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per vedere la pubblicazione - Parrocchia San Pietro Apostolo ...

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IA CHIESETfA DI SANTA LUCIA<br />

in Colle<br />

Azzano Decimo<br />

BREVE CRONISTORIA<br />

DEI RESTAUR!<br />

Pubblicazione a cura di Sergio Boz e Walter Reginato<br />

a testimonianza dell' o<strong>per</strong>a fatta dal<br />

"Comitato <strong>per</strong> <strong>la</strong> ristrutturazione del<strong>la</strong> chiesetta di <strong>San</strong>ta Lucia - Colle"<br />

2008


Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito<br />

in qualunque modo 0 maniera<br />

alta felice realiwzione delt'o<strong>per</strong>a.<br />

Realizzazione grafica e pre-stampa di Mario Trevisan<br />

Tipografia Macherin, Cusano di Zoppo<strong>la</strong>, tel. 0434 974021<br />

I RESTAURI<br />

DELLA CHIESETTA DI SANTA LUCIA<br />

Si inizia a par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> necessita di sistemare <strong>la</strong> chiesetta di<br />

<strong>San</strong>ta Lucia in localita Colle di Azzano Decimo negli anni 1980-81.<br />

Dopo varie iniziative di contatto con <strong>la</strong> <strong>Parrocchia</strong>, Ie Belle Arti<br />

e i Facca quali proprietari, fu deciso di prendere l'iniziativa in<br />

forma privata formando cia che verra chiamato "Comitato <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

ristrutturazione del<strong>la</strong> chiesetta di <strong>San</strong>ta Lucia - Colle". I promotori<br />

di questa iniziativa furono, sin dal<strong>la</strong> sua nascita, i signori Walter<br />

Reginato, C<strong>la</strong>udette Langevin, Sergio Boz, Vinicio Facca, Eugenio<br />

Paolon, i fratelli Luigi ed Emilio Brunetta, Francesco Facca (proprietario<br />

del terreno su cui sorge <strong>la</strong> chiesetta) Francesco Mascherin, 1 3<br />

C<strong>la</strong>udio Boz, Franco Gasparet, Dino Coral, <strong>San</strong>te Lovisa.<br />

Dopo varie riunioni suI modo di procedere <strong>per</strong> l'esecuzione dei<br />

<strong>la</strong>vori, rna soprattutto <strong>per</strong> individuare il sistema di re<strong>per</strong>ire i fondi<br />

necessari <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione degli stessi, si convenne e si decise di<br />

battere cassa da tutte Ie parti. Recapitammo <strong>per</strong>sonalmente, casa<br />

<strong>per</strong> casa, a tutti gli abitanti di Colle e Cesena fino al cavalcavia, una<br />

missiva nel<strong>la</strong> quale si spiegavano i <strong>la</strong>vori da farsi e si chiedeva cortesemente<br />

il contributo di tutti.<br />

AI primo gruppo si aggiunsero altri contributi in varie forme,<br />

come manodo<strong>per</strong>a 0 altro, 0 portando altre <strong>per</strong>sone e COS1 i <strong>la</strong>vori<br />

iniziarono nel<strong>la</strong> primavera del 1981. Si comincia con <strong>la</strong> ditta<br />

Reginato e Boz C<strong>la</strong>udio. Come primo intervento si procedette alIa<br />

puntel<strong>la</strong>tura dei muri quasi cadenti <strong>per</strong> assicurare <strong>la</strong> loro stabilita,<br />

dopo di che fu rimosso il tetto al completo non potendo recu<strong>per</strong>are<br />

