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i lavoratori elettrici e la loro previdenza nell'inps - FLAEI-CISL

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I LAVORATORI ELETTRICI E<br />

LA LORO PREVIDENZA NELL’INPS<br />

A cura di<br />

Massimo Saotta, Gianni Carminati, Pierluigi Gal<strong>la</strong>reto<br />

1


PRESENTAZIONE<br />

E’ nel<strong>la</strong> tradizione del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei-Cisl e<strong>la</strong>borare strumenti di <strong>la</strong>voro, consultazione, formazione e<br />

informazione sulle tematiche contrattuali e sociali (<strong>previdenza</strong>, assistenza sanitaria, tempo<br />

libero) che riguardano i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />

La questione previdenziale rappresenta uno degli aspetti sui quale <strong>la</strong> Federazione si è sempre<br />

impegnata ed è di assoluta rilevanza per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, per i quali <strong>la</strong> quiescenza deve essere il<br />

meritato coronamento di una vita di <strong>la</strong>voro e non trasformarsi in un periodo di ansia e di<br />

difficoltà economiche.<br />

La <strong>previdenza</strong> continua ad essere oggetto di discussione per i suoi costi e <strong>la</strong> sua tenuta e le sue<br />

regole vengono continuamente riviste ed adattate ai nuovi scenari politico-sociali-attuariali.<br />

La legge 122 del 29 luglio 2010 ha introdotto, nel silenzio generale di tutte le forze politiche,<br />

profonde innovazioni: modifica del<strong>la</strong> governance degli Enti previdenziali, soppressione di<br />

numerosi Enti, conferma del<strong>la</strong> rateazione e del<strong>la</strong> modifica dei trattamenti di fine servizio dei<br />

dipendenti pubblici; modifica delle norme inerenti i requisiti e le modalità di accesso alle<br />

prestazioni, nonché quelle sul<strong>la</strong> ricongiunzione e sui trasferimenti contributivi.<br />

Per gli <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re, sono stati resi onerosi <strong>la</strong> ricongiunzione ed il trasferimento<br />

nell’AGO di periodi contributivi FPE, con conseguente superamento del<strong>la</strong> automaticità del<br />

riconoscimento del<strong>la</strong> più favorevole tra le pensioni calco<strong>la</strong>te col metodo AGO ed FPE.<br />

Da ultimo il Decreto Legge 6 dicembre 2011, convertito Legge 26 dicembre 2011, n. 214, cui<br />

sono seguiti i Decreti attuativi, ha profondamente modificato l'intero sistema pensionistico. Tra<br />

l'altro, è stata eliminata <strong>la</strong> pensione di anzianità, è stata prevista <strong>la</strong> pensione anticipata, sono<br />

stai innalzati i requisiti anagrafici minimi e quelli contributivi per <strong>la</strong> pensione anticipata, è stato<br />

introdotto il metodo di calcolo contributivo per tutti a partire dal 2012, è stata bloccata le<br />

perequazione automatica per il biennio 2012-2013 per le pensioni superiori a cinque volte il<br />

minimo, è stato previsto un contributo di solidarietà per iscritti e pensionati delle gestioni<br />

previdenziali confluite nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti per gli anni dal 2012 al 2017,<br />

sono stati soppressi l'INPDAP e l'ENPALS.<br />

In un siffatto contesto è opportuno che ciascun responsabile del<strong>la</strong> Federazione conosca i<br />

passaggi più significativi del<strong>la</strong> storia dell’ex Fondo Pensioni Elettrici, le prestazioni cui hanno<br />

diritto i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> e le norme che le rego<strong>la</strong>no.<br />

Le riforme, contrattate o silenziose, intervenute in questi ultimi anni sul fronte previdenziale,<br />

hanno suggerito <strong>la</strong> presentazione di questo contributo, per meglio conoscere i diritti ed i doveri<br />

connessi.<br />

Nell’affrontare il <strong>la</strong>voro di lettura e trascrizione, non in “sindacalese”, delle norme abbiamo<br />

ripercorso le iniziative assunte dal<strong>la</strong> nostra Federazione, fin dal<strong>la</strong> sua costituzione, su queste<br />

tematiche. E’ stato un salutare tuffo nel<strong>la</strong> storia cislina del<strong>la</strong> Federazione degli <strong>elettrici</strong>, un<br />

2


fiume in piena di ricordi che avrebbe potuto travolgere e stravolgere le finalità di questo<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Abbiamo, quindi, cercato di richiamare, con pochi “tralicci”, il tracciato del<strong>la</strong> coerente “linea<br />

previdenziale” del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei che si è sviluppata dal Fondo Pensioni autonomo ai Fondi categoriali<br />

del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> complementare, ci siamo soffermati sulle norme che nel tempo hanno<br />

determinato le pensioni degli <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re sul Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996,<br />

n. 562 di armonizzazione e sui suoi effetti, ed abbiamo rappresentato le attuali regole e norme<br />

del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> pubblica obbligatoria degli <strong>elettrici</strong>.<br />

Consapevoli che le pensioni degli <strong>elettrici</strong> sono attualmente gestiste, oltre che dall'evidenza<br />

contabile separata in AGO (ex FPE), anche dall'AGO stessa (dipendenti assunti dal 1.1.1979) e<br />

dall'INPS - Ex gestione INPDAP (dipendenti ex municipalizzate) abbiamo anche illustrato alcune<br />

precipuità di tale gestione.<br />

Questa pubblicazione può essere un utile ausilio all’attività di tute<strong>la</strong> ed assistenza agli iscritti<br />

ed ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e può anche essere strumento per facilitare il proselitismo.<br />

La Segreteria Nazionale<br />

3


FRAMMENTI DI STORIA<br />

1949<br />

Viene sottoscritto un accordo per <strong>la</strong> costituzione di un Fondo pensioni speciale per gli <strong>elettrici</strong><br />

nell’ambito del sistema di Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

1952<br />

Si sceglie, per referendum, tra Assicurazione generale e Fondo speciale<br />

3 giugno - La categoria è chiamata a scegliere, per referendum, tra l'istituzione di un Fondo<br />

pensioni speciale e il trattamento normale dell'assicurazione obbligatoria. La F<strong>la</strong>ei è per il<br />

diritto al<strong>la</strong> opzione.<br />

(Bollettino di informazioni sindacali del<strong>la</strong> Cisl, 30 giugno 1952)<br />

Prevale <strong>la</strong> tesi del<strong>la</strong> '<strong>previdenza</strong> autonoma"<br />

6-9 settembre - Si svolge il referendum tra i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> delle aziende elettriche private per<br />

l'esercizio del diritto di opzione fra <strong>previdenza</strong> autonoma e <strong>previdenza</strong> Inps. Il referendum dà i<br />

seguenti risultati: voti per <strong>la</strong> costituzione nel fondo autonomo, 26.682; voti per <strong>la</strong> pensione<br />

del<strong>la</strong> Previdenza sociale, 12.106. Sul<strong>la</strong> base dei risultati del referendum è risultata prescelta <strong>la</strong><br />

costituzione del Fondo autonomo.<br />

(Bollettino di informazioni sindacali del<strong>la</strong> Cisl, settembre 1952)<br />

Con <strong>la</strong> decisione di trasformare in legge l'accordo del 1949 si da inizio ad una azione di<br />

pressione presso il Governo prima, e nel Par<strong>la</strong>mento poi, perché questa trasformazione<br />

avvenga con tutte le garanzie possibili.<br />

1956<br />

La F<strong>la</strong>ei e <strong>la</strong> Feniel si mettono d'accordo sugli emendamenti al disegno di legge sul Fondo<br />

pensioni<br />

11 febbraio - "Dopo una trattativa tra noi e <strong>la</strong> Feniel durata oltre 12 ore abbiamo concordato -<br />

dice <strong>la</strong> Segreteria Nazionale - una serie di emendamenti da apportare al disegno di legge n.<br />

1619 istituente un Fondo autonomo per <strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> dei dipendenti di "aziende elettriche<br />

private".<br />

L'accordo nei giorni seguenti sarà firmato separatamente e nell'ordine da Faile, Fidae, Cisnal,<br />

Uileo. "Il complesso dell'accordo, seppure non accoglie <strong>la</strong> totalità delle richieste del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei,<br />

rappresenta un bril<strong>la</strong>nte successo per l'organizzazione che, grazie al<strong>la</strong> sua posizione<br />

nettamente revisionista, ha potuto far accodare al<strong>la</strong> propria azione quel<strong>la</strong> delle altre<br />

organizzazioni rinunziatarie, come <strong>la</strong> Fidae, o nebulosamente revisioniste, come <strong>la</strong> Faile".<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Nazionale. Circo<strong>la</strong>re del 21 febbraio)<br />

4


Istituito, per legge, il Fondo di <strong>previdenza</strong><br />

22 marzo - Il Senato approva definitivamente, dopo che <strong>la</strong> Camera lo ha fatto già il 29<br />

febbraio, <strong>la</strong> legge istitutiva del Fondo di <strong>previdenza</strong>. "Il <strong>la</strong>voratore elettrico" ne dà notizia con<br />

un articolo intito<strong>la</strong>to “Vittoria: il Fondo è cosa fatta. L'azione ferma del<strong>la</strong> federazione coronata<br />

da successo”.<br />

In un altro articolo dello stesso numero intito<strong>la</strong>to “Come ci si è arrivati” si torna ancora sul<br />

fatto che è stato proprio il ritorno al<strong>la</strong> contrattazione, l'accordo raggiunto con <strong>la</strong> Feniel sugli<br />

emendamenti da sostenere in Par<strong>la</strong>mento e sottoscritto successivamente dal<strong>la</strong> Fidae e dalle<br />

altre organizzazioni, a far sì che <strong>la</strong> situazione si sbloccasse.<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", marzo 1956)<br />

1969<br />

Accordo fra le parti sul Fondo pensioni<br />

7 novembre - L'Enel, <strong>la</strong> Fidae, <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei e <strong>la</strong> Uilsp concordano le modifiche da apportare al<br />

trattamento del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>. Le parti "si impegnano a svolgere concorde azione<br />

presso i competenti organi governativi e par<strong>la</strong>mentari perché le modifiche concordate siano<br />

recepite in apposito disegno di legge, fermo restando il carattere sostitutivo dell'Assicurazione<br />

Generale Obbligatoria per l'invalidità, vecchiaia e superstiti che <strong>la</strong> vigente disciplina legis<strong>la</strong>tiva<br />

riconosce al Fondo".<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", novembre 1969)<br />

1971<br />

Approvazione legge 25 novembre 1971, n. 1079. Le modifiche apportate<br />

25 novembre – Viene approvata <strong>la</strong> legge n. 1079 che apporta modifiche a una parte del<strong>la</strong><br />

pregressa normativa del Fondo speciale di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dall’ENEL e dalle altre<br />

aziende elettriche private. Le modifiche sostanziali attengono:<br />

alle condizioni per <strong>la</strong> computabilità nel Fondo del servizio militare e dei periodi di<br />

servizio ad esso equiparati, dei periodi di aspettativa per ricoprire cariche sindacali, dei<br />

periodi di contribuzione per l’IVS vantati presso l’AGO;<br />

alle condizioni per <strong>la</strong> riscattabilità presso il Fondo dei periodi di servizio prestato<br />

all’estero e non coperti da assicurazione riconosciuta dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione italiana, del<br />

periodo di corso legale di <strong>la</strong>urea e di determinati periodi re<strong>la</strong>tivi a corsi di<br />

addestramento o allo svolgimento dell’attività di esecuzione diretta di contratti d’opera<br />

stipu<strong>la</strong>ti con l’ENEL o altre imprese ben individuate;<br />

all’indicazione delle prestazioni a carico del Fondo, alle condizioni per acquisirne il diritto<br />

e alle regole per determinarne l’importo.<br />

Con quasi un decennio di anticipo rispetto al<strong>la</strong> Legge 29/1979, il Fondo Pensione Elettrici<br />

favorisce l’unificazione di quasi tutti i contributi in un unico “paniere”.<br />

5


1977<br />

Situazione Fondo Pensioni Elettrici<br />

Con le modifiche attuate alle normative del Fondo Pensioni Elettrici con <strong>la</strong> legge 1079/1971, <strong>la</strong><br />

normativa pensionistica del<strong>la</strong> categoria ed il conseguente trattamento economico hanno<br />

toccato livelli che possiamo definire eccezionali.<br />

Si è raggiunto di fatto - e nel modo più favorevole - il ricongiungimento al Fondo Pensioni delle<br />

contribuzioni assicurative versate presso altri istituti previdenziali (art. 3/1079); si è<br />

riconosciuta come sostanziale anzianità contributiva al Fondo stesso, quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai periodi<br />

svolti come prestatore d'opera, corso legale di <strong>la</strong>urea, corsi di addestramento (art.4/ /1079).<br />

Con <strong>la</strong> stessa legge si è modificato il meccanismo del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile, agganciandolo alle<br />

pensioni in corso di godimento ed alle variazioni retributive corrisposte ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio.<br />

Queste ed altre sostanziali innovazioni al<strong>la</strong> normativa del Fondo Pensioni Elettrici, erano state<br />

precedute da partico<strong>la</strong>reggiati studi attuariali che, considerando <strong>la</strong> situazione di bi<strong>la</strong>ncio<br />

esistente all'epoca (circa 200 miliardi di lire di attivo), prevedevano per alcuni anni (sino al<br />

1978) una gestione almeno in pareggio se non in attivo.<br />

Purtroppo i fatti verificatisi successivamente hanno travolto le ragionevoli previsioni,<br />

anticipando l'esigenza di rivedere tutta <strong>la</strong> situazione strutturale del Fondo per fronteggiare<br />

l'imprevisto disavanzo che, per il 1977, era stato preventivato in circa 130-150 miliardi di lire.<br />

Le cause che determinarono, in un così breve periodo, una tale preoccupante situazione,<br />

possono essere così sintetizzate:<br />

1. il trasferimento dei periodi coperti di contribuzione nell’Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria che, da una parte, come importi versati sono risultati di valore modesto e,<br />

dall'altra, per i periodi temporali accreditati sono risultati sostanzialmente superiori alle<br />

previsioni medie calco<strong>la</strong>te dagli attuari, favorendo così un massiccio anticipato<br />

pensionamento;<br />

2. <strong>la</strong> contemporanea e non preventivata approvazione del<strong>la</strong> legge n. 336/1970 il cui onere,<br />

pur essendo per legge a carico delle aziende, ha comportato:<br />

a. una accentuazione del fenomeno di pensionamento anticipato di un sostanziale<br />

numero di iscritti, oltre l'incremento già previsto per <strong>la</strong> applicazione degli artt. 3<br />

e 4 del<strong>la</strong> legge 1079/1971.<br />

b. un maggior onere per il Fondo rispetto al valore capitale addebitato all'azienda,<br />

in quanto <strong>la</strong> determinazione di tale valore non poteva tener conto del<strong>la</strong> grave<br />

situazione inf<strong>la</strong>ttiva verificatasi dal 1973 al 1977.<br />

Gli eventi di cui ai punti 1 e 2, hanno di fatto raddoppiato il numero dei pensionati. Infatti nel<br />

1971 le pensioni corrisposte erano circa 24 mi<strong>la</strong>, mentre al<strong>la</strong> fine del 1977 i pensionati erano<br />

circa 47 mi<strong>la</strong>, con <strong>la</strong> conseguenza di elevare <strong>la</strong> riserva legale da 82 miliardi di lire circa del<br />

1971 a circa 254 miliardi di lire per il 1977.<br />

3. L'applicazione del nuovo meccanismo del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile che calco<strong>la</strong>to, a suo tempo,<br />

sul<strong>la</strong> media degli aumenti retributivi verificatisi negli anni precedenti, non poteva<br />

6


prevedere il tasso di inf<strong>la</strong>zione determinatosi successivamente al 1972: tasso inf<strong>la</strong>ttivo<br />

che, oltre ad elevare notevolmente le pensioni in corso di godimento, ha inciso in modo<br />

determinante sull'incremento dell'annualità di accantonamento a titolo di “riserva<br />

legale”.<br />

Tale meccanismo, voluto per parificare il trattamento pensionistico alle retribuzioni percepite<br />

dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio, per effetto dell'inf<strong>la</strong>zione e soprattutto per effetto del meccanismo di<br />

calcolo, ha di fatto provocato aumenti medi delle pensioni superiori agli aumenti delle<br />

retribuzioni. Infatti, come é noto, il calcolo delle variazioni del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile, veniva effettuato<br />

facendo <strong>la</strong> media degli aumenti dei sa<strong>la</strong>ri dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio e traducendoli nel<strong>la</strong><br />

percentuale applicata alle pensioni in corso di godimento.<br />

L’accordo Enel-OO.SS. del 14 luglio 1977<br />

Questi i punti dell’accordo sottoscritto per risanare e salvaguardare il Fondo:<br />

1. Riduzione del<strong>la</strong> "speciale riserva", di cui all'art. 1 del<strong>la</strong> legge 25 novembre 1971, n.<br />

1079, da una annualità ad una semestralità delle pensioni in corso di pagamento al<strong>la</strong><br />

fine di ciascun anno. Tale riserva, non necessariamente richiesta dal sistema tecnico-<br />

finanziario del<strong>la</strong> "ripartizione" sul quale era basato il funzionamento del Fondo di<br />

<strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>, appariva in ogni caso sproporzionata rispetto al rischio che<br />

intendeva coprire, tenuto conto delle misure di riequilibrio finanziario che di seguito si<br />

concordarono e delle garanzie implicite nel<strong>la</strong> natura di Ente pubblico dell'ENEL, i cui<br />

dipendenti rappresentavano quasi <strong>la</strong> generalità degli iscritti al Fondo medesimo.<br />

2. Abolizione - per le pensioni con decorrenza successiva a sei mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in<br />

vigore del provvedimento legis<strong>la</strong>tivo che doveva sanzionare le modifiche di cui al<br />

verbale di accordo- del<strong>la</strong> maggiorazione dell'1% del<strong>la</strong> pensione per ogni anno di<br />

contribuzione, oltre il trentacinquesimo, che l'iscritto poteva far valere anteriormente al<br />

compimento del sessantesimo anno di età, se uomo, o del cinquantesimo, se donna,<br />

ferma restando <strong>la</strong> misura massima delle pensioni di anzianità e di vecchiaia, pari<br />

all'88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile.<br />

3. Abolizione - per le cessazioni dell'iscrizione al Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> successive a<br />

sei mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in vigore del provvedimento legis<strong>la</strong>tivo che doveva<br />

sanzionare le modifiche di cui al verbale di accordo - dell'indennità "una tantum"<br />

prevista per il caso di cessazione dell'iscrizione al Fondo, con ricostituzione del<strong>la</strong><br />

posizione nel<strong>la</strong> Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i<br />

superstiti.<br />

4. Sostituzione del sistema di adeguamento delle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong><br />

<strong>elettrici</strong> con il sistema di perequazione automatica proprio del<strong>la</strong> Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti.<br />

5. Sostituzione - a decorrere dal 1° gennaio 1977 - delle vigenti aliquote contributive a<br />

favore del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> con l'aliquota costante del 28% ("aliquota di<br />

equilibrio"), da ripartirsi fra datori di <strong>la</strong>voro e <strong><strong>la</strong>voratori</strong>: 22,9 % a carico del datore di<br />

7


1978<br />

<strong>la</strong>voro e 5,1 % a carico del <strong>la</strong>voratore. Tale aliquota, fermo restando quanto previsto<br />

dal DPR 17 marzo 1965, n. 144 (Norme sul trattamento previdenziale del personale<br />

dipendente dall'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (ENEL) in applicazione del<strong>la</strong> delega<br />

contenuta nell'art. 13 del<strong>la</strong> L. 6 dicembre 1962 n. 1643), assorbiva sia le aliquote<br />

contributive stabilite dal<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293, sia i contributi aggiuntivi nel<br />

frattempo disposti ai sensi del<strong>la</strong> legge 1079/1971. Le eventuali variazioni nel<strong>la</strong> misura<br />

del contributo andavano ripartite tra l’ENEL ed i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> secondo i rapporti già previsti<br />

per le varie scadenze dal<strong>la</strong> legge n. 293/1956.<br />

6. Estensione alle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> del principio sancito<br />

con <strong>la</strong> legge n. 114/1974 per le pensioni a carico dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria, con conseguente trasferimento a carico del<strong>la</strong> Cassa unica assegni familiari<br />

degli assegni familiari.<br />

Il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei dibatte problemi categoriali e problemi generali<br />

13-14 aprile - Si svolge a Roma il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, che procede a un ampio<br />

esame del<strong>la</strong> situazione del Paese e sindacale, con partico<strong>la</strong>re riferimento ai problemi<br />

categoriali. Sul Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> si fa notare che esso non solo non contribuisce in alcun<br />

modo allo squilibrio del sistema previdenziale nazionale, ma anzi rappresenta un modello di<br />

buona gestione; è, se mai, il sistema generale che andrebbe rego<strong>la</strong>to e organizzato meglio. La<br />

F<strong>la</strong>ei, comunque, per quanto <strong>la</strong> riguarda "ritiene utile studiare fra le altre anche l'ipotesi<br />

di una forma integrativa di <strong>previdenza</strong>".<br />

(Circo<strong>la</strong>re F<strong>la</strong>ei n. 29 del 17 aprile)<br />

1979<br />

In difesa dei Fondi previdenziali speciali<br />

5 settembre - Lo studio tecnico, statistico e attuariale realizzato da un gruppo di esperti sul<strong>la</strong><br />

situazione e le prospettive, sotto il profilo finanziario, del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>, è stato<br />

portato a termine e consegnato. Lo studio ha posto in chiaro <strong>la</strong> saldezza del Fondo stesso,<br />

nonostante cause estrinseche al<strong>la</strong> sua normativa ne abbiano condizionato <strong>la</strong> gestione. La F<strong>la</strong>ei<br />

ha immediatamente provveduto ad informare <strong>la</strong> Confederazione dell'esito dello studio, dando<br />

quindi un parere negativo al<strong>la</strong> soppressione, di cui si è tornato a par<strong>la</strong>re, dei Fondi speciali,<br />

specie di quelli finanziariamente autosufficienti come il Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>.<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

Studio statistico attuariale - Commento F<strong>la</strong>ei<br />

Fin dall'entrata in vigore del<strong>la</strong> legge n. 1079/1971, <strong>la</strong> Segreteria Nazionale del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>,<br />

attraverso i propri componenti in seno al Comitato Amministratore del Fondo <strong>elettrici</strong>, ha<br />

seguito con vigile attenzione e con estrema cura l'evolversi del<strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong> gestione,<br />

proprio in re<strong>la</strong>zione ai fenomeni in precedenza indicati.<br />

8


Di qui l'accordo sindacale del luglio 1977, tramutato nel Decreto Legge 23 dicembre 1977, n.<br />

942, convertito nel<strong>la</strong> legge 27 febbraio 1979, n. 41, che ha eliminato <strong>la</strong> cosiddetta indennità<br />

"una tantum" e <strong>la</strong> maggiorazione dell'1% delle pensioni per gli anni di contribuzione eccedenti<br />

il 35°.<br />

Non sono state, per contro, accolte le richieste delle 00.SS. di categoria, circa due ingiuste<br />

norme che pesano sul<strong>la</strong> gestione: trattasi dell'accantonamento annuo di una riserva legale pari<br />

all'importo delle pensioni da pagare e dell'onere del pagamento degli assegni familiari ai<br />

pensionati che incide oggi sul Fondo, contrariamente a quanto avviene per gli altri settori di<br />

produzione.<br />

Con gli stessi provvedimenti si è, peraltro, anche dato corso al<strong>la</strong> omogeneizzazione del sistema<br />

di perequazione automatica delle pensioni, unificando le varie normative e rendendole tutte<br />

uguali a quel<strong>la</strong> del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria.<br />

Per tutta <strong>la</strong> parte restante, <strong>la</strong> normativa del Fondo è rimasta intatta; nessuna innovazione è<br />

stata apportata.<br />

Tuttavia, il continuo esame dell'evolversi del<strong>la</strong> gestione denotava sintomi di non tranquillità:<br />

come già accennato l'accantonamento annuo aggiornato del<strong>la</strong> riserva legale e l'onere degli<br />

assegni familiari ai pensionati, in uno con gli altri elementi indicati, elementi, come è noto, non<br />

marginali, incidevano ed incidono sul<strong>la</strong> gestione in modo non positivo; e l'aumento del<br />

contributo, in connessione con gli scatti di perequazione automatica, non sembrava l'unica<br />

misura da porre in essere per una gestione sicura.<br />

La <strong>FLAEI</strong>, pertanto, ha convocato, come è a conoscenza di tutti, un apposito convegno di studi<br />

a Trevi, nell'agosto dello scorso anno, per dibattere fra l'altro <strong>la</strong> situazione, anche in rapporto<br />

ai venti<strong>la</strong>ti progetti di riforma delle pensioni che tendevano a sopprimere i Fondi speciali e ad<br />

unificare tutto il sistema nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />

Oltre a tale deliberazione, il Convegno si concluse con l'impegno di questa Federazione di<br />

seguire lo svolgimento dello studio statistico e di informare i rappresentanti sindacali del<strong>la</strong><br />

<strong>FLAEI</strong> e gli iscritti tutti delle risultanze definitive dello studio stesso.<br />

Infatti, nel corso del dibattito, è stato tra l'altro annunziato che era stato dato incarico agli<br />

stessi esperti di valutare altresì <strong>la</strong> situazione finanziaria del<strong>la</strong> gestione, in rapporto<br />

all'eventuale emanazione di una legge che, per il futuro, dovesse recepire, anche se con<br />

modifiche, l'essenza del decaduto disegno di legge sul nuovo assetto unificato del sistema<br />

pensionistico.<br />

Come è stato possibile rilevare dall'esame dello studio in argomento, le prime approssimative<br />

favorevoli deduzioni hanno trovato conferma ora che <strong>la</strong> disamina è terminata.<br />

Ciò induce <strong>la</strong> nostra categoria a chiedere con determinazione che il Fondo <strong>elettrici</strong>, stante <strong>la</strong><br />

progressiva autonomia finanziaria, continui ad operare. Risulterebbe, infatti, iniquo un<br />

atteggiamento autoritativo che - attraverso <strong>la</strong> iscrizione all'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

dei Lavoratori nuovi assunti - determinasse esso stesso situazioni finanziarie non più<br />

9


sostenibili. La mancata iscrizione delle nuove leve al Fondo Elettrici renderebbe - come già<br />

indicato - infatti il Fondo stesso non più autosufficiente, con pregiudizio dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> già<br />

pensionati e dei pensionandi che dovrebbero restare iscritti al Fondo, dato che <strong>la</strong> conseguenza<br />

del<strong>la</strong> riduzione delle entrate contributive obbligherebbe all'unificazione, non a lungo termine, di<br />

tutti, pensionati e pensionandi, nel<strong>la</strong> gestione Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />

Anni di sacrifici, di impegno sindacale e di contribuzione, rego<strong>la</strong>rmente ed interamente versata,<br />

verrebbero ad essere disattesi.<br />

Le valutazioni circa i dati forniti dallo studio in discorso e i dati stessi, nel<strong>la</strong> <strong>loro</strong> fredda<br />

obiettività, offrono lo spunto per ulteriori verifiche di estremo interesse, verifiche che vanno<br />

esse stesse affrontate ed approfondite, affinché ognuno si senta responsabilizzato ad una<br />

azione omogenea e convergente, diretta ad un fine comune: il mantenimento del Fondo di<br />

Previdenza <strong>elettrici</strong> nell'unico interesse di tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

Tuttavia, un altro profilo deve essere ancora considerato; profilo che, se attuato, anche con<br />

gradualità, nel tempo, incide certamente in modo positivo sul<strong>la</strong> gestione patrimoniale e<br />

finanziaria del Fondo Elettrici.<br />

La responsabilizzazione del<strong>la</strong> categoria deve essere, di fatti, da una parte, di tute<strong>la</strong> del proprio<br />

sistema pensionistico e, dall'altra, di farsi carico degli oneri spettantigli.<br />

E qui ritorna il problema dell'aliquota contributiva che incide oggi, secondo <strong>la</strong> normativa del<br />

Fondo <strong>elettrici</strong>, sui <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e sull'azienda.<br />

Fermo restando infatti l'onere di queste, potrà occorrere che, gradualmente nel tempo, con<br />

apposito provvedimento legis<strong>la</strong>tivo, vada esaminata e risolta <strong>la</strong> questione.<br />

In definitiva, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> potrebbero, nel tempo, essere chiamati, gradualmente, a<br />

corrispondere <strong>la</strong> stessa aliquota percentuale dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti all'INPS. Ciò comporterebbe<br />

un margine finanziario di manovre che, in concorso con i correttivi più volte indicati,<br />

renderebbe ulteriormente tranquil<strong>la</strong> <strong>la</strong> gestione del nostro Fondo.<br />

E' questo un primo approccio, appena un abbozzo, di una certa ipotesi di <strong>la</strong>voro, da valutare e<br />

verificare attentamente. Il senso di responsabilità dimostrato dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> in tante<br />

occasioni consentirà ad ognuno una serena analisi del problema, ancora tutto da considerare e<br />

da approfondire.<br />

Comunque, al di là di ogni considerazione su prospettive future, ciò che preme qui evidenziare<br />

ancora una volta è che, sotto il profilo finanziario, uno studio tecnico, statistico ed attuariale<br />

insieme ha posto in chiaro <strong>la</strong> saldezza del Fondo <strong>elettrici</strong>, nonostante - come detto - cause non<br />

del tutto intrinseche al<strong>la</strong> sua normativa che si sono avvicendate e che ne hanno influenzato <strong>la</strong><br />

gestione.<br />

Ed è su questa base che bisogna riflettere ed operare, affinché non vengano introdotte<br />

modifiche non sufficientemente meditate e valutate.<br />

10


1984<br />

Fissati dal<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei i tre obiettivi del<strong>la</strong> contrattazione intermedia: recupero sa<strong>la</strong>riale, assistenza<br />

sanitaria, finanziamento Fondo pensioni<br />

23 febbraio - II Comitato Esecutivo nazionale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, dopo una informazione preliminare<br />

sul<strong>la</strong> situazione venutasi a creare in seno al<strong>la</strong> Federazione sindacale unitaria a seguito<br />

dell'accordo del 14 febbraio, prende in esame e approva <strong>la</strong> posizione del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei per <strong>la</strong><br />

definizione del<strong>la</strong> contrattazione intermedia di cui all'articolo 28 del contratto di <strong>la</strong>voro.<br />

La proposta del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, inoltre, è coerente agli obiettivi unitariamente assunti nel<strong>la</strong> piattaforma<br />

contrattuale e successivamente confermati con l'intesa sottoscritta dalle segreterie nazionali<br />

del 17 luglio, con <strong>la</strong> quale si è deciso di costituire un gruppo di <strong>la</strong>voro incaricato di predisporre<br />

"uno studio per ampliare il campo delle attività assistenziali dell'Arca con partico<strong>la</strong>re<br />

riferimento al<strong>la</strong> fattibilità di un progetto di assistenza sanitaria integrativa".<br />

Nello specifico il Comitato Esecutivo del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei conferma e indica tre obiettivi del<strong>la</strong><br />

contrattazione intermedia: aumento dei minimi tabel<strong>la</strong>ri, ai fini di un recupero mensile del<strong>la</strong><br />

retribuzione diretta; attuazione, attraverso <strong>la</strong> riforma dell'Arca, di un sistema integrativo delle<br />

prestazioni del Servizio sanitario nazionale; ripianamento del<strong>la</strong> situazione finanziaria del Fondo<br />

pensioni <strong>elettrici</strong>. Riscontrate peraltro le difficoltà che si frappongono a un'intesa unitaria, <strong>la</strong><br />

F<strong>la</strong>ei non esclude, qualora risultassero vani gli ulteriori sforzi, "il ricorso ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con ipotesi<br />

artico<strong>la</strong>te".<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", febbraio 1984)<br />

Si discute di una possibile adesione del<strong>la</strong> Fnle all'accordo sul<strong>la</strong> contrattazione intermedia<br />

sottoscritto nel luglio da F<strong>la</strong>ei e Uilsp<br />

26 ottobre - Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei sul<strong>la</strong> contrattazione intermedia. La vicenda sta per<br />

concludersi.<br />

Il segretario generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei informa dei termini di una possibile convergenza e di<br />

presuntiva e formale adesione del<strong>la</strong> Fnle al protocollo sottoscritto il 20 luglio da F<strong>la</strong>ei e Uilsp<br />

che prevede <strong>la</strong> elevazione a 25 miliardi dello stanziamento Arca, già previsto in 20, di cui 15<br />

miliardi destinati a sussidi sanitari integrativi e 10 miliardi per interessi di carattere<br />

previdenziale; definizione di un rego<strong>la</strong>mento nazionale per <strong>la</strong> erogazione dei sussidi sanitari<br />

integrativi ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e ai familiari a carico; Questa <strong>la</strong> conclusione dell'intesa dal<strong>la</strong> cui lettura<br />

emergono chiaramente due punti, "<strong>la</strong> sottoscrizione del protocollo da parte del<strong>la</strong> Fnle" e che "le<br />

soluzioni date ai vari punti sono strettamente attuative del protocollo medesimo".<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", dicembre 1984)<br />

Nuovo studio statistico attuariale<br />

E' ultimato lo studio sul<strong>la</strong> situazione del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> e sulle valutazioni delle ipotesi<br />

di <strong>la</strong>voro profi<strong>la</strong>te dalle Organizzazioni Sindacali, per apportare, se del caso, anche<br />

modificazioni normative che, insieme ad un incremento dell'aliquota contributiva a carico del<br />

<strong>la</strong>voratore e dell'azienda, possano consentire al<strong>la</strong> gestione di continuare a garantire, nel<strong>la</strong> sua<br />

autonomia, il trattamento pensionistico del<strong>la</strong> categoria e ultimato.<br />

11


Lo studio - artico<strong>la</strong>to su diverse ipotesi, formu<strong>la</strong>te dall'ENEL e dalle Organizzazioni Sindacali, e<br />

si prevedono contestuali modifiche ai requisiti per le prestazioni, all'aumento delle voci del<strong>la</strong><br />

retribuzione soggetta a contributo e quindi pensionabile e, infine, un incremento dell'aliquota<br />

contributiva - è ora oggetto di disamina congiunta da parte delle Organizzazioni Sindacali,<br />

preliminare al confronto con l'ENEL.<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

1985<br />

Nel<strong>la</strong> politica sociale <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei si distingue per <strong>la</strong> sua originalità e per <strong>la</strong> sua capacità di<br />

innovazione per aver saputo vedere in anticipo <strong>la</strong> necessità di integrare le prestazioni standard<br />

del sistema previdenziale e del sistema sanitario nazionale con forme autonome di protezione<br />

sociale. Anche nel<strong>la</strong> politica dei benefici accessori e del tempo libero, pur in mancanza di un<br />

quadro generale di politica sindacale del tempo libero e dei benefici accessori, <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei si<br />

impegna per sperimentare possibili soluzioni attraverso l'Arca.<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

Verbale di accordo ENEL-OO.SS. del 30 ottobre 1985- Perequazione delle pensioni<br />

Premesso<br />

- che l'art. 10 del<strong>la</strong> legge 15 aprile 1985 n. 140, prevede che le pensioni aventi decorrenza<br />

anteriore al 1° luglio 1982 a carico delle forme di <strong>previdenza</strong> sostitutive del regime generale<br />

dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti devono essere rivalutate, sentite le categorie interessate, con<br />

separati provvedimenti che tengano conto dei criteri previsti in materia dalle specifiche<br />

normative delle singole gestioni, con oneri da porre a carico delle gestioni predette e delle<br />

categorie interessate;<br />

- che, in conformità del<strong>la</strong> richiamata disposizione di legge, devono essere stabiliti criteri di<br />

rivalutazione delle pensioni a carico del "Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dell'ENEL e<br />

delle aziende elettriche private", adeguati al<strong>la</strong> speciale disciplina che rego<strong>la</strong> il Fondo stesso;<br />

- che, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> situazione economico-patrimoniale del predetto Fondo, l'anzidetta<br />

rivalutazione delle pensioni è collegata all'individuazione di misure di risanamento idonee ad<br />

assicurare una costante situazione di equilibrio gestionale del Fondo stesso, oltre che a far<br />

fronte ai maggiori oneri derivanti da tale rivalutazione.<br />

Tutto ció premesso, le Parti, nel confermare il comune intendimento di conservare al<strong>la</strong><br />

categoria degli "<strong>elettrici</strong>" <strong>la</strong> speciale forma di <strong>previdenza</strong> sostitutiva dell'assicurazione generale<br />

obbligatoria, concordano sui seguenti criteri di rivalutazione delle pensioni e modifiche al<strong>la</strong><br />

normativa del "Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dall'ENEL e dalle aziende elettriche<br />

private":<br />

1. Miglioramenti delle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong><br />

Con effetto dal 1° luglio 1985, le pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti<br />

dall'ENEL e dalle aziende elettriche private aventi decorrenza anteriore al 1° luglio 1982 sono<br />

aumentate nelle seguenti misure:<br />

12


- 4% per le pensioni con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1978<br />

- 3,5% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 1978<br />

- 3% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 1979<br />

- 2,5% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio 1980 al 30 giugno 1982<br />

Agli effetti di cui al precedente comma, per le pensioni di reversibilità è presa a riferimento <strong>la</strong><br />

data di decorrenza delle corrispondenti pensioni dirette.<br />

Le percentuali di aumento di cui al primo comma si applicano sull'importo del<strong>la</strong> pensione<br />

spettante al 30 giugno 1985.<br />

Gli aumenti di cui sopra sono soggetti al<strong>la</strong> disciplina del<strong>la</strong> perequazione automatica con effetto<br />

dal<strong>la</strong> prima perequazione successiva al<strong>la</strong> <strong>loro</strong> attribuzione.<br />

(… omissis...)<br />

1986<br />

I rinnovi contrattuali verso <strong>la</strong> conclusione: urge <strong>la</strong> verifica delle reali intenzioni<br />

8-9 gennaio - Si riunisce il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei. All'ordine del giorno: i rinnovi<br />

contrattuali; l'avvio del<strong>la</strong> nuova associazione Arca; <strong>la</strong> difesa del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>.<br />

Sul punto del Fondo pensioni il Consiglio conviene sul<strong>la</strong> idea che "prima di intensificare ogni<br />

azione e mobilitazione tesa a salvaguardare l'autonomia del Fondo <strong>elettrici</strong> occorre ricuperare<br />

l'autosufficienza economica dello stesso: solo così, infatti, <strong>la</strong> categoria si pone in una posizione<br />

di forza rispetto al<strong>la</strong> pubblica opinione, alle forze politiche e alle stesse confederazioni".<br />

Se il sindacato <strong>elettrici</strong> riuscirà a trovare l'accordo con le altre organizzazioni sindacali e con<br />

l'Enel sull'adeguamento del contributo rispetto a quello dell'assicurazione generale obbligatoria<br />

(AGO), nonché sui criteri di incentivazione al<strong>la</strong> permanenza in servizio oltre il 35° anno, si può<br />

pensare di essere sul<strong>la</strong> buona strada per <strong>la</strong> definitiva autosufficienza finanziaria,<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", gennaio 1986)<br />

1987-1989<br />

E' in questo periodo che comincia a manifestarsi <strong>la</strong> crisi dell'unica ed esclusiva via per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />

previdenziale e per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute, quel<strong>la</strong> dell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

uniforme, uguale per tutti e del Servizio Sanitario Nazionale uniforme, uguale per tutti. Si<br />

riconosce legittimità alle tesi e al<strong>la</strong> ipotesi di trattamenti integrativi, sia previdenziali sia<br />

sanitari da sempre sostenuti dal<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei.<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

1987<br />

Nuovo assetto del<strong>la</strong> segreteria nazionale e temi specifici per l'assemblea dei quadri al Consiglio<br />

Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei<br />

4-5 maggio - Si riunisce il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei per discutere i problemi posti all'ordine<br />

del giorno dal Comitato Esecutivo del 15 aprile e per dar luogo agli adempimenti previsti per <strong>la</strong><br />

conclusione del dibattito interno: <strong>la</strong> cooptazione e il completamento del<strong>la</strong> segreteria nazionale.<br />

13


Per <strong>la</strong> politica previdenziale il Consiglio conferma <strong>la</strong> volontà di mantenere l'autonomia<br />

gestionale del Fondo Pensioni Elettrici, e di avviare nello stesso tempo "una esplorazione circa<br />

le ipotesi di trattamenti integrativi per mantenere prestazioni rispondenti alle esigenze dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>".<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", giugno 1987)<br />

1988<br />

Schema di disegno di legge delega per il riordino delle forme di <strong>previdenza</strong> obbligatorie<br />

I governi succedutisi nei precedenti dieci anni erano intervenuti per realizzare una razionalità<br />

ed omogeneizzazione di alcuni istituti di base nel sistema pensionistico vigente portando ad<br />

unitarietà di disciplina normativa <strong>la</strong> perequazione automatica delle pensioni e l'indennità per<br />

carichi di famiglia.<br />

La logica di unificare <strong>la</strong> normativa era anche conseguenza del fenomeno delle evasioni<br />

contributive che avevano appesantito i bi<strong>la</strong>nci degli enti previdenziali in genere e specialmente<br />

quello del<strong>la</strong> Gestione generale amministrata dall'INPS.<br />

In ogni occasione <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, dato che gli iscritti erano ricompresi nel Fondo speciale Pensioni<br />

Elettrici o nel<strong>la</strong> CPDEL, non aveva mancato, con una azione paralle<strong>la</strong>, di rappresentare <strong>la</strong><br />

necessità di ammodernare il Fondo pensioni, nel<strong>la</strong> logica del<strong>la</strong> peculiarità del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

del<strong>la</strong> categoria ed aveva rappresentato gli opportuni correttivi da introdurre, correttivi emersi<br />

da validi studi tecnici che li supportavano legittimandoli.<br />

Ora anche il Ministro del <strong>la</strong>voro, on. Formica, ha predisposto uno schema di disegno di legge in<br />

tema di omogeneizzazione delle varie forme di previdenze obbligatorie, che ricalca nel<strong>la</strong><br />

sostanza quelli già a suo tempo presentati.<br />

La <strong>FLAEI</strong> aveva pertanto illustrato i termini essenziali di quello che avrebbe dovuto essere il<br />

nuovo assetto del<strong>la</strong> struttura normativa del sistema pensionistico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> subordinati.<br />

1989<br />

Iniziative per il ripianamento del FPE -Risposta all'attacco FNLE<br />

Da comunicati recentemente diffusi dal<strong>la</strong> FNLE nazionale emerge l'intendimento di aprire su più<br />

"fronti" un attacco al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>: stupiscono le motivazioni assunte che non rispondono ai<br />

comportamenti che <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> tiene sui problemi oggetto di divergenza.<br />

Con nota del 10 maggio 1989, <strong>la</strong> FNLE ha diffuso un'informativa sul Fondo Pensioni Elettrici,<br />

rappresentando una posizione del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> assolutamente non rispondente a quanto <strong>la</strong> nostra<br />

Federazione ha, invece, portato avanti, sia nelle riunioni con <strong>la</strong> Direzione dell'ENEL, sia negli<br />

incontri fra le Organizzazioni Sindacali.<br />

Va innanzitutto precisato che <strong>la</strong> posizione inizialmente sostenuta dal<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> risponde ad una<br />

scelta compiuta unitariamente fin dal 1986 e per <strong>la</strong> quale, altrettanto unitariamente, è stato<br />

richiesto ed effettuato un apposito studio attuariale: risulta veramente arbitrario e<br />

strumentale attribuire al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> una linea assunta invece dalle tre Segreterie nazionali.<br />

14


Per quanto attiene alle soluzioni presentate alle Organizzazioni Sindacali dal<strong>la</strong> Direzione<br />

dell'ENEL - "ipotesi prof. Coppini" - <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> ritenendo <strong>la</strong> stessa non sufficientemente<br />

argomentata rispetto al<strong>la</strong> determinazione dell'aliquota di allineamento, ha richiesto<br />

esplicitazioni, non solo per comprenderne i riflessi, ma soprattutto per disporre di elementi<br />

certi, ai fini del confronto da avviare unitariamente tra i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

La perplessità del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> derivava proprio dal confronto tra lo studio delle Organizzazioni<br />

Sindacali e quello dell'ENEL.<br />

Respinge, pertanto, quanto attribuito al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> e cioè di rifiutare <strong>la</strong> ipotesi dell'ENEL, solo<br />

perchè è già stata dibattuta in sede di congressi regionali <strong>la</strong> soluzione emersa dallo studio<br />

unitario e di avere quindi <strong>la</strong> necessità di far maturare orientamenti nuovi nel dibattito del<br />

Congresso nazionale.<br />

La posizione <strong>FLAEI</strong>, oggi e dopo il Congresso, non può che essere quel<strong>la</strong> di disporre di elementi<br />

certi di giudizio per proporre soluzioni altrettanto certe ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

Pur sottolineando che gli obiettivi e gli studi predisposti avevano finalità ben precise e diverse<br />

da quelle ultimamente prospettate dall'ENEL, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> non esclude - assolutamente - di<br />

prendere in esame l'ipotesi dell'Ente, ma chiede nel contempo chiarezza di dati per<br />

determinare, inequivocabilmente, <strong>la</strong> nuova aliquota complessiva e quel<strong>la</strong> a carico dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

Si deve prendere, purtroppo, atto che ancora prima di giungere a una posizione tra le<br />

Organizzazioni Sindacali., <strong>la</strong> FNLE si dissocia da una soluzione unitaria e ipotizza percorsi<br />

autonomi d'intesa con <strong>la</strong> UILSP.<br />

Indipendentemente dal problema in questione, per il quale abbiamo sufficientemente<br />

rappresentato <strong>la</strong> linea del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, si sottolinea il comportamento certamente non unitario del<strong>la</strong><br />

FNLE e si respingono affermazioni che tendo no a ipotizzare percorsi comuni solo se assunti su<br />

posizioni volute dal<strong>la</strong> stessa FNLE. Indipendentemente dai contenuti che anche <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> potrà<br />

condividere al<strong>la</strong> luce di dati certi, nessuno può chiedere al<strong>la</strong> stessa <strong>FLAEI</strong> di subire<br />

passivamente decisioni altrui: questi sono fatti che rivestono una grande e grave rilevanza<br />

politica e che evidenziano un clima non consono con gli impegni che attendono <strong>la</strong> categoria.<br />

A sostegno delle nostre motivazioni desideriamo solo ricordare i contenuti del comunicato<br />

unitario dell'11 maggio 1989 nel quale emerge una posizione comune delle tre Federazioni sulle<br />

iniziative da proseguire sul problema del Fondo di Previdenza, chiaramente in contrasto con<br />

quel<strong>la</strong> diffusa dal<strong>la</strong> FNLE.<br />

(… omissis...)<br />

(dal<strong>la</strong> presa di posizione <strong>FLAEI</strong>)<br />

1990<br />

Ad un anno dal congresso: l'assemblea dei quadri del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei<br />

10 maggio - Un anno dopo il congresso <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei verifica il cammino compiuto al proprio interno<br />

e nel<strong>la</strong> categoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>. (...omissis...)<br />

15


E' sul<strong>la</strong> base di queste convinzioni che Occhipinti affronta, nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione all'assemblea, i<br />

diversi problemi: le difficoltà sorte con <strong>la</strong> Fnle con lo "strappo" che si è verificato nelle ultime<br />

agitazioni, strappo che deve essere ricucito, senza venir meno ai princìpi e ai valori, "in vista<br />

degli importanti appuntamenti che <strong>la</strong> categoria è chiamata ad affrontare"- l'impegno del<strong>la</strong><br />

F<strong>la</strong>ei a rispettare, nel caso dell'Arca, l'accordo raggiunto nel mese di marzo, senza rinunciare,<br />

peraltro, a far uscire dall'assemblea, sul problema del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, "un messaggio chiaro e forte<br />

sul<strong>la</strong> volontà del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei di realizzare il trattamento integrativo"; il problema del Fondo pensioni<br />

che deve essere affrontato con realismo, "poiché, diversamente, permanendo gli attuali diritti e<br />

lo stesso riparto delle pensioni, si finirebbe per assistere ad una sempre più sostanziale<br />

differenza fra retribuzioni e pensioni e quindi ad una sostanziale perdita di potere d'acquisto<br />

delle stesse pensioni; i problemi differiti del contratto, per i quali <strong>la</strong> scelta più giusta, per<br />

problemi complessi come quelli del<strong>la</strong> professionalità, delle ristrutturazioni aziendali e degli<br />

appalti-organici, si è dimostrato il ricercare in modo costante il tavolo del<strong>la</strong> trattative il<br />

confrontarsi in modo aperto con l'azienda su ogni problema in discussione (posizione, questa,<br />

sul<strong>la</strong> quale o prima o poi anche <strong>la</strong> Fnle dovrà convenire); i problemi del<strong>la</strong> politica energetica,<br />

per i quali si deve fare ogni sforzo, date le diverse letture che se ne fanno anche all'interno<br />

del<strong>la</strong> Cisl", "per avviare confronti e dibattiti con le diverse strutture Cisl e con le categorie<br />

interessate".<br />

("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", maggio 1990)<br />

Ordine del giorno sul Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> approvato all'unanimità<br />

Il Comitato Esecutivo Nazionale del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong>, riunito a Roma il giorno 2 Ottobre 1990,<br />

esaminata <strong>la</strong> situazione economico-finanziaria ed il recente bi<strong>la</strong>ncio consuntivo dell'anno 1989<br />

re<strong>la</strong>tivi al Fondo di Previdenza del<strong>la</strong> Categoria, rileva le crescenti difficoltà di gestione,<br />

confermando l'esigenza di urgenti interventi diretti al suo ripianamento finanziario.<br />

Il Comitato Esecutivo prende atto che il Ministero del Lavoro, dopo avere sentito le<br />

Organizzazioni Sindacali di Categoria, ha avviato l'iter legis<strong>la</strong>tivo del provvedimento volto ad<br />

apportare modifiche normative e contributive al<strong>la</strong> attuale disciplina, in linea, sostanzialmente,<br />

all'accordo raggiunto sul<strong>la</strong> materia tra le Segreterie nazionali FNLE, <strong>FLAEI</strong>, UILSP e l'ENEL il 26<br />

giugno 1989.<br />

In pari tempo, il Comitato Esecutivo Nazionale, registrata <strong>la</strong> situazione di stallo che sembra<br />

determinarsi circa l'andamento di detto iter legis<strong>la</strong>tivo, condivide <strong>la</strong> volontà e <strong>la</strong> necessità già<br />

espresse dalle Segreterie nazionali FNLE, <strong>FLAEI</strong>, UILSP di dare corso ad adeguate iniziative,<br />

volte a sensibilizzare sul<strong>la</strong> materia il Ministero competente e più specificamente il Ministro del<br />

Lavoro on.le Carlo Donat-Cattin, affinché si pervenga in tempi rapidi al<strong>la</strong> emissione del re<strong>la</strong>tivo<br />

decreto.<br />

In tal senso il Comitato Esecutivo invita <strong>la</strong> Segreteria nazionale a promuovere, unitamente<br />

alle altre Organizzazioni Sindacali, un urgente incontro con il suddetto Ministero.<br />

(Comitato Esecutivo Nazionale <strong>FLAEI</strong> 2 ottobre 1990)<br />

16


1991<br />

Prime valutazioni sul dibattito in tema di riordino del sistema pensionistico<br />

1. Il negoziato tra il Governo, le Forze economiche e il Sindacato sulle problematiche del<br />

<strong>la</strong>voro, iniziato ai primi dello scorso mese di luglio e sospeso per il periodo feriale,<br />

ricomprende, tra le varie questioni all'esame, anche quello - di rilievo significative -<br />

concernente il riordino, l'ammodernamento e <strong>la</strong> omogeneizzazione dell'attuale sistema<br />

pensionistico.<br />

La <strong>FLAEI</strong> ha, come è noto, sempre posto attenzione al tema.<br />

In proposito, dato che sembravano potersi assumere una posizione ed una soluzione autonome<br />

nel più ampio quadro dei problemi generali ai quali il negoziato era indubbiamente collegato, <strong>la</strong><br />

Segreteria nazionale non ha ritenuto opportuno dare fino ad ora ai Responsabili notizie delle<br />

fasi delle varie linee di tendenza del dibattito che si andava via via profi<strong>la</strong>ndo ed esaminando,<br />

vista <strong>la</strong> incertezza del <strong>loro</strong> disegno e quindi del <strong>loro</strong> esito: in buona sostanza - l'approvazione<br />

da parte del Consiglio dei Ministri non di un disegno di legge ma solo di linee guida di un<br />

sistema di riforma delle pensioni - ancora peraltro soggette a valutazioni - ha confermato <strong>la</strong><br />

validità del<strong>la</strong> scelta. E cid tenendo altresì conto che dette linee guida, e il conseguente<br />

artico<strong>la</strong>to, dovranno essere dibattute dal Governo con le Forze sociali, prima dell'approvazione<br />

dell'artico<strong>la</strong>to stesso da parte del Consiglio dei Ministri per il successivo inoltro alle Camere per<br />

l'iter legis<strong>la</strong>tivo.<br />

Tuttavia l'approssimarsi dell'avvio del dibattito, le notizie che anche di recente trape<strong>la</strong>no, <strong>la</strong><br />

rilevanza dell'argomento e <strong>la</strong> consapevolezza delle esigenze dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di conoscere, anche<br />

se nelle <strong>loro</strong> generalità tecniche, quelli che potranno costituire i punti sui quali si articolerà il<br />

confronto tra le Forze politiche e sociali inducono ora <strong>la</strong> Segreteria nazionale a fornire alcune<br />

prime indicazioni di massima sui complessi argomenti che dovranno essere affrontati.<br />

2. In primo luogo, deve essere ricordato che fin dal 1975, allorché iniziarono a profi<strong>la</strong>rsi le<br />

prime difficoltà di gestione del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> predispose studi tecnici al fine<br />

di individuare quei correttivi che, d'intesa con le altre Organizzazioni sindacali di Categoria,<br />

avrebbero potuto, se tempestivamente attuati, già da allora dare un assetto maggiormente<br />

definito e stabile al Fondo di Categoria. In tale occasione, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, non concordando con altra<br />

Organizzazione, tenne a precisare il principio - via via ribadito ed obiettivizzatosi - che le<br />

difficoltà gestionali del Fondo non erano insite nel<strong>la</strong> impostazione tecnica e normativa del<strong>la</strong><br />

gestione o nel numero degli iscritti: esse, cioè, non erano una caratteristica del<strong>la</strong> gestione<br />

stessa, ma erano presenti in tutte le gestioni pensionistiche dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sia privati, sia<br />

pubblici. Le cause delle difficoltà finanziarie, è stato più volte ripetuto, non erano specifiche,<br />

ma investivano nuovi profili, nuove circostanze, nuovi assetti, estranei ed esterni ai sistemi<br />

pensionistici che verificandosi congiuntamente avevano ed hanno però effetti sui sistemi stessi,<br />

sperequando le prospettazioni che erano state costruite.<br />

Ed, infatti, <strong>la</strong> crisi ha riguardato e riguarda tutte le gestioni pensionistiche, compromettendone<br />

<strong>la</strong> stabilità e richiedendo finanziamenti e aliquote contributive sempre più elevate.<br />

17


Di qui, l'avvio fin dal 1978 del<strong>la</strong> ricerca di una modificazione di tutto il sistema pensionistico, di<br />

tutte le gestioni, anche attraverso un processo unificante che interessasse tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

Ed è in questa ottica, da tempo emersa, che con morbida gradualità si dovrebbe muovere<br />

l'attuale sistema di riordino, ammodernamento e razionalizzazione del sistema pensionistico.<br />

Qui di seguito si darà conto delle principali innovazioni sulle quali dovrebbe artico<strong>la</strong>rsi il<br />

disegno di legge che il Governo dovrebbe approvare, avvertendo però che su alcuni e<br />

significativi punti debbono rilevarsi ancora nodi politici e tecnici.<br />

(… omissis...)<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

1994<br />

Riordino sistema previdenziale<br />

Il Comitato amministratore del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> ha preso nuovamente in esame<br />

alcuni aspetti dei contenuti del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n° 503 ai fini del<strong>la</strong> liquidazione delle<br />

pensioni del Fondo di <strong>previdenza</strong> del<strong>la</strong> Categoria, sostitutivo dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria.<br />

(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />

1996<br />

Firmato il rinnovo contrattuale all’Enel<br />

In una situazione di contesto generale del Paese, dove <strong>la</strong> precarietà del<strong>la</strong> politica e le<br />

difficoltà dell'economia sono protagonisti quotidiani dello scenario, il sindacato - e in<br />

partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong> - ha dimostrato ancora una volta <strong>la</strong> sua capacità di far valere le<br />

ragioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> nell'interesse del Paese.<br />

Come sindacato di Categoria abbiamo sig<strong>la</strong>to il contratto per gli oltre novantaquattromi<strong>la</strong><br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dell'Enel, fornendo un elemento di stabilità e di certezza per il settore<br />

elettrico.<br />

Alle 4.30 del mattino di lunedì 1 aprile, dopo una cosiddetta "stretta" avvenuta circa dieci<br />

giorni prima del<strong>la</strong> chiusura, è stato terminato un <strong>la</strong>voro lungo e faticoso, iniziato quindici<br />

mesi fa con <strong>la</strong> presentazione di una Piattaforma che, al primo posto, evidenziava<br />

l'importanza del<strong>la</strong> salvaguardia di un elevato livello di re<strong>la</strong>zioni industriali.<br />

Sono state proprio le differenti visioni di Azienda e Sindacato sulle re<strong>la</strong>zioni<br />

industriali, a determinare l'andamento del contratto e <strong>la</strong> definizione di un clima<br />

spesso teso, che ha caratterizzato l'intero periodo.<br />

Come <strong>FLAEI</strong> non abbiamo ceduto: volevamo il riconoscimento del<strong>la</strong> partecipazione<br />

dei rappresentanti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> al<strong>la</strong> vita dell'Azienda e l'abbiamo ottenuto. Volevamo che il<br />

<strong>la</strong>voro venisse considerato, per lo sviluppo dell'Azienda, con lo stesso peso con cui si<br />

considera <strong>la</strong> competitività, l'efficienza, <strong>la</strong> qualità del servizio: e così è stato.<br />

Conseguenza di ciò sono i risultati - in termini di conferme o novità - che <strong>la</strong> Categoria può<br />

18


"vantare" in questo contratto. Gli integrativi previdenziali e di ma<strong>la</strong>ttia, <strong>la</strong> parte economica,<br />

il tema dell'orario di <strong>la</strong>voro, l'azionariato dei dipendenti ed ex-dipendenti, le iniziative tese<br />

al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle fasce deboli e dei <strong>loro</strong> familiari, sono tutti aspetti che porteranno i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong>, per i prossimi tre anni, a guardare il futuro con una certa tranquillità, grazie ad<br />

una migliore tute<strong>la</strong> sociale e ad una rinnovata stabilità economica. Ma anche grazie al<strong>la</strong><br />

certezza che le Organizzazioni che li rappresentano hanno cercato e cercheranno sempre di<br />

contrastare ogni spinta liberista tesa a tagliare garanzie ed opportunità in materia di stato<br />

sociale, redditi e occupazione.<br />

(omissis)<br />

PREVIDENZA<br />

Sarà favorita <strong>la</strong> confluenza del Fondo Previdenza Elettrici nell'AGO dell'INPS.<br />

E' sancita l'istituzione di un Fondo pensione integrativo per il personale ENEL.<br />

Le Parti effettueranno - entro il 31/10/1996 - uno studio di fattibilità per l'approfondimento degli<br />

aspetti giuridico-istituzionali, finanziari e fiscali. In tale studio saranno definiti: struttura del<br />

Fondo; modalità di partecipazione; destinatari; organi di amministrazione e controllo; requisiti di<br />

partecipazione e di accesso alle prestazioni.<br />

E' stato già concordato un finanziamento di 12,5 miliardi a decorrere dal 1997.<br />

(Lettera aperta del<strong>la</strong> Segreteria nazionale agli iscritti del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong> e ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dell’ENEL)<br />

Art. 44 - Trattamento di fine rapporto – Previdenza - Protocollo sul<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> –<br />

Istituzione di un Fondo Pensione<br />

(omissis)<br />

Le Parti, consapevoli dell'importanza che assume <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale del<strong>la</strong> Categoria, si<br />

impegnano a sviluppare tutte le più opportune iniziative tese a:<br />

- favorire <strong>la</strong> confluenza del Fondo di Previdenza Elettrici - attesa <strong>la</strong> sua accertata situazione di<br />

non risanabilità strutturale - nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, nel quadro<br />

dell'armonizzazione dei regimi sostitutivi di cui all'articolo 2, comma 22 Legge di riforma<br />

previdenziale 8/8/95 n. 335;<br />

- istituire un Fondo pensione a favore del personale ENEL S.p.A.. Il finanziamento<br />

dell'anzidetto Fondo sarà concordato nel rispetto dei vincoli di disponibilità definiti in sede<br />

di rinnovo contrattuale e considerando altresì le ricadute che potranno determinarsi<br />

sull'Azienda e sui <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, in conseguenza delle iniziative governative in tema di<br />

armonizzazione dei regimi sostitutivi.<br />

A tal fine, le Parti effettueranno uno studio teso ad approfondire gli aspetti giuridico-istituzionali, fi-<br />

nanziari e fiscali re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> istituzione del Fondo pensione. Tale studio dovrà essere concluso entro<br />

il 31/10/96 e successivamente le Parti assumeranno le necessarie decisioni in merito al<strong>la</strong> operatività<br />

del Fondo stesso.<br />

Lettera Enel alle Segreterie nazionali FNLE – <strong>FLAEI</strong> - UILSP<br />

Oggetto: Istituzione Fondo Pensione<br />

19


Ci richiamiamo alle intese sottoscritte in sede di rinnovo del Contratto collettivo di <strong>la</strong>voro in<br />

merito all'argomento di cui all'oggetto, per confermarVi l'intendimento delle parti di dare avvio, a<br />

valle degli studi di fattibilità da concludere entro il 31 ottobre 1996, a tutti i necessari adempimenti<br />

- previsti dalle disposizioni di legge in materia - onde pervenire sollecitamente al<strong>la</strong> completa<br />

operatività del Fondo Pensione.<br />

Tali adempimenti riguarderanno, in via prioritaria, <strong>la</strong> definizione degli aspetti costitutivi e<br />

funzionali del Fondo Pensione, con partico<strong>la</strong>re riferimento a:<br />

struttura del Fondo;<br />

modalità di partecipazione (garantendo <strong>la</strong> libertà di adesione individuale)<br />

destinatari;<br />

organi di amministrazione e controllo e Rego<strong>la</strong>mento per l'elezione dei rappresentanti dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong>;<br />

requisiti di partecipazione al Fondo e di accesso alle re<strong>la</strong>tive prestazioni.<br />

Resta confermato che, nell'ambito delle complessive disponibilità definite in sede di rinnovo<br />

contrattuale, viene individuato, a carico dell'Azienda, un importo annuo di Lire 12,5 miliardi, a<br />

decorrere dall'anno 1997, a titolo di finanziamento del Fondo pensione.<br />

(Il Lavoratore Elettrico 6 aprile 1996)<br />

1997<br />

Previdenza complementare<br />

In sede di rinnovo contrattuale, con specifico protocollo di intesa, le Parti avevano assunto<br />

l’impegno a sviluppare iniziative finalizzate a favorire <strong>la</strong> confluenza del Fondo Pensione Elettrici<br />

nell’AGO e a istituire un Fondo pensione a favore del personale Enel.<br />

Per <strong>la</strong> seconda finalità si era prevista l’effettuazione di uno studio teso ad approfondire gli<br />

aspetti giuridico istituzionali, nonché gli aspetti fiscali e tecnico-finanziari al fine di individuare<br />

le prestazioni possibili.<br />

Al fine di avviare <strong>la</strong> costituzione del Fondo complementare per i dipendenti Enel, si è svolta il<br />

29 aprile u.s. una riunione con l’Enel S.p.A.<br />

Le ipotesi di base per <strong>la</strong> costituzione del Fondo sono le seguenti:<br />

sistema tecnico-finanziario del<strong>la</strong> capitalizzazione con il regime a prestazione indefinita e<br />

cioè con prestazioni commisurate al rendimento,<br />

erogazione delle prestazioni in via indiretta e cioè con affidamento delle stesse ad un<br />

Ente esterno “in service”,<br />

finanziamento con contribuzione ripartita tra <strong>la</strong>voratore, datore di <strong>la</strong>voro e quota T.F.R.,<br />

questa ultima diversificata in funzione dell’anzianità contributiva dei dipendenti,<br />

prestazioni previste dal D. Lgs 124/93, modificato dal<strong>la</strong> legge 335/96, e cioè:<br />

di vecchiaia, al raggiungimento dell’età pensionabile con cessazione dal rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro,<br />

20


di anzianità, con almeno 15 anni di contribuzione al Fondo ed una età inferiore di<br />

non più di 10 anni all’età pensionabile,<br />

organi di amministrazione e controllo individuati:<br />

nell’Assemblea dei Delegati,<br />

nel Consiglio di Amministrazione,<br />

nel Presidente e nel Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione,<br />

nel Collegio dei Revisori dei Conti,<br />

costituzione quale Associazione riconosciuta e rego<strong>la</strong>ta dallo Statuto concordato tra le<br />

Parti.<br />

L’Enel ha consegnato una bozza di “accordo sindacale per l’istituzione del Fondo Pensione” che<br />

ricomprende le ipotesi sopra richiamate e sul<strong>la</strong> quale le OO.SS. formuleranno eventuali<br />

osservazioni entro maggio.<br />

In partico<strong>la</strong>re sarà necessario approfondire le tematiche inerenti:<br />

