i lavoratori elettrici e la loro previdenza nell'inps - FLAEI-CISL
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I LAVORATORI ELETTRICI E<br />
LA LORO PREVIDENZA NELL’INPS<br />
A cura di<br />
Massimo Saotta, Gianni Carminati, Pierluigi Gal<strong>la</strong>reto<br />
1
PRESENTAZIONE<br />
E’ nel<strong>la</strong> tradizione del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei-Cisl e<strong>la</strong>borare strumenti di <strong>la</strong>voro, consultazione, formazione e<br />
informazione sulle tematiche contrattuali e sociali (<strong>previdenza</strong>, assistenza sanitaria, tempo<br />
libero) che riguardano i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />
La questione previdenziale rappresenta uno degli aspetti sui quale <strong>la</strong> Federazione si è sempre<br />
impegnata ed è di assoluta rilevanza per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, per i quali <strong>la</strong> quiescenza deve essere il<br />
meritato coronamento di una vita di <strong>la</strong>voro e non trasformarsi in un periodo di ansia e di<br />
difficoltà economiche.<br />
La <strong>previdenza</strong> continua ad essere oggetto di discussione per i suoi costi e <strong>la</strong> sua tenuta e le sue<br />
regole vengono continuamente riviste ed adattate ai nuovi scenari politico-sociali-attuariali.<br />
La legge 122 del 29 luglio 2010 ha introdotto, nel silenzio generale di tutte le forze politiche,<br />
profonde innovazioni: modifica del<strong>la</strong> governance degli Enti previdenziali, soppressione di<br />
numerosi Enti, conferma del<strong>la</strong> rateazione e del<strong>la</strong> modifica dei trattamenti di fine servizio dei<br />
dipendenti pubblici; modifica delle norme inerenti i requisiti e le modalità di accesso alle<br />
prestazioni, nonché quelle sul<strong>la</strong> ricongiunzione e sui trasferimenti contributivi.<br />
Per gli <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re, sono stati resi onerosi <strong>la</strong> ricongiunzione ed il trasferimento<br />
nell’AGO di periodi contributivi FPE, con conseguente superamento del<strong>la</strong> automaticità del<br />
riconoscimento del<strong>la</strong> più favorevole tra le pensioni calco<strong>la</strong>te col metodo AGO ed FPE.<br />
Da ultimo il Decreto Legge 6 dicembre 2011, convertito Legge 26 dicembre 2011, n. 214, cui<br />
sono seguiti i Decreti attuativi, ha profondamente modificato l'intero sistema pensionistico. Tra<br />
l'altro, è stata eliminata <strong>la</strong> pensione di anzianità, è stata prevista <strong>la</strong> pensione anticipata, sono<br />
stai innalzati i requisiti anagrafici minimi e quelli contributivi per <strong>la</strong> pensione anticipata, è stato<br />
introdotto il metodo di calcolo contributivo per tutti a partire dal 2012, è stata bloccata le<br />
perequazione automatica per il biennio 2012-2013 per le pensioni superiori a cinque volte il<br />
minimo, è stato previsto un contributo di solidarietà per iscritti e pensionati delle gestioni<br />
previdenziali confluite nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti per gli anni dal 2012 al 2017,<br />
sono stati soppressi l'INPDAP e l'ENPALS.<br />
In un siffatto contesto è opportuno che ciascun responsabile del<strong>la</strong> Federazione conosca i<br />
passaggi più significativi del<strong>la</strong> storia dell’ex Fondo Pensioni Elettrici, le prestazioni cui hanno<br />
diritto i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> e le norme che le rego<strong>la</strong>no.<br />
Le riforme, contrattate o silenziose, intervenute in questi ultimi anni sul fronte previdenziale,<br />
hanno suggerito <strong>la</strong> presentazione di questo contributo, per meglio conoscere i diritti ed i doveri<br />
connessi.<br />
Nell’affrontare il <strong>la</strong>voro di lettura e trascrizione, non in “sindacalese”, delle norme abbiamo<br />
ripercorso le iniziative assunte dal<strong>la</strong> nostra Federazione, fin dal<strong>la</strong> sua costituzione, su queste<br />
tematiche. E’ stato un salutare tuffo nel<strong>la</strong> storia cislina del<strong>la</strong> Federazione degli <strong>elettrici</strong>, un<br />
2
fiume in piena di ricordi che avrebbe potuto travolgere e stravolgere le finalità di questo<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Abbiamo, quindi, cercato di richiamare, con pochi “tralicci”, il tracciato del<strong>la</strong> coerente “linea<br />
previdenziale” del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei che si è sviluppata dal Fondo Pensioni autonomo ai Fondi categoriali<br />
del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> complementare, ci siamo soffermati sulle norme che nel tempo hanno<br />
determinato le pensioni degli <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re sul Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996,<br />
n. 562 di armonizzazione e sui suoi effetti, ed abbiamo rappresentato le attuali regole e norme<br />
del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> pubblica obbligatoria degli <strong>elettrici</strong>.<br />
Consapevoli che le pensioni degli <strong>elettrici</strong> sono attualmente gestiste, oltre che dall'evidenza<br />
contabile separata in AGO (ex FPE), anche dall'AGO stessa (dipendenti assunti dal 1.1.1979) e<br />
dall'INPS - Ex gestione INPDAP (dipendenti ex municipalizzate) abbiamo anche illustrato alcune<br />
precipuità di tale gestione.<br />
Questa pubblicazione può essere un utile ausilio all’attività di tute<strong>la</strong> ed assistenza agli iscritti<br />
ed ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e può anche essere strumento per facilitare il proselitismo.<br />
La Segreteria Nazionale<br />
3
FRAMMENTI DI STORIA<br />
1949<br />
Viene sottoscritto un accordo per <strong>la</strong> costituzione di un Fondo pensioni speciale per gli <strong>elettrici</strong><br />
nell’ambito del sistema di Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
1952<br />
Si sceglie, per referendum, tra Assicurazione generale e Fondo speciale<br />
3 giugno - La categoria è chiamata a scegliere, per referendum, tra l'istituzione di un Fondo<br />
pensioni speciale e il trattamento normale dell'assicurazione obbligatoria. La F<strong>la</strong>ei è per il<br />
diritto al<strong>la</strong> opzione.<br />
(Bollettino di informazioni sindacali del<strong>la</strong> Cisl, 30 giugno 1952)<br />
Prevale <strong>la</strong> tesi del<strong>la</strong> '<strong>previdenza</strong> autonoma"<br />
6-9 settembre - Si svolge il referendum tra i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> delle aziende elettriche private per<br />
l'esercizio del diritto di opzione fra <strong>previdenza</strong> autonoma e <strong>previdenza</strong> Inps. Il referendum dà i<br />
seguenti risultati: voti per <strong>la</strong> costituzione nel fondo autonomo, 26.682; voti per <strong>la</strong> pensione<br />
del<strong>la</strong> Previdenza sociale, 12.106. Sul<strong>la</strong> base dei risultati del referendum è risultata prescelta <strong>la</strong><br />
costituzione del Fondo autonomo.<br />
(Bollettino di informazioni sindacali del<strong>la</strong> Cisl, settembre 1952)<br />
Con <strong>la</strong> decisione di trasformare in legge l'accordo del 1949 si da inizio ad una azione di<br />
pressione presso il Governo prima, e nel Par<strong>la</strong>mento poi, perché questa trasformazione<br />
avvenga con tutte le garanzie possibili.<br />
1956<br />
La F<strong>la</strong>ei e <strong>la</strong> Feniel si mettono d'accordo sugli emendamenti al disegno di legge sul Fondo<br />
pensioni<br />
11 febbraio - "Dopo una trattativa tra noi e <strong>la</strong> Feniel durata oltre 12 ore abbiamo concordato -<br />
dice <strong>la</strong> Segreteria Nazionale - una serie di emendamenti da apportare al disegno di legge n.<br />
1619 istituente un Fondo autonomo per <strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> dei dipendenti di "aziende elettriche<br />
private".<br />
L'accordo nei giorni seguenti sarà firmato separatamente e nell'ordine da Faile, Fidae, Cisnal,<br />
Uileo. "Il complesso dell'accordo, seppure non accoglie <strong>la</strong> totalità delle richieste del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei,<br />
rappresenta un bril<strong>la</strong>nte successo per l'organizzazione che, grazie al<strong>la</strong> sua posizione<br />
nettamente revisionista, ha potuto far accodare al<strong>la</strong> propria azione quel<strong>la</strong> delle altre<br />
organizzazioni rinunziatarie, come <strong>la</strong> Fidae, o nebulosamente revisioniste, come <strong>la</strong> Faile".<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Nazionale. Circo<strong>la</strong>re del 21 febbraio)<br />
4
Istituito, per legge, il Fondo di <strong>previdenza</strong><br />
22 marzo - Il Senato approva definitivamente, dopo che <strong>la</strong> Camera lo ha fatto già il 29<br />
febbraio, <strong>la</strong> legge istitutiva del Fondo di <strong>previdenza</strong>. "Il <strong>la</strong>voratore elettrico" ne dà notizia con<br />
un articolo intito<strong>la</strong>to “Vittoria: il Fondo è cosa fatta. L'azione ferma del<strong>la</strong> federazione coronata<br />
da successo”.<br />
In un altro articolo dello stesso numero intito<strong>la</strong>to “Come ci si è arrivati” si torna ancora sul<br />
fatto che è stato proprio il ritorno al<strong>la</strong> contrattazione, l'accordo raggiunto con <strong>la</strong> Feniel sugli<br />
emendamenti da sostenere in Par<strong>la</strong>mento e sottoscritto successivamente dal<strong>la</strong> Fidae e dalle<br />
altre organizzazioni, a far sì che <strong>la</strong> situazione si sbloccasse.<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", marzo 1956)<br />
1969<br />
Accordo fra le parti sul Fondo pensioni<br />
7 novembre - L'Enel, <strong>la</strong> Fidae, <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei e <strong>la</strong> Uilsp concordano le modifiche da apportare al<br />
trattamento del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>. Le parti "si impegnano a svolgere concorde azione<br />
presso i competenti organi governativi e par<strong>la</strong>mentari perché le modifiche concordate siano<br />
recepite in apposito disegno di legge, fermo restando il carattere sostitutivo dell'Assicurazione<br />
Generale Obbligatoria per l'invalidità, vecchiaia e superstiti che <strong>la</strong> vigente disciplina legis<strong>la</strong>tiva<br />
riconosce al Fondo".<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", novembre 1969)<br />
1971<br />
Approvazione legge 25 novembre 1971, n. 1079. Le modifiche apportate<br />
25 novembre – Viene approvata <strong>la</strong> legge n. 1079 che apporta modifiche a una parte del<strong>la</strong><br />
pregressa normativa del Fondo speciale di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dall’ENEL e dalle altre<br />
aziende elettriche private. Le modifiche sostanziali attengono:<br />
alle condizioni per <strong>la</strong> computabilità nel Fondo del servizio militare e dei periodi di<br />
servizio ad esso equiparati, dei periodi di aspettativa per ricoprire cariche sindacali, dei<br />
periodi di contribuzione per l’IVS vantati presso l’AGO;<br />
alle condizioni per <strong>la</strong> riscattabilità presso il Fondo dei periodi di servizio prestato<br />
all’estero e non coperti da assicurazione riconosciuta dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione italiana, del<br />
periodo di corso legale di <strong>la</strong>urea e di determinati periodi re<strong>la</strong>tivi a corsi di<br />
addestramento o allo svolgimento dell’attività di esecuzione diretta di contratti d’opera<br />
stipu<strong>la</strong>ti con l’ENEL o altre imprese ben individuate;<br />
all’indicazione delle prestazioni a carico del Fondo, alle condizioni per acquisirne il diritto<br />
e alle regole per determinarne l’importo.<br />
Con quasi un decennio di anticipo rispetto al<strong>la</strong> Legge 29/1979, il Fondo Pensione Elettrici<br />
favorisce l’unificazione di quasi tutti i contributi in un unico “paniere”.<br />
5
1977<br />
Situazione Fondo Pensioni Elettrici<br />
Con le modifiche attuate alle normative del Fondo Pensioni Elettrici con <strong>la</strong> legge 1079/1971, <strong>la</strong><br />
normativa pensionistica del<strong>la</strong> categoria ed il conseguente trattamento economico hanno<br />
toccato livelli che possiamo definire eccezionali.<br />
Si è raggiunto di fatto - e nel modo più favorevole - il ricongiungimento al Fondo Pensioni delle<br />
contribuzioni assicurative versate presso altri istituti previdenziali (art. 3/1079); si è<br />
riconosciuta come sostanziale anzianità contributiva al Fondo stesso, quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai periodi<br />
svolti come prestatore d'opera, corso legale di <strong>la</strong>urea, corsi di addestramento (art.4/ /1079).<br />
Con <strong>la</strong> stessa legge si è modificato il meccanismo del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile, agganciandolo alle<br />
pensioni in corso di godimento ed alle variazioni retributive corrisposte ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio.<br />
Queste ed altre sostanziali innovazioni al<strong>la</strong> normativa del Fondo Pensioni Elettrici, erano state<br />
precedute da partico<strong>la</strong>reggiati studi attuariali che, considerando <strong>la</strong> situazione di bi<strong>la</strong>ncio<br />
esistente all'epoca (circa 200 miliardi di lire di attivo), prevedevano per alcuni anni (sino al<br />
1978) una gestione almeno in pareggio se non in attivo.<br />
Purtroppo i fatti verificatisi successivamente hanno travolto le ragionevoli previsioni,<br />
anticipando l'esigenza di rivedere tutta <strong>la</strong> situazione strutturale del Fondo per fronteggiare<br />
l'imprevisto disavanzo che, per il 1977, era stato preventivato in circa 130-150 miliardi di lire.<br />
Le cause che determinarono, in un così breve periodo, una tale preoccupante situazione,<br />
possono essere così sintetizzate:<br />
1. il trasferimento dei periodi coperti di contribuzione nell’Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria che, da una parte, come importi versati sono risultati di valore modesto e,<br />
dall'altra, per i periodi temporali accreditati sono risultati sostanzialmente superiori alle<br />
previsioni medie calco<strong>la</strong>te dagli attuari, favorendo così un massiccio anticipato<br />
pensionamento;<br />
2. <strong>la</strong> contemporanea e non preventivata approvazione del<strong>la</strong> legge n. 336/1970 il cui onere,<br />
pur essendo per legge a carico delle aziende, ha comportato:<br />
a. una accentuazione del fenomeno di pensionamento anticipato di un sostanziale<br />
numero di iscritti, oltre l'incremento già previsto per <strong>la</strong> applicazione degli artt. 3<br />
e 4 del<strong>la</strong> legge 1079/1971.<br />
b. un maggior onere per il Fondo rispetto al valore capitale addebitato all'azienda,<br />
in quanto <strong>la</strong> determinazione di tale valore non poteva tener conto del<strong>la</strong> grave<br />
situazione inf<strong>la</strong>ttiva verificatasi dal 1973 al 1977.<br />
Gli eventi di cui ai punti 1 e 2, hanno di fatto raddoppiato il numero dei pensionati. Infatti nel<br />
1971 le pensioni corrisposte erano circa 24 mi<strong>la</strong>, mentre al<strong>la</strong> fine del 1977 i pensionati erano<br />
circa 47 mi<strong>la</strong>, con <strong>la</strong> conseguenza di elevare <strong>la</strong> riserva legale da 82 miliardi di lire circa del<br />
1971 a circa 254 miliardi di lire per il 1977.<br />
3. L'applicazione del nuovo meccanismo del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile che calco<strong>la</strong>to, a suo tempo,<br />
sul<strong>la</strong> media degli aumenti retributivi verificatisi negli anni precedenti, non poteva<br />
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prevedere il tasso di inf<strong>la</strong>zione determinatosi successivamente al 1972: tasso inf<strong>la</strong>ttivo<br />
che, oltre ad elevare notevolmente le pensioni in corso di godimento, ha inciso in modo<br />
determinante sull'incremento dell'annualità di accantonamento a titolo di “riserva<br />
legale”.<br />
Tale meccanismo, voluto per parificare il trattamento pensionistico alle retribuzioni percepite<br />
dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio, per effetto dell'inf<strong>la</strong>zione e soprattutto per effetto del meccanismo di<br />
calcolo, ha di fatto provocato aumenti medi delle pensioni superiori agli aumenti delle<br />
retribuzioni. Infatti, come é noto, il calcolo delle variazioni del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile, veniva effettuato<br />
facendo <strong>la</strong> media degli aumenti dei sa<strong>la</strong>ri dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in servizio e traducendoli nel<strong>la</strong><br />
percentuale applicata alle pensioni in corso di godimento.<br />
L’accordo Enel-OO.SS. del 14 luglio 1977<br />
Questi i punti dell’accordo sottoscritto per risanare e salvaguardare il Fondo:<br />
1. Riduzione del<strong>la</strong> "speciale riserva", di cui all'art. 1 del<strong>la</strong> legge 25 novembre 1971, n.<br />
1079, da una annualità ad una semestralità delle pensioni in corso di pagamento al<strong>la</strong><br />
fine di ciascun anno. Tale riserva, non necessariamente richiesta dal sistema tecnico-<br />
finanziario del<strong>la</strong> "ripartizione" sul quale era basato il funzionamento del Fondo di<br />
<strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>, appariva in ogni caso sproporzionata rispetto al rischio che<br />
intendeva coprire, tenuto conto delle misure di riequilibrio finanziario che di seguito si<br />
concordarono e delle garanzie implicite nel<strong>la</strong> natura di Ente pubblico dell'ENEL, i cui<br />
dipendenti rappresentavano quasi <strong>la</strong> generalità degli iscritti al Fondo medesimo.<br />
2. Abolizione - per le pensioni con decorrenza successiva a sei mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in<br />
vigore del provvedimento legis<strong>la</strong>tivo che doveva sanzionare le modifiche di cui al<br />
verbale di accordo- del<strong>la</strong> maggiorazione dell'1% del<strong>la</strong> pensione per ogni anno di<br />
contribuzione, oltre il trentacinquesimo, che l'iscritto poteva far valere anteriormente al<br />
compimento del sessantesimo anno di età, se uomo, o del cinquantesimo, se donna,<br />
ferma restando <strong>la</strong> misura massima delle pensioni di anzianità e di vecchiaia, pari<br />
all'88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile.<br />
3. Abolizione - per le cessazioni dell'iscrizione al Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> successive a<br />
sei mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in vigore del provvedimento legis<strong>la</strong>tivo che doveva<br />
sanzionare le modifiche di cui al verbale di accordo - dell'indennità "una tantum"<br />
prevista per il caso di cessazione dell'iscrizione al Fondo, con ricostituzione del<strong>la</strong><br />
posizione nel<strong>la</strong> Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i<br />
superstiti.<br />
4. Sostituzione del sistema di adeguamento delle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong><br />
<strong>elettrici</strong> con il sistema di perequazione automatica proprio del<strong>la</strong> Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti.<br />
5. Sostituzione - a decorrere dal 1° gennaio 1977 - delle vigenti aliquote contributive a<br />
favore del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> con l'aliquota costante del 28% ("aliquota di<br />
equilibrio"), da ripartirsi fra datori di <strong>la</strong>voro e <strong><strong>la</strong>voratori</strong>: 22,9 % a carico del datore di<br />
7
1978<br />
<strong>la</strong>voro e 5,1 % a carico del <strong>la</strong>voratore. Tale aliquota, fermo restando quanto previsto<br />
dal DPR 17 marzo 1965, n. 144 (Norme sul trattamento previdenziale del personale<br />
dipendente dall'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica (ENEL) in applicazione del<strong>la</strong> delega<br />
contenuta nell'art. 13 del<strong>la</strong> L. 6 dicembre 1962 n. 1643), assorbiva sia le aliquote<br />
contributive stabilite dal<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293, sia i contributi aggiuntivi nel<br />
frattempo disposti ai sensi del<strong>la</strong> legge 1079/1971. Le eventuali variazioni nel<strong>la</strong> misura<br />
del contributo andavano ripartite tra l’ENEL ed i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> secondo i rapporti già previsti<br />
per le varie scadenze dal<strong>la</strong> legge n. 293/1956.<br />
6. Estensione alle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong> del principio sancito<br />
con <strong>la</strong> legge n. 114/1974 per le pensioni a carico dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria, con conseguente trasferimento a carico del<strong>la</strong> Cassa unica assegni familiari<br />
degli assegni familiari.<br />
Il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei dibatte problemi categoriali e problemi generali<br />
13-14 aprile - Si svolge a Roma il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, che procede a un ampio<br />
esame del<strong>la</strong> situazione del Paese e sindacale, con partico<strong>la</strong>re riferimento ai problemi<br />
categoriali. Sul Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> si fa notare che esso non solo non contribuisce in alcun<br />
modo allo squilibrio del sistema previdenziale nazionale, ma anzi rappresenta un modello di<br />
buona gestione; è, se mai, il sistema generale che andrebbe rego<strong>la</strong>to e organizzato meglio. La<br />
F<strong>la</strong>ei, comunque, per quanto <strong>la</strong> riguarda "ritiene utile studiare fra le altre anche l'ipotesi<br />
di una forma integrativa di <strong>previdenza</strong>".<br />
(Circo<strong>la</strong>re F<strong>la</strong>ei n. 29 del 17 aprile)<br />
1979<br />
In difesa dei Fondi previdenziali speciali<br />
5 settembre - Lo studio tecnico, statistico e attuariale realizzato da un gruppo di esperti sul<strong>la</strong><br />
situazione e le prospettive, sotto il profilo finanziario, del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>, è stato<br />
portato a termine e consegnato. Lo studio ha posto in chiaro <strong>la</strong> saldezza del Fondo stesso,<br />
nonostante cause estrinseche al<strong>la</strong> sua normativa ne abbiano condizionato <strong>la</strong> gestione. La F<strong>la</strong>ei<br />
ha immediatamente provveduto ad informare <strong>la</strong> Confederazione dell'esito dello studio, dando<br />
quindi un parere negativo al<strong>la</strong> soppressione, di cui si è tornato a par<strong>la</strong>re, dei Fondi speciali,<br />
specie di quelli finanziariamente autosufficienti come il Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>.<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
Studio statistico attuariale - Commento F<strong>la</strong>ei<br />
Fin dall'entrata in vigore del<strong>la</strong> legge n. 1079/1971, <strong>la</strong> Segreteria Nazionale del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>,<br />
attraverso i propri componenti in seno al Comitato Amministratore del Fondo <strong>elettrici</strong>, ha<br />
seguito con vigile attenzione e con estrema cura l'evolversi del<strong>la</strong> situazione del<strong>la</strong> gestione,<br />
proprio in re<strong>la</strong>zione ai fenomeni in precedenza indicati.<br />
8
Di qui l'accordo sindacale del luglio 1977, tramutato nel Decreto Legge 23 dicembre 1977, n.<br />
942, convertito nel<strong>la</strong> legge 27 febbraio 1979, n. 41, che ha eliminato <strong>la</strong> cosiddetta indennità<br />
"una tantum" e <strong>la</strong> maggiorazione dell'1% delle pensioni per gli anni di contribuzione eccedenti<br />
il 35°.<br />
Non sono state, per contro, accolte le richieste delle 00.SS. di categoria, circa due ingiuste<br />
norme che pesano sul<strong>la</strong> gestione: trattasi dell'accantonamento annuo di una riserva legale pari<br />
all'importo delle pensioni da pagare e dell'onere del pagamento degli assegni familiari ai<br />
pensionati che incide oggi sul Fondo, contrariamente a quanto avviene per gli altri settori di<br />
produzione.<br />
Con gli stessi provvedimenti si è, peraltro, anche dato corso al<strong>la</strong> omogeneizzazione del sistema<br />
di perequazione automatica delle pensioni, unificando le varie normative e rendendole tutte<br />
uguali a quel<strong>la</strong> del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria.<br />
Per tutta <strong>la</strong> parte restante, <strong>la</strong> normativa del Fondo è rimasta intatta; nessuna innovazione è<br />
stata apportata.<br />
Tuttavia, il continuo esame dell'evolversi del<strong>la</strong> gestione denotava sintomi di non tranquillità:<br />
come già accennato l'accantonamento annuo aggiornato del<strong>la</strong> riserva legale e l'onere degli<br />
assegni familiari ai pensionati, in uno con gli altri elementi indicati, elementi, come è noto, non<br />
marginali, incidevano ed incidono sul<strong>la</strong> gestione in modo non positivo; e l'aumento del<br />
contributo, in connessione con gli scatti di perequazione automatica, non sembrava l'unica<br />
misura da porre in essere per una gestione sicura.<br />
La <strong>FLAEI</strong>, pertanto, ha convocato, come è a conoscenza di tutti, un apposito convegno di studi<br />
a Trevi, nell'agosto dello scorso anno, per dibattere fra l'altro <strong>la</strong> situazione, anche in rapporto<br />
ai venti<strong>la</strong>ti progetti di riforma delle pensioni che tendevano a sopprimere i Fondi speciali e ad<br />
unificare tutto il sistema nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />
Oltre a tale deliberazione, il Convegno si concluse con l'impegno di questa Federazione di<br />
seguire lo svolgimento dello studio statistico e di informare i rappresentanti sindacali del<strong>la</strong><br />
<strong>FLAEI</strong> e gli iscritti tutti delle risultanze definitive dello studio stesso.<br />
Infatti, nel corso del dibattito, è stato tra l'altro annunziato che era stato dato incarico agli<br />
stessi esperti di valutare altresì <strong>la</strong> situazione finanziaria del<strong>la</strong> gestione, in rapporto<br />
all'eventuale emanazione di una legge che, per il futuro, dovesse recepire, anche se con<br />
modifiche, l'essenza del decaduto disegno di legge sul nuovo assetto unificato del sistema<br />
pensionistico.<br />
Come è stato possibile rilevare dall'esame dello studio in argomento, le prime approssimative<br />
favorevoli deduzioni hanno trovato conferma ora che <strong>la</strong> disamina è terminata.<br />
Ciò induce <strong>la</strong> nostra categoria a chiedere con determinazione che il Fondo <strong>elettrici</strong>, stante <strong>la</strong><br />
progressiva autonomia finanziaria, continui ad operare. Risulterebbe, infatti, iniquo un<br />
atteggiamento autoritativo che - attraverso <strong>la</strong> iscrizione all'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />
dei Lavoratori nuovi assunti - determinasse esso stesso situazioni finanziarie non più<br />
9
sostenibili. La mancata iscrizione delle nuove leve al Fondo Elettrici renderebbe - come già<br />
indicato - infatti il Fondo stesso non più autosufficiente, con pregiudizio dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> già<br />
pensionati e dei pensionandi che dovrebbero restare iscritti al Fondo, dato che <strong>la</strong> conseguenza<br />
del<strong>la</strong> riduzione delle entrate contributive obbligherebbe all'unificazione, non a lungo termine, di<br />
tutti, pensionati e pensionandi, nel<strong>la</strong> gestione Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />
Anni di sacrifici, di impegno sindacale e di contribuzione, rego<strong>la</strong>rmente ed interamente versata,<br />
verrebbero ad essere disattesi.<br />
Le valutazioni circa i dati forniti dallo studio in discorso e i dati stessi, nel<strong>la</strong> <strong>loro</strong> fredda<br />
obiettività, offrono lo spunto per ulteriori verifiche di estremo interesse, verifiche che vanno<br />
esse stesse affrontate ed approfondite, affinché ognuno si senta responsabilizzato ad una<br />
azione omogenea e convergente, diretta ad un fine comune: il mantenimento del Fondo di<br />
Previdenza <strong>elettrici</strong> nell'unico interesse di tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
Tuttavia, un altro profilo deve essere ancora considerato; profilo che, se attuato, anche con<br />
gradualità, nel tempo, incide certamente in modo positivo sul<strong>la</strong> gestione patrimoniale e<br />
finanziaria del Fondo Elettrici.<br />
La responsabilizzazione del<strong>la</strong> categoria deve essere, di fatti, da una parte, di tute<strong>la</strong> del proprio<br />
sistema pensionistico e, dall'altra, di farsi carico degli oneri spettantigli.<br />
E qui ritorna il problema dell'aliquota contributiva che incide oggi, secondo <strong>la</strong> normativa del<br />
Fondo <strong>elettrici</strong>, sui <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e sull'azienda.<br />
Fermo restando infatti l'onere di queste, potrà occorrere che, gradualmente nel tempo, con<br />
apposito provvedimento legis<strong>la</strong>tivo, vada esaminata e risolta <strong>la</strong> questione.<br />
In definitiva, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> potrebbero, nel tempo, essere chiamati, gradualmente, a<br />
corrispondere <strong>la</strong> stessa aliquota percentuale dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti all'INPS. Ciò comporterebbe<br />
un margine finanziario di manovre che, in concorso con i correttivi più volte indicati,<br />
renderebbe ulteriormente tranquil<strong>la</strong> <strong>la</strong> gestione del nostro Fondo.<br />
E' questo un primo approccio, appena un abbozzo, di una certa ipotesi di <strong>la</strong>voro, da valutare e<br />
verificare attentamente. Il senso di responsabilità dimostrato dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> in tante<br />
occasioni consentirà ad ognuno una serena analisi del problema, ancora tutto da considerare e<br />
da approfondire.<br />
Comunque, al di là di ogni considerazione su prospettive future, ciò che preme qui evidenziare<br />
ancora una volta è che, sotto il profilo finanziario, uno studio tecnico, statistico ed attuariale<br />
insieme ha posto in chiaro <strong>la</strong> saldezza del Fondo <strong>elettrici</strong>, nonostante - come detto - cause non<br />
del tutto intrinseche al<strong>la</strong> sua normativa che si sono avvicendate e che ne hanno influenzato <strong>la</strong><br />
gestione.<br />
Ed è su questa base che bisogna riflettere ed operare, affinché non vengano introdotte<br />
modifiche non sufficientemente meditate e valutate.<br />
10
1984<br />
Fissati dal<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei i tre obiettivi del<strong>la</strong> contrattazione intermedia: recupero sa<strong>la</strong>riale, assistenza<br />
sanitaria, finanziamento Fondo pensioni<br />
23 febbraio - II Comitato Esecutivo nazionale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, dopo una informazione preliminare<br />
sul<strong>la</strong> situazione venutasi a creare in seno al<strong>la</strong> Federazione sindacale unitaria a seguito<br />
dell'accordo del 14 febbraio, prende in esame e approva <strong>la</strong> posizione del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei per <strong>la</strong><br />
definizione del<strong>la</strong> contrattazione intermedia di cui all'articolo 28 del contratto di <strong>la</strong>voro.<br />
La proposta del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei, inoltre, è coerente agli obiettivi unitariamente assunti nel<strong>la</strong> piattaforma<br />
contrattuale e successivamente confermati con l'intesa sottoscritta dalle segreterie nazionali<br />
del 17 luglio, con <strong>la</strong> quale si è deciso di costituire un gruppo di <strong>la</strong>voro incaricato di predisporre<br />
"uno studio per ampliare il campo delle attività assistenziali dell'Arca con partico<strong>la</strong>re<br />
riferimento al<strong>la</strong> fattibilità di un progetto di assistenza sanitaria integrativa".<br />
Nello specifico il Comitato Esecutivo del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei conferma e indica tre obiettivi del<strong>la</strong><br />
contrattazione intermedia: aumento dei minimi tabel<strong>la</strong>ri, ai fini di un recupero mensile del<strong>la</strong><br />
retribuzione diretta; attuazione, attraverso <strong>la</strong> riforma dell'Arca, di un sistema integrativo delle<br />
prestazioni del Servizio sanitario nazionale; ripianamento del<strong>la</strong> situazione finanziaria del Fondo<br />
pensioni <strong>elettrici</strong>. Riscontrate peraltro le difficoltà che si frappongono a un'intesa unitaria, <strong>la</strong><br />
F<strong>la</strong>ei non esclude, qualora risultassero vani gli ulteriori sforzi, "il ricorso ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con ipotesi<br />
artico<strong>la</strong>te".<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", febbraio 1984)<br />
Si discute di una possibile adesione del<strong>la</strong> Fnle all'accordo sul<strong>la</strong> contrattazione intermedia<br />
sottoscritto nel luglio da F<strong>la</strong>ei e Uilsp<br />
26 ottobre - Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei sul<strong>la</strong> contrattazione intermedia. La vicenda sta per<br />
concludersi.<br />
Il segretario generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei informa dei termini di una possibile convergenza e di<br />
presuntiva e formale adesione del<strong>la</strong> Fnle al protocollo sottoscritto il 20 luglio da F<strong>la</strong>ei e Uilsp<br />
che prevede <strong>la</strong> elevazione a 25 miliardi dello stanziamento Arca, già previsto in 20, di cui 15<br />
miliardi destinati a sussidi sanitari integrativi e 10 miliardi per interessi di carattere<br />
previdenziale; definizione di un rego<strong>la</strong>mento nazionale per <strong>la</strong> erogazione dei sussidi sanitari<br />
integrativi ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e ai familiari a carico; Questa <strong>la</strong> conclusione dell'intesa dal<strong>la</strong> cui lettura<br />
emergono chiaramente due punti, "<strong>la</strong> sottoscrizione del protocollo da parte del<strong>la</strong> Fnle" e che "le<br />
soluzioni date ai vari punti sono strettamente attuative del protocollo medesimo".<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", dicembre 1984)<br />
Nuovo studio statistico attuariale<br />
E' ultimato lo studio sul<strong>la</strong> situazione del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> e sulle valutazioni delle ipotesi<br />
di <strong>la</strong>voro profi<strong>la</strong>te dalle Organizzazioni Sindacali, per apportare, se del caso, anche<br />
modificazioni normative che, insieme ad un incremento dell'aliquota contributiva a carico del<br />
<strong>la</strong>voratore e dell'azienda, possano consentire al<strong>la</strong> gestione di continuare a garantire, nel<strong>la</strong> sua<br />
autonomia, il trattamento pensionistico del<strong>la</strong> categoria e ultimato.<br />
11
Lo studio - artico<strong>la</strong>to su diverse ipotesi, formu<strong>la</strong>te dall'ENEL e dalle Organizzazioni Sindacali, e<br />
si prevedono contestuali modifiche ai requisiti per le prestazioni, all'aumento delle voci del<strong>la</strong><br />
retribuzione soggetta a contributo e quindi pensionabile e, infine, un incremento dell'aliquota<br />
contributiva - è ora oggetto di disamina congiunta da parte delle Organizzazioni Sindacali,<br />
preliminare al confronto con l'ENEL.<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
1985<br />
Nel<strong>la</strong> politica sociale <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei si distingue per <strong>la</strong> sua originalità e per <strong>la</strong> sua capacità di<br />
innovazione per aver saputo vedere in anticipo <strong>la</strong> necessità di integrare le prestazioni standard<br />
del sistema previdenziale e del sistema sanitario nazionale con forme autonome di protezione<br />
sociale. Anche nel<strong>la</strong> politica dei benefici accessori e del tempo libero, pur in mancanza di un<br />
quadro generale di politica sindacale del tempo libero e dei benefici accessori, <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei si<br />
impegna per sperimentare possibili soluzioni attraverso l'Arca.<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
Verbale di accordo ENEL-OO.SS. del 30 ottobre 1985- Perequazione delle pensioni<br />
Premesso<br />
- che l'art. 10 del<strong>la</strong> legge 15 aprile 1985 n. 140, prevede che le pensioni aventi decorrenza<br />
anteriore al 1° luglio 1982 a carico delle forme di <strong>previdenza</strong> sostitutive del regime generale<br />
dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti devono essere rivalutate, sentite le categorie interessate, con<br />
separati provvedimenti che tengano conto dei criteri previsti in materia dalle specifiche<br />
normative delle singole gestioni, con oneri da porre a carico delle gestioni predette e delle<br />
categorie interessate;<br />
- che, in conformità del<strong>la</strong> richiamata disposizione di legge, devono essere stabiliti criteri di<br />
rivalutazione delle pensioni a carico del "Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dell'ENEL e<br />
delle aziende elettriche private", adeguati al<strong>la</strong> speciale disciplina che rego<strong>la</strong> il Fondo stesso;<br />
- che, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> situazione economico-patrimoniale del predetto Fondo, l'anzidetta<br />
rivalutazione delle pensioni è collegata all'individuazione di misure di risanamento idonee ad<br />
assicurare una costante situazione di equilibrio gestionale del Fondo stesso, oltre che a far<br />
fronte ai maggiori oneri derivanti da tale rivalutazione.<br />
Tutto ció premesso, le Parti, nel confermare il comune intendimento di conservare al<strong>la</strong><br />
categoria degli "<strong>elettrici</strong>" <strong>la</strong> speciale forma di <strong>previdenza</strong> sostitutiva dell'assicurazione generale<br />
obbligatoria, concordano sui seguenti criteri di rivalutazione delle pensioni e modifiche al<strong>la</strong><br />
normativa del "Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dall'ENEL e dalle aziende elettriche<br />
private":<br />
1. Miglioramenti delle pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong><br />
Con effetto dal 1° luglio 1985, le pensioni a carico del Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti<br />
dall'ENEL e dalle aziende elettriche private aventi decorrenza anteriore al 1° luglio 1982 sono<br />
aumentate nelle seguenti misure:<br />
12
- 4% per le pensioni con decorrenza anteriore al 1° gennaio 1978<br />
- 3,5% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 1978<br />
- 3% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 1979<br />
- 2,5% per le pensioni con decorrenza nel periodo dal 1° gennaio 1980 al 30 giugno 1982<br />
Agli effetti di cui al precedente comma, per le pensioni di reversibilità è presa a riferimento <strong>la</strong><br />
data di decorrenza delle corrispondenti pensioni dirette.<br />
Le percentuali di aumento di cui al primo comma si applicano sull'importo del<strong>la</strong> pensione<br />
spettante al 30 giugno 1985.<br />
Gli aumenti di cui sopra sono soggetti al<strong>la</strong> disciplina del<strong>la</strong> perequazione automatica con effetto<br />
dal<strong>la</strong> prima perequazione successiva al<strong>la</strong> <strong>loro</strong> attribuzione.<br />
(… omissis...)<br />
1986<br />
I rinnovi contrattuali verso <strong>la</strong> conclusione: urge <strong>la</strong> verifica delle reali intenzioni<br />
8-9 gennaio - Si riunisce il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei. All'ordine del giorno: i rinnovi<br />
contrattuali; l'avvio del<strong>la</strong> nuova associazione Arca; <strong>la</strong> difesa del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>.<br />
Sul punto del Fondo pensioni il Consiglio conviene sul<strong>la</strong> idea che "prima di intensificare ogni<br />
azione e mobilitazione tesa a salvaguardare l'autonomia del Fondo <strong>elettrici</strong> occorre ricuperare<br />
l'autosufficienza economica dello stesso: solo così, infatti, <strong>la</strong> categoria si pone in una posizione<br />
di forza rispetto al<strong>la</strong> pubblica opinione, alle forze politiche e alle stesse confederazioni".<br />
Se il sindacato <strong>elettrici</strong> riuscirà a trovare l'accordo con le altre organizzazioni sindacali e con<br />
l'Enel sull'adeguamento del contributo rispetto a quello dell'assicurazione generale obbligatoria<br />
(AGO), nonché sui criteri di incentivazione al<strong>la</strong> permanenza in servizio oltre il 35° anno, si può<br />
pensare di essere sul<strong>la</strong> buona strada per <strong>la</strong> definitiva autosufficienza finanziaria,<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", gennaio 1986)<br />
1987-1989<br />
E' in questo periodo che comincia a manifestarsi <strong>la</strong> crisi dell'unica ed esclusiva via per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong><br />
previdenziale e per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute, quel<strong>la</strong> dell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />
uniforme, uguale per tutti e del Servizio Sanitario Nazionale uniforme, uguale per tutti. Si<br />
riconosce legittimità alle tesi e al<strong>la</strong> ipotesi di trattamenti integrativi, sia previdenziali sia<br />
sanitari da sempre sostenuti dal<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei.<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
1987<br />
Nuovo assetto del<strong>la</strong> segreteria nazionale e temi specifici per l'assemblea dei quadri al Consiglio<br />
Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei<br />
4-5 maggio - Si riunisce il Consiglio Generale del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei per discutere i problemi posti all'ordine<br />
del giorno dal Comitato Esecutivo del 15 aprile e per dar luogo agli adempimenti previsti per <strong>la</strong><br />
conclusione del dibattito interno: <strong>la</strong> cooptazione e il completamento del<strong>la</strong> segreteria nazionale.<br />
13
Per <strong>la</strong> politica previdenziale il Consiglio conferma <strong>la</strong> volontà di mantenere l'autonomia<br />
gestionale del Fondo Pensioni Elettrici, e di avviare nello stesso tempo "una esplorazione circa<br />
le ipotesi di trattamenti integrativi per mantenere prestazioni rispondenti alle esigenze dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>".<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", giugno 1987)<br />
1988<br />
Schema di disegno di legge delega per il riordino delle forme di <strong>previdenza</strong> obbligatorie<br />
I governi succedutisi nei precedenti dieci anni erano intervenuti per realizzare una razionalità<br />
ed omogeneizzazione di alcuni istituti di base nel sistema pensionistico vigente portando ad<br />
unitarietà di disciplina normativa <strong>la</strong> perequazione automatica delle pensioni e l'indennità per<br />
carichi di famiglia.<br />
La logica di unificare <strong>la</strong> normativa era anche conseguenza del fenomeno delle evasioni<br />
contributive che avevano appesantito i bi<strong>la</strong>nci degli enti previdenziali in genere e specialmente<br />
quello del<strong>la</strong> Gestione generale amministrata dall'INPS.<br />
In ogni occasione <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, dato che gli iscritti erano ricompresi nel Fondo speciale Pensioni<br />
Elettrici o nel<strong>la</strong> CPDEL, non aveva mancato, con una azione paralle<strong>la</strong>, di rappresentare <strong>la</strong><br />
necessità di ammodernare il Fondo pensioni, nel<strong>la</strong> logica del<strong>la</strong> peculiarità del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
del<strong>la</strong> categoria ed aveva rappresentato gli opportuni correttivi da introdurre, correttivi emersi<br />
da validi studi tecnici che li supportavano legittimandoli.<br />
Ora anche il Ministro del <strong>la</strong>voro, on. Formica, ha predisposto uno schema di disegno di legge in<br />
tema di omogeneizzazione delle varie forme di previdenze obbligatorie, che ricalca nel<strong>la</strong><br />
sostanza quelli già a suo tempo presentati.<br />
La <strong>FLAEI</strong> aveva pertanto illustrato i termini essenziali di quello che avrebbe dovuto essere il<br />
nuovo assetto del<strong>la</strong> struttura normativa del sistema pensionistico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> subordinati.<br />
1989<br />
Iniziative per il ripianamento del FPE -Risposta all'attacco FNLE<br />
Da comunicati recentemente diffusi dal<strong>la</strong> FNLE nazionale emerge l'intendimento di aprire su più<br />
"fronti" un attacco al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>: stupiscono le motivazioni assunte che non rispondono ai<br />
comportamenti che <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> tiene sui problemi oggetto di divergenza.<br />
Con nota del 10 maggio 1989, <strong>la</strong> FNLE ha diffuso un'informativa sul Fondo Pensioni Elettrici,<br />
rappresentando una posizione del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> assolutamente non rispondente a quanto <strong>la</strong> nostra<br />
Federazione ha, invece, portato avanti, sia nelle riunioni con <strong>la</strong> Direzione dell'ENEL, sia negli<br />
incontri fra le Organizzazioni Sindacali.<br />
Va innanzitutto precisato che <strong>la</strong> posizione inizialmente sostenuta dal<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> risponde ad una<br />
scelta compiuta unitariamente fin dal 1986 e per <strong>la</strong> quale, altrettanto unitariamente, è stato<br />
richiesto ed effettuato un apposito studio attuariale: risulta veramente arbitrario e<br />
strumentale attribuire al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> una linea assunta invece dalle tre Segreterie nazionali.<br />
14
Per quanto attiene alle soluzioni presentate alle Organizzazioni Sindacali dal<strong>la</strong> Direzione<br />
dell'ENEL - "ipotesi prof. Coppini" - <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> ritenendo <strong>la</strong> stessa non sufficientemente<br />
argomentata rispetto al<strong>la</strong> determinazione dell'aliquota di allineamento, ha richiesto<br />
esplicitazioni, non solo per comprenderne i riflessi, ma soprattutto per disporre di elementi<br />
certi, ai fini del confronto da avviare unitariamente tra i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
La perplessità del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> derivava proprio dal confronto tra lo studio delle Organizzazioni<br />
Sindacali e quello dell'ENEL.<br />
Respinge, pertanto, quanto attribuito al<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> e cioè di rifiutare <strong>la</strong> ipotesi dell'ENEL, solo<br />
perchè è già stata dibattuta in sede di congressi regionali <strong>la</strong> soluzione emersa dallo studio<br />
unitario e di avere quindi <strong>la</strong> necessità di far maturare orientamenti nuovi nel dibattito del<br />
Congresso nazionale.<br />
La posizione <strong>FLAEI</strong>, oggi e dopo il Congresso, non può che essere quel<strong>la</strong> di disporre di elementi<br />
certi di giudizio per proporre soluzioni altrettanto certe ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
Pur sottolineando che gli obiettivi e gli studi predisposti avevano finalità ben precise e diverse<br />
da quelle ultimamente prospettate dall'ENEL, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> non esclude - assolutamente - di<br />
prendere in esame l'ipotesi dell'Ente, ma chiede nel contempo chiarezza di dati per<br />
determinare, inequivocabilmente, <strong>la</strong> nuova aliquota complessiva e quel<strong>la</strong> a carico dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
Si deve prendere, purtroppo, atto che ancora prima di giungere a una posizione tra le<br />
Organizzazioni Sindacali., <strong>la</strong> FNLE si dissocia da una soluzione unitaria e ipotizza percorsi<br />
autonomi d'intesa con <strong>la</strong> UILSP.<br />
Indipendentemente dal problema in questione, per il quale abbiamo sufficientemente<br />
rappresentato <strong>la</strong> linea del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, si sottolinea il comportamento certamente non unitario del<strong>la</strong><br />
FNLE e si respingono affermazioni che tendo no a ipotizzare percorsi comuni solo se assunti su<br />
posizioni volute dal<strong>la</strong> stessa FNLE. Indipendentemente dai contenuti che anche <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> potrà<br />
condividere al<strong>la</strong> luce di dati certi, nessuno può chiedere al<strong>la</strong> stessa <strong>FLAEI</strong> di subire<br />
passivamente decisioni altrui: questi sono fatti che rivestono una grande e grave rilevanza<br />
politica e che evidenziano un clima non consono con gli impegni che attendono <strong>la</strong> categoria.<br />
A sostegno delle nostre motivazioni desideriamo solo ricordare i contenuti del comunicato<br />
unitario dell'11 maggio 1989 nel quale emerge una posizione comune delle tre Federazioni sulle<br />
iniziative da proseguire sul problema del Fondo di Previdenza, chiaramente in contrasto con<br />
quel<strong>la</strong> diffusa dal<strong>la</strong> FNLE.<br />
(… omissis...)<br />
(dal<strong>la</strong> presa di posizione <strong>FLAEI</strong>)<br />
1990<br />
Ad un anno dal congresso: l'assemblea dei quadri del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei<br />
10 maggio - Un anno dopo il congresso <strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei verifica il cammino compiuto al proprio interno<br />
e nel<strong>la</strong> categoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>. (...omissis...)<br />
15
E' sul<strong>la</strong> base di queste convinzioni che Occhipinti affronta, nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione all'assemblea, i<br />
diversi problemi: le difficoltà sorte con <strong>la</strong> Fnle con lo "strappo" che si è verificato nelle ultime<br />
agitazioni, strappo che deve essere ricucito, senza venir meno ai princìpi e ai valori, "in vista<br />
degli importanti appuntamenti che <strong>la</strong> categoria è chiamata ad affrontare"- l'impegno del<strong>la</strong><br />
F<strong>la</strong>ei a rispettare, nel caso dell'Arca, l'accordo raggiunto nel mese di marzo, senza rinunciare,<br />
peraltro, a far uscire dall'assemblea, sul problema del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, "un messaggio chiaro e forte<br />
sul<strong>la</strong> volontà del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>ei di realizzare il trattamento integrativo"; il problema del Fondo pensioni<br />
che deve essere affrontato con realismo, "poiché, diversamente, permanendo gli attuali diritti e<br />
lo stesso riparto delle pensioni, si finirebbe per assistere ad una sempre più sostanziale<br />
differenza fra retribuzioni e pensioni e quindi ad una sostanziale perdita di potere d'acquisto<br />
delle stesse pensioni; i problemi differiti del contratto, per i quali <strong>la</strong> scelta più giusta, per<br />
problemi complessi come quelli del<strong>la</strong> professionalità, delle ristrutturazioni aziendali e degli<br />
appalti-organici, si è dimostrato il ricercare in modo costante il tavolo del<strong>la</strong> trattative il<br />
confrontarsi in modo aperto con l'azienda su ogni problema in discussione (posizione, questa,<br />
sul<strong>la</strong> quale o prima o poi anche <strong>la</strong> Fnle dovrà convenire); i problemi del<strong>la</strong> politica energetica,<br />
per i quali si deve fare ogni sforzo, date le diverse letture che se ne fanno anche all'interno<br />
del<strong>la</strong> Cisl", "per avviare confronti e dibattiti con le diverse strutture Cisl e con le categorie<br />
interessate".<br />
("Il <strong>la</strong>voratore elettrico", maggio 1990)<br />
Ordine del giorno sul Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> approvato all'unanimità<br />
Il Comitato Esecutivo Nazionale del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong>, riunito a Roma il giorno 2 Ottobre 1990,<br />
esaminata <strong>la</strong> situazione economico-finanziaria ed il recente bi<strong>la</strong>ncio consuntivo dell'anno 1989<br />
re<strong>la</strong>tivi al Fondo di Previdenza del<strong>la</strong> Categoria, rileva le crescenti difficoltà di gestione,<br />
confermando l'esigenza di urgenti interventi diretti al suo ripianamento finanziario.<br />
Il Comitato Esecutivo prende atto che il Ministero del Lavoro, dopo avere sentito le<br />
Organizzazioni Sindacali di Categoria, ha avviato l'iter legis<strong>la</strong>tivo del provvedimento volto ad<br />
apportare modifiche normative e contributive al<strong>la</strong> attuale disciplina, in linea, sostanzialmente,<br />
all'accordo raggiunto sul<strong>la</strong> materia tra le Segreterie nazionali FNLE, <strong>FLAEI</strong>, UILSP e l'ENEL il 26<br />
giugno 1989.<br />
In pari tempo, il Comitato Esecutivo Nazionale, registrata <strong>la</strong> situazione di stallo che sembra<br />
determinarsi circa l'andamento di detto iter legis<strong>la</strong>tivo, condivide <strong>la</strong> volontà e <strong>la</strong> necessità già<br />
espresse dalle Segreterie nazionali FNLE, <strong>FLAEI</strong>, UILSP di dare corso ad adeguate iniziative,<br />
volte a sensibilizzare sul<strong>la</strong> materia il Ministero competente e più specificamente il Ministro del<br />
Lavoro on.le Carlo Donat-Cattin, affinché si pervenga in tempi rapidi al<strong>la</strong> emissione del re<strong>la</strong>tivo<br />
decreto.<br />
In tal senso il Comitato Esecutivo invita <strong>la</strong> Segreteria nazionale a promuovere, unitamente<br />
alle altre Organizzazioni Sindacali, un urgente incontro con il suddetto Ministero.<br />
(Comitato Esecutivo Nazionale <strong>FLAEI</strong> 2 ottobre 1990)<br />
16
1991<br />
Prime valutazioni sul dibattito in tema di riordino del sistema pensionistico<br />
1. Il negoziato tra il Governo, le Forze economiche e il Sindacato sulle problematiche del<br />
<strong>la</strong>voro, iniziato ai primi dello scorso mese di luglio e sospeso per il periodo feriale,<br />
ricomprende, tra le varie questioni all'esame, anche quello - di rilievo significative -<br />
concernente il riordino, l'ammodernamento e <strong>la</strong> omogeneizzazione dell'attuale sistema<br />
pensionistico.<br />
La <strong>FLAEI</strong> ha, come è noto, sempre posto attenzione al tema.<br />
In proposito, dato che sembravano potersi assumere una posizione ed una soluzione autonome<br />
nel più ampio quadro dei problemi generali ai quali il negoziato era indubbiamente collegato, <strong>la</strong><br />
Segreteria nazionale non ha ritenuto opportuno dare fino ad ora ai Responsabili notizie delle<br />
fasi delle varie linee di tendenza del dibattito che si andava via via profi<strong>la</strong>ndo ed esaminando,<br />
vista <strong>la</strong> incertezza del <strong>loro</strong> disegno e quindi del <strong>loro</strong> esito: in buona sostanza - l'approvazione<br />
da parte del Consiglio dei Ministri non di un disegno di legge ma solo di linee guida di un<br />
sistema di riforma delle pensioni - ancora peraltro soggette a valutazioni - ha confermato <strong>la</strong><br />
validità del<strong>la</strong> scelta. E cid tenendo altresì conto che dette linee guida, e il conseguente<br />
artico<strong>la</strong>to, dovranno essere dibattute dal Governo con le Forze sociali, prima dell'approvazione<br />
dell'artico<strong>la</strong>to stesso da parte del Consiglio dei Ministri per il successivo inoltro alle Camere per<br />
l'iter legis<strong>la</strong>tivo.<br />
Tuttavia l'approssimarsi dell'avvio del dibattito, le notizie che anche di recente trape<strong>la</strong>no, <strong>la</strong><br />
rilevanza dell'argomento e <strong>la</strong> consapevolezza delle esigenze dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di conoscere, anche<br />
se nelle <strong>loro</strong> generalità tecniche, quelli che potranno costituire i punti sui quali si articolerà il<br />
confronto tra le Forze politiche e sociali inducono ora <strong>la</strong> Segreteria nazionale a fornire alcune<br />
prime indicazioni di massima sui complessi argomenti che dovranno essere affrontati.<br />
2. In primo luogo, deve essere ricordato che fin dal 1975, allorché iniziarono a profi<strong>la</strong>rsi le<br />
prime difficoltà di gestione del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong>, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> predispose studi tecnici al fine<br />
di individuare quei correttivi che, d'intesa con le altre Organizzazioni sindacali di Categoria,<br />
avrebbero potuto, se tempestivamente attuati, già da allora dare un assetto maggiormente<br />
definito e stabile al Fondo di Categoria. In tale occasione, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, non concordando con altra<br />
Organizzazione, tenne a precisare il principio - via via ribadito ed obiettivizzatosi - che le<br />
difficoltà gestionali del Fondo non erano insite nel<strong>la</strong> impostazione tecnica e normativa del<strong>la</strong><br />
gestione o nel numero degli iscritti: esse, cioè, non erano una caratteristica del<strong>la</strong> gestione<br />
stessa, ma erano presenti in tutte le gestioni pensionistiche dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sia privati, sia<br />
pubblici. Le cause delle difficoltà finanziarie, è stato più volte ripetuto, non erano specifiche,<br />
ma investivano nuovi profili, nuove circostanze, nuovi assetti, estranei ed esterni ai sistemi<br />
pensionistici che verificandosi congiuntamente avevano ed hanno però effetti sui sistemi stessi,<br />
sperequando le prospettazioni che erano state costruite.<br />
Ed, infatti, <strong>la</strong> crisi ha riguardato e riguarda tutte le gestioni pensionistiche, compromettendone<br />
<strong>la</strong> stabilità e richiedendo finanziamenti e aliquote contributive sempre più elevate.<br />
17
Di qui, l'avvio fin dal 1978 del<strong>la</strong> ricerca di una modificazione di tutto il sistema pensionistico, di<br />
tutte le gestioni, anche attraverso un processo unificante che interessasse tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
Ed è in questa ottica, da tempo emersa, che con morbida gradualità si dovrebbe muovere<br />
l'attuale sistema di riordino, ammodernamento e razionalizzazione del sistema pensionistico.<br />
Qui di seguito si darà conto delle principali innovazioni sulle quali dovrebbe artico<strong>la</strong>rsi il<br />
disegno di legge che il Governo dovrebbe approvare, avvertendo però che su alcuni e<br />
significativi punti debbono rilevarsi ancora nodi politici e tecnici.<br />
(… omissis...)<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
1994<br />
Riordino sistema previdenziale<br />
Il Comitato amministratore del Fondo pensioni <strong>elettrici</strong> ha preso nuovamente in esame<br />
alcuni aspetti dei contenuti del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n° 503 ai fini del<strong>la</strong> liquidazione delle<br />
pensioni del Fondo di <strong>previdenza</strong> del<strong>la</strong> Categoria, sostitutivo dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria.<br />
(Archivio del<strong>la</strong> Segreteria Generale. Circo<strong>la</strong>ri)<br />
1996<br />
Firmato il rinnovo contrattuale all’Enel<br />
In una situazione di contesto generale del Paese, dove <strong>la</strong> precarietà del<strong>la</strong> politica e le<br />
difficoltà dell'economia sono protagonisti quotidiani dello scenario, il sindacato - e in<br />
partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong> - ha dimostrato ancora una volta <strong>la</strong> sua capacità di far valere le<br />
ragioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> nell'interesse del Paese.<br />
Come sindacato di Categoria abbiamo sig<strong>la</strong>to il contratto per gli oltre novantaquattromi<strong>la</strong><br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dell'Enel, fornendo un elemento di stabilità e di certezza per il settore<br />
elettrico.<br />
Alle 4.30 del mattino di lunedì 1 aprile, dopo una cosiddetta "stretta" avvenuta circa dieci<br />
giorni prima del<strong>la</strong> chiusura, è stato terminato un <strong>la</strong>voro lungo e faticoso, iniziato quindici<br />
mesi fa con <strong>la</strong> presentazione di una Piattaforma che, al primo posto, evidenziava<br />
l'importanza del<strong>la</strong> salvaguardia di un elevato livello di re<strong>la</strong>zioni industriali.<br />
Sono state proprio le differenti visioni di Azienda e Sindacato sulle re<strong>la</strong>zioni<br />
industriali, a determinare l'andamento del contratto e <strong>la</strong> definizione di un clima<br />
spesso teso, che ha caratterizzato l'intero periodo.<br />
Come <strong>FLAEI</strong> non abbiamo ceduto: volevamo il riconoscimento del<strong>la</strong> partecipazione<br />
dei rappresentanti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> al<strong>la</strong> vita dell'Azienda e l'abbiamo ottenuto. Volevamo che il<br />
<strong>la</strong>voro venisse considerato, per lo sviluppo dell'Azienda, con lo stesso peso con cui si<br />
considera <strong>la</strong> competitività, l'efficienza, <strong>la</strong> qualità del servizio: e così è stato.<br />
Conseguenza di ciò sono i risultati - in termini di conferme o novità - che <strong>la</strong> Categoria può<br />
18
"vantare" in questo contratto. Gli integrativi previdenziali e di ma<strong>la</strong>ttia, <strong>la</strong> parte economica,<br />
il tema dell'orario di <strong>la</strong>voro, l'azionariato dei dipendenti ed ex-dipendenti, le iniziative tese<br />
al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle fasce deboli e dei <strong>loro</strong> familiari, sono tutti aspetti che porteranno i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong>, per i prossimi tre anni, a guardare il futuro con una certa tranquillità, grazie ad<br />
una migliore tute<strong>la</strong> sociale e ad una rinnovata stabilità economica. Ma anche grazie al<strong>la</strong><br />
certezza che le Organizzazioni che li rappresentano hanno cercato e cercheranno sempre di<br />
contrastare ogni spinta liberista tesa a tagliare garanzie ed opportunità in materia di stato<br />
sociale, redditi e occupazione.<br />
(omissis)<br />
PREVIDENZA<br />
Sarà favorita <strong>la</strong> confluenza del Fondo Previdenza Elettrici nell'AGO dell'INPS.<br />
E' sancita l'istituzione di un Fondo pensione integrativo per il personale ENEL.<br />
Le Parti effettueranno - entro il 31/10/1996 - uno studio di fattibilità per l'approfondimento degli<br />
aspetti giuridico-istituzionali, finanziari e fiscali. In tale studio saranno definiti: struttura del<br />
Fondo; modalità di partecipazione; destinatari; organi di amministrazione e controllo; requisiti di<br />
partecipazione e di accesso alle prestazioni.<br />
E' stato già concordato un finanziamento di 12,5 miliardi a decorrere dal 1997.<br />
(Lettera aperta del<strong>la</strong> Segreteria nazionale agli iscritti del<strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>-<strong>CISL</strong> e ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dell’ENEL)<br />
Art. 44 - Trattamento di fine rapporto – Previdenza - Protocollo sul<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> –<br />
Istituzione di un Fondo Pensione<br />
(omissis)<br />
Le Parti, consapevoli dell'importanza che assume <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> previdenziale del<strong>la</strong> Categoria, si<br />
impegnano a sviluppare tutte le più opportune iniziative tese a:<br />
- favorire <strong>la</strong> confluenza del Fondo di Previdenza Elettrici - attesa <strong>la</strong> sua accertata situazione di<br />
non risanabilità strutturale - nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, nel quadro<br />
dell'armonizzazione dei regimi sostitutivi di cui all'articolo 2, comma 22 Legge di riforma<br />
previdenziale 8/8/95 n. 335;<br />
- istituire un Fondo pensione a favore del personale ENEL S.p.A.. Il finanziamento<br />
dell'anzidetto Fondo sarà concordato nel rispetto dei vincoli di disponibilità definiti in sede<br />
di rinnovo contrattuale e considerando altresì le ricadute che potranno determinarsi<br />
sull'Azienda e sui <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, in conseguenza delle iniziative governative in tema di<br />
armonizzazione dei regimi sostitutivi.<br />
A tal fine, le Parti effettueranno uno studio teso ad approfondire gli aspetti giuridico-istituzionali, fi-<br />
nanziari e fiscali re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> istituzione del Fondo pensione. Tale studio dovrà essere concluso entro<br />
il 31/10/96 e successivamente le Parti assumeranno le necessarie decisioni in merito al<strong>la</strong> operatività<br />
del Fondo stesso.<br />
Lettera Enel alle Segreterie nazionali FNLE – <strong>FLAEI</strong> - UILSP<br />
Oggetto: Istituzione Fondo Pensione<br />
19
Ci richiamiamo alle intese sottoscritte in sede di rinnovo del Contratto collettivo di <strong>la</strong>voro in<br />
merito all'argomento di cui all'oggetto, per confermarVi l'intendimento delle parti di dare avvio, a<br />
valle degli studi di fattibilità da concludere entro il 31 ottobre 1996, a tutti i necessari adempimenti<br />
- previsti dalle disposizioni di legge in materia - onde pervenire sollecitamente al<strong>la</strong> completa<br />
operatività del Fondo Pensione.<br />