0 usufruire niente delle travi e delle architravi vecchie <strong>per</strong>che<br />

non pili idonee. Pera si recu<strong>per</strong>arono i coppi e Ie tavelle che poi<br />

furono riusate. Le capriate e i travi di sup porto al tetto furono<br />

donate dal<strong>la</strong> ditta Reginato e Facca AIdo.<br />

Per l'approntamento delle capriate e dei travi si ricorse all'aiu-


II vecchio tetto come era stato ridotto dal tempo e dalle intem<strong>per</strong>ie.<br />

to di AIdo Facca che era istruttore dei carpentieri all'IRFoP, con il<br />

benestare del direttore prof. Polpatelli. Cosi i <strong>la</strong>vori procedettero<br />

nel seguente modo. Furono poste in loco Ie nuove capriate in <strong>la</strong>rice<br />

e i travi di supporto al tetto, conseguentemente fu messo in<br />

o<strong>per</strong>a un anello in cementa armata tutto attorno al <strong>per</strong>imetro del<strong>la</strong><br />

struttura legando cosi il tutto nel<strong>la</strong> parte su<strong>per</strong>iore. Dopo aver<br />

provveduto alIa completa pulitura di tutte Ie tavelle, con un <strong>la</strong>voro<br />

minuzioso su ogni singo<strong>la</strong> tavel<strong>la</strong>, furono posate in o<strong>per</strong>a suI nuovo<br />

tetto. AI completamento di tale <strong>la</strong>voro fu fatto un getto di sabbia e<br />

cementa sopra Ie medesime impedendo cOSI ogni possibile movimento.<br />

Si ritenne utile instal<strong>la</strong>re una grondaia di scarico che prima<br />

non c'era: fu donata assieme al<strong>la</strong> posa in o<strong>per</strong>a dal<strong>la</strong> ditta Lattonerie<br />

Azzanesi di Turchet di Tiezzo, nostro amico. Dopo di che si<br />

procedette alIa posa dei coppi recu<strong>per</strong>ati e puliti uno ad uno. Si e<br />

prestata tanta attenzione nel recu<strong>per</strong>o e reinstal<strong>la</strong>zione del materia­<br />

Ie origin ale cercando cOSI di non alterare l'aspetto tradizionale del<br />

fabbricato. Tutto questo <strong>la</strong>voro fu eseguito con autorizzazione, consigH<br />

e quant'altro dell'ufficio delle Belle Arti di Trieste.<br />

AI termine dei <strong>la</strong>vori di consolidamento dei muri <strong>per</strong>imetrali e<br />

co<strong>per</strong>tura del tetto si procedette al consolidamento delle fondamenta<br />

scavando in tutto il <strong>per</strong>imetro fin sotto Ie poche fondamenta<br />

esistenti. Cosi, <strong>la</strong>vorando a .brevi settori in sequenza, gettammo<br />

nuove fondamenta in calcestruzzo e ferro. II calcestruzzo fu interamente<br />

donato dal<strong>la</strong> Calcestruzzi Azzanese dei F.lli Facca, che si ringrazia<br />

sentitamente, assieme alIa ditta Mascarin Luigi che ha donato<br />

i materiali edili.<br />

Durante gli scavi <strong>per</strong> Ie fondamenta con sorpresa fu trovata una<br />

quantita di ossa umane dal<strong>la</strong> parte destra del<strong>la</strong> chiesetta. Questo ci<br />

ha fatto supporre che esistesse a suo tempo un cimitero. Le raccogliemmo<br />

tutte e Ie seppellimmo sotto Ie nuove fondamenta.<br />

Al termine di queste o<strong>per</strong>azioni di consolidamento generale<br />

del<strong>la</strong> struttura si pote considerare <strong>la</strong> chiesetta sicura da ogni ulteriore<br />

degrado.<br />

Seguendo i nostri programmi si rese necessario il rifacimento<br />

completo dei serramenti: Ie due porte, Ie due finestre e il rosone<br />

frontale. Tutto questo <strong>la</strong>voro fu eseguito dal sig. AIdo Facca con<br />

l'aiuto dei ragazzi falegnami dell'IRFoP. II legname fu donato da<br />

Reginato e i vetri dal sig. Antonio Buttignol.<br />

L'esterno del<strong>la</strong> chiesetta puntel<strong>la</strong>ta <strong>per</strong>chi i muri erano quasi cadenti.