<strong>la</strong> gestione finanziaria e cioè <strong>la</strong> scelta di investimenti monocomparto (meno redditizi,<br />

ma più sicuri) o multicomparto (maggiore redditività, ma più rischiosi),<br />

le garanzie di rendimento che, peraltro, si presentano molto onerose e quindi<br />

sostanzialmente non praticabili,<br />

le garanzie demografiche e cioè <strong>la</strong> solidarietà tra gli iscritti in caso di premorienza o di<br />

invalidità per le quali si dovrebbero accendere polizze assicurative anch’esse molto<br />

onerose.<br />

Entro <strong>la</strong> fine del corrente mese di maggio sarà predisposta una bozza di Statuto e sarà<br />

completato lo studio tecnico-attuariale con simu<strong>la</strong>zione di situazioni e prestazioni differenziate<br />

ed alternative. Sarà quindi fissata, immediatamente dopo, <strong>la</strong> ripresa delle trattative.<br />

(Segreteria nazionale – archivio circo<strong>la</strong>ri)<br />

1998<br />

Viene costituito il FOPEN<br />

Art. 1 Denominazione, fonte istitutiva, durata e sede<br />

1. In attuazione dell’accordo sindacale nazionale del 3 dicembre 1998 (di seguito: “Fonte<br />

istitutiva“), stipu<strong>la</strong>to tra l’ENEL S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali Nazionali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Elettrici (di seguito: “Parti“), è costituita l’Associazione Fondo Pensione complementare a<br />

capitalizzazione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti del Gruppo ENEL, che assume <strong>la</strong> denominazione di<br />

“Fondo Pensione dipendenti Gruppo ENEL“, in forma abbreviata “Fondo Pensione FOPEN“, di<br />

seguito definito anche “Fondo” o “FOPEN”.<br />

(dallo Statuto del FOPEN)<br />

21


2000<br />

Viene soppresso il Fondo Elettrici<br />

1° gennaio – A norma del<strong>la</strong> legge 488/1999 – legge finanziaria 2000 – il Fondo Pensioni<br />

Elettrici viene soppresso.<br />

Dal<strong>la</strong> stessa data:<br />

i tito<strong>la</strong>ri di posizione assicurativa e di trattamenti pensionistici sono iscritti, in evidenza<br />

contabile separata, in AGO, e a <strong>loro</strong> continuano ad applicarsi le norme del<strong>la</strong> previgente<br />

normativa;<br />

i nuovi assunti vengono iscritti direttamente al FPLD dell’AGO.<br />

22


IL FONDO PENSIONI ELETTRICI<br />

Il Fondo Elettrici è stato istituito con lo scopo di provvedere al trattamento di quiescenza e<br />

pensionistico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> delle aziende elettriche private, prima, e dell’ENEL,<br />

successivamente.<br />

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI<br />

La legge 293/1956 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 1949, il Fondo di <strong>previdenza</strong><br />

per i dipendenti delle aziende elettriche private. Il Fondo Elettrici è sostitutivo<br />

dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Con <strong>la</strong> legge 1079/1971 sono state apportate sostanziali modifiche sia contributive che<br />

pensionistiche.<br />

Altre significative modifiche al<strong>la</strong> disciplina del Fondo sono state introdotte dal<strong>la</strong> legge<br />

41/1979 (eliminazione “una tantum e maggiorazione 1%), dal D. Lgs. 503/1992<br />

(riordinamento previdenziale: riflessi sui Fondi speciali), dal<strong>la</strong> legge 537/1993, dal<strong>la</strong> legge<br />

724/1994 (aliquote di rendimento), e dal<strong>la</strong> legge 335/1995 (riforma del sistema<br />

previdenziale).<br />

Il D.Lgs. 562/1996 di armonizzazione ha previsto una ridefinizione complessiva delle norme<br />

che riguardano le differenze tra i trattamenti del Fondo e quelli dell’Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria in materia di voci pensionabili, arrotondamenti, invalidità e ricongiunzioni.<br />

La legge 488/1999 – legge finanziaria 2000 - ha disposto <strong>la</strong> soppressione, a partire dal 1°<br />

gennaio 2000, del Fondo e l’iscrizione all’AGO dei nuovi assunti da detta data.<br />

Dal 1° gennaio 2000 i tito<strong>la</strong>ri di posizione assicurativa e di trattamenti pensionistici sono iscritti<br />

in evidenza contabile separata in AGO, e a <strong>loro</strong> continuano ad applicarsi le norme del<strong>la</strong><br />

previgente normativa.<br />

La legge n. 243/2004, entrata in vigore il 6 ottobre 2004, ha attuato <strong>la</strong> nuova riforma del<br />

sistema previdenziale anche per gli iscritti al fondo <strong>elettrici</strong>.<br />

La legge 247/ 2007, in vigore dal 1° gennaio 2008, ha modificato le finestre di uscita nonché<br />

l’età pensionabile, introducendo dal 1° luglio 2009 le cosiddette “quote”.<br />

La legge 122/2010 ha modificato nuovamente le finestre di uscita, ma soprattutto le regole<br />

per <strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi previdenziali, prevedendone l’onerosità anche nel caso di<br />

trasferimento di contributi dall’ex FPE all’AGO.<br />

Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 “Disposizioni urgenti per <strong>la</strong> crescita, l’equità e il<br />

consolidamento dei conti pubblici” ha realizzato una ulteriore profonda riforma del sistema previdenziale<br />

prevedendo le seguenti misure:<br />

- Soppressione INPDAP e ENPALS<br />

- Modifica tipologia di pensione<br />

- Introduzione sistema contributivo pro-rata per tutti<br />

- Abolizione delle finestre mobili<br />

23


- Requisiti anagrafici per le nuove pensioni di vecchiaia<br />

- Requisiti contributivi per le nuove pensioni di vecchiaia<br />

- Requisiti contributivi per le nuove pensioni anticipate<br />

- Requisiti anagrafici e contributivi minimi per <strong>la</strong> pensione nel sistema contributivo puro<br />

- Deroghe<br />

- Coefficienti di trasformazione del sistema contributivo<br />

- Lavori usuranti<br />

- Armonizzazioni<br />

- Totalizzazioni<br />

- Contributo di solidarietà fondi speciali<br />

- Aumento contributi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi e coltivatori diretti, mezzadri, coloni<br />

- Casse professionali<br />

- Blocco 2012-2013 perequazione pensioni superiori a 2 volte il trattamento minimo<br />

- Estensione delle tutele delle prestazioni temporanee ai professionisti iscritti al<strong>la</strong> Gestione<br />

separata Inps<br />

- Accantonamento risorse per politiche giovani e donne<br />

- Commissione per accesso graduale al pensionamento e decontribuzione parziale<br />

- Iniziative per <strong>la</strong> promozione del<strong>la</strong> cultura del risparmio previdenziale<br />

- TFR di importo elevato<br />

La Legge 22 dicembre 2011, n. 214, di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge n.<br />

201/2011, recante "disposizioni urgenti per <strong>la</strong> crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici". ha<br />

apportato modifiche, in sede di conversione, ad alcune misure a carattere previdenziale<br />

Le più rilevanti modifiche apportate in sede di conversione sono le seguenti:<br />

- il blocco del<strong>la</strong> perequazione delle pensioni al costo del<strong>la</strong> vita scatta, per il biennio 2012-2013, sulle<br />

pensioni di importo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS, anziché su quelle superiori<br />

a due volte il minimo;<br />

- i Lavoratori e le Lavoratrici che, con il sistema delle “quote”, avrebbero maturato i requisiti per il<br />

trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012, potranno accedere al pensionamento al<br />

compimento di 64 anni di età;<br />

- in caso di accesso al pensionamento anticipato, <strong>la</strong> “penalizzazione” annua sul<strong>la</strong> quota di trattamento<br />

pensionistico re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012 è<br />

ridotta all’1% per i primi due anni di anticipo rispetto ai 62 anni. Tale percentuale è elevata al 2% per<br />

ogni anno ulteriore di anticipo;<br />

- <strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea dei “derogati”, ovvero di co<strong>loro</strong> che conservano i requisiti anagrafici e contributivi precedenti<br />

anche dopo il 31 dicembre 2011, viene ampliata in quanto il termine di stipu<strong>la</strong> degli accordi sindacali<br />

di mobilità o di esodo incentivato (nel caso di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> beneficiari delle prestazioni a carico dei fondi<br />

di solidarietà), prima previsto entro il 31 ottobre 2011, è posticipato al 4 dicembre 2011. I “Lavoratori<br />

in esodo”, qualora maturino i requisiti di pensionamento prima dei 59 anni di età, restano a carico dei<br />

fondi di solidarietà fino al compimento di questa età;<br />

- le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e computo (calcolo) del<strong>la</strong> pensione dei<br />

Lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS sono incrementate, con<br />

24


effetto dal 1 gennaio 2012, di 1,3 punti percentuali ogni anno per passare dall’aliquota del 20% a<br />

quel<strong>la</strong> del 24%.<br />

La legge 24 dicembre 2012, n. 228, (legge di stabilità) ha previsto:<br />

- l'ampliamento del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> derogati dall’applicazione dei nuovi requisiti pensionistici<br />

(cosiddetti esodati) ricomprendendo anche <strong><strong>la</strong>voratori</strong> cessati dal <strong>la</strong>voro dopo il 31 dicembre 2011 ed in<br />

possesso di determinati requisiti;<br />

- parziali modifiche alle norme sulle ricongiunzioni introdotte dal<strong>la</strong> legge 122/2010 ed una nuova forma<br />

di cumulo gratuito delle contribuzioni;<br />

- chiarimenti e modifiche al<strong>la</strong> normativa delle indennità ASpl e mini ASpI ed aumento dei<br />

fondi destinati all'integrazione sa<strong>la</strong>riale dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in cassa integrazione.<br />

25


ATTUALE QUADRO D’ASSIEME DELL’EX FPE<br />

SOGGETTI ASSICURATI<br />

Dipendenti ENEL;<br />

Dipendenti di aziende private che producono, trasformano, commercializzano l’energia<br />

elettrica, con almeno 15 dipendenti.<br />

SOGGETTI ESCLUSI<br />

Dirigenti;<br />

Lavoratori con qualifica di apprendisti;<br />

Lavoratori assunti per <strong>la</strong>vori di carattere temporaneo o eccezionali.<br />

CONTRIBUZIONE UTILE A PENSIONE<br />

iscrizione obbligatoria al Fondo fino al<strong>la</strong> data di cessazione dal servizio<br />

periodi riscattati nel Fondo (art.4 legge 1079/1971)<br />

contribuzione ricongiunta ai sensi del<strong>la</strong> legge 29/1979<br />

periodi di prosecuzione volontaria nel Fondo (D. Lgs 184/1997)<br />

contribuzione obbligatoria, volontaria e da riscatto nell’AGO e riconosciuta ai sensi dell’<br />

art.3 legge 1079/1971<br />

periodi figurativi per servizio militare (art. 3 legge 1079/1971)<br />

contribuzione riconosciuta ai sensi del<strong>la</strong> legge 300/1970 per lo svolgimento di cariche<br />

pubbliche elettive o sindacali<br />

licenziamenti per motivi politici, sindacali, religiosi (legge 36/1974)<br />

contribuzione figurativa da astensione obbligatoria e facoltativa per maternità (D.Lgs.<br />

503/1992 e D.Lgs 564/1996)<br />

benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> non vedenti (legge 113/1985 e legge 120/1991)<br />

benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esposti all’amianto (legge 257/1992 e legge 271/1993)<br />

benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sordomuti o con invalidità superiore al 74 per cento (legge<br />

388/2000)<br />

<strong>la</strong>vori usuranti (legge 388/2000)<br />

totalizzazione dei periodi assicurativi per il conseguimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />

di anzianità, di inabilità e del<strong>la</strong> pensione ai superstiti. (D.Lgs. 2 febbraio 2006, n. 42 e<br />

legge 24 dicembre 2007, n. 247)<br />

26


RICONOSCIMENTO CONTRIBUTI PRE ELETTRICI<br />

Ai sensi dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge 1079/1971 dovevano essere riconosciuti nel Fondo Elettrici,<br />

senza onere a carico degli iscritti, i periodi anteriori al<strong>la</strong> data di iscrizione al Fondo che<br />

risultavano coperti da contribuzione obbligatoria, volontaria o da riscatto.<br />

Rientrano fra le contribuzioni riconoscibili quelle per:<br />

<strong>la</strong>voro dipendente;<br />

<strong>la</strong>voro agricolo;<br />

periodi di assicurazione presso forme di <strong>previdenza</strong> sostitutive, esonerative che abbiano<br />

dato origine a costituzione di posizione assicurativa nell’AGO (legge 322/1958);<br />

contribuzione volontaria versata nell’AGO;<br />

riscatti nell’AGO ai sensi dell’art.13 del<strong>la</strong> legge 1338/1962.<br />

Il riconoscimento non opera sui periodi di:<br />

<strong>la</strong>voro con qualifica da apprendista;<br />

accrediti figurativi per disoccupazione, ma<strong>la</strong>ttia, cig, maternità e tbc;<br />

<strong>la</strong>voro nelle gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi.<br />

Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> iscritti al Fondo successivamente al 15 novembre 1996 non si applica più<br />

l’art. 3 del<strong>la</strong> legge 1079/1971. Ai predetti <strong><strong>la</strong>voratori</strong> è data facoltà, ai sensi del<strong>la</strong> legge<br />

29/1979, di ricongiungere nel Fondo i periodi di contribuzione maturati prima dell’iscrizione al<br />

Fondo stesso.<br />

TRAFERIMENTO CONTRIBUTI FPE IN FPLD<br />

Sino al 30 giugno 2010 era possibile trasferire, senza oneri, le posizioni assicurative dal Fondo<br />

di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dell’Enel e delle aziende elettriche private al Fondo Pensioni<br />

Lavoratori Dipendenti, per poter avere liquidata <strong>la</strong> pensione AGO.<br />

Dal 1° luglio 2010, in base al<strong>la</strong> legge 122/2010, tali trasferimenti sono diventati onerosi al<strong>la</strong><br />

stessa stregua delle ricongiunzioni. E’ stato abrogato l’art. 3 comma 14 del D.lgs. n. 562/1996.<br />

Calcolo dell’onere di trasferimento<br />

Per il calcolo dell’onere di trasferimento di periodi assicurativi da FPE ad AGO, l’INPS utilizza <strong>la</strong><br />

versione n. 6.03.26 del<strong>la</strong> procedura CARPE PC, contenente l’opzione “ONERE TRASF.”.<br />

Utilizzando tale opzione vengono determinati automaticamente gli oneri derivanti dai<br />

trasferimenti di posizione assicurativa da effettuarsi per gli iscritti ai soppressi Fondi Elettrici e<br />

Telefonici con le modalità dell’art. 1 del<strong>la</strong> legge 29.<br />

Il calcolo dell’onere può essere effettuato soltanto per i soggetti con un’anzianità contributiva<br />

maggiore di 18 anni al 31 dicembre 95 (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo retributivo) ovvero<br />

per soggetti con anzianità inferiore (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo misto) il cui periodo da<br />

ricongiungere si collochi per intero entro tale data.<br />

La procedura in argomento nel<strong>la</strong> fase di prelievo del conto, peraltro, non valuta <strong>la</strong> eventuale<br />

trasferibilità d’ufficio del<strong>la</strong> contribuzione, il cui accertamento dovrà essere esperito<br />

dall’operatore Inps.<br />

27


Di norma l’onere da sostenere risulta molto elevato.<br />

RISCATTI<br />

E’ possibile riscattare presso il Fondo Elettrici:<br />

periodi di <strong>la</strong>voro con qualifica da apprendista accreditati in AGO;<br />

corso legale di <strong>la</strong>urea<br />

corsi professionali svolti da aziende elettriche<br />

RICONGIUNZIONI<br />

Dopo <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> contribuzione accreditabile ai sensi dell’art. 3 legge 1079/1971, si<br />

procedeva alle operazioni di ricongiunzione riguardante so<strong>la</strong>mente i periodi di:<br />

apprendistato<br />

gestione speciale autonomi CD/CM COM ART<br />

contribuzione versata in altre gestioni non trasferibili ai sensi del<strong>la</strong> legge 322/1958<br />

Per i nuovi iscritti al Fondo dal 15 Novembre 1996 <strong>la</strong> ricongiunzione riguarda tutti i periodi, e<br />

non solo quelli di cui sopra, che gli stessi possono far valere al di fuori del Fondo<br />

Dal 1° luglio 2010, <strong>la</strong> legge 122/2010 ha stabilito che le ricongiunzioni, di cui all’art. 1 del<strong>la</strong><br />

legge n. 29/1979, diventino onerose e che si applichino le disposizioni previste dall’art. 2 del<strong>la</strong><br />

stessa legge 29/1979. Viene posto a carico del richiedente il 50% del<strong>la</strong> somma risultante dal<strong>la</strong><br />

differenza tra <strong>la</strong> riserva matematica, determinata in base alle tabelle di cui al<strong>la</strong> legge n.<br />

1338/1962, necessaria per <strong>la</strong> copertura assicurativa re<strong>la</strong>tiva al periodo utile considerato, e le<br />

somme versate dal<strong>la</strong> gestione o dalle gestioni assicurative interessate. L’onere da porre a<br />

carico dei richiedenti è calco<strong>la</strong>to in base ai criteri del D.Lgs. n. 184/1997, tenendo conto del<br />

sistema di calcolo, retributivo o contributivo, con il quale verrà liquidata <strong>la</strong> pensione. Il<br />

provvedimento riguarda, ad esempio, <strong>la</strong> ricongiunzione del<strong>la</strong> contribuzione dall’INPDAP o<br />

dall’ENPALS verso l’INPS.<br />

Inoltre è stato modificato l’art. 4 del<strong>la</strong> legge n. 299/1980, stabilendo che, per il calcolo del<strong>la</strong><br />

riserva matematica sopra citata, si applichino i coefficienti contenuti nelle tabelle di cui al<strong>la</strong><br />

legge 1338/1962 come successivamente adeguati in base al<strong>la</strong> normativa vigente (l’ultimo<br />

aggiornamento risale al 2007), mentre fino al 30 giugno 2010, per le ricongiunzioni ai sensi<br />

dell’art. 2 legge n. 29/79 si è fatto riferimento a tabelle risalenti al 1964. Tutto ciò significa,<br />

quindi, un notevole aumento degli oneri del<strong>la</strong> ricongiunzione.<br />

Continuano ad applicarsi le previgenti disposizioni per le domande presentate in data anteriore<br />

al 1° luglio 2010;<br />

Periodi esclusi dal<strong>la</strong> ricongiunzione<br />

Non si possono ricongiungere i contributi che hanno già dato titolo a pensione.<br />

Pagamento dell'onere di ricongiunzione<br />

28


Il pagamento può avvenire:<br />

in unica soluzione entro 60 giorni dal<strong>la</strong> richiesta;<br />

in rate mensili di numero non superiore al<strong>la</strong> metà dei mesi ricongiunti e con <strong>la</strong><br />

maggiorazione di un interesse annuo pari al 4.50%. L’eventuale debito residuo al<br />

momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione potrà essere recuperato ratealmente sul<strong>la</strong><br />

pensione stessa, fino al raggiungimento del numero di rate precedentemente<br />

individuato;<br />

con trattenuta sul<strong>la</strong> pensione nel caso di ricongiunzione al Fondo Pensioni Lavoratori<br />

Dipendenti dei periodi versati nelle gestioni autonome.<br />

VERSAMENTI VOLONTARI<br />

Il D.Lgs 184/1997 ha esteso anche ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>, a decorrere dal 12 luglio 1997, il<br />

regime del<strong>la</strong> prosecuzione volontaria dell'AGO.<br />

I versamenti volontari possono essere effettuati dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, che hanno cessato o interrotto<br />

l’attività <strong>la</strong>vorativa, per:<br />

perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il<br />

diritto ad una prestazione pensionistica;<br />

incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già<br />

stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.<br />

Il ri<strong>la</strong>scio dell'autorizzazione ai versamenti volontari è subordinato al<strong>la</strong> cessazione ovvero<br />

all’interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro che ha dato origine all'obbligo assicurativo.<br />

L'autorizzazione ai versamenti volontari, peraltro, può essere concessa anche se il rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro (subordinato o autonomo) non è cessato nel caso di:<br />

sospensione dal <strong>la</strong>voro, anche per periodi di breve durata se tali periodi sono<br />

assimi<strong>la</strong>bili al<strong>la</strong> interruzione o cessazione del <strong>la</strong>voro ( aspettativa per motivi di famiglia,<br />

ecc… );<br />

sospensione o interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro previsti da specifiche norme di legge o<br />

disposizioni contrattuali successive al 31.12.1996 (congedi per formazione, congedi per<br />

gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o<br />

ma<strong>la</strong>ttia, sciopero, interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro con conservazione del posto per<br />

servizio militare, ecc….) in alternativa al<strong>la</strong> possibilità di riscatto, così come previsto<br />

dall’art. 5 del D.Lgs. 8 settembre 1996, n. 564;<br />

attività svolta con contratto di <strong>la</strong>voro part-time, se effettuati a copertura o ad<br />

integrazione dei periodi di attività <strong>la</strong>vorativa svolta a orario ridotto;<br />

integrazione dei versamenti per attività <strong>la</strong>vorativa svolta nel settore agricolo con<br />

iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa<br />

nel corso dell'anno.<br />

Possono richiedere l'autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria anche i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al<strong>la</strong><br />

gestione separata.<br />

29


A cosa servono<br />

Sono utili per coprire con <strong>la</strong> contribuzione i periodi durante i quali il <strong>la</strong>voratore:<br />

non svolge alcun tipo di attività <strong>la</strong>vorativa dipendente o autonoma (compresa quel<strong>la</strong><br />

parasubordinata);<br />

ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;<br />

ha stipu<strong>la</strong>to un contratto part-time (verticale, orizzontale o ciclico).<br />

La domanda<br />

Per <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda di autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria, l’INPS ha<br />

appositamente predisposto il mod. 0.10/M<br />

Con <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione del modello, l’assicurato può comunicare, in modo semplice, in quale delle<br />

gestioni assicurative in cui è stato iscritto intende effettuare <strong>la</strong> prosecuzione volontaria e può<br />

fornire tutte le informazioni necessarie per un tempestivo ri<strong>la</strong>scio dell’autorizzazione.<br />

La domanda sottoscritta dall’assicurato deve essere inoltrata alle Sede INPS, territorialmente<br />

competente per residenza, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato che forniscono<br />

gratuitamente <strong>la</strong> <strong>loro</strong> assistenza.<br />

I requisiti<br />

Per ottenere l’autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria, l’assicurato deve poter far valere<br />

uno dei seguenti requisiti:<br />

almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili)<br />

indipendentemente dal<strong>la</strong> collocazione temporale dei contributi versati;<br />

almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono <strong>la</strong> data di presentazione<br />

del<strong>la</strong> domanda.<br />

I periodi devono essere perfezionati con <strong>la</strong> contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e<br />

da riscatto), escludendo <strong>la</strong> contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.<br />

Da quando si paga<br />

L’autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria viene concessa dal:<br />

primo sabato successivo al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, per <strong>la</strong> generalità dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

primo giorno del mese in cui è stata presentata <strong>la</strong> domanda, nel caso di <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

autonomi (artigiani e commercianti).<br />

Se <strong>la</strong> domanda viene presentata prima del<strong>la</strong> cessazione dell’attività <strong>la</strong>vorativa dipendente o<br />

autonoma, <strong>la</strong> decorrenza è fissata rispettivamente dal primo sabato successivo al<strong>la</strong> cessazione<br />

del rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato ovvero dal primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong><br />

cancel<strong>la</strong>zione dagli elenchi per gli artigiani e i commercianti.<br />

È possibile effettuare i versamenti volontari per i periodi che si collocano temporalmente nel<br />

semestre antecedente <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, solo se non sono già coperti da<br />

altra contribuzione.<br />

30


Come si paga<br />

I contributi volontari si versano utilizzando gli appositi bollettini di conto corrente postale sui<br />

quali è già indicato l’importo e che vengono inviati dall'Inps:<br />

unitamente al provvedimento di accoglimento del<strong>la</strong> domanda per versare gli arretrati;<br />

all'inizio di ogni anno per effettuare i versamenti entro le scadenze previste.<br />

È consentito il pagamento anche in “via telematica” tramite il sito www.inps.it<br />

Quando si paga<br />

Il versamento dei contributi volontari per i periodi:<br />

arretrati (compresi tra <strong>la</strong> data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre<br />

immediatamente antecedente a quello re<strong>la</strong>tivo al primo bollettino prestampato) deve<br />

essere effettuato entro il trimestre so<strong>la</strong>re successivo a quello di ricezione del<br />

provvedimento di accoglimento del<strong>la</strong> domanda;<br />

correnti (per i quattro trimestri di ogni anno) deve essere effettuato entro il trimestre<br />

so<strong>la</strong>re successivo a quello di riferimento.<br />

I contributi volontari a copertura dei periodi scoperti di contribuzione che si collocano nel<br />

semestre antecedente <strong>la</strong> data di decorrenza dell’autorizzazione devono essere versati con le<br />

stesse modalità previste per il versamento degli arretrati ed unitamente agli stessi.<br />

I versamenti effettuati oltre i previsti termini di scadenza sono nulli e rimborsabili.<br />

Quanto si paga<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, l'importo del contributo dovuto è settimanale e viene calco<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong><br />

base delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria anche se non collocate<br />

temporalmente nell’anno immediatamente precedente <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />

L’aliquota applicata è <strong>la</strong> stessa vigente per <strong>la</strong> contribuzione obbligatoria, pari al 33%. I<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno una retribuzione eccedente <strong>la</strong> prima fascia di retribuzione pensionabile, in<br />

aggiunta all’aliquota sopra indicata, devono versare un 1% in più da calco<strong>la</strong>rsi sull’eccedenza<br />

del<strong>la</strong> prima fascia.<br />

ESTRATTO CONTRIBUTIVO<br />

L’estratto conto riguardante le posizioni contributive, viene ri<strong>la</strong>sciato per consentire ai<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>la</strong> verifica del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> posizione assicurativa ed è estremamente importante perché<br />

consente <strong>la</strong> possibilità di compiere atti interruttivi del<strong>la</strong> prescrizione ove si riscontrassero<br />

evasioni od omissioni contributive.<br />

Infatti il Decreto di armonizzazione (D.Lgs 562/1996) ha introdotto, anche per gli <strong>elettrici</strong>, il<br />

principio del<strong>la</strong> automaticità delle prestazioni (art. 2116 c.c.) che stabilisce che il diritto<br />

alle prestazioni sorga indipendentemente dall’adempimento da parte del datore di <strong>la</strong>voro degli<br />

obblighi di legge e, in partico<strong>la</strong>re, dall’avvenuto versamento dei contributi. L’applicazione del<br />

cosiddetto principio di automaticità comporta, dunque, che il requisito del<strong>la</strong> contribuzione si<br />

intenda verificato anche quando i contributi non siano stati effettivamente versati, ma risultino<br />

dovuti, purché nei limiti del<strong>la</strong> prescrizione.<br />

31


Dal 1° gennaio 1997 l‘accredito dei contributi è espresso in settimane, siano esse intere o<br />

frazione di settimana, anche per un solo giorno (DPR 818/1957) e l'anzianità contributiva<br />

massima nel Fondo è elevata da 35 anni a 40 anni (pari a 2.080 settimane).<br />

LE PRESTAZIONI<br />

Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, ha profondamente modificato una consistente serie<br />

di norme previdenziali e, tra queste, i requisiti di accesso al<strong>la</strong> pensione obbligatoria con <strong>la</strong><br />

finalità di determinare un ulteriore aumento dell'età effettiva di pensionamento.<br />

La pensione di vecchiaia<br />

Fino al 31 dicembre 2011, <strong>la</strong> pensione di vecchiaia spettava agli iscritti che, al momento del<strong>la</strong><br />

cessazione, avevano:<br />

compiuto 65 anni di età, se uomo, o 60 anni, se donna;<br />

raggiunto il requisito contributivo di 20 anni interi o sono soggetti alle deroghe previste<br />

dall’ AGO (D.Lgs. 503/1992).<br />

Gli iscritti che avevano raggiunto il requisito minimo contributivo, allora previsto, di 14 anni e 6<br />

mesi al 31 dicembre 1992 e che in tale data avevano cessato l’attività <strong>la</strong>vorativa conservano il<br />

diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia al compimento del 65mo anno di età e per essi, a norma del<strong>la</strong><br />

legge 408/1975, le retribuzioni prese a riferimento, per il calcolo dell’ importo di pensione,<br />

sono quelle di un pari grado in servizio e con <strong>la</strong> stessa anzianità posseduta dal pensionato al<br />

momento del<strong>la</strong> cessazione.<br />

1 - La nuova pensione di vecchiaia<br />

Dal 1° gennaio 2012 <strong>la</strong> riforma "Fornero" ha introdotto <strong>la</strong> nuova pensione di vecchiaia.<br />

Cosa è<br />

E’ <strong>la</strong> pensione che si ottiene al raggiungimento di una determinata età anagrafica avendo<br />

maturato almeno 20 anni di versamenti contributivi. Sono utili i contributi obbligatori,<br />

volontari, da riscatto o figurativi di qualsiasi tipo.<br />

Per chi ha iniziato a <strong>la</strong>vorare dopo il 1° gennaio 1996 è previsto un ulteriore requisito legato<br />

all'importo del<strong>la</strong> pensione che deve risultare non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.<br />

Pensionamento flessibile fino a 70 anni<br />

I nuovi limiti previsti dal<strong>la</strong> legge rappresentano l’età minima di pensionamento, per cui è<br />

possibile proseguire l'attività <strong>la</strong>vorativa fino all’età di 70 anni, con diritto al mantenimento del<br />

posto di <strong>la</strong>voro. Tale proseguimento è incentivato prevedendo il coefficiente di trasformazione<br />

esteso applicabile fino ai 70 anni con conseguente aumento dell'importo del<strong>la</strong> pensione<br />

adeguato all'effettiva età del pensionamento. 70 anni sono, quindi, l’ultima età utile per il<br />

conseguimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia.<br />

Quali sono i nuovi limiti di età<br />

32


Per l'ex Fondo Elettrici vigono le norme del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, nel<strong>la</strong><br />

fattispecie i limiti previsti per gli uomini e le donne dipendenti private. Lo scaglionamento<br />

previsto è riportato nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue.<br />

CHI 2012 2014 2016 2018 2021 Altre condizioni<br />

Uomini dipendenti ed<br />

autonomi<br />

Donne dipendenti<br />

pubbliche<br />

66 67<br />

66 67<br />

Donne dipendenti privato 62 63a6m 65 66 67<br />

Donne autonome 63a6m 64a6m 65a6m 66 67<br />

Ma per effetto dell'aggancio al<strong>la</strong> speranza di vita già dal 2013 l'età aumenta:<br />

Aver maturato<br />

almeno 20 anni di<br />

contributi e, per chi<br />

ha iniziato a<br />

<strong>la</strong>vorare dal o dopo<br />

il 1° gennaio 1996,<br />

ottenere un importo<br />

del<strong>la</strong> pensione non<br />

inferiore ad almeno<br />

1,5 volte l’assegno<br />

sociale.<br />

CHI<br />

2012<br />

Età<br />

2013 (*)<br />

Uomini dipendenti ed autonomi 66 anni 66 anni e 3 mesi<br />

Donne dipendenti pubbliche 66 anni 66 anni e 3 mesi<br />

Donne dipendenti privato 62 anni 66 anni e 3 mesi<br />

Donne autonome 63anni e 6 mesi 63 anni e 9 mesi<br />

Contributivo Anzianità contributiva<br />

Già assicurato al 31.12.1995 20 anni 20 anni<br />

Non assicurato al 31.12.1995 20 anni 20 anni<br />

Assicurato al 31.12.1995<br />

Limiti importo pensione<br />

Nessun limite<br />

Assicurato al 31.12.1995 1,5volte (**) assegno sociale<br />

(*) incluso aumento età per maggiore speranza di vita.<br />

(**) Si prescinde da questo limite in presenza di una età anagrafica di 70 anni, con 5<br />

anni di contribuzione.<br />

Come sono variati i requisiti di età....<br />

CHI<br />

Requisiti fino al 2011<br />

(aggiungere le finestre di 12<br />

mesi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e 18<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi<br />

Requisiti nel 2012<br />

con decorrenza dal mese<br />

successivo al<strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />

maturazione (e<br />

penalizzazioni)<br />

Donne privato 60 anni 62 anni<br />

Uomini privato 65 anni 66 anni<br />

Donne pubblico 61 anni 66 anni<br />

Uomini pubblico 65 anni 66 anni<br />

Donne autonomi 60 anni 63 anni e 6 mesi<br />

Uomini autonomi 65 anni 66 anni<br />

33


....... e come varieranno<br />

Anni<br />

Lavoratori: età<br />

anagrafica (*)<br />

dipendenti ed<br />

autonomi<br />

Lavoratrici:<br />

età<br />

anagrafica<br />

(*) Pubblico<br />

impiego<br />

Lavoratrici:<br />

età<br />

anagrafica<br />

(*)<br />

dipendenti<br />

privato<br />

Lavoratrici:<br />

età<br />

anagrafica<br />

(*)<br />

Autonome<br />

Requisiti di<br />

età per<br />

assegno<br />

sociale<br />

2012 66 anni 66 anni 62 anni<br />

63 anni e 6<br />

mesi<br />

65 anni<br />

2013<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

62 anni<br />

63 anni e 6<br />

mesi<br />

65 anni e 3<br />

mesi<br />

2014<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

63 anni e 9<br />

mesi<br />

64 anni e 9<br />

me<br />

65 anni e 3<br />

mesi<br />

2015<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

66 anni e 3<br />

mesi<br />

63 anni e 9<br />

mesi<br />

64 anni e 9<br />

me<br />

65 anni e 3<br />

mesi<br />

2016<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 1<br />

mese<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

2017<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 1<br />

mese<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

2018<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

66 anni e 7<br />

mesi<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

65 anni e 7<br />

mesi<br />

2019<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

2020<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

66 anni e 11<br />

mesi<br />

2021<br />

67 anni e 2<br />

mesi<br />

67 anni e 2<br />

mesi<br />

67 anni e 2<br />

mesi<br />

67 anni e 2<br />

mesi<br />

67 anni e 2<br />

mesi<br />

2030<br />

68 anni e 1<br />

mese<br />

68 anni e 1<br />

mese<br />

68 anni e 1<br />

mese<br />

68 anni e 1<br />

mese<br />

68 anni e 1<br />

mese<br />

2040<br />

68 anni e 11<br />

mesi<br />

68 anni e 11<br />

mesi<br />

68 anni e 11<br />

mesi<br />

68 anni e 11<br />

mesi<br />

68 anni e 11<br />

mesi<br />

2050<br />

69 anni e 9<br />

mesi<br />

69 anni e 9<br />

mesi<br />

69 anni e 9<br />

mesi<br />

69 anni e 9<br />

mesi<br />

69 anni e 9<br />

mesi<br />

(*) E’ comunque previsto un requisito contributivo minimo di 20 anni e, in aggiunta per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> assunti dal 1° gennaio 1996 per i quali <strong>la</strong> pensione è interamente calco<strong>la</strong>ta con il<br />

sistema contributivo, un importo minimo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale,<br />

rivalutato sul<strong>la</strong> base dell’andamento del PIL. I requisiti anagrafici saranno comunque<br />

adeguati sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita anche successivamente al 2050. In<br />

ogni caso i requisiti effettivi risulteranno determinati in corrispondenza di ogni adeguamento<br />

sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita accertato a consuntivo dal’ISTAT.<br />

34


Le prospettive di pensionamento<br />

Esempi, secondo le nuove regole e le previsioni degli adeguamenti corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> speranza di,<br />

vita basati sul<strong>la</strong> data di nascita.<br />

Le coordinate: ascissa l’età dell’ingresso nel mondo del <strong>la</strong>voro – ordinata l’anno di nascita.<br />

UOMINI DEL SETTORE PRIVATO<br />

A/E 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35<br />

1950 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐<br />

2010‐<br />

2011<br />

2012 2014 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016<br />

1951 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 2015 2015 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017<br />

1952 2011 2011 2014 2015 2016 2016 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018<br />

1953 2012 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019<br />

1954 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020<br />

1955 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022<br />

1956 2016 2017 2018 2019 2020 2022 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023<br />

1957 2017 2018 2019 2020 2022 2023 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024<br />

1958 2018 2019 2020 2022 2023 2024 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025<br />

1959 2019 2020 2022 2023 2024 2025 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026<br />

1960 2020 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027<br />

1961 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028<br />

1962 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029<br />

1963 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031<br />

1964 2025 2026 2027 2028 2029 2031 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032<br />

1965 2026 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033<br />

1966 0227 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034<br />

1967 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035<br />

1968 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036<br />

1969 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037<br />

1970 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038<br />

DONNE DEL SETTORE PRIVATO<br />

A/E 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35<br />

1950 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐<br />

1951 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 2012‐ 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012<br />

1952 2012 2013 2014 2015<br />

2010<br />

2011<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

201‐<br />

2016<br />

2015<br />

2016<br />

1953 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018<br />

1954 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020<br />

1955 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022<br />

1956 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023<br />

1957 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024<br />

1958 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025<br />

1959 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026<br />

1960 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027<br />

1961 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028<br />

1962 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029<br />

1963 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031<br />

1964 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032<br />

1965 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033<br />

1966 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034<br />

1967 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035<br />

1968 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036<br />

1969 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037<br />

1970 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038<br />

35


La domanda di pensione<br />

La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />

per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Deve essere inoltrata all'INPS, esclusivamente in modalità telematica, direttamente dal<br />

cittadino munito di PIN, utilizzando il servizio presente sul sito dell'Istituto, o tramite uno degli<br />

Enti di Patronato riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

Non è necessario ritirare alcuna modulistica, si può compi<strong>la</strong>re direttamente quel<strong>la</strong> predisposta<br />

dall'INPS al quale non va consegnato alcun documento cartaceo.<br />

Quando spetta<br />

La corresponsione del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia decorre dal mese successivo al raggiungimento<br />

dei requisiti e al<strong>la</strong> domanda di pensione.<br />

Con l'innalzamento del requisito "età" è, infatti, stata superata <strong>la</strong> disciplina delle decorrenze<br />

delle pensioni di vecchiaia (c.d. finestre), previste dalle leggi n.247/2007 e 122/2010.<br />

Quanto spetta<br />

L’importo del<strong>la</strong> pensione viene determinato con il sistema di calcolo:<br />

retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />

anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />

contributi al 31.12.1995;<br />

misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />

1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />

il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />

contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />

Fino al 30.6.2010 l’assicurato, iscritto al Fondo Elettrici poteva chiedere, contestualmente al<strong>la</strong><br />

domanda di pensione, <strong>la</strong> liquidazione nel<strong>la</strong> gestione che eroga <strong>la</strong> pensione di importo più<br />

favorevole, fra Fondo o AGO, trasferendo, in questo caso, tutta <strong>la</strong> contribuzione versata, nel<br />

conto previdenziale dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Dal 1.7.2010 può chiedere il trattamento ex FPE, non oneroso, o quello AGO, con trasferimento<br />

oneroso del<strong>la</strong> contribuzione FPE.<br />

2 . La pensione anticipata<br />

Cosa è<br />

E’ <strong>la</strong> pensione che si ottiene al raggiungimento di una certa anzianità contributiva a<br />

prescindere dal requisito anagrafico dell'età e rappresenta l’unica modalità di uscita per chi non<br />

ha ancora raggiunto il requisito anagrafico del<strong>la</strong> vecchiaia.<br />

La pensione anticipata supera il previgente pensione di anzianità ed il sistema delle "Quote"<br />

(somma di età anagrafica e anzianità contributiva) che resta in vigore solo nel caso di deroghe<br />

al<strong>la</strong> nuova normativa.<br />

Ai fini del requisito si prende in considerazione <strong>la</strong> contribuzione versata a qualsiasi titolo.<br />

36


CHI<br />

Anzianità contributiva<br />

2012 2013 2014<br />

Donne 41a1m 41 a2 m 41a 3 m<br />

Uomini 42a1m 42 a2 m 42a 3 m<br />

Raffronto tra i requisiti precedenti e quelli previsti dal<strong>la</strong> riforma Fornero:<br />

CHI<br />

Donne privato<br />

Uomini privato<br />

Donne pubblico<br />

Uomini pubblico<br />

Donne autonome<br />

Uomini autonomi<br />

Requisiti fino al 2011<br />

(<strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione<br />

avviene dopo 12 mesi per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e dopo 18 mesi<br />

per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi)<br />

Quota 96 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 60 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Quota 96 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 60 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Quota 96 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 60 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Quota 96 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 60 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Quota 97 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 61 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Quota 97 con almeno 35 anni di<br />

contributi ed età minima di 61 anni<br />

o 40 anni di contributi<br />

Requisiti nel 2012<br />

La corresponsione del<strong>la</strong> pensione<br />

ha decorrenza dal mese<br />

successivo al<strong>la</strong> maturazione dei<br />

requisiti<br />

41 anni e 1 mese di contributi<br />

42 anni e 1 mese di contributi<br />

41 anni e 1 mese di contributi<br />

42 anni e 1 mese di contributi<br />

41 anni e 1 mese di contributi<br />

42 anni e 1 mese di contributi<br />

37


Come variano i requisiti nel<strong>la</strong> pensione anticipata<br />

Anno<br />

Anzianità contributiva<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> pubblici<br />

privati e autonomi<br />

Anzianità contributiva<br />

<strong>la</strong>voratrici pubbliche<br />

private e autonome<br />

2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese 63 anni<br />

Età anagrafica minima<br />

per tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

assunti per <strong>la</strong> prima<br />

volta dal 1° gennaio<br />

1996 – contributivo<br />

puro (*)<br />

2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi 63 anni e 3 mesi<br />

2014 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 63 anni e 3 mesi<br />

2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 63 anni e 3 mesi<br />

2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />

2017 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />

2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />

2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 63 anni e 11 mesi<br />

2020 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 63 anni e 11 mesi<br />

2021 43 anni e 5 mesi 42 anni e 5 mesi 64 anni e 2 mesi<br />

2030 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi 65 anni e 1 mese<br />

2040 45 anni e 2 mesi 44 anni e 2 mesi 65 anni e 11 mesi<br />

2050 46 anni 46 anni 66 ani e 9 mesi<br />

(*) età anagrafica minima se in possesso di una anzianità contributiva minima di 20 anni e<br />

l'importo del<strong>la</strong> pensione è almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale.<br />

I requisiti anagrafici saranno adeguati sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita anche<br />

successivamente al 2050..<br />

38


La norma ha però anche previsto dei vincoli<br />

La penalizzazione Sono previste penalizzazioni sul<strong>la</strong> quota di pensione calco<strong>la</strong>ta con il<br />

Ammontare<br />

pensione ottenuta<br />

col metodo<br />

contributivo puro<br />

La domanda<br />

metodo retributivo per chi va in pensione prima dei 62 anni di età<br />

anagrafica nel<strong>la</strong> misura:<br />

dell’1% annuo per i primi due anni<br />

del 2% annui per ogni anno oltre i primi 2.<br />

Ad esempio, conseguendo <strong>la</strong> pensione anticipata a 58 anni di età si avrà:<br />

anno 59°, 1% + anno 60°, 1% + anno 61°, 2% + anno 62°, 2% = 6%<br />

di penalizzazione.<br />

Se il <strong>la</strong>voratore andrà in pensione anticipata in età inferiore ai 62 anni<br />

con il metodo totalmente contributivo non avrà penalizzazioni.<br />

Inoltre, fino al 2017, se <strong>la</strong> pensione anticipata è ottenuta con<br />

contribuzione derivante tutta da effettiva prestazione di <strong>la</strong>voro, conpresa<br />

astensione obbligatoria per maternità, servizio militare, infortunio,<br />

ma<strong>la</strong>ttia e cassa integrazione ordinaria, non si applica <strong>la</strong> penalizzazione,<br />

Chi ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dal o successivamente al 1° gennaio<br />

1996 può conseguire <strong>la</strong> pensione al compimento del 63mo anno di età,<br />

purché siano accreditati almeno 20 anni di contribuzione e l’ammontare<br />

mensile del<strong>la</strong> pensione non sia inferiore a 2,8 volte l’importo del<strong>la</strong><br />

pensione sociale<br />

La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />

per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Quando spetta<br />

La corresponsione del<strong>la</strong> pensione anticipata decorre dal mese successivo al<strong>la</strong> maturazione dei<br />

requisiti anagrafici e contributivi, al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro ed al<strong>la</strong> presentazione<br />

del<strong>la</strong> domanda di pensione.<br />

Quanto spetta<br />

L’importo del<strong>la</strong> pensione viene determinato con il sistema di calcolo:<br />

retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />

anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />

contributi al 31.12.1995;<br />

misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />

1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />

il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />

contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />

39


Fino al 30.6.2010 l’assicurato, iscritto Fondo Elettrici poteva chiedere, contestualmente al<strong>la</strong><br />

domanda di pensione, <strong>la</strong> liquidazione nel<strong>la</strong> gestione che eroga <strong>la</strong> pensione di importo più<br />

favorevole. fra Fondo o AGO, trasferendo, in questo caso, tutta <strong>la</strong> contribuzione versata, nel<br />

conto previdenziale dell’Assicurazione Generale Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti<br />

Dal 1.7.2010 può chiedere il trattamento ex FPE, non oneroso, o quello AGO, con trasferimento<br />

oneroso. del<strong>la</strong> contribuzione FPE.<br />

Le deroghe al<strong>la</strong> nuova normativa<br />

La Legge 214/2011 e l’interpretazione del Ministero e dell’INPS hanno previsto alcune deroghe<br />

al<strong>la</strong> nuova normativa consentendo, per questi casi partico<strong>la</strong>ri, l’accesso al<strong>la</strong> pensione con le<br />

vecchie regole (quote e finestre).<br />

Le categorie derogate Alcune condizioni<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno maturato i requisiti di età ed<br />

anzianità contributiva previsti dal<strong>la</strong> previgente<br />

normativa<br />

Le donne con anzianità contributiva di almeno 35 anni e<br />

con età anagrafica di almeno 57 anni (dipendenti) o 58<br />

anni (autonome) che optano per <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />

pensione con il sistema contributivo.<br />

Lavoratori non vedenti per i quali resta in vigore il<br />

requisito pregresso che consente, secondo le singole<br />

fattispecie, il pensionamento 55 o 60 anni per gli uomini<br />

e a 50 o 55 anni se donne del privato (60 o 65 uomini e<br />

55 o 60 donne autonomi)<br />

Lavoratori invalidi in misura non inferiore all’80% per i<br />

quali si conferma il requisito di 60 anni per gli uomini e<br />

di 55 anni per le donne per pensioni facenti capo<br />

all’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Lavoratori in mobilità ordinaria sul<strong>la</strong> base di accordi<br />

sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 4 dicembre 2011, che<br />

maturino i requisiti entro il periodi di fruizione del<strong>la</strong><br />

indennità di mobilità.<br />

Lavoratori in mobilità lunga per effetto di accordi<br />

collettivi stipu<strong>la</strong>ti entro il 4 dicembre 2011.<br />

Lavoratori tito<strong>la</strong>ri, al 31 ottobre 2011, di prestazione<br />

straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore o<br />

per i quali sia stato previsto il diritto di accesso a detti<br />

Restano in vigore le cosiddette<br />

“finestre”<br />

Possibilità ammessa fino al 2015<br />

Per <strong>la</strong> speranza di vita, nel 2013,<br />

l’età è di 57 anni e 3 mesi.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Requisito minimo di 20 anni di<br />

contribuzione.<br />

Restano in vigore le “finestre<br />

mobili” di 12 o 18 mesi.<br />

Requisito minimo di 20 anni di<br />

contribuzione.<br />

Restano in vigore le “finestre<br />

mobili” di 12 o 18 mesi.<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti<br />

Restano a carico dei fondi sino al<br />

40


fondi entro il 4 dicembre 2011 compimento del 60mo anno di età.<br />

Lavoratori autorizzati al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria del<strong>la</strong><br />

contribuzione entro il 4 dicembre 2011.<br />

Lavoratori che avevano, al 4 dicembre 2011, in corso<br />

l’istituto dell’esonero dal servizio o per i quali,<br />

comunque, il provvedimento di concessione sia stato<br />

emanato prima di detta data<br />

Lavoratori che hanno risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il<br />

31 dicembre 2011 per effetto di accordi individuali o<br />

collettivi di incentivo all’esodo stipu<strong>la</strong>ti dalle<br />

Organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano<br />

nazionale<br />

Lavoratori addetti a mansioni usuranti (attività<br />

partico<strong>la</strong>rmente faticose e pesanti e <strong>la</strong>vori notturni)<br />

Lavoratori che al 31 ottobre 2011 risultavano in<br />

congedo per assistere figli con disabilità grave che<br />

maturino il requisito contributivo di almeno 40 anni di<br />

contribuzione entro 24 mesi dal<strong>la</strong> data di inizio del<br />

congedo.<br />

Lavoratori del settore privato che, al 31 dicembre 2012<br />

hanno maturato i requisiti del<strong>la</strong> pregressa normativa<br />

(quota 96 con almeno 60 anni di età per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

dipendenti e quota 97 con almeno 61 anni di età per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi),<br />

Lavoratrici del settore privato che entro il 31 dicembre<br />

2012 hanno maturato una anzianità contributiva di<br />

almeno 20 anni ed una età anagrafica d almeno 60<br />

anni.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

La data deve risultare da elementi<br />

certi e oggettivi.<br />

Decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il<br />

6 dicembre 2013 (tranche dei<br />

65.000) o entro il 6 gennaio 2015<br />

(tranche dei 55.000 e dei 10.130)<br />

Sono stati rimodu<strong>la</strong>ti i requisiti per<br />

il pensionamento anticipato<br />

Presentazione domanda entro il 31<br />

marzo dell’anno si maturazione dei<br />

requisiti, pena il differimento del<strong>la</strong><br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />

Nei limiti delle risorse disponibili e<br />

stabilite da appositi Decreti.<br />

Restano in vigore le “finestre”<br />

Possono avere <strong>la</strong> pensione<br />

anticipata al compimento del 64°<br />

anno di età anagrafica con<br />

adeguamento al<strong>la</strong> speranza di vita.<br />

Possono avere <strong>la</strong> pensione di<br />

vecchiaia, se più favorevole, al<br />

compimento del 64° anno di età<br />

anagrafica<br />

41


A tutti gli interessati che maturano i requisiti a pensione a partire dal 1° gennaio 2012 si<br />

applicano le disposizioni inerenti l’adeguamento dei requisiti rispetto al<strong>la</strong> speranza di vita a far<br />

data dal 2013.<br />

Il numero massimo dei beneficiari, per alcune categorie, è stato fissato da appositi Decreti,<br />

nel rispetto delle risorse predeterminate.<br />

Nel p<strong>la</strong>fond sono ricompresi anche i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità che al momento del<strong>la</strong> riforma delle<br />

decorrenze del<strong>la</strong> pensione rispetto al<strong>la</strong> maturazione del diritto sono stati esentati dal<strong>la</strong><br />

finestra di 12 mesi e sottoposti al<strong>la</strong> vecchia disciplina di uscita.<br />

Gli Enti di <strong>previdenza</strong> devono monitorare l'andamento delle domande di pensionamento;<br />

superato il tetto dei beneficiari l'istruttoria si blocca.<br />

Il beneficio previdenziale e i requisiti per gli addetti ad attività usuranti<br />

Il beneficio consiste nell’anticipo del pensionamento rispetto ai requisiti previsti per <strong>la</strong><br />

generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e cioè nel<strong>la</strong> maturazione del diritto al trattamento<br />

pensionistico con anzianità anagrafica e valore di “quota” ridotta.<br />

La riforma previdenziale ha anticipato al 31 dicembre 2011 <strong>la</strong> scadenza del periodo transitorio,<br />

prima prevista al 31 dicembre 2012, e il beneficio è stato riproporzionato rispetto all’elevazione<br />

dei requisiti prevista per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

I benefici previsti precedentemente consistevano in:<br />

periodo 1/7/2008-30/6/2009: età ridotta di 1 anno;<br />

periodo 1/7/2009-31/12/2009: età ridotta di 2 anni e quota (età+ctb) ridotta di 2<br />

unità;<br />

anno 2010: età ridotta di 2 anni e quota (età+ctb) ridotta di 1 unità;<br />

anni 2011 e 2012: età anagrafica ridotta di 3 anni e quota (età+ctb) ridotta di 2 unità;<br />

dal 2013: età anagrafica ridotta di 3 anni e quota (età+ctb) ridotta di 3 unità.<br />

Ne conseguiva che i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati avrebbero conseguito il diritto a pensione:<br />

per il periodo compreso fra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009, con un’età anagrafica<br />

pari a 57 anni e 35 anni di contribuzione;<br />

per il periodo compreso fra il 1° luglio 2009 e il 31 dicembre 2009, con un’età<br />

anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età anagrafica e anzianità contributiva<br />

pari a “quota” 93;<br />

per l’anno 2010, con un’età anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età<br />

anagrafica e anzianità contributiva pari a “quota” 94;<br />

per gli anni 2011 e 2012, con un’età anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età<br />

anagrafica e anzianità contributiva pari a “quota” 94;<br />

dal 2013, con un’età anagrafica di almeno 58 anni ed una somma di età anagrafica e<br />

anzianità contributiva pari a “quota” 94.<br />

L’anticipo del periodo transitorio comporta che, a partire dal 2012, il beneficio consista<br />

nell’applicazione delle “quote”.<br />

42


La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il beneficio rispetto al<strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dal luglio 2008<br />

al 2012.<br />

Tipologia<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Generalità dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Addetti ad<br />

attività<br />

usuranti<br />

Requisiti<br />

2008<br />

2009 (1°<br />

semestre)<br />

Anno<br />

2009 (2°<br />

semestre)<br />

2010 2011 2012<br />

Età minima 58 58 59 59 60 62<br />

Quota 95 95 95 97<br />

Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />

Età minima 57 57 57 57 57 60<br />

Quota 93 94 94 96<br />

Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />

I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno<br />

Una partico<strong>la</strong>re disciplina riguarda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e<br />

sono impegnati in orario notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong><br />

mezzanotte e le cinque.<br />

I benefici sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che per tutto l'anno svolgono attività notturna per almeno tre ore comprese nel<br />

periodo mezzanotte-cinque del mattino maturano i requisiti al<strong>la</strong> stessa stregua degli addetti ad<br />

attività usuranti.<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che svolgono <strong>la</strong>voro di turno notturno per meno di 78 notti sono individuati due<br />

scaglioni: da 64 a 71 notti e da 72 a 77 notti.<br />

Nel 2012 i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni hanno maturato i requisiti a pensione con quota 98 e 62 anni di<br />

età(da 64 a 71 notti) o con quota 97 e 61 anni di età (da 72 a 77 notti) con un aumento di 2 e<br />

1 unità sia sul<strong>la</strong> quota che sull’età previste per chi svolge attività usurante.<br />

Nel 2013 le quote aumenteranno tutte di una unità e si applicherà anche <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong><br />

speranza di vita,<br />

Anno 2009 2010 2011 2012<br />

Numero di notti da 64 a 71<br />

Età minima 58 59 59 62<br />

Quota 93 94 98<br />

Numero di notti da 72 a 77<br />

Età minima 57 57 58 61<br />

Quota 93 94 94 97<br />

Questi i requisiti richiesti per il 2013 per le diverse tipologie di <strong>la</strong>vori usuranti.<br />

I Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a<br />

servizio pubblico di trasporto collettivo, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni che prestano attività per<br />

periodi di durata pari all'intero anno <strong>la</strong>vorativo nonché i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in<br />

turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi pari o superiore a 78 all'anno.<br />

43


A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 61 anni<br />

e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

97,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 62 anni<br />

e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 72 a 77<br />

all'anno.<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 62 anni<br />

e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

98,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 63 anni<br />

e 3 mesi<br />

98,3<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 64 a 71<br />

all'anno.<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 63 anni<br />

e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

99,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 64 anni<br />

e 3 mesi<br />

99,3<br />

Quota<br />

Somma A + B<br />

100,3<br />

Resta in vigore, per tutti, <strong>la</strong> “finestra mobile” e pertanto, una volta raggiunto il diritto al<strong>la</strong><br />

pensione ,occorrerà aspettare che trascorrano 12 mesi (o 18 per gli autonomi) per ottenere <strong>la</strong><br />

corresponsione del<strong>la</strong> pensione.<br />

44


I cosiddetti "esodati"<br />

Una delle norme più contestate del<strong>la</strong> riforma previdenziale ha riguardato le deroghe per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> semplicisticamente denominati "esodati" per i quali le stime del Governo sono<br />

risultate notevolmente inferiori al reale numero di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> reintranti nelle fattispecie<br />

individuate.<br />

E' <strong>la</strong> parte che più di altre ha evidenziato aspetti ingiusti di una riforma pensionistica realizzata<br />

senza alcuna transizione e che ha provocato gravissimi problemi a decide di migliaia di<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> e di <strong>la</strong>voratrici, minando anche profondamente <strong>la</strong> fiducia delle persone nelle regole<br />

dello Stato.<br />

Rispetto al<strong>la</strong> primitiva previsione, il Governo ha dovuto pertanto intervenire ampliando il<br />

numero dei beneficiari, senza però garantire ancora copertura a tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ricadenti nelle<br />

fattispecie interessate.<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> interessati sono, per lo più,co<strong>loro</strong> che hanno cessato l'attività <strong>la</strong>vorativa a<br />

seguito di incentivazione all'esodo e rientrano nelle fattispecie dei prosecutori volontari al<strong>la</strong><br />

contribuzione e dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordi di incentivo all’esodo.<br />

Di norma, i primi sono co<strong>loro</strong> che avendo cessato l'attività senza il requisito dell'anzianità<br />

contributiva hanno attivato <strong>la</strong> contribuzione volontaria al fine di poterlo raggiungere, mentre i<br />

secondi sono co<strong>loro</strong> che essendo già in possesso del requisito contributivo hanno ritenuto di<br />

non attivare <strong>la</strong> contribuzione volontaria e di attendere di maturare anche il requisito dell'età<br />

anagrafica.<br />

I primi 65.000<br />

Con Decreto Interministeriale, Ministero del <strong>la</strong>voro e delle politiche sociali e Ministero<br />

dell'economia e delle finanze, del 1° giugno 2012 sono state disciplinate le modalità di<br />

attuazione delle deroghe pensionistiche re<strong>la</strong>tivamente a 65.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> salvaguardati<br />

rispetto alle nuove regole previdenziali.<br />

Si tratta di:<br />

a. 25.590 in mobilità ordinaria;<br />

b. 3.460 in mobilità lunga;<br />

c. 17.710 ammessi ai Fondi di solidarietà (in maggior parte quelli del credito);<br />

d. 10.250 prosecutori volontari al<strong>la</strong> contribuzione;<br />

e. 6.890 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordi di incentivo all’esodo e rapporto di <strong>la</strong>voro già risolto al 31<br />

dicembre 2011;<br />

f. 950 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esonerati dal servizio;<br />

g. 150 genitori in congedo per assistere figli disabili;<br />

per i quali le condizioni erano le seguenti:<br />

a. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità ordinaria:<br />

1. mobilità riconosciuta sul<strong>la</strong> base di accordi sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 4 dicembre 2011;<br />

45


2. maturazione dei requisiti, secondo le disposizioni vigenti prima del<strong>la</strong> manovra, entro il<br />

periodo di fruizione dell'indennità di mobilità (36 mesi per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ultracinquantenni<br />

e 48 mesi per gli over 50 del Mezzogiorno);<br />

3. cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 4 dicembre 2011.<br />

b. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità lunga:<br />

1. collocamento in mobilità lunga sul<strong>la</strong> base di accordi collettivi antecedenti al 4 dicembre<br />

2011;<br />

2. cessazione del<strong>la</strong> attività <strong>la</strong>vorativa al 4 dicembre 2011;<br />

3. requisiti per <strong>la</strong> pensione perfezionati entro i termini di durata del<strong>la</strong> mobilità.<br />

c. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> destinatari di prestazioni straordinarie a sostegno del reddito da parte di<br />

fondi di solidarietà di settore occorre distinguere:<br />

1. i tito<strong>la</strong>ri di assegno straordinario al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011, che potranno accedere<br />

al<strong>la</strong> pensione secondo i requisiti e le decorrenze rego<strong>la</strong>te dalle norme previgenti al<strong>la</strong><br />

riforma Fornero;<br />

2. co<strong>loro</strong> per i quali <strong>la</strong> prestazione decorre in data successiva al 4 dicembre 2011, che<br />

potranno accedere al<strong>la</strong> pensione con i requisiti pensionistici precedenti <strong>la</strong> riforma del<strong>la</strong><br />

Legge 214/2012, ma devono restare a carico di tali Fondi fino al compimento dei 62<br />

anni di età, anche se il diritto a pensione matura prima.<br />

d. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ammessi al<strong>la</strong> contribuzione volontaria:<br />

1. maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi utili secondo <strong>la</strong> vecchia normativa e<br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro un periodo non superiore a 24 mesi dal 6 dicembre<br />

2011;<br />

2. non aver ripreso alcuna attività <strong>la</strong>vorativa;<br />

3. almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile al<strong>la</strong> data del 4.12.2011.<br />

e. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esodati che hanno sottoscritto accordi individuali (che possono anche<br />

essere stati firmati in sede giudiziale o arbitrale, presso le DPL o le sedi sindacali) e che<br />

hanno risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro <strong>la</strong> data del 31 dicembre 2011:<br />

1. nessuna successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività <strong>la</strong>vorativa,<br />

2. data di cessazione del rapporto risultante da elementi certi ed oggettivi (quali le<br />

comunicazioni obbligatorie alle Direzioni territoriali del <strong>la</strong>voro);<br />

3. maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi, in base al<strong>la</strong> normativa precedente, e<br />

del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro 24 mesi dal 6 dicembre 2011.<br />

f. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in posizione di esonero dal servizio, che sono i dipendenti pubblici che<br />

hanno concordato l’esonero dal servizio nel corso del quinquennio antecedente <strong>la</strong><br />

maturazione del<strong>la</strong> anzianità contributiva di 40 anni, con trattamento economico al 50%,<br />

elevabile al 70% in caso di attività di volontariato:<br />

1. esonero è antecedente al 4 dicembre 2012.<br />

g. Per i Lavoratori, sia pubblici che privati, che fruiscono di congedo straordinario del<strong>la</strong> durata<br />

massima di due anni per assistere esclusivamente un figlio con disabilità grave:<br />

46


1. essere in congedo al<strong>la</strong> data del 31 ottobre 2011;<br />

2. maturazione, entro 24 mesi dall’inizio del congedo e cioè al massimo entro ottobre<br />

2013, di 40 anni di anzianità contributiva utile per il diritto al<strong>la</strong> pensione, prescindendo<br />

dall’età anagrafica, secondo le norme ante riforma.<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordo di esodo incentivato, i prosecutori volontari, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con congedo<br />

straordinario per assistenza del figlio disabile e i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> del pubblico impiego con accordo di<br />

esonero, erano tenuti a presentare istanza di accesso ai benefici al<strong>la</strong> Direzione territoriale del<br />

<strong>la</strong>voro competente entro il 21 novembre 2012.<br />

I secondi 55.000<br />

Il Decreto interministeriale 8 ottobre 2012, adottato dal Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche<br />

sociali d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha disciplinato le deroghe, in<br />

materia di accesso al pensionamento, con i requisiti previgenti al Decreto Legge 201/2011, agli<br />

ulteriori 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> previsti dal Decreto Legge n. 95/2012.<br />

I 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sono ripartiti in:<br />

40.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> utilizzatori di ammortizzatori sociali;<br />

1.600 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con prestazioni a carico di fondi di solidarietà di settore;<br />

7.400 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in prosecuzione volontaria del<strong>la</strong> contribuzione;<br />

6.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> cosiddetti "esodati".<br />

Sono state parzialmente ampliate, rispetto a quelle previste per i primi 65.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, le condizioni per<br />

poter fruire del<strong>la</strong> deroga.<br />

In partico<strong>la</strong>re, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in prosecuzione volontaria del<strong>la</strong> contribuzione e per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> "esodati", il<br />

periodo entro il quale deve maturare <strong>la</strong> decorrenza del trattamento pensionistico con le previgenti norme, e<br />

quindi tenendo conto del<strong>la</strong> finestra mobile, è quello tra il 24mo ed il 36mo mese dal<strong>la</strong> data di entrata in<br />

vigore del Decreto Legge n. 201 del 2011, con una di<strong>la</strong>zione di un anno e l'individuazione del nuovo termine<br />

al 6 gennaio 2015.<br />

Queste le singole categorie e le condizioni previste:<br />

40.000 destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo<br />

degli ammortizzatori sociali, sul<strong>la</strong> base degli accordi stipu<strong>la</strong>ti in sede governativa entro<br />

il 31 dicembre 2011, sempreché al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011 gli interessati non siano<br />

cessati dall’attività <strong>la</strong>vorativa e risultino collocati in mobilità lunga o ordinaria, con il<br />

perfezionamento dei requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità. Le imprese<br />

devono comunicare al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, entro il 21 febbraio<br />

2013, l’elenco nominativo dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> licenziati o da licenziare entro il 31 dicembre<br />

2012, indicando <strong>la</strong> data di cessazione del rapporto. Dovranno inoltre comunicare, entro<br />

il 31 marzo di ciascun anno successivo al 2012, l’elenco nominativo dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />

saranno licenziati, in ciascun anno di riferimento, in base al programma di gestione<br />

delle eccedenze, indicando per ogni <strong>la</strong>voratore interessato <strong>la</strong> data del licenziamento;<br />