Tali adempimenti riguarderanno, in via prioritaria, <strong>la</strong> definizione degli aspetti costitutivi e<br />
funzionali del Fondo Pensione, con partico<strong>la</strong>re riferimento a:<br />
struttura del Fondo;<br />
modalità di partecipazione (garantendo <strong>la</strong> libertà di adesione individuale)<br />
destinatari;<br />
organi di amministrazione e controllo e Rego<strong>la</strong>mento per l'elezione dei rappresentanti dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong>;<br />
requisiti di partecipazione al Fondo e di accesso alle re<strong>la</strong>tive prestazioni.<br />
Resta confermato che, nell'ambito delle complessive disponibilità definite in sede di rinnovo<br />
contrattuale, viene individuato, a carico dell'Azienda, un importo annuo di Lire 12,5 miliardi, a<br />
decorrere dall'anno 1997, a titolo di finanziamento del Fondo pensione.<br />
(Il Lavoratore Elettrico 6 aprile 1996)<br />
1997<br />
Previdenza complementare<br />
In sede di rinnovo contrattuale, con specifico protocollo di intesa, le Parti avevano assunto<br />
l’impegno a sviluppare iniziative finalizzate a favorire <strong>la</strong> confluenza del Fondo Pensione Elettrici<br />
nell’AGO e a istituire un Fondo pensione a favore del personale Enel.<br />
Per <strong>la</strong> seconda finalità si era prevista l’effettuazione di uno studio teso ad approfondire gli<br />
aspetti giuridico istituzionali, nonché gli aspetti fiscali e tecnico-finanziari al fine di individuare<br />
le prestazioni possibili.<br />
Al fine di avviare <strong>la</strong> costituzione del Fondo complementare per i dipendenti Enel, si è svolta il<br />
29 aprile u.s. una riunione con l’Enel S.p.A.<br />
Le ipotesi di base per <strong>la</strong> costituzione del Fondo sono le seguenti:<br />
sistema tecnico-finanziario del<strong>la</strong> capitalizzazione con il regime a prestazione indefinita e<br />
cioè con prestazioni commisurate al rendimento,<br />
erogazione delle prestazioni in via indiretta e cioè con affidamento delle stesse ad un<br />
Ente esterno “in service”,<br />
finanziamento con contribuzione ripartita tra <strong>la</strong>voratore, datore di <strong>la</strong>voro e quota T.F.R.,<br />
questa ultima diversificata in funzione dell’anzianità contributiva dei dipendenti,<br />
prestazioni previste dal D. Lgs 124/93, modificato dal<strong>la</strong> legge 335/96, e cioè:<br />
di vecchiaia, al raggiungimento dell’età pensionabile con cessazione dal rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro,<br />
20
di anzianità, con almeno 15 anni di contribuzione al Fondo ed una età inferiore di<br />
non più di 10 anni all’età pensionabile,<br />
organi di amministrazione e controllo individuati:<br />
nell’Assemblea dei Delegati,<br />
nel Consiglio di Amministrazione,<br />
nel Presidente e nel Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione,<br />
nel Collegio dei Revisori dei Conti,<br />
costituzione quale Associazione riconosciuta e rego<strong>la</strong>ta dallo Statuto concordato tra le<br />
Parti.<br />
L’Enel ha consegnato una bozza di “accordo sindacale per l’istituzione del Fondo Pensione” che<br />
ricomprende le ipotesi sopra richiamate e sul<strong>la</strong> quale le OO.SS. formuleranno eventuali<br />
osservazioni entro maggio.<br />
In partico<strong>la</strong>re sarà necessario approfondire le tematiche inerenti:<br />
<strong>la</strong> gestione finanziaria e cioè <strong>la</strong> scelta di investimenti monocomparto (meno redditizi,<br />
ma più sicuri) o multicomparto (maggiore redditività, ma più rischiosi),<br />
le garanzie di rendimento che, peraltro, si presentano molto onerose e quindi<br />
sostanzialmente non praticabili,<br />
le garanzie demografiche e cioè <strong>la</strong> solidarietà tra gli iscritti in caso di premorienza o di<br />
invalidità per le quali si dovrebbero accendere polizze assicurative anch’esse molto<br />
onerose.<br />
Entro <strong>la</strong> fine del corrente mese di maggio sarà predisposta una bozza di Statuto e sarà<br />
completato lo studio tecnico-attuariale con simu<strong>la</strong>zione di situazioni e prestazioni differenziate<br />
ed alternative. Sarà quindi fissata, immediatamente dopo, <strong>la</strong> ripresa delle trattative.<br />
(Segreteria nazionale – archivio circo<strong>la</strong>ri)<br />
1998<br />
Viene costituito il FOPEN<br />
Art. 1 Denominazione, fonte istitutiva, durata e sede<br />
1. In attuazione dell’accordo sindacale nazionale del 3 dicembre 1998 (di seguito: “Fonte<br />
istitutiva“), stipu<strong>la</strong>to tra l’ENEL S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali Nazionali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Elettrici (di seguito: “Parti“), è costituita l’Associazione Fondo Pensione complementare a<br />
capitalizzazione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti del Gruppo ENEL, che assume <strong>la</strong> denominazione di<br />
“Fondo Pensione dipendenti Gruppo ENEL“, in forma abbreviata “Fondo Pensione FOPEN“, di<br />
seguito definito anche “Fondo” o “FOPEN”.<br />
(dallo Statuto del FOPEN)<br />
21
2000<br />
Viene soppresso il Fondo Elettrici<br />
1° gennaio – A norma del<strong>la</strong> legge 488/1999 – legge finanziaria 2000 – il Fondo Pensioni<br />
Elettrici viene soppresso.<br />
Dal<strong>la</strong> stessa data:<br />
i tito<strong>la</strong>ri di posizione assicurativa e di trattamenti pensionistici sono iscritti, in evidenza<br />
contabile separata, in AGO, e a <strong>loro</strong> continuano ad applicarsi le norme del<strong>la</strong> previgente<br />
normativa;<br />
i nuovi assunti vengono iscritti direttamente al FPLD dell’AGO.<br />
22
IL FONDO PENSIONI ELETTRICI<br />
Il Fondo Elettrici è stato istituito con lo scopo di provvedere al trattamento di quiescenza e<br />
pensionistico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> delle aziende elettriche private, prima, e dell’ENEL,<br />
successivamente.<br />
RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI<br />
La legge 293/1956 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 1949, il Fondo di <strong>previdenza</strong><br />
per i dipendenti delle aziende elettriche private. Il Fondo Elettrici è sostitutivo<br />
dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Con <strong>la</strong> legge 1079/1971 sono state apportate sostanziali modifiche sia contributive che<br />
pensionistiche.<br />
Altre significative modifiche al<strong>la</strong> disciplina del Fondo sono state introdotte dal<strong>la</strong> legge<br />
41/1979 (eliminazione “una tantum e maggiorazione 1%), dal D. Lgs. 503/1992<br />
(riordinamento previdenziale: riflessi sui Fondi speciali), dal<strong>la</strong> legge 537/1993, dal<strong>la</strong> legge<br />
724/1994 (aliquote di rendimento), e dal<strong>la</strong> legge 335/1995 (riforma del sistema<br />
previdenziale).<br />
Il D.Lgs. 562/1996 di armonizzazione ha previsto una ridefinizione complessiva delle norme<br />
che riguardano le differenze tra i trattamenti del Fondo e quelli dell’Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria in materia di voci pensionabili, arrotondamenti, invalidità e ricongiunzioni.<br />
La legge 488/1999 – legge finanziaria 2000 - ha disposto <strong>la</strong> soppressione, a partire dal 1°<br />
gennaio 2000, del Fondo e l’iscrizione all’AGO dei nuovi assunti da detta data.<br />
Dal 1° gennaio 2000 i tito<strong>la</strong>ri di posizione assicurativa e di trattamenti pensionistici sono iscritti<br />
in evidenza contabile separata in AGO, e a <strong>loro</strong> continuano ad applicarsi le norme del<strong>la</strong><br />
previgente normativa.<br />
La legge n. 243/2004, entrata in vigore il 6 ottobre 2004, ha attuato <strong>la</strong> nuova riforma del<br />
sistema previdenziale anche per gli iscritti al fondo <strong>elettrici</strong>.<br />
La legge 247/ 2007, in vigore dal 1° gennaio 2008, ha modificato le finestre di uscita nonché<br />
l’età pensionabile, introducendo dal 1° luglio 2009 le cosiddette “quote”.<br />
La legge 122/2010 ha modificato nuovamente le finestre di uscita, ma soprattutto le regole<br />
per <strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi previdenziali, prevedendone l’onerosità anche nel caso di<br />
trasferimento di contributi dall’ex FPE all’AGO.<br />
Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 “Disposizioni urgenti per <strong>la</strong> crescita, l’equità e il<br />
consolidamento dei conti pubblici” ha realizzato una ulteriore profonda riforma del sistema previdenziale<br />
prevedendo le seguenti misure:<br />
- Soppressione INPDAP e ENPALS<br />
- Modifica tipologia di pensione<br />
- Introduzione sistema contributivo pro-rata per tutti<br />
- Abolizione delle finestre mobili<br />
23
- Requisiti anagrafici per le nuove pensioni di vecchiaia<br />
- Requisiti contributivi per le nuove pensioni di vecchiaia<br />
- Requisiti contributivi per le nuove pensioni anticipate<br />
- Requisiti anagrafici e contributivi minimi per <strong>la</strong> pensione nel sistema contributivo puro<br />
- Deroghe<br />
- Coefficienti di trasformazione del sistema contributivo<br />
- Lavori usuranti<br />
- Armonizzazioni<br />
- Totalizzazioni<br />
- Contributo di solidarietà fondi speciali<br />
- Aumento contributi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi e coltivatori diretti, mezzadri, coloni<br />
- Casse professionali<br />
- Blocco 2012-2013 perequazione pensioni superiori a 2 volte il trattamento minimo<br />
- Estensione delle tutele delle prestazioni temporanee ai professionisti iscritti al<strong>la</strong> Gestione<br />
separata Inps<br />
- Accantonamento risorse per politiche giovani e donne<br />
- Commissione per accesso graduale al pensionamento e decontribuzione parziale<br />
- Iniziative per <strong>la</strong> promozione del<strong>la</strong> cultura del risparmio previdenziale<br />
- TFR di importo elevato<br />
La Legge 22 dicembre 2011, n. 214, di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge n.<br />
201/2011, recante "disposizioni urgenti per <strong>la</strong> crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici". ha<br />
apportato modifiche, in sede di conversione, ad alcune misure a carattere previdenziale<br />
Le più rilevanti modifiche apportate in sede di conversione sono le seguenti:<br />
- il blocco del<strong>la</strong> perequazione delle pensioni al costo del<strong>la</strong> vita scatta, per il biennio 2012-2013, sulle<br />
pensioni di importo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS, anziché su quelle superiori<br />
a due volte il minimo;<br />
- i Lavoratori e le Lavoratrici che, con il sistema delle “quote”, avrebbero maturato i requisiti per il<br />
trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012, potranno accedere al pensionamento al<br />
compimento di 64 anni di età;<br />
- in caso di accesso al pensionamento anticipato, <strong>la</strong> “penalizzazione” annua sul<strong>la</strong> quota di trattamento<br />
pensionistico re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate antecedentemente al 1° gennaio 2012 è<br />
ridotta all’1% per i primi due anni di anticipo rispetto ai 62 anni. Tale percentuale è elevata al 2% per<br />
ogni anno ulteriore di anticipo;<br />
- <strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea dei “derogati”, ovvero di co<strong>loro</strong> che conservano i requisiti anagrafici e contributivi precedenti<br />
anche dopo il 31 dicembre 2011, viene ampliata in quanto il termine di stipu<strong>la</strong> degli accordi sindacali<br />
di mobilità o di esodo incentivato (nel caso di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> beneficiari delle prestazioni a carico dei fondi<br />
di solidarietà), prima previsto entro il 31 ottobre 2011, è posticipato al 4 dicembre 2011. I “Lavoratori<br />
in esodo”, qualora maturino i requisiti di pensionamento prima dei 59 anni di età, restano a carico dei<br />
fondi di solidarietà fino al compimento di questa età;<br />
- le aliquote contributive pensionistiche di finanziamento e computo (calcolo) del<strong>la</strong> pensione dei<br />
Lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS sono incrementate, con<br />
24
effetto dal 1 gennaio 2012, di 1,3 punti percentuali ogni anno per passare dall’aliquota del 20% a<br />
quel<strong>la</strong> del 24%.<br />
La legge 24 dicembre 2012, n. 228, (legge di stabilità) ha previsto:<br />
- l'ampliamento del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> derogati dall’applicazione dei nuovi requisiti pensionistici<br />
(cosiddetti esodati) ricomprendendo anche <strong><strong>la</strong>voratori</strong> cessati dal <strong>la</strong>voro dopo il 31 dicembre 2011 ed in<br />
possesso di determinati requisiti;<br />
- parziali modifiche alle norme sulle ricongiunzioni introdotte dal<strong>la</strong> legge 122/2010 ed una nuova forma<br />
di cumulo gratuito delle contribuzioni;<br />
- chiarimenti e modifiche al<strong>la</strong> normativa delle indennità ASpl e mini ASpI ed aumento dei<br />
fondi destinati all'integrazione sa<strong>la</strong>riale dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in cassa integrazione.<br />
25
ATTUALE QUADRO D’ASSIEME DELL’EX FPE<br />
SOGGETTI ASSICURATI<br />
Dipendenti ENEL;<br />
Dipendenti di aziende private che producono, trasformano, commercializzano l’energia<br />
elettrica, con almeno 15 dipendenti.<br />
SOGGETTI ESCLUSI<br />
Dirigenti;<br />
Lavoratori con qualifica di apprendisti;<br />
Lavoratori assunti per <strong>la</strong>vori di carattere temporaneo o eccezionali.<br />
CONTRIBUZIONE UTILE A PENSIONE<br />
iscrizione obbligatoria al Fondo fino al<strong>la</strong> data di cessazione dal servizio<br />
periodi riscattati nel Fondo (art.4 legge 1079/1971)<br />
contribuzione ricongiunta ai sensi del<strong>la</strong> legge 29/1979<br />
periodi di prosecuzione volontaria nel Fondo (D. Lgs 184/1997)<br />
contribuzione obbligatoria, volontaria e da riscatto nell’AGO e riconosciuta ai sensi dell’<br />
art.3 legge 1079/1971<br />
periodi figurativi per servizio militare (art. 3 legge 1079/1971)<br />
contribuzione riconosciuta ai sensi del<strong>la</strong> legge 300/1970 per lo svolgimento di cariche<br />
pubbliche elettive o sindacali<br />
licenziamenti per motivi politici, sindacali, religiosi (legge 36/1974)<br />
contribuzione figurativa da astensione obbligatoria e facoltativa per maternità (D.Lgs.<br />
503/1992 e D.Lgs 564/1996)<br />
benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> non vedenti (legge 113/1985 e legge 120/1991)<br />
benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esposti all’amianto (legge 257/1992 e legge 271/1993)<br />
benefici per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sordomuti o con invalidità superiore al 74 per cento (legge<br />
388/2000)<br />
<strong>la</strong>vori usuranti (legge 388/2000)<br />
totalizzazione dei periodi assicurativi per il conseguimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />
di anzianità, di inabilità e del<strong>la</strong> pensione ai superstiti. (D.Lgs. 2 febbraio 2006, n. 42 e<br />
legge 24 dicembre 2007, n. 247)<br />
26
RICONOSCIMENTO CONTRIBUTI PRE ELETTRICI<br />
Ai sensi dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge 1079/1971 dovevano essere riconosciuti nel Fondo Elettrici,<br />
senza onere a carico degli iscritti, i periodi anteriori al<strong>la</strong> data di iscrizione al Fondo che<br />
risultavano coperti da contribuzione obbligatoria, volontaria o da riscatto.<br />
Rientrano fra le contribuzioni riconoscibili quelle per:<br />
<strong>la</strong>voro dipendente;<br />
<strong>la</strong>voro agricolo;<br />
periodi di assicurazione presso forme di <strong>previdenza</strong> sostitutive, esonerative che abbiano<br />
dato origine a costituzione di posizione assicurativa nell’AGO (legge 322/1958);<br />
contribuzione volontaria versata nell’AGO;<br />
riscatti nell’AGO ai sensi dell’art.13 del<strong>la</strong> legge 1338/1962.<br />
Il riconoscimento non opera sui periodi di:<br />
<strong>la</strong>voro con qualifica da apprendista;<br />
accrediti figurativi per disoccupazione, ma<strong>la</strong>ttia, cig, maternità e tbc;<br />
<strong>la</strong>voro nelle gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi.<br />
Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> iscritti al Fondo successivamente al 15 novembre 1996 non si applica più<br />
l’art. 3 del<strong>la</strong> legge 1079/1971. Ai predetti <strong><strong>la</strong>voratori</strong> è data facoltà, ai sensi del<strong>la</strong> legge<br />
29/1979, di ricongiungere nel Fondo i periodi di contribuzione maturati prima dell’iscrizione al<br />
Fondo stesso.<br />
TRAFERIMENTO CONTRIBUTI FPE IN FPLD<br />
Sino al 30 giugno 2010 era possibile trasferire, senza oneri, le posizioni assicurative dal Fondo<br />
di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti dell’Enel e delle aziende elettriche private al Fondo Pensioni<br />
Lavoratori Dipendenti, per poter avere liquidata <strong>la</strong> pensione AGO.<br />
Dal 1° luglio 2010, in base al<strong>la</strong> legge 122/2010, tali trasferimenti sono diventati onerosi al<strong>la</strong><br />
stessa stregua delle ricongiunzioni. E’ stato abrogato l’art. 3 comma 14 del D.lgs. n. 562/1996.<br />
Calcolo dell’onere di trasferimento<br />
Per il calcolo dell’onere di trasferimento di periodi assicurativi da FPE ad AGO, l’INPS utilizza <strong>la</strong><br />
versione n. 6.03.26 del<strong>la</strong> procedura CARPE PC, contenente l’opzione “ONERE TRASF.”.<br />
Utilizzando tale opzione vengono determinati automaticamente gli oneri derivanti dai<br />
trasferimenti di posizione assicurativa da effettuarsi per gli iscritti ai soppressi Fondi Elettrici e<br />
Telefonici con le modalità dell’art. 1 del<strong>la</strong> legge 29.<br />
Il calcolo dell’onere può essere effettuato soltanto per i soggetti con un’anzianità contributiva<br />
maggiore di 18 anni al 31 dicembre 95 (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo retributivo) ovvero<br />
per soggetti con anzianità inferiore (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo misto) il cui periodo da<br />
ricongiungere si collochi per intero entro tale data.<br />
La procedura in argomento nel<strong>la</strong> fase di prelievo del conto, peraltro, non valuta <strong>la</strong> eventuale<br />
trasferibilità d’ufficio del<strong>la</strong> contribuzione, il cui accertamento dovrà essere esperito<br />
dall’operatore Inps.<br />
27
Di norma l’onere da sostenere risulta molto elevato.<br />
RISCATTI<br />
E’ possibile riscattare presso il Fondo Elettrici:<br />
periodi di <strong>la</strong>voro con qualifica da apprendista accreditati in AGO;<br />
corso legale di <strong>la</strong>urea<br />
corsi professionali svolti da aziende elettriche<br />
RICONGIUNZIONI<br />
Dopo <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> contribuzione accreditabile ai sensi dell’art. 3 legge 1079/1971, si<br />
procedeva alle operazioni di ricongiunzione riguardante so<strong>la</strong>mente i periodi di:<br />
apprendistato<br />
gestione speciale autonomi CD/CM COM ART<br />
contribuzione versata in altre gestioni non trasferibili ai sensi del<strong>la</strong> legge 322/1958<br />
Per i nuovi iscritti al Fondo dal 15 Novembre 1996 <strong>la</strong> ricongiunzione riguarda tutti i periodi, e<br />
non solo quelli di cui sopra, che gli stessi possono far valere al di fuori del Fondo<br />
Dal 1° luglio 2010, <strong>la</strong> legge 122/2010 ha stabilito che le ricongiunzioni, di cui all’art. 1 del<strong>la</strong><br />
legge n. 29/1979, diventino onerose e che si applichino le disposizioni previste dall’art. 2 del<strong>la</strong><br />
stessa legge 29/1979. Viene posto a carico del richiedente il 50% del<strong>la</strong> somma risultante dal<strong>la</strong><br />
differenza tra <strong>la</strong> riserva matematica, determinata in base alle tabelle di cui al<strong>la</strong> legge n.<br />
1338/1962, necessaria per <strong>la</strong> copertura assicurativa re<strong>la</strong>tiva al periodo utile considerato, e le<br />
somme versate dal<strong>la</strong> gestione o dalle gestioni assicurative interessate. L’onere da porre a<br />
carico dei richiedenti è calco<strong>la</strong>to in base ai criteri del D.Lgs. n. 184/1997, tenendo conto del<br />
sistema di calcolo, retributivo o contributivo, con il quale verrà liquidata <strong>la</strong> pensione. Il<br />
provvedimento riguarda, ad esempio, <strong>la</strong> ricongiunzione del<strong>la</strong> contribuzione dall’INPDAP o<br />
dall’ENPALS verso l’INPS.<br />
Inoltre è stato modificato l’art. 4 del<strong>la</strong> legge n. 299/1980, stabilendo che, per il calcolo del<strong>la</strong><br />
riserva matematica sopra citata, si applichino i coefficienti contenuti nelle tabelle di cui al<strong>la</strong><br />
legge 1338/1962 come successivamente adeguati in base al<strong>la</strong> normativa vigente (l’ultimo<br />
aggiornamento risale al 2007), mentre fino al 30 giugno 2010, per le ricongiunzioni ai sensi<br />
dell’art. 2 legge n. 29/79 si è fatto riferimento a tabelle risalenti al 1964. Tutto ciò significa,<br />
quindi, un notevole aumento degli oneri del<strong>la</strong> ricongiunzione.<br />
Continuano ad applicarsi le previgenti disposizioni per le domande presentate in data anteriore<br />
al 1° luglio 2010;<br />
Periodi esclusi dal<strong>la</strong> ricongiunzione<br />
Non si possono ricongiungere i contributi che hanno già dato titolo a pensione.<br />
Pagamento dell'onere di ricongiunzione<br />
28
Il pagamento può avvenire:<br />
in unica soluzione entro 60 giorni dal<strong>la</strong> richiesta;<br />
in rate mensili di numero non superiore al<strong>la</strong> metà dei mesi ricongiunti e con <strong>la</strong><br />
maggiorazione di un interesse annuo pari al 4.50%. L’eventuale debito residuo al<br />
momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione potrà essere recuperato ratealmente sul<strong>la</strong><br />
pensione stessa, fino al raggiungimento del numero di rate precedentemente<br />
individuato;<br />
con trattenuta sul<strong>la</strong> pensione nel caso di ricongiunzione al Fondo Pensioni Lavoratori<br />
Dipendenti dei periodi versati nelle gestioni autonome.<br />
VERSAMENTI VOLONTARI<br />
Il D.Lgs 184/1997 ha esteso anche ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>, a decorrere dal 12 luglio 1997, il<br />
regime del<strong>la</strong> prosecuzione volontaria dell'AGO.<br />
I versamenti volontari possono essere effettuati dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, che hanno cessato o interrotto<br />
l’attività <strong>la</strong>vorativa, per:<br />
perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il<br />
diritto ad una prestazione pensionistica;<br />
incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già<br />
stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.<br />
Il ri<strong>la</strong>scio dell'autorizzazione ai versamenti volontari è subordinato al<strong>la</strong> cessazione ovvero<br />
all’interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro che ha dato origine all'obbligo assicurativo.<br />
L'autorizzazione ai versamenti volontari, peraltro, può essere concessa anche se il rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro (subordinato o autonomo) non è cessato nel caso di:<br />
sospensione dal <strong>la</strong>voro, anche per periodi di breve durata se tali periodi sono<br />
assimi<strong>la</strong>bili al<strong>la</strong> interruzione o cessazione del <strong>la</strong>voro ( aspettativa per motivi di famiglia,<br />
ecc… );<br />
sospensione o interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro previsti da specifiche norme di legge o<br />
disposizioni contrattuali successive al 31.12.1996 (congedi per formazione, congedi per<br />
gravi e documentati motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi privati o<br />
ma<strong>la</strong>ttia, sciopero, interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro con conservazione del posto per<br />
servizio militare, ecc….) in alternativa al<strong>la</strong> possibilità di riscatto, così come previsto<br />
dall’art. 5 del D.Lgs. 8 settembre 1996, n. 564;<br />
attività svolta con contratto di <strong>la</strong>voro part-time, se effettuati a copertura o ad<br />
integrazione dei periodi di attività <strong>la</strong>vorativa svolta a orario ridotto;<br />
integrazione dei versamenti per attività <strong>la</strong>vorativa svolta nel settore agricolo con<br />
iscrizione per meno di 270 giornate complessive di contribuzione effettiva e figurativa<br />
nel corso dell'anno.<br />
Possono richiedere l'autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria anche i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al<strong>la</strong><br />
gestione separata.<br />
29
A cosa servono<br />
Sono utili per coprire con <strong>la</strong> contribuzione i periodi durante i quali il <strong>la</strong>voratore:<br />
non svolge alcun tipo di attività <strong>la</strong>vorativa dipendente o autonoma (compresa quel<strong>la</strong><br />
parasubordinata);<br />
ha chiesto brevi periodi di aspettativa non retribuita per motivi familiari o di studio;<br />
ha stipu<strong>la</strong>to un contratto part-time (verticale, orizzontale o ciclico).<br />
La domanda<br />
Per <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda di autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria, l’INPS ha<br />
appositamente predisposto il mod. 0.10/M<br />
Con <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione del modello, l’assicurato può comunicare, in modo semplice, in quale delle<br />
gestioni assicurative in cui è stato iscritto intende effettuare <strong>la</strong> prosecuzione volontaria e può<br />
fornire tutte le informazioni necessarie per un tempestivo ri<strong>la</strong>scio dell’autorizzazione.<br />
La domanda sottoscritta dall’assicurato deve essere inoltrata alle Sede INPS, territorialmente<br />
competente per residenza, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato che forniscono<br />
gratuitamente <strong>la</strong> <strong>loro</strong> assistenza.<br />
I requisiti<br />
Per ottenere l’autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria, l’assicurato deve poter far valere<br />
uno dei seguenti requisiti:<br />
almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili)<br />
indipendentemente dal<strong>la</strong> collocazione temporale dei contributi versati;<br />
almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono <strong>la</strong> data di presentazione<br />
del<strong>la</strong> domanda.<br />
I periodi devono essere perfezionati con <strong>la</strong> contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e<br />
da riscatto), escludendo <strong>la</strong> contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.<br />
Da quando si paga<br />
L’autorizzazione al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria viene concessa dal:<br />
primo sabato successivo al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, per <strong>la</strong> generalità dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
primo giorno del mese in cui è stata presentata <strong>la</strong> domanda, nel caso di <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
autonomi (artigiani e commercianti).<br />
Se <strong>la</strong> domanda viene presentata prima del<strong>la</strong> cessazione dell’attività <strong>la</strong>vorativa dipendente o<br />
autonoma, <strong>la</strong> decorrenza è fissata rispettivamente dal primo sabato successivo al<strong>la</strong> cessazione<br />
del rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato ovvero dal primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong><br />
cancel<strong>la</strong>zione dagli elenchi per gli artigiani e i commercianti.<br />
È possibile effettuare i versamenti volontari per i periodi che si collocano temporalmente nel<br />
semestre antecedente <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, solo se non sono già coperti da<br />
altra contribuzione.<br />
30
Come si paga<br />
I contributi volontari si versano utilizzando gli appositi bollettini di conto corrente postale sui<br />
quali è già indicato l’importo e che vengono inviati dall'Inps:<br />
unitamente al provvedimento di accoglimento del<strong>la</strong> domanda per versare gli arretrati;<br />
all'inizio di ogni anno per effettuare i versamenti entro le scadenze previste.<br />
È consentito il pagamento anche in “via telematica” tramite il sito www.inps.it<br />
Quando si paga<br />
Il versamento dei contributi volontari per i periodi:<br />
arretrati (compresi tra <strong>la</strong> data di decorrenza dell’autorizzazione e il trimestre<br />
immediatamente antecedente a quello re<strong>la</strong>tivo al primo bollettino prestampato) deve<br />
essere effettuato entro il trimestre so<strong>la</strong>re successivo a quello di ricezione del<br />
provvedimento di accoglimento del<strong>la</strong> domanda;<br />
correnti (per i quattro trimestri di ogni anno) deve essere effettuato entro il trimestre<br />
so<strong>la</strong>re successivo a quello di riferimento.<br />
I contributi volontari a copertura dei periodi scoperti di contribuzione che si collocano nel<br />
semestre antecedente <strong>la</strong> data di decorrenza dell’autorizzazione devono essere versati con le<br />
stesse modalità previste per il versamento degli arretrati ed unitamente agli stessi.<br />
I versamenti effettuati oltre i previsti termini di scadenza sono nulli e rimborsabili.<br />
Quanto si paga<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, l'importo del contributo dovuto è settimanale e viene calco<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong><br />
base delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria anche se non collocate<br />
temporalmente nell’anno immediatamente precedente <strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />
L’aliquota applicata è <strong>la</strong> stessa vigente per <strong>la</strong> contribuzione obbligatoria, pari al 33%. I<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno una retribuzione eccedente <strong>la</strong> prima fascia di retribuzione pensionabile, in<br />
aggiunta all’aliquota sopra indicata, devono versare un 1% in più da calco<strong>la</strong>rsi sull’eccedenza<br />
del<strong>la</strong> prima fascia.<br />
ESTRATTO CONTRIBUTIVO<br />
L’estratto conto riguardante le posizioni contributive, viene ri<strong>la</strong>sciato per consentire ai<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>la</strong> verifica del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> posizione assicurativa ed è estremamente importante perché<br />
consente <strong>la</strong> possibilità di compiere atti interruttivi del<strong>la</strong> prescrizione ove si riscontrassero<br />
evasioni od omissioni contributive.<br />
Infatti il Decreto di armonizzazione (D.Lgs 562/1996) ha introdotto, anche per gli <strong>elettrici</strong>, il<br />
principio del<strong>la</strong> automaticità delle prestazioni (art. 2116 c.c.) che stabilisce che il diritto<br />
alle prestazioni sorga indipendentemente dall’adempimento da parte del datore di <strong>la</strong>voro degli<br />
obblighi di legge e, in partico<strong>la</strong>re, dall’avvenuto versamento dei contributi. L’applicazione del<br />
cosiddetto principio di automaticità comporta, dunque, che il requisito del<strong>la</strong> contribuzione si<br />
intenda verificato anche quando i contributi non siano stati effettivamente versati, ma risultino<br />
dovuti, purché nei limiti del<strong>la</strong> prescrizione.<br />
31
Dal 1° gennaio 1997 l‘accredito dei contributi è espresso in settimane, siano esse intere o<br />
frazione di settimana, anche per un solo giorno (DPR 818/1957) e l'anzianità contributiva<br />
massima nel Fondo è elevata da 35 anni a 40 anni (pari a 2.080 settimane).<br />
LE PRESTAZIONI<br />
Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, ha profondamente modificato una consistente serie<br />
di norme previdenziali e, tra queste, i requisiti di accesso al<strong>la</strong> pensione obbligatoria con <strong>la</strong><br />
finalità di determinare un ulteriore aumento dell'età effettiva di pensionamento.<br />
La pensione di vecchiaia<br />
Fino al 31 dicembre 2011, <strong>la</strong> pensione di vecchiaia spettava agli iscritti che, al momento del<strong>la</strong><br />
cessazione, avevano:<br />
compiuto 65 anni di età, se uomo, o 60 anni, se donna;<br />
raggiunto il requisito contributivo di 20 anni interi o sono soggetti alle deroghe previste<br />
dall’ AGO (D.Lgs. 503/1992).<br />
Gli iscritti che avevano raggiunto il requisito minimo contributivo, allora previsto, di 14 anni e 6<br />
mesi al 31 dicembre 1992 e che in tale data avevano cessato l’attività <strong>la</strong>vorativa conservano il<br />
diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia al compimento del 65mo anno di età e per essi, a norma del<strong>la</strong><br />
legge 408/1975, le retribuzioni prese a riferimento, per il calcolo dell’ importo di pensione,<br />
sono quelle di un pari grado in servizio e con <strong>la</strong> stessa anzianità posseduta dal pensionato al<br />
momento del<strong>la</strong> cessazione.<br />
1 - La nuova pensione di vecchiaia<br />
Dal 1° gennaio 2012 <strong>la</strong> riforma "Fornero" ha introdotto <strong>la</strong> nuova pensione di vecchiaia.<br />
Cosa è<br />
E’ <strong>la</strong> pensione che si ottiene al raggiungimento di una determinata età anagrafica avendo<br />
maturato almeno 20 anni di versamenti contributivi. Sono utili i contributi obbligatori,<br />
volontari, da riscatto o figurativi di qualsiasi tipo.<br />
Per chi ha iniziato a <strong>la</strong>vorare dopo il 1° gennaio 1996 è previsto un ulteriore requisito legato<br />
all'importo del<strong>la</strong> pensione che deve risultare non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.<br />
Pensionamento flessibile fino a 70 anni<br />
I nuovi limiti previsti dal<strong>la</strong> legge rappresentano l’età minima di pensionamento, per cui è<br />
possibile proseguire l'attività <strong>la</strong>vorativa fino all’età di 70 anni, con diritto al mantenimento del<br />
posto di <strong>la</strong>voro. Tale proseguimento è incentivato prevedendo il coefficiente di trasformazione<br />
esteso applicabile fino ai 70 anni con conseguente aumento dell'importo del<strong>la</strong> pensione<br />
adeguato all'effettiva età del pensionamento. 70 anni sono, quindi, l’ultima età utile per il<br />
conseguimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia.<br />
Quali sono i nuovi limiti di età<br />
32
Per l'ex Fondo Elettrici vigono le norme del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, nel<strong>la</strong><br />
fattispecie i limiti previsti per gli uomini e le donne dipendenti private. Lo scaglionamento<br />
previsto è riportato nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue.<br />
CHI 2012 2014 2016 2018 2021 Altre condizioni<br />
Uomini dipendenti ed<br />
autonomi<br />
Donne dipendenti<br />
pubbliche<br />
66 67<br />
66 67<br />
Donne dipendenti privato 62 63a6m 65 66 67<br />
Donne autonome 63a6m 64a6m 65a6m 66 67<br />
Ma per effetto dell'aggancio al<strong>la</strong> speranza di vita già dal 2013 l'età aumenta:<br />
Aver maturato<br />
almeno 20 anni di<br />
contributi e, per chi<br />
ha iniziato a<br />
<strong>la</strong>vorare dal o dopo<br />
il 1° gennaio 1996,<br />
ottenere un importo<br />
del<strong>la</strong> pensione non<br />
inferiore ad almeno<br />
1,5 volte l’assegno<br />
sociale.<br />
CHI<br />
2012<br />
Età<br />
2013 (*)<br />
Uomini dipendenti ed autonomi 66 anni 66 anni e 3 mesi<br />
Donne dipendenti pubbliche 66 anni 66 anni e 3 mesi<br />
Donne dipendenti privato 62 anni 66 anni e 3 mesi<br />
Donne autonome 63anni e 6 mesi 63 anni e 9 mesi<br />
Contributivo Anzianità contributiva<br />
Già assicurato al 31.12.1995 20 anni 20 anni<br />
Non assicurato al 31.12.1995 20 anni 20 anni<br />
Assicurato al 31.12.1995<br />
Limiti importo pensione<br />
Nessun limite<br />
Assicurato al 31.12.1995 1,5volte (**) assegno sociale<br />
(*) incluso aumento età per maggiore speranza di vita.<br />
(**) Si prescinde da questo limite in presenza di una età anagrafica di 70 anni, con 5<br />
anni di contribuzione.<br />
Come sono variati i requisiti di età....<br />
CHI<br />
Requisiti fino al 2011<br />
(aggiungere le finestre di 12<br />
mesi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e 18<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi<br />
Requisiti nel 2012<br />
con decorrenza dal mese<br />
successivo al<strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />
maturazione (e<br />
penalizzazioni)<br />
Donne privato 60 anni 62 anni<br />
Uomini privato 65 anni 66 anni<br />
Donne pubblico 61 anni 66 anni<br />
Uomini pubblico 65 anni 66 anni<br />
Donne autonomi 60 anni 63 anni e 6 mesi<br />
Uomini autonomi 65 anni 66 anni<br />
33
....... e come varieranno<br />
Anni<br />
Lavoratori: età<br />
anagrafica (*)<br />
dipendenti ed<br />
autonomi<br />
Lavoratrici:<br />
età<br />
anagrafica<br />
(*) Pubblico<br />
impiego<br />
Lavoratrici:<br />
età<br />
anagrafica<br />
(*)<br />
dipendenti<br />
privato<br />
Lavoratrici:<br />
età<br />
anagrafica<br />
(*)<br />
Autonome<br />
Requisiti di<br />
età per<br />
assegno<br />
sociale<br />
2012 66 anni 66 anni 62 anni<br />
63 anni e 6<br />
mesi<br />
65 anni<br />
2013<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
62 anni<br />
63 anni e 6<br />
mesi<br />
65 anni e 3<br />
mesi<br />
2014<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
63 anni e 9<br />
mesi<br />
64 anni e 9<br />
me<br />
65 anni e 3<br />
mesi<br />
2015<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
66 anni e 3<br />
mesi<br />
63 anni e 9<br />
mesi<br />
64 anni e 9<br />
me<br />
65 anni e 3<br />
mesi<br />
2016<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 1<br />
mese<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
2017<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 1<br />
mese<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
2018<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
66 anni e 7<br />
mesi<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
65 anni e 7<br />
mesi<br />
2019<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
2020<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
66 anni e 11<br />
mesi<br />
2021<br />
67 anni e 2<br />
mesi<br />
67 anni e 2<br />
mesi<br />
67 anni e 2<br />
mesi<br />
67 anni e 2<br />
mesi<br />
67 anni e 2<br />
mesi<br />
2030<br />
68 anni e 1<br />
mese<br />
68 anni e 1<br />
mese<br />
68 anni e 1<br />
mese<br />
68 anni e 1<br />
mese<br />
68 anni e 1<br />
mese<br />
2040<br />
68 anni e 11<br />
mesi<br />
68 anni e 11<br />
mesi<br />
68 anni e 11<br />
mesi<br />
68 anni e 11<br />
mesi<br />
68 anni e 11<br />
mesi<br />
2050<br />
69 anni e 9<br />
mesi<br />
69 anni e 9<br />
mesi<br />
69 anni e 9<br />
mesi<br />
69 anni e 9<br />
mesi<br />
69 anni e 9<br />
mesi<br />
(*) E’ comunque previsto un requisito contributivo minimo di 20 anni e, in aggiunta per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> assunti dal 1° gennaio 1996 per i quali <strong>la</strong> pensione è interamente calco<strong>la</strong>ta con il<br />
sistema contributivo, un importo minimo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale,<br />
rivalutato sul<strong>la</strong> base dell’andamento del PIL. I requisiti anagrafici saranno comunque<br />
adeguati sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita anche successivamente al 2050. In<br />
ogni caso i requisiti effettivi risulteranno determinati in corrispondenza di ogni adeguamento<br />
sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita accertato a consuntivo dal’ISTAT.<br />
34
Le prospettive di pensionamento<br />
Esempi, secondo le nuove regole e le previsioni degli adeguamenti corre<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> speranza di,<br />
vita basati sul<strong>la</strong> data di nascita.<br />
Le coordinate: ascissa l’età dell’ingresso nel mondo del <strong>la</strong>voro – ordinata l’anno di nascita.<br />
UOMINI DEL SETTORE PRIVATO<br />
A/E 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35<br />
1950 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐<br />
2010‐<br />
2011<br />
2012 2014 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016<br />
1951 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 2015 2015 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017<br />
1952 2011 2011 2014 2015 2016 2016 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018<br />
1953 2012 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019 2019<br />
1954 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020<br />
1955 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022<br />
1956 2016 2017 2018 2019 2020 2022 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023<br />
1957 2017 2018 2019 2020 2022 2023 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024<br />
1958 2018 2019 2020 2022 2023 2024 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025<br />
1959 2019 2020 2022 2023 2024 2025 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026<br />
1960 2020 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027<br />
1961 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028<br />
1962 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029<br />
1963 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031<br />
1964 2025 2026 2027 2028 2029 2031 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032<br />
1965 2026 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033<br />
1966 0227 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034<br />
1967 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035<br />
1968 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036<br />
1969 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037<br />
1970 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038<br />
DONNE DEL SETTORE PRIVATO<br />
A/E 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35<br />
1950 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐<br />
1951 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 2012‐ 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012 2012<br />
1952 2012 2013 2014 2015<br />
2010<br />
2011<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
201‐<br />
2016<br />
2015<br />
2016<br />
1953 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018<br />
1954 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020 2020<br />
1955 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022<br />
1956 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023<br />
1957 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024 2024<br />
1958 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025 2025<br />
1959 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026 2026<br />
1960 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027 2027<br />
1961 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028 2028<br />
1962 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029 2029<br />
1963 2023 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031 2031<br />
1964 2024 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032 2032<br />
1965 2025 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033 2033<br />
1966 2026 2027 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034 2034<br />
1967 2027 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035 2035<br />
1968 2028 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036 2036<br />
1969 2029 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037 2037<br />
1970 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038 2038<br />
35
La domanda di pensione<br />
La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />
per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Deve essere inoltrata all'INPS, esclusivamente in modalità telematica, direttamente dal<br />
cittadino munito di PIN, utilizzando il servizio presente sul sito dell'Istituto, o tramite uno degli<br />
Enti di Patronato riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
Non è necessario ritirare alcuna modulistica, si può compi<strong>la</strong>re direttamente quel<strong>la</strong> predisposta<br />
dall'INPS al quale non va consegnato alcun documento cartaceo.<br />
Quando spetta<br />
La corresponsione del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia decorre dal mese successivo al raggiungimento<br />
dei requisiti e al<strong>la</strong> domanda di pensione.<br />
Con l'innalzamento del requisito "età" è, infatti, stata superata <strong>la</strong> disciplina delle decorrenze<br />
delle pensioni di vecchiaia (c.d. finestre), previste dalle leggi n.247/2007 e 122/2010.<br />
Quanto spetta<br />
L’importo del<strong>la</strong> pensione viene determinato con il sistema di calcolo:<br />
retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />
anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />
contributi al 31.12.1995;<br />
misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />
1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />
il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />
contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />
Fino al 30.6.2010 l’assicurato, iscritto al Fondo Elettrici poteva chiedere, contestualmente al<strong>la</strong><br />
domanda di pensione, <strong>la</strong> liquidazione nel<strong>la</strong> gestione che eroga <strong>la</strong> pensione di importo più<br />
favorevole, fra Fondo o AGO, trasferendo, in questo caso, tutta <strong>la</strong> contribuzione versata, nel<br />
conto previdenziale dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Dal 1.7.2010 può chiedere il trattamento ex FPE, non oneroso, o quello AGO, con trasferimento<br />
oneroso del<strong>la</strong> contribuzione FPE.<br />
2 . La pensione anticipata<br />
Cosa è<br />
E’ <strong>la</strong> pensione che si ottiene al raggiungimento di una certa anzianità contributiva a<br />
prescindere dal requisito anagrafico dell'età e rappresenta l’unica modalità di uscita per chi non<br />
ha ancora raggiunto il requisito anagrafico del<strong>la</strong> vecchiaia.<br />
La pensione anticipata supera il previgente pensione di anzianità ed il sistema delle "Quote"<br />
(somma di età anagrafica e anzianità contributiva) che resta in vigore solo nel caso di deroghe<br />
al<strong>la</strong> nuova normativa.<br />
Ai fini del requisito si prende in considerazione <strong>la</strong> contribuzione versata a qualsiasi titolo.<br />
36
CHI<br />
Anzianità contributiva<br />
2012 2013 2014<br />
Donne 41a1m 41 a2 m 41a 3 m<br />
Uomini 42a1m 42 a2 m 42a 3 m<br />
Raffronto tra i requisiti precedenti e quelli previsti dal<strong>la</strong> riforma Fornero:<br />
CHI<br />
Donne privato<br />
Uomini privato<br />
Donne pubblico<br />
Uomini pubblico<br />
Donne autonome<br />
Uomini autonomi<br />
Requisiti fino al 2011<br />
(<strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione<br />
avviene dopo 12 mesi per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e dopo 18 mesi<br />
per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi)<br />
Quota 96 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 60 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Quota 96 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 60 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Quota 96 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 60 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Quota 96 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 60 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Quota 97 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 61 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Quota 97 con almeno 35 anni di<br />
contributi ed età minima di 61 anni<br />
o 40 anni di contributi<br />
Requisiti nel 2012<br />
La corresponsione del<strong>la</strong> pensione<br />
ha decorrenza dal mese<br />
successivo al<strong>la</strong> maturazione dei<br />
requisiti<br />
41 anni e 1 mese di contributi<br />
42 anni e 1 mese di contributi<br />
41 anni e 1 mese di contributi<br />
42 anni e 1 mese di contributi<br />
41 anni e 1 mese di contributi<br />
42 anni e 1 mese di contributi<br />
37
Come variano i requisiti nel<strong>la</strong> pensione anticipata<br />
Anno<br />
Anzianità contributiva<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> pubblici<br />
privati e autonomi<br />
Anzianità contributiva<br />
<strong>la</strong>voratrici pubbliche<br />
private e autonome<br />
2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese 63 anni<br />
Età anagrafica minima<br />
per tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
assunti per <strong>la</strong> prima<br />
volta dal 1° gennaio<br />
1996 – contributivo<br />
puro (*)<br />
2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi 63 anni e 3 mesi<br />
2014 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 63 anni e 3 mesi<br />
2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 63 anni e 3 mesi<br />
2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />
2017 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />
2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 63 anni e 7 mesi<br />
2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 63 anni e 11 mesi<br />
2020 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 63 anni e 11 mesi<br />
2021 43 anni e 5 mesi 42 anni e 5 mesi 64 anni e 2 mesi<br />
2030 44 anni e 4 mesi 43 anni e 4 mesi 65 anni e 1 mese<br />
2040 45 anni e 2 mesi 44 anni e 2 mesi 65 anni e 11 mesi<br />
2050 46 anni 46 anni 66 ani e 9 mesi<br />
(*) età anagrafica minima se in possesso di una anzianità contributiva minima di 20 anni e<br />
l'importo del<strong>la</strong> pensione è almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale.<br />
I requisiti anagrafici saranno adeguati sul<strong>la</strong> base dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita anche<br />
successivamente al 2050..<br />
38
La norma ha però anche previsto dei vincoli<br />
La penalizzazione Sono previste penalizzazioni sul<strong>la</strong> quota di pensione calco<strong>la</strong>ta con il<br />
Ammontare<br />
pensione ottenuta<br />
col metodo<br />
contributivo puro<br />
La domanda<br />
metodo retributivo per chi va in pensione prima dei 62 anni di età<br />
anagrafica nel<strong>la</strong> misura:<br />
dell’1% annuo per i primi due anni<br />
del 2% annui per ogni anno oltre i primi 2.<br />
Ad esempio, conseguendo <strong>la</strong> pensione anticipata a 58 anni di età si avrà:<br />
anno 59°, 1% + anno 60°, 1% + anno 61°, 2% + anno 62°, 2% = 6%<br />
di penalizzazione.<br />
Se il <strong>la</strong>voratore andrà in pensione anticipata in età inferiore ai 62 anni<br />
con il metodo totalmente contributivo non avrà penalizzazioni.<br />
Inoltre, fino al 2017, se <strong>la</strong> pensione anticipata è ottenuta con<br />
contribuzione derivante tutta da effettiva prestazione di <strong>la</strong>voro, conpresa<br />
astensione obbligatoria per maternità, servizio militare, infortunio,<br />
ma<strong>la</strong>ttia e cassa integrazione ordinaria, non si applica <strong>la</strong> penalizzazione,<br />
Chi ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dal o successivamente al 1° gennaio<br />
1996 può conseguire <strong>la</strong> pensione al compimento del 63mo anno di età,<br />
purché siano accreditati almeno 20 anni di contribuzione e l’ammontare<br />
mensile del<strong>la</strong> pensione non sia inferiore a 2,8 volte l’importo del<strong>la</strong><br />
pensione sociale<br />
La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />
per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Quando spetta<br />
La corresponsione del<strong>la</strong> pensione anticipata decorre dal mese successivo al<strong>la</strong> maturazione dei<br />
requisiti anagrafici e contributivi, al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro ed al<strong>la</strong> presentazione<br />
del<strong>la</strong> domanda di pensione.<br />
Quanto spetta<br />
L’importo del<strong>la</strong> pensione viene determinato con il sistema di calcolo:<br />
retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />
anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />
contributi al 31.12.1995;<br />
misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />
1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />
il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />
contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />
39
Fino al 30.6.2010 l’assicurato, iscritto Fondo Elettrici poteva chiedere, contestualmente al<strong>la</strong><br />
domanda di pensione, <strong>la</strong> liquidazione nel<strong>la</strong> gestione che eroga <strong>la</strong> pensione di importo più<br />
favorevole. fra Fondo o AGO, trasferendo, in questo caso, tutta <strong>la</strong> contribuzione versata, nel<br />
conto previdenziale dell’Assicurazione Generale Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti<br />
Dal 1.7.2010 può chiedere il trattamento ex FPE, non oneroso, o quello AGO, con trasferimento<br />
oneroso. del<strong>la</strong> contribuzione FPE.<br />
Le deroghe al<strong>la</strong> nuova normativa<br />
La Legge 214/2011 e l’interpretazione del Ministero e dell’INPS hanno previsto alcune deroghe<br />
al<strong>la</strong> nuova normativa consentendo, per questi casi partico<strong>la</strong>ri, l’accesso al<strong>la</strong> pensione con le<br />
vecchie regole (quote e finestre).<br />
Le categorie derogate Alcune condizioni<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno maturato i requisiti di età ed<br />
anzianità contributiva previsti dal<strong>la</strong> previgente<br />
normativa<br />
Le donne con anzianità contributiva di almeno 35 anni e<br />
con età anagrafica di almeno 57 anni (dipendenti) o 58<br />
anni (autonome) che optano per <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />
pensione con il sistema contributivo.<br />
Lavoratori non vedenti per i quali resta in vigore il<br />
requisito pregresso che consente, secondo le singole<br />
fattispecie, il pensionamento 55 o 60 anni per gli uomini<br />
e a 50 o 55 anni se donne del privato (60 o 65 uomini e<br />
55 o 60 donne autonomi)<br />
Lavoratori invalidi in misura non inferiore all’80% per i<br />
quali si conferma il requisito di 60 anni per gli uomini e<br />
di 55 anni per le donne per pensioni facenti capo<br />
all’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Lavoratori in mobilità ordinaria sul<strong>la</strong> base di accordi<br />
sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 4 dicembre 2011, che<br />
maturino i requisiti entro il periodi di fruizione del<strong>la</strong><br />
indennità di mobilità.<br />
Lavoratori in mobilità lunga per effetto di accordi<br />
collettivi stipu<strong>la</strong>ti entro il 4 dicembre 2011.<br />
Lavoratori tito<strong>la</strong>ri, al 31 ottobre 2011, di prestazione<br />
straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore o<br />
per i quali sia stato previsto il diritto di accesso a detti<br />
Restano in vigore le cosiddette<br />
“finestre”<br />
Possibilità ammessa fino al 2015<br />
Per <strong>la</strong> speranza di vita, nel 2013,<br />
l’età è di 57 anni e 3 mesi.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Requisito minimo di 20 anni di<br />
contribuzione.<br />
Restano in vigore le “finestre<br />
mobili” di 12 o 18 mesi.<br />
Requisito minimo di 20 anni di<br />
contribuzione.<br />
Restano in vigore le “finestre<br />
mobili” di 12 o 18 mesi.<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti<br />
Restano a carico dei fondi sino al<br />
40
fondi entro il 4 dicembre 2011 compimento del 60mo anno di età.<br />
Lavoratori autorizzati al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria del<strong>la</strong><br />
contribuzione entro il 4 dicembre 2011.<br />
Lavoratori che avevano, al 4 dicembre 2011, in corso<br />
l’istituto dell’esonero dal servizio o per i quali,<br />
comunque, il provvedimento di concessione sia stato<br />
emanato prima di detta data<br />
Lavoratori che hanno risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il<br />
31 dicembre 2011 per effetto di accordi individuali o<br />
collettivi di incentivo all’esodo stipu<strong>la</strong>ti dalle<br />
Organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano<br />
nazionale<br />
Lavoratori addetti a mansioni usuranti (attività<br />
partico<strong>la</strong>rmente faticose e pesanti e <strong>la</strong>vori notturni)<br />
Lavoratori che al 31 ottobre 2011 risultavano in<br />
congedo per assistere figli con disabilità grave che<br />
maturino il requisito contributivo di almeno 40 anni di<br />
contribuzione entro 24 mesi dal<strong>la</strong> data di inizio del<br />
congedo.<br />
Lavoratori del settore privato che, al 31 dicembre 2012<br />
hanno maturato i requisiti del<strong>la</strong> pregressa normativa<br />
(quota 96 con almeno 60 anni di età per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
dipendenti e quota 97 con almeno 61 anni di età per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi),<br />
Lavoratrici del settore privato che entro il 31 dicembre<br />
2012 hanno maturato una anzianità contributiva di<br />
almeno 20 anni ed una età anagrafica d almeno 60<br />
anni.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
La data deve risultare da elementi<br />
certi e oggettivi.<br />
Decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il<br />
6 dicembre 2013 (tranche dei<br />
65.000) o entro il 6 gennaio 2015<br />
(tranche dei 55.000 e dei 10.130)<br />
Sono stati rimodu<strong>la</strong>ti i requisiti per<br />
il pensionamento anticipato<br />
Presentazione domanda entro il 31<br />
marzo dell’anno si maturazione dei<br />
requisiti, pena il differimento del<strong>la</strong><br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />
Nei limiti delle risorse disponibili e<br />
stabilite da appositi Decreti.<br />
Restano in vigore le “finestre”<br />
Possono avere <strong>la</strong> pensione<br />
anticipata al compimento del 64°<br />
anno di età anagrafica con<br />
adeguamento al<strong>la</strong> speranza di vita.<br />
Possono avere <strong>la</strong> pensione di<br />
vecchiaia, se più favorevole, al<br />
compimento del 64° anno di età<br />
anagrafica<br />
41
A tutti gli interessati che maturano i requisiti a pensione a partire dal 1° gennaio 2012 si<br />
applicano le disposizioni inerenti l’adeguamento dei requisiti rispetto al<strong>la</strong> speranza di vita a far<br />
data dal 2013.<br />
Il numero massimo dei beneficiari, per alcune categorie, è stato fissato da appositi Decreti,<br />
nel rispetto delle risorse predeterminate.<br />
Nel p<strong>la</strong>fond sono ricompresi anche i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità che al momento del<strong>la</strong> riforma delle<br />
decorrenze del<strong>la</strong> pensione rispetto al<strong>la</strong> maturazione del diritto sono stati esentati dal<strong>la</strong><br />
finestra di 12 mesi e sottoposti al<strong>la</strong> vecchia disciplina di uscita.<br />
Gli Enti di <strong>previdenza</strong> devono monitorare l'andamento delle domande di pensionamento;<br />
superato il tetto dei beneficiari l'istruttoria si blocca.<br />
Il beneficio previdenziale e i requisiti per gli addetti ad attività usuranti<br />
Il beneficio consiste nell’anticipo del pensionamento rispetto ai requisiti previsti per <strong>la</strong><br />
generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e cioè nel<strong>la</strong> maturazione del diritto al trattamento<br />
pensionistico con anzianità anagrafica e valore di “quota” ridotta.<br />
La riforma previdenziale ha anticipato al 31 dicembre 2011 <strong>la</strong> scadenza del periodo transitorio,<br />
prima prevista al 31 dicembre 2012, e il beneficio è stato riproporzionato rispetto all’elevazione<br />
dei requisiti prevista per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
I benefici previsti precedentemente consistevano in:<br />
periodo 1/7/2008-30/6/2009: età ridotta di 1 anno;<br />
periodo 1/7/2009-31/12/2009: età ridotta di 2 anni e quota (età+ctb) ridotta di 2<br />
unità;<br />
anno 2010: età ridotta di 2 anni e quota (età+ctb) ridotta di 1 unità;<br />
anni 2011 e 2012: età anagrafica ridotta di 3 anni e quota (età+ctb) ridotta di 2 unità;<br />
dal 2013: età anagrafica ridotta di 3 anni e quota (età+ctb) ridotta di 3 unità.<br />
Ne conseguiva che i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati avrebbero conseguito il diritto a pensione:<br />
per il periodo compreso fra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009, con un’età anagrafica<br />
pari a 57 anni e 35 anni di contribuzione;<br />
per il periodo compreso fra il 1° luglio 2009 e il 31 dicembre 2009, con un’età<br />
anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età anagrafica e anzianità contributiva<br />
pari a “quota” 93;<br />
per l’anno 2010, con un’età anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età<br />
anagrafica e anzianità contributiva pari a “quota” 94;<br />
per gli anni 2011 e 2012, con un’età anagrafica di almeno 57 anni ed una somma di età<br />
anagrafica e anzianità contributiva pari a “quota” 94;<br />
dal 2013, con un’età anagrafica di almeno 58 anni ed una somma di età anagrafica e<br />
anzianità contributiva pari a “quota” 94.<br />
L’anticipo del periodo transitorio comporta che, a partire dal 2012, il beneficio consista<br />
nell’applicazione delle “quote”.<br />
42
La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il beneficio rispetto al<strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dal luglio 2008<br />
al 2012.<br />
Tipologia<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Generalità dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Addetti ad<br />
attività<br />
usuranti<br />
Requisiti<br />
2008<br />
2009 (1°<br />
semestre)<br />
Anno<br />
2009 (2°<br />
semestre)<br />
2010 2011 2012<br />
Età minima 58 58 59 59 60 62<br />
Quota 95 95 95 97<br />
Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />
Età minima 57 57 57 57 57 60<br />
Quota 93 94 94 96<br />
Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />
I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno<br />
Una partico<strong>la</strong>re disciplina riguarda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e<br />
sono impegnati in orario notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong><br />
mezzanotte e le cinque.<br />
I benefici sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che per tutto l'anno svolgono attività notturna per almeno tre ore comprese nel<br />
periodo mezzanotte-cinque del mattino maturano i requisiti al<strong>la</strong> stessa stregua degli addetti ad<br />
attività usuranti.<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che svolgono <strong>la</strong>voro di turno notturno per meno di 78 notti sono individuati due<br />
scaglioni: da 64 a 71 notti e da 72 a 77 notti.<br />
Nel 2012 i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni hanno maturato i requisiti a pensione con quota 98 e 62 anni di<br />
età(da 64 a 71 notti) o con quota 97 e 61 anni di età (da 72 a 77 notti) con un aumento di 2 e<br />
1 unità sia sul<strong>la</strong> quota che sull’età previste per chi svolge attività usurante.<br />
Nel 2013 le quote aumenteranno tutte di una unità e si applicherà anche <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong><br />
speranza di vita,<br />
Anno 2009 2010 2011 2012<br />
Numero di notti da 64 a 71<br />
Età minima 58 59 59 62<br />
Quota 93 94 98<br />
Numero di notti da 72 a 77<br />
Età minima 57 57 58 61<br />
Quota 93 94 94 97<br />
Questi i requisiti richiesti per il 2013 per le diverse tipologie di <strong>la</strong>vori usuranti.<br />
I Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a<br />
servizio pubblico di trasporto collettivo, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni che prestano attività per<br />
periodi di durata pari all'intero anno <strong>la</strong>vorativo nonché i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in<br />
turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi pari o superiore a 78 all'anno.<br />
43
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 61 anni<br />
e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
97,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 62 anni<br />
e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 72 a 77<br />
all'anno.<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 62 anni<br />
e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
98,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 63 anni<br />
e 3 mesi<br />
98,3<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 64 a 71<br />
all'anno.<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 63 anni<br />
e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
99,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 64 anni<br />
e 3 mesi<br />
99,3<br />
Quota<br />
Somma A + B<br />
100,3<br />
Resta in vigore, per tutti, <strong>la</strong> “finestra mobile” e pertanto, una volta raggiunto il diritto al<strong>la</strong><br />
pensione ,occorrerà aspettare che trascorrano 12 mesi (o 18 per gli autonomi) per ottenere <strong>la</strong><br />
corresponsione del<strong>la</strong> pensione.<br />
44
I cosiddetti "esodati"<br />
Una delle norme più contestate del<strong>la</strong> riforma previdenziale ha riguardato le deroghe per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> semplicisticamente denominati "esodati" per i quali le stime del Governo sono<br />
risultate notevolmente inferiori al reale numero di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> reintranti nelle fattispecie<br />
individuate.<br />
E' <strong>la</strong> parte che più di altre ha evidenziato aspetti ingiusti di una riforma pensionistica realizzata<br />
senza alcuna transizione e che ha provocato gravissimi problemi a decide di migliaia di<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> e di <strong>la</strong>voratrici, minando anche profondamente <strong>la</strong> fiducia delle persone nelle regole<br />