Impalcatura <strong>per</strong><br />

il rifacimento<br />

del tetto.<br />

L'impalcatura<br />

vista dal<strong>la</strong>to<br />

Ovest.<br />

Vista dal<strong>la</strong><br />

facciata durante<br />

i <strong>la</strong>vori di<br />

consolidamento e<br />

realiw,zione<br />

delle nuove<br />

fondamenta .<br />

L'impianto elettrico fu completamente rifatto a nuovo e fu<br />

donate nel<strong>la</strong> sua totalita dal<strong>la</strong> Impresa Elettrica di Simone Reginato.<br />

I <strong>la</strong>mpadari furono donati dal sig. Sergio Boz.<br />

Chi pili di tutti ha contribuito a finanziare Ie spese <strong>per</strong> gran<br />

parte degli interventi e stata <strong>la</strong> Cassa Rurale e Artigiana di Azzano<br />

Decimo il cui Consiglio di amministrazione e state sempre molto<br />

disponibile e sollecito a erogare fondi.<br />

Nel prosieguo del nostro programma di ristrutturazione, completamento<br />

e arredamento del<strong>la</strong> chiesetta si inizio con il rifacimento<br />

del<strong>la</strong> pavimentazione interna ed esterna, cercando al massimo<br />

di mantenere inalterata <strong>la</strong> so stanza e <strong>la</strong> parvenza originale di<br />

forma e sostanza. Con un getto di calcestruzzo come sottofondo<br />

al pavimento interne e al marciapiede <strong>per</strong>imetrale esterno, si<br />

posero Ie basi <strong>per</strong> <strong>la</strong> pavimentazione. Durante gli scavi <strong>per</strong> <strong>la</strong> preparazione<br />

di tale o<strong>per</strong>a venne alIa luce una pavimentazione di<br />

mattoni e pietra all'interno dell'abside retrostante l'altare, molto<br />

interessante, che <strong>la</strong> prof. Cozzi e il sig. Magri dichiararono essere<br />

databili circa l'anno 1300. Tale pavimento fu <strong>la</strong>sciato tale e quale<br />

in quanta non era necessario nessun intervento. La pavimentazio- 17<br />

ne interna, quel<strong>la</strong> dei marciapiedi <strong>per</strong>imetrali e <strong>la</strong> parte frontale<br />

davanti all'entrata furono donati dal<strong>la</strong> ditta Reginato Walter e Boz<br />

C<strong>la</strong>udio e <strong>la</strong> posa in o<strong>per</strong>a fu donata dell'Impresa Corazza Damiano<br />

e Figli.<br />

Si era a conoscenza che esistevano sotto Ie varie mani di tinteggiatura<br />

a calce nei muri <strong>per</strong>imetrali, degli affreschi che ritenemmo<br />

necessario e doveroso portare in luce. Con l'apporto di un ulteriore<br />

contributo del<strong>la</strong> Cassa Rurale e Artigiana di Azzano Decimo il<br />

sig. Magri procedette a tale ricu<strong>per</strong>o portando alIa luce tre affreschi<br />

nel<strong>la</strong> parete di sinistra, raffiguranti <strong>San</strong> Giacomo e i <strong>San</strong>ti Valentino<br />

e Giacomo. II recu<strong>per</strong>o degli affreschi murali fu eseguito con <strong>la</strong><br />

su<strong>per</strong>visione delle Belle Arti. II restauro del dip into del<strong>la</strong> pa<strong>la</strong> dell'altare,<br />

sempre ad o<strong>per</strong>a del sig. Magri, fu eseguito in un arco di<br />

tempo abbastanza lunge in quanto era notevolmente deteriorato e<br />

annerito.<br />

A <strong>la</strong>voro rmito furono riportati allo splendore di un tempo sia<br />

gli affreschi che il dip into ad olio del<strong>la</strong> pa<strong>la</strong>, con anche l'intervento<br />

di ripristino dell'altare ligneo che necessitava di cure conservative.


