />

della stazione di San Martino in Val Masino:<br />

un onore, credo, che mai prima era toccato<br />

a una donna.<br />

Un particolare ancora vorrei raccontare<br />

sulla cara, indimenticabile Vera. In un armadio<br />

della sua bella casa di Morbegno era<br />

riposto un inestimabile cimelio: la radio<br />

ricetrasmittente con cui nelle emergenze si<br />

collegava con l’amico soccorritore Dino<br />

Salis in Bregaglia, e a cui tanti alpinisti devono<br />

la vita.<br />

Ilde Marchetti<br />

<strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, APRILE 2010 - 11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!