dello Stato.<br />
Rispetto al<strong>la</strong> primitiva previsione, il Governo ha dovuto pertanto intervenire ampliando il<br />
numero dei beneficiari, senza però garantire ancora copertura a tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ricadenti nelle<br />
fattispecie interessate.<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> interessati sono, per lo più,co<strong>loro</strong> che hanno cessato l'attività <strong>la</strong>vorativa a<br />
seguito di incentivazione all'esodo e rientrano nelle fattispecie dei prosecutori volontari al<strong>la</strong><br />
contribuzione e dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordi di incentivo all’esodo.<br />
Di norma, i primi sono co<strong>loro</strong> che avendo cessato l'attività senza il requisito dell'anzianità<br />
contributiva hanno attivato <strong>la</strong> contribuzione volontaria al fine di poterlo raggiungere, mentre i<br />
secondi sono co<strong>loro</strong> che essendo già in possesso del requisito contributivo hanno ritenuto di<br />
non attivare <strong>la</strong> contribuzione volontaria e di attendere di maturare anche il requisito dell'età<br />
anagrafica.<br />
I primi 65.000<br />
Con Decreto Interministeriale, Ministero del <strong>la</strong>voro e delle politiche sociali e Ministero<br />
dell'economia e delle finanze, del 1° giugno 2012 sono state disciplinate le modalità di<br />
attuazione delle deroghe pensionistiche re<strong>la</strong>tivamente a 65.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> salvaguardati<br />
rispetto alle nuove regole previdenziali.<br />
Si tratta di:<br />
a. 25.590 in mobilità ordinaria;<br />
b. 3.460 in mobilità lunga;<br />
c. 17.710 ammessi ai Fondi di solidarietà (in maggior parte quelli del credito);<br />
d. 10.250 prosecutori volontari al<strong>la</strong> contribuzione;<br />
e. 6.890 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordi di incentivo all’esodo e rapporto di <strong>la</strong>voro già risolto al 31<br />
dicembre 2011;<br />
f. 950 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esonerati dal servizio;<br />
g. 150 genitori in congedo per assistere figli disabili;<br />
per i quali le condizioni erano le seguenti:<br />
a. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità ordinaria:<br />
1. mobilità riconosciuta sul<strong>la</strong> base di accordi sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 4 dicembre 2011;<br />
45
2. maturazione dei requisiti, secondo le disposizioni vigenti prima del<strong>la</strong> manovra, entro il<br />
periodo di fruizione dell'indennità di mobilità (36 mesi per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ultracinquantenni<br />
e 48 mesi per gli over 50 del Mezzogiorno);<br />
3. cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 4 dicembre 2011.<br />
b. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità lunga:<br />
1. collocamento in mobilità lunga sul<strong>la</strong> base di accordi collettivi antecedenti al 4 dicembre<br />
2011;<br />
2. cessazione del<strong>la</strong> attività <strong>la</strong>vorativa al 4 dicembre 2011;<br />
3. requisiti per <strong>la</strong> pensione perfezionati entro i termini di durata del<strong>la</strong> mobilità.<br />
c. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> destinatari di prestazioni straordinarie a sostegno del reddito da parte di<br />
fondi di solidarietà di settore occorre distinguere:<br />
1. i tito<strong>la</strong>ri di assegno straordinario al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011, che potranno accedere<br />
al<strong>la</strong> pensione secondo i requisiti e le decorrenze rego<strong>la</strong>te dalle norme previgenti al<strong>la</strong><br />
riforma Fornero;<br />
2. co<strong>loro</strong> per i quali <strong>la</strong> prestazione decorre in data successiva al 4 dicembre 2011, che<br />
potranno accedere al<strong>la</strong> pensione con i requisiti pensionistici precedenti <strong>la</strong> riforma del<strong>la</strong><br />
Legge 214/2012, ma devono restare a carico di tali Fondi fino al compimento dei 62<br />
anni di età, anche se il diritto a pensione matura prima.<br />
d. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> ammessi al<strong>la</strong> contribuzione volontaria:<br />
1. maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi utili secondo <strong>la</strong> vecchia normativa e<br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro un periodo non superiore a 24 mesi dal 6 dicembre<br />
2011;<br />
2. non aver ripreso alcuna attività <strong>la</strong>vorativa;<br />
3. almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile al<strong>la</strong> data del 4.12.2011.<br />
e. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> esodati che hanno sottoscritto accordi individuali (che possono anche<br />
essere stati firmati in sede giudiziale o arbitrale, presso le DPL o le sedi sindacali) e che<br />
hanno risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro <strong>la</strong> data del 31 dicembre 2011:<br />
1. nessuna successiva rioccupazione in qualsiasi altra attività <strong>la</strong>vorativa,<br />
2. data di cessazione del rapporto risultante da elementi certi ed oggettivi (quali le<br />
comunicazioni obbligatorie alle Direzioni territoriali del <strong>la</strong>voro);<br />
3. maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi, in base al<strong>la</strong> normativa precedente, e<br />
del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro 24 mesi dal 6 dicembre 2011.<br />
f. Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in posizione di esonero dal servizio, che sono i dipendenti pubblici che<br />
hanno concordato l’esonero dal servizio nel corso del quinquennio antecedente <strong>la</strong><br />
maturazione del<strong>la</strong> anzianità contributiva di 40 anni, con trattamento economico al 50%,<br />
elevabile al 70% in caso di attività di volontariato:<br />
1. esonero è antecedente al 4 dicembre 2012.<br />
g. Per i Lavoratori, sia pubblici che privati, che fruiscono di congedo straordinario del<strong>la</strong> durata<br />
massima di due anni per assistere esclusivamente un figlio con disabilità grave:<br />
46
1. essere in congedo al<strong>la</strong> data del 31 ottobre 2011;<br />
2. maturazione, entro 24 mesi dall’inizio del congedo e cioè al massimo entro ottobre<br />
2013, di 40 anni di anzianità contributiva utile per il diritto al<strong>la</strong> pensione, prescindendo<br />
dall’età anagrafica, secondo le norme ante riforma.<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con accordo di esodo incentivato, i prosecutori volontari, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con congedo<br />
straordinario per assistenza del figlio disabile e i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> del pubblico impiego con accordo di<br />
esonero, erano tenuti a presentare istanza di accesso ai benefici al<strong>la</strong> Direzione territoriale del<br />
<strong>la</strong>voro competente entro il 21 novembre 2012.<br />
I secondi 55.000<br />
Il Decreto interministeriale 8 ottobre 2012, adottato dal Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche<br />
sociali d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, ha disciplinato le deroghe, in<br />
materia di accesso al pensionamento, con i requisiti previgenti al Decreto Legge 201/2011, agli<br />
ulteriori 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> previsti dal Decreto Legge n. 95/2012.<br />
I 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> sono ripartiti in:<br />
40.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> utilizzatori di ammortizzatori sociali;<br />
1.600 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> con prestazioni a carico di fondi di solidarietà di settore;<br />
7.400 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in prosecuzione volontaria del<strong>la</strong> contribuzione;<br />
6.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> cosiddetti "esodati".<br />
Sono state parzialmente ampliate, rispetto a quelle previste per i primi 65.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, le condizioni per<br />
poter fruire del<strong>la</strong> deroga.<br />
In partico<strong>la</strong>re, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in prosecuzione volontaria del<strong>la</strong> contribuzione e per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> "esodati", il<br />
periodo entro il quale deve maturare <strong>la</strong> decorrenza del trattamento pensionistico con le previgenti norme, e<br />
quindi tenendo conto del<strong>la</strong> finestra mobile, è quello tra il 24mo ed il 36mo mese dal<strong>la</strong> data di entrata in<br />
vigore del Decreto Legge n. 201 del 2011, con una di<strong>la</strong>zione di un anno e l'individuazione del nuovo termine<br />
al 6 gennaio 2015.<br />
Queste le singole categorie e le condizioni previste:<br />
40.000 destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo<br />
degli ammortizzatori sociali, sul<strong>la</strong> base degli accordi stipu<strong>la</strong>ti in sede governativa entro<br />
il 31 dicembre 2011, sempreché al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011 gli interessati non siano<br />
cessati dall’attività <strong>la</strong>vorativa e risultino collocati in mobilità lunga o ordinaria, con il<br />
perfezionamento dei requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità. Le imprese<br />
devono comunicare al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, entro il 21 febbraio<br />
2013, l’elenco nominativo dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> licenziati o da licenziare entro il 31 dicembre<br />
2012, indicando <strong>la</strong> data di cessazione del rapporto. Dovranno inoltre comunicare, entro<br />
il 31 marzo di ciascun anno successivo al 2012, l’elenco nominativo dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />
saranno licenziati, in ciascun anno di riferimento, in base al programma di gestione<br />
delle eccedenze, indicando per ogni <strong>la</strong>voratore interessato <strong>la</strong> data del licenziamento;<br />
47
1.600 iscritti ai Fondi di solidarietà che non siano tito<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong> prestazione straordinaria<br />
a carico degli stessi Fondi al<strong>la</strong> data del 4 dicembre 2011. I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> restano a carico<br />
dei Fondi fino al compimento dei 62 anni;<br />
7.400 prosecutori volontari, autorizzati prima del 4 dicembre 2011, che perfezionino i<br />
requisiti anagrafici e contributivi utili a comportare <strong>la</strong> decorrenza del trattamento<br />
pensionistico, secondo <strong>la</strong> previgente normativa, entro il 6 gennaio 2015. Gli interessati<br />
non devono aver ripreso l’attività <strong>la</strong>vorativa successivamente all’autorizzazione e<br />
devono avere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile al<strong>la</strong> data del 6<br />
dicembre 2011;<br />
6.000 "esodati" per effetto di accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo che<br />
abbiano risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 31 dicembre 2011 e maturino <strong>la</strong> decorrenza<br />
del trattamento pensionistico entro il 6 gennaio 2015.<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno concluso un accordo di incentivo all’esodo individuale o collettivo e che<br />
potrebbero rientrare nell’ambito dei 55.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> salvaguardati devono, entro e non oltre<br />
il 21 maggio 2013, presentare istanza al<strong>la</strong> Direzione Territoriale del Lavoro innanzi al<strong>la</strong> quale<br />
gli accordi sono stati sottoscritti, nel caso in cui si tratti di soggetti cessati con accordi ai sensi<br />
degli artt. 410 e seguenti del codice di procedure civile, o al<strong>la</strong> Direzione competente in base<br />
al<strong>la</strong> residenza del <strong>la</strong>voratore in tutti gli altri casi.<br />
Altri 10.130<br />
La Legge 24 dicembre 2012, n. 228, legge di stabilità 2013, ha previsto un ulteriore<br />
ampliamento dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> derogati dall’applicazione dei nuovi requisiti pensionistici, che<br />
dovrebbe riguardare, stanti le risorse stanziate, circa 10.000 nuovi <strong><strong>la</strong>voratori</strong> beneficiari, con<br />
modalità di attuazione da definirsi con Decreto del Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche sociali,<br />
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 60 giorni dall’entrata<br />
in vigore del<strong>la</strong> legge di stabilità.<br />
Potranno continuare ad accedere al pensionamento con i requisiti vigenti al 31 dicembre 2011,<br />
nel numero che sarà stabilito per ciascuna tipologia, <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />
cessati dal rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità ordinaria<br />
o in deroga a seguito di accordi sig<strong>la</strong>ti in sede governativa o non governativa entro il<br />
31/12/2011 e che perfezionino i requisiti utili al trattamento pensionistico entro il<br />
periodo di godimento dell’indennità stessa o comunque entro il 31 dicembre 2014;<br />
autorizzati al<strong>la</strong> contribuzione volontaria entro i 4 dicembre 2011, che maturino <strong>la</strong><br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il 6 gennaio 2015, con almeno un contributo<br />
accreditabile entro il 6 dicembre 2011, anche se successivamente abbiano svolto<br />
attività di <strong>la</strong>voro non a tempo indeterminato per un reddito annuo lordo complessivo<br />
non superiore a 7.500 euro;<br />
48
che abbiano risolto il rapporto di <strong>la</strong>voro entro il 30 giugno 2012, in conseguenza ad<br />
accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo stipu<strong>la</strong>ti entro il 31 dicembre /2011,<br />
anche se successivamente al 30 giugno 2012 abbiano svolto attività di <strong>la</strong>voro non a<br />
tempo indeterminato ma con un reddito annuo lordo complessivo non superiore a<br />
7.500 euro, a condizione che maturino <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro il 6 gennaio<br />
2015;<br />
autorizzati al<strong>la</strong> prosecuzione volontaria entro il 4 dicembre 2011 e collocati in mobilità<br />
entro <strong>la</strong> stessa data, che potranno effettuare il versamento volontario successivamente<br />
al termine del<strong>la</strong> mobilità, a condizione che maturino <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione entro<br />
il 6 gennaio 2015.<br />
Ulteriori salvaguardie<br />
Ulteriori interventi a beneficio delle categorie di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> già salvaguardabili dall’applicazione<br />
dei nuovi requisiti pensionistici in base alle norme finora emanate potranno essere definiti a<br />
seguito dell'istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di 36 milioni di euro per l’anno<br />
2013 e incrementabile con le eventuali risorse rinvenienti dalle economie di carattere<br />
pluriennale accertate a consuntivo rispetto agli oneri già previsti, presso il Ministero del <strong>la</strong>voro<br />
e delle politiche sociali.<br />
Per finanziare il Fondo potrebbe non essere riconosciuta, nel 2014, <strong>la</strong> perequazione al costo<br />
del<strong>la</strong> vita dei trattamenti pensionistici di importo superiori a sei volte il trattamento minimo<br />
dell’INPS, qualora l’esito dell'apposito monitoraggio non accerti <strong>la</strong> disponibilità di risorse<br />
continuative a decorrere dallo stesso anno.<br />
Le modalità di utilizzo verranno stabilite con Decreto di natura non rego<strong>la</strong>mentare del<br />
Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro e delle politiche<br />
sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze.<br />
3. Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità<br />
(legge n. 222 del 12 giugno 1984)<br />
È una prestazione liquidabile ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al FPE dal 16 Novembre 1996 ed è rego<strong>la</strong>ta, in<br />
tutti gli aspetti, dalle norme dell’Assicurazione Generale Obbligatoria. Ai fini del diritto e del<strong>la</strong><br />
misura si considera <strong>la</strong> contribuzione maturata nel Fondo Elettrici. Ai tito<strong>la</strong>ri di pensione di<br />
inabilità può, inoltre, essere riconosciuto, su presentazione di apposita domanda, l’assegno<br />
mensile per l’assistenza personale e continuativa.<br />
3.1 ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA’<br />
È una prestazione economica, erogata a domanda, in favore di co<strong>loro</strong> <strong>la</strong> cui capacità <strong>la</strong>vorativa,<br />
a causa di infermità fisica o mentale, è ridotta a meno di un terzo.<br />
49
A chi spetta<br />
Hanno diritto all'assegno di invalidità i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />
dipendenti;<br />
autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti,coloni e mezzadri);<br />
iscritti ad alcuni fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’Assicurazione Generale<br />
Requisiti<br />
Obbligatoria.<br />
Sono requisiti indispensabili:<br />
<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa a meno di un terzo a causa di infermità o difetto<br />
fisico o mentale;<br />
almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui<br />
156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente <strong>la</strong> data di<br />
presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />
Non è richiesta <strong>la</strong> cessazione dell’attività <strong>la</strong>vorativa.<br />
La domanda<br />
La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />
per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />
riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />
certificazione medica.<br />
Quando spetta<br />
L'assegno ordinario di invalidità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di<br />
presentazione del<strong>la</strong> domanda, se risultano soddisfatti tutti i requisiti, sanitari e amministrativi,<br />
richiesti.<br />
È compatibile con l’attività <strong>la</strong>vorativa ed ha validità triennale.<br />
Può essere confermato su domanda presentata dall'interessato entro <strong>la</strong> data di scadenza.<br />
Dopo tre riconoscimenti consecutivi, l'assegno di invalidità è confermato automaticamente.<br />
L'assegno ordinario di invalidità, al compimento dell'età pensionabile e in presenza di tutti i<br />
requisiti, viene trasformato d'ufficio in pensione di vecchiaia nel rispetto delle finestre di<br />
accesso.<br />
Quanto spetta<br />
L’importo viene determinato con il sistema di calcolo:<br />
retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />
anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />
contributi al 31.12.1995;<br />
50
misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre<br />
1995 e una quota con il sistema contributivo per le anzianità successive a tale data) se<br />
il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di contributi;<br />
contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />
3.2 Pensione di inabilità<br />
È una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene<br />
accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività <strong>la</strong>vorativa.<br />
I pensionati di inabilità possono presentare domanda per ottenere l’assegno per l’assistenza<br />
personale e continuativa.<br />
A chi spetta<br />
Hanno diritto al<strong>la</strong> pensione di inabilità i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />
dipendenti;<br />
autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);<br />
iscritti ai fondi pensioni sostitutivi ed integrativi dell’Assicurazione Generale<br />
Requisiti<br />
Obbligatoria.<br />
Sono requisiti indispensabili:<br />
l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività <strong>la</strong>vorativa a causa di<br />
infermità o difetto fisico o mentale;<br />
almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui<br />
156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente <strong>la</strong> data di<br />
presentazione del<strong>la</strong> domanda.<br />
E', inoltre, richiesta:<br />
<strong>la</strong> cessazione di qualsiasi tipo di attività <strong>la</strong>vorativa;<br />
<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione dagli elenchi di categoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi;<br />
<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione dagli albi professionali;<br />
<strong>la</strong> rinuncia ai trattamenti a carico dell'assicurazione obbligatoria contro <strong>la</strong><br />
La domanda<br />
disoccupazione ed a ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo del<strong>la</strong> retribuzione.<br />
La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />
per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />
riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />
certificazione medica.<br />
Quando spetta<br />
La pensione di inabilità decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione<br />
del<strong>la</strong> domanda se risultano soddisfatti tutti i requisiti, sanitari e amministrativi, richiesti.<br />
La pensione di inabilità può essere soggetta a revisione.<br />
51
Quanto spetta<br />
L’importo viene determinato con il sistema di calcolo:<br />
retributivo per le anzianità fino al 31 dicembre 2011 e, pro-rata, contributivo per le<br />
anzianità dal 1° gennaio 2012, se il <strong>la</strong>voratore può far valere almeno 18 anni di<br />
contributi al 31.12.1995;<br />
misto (una quota calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo e una quota con il sistema<br />
contributivo) se il <strong>la</strong>voratore al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 non può far valere 18 anni di<br />
contributi;<br />
contributivo, se il <strong>la</strong>voratore ha iniziato l’attività <strong>la</strong>vorativa dopo il 31.12.1995.<br />
L’anzianità contributiva maturata viene incrementata (nel limite massimo di 2080 contributi<br />
settimanali) dal numero di settimane intercorrenti tra <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione e il<br />
compimento dell’età pensionabile di:<br />
55 anni di età, per le donne, e 60 anni di età, per gli uomini, per le pensioni concesse a<br />
carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti nel sistema retributivo o misto;<br />
60 anni di età, per le donne, e 65 anni di età, per gli uomini, per le pensioni concesse a<br />
carico delle Gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> automi, nel sistema retributivo o misto;<br />
60 anni di età, sia per le donne sia per gli uomini, per le pensioni determinate con il<br />
sistema di calcolo contributivo.<br />
4. Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata di inabilità<br />
Il suo riconoscimento è subordinato al versamento di almeno un contributo settimanale e al<strong>la</strong><br />
presenza di un’invalidità dovuta a causa di servizio.<br />
L'iscritto nell'Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti ha diritto all'assegno di invalidità ed al<strong>la</strong> pensione di inabilità, anche<br />
in mancanza dei requisiti richiesti per essi quando:<br />
a. l'invalidità o l'inabilità risultino in rapporto causale diretto con finalità di servizio;<br />
b. dall'evento non derivi il diritto a rendita a carico dell'assicurazione contro gli infortuni<br />
sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, ovvero a trattamenti a carattere continuativo di<br />
natura previdenziale o assistenziale a carico dello Stato o di altri Enti pubblici.<br />
I superstiti dell'iscritto nell'Assicurazione Generale Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i<br />
superstiti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta per<br />
inabilità purché:<br />
1. <strong>la</strong> morte dell'iscritto risulti in rapporto causale diretto con finalità di servizio;<br />
2. dal<strong>la</strong> morte dell'iscritto non derivi ai superstiti il diritto a rendita a carico<br />
dell'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, ovvero a<br />
trattamenti a carattere continuativo di natura previdenziale o assistenziale a carico dello<br />
Stato o di altri Enti pubblici.<br />
52
5. Assegno mensile per l’assistenza personale e continuativa a pensionati di inabilità<br />
(legge n. 222/1984)<br />
Ai pensionati per inabilità, che si trovano nel<strong>la</strong> impossibilità di deambu<strong>la</strong>re senza l'aiuto<br />
permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani del<strong>la</strong><br />
vita, abbisognano di un'assistenza continua, spetta, con decorrenza dal<strong>la</strong> domanda per <strong>la</strong><br />
concessione, un assegno mensile non reversibile nel<strong>la</strong> stessa misura prevista nell'assicurazione<br />
obbligatoria contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />
L'assegno di cui sopra:<br />
a. non è dovuto in caso di ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico del<strong>la</strong> pubblica<br />
amministrazione;<br />
b. non è compatibile con l'assegno mensile dovuto dall'Istituto nazionale per<br />
l'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro agli invalidi a titolo di assistenza personale<br />
continuativa a norma degli articoli 76 e 218 del Testo Unico approvato con decreto del<br />
Presidente del<strong>la</strong> Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni;<br />
c. è ridotto, per co<strong>loro</strong> che fruiscono di analoga prestazione erogata da altre forme di<br />
<strong>previdenza</strong> obbligatoria e di assistenza sociale, in misura corrispondente all'importo<br />
del<strong>la</strong> prestazione stessa.<br />
Ai fini del<strong>la</strong> concessione dell'assegno, gli interessati sono tenuti a presentare all'Istituto<br />
Nazionale del<strong>la</strong> Previdenza Sociale apposita domanda corredata da documentazione idonea a<br />
provare il possesso dei requisiti per il riconoscimento del re<strong>la</strong>tivo diritto.<br />
6. Pensione ai superstiti<br />
È una prestazione economica erogata, a domanda, in favore dei familiari del:<br />
pensionato deceduto (pensione di reversibilità);<br />
<strong>la</strong>voratore deceduto (pensione indiretta).<br />
In caso di morte di un pensionato, al coniuge e in mancanza di questo ai familiari in<br />
successione previsti dal<strong>la</strong> legge, spetta <strong>la</strong> pensione di reversibilità che è una quota, calco<strong>la</strong>ta in<br />
percentuale, del<strong>la</strong> pensione del deceduto.<br />
In caso di morte di un <strong>la</strong>voratore assicurato, <strong>la</strong> pensione di reversibilità è indiretta e viene<br />
concessa se l’iscritto ha almeno 15 anni di contribuzione nel<strong>la</strong> vita <strong>la</strong>vorativa, oppure 5 anni di<br />
contribuzione di cui 3 anni nel quinquennio precedente <strong>la</strong> morte.<br />
Ai fini del diritto e del<strong>la</strong> misura si considera tutta <strong>la</strong> contribuzione maturata.<br />
Le norme che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> decorrenza, <strong>la</strong> percentuale spettante e <strong>la</strong> gestione delle pensioni ai<br />
superstiti sono quelle in vigore nell’ Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
A chi spetta<br />
Hanno diritto al<strong>la</strong> pensione:<br />
il coniuge superstite, anche se separato. Se il coniuge superstite è separato con<br />
addebito, <strong>la</strong> pensione ai superstiti spetta a condizione che gli sia stato riconosciuto dal<br />
Tribunale il diritto agli alimenti;<br />
53
il coniuge divorziato se tito<strong>la</strong>re di assegno divorzile;<br />
i figli (legittimi o legittimati, adottivi o affiliati, naturali, riconosciuti legalmente o<br />
giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell'altro coniuge) che al<strong>la</strong><br />
data del<strong>la</strong> morte del genitore siano minorenni, inabili, studenti o universitari e a carico<br />
al<strong>la</strong> data di morte del medesimo;<br />
i nipoti minori (equiparati ai figli) se a totale carico degli ascendenti (nonno o nonna)<br />
al<strong>la</strong> data di morte dei medesimi.<br />
In mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti <strong>la</strong> pensione può essere erogata ai genitori d'età<br />
non inferiore a 65 anni, non tito<strong>la</strong>ri di pensione, che al<strong>la</strong> data di morte del <strong>la</strong>voratore e/o<br />
pensionato siano a carico del medesimo.<br />
In mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori <strong>la</strong> pensione può essere erogata: ai<br />
fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili, non tito<strong>la</strong>ri di pensione, che al<strong>la</strong> data di morte del<br />
<strong>la</strong>voratore e/o pensionato siano a carico del medesimo.<br />
Requisiti<br />
Il <strong>la</strong>voratore deceduto, non pensionato, deve aver maturato, in alternativa, uno dei seguenti<br />
requisiti:<br />
almeno 780 contributi settimanali, pari a 15 anni di contribuzione (requisiti previsti per<br />
<strong>la</strong> pensione di vecchiaia prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 503/92);<br />
almeno 260 contributi settimanali, pari a 5 anni di contribuzione di cui almeno 156, pari<br />
a tre anni, nel quinquennio antecedente <strong>la</strong> data di decesso (requisiti previsti per<br />
l’assegno ordinario di invalidità).<br />
Indennità per morte<br />
Il superstite del <strong>la</strong>voratore, assicurato al 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i<br />
requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l'indennità per morte, se:<br />
il <strong>la</strong>voratore deceduto non aveva ottenuto <strong>la</strong> pensione diretta;<br />
non sussiste per nessuno dei superstiti il diritto al<strong>la</strong> pensione indiretta per mancato<br />
perfezionamento dei requisiti richiesti;<br />
nei 5 anni precedenti <strong>la</strong> data di morte risulta versato almeno un anno di contribuzione.<br />
La domanda per ottenere l'indennità in paro<strong>la</strong> deve essere presentata, a pena di decadenza,<br />
entro un anno dal<strong>la</strong> data del decesso del <strong>la</strong>voratore assicurato.<br />
Indennità una-tantum<br />
Il superstite di <strong>la</strong>voratore, assicurato dopo il 31.12.1995 e deceduto senza aver perfezionato i<br />
requisiti amministrativi richiesti, può richiedere l’indennità una-tantum, se:<br />
non sussistono i requisiti assicurativi e contributivi per <strong>la</strong> pensione indiretta;<br />
non ha diritto a rendite per infortunio sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia professionale, in<br />
conseguenza del<strong>la</strong> morte dell’assicurato;<br />
è in possesso di redditi non superiori ai limiti previsti per <strong>la</strong> concessione dell’assegno<br />
sociale.<br />
54
La domanda<br />
La presentazione del<strong>la</strong> domanda di liquidazione del<strong>la</strong> pensione avviene con le modalità previste<br />
per <strong>la</strong> generalità delle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Può essere inoltrata presso le sedi INPS, direttamente o tramite uno degli Enti di Patronato<br />
riconosciuti dal<strong>la</strong> legge che assistono gratuitamente i <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, e deve essere corredata da<br />
certificazione medica se il richiedente ovvero uno degli aventi diritto (figli, fratelli e sorelle) può<br />
essere riconosciuto inabile.<br />
Quando spetta<br />
La pensione ai superstiti decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello del decesso del<br />
<strong>la</strong>voratore, ovvero del pensionato, indipendentemente dal<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong><br />
domanda.<br />
Quanto spetta<br />
L’importo spettante ai superstiti è calco<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> pensione dovuta al <strong>la</strong>voratore<br />
deceduto ovvero del<strong>la</strong> pensione in pagamento al pensionato deceduto, applicando le<br />
percentuali previste dal<strong>la</strong> legge n. 335/95:<br />
60%, solo coniuge;<br />
70%, solo un figlio;<br />
80%, coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;<br />
100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli senza coniuge;<br />
15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.<br />
7. Trattamento minimo<br />
Dal 1.12.1996 il trattamento minimo è lo stesso che vige nell’ Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria.<br />
Nel Fondo Elettrici, fino all’entrata in vigore del Decreto di armonizzazione, il trattamento<br />
minimo era maggiorato del 10 per cento rispetto al minimo A.G.O.<br />
Questi gli importi provvisori e definitivi per l'anno 2012 e provvisori 2013<br />
Riferimento Valore mensile<br />
provvisorio 2012in €<br />
Valore mensile<br />
definitivo 2012 in €<br />
Minimo AGO/PFE (*) 480,53 481,00 495,43<br />
Assegno sociale 429,00 429,41 442,30<br />
Pensione sociale 353,54 353,89 364,51<br />
Assegno vitalizio 273,91 274,17 282,40<br />
(*) con il D. Lgs 562/1996 di armonizzazione il minimo FPE è stato parificato a quello AGO<br />
Valore mensile provvisorio<br />
2013 in €<br />
55
Questi gli importi per gli <strong>elettrici</strong> dal 2008 al 2013<br />
Importi minimi nel Fondo Dipendenti Aziende Elettriche<br />
Decorrenza<br />
Pensioni con decorrenza<br />
anteriore al 1.12.1996<br />
Pensioni con decorrenza<br />
dal 1.12.1996<br />
€<br />
1.1.2008 def. 487,90 443,56<br />
1.1.2009 def. 503.51 457,76<br />
1.1.2010 def. 507,03 460,97<br />
1.1.2011 def. 515,15 468,35<br />
1.1.2012 def. 529,06 481,00<br />
1.1.2013 prov. 544,94 495,43<br />
PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNI 2009 e 2010<br />
Il Decreto del 19 novembre 2009, emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze di<br />
concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, ha fissato nel<strong>la</strong><br />
misura dello 0,7% l'aumento in via previsionale di perequazione automatica (confermato in<br />
via definitiva dal Decreto del 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell’Economia e delle<br />
Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sul<strong>la</strong> Gazzetta<br />
ufficiale n. 279 del 29 novembre 2010) da attribuire alle pensioni per l'anno 2010.<br />
Il predetto Decreto ha stabilito nel<strong>la</strong> misura del 3,2% l’aumento definitivo di perequazione<br />
automatica per l’anno 2009.<br />
Il Decreto del 20 novembre 2008, emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze di<br />
concerto con il Ministro del <strong>la</strong>voro, del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, aveva stabilito nel<strong>la</strong><br />
misura del 3,3% l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via<br />
previsionale per l'anno 2009.<br />
Pertanto <strong>la</strong> differenza di perequazione re<strong>la</strong>tiva all'anno 2009 (- 0,1%), è stata recuperata<br />
sulle rate di gennaio e febbraio 2010. I conguagli compresi entro 6 euro sono stati recuperati<br />
sul<strong>la</strong> so<strong>la</strong> mensilità di gennaio 2010.<br />
La legge 127/2007 dispone che “per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese<br />
tra tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle<br />
pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nel<strong>la</strong> misura del 100%”.<br />
Pertanto, per l’anno 2010, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo vita è stata<br />
applicata con le seguenti modalità:<br />
per intero (aumento dello 0,7%) sull’importo di pensione non eccedente quintuplo del<br />
trattamento minimo del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
per il 75% (aumento dello 0,525%) per l’importo eccedente il quintuplo del trattamento<br />
minimo.<br />
Sono state applicate le disposizioni, previste dal<strong>la</strong> legge 23 dicembre 1998, n. 448, che<br />
prevedono il calcolo dell'aumento di rivalutazione automatica sul cumulo dei trattamenti<br />
erogati dall’INPS e dagli altri Enti, presenti nel Casel<strong>la</strong>rio centrale, per ciascun pensionato.<br />
56
Il Decreto 19 novembre 2010 del Ministro dell'Economia e delle Finanze ha confermato nel<strong>la</strong><br />
misura dello 0,7% l’aumento definitivo di perequazione automatica per l’anno 2010.<br />
Le fasce di pensione per l'applicazione degli aumenti di perequazione sono state:<br />
2009 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2009 % 2009<br />
minimo in Euro (AGO/FPE)<br />
perequazione provvisoria definitiva<br />
fino a euro 2.217,80 (5 volte il minimo AGO) 100 3,30 3,20<br />
oltre euro 2.217,80 75 2,475 2,40<br />
2010 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2010 % 2010<br />
minimo in Euro (AGO/FPE)<br />
perequazione provvisoria definitiva<br />
fino a euro 2.288,80 (5 volte il minimo AGO) 100 0,70 0,70<br />
oltre euro 2.288,80 75 0,525 0,525<br />
PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNO 2011<br />
Il Decreto del 19 novembre 2010, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, di<br />
concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato sul<strong>la</strong> Gazzetta ufficiale n.<br />
279 del 29 novembre 2010, ha fissato nel<strong>la</strong> misura dell’1,4% l'aumento di perequazione<br />
automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per l'anno 2011.<br />
Non è stato rinnovato il comma 6 dell’articolo 5 (interventi in materia pensionistica) del<strong>la</strong> legge<br />
127/2007 che dispone che “per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra<br />
tre e cinque volte il trattamento minimo INPS, l'indice di rivalutazione automatica delle<br />
pensioni è applicato, per il triennio 2008-2010, nel<strong>la</strong> misura del 100 per cento”.<br />
E' stata, pertanto, riapplicata <strong>la</strong> Legge 23 dicembre 2000 n. 388 “Disposizioni per <strong>la</strong><br />
formazione del bi<strong>la</strong>ncio annuale e pluriennale dello Stato” (legge finanziaria 2001) che dispone<br />
che a decorrere dal 1° gennaio 2001, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo del<strong>la</strong><br />
vita si applica per intero sull’importo di pensione non eccedente il triplo del minimo del Fondo<br />
pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti; per le fasce di importo comprese tra il triplo e il quintuplo del<br />
minimo <strong>la</strong> percentuale di aumento è ridotta al 90 per cento; per le fasce d’importo eccedenti il<br />
quintuplo del minimo <strong>la</strong> percentuale di aumento è ridotta al 75 per cento.<br />
Pertanto, per l’anno 2011, <strong>la</strong> percentuale di aumento per variazione del costo vita è tornata ad<br />
essere applicata con lo scaglionamento in tre fasce, come di seguito indicato:<br />
2011 – Pensione superiore al trattamento<br />
minimo in Euro (AGO/FPE)<br />
Misura %<br />
perequazione<br />
% 2011<br />
provvisoria<br />
% 2011<br />
definitiva<br />
fino a euro 1.382,91 (3 volte il minimo AGO) 100 1,40 1,60<br />
oltre euro 1.382,91 e fino a euro 2.304,85 90 1,26 1,44<br />
oltre euro 2.304,85 75 1,05 1,20<br />
PEREQUAZIONE AUTOMATICA ANNI 2012-2013<br />
L’art. 24, comma 25, del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni<br />
nel<strong>la</strong> Legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha stabilito che per gli anni 2012 e 2013 <strong>la</strong><br />
57
ivalutazione automatica è riconosciuta esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo<br />
complessivo fino a tre volte il trattamento minimo INPS, nel<strong>la</strong> misura del 100 per cento.<br />
Per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo INPS e inferiore a tale<br />
limite incrementato del<strong>la</strong> quota di rivalutazione automatica, l’aumento di rivalutazione è<br />
comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite perequato.<br />
Al fine di definire <strong>la</strong> soglia sulle singole pensioni è stato considerato il reddito pensionistico<br />
totale del pensionato.<br />
L'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni in via previsionale per l'anno<br />
2012 è stato fissato nel<strong>la</strong> misura dell’ 2,6% con il Decreto 18 gennaio 2012.<br />
Con Decreto del 16 novembre 2012 è stato stabilito l’aumento definitivo di perequazione<br />
automatica per l’anno 2012 nel<strong>la</strong> misura dell' 2,7%.<br />
La perequazione per l’anno 2012 è stata pertanto attribuita come segue:<br />
2012 – Pensione superiore al trattamento Misura % % 2012<br />
% 2012<br />
minimo in Euro (AGO/FPE)<br />
perequazione provvisoria definitiva<br />
fino a euro 1.405,05 (3 volte il minimo AGO) 100 2,60 2,70<br />
oltre euro 1.405,05 e fino a euro 1.441,59 in via<br />
provvisoria e fino a euro 1.443,00 in via<br />
definitiva<br />
Fascia di<br />
garanzia<br />
garantito<br />
l’importo di €<br />
1.441,59<br />
garantito<br />
l’importo di €<br />
1.443,00<br />
oltre euro 1.443,00 0 Nessun aumento Nessun aumento<br />
Lo stesso Decreto ha fissato l'aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni<br />
in via previsionale per l'anno 2013 è stato fissato nel<strong>la</strong> misura del 3% da calco<strong>la</strong>rsi<br />
sull'importo del<strong>la</strong> pensione spettante a dicembre 2012.<br />
La perequazione per l’anno 2012 è stata pertanto attribuita come segue:<br />
Dal 1°<br />
gennaio<br />
2013:<br />
aumento del 3,00 % Per le pensioni di importo fino a € 1.443,00<br />
aumento fino al raggiungimento Per le pensioni di importo compreso tra € 1.443,00 e<br />
del limite massimo del<strong>la</strong> fascia fino a € 1.486,29. Viene garantito l’importo di €<br />
1.486,29<br />
Nessun aumento Per le pensioni di importo superiore a € 1.486,29<br />
Il contributo di solidarietà delle pensioni di importo elevato<br />
La Legge 214/2011 ha previsto l’elevazione del contributo di perequazione per i trattamenti<br />
pensionistici elevati delle forme di <strong>previdenza</strong> obbligatoria.<br />
Il contributo di perequazione è stato, perciò, fissato nel:<br />
5% per <strong>la</strong> parte eccedente i 90.000 € lordi fino a 150.000 €;<br />
10% per <strong>la</strong> parte eccedente i 150.000 € fino a 200.000 €;<br />
15% per <strong>la</strong> parte eccedente i 200.000 €.<br />
Il trattamento pensionistico a seguito di tali riduzioni non può essere inferiore a 90.000 €.<br />
58
Per verificare <strong>la</strong> sussistenza dell'obbligo di solidarietà, si devono cumu<strong>la</strong>re tutti i trattamenti<br />
pensionistici ricevuti in un anno, compresi quelli erogati dai Fondi pensionistici integrativi e<br />
complementari. A tale fine è il casel<strong>la</strong>rio pensionistico a fornire tutti i dati utili per il prelievo<br />
del contributo di perequazione, secondo modalità proporzionali ai trattamenti erogati.<br />
La trattenuta è determinata in via preventiva, in quanto sarà poi oggetto di conguaglio a fine<br />
anno.<br />
Tale contributo è deducibile ai fini Irpef, in analogia con quanto avvenne per il contributo di<br />
solidarietà introdotto dal<strong>la</strong> Finanziaria 2004.<br />
Pensione Contributo Minore<br />
Contributo<br />
lorda<br />
lordo<br />
imposta<br />
netto<br />
91.000 50 21,5 28,5<br />
100.000 500 215,0 285,0<br />
110.000 1.000 430,0 570,0<br />
120.000 1.500 645,0 855,0<br />
130.000 2.000 860,0 1.140,0<br />
140.000 2.500 1.075,0 1.425,0<br />
150.000 3.000 1.290,0 1.710,0<br />
160.000 4.000 1.720,0 2.280,0<br />
170.000 5.000 2.150,0 2.850,0<br />
180.000 6.000 2.580,0 3.420,0<br />
190.000 7.000 3.010,0 3.990,0<br />
200.000 8.000 3.440,0 4.560,0<br />
210.000 9.500 4.085,0 5.415,0<br />
220.000 11.000 4.730,0 6.270,0<br />
230.000 12.500 5.375,0 7.125,0<br />
240.000 14.000 6.020,0 7.980,0<br />
250.000 15.500 6.665,0 8.835,0<br />
260.000 17.000 7.310,0 9.690,0<br />
270.000 18.500 7.955,0 10.545,0<br />
280.000 20.000 8.600,0 11.400,00<br />
290.000 21.500 9.245,0 12.255,0<br />
300.000 23.000 9.890,0 13.110,0<br />
Contributo di solidarietà dei Fondi Speciali<br />
Per il periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2012 ed il 31 dicembre 2017 è stato introdotto un<br />
contributo di solidarietà a carico di iscritti e pensionati delle gestioni previdenziali confluite nel<br />
Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (ex Fondi Elettrici, Telefonici, Trasporto, INPDAI) e del<br />
Fondo di <strong>previdenza</strong> per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea.<br />
Sono esclusi dal contributo di solidarietà pensionati ed iscritti che non raggiungevano 5 anni di<br />
anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.<br />
Sono altresì escluse dal contributo di solidarietà le pensioni di importo pari o inferiore a 5 volte<br />
il trattamento minimo INPS, le pensioni e gli assegni di invalidità e le pensioni di inabilità.<br />
59
La pensione al netto del contributo di solidarietà non può essere inferiore a 5 volte il<br />
trattamento minimo.<br />
Le percentuali del contributo di solidarietà sono riportate nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> che segue.<br />
Anzianità<br />
contributive al<br />
31/12/1995<br />
Da 5 a fino a 15 anni<br />
Pensionati<br />
Oltre 15 fino a 25<br />
anni<br />
Ex Fondo trasporti 0,3% 0,6% 1,0%<br />
Ex Fondo <strong>elettrici</strong> 0,3% 0,6% 1,0%<br />
Ex Fondo telefonici 0,3% 0,6% 1,0%<br />
Ex Inpdai 0,3% 0,6% 1,0%<br />
Fondo volo 0,3% 0,6% 1,0%<br />
Lavoratori<br />
Ex Fondo trasporti 0,5% 0,5% 0,5%<br />
Ex Fondo <strong>elettrici</strong> 0,5% 0,5% 0,5%<br />
Ex Fondo telefonici 0,5% 0,5% 0,5%<br />
Ex Inpdai 0,5% 0,5% 0,5%<br />
Fondo volo 0,5% 0,5% 0,5%<br />
INTEGRAZIONI AL TRATTAMENTO MINIMO<br />
Oltre 25 anni<br />
L’articolo 6 del<strong>la</strong> legge 11 novembre 1983, n. 638 prevede che le integrazioni al trattamento<br />
minimo sono vinco<strong>la</strong>te al<strong>la</strong> presenza dei seguenti limiti di reddito personale<br />
Anno<br />
Limiti di reddito personale<br />
che escludono<br />
l’integrazione al minimo<br />
PENSIONI DEL FONDO LAVORATORI DIPENDENTI<br />
Limiti di reddito personale<br />
che consentono<br />
l’integrazione al minimo<br />
intero<br />
Limiti di reddito personale che consentono<br />
l’integrazione al minimo totale e parziale a<br />
seconda dell’importo a calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
2008 Oltre euro 11.532,56 Fino a euro 5.766,28 Oltre euro 5.766,28 fino a euro 11.532,56<br />
2009 Oltre euro 11.901,76 Fino a euro 5.950,88 Oltre euro 5.950,88 fino a euro 11.901,76<br />
2010 Oltre euro 11.985,22 Fino a euro 5.992,61 Oltre euro 5.992,61 fino a euro 11.985,22<br />
2011 Oltre euro 12.153,18 Fino a euro 6.076,59 Oltre euro 6.076,59 fino a euro 12.153,18<br />
2012 Oltre euro 12.506,00 Fino a euro 6.253,00 Oltre euro 6.253,00 fino a euro 12.506,00<br />
2013 Oltre euro 12.881,18 Fino a euro 6.440,59 Oltre euro 6.440,59 fino a euro 12.881,18<br />
60
MASSIMALI E MINIMALI RETRIBUTIVI<br />
Il massimale retributivo, oltre il quale non opera il calcolo del<strong>la</strong> pensione né <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />
trattenuta, è stato reintrodotto, dopo alterne vicende, a decorrere dal 1° gennaio. 1996, dal<strong>la</strong><br />
legge 335/1995 (art. 2, comma 18).<br />
Esso riguarda solo gli iscritti da quel<strong>la</strong> data senza alcuna precedente anzianità contributiva.<br />
Anno Massimale di retribuzione pensionabile in €<br />
2009 91.597,00<br />
2010 92.147,00<br />
2011 93.437,00<br />
2012 96.149,00<br />
2013 99.034,00<br />
Il minimale retributivo per l’accredito dei contributi obbligatori e figurativi è definito<br />
legis<strong>la</strong>tivamente dall’art. 7, comma 1 del<strong>la</strong> legge 638/1993 e dall’art. 1, comma 2 del<strong>la</strong> legge<br />
389/1989 ed è fissato nel<strong>la</strong> misura del 40% del trattamento minimo di pensione in vigore al 1°<br />
gennaio dell'anno di riferimento.<br />
Anno<br />
Importo mensile del<br />
trattamento minimo di<br />
pensione €<br />
Percentuale di<br />
ragguaglio del<strong>la</strong><br />
pensione<br />
Minimale<br />
retributivo<br />
settimanale €<br />
Minimale<br />
retributivo annuo €<br />
2009 457,76 40 183,10 9.521,20<br />
2010 460,97 40 184,39 9,588,28<br />
2011 467,43 40 186,97 9.722,44<br />
2012 481,00 40 192,40 10.004,80<br />
2013 495,43 40 198,17 10.304,84<br />
FASCE DI RETRIBUZIONE E REDDITO PENSIONABILI –ALIQUOTE DI RENDIMENTO<br />
Per il calcolo del<strong>la</strong> pensione è consentito utilizzare l’intera retribuzione assoggettata a<br />
contributi (art. 21 Legge n.67/88), sia pure con diverse (decrescenti) aliquote di rendimento<br />
per <strong>la</strong> quota eccedente il tetto di retribuzione pensionabile.<br />
Aliquote di rendimento anni 2008-2012<br />
In base all’art. 12 del D.Lgs. 503/1992, abrogato dal<strong>la</strong> legge 449/1997, per <strong>la</strong> liquidazione<br />
delle pensioni a carico del FPE, hanno trovato graduale applicazione, con cadenza<br />
quinquennale, le percentuali di riduzione delle aliquote di rendimento vigenti nell’AGO, a<br />
partire dalle soglie di retribuzione più elevate e con scaglionamento riferito al<strong>la</strong> metà delle<br />
percentuali stesse. Dette disposizioni trovano applicazione per le anzianità contributive sino al<br />
14.11.1996 data di entrata in vigore delle disposizioni di armonizzazione (D.Lgs. 562/1996).<br />
61
Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente riportiamo le fasce di retribuzione annua pensionabile e le aliquote di<br />
rendimento distinte in quota A e quota B per il calcolo delle pensioni AGO da liquidare nel<br />
2013.<br />
Importo annuo €<br />
(Fasce)<br />
FASCE DI RETRIBUZIONE E DI REDDITO<br />
Aliquota % di rendimento<br />
annuo per anzianità<br />
maturate al 31.1.2.1992<br />
Quota A<br />
Aliquota % di rendimento<br />
annuo per anzianità<br />
acquisiste dal 1.1.1993<br />
Quota B<br />
Fino a 45.530,00 (T = tetto) 2 (80%) 2 (80%)<br />
Oltre 45.530,00<br />
Fino a 60.554,90 (133%T)<br />
Oltre 60.554,90<br />
Fino a 75.579,80 (166%T)<br />
Oltre 75.579,80<br />
Fino a 86.507,00 (190%T) 1 (40%)<br />
1,50 (60%) 1,60 (64%)<br />
1,25 (50%) 1,35 (54%)<br />
1,10 (44%)<br />
Oltre 86.507,00 0,90 (36%)<br />
I valori percentuali tra parentesi si riferiscono a pensioni liquidate corrispondenti a 40 anni di contribuzione<br />
Per le anzianità maturate fino al 31.12.1992 (quota A), il rendimento è dell’1% a partire dal superamento del<strong>la</strong><br />
fascia del 166% (75.579,80 €), di fatto unificando le fasce fino al 190% ed oltre il 190%.<br />
RIOCCUPAZIONE<br />
La normativa del Fondo prevedeva che i pensionati del Fondo che si rioccupavano alle<br />
dipendenze di terzi avessero <strong>la</strong> revoca del<strong>la</strong> pensione in godimento e <strong>la</strong> liquidazione di un<br />
nuovo trattamento di pensione al<strong>la</strong> cessazione dell'attività <strong>la</strong>vorativa. Con il Decreto di<br />
armonizzazione il cumulo con redditi da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo è rego<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong><br />
normativa A.G.O.<br />
I contributi versati in altre gestioni pensionistiche, dopo il pensionamento o prima<br />
dell’iscrizione al fondo (es. apprendisti) sono oggetto di liquidazione di una prestazione<br />
secondo le norme in vigore per il diritto al<strong>la</strong> pensione supplementare.<br />
I tito<strong>la</strong>ri di assegno ordinario di invalidità del Fondo Elettrici possono presentare domanda<br />
di supplemento.<br />
LE QUOTE<br />
Dal 1° luglio 2009 e fino al 31 dicembre 2011 si otteneva <strong>la</strong> pensione di anzianità secondo il<br />
meccanismo delle quote.<br />
Ancorché superate dal<strong>la</strong> riforma Fornero, le cosiddette finestre continuano ad esplicare <strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />
efficacia per alcuni casi di deroghe ai requisiti per <strong>la</strong> pensione anticipata previsti dal<strong>la</strong> nuova<br />
normativa.<br />
62
Le quote sonno date dal<strong>la</strong> somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva e richiedono,<br />
però, una misura minima delle stesse.<br />
Le quote inizialmente previste per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti erano le seguenti:<br />
Periodo<br />
LE FINESTRE<br />
Ancorché superate dal<strong>la</strong> riforma Fornero, che prevede <strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione dal<br />
mese successivo a quello del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti e del<strong>la</strong> cessazione del0attività<br />
<strong>la</strong>vorativa, le cosiddette finestre continuano ad esplicare <strong>la</strong> <strong>loro</strong> efficacia nel caso di deroghe ai<br />
requisiti per <strong>la</strong> pensione previsti dal<strong>la</strong> nuova normativa.<br />
Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente sono indicate le finestre e le decorrenze delle pensioni di anzianità,<br />
maturate con meno di 40 anni di contribuzione (età e contributi) o con almeno 40 anni di<br />
contribuzione (indipendentemente dall’età) e di vecchiaia dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
Fino al 31.12.2010<br />
Età minima<br />
richiesta<br />
Requisiti Pensione di anzianità con Pensione di anzianità con Pensione di vecchiaia (65<br />
maturati meno di 40 anni di<br />
almeno 40 anni di contributi anni uomo – 60 anni donna)<br />
entro<br />
contributi<br />
Decorrenza del<strong>la</strong> pensione Decorrenza del<strong>la</strong> pensione Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />
31 marzo 1° gennaio anno successivo 1° luglio stesso anno (1)(*) 1° luglio stesso anno<br />
30 giugno 1° gennaio anno successivo 1° ottobre stesso anno (1)(**) 1° ottobre stesso anno<br />
30 settembre 1° luglio anno successivo 1° gennaio anno successivo 1° gennaio anno successivo<br />
31 dicembre 1° luglio anno successivo 1° aprile anno successivo 1° aprile anno successivo<br />
(1)per le uscite con tali decorrenze si richiede il compimento del 57° anno di età, e quindi bisogna avere:<br />
(*) almeno 57 anni di età entro il 30 giugno<br />
(**) almeno 57 anni di età entro il 30 settembre<br />
Dal 1.1.2011 - Legge 122/2010<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
minima<br />
Quota<br />
Quota: combinazione<br />
per l’accesso al<strong>la</strong><br />
pensione<br />
Da 1.7.2009 a<br />
59 35 95 35 e 60<br />
31.12.2010<br />
36 e 59<br />
Da 1.1.2011 a<br />
60 35 96 35 e 61<br />
31.12.2012<br />
36 e 60<br />
Da 1.1.2013 61 35 97<br />
35 e 62<br />
(salvo esito positivo<br />
verifica sui risparmi di<br />
spesa)<br />
36 e 61<br />
63
Vengono rimodu<strong>la</strong>te le finestre per accedere alle prestazioni pensionistiche dirette e viene<br />
introdotto il concetto di “finestra mobile” per:<br />
- <strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />
- il pensionamento anticipato,<br />
- <strong>la</strong> pensione in totalizzazione,<br />
a prescindere dal sistema di calcolo del<strong>la</strong> prestazione (retributivo, contributivo, misto).<br />
A) Pensione di vecchiaia<br />
I soggetti che nell’anno 2011 hanno maturato il diritto all’accesso al pensionamento di<br />
vecchiaia a 65 anni per gli uomini, a 60 anni per le donne del settore privato e all’età più<br />
elevata prevista per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego (61 anni nel 2011, 65 anni a partire dal<br />
2012), nonché i soggetti che raggiungono il diritto a pensione con le “età previste dagli<br />
specifici ordinamenti” hanno diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia:<br />
dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi o del<strong>la</strong> gestione separata (art.1, c. 26 legge<br />
335/1995).<br />
Quest’ultima decorrenza vale anche per chi faccia valere contribuzione mista (autonoma<br />
e dipendente).<br />
B) Pensionamento anticipato<br />
Per i soggetti che hanno maturato, nel 2011, i requisiti al<strong>la</strong> pensione previsti dal<strong>la</strong> legge<br />
243/2004, così come modificati dal<strong>la</strong> legge 247/2007 (quote), con età inferiori a quelle<br />
previste per il pensionamento di vecchiaia, <strong>la</strong> prestazione è erogata:<br />
dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti se <strong>la</strong> prestazione è a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi o del<strong>la</strong> gestione separata Inps di cui all’art.1 c. 26<br />
legge 335/1995. Anche in questo caso tale decorrenza si applica ai casi di contribuzione<br />
mista (autonoma e dipendente).<br />
Queste finestre valgono, quindi, per i pensionamenti anticipati rispetto all’età pensionabile fino<br />
al 31 dicembre 2011 quando<br />
si sono maturati gli anni di contribuzione necessari a conseguire <strong>la</strong> pensione<br />
indipendentemente dall’età;<br />
si sono raggiunti i requisiti previsti dalle cosiddette “quote”.<br />
e con <strong>la</strong> riforma Fornero, dal 1° gennaio 2012 per i casi in deroga ai nuovi requisiti.<br />
64
C) Pensione in totalizzazione<br />
E’ stato modificato il D.Lgs. n. 42/2006 ed è stata introdotta <strong>la</strong> finestra di accesso al<strong>la</strong><br />
pensione prevista in caso di liquidazione delle prestazioni da parte delle gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
autonomi.<br />
La finestra, di 18 mesi, si è applicata a co<strong>loro</strong> che hanno maturato i requisiti in deroga per <strong>la</strong><br />
pensione diretta in totalizzazione (65 anni e 20 anni di contributi, oppure 40 anni<br />
indipendentemente dall’età) a decorrere dal 1° gennaio 2011 ed a co<strong>loro</strong> che, dal 1° gennaio<br />
2012, matureranno i requisiti a pensione in deroga alle nuove norme.<br />
Ciò significa, quindi, che chi ha maturato i requisiti per <strong>la</strong> pensione in totalizzazione entro il 31<br />
dicembre 2010 ha potuto ancora accedere al<strong>la</strong> prestazione dal mese successivo al<strong>la</strong> domanda<br />
dal momento che, in precedenza, per questo tipo di trattamento non erano previste finestre<br />
mentre chi li ha maturati successivamente il 31 dicembre 2010 ha dovuto o deve attendere 18<br />
mesi prima di ottenere <strong>la</strong> prestazione.<br />
La pensione ai superstiti decorre, invece, dal primo giorno del mese successivo al decesso del<br />
dante causa e <strong>la</strong> pensione di inabilità dal primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong> presentazione<br />
del<strong>la</strong> domanda di pensione in regime di totalizzazione.<br />
La finestra è … mobile … e si applica a … deroghe...<br />
Pensioni di vecchiaia Pensioni anticipate<br />
Uomini: 65 anni<br />
Quote (età e contributi)<br />
Donne privato: 60 anni<br />
Donne Pubblico Impiego: 61 anni/ 65 dal 2012 40 anni di contributi indipendentemente dal<strong>la</strong> età<br />
Altri: età specifiche previste dai rispettivi ordinamenti<br />
Sistema retributivo Sistema retributivo<br />
Sistema contributivo Sistema contributivo<br />
VARIAZIONE DEI REQUISITI ANAGRAFICI PER LA PENSIONE IN RELAZIONE ALLA<br />
SPERANZA DI VITA<br />
La Legge 122/2010 ha introdotto nel nostro sistema previdenziale, a decorrere dal 2015, e con<br />
primo aggiornamento nel 2019 e successivi aggiornamenti ogni tre anni (2022, 2025, 2028,<br />
ecc.), l’innalzamento dei requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione all’aumento<br />
del<strong>la</strong> speranza di vita calco<strong>la</strong>ta dall’ISTAT.<br />
La legge 15 luglio 2011, n. 111, ha anticipato il primo adeguamento triennale dei requisiti di<br />
accesso ai trattamenti pensionistici al 1° gennaio 2013 ed ha previsto che i successivi<br />
adeguamenti avvengano al 1° gennaio 2016, al 1° gennaio 2019 e, successivamente, con<br />
cadenza biennale.<br />
A) A quali prestazioni si applica<br />
L’effetto dell’innalzamento dei requisiti anagrafici si produce sia sulle pensioni di vecchiaia, sia<br />
sulle pensioni di anzianità, calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo, contributivo o misto.<br />
65
Per le pensioni di anzianità, il meccanismo ha un impatto solo nel caso di accesso al<br />
trattamento con il sistema delle “quote” (età e contributi) e non nel caso di raggiungimento del<br />
requisito dei 40 anni indipendentemente dall’età.<br />
B) A chi si applica<br />
L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita si applica al<br />
sistema dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), ai regimi previdenziali, compresi i<br />
regimi esclusivi e sostitutivi (armonizzati in base al<strong>la</strong> legge n. 335/1995), nonché agli altri<br />
regimi e alle gestioni pensionistiche per i quali siano previsti, al 31 luglio 2010, requisiti diversi<br />
rispetto a quelli vigenti nell’AGO.<br />
L’innalzamento dei requisiti anagrafici, tuttavia, non si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene<br />
meno il titolo all’abilitazione per lo svolgimento del<strong>la</strong> specifica attività <strong>la</strong>vorativa per<br />
raggiungimento dei limiti di età, limitatamente al requisito per l’accesso al<strong>la</strong> pensione per<br />
limite di età (in sostanza <strong>la</strong> deroga vale solo per l’accesso al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia e non per<br />
le pensioni di anzianità).<br />
C) Come si determina l’innalzamento<br />
Entro il 30 giugno di ogni anno l’ISTAT dovrà mettere a disposizione il dato inerente <strong>la</strong><br />
variazione nel triennio precedente del<strong>la</strong> speranza di vita all’età corrispondente a 65 anni<br />
rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente in Italia.<br />
Sul<strong>la</strong> base di questo dato, ogni tre anni e ogni due dal 2019, con Decreto direttoriale del<br />
Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche<br />
sociali, da emanarsi almeno 12 mesi prima del<strong>la</strong> data di aggiornamento del<strong>la</strong> decorrenza,<br />
saranno aggiornati i requisiti anagrafici.<br />
In sede di prima applicazione l’incremento non poteva superare i tre mesi. Nel caso in cui <strong>la</strong><br />
speranza di vita diminuisca, non si procederà all’aggiornamento ed il requisito anagrafico<br />
rimarrà costante e non sarà diminuito.<br />
COEFFICIENTE DI TRASFORMAZIONE ESTESO (Legge 122/2010)<br />
Per corrispondere all’innalzamento dei requisiti anagrafici utili per il conseguimento del<strong>la</strong><br />
pensione di vecchiaia è stato istituito il coefficiente di trasformazione esteso.<br />
Età<br />
Coefficienti trasformazione calcolo contributivo<br />
Fino al<br />
31.12.2009<br />
Dal 1.1.2010 Dal 1.1.2013<br />
57 4,720 4,419 4,304<br />
58 4,860 4,538 4,416<br />
59 5,006 4,664 4,535<br />
60 5,163 4,798 4,661<br />
61 5,334 4,940 4,796<br />
62 5,514 5,093 4,940<br />
66
63 5,706 5,267 5,094<br />
64 5,911 5,432 5,259<br />
65 6,136 5,620 5,435<br />
5,624<br />
66<br />
67<br />
Coefficiente<br />
trasformazione<br />
5,826<br />
68 “esteso” oltre i 65 anni<br />
6,046<br />
69 6,283<br />
70<br />
1/12 (CTS – CTI)<br />
6,541<br />
Adeguamento del coefficiente = 1/12 del<strong>la</strong> differenza tra:<br />
Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Superiore (CTS) e<br />
Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Inferiore (CTI) dell’assicurato<br />
L’estensione del coefficiente è prevista solo in caso di aumento dei requisiti anagrafici, non per effetto<br />
del differimento del<strong>la</strong> pensione a causa del<strong>la</strong> finestra mobile<br />
CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
Sistema retributivo-misto<br />
Agli assicurati che possono far valere un'anzianità contributiva al 31.12.1995 di almeno 18<br />
anni <strong>la</strong> pensione è calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per le anzianità maturate fino al 31<br />
dicembre 2011 e con il sistema contributivo per le anzianità maturate dal 1.1.2012 ed il suo<br />
importo è dato dal<strong>la</strong> somma di cinque quote:<br />
Quota A: anzianità contributiva al 3112.1992 e retribuzione teorica Fondo Elettrici degli<br />
ultimi sei mesi rapportata ad anno.<br />
Quota B: anzianità contributiva dal 1.1.1993 al 31.12.1994 e retribuzione teorica<br />
Fondo Elettrici, rivalutata ai sensi del<strong>la</strong> legge 503/1992.<br />
Quota C: anzianità contributiva dal 1.1.1995 al 31.12.1996 e retribuzione teorica<br />
Fondo Elettrici del<strong>la</strong> quota B (legge 724/1994 – aliquote di rendimento).<br />
Quota D: anzianità contributiva dal 1.1.1997 al 31.12 2011 e retribuzione imponibile<br />
AGO (Decreto n.562/1996 - armonizzazione).<br />
Quota E: quota pro-rata calco<strong>la</strong>ta con il sistema contributivo per le anzianità maturate<br />
dal 1.1.2012.<br />
Retribuzioni di riferimento e aliquote di rendimento<br />
Di fatto, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che acquisiscono il diritto al<strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione dal 2012,<br />
le retribuzioni di riferimento e le aliquote di rendimento sono le seguenti:<br />
67
Quote Anzianità contributiva Retribuzione pensionabile<br />
A<br />
B<br />
C<br />
D<br />
Fino al 31.12.1992 Ultimi sei mesi retribuzione<br />
Da 1.1.1993 a 31.12.1994<br />
(massimo 104 settimane)<br />
Da 1.1.1995 a 31.12.1996<br />
(massimo 104 settimane)<br />
Da 1.1.1997 al<br />
31.12.2011<br />
pensionabile FPE<br />
Ultimi 10 anni retribuzione<br />
pensionabile FPE<br />
Ultimi 10 anni retribuzione<br />
pensionabile FPE (come quota B)<br />
Ultimi 10 anni retribuzione<br />
pensionabile AGO<br />
E Da 1.1.2012 Calcolo con il sistema contributivo<br />
Le norme prevedono, infatti:<br />
PERIODO<br />
Fino al<br />
31.12.1992<br />
Da 1.1.1993<br />
a 31.12.1994<br />
Da 1.1.1995<br />
a 31.12.1995<br />
Da 1.1.1996<br />
a 31.12.1996<br />
RETRIBUZIONE<br />
Ultimi 6 mesi ragguagliati ad anno.<br />
Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />
cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />
pensionamento<br />