81<br />

Tinteggiatura<br />

del<strong>la</strong> parete del<br />

<strong>la</strong>to destro prima<br />

dei restauri.<br />

Tinteggiatura<br />

del<strong>la</strong> parete<br />

interna sinistra<br />

dove erano stati<br />

co<strong>per</strong>ti tre<br />

affreschi ora<br />

recu<strong>per</strong>ati.<br />

II pietoso stato<br />

dell'abside<br />

nell'interno.<br />

Sempre nell'ambito del programma dei <strong>la</strong>vori fu rinvenuto nel<strong>la</strong><br />

parte frontale sotto un leggero intonaco a calce, un affresco con<br />

l'immagine di <strong>San</strong> Cristofor,o datato dal<strong>la</strong> prof. Enrica Cozzi del<strong>la</strong><br />

fine del XII 0 inizio XIII secolo e considerato dagli storici d'arte<br />

molto interessante, che il sig. Magri si premure di restaurare.<br />

Nel prosieguo del nostro programma di completamento delle<br />

o<strong>per</strong>e decise fu presa in considerazione <strong>la</strong> sistemazione del<strong>la</strong> torretta<br />

campanaria che versava in condizioni pietose. Si ripristine <strong>la</strong><br />

torre lesionata da un fulmine. Si rifecero i supporti portanti risistemando<br />

a nuovo <strong>la</strong> campana esistente. La torretta era stata costruita<br />

a suo tempo <strong>per</strong> alloggiare due campane. Venimmo a sa<strong>per</strong>e che<br />

circa l'anno 1930 una delle due campane fu portata nel<strong>la</strong> chiesa<br />

arcipretale come campana picco<strong>la</strong> usata <strong>per</strong> il richiamo delle piccole<br />

cerimonie, come <strong>la</strong> dottrina e Ie adunanze secondarie. Diversi<br />

anni dopo <strong>la</strong> me de sima campana, invece di fare ritorno al suo site<br />

originale di <strong>San</strong>ta Lucia in Colle, fu portata e instal<strong>la</strong>ta nel<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> chiesetta del cimitero comunale di nuova costruzione e<br />

Ii rimase fino a quando C<strong>la</strong>udio Boz e Walter Reginato si fecero<br />

carico con l'aiuto dell' Arciprete mons. Domenico Cadore di farsi 1 9<br />

promotori verso il Comune <strong>per</strong>che tale campana ritornasse nel<strong>la</strong><br />

sua sede originale in Colle a <strong>San</strong>ta Lucia. L' Arnministrazione comunale<br />

con il sindaco Antonio Perissinotti promise che il Comune<br />

avrebbe com<strong>per</strong>ato una campana <strong>per</strong> il cimitero e che quel<strong>la</strong> originale<br />

sarebbe tornata in Colle; COS! fu e in questa modo tutto<br />

torne come un tempo.<br />

Durante i <strong>la</strong>vori di restauro si rilevarono molte crepe nell'intonaco<br />

specie nel<strong>la</strong> parte dell'abside; il Magri constate esserci anche<br />

altri affreschi rna non fu fatto nessun intervento di recu<strong>per</strong>o e<br />

restauro. Le crepe pili evidenti intorno a tutto il <strong>per</strong>imetro furono<br />

restaurate da volontari membri del Comitato che furono sempre<br />

presenti e attivi: Reginato, Coral, <strong>San</strong>te Lovisa e altri.<br />

Dopo <strong>la</strong> riparazione dell'intonaco il Magri complete l'o<strong>per</strong>a di<br />

restauro, con <strong>la</strong> sua equipe, degli affreschi murali che in origine<br />

furono fatti da artisti del<strong>la</strong> fine del Quattrocento-inizio Cinquecento;<br />

con questo fu completato l'interno nel<strong>la</strong> sua totalita.<br />

Da notare che sul<strong>la</strong> parete di fondo e attorno all'arco dell'abside<br />

risultano presenti dei <strong>la</strong>certi di pitture che denotano un tempo<br />

essere stata <strong>la</strong> chiesetta in gran parte decorata con affreschi che


Vista generale del tetto completamente rifatto.<br />

Partico<strong>la</strong>re dei <strong>la</strong>vori di raffor2Ylmento delle fondamenta al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> focciata.<br />