47


1.600 iscritti ai Fondi di solidarietà che non siano tito<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong> prestazione straordinaria<br />

a carico degli stessi Fondi al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011. I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> restano a carico<br />

dei Fondi fino al compimento dei 62 anni;<br />

7.400 prosecutori volontari, autorizzati prima del 4 dicembre 2011, che perfezionino i<br />

requisiti anagrafici e contributivi utili a comportare <strong>la</strong> decorrenza del trattamento<br />

pensionistico, secondo <strong>la</strong> previgente normativa, entro il 6 gennaio 2015. Gli interessati<br />

non devono aver ripreso l’attività <strong>la</strong>vorativa successivamente all’autorizzazione e<br />

devono avere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile al<strong>la</strong> data del 6<br />

dicembre 2011;<br />

6.000 "esodati" per effetto di accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo che<br />

abbiano risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 31 dicembre 2011 e maturino <strong>la</strong> decorrenza<br />

del trattamento pensionistico entro il 6 gennaio 2015.<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno concluso un accordo di incentivo all’esodo individuale o collettivo e che<br />

potrebbero rientrare nell’ambito dei 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> salvaguardati devono, entro e non oltre<br />

il 21 maggio 2013, presentare istanza al<strong>la</strong> Direzione Territoriale del Lavoro innanzi al<strong>la</strong> quale<br />

gli accordi sono stati sottoscritti, nel caso in cui si tratti di soggetti cessati con accordi ai sensi<br />

degli artt. 410 e seguenti del codice di procedure civile, o al<strong>la</strong> Direzione competente in base<br />

al<strong>la</strong> residenza del <strong>la</strong>voratore in tutti gli altri casi.<br />

Altri 10.130<br />

La Legge 24 dicembre 2012, n. 228, legge di stabilità 2013, ha previsto un ulteriore<br />

ampliamento dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> derogati dall’applicazione dei nuovi requisiti pensionistici, che<br />

dovrebbe riguardare, stanti le risorse stanziate, circa 10.000 nuovi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> beneficiari, con<br />

modalità di attuazione da definirsi con Decreto del Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche sociali,<br />

di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 60 giorni dall’entrata<br />

in vigore del<strong>la</strong> legge di stabilità.<br />

Potranno continuare ad accedere al pensionamento con i requisiti vigenti al 31 dicembre 2011,<br />

nel numero che sarà stabilito per ciascuna tipologia, <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />

cessati dal rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità ordinaria<br />

o in deroga a seguito di accordi sig<strong>la</strong>ti in sede governativa o non governativa entro il<br />

31/12/2011 e che perfezionino i requisiti utili al trattamento pensionistico entro il<br />

periodo di godimento dell’indennità stessa o comunque entro il 31 dicembre 2014;<br />

autorizzati al<strong>la</strong> contribuzione volontaria entro i 4 dicembre 2011, che maturino <strong>la</strong><br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il 6 gennaio 2015, con almeno un contributo<br />

accreditabile entro il 6 dicembre 2011, anche se successivamente abbiano svolto<br />

attività di <strong>la</strong>voro non a tempo indeterminato per un reddito annuo lordo complessivo<br />

non superiore a 7.500 euro;<br />

48


che abbiano risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 30 giugno 2012, in conseguenza ad<br />

accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo stipu<strong>la</strong>ti entro il 31 dicembre /2011,<br />

anche se successivamente al 30 giugno 2012 abbiano svolto attività di <strong>la</strong>voro non a<br />

tempo indeterminato ma con un reddito annuo lordo complessivo non superiore a<br />

7.500 euro, a condizione che maturino <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il 6 gennaio<br />

2015;<br />

autorizzati al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria entro il 4 dicembre 2011 e collocati in mobilità<br />

entro <strong>la</strong> stessa data, che potranno effettuare il versamento volontario successivamente<br />

al termine del<strong>la</strong> mobilità, a condizione che maturino <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro<br />

il 6 gennaio 2015.<br />

Ulteriori salvaguardie<br />

Ulteriori interventi a beneficio delle categorie di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> già salvaguardabili dall’applicazione<br />

dei nuovi requisiti pensionistici in base alle norme finora emanate potranno essere definiti a<br />

seguito dell'istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di 36 milioni di euro per l’anno<br />

2013 e incrementabile con le eventuali risorse rinvenienti dalle economie di carattere<br />

pluriennale accertate a consuntivo rispetto agli oneri già previsti, presso il Ministero del <strong>la</strong>voro<br />

e delle politiche sociali.<br />

Per finanziare il Fondo potrebbe non essere riconosciuta, nel 2014, <strong>la</strong> perequazione al costo<br />

del<strong>la</strong> vita dei trattamenti pensionistici di importo superiori a sei volte il trattamento minimo<br />

dell’INPS, qualora l’esito dell'apposito monitoraggio non accerti <strong>la</strong> disponibilità di risorse<br />

continuative a decorrere dallo stesso anno.<br />

Le modalità di utilizzo verranno stabilite con Decreto di natura non rego<strong>la</strong>mentare del<br />

Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche<br />

sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze.<br />

3. Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità<br />

(legge n. 222 del 12 giugno 1984)<br />

È una prestazione liquidabile ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al FPE dal 16 Novembre 1996 ed è rego<strong>la</strong>ta, in<br />

tutti gli aspetti, dalle norme dell’Assicurazione Generale Obbligatoria. Ai fini del diritto e del<strong>la</strong><br />

misura si considera <strong>la</strong> contribuzione maturata nel Fondo Elettrici. Ai tito<strong>la</strong>ri di pensione di<br />

inabilità può, inoltre, essere riconosciuto, su presentazione di apposita domanda, l’assegno<br />

mensile per l’assistenza personale e continuativa.<br />

3.1 ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA’<br />

È una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di co<strong>loro</strong> <strong>la</strong> cui capacità <strong>la</strong>vorativa,<br />

a causa di infermità fisica o mentale, è ridotta a meno di un terzo.<br />

49


A chi spetta<br />

Hanno diritto all'assegno di invalidità i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />

dipendenti;<br />

autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti,coloni e mezzadri);<br />

iscritti ad alcuni fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’Assicurazione Generale<br />

Requisiti<br />

Obbligatoria.<br />

Sono requisiti indispensabili:<br />

<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa a meno di un terzo a causa di infermità o difetto<br />

fisico o mentale;<br />

almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui<br />

156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente <strong>la</strong> data di<br />

presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />

Non è richiesta <strong>la</strong> cessazione dell’attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

La domanda<br />

La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />

per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />

riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />

certificazione medica.<br />

Quando spetta<br />

L'assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di<br />

presentazione del<strong>la</strong> domanda, se risultano soddisfatti tutti i requisiti, sanitari e amministrativi,<br />

richiesti.<br />

È compatibile con l’attività <strong>la</strong>vorativa ed ha validità triennale.<br />

Può essere confermato su domanda presentata dall'interessato entro <strong>la</strong> data di scadenza.<br />

Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l'assegno di invalidità è confermato automaticamente.<br />

L'assegno ordinario di invalidità, al compimento dell'età pensionabile e in presenza di tutti i<br />

requisiti, viene trasformato d'ufficio in pensione di vecchiaia nel rispetto delle finestre di<br />

accesso.<br />

Quanto spetta<br />

L’importo viene determinato con il sistema di calcolo:<br />

retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />

anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />

contributi al 31.12.1995;<br />

50


misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />

1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />

il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />

contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />

3.2 Pensione di inabilità<br />

È una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene<br />

accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

I pensionati di inabilità possono presentare domanda per ottenere l’assegno per l’assistenza<br />

personale e continuativa.<br />

A chi spetta<br />

Hanno diritto al<strong>la</strong> pensione di inabilità i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />

dipendenti;<br />

autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);<br />

iscritti ai fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’Assicurazione Generale<br />

Requisiti<br />

Obbligatoria.<br />

Sono requisiti indispensabili:<br />

l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività <strong>la</strong>vorativa a causa di<br />

infermità o difetto fisico o mentale;<br />

almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui<br />

156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente <strong>la</strong> data di<br />

presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />

E', inoltre, richiesta:<br />

<strong>la</strong> cessazione di qualsiasi tipo di attività <strong>la</strong>vorativa;<br />

<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione dagli elenchi di categoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi;<br />

<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione dagli albi professionali;<br />

<strong>la</strong> rinuncia ai trattamenti a carico dell'assicurazione obbligatoria contro <strong>la</strong><br />

La domanda<br />

disoccupazione ed a ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo del<strong>la</strong> retribuzione.<br />

La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />

per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />

riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />

certificazione medica.<br />

Quando spetta<br />

La pensione di inabilità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione<br />

del<strong>la</strong> domanda se risultano soddisfatti tutti i requisiti, sanitari e amministrativi, richiesti.<br />

La pensione di inabilità può essere soggetta a revisione.<br />

51


Quanto spetta<br />

L’importo viene determinato con il sistema di calcolo:<br />

retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />

anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />

contributi al 31.12.1995;<br />

misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo e una quota con il sistema<br />

contributivo) se il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di<br />

contributi;<br />

contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />

L’anzianità contributiva maturata viene incrementata (nel limite massimo di 2080 contributi<br />

settimanali) dal numero di settimane intercorrenti tra <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione e il<br />

compimento dell’età pensionabile di:<br />

55 anni di età, per le donne, e 60 anni di età, per gli uomini, per le pensioni concesse a<br />

carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti nel sistema retributivo o misto;<br />

60 anni di età, per le donne, e 65 anni di età, per gli uomini, per le pensioni concesse a<br />

carico delle Gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> automi, nel sistema retributivo o misto;<br />

60 anni di età, sia per le donne sia per gli uomini, per le pensioni determinate con il<br />

sistema di calcolo contributivo.<br />

4. Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata di inabilità<br />

Il suo riconoscimento è subordinato al versamento di almeno un contributo settimanale e al<strong>la</strong><br />

presenza di un’invalidità dovuta a causa di servizio.<br />

L'iscritto nell'Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti ha diritto all'assegno di invalidità ed al<strong>la</strong> pensione di inabilità, anche<br />

in mancanza dei requisiti richiesti per essi quando:<br />

a. l'invalidità o l'inabilità risultino in rapporto causale diretto con finalità di servizio;<br />

b. dall'evento non derivi il diritto a rendita a carico dell'assicurazione contro gli infortuni<br />

sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, ovvero a trattamenti a carattere continuativo di<br />

natura previdenziale o assistenziale a carico dello Stato o di altri Enti pubblici.<br />

I superstiti dell'iscritto nell'Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i<br />

superstiti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta per<br />

inabilità purché:<br />

1. <strong>la</strong> morte dell'iscritto risulti in rapporto causale diretto con finalità di servizio;<br />

2. dal<strong>la</strong> morte dell'iscritto non derivi ai superstiti il diritto a rendita a carico<br />

dell'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, ovvero a<br />

trattamenti a carattere continuativo di natura previdenziale o assistenziale a carico dello<br />

Stato o di altri Enti pubblici.<br />

52


5. Assegno mensile per l’assistenza personale e continuativa a pensionati di inabilità<br />

(legge n. 222/1984)<br />

Ai pensionati per inabilità, che si trovano nel<strong>la</strong> impossibilità di deambu<strong>la</strong>re senza l'aiuto<br />

permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani del<strong>la</strong><br />

vita, abbisognano di un'assistenza continua, spetta, con decorrenza dal<strong>la</strong> domanda per <strong>la</strong><br />

concessione, un assegno mensile non reversibile nel<strong>la</strong> stessa misura prevista nell'assicurazione<br />

obbligatoria contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />

L'assegno di cui sopra:<br />

a. non è dovuto in caso di ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico del<strong>la</strong> pubblica<br />

amministrazione;<br />

b. non è compatibile con l'assegno mensile dovuto dall'Istituto nazionale per<br />

l'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro agli invalidi a titolo di assistenza personale<br />

continuativa a norma degli articoli 76 e 218 del Testo Unico approvato con decreto del<br />

Presidente del<strong>la</strong> Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni;<br />

c. è ridotto, per co<strong>loro</strong> che fruiscono di analoga prestazione erogata da altre forme di<br />

<strong>previdenza</strong> obbligatoria e di assistenza sociale, in misura corrispondente all'importo<br />

del<strong>la</strong> prestazione stessa.<br />

Ai fini del<strong>la</strong> concessione dell'assegno, gli interessati sono tenuti a presentare all'Istituto<br />

Nazionale del<strong>la</strong> Previdenza Sociale apposita domanda corredata da documentazione idonea a<br />

provare il possesso dei requisiti per il riconoscimento del re<strong>la</strong>tivo diritto.<br />

6. Pensione ai superstiti<br />

È una prestazione economica erogata, a domanda, in favore dei familiari del:<br />

pensionato deceduto (pensione di reversibilità);<br />

<strong>la</strong>voratore deceduto (pensione indiretta).<br />

In caso di morte di un pensionato, al coniuge e in mancanza di questo ai familiari in<br />

successione previsti dal<strong>la</strong> legge, spetta <strong>la</strong> pensione di reversibilità che è una quota, calco<strong>la</strong>ta in<br />

percentuale, del<strong>la</strong> pensione del deceduto.<br />

In caso di morte di un <strong>la</strong>voratore assicurato, <strong>la</strong> pensione di reversibilità è indiretta e viene<br />

concessa se l’iscritto ha almeno 15 anni di contribuzione nel<strong>la</strong> vita <strong>la</strong>vorativa, oppure 5 anni di<br />

contribuzione di cui 3 anni nel quinquennio precedente <strong>la</strong> morte.<br />

Ai fini del diritto e del<strong>la</strong> misura si considera tutta <strong>la</strong> contribuzione maturata.<br />

Le norme che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> decorrenza, <strong>la</strong> percentuale spettante e <strong>la</strong> gestione delle pensioni ai<br />

superstiti sono quelle in vigore nell’ Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

A chi spetta<br />

Hanno diritto al<strong>la</strong> pensione:<br />

il coniuge superstite, anche se separato. Se il coniuge superstite è separato con<br />

addebito, <strong>la</strong> pensione ai superstiti spetta a condizione che gli sia stato riconosciuto dal<br />

Tribunale il diritto agli alimenti;<br />

53


il coniuge divorziato se tito<strong>la</strong>re di assegno divorzile;<br />

i figli (legittimi o legittimati, adottivi o affiliati, naturali, riconosciuti legalmente o<br />

giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell'altro coniuge) che al<strong>la</strong><br />

data del<strong>la</strong> morte del genitore siano minorenni, inabili, studenti o universitari e a carico<br />

al<strong>la</strong> data di morte del medesimo;<br />

i nipoti minori (equiparati ai figli) se a totale carico degli ascendenti (nonno o nonna)<br />

al<strong>la</strong> data di morte dei medesimi.<br />

In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti <strong>la</strong> pensione può essere erogata ai genitori d'età<br />

non inferiore a 65 anni, non tito<strong>la</strong>ri di pensione, che al<strong>la</strong> data di morte del <strong>la</strong>voratore e/o<br />

pensionato siano a carico del medesimo.<br />

In mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori <strong>la</strong> pensione può essere erogata: ai<br />

fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili, non tito<strong>la</strong>ri di pensione, che al<strong>la</strong> data di morte del<br />

<strong>la</strong>voratore e/o pensionato siano a carico del medesimo.<br />

Requisiti<br />

Il <strong>la</strong>voratore deceduto, non pensionato, deve aver maturato, in alternativa, uno dei seguenti<br />

requisiti:<br />

almeno 780 contributi settimanali, pari a 15 anni di contribuzione (requisiti previsti per<br />

<strong>la</strong> pensione di vecchiaia prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 503/92);<br />

almeno 260 contributi settimanali, pari a 5 anni di contribuzione di cui almeno 156, pari<br />

a tre anni, nel quinquennio antecedente <strong>la</strong> data di decesso (requisiti previsti per<br />

l’assegno ordinario di invalidità).<br />

Indennità per morte<br />

Il superstite del <strong>la</strong>voratore, assicurato al 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i<br />

requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l'indennità per morte, se:<br />

il <strong>la</strong>voratore deceduto non aveva ottenuto <strong>la</strong> pensione diretta;<br />

non sussiste per nessuno dei superstiti il diritto al<strong>la</strong> pensione indiretta per mancato<br />

perfezionamento dei requisiti richiesti;<br />

nei 5 anni precedenti <strong>la</strong> data di morte risulta versato almeno un anno di contribuzione.<br />

La domanda per ottenere l'indennità in paro<strong>la</strong> deve essere presentata, a pena di decadenza,<br />

entro un anno dal<strong>la</strong> data del decesso del <strong>la</strong>voratore assicurato.<br />

Indennità una-tantum<br />

Il superstite di <strong>la</strong>voratore, assicurato dopo il 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i<br />

requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l’indennità una-tantum, se:<br />

non sussistono i requisiti assicurativi e contributivi per <strong>la</strong> pensione indiretta;<br />

non ha diritto a rendite per infortunio sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia professionale, in<br />

conseguenza del<strong>la</strong> morte dell’assicurato;<br />

è in possesso di redditi non superiori ai limiti previsti per <strong>la</strong> concessione dell’assegno<br />

sociale.<br />

54


La domanda<br />

La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />

per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />

riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />

certificazione medica se il richiedente ovvero uno degli aventi diritto (figli, fratelli e sorelle) può<br />

essere riconosciuto inabile.<br />

Quando spetta<br />

La pensione ai superstiti decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello del decesso del<br />

<strong>la</strong>voratore, ovvero del pensionato, indipendentemente dal<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong><br />

domanda.<br />

Quanto spetta<br />

L’importo spettante ai superstiti è calco<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> pensione dovuta al <strong>la</strong>voratore<br />

deceduto ovvero del<strong>la</strong> pensione in pagamento al pensionato deceduto, applicando le<br />

percentuali previste dal<strong>la</strong> legge n. 335/95:<br />

60%, solo coniuge;<br />

70%, solo un figlio;<br />

80%, coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;<br />

100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli senza coniuge;<br />

15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.<br />

7. Trattamento minimo<br />

Dal 1.12.1996 il trattamento minimo è lo stesso che vige nell’ Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria.<br />

Nel Fondo Elettrici, fino all’entrata in vigore del Decreto di armonizzazione, il trattamento<br />

minimo era maggiorato del 10 per cento rispetto al minimo A.G.O.<br />

Questi gli importi provvisori e definitivi per l'anno 2012 e provvisori 2013<br />

Riferimento Valore mensile<br />

provvisorio 2012in €<br />

Valore mensile<br />

definitivo 2012 in €<br />

Minimo AGO/PFE (*) 480,53 481,00 495,43<br />

Assegno sociale 429,00 429,41 442,30<br />

Pensione sociale 353,54 353,89 364,51<br />

Assegno vitalizio 273,91 274,17 282,40<br />

(*) con il D. Lgs 562/1996 di armonizzazione il minimo FPE è stato parificato a quello AGO<br />

Valore mensile provvisorio<br />

2013 in €<br />

55


Questi gli importi per gli <strong>elettrici</strong> dal 2008 al 2013<br />

Importi minimi nel Fondo Dipendenti Aziende Elettriche<br />

Decorrenza<br />

Pensioni con decorrenza<br />

anteriore al 1.12.1996<br />

Pensioni con decorrenza<br />

dal 1.12.1996<br />

€<br />

1.1.2008 def. 487,90 443,56<br />

1.1.2009 def. 503.51 457,76<br />

1.1.2010 def. 507,03 460,97<br />

1.1.2011 def. 515,15 468,35<br />

1.1.2012 def. 529,06 481,00<br />

1.1.2013 prov. 544,94 495,43<br />

PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNI 2009 e 2010<br />

Il Decreto del 19 novembre 2009, emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze di<br />

concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, ha fissato nel<strong>la</strong><br />

misura dello 0,7% l'aumento in via previsionale di perequazione automatica (confermato in<br />

via definitiva dal Decreto del 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell’Economia e delle<br />

Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sul<strong>la</strong> Gazzetta<br />

ufficiale n. 279 del 29 novembre 2010) da attribuire alle pensioni per l'anno 2010.<br />

Il predetto Decreto ha stabilito nel<strong>la</strong> misura del 3,2% l’aumento definitivo di perequazione<br />

automatica per l’anno 2009.<br />

Il Decreto del 20 novembre 2008, emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze di<br />

concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, aveva stabilito nel<strong>la</strong><br />

misura del 3,3% l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via<br />

previsionale per l'anno 2009.<br />

Pertanto <strong>la</strong> differenza di perequazione re<strong>la</strong>tiva all'anno 2009 (- 0,1%), è stata recuperata<br />

sulle rate di gennaio e febbraio 2010. I conguagli compresi entro 6 euro sono stati recuperati<br />

sul<strong>la</strong> so<strong>la</strong> mensilità di gennaio 2010.<br />

La legge 127/2007 dispone che “per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese<br />

tra tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle<br />

pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nel<strong>la</strong> misura del 100%”.<br />

Pertanto, per l’anno 2010, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo vita è stata<br />

applicata con le seguenti modalità:<br />

per intero (aumento dello 0,7%) sull’importo di pensione non eccedente quintuplo del<br />

trattamento minimo del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

per il 75% (aumento dello 0,525%) per l’importo eccedente il quintuplo del trattamento<br />

minimo.<br />

Sono state applicate le disposizioni, previste dal<strong>la</strong> legge 23 dicembre 1998, n. 448, che<br />

prevedono il calcolo dell'aumento di rivalutazione automatica sul cumulo dei trattamenti<br />

erogati dall’INPS e dagli altri Enti, presenti nel Casel<strong>la</strong>rio centrale, per ciascun pensionato.<br />

56


Il Decreto 19 novembre 2010 del Ministro dell'Economia e delle Finanze ha confermato nel<strong>la</strong><br />

misura dello 0,7% l’aumento definitivo di perequazione automatica per l’anno 2010.<br />

Le fasce di pensione per l'applicazione degli aumenti di perequazione sono state:<br />

2009 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2009 % 2009<br />

minimo in Euro (AGO/FPE)<br />

perequazione provvisoria definitiva<br />

fino a euro 2.217,80 (5 volte il minimo AGO) 100 3,30 3,20<br />

oltre euro 2.217,80 75 2,475 2,40<br />

2010 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2010 % 2010<br />

minimo in Euro (AGO/FPE)<br />

perequazione provvisoria definitiva<br />

fino a euro 2.288,80 (5 volte il minimo AGO) 100 0,70 0,70<br />

oltre euro 2.288,80 75 0,525 0,525<br />

PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNO 2011<br />

Il Decreto del 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, di<br />

concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sul<strong>la</strong> Gazzetta ufficiale n.<br />

279 del 29 novembre 2010, ha fissato nel<strong>la</strong> misura dell’1,4% l'aumento di perequazione<br />

automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l'anno 2011.<br />

Non è stato rinnovato il comma 6 dell’articolo 5 (interventi in materia pensionistica) del<strong>la</strong> legge<br />

127/2007 che dispone che “per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra<br />

tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle<br />

pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nel<strong>la</strong> misura del 100 per cento”.<br />

E' stata, pertanto, riapplicata <strong>la</strong> Legge 23 dicembre 2000 n. 388 “Disposizioni per <strong>la</strong><br />

formazione del bi<strong>la</strong>ncio annuale e pluriennale dello Stato” (legge finanziaria 2001) che dispone<br />

che a decorrere dal 1° gennaio 2001, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo del<strong>la</strong><br />

vita si applica per intero sull’importo di pensione non eccedente il triplo del minimo del Fondo<br />

pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti; per le fasce di importo comprese tra il triplo e il quintuplo del<br />

minimo <strong>la</strong> percentuale di aumento è ridotta al 90 per cento; per le fasce d’importo eccedenti il<br />

quintuplo del minimo <strong>la</strong> percentuale di aumento è ridotta al 75 per cento.<br />

Pertanto, per l’anno 2011, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo vita è tornata ad<br />

essere applicata con lo scaglionamento in tre fasce, come di seguito indicato:<br />

2011 – Pensione superiore al trattamento<br />

minimo in Euro (AGO/FPE)<br />

Misura %<br />

perequazione<br />

% 2011<br />

provvisoria<br />

% 2011<br />

definitiva<br />

fino a euro 1.382,91 (3 volte il minimo AGO) 100 1,40 1,60<br />

oltre euro 1.382,91 e fino a euro 2.304,85 90 1,26 1,44<br />

oltre euro 2.304,85 75 1,05 1,20<br />

PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNI 2012-2013<br />

L’art. 24, comma 25, del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni<br />

nel<strong>la</strong> Legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha stabilito che per gli anni 2012 e 2013 <strong>la</strong><br />

57


ivalutazione automatica è riconosciuta esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo<br />

complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nel<strong>la</strong> misura del 100 per cento.<br />

Per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS e inferiore a tale<br />

limite incrementato del<strong>la</strong> quota di rivalutazione automatica, l’aumento di rivalutazione è<br />

comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite perequato.<br />

Al fine di definire <strong>la</strong> soglia sulle singole pensioni è stato considerato il reddito pensionistico<br />

totale del pensionato.<br />

L'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale per l'anno<br />

2012 è stato fissato nel<strong>la</strong> misura dell’ 2,6% con il Decreto 18 gennaio 2012.<br />

Con Decreto del 16 novembre 2012 è stato stabilito l’aumento definitivo di perequazione<br />

automatica per l’anno 2012 nel<strong>la</strong> misura dell' 2,7%.<br />

La perequazione per l’anno 2012 è stata pertanto attribuita come segue:<br />

2012 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2012<br />

% 2012<br />

minimo in Euro (AGO/FPE)<br />

perequazione provvisoria definitiva<br />

fino a euro 1.405,05 (3 volte il minimo AGO) 100 2,60 2,70<br />

oltre euro 1.405,05 e fino a euro 1.441,59 in via<br />

provvisoria e fino a euro 1.443,00 in via<br />

definitiva<br />

Fascia di<br />

garanzia<br />

garantito<br />

l’importo di €<br />

1.441,59<br />

garantito<br />

l’importo di €<br />

1.443,00<br />

oltre euro 1.443,00 0 Nessun aumento Nessun aumento<br />

Lo stesso Decreto ha fissato l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni<br />

in via previsionale per l'anno 2013 è stato fissato nel<strong>la</strong> misura del 3% da calco<strong>la</strong>rsi<br />

sull'importo del<strong>la</strong> pensione spettante a dicembre 2012.<br />

La perequazione per l’anno 2012 è stata pertanto attribuita come segue:<br />

Dal 1°<br />

gennaio<br />

2013:<br />

aumento del 3,00 % Per le pensioni di importo fino a € 1.443,00<br />

aumento fino al raggiungimento Per le pensioni di importo compreso tra € 1.443,00 e<br />

del limite massimo del<strong>la</strong> fascia fino a € 1.486,29. Viene garantito l’importo di €<br />

1.486,29<br />

Nessun aumento Per le pensioni di importo superiore a € 1.486,29<br />

Il contributo di solidarietà delle pensioni di importo elevato<br />

La Legge 214/2011 ha previsto l’elevazione del contributo di perequazione per i trattamenti<br />

pensionistici elevati delle forme di <strong>previdenza</strong> obbligatoria.<br />

Il contributo di perequazione è stato, perciò, fissato nel:<br />

5% per <strong>la</strong> parte eccedente i 90.000 € lordi fino a 150.000 €;<br />

10% per <strong>la</strong> parte eccedente i 150.000 € fino a 200.000 €;<br />

15% per <strong>la</strong> parte eccedente i 200.000 €.<br />

Il trattamento pensionistico a seguito di tali riduzioni non può essere inferiore a 90.000 €.<br />

58


Per verificare <strong>la</strong> sussistenza dell'obbligo di solidarietà, si devono cumu<strong>la</strong>re tutti i trattamenti<br />

pensionistici ricevuti in un anno, compresi quelli erogati dai Fondi pensionistici integrativi e<br />

complementari. A tale fine è il casel<strong>la</strong>rio pensionistico a fornire tutti i dati utili per il prelievo<br />

del contributo di perequazione, secondo modalità proporzionali ai trattamenti erogati.<br />

La trattenuta è determinata in via preventiva, in quanto sarà poi oggetto di conguaglio a fine<br />

anno.<br />

Tale contributo è deducibile ai fini Irpef, in analogia con quanto avvenne per il contributo di<br />

solidarietà introdotto dal<strong>la</strong> Finanziaria 2004.<br />

Pensione Contributo Minore<br />

Contributo<br />

lorda<br />

lordo<br />

imposta<br />

netto<br />

91.000 50 21,5 28,5<br />

100.000 500 215,0 285,0<br />

110.000 1.000 430,0 570,0<br />

120.000 1.500 645,0 855,0<br />

130.000 2.000 860,0 1.140,0<br />

140.000 2.500 1.075,0 1.425,0<br />

150.000 3.000 1.290,0 1.710,0<br />

160.000 4.000 1.720,0 2.280,0<br />

170.000 5.000 2.150,0 2.850,0<br />

180.000 6.000 2.580,0 3.420,0<br />

190.000 7.000 3.010,0 3.990,0<br />

200.000 8.000 3.440,0 4.560,0<br />

210.000 9.500 4.085,0 5.415,0<br />

220.000 11.000 4.730,0 6.270,0<br />

230.000 12.500 5.375,0 7.125,0<br />

240.000 14.000 6.020,0 7.980,0<br />

250.000 15.500 6.665,0 8.835,0<br />

260.000 17.000 7.310,0 9.690,0<br />

270.000 18.500 7.955,0 10.545,0<br />

280.000 20.000 8.600,0 11.400,00<br />

290.000 21.500 9.245,0 12.255,0<br />

300.000 23.000 9.890,0 13.110,0<br />

Contributo di solidarietà dei Fondi Speciali<br />

Per il periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2012 ed il 31 dicembre 2017 è stato introdotto un<br />

contributo di solidarietà a carico di iscritti e pensionati delle gestioni previdenziali confluite nel<br />

Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (ex Fondi Elettrici, Telefonici, Trasporto, INPDAI) e del<br />

Fondo di <strong>previdenza</strong> per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea.<br />

Sono esclusi dal contributo di solidarietà pensionati ed iscritti che non raggiungevano 5 anni di<br />

anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.<br />

Sono altresì escluse dal contributo di solidarietà le pensioni di importo pari o inferiore a 5 volte<br />

il trattamento minimo INPS, le pensioni e gli assegni di invalidità e le pensioni di inabilità.<br />

59


La pensione al netto del contributo di solidarietà non può essere inferiore a 5 volte il<br />

trattamento minimo.<br />

Le percentuali del contributo di solidarietà sono riportate nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue.<br />

Anzianità<br />

contributive al<br />

31/12/1995<br />

Da 5 a fino a 15 anni<br />

Pensionati<br />

Oltre 15 fino a 25<br />

anni<br />

Ex Fondo trasporti 0,3% 0,6% 1,0%<br />

Ex Fondo <strong>elettrici</strong> 0,3% 0,6% 1,0%<br />

Ex Fondo telefonici 0,3% 0,6% 1,0%<br />

Ex Inpdai 0,3% 0,6% 1,0%<br />

Fondo volo 0,3% 0,6% 1,0%<br />

Lavoratori<br />

Ex Fondo trasporti 0,5% 0,5% 0,5%<br />

Ex Fondo <strong>elettrici</strong> 0,5% 0,5% 0,5%<br />

Ex Fondo telefonici 0,5% 0,5% 0,5%<br />

Ex Inpdai 0,5% 0,5% 0,5%<br />

Fondo volo 0,5% 0,5% 0,5%<br />

INTEGRAZIONI AL TRATTAMENTO MINIMO<br />

Oltre 25 anni<br />

L’articolo 6 del<strong>la</strong> legge 11 novembre 1983, n. 638 prevede che le integrazioni al trattamento<br />

minimo sono vinco<strong>la</strong>te al<strong>la</strong> presenza dei seguenti limiti di reddito personale<br />

Anno<br />

Limiti di reddito personale<br />

che escludono<br />

l’integrazione al minimo<br />

PENSIONI DEL FONDO LAVORATORI DIPENDENTI<br />

Limiti di reddito personale<br />

che consentono<br />

l’integrazione al minimo<br />

intero<br />

Limiti di reddito personale che consentono<br />

l’integrazione al minimo totale e parziale a<br />

seconda dell’importo a calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

2008 Oltre euro 11.532,56 Fino a euro 5.766,28 Oltre euro 5.766,28 fino a euro 11.532,56<br />

2009 Oltre euro 11.901,76 Fino a euro 5.950,88 Oltre euro 5.950,88 fino a euro 11.901,76<br />

2010 Oltre euro 11.985,22 Fino a euro 5.992,61 Oltre euro 5.992,61 fino a euro 11.985,22<br />

2011 Oltre euro 12.153,18 Fino a euro 6.076,59 Oltre euro 6.076,59 fino a euro 12.153,18<br />

2012 Oltre euro 12.506,00 Fino a euro 6.253,00 Oltre euro 6.253,00 fino a euro 12.506,00<br />

2013 Oltre euro 12.881,18 Fino a euro 6.440,59 Oltre euro 6.440,59 fino a euro 12.881,18<br />

60


MASSIMALI E MINIMALI RETRIBUTIVI<br />

Il massimale retributivo, oltre il quale non opera il calcolo del<strong>la</strong> pensione né <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />

trattenuta, è stato reintrodotto, dopo alterne vicende, a decorrere dal 1° gennaio. 1996, dal<strong>la</strong><br />

legge 335/1995 (art. 2, comma 18).<br />

Esso riguarda solo gli iscritti da quel<strong>la</strong> data senza alcuna precedente anzianità contributiva.<br />

Anno Massimale di retribuzione pensionabile in €<br />

2009 91.597,00<br />

2010 92.147,00<br />

2011 93.437,00<br />

2012 96.149,00<br />

2013 99.034,00<br />

Il minimale retributivo per l’accredito dei contributi obbligatori e figurativi è definito<br />

legis<strong>la</strong>tivamente dall’art. 7, comma 1 del<strong>la</strong> legge 638/1993 e dall’art. 1, comma 2 del<strong>la</strong> legge<br />

389/1989 ed è fissato nel<strong>la</strong> misura del 40% del trattamento minimo di pensione in vigore al 1°<br />

gennaio dell'anno di riferimento.<br />

Anno<br />

Importo mensile del<br />

trattamento minimo di<br />

pensione €<br />

Percentuale di<br />

ragguaglio del<strong>la</strong><br />

pensione<br />

Minimale<br />

retributivo<br />

settimanale €<br />

Minimale<br />

retributivo annuo €<br />

2009 457,76 40 183,10 9.521,20<br />

2010 460,97 40 184,39 9,588,28<br />

2011 467,43 40 186,97 9.722,44<br />

2012 481,00 40 192,40 10.004,80<br />

2013 495,43 40 198,17 10.304,84<br />

FASCE DI RETRIBUZIONE E REDDITO PENSIONABILI –ALIQUOTE DI RENDIMENTO<br />

Per il calcolo del<strong>la</strong> pensione è consentito utilizzare l’intera retribuzione assoggettata a<br />

contributi (art. 21 Legge n.67/88), sia pure con diverse (decrescenti) aliquote di rendimento<br />

per <strong>la</strong> quota eccedente il tetto di retribuzione pensionabile.<br />

Aliquote di rendimento anni 2008-2012<br />

In base all’art. 12 del D.Lgs. 503/1992, abrogato dal<strong>la</strong> legge 449/1997, per <strong>la</strong> liquidazione<br />

delle pensioni a carico del FPE, hanno trovato graduale applicazione, con cadenza<br />

quinquennale, le percentuali di riduzione delle aliquote di rendimento vigenti nell’AGO, a<br />

partire dalle soglie di retribuzione più elevate e con scaglionamento riferito al<strong>la</strong> metà delle<br />

percentuali stesse. Dette disposizioni trovano applicazione per le anzianità contributive sino al<br />

14.11.1996 data di entrata in vigore delle disposizioni di armonizzazione (D.Lgs. 562/1996).<br />

61


Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente riportiamo le fasce di retribuzione annua pensionabile e le aliquote di<br />

rendimento distinte in quota A e quota B per il calcolo delle pensioni AGO da liquidare nel<br />

2013.<br />

Importo annuo €<br />

(Fasce)<br />

FASCE DI RETRIBUZIONE E DI REDDITO<br />

Aliquota % di rendimento<br />

annuo per anzianità<br />

maturate al 31.1.2.1992<br />

Quota A<br />

Aliquota % di rendimento<br />

annuo per anzianità<br />

acquisiste dal 1.1.1993<br />

Quota B<br />

Fino a 45.530,00 (T = tetto) 2 (80%) 2 (80%)<br />

Oltre 45.530,00<br />

Fino a 60.554,90 (133%T)<br />

Oltre 60.554,90<br />

Fino a 75.579,80 (166%T)<br />

Oltre 75.579,80<br />

Fino a 86.507,00 (190%T) 1 (40%)<br />

1,50 (60%) 1,60 (64%)<br />

1,25 (50%) 1,35 (54%)<br />

1,10 (44%)<br />

Oltre 86.507,00 0,90 (36%)<br />

I valori percentuali tra parentesi si riferiscono a pensioni liquidate corrispondenti a 40 anni di contribuzione<br />

Per le anzianità maturate fino al 31.12.1992 (quota A), il rendimento è dell’1% a partire dal superamento del<strong>la</strong><br />

fascia del 166% (75.579,80 €), di fatto unificando le fasce fino al 190% ed oltre il 190%.<br />

RIOCCUPAZIONE<br />

La normativa del Fondo prevedeva che i pensionati del Fondo che si rioccupavano alle<br />

dipendenze di terzi avessero <strong>la</strong> revoca del<strong>la</strong> pensione in godimento e <strong>la</strong> liquidazione di un<br />

nuovo trattamento di pensione al<strong>la</strong> cessazione dell'attività <strong>la</strong>vorativa. Con il Decreto di<br />

armonizzazione il cumulo con redditi da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo è rego<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong><br />

normativa A.G.O.<br />

I contributi versati in altre gestioni pensionistiche, dopo il pensionamento o prima<br />

dell’iscrizione al fondo (es. apprendisti) sono oggetto di liquidazione di una prestazione<br />

secondo le norme in vigore per il diritto al<strong>la</strong> pensione supplementare.<br />

I tito<strong>la</strong>ri di assegno ordinario di invalidità del Fondo Elettrici possono presentare domanda<br />

di supplemento.<br />

LE QUOTE<br />

Dal 1° luglio 2009 e fino al 31 dicembre 2011 si otteneva <strong>la</strong> pensione di anzianità secondo il<br />

meccanismo delle quote.<br />

Ancorché superate dal<strong>la</strong> riforma Fornero, le cosiddette finestre continuano ad esplicare <strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />

efficacia per alcuni casi di deroghe ai requisiti per <strong>la</strong> pensione anticipata previsti dal<strong>la</strong> nuova<br />

normativa.<br />

62


Le quote sonno date dal<strong>la</strong> somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva e richiedono,<br />

però, una misura minima delle stesse.<br />

Le quote inizialmente previste per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti erano le seguenti:<br />

Periodo<br />

LE FINESTRE<br />

Ancorché superate dal<strong>la</strong> riforma Fornero, che prevede <strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione dal<br />

mese successivo a quello del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti e del<strong>la</strong> cessazione del0attività<br />

<strong>la</strong>vorativa, le cosiddette finestre continuano ad esplicare <strong>la</strong> <strong>loro</strong> efficacia nel caso di deroghe ai<br />

requisiti per <strong>la</strong> pensione previsti dal<strong>la</strong> nuova normativa.<br />

Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente sono indicate le finestre e le decorrenze delle pensioni di anzianità,<br />

maturate con meno di 40 anni di contribuzione (età e contributi) o con almeno 40 anni di<br />

contribuzione (indipendentemente dall’età) e di vecchiaia dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

Fino al 31.12.2010<br />

Età minima<br />

richiesta<br />

Requisiti Pensione di anzianità con Pensione di anzianità con Pensione di vecchiaia (65<br />

maturati meno di 40 anni di<br />

almeno 40 anni di contributi anni uomo – 60 anni donna)<br />

entro<br />

contributi<br />

Decorrenza del<strong>la</strong> pensione Decorrenza del<strong>la</strong> pensione Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />

31 marzo 1° gennaio anno successivo 1° luglio stesso anno (1)(*) 1° luglio stesso anno<br />

30 giugno 1° gennaio anno successivo 1° ottobre stesso anno (1)(**) 1° ottobre stesso anno<br />

30 settembre 1° luglio anno successivo 1° gennaio anno successivo 1° gennaio anno successivo<br />

31 dicembre 1° luglio anno successivo 1° aprile anno successivo 1° aprile anno successivo<br />

(1)per le uscite con tali decorrenze si richiede il compimento del 57° anno di età, e quindi bisogna avere:<br />

(*) almeno 57 anni di età entro il 30 giugno<br />

(**) almeno 57 anni di età entro il 30 settembre<br />

Dal 1.1.2011 - Legge 122/2010<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

minima<br />

Quota<br />

Quota: combinazione<br />

per l’accesso al<strong>la</strong><br />

pensione<br />

Da 1.7.2009 a<br />

59 35 95 35 e 60<br />

31.12.2010<br />

36 e 59<br />

Da 1.1.2011 a<br />

60 35 96 35 e 61<br />

31.12.2012<br />

36 e 60<br />

Da 1.1.2013 61 35 97<br />

35 e 62<br />

(salvo esito positivo<br />

verifica sui risparmi di<br />

spesa)<br />

36 e 61<br />

63


Vengono rimodu<strong>la</strong>te le finestre per accedere alle prestazioni pensionistiche dirette e viene<br />

introdotto il concetto di “finestra mobile” per:<br />

- <strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />

- il pensionamento anticipato,<br />

- <strong>la</strong> pensione in totalizzazione,<br />

a prescindere dal sistema di calcolo del<strong>la</strong> prestazione (retributivo, contributivo, misto).<br />

A) Pensione di vecchiaia<br />

I soggetti che nell’anno 2011 hanno maturato il diritto all’accesso al pensionamento di<br />

vecchiaia a 65 anni per gli uomini, a 60 anni per le donne del settore privato e all’età più<br />

elevata prevista per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego (61 anni nel 2011, 65 anni a partire dal<br />

2012), nonché i soggetti che raggiungono il diritto a pensione con le “età previste dagli<br />

specifici ordinamenti” hanno diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia:<br />

dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi o del<strong>la</strong> gestione separata (art.1, c. 26 legge<br />

335/1995).<br />

Quest’ultima decorrenza vale anche per chi faccia valere contribuzione mista (autonoma<br />

e dipendente).<br />

B) Pensionamento anticipato<br />

Per i soggetti che hanno maturato, nel 2011, i requisiti al<strong>la</strong> pensione previsti dal<strong>la</strong> legge<br />

243/2004, così come modificati dal<strong>la</strong> legge 247/2007 (quote), con età inferiori a quelle<br />

previste per il pensionamento di vecchiaia, <strong>la</strong> prestazione è erogata:<br />

dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi o del<strong>la</strong> gestione separata Inps di cui all’art.1 c. 26<br />

legge 335/1995. Anche in questo caso tale decorrenza si applica ai casi di contribuzione<br />

mista (autonoma e dipendente).<br />

Queste finestre valgono, quindi, per i pensionamenti anticipati rispetto all’età pensionabile fino<br />

al 31 dicembre 2011 quando<br />

si sono maturati gli anni di contribuzione necessari a conseguire <strong>la</strong> pensione<br />

indipendentemente dall’età;<br />

si sono raggiunti i requisiti previsti dalle cosiddette “quote”.<br />

e con <strong>la</strong> riforma Fornero, dal 1° gennaio 2012 per i casi in deroga ai nuovi requisiti.<br />

64


C) Pensione in totalizzazione<br />

E’ stato modificato il D.Lgs. n. 42/2006 ed è stata introdotta <strong>la</strong> finestra di accesso al<strong>la</strong><br />

pensione prevista in caso di liquidazione delle prestazioni da parte delle gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

autonomi.<br />

La finestra, di 18 mesi, si è applicata a co<strong>loro</strong> che hanno maturato i requisiti in deroga per <strong>la</strong><br />

pensione diretta in totalizzazione (65 anni e 20 anni di contributi, oppure 40 anni<br />

indipendentemente dall’età) a decorrere dal 1° gennaio 2011 ed a co<strong>loro</strong> che, dal 1° gennaio<br />

2012, matureranno i requisiti a pensione in deroga alle nuove norme.<br />

Ciò significa, quindi, che chi ha maturato i requisiti per <strong>la</strong> pensione in totalizzazione entro il 31<br />

dicembre 2010 ha potuto ancora accedere al<strong>la</strong> prestazione dal mese successivo al<strong>la</strong> domanda<br />

dal momento che, in precedenza, per questo tipo di trattamento non erano previste finestre<br />

mentre chi li ha maturati successivamente il 31 dicembre 2010 ha dovuto o deve attendere 18<br />

mesi prima di ottenere <strong>la</strong> prestazione.<br />

La pensione ai superstiti decorre, invece, dal primo giorno del mese successivo al decesso del<br />

dante causa e <strong>la</strong> pensione di inabilità dal primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong> presentazione<br />

del<strong>la</strong> domanda di pensione in regime di totalizzazione.<br />

La finestra è … mobile … e si applica a … deroghe...<br />

Pensioni di vecchiaia Pensioni anticipate<br />

Uomini: 65 anni<br />

Quote (età e contributi)<br />

Donne privato: 60 anni<br />

Donne Pubblico Impiego: 61 anni/ 65 dal 2012 40 anni di contributi indipendentemente dal<strong>la</strong> età<br />

Altri: età specifiche previste dai rispettivi ordinamenti<br />

Sistema retributivo Sistema retributivo<br />

Sistema contributivo Sistema contributivo<br />

VARIAZIONE DEI REQUISITI ANAGRAFICI PER LA PENSIONE IN RELAZIONE ALLA<br />

SPERANZA DI VITA<br />

La Legge 122/2010 ha introdotto nel nostro sistema previdenziale, a decorrere dal 2015, e con<br />

primo aggiornamento nel 2019 e successivi aggiornamenti ogni tre anni (2022, 2025, 2028,<br />

ecc.), l’innalzamento dei requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione all’aumento<br />

del<strong>la</strong> speranza di vita calco<strong>la</strong>ta dall’ISTAT.<br />

La legge 15 luglio 2011, n. 111, ha anticipato il primo adeguamento triennale dei requisiti di<br />

accesso ai trattamenti pensionistici al 1° gennaio 2013 ed ha previsto che i successivi<br />

adeguamenti avvengano al 1° gennaio 2016, al 1° gennaio 2019 e, successivamente, con<br />

cadenza biennale.<br />

A) A quali prestazioni si applica<br />

L’effetto dell’innalzamento dei requisiti anagrafici si produce sia sulle pensioni di vecchiaia, sia<br />

sulle pensioni di anzianità, calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo, contributivo o misto.<br />

65


Per le pensioni di anzianità, il meccanismo ha un impatto solo nel caso di accesso al<br />

trattamento con il sistema delle “quote” (età e contributi) e non nel caso di raggiungimento del<br />

requisito dei 40 anni indipendentemente dall’età.<br />

B) A chi si applica<br />

L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita si applica al<br />

sistema dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), ai regimi previdenziali, compresi i<br />

regimi esclusivi e sostitutivi (armonizzati in base al<strong>la</strong> legge n. 335/1995), nonché agli altri<br />

regimi e alle gestioni pensionistiche per i quali siano previsti, al 31 luglio 2010, requisiti diversi<br />

rispetto a quelli vigenti nell’AGO.<br />

L’innalzamento dei requisiti anagrafici, tuttavia, non si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene<br />

meno il titolo all’abilitazione per lo svolgimento del<strong>la</strong> specifica attività <strong>la</strong>vorativa per<br />

raggiungimento dei limiti di età, limitatamente al requisito per l’accesso al<strong>la</strong> pensione per<br />

limite di età (in sostanza <strong>la</strong> deroga vale solo per l’accesso al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia e non per<br />

le pensioni di anzianità).<br />

C) Come si determina l’innalzamento<br />

Entro il 30 giugno di ogni anno l’ISTAT dovrà mettere a disposizione il dato inerente <strong>la</strong><br />

variazione nel triennio precedente del<strong>la</strong> speranza di vita all’età corrispondente a 65 anni<br />

rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente in Italia.<br />

Sul<strong>la</strong> base di questo dato, ogni tre anni e ogni due dal 2019, con Decreto direttoriale del<br />

Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche<br />

sociali, da emanarsi almeno 12 mesi prima del<strong>la</strong> data di aggiornamento del<strong>la</strong> decorrenza,<br />

saranno aggiornati i requisiti anagrafici.<br />

In sede di prima applicazione l’incremento non poteva superare i tre mesi. Nel caso in cui <strong>la</strong><br />

speranza di vita diminuisca, non si procederà all’aggiornamento ed il requisito anagrafico<br />

rimarrà costante e non sarà diminuito.<br />

COEFFICIENTE DI TRASFORMAZIONE ESTESO (Legge 122/2010)<br />

Per corrispondere all’innalzamento dei requisiti anagrafici utili per il conseguimento del<strong>la</strong><br />

pensione di vecchiaia è stato istituito il coefficiente di trasformazione esteso.<br />

Età<br />

Coefficienti trasformazione calcolo contributivo<br />

Fino al<br />

31.12.2009<br />

Dal 1.1.2010 Dal 1.1.2013<br />

57 4,720 4,419 4,304<br />

58 4,860 4,538 4,416<br />

59 5,006 4,664 4,535<br />

60 5,163 4,798 4,661<br />

61 5,334 4,940 4,796<br />

62 5,514 5,093 4,940<br />

66


63 5,706 5,267 5,094<br />

64 5,911 5,432 5,259<br />

65 6,136 5,620 5,435<br />

5,624<br />

66<br />

67<br />

Coefficiente<br />

trasformazione<br />

5,826<br />

68 “esteso” oltre i 65 anni<br />

6,046<br />

69 6,283<br />

70<br />

1/12 (CTS – CTI)<br />

6,541<br />

Adeguamento del coefficiente = 1/12 del<strong>la</strong> differenza tra:<br />

Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Superiore (CTS) e<br />

Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Inferiore (CTI) dell’assicurato<br />

L’estensione del coefficiente è prevista solo in caso di aumento dei requisiti anagrafici, non per effetto<br />

del differimento del<strong>la</strong> pensione a causa del<strong>la</strong> finestra mobile<br />

CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

Sistema retributivo-misto<br />

Agli assicurati che possono far valere un'anzianità contributiva al 31.12.1995 di almeno 18<br />

anni <strong>la</strong> pensione è calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità maturate fino al 31<br />

dicembre 2011 e con il sistema contributivo per le anzianità maturate dal 1.1.2012 ed il suo<br />

importo è dato dal<strong>la</strong> somma di cinque quote:<br />

Quota A: anzianità contributiva al 3112.1992 e retribuzione teorica Fondo Elettrici degli<br />

ultimi sei mesi rapportata ad anno.<br />

Quota B: anzianità contributiva dal 1.1.1993 al 31.12.1994 e retribuzione teorica<br />

Fondo Elettrici, rivalutata ai sensi del<strong>la</strong> legge 503/1992.<br />

Quota C: anzianità contributiva dal 1.1.1995 al 31.12.1996 e retribuzione teorica<br />

Fondo Elettrici del<strong>la</strong> quota B (legge 724/1994 – aliquote di rendimento).<br />

Quota D: anzianità contributiva dal 1.1.1997 al 31.12 2011 e retribuzione imponibile<br />

AGO (Decreto n.562/1996 - armonizzazione).<br />

Quota E: quota pro-rata calco<strong>la</strong>ta con il sistema contributivo per le anzianità maturate<br />

dal 1.1.2012.<br />

Retribuzioni di riferimento e aliquote di rendimento<br />

Di fatto, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che acquisiscono il diritto al<strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione dal 2012,<br />

le retribuzioni di riferimento e le aliquote di rendimento sono le seguenti:<br />

67


Quote Anzianità contributiva Retribuzione pensionabile<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

Fino al 31.12.1992 Ultimi sei mesi retribuzione<br />

Da 1.1.1993 a 31.12.1994<br />

(massimo 104 settimane)<br />

Da 1.1.1995 a 31.12.1996<br />

(massimo 104 settimane)<br />

Da 1.1.1997 al<br />

31.12.2011<br />

pensionabile FPE<br />

Ultimi 10 anni retribuzione<br />

pensionabile FPE<br />

Ultimi 10 anni retribuzione<br />

pensionabile FPE (come quota B)<br />

Ultimi 10 anni retribuzione<br />

pensionabile AGO<br />

E Da 1.1.2012 Calcolo con il sistema contributivo<br />

Le norme prevedono, infatti:<br />

PERIODO<br />

Fino al<br />

31.12.1992<br />

Da 1.1.1993<br />

a 31.12.1994<br />

Da 1.1.1995<br />

a 31.12.1995<br />

Da 1.1.1996<br />

a 31.12.1996<br />

RETRIBUZIONE<br />

Ultimi 6 mesi ragguagliati ad anno.<br />

Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />

cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />

pensionamento<br />

6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

Max nel periodo = 6 + 12 = 18 mesi<br />

Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />

cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />

pensionamento<br />

6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

Max nel periodo =18 + 6 = 24 mesi<br />

Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />

cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />

pensionamento<br />

6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 a<br />

31.12.1995 + 66% settimane da 1.1.1996 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro (8 mesi<br />

all’anno), fino a raggiungere 10 anni (al<br />

31.12.2007) per chi era in servizio al<br />

31.12.1992.<br />

Max nel periodo = 24 + 8 = 32 mesi<br />

Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />

cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />

pensionamento<br />

Euro<br />

Totale<br />

Fino a 67.603,50<br />

Da 67.063,50 a 77.377,50<br />

Aliquota<br />

rendimento<br />

annua<br />

2,51428%<br />

2,51428%<br />

2,51428%<br />

2,00%<br />

COEFFICI<br />

ENTE %<br />

2008-<br />

2012<br />

2,51428<br />

2,51428<br />

1,382858<br />

Oltre 77.377,50 1,13143<br />

Fino a 67.603,50<br />

Da 67.063,50 a 77.377,50<br />

2<br />

1,10<br />

Oltre 77.377,50 0,90<br />

Fino a 67.603,50<br />

Da 67.063,50 a 77.377,50<br />

2<br />

1,10<br />

Oltre 77.377,50 0,90<br />

QUOTA<br />

DI<br />

PENSIONE<br />

A<br />

B<br />

C<br />

C<br />

68


Da 1.1.1997<br />

al 31.12.2011<br />

6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 a<br />

31.12.1995 + 66% settimane da 1.1.1996 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro (8 mesi<br />

all’anno), fino a raggiungere 10 anni (al<br />

31.12.2007) per chi era in servizio al<br />

31.12.1992.<br />

Retribuzione di riferimento comprensiva di<br />

tutte le voci, per chi aveva più di 18 anni di<br />

contribuzione al 31.12.1995<br />

Fino al tetto di retribuzione<br />

Dal tetto al 133% del tetto 1,60<br />

Dal 133% al 166% del<br />

tetto<br />

Dal 166% al 190% del<br />

tetto<br />

Oltre il 190% del tetto<br />

Da 1.1.2012 Calcolo con il sistema contributivo Totale -- E<br />

Per le anzianità assicurative maturate dal 1° gennaio 1997 trova applicazione l’articolo 12,<br />

comma 1, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503 del 1992, per le retribuzioni pensionabili eccedenti il<br />

“tetto” al quale si applica il coefficiente massimo di rendimento.<br />

Pensione Mensile Lorda<br />

Per calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Pensione Mensile Lorda (PRM) con il sistema retributivo, occorre moltiplicare:<br />

dove:<br />

RMS = retribuzione media settimanale;<br />

S = Numero settimane di contribuzione;<br />

PRM = RMS x S x C<br />

C = Coefficiente corrispondente all’aliquota di rendimento mensile.<br />

Settimane utili<br />

Le settimane utili (S) di contribuzione da considerare per il calcolo del<strong>la</strong> pensione sono tutte<br />

quelle accreditate ai fini del<strong>la</strong> misura e non possono essere più di 2080 (40 anni).<br />

Sono utili per <strong>la</strong> misura tutti i contributi accreditati sull’estratto contributivo siano essi<br />

Obbligatori che figurativi o da ricongiunzione o riscatto.<br />

Retribuzione media settimanale pensionabile<br />

La Retribuzione media settimanale pensionabile (RMS) si calco<strong>la</strong> tenendo conto del<strong>la</strong><br />

retribuzione re<strong>la</strong>tiva alle ultime 520 settimane (10 anni) precedenti <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione opportunamente rivalutate in base ai coefficienti delle tabelle di rivalutazione delle<br />

retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazioni delle pensioni con<br />

decorrenza nell'anno di riferimento. La base retributiva è l’intera retribuzione che potrà essere<br />

presa dall’estratto contributivo ovvero dal modello 01M o sostitutivi.<br />

I singoli coefficienti di rendimento mensili per ciascuna settimana per le pensioni retributive del<br />

FPLD, applicabili alle pensioni FPE per i periodi successivi al 31 dicembre 1996 (quota D), sono<br />

riporttati nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />

2<br />

1,35<br />

1,10<br />

O,90<br />

D<br />

69


Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD<br />

Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD<br />

aventi decorrenza successiva al 1° gennaio 1993, utili per il calcolo del<strong>la</strong> quota di pensione<br />

re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° Gennaio 1993 per redditi<br />

superiori al tetto<br />

Coefficiente di<br />

rendimento<br />

Per anzianità al 31.12.92<br />

(Quota A)<br />

Fasce di retribuzione e<br />

rendimento annuo<br />

0,00153846 Entro il limite<br />

massimo di<br />

retribuzione annua<br />

previsto.<br />

0,0011538 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il limite<br />

massimo e sino al<br />

33% dello stesso.<br />

0,000961538 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il 33% del<br />

limite massimo sino al<br />

66% dello stesso.<br />

0,00076923 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il 66% del<br />

limite massimo sino al<br />

90% dello stesso.<br />

Coefficiente<br />

di rendimento<br />

2% 0,001538460<br />

Per anzianità dal 1.1.93<br />

(Quota B)<br />

Fasce di retribuzione e<br />

rendimento annuo<br />

Entro il limite<br />

massimo di<br />

retribuzione annua<br />

previsto<br />

1,5% 0,001230769 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il limite<br />

massimo e sino al<br />

33% dello stesso.<br />

1,25% 0,001038461 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il 33% del<br />

limite massimo sino al<br />

66% dello stesso.<br />

1 % 0,000846153 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il 66% del<br />

limite massimo sino al<br />

90% dello stesso.<br />

0,000692307 Per <strong>la</strong> quota di<br />

retribuzione<br />

eccedente il 90% del<br />

limite massimo.<br />

2%<br />

1,6%<br />

1,35%<br />

1,10%<br />

0,90%<br />

70


Coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C delle pensioni FPE<br />

I coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C delle pensioni del Fondo Elettrici<br />

sono invece i seguenti:<br />

Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPE - Quote A, B e C<br />

Quota Retribuzione di riferimento<br />

Coefficiente di<br />

rendimento<br />

Rendimento annuo<br />

A Totale 0,001934061 2,51428%<br />

B<br />

C<br />

Fino al 30.6.2010<br />

Fino a 67.603,50 0,001934061 2,51428%<br />

Da 67.063,50 a 77.377,50 0,001063730 1,382858%<br />

Oltre 77.377,5 0,000870330 1,13143%<br />

Fino a 67.603,50 0,001538460 2,00%<br />

Da 67.063,50 a 77.377,50 0,000846153 1,10%<br />

Oltre 77.377,5 0,000692307 0,90%<br />

Fino al 30.6.2010, l’importo del trattamento pensionistico complessivo liquidato era quello più<br />

favorevole fra il calcolo FPE ed AGO. e non poteva superare, in ogni caso, il più favorevole tra i<br />

seguenti parametri:<br />

80% in base alle norme vigenti nell’AGO;<br />

88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo del<strong>la</strong> pensione FPE di cui<br />

all’art.1 comma 12, lettera a, del<strong>la</strong> legge 335/95.<br />

L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />

maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />

massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />

che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />

Dal 1.7.2010<br />

Dal 1.7.2010, in base al<strong>la</strong> legge 122/2010, non è più previsto il trasferimento automatico e<br />

gratuito in AGO delle posizioni assicurative del Fondo Elettrici.<br />

Conseguentemente in favore dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al soppresso Fondo Elettrici, con effetto sulle<br />

istanze presentate a partire dal 1° luglio, non viene più posto in pagamento il trattamento<br />

pensionistico più favorevole fra quello calco<strong>la</strong>to con le norme del Fondo e quello calco<strong>la</strong>to<br />

secondo le norme del FPLD,.<br />

Agli stessi viene liquidata, sempre nel limite del più favorevole dei tetti AGO ed FPE, <strong>la</strong><br />

pensione a calcolo FPE, salva <strong>la</strong> possibilità degli interessati di ottenere <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />

prestazione a carico del FPLD su espressa richiesta di trasferimento nel FPLD del<strong>la</strong> posizione<br />

assicurativa FPE e previa accettazione del previsto onere di copertura.<br />

Ai fini del<strong>la</strong> convenienza dell’operazione non è sufficiente il fatto che <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />

pensione con le norme AGO risulti più conveniente, ma è necessario valutare anche le<br />

71


condizioni per ottenere il diritto al<strong>la</strong> pensione e l’onere di copertura del trasferimento che, di<br />

norma, risulta molto elevato e non facilmente recuperabile con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> differenza dell’importo<br />

del<strong>la</strong> pensione AGO rispetto a quel<strong>la</strong> FPE.<br />

Sistema misto<br />

Agli assicurati che al 31.12.1995 non possono far valere 18 anni di contribuzione, <strong>la</strong> pensione è<br />

calco<strong>la</strong>ta con il sistema misto:<br />

le quote A, B e C (fino al 31.12.1995) con il sistema retributivo;<br />

le anzianità dal 1.1.1996 con il sistema contributivo.<br />

Sistema contributivo<br />

Dal 1.1.1996 (legge 335/1995) è stato introdotto il sistema di calcolo contributivo per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che iniziano da tale data l’attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> moltiplicando il montante individuale dei contributi<br />

per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione ai superstiti di assicurato.<br />

Montante individuale dei contributi<br />

Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />

individuare, ogni anno, <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua<br />

corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da<br />

riscatto, da ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato;<br />

calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile annua per<br />

l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />

sommare l'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base<br />

del tasso annuo di capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del<br />

prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con<br />

riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.<br />

Rivalutazione e determinazione del montante contributivo<br />

Il montante individuale è <strong>la</strong> somma dei contributi annui rivalutati in base al tasso annuo di<br />

capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL)<br />

calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT, cioè in base al<strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> ricchezza nazionale.<br />

Il montante individuale contributivo viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno su base<br />

composta.<br />

Dal<strong>la</strong> rivalutazione viene esclusa <strong>la</strong> contribuzione dell'anno del pensionamento e quel<strong>la</strong><br />

dell'anno precedente (coefficiente 1,000000).<br />

Questa <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> riepilogativa dei coefficienti di rivalutazione del montante contributivo per gli<br />

anni dal 1996 al 2011 utilizzabile per le pensioni con decorrenza nell’anno 2013.<br />

72


Montante maturato al<br />

Coefficiente di<br />

rivalutazione<br />

31 dicembre 1996 1,055871<br />

31 dicembre 1997 1,053597<br />

31 dicembre 1998 1,056503<br />

31 dicembre 1999 1,051781<br />

31 dicembre 2000 1,047781<br />

31 dicembre 2001 1,043698<br />

31 dicembre 2002 1,041614<br />

31 dicembre 2003 1,039272<br />

31 dicembre 2004 1,040506<br />

31 dicembre 2005 1,035386<br />

31 dicembre 2006 1,033937<br />

31 dicembre 2007 1,034625<br />

31 dicembre 2008 1,033201<br />

31 dicembre 2009 1,017935<br />

31 dicembre 2010 1,016165<br />

31 dicembre 2011 1,011344<br />

31 dicembre 2012 1,000000<br />

Contributi 2013 1,000000<br />

Lo schema per determinare il montante finale individuale è il seguente:<br />

1. Retribuzione primo anno contributivo moltiplicata per l'aliquota del 33% (retribuzione x<br />

0,33) determina <strong>la</strong> contribuzione dell'anno di riferimento.<br />

2. La contribuzione moltiplicata per il coefficiente di rivalutazione individuato per l'anno di<br />

riferimento determina il montante di quell'anno.<br />

3. L'anno successivo di determina <strong>la</strong> contribuzione dell'anno, si somma al montante<br />

dell'anno precedente e si moltiplica tale somma per il coefficiente di rivalutazione di<br />

quell'anno individuando il montante maturato.<br />

4. Per l'anno del pensionamento e per quello precedente si somma <strong>la</strong> contribuzione al<br />

montante dell'anno precedente senza peraltro rivalutar<strong>la</strong> (coefficiente = 1).<br />

Per le pensioni con decorrenza nel 2013, al montante risultante in base ai sopra riportati<br />

coefficienti determinati sino al 2011, deve essere aggiunta <strong>la</strong> contribuzione re<strong>la</strong>tiva all’anno<br />

2012 e quel<strong>la</strong> versata nel 2013, anteriore al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />

Tasso di capitalizzazione<br />

Anziché utilizzare i coefficienti di rivalutazione applicati ai montanti contributivi di ciascun<br />

anno, è possibile determinare il montante finale applicando i tassi di capitalizzazione ai<br />

contributi di ciascun anno.<br />

73


Il tasso di capitalizzazione di un determinato anno è dato dal coefficiente di rivalutazione di<br />

quell'anno moltiplicato per i coefficienti di tutti gli anni successivi da rivalutare.<br />

Siccome ogni anno viene determinato un nuovo coefficiente di rivalutazione da applicare al<br />

montante dell'anno precedente, il tasso di capitalizzazione re<strong>la</strong>tivo a ciascun anno viene<br />

annualmente aggiornato moltiplicandolo per il nuovo coefficiente di rivalutazione determinato<br />

dall'ISTAT.<br />

Per determinare il montante contributivo individuale ogni contribuzione annuale va moltiplicata<br />

per il tasso di capitalizzazione re<strong>la</strong>tivo al corrispondente anno ed i singoli risultati devono<br />

essere sommati tra di <strong>loro</strong>.<br />

Questa <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> dei tassi di capitalizzazione inerenti gli anni dal 1996 ad oggi.<br />