6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
Max nel periodo = 6 + 12 = 18 mesi<br />
Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />
cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />
pensionamento<br />
6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
Max nel periodo =18 + 6 = 24 mesi<br />
Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />
cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />
pensionamento<br />
6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 a<br />
31.12.1995 + 66% settimane da 1.1.1996 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro (8 mesi<br />
all’anno), fino a raggiungere 10 anni (al<br />
31.12.2007) per chi era in servizio al<br />
31.12.1992.<br />
Max nel periodo = 24 + 8 = 32 mesi<br />
Retribuzione di riferimento (MT+ex<br />
cont.+Anzianità+Liv.funzione) al momento del<br />
pensionamento<br />
Euro<br />
Totale<br />
Fino a 67.603,50<br />
Da 67.063,50 a 77.377,50<br />
Aliquota<br />
rendimento<br />
annua<br />
2,51428%<br />
2,51428%<br />
2,51428%<br />
2,00%<br />
COEFFICI<br />
ENTE %<br />
2008-<br />
2012<br />
2,51428<br />
2,51428<br />
1,382858<br />
Oltre 77.377,50 1,13143<br />
Fino a 67.603,50<br />
Da 67.063,50 a 77.377,50<br />
2<br />
1,10<br />
Oltre 77.377,50 0,90<br />
Fino a 67.603,50<br />
Da 67.063,50 a 77.377,50<br />
2<br />
1,10<br />
Oltre 77.377,50 0,90<br />
QUOTA<br />
DI<br />
PENSIONE<br />
A<br />
B<br />
C<br />
C<br />
68
Da 1.1.1997<br />
al 31.12.2011<br />
6 mesi + 50% settimane da 1.1.1993 a<br />
31.12.1995 + 66% settimane da 1.1.1996 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro (8 mesi<br />
all’anno), fino a raggiungere 10 anni (al<br />
31.12.2007) per chi era in servizio al<br />
31.12.1992.<br />
Retribuzione di riferimento comprensiva di<br />
tutte le voci, per chi aveva più di 18 anni di<br />
contribuzione al 31.12.1995<br />
Fino al tetto di retribuzione<br />
Dal tetto al 133% del tetto 1,60<br />
Dal 133% al 166% del<br />
tetto<br />
Dal 166% al 190% del<br />
tetto<br />
Oltre il 190% del tetto<br />
Da 1.1.2012 Calcolo con il sistema contributivo Totale -- E<br />
Per le anzianità assicurative maturate dal 1° gennaio 1997 trova applicazione l’articolo 12,<br />
comma 1, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503 del 1992, per le retribuzioni pensionabili eccedenti il<br />
“tetto” al quale si applica il coefficiente massimo di rendimento.<br />
Pensione Mensile Lorda<br />
Per calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Pensione Mensile Lorda (PRM) con il sistema retributivo, occorre moltiplicare:<br />
dove:<br />
RMS = retribuzione media settimanale;<br />
S = Numero settimane di contribuzione;<br />
PRM = RMS x S x C<br />
C = Coefficiente corrispondente all’aliquota di rendimento mensile.<br />
Settimane utili<br />
Le settimane utili (S) di contribuzione da considerare per il calcolo del<strong>la</strong> pensione sono tutte<br />
quelle accreditate ai fini del<strong>la</strong> misura e non possono essere più di 2080 (40 anni).<br />
Sono utili per <strong>la</strong> misura tutti i contributi accreditati sull’estratto contributivo siano essi<br />
Obbligatori che figurativi o da ricongiunzione o riscatto.<br />
Retribuzione media settimanale pensionabile<br />
La Retribuzione media settimanale pensionabile (RMS) si calco<strong>la</strong> tenendo conto del<strong>la</strong><br />
retribuzione re<strong>la</strong>tiva alle ultime 520 settimane (10 anni) precedenti <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione opportunamente rivalutate in base ai coefficienti delle tabelle di rivalutazione delle<br />
retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazioni delle pensioni con<br />
decorrenza nell'anno di riferimento. La base retributiva è l’intera retribuzione che potrà essere<br />
presa dall’estratto contributivo ovvero dal modello 01M o sostitutivi.<br />
I singoli coefficienti di rendimento mensili per ciascuna settimana per le pensioni retributive del<br />
FPLD, applicabili alle pensioni FPE per i periodi successivi al 31 dicembre 1996 (quota D), sono<br />
riporttati nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />
2<br />
1,35<br />
1,10<br />
O,90<br />
D<br />
69
Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD<br />
Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD<br />
aventi decorrenza successiva al 1° gennaio 1993, utili per il calcolo del<strong>la</strong> quota di pensione<br />
re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1° Gennaio 1993 per redditi<br />
superiori al tetto<br />
Coefficiente di<br />
rendimento<br />
Per anzianità al 31.12.92<br />
(Quota A)<br />
Fasce di retribuzione e<br />
rendimento annuo<br />
0,00153846 Entro il limite<br />
massimo di<br />
retribuzione annua<br />
previsto.<br />
0,0011538 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il limite<br />
massimo e sino al<br />
33% dello stesso.<br />
0,000961538 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il 33% del<br />
limite massimo sino al<br />
66% dello stesso.<br />
0,00076923 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il 66% del<br />
limite massimo sino al<br />
90% dello stesso.<br />
Coefficiente<br />
di rendimento<br />
2% 0,001538460<br />
Per anzianità dal 1.1.93<br />
(Quota B)<br />
Fasce di retribuzione e<br />
rendimento annuo<br />
Entro il limite<br />
massimo di<br />
retribuzione annua<br />
previsto<br />
1,5% 0,001230769 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il limite<br />
massimo e sino al<br />
33% dello stesso.<br />
1,25% 0,001038461 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il 33% del<br />
limite massimo sino al<br />
66% dello stesso.<br />
1 % 0,000846153 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il 66% del<br />
limite massimo sino al<br />
90% dello stesso.<br />
0,000692307 Per <strong>la</strong> quota di<br />
retribuzione<br />
eccedente il 90% del<br />
limite massimo.<br />
2%<br />
1,6%<br />
1,35%<br />
1,10%<br />
0,90%<br />
70
Coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C delle pensioni FPE<br />
I coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C delle pensioni del Fondo Elettrici<br />
sono invece i seguenti:<br />
Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPE - Quote A, B e C<br />
Quota Retribuzione di riferimento<br />
Coefficiente di<br />
rendimento<br />
Rendimento annuo<br />
A Totale 0,001934061 2,51428%<br />
B<br />
C<br />
Fino al 30.6.2010<br />
Fino a 67.603,50 0,001934061 2,51428%<br />
Da 67.063,50 a 77.377,50 0,001063730 1,382858%<br />
Oltre 77.377,5 0,000870330 1,13143%<br />
Fino a 67.603,50 0,001538460 2,00%<br />
Da 67.063,50 a 77.377,50 0,000846153 1,10%<br />
Oltre 77.377,5 0,000692307 0,90%<br />
Fino al 30.6.2010, l’importo del trattamento pensionistico complessivo liquidato era quello più<br />
favorevole fra il calcolo FPE ed AGO. e non poteva superare, in ogni caso, il più favorevole tra i<br />
seguenti parametri:<br />
80% in base alle norme vigenti nell’AGO;<br />
88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo del<strong>la</strong> pensione FPE di cui<br />
all’art.1 comma 12, lettera a, del<strong>la</strong> legge 335/95.<br />
L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />
maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />
massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />
che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />
Dal 1.7.2010<br />
Dal 1.7.2010, in base al<strong>la</strong> legge 122/2010, non è più previsto il trasferimento automatico e<br />
gratuito in AGO delle posizioni assicurative del Fondo Elettrici.<br />
Conseguentemente in favore dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al soppresso Fondo Elettrici, con effetto sulle<br />
istanze presentate a partire dal 1° luglio, non viene più posto in pagamento il trattamento<br />
pensionistico più favorevole fra quello calco<strong>la</strong>to con le norme del Fondo e quello calco<strong>la</strong>to<br />
secondo le norme del FPLD,.<br />
Agli stessi viene liquidata, sempre nel limite del più favorevole dei tetti AGO ed FPE, <strong>la</strong><br />
pensione a calcolo FPE, salva <strong>la</strong> possibilità degli interessati di ottenere <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />
prestazione a carico del FPLD su espressa richiesta di trasferimento nel FPLD del<strong>la</strong> posizione<br />
assicurativa FPE e previa accettazione del previsto onere di copertura.<br />
Ai fini del<strong>la</strong> convenienza dell’operazione non è sufficiente il fatto che <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />
pensione con le norme AGO risulti più conveniente, ma è necessario valutare anche le<br />
71
condizioni per ottenere il diritto al<strong>la</strong> pensione e l’onere di copertura del trasferimento che, di<br />
norma, risulta molto elevato e non facilmente recuperabile con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> differenza dell’importo<br />
del<strong>la</strong> pensione AGO rispetto a quel<strong>la</strong> FPE.<br />
Sistema misto<br />
Agli assicurati che al 31.12.1995 non possono far valere 18 anni di contribuzione, <strong>la</strong> pensione è<br />
calco<strong>la</strong>ta con il sistema misto:<br />
le quote A, B e C (fino al 31.12.1995) con il sistema retributivo;<br />
le anzianità dal 1.1.1996 con il sistema contributivo.<br />
Sistema contributivo<br />
Dal 1.1.1996 (legge 335/1995) è stato introdotto il sistema di calcolo contributivo per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che iniziano da tale data l’attività <strong>la</strong>vorativa.<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> moltiplicando il montante individuale dei contributi<br />
per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione ai superstiti di assicurato.<br />
Montante individuale dei contributi<br />
Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />
individuare, ogni anno, <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua<br />
corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da<br />
riscatto, da ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato;<br />
calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile annua per<br />
l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />
sommare l'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base<br />
del tasso annuo di capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del<br />
prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con<br />
riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.<br />
Rivalutazione e determinazione del montante contributivo<br />
Il montante individuale è <strong>la</strong> somma dei contributi annui rivalutati in base al tasso annuo di<br />
capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL)<br />
calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT, cioè in base al<strong>la</strong> crescita del<strong>la</strong> ricchezza nazionale.<br />
Il montante individuale contributivo viene rivalutato al 31 dicembre di ogni anno su base<br />
composta.<br />
Dal<strong>la</strong> rivalutazione viene esclusa <strong>la</strong> contribuzione dell'anno del pensionamento e quel<strong>la</strong><br />
dell'anno precedente (coefficiente 1,000000).<br />
Questa <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> riepilogativa dei coefficienti di rivalutazione del montante contributivo per gli<br />
anni dal 1996 al 2011 utilizzabile per le pensioni con decorrenza nell’anno 2013.<br />
72
Montante maturato al<br />
Coefficiente di<br />
rivalutazione<br />
31 dicembre 1996 1,055871<br />
31 dicembre 1997 1,053597<br />
31 dicembre 1998 1,056503<br />
31 dicembre 1999 1,051781<br />
31 dicembre 2000 1,047781<br />
31 dicembre 2001 1,043698<br />
31 dicembre 2002 1,041614<br />
31 dicembre 2003 1,039272<br />
31 dicembre 2004 1,040506<br />
31 dicembre 2005 1,035386<br />
31 dicembre 2006 1,033937<br />
31 dicembre 2007 1,034625<br />
31 dicembre 2008 1,033201<br />
31 dicembre 2009 1,017935<br />
31 dicembre 2010 1,016165<br />
31 dicembre 2011 1,011344<br />
31 dicembre 2012 1,000000<br />
Contributi 2013 1,000000<br />
Lo schema per determinare il montante finale individuale è il seguente:<br />
1. Retribuzione primo anno contributivo moltiplicata per l'aliquota del 33% (retribuzione x<br />
0,33) determina <strong>la</strong> contribuzione dell'anno di riferimento.<br />
2. La contribuzione moltiplicata per il coefficiente di rivalutazione individuato per l'anno di<br />
riferimento determina il montante di quell'anno.<br />
3. L'anno successivo di determina <strong>la</strong> contribuzione dell'anno, si somma al montante<br />
dell'anno precedente e si moltiplica tale somma per il coefficiente di rivalutazione di<br />
quell'anno individuando il montante maturato.<br />
4. Per l'anno del pensionamento e per quello precedente si somma <strong>la</strong> contribuzione al<br />
montante dell'anno precedente senza peraltro rivalutar<strong>la</strong> (coefficiente = 1).<br />
Per le pensioni con decorrenza nel 2013, al montante risultante in base ai sopra riportati<br />
coefficienti determinati sino al 2011, deve essere aggiunta <strong>la</strong> contribuzione re<strong>la</strong>tiva all’anno<br />
2012 e quel<strong>la</strong> versata nel 2013, anteriore al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />
Tasso di capitalizzazione<br />
Anziché utilizzare i coefficienti di rivalutazione applicati ai montanti contributivi di ciascun<br />
anno, è possibile determinare il montante finale applicando i tassi di capitalizzazione ai<br />
contributi di ciascun anno.<br />
73
Il tasso di capitalizzazione di un determinato anno è dato dal coefficiente di rivalutazione di<br />
quell'anno moltiplicato per i coefficienti di tutti gli anni successivi da rivalutare.<br />
Siccome ogni anno viene determinato un nuovo coefficiente di rivalutazione da applicare al<br />
montante dell'anno precedente, il tasso di capitalizzazione re<strong>la</strong>tivo a ciascun anno viene<br />
annualmente aggiornato moltiplicandolo per il nuovo coefficiente di rivalutazione determinato<br />
dall'ISTAT.<br />
Per determinare il montante contributivo individuale ogni contribuzione annuale va moltiplicata<br />
per il tasso di capitalizzazione re<strong>la</strong>tivo al corrispondente anno ed i singoli risultati devono<br />
essere sommati tra di <strong>loro</strong>.<br />
Questa <strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> dei tassi di capitalizzazione inerenti gli anni dal 1996 ad oggi.<br />
Coefficiente di trasformazione<br />
Contribuzione anno<br />
Tasso di<br />
capitalizzazione<br />
1996 1,822866<br />
1997 1,726410<br />
1998 1,638587<br />
1999 1,550953<br />
2000 1,474597<br />
2001 1,407352<br />
2002 1,348429<br />
2003 1,294557<br />
2004 1,245638<br />
2005 1,197147<br />
2006 1,156232<br />
2007 1,118281<br />
2008 1,080856<br />
2009 1,046124<br />
2010 1,027692<br />
2011 1,011344<br />
2012 1,000000<br />
2013 1,000000<br />
Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età di 57 anni. L’iniziale tabel<strong>la</strong> dei coefficienti di<br />
trasformazione, allegata al<strong>la</strong> legge n.335/1995, è stata aggiornata nel 2010, per <strong>la</strong> prima<br />
volta, e nel 2013. Sarà nuovamente aggiornata nel 2016.<br />
Attualmente i coefficienti di trasformazione sono i seguenti:<br />
74
Età Coefficiente Divisore<br />
57 4,304 23,234<br />
58 4,416 22,647<br />
59 4,535 22,053<br />
60 4,661 21,457<br />
61 4,796 20,852<br />
62 4,940 20,242<br />
63 5,094 19,629<br />
64 5,259 19,014<br />
65 5,435 18,398<br />
66 5,624 17,782<br />
67 5,826 17,163<br />
68 6,046 16,541<br />
69 6,283 15,917<br />
70 6,541 15,288<br />
Coefficiente per<br />
anzianità in anni e<br />
mesi<br />
CTI<br />
+<br />
X/12 (CTS – CTI)<br />
=<br />
Coefficiente da<br />
applicare<br />
CTI = Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Inferiore)<br />
CTS = Coefficiente di Trasformazione dell’età immediatamente Superiore<br />
X = numero dei mesi dell’assicurato oltre l’anno<br />
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (diritto a<br />
pensione con il solo requisito dell’anzianità contributiva, assegno di invalidità, pensione di<br />
inabilità, pensione ai superstiti di assicurato) deve essere applicato il coefficiente di<br />
trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.<br />
Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, il coefficiente di trasformazione deve essere incrementato di<br />
tanti dodicesimi del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente previsto per età immediatamente superiore a<br />
quel<strong>la</strong> dell'assicurato e il coefficiente previsto per età inferiore, per quanti sono i mesi interi<br />
trascorsi tra <strong>la</strong> data di compimento dell'età e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione o <strong>la</strong> data di morte<br />
(non si tiene conto delle frazioni di mese).<br />
L’importo annuo del<strong>la</strong> pensione contributiva è costituito dal prodotto del montante<br />
individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione. L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione<br />
si ottiene dividendo l'importo annuo per 13.<br />
La pensione in totalizzazione<br />
Per consentire l’acquisizione del diritto ad un’unica pensione di vecchiaia, di anzianità o ai<br />
superstiti ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno versato contributi in diverse casse, gestioni o fondi<br />
75
previdenziali e che altrimenti non avrebbero potuto utilizzare tutta o in parte <strong>la</strong> contribuzione<br />
versata, è stata introdotta <strong>la</strong> totalizzazione dei periodi assicurativi.<br />
La totalizzazione è completamente gratuita e può essere esercitata da tutti i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
dipendenti, autonomi e liberi professionisti.<br />
Possono esercitare <strong>la</strong> facoltà di totalizzare i periodi assicurativi, per ottenere un’unica<br />
pensione, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti:<br />
a due o più forme di assicurazione obbligatoria per l’invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti;<br />
alle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria;<br />
alle forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli Enti previdenziali privatizzati di cui al<br />
decreto legis<strong>la</strong>tivo 30 giugno 1994, n. 509;<br />
agli appositi albi o elenchi, gestiti dagli Enti previdenziali privati costituiti ai sensi del<br />
decreto legis<strong>la</strong>tivo 10 febbraio 1996, n. 103;<br />
al<strong>la</strong> gestione separata dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> parasubordinati,;<br />
al fondo di <strong>previdenza</strong> per il clero seco<strong>la</strong>re e per i ministri di culto delle confessioni<br />
religiose diverse dal<strong>la</strong> cattolica.<br />
La totalizzazione può essere richiesta anche dai superstiti di assicurato ancorché quest'ultimo<br />
sia deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione.<br />
Possono essere totalizzati, ai fini del diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia e di anzianità, tutti i<br />
periodi contributivi indipendentemente dall'anzianità contributiva presente nelle singole<br />
Gestioni. E' stato infatti superato, con <strong>la</strong> Legge n. 214/2011, il precedente vincolo di almeno<br />
tre anni di anzianità per poter totalizzare i contributi del<strong>la</strong> corrispondente gestione.<br />
La totalizzazione riguarda tutti e per intero i periodi assicurativi e non è possibile ottenere <strong>la</strong><br />
totalizzazione parziale. La totalizzazione deve interessare tutte le gestioni nelle quali il<br />
<strong>la</strong>voratore è stato iscritto e tutti i periodi contributivi versati nel<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> gestione.<br />
La domanda deve essere presentata dall'assicurato ovvero dal superstite avente diritto all’Ente<br />
che gestisce l'ultima forma assicurativa a cui è iscritto ovvero è stato iscritto il <strong>la</strong>voratore.<br />
Ai fini del perfezionamento dell’anzianità contributiva utile per il diritto alle prestazioni<br />
pensionistiche conseguibili attraverso <strong>la</strong> totalizzazione, <strong>la</strong> contribuzione accreditata per periodi<br />
coincidenti deve essere conteggiata una volta so<strong>la</strong>.<br />
La nuova legge di riforma non ha innovato in nul<strong>la</strong> <strong>la</strong> normativa re<strong>la</strong>tiva ai requisiti per<br />
ottenere <strong>la</strong> pensione in totalizzazione e pertanto, anche se i requisiti sono raggiunti a partire<br />
dal 1/1/2012, si conservano le disposizioni facenti capo al D. Lgs. 42/2006:<br />
‐ 20 anni di contribuzione e 65 anni di età per uomini e donne,<br />
‐ oppure, in alternativa 40 anni di contributi indipendentemente dall’età.<br />
Il requisito anagrafico dei 65 anni è soggetto al<strong>la</strong> variazione rispetto al<strong>la</strong> speranza di vita e<br />
continua in ogni caso ad applicarsi <strong>la</strong> finestra di 18 mesi.<br />
L'importo spettante viene determinato in “pro –quota” da ciascuna gestione pensionistica<br />
interessata, in rapporto ai periodi di iscrizione maturati.<br />
La misura del trattamento pensionistico è determinata secondo il sistema contributivo.<br />
76
Il pagamento delle pensioni in regime di totalizzazione è effettuato sempre dall’Inps.<br />
La pensione da totalizzazione è reversibile ai superstiti con le modalità e nei limiti previsti da<br />
ogni singo<strong>la</strong> gestione.<br />
La pensione da totalizzazione non è integrabile al trattamento minimo.<br />
Nuova forma di cumulo gratuito<br />
La Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge stabilità 2013) ha introdotto una nuova forma di<br />
cumulo gratuito del<strong>la</strong> contribuzione ai fini del raggiungimento del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia<br />
secondo i requisiti previsti dal<strong>la</strong> riforma Fornero, del<strong>la</strong> pensione di inabilità e del<strong>la</strong> pensione ai<br />
superstiti di assicurato deceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione, prevedendo il<br />
calcolo retributivo pro-quota.<br />
Detto cumulo non è esercitabile per conseguire <strong>la</strong> pensione anticipata.<br />
Inoltre, per quanto riguarda <strong>la</strong> pensione di vecchiaia e ai superstiti, il cumulo è possibile solo<br />
nel caso in cui il <strong>la</strong>voratore non sia già in possesso dei requisiti per il trattamento pensionistico.<br />
Pertanto essa è inibita non solo nel caso in cui il <strong>la</strong>voratore sia già tito<strong>la</strong>re di pensione, ma<br />
anche nel caso in cui abbia conseguito il diritto a pensione presso una gestione. In tal caso,<br />
non potrà utilizzare a fini pensionistici i contributi versati presso altre gestioni.<br />
Per non perdere i periodi accreditati presso altre gestioni i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> potranno scegliere <strong>la</strong> via<br />
del<strong>la</strong> ricongiunzione onerosa oppure quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> pensione in totalizzazione che verrà però, di<br />
rego<strong>la</strong>, liquidata con il metodo di calcolo contributivo.<br />
Ad esempio: una <strong>la</strong>voratrice dipendente con 63 anni di età nel 2012 che possa vantare 20 anni<br />
di contribuzione all’INPS e 10 anni di contribuzione all’INPDAP, non potrà esercitare <strong>la</strong> facoltà<br />
di cumulo di cui al comma 22-ter dal momento che per le donne il diritto al<strong>la</strong> pensione di<br />
vecchiaia si consegue presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti INPS nel 2012 con 20<br />
anni di contributi e 62 anni e 3 mesi di età e pertanto questa <strong>la</strong>voratrice ha già diritto a<br />
pensione nel FPLD. In tal caso, non potrà utilizzare a fini pensionistici i contributi versati<br />
all’INPDAP dal momento che per questa contribuzione non è prevista <strong>la</strong> pensione<br />
supplementare.<br />
Ferme restando le disposizioni in materia di totalizzazione (D. Llgs. 42/2006) e di<br />
ricongiunzione (Legge 29/1979), hanno <strong>la</strong> facoltà di cumu<strong>la</strong>re i periodi assicurativi non<br />
coincidenti per conseguire un’unica pensione i soggetti iscritti a due o più gestioni previdenziali<br />
obbligatorie dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, autonomi e iscritti al<strong>la</strong> gestione separata e alle forme<br />
sostitutive ed esclusive del<strong>la</strong> medesima, i quali non siano già tito<strong>la</strong>ri di trattamento<br />
pensionistico presso una di tali gestioni.<br />
Il trattamento di inabilità ottenuto in applicazione di tale cumulo verrà liquidato tenendo conto<br />
di tutta <strong>la</strong> contribuzione disponibile nelle gestioni interessate anche se i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> abbiano<br />
maturato i requisiti contributivi in una di dette gestioni.<br />
La pensione di vecchiaia si consegue in presenza dei requisiti anagrafici e contributi più elevati<br />
tra quelli previsti dai rispettivi ordinamenti e degli ulteriori requisiti richiesti dal<strong>la</strong> gestione<br />
previdenziale cui il <strong>la</strong>voratore è da ultimo iscritto.<br />
77
La facoltà di cumulo deve avere ad oggetto tutti e per intero i periodi assicurativi accreditati<br />
presso le gestioni, non è cioè ammesso il cumulo parziale.<br />
Le gestioni previdenziali interessate determineranno pro-quota, secondo le regole di calcolo<br />
previste da ciascun ordinamento, vale a dire con il metodo retributivo <strong>la</strong>ddove e nel<strong>la</strong> misura in<br />
cui ne sussista il diritto, e in base alle rispettive retribuzioni di riferimento, il trattamento<br />
pensionistico per <strong>la</strong> parte di propria competenza in rapporto ai periodi di iscrizione maturati.<br />
Per determinare l’anzianità contributiva utile per il calcolo si tiene conto di tutti i periodi non<br />
coincidenti accreditati nelle gestioni interessate, fermo restando che l’anzianità maturata dal 1°<br />
gennaio 2012 viene calco<strong>la</strong>ta con il metodo contributivo.<br />
Co<strong>loro</strong> che hanno presentato <strong>la</strong> domanda di ricongiunzione ai sensi degli articoli 1 e 2 del<strong>la</strong><br />
Legge 29/1979 a decorrere dal 1° luglio 2010 ed hanno ottenuto <strong>la</strong> liquidazione del<br />
trattamento pensionistico possono presentare domanda di recesso dal<strong>la</strong> ricongiunzione entro il<br />
31 dicembre 2013 e ottenere <strong>la</strong> restituzione di quanto versato.<br />
Co<strong>loro</strong> che hanno presentato domanda di pensione in totalizzazione ai sensi del D. Lgs. n.<br />
42/2006 prima dell’entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge di stabilità e il cui procedimento<br />
amministrativo non si sia ancora concluso possono presentare domanda di rinuncia al<strong>la</strong><br />
totalizzazione e accedere al trattamento pensionistico previsto dal nuovo cumulo.<br />
LE OPZIONI DEGLI ISCRITTI FPE DOPO LA LEGGE 122/2010<br />
Come detto <strong>la</strong> legge 122/2010 ha reso onerosi, e non più automatici, i trasferimenti nell’AGO<br />
delle posizioni assicurative costituite presso il Fondo Elettrici.<br />
Sempre <strong>la</strong> stessa legge ha reso onerose tutte le ricongiunzioni di periodi assicurativi, ma non è<br />
intervenuta a modificare <strong>la</strong> possibilità di riconoscimento gratuito nel Fondo Elettrici di periodi<br />
pre-<strong>elettrici</strong> accreditati nell’AGO a favore degli iscritti FPE ante 15 novembre 1996<br />
Gli iscritti FPE si trovano, pertanto, di fronte alle seguenti ipotesi, ciascuna con diversa<br />
incidenza su eventuali oneri da sostenere e con possibile diverso importo del<strong>la</strong> pensione<br />
liquidata<br />
Iscritti ante 15 novembre 1996<br />
Se con soli periodi FPE:<br />
liquidazione pensione FPE<br />
Se con periodi AGO ed FPE:<br />
ricongiunzione gratuita in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />
trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO<br />
Iscritti dal 15 novembre 1996<br />
Con precedenti periodi AGO:<br />
ricongiunzione onerosa in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />
ricongiunzione onerosa in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />
trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />
78
totalizzazione dei periodi contributivi e liquidazione del<strong>la</strong> pensione in “totalizzazione” col<br />
sistema contributivo al raggiungimento dell’età prevista per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia;<br />
Liquidazione pensione di vecchiaia FPE (se sufficienti i contributi FPE) e pensione<br />
supplementare per i periodi AGO<br />
IL CUMULO PENSIONE REDDITO<br />
La legge 133 del 2008 ha apportato sostanziali modifiche alle norme inerenti il “cumulo” e di<br />
seguito è illustrata <strong>la</strong> situazione attuale.<br />
Pensioni con calcolo retributivo<br />
A partire dal 1° gennaio 2009 le pensioni che rientrano nel sistema di calcolo retributivo sono<br />
del tutto cumu<strong>la</strong>bili con i redditi da <strong>la</strong>voro.<br />
La rego<strong>la</strong> vale naturalmente, oltre che per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni di anzianità<br />
raggiunte con il solo requisito contributivo, anche per quelle maturate, fino al 30 giugno 2009,<br />
con 58 anni di età e 35 di contribuzione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, 59 di età e 35 di contributi,<br />
per gli autonomi.<br />
A partire dal 1° luglio 2009, e fino al<strong>la</strong> riforma Fornero, <strong>la</strong> pensione si consegue con il sistema<br />
del<strong>la</strong> quote: quota 95 per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti (cioè età minima 59 anni e 36 di contributi) e<br />
quota 96 per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi (60 anni di età e 36 di contributi).<br />
Pensioni con calcolo contributivo<br />
Il divieto di cumulo è stato abolito anche per le pensioni calco<strong>la</strong>te con il sistema contributivo.<br />
Sono cumu<strong>la</strong>bili le pensioni raggiunte con 35 anni di contribuzione e l’età prevista per le<br />
pensioni calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo (v. paragrafo precedente).<br />
Sono cumu<strong>la</strong>bili, inoltre, con i redditi da <strong>la</strong>voro dipendente e autonomo, le pensioni liquidate a<br />
co<strong>loro</strong> che sono in possesso di un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni e a co<strong>loro</strong><br />
che hanno un’età anagrafica pari o superiore a 65 anni, se uomo, e 60 anni, se donna.<br />
Esclusioni dal<strong>la</strong> nuova disciplina<br />
Rimangono i limiti previsti dal<strong>la</strong> vecchia normativa per:<br />
gli assegni di invalidità;<br />
le pensioni ai superstiti;<br />
le pensioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> socialmente utili liquidate provvisoriamente;<br />
gli assegni straordinari per il sostegno del reddito;<br />
i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che trasformano il rapporto di <strong>la</strong>voro da tempo pieno a tempo parziale.<br />
Cumulo di assegni di invalidità e reddito del beneficiario<br />
Per gli invalidi, <strong>la</strong> legge prevede un doppio taglio dell’assegno qualora il tito<strong>la</strong>re continui a<br />
<strong>la</strong>vorare.<br />
In primis, <strong>la</strong> pensione è ridotta del 25% se il reddito supera di quattro volte il trattamento<br />
minimo annuo INPS (nel 2013 pari, provvisoriamente, a € 25.762,36) e del 50% se va oltre le<br />
cinque volte (€ 32.202,95).<br />
79
Inoltre, se l'assegno ridotto resta comunque superiore al minimo INPS (€ 495,43 mensili nel<br />
2013) può ancora essere ridotto in funzione del numero dei contributi sul<strong>la</strong> base dei quali è<br />
stato calco<strong>la</strong>to:<br />
con almeno 40 anni di contributi non c'è alcuna trattenuta aggiuntiva, perché in questo<br />
caso l'assegno è interamente cumu<strong>la</strong>bile con il reddito da <strong>la</strong>voro dipendente o<br />
autonomo, come previsto per le pensioni di vecchiaia e di anzianità;<br />
con meno di 40 anni di contributi scatta <strong>la</strong> seconda trattenuta che varia a seconda che il<br />
reddito provenga da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo. Nel primo caso è pari al 50% del<strong>la</strong><br />
quota eccedente il minimo INPS (€ 495,43 nel 2013). Nel secondo caso invece è pari al<br />
30% del<strong>la</strong> quota eccedente il minimo e comunque non può essere superiore al 30% del<br />
reddito prodotto.<br />
In caso di trasformazione dell’assegno in pensione di vecchiaia si applica <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva disciplina<br />
del cumulo.<br />
Quanto sopra deriva dal<strong>la</strong> legge 335/1995 – tabel<strong>la</strong> G – applicabile anche agli iscritti al FPE,<br />
che vinco<strong>la</strong> <strong>la</strong> corresponsione dell’assegno di invalidità, compatibile con l’esistenza di un<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro, al reddito percepito dal beneficiario, secondo il seguente schema:<br />
Ammontare dei redditi € Percentuale di riduzione<br />
Reddito fino a 4 volte (*) Nessuna<br />
Reddito superiore a 4 volte (*) 25% dell’importo dell’assegno<br />
Reddito superiore a 5 volte (*) 50% dell’importo dell’assegno<br />
(*) il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />
misura pari a 13 volte l’importo in vigore al 1° gennaio<br />
IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />
Anno Ammontare dei redditi €<br />
2009<br />
2010<br />
2011<br />
2012<br />
2013<br />
Percentuale di<br />
riduzione<br />
Fino a 23.803,52 Nessuna<br />
Oltre 23.803,52 fino 18.2a 29.754,40 25 per cento<br />
Oltre 29.754,40 50 per cento<br />
Fino a 23.970,44 Nessuna<br />
Oltre 23.970,44 fino a 29.963,05 25 per cento<br />
Oltre 29.963,05 50 per cento<br />
Fino a 24.306,36 Nessuna<br />
Oltre 24.306,36 fino a 30.382,95 25 per cento<br />
Oltre 30.382,95 50 per cento<br />
Fino 25.012,00 Nessuna<br />
Oltre 25.012,00 fino a 31.265,00 25 per cento<br />
Oltre 31.265,00 50 per cento<br />
Fino a 25.762,36 Nessuna<br />
Oltre 25.762,36 fino a 32.202,95 25 per cento<br />
80
IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />
Oltre 32.202,95 50 per cento<br />
Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario<br />
Le pensioni ai superstiti non subiscono alcuna riduzione se il tito<strong>la</strong>re ha un reddito inferiore a<br />
tre volte il trattamento minimo annuo INPS (€ 19.321,67 nel 2013).<br />
Qualora il reddito sia superiore <strong>la</strong> pensione viene ridotta:<br />
del 25% se il reddito è superiore a tre volte ma inferiore a quattro volte il trattamento<br />
minimo INPS (25.762,36 nel 2013);<br />
del 40% se il reddito è superiore a quattro volte ma inferiore a cinque volte il<br />
trattamento minimo INPS (€ 32.202,95 nel 2013);<br />
del 50% se il reddito è superiore a cinque volte il trattamento minimo INPS.<br />
Quanto sopra in base all’articolo 1, comma 41, del<strong>la</strong> legge 8 agosto 1995, n. 335 – tabel<strong>la</strong> F –<br />
applicabile anche agli iscritti al FPE, che vinco<strong>la</strong> <strong>la</strong> corresponsione delle pensioni ai superstiti al<br />
reddito percepito dal beneficiario, secondo il seguente schema:<br />
Ammontare dei redditi € Percentuale di riduzione<br />
Reddito fino a 3 volte (*) Nessuna<br />
Reddito superiore a 3 volte (*) 25% dell’importo dell’assegno<br />
Reddito superiore a 4 volte (*) 40% dell’importo dell’assegno<br />
Reddito superiore a 5 volte (*) 50% dell’importo dell’assegno<br />
(*) il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />
misura pari a 13 volte l’importo in vigore al 1° gennaio<br />
IMPORTI DEI LIMITI DI REDDITO €<br />
Anno Ammontare dei redditi €<br />
2009<br />
2010<br />
2011<br />
Percentuale di<br />
riduzione<br />
Fino a 17.852,64 Nessuna<br />
oltre 17.852,64 a 23.803,52 25 per cento<br />
oltre 23.803,52a 29.754,40 40 per cento<br />
oltre 29.754,40 50 per cento<br />
Fino a 17.977,83 Nessuna<br />
oltre 17.977,83 fino a 23.970,44 25 per cento<br />
oltre a 23.970,44 fino a 29.963,05 40 per cento<br />
oltre 29.963,05 50 per cento<br />
Fino a 18.229,77 Nessuna<br />
oltre 18.229,77 fino a 24.306,36 25 per cento<br />
oltre a 24.306,36 fino a 30.382,95 40 per cento<br />
oltre 30.382,95 50 per cento<br />
81
2012<br />
2013<br />
Fino a 18.759,00 Nessuna<br />
oltre 18.759,00 fino a 25.012,00 25 per cento<br />
oltre 25.012,00 fino a 31.265,00 40 per cento<br />
oltre 31.265,00 50 per cento<br />
Fino a 19.321,77 Nessuna<br />
oltre 19.321,77 fino a 25.762,36 25 per cento<br />
oltre 25.762,36 fino a 32.202,95 40 per cento<br />
oltre 32.202,95 50 per cento<br />
PERIODICITÀ DI PAGAMENTO DELLE PENSIONI<br />
I limiti previsti dal<strong>la</strong> deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’INPS n. 350 del 10<br />
marzo 1998, approvata con Decreto del Ministero del Lavoro e del<strong>la</strong> Previdenza Sociale 25<br />
marzo 1998, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 marzo 1998, per <strong>la</strong><br />
corresponsione mensile, semestrale o annuale anticipata delle pensioni, sono rimasti invariati a<br />
seguito dell’applicazione del<strong>la</strong> perequazione.<br />
In partico<strong>la</strong>re:<br />
vengono corrisposti in rate annuali anticipate i pagamenti di importo mensile fino a 5,00<br />
euro lordi;<br />
vengono corrisposti in rate semestrali anticipate i pagamenti di importo mensile<br />
superiore a 5,00 euro e fino a 65,00 euro lordi;<br />
vengono corrisposti in rate mensili anticipate i pagamenti di importo mensile superiore<br />
a 65,00 euro lordi.<br />
82
ESEMPI DI CALCOLO DI PENSIONE<br />
I quattro esempi di calcolo, che di seguito sono riportati, servono per illustrare le modalità di<br />
calcolo delle pensioni secondo i sistemi:<br />
retributivo puro;<br />
retributivo - mosto;<br />
misto;<br />
contributivo puro.<br />
Abbiamo utilizzato i dati riferiti a quattro <strong><strong>la</strong>voratori</strong> reali, anche se, in base agli stessi dati ed<br />
alle norme vigenti, non in tutti i casi sussistono i requisiti per aver diritto al<strong>la</strong> pensione.<br />
Abbiamo comunque sviluppato il calcolo, sottolineandone i passaggi essenziali, al fine di<br />
consentire di meglio comprendere i sistemi con i quali vengono determinate le pensioni dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />
83
ESEMPIO 1<br />
Calcolo RETRIBUTIVO puro<br />
L'esempio riportato è reale e si riferisce ad una pensione maturata con 40 anni di contribuzione<br />
e percepita all'apertura del<strong>la</strong> finestra che <strong>la</strong> norma, al momento del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti<br />
(entro il 31 dicembre 2010) prevedeva secondo lo schema che segue:<br />
Requisiti<br />
maturati<br />
entro<br />
Pensione di anzianità con<br />
meno di 40 anni di<br />
contributi<br />
Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />
Pensione di anzianità con<br />
almeno 40 anni di contributi<br />
Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />
Pensione di vecchiaia (65<br />
anni uomo – 60 anni<br />
donna)<br />
Decorrenza del<strong>la</strong> pensione<br />
31 marzo 1° gennaio anno successivo 1° luglio stesso anno (1)(*) 1° luglio stesso anno<br />
30 giugno 1° gennaio anno successivo 1° ottobre stesso anno (1)(**) 1° ottobre stesso anno<br />
30 settembre 1° luglio anno successivo 1° gennaio anno successivo 1° gennaio anno successivo<br />
31 dicembre 1° luglio anno successivo 1° aprile anno successivo 1° aprile anno successivo<br />
(1)per le uscite con tali decorrenze si richiede il compimento del 57° anno di età, e quindi bisogna avere:<br />
(*) almeno 57 anni di età entro il 30 giugno<br />
(**) almeno 57 anni di età entro il 30 settembre<br />
DATI<br />
Data di nascita: 28 febbraio 1955<br />
Data prima assunzione: 1 settembre 1970<br />
Data di cessazione dal servizio: 15 novembre 2010<br />
Anzianità contributiva: 2.080 settimane (40 anni) così suddivise:<br />
1.152 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />
104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />
104 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1996<br />
720 settimane contributiva dal 1.1.1997 al 15 novembre2010<br />
Decorrenza pensione: 1° aprile 2011<br />
Retribuzioni: Servono:<br />
Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 15,016,82) ragguagliata ad<br />
anno = € 30.033,64 (per calcolo quota A);<br />
Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni (per calcolo quote B e C);<br />
Retribuzioni effettive (FPLD) degli ultimi dieci anni (per calcolo quota D)<br />
84
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
2010 26 15.016,82<br />
Retribuzione<br />
AGO<br />
2010 45 27.136,78 41.729,40<br />
2009 52 31.694,53 46.988,93<br />
2008 52 30.866,00 49.081,00<br />
2007 52 30.336,00 36.677,00<br />
2006 52 28.914,00 34.775,00<br />
2005 52 28.360,00 15.140,00<br />
2004 52 27.291,00 36.326,00<br />
2003 52 26.777,04 34.993,00<br />
2002 52 25.745,04 35.253,00<br />
2001 52 25.091,04 33.286,00<br />
2000 7 3.079,46 3.922,97<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />
Quota A<br />
La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />
15.016,82 X 2 = 30.033,64<br />
La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />
utile per <strong>la</strong> quota A:<br />
Quote B e C<br />
30.033,64 : 52 = 577,77<br />
Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />
quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />
devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />
pensioni con decorrenza nell'anno 2011 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />
erano:<br />
Anno<br />
contribuzione<br />
2000 1,3473<br />
2001 1,3003<br />
2002 1,2577<br />
2003 1,2162<br />
Coefficiente di<br />
rivalutazione<br />
85
Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
Coefficiente<br />
di<br />
rivalutazione<br />
Retribuzione<br />
rivalutata<br />
(Retribuzione X<br />
coefficiente)<br />
2010 45 27.136,78 1,0000 27.136,78<br />
2009 52 31.694,53 1,0257 32.406,51<br />
2008 52 30.866,00 1,0436 32.211,76<br />
2007 52 30.336,00 1,0879 33.002,53<br />
2006 52 28.914,00 1,1173 32.305,61<br />
2005 52 28.360,00 1,1506 32.631,02<br />
2004 52 27.291,00 1,1813 32.238,86<br />
2003 52 26.777,04 1,2162 32.566,24<br />
2002 52 25.745,04 1,2577 32.379,54<br />
2001 52 25.091,04 1,3003 32.625,88<br />
2000 7 3.079,46 1,3473 4.148,40<br />
Totale retribuzione rivalutata 323.653,13<br />
La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />
anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />
Quota D<br />
2004 1,1813<br />
2005 1,1506<br />
2006 1,1173<br />
2007 1,0879<br />
2008 1,0436<br />
2009 1,0257<br />
2010 1,0000<br />
2011 1,0000<br />
323.653,13 : 520 = 622,41<br />
Le retribuzioni effettive Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti degli ultimi dieci anni (520<br />
settimane), ad eccezione di quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello<br />
precedente (2011 e 2010), devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione<br />
validi per <strong>la</strong> liquidazione delle pensioni con decorrenza nell'anno 2011.<br />
86
I coefficienti di rivalutazione sono gli stessi utilizzati per <strong>la</strong> determinazione delle retribuzione<br />
settimanale utile per le quote B e C.<br />
Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Pensione<br />
Lavoratori<br />
Dipendenti<br />
Coefficiente<br />
di<br />
rivalutazione<br />
Retribuzione<br />
rivalutata<br />
(Retribuzione X<br />
coefficiente)<br />
2010 45 41.729,40 1,0000 41.729,40<br />
2009 52 46.988,93 1,0257 48.289,89<br />
2008 52 49.081,00 1,0436 51.312,77<br />
2007 52 36.677,00 1,0879 40.085,85<br />
2006 52 34.775,00 1,1173 38.946,85<br />
2005 52 15.140,00 1,1506 40.616,18<br />
2004 52 36.326,00 1,1813 43.631,64<br />
2003 52 34.993,00 1,2162 43.084,72<br />
2002 52 35.253,00 1,2577 44.948,89<br />
2001 52 33.286,00 1,3003 44.048,75<br />
2000 7 3.922,97 1,3473 5.285,43<br />
Totale retribuzione rivalutata 441.980,37<br />
La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane d 10 anni) per<br />
individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per <strong>la</strong> quota D:<br />
Retribuzioni settimanali pensionabili<br />
441.980,37 : 520 = 849,96<br />
Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />
quota A €. 577,77<br />
quote Be C €. 622,41<br />
quota D €. 849,96.<br />
Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />
Per calco<strong>la</strong>re l'importo mensile delle singole quote è necessario moltiplicare <strong>la</strong> retribuzione<br />
settimanale di ciascuna di esse per il coefficiente di rendimento mensile di una settimana e per<br />
il numero delle settimane di anzianità contributiva maturate nel periodo del<strong>la</strong> quota.<br />
La retribuzione settimanale del<strong>la</strong> quota D è superiore al<strong>la</strong> prima fascia di retribuzione<br />
pensionabile che, per l'anno 2011, era <strong>la</strong> seguente:<br />
87
e, pertanto, <strong>la</strong> quota D dovrà essere sdoppiata in € 827,73 e € 22,23 alle quali si dovranno<br />
applicare, rispettivamente, i coefficienti di rendimento corrispondenti al rendimento annuo del<br />
2% e dell'1,6%.<br />
Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te secondo il seguente schema:<br />
Quota<br />
Retribuzione<br />
settimanale<br />
Anzianità<br />
settimane<br />
Coefficiente di<br />
rendimento<br />
Importo quota<br />
pensione<br />
A 577,77 1.152 0,001934061 1.1285,85<br />
B 622,41 104 0,001934061 125,19<br />
C 622,41 104 0,001538460 99,59<br />
D<br />
Determinazione dell'importo in pagamento<br />
827,73 720 0,001538460 916,87<br />
22,23 720 0,001230769 19,70<br />
Importo pensione a calcolo 2.448,20<br />
Come noto <strong>la</strong> pensione retributiva a calcolo FPE viene liquidata nel limite del più favorevole tra<br />
i seguenti parametri:<br />
80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme in vigore<br />
nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei Lavoratori Dipendenti;<br />
88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo delle quote A e B del<br />
Fondo Elettrici.<br />
L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />
maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />
massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />
che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />
Le retribuzioni annue ponderate per il calcolo dei due limiti risultano pari a:<br />
€ 30.889,33 per il FPE<br />
€ 44.245,15 per il FPLD.<br />
I due limiti mensili sono pertanto:<br />
FPE 30.889,33 X 88 : 100 : 13 = 2.090,97<br />
AGO 44.245,15 X 80 : 100 . 13 = 2.722,77<br />
Anno 2011 Euro<br />
Prima fascia di retribuzione pensionabile annua 43.042,00<br />
Importo mensilizzato 3.587,00<br />
Importo settimanalizzato 827,73<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione a calcolo (€ 2.448,20) risulta inferiore ad uno dei due limiti (limite<br />
AGO di € 2.722,77) e pertanto viene posto in pagamento.<br />
88
ESEMPIO 2<br />
Calcolo RETRIBUTIVO misto<br />
L'esempio riportato è reale e rappresenta una situazione difficilmente ripetibile.<br />
Difatti, prima del<strong>la</strong> riforma Fornero e cioè sino al 31 dicembre 2011, per i dipendenti privati il<br />
requisito a pensione si raggiungeva con quota 96 (minimo 60 anni di età) o con 40 anni di<br />
contribuzione.<br />
Il soggetto in questione non aveva ancora compiuto i 60 anni di età, e quindi non poteva<br />
rientrare nelle quote, ma proprio a fine 2011 ha raggiunto le 2.080 settimane contributive (40<br />
anni) che consentivano il diritto a pensione indipendentemente dall'età.<br />
La decorrenza del<strong>la</strong> pensione sconta <strong>la</strong> finestra di 12 mesi nel corso dei quali il soggetto ha<br />
continuato a <strong>la</strong>vorare maturando ulteriori 52 settimane contributive che danno titolo ad una<br />
quota di pensione con il calcolo contributivo (Riforma Fornero per tutte le anzianità successive<br />
al 31 dicembre 2011)<br />
DATI<br />
Data di nascita: 21 marzo 1952<br />
Data prima assunzione: 1 novembre 1971<br />
Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />
Anzianità contributiva: 2.132 settimane (2.080 entro il 31.12.2011) così suddivise:<br />
1.100 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />
104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />
104 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1996<br />
772 settimane contributive dal 1.1.1997 al 31.12.2011<br />
52 settimane contributive dal 1,1,2012 al 31.12.2012.<br />
Decorrenza pensione: 1° gennaio 2013<br />
Retribuzioni: Servono:<br />
Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 21.865,50) ragguagliata ad<br />
anno = € 43.731,00 (per calcolo quota A);<br />
Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni (per calcolo quote B e C);<br />
Retribuzioni effettive (FPLD) degli ultimi dieci anni (per calcolo quota D);<br />
Retribuzione effettiva (FPLD) anno 2012 (per calcolo quota contributiva)<br />
<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
2012 26 21.865,50<br />
Retribuzione<br />
AGO<br />
89
2012 52 43.731,00 48.367,00<br />
2011 52 42.746,00 48.439,00<br />
2010 52 41.427,00 50.445,00<br />
2009 52 40.833,00 45.888,00<br />
2008 52 39.111,60 44.903,00<br />
2007 52 38.349,00 31.374,00<br />
2006 52 36.646,02 39.787,00<br />
2005 52 35.960,00 37.950,00<br />
2004 52 34.551,00 37.369,00<br />
2003 52 33.860,04 36.624,00<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione - Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />
Quota A<br />
La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />
21.865,50 X 2 = 43.731,00<br />
La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />
utile per <strong>la</strong> quota A:<br />
Quote B e C<br />
43.731,00 : 52 = 840,98<br />
Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />
quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />
devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />
pensioni con decorrenza nell'anno 2013 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />
erano:<br />
Anno contribuzione Coefficiente di rivalutazione<br />
2003 1,3113<br />
2004 1,2733<br />
2005 1,2401<br />
2006 1,2052<br />
2007 1,1729<br />
2008 1,1253<br />
2009 1,1062<br />
2010 1,0792<br />
2011 1,0403<br />
2012 1,0000<br />
2013 1,0000<br />
90
Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
Coefficiente<br />
di<br />
rivalutazione<br />
Retribuzione<br />
rivalutata<br />
(Retribuzione X<br />
coefficiente)<br />
2012 52 43.731,00 1,0000 43.731,00<br />
2011 52 42.746,00 1,0403 44.468,66<br />
2010 52 41.427,00 1,0792 44.708,02<br />
2009 52 40.833,00 1,1062 45.169,46<br />
2008 52 39.111,60 1,1253 44.012,28<br />
2007 52 38.349,00 1,1729 44.979,54<br />
2006 52 36.646,02 1,2052 44.165,78<br />
2005 52 35.960,00 1,2401 44.594,00<br />
2004 52 34.551,00 1,2733 43.933,79<br />
2003 52 33.860,04 1,3113 44.400,67<br />
Totale retribuzione rivalutata 444.163,20<br />
La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />
anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />
444.163,20 : 520 = 854,16<br />
91
Quota D<br />
Le retribuzioni effettive Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti degli ultimi dieci anni (520<br />
settimane), ad eccezione di quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello<br />
precedente (2011 e 2010), devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione<br />
validi per <strong>la</strong> liquidazione delle pensioni con decorrenza nell'anno 2013.<br />
I coefficienti di rivalutazione sono gli stessi utilizzati per <strong>la</strong> determinazione delle retribuzione<br />
settimanale utile per le quote B e C.<br />
Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Pensione<br />
Lavoratori<br />
Dipendenti<br />
Coefficiente<br />
di<br />
rivalutazione<br />
Retribuzione<br />
rivalutata<br />
(Retribuzione X<br />
coefficiente)<br />
2012 52 48.367,00 1,0000 48.367,00<br />
2011 52 48.439,00 1,0403 50.391,09<br />
2010 52 50.445,00 1,0792 54.440,24<br />
2009 52 45.888,00 1,1062 50.761,31<br />
2008 52 44.903,00 1,1253 50.529,35<br />
2007 52 31.374,00 1,1729 48.527,56<br />
2006 52 39.787,00 1,2052 47.951,29<br />
2005 52 37.950,00 1,2401 47.061,80<br />
2004 52 37.369,00 1,2733 47.581,95<br />
2003 52 36.624,00 1,3113 48.025,05<br />
Totale retribuzione rivalutata 493.636,64<br />
La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane in 10 anni) per<br />
individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per <strong>la</strong> quota D:<br />
Retribuzioni settimanali pensionabili<br />
493.636,64 : 520 = 949,30<br />
Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />
quota A €. 840,98<br />
quote B e C €. 854,16<br />
quota D €. 949,30.<br />
Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />
Quote retributive<br />
92
Per calco<strong>la</strong>re l'importo mensile delle singole quote è necessario moltiplicare <strong>la</strong> retribuzione<br />
settimanale di ciascuna di esse per il coefficiente di rendimento mensile di una settimana e per<br />
il numero delle settimane di anzianità contributiva maturate nel periodo del<strong>la</strong> quota.<br />
La retribuzione settimanale del<strong>la</strong> quota D è superiore al<strong>la</strong> prima fascia di retribuzione<br />
pensionabile che, per l'anno 2013, è <strong>la</strong> seguente:<br />
e, pertanto, <strong>la</strong> quota D dovrà essere sdoppiata in € 875,58 e € 73,72 alle quali si dovranno<br />
applicare, rispettivamente, i coefficienti di rendimento corrispondenti al rendimento annuo del<br />
2% e dell'1,6%.<br />
Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te secondo il seguente schema:<br />
Quota<br />
Retribuzione<br />
settimanale<br />
Anzianità<br />
settimane<br />
Coefficiente di<br />
rendimento<br />
Importo quota<br />
pensione<br />
A 840,98 1.100 0,001934061 1.789,16<br />
B 854,16 104 0,001934061 171,81<br />
C 854,16 104 0,001538460 136,67<br />
D<br />
Quota contributiva<br />
875,58 772 0,001538460 1.039,92<br />
73,72 772 0,001230769 70,05<br />
Importo pensione a calcolo 3.207,61<br />
Per i periodi <strong>la</strong>vorativi successivi al 31 dicembre 2011, l'importo del<strong>la</strong> pensione viene calco<strong>la</strong>to<br />
con il sistema contributivo.<br />
Deve pertanto essere determinato il montante individuale<br />
Anno Sett<br />
acq<br />
Retribuzioni<br />
acquisite<br />
Anno 2013 Euro<br />
Prima fascia di retribuzione pensionabile annua 45.530,00<br />
Importo mensilizzato 3.794,00<br />
Importo settimanalizzato 875,58<br />
Aliquota di<br />
computo<br />
Contributo<br />
(Retribuzione X<br />
aliquota)<br />
Tasso di<br />
capitalizzaz<br />
Contributo<br />
rivalutato<br />
(Contributo X tasso<br />
capitalizzazione)<br />
2012 52 48.367,00 0,33 15.961,11 1,000000 15.961,11<br />
Per determinare <strong>la</strong> quota di pensione, il montante individuale, pari a € 15.961,11, deve essere<br />
moltiplicato per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età di 60 anni e 9 mesi.<br />
93
I coefficienti di trasformazione re<strong>la</strong>tivi a 60 e 61 anni sono, rispettivamente, pari a 4,661 e<br />
4,796.<br />
Applicando <strong>la</strong> formu<strong>la</strong> del coefficiente esteso, si ottiene:<br />
4,661 + 9 x (4,796 - 4,661) : 12 = 4,661 + 9 x 0,135 : 12 = 4,661 + 0,1012 = 4,7622<br />
Dividendo 100 per il 4,7622 di ottiene il divisore, pari a 20,9987, da applicare al montante<br />
individuale per ottenere l'importo annuo del<strong>la</strong> quota d pensione:<br />
Dividendo tale importo per 13 si ottiene l'importo mensile del<strong>la</strong> quota di pensione.<br />
Montante individuale Divisore Mensilità<br />
Quota pensione<br />
mensile<br />
15.961,11 20,9987 13 58,4 7<br />
La quota di pensione contributiva per i periodi dal 1° gennaio 2012 è quindi pari a € 58,47<br />
Determinazione dell'importo in pagamento<br />
Le quote retributive del<strong>la</strong> pensione a calcolo FPE vengono liquidate nel limite del più favorevole<br />
tra i seguenti parametri:<br />
80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme in vigore<br />
nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei Lavoratori Dipendenti;<br />
88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo delle quote A e B del<br />
Fondo Elettrici.<br />
L'importo massimo liquidabile deve essere determinato in misura proporzionale alle anzianità<br />
maturate prima del 31 dicembre 1992 e dopo il 1° gennaio 1993 (nei limiti dell'anzianità<br />
massima computabile ai fini pensionistici) con riferimento tanto al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota A<br />
che al<strong>la</strong> retribuzione del<strong>la</strong> quota B.<br />
Le retribuzioni annue ponderate per il calcolo dei due limiti risultano pari a:<br />
€ 44.002,04 per il FPE<br />
€ 49.647,12 per il FPLD.<br />
I due limiti mensili sono pertanto:<br />
FPE 44.002,04 X 88 : 100 : 13 = 2.978,60<br />
AGO 49.647,12 X 80 : 100 . 13 = 3.055,20<br />
L'importo delle quote retributive del<strong>la</strong> pensione a calcolo (€ 3.207,61) risulta superiore ad<br />
entrambi i limiti e, pertanto, <strong>la</strong> pensione, per <strong>la</strong> parte a calcolo retributivo, sarà corrisposta<br />
nell'importo del più favorevole dei due limiti. (limite AGO € 3.055,20).<br />
L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione posto in pagamento sarà quindi:<br />
Quote retributive 3.055,20<br />
Quota contributiva 58,47<br />
94
Pensione in pagamento 3.113,67<br />
95
ESEMPIO 3<br />
Calcolo MISTO<br />
L'esempio riportato è teorico in quanto l'anzianità contributiva complessiva e l'età non sono<br />
sufficienti per poter acquisire il diritto a pensione in base ai requisiti previsti dal<strong>la</strong> riforma<br />
Fornero e neppure erano stati raggiunti, entro il 31.12 2011, i requisiti previgenti <strong>la</strong> riforma.<br />
Abbiamo comunque ritenuto utile esemplificare un calcolo di pensione con il metodo misto,<br />
come se i requisiti necessari fossero stati raggiunti (considerando anzianità ed età sufficienti<br />
per il diritto a pensione) e considerando <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> stessa di<strong>la</strong>zionata di tre mesi<br />
rispetto al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />
DATI<br />
Data di nascita: 14 marzo 1956<br />
Data prima assunzione: 1 agosto 1979<br />
Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />
Anzianità contributiva:1.685 settimane (32 anni e 4,5 mesi) così suddivisa:<br />
645 settimane contributive sino al 31.12.1992<br />
104 settimane contributive dal 1.1.1993 al 31.12.1994<br />
52 settimane contributive dal 1.1-1995 al 31.12.1995<br />
884 settimane contributive dal 1.1.1996 al 31.12.2012<br />
Decorrenza pensione: 1° aprile 2013<br />
Età al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione: 57 anni<br />
Retribuzioni: Servono:<br />
Retribuzione teorica Fondo Elettrici degli ultimi 6 mesi (€ 16.871,49) ragguagliata ad<br />
anno = € 33.742,98 (per calcolo quota A)<br />
Retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi 10 anni rivalutate (per calcolo quote B e<br />
C)<br />
Retribuzioni effettive (FPLD) dal 1.1.1996 (per calcolo quota contributiva)<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
Retribuzione<br />
AGO<br />
2012 52 33.742,98 36.794,00<br />
2011 52 33.048,00 38.749,00<br />
2010 52 32.441,00 35.575,00<br />
2009 52 31.620,00 34.384,00<br />
2008 52 30.689,00 33.845,00<br />
2007 52 29.772,00 32.238,00<br />
96
2006 52 28.888,02 30.708,00<br />
2005 52 27.984,00 29.571,00<br />
2004 52 27.329,04 28.836,00<br />
2003 52 26.424,96 27.615,00<br />
2002 52 27.224,00<br />
2001 52 27.343,00<br />
2000 52 26.225,00<br />
1999 52 25.687,00<br />
1998 52 25.898,00<br />
1997 52 25.130,79<br />
1996 52 23.036,04<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
Determinazione delle retribuzioni settimanali pensionabili<br />
Quota A<br />
La retribuzione degli ultimi sei mesi deve essere ragguagliata ad anno:<br />
16.871,49 X 2 = 33.742,98<br />
La retribuzione così ottenuta viene divisa per 52 per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale<br />
utile per <strong>la</strong> quota A:<br />
Quote B e C<br />
33.742,98 : 52 = 648,90<br />
Le retribuzioni teoriche Fondo Elettrici degli ultimi dieci anni (520 settimane), ad eccezione di<br />
quelle percepite nell'anno di decorrenza del<strong>la</strong> pensione ed in quello precedente (2011 e 2010),<br />
devono essere rivalutate in base ai coefficienti di rivalutazione validi per <strong>la</strong> liquidazione delle<br />
pensioni con decorrenza nell'anno 2013 che, per gli anni di interesse per il calcolo in questione,<br />
sono:<br />
Anno<br />
contribuzione<br />
Coefficiente di<br />
rivalutazione<br />
2003 1,3113<br />
2004 1,2733<br />
2005 1,2401<br />
2006 1,2052<br />
2007 1,1729<br />
2008 1,1253<br />
97
Lo schema per <strong>la</strong> rivalutazione è il seguente<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
Coefficiente<br />
di<br />
rivalutazione<br />
Retribuzione<br />
rivalutata<br />
(Retribuzione X<br />
coefficiente)<br />
2012 52 33.742,98 1,0000 33.742,98<br />
2011 52 33.048,00 1,0403 34.379,83<br />
2010 52 32.441,00 1,0792 35.010,33<br />
2009 52 31.620,00 1,1062 34.978,04<br />
2008 52 30.689,00 1,1253 34.534,33<br />
2007 52 29.772,00 1,1729 34.919,58<br />
2006 52 28.888,02 1,2052 34.815,84<br />
2005 52 27.984,00 1,2401 34.702,96<br />
2004 52 27.329,04 1,2733 34.798,07<br />
2003 52 26.424,96 1,3113 34.651,05<br />
Totale retribuzione rivalutata 346.533,01<br />
La somma delle retribuzioni rivalutate viene divisa per 520 (settimane corrispondenti a 10<br />
anni) per individuare <strong>la</strong> retribuzione settimanale utile per le quote B e C:<br />
Retribuzioni settimanali pensionabili<br />
2009 1,1062<br />
2010 1,0792<br />
2011 1,0403<br />
2012 1,0000<br />
2013 1,0000<br />
346.533,01 : 520 = 666,41<br />
98
Le retribuzioni settimanali utili per il calcolo delle quote sono pertanto:<br />
quota A €. 648,90<br />
quote B e C €. 666,41<br />
Determinazione del<strong>la</strong> pensione a calcolo<br />
Quote A, B e C<br />
Le singole quote di pensione vengono calco<strong>la</strong>te moltiplicando <strong>la</strong> retribuzione settimanale per le<br />
settimane di anzianità nel<strong>la</strong> quota e per il coefficiente di rendimento.<br />
Quota<br />
Retribuzione<br />
settimanale<br />
Anzianità<br />
settimane<br />
Coefficiente di<br />
rendimento<br />
Importo quota<br />
pensione<br />
A 648,90 645 0,001934061 809,48<br />
B 661,41 104 0,001934061 133,04<br />
C 661,41 52 0,001538460 52,91<br />
Quota contributiva<br />
Determinazione del montante contributivo<br />
Si acquisiscono le retribuzioni AGO dal 1.1.1996 al 31.12.2012 e si moltiplicano ciascuna per<br />
0,33 (aliquota di computo del<strong>la</strong> contribuzione pari al 33%) determinando così il contributo<br />
previdenziale annuale.<br />
Ciascun contributo previdenziale annuale, con eccezione di quelli dell'anno di decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione (2013 senza contributi) e di quello precedente (2012), viene moltiplicato per il<br />
corrispondente tasso di capitalizzazione che, per le pensioni decorrenti dal 2013, risulta dal<strong>la</strong><br />
seguente tabel<strong>la</strong>, ottenendo così il contributo rivalutato:<br />
Contribuzione<br />
anno<br />
Tasso di<br />
capitalizzazione<br />
1996 1,822866<br />
1997 1,726410<br />
1998 1,638587<br />
1999 1,550953<br />
2000 1,474597<br />
2001 1,407352<br />
2002 1,348429<br />
2003 1,294557<br />
2004 1,245638<br />
2005 1,197147<br />
2006 1,156232<br />
2007 1,118281<br />
99
La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il calcolo del montante individuale.<br />
Anno Sett<br />
acq<br />
Retribuzioni<br />
acquisite<br />
Aliq<br />
comp<br />
Contributo<br />
(Retribuzione X<br />
aliquota)<br />
Tasso<br />
capitalizzaz<br />
Contributo<br />
rivalutato<br />
(Contributo X tasso<br />
capitalizzazione)<br />
2012 52 36.794,00 0,33 12.142,02 1,000000 12.142,02<br />
2011 52 38.749,00 0,33 12.787,17 1,011344 12.932,23<br />
2010 52 35.575,00 0,33 11.739,75 1,027692 12.064,85<br />
2009 52 34.384,00 0,33 11.313,72 1,046124 11.835,55<br />
2008 52 33.845,00 0,33 11.168,85 1,080856 12.071,92<br />
2007 52 32.238,00 0,33 10.638,54 1,118281 11.896,88<br />
2006 52 30.708,00 0,33 10.133,64 1,156232 11.716,84<br />
2005 52 29.571,00 0,33 9.758,43 1,197147 11.682,28<br />
2004 52 28.836,00 0,33 9.515,88 1,245638 11.853,34<br />
2003 52 27.615,00 0,33 9.112,95 1,294557 11.797,23<br />
2002 52 27.224,00 0,33 8.983,92 1,348429 12.114,18<br />
2001 52 27.343,00 0,33 9.023,19 1,407352 12.698,80<br />
2000 52 26.225,00 0,33 8.654,25 1,474597 12.761,53<br />
1999 52 25.687,00 0,33 8.476,71 1,550953 13.146,98<br />
1998 52 25.898,00 0,33 8.546,34 1,638587 14.003,92<br />
1997 52 25.130,79 0,33 8.293,13 1,726410 14.317,34<br />
1996 52 23.036,04 0,33 7.601,88 1,822866 13.857,21<br />
La somma dei contributi rivalutati determina il montante individuale pari a € 212.893,10<br />
Determinazione del<strong>la</strong> quota contributiva<br />
2008 1,080856<br />
2009 1,046124<br />
2010 1,027692<br />
2011 1,011344<br />
100
Per determinare <strong>la</strong> quota di pensione, il montante individuale deve essere moltiplicato per il<br />
coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età di 57 anni che, dal 1° gennaio 2013, è pari a<br />
4,304.<br />
Dividendo 100 per il 4,304 si ottiene il divisore, pari a 23,2342 da applicare al montante<br />
individuale.<br />
Dividendo il montante individuale per il divisore si ottiene <strong>la</strong> quota di pensione annua da<br />
dividere per 13 per ottenere <strong>la</strong> quota di pensione mensile:<br />
212.893,10 : 23,2342 = 9.162,92 Importo annuale quota pensione<br />
9.162,92 : 13 = 704,84 Importo mensile quota pensione<br />