1<br />

'J<br />

1<br />

Rinfresco in casa Facca <strong>per</strong> il completamento dei <strong>la</strong>vori con <strong>la</strong> partecipad-one dell'Arciprete<br />

mons. Domenico Cadore. 111<br />

furono picchiettati <strong>per</strong> far aderire il nuovo intonaco 0 rimossi in<br />

parte 0 completamente.<br />

Con il passare del tempo, e siamo nell'85-86, l' Amministrazione<br />

comunale sotto l'incalzare delle richieste del Comitato e con<br />

l'intervento decisive dell'assessore Paolo Vil<strong>la</strong>lta, acquisto <strong>la</strong> famosa<br />

campana <strong>per</strong> il cimitero, cosicche poche settimane dopo, in<br />

occasione dell'Epifania e del rogo epifanico in Cesena, si senti di<br />

nuovo il concerto delle due campane che tanto ci stavano a cuore.<br />

Nonostante tutto questo <strong>la</strong>voro prodotto <strong>per</strong> diverso tempo, il<br />

nostro programma non era terminato. In occasione del suo matrimonio<br />

Sergio Boz dono Ie <strong>la</strong>stre in pietra <strong>per</strong> il camminamento<br />

dal<strong>la</strong> strada principale fino al<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> chiesa. In seguito ci<br />

demmo da fare <strong>per</strong> <strong>la</strong> piantumazione del viale principale e attomo<br />

all' edificio. Ci fu pure donato dallo scultore Mario Ga<strong>la</strong>sso di<br />

Azzano Decimo un bellissimo Cristo crocifisso in legno che venne<br />

posto all'intemo.<br />

Mancava ora il restauro dei muri estemi <strong>per</strong>imetrali che inizia-


Visione d'insieme del<strong>la</strong> chiesetta con l'altare, l'abside, il Crocifisso ligneo e tracce<br />

di affreschi che un tempo ornavano tutte Ie pareti.<br />

rona verso il gennaio 1999 con il sistema del cuci scuci, <strong>la</strong>voro di<br />

pazienza e professionalita del quale si fece carico il signor Coral,<br />

sempre con l'ausilio e l'assistenza del sig. Walter Reginato che si prodigo<br />

<strong>per</strong> trovare i mattoni necessari dato che <strong>la</strong> difficolta consisteva<br />

nel re<strong>per</strong>ire i mattoni nel<strong>la</strong> misura differente di quelli attuali. Si inizio<br />

con <strong>la</strong> parte frontale con risultati molto soddisfacenti. Si procedette<br />

in seguito con <strong>la</strong> parte sinistra e anche quel<strong>la</strong> fu completata con<br />

soddisfazione, <strong>per</strong> finire con <strong>la</strong> parte destra con buoni risultati.<br />

Ci preoccupammo <strong>per</strong> <strong>la</strong> posa di un faro illuminante <strong>la</strong> facciata<br />

che Simone Reginato al<strong>la</strong>ccio al sistema pubblico di illuminazione.<br />

L'Amministrazione comunale si prodigo <strong>per</strong> l'instal<strong>la</strong>zione<br />

del<strong>la</strong> segnaletica stradale.<br />

COMITATO PER LA RISTRUTTURAZIONE<br />

DELLA CHIESETTA DI SANTA LUCIA - COLLE<br />

I DIPINTI E LE OPERE D'ARTE<br />

DELLA CHIESETTA DI SANTA LUCIA<br />

La chiesetta dei <strong>San</strong>ti Filippo e Giacomo, meglio nota come<br />

<strong>San</strong>ta Lucia in Colle, fu costruita nel XII-XIII secolo. E ad au<strong>la</strong> rettango<strong>la</strong>re<br />

con un'abside semicirco<strong>la</strong>re. Un motivo con spigoli di<br />

mattoni corre sotto <strong>la</strong> gronda. Nel corso dei secoli fu aggiunto al<br />

centro del<strong>la</strong> facciata il campanile a ve<strong>la</strong> con bifora campanaria.<br />

Importante <strong>per</strong> <strong>la</strong> datazione e <strong>per</strong> <strong>la</strong> storia fu il rinvenimento che<br />

<strong>la</strong> prof. Enrica Cozzi dell'Universita di Padova fece sul<strong>la</strong> parte sinistra<br />

del<strong>la</strong> facciata: un <strong>San</strong> Cristoforo col Bimbo e il bastone a pal-<br />

La chiesetta come si presenta oggigiorno.