Coefficiente di trasformazione<br />

Contribuzione anno<br />

Tasso di<br />

capitalizzazione<br />

1996 1,822866<br />

1997 1,726410<br />

1998 1,638587<br />

1999 1,550953<br />

2000 1,474597<br />

2001 1,407352<br />

2002 1,348429<br />

2003 1,294557<br />

2004 1,245638<br />

2005 1,197147<br />

2006 1,156232<br />

2007 1,118281<br />

2008 1,080856<br />

2009 1,046124<br />

2010 1,027692<br />

2011 1,011344<br />

2012 1,000000<br />

2013 1,000000<br />

Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età di 57 anni. L’iniziale tabel<strong>la</strong> dei coefficienti di<br />

trasformazione, allegata al<strong>la</strong> legge n.335/1995, è stata aggiornata nel 2010, per <strong>la</strong> prima<br />

volta, e nel 2013. Sarà nuovamente aggiornata nel 2016.<br />

Attualmente i coefficienti di trasformazione sono i seguenti:<br />

74


Età Coefficiente Divisore<br />

57 4,304 23,234<br />

58 4,416 22,647<br />

59 4,535 22,053<br />

60 4,661 21,457<br />

61 4,796 20,852<br />

62 4,940 20,242<br />

63 5,094 19,629<br />

64 5,259 19,014<br />

65 5,435 18,398<br />

66 5,624 17,782<br />

67 5,826 17,163<br />

68 6,046 16,541<br />

69 6,283 15,917<br />

70 6,541 15,288<br />

Coefficiente per<br />

anzianità in anni e<br />

mesi<br />

CTI<br />

+<br />

X/12 (CTS – CTI)<br />

=<br />

Coefficiente da<br />

applicare<br />

CTI = Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Inferiore)<br />

CTS = Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Superiore<br />

X = numero dei mesi dell’assicurato oltre l’anno<br />

Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (diritto a<br />

pensione con il solo requisito dell’anzianità contributiva, assegno di invalidità, pensione di<br />

inabilità, pensione ai superstiti di assicurato) deve essere applicato il coefficiente di<br />

trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.<br />

Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, il coefficiente di trasformazione deve essere incrementato di<br />

tanti dodicesimi del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente previsto per età immediatamente superiore a<br />

quel<strong>la</strong> dell'assicurato e il coefficiente previsto per età inferiore, per quanti sono i mesi interi<br />

trascorsi tra <strong>la</strong> data di compimento dell'età e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione o <strong>la</strong> data di morte<br />

(non si tiene conto delle frazioni di mese).<br />

L’importo annuo del<strong>la</strong> pensione contributiva è costituito dal prodotto del montante<br />

individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione. L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione<br />

si ottiene dividendo l'importo annuo per 13.<br />

La pensione in totalizzazione<br />

Per consentire l’acquisizione del diritto ad un’unica pensione di vecchiaia, di anzianità o ai<br />

superstiti ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno versato contributi in diverse casse, gestioni o fondi<br />

75


previdenziali e che altrimenti non avrebbero potuto utilizzare tutta o in parte <strong>la</strong> contribuzione<br />

versata, è stata introdotta <strong>la</strong> totalizzazione dei periodi assicurativi.<br />

La totalizzazione è completamente gratuita e può essere esercitata da tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

dipendenti, autonomi e liberi professionisti.<br />

Possono esercitare <strong>la</strong> facoltà di totalizzare i periodi assicurativi, per ottenere un’unica<br />

pensione, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti:<br />

a due o più forme di assicurazione obbligatoria per l’invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti;<br />

alle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria;<br />

alle forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli Enti previdenziali privatizzati di cui al<br />

decreto legis<strong>la</strong>tivo 30 giugno 1994, n. 509;<br />

agli appositi albi o elenchi, gestiti dagli Enti previdenziali privati costituiti ai sensi del<br />

decreto legis<strong>la</strong>tivo 10 febbraio 1996, n. 103;<br />

al<strong>la</strong> gestione separata dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> parasubordinati,;<br />

al fondo di <strong>previdenza</strong> per il clero seco<strong>la</strong>re e per i ministri di culto delle confessioni<br />

religiose diverse dal<strong>la</strong> cattolica.<br />

La totalizzazione può essere richiesta anche dai superstiti di assicurato ancorché quest'ultimo<br />

sia deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione.<br />

Possono essere totalizzati, ai fini del diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia e di anzianità, tutti i<br />

periodi contributivi indipendentemente dall'anzianità contributiva presente nelle singole<br />

Gestioni. E' stato infatti superato, con <strong>la</strong> Legge n. 214/2011, il precedente vincolo di almeno<br />

tre anni di anzianità per poter totalizzare i contributi del<strong>la</strong> corrispondente gestione.<br />

La totalizzazione riguarda tutti e per intero i periodi assicurativi e non è possibile ottenere <strong>la</strong><br />

totalizzazione parziale. La totalizzazione deve interessare tutte le gestioni nelle quali il<br />

<strong>la</strong>voratore è stato iscritto e tutti i periodi contributivi versati nel<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> gestione.<br />

La domanda deve essere presentata dall'assicurato ovvero dal superstite avente diritto all’Ente<br />

che gestisce l'ultima forma assicurativa a cui è iscritto ovvero è stato iscritto il <strong>la</strong>voratore.<br />

Ai fini del perfezionamento dell’anzianità contributiva utile per il diritto alle prestazioni<br />

pensionistiche conseguibili attraverso <strong>la</strong> totalizzazione, <strong>la</strong> contribuzione accreditata per periodi<br />

coincidenti deve essere conteggiata una volta so<strong>la</strong>.<br />

La nuova legge di riforma non ha innovato in nul<strong>la</strong> <strong>la</strong> normativa re<strong>la</strong>tiva ai requisiti per<br />

ottenere <strong>la</strong> pensione in totalizzazione e pertanto, anche se i requisiti sono raggiunti a partire<br />

dal 1/1/2012, si conservano le disposizioni facenti capo al D. Lgs. 42/2006:<br />

‐ 20 anni di contribuzione e 65 anni di età per uomini e donne,<br />

‐ oppure, in alternativa 40 anni di contributi indipendentemente dall’età.<br />

Il requisito anagrafico dei 65 anni è soggetto al<strong>la</strong> variazione rispetto al<strong>la</strong> speranza di vita e<br />

continua in ogni caso ad applicarsi <strong>la</strong> finestra di 18 mesi.<br />

L'importo spettante viene determinato in “pro –quota” da ciascuna gestione pensionistica<br />

interessata, in rapporto ai periodi di iscrizione maturati.<br />

La misura del trattamento pensionistico è determinata secondo il sistema contributivo.<br />

76


Il pagamento delle pensioni in regime di totalizzazione è effettuato sempre dall’Inps.<br />

La pensione da totalizzazione è reversibile ai superstiti con le modalità e nei limiti previsti da<br />

ogni singo<strong>la</strong> gestione.<br />

La pensione da totalizzazione non è integrabile al trattamento minimo.<br />

Nuova forma di cumulo gratuito<br />

La Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge stabilità 2013) ha introdotto una nuova forma di<br />

cumulo gratuito del<strong>la</strong> contribuzione ai fini del raggiungimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia<br />

secondo i requisiti previsti dal<strong>la</strong> riforma Fornero, del<strong>la</strong> pensione di inabilità e del<strong>la</strong> pensione ai<br />

superstiti di assicurato deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione, prevedendo il<br />

calcolo retributivo pro-quota.<br />

Detto cumulo non è esercitabile per conseguire <strong>la</strong> pensione anticipata.<br />

Inoltre, per quanto riguarda <strong>la</strong> pensione di vecchiaia e ai superstiti, il cumulo è possibile solo<br />

nel caso in cui il <strong>la</strong>voratore non sia già in possesso dei requisiti per il trattamento pensionistico.<br />

Pertanto essa è inibita non solo nel caso in cui il <strong>la</strong>voratore sia già tito<strong>la</strong>re di pensione, ma<br />

anche nel caso in cui abbia conseguito il diritto a pensione presso una gestione. In tal caso,<br />

non potrà utilizzare a fini pensionistici i contributi versati presso altre gestioni.<br />

Per non perdere i periodi accreditati presso altre gestioni i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> potranno scegliere <strong>la</strong> via<br />

del<strong>la</strong> ricongiunzione onerosa oppure quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> pensione in totalizzazione che verrà però, di<br />

rego<strong>la</strong>, liquidata con il metodo di calcolo contributivo.<br />

Ad esempio: una <strong>la</strong>voratrice dipendente con 63 anni di età nel 2012 che possa vantare 20 anni<br />

di contribuzione all’INPS e 10 anni di contribuzione all’INPDAP, non potrà esercitare <strong>la</strong> facoltà<br />

di cumulo di cui al comma 22-ter dal momento che per le donne il diritto al<strong>la</strong> pensione di<br />

vecchiaia si consegue presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti INPS nel 2012 con 20<br />

anni di contributi e 62 anni e 3 mesi di età e pertanto questa <strong>la</strong>voratrice ha già diritto a<br />

pensione nel FPLD. In tal caso, non potrà utilizzare a fini pensionistici i contributi versati<br />

all’INPDAP dal momento che per questa contribuzione non è prevista <strong>la</strong> pensione<br />

supplementare.<br />

Ferme restando le disposizioni in materia di totalizzazione (D. Llgs. 42/2006) e di<br />

ricongiunzione (Legge 29/1979), hanno <strong>la</strong> facoltà di cumu<strong>la</strong>re i periodi assicurativi non<br />

coincidenti per conseguire un’unica pensione i soggetti iscritti a due o più gestioni previdenziali<br />

obbligatorie dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, autonomi e iscritti al<strong>la</strong> gestione separata e alle forme<br />

sostitutive ed esclusive del<strong>la</strong> medesima, i quali non siano già tito<strong>la</strong>ri di trattamento<br />

pensionistico presso una di tali gestioni.<br />

Il trattamento di inabilità ottenuto in applicazione di tale cumulo verrà liquidato tenendo conto<br />

di tutta <strong>la</strong> contribuzione disponibile nelle gestioni interessate anche se i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> abbiano<br />

maturato i requisiti contributivi in una di dette gestioni.<br />

La pensione di vecchiaia si consegue in presenza dei requisiti anagrafici e contributi più elevati<br />

tra quelli previsti dai rispettivi ordinamenti e degli ulteriori requisiti richiesti dal<strong>la</strong> gestione<br />

previdenziale cui il <strong>la</strong>voratore è da ultimo iscritto.<br />

77


La facoltà di cumulo deve avere ad oggetto tutti e per intero i periodi assicurativi accreditati<br />

presso le gestioni, non è cioè ammesso il cumulo parziale.<br />

Le gestioni previdenziali interessate determineranno pro-quota, secondo le regole di calcolo<br />

previste da ciascun ordinamento, vale a dire con il metodo retributivo <strong>la</strong>ddove e nel<strong>la</strong> misura in<br />

cui ne sussista il diritto, e in base alle rispettive retribuzioni di riferimento, il trattamento<br />

pensionistico per <strong>la</strong> parte di propria competenza in rapporto ai periodi di iscrizione maturati.<br />

Per determinare l’anzianità contributiva utile per il calcolo si tiene conto di tutti i periodi non<br />

coincidenti accreditati nelle gestioni interessate, fermo restando che l’anzianità maturata dal 1°<br />

gennaio 2012 viene calco<strong>la</strong>ta con il metodo contributivo.<br />

Co<strong>loro</strong> che hanno presentato <strong>la</strong> domanda di ricongiunzione ai sensi degli articoli 1 e 2 del<strong>la</strong><br />

Legge 29/1979 a decorrere dal 1° luglio 2010 ed hanno ottenuto <strong>la</strong> liquidazione del<br />

trattamento pensionistico possono presentare domanda di recesso dal<strong>la</strong> ricongiunzione entro il<br />

31 dicembre 2013 e ottenere <strong>la</strong> restituzione di quanto versato.<br />

Co<strong>loro</strong> che hanno presentato domanda di pensione in totalizzazione ai sensi del D. Lgs. n.<br />

42/2006 prima dell’entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge di stabilità e il cui procedimento<br />

amministrativo non si sia ancora concluso possono presentare domanda di rinuncia al<strong>la</strong><br />

totalizzazione e accedere al trattamento pensionistico previsto dal nuovo cumulo.<br />

LE OPZIONI DEGLI ISCRITTI FPE DOPO LA LEGGE 122/2010<br />

Come detto <strong>la</strong> legge 122/2010 ha reso onerosi, e non più automatici, i trasferimenti nell’AGO<br />

delle posizioni assicurative costituite presso il Fondo Elettrici.<br />

Sempre <strong>la</strong> stessa legge ha reso onerose tutte le ricongiunzioni di periodi assicurativi, ma non è<br />

intervenuta a modificare <strong>la</strong> possibilità di riconoscimento gratuito nel Fondo Elettrici di periodi<br />

pre-<strong>elettrici</strong> accreditati nell’AGO a favore degli iscritti FPE ante 15 novembre 1996<br />

Gli iscritti FPE si trovano, pertanto, di fronte alle seguenti ipotesi, ciascuna con diversa<br />

incidenza su eventuali oneri da sostenere e con possibile diverso importo del<strong>la</strong> pensione<br />

liquidata<br />

Iscritti ante 15 novembre 1996<br />

Se con soli periodi FPE:<br />

liquidazione pensione FPE<br />

Se con periodi AGO ed FPE:<br />

ricongiunzione gratuita in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />

trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO<br />

Iscritti dal 15 novembre 1996<br />

Con precedenti periodi AGO:<br />

ricongiunzione onerosa in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />

ricongiunzione onerosa in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />

trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />

78


totalizzazione dei periodi contributivi e liquidazione del<strong>la</strong> pensione in “totalizzazione” col<br />

sistema contributivo al raggiungimento dell’età prevista per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia;<br />

Liquidazione pensione di vecchiaia FPE (se sufficienti i contributi FPE) e pensione<br />

supplementare per i periodi AGO<br />

IL CUMULO PENSIONE REDDITO<br />

La legge 133 del 2008 ha apportato sostanziali modifiche alle norme inerenti il “cumulo” e di<br />

seguito è illustrata <strong>la</strong> situazione attuale.<br />

Pensioni con calcolo retributivo<br />

A partire dal 1° gennaio 2009 le pensioni che rientrano nel sistema di calcolo retributivo sono<br />

del tutto cumu<strong>la</strong>bili con i redditi da <strong>la</strong>voro.<br />

La rego<strong>la</strong> vale naturalmente, oltre che per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni di anzianità<br />

raggiunte con il solo requisito contributivo, anche per quelle maturate, fino al 30 giugno 2009,<br />

con 58 anni di età e 35 di contribuzione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, 59 di età e 35 di contributi,<br />

per gli autonomi.<br />

A partire dal 1° luglio 2009, e fino al<strong>la</strong> riforma Fornero, <strong>la</strong> pensione si consegue con il sistema<br />

del<strong>la</strong> quote: quota 95 per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti (cioè età minima 59 anni e 36 di contributi) e<br />

quota 96 per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi (60 anni di età e 36 di contributi).<br />

Pensioni con calcolo contributivo<br />

Il divieto di cumulo è stato abolito anche per le pensioni calco<strong>la</strong>te con il sistema contributivo.<br />

Sono cumu<strong>la</strong>bili le pensioni raggiunte con 35 anni di contribuzione e l’età prevista per le<br />

pensioni calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo (v. paragrafo precedente).<br />

Sono cumu<strong>la</strong>bili, inoltre, con i redditi da <strong>la</strong>voro dipendente e autonomo, le pensioni liquidate a<br />

co<strong>loro</strong> che sono in possesso di un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni e a co<strong>loro</strong><br />

che hanno un’età anagrafica pari o superiore a 65 anni, se uomo, e 60 anni, se donna.<br />

Esclusioni dal<strong>la</strong> nuova disciplina<br />

Rimangono i limiti previsti dal<strong>la</strong> vecchia normativa per:<br />

gli assegni di invalidità;<br />

le pensioni ai superstiti;<br />

le pensioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> socialmente utili liquidate provvisoriamente;<br />

gli assegni straordinari per il sostegno del reddito;<br />

i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che trasformano il rapporto di <strong>la</strong>voro da tempo pieno a tempo parziale.<br />

Cumulo di assegni di invalidità e reddito del beneficiario<br />

Per gli invalidi, <strong>la</strong> legge prevede un doppio taglio dell’assegno qualora il tito<strong>la</strong>re continui a<br />

<strong>la</strong>vorare.<br />

In primis, <strong>la</strong> pensione è ridotta del 25% se il reddito supera di quattro volte il trattamento<br />

minimo annuo INPS (nel 2013 pari, provvisoriamente, a € 25.762,36) e del 50% se va oltre le<br />

cinque volte (€ 32.202,95).<br />

79


Inoltre, se l'assegno ridotto resta comunque superiore al minimo INPS (€ 495,43 mensili nel<br />

2013) può ancora essere ridotto in funzione del numero dei contributi sul<strong>la</strong> base dei quali è<br />

stato calco<strong>la</strong>to:<br />

con almeno 40 anni di contributi non c'è alcuna trattenuta aggiuntiva, perché in questo<br />

caso l'assegno è interamente cumu<strong>la</strong>bile con il reddito da <strong>la</strong>voro dipendente o<br />

autonomo, come previsto per le pensioni di vecchiaia e di anzianità;<br />

con meno di 40 anni di contributi scatta <strong>la</strong> seconda trattenuta che varia a seconda che il<br />

reddito provenga da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo. Nel primo caso è pari al 50% del<strong>la</strong><br />

quota eccedente il minimo INPS (€ 495,43 nel 2013). Nel secondo caso invece è pari al<br />

30% del<strong>la</strong> quota eccedente il minimo e comunque non può essere superiore al 30% del<br />

reddito prodotto.<br />

In caso di trasformazione dell’assegno in pensione di vecchiaia si applica <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva disciplina<br />

del cumulo.<br />

Quanto sopra deriva dal<strong>la</strong> legge 335/1995 – tabel<strong>la</strong> G – applicabile anche agli iscritti al FPE,<br />

che vinco<strong>la</strong> <strong>la</strong> corresponsione dell’assegno di invalidità, compatibile con l’esistenza di un<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro, al reddito percepito dal beneficiario, secondo il seguente schema:<br />

Ammontare dei redditi € Percentuale di riduzione<br />

Reddito fino a 4 volte (*) Nessuna<br />

Reddito superiore a 4 volte (*) 25% dell’importo dell’assegno<br />

Reddito superiore a 5 volte (*) 50% dell’importo dell’assegno<br />

(*) il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />

misura pari a 13 volte l’importo in vigore al 1° gennaio<br />

IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />

Anno Ammontare dei redditi €<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

Percentuale di<br />

riduzione<br />

Fino a 23.803,52 Nessuna<br />

Oltre 23.803,52 fino 18.2a 29.754,40 25 per cento<br />

Oltre 29.754,40 50 per cento<br />

Fino a 23.970,44 Nessuna<br />

Oltre 23.970,44 fino a 29.963,05 25 per cento<br />

Oltre 29.963,05 50 per cento<br />

Fino a 24.306,36 Nessuna<br />

Oltre 24.306,36 fino a 30.382,95 25 per cento<br />

Oltre 30.382,95 50 per cento<br />

Fino 25.012,00 Nessuna<br />

Oltre 25.012,00 fino a 31.265,00 25 per cento<br />

Oltre 31.265,00 50 per cento<br />

Fino a 25.762,36 Nessuna<br />

Oltre 25.762,36 fino a 32.202,95 25 per cento<br />

80


IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />

Oltre 32.202,95 50 per cento<br />

Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario<br />

Le pensioni ai superstiti non subiscono alcuna riduzione se il tito<strong>la</strong>re ha un reddito inferiore a<br />

tre volte il trattamento minimo annuo INPS (€ 19.321,67 nel 2013).<br />

Qualora il reddito sia superiore <strong>la</strong> pensione viene ridotta:<br />

del 25% se il reddito è superiore a tre volte ma inferiore a quattro volte il trattamento<br />

minimo INPS (25.762,36 nel 2013);<br />

del 40% se il reddito è superiore a quattro volte ma inferiore a cinque volte il<br />

trattamento minimo INPS (€ 32.202,95 nel 2013);<br />

del 50% se il reddito è superiore a cinque volte il trattamento minimo INPS.<br />

Quanto sopra in base all’articolo 1, comma 41, del<strong>la</strong> legge 8 agosto 1995, n. 335 – tabel<strong>la</strong> F –<br />

applicabile anche agli iscritti al FPE, che vinco<strong>la</strong> <strong>la</strong> corresponsione delle pensioni ai superstiti al<br />

reddito percepito dal beneficiario, secondo il seguente schema:<br />

Ammontare dei redditi € Percentuale di riduzione<br />

Reddito fino a 3 volte (*) Nessuna<br />

Reddito superiore a 3 volte (*) 25% dell’importo dell’assegno<br />

Reddito superiore a 4 volte (*) 40% dell’importo dell’assegno<br />

Reddito superiore a 5 volte (*) 50% dell’importo dell’assegno<br />

(*) il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />

misura pari a 13 volte l’importo in vigore al 1° gennaio<br />

IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />

Anno Ammontare dei redditi €<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

Percentuale di<br />

riduzione<br />

Fino a 17.852,64 Nessuna<br />

oltre 17.852,64 a 23.803,52 25 per cento<br />

oltre 23.803,52a 29.754,40 40 per cento<br />

oltre 29.754,40 50 per cento<br />

Fino a 17.977,83 Nessuna<br />

oltre 17.977,83 fino a 23.970,44 25 per cento<br />

oltre a 23.970,44 fino a 29.963,05 40 per cento<br />

oltre 29.963,05 50 per cento<br />

Fino a 18.229,77 Nessuna<br />

oltre 18.229,77 fino a 24.306,36 25 per cento<br />

oltre a 24.306,36 fino a 30.382,95 40 per cento<br />

oltre 30.382,95 50 per cento<br />

81


2012<br />

2013<br />

Fino a 18.759,00 Nessuna<br />

oltre 18.759,00 fino a 25.012,00 25 per cento<br />

oltre 25.012,00 fino a 31.265,00 40 per cento<br />

oltre 31.265,00 50 per cento<br />

Fino a 19.321,77 Nessuna<br />

oltre 19.321,77 fino a 25.762,36 25 per cento<br />

oltre 25.762,36 fino a 32.202,95 40 per cento<br />

oltre 32.202,95 50 per cento<br />

PERIODICITÀ DI PAGAMENTO DELLE PENSIONI<br />

I limiti previsti dal<strong>la</strong> deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’INPS n. 350 del 10<br />

marzo 1998, approvata con Decreto del Ministero del Lavoro e del<strong>la</strong> Previdenza Sociale 25<br />

marzo 1998, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 1998, per <strong>la</strong><br />

corresponsione mensile, semestrale o annuale anticipata delle pensioni, sono rimasti invariati a<br />

seguito dell’applicazione del<strong>la</strong> perequazione.<br />

In partico<strong>la</strong>re:<br />

vengono corrisposti in rate annuali anticipate i pagamenti di importo mensile fino a 5,00<br />

euro lordi;<br />

vengono corrisposti in rate semestrali anticipate i pagamenti di importo mensile<br />

superiore a 5,00 euro e fino a 65,00 euro lordi;<br />

vengono corrisposti in rate mensili anticipate i pagamenti di importo mensile superiore<br />

a 65,00 euro lordi.<br />

82


ESEMPI DI CALCOLO DI PENSIONE<br />

I quattro esempi di calcolo, che di seguito sono riportati, servono per illustrare le modalità di<br />

calcolo delle pensioni secondo i sistemi:<br />

retributivo puro;<br />

retributivo - mosto;<br />

misto;<br />

contributivo puro.<br />

Abbiamo utilizzato i dati riferiti a quattro <strong><strong>la</strong>voratori</strong> reali, anche se, in base agli stessi dati ed<br />

alle norme vigenti, non in tutti i casi sussistono i requisiti per aver diritto al<strong>la</strong> pensione.<br />

Abbiamo comunque sviluppato il calcolo, sottolineandone i passaggi essenziali, al fine di<br />

consentire di meglio comprendere i sistemi con i quali vengono determinate le pensioni dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />

83


ESEMPIO 1<br />

Calcolo RETRIBUTIVO puro<br />

L'esempio riportato è reale e si riferisce ad una pensione maturata con 40 anni di contribuzione<br />

e percepita all'apertura del<strong>la</strong> finestra che <strong>la</strong> norma, al momento del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti<br />

(entro il 31 dicembre 2010) prevedeva secondo lo schema che segue:<br />

Requisiti<br />

maturati<br />

entro<br />

Pensione di anzianità con<br />

meno di 40 anni di<br />

contributi<br />

Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />

Pensione di anzianità con<br />

almeno 40 anni di contributi<br />

Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />

Pensione di vecchiaia (65<br />

anni uomo – 60 anni<br />

donna)<br />

Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />

31 marzo 1° gennaio anno successivo 1° luglio stesso anno (1)(*) 1° luglio stesso anno<br />

30 giugno 1° gennaio anno successivo 1° ottobre stesso anno (1)(**) 1° ottobre stesso anno<br />

30 settembre 1° luglio anno successivo 1° gennaio anno successivo 1° gennaio anno successivo<br />

31 dicembre 1° luglio anno successivo 1° aprile anno successivo 1° aprile anno successivo<br />

(1)per le uscite con tali decorrenze si richiede il compimento del 57° anno di età, e quindi bisogna avere:<br />

(*) almeno 57 anni di età entro il 30 giugno<br />

(**) almeno 57 anni di età entro il 30 settembre<br />

DATI<br />

Data di nascita: 28 febbraio 1955<br />

Data prima assunzione: 1 settembre 1970<br />

Data di cessazione dal servizio: 15 novembre 2010<br />

Anzianità contributiva: 2.080 settimane (40 anni) così suddivise:<br />

1.152 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />

104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />

104 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1996<br />

720 settimane contributiva dal 1.1.1997 al 15 novembre2010<br />

Decorrenza pensione: 1° aprile 2011<br />

Retribuzioni: Servono:<br />

Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 15,016,82) ragguagliata ad<br />

anno = € 30.033,64 (per calcolo quota A);<br />

Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni (per calcolo quote B e C);<br />

Retribuzioni effettive (FPLD) degli ultimi dieci anni (per calcolo quota D)<br />

84


Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

2010 26 15.016,82<br />

Retribuzione<br />

AGO<br />

2010 45 27.136,78 41.729,40<br />

2009 52 31.694,53 46.988,93<br />

2008 52 30.866,00 49.081,00<br />

2007 52 30.336,00 36.677,00<br />

2006 52 28.914,00 34.775,00<br />

2005 52 28.360,00 15.140,00<br />

2004 52 27.291,00 36.326,00<br />

2003 52 26.777,04 34.993,00<br />

2002 52 25.745,04 35.253,00<br />

2001 52 25.091,04 33.286,00<br />

2000 7 3.079,46 3.922,97<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />

Quota A<br />

La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />

15.016,82 X 2 = 30.033,64<br />

La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />

utile per <strong>la</strong> quota A:<br />

Quote B e C<br />

30.033,64 : 52 = 577,77<br />

Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />

quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />

devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />

pensioni con decorrenza nell'anno 2011 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />

erano:<br />

Anno<br />

contribuzione<br />

2000 1,3473<br />

2001 1,3003<br />

2002 1,2577<br />

2003 1,2162<br />

Coefficiente di<br />

rivalutazione<br />

85


Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

Coefficiente<br />

di<br />

rivalutazione<br />

Retribuzione<br />

rivalutata<br />

(Retribuzione X<br />

coefficiente)<br />

2010 45 27.136,78 1,0000 27.136,78<br />

2009 52 31.694,53 1,0257 32.406,51<br />

2008 52 30.866,00 1,0436 32.211,76<br />

2007 52 30.336,00 1,0879 33.002,53<br />

2006 52 28.914,00 1,1173 32.305,61<br />

2005 52 28.360,00 1,1506 32.631,02<br />

2004 52 27.291,00 1,1813 32.238,86<br />

2003 52 26.777,04 1,2162 32.566,24<br />

2002 52 25.745,04 1,2577 32.379,54<br />

2001 52 25.091,04 1,3003 32.625,88<br />

2000 7 3.079,46 1,3473 4.148,40<br />

Totale retribuzione rivalutata 323.653,13<br />

La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />

anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />

Quota D<br />

2004 1,1813<br />

2005 1,1506<br />

2006 1,1173<br />

2007 1,0879<br />

2008 1,0436<br />

2009 1,0257<br />

2010 1,0000<br />

2011 1,0000<br />

323.653,13 : 520 = 622,41<br />

Le retribuzioni effettive Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti degli ultimi dieci anni (520<br />

settimane), ad eccezione di quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello<br />

precedente (2011 e 2010), devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione<br />

validi per <strong>la</strong> liquidazione delle pensioni con decorrenza nell'anno 2011.<br />

86


I coefficienti di rivalutazione sono gli stessi utilizzati per <strong>la</strong> determinazione delle retribuzione<br />

settimanale utile per le quote B e C.<br />

Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Pensione<br />

Lavoratori<br />

Dipendenti<br />

Coefficiente<br />

di<br />

rivalutazione<br />

Retribuzione<br />

rivalutata<br />

(Retribuzione X<br />

coefficiente)<br />

2010 45 41.729,40 1,0000 41.729,40<br />

2009 52 46.988,93 1,0257 48.289,89<br />

2008 52 49.081,00 1,0436 51.312,77<br />

2007 52 36.677,00 1,0879 40.085,85<br />

2006 52 34.775,00 1,1173 38.946,85<br />

2005 52 15.140,00 1,1506 40.616,18<br />

2004 52 36.326,00 1,1813 43.631,64<br />

2003 52 34.993,00 1,2162 43.084,72<br />

2002 52 35.253,00 1,2577 44.948,89<br />

2001 52 33.286,00 1,3003 44.048,75<br />

2000 7 3.922,97 1,3473 5.285,43<br />

Totale retribuzione rivalutata 441.980,37<br />

La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane d 10 anni) per<br />

individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per <strong>la</strong> quota D:<br />

Retribuzioni settimanali pensionabili<br />

441.980,37 : 520 = 849,96<br />

Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />

quota A €. 577,77<br />

quote Be C €. 622,41<br />

quota D €. 849,96.<br />

Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />

Per calco<strong>la</strong>re l'importo mensile delle singole quote è necessario moltiplicare <strong>la</strong> retribuzione<br />

settimanale di ciascuna di esse per il coefficiente di rendimento mensile di una settimana e per<br />

il numero delle settimane di anzianità contributiva maturate nel periodo del<strong>la</strong> quota.<br />

La retribuzione settimanale del<strong>la</strong> quota D è superiore al<strong>la</strong> prima fascia di retribuzione<br />

pensionabile che, per l'anno 2011, era <strong>la</strong> seguente:<br />

87


e, pertanto, <strong>la</strong> quota D dovrà essere sdoppiata in € 827,73 e € 22,23 alle quali si dovranno<br />

applicare, rispettivamente, i coefficienti di rendimento corrispondenti al rendimento annuo del<br />

2% e dell'1,6%.<br />

Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te secondo il seguente schema:<br />

Quota<br />

Retribuzione<br />

settimanale<br />

Anzianità<br />

settimane<br />

Coefficiente di<br />

rendimento<br />

Importo quota<br />

pensione<br />

A 577,77 1.152 0,001934061 1.1285,85<br />

B 622,41 104 0,001934061 125,19<br />

C 622,41 104 0,001538460 99,59<br />

D<br />

Determinazione dell'importo in pagamento<br />

827,73 720 0,001538460 916,87<br />

22,23 720 0,001230769 19,70<br />

Importo pensione a calcolo 2.448,20<br />

Come noto <strong>la</strong> pensione retributiva a calcolo FPE viene liquidata nel limite del più favorevole tra<br />

i seguenti parametri:<br />

80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme in vigore<br />

nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei Lavoratori Dipendenti;<br />

88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo delle quote A e B del<br />

Fondo Elettrici.<br />

L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />

maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />

massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />

che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />

Le retribuzioni annue ponderate per il calcolo dei due limiti risultano pari a:<br />

€ 30.889,33 per il FPE<br />

€ 44.245,15 per il FPLD.<br />

I due limiti mensili sono pertanto:<br />

FPE 30.889,33 X 88 : 100 : 13 = 2.090,97<br />

AGO 44.245,15 X 80 : 100 . 13 = 2.722,77<br />

Anno 2011 Euro<br />

Prima fascia di retribuzione pensionabile annua 43.042,00<br />

Importo mensilizzato 3.587,00<br />

Importo settimanalizzato 827,73<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione a calcolo (€ 2.448,20) risulta inferiore ad uno dei due limiti (limite<br />

AGO di € 2.722,77) e pertanto viene posto in pagamento.<br />

88


ESEMPIO 2<br />

Calcolo RETRIBUTIVO misto<br />

L'esempio riportato è reale e rappresenta una situazione difficilmente ripetibile.<br />

Difatti, prima del<strong>la</strong> riforma Fornero e cioè sino al 31 dicembre 2011, per i dipendenti privati il<br />

requisito a pensione si raggiungeva con quota 96 (minimo 60 anni di età) o con 40 anni di<br />

contribuzione.<br />

Il soggetto in questione non aveva ancora compiuto i 60 anni di età, e quindi non poteva<br />

rientrare nelle quote, ma proprio a fine 2011 ha raggiunto le 2.080 settimane contributive (40<br />

anni) che consentivano il diritto a pensione indipendentemente dall'età.<br />

La decorrenza del<strong>la</strong> pensione sconta <strong>la</strong> finestra di 12 mesi nel corso dei quali il soggetto ha<br />

continuato a <strong>la</strong>vorare maturando ulteriori 52 settimane contributive che danno titolo ad una<br />

quota di pensione con il calcolo contributivo (Riforma Fornero per tutte le anzianità successive<br />

al 31 dicembre 2011)<br />

DATI<br />

Data di nascita: 21 marzo 1952<br />

Data prima assunzione: 1 novembre 1971<br />

Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />

Anzianità contributiva: 2.132 settimane (2.080 entro il 31.12.2011) così suddivise:<br />

1.100 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />

104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />

104 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1996<br />

772 settimane contributive dal 1.1.1997 al 31.12.2011<br />

52 settimane contributive dal 1,1,2012 al 31.12.2012.<br />

Decorrenza pensione: 1° gennaio 2013<br />

Retribuzioni: Servono:<br />

Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 21.865,50) ragguagliata ad<br />

anno = € 43.731,00 (per calcolo quota A);<br />

Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni (per calcolo quote B e C);<br />

Retribuzioni effettive (FPLD) degli ultimi dieci anni (per calcolo quota D);<br />

Retribuzione effettiva (FPLD) anno 2012 (per calcolo quota contributiva)<br />

<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

2012 26 21.865,50<br />

Retribuzione<br />

AGO<br />

89


2012 52 43.731,00 48.367,00<br />

2011 52 42.746,00 48.439,00<br />

2010 52 41.427,00 50.445,00<br />

2009 52 40.833,00 45.888,00<br />

2008 52 39.111,60 44.903,00<br />

2007 52 38.349,00 31.374,00<br />

2006 52 36.646,02 39.787,00<br />

2005 52 35.960,00 37.950,00<br />

2004 52 34.551,00 37.369,00<br />

2003 52 33.860,04 36.624,00<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione - Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />

Quota A<br />

La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />

21.865,50 X 2 = 43.731,00<br />

La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />

utile per <strong>la</strong> quota A:<br />

Quote B e C<br />

43.731,00 : 52 = 840,98<br />

Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />

quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />

devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />

pensioni con decorrenza nell'anno 2013 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />

erano:<br />

Anno contribuzione Coefficiente di rivalutazione<br />

2003 1,3113<br />

2004 1,2733<br />

2005 1,2401<br />

2006 1,2052<br />

2007 1,1729<br />

2008 1,1253<br />

2009 1,1062<br />

2010 1,0792<br />

2011 1,0403<br />

2012 1,0000<br />

2013 1,0000<br />

90


Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

Coefficiente<br />

di<br />

rivalutazione<br />

Retribuzione<br />

rivalutata<br />

(Retribuzione X<br />

coefficiente)<br />

2012 52 43.731,00 1,0000 43.731,00<br />

2011 52 42.746,00 1,0403 44.468,66<br />

2010 52 41.427,00 1,0792 44.708,02<br />

2009 52 40.833,00 1,1062 45.169,46<br />

2008 52 39.111,60 1,1253 44.012,28<br />

2007 52 38.349,00 1,1729 44.979,54<br />

2006 52 36.646,02 1,2052 44.165,78<br />

2005 52 35.960,00 1,2401 44.594,00<br />

2004 52 34.551,00 1,2733 43.933,79<br />

2003 52 33.860,04 1,3113 44.400,67<br />

Totale retribuzione rivalutata 444.163,20<br />

La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />

anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />

444.163,20 : 520 = 854,16<br />

91


Quota D<br />

Le retribuzioni effettive Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti degli ultimi dieci anni (520<br />

settimane), ad eccezione di quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello<br />

precedente (2011 e 2010), devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione<br />

validi per <strong>la</strong> liquidazione delle pensioni con decorrenza nell'anno 2013.<br />

I coefficienti di rivalutazione sono gli stessi utilizzati per <strong>la</strong> determinazione delle retribuzione<br />

settimanale utile per le quote B e C.<br />

Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Pensione<br />

Lavoratori<br />

Dipendenti<br />

Coefficiente<br />

di<br />

rivalutazione<br />

Retribuzione<br />

rivalutata<br />

(Retribuzione X<br />

coefficiente)<br />

2012 52 48.367,00 1,0000 48.367,00<br />

2011 52 48.439,00 1,0403 50.391,09<br />

2010 52 50.445,00 1,0792 54.440,24<br />

2009 52 45.888,00 1,1062 50.761,31<br />

2008 52 44.903,00 1,1253 50.529,35<br />

2007 52 31.374,00 1,1729 48.527,56<br />

2006 52 39.787,00 1,2052 47.951,29<br />

2005 52 37.950,00 1,2401 47.061,80<br />

2004 52 37.369,00 1,2733 47.581,95<br />

2003 52 36.624,00 1,3113 48.025,05<br />

Totale retribuzione rivalutata 493.636,64<br />

La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane in 10 anni) per<br />

individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per <strong>la</strong> quota D:<br />

Retribuzioni settimanali pensionabili<br />

493.636,64 : 520 = 949,30<br />

Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />

quota A €. 840,98<br />

quote B e C €. 854,16<br />

quota D €. 949,30.<br />

Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />

Quote retributive<br />

92


Per calco<strong>la</strong>re l'importo mensile delle singole quote è necessario moltiplicare <strong>la</strong> retribuzione<br />

settimanale di ciascuna di esse per il coefficiente di rendimento mensile di una settimana e per<br />

il numero delle settimane di anzianità contributiva maturate nel periodo del<strong>la</strong> quota.<br />

La retribuzione settimanale del<strong>la</strong> quota D è superiore al<strong>la</strong> prima fascia di retribuzione<br />

pensionabile che, per l'anno 2013, è <strong>la</strong> seguente:<br />

e, pertanto, <strong>la</strong> quota D dovrà essere sdoppiata in € 875,58 e € 73,72 alle quali si dovranno<br />

applicare, rispettivamente, i coefficienti di rendimento corrispondenti al rendimento annuo del<br />

2% e dell'1,6%.<br />

Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te secondo il seguente schema:<br />

Quota<br />

Retribuzione<br />

settimanale<br />

Anzianità<br />

settimane<br />

Coefficiente di<br />

rendimento<br />

Importo quota<br />

pensione<br />

A 840,98 1.100 0,001934061 1.789,16<br />

B 854,16 104 0,001934061 171,81<br />

C 854,16 104 0,001538460 136,67<br />

D<br />

Quota contributiva<br />

875,58 772 0,001538460 1.039,92<br />

73,72 772 0,001230769 70,05<br />

Importo pensione a calcolo 3.207,61<br />

Per i periodi <strong>la</strong>vorativi successivi al 31 dicembre 2011, l'importo del<strong>la</strong> pensione viene calco<strong>la</strong>to<br />

con il sistema contributivo.<br />

Deve pertanto essere determinato il montante individuale<br />

Anno Sett<br />

acq<br />

Retribuzioni<br />

acquisite<br />

Anno 2013 Euro<br />

Prima fascia di retribuzione pensionabile annua 45.530,00<br />

Importo mensilizzato 3.794,00<br />

Importo settimanalizzato 875,58<br />

Aliquota di<br />

computo<br />

Contributo<br />

(Retribuzione X<br />

aliquota)<br />

Tasso di<br />

capitalizzaz<br />

Contributo<br />

rivalutato<br />

(Contributo X tasso<br />

capitalizzazione)<br />

2012 52 48.367,00 0,33 15.961,11 1,000000 15.961,11<br />

Per determinare <strong>la</strong> quota di pensione, il montante individuale, pari a € 15.961,11, deve essere<br />

moltiplicato per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età di 60 anni e 9 mesi.<br />

93


I coefficienti di trasformazione re<strong>la</strong>tivi a 60 e 61 anni sono, rispettivamente, pari a 4,661 e<br />

4,796.<br />

Applicando <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> del coefficiente esteso, si ottiene:<br />

4,661 + 9 x (4,796 - 4,661) : 12 = 4,661 + 9 x 0,135 : 12 = 4,661 + 0,1012 = 4,7622<br />

Dividendo 100 per il 4,7622 di ottiene il divisore, pari a 20,9987, da applicare al montante<br />

individuale per ottenere l'importo annuo del<strong>la</strong> quota d pensione:<br />

Dividendo tale importo per 13 si ottiene l'importo mensile del<strong>la</strong> quota di pensione.<br />

Montante individuale Divisore Mensilità<br />

Quota pensione<br />

mensile<br />

15.961,11 20,9987 13 58,4 7<br />

La quota di pensione contributiva per i periodi dal 1° gennaio 2012 è quindi pari a € 58,47<br />

Determinazione dell'importo in pagamento<br />

Le quote retributive del<strong>la</strong> pensione a calcolo FPE vengono liquidate nel limite del più favorevole<br />

tra i seguenti parametri:<br />

80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme in vigore<br />

nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei Lavoratori Dipendenti;<br />

88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo delle quote A e B del<br />

Fondo Elettrici.<br />

L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />

maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />

massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />

che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />

Le retribuzioni annue ponderate per il calcolo dei due limiti risultano pari a:<br />

€ 44.002,04 per il FPE<br />

€ 49.647,12 per il FPLD.<br />

I due limiti mensili sono pertanto:<br />

FPE 44.002,04 X 88 : 100 : 13 = 2.978,60<br />

AGO 49.647,12 X 80 : 100 . 13 = 3.055,20<br />

L'importo delle quote retributive del<strong>la</strong> pensione a calcolo (€ 3.207,61) risulta superiore ad<br />

entrambi i limiti e, pertanto, <strong>la</strong> pensione, per <strong>la</strong> parte a calcolo retributivo, sarà corrisposta<br />

nell'importo del più favorevole dei due limiti. (limite AGO € 3.055,20).<br />

L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione posto in pagamento sarà quindi:<br />

Quote retributive 3.055,20<br />

Quota contributiva 58,47<br />

94


Pensione in pagamento 3.113,67<br />

95


ESEMPIO 3<br />

Calcolo MISTO<br />

L'esempio riportato è teorico in quanto l'anzianità contributiva complessiva e l'età non sono<br />

sufficienti per poter acquisire il diritto a pensione in base ai requisiti previsti dal<strong>la</strong> riforma<br />

Fornero e neppure erano stati raggiunti, entro il 31.12 2011, i requisiti previgenti <strong>la</strong> riforma.<br />

Abbiamo comunque ritenuto utile esemplificare un calcolo di pensione con il metodo misto,<br />

come se i requisiti necessari fossero stati raggiunti (considerando anzianità ed età sufficienti<br />

per il diritto a pensione) e considerando <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> stessa di<strong>la</strong>zionata di tre mesi<br />

rispetto al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />

DATI<br />

Data di nascita: 14 marzo 1956<br />

Data prima assunzione: 1 agosto 1979<br />

Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />

Anzianità contributiva:1.685 settimane (32 anni e 4,5 mesi) così suddivisa:<br />

645 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />

104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />

52 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1995<br />

884 settimane contributive dal 1.1.1996 al 31.12.2012<br />

Decorrenza pensione: 1° aprile 2013<br />

Età al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione: 57 anni<br />

Retribuzioni: Servono:<br />

Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 16.871,49) ragguagliata ad<br />

anno = € 33.742,98 (per calcolo quota A)<br />

Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni rivalutate (per calcolo quote B e<br />

C)<br />

Retribuzioni effettive (FPLD) dal 1.1.1996 (per calcolo quota contributiva)<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

Retribuzione<br />

AGO<br />

2012 52 33.742,98 36.794,00<br />

2011 52 33.048,00 38.749,00<br />

2010 52 32.441,00 35.575,00<br />

2009 52 31.620,00 34.384,00<br />

2008 52 30.689,00 33.845,00<br />

2007 52 29.772,00 32.238,00<br />

96


2006 52 28.888,02 30.708,00<br />

2005 52 27.984,00 29.571,00<br />

2004 52 27.329,04 28.836,00<br />

2003 52 26.424,96 27.615,00<br />

2002 52 27.224,00<br />

2001 52 27.343,00<br />

2000 52 26.225,00<br />

1999 52 25.687,00<br />

1998 52 25.898,00<br />

1997 52 25.130,79<br />

1996 52 23.036,04<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />

Quota A<br />

La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />

16.871,49 X 2 = 33.742,98<br />

La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />

utile per <strong>la</strong> quota A:<br />

Quote B e C<br />

33.742,98 : 52 = 648,90<br />

Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />

quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />

devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />

pensioni con decorrenza nell'anno 2013 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />

sono:<br />

Anno<br />

contribuzione<br />

Coefficiente di<br />

rivalutazione<br />

2003 1,3113<br />

2004 1,2733<br />

2005 1,2401<br />

2006 1,2052<br />

2007 1,1729<br />

2008 1,1253<br />

97


Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

Coefficiente<br />

di<br />

rivalutazione<br />

Retribuzione<br />

rivalutata<br />

(Retribuzione X<br />

coefficiente)<br />

2012 52 33.742,98 1,0000 33.742,98<br />

2011 52 33.048,00 1,0403 34.379,83<br />

2010 52 32.441,00 1,0792 35.010,33<br />

2009 52 31.620,00 1,1062 34.978,04<br />

2008 52 30.689,00 1,1253 34.534,33<br />

2007 52 29.772,00 1,1729 34.919,58<br />

2006 52 28.888,02 1,2052 34.815,84<br />

2005 52 27.984,00 1,2401 34.702,96<br />

2004 52 27.329,04 1,2733 34.798,07<br />

2003 52 26.424,96 1,3113 34.651,05<br />

Totale retribuzione rivalutata 346.533,01<br />

La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />

anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />

Retribuzioni settimanali pensionabili<br />

2009 1,1062<br />

2010 1,0792<br />

2011 1,0403<br />

2012 1,0000<br />

2013 1,0000<br />

346.533,01 : 520 = 666,41<br />

98


Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />

quota A €. 648,90<br />

quote B e C €. 666,41<br />

Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />

Quote A, B e C<br />

Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te moltiplicando <strong>la</strong> retribuzione settimanale per le<br />

settimane di anzianità nel<strong>la</strong> quota e per il coefficiente di rendimento.<br />

Quota<br />

Retribuzione<br />

settimanale<br />

Anzianità<br />

settimane<br />

Coefficiente di<br />

rendimento<br />

Importo quota<br />

pensione<br />

A 648,90 645 0,001934061 809,48<br />

B 661,41 104 0,001934061 133,04<br />

C 661,41 52 0,001538460 52,91<br />

Quota contributiva<br />

Determinazione del montante contributivo<br />

Si acquisiscono le retribuzioni AGO dal 1.1.1996 al 31.12.2012 e si moltiplicano ciascuna per<br />

0,33 (aliquota di computo del<strong>la</strong> contribuzione pari al 33%) determinando così il contributo<br />

previdenziale annuale.<br />

Ciascun contributo previdenziale annuale, con eccezione di quelli dell'anno di decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione (2013 senza contributi) e di quello precedente (2012), viene moltiplicato per il<br />

corrispondente tasso di capitalizzazione che, per le pensioni decorrenti dal 2013, risulta dal<strong>la</strong><br />

seguente tabel<strong>la</strong>, ottenendo così il contributo rivalutato:<br />

Contribuzione<br />

anno<br />

Tasso di<br />

capitalizzazione<br />

1996 1,822866<br />

1997 1,726410<br />

1998 1,638587<br />

1999 1,550953<br />

2000 1,474597<br />

2001 1,407352<br />

2002 1,348429<br />

2003 1,294557<br />

2004 1,245638<br />

2005 1,197147<br />

2006 1,156232<br />

2007 1,118281<br />

99


La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il calcolo del montante individuale.<br />

Anno Sett<br />

acq<br />

Retribuzioni<br />

acquisite<br />

Aliq<br />

comp<br />

Contributo<br />

(Retribuzione X<br />

aliquota)<br />

Tasso<br />

capitalizzaz<br />

Contributo<br />

rivalutato<br />

(Contributo X tasso<br />

capitalizzazione)<br />

2012 52 36.794,00 0,33 12.142,02 1,000000 12.142,02<br />

2011 52 38.749,00 0,33 12.787,17 1,011344 12.932,23<br />

2010 52 35.575,00 0,33 11.739,75 1,027692 12.064,85<br />

2009 52 34.384,00 0,33 11.313,72 1,046124 11.835,55<br />

2008 52 33.845,00 0,33 11.168,85 1,080856 12.071,92<br />

2007 52 32.238,00 0,33 10.638,54 1,118281 11.896,88<br />

2006 52 30.708,00 0,33 10.133,64 1,156232 11.716,84<br />

2005 52 29.571,00 0,33 9.758,43 1,197147 11.682,28<br />

2004 52 28.836,00 0,33 9.515,88 1,245638 11.853,34<br />

2003 52 27.615,00 0,33 9.112,95 1,294557 11.797,23<br />

2002 52 27.224,00 0,33 8.983,92 1,348429 12.114,18<br />

2001 52 27.343,00 0,33 9.023,19 1,407352 12.698,80<br />

2000 52 26.225,00 0,33 8.654,25 1,474597 12.761,53<br />

1999 52 25.687,00 0,33 8.476,71 1,550953 13.146,98<br />

1998 52 25.898,00 0,33 8.546,34 1,638587 14.003,92<br />

1997 52 25.130,79 0,33 8.293,13 1,726410 14.317,34<br />

1996 52 23.036,04 0,33 7.601,88 1,822866 13.857,21<br />

La somma dei contributi rivalutati determina il montante individuale pari a € 212.893,10<br />

Determinazione del<strong>la</strong> quota contributiva<br />

2008 1,080856<br />

2009 1,046124<br />

2010 1,027692<br />

2011 1,011344<br />

100


Per determinare <strong>la</strong> quota di pensione, il montante individuale deve essere moltiplicato per il<br />

coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età di 57 anni che, dal 1° gennaio 2013, è pari a<br />

4,304.<br />

Dividendo 100 per il 4,304 si ottiene il divisore, pari a 23,2342 da applicare al montante<br />

individuale.<br />

Dividendo il montante individuale per il divisore si ottiene <strong>la</strong> quota di pensione annua da<br />

dividere per 13 per ottenere <strong>la</strong> quota di pensione mensile:<br />

212.893,10 : 23,2342 = 9.162,92 Importo annuale quota pensione<br />

9.162,92 : 13 = 704,84 Importo mensile quota pensione<br />

Montante individuale Divisore Mensilità<br />

Quota pensione<br />

mensile<br />

212.893,10 23,2342 13 704,84<br />

La quota di pensione contributiva è quindi pari a € 704,84<br />

Determinazione dell'importo del<strong>la</strong> pensione in pagamento<br />

L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione posto in pagamento è dato dal<strong>la</strong> somma delle diverse somme<br />

calco<strong>la</strong>te:<br />

Quota A 809,48<br />

Quota B 133,04<br />

Quota C 52,91<br />

Quota contributiva 704,84<br />

Pensione mensile<br />

liquidata<br />

1.700,27<br />

101


ESEMPIO 4<br />

L'esempio riportato è teorico in quanto:<br />

Calcolo CONTRIBUTIVO<br />

l'anzianità contributiva complessiva considerata è pari a 17 anni e quindi non sufficiente<br />

per poter acquisire il diritto a pensione per il quale sono necessari 20 anni di<br />

contribuzione, oltre al requisito legato all'importo del<strong>la</strong> pensione che deve risultare non<br />

inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale per chi ha iniziato a <strong>la</strong>vorare dopo il 31 dicembre<br />

1995;<br />

inoltre l'età non raggiunge i 63 anni.<br />

Abbiamo comunque ritenuto utile esemplificare un calcolo di pensione con il metodo<br />

contributivo, come se i requisiti necessari fossero stati raggiunti (anzianità ed età sufficienti<br />

per il diritto a pensione) e considerando <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> stessa in base al<strong>la</strong> riforma Fornero<br />

(mese successivo al raggiungimento dei requisiti ed al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro).<br />

Data di nascita: 18 febbraio 1956<br />

Data prima assunzione: 1° gennaio 1996<br />

Dati<br />

Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />

Decorrenza pensione: 1° gennaio 2013<br />

Età al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione: 56 anni e 10 mesi<br />

Retribuzioni: servono tutte le retribuzioni dal<strong>la</strong> prima assunzione (1.1.1996) al<strong>la</strong> data del<br />

pensionamento<br />

Anno Settimane<br />

Retribuzione<br />

Fondo Elettrici<br />

Retribuzione<br />

AGO<br />

2012 52 33.624,00 37.906,00<br />

2011 52 33.756,00 38.013,00<br />

2010 52 33.108,00 39.894,00<br />

2009 52 32.393,04 36.196,00<br />

2008 52 31.244,00 35.475,00<br />

2007 52 30.425,04 32.817,00<br />

2006 52 29.322,00 32.790,00<br />

2005 52 28.529,00 36.543,00<br />

102


2004 52 27.665,04 35.437,00<br />

2003 52 26.864,04 35.811,00<br />

2002 52 25.923,96 38.724,00<br />

2001 52 24.369,00 27.373,00<br />

2000 52 24.110,04 26.032,00<br />

1999 52 23.787,00 26.927,00<br />

1998 52 23.712,00 25.643,00<br />

1997 52 23.000,00 25.688,56<br />

1996 52 24.671,37 24.671,37<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

Trattandosi di <strong>la</strong>voratore con prima assunzione successiva al 31 dicembre 1995, il calcolo del<strong>la</strong><br />

pensione avviene totalmente con il metodo contributivo.<br />

Le retribuzioni riportate sono entrambe, Fondo Elettrici ed AGO, effettive per il 1996, mentre le<br />

successive sono effettive quelle AGO e teoriche quelle Fondo Elettrici.<br />

I contributi previdenziali sono stati calco<strong>la</strong>ti e versati in base alle retribuzioni effettive.<br />

Determinazione del montante contributivo<br />

Si acquisiscono le retribuzioni AGO di ciascun anno e si moltiplicano le stesse per 0,33<br />

(aliquota di computo del<strong>la</strong> contribuzione pari al 33%) determinando così il contributo<br />

previdenziale annuale.<br />

Ciascun contributo previdenziale annuale, con eccezione di quelli dell'anno di decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione (2013 senza contributi) e di quello precedente (2012), viene moltiplicato per il<br />

corrispondente tasso di capitalizzazione che, per le pensioni decorrenti dal 2013, risulta dal<strong>la</strong><br />

seguente tabel<strong>la</strong>, ottenendo così il contributo rivalutato:<br />

Contribuzione<br />

anno<br />

Tasso di<br />

capitalizzazione<br />

1996 1,822866<br />

1997 1,726410<br />

1998 1,638587<br />

1999 1,550953<br />

2000 1,474597<br />

2001 1,407352<br />

2002 1,348429<br />

2003 1,294557<br />

2004 1,245638<br />

2005 1,197147<br />

103


La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il calcolo del montante individuale.<br />

Anno Sett<br />

acq<br />

Retribuzioni<br />

acquisite<br />

2006 1,156232<br />

2007 1,118281<br />

2008 1,080856<br />

2009 1,046124<br />

2010 1,027692<br />

2011 1,011344<br />

Aliq<br />

comp<br />

Contributo<br />

(Retribuzione X<br />

aliquota)<br />

Tasso<br />

capitalizzaz<br />

Contributo<br />

rivalutato<br />

(Contributo X tasso<br />

capitalizzazione)<br />

2012 52 37.906,00 0,33 12.508,98 1,000000 12.508,98<br />

2011 52 38.013,00 0,33 12.544,29 1,011344 12.686,59<br />

2010 52 39.894,00 0,33 13.165,02 1,027692 13.529,59<br />

2009 52 36.196,00 0,33 11.944,68 1,046124 12.495,62<br />

2008 52 35.475,00 0,33 11.706,75 1,080856 12.653,31<br />

2007 52 32.817,00 0,33 10.829,61 1,118281 12.110,55<br />

2006 52 32.790,00 0,33 10.820,70 1,156232 12.511,24<br />

2005 52 36.543,00 0,33 12.059,19 1,197147 14.436,62<br />

2004 52 35.437,00 0,33 11.694,21 1,245638 14.566,75<br />

2003 52 35.811,00 0,33 11.817,63 1,294557 15.298,60<br />

2002 52 38.724,00 0,33 12.778,92 1,348429 17.231,47<br />

2001 52 27.373,00 0,33 9.033,09 1,407352 12.712,74<br />

2000 52 26.032,00 0,33 8.590,56 1,474597 12.667,61<br />

104


1999 52 26.927,00 0,33 8.885,91 1,550953 13.781,63<br />

1998 52 25.643,00 0,33 8.462,19 1,638587 13.866,03<br />

1997 52 25.688,56 0,33 8.477,22 1,726410 14.635,16<br />

1996 52 24.671,37 0,33 8.141,55 1,822866 14.840,96<br />

La somma dei contributi rivalutati determina il montante individuale pari a € 232.533,45<br />

Determinazione dell'importo del<strong>la</strong> pensione<br />

Al montante individuale deve essere applicato il coefficiente di trasformazione per determinare<br />

l'importo annuo del<strong>la</strong> pensione.<br />

Avendo il pensionato un'età di 56 anni e 10 mesi, deve essere preso a riferimento il<br />

coefficiente corrispondente all'età di 57 anni (età minima considerata nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> dei<br />

coefficienti di trasformazione).<br />

Dal 2013 il coefficiente di trasformazione per l'età di 57 anni è pari a 4,304 e determina un<br />

divisore pari a 23,2342 (100 : 4,304).<br />

Applicando il divisore al montante individuale si ottiene<br />

232.533,45 : 23,2342 = 10.008,24 Importo annuale pensione<br />

Dividendo l'importo annuale per tredici mensilità si ottiene l'importo mensile del<strong>la</strong> pensione<br />

10.008,24 : 13 = 769,96 Importo mensile pensione<br />

Si tratta ora di verificare se l'importo del<strong>la</strong> pensione è almeno pari a 1,5 volte l'importo<br />

dell'assegno sociale, che è una delle condizioni per poter aver diritto al<strong>la</strong> pensione.<br />

In via provvisoria il valore dell'assegno sociale per il 2013 è stato fissato in € 442,30.<br />

442,30 x 1,5 = 663,45.<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione è superiore e pertanto può essere liquidato.<br />

105


106


INPS - GESTIONE EX-INPDAP<br />

La CPDEL (Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali) era l'Ente previdenziale per i dipendenti delle<br />

Aziende municipalizzate.<br />

In base all’articolo 5 del R.D.L. 3 marzo 1938, n. 680 i dipendenti degli Enti locali erano<br />

obbligatoriamente iscritti al<strong>la</strong> CPDEL allorché esistevano le seguenti condizioni:<br />

a. rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato con l’Ente;<br />

b. prestazione di un attività che rientrasse nell’ambito dei fini istituzionali dell’Ente:<br />

c. carattere continuativo dell’attività e subordinazione gerarchica;<br />

d. retribuzione;<br />

e. utilizzazione del dipendente in servizi di istituto a carattere permanente.<br />

Con l'entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge n. 274/1991, dal 1° ottobre 1991, l’iscrizione al<strong>la</strong> CPDEL è<br />

stata resa obbligatoria per tutti i dipendenti a qualunque titolo assunti, anche se adibiti a<br />

servizi di carattere eccezionale, straordinario e per attività non istituzionale, ancorché<br />

l’assunzione fosse a tempo determinato o a titolo di supplenza o con contratto di diritto<br />

privato, purchè reso con vincolo di subordinazione all’Ente.<br />

Potevano optare per il mantenimento dell’iscrizione al<strong>la</strong> CPDEL, in alternativa all’iscrizione ad<br />

altre forme obbligatorie (ad esempio INPS), i dipendenti:<br />

degli Enti che avessero perso <strong>la</strong> natura giuridica pubblica che consentiva l’iscrizione al<strong>la</strong><br />

CPDEL;<br />

i dipendenti degli Enti, delle Aziende Municipalizzate o Consortili, che fossero transitati a<br />

società private per effetto di norme di legge, di rego<strong>la</strong>mento o convenzione, che<br />

attribuissero alle stesse società le funzioni esercitate dai predetti Enti.<br />

Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 giugno 1994, n. 479, ha disciplinato l’istituzione dell’INPDAP (Istituto<br />

Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica), ente di diritto pubblico<br />

soggetto al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza del Ministero del Lavoro e del Ministero del Tesoro, e <strong>la</strong> soppressione<br />

del<strong>la</strong> Cassa pensioni dipendenti Enti Locali (CPDEL), del<strong>la</strong> Cassa pensioni insegnanti di asilo e<br />

scuole elementari parificate, del<strong>la</strong> Cassa pensioni ai Sanitari (CPS) e del<strong>la</strong> Cassa per le Pensioni<br />

agli Ufficiali Giudiziari, amministrate dal<strong>la</strong> Direzione Generale degli Istituti di Previdenza.<br />

L’Istituto di <strong>previdenza</strong> pubblico eroga i trattamenti pensionistici, l’indennità premio di fine<br />

servizio (ex Inadel) ed il trattamento di fine rapporto (TFR) ai dipendenti che hanno prestato<br />

servizio presso gli Enti locali.<br />

L’iscrizione all’INPDAP è determinata da norme di legge e, in taluni casi, a seguito di delibera<br />

dell’ente datore di <strong>la</strong>voro.<br />

Le Aziende municipalizzate <strong>elettrici</strong>tà, gas, acqua, ambientali e farmaceutiche rientrano tra gli<br />

Enti tenuti ad iscrivere obbligatoriamente i propri dipendenti.<br />

Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, (Decreto salva Italia) stabilisce <strong>la</strong> soppressione<br />

dell'INPDAP e il trasferimento delle re<strong>la</strong>tive funzioni all'INPS a partire dal 1º gennaio 2012.<br />

107


Le risorse strumentali, umane e finanziarie sono state trasferite all'INPS con successivi Decreti<br />

ministeriali.<br />

RETRIBUZIONE IMPONIBILE<br />

Fino al 31 dicembre 1995 <strong>la</strong> retribuzione imponibile del personale degli enti locali era costituita<br />

da:<br />

Stipendio tabel<strong>la</strong>re lordo<br />

Indennità integrativa speciale<br />

Retribuzione individuale di anzianità<br />

Tredicesima mensilità<br />

Indennità fisse e ricorrenti per 12 mensilità (salvo diversa previsione contrattuale)<br />

Eventuali assegni ad personam pensionabili<br />

L'indennità integrativa speciale, che era corrisposta per tredici mensilità, era considerata, ai<br />

fini del calcolo del<strong>la</strong> pensione in quarantesimi in funzione dell'anzianità (ad esempio 37 anni e<br />

due mesi di anzianità comportavano <strong>la</strong> corresponsione di 37/40 dell'indennità integrativa<br />

speciale) e veniva aggiunta al prodotto delle altre voci retributive per il coefficiente<br />

corrispondente all'anzianità contributiva desunto dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> "A" allegata al<strong>la</strong> Legge n.<br />

965/1965.<br />

A partire dal 1° gennaio 1995 l'indennità integrativa speciale entra a far parte del<strong>la</strong><br />

retribuzione pensionabile.<br />

A partire dal 1° gennaio 1996 <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile del personale degli Enti<br />

locali è costituita, oltre che dalle voci stipendiali anzidette, da tutto ciò che il <strong>la</strong>voratore riceve<br />

dal datore di <strong>la</strong>voro, in denaro o in natura, tranne i compensi e le quote tassativamente<br />

escluse.<br />

CONTRIBUZIONE OBBLIGATORIA<br />

La contribuzione obbligatoria ex CPDEL, costituita dal<strong>la</strong> retribuzione complessivamente<br />

percepita che gli Enti sono tenuti a versare, sia per <strong>la</strong> parte a proprio carico che per <strong>la</strong> parte a<br />

carico dei dipendenti, ha subito l'evoluzione in tabel<strong>la</strong>.<br />

Decorrenza<br />

Contribuzione percentuale a carico del<br />

Datore di <strong>la</strong>voro Lavoratore<br />

Contribuzione<br />

Totale<br />

Dal 1.5.1991 18,60 7,75 26,35<br />

Dal 1.7.1991 18,60 8,55 27,15<br />

Dal 1.1.1996 18,60 8,90 27,50<br />

Dal 1.12.1996 23,80 8,90 32,70<br />

108


CONTRIBUZIONE VOLONTARIA<br />

A seguito del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 aprile 1997, n. 184, <strong>la</strong> contribuzione volontaria è stata<br />

estesa anche alle forme esclusive dell’A.G.O.<br />

Dal 12 luglio 1997, quindi, gli iscritti all’INPDAP, previa autorizzazione da parte del predetto<br />