Montante individuale Divisore Mensilità<br />
Quota pensione<br />
mensile<br />
212.893,10 23,2342 13 704,84<br />
La quota di pensione contributiva è quindi pari a € 704,84<br />
Determinazione dell'importo del<strong>la</strong> pensione in pagamento<br />
L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione posto in pagamento è dato dal<strong>la</strong> somma delle diverse somme<br />
calco<strong>la</strong>te:<br />
Quota A 809,48<br />
Quota B 133,04<br />
Quota C 52,91<br />
Quota contributiva 704,84<br />
Pensione mensile<br />
liquidata<br />
1.700,27<br />
101
ESEMPIO 4<br />
L'esempio riportato è teorico in quanto:<br />
Calcolo CONTRIBUTIVO<br />
l'anzianità contributiva complessiva considerata è pari a 17 anni e quindi non sufficiente<br />
per poter acquisire il diritto a pensione per il quale sono necessari 20 anni di<br />
contribuzione, oltre al requisito legato all'importo del<strong>la</strong> pensione che deve risultare non<br />
inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale per chi ha iniziato a <strong>la</strong>vorare dopo il 31 dicembre<br />
1995;<br />
inoltre l'età non raggiunge i 63 anni.<br />
Abbiamo comunque ritenuto utile esemplificare un calcolo di pensione con il metodo<br />
contributivo, come se i requisiti necessari fossero stati raggiunti (anzianità ed età sufficienti<br />
per il diritto a pensione) e considerando <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> stessa in base al<strong>la</strong> riforma Fornero<br />
(mese successivo al raggiungimento dei requisiti ed al<strong>la</strong> cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro).<br />
Data di nascita: 18 febbraio 1956<br />
Data prima assunzione: 1° gennaio 1996<br />
Dati<br />
Data di cessazione dal servizio: 31 dicembre 2012<br />
Decorrenza pensione: 1° gennaio 2013<br />
Età al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione: 56 anni e 10 mesi<br />
Retribuzioni: servono tutte le retribuzioni dal<strong>la</strong> prima assunzione (1.1.1996) al<strong>la</strong> data del<br />
pensionamento<br />
Anno Settimane<br />
Retribuzione<br />
Fondo Elettrici<br />
Retribuzione<br />
AGO<br />
2012 52 33.624,00 37.906,00<br />
2011 52 33.756,00 38.013,00<br />
2010 52 33.108,00 39.894,00<br />
2009 52 32.393,04 36.196,00<br />
2008 52 31.244,00 35.475,00<br />
2007 52 30.425,04 32.817,00<br />
2006 52 29.322,00 32.790,00<br />
2005 52 28.529,00 36.543,00<br />
102
2004 52 27.665,04 35.437,00<br />
2003 52 26.864,04 35.811,00<br />
2002 52 25.923,96 38.724,00<br />
2001 52 24.369,00 27.373,00<br />
2000 52 24.110,04 26.032,00<br />
1999 52 23.787,00 26.927,00<br />
1998 52 23.712,00 25.643,00<br />
1997 52 23.000,00 25.688,56<br />
1996 52 24.671,37 24.671,37<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
Trattandosi di <strong>la</strong>voratore con prima assunzione successiva al 31 dicembre 1995, il calcolo del<strong>la</strong><br />
pensione avviene totalmente con il metodo contributivo.<br />
Le retribuzioni riportate sono entrambe, Fondo Elettrici ed AGO, effettive per il 1996, mentre le<br />
successive sono effettive quelle AGO e teoriche quelle Fondo Elettrici.<br />
I contributi previdenziali sono stati calco<strong>la</strong>ti e versati in base alle retribuzioni effettive.<br />
Determinazione del montante contributivo<br />
Si acquisiscono le retribuzioni AGO di ciascun anno e si moltiplicano le stesse per 0,33<br />
(aliquota di computo del<strong>la</strong> contribuzione pari al 33%) determinando così il contributo<br />
previdenziale annuale.<br />
Ciascun contributo previdenziale annuale, con eccezione di quelli dell'anno di decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione (2013 senza contributi) e di quello precedente (2012), viene moltiplicato per il<br />
corrispondente tasso di capitalizzazione che, per le pensioni decorrenti dal 2013, risulta dal<strong>la</strong><br />
seguente tabel<strong>la</strong>, ottenendo così il contributo rivalutato:<br />
Contribuzione<br />
anno<br />
Tasso di<br />
capitalizzazione<br />
1996 1,822866<br />
1997 1,726410<br />
1998 1,638587<br />
1999 1,550953<br />
2000 1,474597<br />
2001 1,407352<br />
2002 1,348429<br />
2003 1,294557<br />
2004 1,245638<br />
2005 1,197147<br />
103
La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il calcolo del montante individuale.<br />
Anno Sett<br />
acq<br />
Retribuzioni<br />
acquisite<br />
2006 1,156232<br />
2007 1,118281<br />
2008 1,080856<br />
2009 1,046124<br />
2010 1,027692<br />
2011 1,011344<br />
Aliq<br />
comp<br />
Contributo<br />
(Retribuzione X<br />
aliquota)<br />
Tasso<br />
capitalizzaz<br />
Contributo<br />
rivalutato<br />
(Contributo X tasso<br />
capitalizzazione)<br />
2012 52 37.906,00 0,33 12.508,98 1,000000 12.508,98<br />
2011 52 38.013,00 0,33 12.544,29 1,011344 12.686,59<br />
2010 52 39.894,00 0,33 13.165,02 1,027692 13.529,59<br />
2009 52 36.196,00 0,33 11.944,68 1,046124 12.495,62<br />
2008 52 35.475,00 0,33 11.706,75 1,080856 12.653,31<br />
2007 52 32.817,00 0,33 10.829,61 1,118281 12.110,55<br />
2006 52 32.790,00 0,33 10.820,70 1,156232 12.511,24<br />
2005 52 36.543,00 0,33 12.059,19 1,197147 14.436,62<br />
2004 52 35.437,00 0,33 11.694,21 1,245638 14.566,75<br />
2003 52 35.811,00 0,33 11.817,63 1,294557 15.298,60<br />
2002 52 38.724,00 0,33 12.778,92 1,348429 17.231,47<br />
2001 52 27.373,00 0,33 9.033,09 1,407352 12.712,74<br />
2000 52 26.032,00 0,33 8.590,56 1,474597 12.667,61<br />
104
1999 52 26.927,00 0,33 8.885,91 1,550953 13.781,63<br />
1998 52 25.643,00 0,33 8.462,19 1,638587 13.866,03<br />
1997 52 25.688,56 0,33 8.477,22 1,726410 14.635,16<br />
1996 52 24.671,37 0,33 8.141,55 1,822866 14.840,96<br />
La somma dei contributi rivalutati determina il montante individuale pari a € 232.533,45<br />
Determinazione dell'importo del<strong>la</strong> pensione<br />
Al montante individuale deve essere applicato il coefficiente di trasformazione per determinare<br />
l'importo annuo del<strong>la</strong> pensione.<br />
Avendo il pensionato un'età di 56 anni e 10 mesi, deve essere preso a riferimento il<br />
coefficiente corrispondente all'età di 57 anni (età minima considerata nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> dei<br />
coefficienti di trasformazione).<br />
Dal 2013 il coefficiente di trasformazione per l'età di 57 anni è pari a 4,304 e determina un<br />
divisore pari a 23,2342 (100 : 4,304).<br />
Applicando il divisore al montante individuale si ottiene<br />
232.533,45 : 23,2342 = 10.008,24 Importo annuale pensione<br />
Dividendo l'importo annuale per tredici mensilità si ottiene l'importo mensile del<strong>la</strong> pensione<br />
10.008,24 : 13 = 769,96 Importo mensile pensione<br />
Si tratta ora di verificare se l'importo del<strong>la</strong> pensione è almeno pari a 1,5 volte l'importo<br />
dell'assegno sociale, che è una delle condizioni per poter aver diritto al<strong>la</strong> pensione.<br />
In via provvisoria il valore dell'assegno sociale per il 2013 è stato fissato in € 442,30.<br />
442,30 x 1,5 = 663,45.<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione è superiore e pertanto può essere liquidato.<br />
105
106
INPS - GESTIONE EX-INPDAP<br />
La CPDEL (Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali) era l'Ente previdenziale per i dipendenti delle<br />
Aziende municipalizzate.<br />
In base all’articolo 5 del R.D.L. 3 marzo 1938, n. 680 i dipendenti degli Enti locali erano<br />
obbligatoriamente iscritti al<strong>la</strong> CPDEL allorché esistevano le seguenti condizioni:<br />
a. rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato con l’Ente;<br />
b. prestazione di un attività che rientrasse nell’ambito dei fini istituzionali dell’Ente:<br />
c. carattere continuativo dell’attività e subordinazione gerarchica;<br />
d. retribuzione;<br />
e. utilizzazione del dipendente in servizi di istituto a carattere permanente.<br />
Con l'entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge n. 274/1991, dal 1° ottobre 1991, l’iscrizione al<strong>la</strong> CPDEL è<br />
stata resa obbligatoria per tutti i dipendenti a qualunque titolo assunti, anche se adibiti a<br />
servizi di carattere eccezionale, straordinario e per attività non istituzionale, ancorché<br />
l’assunzione fosse a tempo determinato o a titolo di supplenza o con contratto di diritto<br />
privato, purchè reso con vincolo di subordinazione all’Ente.<br />
Potevano optare per il mantenimento dell’iscrizione al<strong>la</strong> CPDEL, in alternativa all’iscrizione ad<br />
altre forme obbligatorie (ad esempio INPS), i dipendenti:<br />
degli Enti che avessero perso <strong>la</strong> natura giuridica pubblica che consentiva l’iscrizione al<strong>la</strong><br />
CPDEL;<br />
i dipendenti degli Enti, delle Aziende Municipalizzate o Consortili, che fossero transitati a<br />
società private per effetto di norme di legge, di rego<strong>la</strong>mento o convenzione, che<br />
attribuissero alle stesse società le funzioni esercitate dai predetti Enti.<br />
Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 giugno 1994, n. 479, ha disciplinato l’istituzione dell’INPDAP (Istituto<br />
Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica), ente di diritto pubblico<br />
soggetto al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza del Ministero del Lavoro e del Ministero del Tesoro, e <strong>la</strong> soppressione<br />
del<strong>la</strong> Cassa pensioni dipendenti Enti Locali (CPDEL), del<strong>la</strong> Cassa pensioni insegnanti di asilo e<br />
scuole elementari parificate, del<strong>la</strong> Cassa pensioni ai Sanitari (CPS) e del<strong>la</strong> Cassa per le Pensioni<br />
agli Ufficiali Giudiziari, amministrate dal<strong>la</strong> Direzione Generale degli Istituti di Previdenza.<br />
L’Istituto di <strong>previdenza</strong> pubblico eroga i trattamenti pensionistici, l’indennità premio di fine<br />
servizio (ex Inadel) ed il trattamento di fine rapporto (TFR) ai dipendenti che hanno prestato<br />
servizio presso gli Enti locali.<br />
L’iscrizione all’INPDAP è determinata da norme di legge e, in taluni casi, a seguito di delibera<br />
dell’ente datore di <strong>la</strong>voro.<br />
Le Aziende municipalizzate <strong>elettrici</strong>tà, gas, acqua, ambientali e farmaceutiche rientrano tra gli<br />
Enti tenuti ad iscrivere obbligatoriamente i propri dipendenti.<br />
Il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, (Decreto salva Italia) stabilisce <strong>la</strong> soppressione<br />
dell'INPDAP e il trasferimento delle re<strong>la</strong>tive funzioni all'INPS a partire dal 1º gennaio 2012.<br />
107
Le risorse strumentali, umane e finanziarie sono state trasferite all'INPS con successivi Decreti<br />
ministeriali.<br />
RETRIBUZIONE IMPONIBILE<br />
Fino al 31 dicembre 1995 <strong>la</strong> retribuzione imponibile del personale degli enti locali era costituita<br />
da:<br />
Stipendio tabel<strong>la</strong>re lordo<br />
Indennità integrativa speciale<br />
Retribuzione individuale di anzianità<br />
Tredicesima mensilità<br />
Indennità fisse e ricorrenti per 12 mensilità (salvo diversa previsione contrattuale)<br />
Eventuali assegni ad personam pensionabili<br />
L'indennità integrativa speciale, che era corrisposta per tredici mensilità, era considerata, ai<br />
fini del calcolo del<strong>la</strong> pensione in quarantesimi in funzione dell'anzianità (ad esempio 37 anni e<br />
due mesi di anzianità comportavano <strong>la</strong> corresponsione di 37/40 dell'indennità integrativa<br />
speciale) e veniva aggiunta al prodotto delle altre voci retributive per il coefficiente<br />
corrispondente all'anzianità contributiva desunto dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> "A" allegata al<strong>la</strong> Legge n.<br />
965/1965.<br />
A partire dal 1° gennaio 1995 l'indennità integrativa speciale entra a far parte del<strong>la</strong><br />
retribuzione pensionabile.<br />
A partire dal 1° gennaio 1996 <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile del personale degli Enti<br />
locali è costituita, oltre che dalle voci stipendiali anzidette, da tutto ciò che il <strong>la</strong>voratore riceve<br />
dal datore di <strong>la</strong>voro, in denaro o in natura, tranne i compensi e le quote tassativamente<br />
escluse.<br />
CONTRIBUZIONE OBBLIGATORIA<br />
La contribuzione obbligatoria ex CPDEL, costituita dal<strong>la</strong> retribuzione complessivamente<br />
percepita che gli Enti sono tenuti a versare, sia per <strong>la</strong> parte a proprio carico che per <strong>la</strong> parte a<br />
carico dei dipendenti, ha subito l'evoluzione in tabel<strong>la</strong>.<br />
Decorrenza<br />
Contribuzione percentuale a carico del<br />
Datore di <strong>la</strong>voro Lavoratore<br />
Contribuzione<br />
Totale<br />
Dal 1.5.1991 18,60 7,75 26,35<br />
Dal 1.7.1991 18,60 8,55 27,15<br />
Dal 1.1.1996 18,60 8,90 27,50<br />
Dal 1.12.1996 23,80 8,90 32,70<br />
108
CONTRIBUZIONE VOLONTARIA<br />
A seguito del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 aprile 1997, n. 184, <strong>la</strong> contribuzione volontaria è stata<br />
estesa anche alle forme esclusive dell’A.G.O.<br />
Dal 12 luglio 1997, quindi, gli iscritti all’INPDAP, previa autorizzazione da parte del predetto<br />
Istituto, hanno <strong>la</strong> facoltà di poter provvedere personalmente al<strong>la</strong> copertura assicurativa dei<br />
periodi non <strong>la</strong>vorati, nelle ipotesi di interruzioni del servizio, che non prevedano l’obbligo del<br />
datore di <strong>la</strong>voro di versare i contributi obbligatori (come le aspettative varie o le interruzioni<br />
per motivi disciplinari o nei casi di <strong>la</strong>vori discontinui ovvero a tempo parziale), o di cessazione<br />
del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />
Possono presentare domanda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che nei cinque anni precedenti <strong>la</strong> domanda hanno<br />
almeno tre anni (un anno nell'ultimo quinquennio quando <strong>la</strong> domanda viene presentata per i<br />
periodi successivi al 31 dicembre 1996 ed intercorrenti tra un rapporto di <strong>la</strong>voro e l'altro nel<br />
caso di <strong>la</strong>vori discontinui e di periodi intercorrenti nel <strong>la</strong>voro a tempo parziale) di contribuzione<br />
effettiva presso l'INPDAP oppure, dal 1° gennaio 2001, cinque anni di contributi nel<strong>la</strong> intera<br />
vita <strong>la</strong>vorativa e non versano contribuzione presso altre casse previdenziali.<br />
La prosecuzione volontaria è ammessa a condizione che, contestualmente e per gli stessi<br />
periodi, il personale interessato non risulti assicurato a nessun’altra forma previdenziale.<br />
PERIODI UTILI PER LA PENSIONE<br />
Ai fini del trattamento di quiescenza sono utili i periodi di iscrizione obbligatoria all’INPDAP,<br />
quelli cumu<strong>la</strong>bili, riscattabili, ricongiungibili, computabili a domanda o d’ufficio, gli aumenti di<br />
servizi nei casi previsti (ad esempio per i ciechi), i periodi di contribuzione figurativa, volontaria<br />
e il servizio militare o equiparato.<br />
CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
A seguito del<strong>la</strong> Legge n. 335/1995 <strong>la</strong> pensione è calco<strong>la</strong>ta, a seconda delle anzialità<br />
contributive al 31 dicembre 1995, con i sistemi di calcolo retributivo, contributivo o misto, così<br />
come per il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.<br />
Anzianità contributive al 31 dicembre 1995 Sistema di calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
Almeno 18 anni di contribuzione Metodo retributivo<br />
Meno di 18 anni di contribuzione<br />
Prima assunzione successiva al 31 dicembre 1995 Metodo contributivo<br />
Metodo misto (retributivo per le anzianità fino<br />
al 31 dicembre 1995 - contributivo per le<br />
anzianità dal 1° gennaio 1996)<br />
Chi possiede almeno 15 anni di contributi, di cui 5 anni effettivi successivi all'01.01.1996, può<br />
optare per il calcolo di pensione con il solo sistema contributivo.<br />
109
PERIODI PER IL CALCOLO DELLA RETRIBUZIONE PENSIONABILE<br />
Fino al 31 dicembre 1992 <strong>la</strong> pensione veniva calco<strong>la</strong>ta avendo a riferimento <strong>la</strong> retribuzione<br />
dell'ultimo mese <strong>la</strong>vorativo rapportato ad anno ed applicando il coefficiente re<strong>la</strong>tivo<br />
all'anzianità contributiva desunto dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1965. L'indennità<br />
integrativa speciale (contingenza degli Enti pubblici) non faceva parte del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile e veniva corrisposta con <strong>la</strong> pensione conteggiando<strong>la</strong> in tanti quarantesimi quanto<br />
era l'anzianità contributiva.<br />
Per le anzianità maturate dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 il periodo per il calcolo<br />
del<strong>la</strong> retribuzione media pensionabile diviene l'ultimo mese + il 50% dei periodi compresi tra lo<br />
01.01.1993 e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione, nel limite di 10 anni.<br />
Fino al 31 dicembre 1994 si applicava il coefficiente re<strong>la</strong>tivo all'anzianità contributiva desunto<br />
dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1965 e l'indennità integrativa speciale continuava ad<br />
essere conteggiata in quarantesimi.<br />
Dal 1° gennaio 1995 l'indennità integrativa speciale è stata conglobata nel<strong>la</strong> paga base e<br />
l'aliquota di rendimento, in base al<strong>la</strong> Legge n. 72471994, è stata fissata nel 2% annuo.<br />
Per le anzianità maturate dal 1°gennaio 1996, in base al<strong>la</strong> Legge n. 335/1995, il periodo per il<br />
calcolo del<strong>la</strong> retribuzione media pensionabile diviene l'ultime mese + il 50% dei periodi tra il 1°<br />
gennaio 1993 e il 31 dicembre 1995 + il 66.6% dei periodi compresi tra il 1° gennaio 1996 e <strong>la</strong><br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione, nel limite di 10 anni.<br />
Dal 1°gennaio 1996 viene considerato pensionabile anche il sa<strong>la</strong>rio cosiddetto "accessorio".<br />
COME SI DETERMINA LA PENSIONE<br />
Sistema retributivo (misto dal 1° Gennaio 2012)<br />
Per effetto delle disposizioni introdotte dal Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 30 dicembre 1992, n. 503,<br />
l'importo del<strong>la</strong> pensione è <strong>la</strong> risultante di due distinte quote:<br />
<strong>la</strong> quota A, corrispondente al prodotto fra <strong>la</strong> retribuzione contributiva dell'ultimo mese<br />
di sevizio rapportata ad anno per il coefficiente di rendimento, desumibile dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong><br />
"A" allegata al<strong>la</strong> legge n 965/1965, re<strong>la</strong>tivo agli anni e mesi di anzianità contributiva<br />
posseduta al 31 dicembre 1992;<br />
<strong>la</strong> quota B, derivante dal prodotto fra <strong>la</strong> retribuzione media annua contributiva<br />
determinata al<strong>la</strong> data di cessazione dal servizio, secondo l’ampiezza del periodo di<br />
riferimento ex Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992 (attualmente ultimi 10 anni), e <strong>la</strong><br />
differenza fra il coefficiente di rendimento maturato al<strong>la</strong> cessazione e quello maturato a<br />
tutto il 31 dicembre 1992.<br />
A seguito del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, che ha stabilito per tutti,<br />
indipendentemente dall'anzianità contributiva, il calcolo delle pensioni per i periodi successivi al<br />
1° gennaio 2012 col metodo contributivo, alle quote A e B si aggiunge una terza quota C per<br />
le anzianità contributive maturate appunto dal 1° gennaio 2012 al<strong>la</strong> quiescenza.<br />
Il coefficiente di rendimento, per le anzianità fino al 31 dicembre 1994, è rilevato dal<strong>la</strong><br />
specifica tabel<strong>la</strong> "A" allegata al<strong>la</strong> legge 26 luglio 1965, n. 965, e dal 1° gennaio 1995, in base<br />
110
al<strong>la</strong> Legge n. 724/1994, è aumentato per ogni ulteriore anno di servizio del 2% costante, così<br />
come previsto per gli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
La disposizione legis<strong>la</strong>tiva ha anche previsto che l’applicazione delle aliquote di rendimento del<br />
2% annuo non possono determinare un trattamento di pensione superiore a quello che<br />
sarebbe spettato in base all'applicazione delle aliquote previste dal<strong>la</strong> previgente normativa.<br />
L’ampliamento del<strong>la</strong> base contributiva e pensionabile, comprensiva dal 1° gennaio 1996 anche<br />
il cosiddetto "sa<strong>la</strong>rio accessorio", ha rilevanza esclusivamente per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong><br />
quota B di pensione, riferita cioè ai periodi contributivi successivi al 31 dicembre 1992, per i<br />
quali <strong>la</strong> retribuzione viene ora individuata nel periodo degli ultimi 10 anni di servizio, e del<strong>la</strong><br />
quota C contributiva.<br />
La quota A viene calco<strong>la</strong>ta in base all’ultima retribuzione percepita, non comprensiva degli<br />
emolumenti accessori.<br />
Per individuare il coefficiente utile al calcolo del<strong>la</strong> quota “B” di pensione occorre stabilire<br />
quello corrispondente agli anni complessivi maturati fino al 31 dicembre 2011.<br />
Dal coefficiente così determinato deve essere detratto quello precedentemente individuato al<br />
31 dicembre 1992 per <strong>la</strong> quota A.<br />
E’ da tenere presente che le aliquote di rendimento per i dipendenti degli Enti locali (tab. A<br />
del<strong>la</strong> Legge n. 965/1965) vanno considerate per le anzianità fino al 31 dicembre 1994 in<br />
quanto, <strong>la</strong> Legge n. 724/1994 ha introdotto, in <strong>loro</strong> sostituzione a decorrere dal 1° gennaio<br />
1995, l’aliquota di rendimento costante nel<strong>la</strong> misura del 2% all’anno parificando<strong>la</strong> a quel<strong>la</strong> del<br />
Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell'INPS.<br />
Periodo Retribuzione Coefficiente annuo Quota<br />
Fino al 31 dicembre 1992 Ultimo mese<br />
Dal 1° gennaio 1993 al 31<br />
dicembre 1994<br />
Dal 1° gennaio al 31<br />
dicembre 1995<br />
Dal 1° gennaio 1996 al 31<br />
dicembre 2011<br />
Dal 1° gennaio 2012 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro<br />
1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />
1993 al<strong>la</strong> risoluzione del rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Max 1 + 18 = 19 mesi<br />
1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />
1993 al 31 dicembre 1994 + 66% dei<br />
mesi dal 1° gennaio 1993 al<strong>la</strong> risoluzione<br />
del rapporto di <strong>la</strong>voro fino a raggiungere<br />
10 anni (31 dicembre 2009 per chi era in<br />
servizio al 31 dicembre 1992)<br />
Esempio di individuazione del coefficiente di rendimento<br />
Dipendente cessato dal servizio il 31 dicembre 2012.<br />
Anzianità posseduta al<strong>la</strong> cessazione dal servizio = anni 40<br />
Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge<br />
965/1965<br />
2%<br />
Metodo contributivo C<br />
39 anni conteggiati col sistema retributivo e 1 anno col sistema contributivo.<br />
A<br />
B<br />
111
Anzianità posseduta al 31 dicembre 1992 = anni 20<br />
Coefficiente per quota “A” corrispondente ad anni 20 = 45,00%<br />
Coefficiente corrispondente all’anzianità posseduta al 31 dicembre 1994, anni 22 = 48,70%<br />
Anni dal 1° gennaio 1995 al 31 dicembre 2011 anni 17 x 2% all’anno = 34,00%<br />
Coefficiente totale al<strong>la</strong> cessazione = (48,70 + 34,00) = 82,70%<br />
Coefficiente al 31 dicembre 1992 = 45,00%<br />
Coefficiente per quota “B” = (82,70 - 45,00) = 37,70%<br />
Coefficiente di rendimento complessivo = (45,00% + 37,70%) = 82,70%<br />
Se non ci fosse stata l’introduzione dal 1995 del rendimento del 2% annuo <strong>la</strong> pensione<br />
retributiva, applicando le vecchie regole, sarebbe stata calco<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> percentuale del 96,30%<br />
(corrispondente a 39 anni di anzianità) del<strong>la</strong> retribuzione in luogo di quel<strong>la</strong> dell’84,70%.<br />
Sistema misto<br />
Il sistema misto, come detto, si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 avevano<br />
maturato un’anzianità contributiva inferiore ai 18 anni.<br />
Le regole di accesso al<strong>la</strong> pensione sono le medesime del sistema retributivo.<br />
La prestazione pensionistica è calco<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> tecnica del pro-quota ed è determinata<br />
dal<strong>la</strong> somma:<br />
del<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite anteriormente al<strong>la</strong> data<br />
del 31.12.1995, calco<strong>la</strong>ta secondo il preesistente sistema retributivo (quote A e B);<br />
del<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente alle anzianità acquisite successivamente al<strong>la</strong><br />
data del 31.12.1995 calco<strong>la</strong>ta secondo il sistema contributivo (quota C).<br />
Periodo Retribuzione Coefficiente annuo Quota<br />
Fino al 31 dicembre 1992 Ultimo mese<br />
Dal 1° gennaio 1993 al 31<br />
dicembre 1994<br />
Dal 1° gennaio al 31<br />
dicembre 1995<br />
Dal 1° gennaio 1996 al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro<br />
1 mese + 50% dei mesi dal 1° gennaio<br />
1993 al<strong>la</strong> risoluzione del rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Max 1 + 18 = 19 mesi<br />
Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge<br />
965/1965<br />
2%<br />
Metodo contributivo C<br />
Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1995 - Coefficienti di rendimento<br />
A<br />
B<br />
112
Anni<br />
Mesi<br />
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />
0 0,23865 0,23913 0,23961 0,24009 0,24057 0,24106 0,24155 0,24204 0,24254 0,24304 0,24354 0,24405<br />
1 0,24456 0,24507 0,24559 0,24611 0,24663 0,24716 0,24769 0,24822 0,24876 0,24930 0,24984 0,25038<br />
2 0,25093 0,25148 0,25203 0,25259 0,25315 0,25371 0,25428 0,25485 0,25542 0,25600 0,25658 0,25716<br />
3 0,25775 0,25834 0,25893 0,25953 0,26013 0,26073 0,26133 0,26194 0,26255 0,26316 0,26378 0,26440<br />
4 0,26502 0,26565 0,26628 0,26691 0,26755 0,26819 0,26883 0,26948 0,27013 0,27078 0,27143 0,27209<br />
5 0,27275 0,27341 0,27408 0,27475 0,27542 0,27610 0,27678 0,27746 0,27815 0,27884 0,27953 0,28023<br />
6 0,28093 0,28163 0,28234 0,28305 0,28376 0,28447 0,28519 0,28591 0,28663 0,28736 0,28809 0,28882<br />
7 0,28956 0,29030 0,29104 0,29179 0,29254 0,29329 0,29405 0,29481 0,29557 0,29634 0,29711 0,29788<br />
8 0,29865 0,29943 0,30021 0,30099 0,30178 0,30257 0,30336 0,30416 0,30496 0,30576 0,30657 0,30738<br />
9 0,30819 0,30901 0,30983 0,31065 0,31118 0,31231 0,31314 0,31397 0,31481 0,31565 0,31649 0,31734<br />
10 0,31819 0,31904 0,31990 0,32076 0,32162 0,32249 0,32336 0,32423 0,32511 0,32599 0,32687 0,32776<br />
11 0,32865 0,32954 0,33043 0,33133 0,33223 0,33313 0,33404 0,33495 0,33586 0,33678 0,33770 0,33862<br />
12 0,33955 0,34048 0,34141 0,34235 0,34329 0,34423 0,34518 0,34613 0,34708 0,34803 0,34899 0,34995<br />
13 0,35091 0,35188 0,35285 0,35382 0,35480 0,35578 0,35676 0,35775 0,35874 0,35973 0,36073 0,36173<br />
14 0,36273 0,36374 0,36475 0,36576 0,36677 0,36779 0,36881 0,36983 0,37086 0,37189 0,37292 0,37396<br />
15 0,37500 0,37605 0,37710 0,37816 0,37922 0,38030 0,38138 0,38246 0,38356 0,38466 0,38576 0,38688<br />
16 0,38800 0,38913 0,39026 0,39141 0,39256 0,39371 0,39488 0,39605 0,39722 0,39841 0,39960 0,40080<br />
17 0,40200 0,40321 0,40443 0,40566 0,40689 0,40813 0,40938 0,41063 0,41189 0,41316 0,41443 0,41571<br />
18 0,41700 0,41830 0,41960 0,42091 0,42222 0,42355 0,42488 0,42621 0,42756 0,42891 0,43026 0,43163<br />
19 0,43300 0,43438 0,43576 0,43716 0,43856 0,43996 0,44138 0,44280 0,44422 0,44566 0,44710 0,44855<br />
20 0,45000 0,45146 0,45293 0,45441 0,45589 0,45738 0,45888 0,46038 0,46189 0,46341 0,46493 0,46646<br />
21 0,46800 0,46955 0,47110 0,47266 0,47422 0,47580 0,47738 0,47896 0,48056 0,48216 0,48376 0,48538<br />
22 0,48700 0,48863 0,49026 0,49191 0,49356 0,49521 0,49688 0,49855 0,50022 0,50191 0,50360 0,50530<br />
23 0,50700 0,50871 0,51043 0,51216 0,51389 0,51563 0,51738 0,51913 0,52089 0,52266 0,52443 0,52621<br />
24 0,52800 0,52980 0,53160 0,53341 0,53522 0,53705 0,53888 0,54071 0,54256 0,54441 0,54626 0,54813<br />
25 0,55000 0,55188 0,55376 0,55566 0,55756 0,55946 0,56138 0,56330 0,56522 0,56716 0,56910 0,57105<br />
26 0,57300 0,57496 0,57693 0,57891 0,58089 0,58288 0,58488 0,58688 0,58889 0,59091 0,59293 0,59496<br />
27 0,59700 0,59905 0,60110 0,60316 0,60522 0,60730 0,60938 0,61146 0,61356 0,61566 0,61776 0,61988<br />
28 0,62200 0,62413 0,62626 0,62841 0,63056 0,63271 0,63488 0,63705 0,63922 0,64141 0,64360 0,64580<br />
29 0,64800 0,65021 0,65243 0,65466 0,65689 0,65913 0,66138 0,66363 0,66589 0,66816 0,67043 0,67271<br />
30 0,67500 0,67730 0,67960 0,68191 0,68422 0,68655 0,68888 0,69121 0,69356 0,69591 0,69826 0,70063<br />
31 0,70300 0,70538 0,70776 0,71016 0,71256 0,71496 0,71738 0,71980 0,72222 0,72466 0,72710 0,72955<br />
32 0,73200 0,73446 0,73693 0,73941 0,74189 0,74438 0,74688 0,74938 0,75189 0,75441 0,75693 0,75946<br />
33 0,76200 0,76455 0,76710 0,76966 0,77222 0,77480 0,77738 0,77996 0,78256 0,78516 0,78776 0,79038<br />
34 0,79300 0,79563 0,79826 0,80091 0,80356 0,80621 0,80888 0,81155 0,81422 0,81691 0,81960 0,82230<br />
35 0,82500 0,82771 0,83043 0,83316 0,83589 0,83863 0,84138 0,84413 0,84689 0,84966 0,85243 0,85521<br />
36 0,85800 0,86080 0,86360 0,86641 0,86922 0,87205 0,87488 0,87771 0,88058 0,88341 0,88626 0,88913<br />
37 0,89200 0,89488 0,89776 0,90066 0,90356 0,90646 0,90938 0,91230 0,91522 0,91816 0,92110 0,92405<br />
38 0,92700 0,92996 0,93293 0,93591 0,93889 0,94188 0,94488 0,94788 0,95080 0,95391 0,95693 0,95996<br />
39 0,96300 0,96605 0,96910 0,97216 0,97522 0,97830 0,98138 0,98446 0,98756 0,99066 0,99376 0,99688<br />
40 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000 1,00000<br />
Sistema contributivo<br />
Il sistema di calcolo contributivo puro si applica ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno intrapreso l'attività<br />
<strong>la</strong>vorativa successivamente al 31 dicembre 1995 e, quindi, con anzianità contributiva maturata<br />
dal o successivamente al 1° gennaio 1996.<br />
113
L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> moltiplicando il montante individuale dei contributi<br />
per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione ai superstiti di assicurato.<br />
Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />
individuare, ogni anno, <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua<br />
corrispondente ai periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da<br />
riscatto, da ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato;<br />
calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile annua per<br />
l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />
sommare l'ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base<br />
del tasso annuo di capitalizzazione risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del<br />
prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con<br />
riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.<br />
Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età di 57 anni.<br />
114
LA PENSIONE A.G.O. DEL F.P.L.D.<br />
Schema per il calcolo del<strong>la</strong> pensione<br />
Il sistema di calcolo … contributivo per tutti dal 2012<br />
Calcolo<br />
Retributivo fino<br />
al 31 dicembre<br />
1995<br />
Contributivo dal<br />
1° gennaio 1996<br />
Retributivo dal<br />
1° gennaio 1996<br />
sino al 31<br />
dicembre 2011<br />
Contributivo dal<br />
1° gennaio 2012<br />
Aveva almeno 18<br />
anni di contributi<br />
Somma di due<br />
componenti<br />
1^ quota<br />
Pari al 2% (*) del<strong>la</strong><br />
retribuzione<br />
pensionabile (**) per<br />
ogni anno di<br />
contribuzione<br />
Lavoratore che al 31 dicembre 1995<br />
Aveva meno di 18<br />
anni di contributi<br />
Somma di due<br />
componenti<br />
1^ quota<br />
Pari al 2% (*) del<strong>la</strong><br />
retribuzione<br />
pensionabile (**) per<br />
ogni anno di<br />
contribuzione<br />
--- 2^ quota<br />
1^ quota<br />
2^ quota<br />
Pari al montante<br />
contributivo (^)<br />
moltiplicato per il<br />
coefficiente di<br />
trasformazione (^^)<br />
Pari al montante<br />
contributivo (^)<br />
moltiplicato per il<br />
coefficiente di<br />
trasformazione (^^)<br />
---<br />
Non aveva ancora<br />
versato contributi<br />
Componente unica<br />
Quota unica<br />
Pari al montante<br />
contributivo (^)<br />
moltiplicato per il<br />
coefficiente di<br />
trasformazione (^^)<br />
--- ---<br />
2^ quota Quota unica<br />
(*) quota di pensione pari al 2% annuo del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a contributi previdenziali percepiti entro il limite<br />
del tetto di retribuzione pensionabile (70% con 35 anni e 80% con 40 anni di contribuzione)e decrescente per<br />
importi superiori.<br />
(**) Retribuzione pensionabile: prima del 1992 pari al<strong>la</strong> ultima retribuzione/reddito mensile per i dipendenti pubblici<br />
115
e al<strong>la</strong> media degli ultimi 5/10 anni per i dipendenti privati ed autonomi.; dal 1993 è <strong>la</strong> media degli ultimi 10 anni per i<br />
dipendenti pubblici e privati e degli ultimi 15 per gli autonomi.<br />
(^) e’ <strong>la</strong> somma di tutti i contributi versati durante tutti i rapporti di <strong>la</strong>voro e capitalizzati ad un tasso pari al<strong>la</strong> media<br />
mobile su 5 anni del tasso di crescita nominale del PIL. La aliquota di contribuzione è del 33% del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti e del 20% per gli autonomi<br />
(^^) variano in base al<strong>la</strong> età. Fino al 2009 tra un minimo del 4,72% a 57 anni ad un massimo di 6,136% a 65 anni,<br />
dal 2010 tra un minimo del 4,419% a 57 anni ad un massimo di 5,620% a 65 anni e dal 2103 tra un minimo del<br />
4,304% a 57 anni al 5,435% a 65 anni ed il massimo del 6,541%% a 70 anni. Vengono adeguati periodicamente<br />
ogni 3 anni in re<strong>la</strong>zione alle speranza di vita.<br />
APPENDICE<br />
ELEMENTI ECONOMICI DI LEGGE O DI CONTRATTO<br />
(Riferimento articoli del c.c.l ENEL 1996)<br />
ASSOGGETTAMENTO A CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE,<br />
ASSICURATIVA E FISCALE<br />
UTILITA’ AI FINI DEL CALCOLO DEL TFR E DELLE MENSILITA’<br />
AGGIUNTIVE<br />
Sino al 31 dicembre 1996 le voci retributive del<strong>la</strong> busta paga dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> sono state<br />
assoggettate a contribuzione previdenziale secondo le norme previste dal Fondo Pensione<br />
Elettrici sintetizzate nel<strong>la</strong> colonna “Assoggettamento INPS/FPE”.<br />
Dal 1° gennaio 1997 l’assoggettamento previdenziale è avvenuto secondo le norme AGO del<br />
Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti sintetizzate nel<strong>la</strong> colonna “”INPS/FPE-AGO”.<br />
116
Elementi economici<br />
Art. 3 C.c.l. Orario di <strong>la</strong>voro<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Indennità ore di viaggio (50% e 100%) (c.5) NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità per <strong>la</strong>voro programmato non effettuato<br />
od effettuato in misura inferiore a 3 ore, nel sesto<br />
o settimo giorno settimanale o in un giorno festivo<br />
infrasettimanale (c.8 - 9)<br />
Dichiarazione a verbale n. 4<br />
NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
Assegni “ad personam” per riduzione orario NO SI NO SI SI SI<br />
Dichiarazione a verbale n. 8<br />
Rimborso a piè di lista eventuali maggiori spese di<br />
trasporto<br />
Art. 4 C.c.l. Reperibilità<br />
Indennità reperibilità giornaliera in misura<br />
percentuale (c. 1-10)<br />
Indennità reperibilità mensile (casi eccezionali<br />
residuali)<br />
Indennità forfettaria equivalente ad un’ora di<br />
viaggio (150%) (c.12)<br />
Indennità per prestazione <strong>la</strong>vorativa di durata<br />
inferiore a 3 ore (c.12)<br />
Rimborso spese chilometriche per uso mezzo<br />
proprio (c.12)<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
NO NO/SI<br />
(3) 3<br />
NO NO/SI<br />
(3)<br />
NO<br />
NO NO<br />
Alloggio gratuito concesso per reperibilità (c. 17) NO NO NO NO SI SI<br />
- Controvalore alloggio concesso per reperibilità<br />
pari all’indennità di reperibilità mensile<br />
- Valore pari al<strong>la</strong> rendita catastale del fabbricato<br />
concesso in godimento<br />
Alloggio gratuito concesso ai guardiadighe: 30%<br />
del<strong>la</strong> rendita catastale dell’immobile aumentata di<br />
tutte le spese inerenti al fabbricato (c. 17)<br />
Indennità di “reperibilità speciale” guardia dighe<br />
(c.20)<br />
Dichiarazione a verbale n. 2<br />
Alloggio non strumentale: valore pari al<strong>la</strong><br />
differenza tra <strong>la</strong> rendita catastale aumentata di<br />
tutte le spese inerenti al fabbricato e quanto<br />
NO NO NO NO SI SI<br />
NO SI (4) NO SI (4) NO NO<br />
NO SI (4) 4 NO SI (4) NO NO<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI (4) NO SI (4) NO NO<br />
1<br />
(1) Art. 12 legge 30.4.1969, n. 153, come modificato dall’art. 6 del D.Lgs. 2.9.1997, n. 314<br />
2<br />
(2) Artt. 46, 47, 48 TUIR come modificato dal D.Lgs. 2.9.1997, n. 314<br />
3<br />
(3) Se lo spostamento avviene nello stesso Comune dove è ubicata <strong>la</strong> sede di <strong>la</strong>voro<br />
4<br />
(4) Non è imponibile per un importo annuo non superiore, unitamente ad altri “fringe benefit” a L. 500.000. Se il<br />
valore è superiore, l’importo è integralmente assoggettato ( art. 48, comma 3 del TUIR)<br />
117
Elementi economici<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
corrisposto a titolo di canone dal dipendente<br />
Lettera alle Organizzazioni sindacali allegata al C.c.l. 21.2.1989<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Rimborso spese telefoniche a personale reperibile NO NO NO NO NO NO<br />
Art. 5 C.c.l. Giorni festivi e riposo settimanale – ex festività<br />
Maggiorazione (60% o 75%) ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />
prestano servizio nel normale giorno di riposo<br />
settimanale (c.4 e 2^ D.V.)<br />
Indennità per spostamento riposo settimanale<br />
senza preavviso di almeno 48 ore (40%) (c.6)<br />
Indennità per riposo compensativo coincidente con<br />
giorno festivo infrasettimanale (100%) (c.6)<br />
Indennità per mancato godimento del riposo<br />
domenicale almeno una volta ogni 4 settimane<br />
(60%) (c.7)<br />
Festività e Santo Patrono coincidenti con riposo<br />
settimanale (1/26) (c.10)<br />
Compenso giornaliero per ex festività spettanti e<br />
non godute entro il 30 aprile dell’anno successivo<br />
(c.12)<br />
Indennità per prestazione <strong>la</strong>vorativa ordinaria<br />
nel<strong>la</strong> giornata di Domenica per personale addetto<br />
al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza dighe, manutenzione civile idraulica<br />
e guardiacanali (70%) (c.14)<br />
Art. 6 C.c.l. Lavoro straordinario, festivo e notturno<br />
Compenso per <strong>la</strong>voro straordinario (150%, 160%,<br />
175%) (c.4-5-8-9)<br />
Maggiorazioni per supero p<strong>la</strong>fond di <strong>la</strong>voro<br />
straordinario (30 ore trimestrali - 120 ore annuali)<br />
(50%, 60%, 75%) (c. 3)<br />
Indennità per <strong>la</strong>voro notturno non in turno<br />
prestato da <strong><strong>la</strong>voratori</strong> non turnisti che svolgano il<br />
<strong>loro</strong> normale <strong>la</strong>voro in talune ore di notte (50%)<br />
(c.7)<br />
Dichiarazione a verbale n° 1<br />
Assegno “ad personam” ex compenso forfetario<br />
per prestazioni straordinarie, di cui al<strong>la</strong> prima<br />
norma transitoria annessa all’art. 6 C.c.l.<br />
29/5/1973<br />
Dichiarazione a verbale n° 3<br />
NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
Compenso per <strong>la</strong>voro prestato, eccezionalmente o NO SI NO SI SI SI<br />
NO<br />
NO<br />
118
Elementi economici<br />
in re<strong>la</strong>zione al turno di <strong>la</strong>voro, in giorno festivo<br />
che non sia quello di riposo settimanale (160%,<br />
175%)<br />
Art. 6 bis Trattamento turnisti – Accordo 7 marzo 1995<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Indennità oraria di turno (46%) NO SI NO SI SI SI<br />
Indennità ore notturne in turno (76%) NO SI NO SI SI SI<br />
Indennità ore ordinarie domenicali (70%) NO SI NO SI SI NO<br />
Compenso sovrapposizione di orario per cambio<br />
turno<br />
Trattamento <strong><strong>la</strong>voratori</strong> chiamati a sostituire<br />
personale turnista o inseriti occasionalmente in<br />
turno<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Rimborso a piè di lista maggiori spese di trasporto NO NO NO NO NO NO<br />
Rimborso percorrenze chilometriche NO SI NO SI NO NO<br />
Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
turnisti in servizio al 30 aprile 1995<br />
Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
divenuti turnisti dopo il 30 aprile 1995<br />
Indennità oraria di turno (46% durante <strong>la</strong><br />
sospensione attività impianto)<br />
Indennità oraria di turno (76% durante <strong>la</strong><br />
sospensione attività impianto)<br />
Importo mensile a garanzia in caso di sospensione<br />
attività impianto (importo intero per i primi<br />
quattro mesi e pari al 35% dal quinto mese)<br />
Assegno “ad personam” per uscita dal turno per<br />
modifiche organizzative e/o ristrutturazioni<br />
Assegno “ad personam” per uscita dal turno per<br />
infortunio o ma<strong>la</strong>ttia ecc<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Assegno “ad personam” per avvicendamento NO SI NO SI SI NO<br />
Assegno “ad personam” ex indennità di turno<br />
(accordo sindacale 15.11.1984)<br />
Art. 6 ter Trattamento semiturnisti – Accordo 4 aprile 1995<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità oraria di semiturno (25% e 31%) NO SI NO SI SI SI<br />
Indennità ore notturne in semiturno (76%) I NO SI NO SI SI SI<br />
Indennità ore ordinarie domenicali (70%) NO SI NO SI SI NO<br />
Compenso sovrapposizione di orario per cambio<br />
turno<br />
Trattamento <strong><strong>la</strong>voratori</strong> chiamati a sostituire<br />
personale semiturnista o inseriti occasionalmente<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
119
Elementi economici<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
1<br />
in semiturno<br />
Assi IRPEF<br />
2<br />
talia (2)<br />
(1)<br />
Rimborso a piè di lista maggiori spese di trasporto NO NO NO NO NO NO<br />
Rimborso percorrenza chilometriche NO SI NO SI NO NO<br />
Importo mensile a garanzia rivalutabile: <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
semiturnisti in servizio al 30 aprile 1995<br />
Art. 7 C.c.l Ferie<br />
Compenso per ferie non godute (solo in caso di<br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro)<br />
Art. 8 C.c.l. Assenze - Permessi e brevi congedi - Cariche pubbliche<br />
NO SI NO SI SI SISI<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Congedo matrimoniale, 15 giorni (c.4) SI SI (5) 5 SI SI SI NO<br />
Art. 10 C.c.l. Tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> maternità<br />
Indennità di maternità (100% e 45%, 40%, 30%) SI SI (6) 6 SI SI SI (7) 7 NO<br />
Art. 11 C.c.l. Ma<strong>la</strong>ttie e infortuni - Cure termali<br />
Retribuzione durante <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia ed infortuni SI SI SI SI SI NO<br />
Retribuzione ridotta in caso di ma<strong>la</strong>ttia di<br />
partico<strong>la</strong>re gravità (70%) (c.2)<br />
Dichiarazione a verbale n° 2<br />
SI SI (6) SI SI SI (7) NO<br />
Retribuzione ridotta per T.B.C. (70%) SI SI (6) SI SI SI (7) NO<br />
Art. 12 C.c.l. Servizio militare – Anzianità convenzionali<br />
Trattamento dipendenti richiamati alle armi:<br />
- Quota parte a carico ENEL SI SI SI SI SI NO<br />
- Quota parte a carico INPS NO NO SI SI SI NO<br />
Art. 13 C.c.l. Lavoratori sottoposti a procedimento penale<br />
Retribuzione art. 17 C.c.l. (c.1) SI SI SI SI SI NO<br />
Rimborso a piè di lista onere per assistenza legale<br />
ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> incorsi in procedimenti penali<br />
nell’espletamento delle mansioni ad essi affidate<br />
(lettera allegata al C.c.l.)<br />
Dichiarazione a verbale n° 2<br />
Sussidio straordinario ai familiari a carico in caso<br />
di sospensione del rapporto di <strong>la</strong>voro (30%<br />
retribuzione art. 17 C.c.l.)<br />
Art. 14 C.c.l. Trasferimenti e traslochi<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO NO -- SI (8) 8 -- --<br />
Indennità di alloggio mensile (80%, 10 anni) NO SI 50% NO SI 50% NO NO<br />
5 (5) Per <strong>la</strong> categoria operai l’INPS rimborsa il valore re<strong>la</strong>tivo a 7 giorni<br />
6 (6) L’imponibilità opera sul<strong>la</strong> retribuzione effettivamente erogata<br />
7 (7) La quota di TFR è calco<strong>la</strong>ta sul<strong>la</strong> retribuzione teorica in misura intera<br />
8 (8) E’ riconducibile al<strong>la</strong> fattispecie dei redditi assimi<strong>la</strong>ti al <strong>la</strong>voro dipendente di cui al<strong>la</strong> lettera i) del<strong>la</strong>’art. 47, comma<br />
1, del DPR 917/1986. Dal 1° gennaio 1998, ai sensi dell’art. 24 del DPR n. 600/1973 – come modificato dal D.Lgs. n.<br />
314/1997 – <strong>la</strong> ritenuta IRPEF non è più pari al 15% a titolo di acconto, ma va calco<strong>la</strong>ta applicando <strong>la</strong> curva delle<br />
aliquote IRPEF per scaglioni di reddito.<br />
120
Elementi economici<br />
Assog<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
getta 1997)e fiscale<br />
mento (gennaio 1998)<br />
INPS/<br />
FPE<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2<br />
(2)<br />
(c.10) (9) 9 (9)<br />
Indennità di alloggio “una tantum” (c.11) NO SI 50% NO SI 50%<br />
(9)<br />
(9)<br />
Rimborso a piè di lista spese viaggio e di trasporto<br />
(c.14)<br />
Trattamento forfettario equivalente a quello di<br />
trasferta per il primo periodo di 3 mesi (c.14 bis)<br />
Diaria di trasferimento equivalente ad una<br />
mensilità di retribuzione (c.15)<br />
Diaria aggiuntiva in caso di trasloco dei familiari<br />
(c.15)<br />
Ulteriori due mensilità di retribuzione per trasloco<br />
del dipendente entro 2 anni (c.16)<br />
Diaria aggiuntiva pari a 24 giornate di retribuzione<br />
per ciascun familiare a carico, in caso di trasloco<br />
dei familiari entro 2 anni (c.16)<br />
Rimborso a piè di lista indennizzo per anticipata<br />
risoluzione del contratto di locazione a seguito di<br />
trasloco (c.17)<br />
Rimborso maggiori spese di trasporto:<br />
a) pendo<strong>la</strong>rità giornaliera e non giornaliera per<br />
viaggi inferiori ai 50 km (c.21)<br />
b) pendo<strong>la</strong>rità non giornaliera per viaggi superiori<br />
ai 50 km (c.22)<br />
Rimborso a piè di lista spese per trasloco entro un<br />
anno dall’avvenuta risoluzione del rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro (c.25)<br />
Indennità di trasferimento in caso di trasloco e di<br />
pendo<strong>la</strong>rità (c.26÷30)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO SI 50%<br />
(9)<br />
NO NO<br />
NO NO<br />
NO NO<br />
NO NO<br />
NO NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI/50%<br />
(9)<br />
Indennità di trasferimento “una tantum” (c.30) NO SI/50%<br />
(9)<br />
Dichiarazione a verbale n° 4<br />
Concorso maggiori spese di trasporto per<br />
spostamento sede di <strong>la</strong>voro di un gruppo di<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong>:<br />
a) valore riferito all’abbonamento al mezzo<br />
pubblico<br />
NO SI/50%<br />
(9)<br />
NO SI/50%<br />
(9)<br />
NO NO<br />
NO NO<br />
-- -- -- -- -- --<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
9 (9) Trasferimento in Italia: sono imponibili nel<strong>la</strong> misura del 50% del <strong>loro</strong> ammontare per un importo complessivo<br />
annuo non superiore a L. 3.000.000; trasferimento all’estero: sono imponibili nel<strong>la</strong> misura del 50% del <strong>loro</strong><br />
ammontare per un importo complessivo annuo non superiore a L. 9.000.000 (cfr. art. 48, comma 7 del DPR 917/1986<br />
come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 314/1997). In entrambi i casi le somme eccedenti sono tassate al 100%.<br />
121
Elementi economici<br />
b) valore riferito a percorrenze chilometriche<br />
superiori ai 12.000 km<br />
Art. 15 C.c.l. Trattamento cantieristi<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Accordo sindacale nazionale 12.6.1997 (ex cantieristi) Trattamento in vigore dal 1° luglio 1997<br />
Rimborsi spese: si applica <strong>la</strong> normativa di cui<br />
all’art. 16 C.c.l.<br />
-- -- -- -- -- --<br />
Indennità <strong>la</strong>vori gravosi (art. 31, comma 20) NO SI NO SI SI NO<br />
Equo indennizzo a titolo di concorso spese (art.<br />
33, comma 4)<br />
Maggiorazione del trattamento giornaliero di<br />
trasferta pari al 65%, a seguito di richiesta di<br />
seguire <strong>la</strong>vori in altri cantieri (lett. G)<br />
Norma di garanzia: cantieristi al 1° gennaio 1997<br />
Trattamento forfettario giornaliero di trasferta<br />
onnicomprensivo (lett. D)<br />
Equo indennizzo a titolo di concorso spese di<br />
trasporto in base alle diverse tipologie di cantiere<br />
(lett. E)<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO TI (10) NO TI (10) NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Assegno “ad personam di garanzia” (lett. F) NO SI NO SI SI NO<br />
Art. 16 C.c.l. Rimborsi spese per viaggio vitto e pernottamento<br />
Rimborso spese viaggio NO NO NO NO NO NO<br />
Rimborso a piè di lista spese di vitto e<br />
pernottamento<br />
Rimborso forfettario spese di vitto, pernottamento<br />
e maggiorazione del 40% per i trasfertisti<br />
Rimborso “misto”:<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO Ti (10) 10 NO Ti (10) NO NO<br />
- rimborso a piè di lista: di vitto o pernottamento NO NO NO NO NO NO<br />
- rimborso a forfait: vitto o pernottamento e<br />
maggiorazione trasfertisti del 65% o piccole spese<br />
non documentabili<br />
NO TI ridotta<br />
a 2/3<br />
(11) 11<br />
NO TI<br />
ridotta a<br />
2/3 (11)<br />
NO no<br />
- rimborso a piè di lista di vitto e pernottamento NO NO NO NO NO NO<br />
- rimborso a forfait: maggiorazione trasfertisti del<br />
65% o piccole spese non documentabili<br />
NO TiI<br />
ridotta a<br />
NO TI<br />
ridotta a<br />
NO no<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
10 (10) Trasferta Italia: esenzione fino all’importo di 90.000 lire giornaliere; <strong>la</strong> somma eccedente è tassata al 100%<br />
(art. 48, comma 5, D.P.R. n. 917/1986 come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. 2.9.1997, n. 314)<br />
11 (11) Trasferta Italia ridotta a 2/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />
siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta Italia” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />
2/3: lire60.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />
122
Elementi economici<br />
Art. 17 C.c.l. – C<strong>la</strong>ssificazione del personale Retribuzione<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
1/3<br />
(12) 12<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
1/3 (12)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Minimo di stipendio o paga (c.35) SI SI SI SI SI SI<br />
Indennità di contingenza (c.36) SI SI SI SI SI NO<br />
Supplementi dei minimi (c.37÷42) SI SI SI SI SI SI<br />
Assegni di merito (c.49) I SI SI SI SI SI SI<br />
Norme transitorie<br />
Livelli sa<strong>la</strong>riali di categoria “ad personam” I SI SI SI SI SI SI<br />
Dichiarazione a verbale n° 2<br />
Assegno “ad personam” che segue le sorti<br />
dell’assegno di merito<br />
Art. 18 C.c.l. Quadri<br />
NO SI SI SI SI SI<br />
Livelli di funzione (8%, 16%, 32%) (c.8÷11) SI SI SI SI SI NO<br />
Compenso per maggiore e diversa prestazione<br />
richiesta dall’azienda ai Quadri 32% (fino al 40%<br />
del<strong>la</strong> retribuzione )<br />
SI SI SI SI SI NO<br />
Assegno a titolo di emolumento individuale (c.12) NO SI SI SI SI NO<br />
“Una tantum” a titolo di gratifica (c.14) NO SI NO SI NO NO<br />
Compenso sostitutivo corrisposto ai Quadri 16% e<br />
8% per prestazioni eccedenti l’orario normale<br />
Dichiarazione a verbale n° 1<br />
Assegno “ad personam” ex livelli sa<strong>la</strong>riali di<br />
categoria<br />
Art. 19 C.c.l Trattamento <strong>la</strong>ureati, diplomati e licenziati.<br />
Normativa transitoria<br />
SI SI NO SI SI NO<br />
SI SI SI SI SI SI<br />
Aumenti biennali di anzianità convenzionale SI SI SI SI SI SI<br />
Art. 22 C.c.l. Mutamento temporaneo di mansioni - Passaggio di categoria<br />
Indennità per mutamento temporaneo di mansioni<br />
(c.5)<br />
Assegno “ad personam” spettante agli impiegati<br />
che percepivano l’indennità 42/46 ore settimanali<br />
al 31.12.1962 (c.8)<br />
Art. 26 C.c.l. Aumenti biennali<br />
Aumenti di anzianità: aumenti biennali,<br />
ricostruzione di carriera, quote forfettarie,<br />
incrementi importi per anzianità (c.1)<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
NO NO SI SI SI<br />
SI SI SI SI SI SI<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
12 (12)Trasferta Italia ridotta a 1/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />
siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta Italia” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />
1/3: lire 30.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />
123
Elementi economici<br />
24mi maturati dall’aumento biennale al<strong>la</strong> data di<br />
cessazione (c.5)<br />
Art. 27 C.c.l. Tredicesima e quattordicesima mensilità<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
SI SI SI SI SI SI<br />
Tredicesima e quattordicesima mensilità (c. 1÷-7) SI SI SI SI SI SI<br />
Art. 28 C.c.l. – Accordo di produttività del 18.12.1996 (13) 13<br />
a) Premio di risultato aziendale NO SI SI SI NO NO<br />
b) Incentivazione del<strong>la</strong> produttività/qualità di unità NO SI NO SI NO NO<br />
Norma transitoria<br />
Assegno “ad personam” ex premio di produzione NO SI SI SI SI SI<br />
Assegno “ad personam” ex premio di produzione,<br />
quote mensili da erogare in sede di risoluzione del<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
Nuovo elemento distinto del<strong>la</strong> retribuzione<br />
(E.D.R.) (decorrente dal 1.1.1987)<br />
Art. 29 C.c.l. Assegno di nuzialità<br />
NO SI SI SI SI SI<br />
NO SI NO SI SI SI<br />
Assegno di nuzialità (c. 1) NO SI NO SI NO NO<br />
Art. 30 C.c.l. Assicurazioni<br />
Premio per morte o invalidità permanente<br />
conseguenti ad infortunio sul <strong>la</strong>voro e per<br />
invalidità permanente di grado inferiore a quello<br />
minimo (11%) previsto per indennizzo INAIL (c.<br />
1-2)<br />
Premio per morte o invalidità permanente<br />
conseguenti ad infortunio extra-professionale (c.3)<br />
Art. 31 C.c.l. Indennità varie<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI (14) 14 NO SI<br />
(15) 15<br />
NO NO<br />
Rimborso spese bicicletta (c.3) NO SI NO SI NO NO<br />
Rimborso spese chilometriche NO NO/SI<br />
(3)<br />
Indennità guida automezzo di proprietà ENEL ai<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> non autisti (c.5)<br />
NO NO/SI<br />
(3)<br />
NO NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità rischio cassieri e simili (c.6) NO SI (16) 16 NO SI SI NO<br />
Indennità rischio in caso di “frequente” maneggio<br />
o responsabilità di denaro (C. 7)<br />
Indennità per il possesso del certificato di<br />
abilitazione al<strong>la</strong> conduzione di generatori di vapore<br />
NO Si (16) NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
13<br />
(13) Trova applicazione l’istituto del<strong>la</strong> “decontribuzione” prevista dal D.L. 25.3.1997, n. 67 convertito, con<br />
modificazioni, nel<strong>la</strong> legge 25.3.1997, n. 135<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
14 (14) Il contributo di solidarietà del 10% è stato abrogato (cfr. lett. F circo<strong>la</strong>re INPS n. 263 del 24.12.1997)<br />
15 (15) Il valore del<strong>la</strong> trattenuta in oggetto viene indicato nel<strong>la</strong> certificazione dei redditi di <strong>la</strong>voro dipendente (ex mod.<br />
101); viene inoltre riconosciuta al <strong>la</strong>voratore una detrazione pari al 19% del premio.<br />
16 (16) Assoggettata a contribuzione previdenziale e assistenziale a partire dal 1°.1.1999.<br />
124
Elementi economici<br />
(6%) (c. 8-9)<br />
Indennità per l’acquisizione e/o mantenimento del<br />
certificato di 2° grado al<strong>la</strong> conduzione di<br />
generatori di vapore (2%) (c.8)<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità “Capo-formazione” (c.13) NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità <strong>la</strong>vori gravosi (c.20) NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità <strong><strong>la</strong>voratori</strong> addetti ad attività tecniche<br />
nelle centrali nucleotermoelettriche in possesso di<br />
attestati (c.22÷25)<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità <strong>la</strong>vori sotto tensione (25%) (c.34) NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità per il possesso di certificati di<br />
qualificazione per l’esecuzione di saldature (c.35)<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità centralinisti telefonici non vedenti (c.38) NO SI NO SI SI NO<br />
Norma transitoria<br />
Assegni “ad personam” ex indennità macchine (c.<br />
10 15 art. 31 C.c.l. 22.4.1986)<br />
Dichiarazione a verbale n.5<br />
Compenso evacuazione scorie incandescenti nelle<br />
centrali termiche<br />
Dichiarazione a verbale n.9<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità bilinguismo NO SI NO SI NO NO<br />
Accordo 30 settembre 1994<br />
Indennità guida automezzo: importo a garanzia NO SI NO SI SI NO<br />
Assegni “ad personam” ex indennità (zona<br />
ma<strong>la</strong>rica, alta montagna e disagiata residenza,<br />
macchine dei centri di teleinformatica)<br />
Assegni “ad personam” ex indennità macchine agli<br />
addetti a stazioni di <strong>la</strong>voro per l’informatica e agli<br />
addetti ai sistemi di video scrittura<br />
Art. 32 C.c.l. Rimborso spese per istruzione figli<br />
NO SI NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Rimborso spese per istruzione figli (c.1÷3) NO SI NO SI NO NO<br />
Art. 33 C.c.l. Alloggio - Vestiario<br />
Controvalore alloggio assegnato per esigenze di<br />
servizio (c. 1 3)<br />
Equo indennizzo a titolo di concorso spese di<br />
trasporto (c.4)<br />
Norma transitoria<br />
NO SI (17) 17 NO SI(17) NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Controvalore energia elettrica (normativa NO SI (18) 18 NO SI (18) NO NO<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
17<br />
(17) E’ imponibile <strong>la</strong> differenza tra <strong>la</strong> rendita catastale e quanto, eventualmente, corrisposto dal dipendente a titolo<br />
di canone.<br />
125
Elementi economici<br />
soppressa per gli assunti dopo il 1°.7.1996)<br />
Art. 35 C.c.l. Provvedimenti disciplinari<br />
Assegno alimentare (80%) per <strong>la</strong>voratore<br />
allontanato dal servizio fino a decisione del<br />
Collegio di conciliazione o pronunzia di sentenza di<br />
2° grado (c.6)<br />
Art. 39 C.c.l. Salute e sicurezza sul <strong>la</strong>voro<br />
Dichiarazione a verbale<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
NO<br />
Rimborso spese per effettuazione visite mediche NO<br />
Art.40 C.c.l. Tute<strong>la</strong> delle condizioni di <strong>la</strong>voro<br />
Premio per copertura assicurativa personale<br />
centrali nucleo-termoelettriche (c.6)<br />
Assegno “ad personam” a seguito di<br />
avvicendamento nelle centrali<br />
nucleotermoelettriche (c.8)<br />
Indennizzo per ma<strong>la</strong>ttie professionali (qualora le<br />
affezioni dovessero manifestarsi dopo <strong>la</strong> scadenza<br />
del<strong>la</strong> copertura assicurativa) (c. 6)<br />
Indennità per l’uso, nelle centrali<br />
nucleotermoelettriche, di indumenti protettivi<br />
(c.10)<br />
NO<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Assegno “ad personam” cantieristi (c.16) NO SI NO SI SI NO<br />
Art. 43 C.c.l. Preavviso - Trattamento sostitutivo<br />
Indennità sostitutiva del preavviso (c.1÷8) NO SI NO SI<br />
(19) 19<br />
-- --<br />
Mensilità aggiuntive (c.9÷14) NO NO NO SI(19) -- --<br />
Art. 44 C.c.l. Trattamento di fine rapporto – Previdenza<br />
Trattamento di fine rapporto NO NO NO SI (19) -- --<br />
Art. 47 C.c.l. Libertà sindacali in azienda<br />
Accordo sindacale 30.9.1994<br />
Dichiarazione a verbale<br />
Assegno “ad personam” in cifra fissa (<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
impegnati in attività sindacale a tempo pieno)<br />
Art. 50 C.c.l. Mense<br />
NO SI NO SI SI NO<br />
Servizio mensa (c. 1-2) NO NO NO NO NO NO<br />
Ticket Restaurant e convenzioni con ristoranti NO SI (20) 20 NO SI (20) NO NO<br />
18 (18) Non è imponibile per un importo annuo non superiore, unitamente ad altri “fringe benefit”, a L. 500.000. Se il<br />
valore è superiore l’importo è integralmente assoggettato (art. 48, comma 3 del TUIR<br />
19 (19)Tassazione separata ai sensi dell’art. 16 e 17 del DPR 917/1986.<br />
20 (20) E’ assoggettata <strong>la</strong> somma eccedente L. 10.240 (art. 48, comma 2, lett. C, TUIR)<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
126
Elementi economici<br />
Trasferte all’estero (21) 21<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
Indennità sede estero NO SI NO SI SI NO<br />
Indennità forfettaria condizioni partico<strong>la</strong>ri estero NO SI NO SI SI<br />
10%<br />
NO<br />
Rimborso spese viaggio NO NO NO NO NO NO<br />
Rimborso a piè lista spese di vitto e<br />
pernottamento<br />
Rimborso forfettario spese di vitto, pernottamento<br />
e maggiorazione del 40% per i trasfertisti<br />
- Rimborso a piè lista spese di vitto o<br />
pernottamento<br />
- Rimborso a forfait: vitto o pernottamento e<br />
maggiorazione trasfertisti del 65% o piccole spese<br />
non documentabili<br />
- Rimborso a piè lista spese di vitto e<br />
pernottamento<br />
- Rimborso a forfait: maggiorazione trasfertisti del<br />
65% o piccole spese non documentabili<br />
Indennità viaggio aereo-estero (50% costo<br />
biglietto AR))<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO Te (22) 22 NO TE (22) NO NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO TE<br />
ridotta a<br />
2/3<br />
(23) 23<br />
NO TE<br />
ridotta a<br />
2/3 (23)<br />
NO NO<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO TE<br />
ridotta a<br />
1/3<br />
(24) 24<br />
NO TE<br />
ridotta a<br />
1/3 (24)<br />
NO NO<br />
NO SI NO SI NO NO<br />
Rimborso spese sanitarie estero NO NO NO NO NO NO<br />
Lavoratori trasferiti a Creys Malville (Francia)<br />
Indennità spostamento orario turnisti (25%) NO SI NO NO SI NO<br />
Indennità spostamento orario non turnisti (50%) NO SI NO NO SI NO<br />
Indennità di sede e importo aggiuntivo NO SI NO NO SI NO<br />
Indennità di reperibilità giornaliera NO SI NO NO SI NO<br />
Altri elementi economici<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
21<br />
(21) Nel caso di missioni all’estero superiori a 183 giorni nell’anno si ha una esenzione totale dall’IRPEF, mentre<br />
resta immutato il trattamento ai fini contributivi.<br />
22<br />
(22) Trasferta Estero: esenzione fino all’importo di lire 150.000 giornaliere; <strong>la</strong> somma eccedente è tassata al 100%<br />
(art. 48, c. 5, DPR n. 917/86 come modificato dall’art. 3 del D.Lgs. n. 314/1997). Peraltro, ai fini contributivi, tale<br />
trattamento era già previsto con <strong>la</strong> previgente normativa (art. 5, legge 3.10.1987, n. 398 e art. 31, comma 6, legge<br />
28.2.1986, n. 41).<br />
23<br />
(23) Trasferta estero ridotta a 2/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />
siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta estero” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />
2/3: lire 100.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />
24<br />
(24)Trasferta estero ridotta a 1/3: qualora le spese di pernottamento o del vitto siano rimborsate a piè di lista (o<br />
siano fornite gratuitamente), l’importo giornaliero del<strong>la</strong> “trasferta estero” in esenzione contributiva e fiscale è ridotto a<br />
1/3: lire 50.000 esenti, l’eccedenza è tassata al 100%.<br />
127
Elementi economici<br />
Premio fedeltà (Delibera Consiglio di<br />
Amministrazione n. 15360 del 26.6.1986)<br />
Protocollo 31.7.1992. Elemento distinto dal<strong>la</strong><br />
retribuzione (E.D.R)<br />
Somme erogate per transazioni in costanza di<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
Somme erogate per transazioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong><br />
risoluzione del rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
Indennità liquidata dal giudice a titolo di<br />
risarcimento danno in caso di reintegrazione nel<br />
posto di <strong>la</strong>voro per illegittimo licenziamento (legge<br />
n. 108/1990)<br />
Indennità in misura pari a 15 mensilità corrisposta<br />
in caso di rinuncia al<strong>la</strong> reintegrazione nel posto di<br />
<strong>la</strong>voro (legge n. 108/1990)<br />
Somme corrisposte per rivalutazione monetaria ed<br />
interessi ex art. 429 del c.p.c.<br />
Somme erogate per incentivare l’esodo dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Assegno per nucleo familiare (ANF erogato<br />
dall’INPS)<br />
Assegno al coniuge separato o divorziato a seguito<br />
di sentenza:<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO SI (25) 25 NO SI (25) NO NO<br />
NO SI SI SI SI NO<br />
NO SI NO SI<br />
NO SI NO SI<br />
(26) 26<br />
(28) 28<br />
SI/NO<br />
(27) 27<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
NO<br />
NO NO<br />
NO NO NO SI NO NO<br />
NO NO NO SI NO NO<br />