di CUl nmangono molti <strong>la</strong>certi.<br />

Segue un altro <strong>San</strong> Giacomo Maggiore,<br />

o<strong>per</strong>a attribuita a <strong>Pietro</strong> da<br />

Gorizia dei primi anni del 1500,<br />

in una nicchia con colonne decorate<br />

e arco a conchiglia. Sotto<br />

questa affresco c'era un altro<br />

dipinto. AlIa base c'e il frammento<br />

di una scritta «1403 ... mulinario<br />

a fato far questa». L'affresco<br />

potrebbe essere state commissionato<br />

dagli stessi avi Facca, da<br />

sempre mugnai nel molino vicino.<br />

Questi affreschi cinquecenteschi<br />

sono stati <strong>per</strong> anni semico<strong>per</strong>ti<br />

di calce. Durante Ie epidemie<br />

Ie chiesette, luogo di ritrovo<br />

pubblico, venivano imbiancate<br />

con calcina <strong>per</strong> disinfettare.<br />

Sul<strong>la</strong> parete destra e raffigurato<br />

un altro <strong>San</strong> Valentino, di altra<br />

epoca.<br />

Gli affreschi sono stati portati<br />

alIa luce e restaurati da Giancarlo<br />

e Giovanni Magri nel 1991, con il<br />

contributo del<strong>la</strong> Banca di Credito<br />

Coo<strong>per</strong>ativo di Azzano Declino,<br />

<strong>per</strong> interessamento del comitato<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> chiesetta. II<br />

comitato ha provveduto al consolidamento<br />

del<strong>la</strong> struttura muraria<br />

del<strong>la</strong> chiesa, al rifacimento del<br />

pavimento in mattoni vecchi, al<br />

rinnovo di porte e finestre, alIa<br />

co<strong>per</strong>tura del tetto. E stata riportata<br />

<strong>la</strong> campana mancante che era<br />

stata portata nel<strong>la</strong> chiesetta del<br />

cimitero. Sul<strong>la</strong> parete destra a<br />

<strong>San</strong> Valentino.<br />

Paia dell'aitare, Madonna e santi.<br />

levante sono state ria<strong>per</strong>te nel<br />

1995-96 Ie tre finestre originali,<br />

pili ristrette verso l'interno, tipiche<br />

delle chiesette del XII-XIII<br />

secolo. All'ingresso c'e una acquasantiera<br />

che reca inciso: «ME­<br />

SER DOMENECO FACA<br />

MOLINARO AD! 23 FEB.RO<br />

1657".<br />

Accanto alIa chiesetta sorgeva<br />

l' edificio di accoglienza e sosta<br />

dei viandanti, pellegrini, mercanti<br />

e gente che si spostava <strong>per</strong> varie<br />

necessita. Ora rimane un terreno<br />

non ben livel<strong>la</strong>to che <strong>la</strong>scia<br />

dedurre <strong>la</strong> presenza di antiche<br />

costruzioni. Alcuni studiosi ritengo<br />

no che <strong>la</strong> chiesetta fosse <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong><br />

gentilizia del castello patriarcale,<br />

distrutto alIa fine del XIII<br />

secolo e raso al suolo definitivamente<br />

dal<strong>la</strong> Repubblica di Venezia<br />

all'inizio del XV secolo. Anche<br />

se cosi fu, <strong>la</strong> chiesetta ebbe in<br />

seguito una funzione autonoma.<br />

Certamente fu gestita da un ordine<br />

monastico che provvedeva<br />

aIle necessita del<strong>la</strong> gente in transito.<br />

E giunta fino a noi iso<strong>la</strong>ta suI<br />

colle e dovrebbe rimanere cosi<br />

nel suo antico ambiente.<br />

In <strong>San</strong>ta Lucia si celebrava<br />

messa il 14 febbraio, giorno di<br />

<strong>San</strong> Valentino, il primo giorno<br />

delle rogazioni, e il 13 dicembre<br />

<strong>per</strong> <strong>San</strong>ta Lucia. Questa messa e<br />

tuttora rimasta.<br />

BRUNO SAPPA<br />

Ii Crocefisso di Mario Ga<strong>la</strong>sso.<br />

Acquasantiera del 1600.