Istituto, hanno <strong>la</strong> facoltà di poter provvedere personalmente al<strong>la</strong> copertura assicurativa dei<br />

periodi non <strong>la</strong>vorati, nelle ipotesi di interruzioni del servizio, che non prevedano l’obbligo del<br />

datore di <strong>la</strong>voro di versare i contributi obbligatori (come le aspettative varie o le interruzioni<br />

per motivi disciplinari o nei casi di <strong>la</strong>vori discontinui ovvero a tempo parziale), o di cessazione<br />

del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />

Possono presentare domanda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che nei cinque anni precedenti <strong>la</strong> domanda hanno<br />

almeno tre anni (un anno nell'ultimo quinquennio quando <strong>la</strong> domanda viene presentata per i<br />

periodi successivi al 31 dicembre 1996 ed intercorrenti tra un rapporto di <strong>la</strong>voro e l'altro nel<br />

caso di <strong>la</strong>vori discontinui e di periodi intercorrenti nel <strong>la</strong>voro a tempo parziale) di contribuzione<br />

effettiva presso l'INPDAP oppure, dal 1° gennaio 2001, cinque anni di contributi nel<strong>la</strong> intera<br />

vita <strong>la</strong>vorativa e non versano contribuzione presso altre casse previdenziali.<br />

La prosecuzione volontaria è ammessa a condizione che, contestualmente e per gli stessi<br />

periodi, il personale interessato non risulti assicurato a nessun’altra forma previdenziale.<br />

PERIODI UTILI PER LA PENSIONE<br />

Ai fini del trattamento di quiescenza sono utili i periodi di iscrizione obbligatoria all’INPDAP,<br />

quelli cumu<strong>la</strong>bili, riscattabili, ricongiungibili, computabili a domanda o d’ufficio, gli aumenti di<br />

servizi nei casi previsti (ad esempio per i ciechi), i periodi di contribuzione figurativa, volontaria<br />

e il servizio militare o equiparato.<br />

CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

A seguito del<strong>la</strong> Legge n. 335/1995 <strong>la</strong> pensione è calco<strong>la</strong>ta, a seconda delle anzialità<br />

contributive al 31 dicembre 1995, con i sistemi di calcolo retributivo, contributivo o misto, così<br />

come per il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />

Anzianità contributive al 31 dicembre 1995 Sistema di calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

Almeno 18 anni di contribuzione Metodo retributivo<br />

Meno di 18 anni di contribuzione<br />

Prima assunzione successiva al 31 dicembre 1995 Metodo contributivo<br />

Metodo misto (retributivo per le anzianità fino<br />

al 31 dicembre 1995 - contributivo per le<br />

anzianità dal 1° gennaio 1996)<br />

Chi possiede almeno 15 anni di contributi, di cui 5 anni effettivi successivi all'01.01.1996, può<br />

optare per il calcolo di pensione con il solo sistema contributivo.<br />

109


PERIODI PER IL CALCOLO DELLA RETRIBUZIONE PENSIONABILE<br />

Fino al 31 dicembre 1992 <strong>la</strong> pensione veniva calco<strong>la</strong>ta avendo a riferimento <strong>la</strong> retribuzione<br />

dell'ultimo mese <strong>la</strong>vorativo rapportato ad anno ed applicando il coefficiente re<strong>la</strong>tivo<br />

all'anzianità contributiva desunto dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1965. L'indennità<br />

integrativa speciale (contingenza degli Enti pubblici) non faceva parte del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile e veniva corrisposta con <strong>la</strong> pensione conteggiando<strong>la</strong> in tanti quarantesimi quanto<br />

era l'anzianità contributiva.<br />

Per le anzianità maturate dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 il periodo per il calcolo<br />

del<strong>la</strong> retribuzione media pensionabile diviene l'ultimo mese + il 50% dei periodi compresi tra lo<br />

01.01.1993 e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione, nel limite di 10 anni.<br />

Fino al 31 dicembre 1994 si applicava il coefficiente re<strong>la</strong>tivo all'anzianità contributiva desunto<br />

dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1965 e l'indennità integrativa speciale continuava ad<br />

essere conteggiata in quarantesimi.<br />

Dal 1° gennaio 1995 l'indennità integrativa speciale è stata conglobata nel<strong>la</strong> paga base e<br />

l'aliquota di rendimento, in base al<strong>la</strong> Legge n. 72471994, è stata fissata nel 2% annuo.<br />

Per le anzianità maturate dal 1°gennaio 1996, in base al<strong>la</strong> Legge n. 335/1995, il periodo per il<br />

calcolo del<strong>la</strong> retribuzione media pensionabile diviene l'ultime mese + il 50% dei periodi tra il 1°<br />

gennaio 1993 e il 31 dicembre 1995 + il 66.6% dei periodi compresi tra il 1° gennaio 1996 e <strong>la</strong><br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione, nel limite di 10 anni.<br />

Dal 1°gennaio 1996 viene considerato pensionabile anche il sa<strong>la</strong>rio cosiddetto "accessorio".<br />

COME SI DETERMINA LA PENSIONE<br />

Sistema retributivo (misto dal 1° Gennaio 2012)<br />

Per effetto delle disposizioni introdotte dal Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 dicembre 1992, n. 503,<br />

l'importo del<strong>la</strong> pensione è <strong>la</strong> risultante di due distinte quote:<br />

<strong>la</strong> quota A, corrispondente al prodotto fra <strong>la</strong> retribuzione contributiva dell'ultimo mese<br />

di sevizio rapportata ad anno per il coefficiente di rendimento, desumibile dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />

"A" allegata al<strong>la</strong> legge n 965/1965, re<strong>la</strong>tivo agli anni e mesi di anzianità contributiva<br />

posseduta al 31 dicembre 1992;<br />

<strong>la</strong> quota B, derivante dal prodotto fra <strong>la</strong> retribuzione media annua contributiva<br />

determinata al<strong>la</strong> data di cessazione dal servizio, secondo l’ampiezza del periodo di<br />

riferimento ex Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992 (attualmente ultimi 10 anni), e <strong>la</strong><br />

differenza fra il coefficiente di rendimento maturato al<strong>la</strong> cessazione e quello maturato a<br />

tutto il 31 dicembre 1992.<br />

A seguito del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, che ha stabilito per tutti,<br />

indipendentemente dall'anzianità contributiva, il calcolo delle pensioni per i periodi successivi al<br />

1° gennaio 2012 col metodo contributivo, alle quote A e B si aggiunge una terza quota C per<br />

le anzianità contributive maturate appunto dal 1° gennaio 2012 al<strong>la</strong> quiescenza.<br />

Il coefficiente di rendimento, per le anzianità fino al 31 dicembre 1994, è rilevato dal<strong>la</strong><br />

specifica tabel<strong>la</strong> "A" allegata al<strong>la</strong> legge 26 luglio 1965, n. 965, e dal 1° gennaio 1995, in base<br />

110


al<strong>la</strong> Legge n. 724/1994, è aumentato per ogni ulteriore anno di servizio del 2% costante, così<br />

come previsto per gli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

La disposizione legis<strong>la</strong>tiva ha anche previsto che l’applicazione delle aliquote di rendimento del<br />

2% annuo non possono determinare un trattamento di pensione superiore a quello che<br />

sarebbe spettato in base all'applicazione delle aliquote previste dal<strong>la</strong> previgente normativa.<br />

L’ampliamento del<strong>la</strong> base contributiva e pensionabile, comprensiva dal 1° gennaio 1996 anche<br />

il cosiddetto "sa<strong>la</strong>rio accessorio", ha rilevanza esclusivamente per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong><br />

quota B di pensione, riferita cioè ai periodi contributivi successivi al 31 dicembre 1992, per i<br />

quali <strong>la</strong> retribuzione viene ora individuata nel periodo degli ultimi 10 anni di servizio, e del<strong>la</strong><br />

quota C contributiva.<br />

La quota A viene calco<strong>la</strong>ta in base all’ultima retribuzione percepita, non comprensiva degli<br />

emolumenti accessori.<br />

Per individuare il coefficiente utile al calcolo del<strong>la</strong> quota “B” di pensione occorre stabilire<br />

quello corrispondente agli anni complessivi maturati fino al 31 dicembre 2011.<br />

Dal coefficiente così determinato deve essere detratto quello precedentemente individuato al<br />

31 dicembre 1992 per <strong>la</strong> quota A.<br />

E’ da tenere presente che le aliquote di rendimento per i dipendenti degli Enti locali (tab. A<br />

del<strong>la</strong> Legge n. 965/1965) vanno considerate per le anzianità fino al 31 dicembre 1994 in<br />

quanto, <strong>la</strong> Legge n. 724/1994 ha introdotto, in <strong>loro</strong> sostituzione a decorrere dal 1° gennaio<br />

1995, l’aliquota di rendimento costante nel<strong>la</strong> misura del 2% all’anno parificando<strong>la</strong> a quel<strong>la</strong> del<br />

Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell'INPS.<br />

Periodo Retribuzione Coefficiente annuo Quota<br />

Fino al 31 dicembre 1992 Ultimo mese<br />

Dal 1° gennaio 1993 al 31<br />

dicembre 1994<br />

Dal 1° gennaio al 31<br />

dicembre 1995<br />

Dal 1° gennaio 1996 al 31<br />

dicembre 2011<br />

Dal 1° gennaio 2012 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro<br />

1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />

1993 al<strong>la</strong> risoluzione del rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Max 1 + 18 = 19 mesi<br />

1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />

1993 al 31 dicembre 1994 + 66% dei<br />

mesi dal 1° gennaio 1993 al<strong>la</strong> risoluzione<br />

del rapporto di <strong>la</strong>voro fino a raggiungere<br />

10 anni (31 dicembre 2009 per chi era in<br />

servizio al 31 dicembre 1992)<br />

Esempio di individuazione del coefficiente di rendimento<br />

Dipendente cessato dal servizio il 31 dicembre 2012.<br />

Anzianità posseduta al<strong>la</strong> cessazione dal servizio = anni 40<br />

Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge<br />

965/1965<br />

2%<br />

Metodo contributivo C<br />

39 anni conteggiati col sistema retributivo e 1 anno col sistema contributivo.<br />

A<br />

B<br />

111


Anzianità posseduta al 31 dicembre 1992 = anni 20<br />

Coefficiente per quota “A” corrispondente ad anni 20 = 45,00%<br />

Coefficiente corrispondente all’anzianità posseduta al 31 dicembre 1994, anni 22 = 48,70%<br />

Anni dal 1° gennaio 1995 al 31 dicembre 2011 anni 17 x 2% all’anno = 34,00%<br />

Coefficiente totale al<strong>la</strong> cessazione = (48,70 + 34,00) = 82,70%<br />

Coefficiente al 31 dicembre 1992 = 45,00%<br />

Coefficiente per quota “B” = (82,70 - 45,00) = 37,70%<br />

Coefficiente di rendimento complessivo = (45,00% + 37,70%) = 82,70%<br />

Se non ci fosse stata l’introduzione dal 1995 del rendimento del 2% annuo <strong>la</strong> pensione<br />

retributiva, applicando le vecchie regole, sarebbe stata calco<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> percentuale del 96,30%<br />

(corrispondente a 39 anni di anzianità) del<strong>la</strong> retribuzione in luogo di quel<strong>la</strong> dell’84,70%.<br />

Sistema misto<br />

Il sistema misto, come detto, si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 avevano<br />

maturato un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni.<br />

Le regole di accesso al<strong>la</strong> pensione sono le medesime del sistema retributivo.<br />

La prestazione pensionistica è calco<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> tecnica del pro-quota ed è determinata<br />

dal<strong>la</strong> somma:<br />

del<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite anteriormente al<strong>la</strong> data<br />

del 31.12.1995, calco<strong>la</strong>ta secondo il preesistente sistema retributivo (quote A e B);<br />

del<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite successivamente al<strong>la</strong><br />

data del 31.12.1995 calco<strong>la</strong>ta secondo il sistema contributivo (quota C).<br />

Periodo Retribuzione Coefficiente annuo Quota<br />

Fino al 31 dicembre 1992 Ultimo mese<br />

Dal 1° gennaio 1993 al 31<br />

dicembre 1994<br />

Dal 1° gennaio al 31<br />

dicembre 1995<br />

Dal 1° gennaio 1996 al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro<br />

1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />

1993 al<strong>la</strong> risoluzione del rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro.<br />

Max 1 + 18 = 19 mesi<br />

Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge<br />

965/1965<br />

2%<br />

Metodo contributivo C<br />

Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1995 - Coefficienti di rendimento<br />

A<br />

B<br />

112


Anni<br />

Mesi<br />

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />

0 0,23865 0,23913 0,23961 0,24009 0,24057 0,24106 0,24155 0,24204 0,24254 0,24304 0,24354 0,24405<br />

1 0,24456 0,24507 0,24559 0,24611 0,24663 0,24716 0,24769 0,24822 0,24876 0,24930 0,24984 0,25038<br />

2 0,25093 0,25148 0,25203 0,25259 0,25315 0,25371 0,25428 0,25485 0,25542 0,25600 0,25658 0,25716<br />

3 0,25775 0,25834 0,25893 0,25953 0,26013 0,26073 0,26133 0,26194 0,26255 0,26316 0,26378 0,26440<br />

4 0,26502 0,26565 0,26628 0,26691 0,26755 0,26819 0,26883 0,26948 0,27013 0,27078 0,27143 0,27209<br />

5 0,27275 0,27341 0,27408 0,27475 0,27542 0,27610 0,27678 0,27746 0,27815 0,27884 0,27953 0,28023<br />

6 0,28093 0,28163 0,28234 0,28305 0,28376 0,28447 0,28519 0,28591 0,28663 0,28736 0,28809 0,28882<br />

7 0,28956 0,29030 0,29104 0,29179 0,29254 0,29329 0,29405 0,29481 0,29557 0,29634 0,29711 0,29788<br />

8 0,29865 0,29943 0,30021 0,30099 0,30178 0,30257 0,30336 0,30416 0,30496 0,30576 0,30657 0,30738<br />

9 0,30819 0,30901 0,30983 0,31065 0,31118 0,31231 0,31314 0,31397 0,31481 0,31565 0,31649 0,31734<br />

10 0,31819 0,31904 0,31990 0,32076 0,32162 0,32249 0,32336 0,32423 0,32511 0,32599 0,32687 0,32776<br />

11 0,32865 0,32954 0,33043 0,33133 0,33223 0,33313 0,33404 0,33495 0,33586 0,33678 0,33770 0,33862<br />

12 0,33955 0,34048 0,34141 0,34235 0,34329 0,34423 0,34518 0,34613 0,34708 0,34803 0,34899 0,34995<br />

13 0,35091 0,35188 0,35285 0,35382 0,35480 0,35578 0,35676 0,35775 0,35874 0,35973 0,36073 0,36173<br />

14 0,36273 0,36374 0,36475 0,36576 0,36677 0,36779 0,36881 0,36983 0,37086 0,37189 0,37292 0,37396<br />

15 0,37500 0,37605 0,37710 0,37816 0,37922 0,38030 0,38138 0,38246 0,38356 0,38466 0,38576 0,38688<br />

16 0,38800 0,38913 0,39026 0,39141 0,39256 0,39371 0,39488 0,39605 0,39722 0,39841 0,39960 0,40080<br />

17 0,40200 0,40321 0,40443 0,40566 0,40689 0,40813 0,40938 0,41063 0,41189 0,41316 0,41443 0,41571<br />

18 0,41700 0,41830 0,41960 0,42091 0,42222 0,42355 0,42488 0,42621 0,42756 0,42891 0,43026 0,43163<br />

19 0,43300 0,43438 0,43576 0,43716 0,43856 0,43996 0,44138 0,44280 0,44422 0,44566 0,44710 0,44855<br />

20 0,45000 0,45146 0,45293 0,45441 0,45589 0,45738 0,45888 0,46038 0,46189 0,46341 0,46493 0,46646<br />

21 0,46800 0,46955 0,47110 0,47266 0,47422 0,47580 0,47738 0,47896 0,48056 0,48216 0,48376 0,48538<br />

22 0,48700 0,48863 0,49026 0,49191 0,49356 0,49521 0,49688 0,49855 0,50022 0,50191 0,50360 0,50530<br />

23 0,50700 0,50871 0,51043 0,51216 0,51389 0,51563 0,51738 0,51913 0,52089 0,52266 0,52443 0,52621<br />

24 0,52800 0,52980 0,53160 0,53341 0,53522 0,53705 0,53888 0,54071 0,54256 0,54441 0,54626 0,54813<br />

25 0,55000 0,55188 0,55376 0,55566 0,55756 0,55946 0,56138 0,56330 0,56522 0,56716 0,56910 0,57105<br />

26 0,57300 0,57496 0,57693 0,57891 0,58089 0,58288 0,58488 0,58688 0,58889 0,59091 0,59293 0,59496<br />

27 0,59700 0,59905 0,60110 0,60316 0,60522 0,60730 0,60938 0,61146 0,61356 0,61566 0,61776 0,61988<br />

28 0,62200 0,62413 0,62626 0,62841 0,63056 0,63271 0,63488 0,63705 0,63922 0,64141 0,64360 0,64580<br />

29 0,64800 0,65021 0,65243 0,65466 0,65689 0,65913 0,66138 0,66363 0,66589 0,66816 0,67043 0,67271<br />

30 0,67500 0,67730 0,67960 0,68191 0,68422 0,68655 0,68888 0,69121 0,69356 0,69591 0,69826 0,70063<br />

31 0,70300 0,70538 0,70776 0,71016 0,71256 0,71496 0,71738 0,71980 0,72222 0,72466 0,72710 0,72955<br />

32 0,73200 0,73446 0,73693 0,73941 0,74189 0,74438 0,74688 0,74938 0,75189 0,75441 0,75693 0,75946<br />

33 0,76200 0,76455 0,76710 0,76966 0,77222 0,77480 0,77738 0,77996 0,78256 0,78516 0,78776 0,79038<br />

34 0,79300 0,79563 0,79826 0,80091 0,80356 0,80621 0,80888 0,81155 0,81422 0,81691 0,81960 0,82230<br />

35 0,82500 0,82771 0,83043 0,83316 0,83589 0,83863 0,84138 0,84413 0,84689 0,84966 0,85243 0,85521<br />

36 0,85800 0,86080 0,86360 0,86641 0,86922 0,87205 0,87488 0,87771 0,88058 0,88341 0,88626 0,88913<br />

37 0,89200 0,89488 0,89776 0,90066 0,90356 0,90646 0,90938 0,91230 0,91522 0,91816 0,92110 0,92405<br />

38 0,92700 0,92996 0,93293 0,93591 0,93889 0,94188 0,94488 0,94788 0,95080 0,95391 0,95693 0,95996<br />

39 0,96300 0,96605 0,96910 0,97216 0,97522 0,97830 0,98138 0,98446 0,98756 0,99066 0,99376 0,99688<br />

40 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000<br />

Sistema contributivo<br />

Il sistema di calcolo contributivo puro si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno intrapreso l'attività<br />

<strong>la</strong>vorativa successivamente al 31 dicembre 1995 e, quindi, con anzianità contributiva maturata<br />

dal o successivamente al 1° gennaio 1996.<br />

113


L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> moltiplicando il montante individuale dei contributi<br />

per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione ai superstiti di assicurato.<br />

Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />

individuare, ogni anno, <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua<br />

corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da<br />

riscatto, da ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato;<br />

calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile annua per<br />

l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />

sommare l'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base<br />

del tasso annuo di capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del<br />

prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con<br />

riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.<br />

Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età di 57 anni.<br />

114


LA PENSIONE A.G.O. DEL F.P.L.D.<br />

Schema per il calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />

Il sistema di calcolo … contributivo per tutti dal 2012<br />

Calcolo<br />

Retributivo fino<br />

al 31 dicembre<br />

1995<br />

Contributivo dal<br />

1° gennaio 1996<br />

Retributivo dal<br />

1° gennaio 1996<br />

sino al 31<br />

dicembre 2011<br />

Contributivo dal<br />

1° gennaio 2012<br />

Aveva almeno 18<br />

anni di contributi<br />

Somma di due<br />

componenti<br />

1^ quota<br />

Pari al 2% (*) del<strong>la</strong><br />

retribuzione<br />

pensionabile (**) per<br />

ogni anno di<br />

contribuzione<br />

Lavoratore che al 31 dicembre 1995<br />

Aveva meno di 18<br />

anni di contributi<br />

Somma di due<br />

componenti<br />

1^ quota<br />

Pari al 2% (*) del<strong>la</strong><br />

retribuzione<br />

pensionabile (**) per<br />

ogni anno di<br />

contribuzione<br />

--- 2^ quota<br />

1^ quota<br />

2^ quota<br />

Pari al montante<br />

contributivo (^)<br />

moltiplicato per il<br />

coefficiente di<br />

trasformazione (^^)<br />

Pari al montante<br />

contributivo (^)<br />

moltiplicato per il<br />

coefficiente di<br />

trasformazione (^^)<br />

---<br />

Non aveva ancora<br />

versato contributi<br />

Componente unica<br />

Quota unica<br />

Pari al montante<br />

contributivo (^)<br />

moltiplicato per il<br />

coefficiente di<br />

trasformazione (^^)<br />

--- ---<br />

2^ quota Quota unica<br />

(*) quota di pensione pari al 2% annuo del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a contributi previdenziali percepiti entro il limite<br />

del tetto di retribuzione pensionabile (70% con 35 anni e 80% con 40 anni di contribuzione)e decrescente per<br />

importi superiori.<br />

(**) Retribuzione pensionabile: prima del 1992 pari al<strong>la</strong> ultima retribuzione/reddito mensile per i dipendenti pubblici<br />

115


e al<strong>la</strong> media degli ultimi 5/10 anni per i dipendenti privati ed autonomi.; dal 1993 è <strong>la</strong> media degli ultimi 10 anni per i<br />

dipendenti pubblici e privati e degli ultimi 15 per gli autonomi.<br />

(^) e’ <strong>la</strong> somma di tutti i contributi versati durante tutti i rapporti di <strong>la</strong>voro e capitalizzati ad un tasso pari al<strong>la</strong> media<br />

mobile su 5 anni del tasso di crescita nominale del PIL. La aliquota di contribuzione è del 33% del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e del 20% per gli autonomi<br />

(^^) variano in base al<strong>la</strong> età. Fino al 2009 tra un minimo del 4,72% a 57 anni ad un massimo di 6,136% a 65 anni,<br />

dal 2010 tra un minimo del 4,419% a 57 anni ad un massimo di 5,620% a 65 anni e dal 2103 tra un minimo del<br />

4,304% a 57 anni al 5,435% a 65 anni ed il massimo del 6,541%% a 70 anni. Vengono adeguati periodicamente<br />

ogni 3 anni in re<strong>la</strong>zione alle speranza di vita.<br />

APPENDICE<br />

ELEMENTI ECONOMICI DI LEGGE O DI CONTRATTO<br />

(Riferimento articoli del c.c.l ENEL 1996)<br />

ASSOGGETTAMENTO A CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE,<br />

ASSICURATIVA E FISCALE<br />

UTILITA’ AI FINI DEL CALCOLO DEL TFR E DELLE MENSILITA’<br />

AGGIUNTIVE<br />

Sino al 31 dicembre 1996 le voci retributive del<strong>la</strong> busta paga dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> sono state<br />

assoggettate a contribuzione previdenziale secondo le norme previste dal Fondo Pensione<br />

Elettrici sintetizzate nel<strong>la</strong> colonna “Assoggettamento INPS/FPE”.<br />

Dal 1° gennaio 1997 l’assoggettamento previdenziale è avvenuto secondo le norme AGO del<br />

Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti sintetizzate nel<strong>la</strong> colonna “”INPS/FPE-AGO”.<br />

116


Elementi economici<br />

Art. 3 C.c.l. Orario di <strong>la</strong>voro<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Indennità ore di viaggio (50% e 100%) (c.5) NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità per <strong>la</strong>voro programmato non effettuato<br />

od effettuato in misura inferiore a 3 ore, nel sesto<br />

o settimo giorno settimanale o in un giorno festivo<br />

infrasettimanale (c.8 - 9)<br />

Dichiarazione a verbale n. 4<br />

NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

Assegni “ad personam” per riduzione orario NO SI NO SI SI SI<br />

Dichiarazione a verbale n. 8<br />

Rimborso a piè di lista eventuali maggiori spese di<br />

trasporto<br />

Art. 4 C.c.l. Reperibilità<br />

Indennità reperibilità giornaliera in misura<br />

percentuale (c. 1-10)<br />

Indennità reperibilità mensile (casi eccezionali<br />

residuali)<br />

Indennità forfettaria equivalente ad un’ora di<br />

viaggio (150%) (c.12)<br />

Indennità per prestazione <strong>la</strong>vorativa di durata<br />

inferiore a 3 ore (c.12)<br />

Rimborso spese chilometriche per uso mezzo<br />

proprio (c.12)<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

NO NO/SI<br />

(3) 3<br />

NO NO/SI<br />

(3)<br />

NO<br />

NO NO<br />

Alloggio gratuito concesso per reperibilità (c. 17) NO NO NO NO SI SI<br />

- Controvalore alloggio concesso per reperibilità<br />

pari all’indennità di reperibilità mensile<br />

- Valore pari al<strong>la</strong> rendita catastale del fabbricato<br />

concesso in godimento<br />

Alloggio gratuito concesso ai guardiadighe: 30%<br />

del<strong>la</strong> rendita catastale dell’immobile aumentata di<br />

tutte le spese inerenti al fabbricato (c. 17)<br />

Indennità di “reperibilità speciale” guardia dighe<br />

(c.20)<br />

Dichiarazione a verbale n. 2<br />

Alloggio non strumentale: valore pari al<strong>la</strong><br />

differenza tra <strong>la</strong> rendita catastale aumentata di<br />

tutte le spese inerenti al fabbricato e quanto<br />

NO NO NO NO SI SI<br />

NO SI (4) NO SI (4) NO NO<br />

NO SI (4) 4 NO SI (4) NO NO<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI (4) NO SI (4) NO NO<br />

1<br />

(1) Art. 12 legge 30.4.1969, n. 153, come modificato dall’art. 6 del D.Lgs. 2.9.1997, n. 314<br />

2<br />

(2) Artt. 46, 47, 48 TUIR come modificato dal D.Lgs. 2.9.1997, n. 314<br />

3<br />

(3) Se lo spostamento avviene nello stesso Comune dove è ubicata <strong>la</strong> sede di <strong>la</strong>voro<br />

4<br />

(4) Non è imponibile per un importo annuo non superiore, unitamente ad altri “fringe benefit” a L. 500.000. Se il<br />

valore è superiore, l’importo è integralmente assoggettato ( art. 48, comma 3 del TUIR)<br />

117


Elementi economici<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

corrisposto a titolo di canone dal dipendente<br />

Lettera alle Organizzazioni sindacali allegata al C.c.l. 21.2.1989<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Rimborso spese telefoniche a personale reperibile NO NO NO NO NO NO<br />

Art. 5 C.c.l. Giorni festivi e riposo settimanale – ex festività<br />

Maggiorazione (60% o 75%) ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />

prestano servizio nel normale giorno di riposo<br />

settimanale (c.4 e 2^ D.V.)<br />

Indennità per spostamento riposo settimanale<br />

senza preavviso di almeno 48 ore (40%) (c.6)<br />

Indennità per riposo compensativo coincidente con<br />

giorno festivo infrasettimanale (100%) (c.6)<br />

Indennità per mancato godimento del riposo<br />

domenicale almeno una volta ogni 4 settimane<br />

(60%) (c.7)<br />

Festività e Santo Patrono coincidenti con riposo<br />

settimanale (1/26) (c.10)<br />

Compenso giornaliero per ex festività spettanti e<br />

non godute entro il 30 aprile dell’anno successivo<br />

(c.12)<br />

Indennità per prestazione <strong>la</strong>vorativa ordinaria<br />

nel<strong>la</strong> giornata di Domenica per personale addetto<br />

al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza dighe, manutenzione civile idraulica<br />

e guardiacanali (70%) (c.14)<br />

Art. 6 C.c.l. Lavoro straordinario, festivo e notturno<br />

Compenso per <strong>la</strong>voro straordinario (150%, 160%,<br />

175%) (c.4-5-8-9)<br />

Maggiorazioni per supero p<strong>la</strong>fond di <strong>la</strong>voro<br />

straordinario (30 ore trimestrali - 120 ore annuali)<br />

(50%, 60%, 75%) (c. 3)<br />

Indennità per <strong>la</strong>voro notturno non in turno<br />

prestato da <strong><strong>la</strong>voratori</strong> non turnisti che svolgano il<br />

<strong>loro</strong> normale <strong>la</strong>voro in talune ore di notte (50%)<br />

(c.7)<br />

Dichiarazione a verbale n° 1<br />

Assegno “ad personam” ex compenso forfetario<br />

per prestazioni straordinarie, di cui al<strong>la</strong> prima<br />

norma transitoria annessa all’art. 6 C.c.l.<br />

29/5/1973<br />

Dichiarazione a verbale n° 3<br />

NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

Compenso per <strong>la</strong>voro prestato, eccezionalmente o NO SI NO SI SI SI<br />

NO<br />

NO<br />

118


Elementi economici<br />

in re<strong>la</strong>zione al turno di <strong>la</strong>voro, in giorno festivo<br />

che non sia quello di riposo settimanale (160%,<br />

175%)<br />

Art. 6 bis Trattamento turnisti – Accordo 7 marzo 1995<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Indennità oraria di turno (46%) NO SI NO SI SI SI<br />

Indennità ore notturne in turno (76%) NO SI NO SI SI SI<br />

Indennità ore ordinarie domenicali (70%) NO SI NO SI SI NO<br />

Compenso sovrapposizione di orario per cambio<br />

turno<br />

Trattamento <strong><strong>la</strong>voratori</strong> chiamati a sostituire<br />

personale turnista o inseriti occasionalmente in<br />

turno<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Rimborso a piè di lista maggiori spese di trasporto NO NO NO NO NO NO<br />

Rimborso percorrenze chilometriche NO SI NO SI NO NO<br />

Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

turnisti in servizio al 30 aprile 1995<br />

Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

divenuti turnisti dopo il 30 aprile 1995<br />

Indennità oraria di turno (46% durante <strong>la</strong><br />

sospensione attività impianto)<br />

Indennità oraria di turno (76% durante <strong>la</strong><br />

sospensione attività impianto)<br />

Importo mensile a garanzia in caso di sospensione<br />

attività impianto (importo intero per i primi<br />

quattro mesi e pari al 35% dal quinto mese)<br />

Assegno “ad personam” per uscita dal turno per<br />

modifiche organizzative e/o ristrutturazioni<br />

Assegno “ad personam” per uscita dal turno per<br />

infortunio o ma<strong>la</strong>ttia ecc<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Assegno “ad personam” per avvicendamento NO SI NO SI SI NO<br />

Assegno “ad personam” ex indennità di turno<br />

(accordo sindacale 15.11.1984)<br />

Art. 6 ter Trattamento semiturnisti – Accordo 4 aprile 1995<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità oraria di semiturno (25% e 31%) NO SI NO SI SI SI<br />

Indennità ore notturne in semiturno (76%) I NO SI NO SI SI SI<br />

Indennità ore ordinarie domenicali (70%) NO SI NO SI SI NO<br />

Compenso sovrapposizione di orario per cambio<br />

turno<br />

Trattamento <strong><strong>la</strong>voratori</strong> chiamati a sostituire<br />

personale semiturnista o inseriti occasionalmente<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

119


Elementi economici<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

1<br />

in semiturno<br />

Assi IRPEF<br />

2<br />

talia (2)<br />

(1)<br />

Rimborso a piè di lista maggiori spese di trasporto NO NO NO NO NO NO<br />

Rimborso percorrenza chilometriche NO SI NO SI NO NO<br />

Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

semiturnisti in servizio al 30 aprile 1995<br />

Art. 7 C.c.l Ferie<br />

Compenso per ferie non godute (solo in caso di<br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro)<br />

Art. 8 C.c.l. Assenze - Permessi e brevi congedi - Cariche pubbliche<br />

NO SI NO SI SI SISI<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Congedo matrimoniale, 15 giorni (c.4) SI SI (5) 5 SI SI SI NO<br />

Art. 10 C.c.l. Tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> maternità<br />

Indennità di maternità (100% e 45%, 40%, 30%) SI SI (6) 6 SI SI SI (7) 7 NO<br />

Art. 11 C.c.l. Ma<strong>la</strong>ttie e infortuni - Cure termali<br />

Retribuzione durante <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia ed infortuni SI SI SI SI SI NO<br />

Retribuzione ridotta in caso di ma<strong>la</strong>ttia di<br />

partico<strong>la</strong>re gravità (70%) (c.2)<br />

Dichiarazione a verbale n° 2<br />

SI SI (6) SI SI SI (7) NO<br />

Retribuzione ridotta per T.B.C. (70%) SI SI (6) SI SI SI (7) NO<br />

Art. 12 C.c.l. Servizio militare – Anzianità convenzionali<br />

Trattamento dipendenti richiamati alle armi:<br />

- Quota parte a carico ENEL SI SI SI SI SI NO<br />

- Quota parte a carico INPS NO NO SI SI SI NO<br />

Art. 13 C.c.l. Lavoratori sottoposti a procedimento penale<br />

Retribuzione art. 17 C.c.l. (c.1) SI SI SI SI SI NO<br />

Rimborso a piè di lista onere per assistenza legale<br />

ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> incorsi in procedimenti penali<br />

nell’espletamento delle mansioni ad essi affidate<br />

(lettera allegata al C.c.l.)<br />

Dichiarazione a verbale n° 2<br />

Sussidio straordinario ai familiari a carico in caso<br />

di sospensione del rapporto di <strong>la</strong>voro (30%<br />

retribuzione art. 17 C.c.l.)<br />

Art. 14 C.c.l. Trasferimenti e traslochi<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO NO -- SI (8) 8 -- --<br />

Indennità di alloggio mensile (80%, 10 anni) NO SI 50% NO SI 50% NO NO<br />

5 (5) Per <strong>la</strong> categoria operai l’INPS rimborsa il valore re<strong>la</strong>tivo a 7 giorni<br />

6 (6) L’imponibilità opera sul<strong>la</strong> retribuzione effettivamente erogata<br />

7 (7) La quota di TFR è calco<strong>la</strong>ta sul<strong>la</strong> retribuzione teorica in misura intera<br />

8 (8) E’ riconducibile al<strong>la</strong> fattispecie dei redditi assimi<strong>la</strong>ti al <strong>la</strong>voro dipendente di cui al<strong>la</strong> lettera i) del<strong>la</strong>’art. 47, comma<br />

1, del DPR 917/1986. Dal 1° gennaio 1998, ai sensi dell’art. 24 del DPR n. 600/1973 – come modificato dal D.Lgs. n.<br />

314/1997 – <strong>la</strong> ritenuta IRPEF non è più pari al 15% a titolo di acconto, ma va calco<strong>la</strong>ta applicando <strong>la</strong> curva delle<br />

aliquote IRPEF per scaglioni di reddito.<br />

120


Elementi economici<br />

Assog<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

getta 1997)e fiscale<br />

mento (gennaio 1998)<br />

INPS/<br />

FPE<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2<br />

(2)<br />

(c.10) (9) 9 (9)<br />

Indennità di alloggio “una tantum” (c.11) NO SI 50% NO SI 50%<br />

(9)<br />

(9)<br />

Rimborso a piè di lista spese viaggio e di trasporto<br />

(c.14)<br />

Trattamento forfettario equivalente a quello di<br />

trasferta per il primo periodo di 3 mesi (c.14 bis)<br />

Diaria di trasferimento equivalente ad una<br />

mensilità di retribuzione (c.15)<br />

Diaria aggiuntiva in caso di trasloco dei familiari<br />

(c.15)<br />

Ulteriori due mensilità di retribuzione per trasloco<br />

del dipendente entro 2 anni (c.16)<br />

Diaria aggiuntiva pari a 24 giornate di retribuzione<br />

per ciascun familiare a carico, in caso di trasloco<br />

dei familiari entro 2 anni (c.16)<br />

Rimborso a piè di lista indennizzo per anticipata<br />

risoluzione del contratto di locazione a seguito di<br />

trasloco (c.17)<br />

Rimborso maggiori spese di trasporto:<br />

a) pendo<strong>la</strong>rità giornaliera e non giornaliera per<br />

viaggi inferiori ai 50 km (c.21)<br />

b) pendo<strong>la</strong>rità non giornaliera per viaggi superiori<br />

ai 50 km (c.22)<br />

Rimborso a piè di lista spese per trasloco entro un<br />

anno dall’avvenuta risoluzione del rapporto di<br />

<strong>la</strong>voro (c.25)<br />

Indennità di trasferimento in caso di trasloco e di<br />

pendo<strong>la</strong>rità (c.26÷30)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO SI 50%<br />

(9)<br />

NO NO<br />

NO NO<br />

NO NO<br />

NO NO<br />

NO NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI/50%<br />

(9)<br />

Indennità di trasferimento “una tantum” (c.30) NO SI/50%<br />

(9)<br />

Dichiarazione a verbale n° 4<br />

Concorso maggiori spese di trasporto per<br />

spostamento sede di <strong>la</strong>voro di un gruppo di<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />

a) valore riferito all’abbonamento al mezzo<br />

pubblico<br />

NO SI/50%<br />

(9)<br />

NO SI/50%<br />

(9)<br />

NO NO<br />

NO NO<br />

-- -- -- -- -- --<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

9 (9) Trasferimento in Italia: sono imponibili nel<strong>la</strong> misura del 50% del <strong>loro</strong> ammontare per un importo complessivo<br />

annuo non superiore a L. 3.000.000; trasferimento all’estero: sono imponibili nel<strong>la</strong> misura del 50% del <strong>loro</strong><br />

ammontare per un importo complessivo annuo non superiore a L. 9.000.000 (cfr. art. 48, comma 7 del DPR 917/1986<br />

come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 314/1997). In entrambi i casi le somme eccedenti sono tassate al 100%.<br />

121


Elementi economici<br />

b) valore riferito a percorrenze chilometriche<br />

superiori ai 12.000 km<br />

Art. 15 C.c.l. Trattamento cantieristi<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Accordo sindacale nazionale 12.6.1997 (ex cantieristi) Trattamento in vigore dal 1° luglio 1997<br />

Rimborsi spese: si applica <strong>la</strong> normativa di cui<br />

all’art. 16 C.c.l.<br />

-- -- -- -- -- --<br />

Indennità <strong>la</strong>vori gravosi (art. 31, comma 20) NO SI NO SI SI NO<br />

Equo indennizzo a titolo di concorso spese (art.<br />

33, comma 4)<br />

Maggiorazione del trattamento giornaliero di<br />

trasferta pari al 65%, a seguito di richiesta di<br />

seguire <strong>la</strong>vori in altri cantieri (lett. G)<br />

Norma di garanzia: cantieristi al 1° gennaio 1997<br />

Trattamento forfettario giornaliero di trasferta<br />

onnicomprensivo (lett. D)<br />

Equo indennizzo a titolo di concorso spese di<br />

trasporto in base alle diverse tipologie di cantiere<br />

(lett. E)<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO TI (10) NO TI (10) NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Assegno “ad personam di garanzia” (lett. F) NO SI NO SI SI NO<br />

Art. 16 C.c.l. Rimborsi spese per viaggio vitto e pernottamento<br />

Rimborso spese viaggio NO NO NO NO NO NO<br />

Rimborso a piè di lista spese di vitto e<br />

pernottamento<br />

Rimborso forfettario spese di vitto, pernottamento<br />

e maggiorazione del 40% per i trasfertisti<br />

Rimborso “misto”:<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO Ti (10) 10 NO Ti (10) NO NO<br />

- rimborso a piè di lista: di vitto o pernottamento NO NO NO NO NO NO<br />

- rimborso a forfait: vitto o pernottamento e<br />

maggiorazione trasfertisti del 65% o piccole spese<br />

non documentabili<br />

NO TI ridotta<br />

a 2/3<br />

(11) 11<br />

NO TI<br />

ridotta a<br />

2/3 (11)<br />

NO no<br />

- rimborso a piè di lista di vitto e pernottamento NO NO NO NO NO NO<br />

- rimborso a forfait: maggiorazione trasfertisti del<br />

65% o piccole spese non documentabili<br />

NO TiI<br />

ridotta a<br />

NO TI<br />

ridotta a<br />

NO no<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

10 (10) Trasferta Italia: esenzione fino all’importo di 90.000 lire giornaliere; <strong>la</strong> somma eccedente è tassata al 100%<br />

(art. 48, comma 5, D.P.R. n. 917/1986 come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. 2.9.1997, n. 314)<br />

11 (11) Trasferta Italia ridotta a 2/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />

siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta Italia” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />

2/3: lire60.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />

122


Elementi economici<br />

Art. 17 C.c.l. – C<strong>la</strong>ssificazione del personale Retribuzione<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

1/3<br />

(12) 12<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

1/3 (12)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Minimo di stipendio o paga (c.35) SI SI SI SI SI SI<br />

Indennità di contingenza (c.36) SI SI SI SI SI NO<br />

Supplementi dei minimi (c.37÷42) SI SI SI SI SI SI<br />

Assegni di merito (c.49) I SI SI SI SI SI SI<br />

Norme transitorie<br />

Livelli sa<strong>la</strong>riali di categoria “ad personam” I SI SI SI SI SI SI<br />

Dichiarazione a verbale n° 2<br />

Assegno “ad personam” che segue le sorti<br />

dell’assegno di merito<br />

Art. 18 C.c.l. Quadri<br />

NO SI SI SI SI SI<br />

Livelli di funzione (8%, 16%, 32%) (c.8÷11) SI SI SI SI SI NO<br />

Compenso per maggiore e diversa prestazione<br />

richiesta dall’azienda ai Quadri 32% (fino al 40%<br />

del<strong>la</strong> retribuzione )<br />

SI SI SI SI SI NO<br />

Assegno a titolo di emolumento individuale (c.12) NO SI SI SI SI NO<br />

“Una tantum” a titolo di gratifica (c.14) NO SI NO SI NO NO<br />

Compenso sostitutivo corrisposto ai Quadri 16% e<br />

8% per prestazioni eccedenti l’orario normale<br />

Dichiarazione a verbale n° 1<br />

Assegno “ad personam” ex livelli sa<strong>la</strong>riali di<br />

categoria<br />

Art. 19 C.c.l Trattamento <strong>la</strong>ureati, diplomati e licenziati.<br />

Normativa transitoria<br />

SI SI NO SI SI NO<br />

SI SI SI SI SI SI<br />

Aumenti biennali di anzianità convenzionale SI SI SI SI SI SI<br />

Art. 22 C.c.l. Mutamento temporaneo di mansioni - Passaggio di categoria<br />

Indennità per mutamento temporaneo di mansioni<br />

(c.5)<br />

Assegno “ad personam” spettante agli impiegati<br />

che percepivano l’indennità 42/46 ore settimanali<br />

al 31.12.1962 (c.8)<br />

Art. 26 C.c.l. Aumenti biennali<br />

Aumenti di anzianità: aumenti biennali,<br />

ricostruzione di carriera, quote forfettarie,<br />

incrementi importi per anzianità (c.1)<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

NO NO SI SI SI<br />

SI SI SI SI SI SI<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

12 (12)Trasferta Italia ridotta a 1/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />

siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta Italia” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />

1/3: lire 30.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />

123


Elementi economici<br />

24mi maturati dall’aumento biennale al<strong>la</strong> data di<br />

cessazione (c.5)<br />

Art. 27 C.c.l. Tredicesima e quattordicesima mensilità<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

SI SI SI SI SI SI<br />

Tredicesima e quattordicesima mensilità (c. 1÷-7) SI SI SI SI SI SI<br />

Art. 28 C.c.l. – Accordo di produttività del 18.12.1996 (13) 13<br />

a) Premio di risultato aziendale NO SI SI SI NO NO<br />

b) Incentivazione del<strong>la</strong> produttività/qualità di unità NO SI NO SI NO NO<br />

Norma transitoria<br />

Assegno “ad personam” ex premio di produzione NO SI SI SI SI SI<br />

Assegno “ad personam” ex premio di produzione,<br />

quote mensili da erogare in sede di risoluzione del<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

Nuovo elemento distinto del<strong>la</strong> retribuzione<br />

(E.D.R.) (decorrente dal 1.1.1987)<br />

Art. 29 C.c.l. Assegno di nuzialità<br />

NO SI SI SI SI SI<br />

NO SI NO SI SI SI<br />

Assegno di nuzialità (c. 1) NO SI NO SI NO NO<br />

Art. 30 C.c.l. Assicurazioni<br />

Premio per morte o invalidità permanente<br />

conseguenti ad infortunio sul <strong>la</strong>voro e per<br />

invalidità permanente di grado inferiore a quello<br />

minimo (11%) previsto per indennizzo INAIL (c.<br />

1-2)<br />

Premio per morte o invalidità permanente<br />

conseguenti ad infortunio extra-professionale (c.3)<br />

Art. 31 C.c.l. Indennità varie<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI (14) 14 NO SI<br />

(15) 15<br />

NO NO<br />

Rimborso spese bicicletta (c.3) NO SI NO SI NO NO<br />

Rimborso spese chilometriche NO NO/SI<br />

(3)<br />

Indennità guida automezzo di proprietà ENEL ai<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> non autisti (c.5)<br />

NO NO/SI<br />

(3)<br />

NO NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità rischio cassieri e simili (c.6) NO SI (16) 16 NO SI SI NO<br />

Indennità rischio in caso di “frequente” maneggio<br />

o responsabilità di denaro (C. 7)<br />

Indennità per il possesso del certificato di<br />

abilitazione al<strong>la</strong> conduzione di generatori di vapore<br />

NO Si (16) NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

13<br />

(13) Trova applicazione l’istituto del<strong>la</strong> “decontribuzione” prevista dal D.L. 25.3.1997, n. 67 convertito, con<br />

modificazioni, nel<strong>la</strong> legge 25.3.1997, n. 135<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

14 (14) Il contributo di solidarietà del 10% è stato abrogato (cfr. lett. F circo<strong>la</strong>re INPS n. 263 del 24.12.1997)<br />

15 (15) Il valore del<strong>la</strong> trattenuta in oggetto viene indicato nel<strong>la</strong> certificazione dei redditi di <strong>la</strong>voro dipendente (ex mod.<br />

101); viene inoltre riconosciuta al <strong>la</strong>voratore una detrazione pari al 19% del premio.<br />

16 (16) Assoggettata a contribuzione previdenziale e assistenziale a partire dal 1°.1.1999.<br />

124


Elementi economici<br />

(6%) (c. 8-9)<br />

Indennità per l’acquisizione e/o mantenimento del<br />

certificato di 2° grado al<strong>la</strong> conduzione di<br />

generatori di vapore (2%) (c.8)<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità “Capo-formazione” (c.13) NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità <strong>la</strong>vori gravosi (c.20) NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità <strong><strong>la</strong>voratori</strong> addetti ad attività tecniche<br />

nelle centrali nucleotermoelettriche in possesso di<br />

attestati (c.22÷25)<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità <strong>la</strong>vori sotto tensione (25%) (c.34) NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità per il possesso di certificati di<br />

qualificazione per l’esecuzione di saldature (c.35)<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità centralinisti telefonici non vedenti (c.38) NO SI NO SI SI NO<br />

Norma transitoria<br />

Assegni “ad personam” ex indennità macchine (c.<br />

10 15 art. 31 C.c.l. 22.4.1986)<br />

Dichiarazione a verbale n.5<br />

Compenso evacuazione scorie incandescenti nelle<br />

centrali termiche<br />

Dichiarazione a verbale n.9<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità bilinguismo NO SI NO SI NO NO<br />

Accordo 30 settembre 1994<br />

Indennità guida automezzo: importo a garanzia NO SI NO SI SI NO<br />

Assegni “ad personam” ex indennità (zona<br />

ma<strong>la</strong>rica, alta montagna e disagiata residenza,<br />

macchine dei centri di teleinformatica)<br />

Assegni “ad personam” ex indennità macchine agli<br />

addetti a stazioni di <strong>la</strong>voro per l’informatica e agli<br />

addetti ai sistemi di video scrittura<br />

Art. 32 C.c.l. Rimborso spese per istruzione figli<br />

NO SI NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Rimborso spese per istruzione figli (c.1÷3) NO SI NO SI NO NO<br />

Art. 33 C.c.l. Alloggio - Vestiario<br />

Controvalore alloggio assegnato per esigenze di<br />

servizio (c. 1 3)<br />

Equo indennizzo a titolo di concorso spese di<br />

trasporto (c.4)<br />

Norma transitoria<br />

NO SI (17) 17 NO SI(17) NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Controvalore energia elettrica (normativa NO SI (18) 18 NO SI (18) NO NO<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

17<br />

(17) E’ imponibile <strong>la</strong> differenza tra <strong>la</strong> rendita catastale e quanto, eventualmente, corrisposto dal dipendente a titolo<br />

di canone.<br />

125


Elementi economici<br />

soppressa per gli assunti dopo il 1°.7.1996)<br />

Art. 35 C.c.l. Provvedimenti disciplinari<br />

Assegno alimentare (80%) per <strong>la</strong>voratore<br />

allontanato dal servizio fino a decisione del<br />

Collegio di conciliazione o pronunzia di sentenza di<br />

2° grado (c.6)<br />

Art. 39 C.c.l. Salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro<br />

Dichiarazione a verbale<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

NO<br />

Rimborso spese per effettuazione visite mediche NO<br />

Art.40 C.c.l. Tute<strong>la</strong> delle condizioni di <strong>la</strong>voro<br />

Premio per copertura assicurativa personale<br />

centrali nucleo-termoelettriche (c.6)<br />

Assegno “ad personam” a seguito di<br />

avvicendamento nelle centrali<br />

nucleotermoelettriche (c.8)<br />

Indennizzo per ma<strong>la</strong>ttie professionali (qualora le<br />

affezioni dovessero manifestarsi dopo <strong>la</strong> scadenza<br />

del<strong>la</strong> copertura assicurativa) (c. 6)<br />

Indennità per l’uso, nelle centrali<br />

nucleotermoelettriche, di indumenti protettivi<br />

(c.10)<br />

NO<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Assegno “ad personam” cantieristi (c.16) NO SI NO SI SI NO<br />

Art. 43 C.c.l. Preavviso - Trattamento sostitutivo<br />

Indennità sostitutiva del preavviso (c.1÷8) NO SI NO SI<br />

(19) 19<br />

-- --<br />

Mensilità aggiuntive (c.9÷14) NO NO NO SI(19) -- --<br />

Art. 44 C.c.l. Trattamento di fine rapporto – Previdenza<br />

Trattamento di fine rapporto NO NO NO SI (19) -- --<br />

Art. 47 C.c.l. Libertà sindacali in azienda<br />

Accordo sindacale 30.9.1994<br />

Dichiarazione a verbale<br />

Assegno “ad personam” in cifra fissa (<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

impegnati in attività sindacale a tempo pieno)<br />

Art. 50 C.c.l. Mense<br />

NO SI NO SI SI NO<br />

Servizio mensa (c. 1-2) NO NO NO NO NO NO<br />

Ticket Restaurant e convenzioni con ristoranti NO SI (20) 20 NO SI (20) NO NO<br />

18 (18) Non è imponibile per un importo annuo non superiore, unitamente ad altri “fringe benefit”, a L. 500.000. Se il<br />

valore è superiore l’importo è integralmente assoggettato (art. 48, comma 3 del TUIR<br />

19 (19)Tassazione separata ai sensi dell’art. 16 e 17 del DPR 917/1986.<br />

20 (20) E’ assoggettata <strong>la</strong> somma eccedente L. 10.240 (art. 48, comma 2, lett. C, TUIR)<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

126


Elementi economici<br />

Trasferte all’estero (21) 21<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

Indennità sede estero NO SI NO SI SI NO<br />

Indennità forfettaria condizioni partico<strong>la</strong>ri estero NO SI NO SI SI<br />

10%<br />

NO<br />

Rimborso spese viaggio NO NO NO NO NO NO<br />

Rimborso a piè lista spese di vitto e<br />

pernottamento<br />

Rimborso forfettario spese di vitto, pernottamento<br />

e maggiorazione del 40% per i trasfertisti<br />

- Rimborso a piè lista spese di vitto o<br />

pernottamento<br />

- Rimborso a forfait: vitto o pernottamento e<br />

maggiorazione trasfertisti del 65% o piccole spese<br />

non documentabili<br />

- Rimborso a piè lista spese di vitto e<br />

pernottamento<br />

- Rimborso a forfait: maggiorazione trasfertisti del<br />

65% o piccole spese non documentabili<br />

Indennità viaggio aereo-estero (50% costo<br />

biglietto AR))<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO Te (22) 22 NO TE (22) NO NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO TE<br />

ridotta a<br />

2/3<br />

(23) 23<br />

NO TE<br />

ridotta a<br />

2/3 (23)<br />

NO NO<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO TE<br />

ridotta a<br />

1/3<br />

(24) 24<br />

NO TE<br />

ridotta a<br />

1/3 (24)<br />

NO NO<br />

NO SI NO SI NO NO<br />

Rimborso spese sanitarie estero NO NO NO NO NO NO<br />

Lavoratori trasferiti a Creys Malville (Francia)<br />

Indennità spostamento orario turnisti (25%) NO SI NO NO SI NO<br />

Indennità spostamento orario non turnisti (50%) NO SI NO NO SI NO<br />

Indennità di sede e importo aggiuntivo NO SI NO NO SI NO<br />

Indennità di reperibilità giornaliera NO SI NO NO SI NO<br />

Altri elementi economici<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

21<br />

(21) Nel caso di missioni all’estero superiori a 183 giorni nell’anno si ha una esenzione totale dall’IRPEF, mentre<br />

resta immutato il trattamento ai fini contributivi.<br />

22<br />

(22) Trasferta Estero: esenzione fino all’importo di lire 150.000 giornaliere; <strong>la</strong> somma eccedente è tassata al 100%<br />

(art. 48, c. 5, DPR n. 917/86 come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 314/1997). Peraltro, ai fini contributivi, tale<br />

trattamento era già previsto con <strong>la</strong> previgente normativa (art. 5, legge 3.10.1987, n. 398 e art. 31, comma 6, legge<br />

28.2.1986, n. 41).<br />

23<br />

(23) Trasferta estero ridotta a 2/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />

siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta estero” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />

2/3: lire 100.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />

24<br />

(24)Trasferta estero ridotta a 1/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />

siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta estero” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />

1/3: lire 50.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />

127


Elementi economici<br />

Premio fedeltà (Delibera Consiglio di<br />

Amministrazione n. 15360 del 26.6.1986)<br />

Protocollo 31.7.1992. Elemento distinto dal<strong>la</strong><br />

retribuzione (E.D.R)<br />

Somme erogate per transazioni in costanza di<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

Somme erogate per transazioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong><br />

risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

Indennità liquidata dal giudice a titolo di<br />

risarcimento danno in caso di reintegrazione nel<br />

posto di <strong>la</strong>voro per illegittimo licenziamento (legge<br />

n. 108/1990)<br />

Indennità in misura pari a 15 mensilità corrisposta<br />

in caso di rinuncia al<strong>la</strong> reintegrazione nel posto di<br />

<strong>la</strong>voro (legge n. 108/1990)<br />

Somme corrisposte per rivalutazione monetaria ed<br />

interessi ex art. 429 del c.p.c.<br />

Somme erogate per incentivare l’esodo dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Assegno per nucleo familiare (ANF erogato<br />

dall’INPS)<br />

Assegno al coniuge separato o divorziato a seguito<br />

di sentenza:<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO SI (25) 25 NO SI (25) NO NO<br />

NO SI SI SI SI NO<br />

NO SI NO SI<br />

NO SI NO SI<br />

(26) 26<br />

(28) 28<br />

SI/NO<br />

(27) 27<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

NO<br />

NO NO<br />

NO NO NO SI NO NO<br />

NO NO NO SI NO NO<br />

NO NO NO SI NO NO<br />

NO NO NO SI<br />

(29) 29<br />

-- --<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

NO -- -- --<br />

- Importo trattenuto al dipendente NO NO (^) NO NO NO<br />

- Importo da corrispondere al coniuge NO SI (°) NO NO SI<br />

25 (25) E’ assoggettata <strong>la</strong> quota eccedente a L. 500.000 (art. 48, comma 2, lett. B, TUIR). Detta franchigia di lire<br />

500.000 rimane fissa qualora nello stesso anno sia erogato anche l’assegno di nuzialità.<br />

26 (26) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata (art. 18 TUIR) se le somme si riferiscono a redditi che avrebbero dovuto<br />

essere percepiti in un determinato periodo d’imposta, altrimenti si applica <strong>la</strong> tassazione ordinaria.<br />

27 (27) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata con l’aliquota calco<strong>la</strong>ta per il TFR (art. 16, comma 1, lett. a, TUIR).<br />

28 (28) Se <strong>la</strong> transazione verte su elementi utili ai fini del calcolo del TFR ex art. 44 C.c.l., le somme corrisposte a<br />

seguito di transazione rientreranno nel suddetto calcolo: si effettuerà <strong>la</strong> ritenuta. Se <strong>la</strong> transazione non verte su<br />

elementi utili ai fini del calcolo del TFR ex art. 44 C.c.l., le somme corrisposte a seguito di transazione non rientrano<br />

nel suddetto calcolo: non si effettuerà <strong>la</strong> ritenuta.<br />

29 (29) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata con il 50% dell’aliquota calco<strong>la</strong>ta per il TFR (art. 17, comma 4-bis, TUIR), a<br />

condizione che i dipendenti abbiano superato i 50 anni, se donne, e i 55, se uomini.<br />

30 (30) L’importo dell’assegno trattenuto al dipendente (solo <strong>la</strong> quota da corrispondere al coniuge e non quel<strong>la</strong> per il<br />

mantenimento dei figli) è considerato onere deducibile ai sensi dell’art.10 TUIR e, pertanto, abbatte l’imponibile IRPEF<br />

del dipendente medesimo.<br />

31 (31) Tale erogazione, ad eccezione di quel<strong>la</strong> destinata al mantenimento dei figli,, è riconducibile al<strong>la</strong> fattispecie dei<br />

redditi assimi<strong>la</strong>ti al <strong>la</strong>voro dipendente di cui al<strong>la</strong> lettera i) dell’art. 47, 1° comma del DPR n. 917/1986. Dal 1° gennaio<br />

1998, ai sensi dell’art. 24 del DPR n. 600/1973 – come modificato dal D.Lgs. N. 314/1997 – <strong>la</strong> ritenuta IRPEF non è<br />

più pari al 15% a titolo di acconto, ma va calco<strong>la</strong>ta applicando <strong>la</strong> curva delle aliquote IRPEF per scaglioni di reddito.<br />

(30) 30<br />

(31) 31<br />

128


Elementi economici<br />

Sussidio straordinario ai sensi del<strong>la</strong> Delibera<br />

dall’Amministratore Delegato(n. 426 del<br />

2.10.1996)<br />

Assog<br />

getta<br />

mento<br />

INPS/<br />

FPE<br />

Assoggettamento<br />

contributivo (gennaio<br />

1997)e fiscale<br />

(gennaio 1998)<br />

INPS/F<br />

PE-AGO 1<br />

(1)<br />

Assi<br />

talia<br />

IRPEF<br />

2 (2)<br />

Tratt<br />

amen<br />

to<br />

TFR<br />

Art.<br />

44<br />

NO NO NO NO NO NO<br />

Interessi passivi su prestiti (mutui) ipotecari NO SI (32) 32 NO SI(32) NO NO<br />

Stanziamento ARCA NO NO NO NO NO NO<br />

Stanziamento FISDE NO SI (33) 33 NO NO<br />

(34) 34<br />

NO NO<br />

Mensil<br />

ità<br />

aggiu<br />

ntive<br />

Art.<br />

43<br />

32 (32) Per i prestiti concessi successivamente all’1.1.1997, è imponibile il 50% del reddito figurativo ottenuto dal<strong>la</strong><br />

differenza tra l’importo degli interessi calco<strong>la</strong>ti con il Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) vigente al momento del<strong>la</strong><br />

concessione del prestito e l’importo degli interessi calco<strong>la</strong>to al tasso applicato sui prestiti. Detto valore (50% del<br />

reddito figurativo) è comunque non imponibile qualora, unitamente al altri “fringe benefit”, non superi nell’anno L.<br />

500.000 (art. 48, comma 3 del TUIR)<br />

33 (33) Lo stanziamento non è soggetto ai contributi ordinari, ma è soggetto – al netto delle spese di gestione – ai<br />

sensi dell’art. 9-bis del<strong>la</strong> legge n. 166/1991, ad un contributo di solidarietà a carico ENEL del 10% da versare al Fondo<br />

di Previdenza Elettrici solo per gli iscritti a detto Fondo.<br />

34 (34) E’ esente per un importo pro-capite non superiore a L. 7.000.000.<br />

129


COEFFICIENTI DI RIVALUTAZIONE<br />

delle retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazione<br />

Anno Coefficiente<br />

QUOTA A<br />

delle pensioni con decorrenza nell'anno 2013:<br />

Coefficiente<br />

QUOTA B<br />

Anno Coefficiente<br />

QUOTA A<br />

Coefficiente<br />

QUOTA B<br />

1920 2.174,1979 4.118,2483 1967 19,1956 27,5457<br />

1921 1.837,7372 3.462,8166 1968 18,8869 27,0115<br />

1922 1.848,8266 3.465,4727 1969 18,2753 26,0918<br />

1923 1.859,5991 3.467,3203 1970 17,4013 24,6555<br />

1924 1.796,3622 3.331,6890 1971 16,5548 23,3158<br />

1925 1.599,0999 2.950,0540 1972 15,5375 21,9198<br />

1926 1.482,4248 2.720,1849 1973 13,8709 19,7185<br />

1927 1.621,4413 2.959,2767 1974 11,8326 16,3889<br />

1928 1.749,5863 3.175,8934 1975 10,1382 13,8863<br />

1929 1.722,0523 3.108,9248 1976 8,6885 11,8306<br />

1930 1.778,4278 3.193,1572 1977 7,3804 9,9441<br />

1931 1.968,5657 3.515,1286 1978 6,5543 8,7770<br />

1932 2.021,5595 3.589,8120 1979 5,6870 7,5278<br />

1933 2.148,5803 3.794,1753 1980 4,8124 6,1670<br />

1934 2.265,5099 3.978,3107 1981 4,0655 5,1562<br />

1935 2.233,7967 3.900,5844 1982 3,5060 4,3979<br />

1936 2.076,9220 3.606,1643 1983 3,0761 3,7952<br />

1937 1.897,3714 3.275,6920 1984 2,7696 3,4048<br />

1938 1.762,0632 3.024,7081 1985 2,5543 3,1115<br />

1939 1.687,5278 2.880,1144 1986 2,4121 2,9093<br />

1940 1.446,0428 2.453,7056 1987 2,2874 2,7588<br />

1941 1.249,7453 2.108,2898 1988 2,1716 2,6077<br />

1942 1.081,2660 1.813,4019 1989 2,0393 2,4256<br />

1943 644,7550 1.074,9651 1990 1,9029 2,2680<br />

1944 145,0863 240,4634 1991 1,7664 2,1139<br />

1945 73,6651 121,3639 1992 1,6871 1,9884<br />

1946 62,4181 102,2195 1993 1,6182 1,8933<br />

1947 38,5151 62,6951 1994 1,5519 1,8054<br />

1948 36,3761 58,8547 1995 1,4582 1,7000<br />

1949 35,8507 57,6498 1996 1,3946 1,6217<br />

1950 36,3387 58,0770 1997 1,3740 1,5801<br />

1951 33,1215 52,6084 1998 1,3500 1,5390<br />

1952 32,3783 50,1504 1999 1,3290 1,5018<br />

1953 31,9393 48,8877 2000 1,2960 1,4515<br />

1954 31,2305 47,3068 2001 1,2620 1,4008<br />

130


Anno Coefficiente<br />

QUOTA A<br />

Coefficiente<br />

QUOTA B<br />

Anno Coefficiente<br />

QUOTA A<br />

Coefficiente<br />

QUOTA B<br />

1955 30,5733 45,7263 2002 1,2320 1,3552<br />

1956 29,o725 43,2806 2003 1,2030 1,3113<br />

1957 28,2331 42,1879 2004 1,1790 1,2733<br />

1958 27,1957 40,0015 2005 1,1590 1,2401<br />

1959 27,3040 39,9055 2006 1,1370 1,2052<br />

1960 26,6329 38,6202 2007 1,1170 1,1729<br />

1961 25,9551 37,2774 2008 1,0820 1,1252<br />

1962 24,5439 35,2335 2009 1,0740 1,1062<br />

1963 22,5818 32,5520 2010 1,0580 1,0792<br />

1964 21,0776 30,5235 2011 1,0300 1,0403<br />

1965 20,1261 29,0546 2012 1,0000 1,0000<br />

1966 19,6107 28,2904 2013 1,0000 1,0000<br />

Quota A (Validi per il calcolo delle quote di pensione re<strong>la</strong>tive alle anzianità contributive<br />

acquisite anteriormente al 1° gennaio 1993).<br />

Quota B (Validi per il calcolo delle quote di pensione re<strong>la</strong>tive alle anzianità contributive<br />

acquisite posteriormente al 31 dicembre 1992).<br />

131


L’ARMONIZZAZIONE DEL 1996: I SUOI EFFETTI<br />

Il 15 novembre 1996 è entrato in vigore il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996, n. 562,<br />

pubblicato sul Supplemento ordinario al<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 256 del 31 ottobre 1996,<br />

contenente norme di armonizzazione del regime pensionistico del Fondo <strong>elettrici</strong> con <strong>la</strong><br />

disciplina vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, emanato in attuazione del<strong>la</strong> delega<br />

conferita dall'art. 2, comma 22, del<strong>la</strong> legge 8 agosto 1995, n. 335.<br />