NO NO NO SI NO NO<br />
NO NO NO SI<br />
(29) 29<br />
-- --<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
NO -- -- --<br />
- Importo trattenuto al dipendente NO NO (^) NO NO NO<br />
- Importo da corrispondere al coniuge NO SI (°) NO NO SI<br />
25 (25) E’ assoggettata <strong>la</strong> quota eccedente a L. 500.000 (art. 48, comma 2, lett. B, TUIR). Detta franchigia di lire<br />
500.000 rimane fissa qualora nello stesso anno sia erogato anche l’assegno di nuzialità.<br />
26 (26) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata (art. 18 TUIR) se le somme si riferiscono a redditi che avrebbero dovuto<br />
essere percepiti in un determinato periodo d’imposta, altrimenti si applica <strong>la</strong> tassazione ordinaria.<br />
27 (27) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata con l’aliquota calco<strong>la</strong>ta per il TFR (art. 16, comma 1, lett. a, TUIR).<br />
28 (28) Se <strong>la</strong> transazione verte su elementi utili ai fini del calcolo del TFR ex art. 44 C.c.l., le somme corrisposte a<br />
seguito di transazione rientreranno nel suddetto calcolo: si effettuerà <strong>la</strong> ritenuta. Se <strong>la</strong> transazione non verte su<br />
elementi utili ai fini del calcolo del TFR ex art. 44 C.c.l., le somme corrisposte a seguito di transazione non rientrano<br />
nel suddetto calcolo: non si effettuerà <strong>la</strong> ritenuta.<br />
29 (29) Si applica <strong>la</strong> tassazione separata con il 50% dell’aliquota calco<strong>la</strong>ta per il TFR (art. 17, comma 4-bis, TUIR), a<br />
condizione che i dipendenti abbiano superato i 50 anni, se donne, e i 55, se uomini.<br />
30 (30) L’importo dell’assegno trattenuto al dipendente (solo <strong>la</strong> quota da corrispondere al coniuge e non quel<strong>la</strong> per il<br />
mantenimento dei figli) è considerato onere deducibile ai sensi dell’art.10 TUIR e, pertanto, abbatte l’imponibile IRPEF<br />
del dipendente medesimo.<br />
31 (31) Tale erogazione, ad eccezione di quel<strong>la</strong> destinata al mantenimento dei figli,, è riconducibile al<strong>la</strong> fattispecie dei<br />
redditi assimi<strong>la</strong>ti al <strong>la</strong>voro dipendente di cui al<strong>la</strong> lettera i) dell’art. 47, 1° comma del DPR n. 917/1986. Dal 1° gennaio<br />
1998, ai sensi dell’art. 24 del DPR n. 600/1973 – come modificato dal D.Lgs. N. 314/1997 – <strong>la</strong> ritenuta IRPEF non è<br />
più pari al 15% a titolo di acconto, ma va calco<strong>la</strong>ta applicando <strong>la</strong> curva delle aliquote IRPEF per scaglioni di reddito.<br />
(30) 30<br />
(31) 31<br />
128
Elementi economici<br />
Sussidio straordinario ai sensi del<strong>la</strong> Delibera<br />
dall’Amministratore Delegato(n. 426 del<br />
2.10.1996)<br />
Assog<br />
getta<br />
mento<br />
INPS/<br />
FPE<br />
Assoggettamento<br />
contributivo (gennaio<br />
1997)e fiscale<br />
(gennaio 1998)<br />
INPS/F<br />
PE-AGO 1<br />
(1)<br />
Assi<br />
talia<br />
IRPEF<br />
2 (2)<br />
Tratt<br />
amen<br />
to<br />
TFR<br />
Art.<br />
44<br />
NO NO NO NO NO NO<br />
Interessi passivi su prestiti (mutui) ipotecari NO SI (32) 32 NO SI(32) NO NO<br />
Stanziamento ARCA NO NO NO NO NO NO<br />
Stanziamento FISDE NO SI (33) 33 NO NO<br />
(34) 34<br />
NO NO<br />
Mensil<br />
ità<br />
aggiu<br />
ntive<br />
Art.<br />
43<br />
32 (32) Per i prestiti concessi successivamente all’1.1.1997, è imponibile il 50% del reddito figurativo ottenuto dal<strong>la</strong><br />
differenza tra l’importo degli interessi calco<strong>la</strong>ti con il Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) vigente al momento del<strong>la</strong><br />
concessione del prestito e l’importo degli interessi calco<strong>la</strong>to al tasso applicato sui prestiti. Detto valore (50% del<br />
reddito figurativo) è comunque non imponibile qualora, unitamente al altri “fringe benefit”, non superi nell’anno L.<br />
500.000 (art. 48, comma 3 del TUIR)<br />
33 (33) Lo stanziamento non è soggetto ai contributi ordinari, ma è soggetto – al netto delle spese di gestione – ai<br />
sensi dell’art. 9-bis del<strong>la</strong> legge n. 166/1991, ad un contributo di solidarietà a carico ENEL del 10% da versare al Fondo<br />
di Previdenza Elettrici solo per gli iscritti a detto Fondo.<br />
34 (34) E’ esente per un importo pro-capite non superiore a L. 7.000.000.<br />
129
COEFFICIENTI DI RIVALUTAZIONE<br />
delle retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazione<br />
Anno Coefficiente<br />
QUOTA A<br />
delle pensioni con decorrenza nell'anno 2013:<br />
Coefficiente<br />
QUOTA B<br />
Anno Coefficiente<br />
QUOTA A<br />
Coefficiente<br />
QUOTA B<br />
1920 2.174,1979 4.118,2483 1967 19,1956 27,5457<br />
1921 1.837,7372 3.462,8166 1968 18,8869 27,0115<br />
1922 1.848,8266 3.465,4727 1969 18,2753 26,0918<br />
1923 1.859,5991 3.467,3203 1970 17,4013 24,6555<br />
1924 1.796,3622 3.331,6890 1971 16,5548 23,3158<br />
1925 1.599,0999 2.950,0540 1972 15,5375 21,9198<br />
1926 1.482,4248 2.720,1849 1973 13,8709 19,7185<br />
1927 1.621,4413 2.959,2767 1974 11,8326 16,3889<br />
1928 1.749,5863 3.175,8934 1975 10,1382 13,8863<br />
1929 1.722,0523 3.108,9248 1976 8,6885 11,8306<br />
1930 1.778,4278 3.193,1572 1977 7,3804 9,9441<br />
1931 1.968,5657 3.515,1286 1978 6,5543 8,7770<br />
1932 2.021,5595 3.589,8120 1979 5,6870 7,5278<br />
1933 2.148,5803 3.794,1753 1980 4,8124 6,1670<br />
1934 2.265,5099 3.978,3107 1981 4,0655 5,1562<br />
1935 2.233,7967 3.900,5844 1982 3,5060 4,3979<br />
1936 2.076,9220 3.606,1643 1983 3,0761 3,7952<br />
1937 1.897,3714 3.275,6920 1984 2,7696 3,4048<br />
1938 1.762,0632 3.024,7081 1985 2,5543 3,1115<br />
1939 1.687,5278 2.880,1144 1986 2,4121 2,9093<br />
1940 1.446,0428 2.453,7056 1987 2,2874 2,7588<br />
1941 1.249,7453 2.108,2898 1988 2,1716 2,6077<br />
1942 1.081,2660 1.813,4019 1989 2,0393 2,4256<br />
1943 644,7550 1.074,9651 1990 1,9029 2,2680<br />
1944 145,0863 240,4634 1991 1,7664 2,1139<br />
1945 73,6651 121,3639 1992 1,6871 1,9884<br />
1946 62,4181 102,2195 1993 1,6182 1,8933<br />
1947 38,5151 62,6951 1994 1,5519 1,8054<br />
1948 36,3761 58,8547 1995 1,4582 1,7000<br />
1949 35,8507 57,6498 1996 1,3946 1,6217<br />
1950 36,3387 58,0770 1997 1,3740 1,5801<br />
1951 33,1215 52,6084 1998 1,3500 1,5390<br />
1952 32,3783 50,1504 1999 1,3290 1,5018<br />
1953 31,9393 48,8877 2000 1,2960 1,4515<br />
1954 31,2305 47,3068 2001 1,2620 1,4008<br />
130
Anno Coefficiente<br />
QUOTA A<br />
Coefficiente<br />
QUOTA B<br />
Anno Coefficiente<br />
QUOTA A<br />
Coefficiente<br />
QUOTA B<br />
1955 30,5733 45,7263 2002 1,2320 1,3552<br />
1956 29,o725 43,2806 2003 1,2030 1,3113<br />
1957 28,2331 42,1879 2004 1,1790 1,2733<br />
1958 27,1957 40,0015 2005 1,1590 1,2401<br />
1959 27,3040 39,9055 2006 1,1370 1,2052<br />
1960 26,6329 38,6202 2007 1,1170 1,1729<br />
1961 25,9551 37,2774 2008 1,0820 1,1252<br />
1962 24,5439 35,2335 2009 1,0740 1,1062<br />
1963 22,5818 32,5520 2010 1,0580 1,0792<br />
1964 21,0776 30,5235 2011 1,0300 1,0403<br />
1965 20,1261 29,0546 2012 1,0000 1,0000<br />
1966 19,6107 28,2904 2013 1,0000 1,0000<br />
Quota A (Validi per il calcolo delle quote di pensione re<strong>la</strong>tive alle anzianità contributive<br />
acquisite anteriormente al 1° gennaio 1993).<br />
Quota B (Validi per il calcolo delle quote di pensione re<strong>la</strong>tive alle anzianità contributive<br />
acquisite posteriormente al 31 dicembre 1992).<br />
131
L’ARMONIZZAZIONE DEL 1996: I SUOI EFFETTI<br />
Il 15 novembre 1996 è entrato in vigore il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996, n. 562,<br />
pubblicato sul Supplemento ordinario al<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 256 del 31 ottobre 1996,<br />
contenente norme di armonizzazione del regime pensionistico del Fondo <strong>elettrici</strong> con <strong>la</strong><br />
disciplina vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, emanato in attuazione del<strong>la</strong> delega<br />
conferita dall'art. 2, comma 22, del<strong>la</strong> legge 8 agosto 1995, n. 335.<br />
Queste, nel dettaglio, le disposizioni dettate dal citato Decreto in materia contributiva e<br />
pensionistica.<br />
RETRIBUZIONE IMPONIBILE<br />
Il decreto n. 562/1996, nel dettare il nuovo assetto contributivo del settore, stabilisce che a<br />
decorrere dal 1.1.1997, per tutto il personale iscritto al Fondo, <strong>la</strong> retribuzione imponibile sia<br />
quel<strong>la</strong> utilizzata per l’Assicurazione Generale Obbligatoria, così come definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />
153/1969 che, all’art 12, recita:<br />
"Per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> base imponibile per il calcolo dei contributi di <strong>previdenza</strong> ed<br />
assistenza sociale, si considera retribuzione tutto ciò che il <strong>la</strong>voratore riceve dal datore di<br />
<strong>la</strong>voro in danaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta, in dipendenza del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />
Sono escluse dal<strong>la</strong> retribuzione imponibile le somme corrisposte al <strong>la</strong>voratore a titolo:<br />
1. di diaria o d'indennità di trasferta in cifra fissa, limitatamente al 50 per cento del <strong>loro</strong><br />
ammontare;<br />
2. di rimborsi a pié di lista che costituiscano rimborso di spese sostenute dal <strong>la</strong>voratore<br />
per l'esecuzione o in occasione del <strong>la</strong>voro;<br />
3. di indennità di anzianità;<br />
4. di indennità di cassa;<br />
5. di indennità di panatica per i marittimi a terra, in sostituzione del trattamento di bordo,<br />
limitatamente al 60 per cento del suo ammontare;<br />
6. di gratificazione o e<strong>la</strong>rgizione concessa "una tantum" a titolo di liberalità, per eventi<br />
eccezionali e non ricorrenti, purché non collegate, anche indirettamente, al rendimento<br />
dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> e all'andamento aziendale;<br />
7. di emolumenti per carichi di famiglia comunque denominati, erogati, nei casi consentiti<br />
dal<strong>la</strong> legge, direttamente dal datore di <strong>la</strong>voro, fino a concorrenza dell'importo degli<br />
assegni familiari a carico del<strong>la</strong> Cassa unica assegni familiari.”<br />
Con ciò viene anche abrogata <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> legge n 53/1963, che faceva obbligo al datore di<br />
<strong>la</strong>voro, nel caso di retribuzione mensile corrisposta a norma di contratto in misura ridotta, di<br />
versare comunque <strong>la</strong> contribuzione commisurata all'intera retribuzione mensile che sarebbe<br />
spettata al <strong>la</strong>voratore se avesse prestato normale servizio.<br />
132
Quanto sopra, ovviamente, nel rispetto dei minimali di legge, al<strong>la</strong> stregua di quanto previsto<br />
per le altre contribuzioni di <strong>previdenza</strong> e di assistenza sociale.<br />
ACCREDITO DELLA CONTRIBUZIONE SULLE POSIZIONI DEGLI ISCRITTI.<br />
Trova applicazione, anche nell'ambito del Fondo, dal 1.1.1997, il criterio vigente<br />
nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dell'accredito dei contributi settimanali, anziché<br />
giornalieri; conseguentemente, trova altresì applicazione il DPR n. 818/1957, in base al quale<br />
anche una settimana parzialmente retribuita, sia pure per un solo giorno, determina l'accredito<br />
di un contributo settimanale.<br />
L'estensione del regime dell'Assicurazione Generale Obbligatoria comporta l'introduzione nel<br />
Fondo del limite del<strong>la</strong> retribuzione media settimanale, pari al 40% del trattamento minimo di<br />
pensione, per l'accredito dei contributi settimanali.<br />
RISCATTI E RICONGIUNZIONI<br />
Di partico<strong>la</strong>re risalto è <strong>la</strong> norma che ha abrogato le disposizioni che prevedevano<br />
l'arrotondamento ad anno intero, per eccesso o per difetto, del<strong>la</strong> frazione dell' ultimo anno<br />
assicurativo per il diritto a pensione e per <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva misura, abrogazione questa che si riflette<br />
sui criteri con i quali si calco<strong>la</strong>no gli oneri di riscatto e di ricongiunzione dovuti in applicazione<br />
del<strong>la</strong> legge n. 1338/1962.<br />
L'abrogazione decorre, dal 1.5.1997, sesto mese successivo a quello (15.11.1996) di entrata in<br />
vigore del Decreto stesso.<br />
Pertanto, per tutte le domande di riscatto e di ricongiunzione presentate all'Istituto dal 1°<br />
maggio 1997 in poi, le quote di pensione corrispondenti ai re<strong>la</strong>tivi periodi devono essere<br />
determinate applicando <strong>la</strong> nuova disciplina.<br />
Nul<strong>la</strong> è innovato per quanto concerne <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> riserva matematica re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />
quota di pensione corrispondente ai periodi di riscatto e di ricongiunzione, da calco<strong>la</strong>rsi, come<br />
è noto, per differenza tra il valore del<strong>la</strong> pensione riferita al<strong>la</strong> complessiva anzianità assicurativa<br />
e quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai soli periodi già acquisiti nel Fondo al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda, come prevede lo<br />
stesso Decreto Ministeriale 19.2.1981, di attuazione del citato art. 13 del<strong>la</strong> legge n.<br />
1338/1962.<br />
Come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE, ulteriori modifiche sono<br />
state apportate dal<strong>la</strong> legge 122/2010.<br />
RICONOSCIMENTI EX ART. 3 DELLA LEGGE 1079/1971<br />
Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 dispone che le norme concernenti il riconoscimento nel Fondo<br />
speciale, senza alcun onere per gli assicurati, dei periodi contributivi ivi contemp<strong>la</strong>ti e già<br />
acquisiti nel "Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti" non trovano applicazione per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
iscritti per <strong>la</strong> prima volta al Fondo speciale a far tempo dal<strong>la</strong> data (15.11.1996) di entrata in<br />
vigore dello stesso Decreto.<br />
133
Pertanto, nei confronti di tali iscritti si applicano le disposizioni di carattere generale di cui al<strong>la</strong><br />
legge n. 29/1979, che disciplina <strong>la</strong> ricongiunzione delle posizioni assicurative ed eventuali<br />
periodi di contribuzione già acquisiti nell'Assicurazione Generale Obbligatoria, ora non più<br />
riconoscibili gratuitamente in base al<strong>la</strong> legge n.1079/1971, possono formare oggetto di<br />
ricongiunzione onerosa, a domanda degli interessati, in applicazione del<strong>la</strong> stessa legge n.<br />
29/1979.<br />
Anche su questa materia, come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex<br />
FPE, è intervenuta <strong>la</strong> legge 122/2010<br />
SERVIZIO MILITARE<br />
Per quanto riguarda il servizio militare, continua a trovare applicazione nei confronti di tutti gli<br />
iscritti quanto disposto dal<strong>la</strong> legge n.1079/1971, che prevede l' accreditamento figurativo nel<br />
Fondo speciale dei corrispondenti periodi a richiesta degli interessati.<br />
CONTRIBUZIONE VOLONTARIA<br />
Le disposizioni contenute nel Decreto prevedono <strong>la</strong> temporanea riapertura dei termini onde<br />
consentire <strong>la</strong> prosecuzione dei versamenti del<strong>la</strong> contribuzione volontaria al Fondo finalizzata a<br />
conseguire i requisiti di anzianità assicurativa e contributiva previsti per <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong><br />
pensione nel Fondo stesso.<br />
In partico<strong>la</strong>re, i soggetti destinatari del<strong>la</strong> citata norma sono co<strong>loro</strong> che, già autorizzati al<strong>la</strong><br />
contribuzione volontaria, avevano effettuato versamenti al Fondo nel periodo intercorrente tra<br />
il 1.1.1993 e <strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 (15.11.1996), e che,<br />
avendo<strong>la</strong> sospesa, intendevano proseguir<strong>la</strong> ulteriormente per acquisire un periodo assicurativo<br />
non inferiore a quello minimo previsto dal<strong>la</strong> legge per il conseguimento del<strong>la</strong> pensione.<br />
Quanto sopra è conforme al principio di garantire, ai fini pensionistici, ai prosecutori volontari<br />
una retribuzione attualizzata in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> dinamica delle retribuzioni del personale in<br />
servizio sulle quali viene versata <strong>la</strong> contribuzione obbligatoria al Fondo.<br />
TRASFERIMENTI<br />
Del tutto innovative sono le disposizioni che disciplinano l'istituto del trasferimento al "Fondo<br />
Pensioni Lavoratori Dipendenti" delle posizioni assicurative costituite presso il Fondo speciale a<br />
favore degli iscritti che non conseguano il trattamento di pensione a carico del Fondo stesso.<br />
La norma, infatti, abroga espressamente <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> legge n. 293/1996, che prevedeva il<br />
rimborso all'iscritto del<strong>la</strong> eventuale eccedenza contributiva rispetto agli importi che andavano<br />
attribuiti al predetto "Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti" e modifica sostanzialmente le<br />
disposizioni contenute nel<strong>la</strong> predetta legge n. 293/1956.<br />
In partico<strong>la</strong>re, viene modificata <strong>la</strong> disciplina che prevedeva l'immediato trasferimento delle<br />
posizioni assicurative quando queste non erano sufficienti a garantire il conseguimento del<strong>la</strong><br />
pensione neanche in futuro e rimetteva invece il trasferimento stesso al<strong>la</strong> discrezionalità<br />
134
dell'iscritto quando erano stati maturati i requisiti contributivi minimi previsti per <strong>la</strong> pensione,<br />
con diritto cioè differito al compimento del requisito dell' età pensionabile.<br />
In base al<strong>la</strong> nuova disciplina, invece, una volta cessata l'iscrizione obbligatoria o volontaria al<br />
Fondo speciale tutta <strong>la</strong> posizione assicurativa ivi acquisita può essere trasferita al "Fondo<br />
Pensioni Lavoratori Dipendenti" solo a domanda degli assicurati o dei <strong>loro</strong> superstiti e sempre<br />
che non sia intervenuta <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione eventualmente spettante a carico del<br />
Fondo speciale, applicando le disposizioni contenute nel<strong>la</strong> legge 29/1979, senza alcun onere a<br />
carico dei richiedenti.<br />
La materia, come abbiamo visto illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE, è stata<br />
ulteriormente modificata dal<strong>la</strong> legge 122/2010<br />
REGIME PENSIONISTICO<br />
Il Decreto disciplina il regime pensionistico degli iscritti al Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>,<br />
distinguendo i soggetti che al<strong>la</strong> data del 31.12.1995 hanno maturato un'anzianità' contributiva<br />
di almeno 18 anni interi da quelli che, al<strong>la</strong> medesima data, hanno maturato un'anzianità'<br />
contributiva inferiore a 18 anni interi.<br />
Elevazione dell'anzianità contributiva computabile<br />
In armonia con quanto previsto dal<strong>la</strong> normativa dell'Assicurazione Generale Obbligatoria,<br />
l'anzianità' massima contributiva computabile nel Fondo Elettrici viene elevata, per le pensioni<br />
con decorrenza successiva al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto (15.11.1996), da 35 a 40<br />
anni.<br />
L'importo del trattamento complessivo del<strong>la</strong> pensione liquidata esclusivamente con il sistema<br />
retributivo non può, in ogni caso, superare il più favorevole tra i seguenti parametri:<br />
a. 80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata in base alle norme in vigore<br />
nell'Assicurazione Generale Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
b. 88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata per il calcolo del<strong>la</strong> quota di pensione di<br />
cui al<strong>la</strong> legge n. 335/1995.<br />
Ai fini dell'applicazione dei suddetti parametri, deve essere presa in considerazione, <strong>la</strong><br />
retribuzione che si utilizza per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> quota "B" di pensione.<br />
I citati parametri sono assoluti e quindi non debbono essere posti in re<strong>la</strong>zione alle anzianità<br />
contributive singo<strong>la</strong>rmente maturate.<br />
Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato un'anzianità contributiva di<br />
almeno 18 anni interi<br />
Per gli iscritti al Fondo che abbiano maturato un'anzianità' contributiva di almeno 18 anni interi<br />
al 31 dicembre 1995 si applica il sistema di calcolo retributivo previsto dal<strong>la</strong> previgente<br />
normativa del Fondo.<br />
A norma del Decreto n. 562/1996 per il calcolo del<strong>la</strong> pensione <strong>la</strong> retribuzione di riferimento per<br />
le anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 1996 è quel<strong>la</strong> disciplinata dal<strong>la</strong><br />
previgente normativa del Fondo.<br />
135
Pertanto per le pensioni con decorrenza compresa entro il 1.1.1997 <strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile, re<strong>la</strong>tivamente alle anzianità contributive maturate al 31.12.1996, è quel<strong>la</strong><br />
disciplinata dal<strong>la</strong> previgente normativa del Fondo.<br />
Dal 1.1.1997 <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile è quel<strong>la</strong> definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />
153/1969.<br />
Per le pensioni con decorrenza dal 1.2.1997, si rende pertanto necessario calco<strong>la</strong>re un'ulteriore<br />
quota di pensione che viene denominata "quota D".<br />
Il Decreto n. 562/1996 estende agli iscritti al Fondo Elettrici, re<strong>la</strong>tivamente alle anzianità<br />
contributive maturate successivamente all'entrata in vigore del Decreto stesso, i limiti di<br />
retribuzione pensionabile stabiliti nel regime generale e le re<strong>la</strong>tive riduzioni del<strong>la</strong> percentuale<br />
annua di rendimento di cui al Decreto n. 503/1992. Per <strong>la</strong> quota di pensione re<strong>la</strong>tiva alle<br />
predette anzianità, pertanto, non trovano più applicazione le disposizioni che prevedevano per<br />
il quinquennio 1993-1997 l'applicazione di un meccanismo graduale di riduzione delle aliquote<br />
di rendimento per <strong>la</strong> quota di retribuzione pensionabile eccedente del 90 per cento il tetto<br />
pensionabile stabilito per l'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Questi i rendimenti re<strong>la</strong>tivi alle quote di retribuzione pensionabile eccedenti il tetto che trovano<br />
applicazione alle pensioni del Fondo per le anzianità maturate a far tempo dal 16 novembre<br />
1996 e quindi per le pensioni con decorrenza dal 1° dicembre 1996 in poi:<br />
sino al 33% oltre il tetto 1,60%<br />
dal 33% al 66% oltre il tetto 1,35%<br />
dal 66% al 90% oltre il tetto 1,10%<br />
oltre il 90% oltre il tetto 0,90%<br />
Modalità di reperimento delle retribuzioni da utilizzare per <strong>la</strong> definizione del parametro<br />
dell’80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile AGO<br />
E’ necessario innanzi tutto individuare il periodo utile per il calcolo del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> quota B di una teorica pensione da liquidare nell'AGO con <strong>la</strong> stessa<br />
decorrenza. Tale periodo si ottiene sommando alle 260 settimane richieste dal<strong>la</strong> normativa<br />
vigente nell'AGO anteriormente al 1.1.1993, il 50 per cento del periodo dal 1.1.1993 al 31<br />
dicembre 1995, più il 66,6 per cento del periodo dal 1.1.1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione, sino a raggiungere il massimo di 10 anni.<br />
Dopo aver individuato il periodo, è necessario utilizzare le retribuzioni esistenti nell'arco del<br />
predetto periodo.<br />
Per i periodi antecedenti al 1 gennaio 1997, devono essere prese in considerazione le<br />
retribuzioni imponibili del Fondo sulle quali sono stati versati i contributi ai fini pensionistici;<br />
per i periodi dal 1 gennaio 1997 in poi devono essere prese in considerazione le retribuzioni<br />
imponibili AGO, in quanto da tale data e cioè dal 1 gennaio 1997, per tutto il personale iscritto<br />
al Fondo <strong>elettrici</strong>, <strong>la</strong> retribuzione imponibile e pensionabile è quel<strong>la</strong> definita dal<strong>la</strong> legge n.<br />
153/1969.<br />
136
Le anzidette retribuzioni devono essere rivalutate a norma del decreto n. 503/1992 con i<br />
coefficienti stabiliti in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione.<br />
La Cassazione, con sentenza n. 1444 del 4 dicembre 2007, depositata in Cancelleria il 23<br />
gennaio 2008, - che illustriamo nel seguito – ha invece stabilito che, per <strong>la</strong> determinazione del<br />
tetto dell’80% AGO, <strong>la</strong> retribuzione pensionabile, re<strong>la</strong>tiva ai periodi sino al 31 dicembre 1996,<br />
da prendere in considerazione sia quel<strong>la</strong> determinata secondo le norme in vigore nell’AGO per i<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti. Tale sentenza interessa i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che sono andati in quiescenza entro il<br />
31 dicembre 2007.<br />
Modalità di reperimento delle retribuzioni da utilizzare per <strong>la</strong> definizione del parametro<br />
dell’88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile Fondo Elettrici<br />
Il periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione delle retribuzioni coincide con il periodo utilizzato per <strong>la</strong> quota<br />
B di pensione. (Ultimi 10 anni per i pensionati a far data dal 31 dicembre 2007)<br />
Per quanto riguarda le retribuzioni da valutare per tale periodo, è necessario considerare le<br />
retribuzioni imponibili del Fondo per gli anni antecedenti il 1997; per i periodi dal 1 gennaio<br />
1997 in poi devono essere utilizzate le retribuzioni "teoriche" del Fondo, e cioè quelle che<br />
sarebbero state imponibili nel Fondo stesso sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> previgente normativa, e non le<br />
retribuzioni in base alle quali vengono versati i contributi nel Fondo a decorrere dal 1997, le<br />
quali, come già detto, sono le stesse che vengono assoggettate a contribuzione nell'AGO.<br />
Le anzidette retribuzioni debbono essere rivalutate in base al Decreto n. 503/1992.<br />
Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato un'anzianità contributiva<br />
inferiore a 18 anni interi<br />
Per gli iscritti al Fondo che abbiano maturato un'anzianità' contributiva inferiore a 18 anni interi<br />
al 31 dicembre 1995, <strong>la</strong> pensione è determinata in base all'art. 1, comma 12, del<strong>la</strong> legge n.<br />
335/1995.<br />
La pensione, pertanto, è calco<strong>la</strong>ta con il sistema retributivo per <strong>la</strong> quota corrispondente alle<br />
anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo per <strong>la</strong> quota<br />
corrispondente alle anzianità contributive acquisite dal 1 gennaio 1996 in poi.<br />
La quota di pensione da liquidare con il sistema contributivo nei confronti degli iscritti per i<br />
quali opera il sistema "misto" deve essere determinata in base al<strong>la</strong> legge n. 335/1995, ivi<br />
compresa l'applicazione dell'aliquota di computo del 33 per cento.<br />
I criteri per il calcolo delle pensioni con il sistema contributivo previsto dal<strong>la</strong> legge 8 agosto<br />
1995, n.335, sono i seguenti:.<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione secondo il sistema contributivo<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione annua si calco<strong>la</strong> secondo il sistema contributivo moltiplicando il<br />
montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione re<strong>la</strong>tivo all'età<br />
dell'assicurato al<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, nel caso di pensione<br />
ai superstiti di assicurato.<br />
Determinazione del montante individuale dei contributi<br />
Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del montante individuale dei contributi occorre:<br />
137
individuare <strong>la</strong> base imponibile annua, cioè <strong>la</strong> retribuzione annua corrispondente ai<br />
periodi di contribuzione (obbligatoria, volontaria, figurativa, da riscatto, da<br />
ricongiunzione) fatti valere dall'assicurato in ciascun anno;<br />
calco<strong>la</strong>re l'ammontare dei contributi di ciascun anno moltiplicando <strong>la</strong> base imponibile<br />
annua per l'aliquota di computo del 33 per cento;<br />
determinare il montante individuale dei contributi sommando l'ammontare dei contributi<br />
di ciascun anno, rivalutato annualmente sul<strong>la</strong> base del tasso annuo di capitalizzazione<br />
risultante dal<strong>la</strong> variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale<br />
(PIL), appositamente calco<strong>la</strong>ta dall'ISTAT con riferimento al quinquennio precedente<br />
l'anno da rivalutare.<br />
Coefficiente di trasformazione<br />
Il coefficiente di trasformazione è stabilito in re<strong>la</strong>zione all'età' dell'assicurato al<strong>la</strong> data di<br />
decorrenza del<strong>la</strong> pensione, a partire dall'età' di 57 anni (Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> legge<br />
n.335/1995).<br />
Tabel<strong>la</strong> A<br />
I coefficienti di trasformazione sono stati aggiornati a far data dal 1°gennaio 2010 e saranno<br />
riaggiornati ogni tre anni.<br />
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (anzianità<br />
contributiva di 40 anni, assegno di invalidità, pensione di inabilità, pensione ai superstiti di<br />
assicurato) deve essere applicato il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che<br />
abbiano compiuto i 57 anni.<br />
Divisori Età Valori %<br />
21,1869 57 4,720<br />
20,5769 58 4,860<br />
19,9769 59 5,006<br />
19,3669 60 5,163<br />
18,7469 61 5,334<br />
18,1369 62 5,541<br />
17,5269 63 5,706<br />
16,9169 64 5,911<br />
16,2969 65 6,136<br />
tasso di sconto = 1,5%<br />
Per tener conto delle frazioni di anno rispetto all'età' dell'assicurato al<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong><br />
pensione, o al<strong>la</strong> data di morte, il coefficiente di trasformazione deve essere incrementato di<br />
tanti dodicesimi del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente previsto per l'età immediatamente superiore<br />
a quel<strong>la</strong> dell'assicurato e il coefficiente previsto per l'età inferiore, per quanti sono i mesi interi<br />
trascorsi tra <strong>la</strong> data di compimento dell'età e <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione (o <strong>la</strong> data di morte).<br />
Ai fini di cui sopra non si tiene conto delle frazioni di mese.<br />
138
Misura del<strong>la</strong> pensione contributiva<br />
Il prodotto del montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione<br />
costituisce l'importo annuo del<strong>la</strong> pensione contributiva. L'importo mensile del<strong>la</strong> pensione si<br />
ottiene dividendo l'importo annuo per 13.<br />
Lavoratori iscritti al Fondo successivamente al 31 dicembre 1995<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> iscritti al Fondo successivamente al 31.12.1995 e privi di anzianità contributiva<br />
al<strong>la</strong> predetta data del 31.12.1995 il Decreto prevede l'erogazione del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> "pensione di<br />
vecchiaia" liquidata con il sistema contributivo di cui al<strong>la</strong> legge n. 335/1995, secondo i criteri<br />
illustrati in precedenza.<br />
TRATTAMENTO MINIMO<br />
La legge n. 1079/1971, che prevedeva per gli assicurati del Fondo <strong>la</strong> liquidazione di un tratta-<br />
mento minimo maggiorato del 10 per cento rispetto a quello vigente nell'assicurazione<br />
generale obbligatoria, è stata abrogata dal Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996.<br />
Pertanto, per le pensioni con decorrenza dal 1.12.1996 in poi il trattamento minimo erogato<br />
dal Fondo è pari al trattamento in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
ELIMINAZIONE DELL'ARROTONDAMENTO<br />
Il Decreto n. 562/1996 ha abrogato, a decorrere dal sesto mese successivo a quello del<strong>la</strong> sua<br />
entrata in vigore, <strong>la</strong> norma che stabiliva che, per il conseguimento del diritto a pensione e per<br />
il re<strong>la</strong>tivo computo, <strong>la</strong> frazione dell'ultimo anno non venisse valutata se inferiore a sei mesi e<br />
valutata invece nel<strong>la</strong> misura di un anno se pari o superiore a sei mesi.<br />
Pertanto, l'arrotondamento non trova più applicazione per le pensioni con decorrenza dal<br />
1.5.1997 in poi.<br />
Per tali pensioni l'anzianità contributiva deve essere computata in settimane; a tale scopo<br />
devono essere applicati i parametri di trasformazione stabiliti per l'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria che di seguito si indicano:<br />
1 contributo mensile base = 4,333 contributi settimanali;<br />
1 contributo annuo base = 52 contributi settimanali.<br />
CUMULO DELLA PENSIONE DI ANZIANITÀ CON REDDITO DA LAVORO DIPENDENTE E<br />
AUTONOMO<br />
Il Decreto n. 562/1996 ha abrogato <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong> legge, n. 1079/1971 che disciplinava<br />
l'incumu<strong>la</strong>bilità del<strong>la</strong> pensione di anzianità con <strong>la</strong> retribuzione percepita in costanza di rapporto<br />
di <strong>la</strong>voro dipendente, prevedendo, nel caso di rioccupazione, <strong>la</strong> sospensione del<strong>la</strong> pensione ed<br />
il ripristino del<strong>la</strong> stessa al<strong>la</strong> cessazione del nuovo rapporto di <strong>la</strong>voro, nel<strong>la</strong> misura in atto al<br />
momento del<strong>la</strong> sospensione, con le rivalutazioni di legge nel frattempo intervenute.<br />
139
Conseguentemente, a far tempo dal 15 novembre 1996, il cumulo del<strong>la</strong> pensione di anzianità<br />
con i redditi da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo risulta rego<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> normativa<br />
dell'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al<strong>la</strong> data del 30 settembre 1996 sono tito<strong>la</strong>ri di pensione, ovvero che hanno<br />
maturato il requisito contributivo di 36 anni interi, ovvero il requisito contributivo di 35 anni<br />
interi unitamente a quello anagrafico di 52 anni, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui<br />
al<strong>la</strong> previgente normativa.<br />
La legge 133 del 2008 ha apportato sostanziali modifiche alle norme inerenti il “cumulo” che<br />
abbiamo affrontato illustrando l’attuale quadro d’assieme dell’ex FPE,<br />
ISCRITTI TRANSITATI NELLA DIRIGENZA<br />
Il Decreto n.562/1996 ha abrogato, per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che passano nel<strong>la</strong> categoria dei dirigenti<br />
successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto stesso, <strong>la</strong> legge n. 1079/1971 a sua<br />
volta abrogativa del DPR 144/1965.<br />
La disposizione abrogata, che riguarda il trattamento di pensione dei dirigenti, prevedeva, in<br />
caso di cumulo dei periodi di contribuzione esistenti presso l'INPDAI (soppresso ed assorbito in<br />
INPS nel 2003!) ed il Fondo <strong>elettrici</strong>, effettuato al fine di conseguire il diritto a pensione, <strong>la</strong><br />
liquidazione del<strong>la</strong> pensione stessa in misura proporzionale al periodo di anzianità contributiva<br />
conseguita dal <strong>la</strong>voratore presso i due predetti Enti; prevedeva, altresì, in caso di liquidazione<br />
del<strong>la</strong> pensione in forma autonoma a carico di uno dei due Enti, senza pertanto necessità di<br />
cumulo dei rispettivi periodi di contribuzione, l'attribuzione anche di un pro-rata di pensione a<br />
carico dell'altra gestione previdenziale.<br />
Pertanto, essendo rimasto in vigore parte del DPR 144/1965, continua a trovare applicazione il<br />
cumulo dei periodi contributivi maturati presso le due gestioni previdenziali al fine di<br />
conseguire il requisito per il diritto al trattamento pensionistico con liquidazione proporzionale<br />
del<strong>la</strong> prestazione. Il calcolo del<strong>la</strong> prestazione deve essere effettuato sul<strong>la</strong> base delle<br />
retribuzioni effettivamente percepite, anziché sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a<br />
contributo per un <strong>la</strong>voratore in servizio, di categoria e di anzianità contributiva pari a quel<strong>la</strong><br />
che il <strong>la</strong>voratore aveva acquisito al momento del passaggio nel<strong>la</strong> categoria dei dirigenti.<br />
Resta fermo per i soggetti in paro<strong>la</strong> quanto disposto dal<strong>la</strong> legge n. 293/1956, circa <strong>la</strong><br />
possibilità di conservare l'iscrizione al Fondo.<br />
LAVORATORE CHE CESSA DAL SERVIZIO SENZA DIRITTO A PENSIONE,<br />
CONSERVANDO L'ISCRIZIONE AL FONDO<br />
Ai sensi del<strong>la</strong> legge n. 293/1956 l'iscritto che, senza aver maturato diritto a pensione, cessi dal<br />
prestare servizio, può conservare l'iscrizione al Fondo, sempreché abbia almeno un anno di<br />
contribuzione e ne faccia richiesta, a pena di decadenza, entro un anno dal<strong>la</strong> data di<br />
cessazione dal servizio.<br />
140
Al <strong>la</strong>voratore anzidetto nei cui confronti si erano verificate, successivamente al<strong>la</strong> cessazione dal<br />
servizio, le condizioni per il diritto a pensione, in applicazione del<strong>la</strong> legge n. 408/1975,<br />
venivano liquidate le prestazioni a carico del Fondo sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione soggetta a<br />
contributo per un <strong>la</strong>voratore in attività di categoria e di anzianità contributiva pari a quelle che<br />
il <strong>la</strong>voratore aveva acquisito al momento del<strong>la</strong> cessazione dal servizio.<br />
Il decreto n. 562/1996 ha disposto, fra l'altro, che, a decorrere dal 16 novembre 1996, non<br />
trovi più applicazione <strong>la</strong> legge n. 408/1975.<br />
Pertanto, per le pensioni da liquidare con decorrenza 1 dicembre 1996 in poi, ai fini del<strong>la</strong><br />
determinazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota "A" deve essere considerata <strong>la</strong><br />
retribuzione del semestre ragguagliata ad anno antecedente al<strong>la</strong> data di cessazione dal<br />
servizio.<br />
Per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione riferita al<strong>la</strong> quota "B" si procede al<strong>la</strong> rivalutazione<br />
prevista dal Decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992, come integrato dal<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />
PRESTAZIONI DI INVALIDITÀ<br />
Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996 dispone, con effetto sulle domande presentate<br />
successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del decreto (15 novembre 1996), l'applicazione<br />
agli iscritti al Fondo delle disposizioni in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria in<br />
materia di invalidità e inabilità.<br />
La disciplina vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria in ordine al trattamento<br />
pensionistico di invalidità è, com'è noto, contenuta nel<strong>la</strong> legge n.222/1984.<br />
Ne deriva che le prestazioni erogabili dal Fondo Elettrici, nei confronti degli iscritti che<br />
presentino <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda successivamente al 15 novembre 1996, sono le seguenti:<br />
A. Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità.<br />
Requisiti contributivi: almeno 5 anni interi di contribuzione di cui almeno tre nel<br />
quinquennio antecedente <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda;<br />
B. Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata di inabilità.<br />
Requisiti contributivi: almeno un contributo;<br />
C. Assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa ai pensionati di inabilità.<br />
Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 562/1996 stabilisce inoltre che, ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di cui trattasi, si applica<br />
<strong>la</strong> legge n. 335/1995 in materia di cumu<strong>la</strong>bilità del trattamento pensionistico con i redditi<br />
da <strong>la</strong>voro dipendente o autonomo e con <strong>la</strong> rendita per infortuni sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia<br />
professionale liquidata per lo stesso evento invalidante a norma del T.U. approvato con<br />
D.P.R. n. 1124/1965.<br />
Pertanto a decorrere dall'entrata in vigore del Decreto, occorre tener conto di tali<br />
disposizioni che stabiliscono l'incumu<strong>la</strong>bilità' di una quota percentuale degli assegni ordinari<br />
di invalidità in re<strong>la</strong>zione ai redditi da <strong>la</strong>voro dipendente, autonomo o di impresa del<br />
beneficiario. Le percentuali di incumu<strong>la</strong>bilità' sono stabilite dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> G allegata al<strong>la</strong><br />
legge n. 335/1995.<br />
141
Tabel<strong>la</strong> G re<strong>la</strong>tiva ai cumuli tra assegno di invalidità e redditi da <strong>la</strong>voro<br />
Redditi Percentuali di riduzione<br />
Reddito superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo<br />
del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />
misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />
Reddito superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo<br />
del Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, calco<strong>la</strong>to in<br />
misura pari a 13 volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />
25 per cento<br />
dell'importo dell'assegno<br />
50 per cento<br />
dell'importo dell'assegno<br />
Tenuto conto di quanto disposto dal Decreto n. 562/1996, le anzidette disposizioni trovano<br />
applicazione per le prestazioni pensionistiche liquidate con decorrenza dal 1 dicembre 1996 in<br />
poi in re<strong>la</strong>zione a domande presentate successivamente al 15.11.1996; per le domande<br />
presentate entro <strong>la</strong> predetta data del 15 novembre 1996, <strong>la</strong> prestazione è liquidata in base al<strong>la</strong><br />
normativa previgente.<br />
Lo stesso Decreto prevede che i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> tito<strong>la</strong>ri dell'assegno ordinario di invalidità possono<br />
continuare, al pari degli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria, ad espletare <strong>la</strong> propria<br />
attività <strong>la</strong>vorativa ed ottenere successivamente il supplemento di pensione secondo le<br />
disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n. 155/1981.<br />
Per le domande di invalidità presentate da iscritti al Fondo Elettrici anteriormente al 16<br />
novembre 1996, si deve pertanto fare riferimento alle disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n.<br />
1079/1971.<br />
Incumu<strong>la</strong>bilità delle pensioni di inabilità e degli assegni di invalidità con le rendite da infortunio<br />
Il decreto n. 562/1996 ha esteso agli iscritti al Fondo, a decorrere dal<strong>la</strong> sua entrata in vigore,<br />
le disposizioni del<strong>la</strong> legge n. 335/1995 che stabilisce l'incumu<strong>la</strong>bilità delle pensioni di inabilità<br />
e degli assegni di invalidità, liquidati in conseguenza di infortunio sul <strong>la</strong>voro o ma<strong>la</strong>ttia<br />
professionale, con <strong>la</strong> rendita vitalizia attribuita per lo stesso evento a norma del Testo unico<br />
delle disposizioni per l'assicurazione contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali,<br />
approvato con D.P.R. n. 1124/1965.<br />
Il trattamento di assegno privilegiato di invalidità e di pensione privilegiata di inabilità, a<br />
norma del<strong>la</strong> legge n. 222/1984, non spettano quando dall'evento che ha determinato<br />
l'insorgenza dell'invalidità' o dell'inabilità o il decesso, riconducibile con nesso diretto di<br />
causalità al servizio prestato dall'assicurato nel corso di un rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto<br />
all'obbligo assicurativo, derivi il diritto a rendita a carico dell'assicurazione contro gli infortuni<br />
sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali.<br />
L'incumu<strong>la</strong>bilità di cui trattasi non opera altresì per le somme corrisposte ad integrazione del<strong>la</strong><br />
rendita vitalizia a titolo di assegno per l'assistenza personale e continuativa disciplinato dal<br />
D.P.R. n. 1124/1965.<br />
Prestazioni di invalidità<br />
142
Le domande presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />
562/1996 si configurano come richieste di pensione ordinaria di invalidità, a norma dell'art. 8,<br />
comma 1, del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971 ovvero di pensione di invalidità per causa di servizio, a<br />
norma dell'articolo 8, comma 7, del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971.<br />
Dette domande hanno continuato ad essere istruite e definite in base al<strong>la</strong> previgente normativa<br />
(Legge n. 1079/1971) e le pensioni in questione hanno avuto decorrenza dal primo giorno del<br />
mese successivo al<strong>la</strong> cessazione dal servizio, ovvero dal primo giorno del mese successivo a<br />
quello di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, se posteriore (art. 14 legge n. 1079/1971).<br />
A dette pensioni continua ad applicarsi per <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva misura, <strong>la</strong> disciplina di cui all'articolo 7<br />
del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971. A tali prestazioni, pertanto, non si applicano le disposizioni<br />
dell'articolo 3, commi 1 e 2, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/96, re<strong>la</strong>tive, rispettivamente,<br />
all'elevazione a 40 anni dell'anzianità' massima computabile e ai limiti di importo del<strong>la</strong><br />
pensione.<br />
Alle medesime pensioni, qualora abbiano decorrenza successiva al 30 aprile 1997, è stato<br />
applicato l'art. 3, comma 9, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996, concernente l'abrogazione<br />
dell'arrotondamento di cui all'art. 6, secondo comma, del Decreto Legge 23 dicembre 1977, n.<br />
942, convertito con modificazioni dal<strong>la</strong> Legge 27 febbraio 1978, n. 41, considerato che si tratta<br />
di una disposizione a carattere generale, valida per tutte le pensioni con decorrenza dal 1<br />
maggio 1997.<br />
Alle pensioni re<strong>la</strong>tive a domande presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto<br />
Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1996, che siano però state liquidate con decorrenza dal 1 dicembre 1996 in<br />
poi e risultino a calcolo inferiori al trattamento minimo, è stato applicato ai fini dell'integrazione<br />
al trattamento minimo, l'art. 3, comma 9, del Decreto stesso che ha abrogato, dal<strong>la</strong> data del<strong>la</strong><br />
sua entrata in vigore, l'art. 10 del<strong>la</strong> Legge 25 novembre 1971, n. 1079, che prevedeva <strong>la</strong><br />
liquidazione di un trattamento minimo maggiorato del 10 per cento rispetto a quello vigente<br />
nell'assicurazione generale obbligatoria.<br />
Per le domande di prestazione di invalidità presentate dal 16 novembre 1996 in poi trova<br />
integrale applicazione <strong>la</strong> normativa in materia di invalidità vigente nell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria.<br />
Assegno ordinario di invalidità: aspetti generali.<br />
Tale prestazione è disciplinata dal<strong>la</strong> normativa vigente nell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />
per quanto riguarda i requisiti contributivi, <strong>la</strong> decorrenza, i criteri di accertamento dello stato<br />
invalidante e quelli concernenti il cumulo con redditi di <strong>la</strong>voro o rendite per infortuni sul <strong>la</strong>voro<br />
o ma<strong>la</strong>ttia professionale liquidate per lo stesso evento invalidante dall'INAIL.<br />
L'assegno di invalidità è soggetto a revisione triennale.<br />
L'assegno di invalidità non è reversibile ai superstiti; pertanto in caso di decesso del tito<strong>la</strong>re, i<br />
familiari sono considerati, ai fini del diritto al<strong>la</strong> prestazione, superstiti di assicurato. Peraltro, in<br />
sede di domanda di pensione ai superstiti si considerano utili, esclusivamente ai fini del<br />
143
iconoscimento del diritto, i periodi di godimento dell'assegno di invalidità nei quali non sia<br />
stata prestata attività <strong>la</strong>vorativa.<br />
Prima di disporre l'accertamento sanitario nei confronti degli interessati, deve essere verificata<br />
<strong>la</strong> sussistenza dei requisiti contributivi per il diritto alle prestazioni in questione.<br />
Per il calcolo dell'assegno deve essere applicata <strong>la</strong> normativa vigente nel Fondo per <strong>la</strong><br />
generalità delle pensioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva decorrenza, secondo i seguenti criteri:<br />
Liquidazione dell'assegno di invalidità per i soggetti con anzianità contributiva di almeno 18<br />
anni interi al 31 dicembre 1995<br />
Ai fini del<strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> misura dell'assegno di invalidità è necessario:<br />
calco<strong>la</strong>re secondo le norme del Fondo <strong>elettrici</strong> <strong>la</strong> quota "A" re<strong>la</strong>tiva alle anzianità<br />
contributive maturate fino al 31.12.1992, prendendo a riferimento l'ultimo semestre di<br />
retribuzione effettiva ragguagliata ad anno per i trattamenti con decorrenza 1 dicembre<br />
1996 e 1 gennaio 1997; per gli assegni con decorrenza successiva dovranno essere<br />
prese a riferimento le retribuzioni imponibili e pensionabili del Fondo per i mesi anteriori<br />
al 1997, mentre dal 1 gennaio 1997 in poi devono essere prese in considerazione le<br />
retribuzioni "teoriche", cioè quelle che sarebbero state imponibili secondo <strong>la</strong> previgente<br />
disciplina;<br />
calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota B, re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1.1.1993 al<br />
31.12.1994, prendendo a riferimento per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile il periodo costituito dal semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa ante decreto n.<br />
503 del 1992, incrementato del 50 per cento del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 e<br />
del 66,6 per cento del periodo dal 1.1.1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno. Per<br />
l'anzidetto periodo debbono essere prese in considerazione le retribuzioni imponibili e<br />
pensionabili del Fondo fino al 31 dicembre 1996 e le retribuzioni "teoriche" imponibili<br />
secondo <strong>la</strong> normativa vigente al 31 dicembre 1996 per i periodi dal 1 gennaio 1997 in<br />
poi;<br />
calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota "C", re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1.1.1995 al<br />
31.12.1996, utilizzando <strong>la</strong> stessa retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota "B" di pensione;<br />
calco<strong>la</strong>re <strong>la</strong> quota "D", re<strong>la</strong>tiva alle anzianità contributive maturate dal 1 gennaio 1997<br />
in poi, prendendo a riferimento per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile il<br />
periodo costituito dal semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa ante decreto n. 503/1992,<br />
incrementato del 50 per cento del periodo dal 1 gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 e<br />
del 66,6 per cento del periodo dal 1 gennaio 1996 al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno;<br />
per l'anzidetto periodo debbono essere prese in considerazione le retribuzioni imponibili<br />
e pensionabili del Fondo fino al 31 dicembre 1996 e le retribuzioni imponibili A.G.O. dal<br />
1 gennaio 1997 in poi.<br />
Le retribuzioni pensionabili utili per <strong>la</strong> determinazione delle varie quote di pensione, ad<br />
eccezione di quelle da utilizzare per <strong>la</strong> determinazione del<strong>la</strong> quota "A", vanno rivalutate ai sensi<br />
del comma 4 dell'art. 7 del Decreto legis<strong>la</strong>tivo n. 503/92.<br />
144
L'importo complessivo dell'assegno liquidato esclusivamente con il sistema retributivo non può<br />
superare il più favorevole tra i parametri indicati dal Decreto n. 562/1996.<br />
Liquidazione dell'assegno ordinario di invalidità per i soggetti con anzianità contributiva<br />
inferiore a 18 anni interi al 31 dicembre 1995<br />
Per detti soggetti l'assegno ordinario deve essere liquidato con il sistema misto e cioè con il<br />
sistema retributivo per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema<br />
contributivo, secondo i criteri già illustrati per le anzianità maturate dal 1 gennaio 1996 in poi.<br />
Aliquote di rendimento<br />
Per quanto concerne le aliquote di rendimento per ogni anno di contribuzione:<br />
re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> quota "A" del trattamento pensionistico occorre fare riferimento alle<br />
disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 1079/1971;<br />
per <strong>la</strong> quota "B" di pensione si applicano le disposizioni del Decreto n. 503/1992;<br />
per <strong>la</strong> quota "C" di pensione si applicano le disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 724/1994;<br />
per <strong>la</strong> quota "D" di pensione, a norma del Decreto n. 562/1996, trova applicazione il<br />
Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992, per le retribuzioni pensionabili eccedenti il "tetto" al<br />
quale si applica il coefficiente massimo di rendimento.<br />
Integrazione al minimo dell'assegno<br />
Qualora l'importo dell'assegno liquidato sul<strong>la</strong> base delle anzianità contributive maturate, risulti<br />
inferiore al minimo, l'assegno viene integrato con <strong>la</strong> disciplina prevista per gli assegni a carico<br />
del regime generale dal<strong>la</strong> Legge n. 222/1984, alle condizioni di reddito stabilite dallo stesso.<br />
Trasformazione dell'assegno in pensione di vecchiaia<br />
Al compimento dell'età' pensionabile prevista dal<strong>la</strong> legge, l'assegno di invalidità viene<br />
trasformato d'ufficio, in presenza dei re<strong>la</strong>tivi requisiti di assicurazione e di contribuzione, in<br />
pensione di vecchiaia. Qualora l'interessato non possa far valere il requisito contributivo<br />
previsto per tale pensione, si considerano utili, ai fini del diritto e non anche ai fini del<strong>la</strong><br />
misura, i periodi di godimento dell'assegno di invalidità, per i quali non sia stata prestata<br />
attività <strong>la</strong>vorativa.<br />
Per ottenere <strong>la</strong> trasformazione dell'assegno ordinario di invalidità in pensione di vecchiaia<br />
occorre aver cessato l'attività' <strong>la</strong>vorativa dipendente.<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia non può essere inferiore all'importo dell'assegno in<br />
godimento al compimento dell'età' pensionabile.<br />
Liquidazione dei supplementi in favore dei tito<strong>la</strong>ri di assegno<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> tito<strong>la</strong>ri di assegno ordinario di invalidità possono continuare ad espletare <strong>la</strong> propria<br />
attività <strong>la</strong>vorativa ed ottenere successivamente i supplementi di pensione, secondo le<br />
disposizioni di cui al<strong>la</strong> legge n. 155/1981.<br />
Detti supplementi si determinano con gli stessi criteri previsti per il calcolo delle pensioni.<br />
Conseguentemente, i supplementi per i contributi successivi al<strong>la</strong> decorrenza dell'assegno<br />
ordinario devono essere calco<strong>la</strong>ti con il sistema retributivo qualora il tito<strong>la</strong>re dell'assegno<br />
145
stesso, al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995, possa far valere un'anzianità' contributiva complessiva<br />
di almeno 18 anni interi.<br />
Invece nel caso in cui il tito<strong>la</strong>re dell'assegno ordinario, al<strong>la</strong> predetta data, possa far valere<br />
un'anzianità' contributiva complessiva inferiore a 18 anni interi, i supplementi per i contributi<br />
successivi al<strong>la</strong> data di decorrenza dell'assegno ordinario debbono essere liquidati con il sistema<br />
contributivo.<br />
PENSIONE DI INABILITÀ<br />
Anche tale prestazione è disciplinata dal<strong>la</strong> normativa vigente nell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria per quanto riguarda i requisiti contributivi, <strong>la</strong> decorrenza e i criteri di<br />
accertamento dello stato inabilitante.<br />
L'attribuzione del<strong>la</strong> pensione di inabilità è subordinata al<strong>la</strong> rinuncia, da parte del soggetto<br />
riconosciuto inabile, al trattamento retributivo e ad ogni altro trattamento sostitutivo o<br />
integrativo del<strong>la</strong> retribuzione.<br />
Pertanto il soggetto che chiede <strong>la</strong> pensione di inabilità, unitamente al<strong>la</strong> domanda, deve<br />
presentare una dichiarazione di "rinuncia" al<strong>la</strong> retribuzione per l'eventualità' che venga<br />
riconosciuto il diritto al<strong>la</strong> prestazione.<br />
Nel caso in cui venga accertata una causa di incompatibilità con <strong>la</strong> pensione di inabilità già<br />
attribuita, <strong>la</strong> stessa viene revocata. In tal caso viene accertato d'ufficio se al<strong>la</strong> data dal<strong>la</strong> quale<br />
si effettua <strong>la</strong> revoca esistono i requisiti sanitari per il diritto all'assegno di invalidità.<br />
In caso affermativo si liquida quest'ultima prestazione.<br />
Il tito<strong>la</strong>re di pensione di inabilità può essere sottoposto a visita sanitaria di controllo da parte<br />
dell'Istituto e, se ha riacquistato <strong>la</strong> capacità <strong>la</strong>vorativa, può ottenere, in presenza del requisito<br />
sanitario, l'assegno ordinario di invalidità.<br />
Il tito<strong>la</strong>re di assegno ordinario di invalidità il quale ritiene di essere inabile, può chiedere, prima<br />
del<strong>la</strong> scadenza del triennio o in occasione del<strong>la</strong> revisione triennale dell'assegno, di ottenere in<br />
sostituzione dell'assegno stesso, <strong>la</strong> pensione di inabilità.<br />
La pensione di cui trattasi è reversibile ai superstiti; pertanto in caso di morte del tito<strong>la</strong>re, i<br />
familiari sono considerati superstiti di pensionato, e non di assicurato, come avviene invece per<br />
l'assegno di invalidità.<br />
Liquidazione del<strong>la</strong> pensione di inabilità nel Fondo per i soggetti con anzianità contributiva di<br />
almeno 18 anni interi al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995<br />
La pensione di inabilità è costituita dall'importo dell'assegno di invalidità e dal<strong>la</strong> maggiorazione<br />
convenzionale di cui al<strong>la</strong> legge n. 222/1984. Tale maggiorazione è pari al<strong>la</strong> differenza tra<br />
l'assegno di invalidità e quello che sarebbe spettato all'assicurato sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile considerata per il calcolo dell'assegno medesimo, con un'anzianità contributiva<br />
aumentata di un periodo pari a quello compreso tra <strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> pensione di<br />
inabilità e <strong>la</strong> data di compimento del sessantesimo anno di età per gli uomini e del<br />
cinquantacinquesimo anno di età per le donne, utilizzando per il calcolo del<strong>la</strong> maggiorazione<br />
146
stessa le retribuzioni pensionabili con le quali viene determinata <strong>la</strong> quota di pensione re<strong>la</strong>tiva<br />
all'ultimo periodo di contribuzione effettiva. Trattandosi di soggetti che hanno al 31 dicembre<br />
1995 un'anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni, <strong>la</strong> maggiorazione convenzionale di<br />
cui trattasi viene determinata con il sistema retributivo.<br />
In ogni caso non potrà essere computata un'anzianità contributiva complessiva superiore a 40<br />
anni.<br />
Per le pensioni di inabilità con decorrenza dal 1 maggio 1997 in poi è venuto meno il criterio<br />
dell'arrotondamento all'anno e le anzianità contributive sono state valutate in settimane,<br />
applicando i parametri di trasformazione stabiliti per l'Assicurazione Generale Obbligatoria.<br />
Liquidazione del<strong>la</strong> pensione di inabilità per i soggetti con anzianità contributiva inferiore a 18<br />
anni interi al<strong>la</strong> data del 31 dicembre 1995<br />
Per tali soggetti trova applicazione il sistema misto di liquidazione delle pensioni.<br />
Per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 si utilizzano le modalità di calcolo del<br />
sistema retributivo.<br />
Per le anzianità maturate dal 1 gennaio 1996 in poi trova applicazione il sistema contributivo,<br />
di cui al<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />
Anche <strong>la</strong> maggiorazione convenzionale è determinata con il sistema contributivo a norma del<strong>la</strong><br />
predetta Legge n. 335/1995, tenendo conto dell'età di 60 anni, età fissata in via generale,<br />
indipendentemente dal sesso e dal<strong>la</strong> gestione di appartenenza.<br />
In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> predetta maggiorazione si computa secondo il sistema contributivo, sempre<br />
entro il limite di attribuzione di un'anzianità contributiva complessiva non superiore a 40 anni,<br />
aggiungendo al montante individuale, posseduto al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione,<br />
un'ulteriore quota contributiva riferita al periodo mancante al raggiungimento del sessantesimo<br />
anno di età del richiedente, computata in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> media delle basi annue pensionabili<br />
possedute negli ultimi cinque anni, rivalutate ai sensi del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 503/1992.<br />
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni deve essere applicato<br />
il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.<br />
Incumu<strong>la</strong>bilità dell'assegno ordinario di invalidità con i redditi da <strong>la</strong>voro e dell'assegno ordinario<br />
di invalidità e del<strong>la</strong> pensione di inabilità con le rendite vitalizie per infortuni sul <strong>la</strong>voro o<br />
ma<strong>la</strong>ttia professionale<br />
A norma del Decreto n. 562/1996, agli iscritti al Fondo, tito<strong>la</strong>ri di assegno di invalidità o di<br />
pensione di inabilità, si applicano le disposizioni del<strong>la</strong> Legge n. 335/1995.<br />
Essa dispone che al tito<strong>la</strong>re dell'assegno ordinario di invalidità che svolge attività <strong>la</strong>vorativa<br />
dipendente, autonoma o di impresa, viene corrisposto un importo dell'assegno ridotto del:<br />
25% se il reddito dell'assicurato supera 4 volte l'importo del trattamento minimo annuo,<br />
calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13 volte l'importo in pagamento al 1 gennaio di ciascun anno;<br />
50% se il reddito dell'assicurato supera 5 volte l'importo del trattamento minimo annuo,<br />
calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13 volte l'importo in pagamento al 1 gennaio di ciascun anno.<br />
147
L'articolo 1, comma 43, del<strong>la</strong> Legge n. 335 dispone che le pensioni di inabilità, le pensioni ai<br />
superstiti e gli assegni ordinari di invalidità a carico dell'Assicurazione Generale Obbligatoria<br />
per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia e i superstiti, liquidate in conseguenza di infortunio sul <strong>la</strong>voro o<br />
ma<strong>la</strong>ttia professionale, non sono cumu<strong>la</strong>bili con <strong>la</strong> rendita vitalizia liquidata per lo stesso<br />
evento invalidante a norma del Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione contro gli<br />
infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie professionali, approvato con DPR n. 1124/1965, fino a<br />
concorrenza del<strong>la</strong> rendita stessa. Sono fatti salvi i trattamenti previdenziali più favorevoli in<br />
godimento al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge, con riassorbimento sui futuri<br />
miglioramenti.<br />
Assegno di invalidità privilegiato e pensione di inabilità privilegiata<br />
Per effetto delle disposizioni del Decreto n. 562/1996 gli iscritti al Fondo hanno titolo, per le<br />
domande presentate dal 16 novembre 1996 in poi, al<strong>la</strong> liquidazione dell'assegno privilegiato di<br />
invalidità e del<strong>la</strong> pensione privilegiata di inabilità.<br />
Requisiti sanitari. Il diritto all'assegno privilegiato di invalidità e al<strong>la</strong> pensione privilegiata di<br />
inabilità viene riconosciuto solo se l'invalidità e l'inabilità sono direttamente causate dal<br />
servizio prestato nel corso di un rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto all'obbligo assicurativo.<br />
Requisiti contributivi. L'iscritto al Fondo ha diritto all'assegno privilegiato di invalidità e al<strong>la</strong><br />
pensione privilegiata di inabilità quando in suo favore risulti versato o dovuto almeno un<br />
contributo settimanale.<br />
Decadenza del diritto. Non si ha diritto all'assegno privilegiato di invalidità ed al<strong>la</strong> pensione<br />
privilegiata di inabilità se l'evento, che ha determinato l'invalidità o l'inabilità, dà diritto al<br />