AZZANO DECIMOI <strong>San</strong>ta Lucia In Colle<br />

Chiesa restituita agli splendori<br />

Azzano Declmo<br />

La picco<strong>la</strong> chiesa<br />

campestre di <strong>San</strong>ta<br />

Lucia in Colle<br />

nel comune di Azzano<br />

Decimo, grazie<br />

al locale Comitato<br />

di Colle pro restauro,<br />

al contributo<br />

deU'aUora<br />

Cassa ruraJe e artigiana<br />

(oggi Credito<br />

coo<strong>per</strong>ativo pordenonese)<br />

e alia<br />

Soprintendenza<br />

del Friuli - Venezia GiuJia,<br />

oggi e nuovamente emciente<br />

e bel<strong>la</strong>. Ed inoltre, e necessario<br />

ricordare che<br />

l'o<strong>per</strong>a di ristrutturazione<br />

del<strong>la</strong> chiesa, che da molti e<br />

dennita un piccolo gioiello<br />

d'arte, e stata recu<strong>per</strong>ata<br />

anche grazie al contributo<br />

di aziende e privati, e ad altri<br />

donatori anonimi. Per<br />

<strong>la</strong> borgata di Colle <strong>la</strong> chie-<br />

setta rappresenta un punto<br />

di rifenmento importante<br />

che testimonia 1a fede<br />

deipadri.<br />

Per il 13, festa di S. Lucia,<br />

<strong>la</strong> chiesa e stata a<strong>per</strong>ta<br />

aI<strong>la</strong> comunita, <strong>per</strong> <strong>la</strong> tradizionale<br />

santa Messa, un<br />

momento solenne che si ripete<br />

durante I'anno, <strong>per</strong><br />

chi desidera sposarsi in<br />

questo luogo mcantato.<br />

Da "II Gaz:;::,ettino " del 77 dicembre 2 000.<br />

COMITATO PRO RESTAURO<br />

CHIESE1T A DI SA NT A LUCIA IN<br />

COLLE DI AZZANO X<br />

OGGETTO: richiesta contributo pro restauro.<br />

AUa cortese allenzione del<br />

Presidente del Consiglio di Amministrazione<br />

Raccontano i due<br />

coordinatori dell'iniziativa,<br />

Sergio Boz<br />

e Valter Reginato:<br />

"La chiesetta alia fine<br />

degJi anni '90 stava<br />

cadendo, i segni<br />

del tempo avevano<br />

compromesso in<br />

modo grave Ja struttura.<br />

Altri fat tori di degrado<br />

andavano a<br />

sommarsi, contribuendo<br />

a peggiorare<br />

<strong>la</strong> situazione. E<br />

cosi, do po aver richiesto<br />

un sopralluogo deUa Soprintendenza<br />

<strong>per</strong> adottare<br />

dei provvedimenti in merito<br />

aI<strong>la</strong> situazione precaria<br />

del<strong>la</strong> chiesetta, si e partiti<br />

con l'intervento di recu<strong>per</strong>o".<br />

In seguito, saranno i restauratori<br />

Magri, Giancar-<br />

10 e Giovanni, a riportare al­<br />

Ia luce affreschi e pitture.<br />

Mirel<strong>la</strong> Piccin<br />

Spettabile<br />

BANCA DI CREDITO<br />

COOPERATIVO PORDENONESE<br />

AZZANOX·<br />

Grazie anche al Vs . generoso contributo, il Comitato in questo ultimo anna ha procedulO alia<br />

parziale sistemazione muraria esterna ed ha dato inizio aUa piantumazione del viale d'accesso , come<br />

avrete potuto notare dal trafilello del Gazzellino con re<strong>la</strong>tiva foto . Nel proseguo dell 'iniziativa,<br />

siamo a chiedere a questo spettabile (stituto un contributo nell'ammontare che ritiene opportuno,<br />

<strong>per</strong>cM si possa continuare l'o<strong>per</strong>a di restauro.<br />

Includiamo fotocopia dell'articolo e sentitamente ringraziamo <strong>per</strong> i vari contributi ricevuti .<br />

Distimi saluti.<br />

2-5"- 01- 2 &01<br />

Per il Comitato


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