Queste, nel dettaglio, le disposizioni dettate dal citato Decreto in materia contributiva e<br />

pensionistica.<br />

RETRIBUZIONE IMPONIBILE<br />

Il decreto n. 562/1996, nel dettare il nuovo assetto contributivo del settore, stabilisce che a<br />

decorrere dal 1.1.1997, per tutto il personale iscritto al Fondo, <strong>la</strong> retribuzione imponibile sia<br />

quel<strong>la</strong> utilizzata per l’Assicurazione Generale Obbligatoria, così come definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />

153/1969 che, all’art 12, recita:<br />

"Per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> base imponibile per il calcolo dei contributi di <strong>previdenza</strong> ed<br />

assistenza sociale, si considera retribuzione tutto ciò che il <strong>la</strong>voratore riceve dal datore di<br />

<strong>la</strong>voro in danaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, in dipendenza del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />

Sono escluse dal<strong>la</strong> retribuzione imponibile le somme corrisposte al <strong>la</strong>voratore a titolo:<br />

1. di diaria o d'indennità di trasferta in cifra fissa, limitatamente al 50 per cento del <strong>loro</strong><br />

ammontare;<br />

2. di rimborsi a pié di lista che costituiscano rimborso di spese sostenute dal <strong>la</strong>voratore<br />

per l'esecuzione o in occasione del <strong>la</strong>voro;<br />

3. di indennità di anzianità;<br />

4. di indennità di cassa;<br />

5. di indennità di panatica per i marittimi a terra, in sostituzione del trattamento di bordo,<br />

limitatamente al 60 per cento del suo ammontare;<br />

6. di gratificazione o e<strong>la</strong>rgizione concessa "una tantum" a titolo di liberalità, per eventi<br />

eccezionali e non ricorrenti, purché non collegate, anche indirettamente, al rendimento<br />

dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e all'andamento aziendale;<br />

7. di emolumenti per carichi di famiglia comunque denominati, erogati, nei casi consentiti<br />

dal<strong>la</strong> legge, direttamente dal datore di <strong>la</strong>voro, fino a concorrenza dell'importo degli<br />

assegni familiari a carico del<strong>la</strong> Cassa unica assegni familiari.”<br />

Con ciò viene anche abrogata <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> legge n 53/1963, che faceva obbligo al datore di<br />

<strong>la</strong>voro, nel caso di retribuzione mensile corrisposta a norma di contratto in misura ridotta, di<br />

versare comunque <strong>la</strong> contribuzione commisurata all'intera retribuzione mensile che sarebbe<br />

spettata al <strong>la</strong>voratore se avesse prestato normale servizio.<br />

132


Quanto sopra, ovviamente, nel rispetto dei minimali di legge, al<strong>la</strong> stregua di quanto previsto<br />

per le altre contribuzioni di <strong>previdenza</strong> e di assistenza sociale.<br />

ACCREDITO DELLA CONTRIBUZIONE SULLE POSIZIONI DEGLI ISCRITTI.<br />

Trova applicazione, anche nell'ambito del Fondo, dal 1.1.1997, il criterio vigente<br />

nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dell'accredito dei contributi settimanali, anziché<br />

giornalieri; conseguentemente, trova altresì applicazione il DPR n. 818/1957, in base al quale<br />

anche una settimana parzialmente retribuita, sia pure per un solo giorno, determina l'accredito<br />

di un contributo settimanale.<br />

L'estensione del regime dell'Assicurazione Generale Obbligatoria comporta l'introduzione nel<br />

Fondo del limite del<strong>la</strong> retribuzione media settimanale, pari al 40% del trattamento minimo di<br />

pensione, per l'accredito dei contributi settimanali.<br />

RISCATTI E RICONGIUNZIONI<br />

Di partico<strong>la</strong>re risalto è <strong>la</strong> norma che ha abrogato le disposizioni che prevedevano<br />

l'arrotondamento ad anno intero, per eccesso o per difetto, del<strong>la</strong> frazione dell' ultimo anno<br />

assicurativo per il diritto a pensione e per <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva misura, abrogazione questa che si riflette<br />

sui criteri con i quali si calco<strong>la</strong>no gli oneri di riscatto e di ricongiunzione dovuti in applicazione<br />

del<strong>la</strong> legge n. 1338/1962.<br />

L'abrogazione decorre, dal 1.5.1997, sesto mese successivo a quello (15.11.1996) di entrata in<br />

vigore del Decreto stesso.<br />

Pertanto, per tutte le domande di riscatto e di ricongiunzione presentate all'Istituto dal 1°<br />

maggio 1997 in poi, le quote di pensione corrispondenti ai re<strong>la</strong>tivi periodi devono essere<br />

determinate applicando <strong>la</strong> nuova disciplina.<br />

Nul<strong>la</strong> è innovato per quanto concerne <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> riserva matematica re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />

quota di pensione corrispondente ai periodi di riscatto e di ricongiunzione, da calco<strong>la</strong>rsi, come<br />

è noto, per differenza tra il valore del<strong>la</strong> pensione riferita al<strong>la</strong> complessiva anzianità assicurativa<br />

e quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai soli periodi già acquisiti nel Fondo al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda, come prevede lo<br />

stesso Decreto Ministeriale 19.2.1981, di attuazione del citato art. 13 del<strong>la</strong> legge n.<br />

1338/1962.<br />

Come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE, ulteriori modifiche sono<br />

state apportate dal<strong>la</strong> legge 122/2010.<br />

RICONOSCIMENTI EX ART. 3 DELLA LEGGE 1079/1971<br />

Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 dispone che le norme concernenti il riconoscimento nel Fondo<br />

speciale, senza alcun onere per gli assicurati, dei periodi contributivi ivi contemp<strong>la</strong>ti e già<br />

acquisiti nel "Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti" non trovano applicazione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

iscritti per <strong>la</strong> prima volta al Fondo speciale a far tempo dal<strong>la</strong> data (15.11.1996) di entrata in<br />

vigore dello stesso Decreto.<br />

133


Pertanto, nei confronti di tali iscritti si applicano le disposizioni di carattere generale di cui al<strong>la</strong><br />

legge n. 29/1979, che disciplina <strong>la</strong> ricongiunzione delle posizioni assicurative ed eventuali<br />

periodi di contribuzione già acquisiti nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, ora non più<br />

riconoscibili gratuitamente in base al<strong>la</strong> legge n.1079/1971, possono formare oggetto di<br />

ricongiunzione onerosa, a domanda degli interessati, in applicazione del<strong>la</strong> stessa legge n.<br />

29/1979.<br />

Anche su questa materia, come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex<br />

FPE, è intervenuta <strong>la</strong> legge 122/2010<br />

SERVIZIO MILITARE<br />

Per quanto riguarda il servizio militare, continua a trovare applicazione nei confronti di tutti gli<br />

iscritti quanto disposto dal<strong>la</strong> legge n.1079/1971, che prevede l' accreditamento figurativo nel<br />

Fondo speciale dei corrispondenti periodi a richiesta degli interessati.<br />

CONTRIBUZIONE VOLONTARIA<br />

Le disposizioni contenute nel Decreto prevedono <strong>la</strong> temporanea riapertura dei termini onde<br />

consentire <strong>la</strong> prosecuzione dei versamenti del<strong>la</strong> contribuzione volontaria al Fondo finalizzata a<br />

conseguire i requisiti di anzianità assicurativa e contributiva previsti per <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />

pensione nel Fondo stesso.<br />

In partico<strong>la</strong>re, i soggetti destinatari del<strong>la</strong> citata norma sono co<strong>loro</strong> che, già autorizzati al<strong>la</strong><br />

contribuzione volontaria, avevano effettuato versamenti al Fondo nel periodo intercorrente tra<br />

il 1.1.1993 e <strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 (15.11.1996), e che,<br />

avendo<strong>la</strong> sospesa, intendevano proseguir<strong>la</strong> ulteriormente per acquisire un periodo assicurativo<br />

non inferiore a quello minimo previsto dal<strong>la</strong> legge per il conseguimento del<strong>la</strong> pensione.<br />

Quanto sopra è conforme al principio di garantire, ai fini pensionistici, ai prosecutori volontari<br />

una retribuzione attualizzata in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> dinamica delle retribuzioni del personale in<br />

servizio sulle quali viene versata <strong>la</strong> contribuzione obbligatoria al Fondo.<br />

TRASFERIMENTI<br />

Del tutto innovative sono le disposizioni che disciplinano l'istituto del trasferimento al "Fondo<br />

Pensioni Lavoratori Dipendenti" delle posizioni assicurative costituite presso il Fondo speciale a<br />

favore degli iscritti che non conseguano il trattamento di pensione a carico del Fondo stesso.<br />

La norma, infatti, abroga espressamente <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> legge n. 293/1996, che prevedeva il<br />

rimborso all'iscritto del<strong>la</strong> eventuale eccedenza contributiva rispetto agli importi che andavano<br />

attribuiti al predetto "Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti" e modifica sostanzialmente le<br />

disposizioni contenute nel<strong>la</strong> predetta legge n. 293/1956.<br />

In partico<strong>la</strong>re, viene modificata <strong>la</strong> disciplina che prevedeva l'immediato trasferimento delle<br />

posizioni assicurative quando queste non erano sufficienti a garantire il conseguimento del<strong>la</strong><br />

pensione neanche in futuro e rimetteva invece il trasferimento stesso al<strong>la</strong> discrezionalità<br />

134


dell'iscritto quando erano stati maturati i requisiti contributivi minimi previsti per <strong>la</strong> pensione,<br />

con diritto cioè differito al compimento del requisito dell' età pensionabile.<br />

In base al<strong>la</strong> nuova disciplina, invece, una volta cessata l'iscrizione obbligatoria o volontaria al<br />

Fondo speciale tutta <strong>la</strong> posizione assicurativa ivi acquisita può essere trasferita al "Fondo<br />

Pensioni Lavoratori Dipendenti" solo a domanda degli assicurati o dei <strong>loro</strong> superstiti e sempre<br />

che non sia intervenuta <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione eventualmente spettante a carico del<br />

Fondo speciale, applicando le disposizioni contenute nel<strong>la</strong> legge 29/1979, senza alcun onere a<br />

carico dei richiedenti.<br />

La materia, come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE, è stata<br />

ulteriormente modificata dal<strong>la</strong> legge 122/2010<br />

REGIME PENSIONISTICO<br />

Il Decreto disciplina il regime pensionistico degli iscritti al Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>,<br />

distinguendo i soggetti che al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 hanno maturato un'anzianità' contributiva<br />

di almeno 18 anni interi da quelli che, al<strong>la</strong> medesima data, hanno maturato un'anzianità'<br />

contributiva inferiore a 18 anni interi.<br />

Elevazione dell'anzianità contributiva computabile<br />

In armonia con quanto previsto dal<strong>la</strong> normativa dell'Assicurazione Generale Obbligatoria,<br />

l'anzianità' massima contributiva computabile nel Fondo Elettrici viene elevata, per le pensioni<br />

con decorrenza successiva al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto (15.11.1996), da 35 a 40<br />

anni.<br />

L'importo del trattamento complessivo del<strong>la</strong> pensione liquidata esclusivamente con il sistema<br />

retributivo non può, in ogni caso, superare il più favorevole tra i seguenti parametri:<br />

a. 80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata in base alle norme in vigore<br />

nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

b. 88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo del<strong>la</strong> quota di pensione di<br />

cui al<strong>la</strong> legge n. 335/1995.<br />

Ai fini dell'applicazione dei suddetti parametri, deve essere presa in considerazione, <strong>la</strong><br />

retribuzione che si utilizza per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> quota "B" di pensione.<br />

I citati parametri sono assoluti e quindi non debbono essere posti in re<strong>la</strong>zione alle anzianità<br />

contributive singo<strong>la</strong>rmente maturate.<br />

Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato un'anzianità contributiva di<br />

almeno 18 anni interi<br />

Per gli iscritti al Fondo che abbiano maturato un'anzianità' contributiva di almeno 18 anni interi<br />

al 31 dicembre 1995 si applica il sistema di calcolo retributivo previsto dal<strong>la</strong> previgente<br />

normativa del Fondo.<br />

A norma del Decreto n. 562/1996 per il calcolo del<strong>la</strong> pensione <strong>la</strong> retribuzione di riferimento per<br />

le anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 1996 è quel<strong>la</strong> disciplinata dal<strong>la</strong><br />

previgente normativa del Fondo.<br />

135


Pertanto per le pensioni con decorrenza compresa entro il 1.1.1997 <strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile, re<strong>la</strong>tivamente alle anzianità contributive maturate al 31.12.1996, è quel<strong>la</strong><br />

disciplinata dal<strong>la</strong> previgente normativa del Fondo.<br />

Dal 1.1.1997 <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile è quel<strong>la</strong> definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />

153/1969.<br />

Per le pensioni con decorrenza dal 1.2.1997, si rende pertanto necessario calco<strong>la</strong>re un'ulteriore<br />

quota di pensione che viene denominata "quota D".<br />

Il Decreto n. 562/1996 estende agli iscritti al Fondo Elettrici, re<strong>la</strong>tivamente alle anzianità<br />

contributive maturate successivamente all'entrata in vigore del Decreto stesso, i limiti di<br />

retribuzione pensionabile stabiliti nel regime generale e le re<strong>la</strong>tive riduzioni del<strong>la</strong> percentuale<br />

annua di rendimento di cui al Decreto n. 503/1992. Per <strong>la</strong> quota di pensione re<strong>la</strong>tiva alle<br />

predette anzianità, pertanto, non trovano più applicazione le disposizioni che prevedevano per<br />

il quinquennio 1993-1997 l'applicazione di un meccanismo graduale di riduzione delle aliquote<br />

di rendimento per <strong>la</strong> quota di retribuzione pensionabile eccedente del 90 per cento il tetto<br />

pensionabile stabilito per l'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Questi i rendimenti re<strong>la</strong>tivi alle quote di retribuzione pensionabile eccedenti il tetto che trovano<br />

applicazione alle pensioni del Fondo per le anzianità maturate a far tempo dal 16 novembre<br />

1996 e quindi per le pensioni con decorrenza dal 1° dicembre 1996 in poi:<br />

sino al 33% oltre il tetto 1,60%<br />

dal 33% al 66% oltre il tetto 1,35%<br />

dal 66% al 90% oltre il tetto 1,10%<br />

oltre il 90% oltre il tetto 0,90%<br />

Modalità di reperimento delle retribuzioni da utilizzare per <strong>la</strong> definizione del parametro<br />

dell’80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile AGO<br />

E’ necessario innanzi tutto individuare il periodo utile per il calcolo del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> quota B di una teorica pensione da liquidare nell'AGO con <strong>la</strong> stessa<br />

decorrenza. Tale periodo si ottiene sommando alle 260 settimane richieste dal<strong>la</strong> normativa<br />

vigente nell'AGO anteriormente al 1.1.1993, il 50 per cento del periodo dal 1.1.1993 al 31<br />

dicembre 1995, più il 66,6 per cento del periodo dal 1.1.1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione, sino a raggiungere il massimo di 10 anni.<br />

Dopo aver individuato il periodo, è necessario utilizzare le retribuzioni esistenti nell'arco del<br />

predetto periodo.<br />

Per i periodi antecedenti al 1 gennaio 1997, devono essere prese in considerazione le<br />

retribuzioni imponibili del Fondo sulle quali sono stati versati i contributi ai fini pensionistici;<br />

per i periodi dal 1 gennaio 1997 in poi devono essere prese in considerazione le retribuzioni<br />

imponibili AGO, in quanto da tale data e cioè dal 1 gennaio 1997, per tutto il personale iscritto<br />

al Fondo <strong>elettrici</strong>, <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile è quel<strong>la</strong> definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />

153/1969.<br />

136


Le anzidette retribuzioni devono essere rivalutate a norma del decreto n. 503/1992 con i<br />

coefficienti stabiliti in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />

La Cassazione, con sentenza n. 1444 del 4 dicembre 2007, depositata in Cancelleria il 23<br />

gennaio 2008, - che illustriamo nel seguito – ha invece stabilito che, per <strong>la</strong> determinazione del<br />

tetto dell’80% AGO, <strong>la</strong> retribuzione pensionabile, re<strong>la</strong>tiva ai periodi sino al 31 dicembre 1996,<br />

da prendere in considerazione sia quel<strong>la</strong> determinata secondo le norme in vigore nell’AGO per i<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti. Tale sentenza interessa i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che sono andati in quiescenza entro il<br />

31 dicembre 2007.<br />

Modalità di reperimento delle retribuzioni da utilizzare per <strong>la</strong> definizione del parametro<br />

dell’88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile Fondo Elettrici<br />

Il periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione delle retribuzioni coincide con il periodo utilizzato per <strong>la</strong> quota<br />

B di pensione. (Ultimi 10 anni per i pensionati a far data dal 31 dicembre 2007)<br />

Per quanto riguarda le retribuzioni da valutare per tale periodo, è necessario considerare le<br />

retribuzioni imponibili del Fondo per gli anni antecedenti il 1997; per i periodi dal 1 gennaio<br />

1997 in poi devono essere utilizzate le retribuzioni "teoriche" del Fondo, e cioè quelle che<br />

sarebbero state imponibili nel Fondo stesso sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> previgente normativa, e non le<br />

retribuzioni in base alle quali vengono versati i contributi nel Fondo a decorrere dal 1997, le<br />

quali, come già detto, sono le stesse che vengono assoggettate a contribuzione nell'AGO.<br />

Le anzidette retribuzioni debbono essere rivalutate in base al Decreto n. 503/1992.<br />

Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato un'anzianità contributiva<br />

inferiore a 18 anni interi<br />

Per gli iscritti al Fondo che abbiano maturato un'anzianità' contributiva inferiore a 18 anni interi<br />

al 31 dicembre 1995, <strong>la</strong> pensione è determinata in base all'art. 1, comma 12, del<strong>la</strong> legge n.<br />

335/1995.<br />

La pensione, pertanto, è calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per <strong>la</strong> quota corrispondente alle<br />

anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo per <strong>la</strong> quota<br />

corrispondente alle anzianità contributive acquisite dal 1 gennaio 1996 in poi.<br />

La quota di pensione da liquidare con il sistema contributivo nei confronti degli iscritti per i<br />

quali opera il sistema "misto" deve essere determinata in base al<strong>la</strong> legge n. 335/1995, ivi<br />

compresa l'applicazione dell'aliquota di computo del 33 per cento.<br />

I criteri per il calcolo delle pensioni con il sistema contributivo previsto dal<strong>la</strong> legge 8 agosto<br />

1995, n.335, sono i seguenti:.<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione secondo il sistema contributivo<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> secondo il sistema contributivo moltiplicando il<br />

montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età<br />

dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione<br />

ai superstiti di assicurato.<br />

Determinazione del montante individuale dei contributi<br />

Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />

137


individuare <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua corrispondente ai<br />

periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto, da<br />

ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato in ciascun anno;<br />

calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi di ciascun anno moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile<br />

annua per l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />

determinare il montante individuale dei contributi sommando l'ammontare dei contributi<br />

di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base del tasso annuo di capitalizzazione<br />

risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale<br />

(PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con riferimento al quinquennio precedente<br />

l'anno da rivalutare.<br />

Coefficiente di trasformazione<br />

Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età' dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />

decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età' di 57 anni (Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> legge<br />

n.335/1995).<br />

Tabel<strong>la</strong> A<br />

I coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati a far data dal 1°gennaio 2010 e saranno<br />

riaggiornati ogni tre anni.<br />

Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (anzianità<br />

contributiva di 40 anni, assegno di invalidità, pensione di inabilità, pensione ai superstiti di<br />

assicurato) deve essere applicato il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che<br />

abbiano compiuto i 57 anni.<br />

Divisori Età Valori %<br />

21,1869 57 4,720<br />

20,5769 58 4,860<br />

19,9769 59 5,006<br />

19,3669 60 5,163<br />

18,7469 61 5,334<br />

18,1369 62 5,541<br />

17,5269 63 5,706<br />

16,9169 64 5,911<br />

16,2969 65 6,136<br />

tasso di sconto = 1,5%<br />

Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all'età' dell'assicurato al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />

pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, il coefficiente di trasformazione deve essere incrementato di<br />

tanti dodicesimi del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente previsto per l'età immediatamente superiore<br />

a quel<strong>la</strong> dell'assicurato e il coefficiente previsto per l'età inferiore, per quanti sono i mesi interi<br />

trascorsi tra <strong>la</strong> data di compimento dell'età e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione (o <strong>la</strong> data di morte).<br />

Ai fini di cui sopra non si tiene conto delle frazioni di mese.<br />

138


Misura del<strong>la</strong> pensione contributiva<br />

Il prodotto del montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione<br />

costituisce l'importo annuo del<strong>la</strong> pensione contributiva. L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione si<br />

ottiene dividendo l'importo annuo per 13.<br />

Lavoratori iscritti al Fondo successivamente al 31 dicembre 1995<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al Fondo successivamente al 31.12.1995 e privi di anzianità contributiva<br />

al<strong>la</strong> predetta data del 31.12.1995 il Decreto prevede l'erogazione del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> "pensione di<br />

vecchiaia" liquidata con il sistema contributivo di cui al<strong>la</strong> legge n. 335/1995, secondo i criteri<br />

illustrati in precedenza.<br />

TRATTAMENTO MINIMO<br />

La legge n. 1079/1971, che prevedeva per gli assicurati del Fondo <strong>la</strong> liquidazione di un tratta-<br />

mento minimo maggiorato del 10 per cento rispetto a quello vigente nell'assicurazione<br />

generale obbligatoria, è stata abrogata dal Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996.<br />

Pertanto, per le pensioni con decorrenza dal 1.12.1996 in poi il trattamento minimo erogato<br />

dal Fondo è pari al trattamento in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

ELIMINAZIONE DELL'ARROTONDAMENTO<br />

Il Decreto n. 562/1996 ha abrogato, a decorrere dal sesto mese successivo a quello del<strong>la</strong> sua<br />

entrata in vigore, <strong>la</strong> norma che stabiliva che, per il conseguimento del diritto a pensione e per<br />

il re<strong>la</strong>tivo computo, <strong>la</strong> frazione dell'ultimo anno non venisse valutata se inferiore a sei mesi e<br />

valutata invece nel<strong>la</strong> misura di un anno se pari o superiore a sei mesi.<br />

Pertanto, l'arrotondamento non trova più applicazione per le pensioni con decorrenza dal<br />

1.5.1997 in poi.<br />

Per tali pensioni l'anzianità contributiva deve essere computata in settimane; a tale scopo<br />

devono essere applicati i parametri di trasformazione stabiliti per l'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria che di seguito si indicano:<br />

1 contributo mensile base = 4,333 contributi settimanali;<br />

1 contributo annuo base = 52 contributi settimanali.<br />

CUMULO DELLA PENSIONE DI ANZIANITÀ CON REDDITO DA LAVORO DIPENDENTE E<br />

AUTONOMO<br />

Il Decreto n. 562/1996 ha abrogato <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong> legge, n. 1079/1971 che disciplinava<br />

l'incumu<strong>la</strong>bilità del<strong>la</strong> pensione di anzianità con <strong>la</strong> retribuzione percepita in costanza di rapporto<br />

di <strong>la</strong>voro dipendente, prevedendo, nel caso di rioccupazione, <strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> pensione ed<br />

il ripristino del<strong>la</strong> stessa al<strong>la</strong> cessazione del nuovo rapporto di <strong>la</strong>voro, nel<strong>la</strong> misura in atto al<br />

momento del<strong>la</strong> sospensione, con le rivalutazioni di legge nel frattempo intervenute.<br />

139


Conseguentemente, a far tempo dal 15 novembre 1996, il cumulo del<strong>la</strong> pensione di anzianità<br />

con i redditi da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo risulta rego<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> normativa<br />

dell'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al<strong>la</strong> data del 30 settembre 1996 sono tito<strong>la</strong>ri di pensione, ovvero che hanno<br />

maturato il requisito contributivo di 36 anni interi, ovvero il requisito contributivo di 35 anni<br />

interi unitamente a quello anagrafico di 52 anni, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui<br />

al<strong>la</strong> previgente normativa.<br />

La legge 133 del 2008 ha apportato sostanziali modifiche alle norme inerenti il “cumulo” che<br />

abbiamo affrontato illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE,<br />

ISCRITTI TRANSITATI NELLA DIRIGENZA<br />

Il Decreto n.562/1996 ha abrogato, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che passano nel<strong>la</strong> categoria dei dirigenti<br />

successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto stesso, <strong>la</strong> legge n. 1079/1971 a sua<br />

volta abrogativa del DPR 144/1965.<br />

La disposizione abrogata, che riguarda il trattamento di pensione dei dirigenti, prevedeva, in<br />

caso di cumulo dei periodi di contribuzione esistenti presso l'INPDAI (soppresso ed assorbito in<br />

INPS nel 2003!) ed il Fondo <strong>elettrici</strong>, effettuato al fine di conseguire il diritto a pensione, <strong>la</strong><br />

liquidazione del<strong>la</strong> pensione stessa in misura proporzionale al periodo di anzianità contributiva<br />

conseguita dal <strong>la</strong>voratore presso i due predetti Enti; prevedeva, altresì, in caso di liquidazione<br />

del<strong>la</strong> pensione in forma autonoma a carico di uno dei due Enti, senza pertanto necessità di<br />

cumulo dei rispettivi periodi di contribuzione, l'attribuzione anche di un pro-rata di pensione a<br />

carico dell'altra gestione previdenziale.<br />

Pertanto, essendo rimasto in vigore parte del DPR 144/1965, continua a trovare applicazione il<br />

cumulo dei periodi contributivi maturati presso le due gestioni previdenziali al fine di<br />

conseguire il requisito per il diritto al trattamento pensionistico con liquidazione proporzionale<br />

del<strong>la</strong> prestazione. Il calcolo del<strong>la</strong> prestazione deve essere effettuato sul<strong>la</strong> base delle<br />

retribuzioni effettivamente percepite, anziché sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a<br />

contributo per un <strong>la</strong>voratore in servizio, di categoria e di anzianità contributiva pari a quel<strong>la</strong><br />

che il <strong>la</strong>voratore aveva acquisito al momento del passaggio nel<strong>la</strong> categoria dei dirigenti.<br />

Resta fermo per i soggetti in paro<strong>la</strong> quanto disposto dal<strong>la</strong> legge n. 293/1956, circa <strong>la</strong><br />

possibilità di conservare l'iscrizione al Fondo.<br />

LAVORATORE CHE CESSA DAL SERVIZIO SENZA DIRITTO A PENSIONE,<br />

CONSERVANDO L'ISCRIZIONE AL FONDO<br />

Ai sensi del<strong>la</strong> legge n. 293/1956 l'iscritto che, senza aver maturato diritto a pensione, cessi dal<br />

prestare servizio, può conservare l'iscrizione al Fondo, sempreché abbia almeno un anno di<br />

contribuzione e ne faccia richiesta, a pena di decadenza, entro un anno dal<strong>la</strong> data di<br />

cessazione dal servizio.<br />

140


Al <strong>la</strong>voratore anzidetto nei cui confronti si erano verificate, successivamente al<strong>la</strong> cessazione dal<br />

servizio, le condizioni per il diritto a pensione, in applicazione del<strong>la</strong> legge n. 408/1975,<br />

venivano liquidate le prestazioni a carico del Fondo sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a<br />

contributo per un <strong>la</strong>voratore in attività di categoria e di anzianità contributiva pari a quelle che<br />

il <strong>la</strong>voratore aveva acquisito al momento del<strong>la</strong> cessazione dal servizio.<br />

Il decreto n. 562/1996 ha disposto, fra l'altro, che, a decorrere dal 16 novembre 1996, non<br />

trovi più applicazione <strong>la</strong> legge n. 408/1975.<br />

Pertanto, per le pensioni da liquidare con decorrenza 1 dicembre 1996 in poi, ai fini del<strong>la</strong><br />

determinazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota "A" deve essere considerata <strong>la</strong><br />

retribuzione del semestre ragguagliata ad anno antecedente al<strong>la</strong> data di cessazione dal<br />

servizio.<br />

Per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione riferita al<strong>la</strong> quota "B" si procede al<strong>la</strong> rivalutazione<br />

prevista dal Decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992, come integrato dal<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />

PRESTAZIONI DI INVALIDITÀ<br />

Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996 dispone, con effetto sulle domande presentate<br />

successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del decreto (15 novembre 1996), l'applicazione<br />

agli iscritti al Fondo delle disposizioni in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria in<br />

materia di invalidità e inabilità.<br />

La disciplina vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria in ordine al trattamento<br />

pensionistico di invalidità è, com'è noto, contenuta nel<strong>la</strong> legge n.222/1984.<br />

Ne deriva che le prestazioni erogabili dal Fondo Elettrici, nei confronti degli iscritti che<br />

presentino <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda successivamente al 15 novembre 1996, sono le seguenti:<br />

A. Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità.<br />

Requisiti contributivi: almeno 5 anni interi di contribuzione di cui almeno tre nel<br />

quinquennio antecedente <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda;<br />

B. Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata di inabilità.<br />

Requisiti contributivi: almeno un contributo;<br />

C. Assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa ai pensionati di inabilità.<br />

Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 stabilisce inoltre che, ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di cui trattasi, si applica<br />

<strong>la</strong> legge n. 335/1995 in materia di cumu<strong>la</strong>bilità del trattamento pensionistico con i redditi<br />

da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo e con <strong>la</strong> rendita per infortuni sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia<br />

professionale liquidata per lo stesso evento invalidante a norma del T.U. approvato con<br />

D.P.R. n. 1124/1965.<br />

Pertanto a decorrere dall'entrata in vigore del Decreto, occorre tener conto di tali<br />

disposizioni che stabiliscono l'incumu<strong>la</strong>bilità' di una quota percentuale degli assegni ordinari<br />

di invalidità in re<strong>la</strong>zione ai redditi da <strong>la</strong>voro dipendente, autonomo o di impresa del<br />

beneficiario. Le percentuali di incumu<strong>la</strong>bilità' sono stabilite dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> G allegata al<strong>la</strong><br />

legge n. 335/1995.<br />

141


Tabel<strong>la</strong> G re<strong>la</strong>tiva ai cumuli tra assegno di invalidità e redditi da <strong>la</strong>voro<br />

Redditi Percentuali di riduzione<br />

Reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo<br />

del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />

misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />

Reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo<br />

del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />

misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />

25 per cento<br />

dell'importo dell'assegno<br />

50 per cento<br />

dell'importo dell'assegno<br />

Tenuto conto di quanto disposto dal Decreto n. 562/1996, le anzidette disposizioni trovano<br />

applicazione per le prestazioni pensionistiche liquidate con decorrenza dal 1 dicembre 1996 in<br />

poi in re<strong>la</strong>zione a domande presentate successivamente al 15.11.1996; per le domande<br />

presentate entro <strong>la</strong> predetta data del 15 novembre 1996, <strong>la</strong> prestazione è liquidata in base al<strong>la</strong><br />

normativa previgente.<br />

Lo stesso Decreto prevede che i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> tito<strong>la</strong>ri dell'assegno ordinario di invalidità possono<br />

continuare, al pari degli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria, ad espletare <strong>la</strong> propria<br />

attività <strong>la</strong>vorativa ed ottenere successivamente il supplemento di pensione secondo le<br />

disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n. 155/1981.<br />

Per le domande di invalidità presentate da iscritti al Fondo Elettrici anteriormente al 16<br />

novembre 1996, si deve pertanto fare riferimento alle disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n.<br />

1079/1971.<br />

Incumu<strong>la</strong>bilità delle pensioni di inabilità e degli assegni di invalidità con le rendite da infortunio<br />

Il decreto n. 562/1996 ha esteso agli iscritti al Fondo, a decorrere dal<strong>la</strong> sua entrata in vigore,<br />

le disposizioni del<strong>la</strong> legge n. 335/1995 che stabilisce l'incumu<strong>la</strong>bilità delle pensioni di inabilità<br />

e degli assegni di invalidità, liquidati in conseguenza di infortunio sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia<br />

professionale, con <strong>la</strong> rendita vitalizia attribuita per lo stesso evento a norma del Testo unico<br />

delle disposizioni per l'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali,<br />

approvato con D.P.R. n. 1124/1965.<br />

Il trattamento di assegno privilegiato di invalidità e di pensione privilegiata di inabilità, a<br />

norma del<strong>la</strong> legge n. 222/1984, non spettano quando dall'evento che ha determinato<br />

l'insorgenza dell'invalidità' o dell'inabilità o il decesso, riconducibile con nesso diretto di<br />

causalità al servizio prestato dall'assicurato nel corso di un rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto<br />

all'obbligo assicurativo, derivi il diritto a rendita a carico dell'assicurazione contro gli infortuni<br />

sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />

L'incumu<strong>la</strong>bilità di cui trattasi non opera altresì per le somme corrisposte ad integrazione del<strong>la</strong><br />

rendita vitalizia a titolo di assegno per l'assistenza personale e continuativa disciplinato dal<br />

D.P.R. n. 1124/1965.<br />

Prestazioni di invalidità<br />

142


Le domande presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />

562/1996 si configurano come richieste di pensione ordinaria di invalidità, a norma dell'art. 8,<br />

comma 1, del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971 ovvero di pensione di invalidità per causa di servizio, a<br />

norma dell'articolo 8, comma 7, del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971.<br />

Dette domande hanno continuato ad essere istruite e definite in base al<strong>la</strong> previgente normativa<br />

(Legge n. 1079/1971) e le pensioni in questione hanno avuto decorrenza dal primo giorno del<br />

mese successivo al<strong>la</strong> cessazione dal servizio, ovvero dal primo giorno del mese successivo a<br />

quello di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, se posteriore (art. 14 legge n. 1079/1971).<br />

A dette pensioni continua ad applicarsi per <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva misura, <strong>la</strong> disciplina di cui all'articolo 7<br />

del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971. A tali prestazioni, pertanto, non si applicano le disposizioni<br />

dell'articolo 3, commi 1 e 2, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/96, re<strong>la</strong>tive, rispettivamente,<br />

all'elevazione a 40 anni dell'anzianità' massima computabile e ai limiti di importo del<strong>la</strong><br />

pensione.<br />

Alle medesime pensioni, qualora abbiano decorrenza successiva al 30 aprile 1997, è stato<br />

applicato l'art. 3, comma 9, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996, concernente l'abrogazione<br />

dell'arrotondamento di cui all'art. 6, secondo comma, del Decreto Legge 23 dicembre 1977, n.<br />

942, convertito con modificazioni dal<strong>la</strong> Legge 27 febbraio 1978, n. 41, considerato che si tratta<br />

di una disposizione a carattere generale, valida per tutte le pensioni con decorrenza dal 1<br />

maggio 1997.<br />

Alle pensioni re<strong>la</strong>tive a domande presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto<br />

Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996, che siano però state liquidate con decorrenza dal 1 dicembre 1996 in<br />

poi e risultino a calcolo inferiori al trattamento minimo, è stato applicato ai fini dell'integrazione<br />

al trattamento minimo, l'art. 3, comma 9, del Decreto stesso che ha abrogato, dal<strong>la</strong> data del<strong>la</strong><br />

sua entrata in vigore, l'art. 10 del<strong>la</strong> Legge 25 novembre 1971, n. 1079, che prevedeva <strong>la</strong><br />

liquidazione di un trattamento minimo maggiorato del 10 per cento rispetto a quello vigente<br />

nell'assicurazione generale obbligatoria.<br />

Per le domande di prestazione di invalidità presentate dal 16 novembre 1996 in poi trova<br />

integrale applicazione <strong>la</strong> normativa in materia di invalidità vigente nell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria.<br />

Assegno ordinario di invalidità: aspetti generali.<br />

Tale prestazione è disciplinata dal<strong>la</strong> normativa vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

per quanto riguarda i requisiti contributivi, <strong>la</strong> decorrenza, i criteri di accertamento dello stato<br />

invalidante e quelli concernenti il cumulo con redditi di <strong>la</strong>voro o rendite per infortuni sul <strong>la</strong>voro<br />

o ma<strong>la</strong>ttia professionale liquidate per lo stesso evento invalidante dall'INAIL.<br />

L'assegno di invalidità è soggetto a revisione triennale.<br />

L'assegno di invalidità non è reversibile ai superstiti; pertanto in caso di decesso del tito<strong>la</strong>re, i<br />

familiari sono considerati, ai fini del diritto al<strong>la</strong> prestazione, superstiti di assicurato. Peraltro, in<br />

sede di domanda di pensione ai superstiti si considerano utili, esclusivamente ai fini del<br />

143


iconoscimento del diritto, i periodi di godimento dell'assegno di invalidità nei quali non sia<br />

stata prestata attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

Prima di disporre l'accertamento sanitario nei confronti degli interessati, deve essere verificata<br />

<strong>la</strong> sussistenza dei requisiti contributivi per il diritto alle prestazioni in questione.<br />

Per il calcolo dell'assegno deve essere applicata <strong>la</strong> normativa vigente nel Fondo per <strong>la</strong><br />

generalità delle pensioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva decorrenza, secondo i seguenti criteri:<br />

Liquidazione dell'assegno di invalidità per i soggetti con anzianità contributiva di almeno 18<br />

anni interi al 31 dicembre 1995<br />

Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> misura dell'assegno di invalidità è necessario:<br />

calco<strong>la</strong>re secondo le norme del Fondo <strong>elettrici</strong> <strong>la</strong> quota "A" re<strong>la</strong>tiva alle anzianità<br />

contributive maturate fino al 31.12.1992, prendendo a riferimento l'ultimo semestre di<br />

retribuzione effettiva ragguagliata ad anno per i trattamenti con decorrenza 1 dicembre<br />

1996 e 1 gennaio 1997; per gli assegni con decorrenza successiva dovranno essere<br />

prese a riferimento le retribuzioni imponibili e pensionabili del Fondo per i mesi anteriori<br />

al 1997, mentre dal 1 gennaio 1997 in poi devono essere prese in considerazione le<br />

retribuzioni "teoriche", cioè quelle che sarebbero state imponibili secondo <strong>la</strong> previgente<br />

disciplina;<br />

calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota B, re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1.1.1993 al<br />

31.12.1994, prendendo a riferimento per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile il periodo costituito dal semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa ante decreto n.<br />

503 del 1992, incrementato del 50 per cento del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 e<br />

del 66,6 per cento del periodo dal 1.1.1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno. Per<br />

l'anzidetto periodo debbono essere prese in considerazione le retribuzioni imponibili e<br />

pensionabili del Fondo fino al 31 dicembre 1996 e le retribuzioni "teoriche" imponibili<br />

secondo <strong>la</strong> normativa vigente al 31 dicembre 1996 per i periodi dal 1 gennaio 1997 in<br />

poi;<br />

calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota "C", re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1.1.1995 al<br />

31.12.1996, utilizzando <strong>la</strong> stessa retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota "B" di pensione;<br />

calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota "D", re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1 gennaio 1997<br />

in poi, prendendo a riferimento per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile il<br />

periodo costituito dal semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa ante decreto n. 503/1992,<br />

incrementato del 50 per cento del periodo dal 1 gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 e<br />

del 66,6 per cento del periodo dal 1 gennaio 1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno;<br />

per l'anzidetto periodo debbono essere prese in considerazione le retribuzioni imponibili<br />

e pensionabili del Fondo fino al 31 dicembre 1996 e le retribuzioni imponibili A.G.O. dal<br />

1 gennaio 1997 in poi.<br />

Le retribuzioni pensionabili utili per <strong>la</strong> determinazione delle varie quote di pensione, ad<br />

eccezione di quelle da utilizzare per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> quota "A", vanno rivalutate ai sensi<br />

del comma 4 dell'art. 7 del Decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 503/92.<br />

144


L'importo complessivo dell'assegno liquidato esclusivamente con il sistema retributivo non può<br />

superare il più favorevole tra i parametri indicati dal Decreto n. 562/1996.<br />

Liquidazione dell'assegno ordinario di invalidità per i soggetti con anzianità contributiva<br />

inferiore a 18 anni interi al 31 dicembre 1995<br />

Per detti soggetti l'assegno ordinario deve essere liquidato con il sistema misto e cioè con il<br />

sistema retributivo per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema<br />

contributivo, secondo i criteri già illustrati per le anzianità maturate dal 1 gennaio 1996 in poi.<br />

Aliquote di rendimento<br />

Per quanto concerne le aliquote di rendimento per ogni anno di contribuzione:<br />

re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> quota "A" del trattamento pensionistico occorre fare riferimento alle<br />

disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971;<br />

per <strong>la</strong> quota "B" di pensione si applicano le disposizioni del Decreto n. 503/1992;<br />

per <strong>la</strong> quota "C" di pensione si applicano le disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 724/1994;<br />

per <strong>la</strong> quota "D" di pensione, a norma del Decreto n. 562/1996, trova applicazione il<br />

Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992, per le retribuzioni pensionabili eccedenti il "tetto" al<br />

quale si applica il coefficiente massimo di rendimento.<br />

Integrazione al minimo dell'assegno<br />

Qualora l'importo dell'assegno liquidato sul<strong>la</strong> base delle anzianità contributive maturate, risulti<br />

inferiore al minimo, l'assegno viene integrato con <strong>la</strong> disciplina prevista per gli assegni a carico<br />

del regime generale dal<strong>la</strong> Legge n. 222/1984, alle condizioni di reddito stabilite dallo stesso.<br />

Trasformazione dell'assegno in pensione di vecchiaia<br />

Al compimento dell'età' pensionabile prevista dal<strong>la</strong> legge, l'assegno di invalidità viene<br />

trasformato d'ufficio, in presenza dei re<strong>la</strong>tivi requisiti di assicurazione e di contribuzione, in<br />

pensione di vecchiaia. Qualora l'interessato non possa far valere il requisito contributivo<br />

previsto per tale pensione, si considerano utili, ai fini del diritto e non anche ai fini del<strong>la</strong><br />

misura, i periodi di godimento dell'assegno di invalidità, per i quali non sia stata prestata<br />

attività <strong>la</strong>vorativa.<br />

Per ottenere <strong>la</strong> trasformazione dell'assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia<br />

occorre aver cessato l'attività' <strong>la</strong>vorativa dipendente.<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia non può essere inferiore all'importo dell'assegno in<br />

godimento al compimento dell'età' pensionabile.<br />

Liquidazione dei supplementi in favore dei tito<strong>la</strong>ri di assegno<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> tito<strong>la</strong>ri di assegno ordinario di invalidità possono continuare ad espletare <strong>la</strong> propria<br />

attività <strong>la</strong>vorativa ed ottenere successivamente i supplementi di pensione, secondo le<br />

disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n. 155/1981.<br />

Detti supplementi si determinano con gli stessi criteri previsti per il calcolo delle pensioni.<br />

Conseguentemente, i supplementi per i contributi successivi al<strong>la</strong> decorrenza dell'assegno<br />

ordinario devono essere calco<strong>la</strong>ti con il sistema retributivo qualora il tito<strong>la</strong>re dell'assegno<br />

145


stesso, al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995, possa far valere un'anzianità' contributiva complessiva<br />

di almeno 18 anni interi.<br />

Invece nel caso in cui il tito<strong>la</strong>re dell'assegno ordinario, al<strong>la</strong> predetta data, possa far valere<br />

un'anzianità' contributiva complessiva inferiore a 18 anni interi, i supplementi per i contributi<br />

successivi al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno ordinario debbono essere liquidati con il sistema<br />

contributivo.<br />

PENSIONE DI INABILITÀ<br />

Anche tale prestazione è disciplinata dal<strong>la</strong> normativa vigente nell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria per quanto riguarda i requisiti contributivi, <strong>la</strong> decorrenza e i criteri di<br />

accertamento dello stato inabilitante.<br />

L'attribuzione del<strong>la</strong> pensione di inabilità è subordinata al<strong>la</strong> rinuncia, da parte del soggetto<br />

riconosciuto inabile, al trattamento retributivo e ad ogni altro trattamento sostitutivo o<br />

integrativo del<strong>la</strong> retribuzione.<br />

Pertanto il soggetto che chiede <strong>la</strong> pensione di inabilità, unitamente al<strong>la</strong> domanda, deve<br />

presentare una dichiarazione di "rinuncia" al<strong>la</strong> retribuzione per l'eventualità' che venga<br />

riconosciuto il diritto al<strong>la</strong> prestazione.<br />

Nel caso in cui venga accertata una causa di incompatibilità con <strong>la</strong> pensione di inabilità già<br />

attribuita, <strong>la</strong> stessa viene revocata. In tal caso viene accertato d'ufficio se al<strong>la</strong> data dal<strong>la</strong> quale<br />

si effettua <strong>la</strong> revoca esistono i requisiti sanitari per il diritto all'assegno di invalidità.<br />

In caso affermativo si liquida quest'ultima prestazione.<br />

Il tito<strong>la</strong>re di pensione di inabilità può essere sottoposto a visita sanitaria di controllo da parte<br />

dell'Istituto e, se ha riacquistato <strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa, può ottenere, in presenza del requisito<br />

sanitario, l'assegno ordinario di invalidità.<br />

Il tito<strong>la</strong>re di assegno ordinario di invalidità il quale ritiene di essere inabile, può chiedere, prima<br />

del<strong>la</strong> scadenza del triennio o in occasione del<strong>la</strong> revisione triennale dell'assegno, di ottenere in<br />

sostituzione dell'assegno stesso, <strong>la</strong> pensione di inabilità.<br />

La pensione di cui trattasi è reversibile ai superstiti; pertanto in caso di morte del tito<strong>la</strong>re, i<br />

familiari sono considerati superstiti di pensionato, e non di assicurato, come avviene invece per<br />

l'assegno di invalidità.<br />

Liquidazione del<strong>la</strong> pensione di inabilità nel Fondo per i soggetti con anzianità contributiva di<br />

almeno 18 anni interi al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995<br />

La pensione di inabilità è costituita dall'importo dell'assegno di invalidità e dal<strong>la</strong> maggiorazione<br />

convenzionale di cui al<strong>la</strong> legge n. 222/1984. Tale maggiorazione è pari al<strong>la</strong> differenza tra<br />

l'assegno di invalidità e quello che sarebbe spettato all'assicurato sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile considerata per il calcolo dell'assegno medesimo, con un'anzianità contributiva<br />

aumentata di un periodo pari a quello compreso tra <strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione di<br />

inabilità e <strong>la</strong> data di compimento del sessantesimo anno di età per gli uomini e del<br />

cinquantacinquesimo anno di età per le donne, utilizzando per il calcolo del<strong>la</strong> maggiorazione<br />

146


stessa le retribuzioni pensionabili con le quali viene determinata <strong>la</strong> quota di pensione re<strong>la</strong>tiva<br />

all'ultimo periodo di contribuzione effettiva. Trattandosi di soggetti che hanno al 31 dicembre<br />

1995 un'anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni, <strong>la</strong> maggiorazione convenzionale di<br />

cui trattasi viene determinata con il sistema retributivo.<br />

In ogni caso non potrà essere computata un'anzianità contributiva complessiva superiore a 40<br />

anni.<br />

Per le pensioni di inabilità con decorrenza dal 1 maggio 1997 in poi è venuto meno il criterio<br />

dell'arrotondamento all'anno e le anzianità contributive sono state valutate in settimane,<br />

applicando i parametri di trasformazione stabiliti per l'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />

Liquidazione del<strong>la</strong> pensione di inabilità per i soggetti con anzianità contributiva inferiore a 18<br />

anni interi al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995<br />

Per tali soggetti trova applicazione il sistema misto di liquidazione delle pensioni.<br />

Per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 si utilizzano le modalità di calcolo del<br />

sistema retributivo.<br />

Per le anzianità maturate dal 1 gennaio 1996 in poi trova applicazione il sistema contributivo,<br />

di cui al<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />

Anche <strong>la</strong> maggiorazione convenzionale è determinata con il sistema contributivo a norma del<strong>la</strong><br />

predetta Legge n. 335/1995, tenendo conto dell'età di 60 anni, età fissata in via generale,<br />

indipendentemente dal sesso e dal<strong>la</strong> gestione di appartenenza.<br />

In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> predetta maggiorazione si computa secondo il sistema contributivo, sempre<br />

entro il limite di attribuzione di un'anzianità contributiva complessiva non superiore a 40 anni,<br />

aggiungendo al montante individuale, posseduto al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione,<br />

un'ulteriore quota contributiva riferita al periodo mancante al raggiungimento del sessantesimo<br />

anno di età del richiedente, computata in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> media delle basi annue pensionabili<br />

possedute negli ultimi cinque anni, rivalutate ai sensi del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992.<br />

Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni deve essere applicato<br />

il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.<br />

Incumu<strong>la</strong>bilità dell'assegno ordinario di invalidità con i redditi da <strong>la</strong>voro e dell'assegno ordinario<br />

di invalidità e del<strong>la</strong> pensione di inabilità con le rendite vitalizie per infortuni sul <strong>la</strong>voro o<br />

ma<strong>la</strong>ttia professionale<br />

A norma del Decreto n. 562/1996, agli iscritti al Fondo, tito<strong>la</strong>ri di assegno di invalidità o di<br />

pensione di inabilità, si applicano le disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />

Essa dispone che al tito<strong>la</strong>re dell'assegno ordinario di invalidità che svolge attività <strong>la</strong>vorativa<br />

dipendente, autonoma o di impresa, viene corrisposto un importo dell'assegno ridotto del:<br />

25% se il reddito dell'assicurato supera 4 volte l'importo del trattamento minimo annuo,<br />

calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13 volte l'importo in pagamento al 1 gennaio di ciascun anno;<br />

50% se il reddito dell'assicurato supera 5 volte l'importo del trattamento minimo annuo,<br />

calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13 volte l'importo in pagamento al 1 gennaio di ciascun anno.<br />

147


L'articolo 1, comma 43, del<strong>la</strong> Legge n. 335 dispone che le pensioni di inabilità, le pensioni ai<br />

superstiti e gli assegni ordinari di invalidità a carico dell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti, liquidate in conseguenza di infortunio sul <strong>la</strong>voro o<br />

ma<strong>la</strong>ttia professionale, non sono cumu<strong>la</strong>bili con <strong>la</strong> rendita vitalizia liquidata per lo stesso<br />

evento invalidante a norma del Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione contro gli<br />

infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, approvato con DPR n. 1124/1965, fino a<br />

concorrenza del<strong>la</strong> rendita stessa. Sono fatti salvi i trattamenti previdenziali più favorevoli in<br />

godimento al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge, con riassorbimento sui futuri<br />

miglioramenti.<br />

Assegno di invalidità privilegiato e pensione di inabilità privilegiata<br />

Per effetto delle disposizioni del Decreto n. 562/1996 gli iscritti al Fondo hanno titolo, per le<br />

domande presentate dal 16 novembre 1996 in poi, al<strong>la</strong> liquidazione dell'assegno privilegiato di<br />

invalidità e del<strong>la</strong> pensione privilegiata di inabilità.<br />

Requisiti sanitari. Il diritto all'assegno privilegiato di invalidità e al<strong>la</strong> pensione privilegiata di<br />

inabilità viene riconosciuto solo se l'invalidità e l'inabilità sono direttamente causate dal<br />

servizio prestato nel corso di un rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto all'obbligo assicurativo.<br />

Requisiti contributivi. L'iscritto al Fondo ha diritto all'assegno privilegiato di invalidità e al<strong>la</strong><br />

pensione privilegiata di inabilità quando in suo favore risulti versato o dovuto almeno un<br />

contributo settimanale.<br />

Decadenza del diritto. Non si ha diritto all'assegno privilegiato di invalidità ed al<strong>la</strong> pensione<br />

privilegiata di inabilità se l'evento, che ha determinato l'invalidità o l'inabilità, dà diritto al<br />

pagamento di una rendita da parte dell'INAIL ovvero di trattamenti a carattere continuativo, di<br />

natura previdenziale o assistenziale, da parte dello Stato o di altri Enti pubblici.<br />

Pensione privilegiata indiretta di inabilità<br />

I superstiti dell'assicurato hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta di inabilità a<br />

condizione che:<br />

<strong>la</strong> morte dell'assicurato sia direttamente causata dal servizio prestato nel corso di un<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto all'obbligo assicurativo;<br />

al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> morte risulti versato o dovuto in favore dell'assicurato almeno un<br />

contributo;<br />

i superstiti non abbiano diritto (per lo stesso evento) ad altra prestazione corrisposta<br />

dall'INAIL ovvero a trattamenti a carattere continuativo a carico dello Stato o di altri<br />

Enti pubblici.<br />

L'importo del<strong>la</strong> pensione in argomento viene calco<strong>la</strong>to con i criteri previsti per <strong>la</strong> liquidazione<br />

del<strong>la</strong> pensione ordinaria di inabilità.<br />

Qualora l'importo a calcolo del trattamento in paro<strong>la</strong> risulti inferiore al trattamento minimo, i<br />

superstiti hanno titolo all'integrazione secondo <strong>la</strong> disciplina vigente nell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria.<br />

Assegno mensile per l'assistenza ai pensionati per inabilità<br />

148


Soggetti cui spetta l'assegno e requisiti<br />

I tito<strong>la</strong>ri di pensione di inabilità, ordinaria e privilegiata, che si trovano nell'impossibilità di<br />

deambu<strong>la</strong>re senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di<br />

compiere gli atti quotidiani del<strong>la</strong> vita, hanno necessità di assistenza continua, hanno diritto<br />

all'assegno per l'assistenza personale e continuativa.<br />

L'assegno, che non è reversibile, è dovuto nel<strong>la</strong> stessa misura dell'analogo assegno previsto<br />

nell'Assicurazione Generale Obbligatoria contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />

professionali.<br />

L'assegno decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione del<strong>la</strong><br />

domanda o a quello di perfezionamento dei requisiti, se sorti successivamente a tale data nel<br />

corso del procedimento amministrativo.<br />

Esclusione e incompatibilità<br />

L'assegno non spetta per i periodi di ricovero in Istituti di cura o assistenza a carico del<strong>la</strong><br />

Pubblica amministrazione. Il pagamento dell'assegno è sospeso durante il ricovero, per<br />

riprendere dopo <strong>la</strong> fine del ricovero stesso.<br />

L'assegno è incompatibile con l'assegno mensile corrisposto dall'INAIL agli invalidi a titolo di<br />

assistenza personale e continuativa. Nel caso in cui l'interessato fruisca di una prestazione<br />

analoga, cioè di una prestazione corrisposta con carattere di continuità da altro Ente<br />

previdenziale, l'assegno è ridotto in misura corrispondente all'importo del<strong>la</strong> prestazione stessa.<br />

Trattamenti ai superstiti di assicurato invalido o inabile<br />

I superstiti di assicurato hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta di inabilità alle<br />

condizioni e in presenza dei requisiti già indicati in precedenza.<br />

La pensione ai superstiti viene ridotta in base all'ammontare dei redditi del beneficiario nei<br />

limiti stabiliti dal<strong>la</strong> legge n. 335/1995 di cui al<strong>la</strong> riportata Tabel<strong>la</strong> F.<br />

Tabel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai cumuli tra trattamenti pensionistici ai superstiti e redditi del<br />

beneficiario<br />

Importo del reddito<br />

superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />

Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />

volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />

superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />

Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />

volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />

superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />

Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />

volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />

PENSIONI AI SUPERSTITI<br />

Percentuale di<br />

cumu<strong>la</strong>bilità<br />

75 per cento del<br />

trattamento di<br />

reversibilità<br />

60 per cento del<br />

trattamento di<br />

reversibilità<br />

50 per cento del<br />

trattamento di<br />

reversibilità<br />

149


La Legge n. 335/1995 ha disposto l'estensione del<strong>la</strong> disciplina del trattamento pensionistico a<br />

favore dei superstiti di assicurato e pensionato vigente nel regime dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria a tutte le forme esclusive e sostitutive del predetto regime.<br />

Pertanto con effetto dal 17 agosto 1995, data di entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge n. 335, è<br />

cessata l'efficacia delle specifiche normative vigenti in materia nei Fondi sostitutivi e quindi<br />

anche nel Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />

AUTOMATICITÀ DELLE PRESTAZIONI<br />

Il Decreto 562/1996 dispone che trovano applicazione alle pensioni del Fondo le disposizioni<br />

in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria e, in partico<strong>la</strong>re, il principio del<strong>la</strong><br />

automaticità delle prestazioni per cui le stesse potranno essere liquidate anche in mancanza<br />

del versamento del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva contribuzione purché <strong>la</strong> stessa sia effettivamente dovuta.<br />

CRISTALLIZZAZIONE DEL REQUISITO CONTRIBUTIVO MINIMO MATURATO AL 31<br />

DICEMBRE 1992<br />

Gli iscritti al Fondo che hanno raggiunto il requisito minimo contributivo (14 anni e sei mesi)<br />

previsto dal<strong>la</strong> previgente normativa al 31 dicembre 1992 e che entro tale data sono cessati<br />

dal servizio, conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia al compimento dell'età<br />

pensionabile di 65 per gli uomini e 60 per le donne.<br />

Gli iscritti al Fondo che abbiano maturato il requisito contributivo di 19 anni e sei mesi al 31<br />

dicembre 1992 e siano cessati dal servizio entro tale data conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione<br />

anticipata di vecchiaia al compimento dell'età pensionabile stabilita in via generale.<br />

Per i soggetti che si trovano nelle condizioni sopraindicate continua a trovare applicazione <strong>la</strong><br />

previgente normativa per quanto riguarda <strong>la</strong> disposizione del<strong>la</strong> Legge n. 408/1975, che non<br />

trova invece più applicazione per le cessazioni dal servizio (o per il passaggio nel<strong>la</strong> categoria<br />

dei dirigenti) intervenute successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto n.<br />

562/1995.<br />

150


ESEMPI DI CALCOLO DELLA PENSIONE DEL FONDO DA LIQUIDARE IN<br />

FORMA RETRIBUTIVA (ART. 3, COMMA 2) SECONDO LE NORME DEL<br />

Esempio N. 1<br />

Iscritto dal 31.12.1961<br />

Cessato il 31.12.1997.<br />

Decorrenza pensione 1.1.1998.<br />

CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

A) Anzianità contributiva<br />

DECRETO LEGISLATIVO N. 562/1996<br />

Dal 31.12.1961 al 31.12.1992 (Quota A) = 31 anni<br />

Dal 1.1.1993 al 31.12.1994 (Quota B) = 2 anni<br />

Dal 1.1.1995 al 31.12.1996 (Quota C) = 2 anni<br />

Dal 1.1.1997 al 31.12.1997 (Quota D) = 1 anno<br />

B) Retribuzione pensionabile<br />

1) Quota A = L. 48.500.000 (*)<br />

2) " B = L. 45.200.000 (**)<br />

3) " C = L. 45.200.000 (**)<br />

4) " D = L. 55.000.000 (***)<br />

_______<br />

Anzianità totale 36 anni<br />

(*) Periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />

ultimo semestre 1997 ragguagliato ad anno su retribuzione imponibile teorica Fondo<br />

(**) periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:3 anni e 3 mesi =<br />

(semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa vigente ante Decreto n.503) +<br />

50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 (1 anno e 6 mesi) +<br />

66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 31.12.1997 (1 anno e 3 mesi)<br />

su retribuzione imponibile teorica Fondo per l'anno 1997 e su retribuzioni imponibili e<br />

pensionabili Fondo per gli anni precedenti;<br />

(***)periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />

come quota B e C, con utilizzazione per l'anno 1997 del<strong>la</strong> retribuzione imponibile<br />

dell'Assicurazione Generale Obbligatoria anziché del<strong>la</strong> retribuzione teorica Fondo.<br />

151


MISURA DELLA PENSIONE<br />

Quota A = (31 anni x 2,51428%) = 77,94268% x 48.500.000 = L. 37.802.200<br />

Quota B = (2 anni x 2,51428%)= 5,02856% x 45.200.000 = L. 2.272.909<br />

Quota C = (2 anni x 2%)= 4% x 45.200.000 = L. 1.808.000<br />

Quota D = (1 anno x 2%)= 2% x 55.000.000 = L. 1.100.000<br />

La pensione e' costituita dal<strong>la</strong> sommatoria delle quote A+B+C+D:<br />

37.802.200 + 2.272.000 + 1.808.000 + 1.100.000 = 42.983.109 : 13 = lire 3.306.393<br />

mensili.<br />

APPLICAZIONE DEL LIMITE<br />

L'importo complessivo del<strong>la</strong> pensione ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />

562/1996 non può superare il più favorevole fra i due seguenti parametri:<br />

88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata con riferimento alle<br />

anzianità contributive anteriori al 1997<br />

L. 45.200.000 X 88% : 13 = L. 3.059.692<br />

80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata secondo le norme<br />

dell'assicurazione generale obbligatoria<br />

L. 58.000.000 x 80% : 13 = L. 3.569.231<br />

La retribuzione pensionabile secondo le norme dell'A.G.O è stata così determinata:<br />

Periodo di riferimento nell'AGO per le pensioni con decorrenza dal 1.1.1998 da liquidare nei<br />

confronti degli assicurati che abbiano più di 15 anni di contribuzione al 31.12.1992:<br />

5 anni + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 + 66,6% del periodo dal 1.1.1996 al<br />

31.12.1997 = 7 anni e 9 mesi, (quota B).<br />

La retribuzione dell'anno 1997 e' quel<strong>la</strong> assoggettata a contribuzione AGO.<br />

Per gli anni precedenti sono state considerate le retribuzioni imponibili Fondo.<br />

Le retribuzioni del<strong>la</strong> quota B sono state rivalutate a norma dell'art. 7 del Decreto legis<strong>la</strong>tivo n.<br />

503 del 1992.<br />

Poiché l'importo complessivo del trattamento pensionistico da calcolo (L. 3.306.393),<br />

raffrontato con il limite determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> retribuzione AGO (L. 3.569.231) e con<br />

quello determinato con <strong>la</strong> retribuzione Fondo (L. 3.059.692) e' comunque inferiore al limite più<br />

favorevole tra i due indicati, viene posta in pagamento <strong>la</strong> pensione derivante dal calcolo<br />

(L. 3.306.393) senza alcuna limitazione.<br />

152


Esempio N. 2<br />

Iscritto dal 31.12.1960.<br />

Cessato il 31.12.1999.<br />

Decorrenza pensione 1.1.2000.<br />

CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

A) Anzianità contributiva:<br />

Dal 31.12.1960 al 31.12.1992 (quota A) = 32 anni<br />

Dal 1.1.1993 al 31.12.1994 " B 2 anni<br />

Dal 1.1.1995 al 31.12.1996 " C 2 anni<br />

Dal 1.1.1997 al 31.12.1999 " D 3 anni<br />

B) Retribuzione pensionabile<br />

1) Quota A = L. 56.800.000 (*)<br />

2) " B = L. 57.600.000 (**)<br />

3) " C = L. 57.600.000 (**)<br />

4) " D = L. 58.000.000 (***)<br />

______<br />

Anzianità totale 39 anni<br />

(*) Periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />

ultimo semestre 1999 ragguagliato ad anno su retribuzione imponibile teorica Fondo<br />

(**) periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile: 4 anni e 7 mesi =<br />

(semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa vigente ante Decreto n.503 +<br />

50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 (1 anno e 6 mesi) +<br />

66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 31.12.1999 (2 anni e 7 mesi)<br />

su retribuzione imponibile teorica Fondo per gli anni 1997, 1998 e 1999 e su retribuzioni<br />

imponibili e pensionabili Fondo per gli anni precedenti;<br />

(***)periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />

come quota B e C , con utilizzazione per gli anni 1997, 1998 e 1999 delle retribuzioni<br />

imponibili dell'Assicurazione Generale Obbligatoria anziché delle retribuzioni teoriche Fondo.<br />

MISURA DELLA PENSIONE<br />

Quota A = anni 32 x 2,51428% = 80,45696% x 56.800.000= L. 45.699.553<br />

Quota B = anni 2 x 2,51428% = 5,02856 x 57.600.000= L. 2.896.450<br />

Quota C = anni 2 x 2% = 4% x 57.600.000= L. 2.304.000<br />

153


Quota D = anni 3 x 2% = 6% x 58.000.000= L. 3.480.000<br />

La pensione del Fondo e' costituita dal<strong>la</strong> sommatoria delle quote A+B+C+D :<br />

45.699.553 + 2.896.450 + 2.304.000 + 3.480.000 = 54.380.003: 13 = lire 4.183.077<br />

mensili<br />

APPLICAZIONE DEL LIMITE<br />

L'importo complessivo del<strong>la</strong> pensione, ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />

562/1996, non può superare il più favorevole tra i due seguenti parametri:<br />

88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata con riferimento alle<br />

anzianità contributive anteriori al 1997<br />

L. 57.600.000 x 88% : 13 = L.3.899.076<br />

80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata secondo le norme<br />

dell'assicurazione generale obbligatoria<br />

L. 59.000.000 x 80% : 13 = L. 3.630.760<br />

La retribuzione pensionabile secondo le norme dell'AGO e' stata così determinata:<br />

Periodo di riferimento nell'AGO per le pensioni con decorrenza dal 1.1.2000 da liquidare nei<br />

confronti degli assicurati che abbiano, come l'iscritto in paro<strong>la</strong>, più di 15 anni di contribuzione<br />

al 31.12.1992:<br />

5 anni + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 3.12.1995 + 66,6% del periodo dal 1.1.1996 al<br />

31.12.1999 = 9 anni e 1 mese (quota B).<br />

Le retribuzioni degli anni 97, 98, 99 sono quelle assoggettate a contribuzione AGO. Per gli<br />

anni precedenti sono state considerate le retribuzioni imponibili Fondo.<br />

Le retribuzioni del<strong>la</strong> quota B sono state rivalutate a norma dell'art. 7 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo<br />

n. 503 del 1992.<br />

Poiché l'importo complessivo del trattamento pensionistico da calcolo (L.4.183.007),<br />

raffrontato con il limite determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> retribuzione AGO (L. 3.630.760) e con<br />

quello determinato con <strong>la</strong> retribuzione Fondo (L. 3.899.076) supera i due limiti innanzi<br />

indicati, <strong>la</strong> pensione viene posta in pagamento nell'importo del limite più favorevole<br />