pagamento di una rendita da parte dell'INAIL ovvero di trattamenti a carattere continuativo, di<br />
natura previdenziale o assistenziale, da parte dello Stato o di altri Enti pubblici.<br />
Pensione privilegiata indiretta di inabilità<br />
I superstiti dell'assicurato hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta di inabilità a<br />
condizione che:<br />
<strong>la</strong> morte dell'assicurato sia direttamente causata dal servizio prestato nel corso di un<br />
rapporto di <strong>la</strong>voro soggetto all'obbligo assicurativo;<br />
al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> morte risulti versato o dovuto in favore dell'assicurato almeno un<br />
contributo;<br />
i superstiti non abbiano diritto (per lo stesso evento) ad altra prestazione corrisposta<br />
dall'INAIL ovvero a trattamenti a carattere continuativo a carico dello Stato o di altri<br />
Enti pubblici.<br />
L'importo del<strong>la</strong> pensione in argomento viene calco<strong>la</strong>to con i criteri previsti per <strong>la</strong> liquidazione<br />
del<strong>la</strong> pensione ordinaria di inabilità.<br />
Qualora l'importo a calcolo del trattamento in paro<strong>la</strong> risulti inferiore al trattamento minimo, i<br />
superstiti hanno titolo all'integrazione secondo <strong>la</strong> disciplina vigente nell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria.<br />
Assegno mensile per l'assistenza ai pensionati per inabilità<br />
148
Soggetti cui spetta l'assegno e requisiti<br />
I tito<strong>la</strong>ri di pensione di inabilità, ordinaria e privilegiata, che si trovano nell'impossibilità di<br />
deambu<strong>la</strong>re senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di<br />
compiere gli atti quotidiani del<strong>la</strong> vita, hanno necessità di assistenza continua, hanno diritto<br />
all'assegno per l'assistenza personale e continuativa.<br />
L'assegno, che non è reversibile, è dovuto nel<strong>la</strong> stessa misura dell'analogo assegno previsto<br />
nell'Assicurazione Generale Obbligatoria contro gli infortuni sul <strong>la</strong>voro e le ma<strong>la</strong>ttie<br />
professionali.<br />
L'assegno decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione del<strong>la</strong><br />
domanda o a quello di perfezionamento dei requisiti, se sorti successivamente a tale data nel<br />
corso del procedimento amministrativo.<br />
Esclusione e incompatibilità<br />
L'assegno non spetta per i periodi di ricovero in Istituti di cura o assistenza a carico del<strong>la</strong><br />
Pubblica amministrazione. Il pagamento dell'assegno è sospeso durante il ricovero, per<br />
riprendere dopo <strong>la</strong> fine del ricovero stesso.<br />
L'assegno è incompatibile con l'assegno mensile corrisposto dall'INAIL agli invalidi a titolo di<br />
assistenza personale e continuativa. Nel caso in cui l'interessato fruisca di una prestazione<br />
analoga, cioè di una prestazione corrisposta con carattere di continuità da altro Ente<br />
previdenziale, l'assegno è ridotto in misura corrispondente all'importo del<strong>la</strong> prestazione stessa.<br />
Trattamenti ai superstiti di assicurato invalido o inabile<br />
I superstiti di assicurato hanno diritto al<strong>la</strong> pensione privilegiata indiretta di inabilità alle<br />
condizioni e in presenza dei requisiti già indicati in precedenza.<br />
La pensione ai superstiti viene ridotta in base all'ammontare dei redditi del beneficiario nei<br />
limiti stabiliti dal<strong>la</strong> legge n. 335/1995 di cui al<strong>la</strong> riportata Tabel<strong>la</strong> F.<br />
Tabel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai cumuli tra trattamenti pensionistici ai superstiti e redditi del<br />
beneficiario<br />
Importo del reddito<br />
superiore a 3 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />
Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />
volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />
superiore a 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />
Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />
volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />
superiore a 5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo<br />
Pensioni Lavoratori Dipendenti, calco<strong>la</strong>to in misura pari a 13<br />
volte l'importo in vigore al 1° gennaio<br />
PENSIONI AI SUPERSTITI<br />
Percentuale di<br />
cumu<strong>la</strong>bilità<br />
75 per cento del<br />
trattamento di<br />
reversibilità<br />
60 per cento del<br />
trattamento di<br />
reversibilità<br />
50 per cento del<br />
trattamento di<br />
reversibilità<br />
149
La Legge n. 335/1995 ha disposto l'estensione del<strong>la</strong> disciplina del trattamento pensionistico a<br />
favore dei superstiti di assicurato e pensionato vigente nel regime dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria a tutte le forme esclusive e sostitutive del predetto regime.<br />
Pertanto con effetto dal 17 agosto 1995, data di entrata in vigore del<strong>la</strong> Legge n. 335, è<br />
cessata l'efficacia delle specifiche normative vigenti in materia nei Fondi sostitutivi e quindi<br />
anche nel Fondo di <strong>previdenza</strong> <strong>elettrici</strong>.<br />
AUTOMATICITÀ DELLE PRESTAZIONI<br />
Il Decreto 562/1996 dispone che trovano applicazione alle pensioni del Fondo le disposizioni<br />
in vigore nell'Assicurazione Generale Obbligatoria e, in partico<strong>la</strong>re, il principio del<strong>la</strong><br />
automaticità delle prestazioni per cui le stesse potranno essere liquidate anche in mancanza<br />
del versamento del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva contribuzione purché <strong>la</strong> stessa sia effettivamente dovuta.<br />
CRISTALLIZZAZIONE DEL REQUISITO CONTRIBUTIVO MINIMO MATURATO AL 31<br />
DICEMBRE 1992<br />
Gli iscritti al Fondo che hanno raggiunto il requisito minimo contributivo (14 anni e sei mesi)<br />
previsto dal<strong>la</strong> previgente normativa al 31 dicembre 1992 e che entro tale data sono cessati<br />
dal servizio, conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia al compimento dell'età<br />
pensionabile di 65 per gli uomini e 60 per le donne.<br />
Gli iscritti al Fondo che abbiano maturato il requisito contributivo di 19 anni e sei mesi al 31<br />
dicembre 1992 e siano cessati dal servizio entro tale data conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione<br />
anticipata di vecchiaia al compimento dell'età pensionabile stabilita in via generale.<br />
Per i soggetti che si trovano nelle condizioni sopraindicate continua a trovare applicazione <strong>la</strong><br />
previgente normativa per quanto riguarda <strong>la</strong> disposizione del<strong>la</strong> Legge n. 408/1975, che non<br />
trova invece più applicazione per le cessazioni dal servizio (o per il passaggio nel<strong>la</strong> categoria<br />
dei dirigenti) intervenute successivamente al<strong>la</strong> data di entrata in vigore del Decreto n.<br />
562/1995.<br />
150
ESEMPI DI CALCOLO DELLA PENSIONE DEL FONDO DA LIQUIDARE IN<br />
FORMA RETRIBUTIVA (ART. 3, COMMA 2) SECONDO LE NORME DEL<br />
Esempio N. 1<br />
Iscritto dal 31.12.1961<br />
Cessato il 31.12.1997.<br />
Decorrenza pensione 1.1.1998.<br />
CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
A) Anzianità contributiva<br />
DECRETO LEGISLATIVO N. 562/1996<br />
Dal 31.12.1961 al 31.12.1992 (Quota A) = 31 anni<br />
Dal 1.1.1993 al 31.12.1994 (Quota B) = 2 anni<br />
Dal 1.1.1995 al 31.12.1996 (Quota C) = 2 anni<br />
Dal 1.1.1997 al 31.12.1997 (Quota D) = 1 anno<br />
B) Retribuzione pensionabile<br />
1) Quota A = L. 48.500.000 (*)<br />
2) " B = L. 45.200.000 (**)<br />
3) " C = L. 45.200.000 (**)<br />
4) " D = L. 55.000.000 (***)<br />
_______<br />
Anzianità totale 36 anni<br />
(*) Periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />
ultimo semestre 1997 ragguagliato ad anno su retribuzione imponibile teorica Fondo<br />
(**) periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:3 anni e 3 mesi =<br />
(semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa vigente ante Decreto n.503) +<br />
50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 (1 anno e 6 mesi) +<br />
66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 31.12.1997 (1 anno e 3 mesi)<br />
su retribuzione imponibile teorica Fondo per l'anno 1997 e su retribuzioni imponibili e<br />
pensionabili Fondo per gli anni precedenti;<br />
(***)periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />
come quota B e C, con utilizzazione per l'anno 1997 del<strong>la</strong> retribuzione imponibile<br />
dell'Assicurazione Generale Obbligatoria anziché del<strong>la</strong> retribuzione teorica Fondo.<br />
151
MISURA DELLA PENSIONE<br />
Quota A = (31 anni x 2,51428%) = 77,94268% x 48.500.000 = L. 37.802.200<br />
Quota B = (2 anni x 2,51428%)= 5,02856% x 45.200.000 = L. 2.272.909<br />
Quota C = (2 anni x 2%)= 4% x 45.200.000 = L. 1.808.000<br />
Quota D = (1 anno x 2%)= 2% x 55.000.000 = L. 1.100.000<br />
La pensione e' costituita dal<strong>la</strong> sommatoria delle quote A+B+C+D:<br />
37.802.200 + 2.272.000 + 1.808.000 + 1.100.000 = 42.983.109 : 13 = lire 3.306.393<br />
mensili.<br />
APPLICAZIONE DEL LIMITE<br />
L'importo complessivo del<strong>la</strong> pensione ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />
562/1996 non può superare il più favorevole fra i due seguenti parametri:<br />
88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata con riferimento alle<br />
anzianità contributive anteriori al 1997<br />
L. 45.200.000 X 88% : 13 = L. 3.059.692<br />
80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata secondo le norme<br />
dell'assicurazione generale obbligatoria<br />
L. 58.000.000 x 80% : 13 = L. 3.569.231<br />
La retribuzione pensionabile secondo le norme dell'A.G.O è stata così determinata:<br />
Periodo di riferimento nell'AGO per le pensioni con decorrenza dal 1.1.1998 da liquidare nei<br />
confronti degli assicurati che abbiano più di 15 anni di contribuzione al 31.12.1992:<br />
5 anni + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 + 66,6% del periodo dal 1.1.1996 al<br />
31.12.1997 = 7 anni e 9 mesi, (quota B).<br />
La retribuzione dell'anno 1997 e' quel<strong>la</strong> assoggettata a contribuzione AGO.<br />
Per gli anni precedenti sono state considerate le retribuzioni imponibili Fondo.<br />
Le retribuzioni del<strong>la</strong> quota B sono state rivalutate a norma dell'art. 7 del Decreto legis<strong>la</strong>tivo n.<br />
503 del 1992.<br />
Poiché l'importo complessivo del trattamento pensionistico da calcolo (L. 3.306.393),<br />
raffrontato con il limite determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> retribuzione AGO (L. 3.569.231) e con<br />
quello determinato con <strong>la</strong> retribuzione Fondo (L. 3.059.692) e' comunque inferiore al limite più<br />
favorevole tra i due indicati, viene posta in pagamento <strong>la</strong> pensione derivante dal calcolo<br />
(L. 3.306.393) senza alcuna limitazione.<br />
152
Esempio N. 2<br />
Iscritto dal 31.12.1960.<br />
Cessato il 31.12.1999.<br />
Decorrenza pensione 1.1.2000.<br />
CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
A) Anzianità contributiva:<br />
Dal 31.12.1960 al 31.12.1992 (quota A) = 32 anni<br />
Dal 1.1.1993 al 31.12.1994 " B 2 anni<br />
Dal 1.1.1995 al 31.12.1996 " C 2 anni<br />
Dal 1.1.1997 al 31.12.1999 " D 3 anni<br />
B) Retribuzione pensionabile<br />
1) Quota A = L. 56.800.000 (*)<br />
2) " B = L. 57.600.000 (**)<br />
3) " C = L. 57.600.000 (**)<br />
4) " D = L. 58.000.000 (***)<br />
______<br />
Anzianità totale 39 anni<br />
(*) Periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />
ultimo semestre 1999 ragguagliato ad anno su retribuzione imponibile teorica Fondo<br />
(**) periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile: 4 anni e 7 mesi =<br />
(semestre previsto dal<strong>la</strong> normativa vigente ante Decreto n.503 +<br />
50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 (1 anno e 6 mesi) +<br />
66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 31.12.1999 (2 anni e 7 mesi)<br />
su retribuzione imponibile teorica Fondo per gli anni 1997, 1998 e 1999 e su retribuzioni<br />
imponibili e pensionabili Fondo per gli anni precedenti;<br />
(***)periodo utile per <strong>la</strong> rilevazione del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile:<br />
come quota B e C , con utilizzazione per gli anni 1997, 1998 e 1999 delle retribuzioni<br />
imponibili dell'Assicurazione Generale Obbligatoria anziché delle retribuzioni teoriche Fondo.<br />
MISURA DELLA PENSIONE<br />
Quota A = anni 32 x 2,51428% = 80,45696% x 56.800.000= L. 45.699.553<br />
Quota B = anni 2 x 2,51428% = 5,02856 x 57.600.000= L. 2.896.450<br />
Quota C = anni 2 x 2% = 4% x 57.600.000= L. 2.304.000<br />
153
Quota D = anni 3 x 2% = 6% x 58.000.000= L. 3.480.000<br />
La pensione del Fondo e' costituita dal<strong>la</strong> sommatoria delle quote A+B+C+D :<br />
45.699.553 + 2.896.450 + 2.304.000 + 3.480.000 = 54.380.003: 13 = lire 4.183.077<br />
mensili<br />
APPLICAZIONE DEL LIMITE<br />
L'importo complessivo del<strong>la</strong> pensione, ai sensi dell'articolo 3 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n.<br />
562/1996, non può superare il più favorevole tra i due seguenti parametri:<br />
88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata con riferimento alle<br />
anzianità contributive anteriori al 1997<br />
L. 57.600.000 x 88% : 13 = L.3.899.076<br />
80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile del<strong>la</strong> quota B determinata secondo le norme<br />
dell'assicurazione generale obbligatoria<br />
L. 59.000.000 x 80% : 13 = L. 3.630.760<br />
La retribuzione pensionabile secondo le norme dell'AGO e' stata così determinata:<br />
Periodo di riferimento nell'AGO per le pensioni con decorrenza dal 1.1.2000 da liquidare nei<br />
confronti degli assicurati che abbiano, come l'iscritto in paro<strong>la</strong>, più di 15 anni di contribuzione<br />
al 31.12.1992:<br />
5 anni + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 3.12.1995 + 66,6% del periodo dal 1.1.1996 al<br />
31.12.1999 = 9 anni e 1 mese (quota B).<br />
Le retribuzioni degli anni 97, 98, 99 sono quelle assoggettate a contribuzione AGO. Per gli<br />
anni precedenti sono state considerate le retribuzioni imponibili Fondo.<br />
Le retribuzioni del<strong>la</strong> quota B sono state rivalutate a norma dell'art. 7 del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo<br />
n. 503 del 1992.<br />
Poiché l'importo complessivo del trattamento pensionistico da calcolo (L.4.183.007),<br />
raffrontato con il limite determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> retribuzione AGO (L. 3.630.760) e con<br />
quello determinato con <strong>la</strong> retribuzione Fondo (L. 3.899.076) supera i due limiti innanzi<br />
indicati, <strong>la</strong> pensione viene posta in pagamento nell'importo del limite più favorevole<br />
(limite Fondo): L. 3.899.076<br />
154
SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 1444<br />
DEL 4 DICEMBRE 2007<br />
CRITERI DI CALCOLO PER LA DETERMINAZIONE DEL TETTO DELL’80% AGO<br />
La <strong>FLAEI</strong>, unitamente a FNP e INAS, aveva contestato l’interpretazione, data dall’INPS, del<br />
disposto legis<strong>la</strong>tivo in merito al<strong>la</strong> retribuzione pensionabile da considerare al fine del calcolo del<br />
limite dell’80% AGO.<br />
Mentre, per i periodi fino al 31 dicembre 1996, l’INPS considerava solo gli elementi retributivi<br />
sui quali erano stati effettivamente versati i contributi previdenziali (e quindi solo le voci utili ai<br />
fini del<strong>la</strong> pensione FPE), il Sindacato riteneva che dovessero essere considerate tutte le voci<br />
retributive utili ai fini del<strong>la</strong> pensione AGO, in quanto l’operazione era finalizzata al<strong>la</strong> mera<br />
determinazione di un parametro di eventuale abbattimento del<strong>la</strong> pensione “a calcolo” e non già<br />
ad un suo incremento.<br />
Il D.Lgs. 562/96 ha provveduto all’armonizzazione del<strong>la</strong> disciplina del Fondo Elettrici con quel<strong>la</strong><br />
dell’Assicurazione Generale Obbligatoria per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
L’anzianità massima pensionabile è stata aumentata da 35 a 40 anni, <strong>la</strong> retribuzione imponibile<br />
e pensionabile è stata ampliata, a decorrere dal 1° gennaio 1997, parificando<strong>la</strong> a quel<strong>la</strong><br />
utilizzata nell’AGO inserendo voci retributive prima non soggette a contribuzione. La<br />
percentuale di rendimento annuo era stata ridotta dal 2,51428% al 2% a far data dal 1°<br />
gennaio 1995.<br />
Per contenere gli effetti che sarebbero derivati dall’innalzamento dell’anzianità massima<br />
pensionabile, è stato fissato un limite, oltre il quale l’importo delle pensioni, determinato in<br />
base alle norme dell’ex Fondo Elettrici subisce una decurtazione.<br />
Il limite è soggettivo, nel senso che è specifico per ciascun pensionato, ed è costituito dal più<br />
favorevole dei seguenti parametri:<br />
l’88% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme vigenti nel Fondo<br />
Elettrici (quota ex art. 1 comma 12, lettera a) del<strong>la</strong> legge 335/95);<br />
l’80% del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile determinata secondo le norme vigenti nell’AGO<br />
per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
Il procedimento di attribuzione del trattamento pensionistico è pertanto il seguente:<br />
1. si calco<strong>la</strong> <strong>la</strong> pensione secondo i criteri generali attraverso <strong>la</strong> determinazione delle<br />
quattro quote previste dal<strong>la</strong> legge, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> effettiva anzianità contributiva, con<br />
un massimo di 40 anni (pensione a calcolo);<br />
2. si calco<strong>la</strong>no i valori dei due tetti virtuali pari, rispettivamente, all’80% del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile secondo le norme del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e all’88%<br />
secondo le norme del Fondo Elettrici, prendendo a base di calcolo gli ultimi sei mesi per<br />
le anzianità sino al 31 dicembre 1995 e il periodo più ampio, indicato dal<strong>la</strong> legge<br />
335/1995, per le anzianità dal 1° gennaio 1996;<br />
155
3. tra i due tetti virtuali si sceglie quello più alto che costituisce il limite più favorevole per<br />
il pensionato;<br />
4. si raffronta <strong>la</strong> pensione “a calcolo” con il limite “più favorevole”;<br />
5. si corrisponde l’importo del<strong>la</strong> pensione “a calcolo”, se inferiore al limite “più favorevole”;<br />
6. si corrisponde l’importo del limite “più favorevole” se <strong>la</strong> pensione “a calcolo” è<br />
superiore.<br />
Come detto, re<strong>la</strong>tivamente al punto 2, il Sindacato riteneva che dovessero essere considerate<br />
tutte le voci retributive utili ai fini del<strong>la</strong> pensione AGO, mentre <strong>la</strong> posizione dell’INPS sosteneva<br />
invece che il parametro dell'80% dovesse essere determinato utilizzando le retribuzioni ai fini<br />
AGO solo per il periodo dal 1.1.1997 mentre per quelli precedenti si dovessero utilizzare le<br />
retribuzioni valide ai fini del Fondo Pensione Elettrici.<br />
A suo tempo furono avviate cause pilota.<br />
La Cassazione, con sentenza n. 1444 del 4 dicembre 2007, depositata in Cancelleria il 23<br />
gennaio 2008, si è pronunciata sui criteri di calcolo per <strong>la</strong> determinazione, con il metodo<br />
retributivo, del<strong>la</strong> pensione erogata dal Fondo Elettrici, in partico<strong>la</strong>re affermando che <strong>la</strong><br />
retribuzione pensionabile, re<strong>la</strong>tiva ai periodi sino al 31 dicembre 1996, da prendere in<br />
considerazione per calco<strong>la</strong>re il tetto dell’80% è quel<strong>la</strong> definita secondo le norme in vigore<br />
nell’AGO per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
La Cassazione, con <strong>la</strong> sentenza richiamata, ha respinto il ricorso, presentato dall’INPS, avverso<br />
<strong>la</strong> sentenza n. 313/06 del<strong>la</strong> Corte d’Appello di Mi<strong>la</strong>no che aveva confermato <strong>la</strong> sentenza del<br />
Tribunale di Monza, condannando l’INPS al<strong>la</strong> riliquidazione del<strong>la</strong> pensione erogata al pensionato<br />
elettrico che aveva intentato causa giudiziaria.<br />
Nei fatti, <strong>la</strong> Corte di Cassazione ha accolto <strong>la</strong> tesi propugnata dal Sindacato.<br />
Al<strong>la</strong> questione oggetto del<strong>la</strong> sentenza sono stati teoricamente interessati i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che sono<br />
andati in pensione nel periodo 1° gennaio 1997 – 31 dicembre 2006 per i quali, ai fini del<br />
calcolo dei tetti virtuali, sono stati considerati periodi contributivi anteriori al 1997.<br />
L’interesse economico è diminuito, in maniera significativa, man mano che <strong>la</strong> decorrenza delle<br />
pensioni si è avvicinata al 2006, in quanto si riducevano sempre più i periodi per i quali l’INPS<br />
aveva preso a base di calcolo solo una parte delle voci retributive. Dal 1997, infatti, le voci<br />
retributive assoggettate a contribuzione sono state parificate a quelle assoggettate nell’AGO.<br />
Non erano interessati tutti i pensionati che avevano avuto <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione “a<br />
calcolo” senza abbattimenti, risultando essa già inferiore al più favorevole dei due limiti.<br />
Non erano neppure interessati i pensionati <strong>la</strong> cui retribuzione non prevedeva voci non<br />
assoggettate a contribuzione secondo le norme del Fondo Elettrici ed assoggettabili secondo le<br />
norme FPLD, in quanto l’incidenza sul<strong>la</strong> retribuzione pensionabile di cui al<strong>la</strong> legge 153/69, per<br />
il calcolo dell’80%, sarebbe stato di fatto irrilevante.<br />
Sono stati interessati i pensionati che hanno avuto abbattuta <strong>la</strong> pensione “a calcolo” e per i<br />
quali, con <strong>la</strong> metodologia indicata dal<strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Cassazione, il tetto dell’80% AGO era<br />
156
superiore al tetto dell’88% FPE o, qualora così già fosse, il nuovo importo dell’80% fosse<br />
superiore a quello precedentemente determinato.<br />
La sentenza, di per sé, non ha risolto i casi pendenti in quanto impegnava l’INPS per <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
pensione oggetto del procedimento giudiziario.<br />
Unitamente al<strong>la</strong> FNP, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong> aveva richiesto un confronto all’INPS al fine di estendere il<br />
principio adottato dal<strong>la</strong> sentenza a tutte le pensioni decorrenti dal gennaio 1997 al 1° gennaio<br />
2008, abbattute rispetto all’importo determinato “a calcolo” e per le quali avrebbero dovuto<br />
essere considerate, ai fini dell’80%, voci retributive non assoggettate a contribuzione nel<br />
periodo ante 1997 considerato.<br />
L’auspicato accordo con l’Istituto previdenziale non si è però realizzato ed i diretti interessati<br />
hanno dovuto far valere il proprio diritto avanzando ricorso amministrativo o adendo le vie<br />
legali in caso di un rigetto già effettuato.<br />
La conseguente posizione dell’INPS<br />
Sino al<strong>la</strong> sentenza di Corte di Cassazione, il parametro dell'80% era stato determinato<br />
utilizzando le retribuzioni ai fini AGO solo per i periodi decorrenti dal 1.1.1997 mentre per<br />
quelli precedenti si erano utilizzate le retribuzioni valide ai fini del Fondo Pensione Elettrici.<br />
In molti casi <strong>la</strong> pensione risulta di maggior favore utilizzando le retribuzioni ai fini AGO anche<br />
per gli anni antecedenti al 10 gennaio 1997.<br />
Concretamente, i casi da valutare sono le pensioni Cat. EL liquidate con decorrenza<br />
compresa tra il 1° gennaio 1997 ed il 31.12.2006, cioè quelle pensioni in cui per il<br />
calcolo del<strong>la</strong> quota B si utilizzano retribuzioni antecedenti al 10 gennaio 1997.<br />
Occorre concentrarsi sul limite di retribuzione AGO e valutare singo<strong>la</strong>rmente i casi che<br />
potrebbero avvantaggiarsi del<strong>la</strong> diversa modalità considerato che il diritto dovrà farsi valere in<br />
sede legale.<br />
Detto ciò, per effettuare <strong>la</strong> verifica richiesta si deve:<br />
calco<strong>la</strong>re l'importo del<strong>la</strong> pensione secondo le regole del Fondo Elettrici;<br />
confrontare l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta con il limite Fondo e con il limite AGO;<br />
calco<strong>la</strong>re il limite AGO con i criteri dettati dal<strong>la</strong> Sentenza di Cassazione da confrontare<br />
con il precedente.<br />
Per fare ciò è necessario essere in possesso dei seguenti elementi:<br />
retribuzione pensionabile utile nel Fondo Elettrici degli ultimi sei mesi rapportata ad<br />
anno (tale dato è rilevabile dal modello EL18 che l'Enel ha inviato all'INPS ed in copia<br />
anche al <strong>la</strong>voratore per <strong>la</strong> definizione del<strong>la</strong> domanda di pensione);<br />
retribuzione AGO re<strong>la</strong>tiva agli anni dal 1986 al 1996 o comunque quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva agli<br />
anni che si collocano a ritroso tra il 1996 e il decimo anno precedente <strong>la</strong> decorrenza<br />
del<strong>la</strong> pensione (esempio: pensione decorrente dal 2000, gli anni occorrenti sono quelli<br />
compresi tra il 1990 ed il 1996). Tale dato, costituito dal<strong>la</strong> somma delle competenze<br />
correnti e dalle altre competenze, può essere rilevato dal quadro B del modello 01M dei<br />
157
ispettivi anni oppure richiedendo all’INPS l'estratto "HYDRA" il quale contiene per ogni<br />
anno tali informazioni;<br />
retribuzione Fondo per l'anno 1997 rilevabile dal rispettivo modello 01M o dall'estratto<br />
"HYDRA" oppure dal modello EL18.<br />
Il possesso di tutti gli elementi suindicati garantisce un risultato di certezza dei calcoli.<br />
L’obiettivo è quello di valutare una maggiore retribuzione ai fini del calcolo del<strong>la</strong> retribuzione<br />
pensionabile utile per determinare il limite AGO e, quindi, qualora l'importo del<strong>la</strong> pensione<br />
calco<strong>la</strong>ta sia maggiore del limite AGO e questo, a sua volta, sia superiore al limite Fondo, si<br />
avrebbe un beneficio.<br />
Da ciò discende che se dal predetto calcolo derivi un importo di pensione calco<strong>la</strong>ta inferiore al<br />
limite AGO è inutile proseguire nel<strong>la</strong> rideterminazione di tale limite secondo le regole dettate<br />
dal<strong>la</strong> sentenza poiché l'importo da porre in pagamento resterebbe comunque uguale al<strong>la</strong><br />
Pensione Calco<strong>la</strong>ta. Questo perché tale rideterminazione cambia solo l'importo del limite AGO<br />
ma non quello del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta.<br />
In sintesi, l'importo del<strong>la</strong> Pensione Mensile da porre in pagamento sarà pari a:<br />
oppure<br />
oppure<br />
Pensione Calco<strong>la</strong>ta se tale importo è inferiore sia al limite Fondo che al limite AGO<br />
quel<strong>la</strong> del Limite Fondo se l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta è maggiore di tale limite ed<br />
il limite AGO è inferiore al limite Fondo<br />
quel<strong>la</strong> del Limite AGO se l'importo del<strong>la</strong> pensione calco<strong>la</strong>ta è maggiore di tale limite ed il<br />
limite Fondo e inferiore al limite AGO<br />
La questione del<strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione nel<strong>la</strong> gestione che eroga il trattamento<br />
di importo più favorevole fra Fondo o AGO<br />
La sentenza del<strong>la</strong> Cassazione n. 1.444/2007 non affrontava, e quindi non serviva al<strong>la</strong> soluzione<br />
dei casi delle pensioni per le quali ai pensionandi non era stato consentito di effettuare<br />
l’opzione a favore del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> liquidazione a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria<br />
anziché a carico del soppresso Fondo Elettrici.<br />
L’art. 3, comma 14, del D.Lgs. 562/1996 di armonizzazione delle norme del Fondo Elettrici a<br />
quelle dell’AGO prevede <strong>la</strong> possibilità, a domanda dell’interessato o dei superstiti ed a norma<br />
dell’art. 6 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979, di trasferimento all’AGO del<strong>la</strong> posizione assicurativa<br />
costituita presso il soppresso Fondo Elettrici, anche in assenza di contribuzioni versate all’AGO,<br />
purché non sia stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso. E ciò, al fine del<strong>la</strong><br />
liquidazione dell’importo di pensione più favorevole tra quel<strong>la</strong> a carico del Fondo Elettrici e<br />
quel<strong>la</strong> a carico dell’AGO.<br />
Di fatto pochissime Sedi INPS hanno messo in condizione i pensionandi <strong>elettrici</strong> di poter<br />
effettuare l’opzione a ragion veduta e, cioè, conoscendo gli importi delle pensioni FPE e AGO,<br />
oltre che i vantaggi e gli oneri che i due trattamenti comportano per il pensionato.<br />
158
Solo nel luglio 2003, infatti, l’INPS si è attrezzata perché le Sedi, in fase istruttoria, potessero<br />
consentire agli interessati di richiedere, tramite apposito modulo, <strong>la</strong> liquidazione del<br />
trattamento più favorevole tra le due pensioni e, nel caso fosse più favorevole <strong>la</strong> pensione<br />
AGO, il contemporaneo trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa ai sensi del citato art. 3,<br />
comma 14, D.Lgs. 562/96.<br />
Sul<strong>la</strong> questione, <strong>la</strong> <strong>FLAEI</strong>, unitamente al<strong>la</strong> FNP, si è attivata per verificare <strong>la</strong> possibilità che<br />
l’INPS procedesse, senza necessità di pronunciamenti giudiziari, al<strong>la</strong> eventuale riliquidazione,<br />
nell’importo più favorevole tra metodo FPE e metodo AGO, delle pensioni per le quali non è<br />
stato possibile esercitare l’opzione prevista dal D. Lgs. 562/96<br />
L’INPS, peraltro, ha continuato a sostenere che il diritto doveva farsi valere in sede legale.<br />
Ricordiamo una sentenza di primo grado, e quindi appel<strong>la</strong>bile, del Tribunale di Brindisi che ha<br />
accolto l’istanza per <strong>la</strong> ricostituzione del<strong>la</strong> pensione di anzianità a carico dell’AGO di un<br />
pensionato elettrico che aveva avuto <strong>la</strong> pensione liquidata con le norme FPE non essendo stato<br />
messo in grado di optare per il trattamento AGO.<br />
Il pensionato in questione aveva prodotto prove testimoniali, anche di funzionari INPS, inerenti<br />
le sue reiterate richieste di conoscere gli importi dei due trattamenti al fine dell’esercizio<br />
dell’opzione. Esercizio che gli fu, peraltro, impedito anche per il fatto che l’interessato non<br />
aveva alcuna contribuzione versata all’AGO, condizione che, di norma, non consente il<br />
trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa.<br />
159
ESEMPIO N. 1 DI CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
DATI<br />
Calcolo anzianità<br />
Dal Al Anni Mesi Giorni Settimane Note<br />
01/07/1973 30/03/1974 0 8 30 38,00<br />
01/04/1974 30/09/1974 0 5 30 25,71<br />
01/10/1974 31/01/1975 0 3 31 17,29<br />
01/02/1975 31/12/2001 26 10 31 1.399,00<br />
01/01/2002 31/10/2010 8 9 31 459,00<br />
Ultimo<br />
giorno<br />
<strong>la</strong>vorativo<br />
Totale 34 35 152 1.939,00<br />
Totale anni 37,29<br />
Data<br />
decorrenza<br />
pensione<br />
Inserimento dati per calcolo pensione<br />
Al<br />
31/12/1992<br />
Periodi anzianità (settimane) Settimane<br />
01/01/1993<br />
31/12/1994<br />
01/01/1995<br />
31/12/1996<br />
01/01/1997<br />
31/10/2010<br />
<strong>la</strong>vorate<br />
2010<br />
Ultimo<br />
31/10/2010 01/11/2010 1,011 104 104 720 44 2010<br />
Percentuale maturata<br />
Dal Al settimane percentuale quota<br />
inizio 31/12/1992 1.011 48,8838 A<br />
01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B<br />
01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C<br />
01/01/1997 Data cessazione 720 27,6923 D<br />
Retribuzione ultimi 6 mesi<br />
Totale 1.939 85,6047<br />
Retribuzione FPE<br />
2010<br />
anno<br />
Retribuzione AGO<br />
Mese € € €<br />
2010<br />
mag 2010 2,412,82 27.168,00 36.286,00<br />
giu 2010 2,228,86<br />
lug 2010 2,358,74<br />
ago 2010 2.258,74<br />
set 2010 2.358,74<br />
ott 2010 2.358,74<br />
Totale 14.076,64<br />
160
13° mens (6 mesi) 1.179,36<br />
14° mens (6 mesi) 1.160,40<br />
TOTALE<br />
Retribuzione<br />
16.416,40<br />
Retribuzioni FPE e AGO (10 anni precedenti anno pensionamento)<br />
Anno FPE AGO<br />
2009 32.452 36.630<br />
2008 31.824 37.330<br />
2007 31.741 36.145<br />
2006 30.949 34.717<br />
2005 30.078 33.878<br />
2004 28.452 31.252<br />
2003 27.412 30.212<br />
2002 25.501 28.301<br />
2001 24.570 27.370<br />
2000 24.512 27.512<br />
161
da a<br />
CALCOLO IN REGIME FPE<br />
DATA CESSAZIONE 31/10/2010<br />
Settimane<br />
utili<br />
F P E<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Tipo quota e<br />
aliquota<br />
rendimento<br />
inizio 31/12/1992 1.011 48,8838 A 2,5143<br />
Settimane da<br />
rivalutare<br />
01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B 2,5143 520<br />
01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C 2,0000 520<br />
01/01/1997 cessazione 720 27,6923 D 2,0000 520<br />
Periodo Retribuzion<br />
Totale 1.939 85,6047<br />
Retribuzion<br />
annua<br />
pens.<br />
Calcolo quota A<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Quota A<br />
annua<br />
Quota<br />
settimanale<br />
(52 sett.)<br />
Quota<br />
mensile<br />
(13 mesi)<br />
mag 2010 2.412,82 32.832,80 48,8838 16.049,92 308,65 1.234,61<br />
giu 2010 2.228,86<br />
lug 2010 2.358,74<br />
ago 2010 2.258,74<br />
set 2010 2.358,74<br />
ott 2010 2.358,74<br />
13a (6 mesi) 1.179,36<br />
14a(6 mesi) 1.160,40<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota B<br />
Importo<br />
FPE<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
2010 44 27.168 1,0000 27.168 Retr. annua pension<br />
2009 52 32.452 1,0000 32.452 32.587<br />
2008 52 31.824 1,0176 32.384 Percent. Maturata<br />
2007 52 31.741 1,0608 33.671 5,0286<br />
2006 52 30.949 1,0896 33.722 Retr. Sett. Pension<br />
2005 52 30.078 1,1222 33.754 626,68<br />
2004 52 28.452 1,1523 32.785<br />
2003 52 27.412 1,1864 32.522 Quota B annua<br />
2002 52 25.501 1,2270 31.290 1.638,69<br />
162
2001 52 24.570 1,2686 31.170 Quota B mensile<br />
2000 8 3.771 1,3146 4.957 126,06<br />
Totale 520 325.874<br />
Settimane utili: 520<br />
Calcolo quota C<br />
La retribuzione pensionabile è uguale a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> quota B<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota D<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
325.874<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
Retr. annua pension<br />
32.587<br />
Percent. Maturata<br />
4,0000<br />
Retr. Sett. Pension<br />
626,68<br />
Quota C annua<br />
1.303,50<br />
Quota C mensile<br />
100,27<br />
2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 36.630 1,0000 36.630 37.196<br />
2008 52 37.330 1,0176 37.987 Percent. Maturata<br />
2007 52 36.145 1,0608 38.343 27,6923<br />
2006 52 34.717 1,0896 37.828 Retr. Sett. Pension<br />
2005 52 33.878 1,1222 38.018 715,30<br />
2004 52 31.252 1,1523 36.012<br />
2003 52 30.212 1,1864 35.844 Quota D annua<br />
2002 52 28.301 1,2270 34.725 10.300,36<br />
2001 52 27.370 1,2686 34.722 Quota D mensile<br />
2000 8 4.233 1,3146 5.564 792,34<br />
Totale 520 371.957<br />
CALCOLO PENSIONE FPE<br />
Quote Settimane Aliquote Percent. Retribuz. Importo Note Percent.<br />
163
utili rendimento maturata Annua<br />
rivalutata<br />
maturato Utile<br />
A 1.011 2,5143 48,88 32.833 16.050 85,605<br />
B 104 2,5143 5,03 32.587 1.639<br />
C 104 2,0000 4,00 32.587 1.303 Pensione<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
Quota D<br />
2,0000 37.196 10.300 NO RIDUZ<br />
annua<br />
1,6000 NO RIDUZ 29.292<br />
1,4000 NO RIDUZ<br />
1.1000 NO RIDUZ Pensione<br />
0,9000 NO RIDUZ<br />
mensile<br />
D 720 27,69 37,196 10.300 2.253<br />
MAX Tetto FPE 88%<br />
Quota A 48,88% 16.050<br />
Quota B 39,12% 12.747<br />
Tetto FPE 88,00% 28.797<br />
N.B.; In questa sezione le quote A, B, C vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />
FPE, <strong>la</strong> quota D viene calco<strong>la</strong>ta utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle AGO.<br />
da a<br />
CALCOLO IN REGIME AGO<br />
DATA CESSAZIONE 31/10/2010<br />
Settimane<br />
utili<br />
A G O<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Tipo quota e<br />
aliquota<br />
rendimento<br />
Settimane<br />
Inizio 31/12/1992 1.011 38,88 A 2,00% 260<br />
01/01/1993 cessazione 928 35,69 B 2,00% 520<br />
Totali 1,939 74,58<br />
Calcolo quota A<br />
utili<br />
164
Anni Settimane utili<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 36.630 1,0000 36.630 38.094<br />
2008 52 37.330 1.0075 37.610 Percent. Maturata<br />
2007 52 36.145 1,0400 37.591 38,8846<br />
2006 52 34.717 1.0579 36.727 Retr. Sett. Pension<br />
2005 0 8 5.212 1,0790 5.624 732,57<br />
Totale 260 190.468<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota B<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
Quota A annua<br />
14.812,52<br />
Quota A mensile<br />
1.139,42<br />
2010 44 36.286 1,0000 36.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 36.630 1,0000 36.630 37.196<br />
2008 52 37.330 1,0176 37.987 Percent. Maturata<br />
2007 52 36.145 1,0608 38.343 35,6923<br />
2006 52 34.717 1,0896 37.828 Retr. Sett. Pension<br />
2005 52 33.878 1,1222 38.018 715,30<br />
2004 52 31.252 1,1523 36.012<br />
2003 52 30.212 1,1864 35.844 Quota B annua<br />
2002 52 28.301 1,2270 34.725 13.276,02<br />
2001 52 27.370 1,2686 34.722 Quota B mensile<br />
2000 8 4.233 1,3146 5.564 1.021,23<br />
Totale 520 371.957<br />
Quote<br />
Settimane<br />
utili<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
CALCOLO PENSIONE AGO<br />
Percent.<br />
maturata<br />
Retribuz.<br />
Annua<br />
rivalutata<br />
Importo<br />
maturato<br />
Note<br />
Percent.<br />
Utile<br />
A 1.011 2,00 38,8846 38.094 14.813 74,577<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
Quota B<br />
2,00 37.196 13.276 NO RIDUZ Pensione<br />
1,60 NO RIDUZ<br />
annua<br />
1,40 NO RIDUZ 28.089<br />
1.10 NO RIDUZ Pensione<br />
165
0,90 NO RIDUZ mensile<br />
B 928 35,6923 37,196 13.276 2.161<br />
MAX Tetto AGO 80%<br />
Quota A 38,88% 14.813<br />
Quota B 41,12% 15.293<br />
Tetto AGO 80,00% 30.106<br />
N:B:.In questa sezione le quote A, B vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />
AGO<br />
Quote<br />
Settimane<br />
utili<br />
RIEPILOGO<br />
Pensione a calcolo FPE<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Retribuzioni<br />
pensionabili<br />
Maturato<br />
annuale<br />
Maturato<br />
mensile<br />
A 1.011 48,88 32.833 16.050 1.235<br />
B 104 5,03 32.587 1.639 126<br />
C 104 4,00 32.587 1.303 100<br />
D 720 27,69 37.196 10.300 792<br />
Valore Max TETTI<br />
Totale 29.292 2.253<br />
Tetto Annuale Mensile<br />
FPE (88%) 28.797 2.215<br />
AGO (80%) 30.106<br />
Tetto più conveniente<br />
2.316<br />
Tetto AGO 30.106<br />
Importo annuo pensione =<br />
Importo Pensione a calcolo FPE<br />
Importo<br />
annuo<br />
Importo<br />
mensile<br />
166
29.292 2.253<br />
N:B: Viene liquidata <strong>la</strong> pensione a calcolo in quanto il suo importo risulta inferiore a<br />
uno dei due tetti.<br />
167
ESEMPIO N. 2 DI CALCOLO DELLA PENSIONE<br />
DATI<br />
Calcolo anzianità<br />
Dal Al Anni Mesi Giorni Settimane Note<br />
01/07/1970 31/12/1970 0 6 0 26,00<br />
01/01/1971 30/06/1984 13 6 0 702,00<br />
01/07/1984 31/11/2001 17 6 0 910,00<br />
01/01/2002 31/03/2010 8 3 0 429,00<br />
Ultimo<br />
giorno<br />
<strong>la</strong>vorativo<br />
Totale 38 21 0 2.067,00<br />
Totale anni 39,75<br />
Data<br />
decorrenza<br />
pensione<br />
Inserimento dati per calcolo pensione<br />
Al<br />
31/12/1992<br />
Periodi anzianità (settimane) Settimane<br />
01/01/1993<br />
31/12/1994<br />
01/01/1995<br />
31/12/1996<br />
01/01/1997<br />
31/10/2010<br />
<strong>la</strong>vorate<br />
2010<br />
Ultimo<br />
31/03/2010 01/04/2010 1,170 104 104 689 13 2010<br />
Percentuale maturata<br />
Dal Al settimane percentuale Quota<br />
inizio 31/12/1992 1.170 56,5718 A<br />
01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B<br />
01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C<br />
01/01/1997 Data cessazione 689 26,5000 D<br />
Retribuzione ultimi 6 mesi<br />
Totale 2.067 92,1004<br />
Retribuzione FPE<br />
2010<br />
anno<br />
Retribuzione AGO<br />
Mese € € €<br />
2010<br />
Ott 2009 2.986 12.312 18.286<br />
Nov 2009 3.052<br />
Dic 2009 3.070<br />
Gen 2010 3.052<br />
Feb 2010 3.108<br />
Mar 2010 3.128<br />
Totale 18.394<br />
168
13° mens (6 mesi) 1.513<br />
14° mens (6 mesi) 1.558<br />
TOTALE<br />
Retribuzione<br />
21.465<br />
Retribuzioni FPE e AGO (10 anni precedenti anno pensionamento)<br />
Anno FPE AGO<br />
2009 40.231 46.920<br />
2008 39.836 46.142<br />
2007 38.928 45.682<br />
2006 38.058 44.752<br />
2005 37.664 44.128<br />
2004 37.110 43.486<br />
2003 36.738 42.754<br />
2002 36.242 42.006<br />
2001 35.878 41.692<br />
2000 35.426 41.460<br />
169
da a<br />
CALCOLO IN REGIME FPE<br />
DATA CESSAZIONE 31/03/2010<br />
Settimane<br />
utili<br />
F P E<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Tipo quota e<br />
aliquota<br />
rendimento<br />
inizio 31/12/1992 1.170 56,5718 A 2,5143<br />
Settimane da<br />
rivalutare<br />
01/01/1993 31/12/1994 104 5,0286 B 2,5143 520<br />
01/01/1995 31/12/1996 104 4,0000 C 2,0000 520<br />
01/01/1997 cessazione 689 26,5000 D 2,0000 520<br />
Periodo Retribuzion<br />
Totale 2.067 92,1004<br />
Retribuzion<br />
annua<br />
pens.<br />
Calcolo quota A<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Quota A<br />
annua<br />
Quota<br />
settimanale<br />
(52 sett.)<br />
Quota<br />
mensile<br />
(13 mesi)<br />
Ott 2009 2.986 42.930,00 56,5718 24.286,25 467,04 1.868,17<br />
Nov 2009 3.052<br />
Dic 2009 3.070<br />
Gen 2010 3.052<br />
Feb 2010 3.108<br />
Mar 2010 3.128<br />
13a (6 mesi) 1.513<br />
14a(6 mesi) 1.558<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota B<br />
Importo<br />
FPE<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
2010 13 12.312 1,0000 12.312 Retr. annua pension<br />
2009 52 40.231 1,0000 40.231 42.937<br />
2008 52 39.836 1,0176 40.537 Percent. Maturata<br />
2007 52 38.928 1,0608 41.295 5,0286<br />
2006 52 38.058 1,0896 41.468 Retr. Sett. Pension<br />
2005 52 37.664 1,1222 42.267 825,71<br />
2004 52 37.110 1,1523 42.762<br />
2003 52 36.738 1,1864 43.586 Quota B annua<br />
2002 52 36.242 1,2270 44.469 2.159,13<br />
170
2001 52 35.878 1,2686 45.515 Quota B mensile<br />
2000 39 26.570 1,3146 34.928 166,09<br />
Totale 520 429.369<br />
Settimane utili: 520<br />
Calcolo quota C<br />
La retribuzione pensionabile è uguale a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> quota B<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota D<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
429.369<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
Retr. annua pension<br />
42.937<br />
Percent. Maturata<br />
4,0000<br />
Retr. Sett. Pension<br />
825,71<br />
Quota C annua<br />
1.717,48<br />
Quota C mensile<br />
132,11<br />
2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 46.920 1,0000 46.920 50.504<br />
2008 52 46.142 1,0176 46.954 Percent. Maturata<br />
2007 52 45.682 1,0608 48.459 26,5000<br />
2006 52 44.752 1,0896 48.762 Retr. Sett. Pension<br />
2005 52 44.128 1,1222 49.520 971,24<br />
2004 52 43.486 1,1523 50.109<br />
2003 52 42.754 1,1864 50.723 Quota D annua<br />
2002 52 42.006 1,2270 51.541 13.383,65<br />
2001 52 41.692 1,2686 52.890 Quota D mensile<br />
2000 39 31.095 1,3146 40.877 1.029,51<br />
Totale 520 505.043<br />
CALCOLO PENSIONE FPE<br />
Quote Settimane Aliquote Percent. Retribuz. Importo Note Percent.<br />
171
utili rendimento maturata Annua<br />
rivalutata<br />
maturato Utile<br />
A 1.170 2,5143 56,57 42,930 24.286 92,100<br />
B 104 2,5143 5,03 42.937 2.159<br />
C 104 2,0000 4,00 42.937 1.717 Pensione<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
Quota D<br />
2,0000 50.504 13.384 NO RIDUZ<br />
annua<br />
1,6000 NO RIDUZ 41.547<br />
1,4000 NO RIDUZ<br />
1.1000 NO RIDUZ Pensione<br />
0,9000 NO RIDUZ<br />
mensile<br />
D 689 26,50 50.504 13.384 3.196<br />
MAX Tetto FPE 88%<br />
Quota A 56,57% 24,286<br />
Quota B 31,43% 13.494<br />
Tetto FPE 88,00% 37.781<br />
N.B.; In questa sezione le quote A, B, C vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />
FPE, <strong>la</strong> quota D viene calco<strong>la</strong>ta utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle AGO.<br />
da a<br />
CALCOLO IN REGIME AGO<br />
DATA CESSAZIONE 31/03/2010<br />
Settimane<br />
utili<br />
A G O<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Tipo quota e<br />
aliquota<br />
rendimento<br />
Settimane<br />
Inizio 31/12/1992 1.170 45,00 A 2,00% 260<br />
01/01/1993 cessazione 897 34,50 B 2,00% 520<br />
Totali 12.067 79,50<br />
Calcolo quota A<br />
utili<br />
172
Anni Settimane utili<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 46.920 1,0000 46.920 48.451<br />
2008 52 46.142 1.0075 46.488 Percent. Maturata<br />
2007 52 45.682 1,0400 47.509 45,0000<br />
2006 52 44.752 1.0579 47.343 Retr. Sett. Pension<br />
2005 0 39 33.096 1,0790 35.711 931,76<br />
Totale 260 242.257<br />
Anni Settimane utili<br />
Calcolo quota B<br />
Importo<br />
AGO<br />
Rivalutaz.<br />
Importo<br />
rivalutato<br />
Quota A annua<br />
21.803,14<br />
Quota A mensile<br />
1.677,16<br />
2010 13 18.286 1,0000 18.286 Retr. annua pension<br />
2009 52 46.920 1,0000 46.920 50.504<br />
2008 52 46.142 1,0176 46.954 Percent. maturata<br />
2007 52 45.682 1,0608 48.459 34,5000<br />
2006 52 44.752 1,0896 48.762 Retr. Sett. pension<br />
2005 52 44.128 1,1222 49.520 971,24<br />
2004 52 43.486 1,1523 50.109<br />
2003 52 42.754 1,1864 50.723 Quota B annua<br />
2002 52 42.006 1,2270 51.541 17.424,00<br />
2001 52 41.692 1,2686 52.890 Quota B mensile<br />
2000 39 31.095 1,3146 40.877 1.340,31<br />
Totale 520 505.043<br />
Quote<br />
Settimane<br />
utili<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
CALCOLO PENSIONE AGO<br />
Percent.<br />
maturata<br />
Retribuz.<br />
Annua<br />
rivalutata<br />
Importo<br />
maturato<br />
Note<br />
Percent.<br />
utile<br />
A 1.170 2,00 45,0000 48.451 21.803 79,50<br />
Aliquote<br />
rendimento<br />
Quota B<br />
2,00 42.364 14.616 RIDUZ Pensione<br />
1,60 8.140 2.247 RIDUZ<br />
annua<br />
1,40 NO RIDUZ 39.227<br />
1.10 NO RIDUZ Pensione<br />
173
0,90 NO RIDUZ mensile<br />
B 897 34,5000 50.504 17.424 3.017<br />
MAX Tetto AGO 80%<br />
Quota A 45,00% 21.803<br />
Quota B 35,00% 17.677<br />
Tetto AGO 80,00% 39.480<br />
N:B:.In questa sezione le quote A, B vengono calco<strong>la</strong>te utilizzando i valori del modulo “Dati” caselle<br />
AGO<br />
Quote<br />
Settimane<br />
utili<br />
RIEPILOGO<br />
Pensione a calcolo FPE<br />
Percentuale<br />
maturata<br />
Retribuzioni<br />
pensionabili<br />
Maturato<br />
annuale<br />
Maturato<br />
mensile<br />
A 1.170 56,57 42.930 24.286 1.868<br />
B 104 5,03 42.937 2.159 166<br />
C 104 4,00 42.937 1.717 132<br />
D 689 26,50 50.504 13.384 1.030<br />
Valore Max TETTI<br />
Totale 41.547 3.196<br />
Tetto Annuale Mensile<br />
FPE (88%) 37.781 2.906<br />
AGO (80%) 39.480<br />
Tetto più conveniente<br />
3.037<br />
Tetto AGO 39.480<br />
Importo annuo pensione =<br />
Importo Tetto più favorevole (AGO)<br />
Importo<br />
annuo<br />
Importo<br />
mensile<br />
39.480 3.037<br />
174
N.B.: La pensione a calcolo, essendo superiore ad entrambi i tetti, viene abbattuta<br />
all’importo del tetto più favorevole.<br />
La pensione liquidata sarà pertanto quel<strong>la</strong> corrispondente al valore del tetto AGO più<br />
favorevole.<br />
Considerazione: La pensione a calcolo AGO, pari a € 39.227 annui, risulta inferiore a<br />
quel<strong>la</strong> liquidata con le norme FPE (€ 39.480)<br />
Avendo <strong>la</strong> pensione decorrenza 1° aprile 2010, antecedente cioè l’entrata in vigore<br />
delle nuove norme concernenti il trasferimento delle posizioni assicurative FPE<br />
nell’AGO (Legge 122/2010), qualora <strong>la</strong> pensione a calcolo AGO fosse stata più<br />
favorevole di quel<strong>la</strong> liquidata con le norme FPE, l’INPS avrebbe proceduto al<br />
trasferimento gratuito dei periodi FPE in AGO ed avrebbe liquidato <strong>la</strong> pensione a<br />
calcolo AGO.<br />
175
LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122<br />
La legge 30 luglio 2010, n. 122, di conversione, con modifiche, del Decreto Legge n. 78/2010<br />
in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (manovra 2010), ha<br />
prodotto, di fatto, una nuova riforma del sistema previdenziale italiano.<br />
In partico<strong>la</strong>re gli articoli 12 e seguenti modificano le norme inerenti i requisiti e le modalità di<br />
accesso alle prestazioni, nonché quelle sul<strong>la</strong> ricongiunzione e sui trasferimenti contributivi<br />
La legge, pubblicata sul<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 176 del 30 luglio 2010, è entrata in vigore il<br />
successivo 31 luglio ed ha fatto salvi gli effetti prodotti dal D.L. n. 78/2010, prevedendo<br />
espressamente che alcune disposizioni abbiano carattere retroattivo.<br />
Le nuove finestre pensionistiche<br />
A prescindere dal sistema di calcolo del<strong>la</strong> prestazione pensionistica (retributivo, contributivo,<br />
misto), viene introdotto il concetto di “finestra mobile” per:<br />
<strong>la</strong> pensione di vecchiaia,<br />
il pensionamento anticipato,<br />
<strong>la</strong> pensione in totalizzazione,<br />
il cui diritto maturi a far data dal 1° gennaio 2011.<br />
Se il diritto al<strong>la</strong> pensione matura entro il 31 dicembre 2010 vengono conservate le precedenti<br />
finestre.<br />
Pensione di vecchiaia<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che matureranno il diritto all’accesso al pensionamento di vecchiaia dall’anno<br />
2011, <strong>la</strong> corresponsione del<strong>la</strong> pensione di vecchiaia avverrà:<br />
dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per le pensioni a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi, del<strong>la</strong> gestione separata e nei casi di contribuzione<br />
mista (autonoma e dipendente).<br />
Il requisito anagrafico per l’accesso al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia è, al momento:<br />
65 anni per gli uomini;<br />
60 anni per le donne del settore privato;<br />
61 anni nel 2011 e 65 anni a partire dal 2012 per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego;<br />
altre “età previste dagli specifici ordinamenti”.<br />
Pensione di anzianità (pensionamento anticipato)<br />
La corresponsione del<strong>la</strong> pensione di anzianità per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che, a decorrere dal 1° gennaio<br />
2011, maturano i requisiti previsti dall’art. 1, comma 6, del<strong>la</strong> legge n. 243/2004 e successive<br />
modificazioni, con età inferiori a quelle previste per il pensionamento di vecchiaia,<br />
raggiungendo:<br />
40 anni di contribuzione indipendentemente dall’età;<br />
oppure i requisiti previsti dalle cosiddette “quote”.<br />
176
avverrà:<br />
dopo 12 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per le pensioni a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti;<br />
dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni a carico delle forme di<br />
<strong>previdenza</strong> dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi, del<strong>la</strong> gestione separata e nei casi di contribuzione<br />
mista (autonoma e dipendente).<br />
Pensione in totalizzazione<br />
Per co<strong>loro</strong> che maturano i requisiti (65 anni di età e 20 anni di contributi, oppure 40 anni di<br />
contribuzione indipendentemente dall’età) a decorrere dal 1° gennaio 2011, <strong>la</strong> corresponsione<br />
del<strong>la</strong> pensione diretta in totalizzazione avverrà:<br />
dopo 18 mesi dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per pensioni liquidate dalle gestioni dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi,<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che hanno maturato i requisiti per <strong>la</strong> pensione in totalizzazione entro il 31 dicembre<br />
2010 hanno potuto ancora accedere al<strong>la</strong> prestazione dal mese successivo al<strong>la</strong> domanda in<br />
quanto, per <strong>loro</strong>, non sono previste finestre.<br />
Non sono previste finestre per <strong>la</strong> pensione ai superstiti che decorrerà dal primo giorno del<br />
mese successivo al decesso del dante causa e per <strong>la</strong> pensione di inabilità che decorrerà dal<br />
primo giorno del mese successivo al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda di pensione in regime di<br />
totalizzazione.<br />
Deroghe.<br />
Sono previste alcune importanti deroghe all’applicazione delle nuove finestre:<br />
Comparto scuo<strong>la</strong> e università. Continua ad essere applicato l’articolo 59, comma 9, legge n.<br />
449/1997, per cui, in caso di prevista maturazione dei requisiti al<strong>la</strong> pensione entro il 31<br />
dicembre dell’anno, il trattamento previdenziale decorre dal<strong>la</strong> data di inizio dello stesso anno<br />
sco<strong>la</strong>stico o accademico.<br />
Lavoratori in preavviso o con titolo abilitante al <strong>la</strong>voro. Si continueranno ad applicare le<br />
finestre previste in precedenza per:<br />
i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che al<strong>la</strong> data del 30 giugno 2010 avevano in corso il periodo di<br />
preavviso e maturano entro <strong>la</strong> data di cessazione del rapporto di <strong>la</strong>voro i requisiti di età<br />
e di contribuzione previsti dal<strong>la</strong> normativa;<br />
i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali, con il raggiungimento del limite di età, decade il titolo abilitante<br />
all’attività <strong>la</strong>vorativa (ad esempio autisti di mezzi pubblici).<br />
10.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong> in mobilità e beneficiari di fondi di solidarietà. Si applicheranno le norme<br />
attualmente in vigore, nel limite del numero di 10.000 <strong><strong>la</strong>voratori</strong>, anche se i requisiti al<br />
pensionamento saranno maturati successivamente al 31 dicembre 2010, ai:<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità ai sensi dell’art. 4 e 24 legge n. 223/1991 e successive<br />
modifiche in base ad accordi sindacali stipu<strong>la</strong>ti prima del 30/4/2010 e che maturino i<br />
requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità di cui all’art. 7, comma 2,<br />
legge n. 223/1991 (mobilità nel Mezzogiorno e zone disagiate);<br />
177
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> collocati in mobilità lunga ai sensi dell’art. 7, commi 6 e 7, legge n. 223/1991<br />
per effetto di accordi collettivi stipu<strong>la</strong>ti entro il 30/4/2010;<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> che, all’entrata in vigore del Decreto Legge n. 78/2010, godano di prestazioni<br />
straordinarie a carico dei fondi di solidarietà di settore ai sensi dell’art. 2, comma 28,<br />
legge n. 662/1996.<br />
Al raggiungimento del numero di 10.000 domande di pensione, l’INPS non prenderà in esame<br />
ulteriori domande di pensionamento per godere di tale beneficio.<br />
Tra le deroghe espressamente previste non vengono menzionate le posizioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che<br />
hanno in corso, al momento dell’approvazione del<strong>la</strong> legge, <strong>la</strong> prosecuzione contributiva<br />
volontaria<br />
Aumento età pensionabile per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego<br />
In attuazione del<strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Corte di Giustizia delle Comunità europee 13 novembre 2008<br />
C-46/07, l’età per il pensionamento di vecchiaia delle <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego è<br />
elevata, dal 2012, a 65 anni.<br />
Le <strong>la</strong>voratrici che hanno maturato i requisiti anagrafici previgenti entro il 31 dicembre 2009 o<br />
che li matureranno entro il 31 dicembre 2011 conservano il diritto al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia<br />
secondo le norme precedenti e possono chiedere <strong>la</strong> certificazione del diritto.<br />
I requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego sono:<br />
fino al 31 dicembre 2009: 60 anni di età<br />
dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2011: 61 anni di età<br />
dal 2012: 65 anni di età.<br />
Per accedere effettivamente al trattamento pensionistico, se i requisiti sono maturati dopo il<br />
2010, si dovrà attendere l’apertura del<strong>la</strong> “finestra mobile”, vale a dire 12 mesi dal<strong>la</strong> <strong>loro</strong><br />
maturazione, salvo, ovviamente, le deroghe previste dal<strong>la</strong> legge.<br />
Dal 2015 anche questa prestazione sarà sottoposta al regime dell’innalzamento dei requisiti<br />
anagrafici in base al<strong>la</strong> speranza di vita.<br />
Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> speranza di vita<br />
L’art. 22 ter, comma 2, del<strong>la</strong> legge n. 102/2009, di conversione con modifiche del D.L. n.<br />
78/2009, ha introdotto nel nostro sistema previdenziale, a decorrere dal 2015, l’innalzamento<br />
dei requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione all’aumento del<strong>la</strong> speranza di<br />
vita calco<strong>la</strong>ta dall’ISTAT.<br />
La legge 122/2010 precisa ed amplia i contenuti.<br />
Le prestazioni interessate<br />
L’innalzamento dei requisiti anagrafici riguarderà sia le pensioni di vecchiaia che le pensioni di<br />
anzianità con il sistema delle “quote” (età e contributi), calco<strong>la</strong>te con il sistema retributivo,<br />
contributivo o misto.<br />
Non sono interessate le pensioni di anzianità nel caso di raggiungimento del requisito dei 40<br />
anni (o requisiti alternativi diversi previsti per partico<strong>la</strong>ri categorie di <strong><strong>la</strong>voratori</strong> come Vigili del<br />
fuoco, Polizia, Forze Armate) indipendentemente dall’età.<br />
178
Non si applica al<strong>la</strong> pensione di vecchiaia per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> per i quali viene meno il titolo<br />
all’abilitazione per lo svolgimento del<strong>la</strong> specifica attività <strong>la</strong>vorativa per raggiungimento dei<br />
limiti di età.<br />
L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita produce<br />
effetti anche sul requisito anagrafico per il diritto all’assegno sociale.<br />
Sistemi e regimi previdenziali interessati<br />
L’innalzamento dei requisiti anagrafici in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita si applica:<br />
al sistema dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);<br />
ai regimi previdenziali, compresi i regimi esclusivi e sostitutivi armonizzati in base<br />
all’art. 2, commi 22 e 23, legge n. 335/1995, quali, ad esempio, l’ex Fondo Pensioni<br />
Elettrici;<br />
agli altri regimi e alle gestioni pensionistiche per i quali siano previsti, al momento di<br />
entrata in vigore del<strong>la</strong> manovra finanziaria, requisiti diversi rispetto a quelli vigenti<br />
nell’AGO, compresi i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di cui all’art. 78, comma 23, legge n. 388/2000<br />
(<strong><strong>la</strong>voratori</strong> di miniere, cave, torbiere con attività cessata), il personale di cui al D.Lgs. n.<br />
195/1995 (Forze di polizia e Forze armate) e di cui al<strong>la</strong> legge n. 1570/1941 (Vigili del<br />
Fuoco), nonché dei rispettivi dirigenti.<br />
Come si determina l’innalzamento<br />
A partire dal 2013 ed entro il 30 giugno del medesimo anno, l’ISTAT dovrà mettere a<br />
disposizione annualmente il dato inerente <strong>la</strong> variazione nel triennio precedente del<strong>la</strong> speranza<br />
di vita all’età corrispondente a 65 anni rispetto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente in Italia.<br />
Sul<strong>la</strong> base di questo dato, ogni tre anni, con Decreto direttoriale del Ministro dell’Economia e<br />
delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, da emanarsi almeno<br />
12 mesi prima del<strong>la</strong> data di aggiornamento del<strong>la</strong> decorrenza, saranno aggiornati i requisiti<br />
anagrafici.<br />
In sede di prima applicazione l’incremento non potrà superare i tre mesi. Nel caso in cui <strong>la</strong><br />
speranza di vita diminuisca, non si procederà all’aggiornamento ed il requisito anagrafico<br />
rimarrà costante e non sarà diminuito.<br />
I requisiti anagrafici per l’accesso al<strong>la</strong> pensione in base al<strong>la</strong> variazione del<strong>la</strong> speranza di vita<br />
del triennio precedente saranno aggiornati:<br />
<strong>la</strong> prima volta nel 2015;<br />
<strong>la</strong> seconda volta nel 2019, per allineare <strong>la</strong> modifica dei requisiti anagrafici con <strong>la</strong><br />
modifica triennale dei coefficienti di trasformazione del sistema di calcolo contributivo<br />
prevista per quell’anno;<br />
successivamente ogni tre anni (quindi 2022, 2025, ecc.) paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong> revisione<br />
dei coefficienti di trasformazione.<br />
Naturalmente le nuove finestre “mobili” di 12 o 18 mesi, che consentono l’effettivo accesso al<br />
trattamento pensionistico, decorreranno dal<strong>la</strong> maturazione dei requisiti per <strong>la</strong> pensione<br />
considerando il requisito anagrafico elevato in base al<strong>la</strong> procedura descritta.<br />
179
Coefficiente di trasformazione esteso<br />
Il coefficiente di trasformazione utilizzato per il calcolo del trattamento pensionistico con il<br />
sistema contributivo verrà adeguato alle età di pensionamento superiori a 65 quando, per<br />
effetto dell’aumento del<strong>la</strong> speranza di vita, dal 2015 saranno richiesti requisiti anagrafici<br />
superiori.<br />
L’estensione del coefficiente si otterrà calco<strong>la</strong>ndo 1/12 del<strong>la</strong> differenza tra il coefficiente di età<br />
immediatamente superiore e il coefficiente di età inferiore dell’assicurato.<br />
Il meccanismo di estensione del coefficiente si applica solo in presenza dell’innalzamento dei<br />
requisiti anagrafici e non in re<strong>la</strong>zione all’età effettiva di accesso al<strong>la</strong> pensione che con <strong>la</strong><br />
finestra mobile è differita di 12 o 18 mesi rispetto al<strong>la</strong> maturazione dei requisiti.<br />
Indennità di buonuscita, di fine servizio, TFR delle amministrazioni pubbliche<br />
Dal 31 maggio 2010, data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 78/2010, l’erogazione<br />
dell’indennità di buonuscita, dell’indennità premio di fine servizio, del TFR e di ogni altra<br />
indennità “una tantum” equipollente comunque denominata e corrisposta a seguito di<br />
cessazione dall’impiego nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche come<br />
individuate dall’ISTAT, avviene:<br />
in un unico importo annuale se l’ammontare complessivo del<strong>la</strong> prestazione, al lordo<br />
delle trattenute fiscali, è pari o inferiore a 90.000 €;<br />
in due importi annuali se l’ammontare complessivo del<strong>la</strong> prestazione, al lordo delle<br />
trattenute fiscali, è superiore a 90.000 € ma inferiore a 150.000 €. La prima rata sarà<br />
pari a 90.000 euro e <strong>la</strong> seconda sarà pari all’ammontare residuo;<br />
in tre importi annuali se l’ammontare del<strong>la</strong> prestazione, al lordo delle trattenute fiscali,<br />
è complessivamente uguale o superiore a 150.000 €. La prima rata sarà pari a 90.000<br />
€, <strong>la</strong> seconda rata a 60.000 € e <strong>la</strong> terza pari all’ammontare residuo.<br />
La prima rata verrà corrisposta al<strong>la</strong> scadenza prevista attualmente dal<strong>la</strong> normativa, le<br />
eventuali seconda e terza rata rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dal<strong>la</strong> prima erogazione.<br />
Deroghe<br />
La rateazione delle indennità di buonuscita, di fine servizio, del TFR ed equipollenti non si<br />
applica in caso di:<br />
collocamenti a riposo per limiti di età entro il 30 novembre 2010;<br />
domanda di cessazione dall’impiego presentate prima del<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<br />
Decreto Legge (quindi prima del 31 maggio 2010) a condizione che <strong>la</strong> cessazione<br />
avvenga entro il 30 novembre 2010. L’accoglimento, ovvero <strong>la</strong> presa d’atto del<strong>la</strong><br />
domanda di cessazione determina l’irrevocabilità del<strong>la</strong> stessa.<br />
Computo trattamenti pro-rata dal 1° gennaio 2011<br />
Il calcolo dei trattamenti di fine servizio comunque denominati, che non è già rego<strong>la</strong>to dall’art.<br />
2120 c.c, verrà effettuato, con effetto sulle anzianità contributive maturate dal 1 gennaio<br />
2011, secondo le regole del citato art. 2120 c.c. applicando l’aliquota del 6,91%.<br />
Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici<br />
180
A decorrere dal 31 maggio 2010 (entrata in vigore del Decreto Legge) sono soppressi:<br />
l’ISPESL e l’IPSEMA, le cui funzioni sono assorbite dall’INAIL che succede in tutti i<br />
rapporti attivi e passivi;<br />