(limite Fondo): L. 3.899.076<br />

154


SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 1444<br />

DEL 4 DICEMBRE 2007<br />

CRITERI DI CALCOLO PER LA DETERMINAZIONE DEL TETTO DELL’80% AGO<br />

La <strong>FLAEI</strong>, unitamente a FNP e INAS, aveva contestato l’interpretazione, data dall’INPS, del<br />

disposto legis<strong>la</strong>tivo in merito al<strong>la</strong> retribuzione pensionabile da considerare al fine del calcolo del<br />

limite dell’80% AGO.<br />

Mentre, per i periodi fino al 31 dicembre 1996, l’INPS considerava solo gli elementi retributivi<br />

sui quali erano stati effettivamente versati i contributi previdenziali (e quindi solo le voci utili ai<br />

fini del<strong>la</strong> pensione FPE), il Sindacato riteneva che dovessero essere considerate tutte le voci<br />

retributive utili ai fini del<strong>la</strong> pensione AGO, in quanto l’operazione era finalizzata al<strong>la</strong> mera<br />

determinazione di un parametro di eventuale abbattimento del<strong>la</strong> pensione “a calcolo” e non già<br />

ad un suo incremento.<br />

Il D.Lgs. 562/96 ha provveduto all’armonizzazione del<strong>la</strong> disciplina del Fondo Elettrici con quel<strong>la</strong><br />

dell’Assicurazione Generale Obbligatoria per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

L’anzianità massima pensionabile è stata aumentata da 35 a 40 anni, <strong>la</strong> retribuzione imponibile<br />

e pensionabile è stata ampliata, a decorrere dal 1° gennaio 1997, parificando<strong>la</strong> a quel<strong>la</strong><br />

utilizzata nell’AGO inserendo voci retributive prima non soggette a contribuzione. La<br />

percentuale di rendimento annuo era stata ridotta dal 2,51428% al 2% a far data dal 1°<br />

gennaio 1995.<br />

Per contenere gli effetti che sarebbero derivati dall’innalzamento dell’anzianità massima<br />

pensionabile, è stato fissato un limite, oltre il quale l’importo delle pensioni, determinato in<br />

base alle norme dell’ex Fondo Elettrici subisce una decurtazione.<br />

Il limite è soggettivo, nel senso che è specifico per ciascun pensionato, ed è costituito dal più<br />

favorevole dei seguenti parametri:<br />

l’88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme vigenti nel Fondo<br />

Elettrici (quota ex art. 1 comma 12, lettera a) del<strong>la</strong> legge 335/95);<br />

l’80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme vigenti nell’AGO<br />

per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

Il procedimento di attribuzione del trattamento pensionistico è pertanto il seguente:<br />

1. si calco<strong>la</strong> <strong>la</strong> pensione secondo i criteri generali attraverso <strong>la</strong> determinazione delle<br />

quattro quote previste dal<strong>la</strong> legge, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> effettiva anzianità contributiva, con<br />

un massimo di 40 anni (pensione a calcolo);<br />

2. si calco<strong>la</strong>no i valori dei due tetti virtuali pari, rispettivamente, all’80% del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile secondo le norme del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e all’88%<br />

secondo le norme del Fondo Elettrici, prendendo a base di calcolo gli ultimi sei mesi per<br />

le anzianità sino al 31 dicembre 1995 e il periodo più ampio, indicato dal<strong>la</strong> legge<br />

335/1995, per le anzianità dal 1° gennaio 1996;<br />

155


3. tra i due tetti virtuali si sceglie quello più alto che costituisce il limite più favorevole per<br />

il pensionato;<br />

4. si raffronta <strong>la</strong> pensione “a calcolo” con il limite “più favorevole”;<br />

5. si corrisponde l’importo del<strong>la</strong> pensione “a calcolo”, se inferiore al limite “più favorevole”;<br />

6. si corrisponde l’importo del limite “più favorevole” se <strong>la</strong> pensione “a calcolo” è<br />

superiore.<br />

Come detto, re<strong>la</strong>tivamente al punto 2, il Sindacato riteneva che dovessero essere considerate<br />

tutte le voci retributive utili ai fini del<strong>la</strong> pensione AGO, mentre <strong>la</strong> posizione dell’INPS sosteneva<br />

invece che il parametro dell'80% dovesse essere determinato utilizzando le retribuzioni ai fini<br />

AGO solo per il periodo dal 1.1.1997 mentre per quelli precedenti si dovessero utilizzare le<br />

retribuzioni valide ai fini del Fondo Pensione Elettrici.<br />

A suo tempo furono avviate cause pilota.<br />

La Cassazione, con sentenza n. 1444 del 4 dicembre 2007, depositata in Cancelleria il 23<br />

gennaio 2008, si è pronunciata sui criteri di calcolo per <strong>la</strong> determinazione, con il metodo<br />

retributivo, del<strong>la</strong> pensione erogata dal Fondo Elettrici, in partico<strong>la</strong>re affermando che <strong>la</strong><br />

retribuzione pensionabile, re<strong>la</strong>tiva ai periodi sino al 31 dicembre 1996, da prendere in<br />

considerazione per calco<strong>la</strong>re il tetto dell’80% è quel<strong>la</strong> definita secondo le norme in vigore<br />

nell’AGO per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

La Cassazione, con <strong>la</strong> sentenza richiamata, ha respinto il ricorso, presentato dall’INPS, avverso<br />

<strong>la</strong> sentenza n. 313/06 del<strong>la</strong> Corte d’Appello di Mi<strong>la</strong>no che aveva confermato <strong>la</strong> sentenza del<br />

Tribunale di Monza, condannando l’INPS al<strong>la</strong> riliquidazione del<strong>la</strong> pensione erogata al pensionato<br />

elettrico che aveva intentato causa giudiziaria.<br />

Nei fatti, <strong>la</strong> Corte di Cassazione ha accolto <strong>la</strong> tesi propugnata dal Sindacato.<br />

Al<strong>la</strong> questione oggetto del<strong>la</strong> sentenza sono stati teoricamente interessati i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che sono<br />

andati in pensione nel periodo 1° gennaio 1997 – 31 dicembre 2006 per i quali, ai fini del<br />

calcolo dei tetti virtuali, sono stati considerati periodi contributivi anteriori al 1997.<br />

L’interesse economico è diminuito, in maniera significativa, man mano che <strong>la</strong> decorrenza delle<br />

pensioni si è avvicinata al 2006, in quanto si riducevano sempre più i periodi per i quali l’INPS<br />

aveva preso a base di calcolo solo una parte delle voci retributive. Dal 1997, infatti, le voci<br />

retributive assoggettate a contribuzione sono state parificate a quelle assoggettate nell’AGO.<br />

Non erano interessati tutti i pensionati che avevano avuto <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione “a<br />

calcolo” senza abbattimenti, risultando essa già inferiore al più favorevole dei due limiti.<br />

Non erano neppure interessati i pensionati <strong>la</strong> cui retribuzione non prevedeva voci non<br />

assoggettate a contribuzione secondo le norme del Fondo Elettrici ed assoggettabili secondo le<br />

norme FPLD, in quanto l’incidenza sul<strong>la</strong> retribuzione pensionabile di cui al<strong>la</strong> legge 153/69, per<br />

il calcolo dell’80%, sarebbe stato di fatto irrilevante.<br />

Sono stati interessati i pensionati che hanno avuto abbattuta <strong>la</strong> pensione “a calcolo” e per i<br />

quali, con <strong>la</strong> metodologia indicata dal<strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Cassazione, il tetto dell’80% AGO era<br />

156


superiore al tetto dell’88% FPE o, qualora così già fosse, il nuovo importo dell’80% fosse<br />

superiore a quello precedentemente determinato.<br />

La sentenza, di per sé, non ha risolto i casi pendenti in quanto impegnava l’INPS per <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />

pensione oggetto del procedimento giudiziario.<br />

Unitamente al<strong>la</strong> FNP, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> aveva richiesto un confronto all’INPS al fine di estendere il<br />

principio adottato dal<strong>la</strong> sentenza a tutte le pensioni decorrenti dal gennaio 1997 al 1° gennaio<br />

2008, abbattute rispetto all’importo determinato “a calcolo” e per le quali avrebbero dovuto<br />

essere considerate, ai fini dell’80%, voci retributive non assoggettate a contribuzione nel<br />

periodo ante 1997 considerato.<br />

L’auspicato accordo con l’Istituto previdenziale non si è però realizzato ed i diretti interessati<br />

hanno dovuto far valere il proprio diritto avanzando ricorso amministrativo o adendo le vie<br />

legali in caso di un rigetto già effettuato.<br />

La conseguente posizione dell’INPS<br />

Sino al<strong>la</strong> sentenza di Corte di Cassazione, il parametro dell'80% era stato determinato<br />

utilizzando le retribuzioni ai fini AGO solo per i periodi decorrenti dal 1.1.1997 mentre per<br />

quelli precedenti si erano utilizzate le retribuzioni valide ai fini del Fondo Pensione Elettrici.<br />

In molti casi <strong>la</strong> pensione risulta di maggior favore utilizzando le retribuzioni ai fini AGO anche<br />

per gli anni antecedenti al 10 gennaio 1997.<br />

Concretamente, i casi da valutare sono le pensioni Cat. EL liquidate con decorrenza<br />

compresa tra il 1° gennaio 1997 ed il 31.12.2006, cioè quelle pensioni in cui per il<br />

calcolo del<strong>la</strong> quota B si utilizzano retribuzioni antecedenti al 10 gennaio 1997.<br />

Occorre concentrarsi sul limite di retribuzione AGO e valutare singo<strong>la</strong>rmente i casi che<br />

potrebbero avvantaggiarsi del<strong>la</strong> diversa modalità considerato che il diritto dovrà farsi valere in<br />

sede legale.<br />

Detto ciò, per effettuare <strong>la</strong> verifica richiesta si deve:<br />

calco<strong>la</strong>re l'importo del<strong>la</strong> pensione secondo le regole del Fondo Elettrici;<br />

confrontare l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta con il limite Fondo e con il limite AGO;<br />

calco<strong>la</strong>re il limite AGO con i criteri dettati dal<strong>la</strong> Sentenza di Cassazione da confrontare<br />

con il precedente.<br />

Per fare ciò è necessario essere in possesso dei seguenti elementi:<br />

retribuzione pensionabile utile nel Fondo Elettrici degli ultimi sei mesi rapportata ad<br />

anno (tale dato è rilevabile dal modello EL18 che l'Enel ha inviato all'INPS ed in copia<br />

anche al <strong>la</strong>voratore per <strong>la</strong> definizione del<strong>la</strong> domanda di pensione);<br />

retribuzione AGO re<strong>la</strong>tiva agli anni dal 1986 al 1996 o comunque quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva agli<br />

anni che si collocano a ritroso tra il 1996 e il decimo anno precedente <strong>la</strong> decorrenza<br />

del<strong>la</strong> pensione (esempio: pensione decorrente dal 2000, gli anni occorrenti sono quelli<br />

compresi tra il 1990 ed il 1996). Tale dato, costituito dal<strong>la</strong> somma delle competenze<br />

correnti e dalle altre competenze, può essere rilevato dal quadro B del modello 01M dei<br />

157


ispettivi anni oppure richiedendo all’INPS l'estratto "HYDRA" il quale contiene per ogni<br />

anno tali informazioni;<br />

retribuzione Fondo per l'anno 1997 rilevabile dal rispettivo modello 01M o dall'estratto<br />

"HYDRA" oppure dal modello EL18.<br />

Il possesso di tutti gli elementi suindicati garantisce un risultato di certezza dei calcoli.<br />

L’obiettivo è quello di valutare una maggiore retribuzione ai fini del calcolo del<strong>la</strong> retribuzione<br />

pensionabile utile per determinare il limite AGO e, quindi, qualora l'importo del<strong>la</strong> pensione<br />

calco<strong>la</strong>ta sia maggiore del limite AGO e questo, a sua volta, sia superiore al limite Fondo, si<br />

avrebbe un beneficio.<br />

Da ciò discende che se dal predetto calcolo derivi un importo di pensione calco<strong>la</strong>ta inferiore al<br />

limite AGO è inutile proseguire nel<strong>la</strong> rideterminazione di tale limite secondo le regole dettate<br />

dal<strong>la</strong> sentenza poiché l'importo da porre in pagamento resterebbe comunque uguale al<strong>la</strong><br />

Pensione Calco<strong>la</strong>ta. Questo perché tale rideterminazione cambia solo l'importo del limite AGO<br />

ma non quello del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta.<br />

In sintesi, l'importo del<strong>la</strong> Pensione Mensile da porre in pagamento sarà pari a:<br />

oppure<br />

oppure<br />

Pensione Calco<strong>la</strong>ta se tale importo è inferiore sia al limite Fondo che al limite AGO<br />

quel<strong>la</strong> del Limite Fondo se l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta è maggiore di tale limite ed<br />

il limite AGO è inferiore al limite Fondo<br />

quel<strong>la</strong> del Limite AGO se l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta è maggiore di tale limite ed il<br />

limite Fondo e inferiore al limite AGO<br />

La questione del<strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione nel<strong>la</strong> gestione che eroga il trattamento<br />

di importo più favorevole fra Fondo o AGO<br />

La sentenza del<strong>la</strong> Cassazione n. 1.444/2007 non affrontava, e quindi non serviva al<strong>la</strong> soluzione<br />

dei casi delle pensioni per le quali ai pensionandi non era stato consentito di effettuare<br />

l’opzione a favore del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> liquidazione a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria<br />

anziché a carico del soppresso Fondo Elettrici.<br />

L’art. 3, comma 14, del D.Lgs. 562/1996 di armonizzazione delle norme del Fondo Elettrici a<br />

quelle dell’AGO prevede <strong>la</strong> possibilità, a domanda dell’interessato o dei superstiti ed a norma<br />

dell’art. 6 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979, di trasferimento all’AGO del<strong>la</strong> posizione assicurativa<br />

costituita presso il soppresso Fondo Elettrici, anche in assenza di contribuzioni versate all’AGO,<br />

purché non sia stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso. E ciò, al fine del<strong>la</strong><br />

liquidazione dell’importo di pensione più favorevole tra quel<strong>la</strong> a carico del Fondo Elettrici e<br />

quel<strong>la</strong> a carico dell’AGO.<br />

Di fatto pochissime Sedi INPS hanno messo in condizione i pensionandi <strong>elettrici</strong> di poter<br />

effettuare l’opzione a ragion veduta e, cioè, conoscendo gli importi delle pensioni FPE e AGO,<br />

oltre che i vantaggi e gli oneri che i due trattamenti comportano per il pensionato.<br />

158


Solo nel luglio 2003, infatti, l’INPS si è attrezzata perché le Sedi, in fase istruttoria, potessero<br />

consentire agli interessati di richiedere, tramite apposito modulo, <strong>la</strong> liquidazione del<br />

trattamento più favorevole tra le due pensioni e, nel caso fosse più favorevole <strong>la</strong> pensione<br />

AGO, il contemporaneo trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa ai sensi del citato art. 3,<br />

comma 14, D.Lgs. 562/96.<br />

Sul<strong>la</strong> questione, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, unitamente al<strong>la</strong> FNP, si è attivata per verificare <strong>la</strong> possibilità che<br />

l’INPS procedesse, senza necessità di pronunciamenti giudiziari, al<strong>la</strong> eventuale riliquidazione,<br />

nell’importo più favorevole tra metodo FPE e metodo AGO, delle pensioni per le quali non è<br />

stato possibile esercitare l’opzione prevista dal D. Lgs. 562/96<br />

L’INPS, peraltro, ha continuato a sostenere che il diritto doveva farsi valere in sede legale.<br />

Ricordiamo una sentenza di primo grado, e quindi appel<strong>la</strong>bile, del Tribunale di Brindisi che ha<br />

accolto l’istanza per <strong>la</strong> ricostituzione del<strong>la</strong> pensione di anzianità a carico dell’AGO di un<br />

pensionato elettrico che aveva avuto <strong>la</strong> pensione liquidata con le norme FPE non essendo stato<br />

messo in grado di optare per il trattamento AGO.<br />

Il pensionato in questione aveva prodotto prove testimoniali, anche di funzionari INPS, inerenti<br />

le sue reiterate richieste di conoscere gli importi dei due trattamenti al fine dell’esercizio<br />

dell’opzione. Esercizio che gli fu, peraltro, impedito anche per il fatto che l’interessato non<br />

aveva alcuna contribuzione versata all’AGO, condizione che, di norma, non consente il<br />

trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa.<br />

159


ESEMPIO N. 1 DI CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

DATI<br />

Calcolo anzianità<br />

Dal Al Anni Mesi Giorni Settimane Note<br />

01/07/1973 30/03/1974 0 8 30 38,00<br />

01/04/1974 30/09/1974 0 5 30 25,71<br />

01/10/1974 31/01/1975 0 3 31 17,29<br />

01/02/1975 31/12/2001 26 10 31 1.399,00<br />

01/01/2002 31/10/2010 8 9 31 459,00<br />

Ultimo<br />

giorno<br />

<strong>la</strong>vorativo<br />

Totale 34 35 152 1.939,00<br />

Totale anni 37,29<br />

Data<br />

decorrenza<br />

pensione<br />

Inserimento dati per calcolo pensione<br />

Al<br />

31/12/1992<br />

Periodi anzianità (settimane) Settimane<br />

01/01/1993<br />

31/12/1994<br />

01/01/1995<br />

31/12/1996<br />

01/01/1997<br />

31/10/2010<br />

<strong>la</strong>vorate<br />

2010<br />

Ultimo<br />

31/10/2010 01/11/2010 1,011 104 104 720 44 2010<br />

Percentuale maturata<br />

Dal Al settimane percentuale quota<br />

inizio 31/12/1992 1.011 48,8838 A<br />

01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B<br />

01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C<br />

01/01/1997 Data cessazione 720 27,6923 D<br />

Retribuzione ultimi 6 mesi<br />

Totale 1.939 85,6047<br />

Retribuzione FPE<br />

2010<br />

anno<br />

Retribuzione AGO<br />

Mese € € €<br />

2010<br />

mag 2010 2,412,82 27.168,00 36.286,00<br />

giu 2010 2,228,86<br />

lug 2010 2,358,74<br />

ago 2010 2.258,74<br />

set 2010 2.358,74<br />

ott 2010 2.358,74<br />

Totale 14.076,64<br />

160


13° mens (6 mesi) 1.179,36<br />

14° mens (6 mesi) 1.160,40<br />

TOTALE<br />

Retribuzione<br />

16.416,40<br />

Retribuzioni FPE e AGO (10 anni precedenti anno pensionamento)<br />

Anno FPE AGO<br />

2009 32.452 36.630<br />

2008 31.824 37.330<br />

2007 31.741 36.145<br />

2006 30.949 34.717<br />

2005 30.078 33.878<br />

2004 28.452 31.252<br />

2003 27.412 30.212<br />

2002 25.501 28.301<br />

2001 24.570 27.370<br />

2000 24.512 27.512<br />

161


da a<br />

CALCOLO IN REGIME FPE<br />

DATA CESSAZIONE 31/10/2010<br />

Settimane<br />

utili<br />

F P E<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Tipo quota e<br />

aliquota<br />

rendimento<br />

inizio 31/12/1992 1.011 48,8838 A 2,5143<br />

Settimane da<br />

rivalutare<br />

01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B 2,5143 520<br />

01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C 2,0000 520<br />

01/01/1997 cessazione 720 27,6923 D 2,0000 520<br />

Periodo Retribuzion<br />

Totale 1.939 85,6047<br />

Retribuzion<br />

annua<br />

pens.<br />

Calcolo quota A<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Quota A<br />

annua<br />

Quota<br />

settimanale<br />

(52 sett.)<br />

Quota<br />

mensile<br />

(13 mesi)<br />

mag 2010 2.412,82 32.832,80 48,8838 16.049,92 308,65 1.234,61<br />

giu 2010 2.228,86<br />

lug 2010 2.358,74<br />

ago 2010 2.258,74<br />

set 2010 2.358,74<br />

ott 2010 2.358,74<br />

13a (6 mesi) 1.179,36<br />

14a(6 mesi) 1.160,40<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota B<br />

Importo<br />

FPE<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

2010 44 27.168 1,0000 27.168 Retr. annua pension<br />

2009 52 32.452 1,0000 32.452 32.587<br />

2008 52 31.824 1,0176 32.384 Percent. Maturata<br />

2007 52 31.741 1,0608 33.671 5,0286<br />

2006 52 30.949 1,0896 33.722 Retr. Sett. Pension<br />

2005 52 30.078 1,1222 33.754 626,68<br />

2004 52 28.452 1,1523 32.785<br />

2003 52 27.412 1,1864 32.522 Quota B annua<br />

2002 52 25.501 1,2270 31.290 1.638,69<br />

162


2001 52 24.570 1,2686 31.170 Quota B mensile<br />

2000 8 3.771 1,3146 4.957 126,06<br />

Totale 520 325.874<br />

Settimane utili: 520<br />

Calcolo quota C<br />

La retribuzione pensionabile è uguale a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> quota B<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota D<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

325.874<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

Retr. annua pension<br />

32.587<br />

Percent. Maturata<br />

4,0000<br />

Retr. Sett. Pension<br />

626,68<br />

Quota C annua<br />

1.303,50<br />

Quota C mensile<br />

100,27<br />

2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 36.630 1,0000 36.630 37.196<br />

2008 52 37.330 1,0176 37.987 Percent. Maturata<br />

2007 52 36.145 1,0608 38.343 27,6923<br />

2006 52 34.717 1,0896 37.828 Retr. Sett. Pension<br />

2005 52 33.878 1,1222 38.018 715,30<br />

2004 52 31.252 1,1523 36.012<br />

2003 52 30.212 1,1864 35.844 Quota D annua<br />

2002 52 28.301 1,2270 34.725 10.300,36<br />

2001 52 27.370 1,2686 34.722 Quota D mensile<br />

2000 8 4.233 1,3146 5.564 792,34<br />

Totale 520 371.957<br />

CALCOLO PENSIONE FPE<br />

Quote Settimane Aliquote Percent. Retribuz. Importo Note Percent.<br />

163


utili rendimento maturata Annua<br />

rivalutata<br />

maturato Utile<br />

A 1.011 2,5143 48,88 32.833 16.050 85,605<br />

B 104 2,5143 5,03 32.587 1.639<br />

C 104 2,0000 4,00 32.587 1.303 Pensione<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

Quota D<br />

2,0000 37.196 10.300 NO RIDUZ<br />

annua<br />

1,6000 NO RIDUZ 29.292<br />

1,4000 NO RIDUZ<br />

1.1000 NO RIDUZ Pensione<br />

0,9000 NO RIDUZ<br />

mensile<br />

D 720 27,69 37,196 10.300 2.253<br />

MAX Tetto FPE 88%<br />

Quota A 48,88% 16.050<br />

Quota B 39,12% 12.747<br />

Tetto FPE 88,00% 28.797<br />

N.B.; In questa sezione le quote A, B, C vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />

FPE, <strong>la</strong> quota D viene calco<strong>la</strong>ta utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle AGO.<br />

da a<br />

CALCOLO IN REGIME AGO<br />

DATA CESSAZIONE 31/10/2010<br />

Settimane<br />

utili<br />

A G O<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Tipo quota e<br />

aliquota<br />

rendimento<br />

Settimane<br />

Inizio 31/12/1992 1.011 38,88 A 2,00% 260<br />

01/01/1993 cessazione 928 35,69 B 2,00% 520<br />

Totali 1,939 74,58<br />

Calcolo quota A<br />

utili<br />

164


Anni Settimane utili<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 36.630 1,0000 36.630 38.094<br />

2008 52 37.330 1.0075 37.610 Percent. Maturata<br />

2007 52 36.145 1,0400 37.591 38,8846<br />

2006 52 34.717 1.0579 36.727 Retr. Sett. Pension<br />

2005 0 8 5.212 1,0790 5.624 732,57<br />

Totale 260 190.468<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota B<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

Quota A annua<br />

14.812,52<br />

Quota A mensile<br />

1.139,42<br />

2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 36.630 1,0000 36.630 37.196<br />

2008 52 37.330 1,0176 37.987 Percent. Maturata<br />

2007 52 36.145 1,0608 38.343 35,6923<br />

2006 52 34.717 1,0896 37.828 Retr. Sett. Pension<br />

2005 52 33.878 1,1222 38.018 715,30<br />

2004 52 31.252 1,1523 36.012<br />

2003 52 30.212 1,1864 35.844 Quota B annua<br />

2002 52 28.301 1,2270 34.725 13.276,02<br />

2001 52 27.370 1,2686 34.722 Quota B mensile<br />

2000 8 4.233 1,3146 5.564 1.021,23<br />

Totale 520 371.957<br />

Quote<br />

Settimane<br />

utili<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

CALCOLO PENSIONE AGO<br />

Percent.<br />

maturata<br />

Retribuz.<br />

Annua<br />

rivalutata<br />

Importo<br />

maturato<br />

Note<br />

Percent.<br />

Utile<br />

A 1.011 2,00 38,8846 38.094 14.813 74,577<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

Quota B<br />

2,00 37.196 13.276 NO RIDUZ Pensione<br />

1,60 NO RIDUZ<br />

annua<br />

1,40 NO RIDUZ 28.089<br />

1.10 NO RIDUZ Pensione<br />

165


0,90 NO RIDUZ mensile<br />

B 928 35,6923 37,196 13.276 2.161<br />

MAX Tetto AGO 80%<br />

Quota A 38,88% 14.813<br />

Quota B 41,12% 15.293<br />

Tetto AGO 80,00% 30.106<br />

N:B:.In questa sezione le quote A, B vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />

AGO<br />

Quote<br />

Settimane<br />

utili<br />

RIEPILOGO<br />

Pensione a calcolo FPE<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Retribuzioni<br />

pensionabili<br />

Maturato<br />

annuale<br />

Maturato<br />

mensile<br />

A 1.011 48,88 32.833 16.050 1.235<br />

B 104 5,03 32.587 1.639 126<br />

C 104 4,00 32.587 1.303 100<br />

D 720 27,69 37.196 10.300 792<br />

Valore Max TETTI<br />

Totale 29.292 2.253<br />

Tetto Annuale Mensile<br />

FPE (88%) 28.797 2.215<br />

AGO (80%) 30.106<br />

Tetto più conveniente<br />

2.316<br />

Tetto AGO 30.106<br />

Importo annuo pensione =<br />

Importo Pensione a calcolo FPE<br />

Importo<br />

annuo<br />

Importo<br />

mensile<br />

166


29.292 2.253<br />

N:B: Viene liquidata <strong>la</strong> pensione a calcolo in quanto il suo importo risulta inferiore a<br />

uno dei due tetti.<br />

167


ESEMPIO N. 2 DI CALCOLO DELLA PENSIONE<br />

DATI<br />

Calcolo anzianità<br />

Dal Al Anni Mesi Giorni Settimane Note<br />

01/07/1970 31/12/1970 0 6 0 26,00<br />

01/01/1971 30/06/1984 13 6 0 702,00<br />

01/07/1984 31/11/2001 17 6 0 910,00<br />

01/01/2002 31/03/2010 8 3 0 429,00<br />

Ultimo<br />

giorno<br />

<strong>la</strong>vorativo<br />

Totale 38 21 0 2.067,00<br />

Totale anni 39,75<br />

Data<br />

decorrenza<br />

pensione<br />

Inserimento dati per calcolo pensione<br />

Al<br />

31/12/1992<br />

Periodi anzianità (settimane) Settimane<br />

01/01/1993<br />

31/12/1994<br />

01/01/1995<br />

31/12/1996<br />

01/01/1997<br />

31/10/2010<br />

<strong>la</strong>vorate<br />

2010<br />

Ultimo<br />

31/03/2010 01/04/2010 1,170 104 104 689 13 2010<br />

Percentuale maturata<br />

Dal Al settimane percentuale Quota<br />

inizio 31/12/1992 1.170 56,5718 A<br />

01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B<br />

01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C<br />

01/01/1997 Data cessazione 689 26,5000 D<br />

Retribuzione ultimi 6 mesi<br />

Totale 2.067 92,1004<br />

Retribuzione FPE<br />

2010<br />

anno<br />

Retribuzione AGO<br />

Mese € € €<br />

2010<br />

Ott 2009 2.986 12.312 18.286<br />

Nov 2009 3.052<br />

Dic 2009 3.070<br />

Gen 2010 3.052<br />

Feb 2010 3.108<br />

Mar 2010 3.128<br />

Totale 18.394<br />

168


13° mens (6 mesi) 1.513<br />

14° mens (6 mesi) 1.558<br />

TOTALE<br />

Retribuzione<br />

21.465<br />

Retribuzioni FPE e AGO (10 anni precedenti anno pensionamento)<br />

Anno FPE AGO<br />

2009 40.231 46.920<br />

2008 39.836 46.142<br />

2007 38.928 45.682<br />

2006 38.058 44.752<br />

2005 37.664 44.128<br />

2004 37.110 43.486<br />

2003 36.738 42.754<br />

2002 36.242 42.006<br />

2001 35.878 41.692<br />

2000 35.426 41.460<br />

169


da a<br />

CALCOLO IN REGIME FPE<br />

DATA CESSAZIONE 31/03/2010<br />

Settimane<br />

utili<br />

F P E<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Tipo quota e<br />

aliquota<br />

rendimento<br />

inizio 31/12/1992 1.170 56,5718 A 2,5143<br />

Settimane da<br />

rivalutare<br />

01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B 2,5143 520<br />

01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C 2,0000 520<br />

01/01/1997 cessazione 689 26,5000 D 2,0000 520<br />

Periodo Retribuzion<br />

Totale 2.067 92,1004<br />

Retribuzion<br />

annua<br />

pens.<br />

Calcolo quota A<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Quota A<br />

annua<br />

Quota<br />

settimanale<br />

(52 sett.)<br />

Quota<br />

mensile<br />

(13 mesi)<br />

Ott 2009 2.986 42.930,00 56,5718 24.286,25 467,04 1.868,17<br />

Nov 2009 3.052<br />

Dic 2009 3.070<br />

Gen 2010 3.052<br />

Feb 2010 3.108<br />

Mar 2010 3.128<br />

13a (6 mesi) 1.513<br />

14a(6 mesi) 1.558<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota B<br />

Importo<br />

FPE<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

2010 13 12.312 1,0000 12.312 Retr. annua pension<br />

2009 52 40.231 1,0000 40.231 42.937<br />

2008 52 39.836 1,0176 40.537 Percent. Maturata<br />

2007 52 38.928 1,0608 41.295 5,0286<br />

2006 52 38.058 1,0896 41.468 Retr. Sett. Pension<br />

2005 52 37.664 1,1222 42.267 825,71<br />

2004 52 37.110 1,1523 42.762<br />

2003 52 36.738 1,1864 43.586 Quota B annua<br />

2002 52 36.242 1,2270 44.469 2.159,13<br />

170


2001 52 35.878 1,2686 45.515 Quota B mensile<br />

2000 39 26.570 1,3146 34.928 166,09<br />

Totale 520 429.369<br />

Settimane utili: 520<br />

Calcolo quota C<br />

La retribuzione pensionabile è uguale a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> quota B<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota D<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

429.369<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

Retr. annua pension<br />

42.937<br />

Percent. Maturata<br />

4,0000<br />

Retr. Sett. Pension<br />

825,71<br />

Quota C annua<br />

1.717,48<br />

Quota C mensile<br />

132,11<br />

2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 46.920 1,0000 46.920 50.504<br />

2008 52 46.142 1,0176 46.954 Percent. Maturata<br />

2007 52 45.682 1,0608 48.459 26,5000<br />

2006 52 44.752 1,0896 48.762 Retr. Sett. Pension<br />

2005 52 44.128 1,1222 49.520 971,24<br />

2004 52 43.486 1,1523 50.109<br />

2003 52 42.754 1,1864 50.723 Quota D annua<br />

2002 52 42.006 1,2270 51.541 13.383,65<br />

2001 52 41.692 1,2686 52.890 Quota D mensile<br />

2000 39 31.095 1,3146 40.877 1.029,51<br />

Totale 520 505.043<br />

CALCOLO PENSIONE FPE<br />

Quote Settimane Aliquote Percent. Retribuz. Importo Note Percent.<br />

171


utili rendimento maturata Annua<br />

rivalutata<br />

maturato Utile<br />

A 1.170 2,5143 56,57 42,930 24.286 92,100<br />

B 104 2,5143 5,03 42.937 2.159<br />

C 104 2,0000 4,00 42.937 1.717 Pensione<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

Quota D<br />

2,0000 50.504 13.384 NO RIDUZ<br />

annua<br />

1,6000 NO RIDUZ 41.547<br />

1,4000 NO RIDUZ<br />

1.1000 NO RIDUZ Pensione<br />

0,9000 NO RIDUZ<br />

mensile<br />

D 689 26,50 50.504 13.384 3.196<br />

MAX Tetto FPE 88%<br />

Quota A 56,57% 24,286<br />

Quota B 31,43% 13.494<br />

Tetto FPE 88,00% 37.781<br />

N.B.; In questa sezione le quote A, B, C vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />

FPE, <strong>la</strong> quota D viene calco<strong>la</strong>ta utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle AGO.<br />

da a<br />

CALCOLO IN REGIME AGO<br />

DATA CESSAZIONE 31/03/2010<br />

Settimane<br />

utili<br />

A G O<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Tipo quota e<br />

aliquota<br />

rendimento<br />

Settimane<br />

Inizio 31/12/1992 1.170 45,00 A 2,00% 260<br />

01/01/1993 cessazione 897 34,50 B 2,00% 520<br />

Totali 12.067 79,50<br />

Calcolo quota A<br />

utili<br />

172


Anni Settimane utili<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 46.920 1,0000 46.920 48.451<br />

2008 52 46.142 1.0075 46.488 Percent. Maturata<br />

2007 52 45.682 1,0400 47.509 45,0000<br />

2006 52 44.752 1.0579 47.343 Retr. Sett. Pension<br />

2005 0 39 33.096 1,0790 35.711 931,76<br />

Totale 260 242.257<br />

Anni Settimane utili<br />

Calcolo quota B<br />

Importo<br />

AGO<br />

Rivalutaz.<br />

Importo<br />

rivalutato<br />

Quota A annua<br />

21.803,14<br />

Quota A mensile<br />

1.677,16<br />

2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />

2009 52 46.920 1,0000 46.920 50.504<br />

2008 52 46.142 1,0176 46.954 Percent. maturata<br />

2007 52 45.682 1,0608 48.459 34,5000<br />

2006 52 44.752 1,0896 48.762 Retr. Sett. pension<br />

2005 52 44.128 1,1222 49.520 971,24<br />

2004 52 43.486 1,1523 50.109<br />

2003 52 42.754 1,1864 50.723 Quota B annua<br />

2002 52 42.006 1,2270 51.541 17.424,00<br />

2001 52 41.692 1,2686 52.890 Quota B mensile<br />

2000 39 31.095 1,3146 40.877 1.340,31<br />

Totale 520 505.043<br />

Quote<br />

Settimane<br />

utili<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

CALCOLO PENSIONE AGO<br />

Percent.<br />

maturata<br />

Retribuz.<br />

Annua<br />

rivalutata<br />

Importo<br />

maturato<br />

Note<br />

Percent.<br />

utile<br />

A 1.170 2,00 45,0000 48.451 21.803 79,50<br />

Aliquote<br />

rendimento<br />

Quota B<br />

2,00 42.364 14.616 RIDUZ Pensione<br />

1,60 8.140 2.247 RIDUZ<br />

annua<br />

1,40 NO RIDUZ 39.227<br />

1.10 NO RIDUZ Pensione<br />

173


0,90 NO RIDUZ mensile<br />

B 897 34,5000 50.504 17.424 3.017<br />

MAX Tetto AGO 80%<br />

Quota A 45,00% 21.803<br />

Quota B 35,00% 17.677<br />

Tetto AGO 80,00% 39.480<br />

N:B:.In questa sezione le quote A, B vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />

AGO<br />

Quote<br />

Settimane<br />

utili<br />

RIEPILOGO<br />

Pensione a calcolo FPE<br />

Percentuale<br />

maturata<br />

Retribuzioni<br />

pensionabili<br />

Maturato<br />

annuale<br />

Maturato<br />

mensile<br />

A 1.170 56,57 42.930 24.286 1.868<br />

B 104 5,03 42.937 2.159 166<br />

C 104 4,00 42.937 1.717 132<br />

D 689 26,50 50.504 13.384 1.030<br />

Valore Max TETTI<br />

Totale 41.547 3.196<br />

Tetto Annuale Mensile<br />

FPE (88%) 37.781 2.906<br />

AGO (80%) 39.480<br />

Tetto più conveniente<br />

3.037<br />

Tetto AGO 39.480<br />

Importo annuo pensione =<br />

Importo Tetto più favorevole (AGO)<br />

Importo<br />

annuo<br />

Importo<br />

mensile<br />

39.480 3.037<br />

174


N.B.: La pensione a calcolo, essendo superiore ad entrambi i tetti, viene abbattuta<br />

all’importo del tetto più favorevole.<br />

La pensione liquidata sarà pertanto quel<strong>la</strong> corrispondente al valore del tetto AGO più<br />

favorevole.<br />

Considerazione: La pensione a calcolo AGO, pari a € 39.227 annui, risulta inferiore a<br />

quel<strong>la</strong> liquidata con le norme FPE (€ 39.480)<br />

Avendo <strong>la</strong> pensione decorrenza 1° aprile 2010, antecedente cioè l’entrata in vigore<br />

delle nuove norme concernenti il trasferimento delle posizioni assicurative FPE<br />

nell’AGO (Legge 122/2010), qualora <strong>la</strong> pensione a calcolo AGO fosse stata più<br />

favorevole di quel<strong>la</strong> liquidata con le norme FPE, l’INPS avrebbe proceduto al<br />

trasferimento gratuito dei periodi FPE in AGO ed avrebbe liquidato <strong>la</strong> pensione a<br />

calcolo AGO.<br />

175


LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122<br />

La legge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione, con modifiche, del Decreto Legge n. 78/2010<br />

in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (manovra 2010), ha<br />

prodotto, di fatto, una nuova riforma del sistema previdenziale italiano.<br />

In partico<strong>la</strong>re gli articoli 12 e seguenti modificano le norme inerenti i requisiti e le modalità di<br />

accesso alle prestazioni, nonché quelle sul<strong>la</strong> ricongiunzione e sui trasferimenti contributivi<br />

La legge, pubblicata sul<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30 luglio 2010, è entrata in vigore il<br />

successivo 31 luglio ed ha fatto salvi gli effetti prodotti dal D.L. n. 78/2010, prevedendo<br />

espressamente che alcune disposizioni abbiano carattere retroattivo.<br />

Le nuove finestre pensionistiche<br />

A prescindere dal sistema di calcolo del<strong>la</strong> prestazione pensionistica (retributivo, contributivo,<br />

misto), viene introdotto il concetto di “finestra mobile” per:<br />

<strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />

il pensionamento anticipato,<br />

<strong>la</strong> pensione in totalizzazione,<br />

il cui diritto maturi a far data dal 1° gennaio 2011.<br />

Se il diritto al<strong>la</strong> pensione matura entro il 31 dicembre 2010 vengono conservate le precedenti<br />

finestre.<br />

Pensione di vecchiaia<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che matureranno il diritto all’accesso al pensionamento di vecchiaia dall’anno<br />

2011, <strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia avverrà:<br />

dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per le pensioni a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi, del<strong>la</strong> gestione separata e nei casi di contribuzione<br />

mista (autonoma e dipendente).<br />

Il requisito anagrafico per l’accesso al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia è, al momento:<br />

65 anni per gli uomini;<br />

60 anni per le donne del settore privato;<br />

61 anni nel 2011 e 65 anni a partire dal 2012 per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego;<br />

altre “età previste dagli specifici ordinamenti”.<br />

Pensione di anzianità (pensionamento anticipato)<br />

La corresponsione del<strong>la</strong> pensione di anzianità per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che, a decorrere dal 1° gennaio<br />

2011, maturano i requisiti previsti dall’art. 1, comma 6, del<strong>la</strong> legge n. 243/2004 e successive<br />

modificazioni, con età inferiori a quelle previste per il pensionamento di vecchiaia,<br />

raggiungendo:<br />

40 anni di contribuzione indipendentemente dall’età;<br />

oppure i requisiti previsti dalle cosiddette “quote”.<br />

176


avverrà:<br />

dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per le pensioni a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />

dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni a carico delle forme di<br />

<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi, del<strong>la</strong> gestione separata e nei casi di contribuzione<br />

mista (autonoma e dipendente).<br />

Pensione in totalizzazione<br />

Per co<strong>loro</strong> che maturano i requisiti (65 anni di età e 20 anni di contributi, oppure 40 anni di<br />

contribuzione indipendentemente dall’età) a decorrere dal 1° gennaio 2011, <strong>la</strong> corresponsione<br />

del<strong>la</strong> pensione diretta in totalizzazione avverrà:<br />

dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni liquidate dalle gestioni dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi,<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno maturato i requisiti per <strong>la</strong> pensione in totalizzazione entro il 31 dicembre<br />

2010 hanno potuto ancora accedere al<strong>la</strong> prestazione dal mese successivo al<strong>la</strong> domanda in<br />

quanto, per <strong>loro</strong>, non sono previste finestre.<br />

Non sono previste finestre per <strong>la</strong> pensione ai superstiti che decorrerà dal primo giorno del<br />

mese successivo al decesso del dante causa e per <strong>la</strong> pensione di inabilità che decorrerà dal<br />

primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda di pensione in regime di<br />

totalizzazione.<br />

Deroghe.<br />

Sono previste alcune importanti deroghe all’applicazione delle nuove finestre:<br />

Comparto scuo<strong>la</strong> e università. Continua ad essere applicato l’articolo 59, comma 9, legge n.<br />

449/1997, per cui, in caso di prevista maturazione dei requisiti al<strong>la</strong> pensione entro il 31<br />

dicembre dell’anno, il trattamento previdenziale decorre dal<strong>la</strong> data di inizio dello stesso anno<br />

sco<strong>la</strong>stico o accademico.<br />

Lavoratori in preavviso o con titolo abilitante al <strong>la</strong>voro. Si continueranno ad applicare le<br />

finestre previste in precedenza per:<br />

i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che al<strong>la</strong> data del 30 giugno 2010 avevano in corso il periodo di<br />

preavviso e maturano entro <strong>la</strong> data di cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro i requisiti di età<br />

e di contribuzione previsti dal<strong>la</strong> normativa;<br />

i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali, con il raggiungimento del limite di età, decade il titolo abilitante<br />

all’attività <strong>la</strong>vorativa (ad esempio autisti di mezzi pubblici).<br />

10.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità e beneficiari di fondi di solidarietà. Si applicheranno le norme<br />

attualmente in vigore, nel limite del numero di 10.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, anche se i requisiti al<br />

pensionamento saranno maturati successivamente al 31 dicembre 2010, ai:<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità ai sensi dell’art. 4 e 24 legge n. 223/1991 e successive<br />

modifiche in base ad accordi sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 30/4/2010 e che maturino i<br />

requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità di cui all’art. 7, comma 2,<br />

legge n. 223/1991 (mobilità nel Mezzogiorno e zone disagiate);<br />

177


<strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità lunga ai sensi dell’art. 7, commi 6 e 7, legge n. 223/1991<br />

per effetto di accordi collettivi stipu<strong>la</strong>ti entro il 30/4/2010;<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che, all’entrata in vigore del Decreto Legge n. 78/2010, godano di prestazioni<br />

straordinarie a carico dei fondi di solidarietà di settore ai sensi dell’art. 2, comma 28,<br />

legge n. 662/1996.<br />

Al raggiungimento del numero di 10.000 domande di pensione, l’INPS non prenderà in esame<br />

ulteriori domande di pensionamento per godere di tale beneficio.<br />

Tra le deroghe espressamente previste non vengono menzionate le posizioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />

hanno in corso, al momento dell’approvazione del<strong>la</strong> legge, <strong>la</strong> prosecuzione contributiva<br />

volontaria<br />

Aumento età pensionabile per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego<br />

In attuazione del<strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Corte di Giustizia delle Comunità europee 13 novembre 2008<br />

C-46/07, l’età per il pensionamento di vecchiaia delle <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego è<br />

elevata, dal 2012, a 65 anni.<br />

Le <strong>la</strong>voratrici che hanno maturato i requisiti anagrafici previgenti entro il 31 dicembre 2009 o<br />

che li matureranno entro il 31 dicembre 2011 conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia<br />

secondo le norme precedenti e possono chiedere <strong>la</strong> certificazione del diritto.<br />

I requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego sono:<br />

fino al 31 dicembre 2009: 60 anni di età<br />

dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2011: 61 anni di età<br />

dal 2012: 65 anni di età.<br />

Per accedere effettivamente al trattamento pensionistico, se i requisiti sono maturati dopo il<br />

2010, si dovrà attendere l’apertura del<strong>la</strong> “finestra mobile”, vale a dire 12 mesi dal<strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />

maturazione, salvo, ovviamente, le deroghe previste dal<strong>la</strong> legge.<br />

Dal 2015 anche questa prestazione sarà sottoposta al regime dell’innalzamento dei requisiti<br />

anagrafici in base al<strong>la</strong> speranza di vita.<br />

Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> speranza di vita<br />

L’art. 22 ter, comma 2, del<strong>la</strong> legge n. 102/2009, di conversione con modifiche del D.L. n.<br />

78/2009, ha introdotto nel nostro sistema previdenziale, a decorrere dal 2015, l’innalzamento<br />

dei requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione all’aumento del<strong>la</strong> speranza di<br />

vita calco<strong>la</strong>ta dall’ISTAT.<br />

La legge 122/2010 precisa ed amplia i contenuti.<br />

Le prestazioni interessate<br />

L’innalzamento dei requisiti anagrafici riguarderà sia le pensioni di vecchiaia che le pensioni di<br />

anzianità con il sistema delle “quote” (età e contributi), calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo,<br />

contributivo o misto.<br />

Non sono interessate le pensioni di anzianità nel caso di raggiungimento del requisito dei 40<br />

anni (o requisiti alternativi diversi previsti per partico<strong>la</strong>ri categorie di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> come Vigili del<br />

fuoco, Polizia, Forze Armate) indipendentemente dall’età.<br />

178


Non si applica al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene meno il titolo<br />

all’abilitazione per lo svolgimento del<strong>la</strong> specifica attività <strong>la</strong>vorativa per raggiungimento dei<br />

limiti di età.<br />

L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita produce<br />

effetti anche sul requisito anagrafico per il diritto all’assegno sociale.<br />

Sistemi e regimi previdenziali interessati<br />

L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita si applica:<br />

al sistema dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);<br />

ai regimi previdenziali, compresi i regimi esclusivi e sostitutivi armonizzati in base<br />

all’art. 2, commi 22 e 23, legge n. 335/1995, quali, ad esempio, l’ex Fondo Pensioni<br />

Elettrici;<br />

agli altri regimi e alle gestioni pensionistiche per i quali siano previsti, al momento di<br />

entrata in vigore del<strong>la</strong> manovra finanziaria, requisiti diversi rispetto a quelli vigenti<br />

nell’AGO, compresi i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di cui all’art. 78, comma 23, legge n. 388/2000<br />

(<strong><strong>la</strong>voratori</strong> di miniere, cave, torbiere con attività cessata), il personale di cui al D.Lgs. n.<br />

195/1995 (Forze di polizia e Forze armate) e di cui al<strong>la</strong> legge n. 1570/1941 (Vigili del<br />

Fuoco), nonché dei rispettivi dirigenti.<br />

Come si determina l’innalzamento<br />

A partire dal 2013 ed entro il 30 giugno del medesimo anno, l’ISTAT dovrà mettere a<br />

disposizione annualmente il dato inerente <strong>la</strong> variazione nel triennio precedente del<strong>la</strong> speranza<br />

di vita all’età corrispondente a 65 anni rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente in Italia.<br />

Sul<strong>la</strong> base di questo dato, ogni tre anni, con Decreto direttoriale del Ministro dell’Economia e<br />

delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, da emanarsi almeno<br />

12 mesi prima del<strong>la</strong> data di aggiornamento del<strong>la</strong> decorrenza, saranno aggiornati i requisiti<br />

anagrafici.<br />

In sede di prima applicazione l’incremento non potrà superare i tre mesi. Nel caso in cui <strong>la</strong><br />

speranza di vita diminuisca, non si procederà all’aggiornamento ed il requisito anagrafico<br />

rimarrà costante e non sarà diminuito.<br />

I requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita<br />

del triennio precedente saranno aggiornati:<br />

<strong>la</strong> prima volta nel 2015;<br />

<strong>la</strong> seconda volta nel 2019, per allineare <strong>la</strong> modifica dei requisiti anagrafici con <strong>la</strong><br />

modifica triennale dei coefficienti di trasformazione del sistema di calcolo contributivo<br />

prevista per quell’anno;<br />

successivamente ogni tre anni (quindi 2022, 2025, ecc.) paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> revisione<br />

dei coefficienti di trasformazione.<br />

Naturalmente le nuove finestre “mobili” di 12 o 18 mesi, che consentono l’effettivo accesso al<br />

trattamento pensionistico, decorreranno dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per <strong>la</strong> pensione<br />

considerando il requisito anagrafico elevato in base al<strong>la</strong> procedura descritta.<br />

179


Coefficiente di trasformazione esteso<br />

Il coefficiente di trasformazione utilizzato per il calcolo del trattamento pensionistico con il<br />

sistema contributivo verrà adeguato alle età di pensionamento superiori a 65 quando, per<br />

effetto dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita, dal 2015 saranno richiesti requisiti anagrafici<br />

superiori.<br />

L’estensione del coefficiente si otterrà calco<strong>la</strong>ndo 1/12 del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente di età<br />

immediatamente superiore e il coefficiente di età inferiore dell’assicurato.<br />

Il meccanismo di estensione del coefficiente si applica solo in presenza dell’innalzamento dei<br />

requisiti anagrafici e non in re<strong>la</strong>zione all’età effettiva di accesso al<strong>la</strong> pensione che con <strong>la</strong><br />

finestra mobile è differita di 12 o 18 mesi rispetto al<strong>la</strong> maturazione dei requisiti.<br />

Indennità di buonuscita, di fine servizio, TFR delle amministrazioni pubbliche<br />

Dal 31 maggio 2010, data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 78/2010, l’erogazione<br />

dell’indennità di buonuscita, dell’indennità premio di fine servizio, del TFR e di ogni altra<br />

indennità “una tantum” equipollente comunque denominata e corrisposta a seguito di<br />

cessazione dall’impiego nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche come<br />

individuate dall’ISTAT, avviene:<br />

in un unico importo annuale se l’ammontare complessivo del<strong>la</strong> prestazione, al lordo<br />

delle trattenute fiscali, è pari o inferiore a 90.000 €;<br />

in due importi annuali se l’ammontare complessivo del<strong>la</strong> prestazione, al lordo delle<br />

trattenute fiscali, è superiore a 90.000 € ma inferiore a 150.000 €. La prima rata sarà<br />

pari a 90.000 euro e <strong>la</strong> seconda sarà pari all’ammontare residuo;<br />

in tre importi annuali se l’ammontare del<strong>la</strong> prestazione, al lordo delle trattenute fiscali,<br />

è complessivamente uguale o superiore a 150.000 €. La prima rata sarà pari a 90.000<br />

€, <strong>la</strong> seconda rata a 60.000 € e <strong>la</strong> terza pari all’ammontare residuo.<br />

La prima rata verrà corrisposta al<strong>la</strong> scadenza prevista attualmente dal<strong>la</strong> normativa, le<br />

eventuali seconda e terza rata rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dal<strong>la</strong> prima erogazione.<br />

Deroghe<br />

La rateazione delle indennità di buonuscita, di fine servizio, del TFR ed equipollenti non si<br />

applica in caso di:<br />

collocamenti a riposo per limiti di età entro il 30 novembre 2010;<br />

domanda di cessazione dall’impiego presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<br />

Decreto Legge (quindi prima del 31 maggio 2010) a condizione che <strong>la</strong> cessazione<br />

avvenga entro il 30 novembre 2010. L’accoglimento, ovvero <strong>la</strong> presa d’atto del<strong>la</strong><br />

domanda di cessazione determina l’irrevocabilità del<strong>la</strong> stessa.<br />

Computo trattamenti pro-rata dal 1° gennaio 2011<br />

Il calcolo dei trattamenti di fine servizio comunque denominati, che non è già rego<strong>la</strong>to dall’art.<br />

2120 c.c, verrà effettuato, con effetto sulle anzianità contributive maturate dal 1 gennaio<br />

2011, secondo le regole del citato art. 2120 c.c. applicando l’aliquota del 6,91%.<br />

Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici<br />

180


A decorrere dal 31 maggio 2010 (entrata in vigore del Decreto Legge) sono soppressi:<br />

l’ISPESL e l’IPSEMA, le cui funzioni sono assorbite dall’INAIL che succede in tutti i<br />

rapporti attivi e passivi;<br />

l’IPOST con attribuzione delle re<strong>la</strong>tive funzioni all’INPS che succede in tutti i rapporti<br />

attivi e passivi;<br />

l’ENAM (Ente nazionale di assistenza magistrale) con attribuzione delle re<strong>la</strong>tive funzioni<br />

all’INPDAP che succede in tutti i rapporti attivi e passivi;<br />

l’Istituto Affari sociali le cui funzioni sono trasferite all’ISFOL;<br />

l’Ente nazionale di assistenza e <strong>previdenza</strong> per i pittori e scultori, musicisti, scrittori e<br />

autori drammatici, le cui funzioni sono trasferite all’ENPALS dove viene istituito un<br />

Fondo dedicato;<br />

l’ISAE (Istituto studi ed analisi economica), le cui funzioni sono assegnate al Ministero<br />

dell’Economia e Finanze;<br />

l’Ente Italiano Montagna;<br />

l’Insean;<br />

una serie di Enti elencati all’allegato 2 del Decreto;<br />

le Commissioni mediche di verifica operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e<br />

delle Finanze ad eccezione di quelle presenti nei capoluoghi di regione e nelle provincie<br />

a speciale autonomia le quali subentrano nelle competenze delle Commissioni<br />

soppresse.<br />

Le economie derivanti dal<strong>la</strong> razionalizzazione e soppressione degli Enti previdenziali sono<br />

computate per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio previsti dal<strong>la</strong> legge 247/2007 art.<br />

1, comma 8.<br />

Governance degli Enti previdenziali<br />

Viene eliminato il Consiglio di Amministrazione degli Enti di <strong>previdenza</strong> e assistenza,<br />

modificando l’art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994.<br />

Gli organi degli Enti saranno quindi:<br />

il Presidente,<br />

il Consiglio di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza,<br />

il Collegio dei Sindaci;<br />

il Direttore Generale.<br />

Il Presidente subentra in tutte le funzioni del Consiglio di Amministrazione.<br />

Al Consiglio di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza non vengono attribuite nuove competenze, salvo<br />

l’espressione del proprio parere in sede di nomina del presidente che è adottata dal Consiglio<br />

dei Ministri su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il<br />

Ministro dell’Economia e delle Finanze. Il parere deve essere espresso entro 30 giorni dal<strong>la</strong><br />

richiesta. Decorso infruttuosamente tale periodo si procede in ogni caso al<strong>la</strong> nomina del<br />

Presidente.<br />

181


Il numero dei componenti dei Consigli di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza è ridotto in misura non inferiore<br />

al 30% in occasione del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> ricostituzione.<br />

Analogamente, viene ridotto in misura non inferiore al 30% il numero dei componenti dei<br />

Comitati Amministratori delle Gestioni, dei Fondi, delle Casse di Previdenza e Assistenza.<br />

Dal 1° luglio 2010 gli eventuali gettoni di presenza corrisposti ai componenti di tali comitati<br />

non possono superare 30 € a seduta.<br />

Sempre dal 1° luglio 2010 l’attività istituzionale degli organi collegiali degli Enti di Previdenza e<br />

Assistenza e <strong>la</strong> partecipazione all’attività istituzionale degli organi centrali non danno luogo al<strong>la</strong><br />

corresponsione di alcun emolumento legato al<strong>la</strong> presenza.<br />

Dette disposizioni si applicano anche all’organizzazione e al funzionamento dell’ENPALS.<br />

Attività autonome - Interpretazioni autentiche<br />

Viene definita l’interpretazione autentica dell’art. 1, comma 208, legge 662/1996 stabilendo<br />

che le attività autonome, per le quali vale il principio di assoggettamento all’assicurazione<br />

prevista per l’attività prevalente, sono quelle esercitate in forma d’impresa dai commercianti,<br />

artigiani, coltivatori diretti che vengono, quindi, iscritti in una delle corrispondenti gestioni<br />

dell’INPS.<br />

Rimangono esclusi dal<strong>la</strong> norma i rapporti di <strong>la</strong>voro per i quali è prevista l’iscrizione obbligatoria<br />

al<strong>la</strong> gestione separata di cui all’art. 2 comma 26 legge 335/1995.<br />

Previdenza complementare dipendenti Amministrazioni Pubbliche<br />

Limitatamente allo stanziamento re<strong>la</strong>tivo all’anno 2010, possono essere utilizzate anche ai fini<br />

del finanziamento delle spese di avvio e di adesione collettiva dei Fondi di <strong>previdenza</strong><br />

complementare dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche le risorse previste dall’art. 74<br />

comma 1 del<strong>la</strong> legge 388/2000, per “fare fronte all'obbligo del<strong>la</strong> pubblica amministrazione di<br />

contribuire, quale datore di <strong>la</strong>voro, al finanziamento dei fondi gestori di <strong>previdenza</strong><br />

complementare dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento<br />

autonomo, in corrispondenza delle risorse contrattualmente definite eventualmente destinate<br />

dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> allo stesso fine.”<br />

Riduzione Fondo Patronati<br />

Gli specifici stanziamenti previsti per il finanziamento degli Istituti di Patronato, di cui al<br />

comma 1 art. 13 legge 152/2001, sono complessivamente e proporzionalmente ridotti di 30<br />

milioni di euro annui per ciascuno degli esercizi finanziari 2011/2013.<br />

Casel<strong>la</strong>rio dell’assistenza<br />

Senza nuovi o maggiori oneri per <strong>la</strong> finanza pubblica, viene istituto presso l’INPS il “Casel<strong>la</strong>rio<br />

dell’assistenza” per <strong>la</strong> raccolta, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong> gestione dei dati e dei redditi e delle<br />

informazioni re<strong>la</strong>tive ai soggetti aventi diritto alle prestazioni assistenziali.<br />

Il Casel<strong>la</strong>rio costituisce l’anagrafe generale delle posizioni assistenziali e delle prestazioni<br />

condivisa da tutte le amministrazioni centrali dello Stato, gli Enti locali, le Organizzazioni no<br />

profit e gli Organismi di <strong>previdenza</strong> ed assistenza obbligatorie che dovranno comunicare al<br />

Casel<strong>la</strong>rio i dati e le informazioni contenute nei propri archivi.<br />

182


Processi di riscossione presso l’INPS<br />

Dal 1° gennaio 2011 l’attività di recupero delle somme a qualunque titolo dovute all’INPS,<br />

anche a seguito degli accertamenti degli Uffici, viene effettuata tramite notifica di un avviso di<br />

addebito con valore di titolo esecutivo. L’avviso deve contenere l’intimazione ad adempiere<br />

all’obbligo di pagamento entro 90 giorni dal<strong>la</strong> notifica e l’indicazione dell’agente del<strong>la</strong><br />

riscossione che, in caso di mancato pagamento, procederà all’esecuzione forzata. L’avviso di<br />

addebito è notificato in via prioritaria tramite posta elettronica certificata ovvero, previa<br />

eventuale convenzione tra INPS e Comune, dai messi comunali o dagli agenti di polizia<br />

municipale e <strong>la</strong> notifica può essere eseguita anche tramite raccomandata con avviso di<br />

ricevimento.<br />

Modifiche alle norme sul<strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi, aumento degli oneri in<br />

carico ai richiedenti<br />

Dal 1° luglio 2010 sono modificate le norme in materia di ricongiunzioni e trasferimenti<br />

contributivi<br />

Le ricongiunzioni di cui all’art. 1, comma 1, del<strong>la</strong> legge n. 29/1979 diventano onerose.<br />

Si tratta del<strong>la</strong> ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e<br />

figurativa presso forme obbligatorie di <strong>previdenza</strong> sostitutive dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i superstiti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti gestita<br />

dall'INPS o che abbiano dato luogo all'esclusione o all'esonero da detta assicurazione, che il<br />

<strong>la</strong>voratore dipendente, pubblico o privato, ha facoltà di richiedere ai fini del diritto e del<strong>la</strong><br />

misura di una unica pensione.<br />

Mentre prima <strong>la</strong> gestione o le gestioni di provenienza trasferivano al<strong>la</strong> gestione<br />

dell'Assicurazione Generale Obbligatoria l'ammontare dei contributi di <strong>loro</strong> pertinenza,<br />

maggiorati dell'interesse composto annuo del 4,50 per cento, ora si applicano le disposizioni<br />

previste dall’art. 2 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979 commi da 3 a 5, e cioè viene posto a carico del<br />

richiedente il 50% del<strong>la</strong> somma risultante dal<strong>la</strong> differenza tra <strong>la</strong> riserva matematica,<br />

determinata in base alle tabelle di cui all’art. 13 del<strong>la</strong> legge n. 1338/1962 necessaria per <strong>la</strong><br />

copertura assicurativa re<strong>la</strong>tiva al periodo utile considerato, e le somme versate dal<strong>la</strong> gestione o<br />

dalle gestioni assicurative interessate.<br />

Per il calcolo del<strong>la</strong> riserva matematica si applicano i coefficienti contenuti nelle tabelle di cui<br />

all’art. 13 legge n. 1338/1962 come successivamente adeguati in base al<strong>la</strong> normativa vigente.<br />

Siccome l’ultimo aggiornamento risale al 2007 si dovrà fare riferimento a dette tabelle, anziché<br />

a quelle risalenti al 1964 utilizzate fino ad oggi, con ciò determinando un notevole aumento<br />

degli oneri del<strong>la</strong> ricongiunzione.<br />

L’onere da porre a carico dei richiedenti è calco<strong>la</strong>to in base ai criteri dell’art. 2, commi da 3 a<br />

5, del D.Lgs. n. 184/1997 a seconda che <strong>la</strong> pensione debba essere liquidata con il sistema di<br />

calcolo retributivo o contributivo.<br />

183


Il pagamento del<strong>la</strong> somma dovuta per <strong>la</strong> ricongiunzione può essere effettuato, a domanda, in<br />

un numero di rate mensili non superiore al<strong>la</strong> metà delle mensilità corrispondenti ai periodi<br />

ricongiunti, con <strong>la</strong> maggiorazione di interesse annuo composto pari al 4,50 per cento.<br />

Il debito residuo al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione potrà essere recuperato<br />

ratealmente sul<strong>la</strong> pensione stessa, fino al raggiungimento del numero di rate precedentemente<br />

individuato.<br />

Trasferimenti da ex Fondo Elettrici e da ex Fondo Telefonici<br />

Diventano onerosi, secondo i meccanismi sopra citati, anche:<br />

i trasferimenti del<strong>la</strong> posizione assicurativa dal Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti<br />

dell’Enel e delle aziende elettriche private al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e<br />

viene abrogato l’art. 3 comma 14 del D.lgs. n. 562/1996, che prevedeva che nei casi<br />

previsti dal terzo comma dell'art. 28 e dal primo comma dell'art. 29 del<strong>la</strong> legge 31<br />

marzo 1956, n. 293, e in deroga a quanto ivi previsto, <strong>la</strong> posizione assicurativa fosse<br />

trasferita al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti in applicazione dell'art. 6 del<strong>la</strong> legge<br />

7 febbraio 1979, n. 29, - e cioè senza oneri a carico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati - a<br />

domanda degli iscritti al Fondo di cui all'art. 1, comma 1, o dei <strong>loro</strong> superstiti quando<br />

non fosse stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso. Le previgenti<br />

disposizioni continuano però ad essere applicate per le domande presentate in data<br />

anteriore al 1° luglio 2010;<br />

i trasferimenti del<strong>la</strong> posizione assicurativa dal Fondo di <strong>previdenza</strong> per il personale<br />

addetto ai pubblici servizi di telefonia al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti ed è<br />

abrogato l’art. 28 del<strong>la</strong> legge n. 1450/1956, facendo salva <strong>la</strong> sua applicazione nei casi<br />

in cui le condizioni per il trasferimento d’ufficio o a domanda si siano verificare in data<br />

precedente il °1 luglio 2010.<br />

Il nuovo provvedimento prevede, pertanto, un notevole inasprimento dei costi di<br />

ricongiunzione e il non più automatico trasferimento delle posizioni assicurative da FPE a FPDL<br />

(AGO)<br />

IL QUADRO D’INSIEME PER IL SOPPRESSO FONDO ELETTRICI<br />

Ricongiunzione<br />

Modifiche normative apportate al<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29<br />

L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010, modificando <strong>la</strong> Legge n. 29/1979, ha reso onerosa <strong>la</strong><br />

ricongiunzione nel FPLD dei periodi di contribuzione maturati presso forme di <strong>previdenza</strong><br />

sostitutive (tra le quali l’ex FPE), esclusive o esonerative dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria IVS (di seguito definite “alternative”), che prima avveniva a titolo gratuito.<br />

Lo stesso articolo 12 ha modificato le disposizioni del<strong>la</strong> Legge 7 luglio 1980, n. 299, inerenti i<br />

parametri di calcolo degli oneri di ricongiunzione nei casi di applicazione del<strong>la</strong> legge n. 29/1979<br />

re<strong>la</strong>tivamente ad alcune categorie di dipendenti pubblici.<br />

184


La ricongiunzione nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti fino al 30 giugno 2010<br />

A norma dell’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge 7 febbraio 1979, n. 29, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che siano<br />

stati iscritti presso forme obbligatorie di <strong>previdenza</strong> “alternative” dell'Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria IVS e/o in una o più gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi (Artigiani, Commercianti,<br />

Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), hanno facoltà, “ai fini del diritto e del<strong>la</strong> misura di una<br />

unica pensione, di chiedere, in qualsiasi momento, <strong>la</strong> ricongiunzione di tutti i periodi di<br />

contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa presso le sopracitate forme previdenziali<br />

mediante <strong>la</strong> iscrizione nell'Assicurazione Generale Obbligatoria e <strong>la</strong> costituzione in quest'ultima<br />

delle corrispondenti posizioni assicurative.”<br />

Per esercitare tale facoltà il <strong>la</strong>voratore deve poter far valere periodi di contribuzione, che non<br />

abbiano già dato luogo al<strong>la</strong> liquidazione di una pensione diretta, in almeno due delle suddette<br />

forme pensionistiche, trovandosi in almeno una delle seguenti situazioni:<br />

un periodo di iscrizione nel FPLD ed un periodo di iscrizione in una gestione<br />

“alternativa”;<br />

due periodi di iscrizione in due diverse gestioni “alternative” ;<br />

un periodo di iscrizione nel FPLD ed un periodo di iscrizione in una delle gestioni speciali<br />

per <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi;<br />

un periodo di iscrizione in una gestione “alternativa” e un periodo di iscrizione in una<br />

delle gestioni speciali per <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi.<br />

Per effettuare <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD ai sensi dell’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979:<br />

non è richiesta l’iscrizione in atto al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda;<br />

non è previsto un requisito contributivo minimo;<br />

ma è comunque condizione necessaria che il <strong>la</strong>voratore sia tito<strong>la</strong>re di contribuzione in<br />

almeno due gestioni pensionistiche diverse.<br />

Qualora l’operazione di ricongiunzione comprenda anche periodi di <strong>la</strong>voro autonomo è<br />

ulteriormente richiesto che nel periodo intercorrente fra <strong>la</strong> domanda di ricongiunzione e<br />

l'ultima contribuzione da <strong>la</strong>voro autonomo siano stati maturati almeno cinque anni di<br />

contribuzione in una o più gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

Anteriormente al 1° luglio 2010 <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD dei periodi contributivi maturati in<br />

ordinamenti pensionistici “alternativi” dell’Assicurazione Generale Obbligatoria non<br />

comportava oneri per il richiedente e le predette gestioni trasferivano nel FPLD <strong>la</strong><br />

contribuzione re<strong>la</strong>tiva ai periodi ricongiunti, maggiorata di interessi al tasso annuo del 4,50 per<br />

cento.<br />

La ricongiunzione di periodi contributivi provenienti dalle gestioni autonome ART, COM e<br />

CD/CM era invece onerosa per il <strong>la</strong>voratore e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva copertura finanziaria era costituita<br />

dall’ammontare dei contributi e re<strong>la</strong>tivi interessi accreditati dalle gestioni di provenienza e dalle<br />

somme dovute a carico del richiedente, determinate secondo le disposizioni in vigore al<strong>la</strong> data<br />

del<strong>la</strong> domanda.<br />

Modifiche apportate all’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979<br />

185


L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 dispone che “A decorrere dal 1° luglio 2010 alle<br />

ricongiunzioni di cui all’articolo 1, primo comma, del<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29, si<br />

applicano le disposizioni di cui all’articolo 2 .… del<strong>la</strong> medesima Legge. L’onere da porre a carico<br />

dei richiedenti è determinato in base ai criteri fissati dal decreto legis<strong>la</strong>tivo 30 aprile 1997, n.<br />

184.”<br />

Le ricongiunzioni ai sensi dell’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979, richieste in data precedente al<br />

1° luglio 2010, vengono definite sul<strong>la</strong> base delle previgenti disposizioni, mentre per le<br />

domande presentate dal 1.7.2010 in poi <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD avviene ora a titolo<br />

oneroso, qualunque sia <strong>la</strong> gestione di provenienza dei periodi interessati ed a prescindere dal<strong>la</strong><br />

natura dell’attività (subordinata o autonoma) al<strong>la</strong> quale si riferiscono i re<strong>la</strong>tivi contributi.<br />

La somma da versare è pari al cinquanta per cento del<strong>la</strong> differenza fra l'importo dell’onere di<br />

ricongiunzione, calco<strong>la</strong>to secondo i criteri del D.Lgs. n. 184/1997 attualmente vigenti, e<br />

l'ammontare dei contributi e degli interessi trasferiti dalle gestioni interessate.<br />

L'onere di ricongiunzione viene determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> collocazione temporale dei periodi<br />

ricongiunti ed al<strong>la</strong> <strong>loro</strong> valutazione ai fini pensionistici:<br />

i periodi di ricongiunzione che rientreranno nel calcolo retributivo del<strong>la</strong> futura<br />

pensione danno luogo ad un onere quantificato in termini di riserva matematica,<br />

determinata sul<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente al periodo ricongiunto, secondo i<br />

criteri stabiliti dall’art. 2 del D.Lgs. n. 184/1997.<br />

i periodi oggetto di ricongiunzione che rientreranno nel calcolo contributivo del<strong>la</strong><br />

futura pensione danno invece luogo ad un onere determinato secondo i criteri fissati dal<br />

medesimo articolo 2, sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> “retribuzione di riferimento” e dell’aliquota<br />

contributiva IVS vigente al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda.<br />

Vengono estese alle ricongiunzioni nel FPLD dalle Gestioni “alternative”:<br />

le modalità di esercizio del<strong>la</strong> facoltà,<br />

i termini di versamento degli oneri previsti,<br />

le condizioni che determinano <strong>la</strong> decadenza e quelle di reiterazione del<strong>la</strong> domanda,<br />

già definite re<strong>la</strong>tivamente alle ricongiunzioni nel FPLD dalle Gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

autonomi.<br />

In caso di coincidenza di più periodi assicurativi si applicano i criteri fissati dall’articolo 8 del<strong>la</strong><br />

legge n. 29/1979 e, pertanto:<br />

<strong>la</strong> contribuzione volontaria versata nel FPLD coincidente con periodi assicurativi affluiti<br />

nel FPLD da altra gestione pensionistica viene annul<strong>la</strong>ta e rimborsata;<br />

gli eventuali contributi volontari, segna<strong>la</strong>ti e trasferiti dal<strong>la</strong> gestione “alternativa”, se<br />

coincidenti con periodi assicurativi coperti da contribuzione di qualsiasi altra natura,<br />

vengono invece posti in detrazione dall’onere di ricongiunzione a carico del richiedente.<br />

Il trasferimento dalle gestioni “alternative” resta subordinato all’accettazione del re<strong>la</strong>tivo onere<br />

da parte dell’interessato.<br />

L’iter e le modalità per l’effettuazione del<strong>la</strong> ricongiunzione sono pertanto:<br />

186


1. ricevuta <strong>la</strong> domanda, <strong>la</strong> Sede INPS interessata chiede al<strong>la</strong> gestione o alle gestioni<br />

previdenziali competenti il prospetto dei periodi di contribuzione di propria pertinenza e,<br />

sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione ricevuta, procede a determinare l'onere da porre a carico<br />

del richiedente, secondo i criteri di calcolo in vigore al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda,<br />

notificandolo all’assicurato con le consuete modalità;<br />

2. verificata l’avvenuta accettazione dell’onere di ricongiunzione da parte dell’interessato,<br />

<strong>la</strong> Sede richiede alle gestioni “alternative” il trasferimento delle somme da queste<br />

dovute;<br />

3. qualora, invece, entro il termine di 60 giorni dal<strong>la</strong> ricezione del provvedimento di<br />

accoglimento del<strong>la</strong> domanda, l'interessato non abbia provveduto a confermare<br />

l’operazione di ricongiunzione con il pagamento dell’intero onere o delle prime tre rate,<br />

si intende che abbia rinunciato, circostanza che comporta l’improponibilità di una<br />

successiva domanda, salvo quanto previsto dall'articolo 4 del<strong>la</strong> Legge n. 29/1979 (Le<br />

facoltà previste ………. possono essere esercitate una so<strong>la</strong> volta, salvo che il richiedente<br />

non possa far valere, successivamente al<strong>la</strong> data da cui ha effetto <strong>la</strong> prima<br />

ricongiunzione, un periodo di assicurazione di almeno dieci anni, di cui almeno cinque di<br />

contribuzione versata in costanza di effettiva attività <strong>la</strong>vorativa. La ricongiunzione di<br />

ulteriori periodi di contribuzione successivi al<strong>la</strong> data da cui ha effetto <strong>la</strong> prima<br />

ricongiunzione, e per i quali non sussistano i requisiti di cui al comma precedente, può<br />

esercitarsi solo all'atto del pensionamento e solo presso <strong>la</strong> gestione nel<strong>la</strong> quale era stata<br />

precedentemente accentrata <strong>la</strong> posizione assicurativa).<br />

4. l'avvenuta rinuncia, tacita o espressa, viene notificata alle gestioni “alternative”,<br />

affinché ne prendano atto.<br />

Se il richiedente <strong>la</strong> ricongiunzione è anche tito<strong>la</strong>re di contribuzioni da <strong>la</strong>voro autonomo ma, al<strong>la</strong><br />

data del<strong>la</strong> domanda, risulta sprovvisto del requisito del quinquennio contributivo richiesto<br />

dall’articolo 1, <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD<br />

1. viene definita in re<strong>la</strong>zione ai soli periodi provenienti dal<strong>la</strong> gestione “alternativa”,<br />

sempreché l’interessato, oltre ai periodi di <strong>la</strong>voro autonomo, faccia valere altra<br />

contribuzione in almeno due gestioni previdenziali. La contribuzione autonoma resta<br />

esclusa dall’operazione;<br />

2. l’onere dovuto dall’interessato riguarda esclusivamente i periodi di <strong>la</strong>voro dipendente<br />

provenienti dalle gestioni “alternative”;<br />

3. al raggiungimento del requisito del quinquennio contributivo fissato dall’articolo 1, i<br />

periodi da <strong>la</strong>voro autonomo potranno formare oggetto di altra ricongiunzione su<br />

espressa, successiva istanza dell’interessato, con onere determinato sul<strong>la</strong> base degli<br />

elementi di calcolo e delle disposizioni vigenti al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva presentazione;<br />

4. l’ulteriore domanda sarà considerata complementare del<strong>la</strong> precedente ed, ai fini<br />

dell’ammissibilità dell’operazione, non si terrà conto delle limitazioni poste dall’articolo 4<br />

187


del<strong>la</strong> Legge n. 29/1979 che disciplina <strong>la</strong> reiterazione del<strong>la</strong> facoltà di ricongiunzione<br />

re<strong>la</strong>tivamente ai periodi contributivi temporalmente successivi al<strong>la</strong> prima domanda.<br />

Trasferimento di periodi contributivi<br />

Abrogazione delle norme re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa nel<br />

FPLD gestito dall’INPS<br />

L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 ha abrogato le norme che disciplinavano le operazioni di<br />

trasferimento del<strong>la</strong> contribuzione maturata in vari ordinamenti pensionistici, con conseguente<br />

costituzione delle posizioni assicurative nel FPLD dell’AGO.<br />

I destinatari delle disposizioni abrogate che intendono trasferire al FPLD i periodi contributivi<br />

maturati nei rispettivi ordinamenti previdenziali possono ora avvalersi esclusivamente del<strong>la</strong><br />

facoltà di ricongiunzione di cui all’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge n. 29/979, come modificato dall’articolo<br />

12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010, sempre che ricorrano, al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, tutte le<br />

condizioni richieste per l’esercizio di detta facoltà.<br />

Per i soppressi Fondi Elettrici e Telefonici l’abrogazione decorre dal 1° luglio 2010, mentre le<br />

altre disposizioni sono abrogate a decorrere dal 31 luglio 2010, data di entrata in vigore del<strong>la</strong><br />

legge n. 122/2010.<br />

Per il soppresso Fondo <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re, l’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 ha:<br />

abrogato l'articolo 3, comma 14, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996, n. 562,<br />

che rendeva possibile il trasferimento delle posizioni assicurative dal Fondo Elettrici al<br />

FPLD dell’AGO solo a domanda degli interessati e con le modalità dell’articolo 6 del<strong>la</strong><br />

legge n. 29/1979 (In deroga a quanto previsto dagli articoli precedenti, <strong>la</strong><br />

ricongiunzione dei periodi assicurativi connessi al servizio prestato presso enti pubblici,<br />

dei quali <strong>la</strong> legge abbia disposto o disponga <strong>la</strong> soppressione ed il trasferimento del<br />

personale ad altri enti pubblici, avviene d'ufficio presso <strong>la</strong> gestione previdenziale<br />

dell'ente di destinazione e senza oneri a carico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati).<br />

previsto che il trasferimento dei periodi contributivi maturati nel Fondo possa avvenire<br />

esclusivamente a titolo oneroso, secondo le modalità di cui all’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge n.<br />

29/1979, come modificato dal<strong>la</strong> Legge n. 122/2010.<br />

La costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa era consentita anche nei casi in cui risultassero<br />

perfezionati tutti i requisiti contributivi e di età previsti per il diritto a pensione, purché <strong>la</strong><br />

domanda di trasferimento fosse antecedente al provvedimento di liquidazione del<strong>la</strong> prestazione<br />

a carico del Fondo.<br />

188


Costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa secondo le norme previgenti al<strong>la</strong> legge n.<br />

122/2010<br />

L'articolo 3, comma 14, del D.Lgs. n. 562/1996 aveva superato il criterio di costituzione<br />

d’ufficio del<strong>la</strong> posizione assicurativa nell’AGO, stabilendo che “Nei casi previsti dal terzo comma<br />

dell'art. 28 e dal primo comma dell'art. 29 del<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293, e in deroga a<br />

quanto ivi previsto, <strong>la</strong> posizione assicurativa è trasferita al Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti<br />

in applicazione dell'art. 6 del<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29, a domanda degli iscritti al Fondo<br />

… o dei <strong>loro</strong> superstiti quando non sia stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso.<br />

È abrogato l'art. 29, secondo comma, del<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293”.<br />

Tali disposizioni subordinano <strong>la</strong> costituzione delle posizioni nel FPLD alle circostanze che<br />

l'assicurato cessi dal servizio con obbligo di iscrizione al Fondo speciale e che non consegua, a<br />

tale momento, il diritto alle prestazioni in base al<strong>la</strong> normativa del Fondo, e quindi <strong>la</strong> possibilità<br />

di trasferire le posizioni assicurative sussiste quando, all’atto del<strong>la</strong> cessazione, manchi anche<br />

uno solo dei requisiti previsti per l'insorgenza del diritto a pensione.<br />

Le previgenti norme continuano a trovare applicazione solo nel caso di iscritti al Fondo che<br />

in epoca antecedente al 15 novembre 1996, data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 562/1996,<br />

avessero già maturato il diritto al<strong>la</strong> costituzione d’ufficio del<strong>la</strong> posizione assicurativa in<br />

applicazione dell’articolo 29 del<strong>la</strong> legge n. 293/1956, avendo cessato il servizio con<br />

un’anzianità contributiva inferiore a quel<strong>la</strong> prevista per liquidare <strong>la</strong> pensione a carico del<br />

Fondo.<br />

Trasferimento delle posizioni assicurative secondo Legge n. 122/2010<br />

A decorrere dal 1° luglio 2010 il trasferimento delle posizioni assicurative dal soppresso Fondo<br />

Elettrici al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti avviene secondo le nuove modalità che<br />

prevedono un onere a carico degli interessati che, pertanto, potranno trasferite posizioni<br />

assicurative nel FPLD solo a domanda e solo a titolo oneroso.<br />

Il trasferimento delle posizioni nel FPLD si configura come nuova modalità di costituzione<br />

del<strong>la</strong> posizione assicurativa e non come effettiva ricongiunzione, fermo l’onere a carico<br />

dei richiedenti.<br />

A differenza del<strong>la</strong> normale ricongiunzione, che può essere richiesta nel FPLD ai sensi<br />

dell’articolo 1 di Legge 29 anche in costanza di contribuzione obbligatoria al Fondo e che<br />

riguarda tutta <strong>la</strong> contribuzione maturata dal richiedente fino al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, il<br />

trasferimento opera solo a condizione che il richiedente abbia cessato il servizio<br />

comportante l’iscrizione al Fondo e che in suo favore non sia stata liquidata <strong>la</strong> pensione a<br />

carico del Fondo stesso.<br />

In presenza di dette condizioni, il trasferimento avviene anche in assenza di altra posizione<br />

assicurativa presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti o presso altro ordinamento<br />

pensionistico. Analogamente non è preclusa <strong>la</strong> possibilità di trasferire <strong>la</strong> posizione assicurativa<br />

189


nell'AGO quando l'interessato faccia valere anche contribuzione autonoma (ART, COM e<br />

CD/CM) e non intenda o non possa effettuarne <strong>la</strong> ricongiunzione.<br />

L’onere di copertura del periodo oggetto di trasferimento, da porre a carico del richiedente, è<br />

pari al 50 per cento del valore derivante dal<strong>la</strong> differenza fra <strong>la</strong> riserva matematica determinata<br />

sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> contribuzione di pertinenza del Fondo (cioè corrispondente al<strong>la</strong> quota di<br />

pensione che sarebbe derivata al richiedente qualora, per i periodi di iscrizione al Fondo, fosse<br />

stato invece iscritto all’AGO) e <strong>la</strong> contribuzione, maggiorata di interessi al tasso annuo<br />

composto del 4,50 per cento, re<strong>la</strong>tiva a tutti i periodi contributivi maturati in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong><br />

preesistente assicurazione nell’ordinamento speciale, salve le modalità di calcolo definite<br />

dall’articolo 2, comma 5, del D.Lgs. n. 184/1997 (sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> “retribuzione di riferimento”<br />

e dell’aliquota contributiva IVS vigente al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda),<br />

re<strong>la</strong>tivamente ai periodi oggetto di trasferimento da valutare, ai fini del calcolo del<strong>la</strong> pensione,<br />

secondo il sistema contributivo.<br />

Il versamento dell’onere a carico dell’interessato è rego<strong>la</strong>to dalle medesime disposizioni<br />

previste per il pagamento degli oneri di ricongiunzione, con possibilità di proseguire il<br />

pagamento anche oltre <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione, qualora intervenga il pensionamento nel<br />

corso del<strong>la</strong> rateazione. In tale ipotesi, <strong>la</strong> rata mensile dell’onere ancora dovuto verrà trattenuta<br />

dal rateo del<strong>la</strong> prestazione pensionistica liquidata in favore dell’interessato.<br />

Nell’ipotesi in cui, invece, vengano sospesi i versamenti prima che sia completato il pagamento<br />

dell’onere dovuto, l’operazione di trasferimento verrà annul<strong>la</strong>ta con conseguente ripristino del<strong>la</strong><br />

posizione assicurativa nel Fondo e con rimborso all’interessato dell’intera somma versata,<br />

comprensiva perciò del<strong>la</strong> quota di interessi corrisposta mensilmente con il pagamento<br />

dell’onere in forma rateale.<br />

Liquidazione delle pensione<br />

Le nuove norme in materia di trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa si applicano sia alle<br />

istanze presentate dopo il 1° luglio 2010, sia a quelle presentate prima di tale data senza che<br />

ne ricorressero i requisiti, prescindendo assolutamente dal<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> eventuale<br />

pensione.<br />

E’ opportuno sottolineare che, a differenza di quanto previsto per le ricongiunzioni, è<br />

consentito chiedere <strong>la</strong> costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa solo quando sia venuto meno<br />

l’obbligo del versamento contributivo al Fondo. Conseguentemente, ai fini dell’applicazione<br />

del<strong>la</strong> previgente normativa, possono considerarsi legittimamente presentate solo le istanze<br />

avanzate in data antecedente al 1° luglio 2010 e solo se risulti contestualmente soddisfatto il<br />

requisito di cessazione dell’iscrizione al Fondo.<br />

Con effetto sulle istanze di costituzione di posizione assicurativa presentate dal 1° luglio in poi,<br />

non viene più posto in pagamento il trattamento pensionistico più favorevole fra quello<br />

calco<strong>la</strong>to con le norme del Fondo e quello determinato secondo le norme dell’AGO.<br />

190


Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> sarà, quindi, liquidata <strong>la</strong> pensione a carico dell’ex Fondo Elettrici, salva <strong>la</strong><br />

possibilità di liquidare agli interessati <strong>la</strong> prestazione a carico del FPLD su espressa richiesta di<br />

trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa e previa accettazione del previsto onere di copertura.<br />

E’ quindi consentito ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di richiedere <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione secondo le norme<br />

AGO e di decidere se optare per tale liquidazione o per quel<strong>la</strong> secondo le norme FPE,<br />

rinunciando al versamento dell’onere del trasferimento, solo dopo essere stati edotti dell’onere<br />

di copertura stesso.<br />

L’INPS, peraltro, non effettuerà più il calcolo del<strong>la</strong> pensione secondo le due normative FPE ed<br />

AGO, e quindi non metterà a disposizione degli interessati un elemento essenziale per<br />

l’effettuazione dell’opzione.<br />

Riconoscimento nel Fondo Elettrici (evidenza contabile separata) di periodi anteriori<br />

all’iscrizione al Fondo<br />

Si applica ancora agli iscritti al Fondo Elettrici al<strong>la</strong> data del 15 novembre 1996 l’art. 3<br />

del<strong>la</strong> legge 1079/71 (non modificato dal<strong>la</strong> Legge 122/2010 e che, pertanto, continua ad<br />

operare d’ufficio) che prevede il riconoscimento nel Fondo Elettrici, senza oneri a carico del<br />

richiedente, dei periodi di <strong>la</strong>voro anteriori al<strong>la</strong> data di iscrizione al Fondo stesso, che risultino<br />

coperti di contribuzione obbligatoria, volontaria e da riscatto nell’Assicurazione Generale<br />

Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />

Il riconoscimento non opera, invece, per i periodi di contribuzione con qualifica di apprendista e<br />

sui periodi di contribuzione figurativa (ds, ma<strong>la</strong>ttia, cig, maternità) per i quali è necessario<br />

ricorrere al<strong>la</strong> ricongiunzione ai sensi dell’art 2 del<strong>la</strong> Legge 29/79.<br />

Calcolo dell’onere di trasferimento<br />

Per il calcolo dell’onere di trasferimento di periodi assicurativi da FPE ad AGO, l’INPS utilizza <strong>la</strong><br />

versione n. 6.03.26 del<strong>la</strong> procedura CARPE PC, contenente l’opzione “ONERE TRASF.”.<br />

Utilizzando tale opzione vengono determinati automaticamente gli oneri derivanti dai<br />

trasferimenti di posizione assicurativa da effettuarsi per gli iscritti ai soppressi Fondi Elettrici e<br />

Telefonici con le modalità dell’art. 1 del<strong>la</strong> legge 29.<br />

Il calcolo dell’onere può essere effettuato soltanto per i soggetti con un’anzianità contributiva<br />

maggiore di 18 anni al 31 dicembre 95 (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo retributivo) ovvero<br />

per soggetti con anzianità inferiore (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo misto) il cui periodo da<br />

ricongiungere si collochi per intero entro tale data.<br />

La procedura in argomento nel<strong>la</strong> fase di prelievo del conto, peraltro, non valuta <strong>la</strong> eventuale<br />

trasferibilità d’ufficio del<strong>la</strong> contribuzione, il cui accertamento dovrà essere esperito<br />

dall’operatore Inps.<br />

Seppure in fase di avanzata progettazione, non è ancora disponibile <strong>la</strong> parte di procedura<br />

re<strong>la</strong>tiva al calcolo delle ricongiunzioni ex art. 1.<br />

191


E’ quindi possibile determinare automaticamente l’onere del trasferimento di periodi<br />

assicurativi da FPE ad AGO, ma non è, al momento, possibile determinare automaticamente<br />

quelli per <strong>la</strong> ricongiunzione di periodi AGO in FPE.<br />

Riportiamo due esempi di calcolo.<br />

Questa <strong>la</strong> schermata di avvertimento<br />

Esempio n. 1<br />

192


L’assicurato ha 1.717 settimane accreditate in FPE e 121 settimane accreditate in AGO.<br />

La pensione mensile FPE ammonta a €. 1962,03, quel<strong>la</strong> AGO a €. 2.185,26.<br />

193


L’onere da sostenere per il trasferimento in AGO e <strong>la</strong> conseguente corresponsione del<strong>la</strong><br />

pensione AGO ammonta a €. 49.386,55.<br />

Esempio n. 2<br />

194


L’assicurato ha 1.967 settimane accreditate in FPE e 158 settimane accreditate in AGO.<br />

La pensione mensile FPE ammonta a €. 2.177,77, quel<strong>la</strong> AGO a €. 2.226,87.<br />

L’onere da sostenere per il trasferimento in AGO e <strong>la</strong> conseguente corresponsione del<strong>la</strong><br />

pensione AGO ammonta a €. 99.782,87.<br />

Possibili opzioni<br />

Gli iscritti FPE si trovano, pertanto, di fronte alle seguenti ipotesi, ciascuna con diversa<br />

incidenza su eventuali oneri da sostenere e con possibile diverso importo del<strong>la</strong> pensione<br />

liquidata<br />

Iscritti ante 15 novembre 1996<br />

Se con soli periodi FPE:<br />

liquidazione pensione FPE<br />

Se con periodi AGO ed FPE:<br />

ricongiunzione gratuita in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />

trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO<br />

Iscritti dal 15 novembre 1996<br />

Con precedenti periodi AGO:<br />

ricongiunzione onerosa in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />

ricongiunzione onerosa in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />

trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />

totalizzazione dei periodi contributivi e liquidazione del<strong>la</strong> pensione in “totalizzazione” col<br />

sistema contributivo al raggiungimento dell’età prevista per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia;<br />

Liquidazione pensione di vecchiaia FPE (se sufficienti i contributi FPE) e pensione<br />

supplementare per i periodi AGO<br />

195


NOTA SUI LAVORI USURANTI<br />

Il Governo, in base all’art. 1 comma 3, lettere da a) ad f), del<strong>la</strong> legge 247/2007, come noto<br />

una norma concertata con le parti sociali in base al Protocollo del luglio 2007, era stato<br />

delegato ad adottare, entro marzo 2008, uno o più Decreti legis<strong>la</strong>tivi al fine di concedere ai<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che avessero maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento, a<br />

decorrere dal 1º gennaio 2008, che fossero impegnati in partico<strong>la</strong>ri <strong>la</strong>vori o attività, <strong>la</strong><br />

possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti<br />

inferiori a quelli previsti per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, secondo i seguenti princìpi e<br />

criteri direttivi:<br />

a - previsione di un requisito anagrafico minimo ridotto di tre anni e, in ogni caso, non inferiore<br />

a 57 anni di età, fermi restando il requisito minimo di anzianità contributiva di 35 anni e il<br />

regime di decorrenza del pensionamento;<br />

b – Lavoratori interessati:<br />

b1 - Lavoratori impegnati in mansioni partico<strong>la</strong>rmente usuranti di cui all’articolo 2 del Decreto<br />

19 maggio 1999 del Ministro del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, e cioè:<br />

Lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di<br />

prevalenza e continuità.<br />

Lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiali di pietra e<br />

ornamentale.<br />

Lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con<br />

carattere di prevalenza e continuità.<br />

Lavori in cassoni ad aria compressa.<br />

Lavori svolti da palombari.<br />

Lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non<br />

sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli<br />

addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi,<br />

degli addetti a operazione di co<strong>la</strong>ta naturale.<br />

Lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori dell’industria del vetro cavo eseguito<br />

a mano e a soffio.<br />

Lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità e in partico<strong>la</strong>re<br />

delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte<br />

continuativamente, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi di strutture.<br />

Lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e<br />

continuità.<br />

196


2 - Lavoratori dipendenti notturni come definiti dal Decreto legis<strong>la</strong>tivo 8 aprile 2003, n. 66,<br />

che, fermi restando i criteri di cui al<strong>la</strong> successiva lettera c), possano far valere, nell’arco<br />

temporale ivi indicato, una permanenza minima nel periodo notturno;<br />

"periodo notturno": periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo<br />

tra <strong>la</strong> mezzanotte e le cinque del mattino;<br />

"<strong>la</strong>voratore notturno":<br />

1.- qualsiasi <strong>la</strong>voratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo<br />

tempo di <strong>la</strong>voro giornaliero impiegato in modo normale;<br />

2 - qualsiasi <strong>la</strong>voratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo<br />

orario di <strong>la</strong>voro secondo le norme definite dai contratti collettivi di <strong>la</strong>voro. In difetto<br />

di disciplina collettiva e' considerato <strong>la</strong>voratore notturno qualsiasi <strong>la</strong>voratore che<br />

svolga <strong>la</strong>voro notturno per un minimo di ottanta giorni <strong>la</strong>vorativi all'anno; il<br />

suddetto limite minimo e' riproporzionato in caso di <strong>la</strong>voro a tempo parziale;<br />

b3- Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta «linea catena» che, all’interno di un processo produttivo<br />

in serie, contraddistinto da un ritmo collegato a <strong>la</strong>vorazioni o a misurazione di tempi di<br />

produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, svolgano attività<br />

caratterizzate dal<strong>la</strong> ripetizione costante dello stesso ciclo <strong>la</strong>vorativo su parti staccate di un<br />

prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate<br />

dall’organizzazione del <strong>la</strong>voro o dal<strong>la</strong> tecnologia, con esclusione degli addetti a <strong>la</strong>vorazioni<br />

col<strong>la</strong>terali a linee di produzione, al<strong>la</strong> manutenzione, al rifornimento materiali e al controllo<br />

di qualità;<br />

b4 - Conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone;<br />

c - I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al momento del pensionamento di anzianità si trovano nelle condizioni di<br />

cui al<strong>la</strong> lettera b) devono avere svolto nelle attività di cui al<strong>la</strong> lettera medesima:<br />

1 - nel periodo transitorio, un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività<br />

<strong>la</strong>vorativa<br />

2 - a regime, un periodo pari almeno al<strong>la</strong> metà del<strong>la</strong> vita <strong>la</strong>vorativa.<br />

Come noto, il termine del marzo 2008 è decorso senza che fosse stato emanato detto Decreto<br />

e <strong>la</strong> delega, già contenuta nel<strong>la</strong> legge 247/2007 attuativa del protocollo sul welfare del 23<br />

luglio 2007, è scaduta per <strong>la</strong> fine anticipata del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>tura.<br />

Nel corso del<strong>la</strong> sedicesima Legis<strong>la</strong>tura <strong>la</strong> delega è stata riproposta in più Disegni di legge ed il<br />

19 ottobre 2010 è stato approvato in via definitiva dal<strong>la</strong> Camera, in settima lettura il DDL 1141<br />

quater F, dopo un iter legis<strong>la</strong>tivo lungo e travagliato, come può facilmente desumere dal suo<br />

percorso par<strong>la</strong>mentare:<br />

1. disegno di legge approvato dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 28 ottobre 2008 (v. stampato<br />

Senato n. 1167). (Già articoli 23, 24, 32, da 37 a 39 e da 65 a 67 del disegno di legge<br />

n. 1441,stralciati con deliberazione dell’Assemblea il 5 agosto 2008);<br />

197


2. modificato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 26 novembre 2009 (v. stampato Camera n.<br />

1441-quater-B);<br />

3. nuovamente modificato dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 28 gennaio 2010 (v. stampato<br />

Senato n. 1167-B);<br />

4. approvato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 3 marzo 2010;<br />

5. rinviato alle Camere dal Presidente del<strong>la</strong> Repubblica per una nuova deliberazione con<br />

messaggio motivato a norma dell’articolo 74 del<strong>la</strong> Costituzione il 31 marzo 2010 (v.<br />

stampato Camera Doc. I, n. 1);<br />

6. approvato, con modificazioni, dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 29 aprile 2010 (v. stampato<br />

Senato n. 1167-B/bis);<br />

7. modificato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 29 settembre 2010;<br />

8. approvato in via definitiva dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 19 ottobre 2010.<br />

Il Disegno di legge è ora Legge 4 novembre 2010 n. 183, cosiddetta “collegato al <strong>la</strong>voro”<br />

recante “Delega al Governo in materia di <strong>la</strong>vori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure<br />

contro il <strong>la</strong>voro sommerso e norme in tema di <strong>la</strong>voro pubblico e controversie di <strong>la</strong>voro”,<br />

pubblicata sul supplemento ordinario n. 243 al<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9 novembre 2010<br />

ed entrata in vigore, dopo il termine di vacatio legis, il 24 novembre 2010.<br />

Il testo dell’art.1, che attiene al<strong>la</strong> delega in tema di <strong>la</strong>vori usuranti è il seguente<br />

Art. 1.<br />

(Delega al Governo per <strong>la</strong> revisione del<strong>la</strong> disciplina in tema di <strong>la</strong>vori usuranti).<br />

1. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<strong>la</strong><br />

presente legge, uno o più decreti legis<strong>la</strong>tivi di riassetto normativo, al fine di concedere ai<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti impegnati in partico<strong>la</strong>ri <strong>la</strong>vori o attività e che maturano i requisiti per<br />

l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1o gennaio 2008 <strong>la</strong> possibilità di conseguire, su<br />

domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per <strong>la</strong><br />

generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, secondo i princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo 1,<br />

comma 3, lettere da a) a f), del<strong>la</strong> legge 24 dicembre 2007, n. 247. Restano ferme le modalità<br />

procedurali per l’emanazione dei predetti decreti legis<strong>la</strong>tivi indicate nei commi 90 e 91 e le<br />

norme di copertura finanziaria di cui al comma 92 del citato articolo 1 del<strong>la</strong> legge 24 dicembre<br />

2007, n. 247.<br />

2. I decreti legis<strong>la</strong>tivi di cui al comma 1 recano, ai sensi dell’articolo 17, comma 12, del<strong>la</strong> legge<br />

31 dicembre 2009, n. 196, una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia, volta a prevedere che, qualora<br />

nell’ambito del<strong>la</strong> funzione di accertamento del diritto al beneficio emergano scostamenti tra gli<br />

oneri derivanti dalle domande accolte e <strong>la</strong> copertura finanziaria prevista, trovi applicazione un<br />

criterio di priorità, in ragione del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti agevo<strong>la</strong>ti, e, a parità degli stessi,<br />

del<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, nel<strong>la</strong> decorrenza dei trattamenti pensionistici.<br />

198


La nuova delega riprende, in modo invariato, <strong>la</strong> precedente formu<strong>la</strong>zione già contenuta nel<strong>la</strong><br />

legge 247/2007.<br />

Viene però prevista (comma 2, art. 1) una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia che fissa un criterio di<br />

priorità, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> maturazione dei requisiti agevo<strong>la</strong>ti o del<strong>la</strong> data di presentazione delle<br />

domande qualora, nell'ambito del<strong>la</strong> procedura di accertamento del diritto al beneficio,<br />

emergano scostamenti tra i costi derivanti dalle domande accolte e <strong>la</strong> copertura finanziaria<br />

prevista.<br />

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 28 gennaio 2011, lo schema di Decreto Legis<strong>la</strong>tivo sul<br />

pensionamento anticipato per chi svolge <strong>la</strong>vori usuranti, il cui esame è iniziato il 1°marzo 2011<br />

in Commissione Lavoro del<strong>la</strong> Camera.<br />

Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 21 aprile 2011, n. 67, varato in attuazione al<strong>la</strong> Legge 183/2010, prevede<br />

un periodo transitorio 2008-2012 nel quale l'anticipo varierà sia con riferimento all'età<br />

anagrafica (da 1 a 3 anni) che in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> quota, cioè al<strong>la</strong> somma tra eta' anagrafica e<br />

anzianità contributiva. Sarà comunque necessario avere maturato una anzianità contributiva<br />

non inferiore a 35 anni. A regime, dal 2013, l'anticipo sarà di 3 anni in riferimento all'età<br />

anagrafica (58 anni invece di 61) e al<strong>la</strong> quota (94 invece di 97).<br />

Il termine di presentazione del<strong>la</strong> domanda e' fissato entro il prossimo 30 settembre per chi<br />

maturi i requisiti entro il 31 dicembre mentre dal 1 gennaio 2012 e' fissato entro il 1° marzo<br />

dell'anno di maturazione dei requisiti.<br />

Una partico<strong>la</strong>re disciplina riguarda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e<br />

sono impegnati in orario notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong><br />

mezzanotte e le cinque.<br />

I benefici sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />

Il provvedimento prevede anche una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia che differisce <strong>la</strong> decorrenza dei<br />

trattamenti pensionistici in caso di scostamenti tra numero delle domande e copertura<br />

finanziaria. In tal caso saranno <strong>la</strong> maturazione dei requisiti e, in caso di parità degli stessi, <strong>la</strong><br />

data di presentazione del<strong>la</strong> domanda ad essere considerati come criteri di priorità per l'accesso<br />

al trattamento.<br />

L’attuazione del<strong>la</strong> delega assume partico<strong>la</strong>re rilevanza perché introduce nel nostro<br />

ordinamento, per <strong>la</strong> prima volta in modo strutturale e non episodico, se si esclude l’inattuato<br />

tentativo effettuato con il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 374/93, una disciplina organica dei benefici<br />

pensionistici concessi a <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che abbiano svolto attività di <strong>la</strong>voro partico<strong>la</strong>rmente<br />

usuranti.<br />

La Legge 214/2011 ha anticipato al 31 dicembre 2011 <strong>la</strong> scadenza del periodo transitorio,<br />

prima prevista al 31 dicembre 2012, e il beneficio è stato riproporzionato rispetto all’elevazione<br />

dei requisiti prevista per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />

199


L’anticipo del periodo transitorio comporta che, a partire dal 2012, il beneficio consista<br />

nell’applicazione delle “quote”.<br />

La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il beneficio rispetto al<strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dal luglio 2008<br />

al 2012.<br />

Tipologia<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Generalità<br />

dei<br />

<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />

Addetti ad<br />

attività<br />

usuranti<br />

Requisiti<br />

2008<br />

2009 (1°<br />

semestre)<br />

2009 (2°<br />

Anno<br />

semestre)<br />

2010 2011 2012<br />

Età minima 58 58 59 59 60 62<br />

Quota 95 95 95 97<br />

Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />

Età minima 57 57 57 57 57 60<br />

Quota 93 94 94 96<br />

Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />

I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e sono impegnati in orario<br />

notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong> mezzanotte e le cinque, i benefici<br />

sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che per tutto l'anno svolgono attività notturna per almeno tre ore comprese nel<br />

periodo mezzanotte-cinque del mattino maturano i requisiti al<strong>la</strong> stessa stregua degli addetti ad<br />

attività usuranti.<br />

Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che svolgono <strong>la</strong>voro di turno notturno per meno di 78 notti sono individuati due<br />

scaglioni: da 64 a 71 notti e da 72 a 77 notti.<br />

Nel 2012 i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni hanno maturato i requisiti a pensione con quota 98 e 62 anni di<br />

età (da 64 a 71 notti) o con quota 97 e 61 anni di età (da 72 a 77 notti) con un aumento di 2 e<br />

1 unità sia sul<strong>la</strong> quota che sull’età previste per chi svolge attività usurante.<br />

Anno 2009 2010 2011 2012<br />

Numero di notti da 64 a<br />

71<br />

Età minima 58 59 59 62<br />

Quota 93 94 98<br />

Numero di notti da 72 a<br />

77<br />

Età minima 57 57 58 61<br />

Quota 93 94 94 97<br />

200


Nel 2013 le quote aumenteranno tutte di una unità e si applicherà anche <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong><br />

speranza di vita,<br />

Questi i requisiti richiesti per il 2013 per le diverse tipologie di <strong>la</strong>vori usuranti.<br />

I Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

servizio pubblico di trasporto collettivo, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni che prestano attività per<br />

periodi di durata pari all'intero anno <strong>la</strong>vorativo nonché i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in<br />

turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi pari o superiore a 78 all'anno.<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 61<br />

anni e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

97,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 62<br />

anni e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 72 a 77<br />

A<br />

all'anno.<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 62<br />

anni e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

98,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 63<br />

anni e 3 mesi<br />

B<br />

98,3<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 64 a 71<br />

A<br />

all'anno.<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

Almeno 35<br />

anni<br />

Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />

Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 63<br />

anni e 3 mesi<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

B<br />

A<br />

Anzianità<br />

contributiva<br />

99,3 Almeno 35<br />

anni<br />

B<br />

Anzianità<br />

anagrafica<br />

Minimo 64<br />

anni e 3 mesi<br />

B<br />

99,3<br />

Quota<br />

Somma A +<br />

B<br />

100,3<br />

201


Resta in vigore, per tutti, <strong>la</strong> “finestra mobile” e pertanto, una volta raggiunto il diritto al<strong>la</strong><br />

pensione ,occorrerà aspettare che trascorrano 12 mesi (o 18 per gli autonomi) per ottenere <strong>la</strong><br />

corresponsione del<strong>la</strong> pensione.<br />

202


Gentile Signor,<br />

ESTRATTO CONTO CONTRIBUTIVO<br />

Lettera dell’INPS<br />

mi fa piacere informarLa che da oggi sul sito dell'Inps (www.inps.it) Lei potrà consultare il Suo<br />

Estratto conto contributivo. In questo modo, comodamente da casa, Le sarà possibile<br />

control<strong>la</strong>re online il Suo fascicolo previdenziale.<br />

Inoltre, tutti co<strong>loro</strong> che, come Lei, hanno svolto attività da <strong>la</strong>voro dipendente nel periodo<br />

01.01.2005 - 31.12.2009, potranno consultare sul sito dell'Inps anche il proprio rendiconto<br />

contributivo e previdenziale, riferito a ciascuna annualità, distinto per datore di <strong>la</strong>voro. In<br />

pratica da oggi Lei troverà online tutte le informazioni che aveva prima nel quadro C del Suo<br />

Cud (il documento necessario per l'annuale dichiarazione dei redditi), ottenendole però in<br />

modo più completo e analitico, e integrandole con alcuni elementi di dettaglio eliminati dal Cud<br />

a seguito del<strong>la</strong> semplificazione del modello.<br />

Si tratta di un duplice servizio che Le consentirà quindi di verificare sia il Suo estratto conto<br />

previdenziale, sia <strong>la</strong> correttezza delle dichiarazioni rese all'Inps (attraverso il flusso cosiddetto<br />

Emens, oggi UniEmens) dall'azienda, o dalle aziende, per cui ha <strong>la</strong>vorato.<br />

Estratto conto previdenziale e Cud previdenziale: due strumenti per aggiornare <strong>la</strong> Sua<br />

conoscenza del<strong>la</strong> situazione personale derivante dal <strong>la</strong>voro dipendente che Lei ha<br />

svolto fino ad oggi e limitatamente ai periodi assicurati presso l'Inps.<br />

Per fruire di entrambi i servizi è necessario che Lei disponga di un codice identificativo<br />

personale che Le assicuri di poter accedere alle informazioni in un ambiente in cui <strong>la</strong><br />

Sua privacy sia assolutamente garantita. Per questo, se Lei è già in possesso del Pin<br />

Inps potrà utilizzare quello, per accedere ai nuovi servizi. Se Lei dispone di una Carta<br />

Nazionale dei Servizi (CNS) basterà accedere al<strong>la</strong> procedura prevista dall'home page del<br />

sito dell'Inps,-utilizzando <strong>la</strong> - funzione "Al servizio del cittadino`<br />

Se non dovesse essere provvisto né di Pin, né di una CNS potrà chiedere<br />

l'attivazione di un Suo personale PIN che Le consentirà, allo stesso modo, di<br />

utilizzare i due servizi (Estratto conto previdenziale e Cud previdenziale). Peraltro il<br />

possesso di una CNS o di un codice PIN Le consentirà di accedere a tutti i servizi online<br />

offerti dall'Istituto.<br />

Nel caso non fosse disposto di Pin, qui di seguito Le comunichiamo i primi otto<br />

caratteri del Suo codice PIN che sarà composto di 16 caratteri:<br />

x x x x x x x x<br />

Il modo più semplice per ottenere gli otto caratteri mancanti, necessari per<br />

completare <strong>la</strong> sequenza numerica che Le consentirà l'accesso tramite PIN, è quello di<br />

utilizzare le informazioni che sono riportate sul<strong>la</strong> Sua tessera sanitaria personale<br />

203


(anche se non è una CNS). In questo modo non dovrà fare nemmeno una telefonata e<br />

dovrà solo riempire i campi che Le saranno richiesti collegandosi<br />

all'home page del sito dell'Inps, attraverso l'apposita funzionalità denominata "Attiva il<br />

tuo PIN". Dovrà inserire i numeri che trova scritti sul retro del<strong>la</strong> Sua tessera sanitaria<br />

seguendo le istruzioni che troverà online.<br />

Diversamente, se Lei non è in possesso di una tessera sanitaria, per ottenere gli otto<br />

caratteri mancanti del Suo PIN La invitiamo a chiamare il numero verde gratuito 803 164.<br />

Una volta ottenuto il PIN, per consultare i Cud previdenziali re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> sua posizione<br />

assicurativa dovrà seguire il seguente percorso di navigazione, partendo dal<strong>la</strong> home<br />

page del sito internet dell'Istituto: "Al servizio del cittadino" > "Autenticazione Utente"<br />

> "Cud previdenziale". Potrà così visualizzare in formato elettronico i dati previdenziali<br />

annuali, esposti in modo analitico, riferiti ai rapporti di <strong>la</strong>voro dipendente intrattenuti<br />

dall'1.1.2005 in poi.<br />

Il "Cud previdenziale", ottenuto dall'aggregazione dei dati mensilmente dichiarati all'Inps<br />

da ciascun datore di <strong>la</strong>voro con <strong>la</strong> denuncia Emens (oggi UniEmens), riproduce le<br />

informazioni presenti nel quadro C del Cud, esponendole in modo più completo ed<br />

analitico e integrandole con alcuni elementi di dettaglio eliminati dal Cud a seguito del<strong>la</strong><br />

semplificazione del modello.<br />

Dall'esame del "Cud previdenziale" potrà verificare in tempo reale se i dati in nostro<br />

possesso, trasmessi dal datore di <strong>la</strong>voro, sono completi ed esatti, esaminando <strong>la</strong><br />

composizione di ciascun rapporto di <strong>la</strong>voro, con riferimento sia ai dati analitici formali<br />

trasmessi (qualifica, eventuali date di inizio e fine del rapporto, ecc) sia agli elementi<br />

più prettamente contributivi quali imponibile, settimane retribuite, eventi che<br />

determinano accrediti figurativi, etc.<br />

Se riscontra anomalie o dati che non ritiene corretti può segna<strong>la</strong>rlo in uno dei seguenti modi:<br />

direttamente dal<strong>la</strong> stessa procedura "Cud previdenziale";<br />

rivolgendosi ai Patronati abilitati;<br />

rivolgendosi direttamente all'azienda.<br />

Come Le accennavo all'inizio del<strong>la</strong> lettera, oltre a questo controllo, oggi Lei ha <strong>la</strong><br />

possibilità di esaminare tutta <strong>la</strong> Sua posizione contributiva maturata nelle gestioni<br />

amministrate dall'Inps. Partendo sempre dall'home page del sito Inps e dal<strong>la</strong><br />

funzione "Al servizio del cittadino"> "Autenticazione utente" potrà poi<br />

scegliere l'opzione "Fascicolo previdenz i a l e d e l cittadino">"Menu">"Posizione<br />

assicurativa">"Estratto conto".<br />

In questo modo Lei potrà visualizzare tutto il Suo Estratto conto previdenziale Inps.<br />

204


Se riscontra anomalie o dati che non ritiene corretti può segna<strong>la</strong>rlo in uno dei seguenti modi:<br />

direttamente dal sito dell'Inps, cliccando su "Segna<strong>la</strong>zioni contributive" dal Menu<br />

"Posizione assicurativa";<br />

telefonando al numero verde gratuito 803 164;<br />

tramite le nostre sedi Inps;<br />

rivolgendosi ai Patronati abilitati.<br />

Nel confermarLe l'impegno dell'Istituto e mio personale per rispondere a tutte le Sue<br />

esigenze, La ringrazio per <strong>la</strong> Sua col<strong>la</strong>borazione, che ci permetterà di assicurarLe, oggi<br />

e in futuro, un servizio sempre migliore.<br />

La saluto cordialmente<br />

*°*°*°<br />

205


Dati anagrafici<br />

Dettaglio soggetto<br />

Cognome: xxx Nome: xxx<br />

Data nascita: xxx Sesso: M/F<br />

Comune di nascita: xxx Provincia: xxx<br />

Codice fiscale: xxx<br />

(validato dal fisco)<br />

Cittadinanza: xxx<br />

Stato nascita: xxx Stato civile: xxx<br />

Nazionalità: xxx Residenza: xxx<br />

Dati residenza<br />

Comune: xxx Provincia: xxx<br />

Frazione: xxx CAP: xxx<br />

Indirizzo: xxx Numero: xxx<br />

Estratto Conto<br />

Previdenziale<br />

Emesso il xxx<br />

Cognome e Nome<br />

Nato a xxx<br />

Il xxx<br />

Codice fiscale xxx<br />

Residente in via xxx<br />

CAP Città (Provincia)<br />

206


Periodo<br />

Tipo di<br />

Contributi utili<br />

pensione<br />

Retribuzione o<br />

Reddito<br />

Dal Al contribuzione Al diritto e al calcolo Lire Euro<br />

Avvertenze<br />

(*)<br />

Azienda<br />

Il presente estratto conto elenca i periodi contributivi utili al<strong>la</strong> pensione registrati attualmente<br />

negli archivi dell'lnps; se ha bisogno di verificare il raggiungimento dei requisiti per <strong>la</strong> pensione<br />

deve comunque rivolgersi agli uffici dell'lnps o ad un Ente di patronato.<br />

In questo estratto conto:<br />

- Quando per uno stesso anno esistono periodi contributivi che si sovrappongono, il numero<br />

dei contributi utili si somma solo per i periodi che non coincidono.<br />

- I contributi figurativi per ma<strong>la</strong>ttia e infortunio sono riconoscibili nel limite di 52 settimane<br />

per i casi di ma<strong>la</strong>ttia e infortunio verificatisi fino al 31.12.1996. Dal 1997 possono essere<br />

riconosciute ulteriori 9 settimane ogni 3 anni, fino ad un massimo di 96 settimane.<br />

Segna<strong>la</strong>zioni personalizzate e/o pratiche in corso<br />

xxx<br />

Tipo di contribuzione (esempio): Lavoro dipendente – Elettrici serv. Militare – Elettrici<br />

obbligatoria – Elettrici ricongiunzione, ecc.<br />

(*) anni, mesi, giorni<br />

207


CUD PREVIDENZIALE Utente: Codice fiscale<br />

Codice fiscale Cognome Nome Sesso<br />

xxx xxx xxx xxx<br />

Data di nascita xxx Comune di nascita xxx<br />

ANNO Matrico<strong>la</strong> Azienda Denominazione Azienda<br />

xxx xxx xxx<br />

yyy yyy yyy<br />

www www www<br />

C.F. Azienda: xxx Ragione Sociale Azienda xxx<br />

Matrico<strong>la</strong> xxx<br />

Anno xxx<br />

Qualifica <strong>la</strong>voratore xxx (Quadro – Impiegato – Operaio – Tempo pieno – Tempo<br />

indeterminato ecc.)<br />

Tipo contribuzione xxx (Nessuna partico<strong>la</strong>rità retributiva, ecc.)<br />

Tipo <strong>la</strong>voratore xxx (Lavoratore, Fondo Elettrici, iscritto prima/dopo del 31 dicembre<br />

1995<br />

Assic. Coperte xxx (IVS, ecc.)<br />

Codice contratto Xxx (Dipendente <strong>elettrici</strong> dell’Enel, ecc.)<br />

Comune Lavoro xxx<br />

Cessazione xxx Tipo cessazione xxx (Dimissioni, ecc.)<br />

Imponibile: xxx Settimane retribuite<br />

xxx<br />

Importo TFR in Azienda: xxx<br />

Settimane utili: xxx Giornate retribuite:<br />

Dal Al Dati registrati Sett. Retrib. Sett. Utili Imponibile<br />

xxx xxx xxx xxx xxx xxx<br />

xxx<br />

208


Dettaglio Mesi<br />

Mese Imponibile<br />

Gennaio<br />

Febbraio<br />

Marzo<br />

Aprile<br />

Maggio<br />

Giugno<br />

Luglio<br />

Agosto<br />

Settembre<br />

Ottobre<br />

Novembre<br />

Dicembre<br />

Mese Retrb.<br />

Pens.<br />

Giorn<br />

non<br />

retrib.<br />

Presenza<br />

arretrati<br />

Presenza<br />

contributi<br />

sindacali<br />

Tredicesima Incr.<br />

Art. 2 L.<br />

336<br />

Fondo<br />

Retrib.<br />

Accessoria<br />

ET<br />

Retrib.<br />

Teorica<br />

ex L. 223<br />

Fine<br />

periodo<br />

pers.<br />

viaggiante<br />

Fine<br />

periodo<br />

U12<br />

Inizio<br />

perioodo<br />

U12<br />

xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx<br />

INDICE<br />

PRESENTAZIONE Pag. 2<br />

FRAMMENTI DI STORIA Pag. 3<br />

1949 Pag 3<br />

1952 Pag 3<br />

1956 Pag. 3<br />

1969 Pag, 3<br />

1971 Pag, 3<br />

1977 Pag. 4<br />

1978 Pag. 5<br />

1979 Pag. 5<br />

1984 Pag. 7<br />

1985 Pag. 8<br />

1986 Pag. 9<br />

Retrib.<br />

Pens.<br />

U12<br />

1987 -1989 Pag. 9<br />

Retrib.<br />

Accessoria<br />

U12<br />

209


1987 Pag, 9<br />

1988 Pag. 9<br />

1989 Pag. 9<br />

1990 Pag. 10<br />

1991 Pag, 11<br />

1994 Pag, 12<br />

1996 Pag. 12<br />

1997 Pag. 13<br />

1998 Pag. 14<br />

2000 Pag. 14<br />

IL FONDO PENSIONI ELETTRICI Pag. 15<br />

Riferimenti legis<strong>la</strong>tivi e normativi Pag, 15<br />

ATTUALE QUADRO D’ASSIEME DELL’EX FPE Pag. 17<br />

Soggetti assicurati Pag. 17<br />

Soggetti esclusi Pag. 17<br />

Contribuzione utile a pensione Pag. 17<br />

Riconoscimento contributi pre-<strong>elettrici</strong> Pag. 17<br />

Trasferimento contributi FPE in FPLD Pag. 18<br />

Riscatti Pag, 18<br />

Ricongiunzioni Pag. 18<br />

Versamenti volontari Pag. 19<br />

Estratto contributivo Pag. 20<br />

Le prestazioni Pag. 21<br />

La pensione di vecchiaia Pag. 21<br />

La nuova pensione di vecchiaia Pag. 21<br />

Cosa è Pag. 21<br />

Pensionamento flessibile fino a 70 anni Pag. 21<br />

Quali sono i nuovi limiti di età Pag. 21<br />

Come sono variati i requisiti di età Pag. 22<br />

….e come varieranno Pag. 22<br />

Le prospettive di pensionamento Pag. 23<br />

La domanda di pensione Pag. 24<br />

Quando spetta Pag. 24<br />

Quanto spetta Pag. 24<br />

La pensione anticipata Pag. 24<br />

Cosa è Pag. 24<br />

210


Raffronto tra i requisiti precedenti e quelli previsti<br />

dal<strong>la</strong> riforma Fornero Pag. 25<br />

Come variano i requisiti nel<strong>la</strong> pensione anticipata Pag. 25<br />

La domanda Pag. 26<br />

Quando spetta Pag. 26<br />

Quanto spetta Pag. 26<br />

Le deroghe al<strong>la</strong> nuova normativa Pag. 26<br />

Il beneficio previdenziale e i requisiti per gli addetti<br />

ad attività usuranti Pag. 28<br />

I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno Pag. 28<br />

I cosiddetti esodati Pag. 30<br />

I primi 65.000 Pag. 30<br />

I secondi 55.000 Pag. 31<br />

Altri 10.130 Pag. 32<br />

Ulteriori salvaguardie Pag. 32<br />

Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità Pag. 33<br />

Assegno ordinario di invalidità Pag. 33<br />

A chi spetta Pag. 33<br />

Requisiti Pag. 33<br />

La domanda Pag. 33<br />

Quando spetta Pag. 33<br />

Quanto spetta Pag. 33<br />

Pensione di inabilità Pag. 33<br />

A chi spetta Pag. 34<br />

Requisiti Pag. 34<br />

La domanda Pag. 34<br />

Quando spetta Pag. 34<br />

Quanto spetta Pag. 34<br />

Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata<br />

di inabilità Pag. 34<br />

Assegno mensile per l’assistenza personale e<br />

continuativa a pensionati di inabilità Pag. 35<br />

Pensione ai superstiti Pag. 35<br />

A chi spetta Pag. 35<br />

Requisiti Pag. 36<br />

Indennità per morte Pag. 36<br />

Indennità una tantum Pag. 36<br />

La domanda Pag. 36<br />

Quando spetta Pag. 36<br />

211


Quanto spetta Pag. 36<br />

Trattamento minimo Pag. 36<br />

Perequazione automatica anni 2009-2010 Pag. 37<br />

Perequazione automatica anno 2011 Pag. 38<br />

Perequazione automatica anni 2012-2013 Pag. 38<br />

Il contributo di solidarietà delle pensioni elevate Pag. 38<br />

Contributo di solidarietà dei Fondi Speciali Pag. 39<br />

Integrazioni al trattamento minimo Pag. 40<br />

Massimali e minimali retributivi Pag. 40<br />

Fasce di retribuzione e reddito pensionabili – Aliquote di rendimento Pag. 40<br />

Aliquote di rendimento anni 2008-2012 Pag, 40<br />

Rioccupazione Pag. 41<br />

Le quote Pag. 41<br />

Le finestre Pag. 42<br />

Fino al 31.12.2010 Pag, 42<br />

Dal 1.1.2011 – Legge 122/2010 Pag. 42<br />

Pensione di vecchiaia Pag. 42<br />

Pensionamento anticipato Pag. 42<br />

Pensione in totalizzazione Pag. 42<br />

Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione<br />

al<strong>la</strong> speranza di vita Pag. 43<br />

A quali prestazioni si applica Pag. 43<br />

A chi si applica Pag. 43<br />

Come si determina l’innalzamento Pag. 43<br />

Coefficiente di trasformazione esteso Pag. 44<br />

212


Calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 44<br />

Sistema retributivo-misto Pag. 44<br />

Retribuzioni di riferimento e aliquote di rendimento Pag. 44<br />

Pensione Mensile Lorda Pag. 45<br />

Settimane utili Pag. 45<br />

Retribuzione media settimanale pensionabile Pag. 46<br />

Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD Pag. 46<br />

Coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C<br />

delle pensioni FPE Pag. 46<br />

Fino al 30.6.2010 Pag. 47<br />

Dal 1.7.2010 Pag. 47<br />

Sistema misto Pag. 47<br />

Sistema contributivo Pag. 47<br />

Montante individuale dei contributi Pag. 47<br />

Rivalutazione e determinazione del montante contributivo Pag. 48<br />

Tasso di capitalizzazione Pag. 48<br />

Coefficiente di trasformazione Pag. 49<br />

La pensione in totalizzazione Pag. 50<br />

Nuova forma di cumulo gratuito Pag. 51<br />

Le opzioni degli iscritti dopo <strong>la</strong> legge 122/2010 Pag. 51<br />

Il cumulo pensioni reddito Pag. 52<br />

Pensioni con calcolo retributivo Pag. 52<br />

Pensioni con calcolo contributivo Pag. 52<br />

Esclusioni dal<strong>la</strong> nuova disciplina Pag. 52<br />

Cumulo di assegni di invalidità e reddito del beneficiario Pag. 52<br />

Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario Pag. 53<br />

Periodicità di pagamento delle pensioni Pag. 54<br />

Esempi di calcolo di pensioni Pag. 55<br />

Esempio 1 – calcolo retributivo puro Pag. 56<br />

Esempio 2 – calcolo retributivo misto Pag. 60<br />

Esempio 3 – calcolo misto Pag. 64<br />

Esempio 4 – calcolo contributivo Pag. 68<br />

213


INPS - GESTIONE EX-INPDAP Pag. 71<br />

Retribuzione pensionabile Pag. 71<br />

Contribuzione obbligatoria Pag. 72<br />

Contribuzione volontaria Pag. 72<br />

Periodi utili per <strong>la</strong> pensione Pag. 72<br />

Calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 72<br />

Periodi per il calcolo del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile Pag. 73<br />

Come si determina <strong>la</strong> pensione Pag. 73<br />

Sistema retributivo (misto dal 1° gennaio 2012) Pag. 73<br />

Esempi di individuazione del coefficiente di rendimento Pag. 74<br />

Sistema misto Pag. 74<br />

Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1995 – Coefficienti<br />

di rendimento Pag. 75<br />

Sistema contributivo Pag. 75<br />

LA PENSIONE A.G.O. DEL F.P.L.D. Pag. 76<br />

APPENDICE Pag. 77<br />

Elementi economici di legge o di contratto – Assoggettamento a<br />

contribuzione previdenziale, assicurativa e fiscale – Utilità ai fini<br />

del calcolo del TFR e delle mensilità aggiuntive Pag. 78<br />

Coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro<br />

autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazioni delle pensioni con decorrenza<br />

nell'anno 2013 Pag. 87<br />

L’ARMONIZZAZIONE DEL 1996: I SUOI EFFETTI Pag. 88<br />

Retribuzione imponibile Pag. 88<br />

Accredito del<strong>la</strong> contribuzione sulle posizioni degli iscritti Pag. 88<br />

Riscatti e ricongiunzioni Pag. 88<br />

Riconoscimenti ex art.3 del<strong>la</strong> Legge 1079/1971 Pag. 89<br />

Servizio militare Pag. 89<br />

Contribuzione volontaria Pag. 89<br />

Trasferimenti Pag. 89<br />

Regime pensionistico Pag. 90<br />

Elevazione dell'anzianità contributiva computabile Pag. 90<br />

Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato<br />

214


un'anzianità contributiva di almeno 18 anni interi Pag. 90<br />

Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato<br />

un'anzianità contributiva inferiore a 18 anni interi Pag. 91<br />

Lavoratori iscritti al Fondo successivamente al 31<br />

dicembre 1995 Pag. 92<br />

Trattamento minimo Pag. 92<br />

Eliminazione dell’arrotondamento Pag. 92<br />

Cumulo del<strong>la</strong> pensione di anzianità con reddito da <strong>la</strong>voro<br />

dipendente o autonomo Pag. 93<br />

Iscritti transitati nel<strong>la</strong> dirigenza Pag. 93<br />

Lavoratore che cessa dal servizio senza diritto a pensione<br />

conservando l’iscrizione al Fondo Pag. 93<br />

Prestazioni di invalidità Pag. 94<br />

Pensione di inabilità Pag. 97<br />

Assegno di invalidità privilegiato e pensione di inabilità privilegiata Pag. 98<br />

Assegno mensile per l’assistenza ai pensionati per inabilità Pag. 99<br />

Trattamento ai superstiti di assicurato invalido o inabile Pag. 99<br />

Pensioni ai superstiti Pag. 100<br />

Automaticità delle prestazioni Pag. 100<br />

Cristallizzazione del requisito contributivo minimo maturato<br />

al 31 dicembre 1992 Pag. 100<br />

Esempi di calcolo del<strong>la</strong> pensione del Fondo da liquidare in forma<br />

retributiva (art. 3, comma 2) secondo le norme del<br />

Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1966 Pag. 101<br />

Esempio n. 1 Pag. 101<br />

Esempio n. 2 Pag. 103<br />

SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 1444<br />

DEL 4 DICEMBRE 2007 Pag. 105<br />

Criteri di calcolo per <strong>la</strong> determinazione del tetto dell'80% AGO Pag. 105<br />

La conseguente posizione dell'INPS Pag. 106<br />

La questione del<strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione nel<strong>la</strong> gestione che<br />

eroga il trattamento di importo più favorevole fra Fondo o AGO Pag. 107<br />

Esempio n. 1 di calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 108<br />

Esempio n. 2 di calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 113<br />

LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122 Pag. 118<br />

Le nuove finestre pensionistiche Pag. 118<br />

Aumento età pensionabile per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego Pag. 119<br />

215


Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione<br />

al<strong>la</strong> speranza di vita Pag. 119<br />

Coefficiente di trasformazione esteso Pag. 120<br />

Indennità di buonuscita, di fine servizio, TFR delle amministrazioni<br />

pubbliche Pag. 120<br />

Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici Pag. 121<br />

Governance degli Enti previdenziali Pag. 121<br />

Attività autonome - Interpretazioni autentiche Pag. 122<br />

Previdenza complementare dipendenti Amministrazioni Pubbliche Pag. 122<br />

Riduzione Fondo Patronati Pag. 122<br />

Casel<strong>la</strong>rio dell’assistenza Pag. 122<br />

Processi di riscossione presso l’INPS Pag. 122<br />

Modifiche alle norme sul<strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi, aumento<br />

degli oneri in carico ai richiedenti Pag. 122<br />

Il quadro d'insieme per il soppresso Fondo Elettrici Pag. 123<br />

Ricongiunzione Pag. 123<br />

Trasferimento di periodi contributivi Pag. 126<br />

Calcolo dell’onere di trasferimento Pag. 128<br />

Esempi di calcolo Pag. 129<br />

Possibili opzioni Pag. 131<br />

NOTA SUI LAVORI USURANTI Pag. 132<br />

I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno Pag. 134<br />

ESTRATTO CONTO CONTRIBUTIVO - Lettera dell'INPS Pag. 136<br />

Carta per l'accesso ai servizi INPS Pag. 138<br />

Fascicolo del cittadino Pag. 138<br />

Estratto conto previdenziale Pag. 139<br />

Servizi per il <strong>la</strong>voratore Pag. 140<br />

INDICE Pag. 141<br />

216

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