l’IPOST con attribuzione delle re<strong>la</strong>tive funzioni all’INPS che succede in tutti i rapporti<br />
attivi e passivi;<br />
l’ENAM (Ente nazionale di assistenza magistrale) con attribuzione delle re<strong>la</strong>tive funzioni<br />
all’INPDAP che succede in tutti i rapporti attivi e passivi;<br />
l’Istituto Affari sociali le cui funzioni sono trasferite all’ISFOL;<br />
l’Ente nazionale di assistenza e <strong>previdenza</strong> per i pittori e scultori, musicisti, scrittori e<br />
autori drammatici, le cui funzioni sono trasferite all’ENPALS dove viene istituito un<br />
Fondo dedicato;<br />
l’ISAE (Istituto studi ed analisi economica), le cui funzioni sono assegnate al Ministero<br />
dell’Economia e Finanze;<br />
l’Ente Italiano Montagna;<br />
l’Insean;<br />
una serie di Enti elencati all’allegato 2 del Decreto;<br />
le Commissioni mediche di verifica operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e<br />
delle Finanze ad eccezione di quelle presenti nei capoluoghi di regione e nelle provincie<br />
a speciale autonomia le quali subentrano nelle competenze delle Commissioni<br />
soppresse.<br />
Le economie derivanti dal<strong>la</strong> razionalizzazione e soppressione degli Enti previdenziali sono<br />
computate per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio previsti dal<strong>la</strong> legge 247/2007 art.<br />
1, comma 8.<br />
Governance degli Enti previdenziali<br />
Viene eliminato il Consiglio di Amministrazione degli Enti di <strong>previdenza</strong> e assistenza,<br />
modificando l’art. 3 del D.Lgs. n. 479/1994.<br />
Gli organi degli Enti saranno quindi:<br />
il Presidente,<br />
il Consiglio di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza,<br />
il Collegio dei Sindaci;<br />
il Direttore Generale.<br />
Il Presidente subentra in tutte le funzioni del Consiglio di Amministrazione.<br />
Al Consiglio di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza non vengono attribuite nuove competenze, salvo<br />
l’espressione del proprio parere in sede di nomina del presidente che è adottata dal Consiglio<br />
dei Ministri su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il<br />
Ministro dell’Economia e delle Finanze. Il parere deve essere espresso entro 30 giorni dal<strong>la</strong><br />
richiesta. Decorso infruttuosamente tale periodo si procede in ogni caso al<strong>la</strong> nomina del<br />
Presidente.<br />
181
Il numero dei componenti dei Consigli di Indirizzo e Vigi<strong>la</strong>nza è ridotto in misura non inferiore<br />
al 30% in occasione del<strong>la</strong> <strong>loro</strong> ricostituzione.<br />
Analogamente, viene ridotto in misura non inferiore al 30% il numero dei componenti dei<br />
Comitati Amministratori delle Gestioni, dei Fondi, delle Casse di Previdenza e Assistenza.<br />
Dal 1° luglio 2010 gli eventuali gettoni di presenza corrisposti ai componenti di tali comitati<br />
non possono superare 30 € a seduta.<br />
Sempre dal 1° luglio 2010 l’attività istituzionale degli organi collegiali degli Enti di Previdenza e<br />
Assistenza e <strong>la</strong> partecipazione all’attività istituzionale degli organi centrali non danno luogo al<strong>la</strong><br />
corresponsione di alcun emolumento legato al<strong>la</strong> presenza.<br />
Dette disposizioni si applicano anche all’organizzazione e al funzionamento dell’ENPALS.<br />
Attività autonome - Interpretazioni autentiche<br />
Viene definita l’interpretazione autentica dell’art. 1, comma 208, legge 662/1996 stabilendo<br />
che le attività autonome, per le quali vale il principio di assoggettamento all’assicurazione<br />
prevista per l’attività prevalente, sono quelle esercitate in forma d’impresa dai commercianti,<br />
artigiani, coltivatori diretti che vengono, quindi, iscritti in una delle corrispondenti gestioni<br />
dell’INPS.<br />
Rimangono esclusi dal<strong>la</strong> norma i rapporti di <strong>la</strong>voro per i quali è prevista l’iscrizione obbligatoria<br />
al<strong>la</strong> gestione separata di cui all’art. 2 comma 26 legge 335/1995.<br />
Previdenza complementare dipendenti Amministrazioni Pubbliche<br />
Limitatamente allo stanziamento re<strong>la</strong>tivo all’anno 2010, possono essere utilizzate anche ai fini<br />
del finanziamento delle spese di avvio e di adesione collettiva dei Fondi di <strong>previdenza</strong><br />
complementare dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche le risorse previste dall’art. 74<br />
comma 1 del<strong>la</strong> legge 388/2000, per “fare fronte all'obbligo del<strong>la</strong> pubblica amministrazione di<br />
contribuire, quale datore di <strong>la</strong>voro, al finanziamento dei fondi gestori di <strong>previdenza</strong><br />
complementare dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento<br />
autonomo, in corrispondenza delle risorse contrattualmente definite eventualmente destinate<br />
dai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> allo stesso fine.”<br />
Riduzione Fondo Patronati<br />
Gli specifici stanziamenti previsti per il finanziamento degli Istituti di Patronato, di cui al<br />
comma 1 art. 13 legge 152/2001, sono complessivamente e proporzionalmente ridotti di 30<br />
milioni di euro annui per ciascuno degli esercizi finanziari 2011/2013.<br />
Casel<strong>la</strong>rio dell’assistenza<br />
Senza nuovi o maggiori oneri per <strong>la</strong> finanza pubblica, viene istituto presso l’INPS il “Casel<strong>la</strong>rio<br />
dell’assistenza” per <strong>la</strong> raccolta, <strong>la</strong> conservazione e <strong>la</strong> gestione dei dati e dei redditi e delle<br />
informazioni re<strong>la</strong>tive ai soggetti aventi diritto alle prestazioni assistenziali.<br />
Il Casel<strong>la</strong>rio costituisce l’anagrafe generale delle posizioni assistenziali e delle prestazioni<br />
condivisa da tutte le amministrazioni centrali dello Stato, gli Enti locali, le Organizzazioni no<br />
profit e gli Organismi di <strong>previdenza</strong> ed assistenza obbligatorie che dovranno comunicare al<br />
Casel<strong>la</strong>rio i dati e le informazioni contenute nei propri archivi.<br />
182
Processi di riscossione presso l’INPS<br />
Dal 1° gennaio 2011 l’attività di recupero delle somme a qualunque titolo dovute all’INPS,<br />
anche a seguito degli accertamenti degli Uffici, viene effettuata tramite notifica di un avviso di<br />
addebito con valore di titolo esecutivo. L’avviso deve contenere l’intimazione ad adempiere<br />
all’obbligo di pagamento entro 90 giorni dal<strong>la</strong> notifica e l’indicazione dell’agente del<strong>la</strong><br />
riscossione che, in caso di mancato pagamento, procederà all’esecuzione forzata. L’avviso di<br />
addebito è notificato in via prioritaria tramite posta elettronica certificata ovvero, previa<br />
eventuale convenzione tra INPS e Comune, dai messi comunali o dagli agenti di polizia<br />
municipale e <strong>la</strong> notifica può essere eseguita anche tramite raccomandata con avviso di<br />
ricevimento.<br />
Modifiche alle norme sul<strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi, aumento degli oneri in<br />
carico ai richiedenti<br />
Dal 1° luglio 2010 sono modificate le norme in materia di ricongiunzioni e trasferimenti<br />
contributivi<br />
Le ricongiunzioni di cui all’art. 1, comma 1, del<strong>la</strong> legge n. 29/1979 diventano onerose.<br />
Si tratta del<strong>la</strong> ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e<br />
figurativa presso forme obbligatorie di <strong>previdenza</strong> sostitutive dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria per l'invalidità, <strong>la</strong> vecchiaia ed i superstiti dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti gestita<br />
dall'INPS o che abbiano dato luogo all'esclusione o all'esonero da detta assicurazione, che il<br />
<strong>la</strong>voratore dipendente, pubblico o privato, ha facoltà di richiedere ai fini del diritto e del<strong>la</strong><br />
misura di una unica pensione.<br />
Mentre prima <strong>la</strong> gestione o le gestioni di provenienza trasferivano al<strong>la</strong> gestione<br />
dell'Assicurazione Generale Obbligatoria l'ammontare dei contributi di <strong>loro</strong> pertinenza,<br />
maggiorati dell'interesse composto annuo del 4,50 per cento, ora si applicano le disposizioni<br />
previste dall’art. 2 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979 commi da 3 a 5, e cioè viene posto a carico del<br />
richiedente il 50% del<strong>la</strong> somma risultante dal<strong>la</strong> differenza tra <strong>la</strong> riserva matematica,<br />
determinata in base alle tabelle di cui all’art. 13 del<strong>la</strong> legge n. 1338/1962 necessaria per <strong>la</strong><br />
copertura assicurativa re<strong>la</strong>tiva al periodo utile considerato, e le somme versate dal<strong>la</strong> gestione o<br />
dalle gestioni assicurative interessate.<br />
Per il calcolo del<strong>la</strong> riserva matematica si applicano i coefficienti contenuti nelle tabelle di cui<br />
all’art. 13 legge n. 1338/1962 come successivamente adeguati in base al<strong>la</strong> normativa vigente.<br />
Siccome l’ultimo aggiornamento risale al 2007 si dovrà fare riferimento a dette tabelle, anziché<br />
a quelle risalenti al 1964 utilizzate fino ad oggi, con ciò determinando un notevole aumento<br />
degli oneri del<strong>la</strong> ricongiunzione.<br />
L’onere da porre a carico dei richiedenti è calco<strong>la</strong>to in base ai criteri dell’art. 2, commi da 3 a<br />
5, del D.Lgs. n. 184/1997 a seconda che <strong>la</strong> pensione debba essere liquidata con il sistema di<br />
calcolo retributivo o contributivo.<br />
183
Il pagamento del<strong>la</strong> somma dovuta per <strong>la</strong> ricongiunzione può essere effettuato, a domanda, in<br />
un numero di rate mensili non superiore al<strong>la</strong> metà delle mensilità corrispondenti ai periodi<br />
ricongiunti, con <strong>la</strong> maggiorazione di interesse annuo composto pari al 4,50 per cento.<br />
Il debito residuo al momento del<strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione potrà essere recuperato<br />
ratealmente sul<strong>la</strong> pensione stessa, fino al raggiungimento del numero di rate precedentemente<br />
individuato.<br />
Trasferimenti da ex Fondo Elettrici e da ex Fondo Telefonici<br />
Diventano onerosi, secondo i meccanismi sopra citati, anche:<br />
i trasferimenti del<strong>la</strong> posizione assicurativa dal Fondo di <strong>previdenza</strong> per i dipendenti<br />
dell’Enel e delle aziende elettriche private al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e<br />
viene abrogato l’art. 3 comma 14 del D.lgs. n. 562/1996, che prevedeva che nei casi<br />
previsti dal terzo comma dell'art. 28 e dal primo comma dell'art. 29 del<strong>la</strong> legge 31<br />
marzo 1956, n. 293, e in deroga a quanto ivi previsto, <strong>la</strong> posizione assicurativa fosse<br />
trasferita al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti in applicazione dell'art. 6 del<strong>la</strong> legge<br />
7 febbraio 1979, n. 29, - e cioè senza oneri a carico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati - a<br />
domanda degli iscritti al Fondo di cui all'art. 1, comma 1, o dei <strong>loro</strong> superstiti quando<br />
non fosse stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso. Le previgenti<br />
disposizioni continuano però ad essere applicate per le domande presentate in data<br />
anteriore al 1° luglio 2010;<br />
i trasferimenti del<strong>la</strong> posizione assicurativa dal Fondo di <strong>previdenza</strong> per il personale<br />
addetto ai pubblici servizi di telefonia al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti ed è<br />
abrogato l’art. 28 del<strong>la</strong> legge n. 1450/1956, facendo salva <strong>la</strong> sua applicazione nei casi<br />
in cui le condizioni per il trasferimento d’ufficio o a domanda si siano verificare in data<br />
precedente il °1 luglio 2010.<br />
Il nuovo provvedimento prevede, pertanto, un notevole inasprimento dei costi di<br />
ricongiunzione e il non più automatico trasferimento delle posizioni assicurative da FPE a FPDL<br />
(AGO)<br />
IL QUADRO D’INSIEME PER IL SOPPRESSO FONDO ELETTRICI<br />
Ricongiunzione<br />
Modifiche normative apportate al<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29<br />
L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010, modificando <strong>la</strong> Legge n. 29/1979, ha reso onerosa <strong>la</strong><br />
ricongiunzione nel FPLD dei periodi di contribuzione maturati presso forme di <strong>previdenza</strong><br />
sostitutive (tra le quali l’ex FPE), esclusive o esonerative dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria IVS (di seguito definite “alternative”), che prima avveniva a titolo gratuito.<br />
Lo stesso articolo 12 ha modificato le disposizioni del<strong>la</strong> Legge 7 luglio 1980, n. 299, inerenti i<br />
parametri di calcolo degli oneri di ricongiunzione nei casi di applicazione del<strong>la</strong> legge n. 29/1979<br />
re<strong>la</strong>tivamente ad alcune categorie di dipendenti pubblici.<br />
184
La ricongiunzione nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti fino al 30 giugno 2010<br />
A norma dell’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge 7 febbraio 1979, n. 29, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che siano<br />
stati iscritti presso forme obbligatorie di <strong>previdenza</strong> “alternative” dell'Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria IVS e/o in una o più gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi (Artigiani, Commercianti,<br />
Coltivatori diretti, coloni e mezzadri), hanno facoltà, “ai fini del diritto e del<strong>la</strong> misura di una<br />
unica pensione, di chiedere, in qualsiasi momento, <strong>la</strong> ricongiunzione di tutti i periodi di<br />
contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa presso le sopracitate forme previdenziali<br />
mediante <strong>la</strong> iscrizione nell'Assicurazione Generale Obbligatoria e <strong>la</strong> costituzione in quest'ultima<br />
delle corrispondenti posizioni assicurative.”<br />
Per esercitare tale facoltà il <strong>la</strong>voratore deve poter far valere periodi di contribuzione, che non<br />
abbiano già dato luogo al<strong>la</strong> liquidazione di una pensione diretta, in almeno due delle suddette<br />
forme pensionistiche, trovandosi in almeno una delle seguenti situazioni:<br />
un periodo di iscrizione nel FPLD ed un periodo di iscrizione in una gestione<br />
“alternativa”;<br />
due periodi di iscrizione in due diverse gestioni “alternative” ;<br />
un periodo di iscrizione nel FPLD ed un periodo di iscrizione in una delle gestioni speciali<br />
per <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi;<br />
un periodo di iscrizione in una gestione “alternativa” e un periodo di iscrizione in una<br />
delle gestioni speciali per <strong><strong>la</strong>voratori</strong> autonomi.<br />
Per effettuare <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD ai sensi dell’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979:<br />
non è richiesta l’iscrizione in atto al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda;<br />
non è previsto un requisito contributivo minimo;<br />
ma è comunque condizione necessaria che il <strong>la</strong>voratore sia tito<strong>la</strong>re di contribuzione in<br />
almeno due gestioni pensionistiche diverse.<br />
Qualora l’operazione di ricongiunzione comprenda anche periodi di <strong>la</strong>voro autonomo è<br />
ulteriormente richiesto che nel periodo intercorrente fra <strong>la</strong> domanda di ricongiunzione e<br />
l'ultima contribuzione da <strong>la</strong>voro autonomo siano stati maturati almeno cinque anni di<br />
contribuzione in una o più gestioni dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
Anteriormente al 1° luglio 2010 <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD dei periodi contributivi maturati in<br />
ordinamenti pensionistici “alternativi” dell’Assicurazione Generale Obbligatoria non<br />
comportava oneri per il richiedente e le predette gestioni trasferivano nel FPLD <strong>la</strong><br />
contribuzione re<strong>la</strong>tiva ai periodi ricongiunti, maggiorata di interessi al tasso annuo del 4,50 per<br />
cento.<br />
La ricongiunzione di periodi contributivi provenienti dalle gestioni autonome ART, COM e<br />
CD/CM era invece onerosa per il <strong>la</strong>voratore e <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva copertura finanziaria era costituita<br />
dall’ammontare dei contributi e re<strong>la</strong>tivi interessi accreditati dalle gestioni di provenienza e dalle<br />
somme dovute a carico del richiedente, determinate secondo le disposizioni in vigore al<strong>la</strong> data<br />
del<strong>la</strong> domanda.<br />
Modifiche apportate all’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979<br />
185
L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 dispone che “A decorrere dal 1° luglio 2010 alle<br />
ricongiunzioni di cui all’articolo 1, primo comma, del<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29, si<br />
applicano le disposizioni di cui all’articolo 2 .… del<strong>la</strong> medesima Legge. L’onere da porre a carico<br />
dei richiedenti è determinato in base ai criteri fissati dal decreto legis<strong>la</strong>tivo 30 aprile 1997, n.<br />
184.”<br />
Le ricongiunzioni ai sensi dell’articolo 1 del<strong>la</strong> legge n. 29/1979, richieste in data precedente al<br />
1° luglio 2010, vengono definite sul<strong>la</strong> base delle previgenti disposizioni, mentre per le<br />
domande presentate dal 1.7.2010 in poi <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD avviene ora a titolo<br />
oneroso, qualunque sia <strong>la</strong> gestione di provenienza dei periodi interessati ed a prescindere dal<strong>la</strong><br />
natura dell’attività (subordinata o autonoma) al<strong>la</strong> quale si riferiscono i re<strong>la</strong>tivi contributi.<br />
La somma da versare è pari al cinquanta per cento del<strong>la</strong> differenza fra l'importo dell’onere di<br />
ricongiunzione, calco<strong>la</strong>to secondo i criteri del D.Lgs. n. 184/1997 attualmente vigenti, e<br />
l'ammontare dei contributi e degli interessi trasferiti dalle gestioni interessate.<br />
L'onere di ricongiunzione viene determinato in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> collocazione temporale dei periodi<br />
ricongiunti ed al<strong>la</strong> <strong>loro</strong> valutazione ai fini pensionistici:<br />
i periodi di ricongiunzione che rientreranno nel calcolo retributivo del<strong>la</strong> futura<br />
pensione danno luogo ad un onere quantificato in termini di riserva matematica,<br />
determinata sul<strong>la</strong> quota di pensione corrispondente al periodo ricongiunto, secondo i<br />
criteri stabiliti dall’art. 2 del D.Lgs. n. 184/1997.<br />
i periodi oggetto di ricongiunzione che rientreranno nel calcolo contributivo del<strong>la</strong><br />
futura pensione danno invece luogo ad un onere determinato secondo i criteri fissati dal<br />
medesimo articolo 2, sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> “retribuzione di riferimento” e dell’aliquota<br />
contributiva IVS vigente al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda.<br />
Vengono estese alle ricongiunzioni nel FPLD dalle Gestioni “alternative”:<br />
le modalità di esercizio del<strong>la</strong> facoltà,<br />
i termini di versamento degli oneri previsti,<br />
le condizioni che determinano <strong>la</strong> decadenza e quelle di reiterazione del<strong>la</strong> domanda,<br />
già definite re<strong>la</strong>tivamente alle ricongiunzioni nel FPLD dalle Gestioni speciali dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
autonomi.<br />
In caso di coincidenza di più periodi assicurativi si applicano i criteri fissati dall’articolo 8 del<strong>la</strong><br />
legge n. 29/1979 e, pertanto:<br />
<strong>la</strong> contribuzione volontaria versata nel FPLD coincidente con periodi assicurativi affluiti<br />
nel FPLD da altra gestione pensionistica viene annul<strong>la</strong>ta e rimborsata;<br />
gli eventuali contributi volontari, segna<strong>la</strong>ti e trasferiti dal<strong>la</strong> gestione “alternativa”, se<br />
coincidenti con periodi assicurativi coperti da contribuzione di qualsiasi altra natura,<br />
vengono invece posti in detrazione dall’onere di ricongiunzione a carico del richiedente.<br />
Il trasferimento dalle gestioni “alternative” resta subordinato all’accettazione del re<strong>la</strong>tivo onere<br />
da parte dell’interessato.<br />
L’iter e le modalità per l’effettuazione del<strong>la</strong> ricongiunzione sono pertanto:<br />
186
1. ricevuta <strong>la</strong> domanda, <strong>la</strong> Sede INPS interessata chiede al<strong>la</strong> gestione o alle gestioni<br />
previdenziali competenti il prospetto dei periodi di contribuzione di propria pertinenza e,<br />
sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione ricevuta, procede a determinare l'onere da porre a carico<br />
del richiedente, secondo i criteri di calcolo in vigore al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> domanda,<br />
notificandolo all’assicurato con le consuete modalità;<br />
2. verificata l’avvenuta accettazione dell’onere di ricongiunzione da parte dell’interessato,<br />
<strong>la</strong> Sede richiede alle gestioni “alternative” il trasferimento delle somme da queste<br />
dovute;<br />
3. qualora, invece, entro il termine di 60 giorni dal<strong>la</strong> ricezione del provvedimento di<br />
accoglimento del<strong>la</strong> domanda, l'interessato non abbia provveduto a confermare<br />
l’operazione di ricongiunzione con il pagamento dell’intero onere o delle prime tre rate,<br />
si intende che abbia rinunciato, circostanza che comporta l’improponibilità di una<br />
successiva domanda, salvo quanto previsto dall'articolo 4 del<strong>la</strong> Legge n. 29/1979 (Le<br />
facoltà previste ………. possono essere esercitate una so<strong>la</strong> volta, salvo che il richiedente<br />
non possa far valere, successivamente al<strong>la</strong> data da cui ha effetto <strong>la</strong> prima<br />
ricongiunzione, un periodo di assicurazione di almeno dieci anni, di cui almeno cinque di<br />
contribuzione versata in costanza di effettiva attività <strong>la</strong>vorativa. La ricongiunzione di<br />
ulteriori periodi di contribuzione successivi al<strong>la</strong> data da cui ha effetto <strong>la</strong> prima<br />
ricongiunzione, e per i quali non sussistano i requisiti di cui al comma precedente, può<br />
esercitarsi solo all'atto del pensionamento e solo presso <strong>la</strong> gestione nel<strong>la</strong> quale era stata<br />
precedentemente accentrata <strong>la</strong> posizione assicurativa).<br />
4. l'avvenuta rinuncia, tacita o espressa, viene notificata alle gestioni “alternative”,<br />
affinché ne prendano atto.<br />
Se il richiedente <strong>la</strong> ricongiunzione è anche tito<strong>la</strong>re di contribuzioni da <strong>la</strong>voro autonomo ma, al<strong>la</strong><br />
data del<strong>la</strong> domanda, risulta sprovvisto del requisito del quinquennio contributivo richiesto<br />
dall’articolo 1, <strong>la</strong> ricongiunzione nel FPLD<br />
1. viene definita in re<strong>la</strong>zione ai soli periodi provenienti dal<strong>la</strong> gestione “alternativa”,<br />
sempreché l’interessato, oltre ai periodi di <strong>la</strong>voro autonomo, faccia valere altra<br />
contribuzione in almeno due gestioni previdenziali. La contribuzione autonoma resta<br />
esclusa dall’operazione;<br />
2. l’onere dovuto dall’interessato riguarda esclusivamente i periodi di <strong>la</strong>voro dipendente<br />
provenienti dalle gestioni “alternative”;<br />
3. al raggiungimento del requisito del quinquennio contributivo fissato dall’articolo 1, i<br />
periodi da <strong>la</strong>voro autonomo potranno formare oggetto di altra ricongiunzione su<br />
espressa, successiva istanza dell’interessato, con onere determinato sul<strong>la</strong> base degli<br />
elementi di calcolo e delle disposizioni vigenti al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva presentazione;<br />
4. l’ulteriore domanda sarà considerata complementare del<strong>la</strong> precedente ed, ai fini<br />
dell’ammissibilità dell’operazione, non si terrà conto delle limitazioni poste dall’articolo 4<br />
187
del<strong>la</strong> Legge n. 29/1979 che disciplina <strong>la</strong> reiterazione del<strong>la</strong> facoltà di ricongiunzione<br />
re<strong>la</strong>tivamente ai periodi contributivi temporalmente successivi al<strong>la</strong> prima domanda.<br />
Trasferimento di periodi contributivi<br />
Abrogazione delle norme re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa nel<br />
FPLD gestito dall’INPS<br />
L’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 ha abrogato le norme che disciplinavano le operazioni di<br />
trasferimento del<strong>la</strong> contribuzione maturata in vari ordinamenti pensionistici, con conseguente<br />
costituzione delle posizioni assicurative nel FPLD dell’AGO.<br />
I destinatari delle disposizioni abrogate che intendono trasferire al FPLD i periodi contributivi<br />
maturati nei rispettivi ordinamenti previdenziali possono ora avvalersi esclusivamente del<strong>la</strong><br />
facoltà di ricongiunzione di cui all’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge n. 29/979, come modificato dall’articolo<br />
12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010, sempre che ricorrano, al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, tutte le<br />
condizioni richieste per l’esercizio di detta facoltà.<br />
Per i soppressi Fondi Elettrici e Telefonici l’abrogazione decorre dal 1° luglio 2010, mentre le<br />
altre disposizioni sono abrogate a decorrere dal 31 luglio 2010, data di entrata in vigore del<strong>la</strong><br />
legge n. 122/2010.<br />
Per il soppresso Fondo <strong>elettrici</strong>, in partico<strong>la</strong>re, l’articolo 12 del<strong>la</strong> Legge n. 122/2010 ha:<br />
abrogato l'articolo 3, comma 14, del Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 16 settembre 1996, n. 562,<br />
che rendeva possibile il trasferimento delle posizioni assicurative dal Fondo Elettrici al<br />
FPLD dell’AGO solo a domanda degli interessati e con le modalità dell’articolo 6 del<strong>la</strong><br />
legge n. 29/1979 (In deroga a quanto previsto dagli articoli precedenti, <strong>la</strong><br />
ricongiunzione dei periodi assicurativi connessi al servizio prestato presso enti pubblici,<br />
dei quali <strong>la</strong> legge abbia disposto o disponga <strong>la</strong> soppressione ed il trasferimento del<br />
personale ad altri enti pubblici, avviene d'ufficio presso <strong>la</strong> gestione previdenziale<br />
dell'ente di destinazione e senza oneri a carico dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> interessati).<br />
previsto che il trasferimento dei periodi contributivi maturati nel Fondo possa avvenire<br />
esclusivamente a titolo oneroso, secondo le modalità di cui all’articolo 1 del<strong>la</strong> Legge n.<br />
29/1979, come modificato dal<strong>la</strong> Legge n. 122/2010.<br />
La costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa era consentita anche nei casi in cui risultassero<br />
perfezionati tutti i requisiti contributivi e di età previsti per il diritto a pensione, purché <strong>la</strong><br />
domanda di trasferimento fosse antecedente al provvedimento di liquidazione del<strong>la</strong> prestazione<br />
a carico del Fondo.<br />
188
Costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa secondo le norme previgenti al<strong>la</strong> legge n.<br />
122/2010<br />
L'articolo 3, comma 14, del D.Lgs. n. 562/1996 aveva superato il criterio di costituzione<br />
d’ufficio del<strong>la</strong> posizione assicurativa nell’AGO, stabilendo che “Nei casi previsti dal terzo comma<br />
dell'art. 28 e dal primo comma dell'art. 29 del<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293, e in deroga a<br />
quanto ivi previsto, <strong>la</strong> posizione assicurativa è trasferita al Fondo pensioni <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti<br />
in applicazione dell'art. 6 del<strong>la</strong> legge 7 febbraio 1979, n. 29, a domanda degli iscritti al Fondo<br />
… o dei <strong>loro</strong> superstiti quando non sia stata già liquidata <strong>la</strong> pensione a carico del Fondo stesso.<br />
È abrogato l'art. 29, secondo comma, del<strong>la</strong> legge 31 marzo 1956, n. 293”.<br />
Tali disposizioni subordinano <strong>la</strong> costituzione delle posizioni nel FPLD alle circostanze che<br />
l'assicurato cessi dal servizio con obbligo di iscrizione al Fondo speciale e che non consegua, a<br />
tale momento, il diritto alle prestazioni in base al<strong>la</strong> normativa del Fondo, e quindi <strong>la</strong> possibilità<br />
di trasferire le posizioni assicurative sussiste quando, all’atto del<strong>la</strong> cessazione, manchi anche<br />
uno solo dei requisiti previsti per l'insorgenza del diritto a pensione.<br />
Le previgenti norme continuano a trovare applicazione solo nel caso di iscritti al Fondo che<br />
in epoca antecedente al 15 novembre 1996, data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 562/1996,<br />
avessero già maturato il diritto al<strong>la</strong> costituzione d’ufficio del<strong>la</strong> posizione assicurativa in<br />
applicazione dell’articolo 29 del<strong>la</strong> legge n. 293/1956, avendo cessato il servizio con<br />
un’anzianità contributiva inferiore a quel<strong>la</strong> prevista per liquidare <strong>la</strong> pensione a carico del<br />
Fondo.<br />
Trasferimento delle posizioni assicurative secondo Legge n. 122/2010<br />
A decorrere dal 1° luglio 2010 il trasferimento delle posizioni assicurative dal soppresso Fondo<br />
Elettrici al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti avviene secondo le nuove modalità che<br />
prevedono un onere a carico degli interessati che, pertanto, potranno trasferite posizioni<br />
assicurative nel FPLD solo a domanda e solo a titolo oneroso.<br />
Il trasferimento delle posizioni nel FPLD si configura come nuova modalità di costituzione<br />
del<strong>la</strong> posizione assicurativa e non come effettiva ricongiunzione, fermo l’onere a carico<br />
dei richiedenti.<br />
A differenza del<strong>la</strong> normale ricongiunzione, che può essere richiesta nel FPLD ai sensi<br />
dell’articolo 1 di Legge 29 anche in costanza di contribuzione obbligatoria al Fondo e che<br />
riguarda tutta <strong>la</strong> contribuzione maturata dal richiedente fino al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda, il<br />
trasferimento opera solo a condizione che il richiedente abbia cessato il servizio<br />
comportante l’iscrizione al Fondo e che in suo favore non sia stata liquidata <strong>la</strong> pensione a<br />
carico del Fondo stesso.<br />
In presenza di dette condizioni, il trasferimento avviene anche in assenza di altra posizione<br />
assicurativa presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti o presso altro ordinamento<br />
pensionistico. Analogamente non è preclusa <strong>la</strong> possibilità di trasferire <strong>la</strong> posizione assicurativa<br />
189
nell'AGO quando l'interessato faccia valere anche contribuzione autonoma (ART, COM e<br />
CD/CM) e non intenda o non possa effettuarne <strong>la</strong> ricongiunzione.<br />
L’onere di copertura del periodo oggetto di trasferimento, da porre a carico del richiedente, è<br />
pari al 50 per cento del valore derivante dal<strong>la</strong> differenza fra <strong>la</strong> riserva matematica determinata<br />
sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> contribuzione di pertinenza del Fondo (cioè corrispondente al<strong>la</strong> quota di<br />
pensione che sarebbe derivata al richiedente qualora, per i periodi di iscrizione al Fondo, fosse<br />
stato invece iscritto all’AGO) e <strong>la</strong> contribuzione, maggiorata di interessi al tasso annuo<br />
composto del 4,50 per cento, re<strong>la</strong>tiva a tutti i periodi contributivi maturati in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong><br />
preesistente assicurazione nell’ordinamento speciale, salve le modalità di calcolo definite<br />
dall’articolo 2, comma 5, del D.Lgs. n. 184/1997 (sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> “retribuzione di riferimento”<br />
e dell’aliquota contributiva IVS vigente al<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva domanda),<br />
re<strong>la</strong>tivamente ai periodi oggetto di trasferimento da valutare, ai fini del calcolo del<strong>la</strong> pensione,<br />
secondo il sistema contributivo.<br />
Il versamento dell’onere a carico dell’interessato è rego<strong>la</strong>to dalle medesime disposizioni<br />
previste per il pagamento degli oneri di ricongiunzione, con possibilità di proseguire il<br />
pagamento anche oltre <strong>la</strong> decorrenza del<strong>la</strong> pensione, qualora intervenga il pensionamento nel<br />
corso del<strong>la</strong> rateazione. In tale ipotesi, <strong>la</strong> rata mensile dell’onere ancora dovuto verrà trattenuta<br />
dal rateo del<strong>la</strong> prestazione pensionistica liquidata in favore dell’interessato.<br />
Nell’ipotesi in cui, invece, vengano sospesi i versamenti prima che sia completato il pagamento<br />
dell’onere dovuto, l’operazione di trasferimento verrà annul<strong>la</strong>ta con conseguente ripristino del<strong>la</strong><br />
posizione assicurativa nel Fondo e con rimborso all’interessato dell’intera somma versata,<br />
comprensiva perciò del<strong>la</strong> quota di interessi corrisposta mensilmente con il pagamento<br />
dell’onere in forma rateale.<br />
Liquidazione delle pensione<br />
Le nuove norme in materia di trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa si applicano sia alle<br />
istanze presentate dopo il 1° luglio 2010, sia a quelle presentate prima di tale data senza che<br />
ne ricorressero i requisiti, prescindendo assolutamente dal<strong>la</strong> data di decorrenza del<strong>la</strong> eventuale<br />
pensione.<br />
E’ opportuno sottolineare che, a differenza di quanto previsto per le ricongiunzioni, è<br />
consentito chiedere <strong>la</strong> costituzione del<strong>la</strong> posizione assicurativa solo quando sia venuto meno<br />
l’obbligo del versamento contributivo al Fondo. Conseguentemente, ai fini dell’applicazione<br />
del<strong>la</strong> previgente normativa, possono considerarsi legittimamente presentate solo le istanze<br />
avanzate in data antecedente al 1° luglio 2010 e solo se risulti contestualmente soddisfatto il<br />
requisito di cessazione dell’iscrizione al Fondo.<br />
Con effetto sulle istanze di costituzione di posizione assicurativa presentate dal 1° luglio in poi,<br />
non viene più posto in pagamento il trattamento pensionistico più favorevole fra quello<br />
calco<strong>la</strong>to con le norme del Fondo e quello determinato secondo le norme dell’AGO.<br />
190
Ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> <strong>elettrici</strong> sarà, quindi, liquidata <strong>la</strong> pensione a carico dell’ex Fondo Elettrici, salva <strong>la</strong><br />
possibilità di liquidare agli interessati <strong>la</strong> prestazione a carico del FPLD su espressa richiesta di<br />
trasferimento del<strong>la</strong> posizione assicurativa e previa accettazione del previsto onere di copertura.<br />
E’ quindi consentito ai <strong><strong>la</strong>voratori</strong> di richiedere <strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione secondo le norme<br />
AGO e di decidere se optare per tale liquidazione o per quel<strong>la</strong> secondo le norme FPE,<br />
rinunciando al versamento dell’onere del trasferimento, solo dopo essere stati edotti dell’onere<br />
di copertura stesso.<br />
L’INPS, peraltro, non effettuerà più il calcolo del<strong>la</strong> pensione secondo le due normative FPE ed<br />
AGO, e quindi non metterà a disposizione degli interessati un elemento essenziale per<br />
l’effettuazione dell’opzione.<br />
Riconoscimento nel Fondo Elettrici (evidenza contabile separata) di periodi anteriori<br />
all’iscrizione al Fondo<br />
Si applica ancora agli iscritti al Fondo Elettrici al<strong>la</strong> data del 15 novembre 1996 l’art. 3<br />
del<strong>la</strong> legge 1079/71 (non modificato dal<strong>la</strong> Legge 122/2010 e che, pertanto, continua ad<br />
operare d’ufficio) che prevede il riconoscimento nel Fondo Elettrici, senza oneri a carico del<br />
richiedente, dei periodi di <strong>la</strong>voro anteriori al<strong>la</strong> data di iscrizione al Fondo stesso, che risultino<br />
coperti di contribuzione obbligatoria, volontaria e da riscatto nell’Assicurazione Generale<br />
Obbligatoria dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti.<br />
Il riconoscimento non opera, invece, per i periodi di contribuzione con qualifica di apprendista e<br />
sui periodi di contribuzione figurativa (ds, ma<strong>la</strong>ttia, cig, maternità) per i quali è necessario<br />
ricorrere al<strong>la</strong> ricongiunzione ai sensi dell’art 2 del<strong>la</strong> Legge 29/79.<br />
Calcolo dell’onere di trasferimento<br />
Per il calcolo dell’onere di trasferimento di periodi assicurativi da FPE ad AGO, l’INPS utilizza <strong>la</strong><br />
versione n. 6.03.26 del<strong>la</strong> procedura CARPE PC, contenente l’opzione “ONERE TRASF.”.<br />
Utilizzando tale opzione vengono determinati automaticamente gli oneri derivanti dai<br />
trasferimenti di posizione assicurativa da effettuarsi per gli iscritti ai soppressi Fondi Elettrici e<br />
Telefonici con le modalità dell’art. 1 del<strong>la</strong> legge 29.<br />
Il calcolo dell’onere può essere effettuato soltanto per i soggetti con un’anzianità contributiva<br />
maggiore di 18 anni al 31 dicembre 95 (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo retributivo) ovvero<br />
per soggetti con anzianità inferiore (pensione calco<strong>la</strong>ta con il metodo misto) il cui periodo da<br />
ricongiungere si collochi per intero entro tale data.<br />
La procedura in argomento nel<strong>la</strong> fase di prelievo del conto, peraltro, non valuta <strong>la</strong> eventuale<br />
trasferibilità d’ufficio del<strong>la</strong> contribuzione, il cui accertamento dovrà essere esperito<br />
dall’operatore Inps.<br />
Seppure in fase di avanzata progettazione, non è ancora disponibile <strong>la</strong> parte di procedura<br />
re<strong>la</strong>tiva al calcolo delle ricongiunzioni ex art. 1.<br />
191
E’ quindi possibile determinare automaticamente l’onere del trasferimento di periodi<br />
assicurativi da FPE ad AGO, ma non è, al momento, possibile determinare automaticamente<br />
quelli per <strong>la</strong> ricongiunzione di periodi AGO in FPE.<br />
Riportiamo due esempi di calcolo.<br />
Questa <strong>la</strong> schermata di avvertimento<br />
Esempio n. 1<br />
192
L’assicurato ha 1.717 settimane accreditate in FPE e 121 settimane accreditate in AGO.<br />
La pensione mensile FPE ammonta a €. 1962,03, quel<strong>la</strong> AGO a €. 2.185,26.<br />
193
L’onere da sostenere per il trasferimento in AGO e <strong>la</strong> conseguente corresponsione del<strong>la</strong><br />
pensione AGO ammonta a €. 49.386,55.<br />
Esempio n. 2<br />
194
L’assicurato ha 1.967 settimane accreditate in FPE e 158 settimane accreditate in AGO.<br />
La pensione mensile FPE ammonta a €. 2.177,77, quel<strong>la</strong> AGO a €. 2.226,87.<br />
L’onere da sostenere per il trasferimento in AGO e <strong>la</strong> conseguente corresponsione del<strong>la</strong><br />
pensione AGO ammonta a €. 99.782,87.<br />
Possibili opzioni<br />
Gli iscritti FPE si trovano, pertanto, di fronte alle seguenti ipotesi, ciascuna con diversa<br />
incidenza su eventuali oneri da sostenere e con possibile diverso importo del<strong>la</strong> pensione<br />
liquidata<br />
Iscritti ante 15 novembre 1996<br />
Se con soli periodi FPE:<br />
liquidazione pensione FPE<br />
Se con periodi AGO ed FPE:<br />
ricongiunzione gratuita in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />
trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO<br />
Iscritti dal 15 novembre 1996<br />
Con precedenti periodi AGO:<br />
ricongiunzione onerosa in FPE dei periodi AGO e liquidazione pensione FPE;<br />
ricongiunzione onerosa in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />
trasferimento oneroso in AGO dei periodi FPE e liquidazione pensione AGO;<br />
totalizzazione dei periodi contributivi e liquidazione del<strong>la</strong> pensione in “totalizzazione” col<br />
sistema contributivo al raggiungimento dell’età prevista per <strong>la</strong> pensione di vecchiaia;<br />
Liquidazione pensione di vecchiaia FPE (se sufficienti i contributi FPE) e pensione<br />
supplementare per i periodi AGO<br />
195
NOTA SUI LAVORI USURANTI<br />
Il Governo, in base all’art. 1 comma 3, lettere da a) ad f), del<strong>la</strong> legge 247/2007, come noto<br />
una norma concertata con le parti sociali in base al Protocollo del luglio 2007, era stato<br />
delegato ad adottare, entro marzo 2008, uno o più Decreti legis<strong>la</strong>tivi al fine di concedere ai<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti che avessero maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento, a<br />
decorrere dal 1º gennaio 2008, che fossero impegnati in partico<strong>la</strong>ri <strong>la</strong>vori o attività, <strong>la</strong><br />
possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti<br />
inferiori a quelli previsti per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, secondo i seguenti princìpi e<br />
criteri direttivi:<br />
a - previsione di un requisito anagrafico minimo ridotto di tre anni e, in ogni caso, non inferiore<br />
a 57 anni di età, fermi restando il requisito minimo di anzianità contributiva di 35 anni e il<br />
regime di decorrenza del pensionamento;<br />
b – Lavoratori interessati:<br />
b1 - Lavoratori impegnati in mansioni partico<strong>la</strong>rmente usuranti di cui all’articolo 2 del Decreto<br />
19 maggio 1999 del Ministro del <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> <strong>previdenza</strong> sociale, e cioè:<br />
Lavori in galleria, cava o miniera: mansioni svolte in sotterraneo con carattere di<br />
prevalenza e continuità.<br />
Lavori nelle cave: mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiali di pietra e<br />
ornamentale.<br />
Lavori nelle gallerie: mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento con<br />
carattere di prevalenza e continuità.<br />
Lavori in cassoni ad aria compressa.<br />
Lavori svolti da palombari.<br />
Lavori ad alte temperature: mansioni che espongono ad alte temperature, quando non<br />
sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli<br />
addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi,<br />
degli addetti a operazione di co<strong>la</strong>ta naturale.<br />
Lavorazione del vetro cavo: mansioni dei soffiatori dell’industria del vetro cavo eseguito<br />
a mano e a soffio.<br />
Lavori espletati in spazi ristretti: con carattere di prevalenza e continuità e in partico<strong>la</strong>re<br />
delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte<br />
continuativamente, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi di strutture.<br />
Lavori di asportazione dell’amianto: mansioni svolte con carattere di prevalenza e<br />
continuità.<br />
196
2 - Lavoratori dipendenti notturni come definiti dal Decreto legis<strong>la</strong>tivo 8 aprile 2003, n. 66,<br />
che, fermi restando i criteri di cui al<strong>la</strong> successiva lettera c), possano far valere, nell’arco<br />
temporale ivi indicato, una permanenza minima nel periodo notturno;<br />
"periodo notturno": periodo di almeno sette ore consecutive comprendenti l'intervallo<br />
tra <strong>la</strong> mezzanotte e le cinque del mattino;<br />
"<strong>la</strong>voratore notturno":<br />
1.- qualsiasi <strong>la</strong>voratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo<br />
tempo di <strong>la</strong>voro giornaliero impiegato in modo normale;<br />
2 - qualsiasi <strong>la</strong>voratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo<br />
orario di <strong>la</strong>voro secondo le norme definite dai contratti collettivi di <strong>la</strong>voro. In difetto<br />
di disciplina collettiva e' considerato <strong>la</strong>voratore notturno qualsiasi <strong>la</strong>voratore che<br />
svolga <strong>la</strong>voro notturno per un minimo di ottanta giorni <strong>la</strong>vorativi all'anno; il<br />
suddetto limite minimo e' riproporzionato in caso di <strong>la</strong>voro a tempo parziale;<br />
b3- Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta «linea catena» che, all’interno di un processo produttivo<br />
in serie, contraddistinto da un ritmo collegato a <strong>la</strong>vorazioni o a misurazione di tempi di<br />
produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, svolgano attività<br />
caratterizzate dal<strong>la</strong> ripetizione costante dello stesso ciclo <strong>la</strong>vorativo su parti staccate di un<br />
prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate<br />
dall’organizzazione del <strong>la</strong>voro o dal<strong>la</strong> tecnologia, con esclusione degli addetti a <strong>la</strong>vorazioni<br />
col<strong>la</strong>terali a linee di produzione, al<strong>la</strong> manutenzione, al rifornimento materiali e al controllo<br />
di qualità;<br />
b4 - Conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone;<br />
c - I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che al momento del pensionamento di anzianità si trovano nelle condizioni di<br />
cui al<strong>la</strong> lettera b) devono avere svolto nelle attività di cui al<strong>la</strong> lettera medesima:<br />
1 - nel periodo transitorio, un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività<br />
<strong>la</strong>vorativa<br />
2 - a regime, un periodo pari almeno al<strong>la</strong> metà del<strong>la</strong> vita <strong>la</strong>vorativa.<br />
Come noto, il termine del marzo 2008 è decorso senza che fosse stato emanato detto Decreto<br />
e <strong>la</strong> delega, già contenuta nel<strong>la</strong> legge 247/2007 attuativa del protocollo sul welfare del 23<br />
luglio 2007, è scaduta per <strong>la</strong> fine anticipata del<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>tura.<br />
Nel corso del<strong>la</strong> sedicesima Legis<strong>la</strong>tura <strong>la</strong> delega è stata riproposta in più Disegni di legge ed il<br />
19 ottobre 2010 è stato approvato in via definitiva dal<strong>la</strong> Camera, in settima lettura il DDL 1141<br />
quater F, dopo un iter legis<strong>la</strong>tivo lungo e travagliato, come può facilmente desumere dal suo<br />
percorso par<strong>la</strong>mentare:<br />
1. disegno di legge approvato dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 28 ottobre 2008 (v. stampato<br />
Senato n. 1167). (Già articoli 23, 24, 32, da 37 a 39 e da 65 a 67 del disegno di legge<br />
n. 1441,stralciati con deliberazione dell’Assemblea il 5 agosto 2008);<br />
197
2. modificato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 26 novembre 2009 (v. stampato Camera n.<br />
1441-quater-B);<br />
3. nuovamente modificato dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 28 gennaio 2010 (v. stampato<br />
Senato n. 1167-B);<br />
4. approvato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 3 marzo 2010;<br />
5. rinviato alle Camere dal Presidente del<strong>la</strong> Repubblica per una nuova deliberazione con<br />
messaggio motivato a norma dell’articolo 74 del<strong>la</strong> Costituzione il 31 marzo 2010 (v.<br />
stampato Camera Doc. I, n. 1);<br />
6. approvato, con modificazioni, dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 29 aprile 2010 (v. stampato<br />
Senato n. 1167-B/bis);<br />
7. modificato dal Senato del<strong>la</strong> Repubblica il 29 settembre 2010;<br />
8. approvato in via definitiva dal<strong>la</strong> Camera dei Deputati il 19 ottobre 2010.<br />
Il Disegno di legge è ora Legge 4 novembre 2010 n. 183, cosiddetta “collegato al <strong>la</strong>voro”<br />
recante “Delega al Governo in materia di <strong>la</strong>vori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure<br />
contro il <strong>la</strong>voro sommerso e norme in tema di <strong>la</strong>voro pubblico e controversie di <strong>la</strong>voro”,<br />
pubblicata sul supplemento ordinario n. 243 al<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9 novembre 2010<br />
ed entrata in vigore, dopo il termine di vacatio legis, il 24 novembre 2010.<br />
Il testo dell’art.1, che attiene al<strong>la</strong> delega in tema di <strong>la</strong>vori usuranti è il seguente<br />
Art. 1.<br />
(Delega al Governo per <strong>la</strong> revisione del<strong>la</strong> disciplina in tema di <strong>la</strong>vori usuranti).<br />
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro tre mesi dal<strong>la</strong> data di entrata in vigore del<strong>la</strong><br />
presente legge, uno o più decreti legis<strong>la</strong>tivi di riassetto normativo, al fine di concedere ai<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti impegnati in partico<strong>la</strong>ri <strong>la</strong>vori o attività e che maturano i requisiti per<br />
l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1o gennaio 2008 <strong>la</strong> possibilità di conseguire, su<br />
domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per <strong>la</strong><br />
generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dipendenti, secondo i princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo 1,<br />
comma 3, lettere da a) a f), del<strong>la</strong> legge 24 dicembre 2007, n. 247. Restano ferme le modalità<br />
procedurali per l’emanazione dei predetti decreti legis<strong>la</strong>tivi indicate nei commi 90 e 91 e le<br />
norme di copertura finanziaria di cui al comma 92 del citato articolo 1 del<strong>la</strong> legge 24 dicembre<br />
2007, n. 247.<br />
2. I decreti legis<strong>la</strong>tivi di cui al comma 1 recano, ai sensi dell’articolo 17, comma 12, del<strong>la</strong> legge<br />
31 dicembre 2009, n. 196, una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia, volta a prevedere che, qualora<br />
nell’ambito del<strong>la</strong> funzione di accertamento del diritto al beneficio emergano scostamenti tra gli<br />
oneri derivanti dalle domande accolte e <strong>la</strong> copertura finanziaria prevista, trovi applicazione un<br />
criterio di priorità, in ragione del<strong>la</strong> maturazione dei requisiti agevo<strong>la</strong>ti, e, a parità degli stessi,<br />
del<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong> domanda, nel<strong>la</strong> decorrenza dei trattamenti pensionistici.<br />
198
La nuova delega riprende, in modo invariato, <strong>la</strong> precedente formu<strong>la</strong>zione già contenuta nel<strong>la</strong><br />
legge 247/2007.<br />
Viene però prevista (comma 2, art. 1) una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia che fissa un criterio di<br />
priorità, in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> maturazione dei requisiti agevo<strong>la</strong>ti o del<strong>la</strong> data di presentazione delle<br />
domande qualora, nell'ambito del<strong>la</strong> procedura di accertamento del diritto al beneficio,<br />
emergano scostamenti tra i costi derivanti dalle domande accolte e <strong>la</strong> copertura finanziaria<br />
prevista.<br />
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 28 gennaio 2011, lo schema di Decreto Legis<strong>la</strong>tivo sul<br />
pensionamento anticipato per chi svolge <strong>la</strong>vori usuranti, il cui esame è iniziato il 1°marzo 2011<br />
in Commissione Lavoro del<strong>la</strong> Camera.<br />
Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 21 aprile 2011, n. 67, varato in attuazione al<strong>la</strong> Legge 183/2010, prevede<br />
un periodo transitorio 2008-2012 nel quale l'anticipo varierà sia con riferimento all'età<br />
anagrafica (da 1 a 3 anni) che in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> quota, cioè al<strong>la</strong> somma tra eta' anagrafica e<br />
anzianità contributiva. Sarà comunque necessario avere maturato una anzianità contributiva<br />
non inferiore a 35 anni. A regime, dal 2013, l'anticipo sarà di 3 anni in riferimento all'età<br />
anagrafica (58 anni invece di 61) e al<strong>la</strong> quota (94 invece di 97).<br />
Il termine di presentazione del<strong>la</strong> domanda e' fissato entro il prossimo 30 settembre per chi<br />
maturi i requisiti entro il 31 dicembre mentre dal 1 gennaio 2012 e' fissato entro il 1° marzo<br />
dell'anno di maturazione dei requisiti.<br />
Una partico<strong>la</strong>re disciplina riguarda i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e<br />
sono impegnati in orario notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong><br />
mezzanotte e le cinque.<br />
I benefici sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />
Il provvedimento prevede anche una c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> di salvaguardia che differisce <strong>la</strong> decorrenza dei<br />
trattamenti pensionistici in caso di scostamenti tra numero delle domande e copertura<br />
finanziaria. In tal caso saranno <strong>la</strong> maturazione dei requisiti e, in caso di parità degli stessi, <strong>la</strong><br />
data di presentazione del<strong>la</strong> domanda ad essere considerati come criteri di priorità per l'accesso<br />
al trattamento.<br />
L’attuazione del<strong>la</strong> delega assume partico<strong>la</strong>re rilevanza perché introduce nel nostro<br />
ordinamento, per <strong>la</strong> prima volta in modo strutturale e non episodico, se si esclude l’inattuato<br />
tentativo effettuato con il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 374/93, una disciplina organica dei benefici<br />
pensionistici concessi a <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che abbiano svolto attività di <strong>la</strong>voro partico<strong>la</strong>rmente<br />
usuranti.<br />
La Legge 214/2011 ha anticipato al 31 dicembre 2011 <strong>la</strong> scadenza del periodo transitorio,<br />
prima prevista al 31 dicembre 2012, e il beneficio è stato riproporzionato rispetto all’elevazione<br />
dei requisiti prevista per <strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong>.<br />
199
L’anticipo del periodo transitorio comporta che, a partire dal 2012, il beneficio consista<br />
nell’applicazione delle “quote”.<br />
La tabel<strong>la</strong> che segue evidenzia il beneficio rispetto al<strong>la</strong> generalità dei <strong><strong>la</strong>voratori</strong> dal luglio 2008<br />
al 2012.<br />
Tipologia<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Generalità<br />
dei<br />
<strong><strong>la</strong>voratori</strong><br />
Addetti ad<br />
attività<br />
usuranti<br />
Requisiti<br />
2008<br />
2009 (1°<br />
semestre)<br />
2009 (2°<br />
Anno<br />
semestre)<br />
2010 2011 2012<br />
Età minima 58 58 59 59 60 62<br />
Quota 95 95 95 97<br />
Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />
Età minima 57 57 57 57 57 60<br />
Quota 93 94 94 96<br />
Anzianità 35 35 35 35 35 35<br />
I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni, in partico<strong>la</strong>re quanti <strong>la</strong>vorano in turno e sono impegnati in orario<br />
notturno per almeno sei ore comprendenti l’intervallo tra <strong>la</strong> mezzanotte e le cinque, i benefici<br />
sono differenziati in funzione delle notti <strong>la</strong>vorate nell’anno.<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che per tutto l'anno svolgono attività notturna per almeno tre ore comprese nel<br />
periodo mezzanotte-cinque del mattino maturano i requisiti al<strong>la</strong> stessa stregua degli addetti ad<br />
attività usuranti.<br />
Per i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> che svolgono <strong>la</strong>voro di turno notturno per meno di 78 notti sono individuati due<br />
scaglioni: da 64 a 71 notti e da 72 a 77 notti.<br />
Nel 2012 i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni hanno maturato i requisiti a pensione con quota 98 e 62 anni di<br />
età (da 64 a 71 notti) o con quota 97 e 61 anni di età (da 72 a 77 notti) con un aumento di 2 e<br />
1 unità sia sul<strong>la</strong> quota che sull’età previste per chi svolge attività usurante.<br />
Anno 2009 2010 2011 2012<br />
Numero di notti da 64 a<br />
71<br />
Età minima 58 59 59 62<br />
Quota 93 94 98<br />
Numero di notti da 72 a<br />
77<br />
Età minima 57 57 58 61<br />
Quota 93 94 94 97<br />
200
Nel 2013 le quote aumenteranno tutte di una unità e si applicherà anche <strong>la</strong> norma del<strong>la</strong><br />
speranza di vita,<br />
Questi i requisiti richiesti per il 2013 per le diverse tipologie di <strong>la</strong>vori usuranti.<br />
I Lavoratori addetti al<strong>la</strong> cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
servizio pubblico di trasporto collettivo, i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni che prestano attività per<br />
periodi di durata pari all'intero anno <strong>la</strong>vorativo nonché i <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in<br />
turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi pari o superiore a 78 all'anno.<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 61<br />
anni e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
97,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 62<br />
anni e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 72 a 77<br />
A<br />
all'anno.<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 62<br />
anni e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
98,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 63<br />
anni e 3 mesi<br />
B<br />
98,3<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
I <strong><strong>la</strong>voratori</strong> notturni occupati in turni per un numero di giorni <strong>la</strong>vorativi da 64 a 71<br />
A<br />
all'anno.<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
Almeno 35<br />
anni<br />
Maturazione dei requisiti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013<br />
Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 63<br />
anni e 3 mesi<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
B<br />
A<br />
Anzianità<br />
contributiva<br />
99,3 Almeno 35<br />
anni<br />
B<br />
Anzianità<br />
anagrafica<br />
Minimo 64<br />
anni e 3 mesi<br />
B<br />
99,3<br />
Quota<br />
Somma A +<br />
B<br />
100,3<br />
201
Resta in vigore, per tutti, <strong>la</strong> “finestra mobile” e pertanto, una volta raggiunto il diritto al<strong>la</strong><br />
pensione ,occorrerà aspettare che trascorrano 12 mesi (o 18 per gli autonomi) per ottenere <strong>la</strong><br />
corresponsione del<strong>la</strong> pensione.<br />
202
Gentile Signor,<br />
ESTRATTO CONTO CONTRIBUTIVO<br />
Lettera dell’INPS<br />
mi fa piacere informarLa che da oggi sul sito dell'Inps (www.inps.it) Lei potrà consultare il Suo<br />
Estratto conto contributivo. In questo modo, comodamente da casa, Le sarà possibile<br />
control<strong>la</strong>re online il Suo fascicolo previdenziale.<br />
Inoltre, tutti co<strong>loro</strong> che, come Lei, hanno svolto attività da <strong>la</strong>voro dipendente nel periodo<br />
01.01.2005 - 31.12.2009, potranno consultare sul sito dell'Inps anche il proprio rendiconto<br />
contributivo e previdenziale, riferito a ciascuna annualità, distinto per datore di <strong>la</strong>voro. In<br />
pratica da oggi Lei troverà online tutte le informazioni che aveva prima nel quadro C del Suo<br />
Cud (il documento necessario per l'annuale dichiarazione dei redditi), ottenendole però in<br />
modo più completo e analitico, e integrandole con alcuni elementi di dettaglio eliminati dal Cud<br />
a seguito del<strong>la</strong> semplificazione del modello.<br />
Si tratta di un duplice servizio che Le consentirà quindi di verificare sia il Suo estratto conto<br />
previdenziale, sia <strong>la</strong> correttezza delle dichiarazioni rese all'Inps (attraverso il flusso cosiddetto<br />
Emens, oggi UniEmens) dall'azienda, o dalle aziende, per cui ha <strong>la</strong>vorato.<br />
Estratto conto previdenziale e Cud previdenziale: due strumenti per aggiornare <strong>la</strong> Sua<br />
conoscenza del<strong>la</strong> situazione personale derivante dal <strong>la</strong>voro dipendente che Lei ha<br />
svolto fino ad oggi e limitatamente ai periodi assicurati presso l'Inps.<br />
Per fruire di entrambi i servizi è necessario che Lei disponga di un codice identificativo<br />
personale che Le assicuri di poter accedere alle informazioni in un ambiente in cui <strong>la</strong><br />
Sua privacy sia assolutamente garantita. Per questo, se Lei è già in possesso del Pin<br />
Inps potrà utilizzare quello, per accedere ai nuovi servizi. Se Lei dispone di una Carta<br />
Nazionale dei Servizi (CNS) basterà accedere al<strong>la</strong> procedura prevista dall'home page del<br />
sito dell'Inps,-utilizzando <strong>la</strong> - funzione "Al servizio del cittadino`<br />
Se non dovesse essere provvisto né di Pin, né di una CNS potrà chiedere<br />
l'attivazione di un Suo personale PIN che Le consentirà, allo stesso modo, di<br />
utilizzare i due servizi (Estratto conto previdenziale e Cud previdenziale). Peraltro il<br />
possesso di una CNS o di un codice PIN Le consentirà di accedere a tutti i servizi online<br />
offerti dall'Istituto.<br />
Nel caso non fosse disposto di Pin, qui di seguito Le comunichiamo i primi otto<br />
caratteri del Suo codice PIN che sarà composto di 16 caratteri:<br />
x x x x x x x x<br />
Il modo più semplice per ottenere gli otto caratteri mancanti, necessari per<br />
completare <strong>la</strong> sequenza numerica che Le consentirà l'accesso tramite PIN, è quello di<br />
utilizzare le informazioni che sono riportate sul<strong>la</strong> Sua tessera sanitaria personale<br />
203
(anche se non è una CNS). In questo modo non dovrà fare nemmeno una telefonata e<br />
dovrà solo riempire i campi che Le saranno richiesti collegandosi<br />
all'home page del sito dell'Inps, attraverso l'apposita funzionalità denominata "Attiva il<br />
tuo PIN". Dovrà inserire i numeri che trova scritti sul retro del<strong>la</strong> Sua tessera sanitaria<br />
seguendo le istruzioni che troverà online.<br />
Diversamente, se Lei non è in possesso di una tessera sanitaria, per ottenere gli otto<br />
caratteri mancanti del Suo PIN La invitiamo a chiamare il numero verde gratuito 803 164.<br />
Una volta ottenuto il PIN, per consultare i Cud previdenziali re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> sua posizione<br />
assicurativa dovrà seguire il seguente percorso di navigazione, partendo dal<strong>la</strong> home<br />
page del sito internet dell'Istituto: "Al servizio del cittadino" > "Autenticazione Utente"<br />
> "Cud previdenziale". Potrà così visualizzare in formato elettronico i dati previdenziali<br />
annuali, esposti in modo analitico, riferiti ai rapporti di <strong>la</strong>voro dipendente intrattenuti<br />
dall'1.1.2005 in poi.<br />
Il "Cud previdenziale", ottenuto dall'aggregazione dei dati mensilmente dichiarati all'Inps<br />
da ciascun datore di <strong>la</strong>voro con <strong>la</strong> denuncia Emens (oggi UniEmens), riproduce le<br />
informazioni presenti nel quadro C del Cud, esponendole in modo più completo ed<br />
analitico e integrandole con alcuni elementi di dettaglio eliminati dal Cud a seguito del<strong>la</strong><br />
semplificazione del modello.<br />
Dall'esame del "Cud previdenziale" potrà verificare in tempo reale se i dati in nostro<br />
possesso, trasmessi dal datore di <strong>la</strong>voro, sono completi ed esatti, esaminando <strong>la</strong><br />
composizione di ciascun rapporto di <strong>la</strong>voro, con riferimento sia ai dati analitici formali<br />
trasmessi (qualifica, eventuali date di inizio e fine del rapporto, ecc) sia agli elementi<br />
più prettamente contributivi quali imponibile, settimane retribuite, eventi che<br />
determinano accrediti figurativi, etc.<br />
Se riscontra anomalie o dati che non ritiene corretti può segna<strong>la</strong>rlo in uno dei seguenti modi:<br />
direttamente dal<strong>la</strong> stessa procedura "Cud previdenziale";<br />
rivolgendosi ai Patronati abilitati;<br />
rivolgendosi direttamente all'azienda.<br />
Come Le accennavo all'inizio del<strong>la</strong> lettera, oltre a questo controllo, oggi Lei ha <strong>la</strong><br />
possibilità di esaminare tutta <strong>la</strong> Sua posizione contributiva maturata nelle gestioni<br />
amministrate dall'Inps. Partendo sempre dall'home page del sito Inps e dal<strong>la</strong><br />
funzione "Al servizio del cittadino"> "Autenticazione utente" potrà poi<br />
scegliere l'opzione "Fascicolo previdenz i a l e d e l cittadino">"Menu">"Posizione<br />
assicurativa">"Estratto conto".<br />
In questo modo Lei potrà visualizzare tutto il Suo Estratto conto previdenziale Inps.<br />
204
Se riscontra anomalie o dati che non ritiene corretti può segna<strong>la</strong>rlo in uno dei seguenti modi:<br />
direttamente dal sito dell'Inps, cliccando su "Segna<strong>la</strong>zioni contributive" dal Menu<br />
"Posizione assicurativa";<br />
telefonando al numero verde gratuito 803 164;<br />
tramite le nostre sedi Inps;<br />
rivolgendosi ai Patronati abilitati.<br />
Nel confermarLe l'impegno dell'Istituto e mio personale per rispondere a tutte le Sue<br />
esigenze, La ringrazio per <strong>la</strong> Sua col<strong>la</strong>borazione, che ci permetterà di assicurarLe, oggi<br />
e in futuro, un servizio sempre migliore.<br />
La saluto cordialmente<br />
*°*°*°<br />
205
Dati anagrafici<br />
Dettaglio soggetto<br />
Cognome: xxx Nome: xxx<br />
Data nascita: xxx Sesso: M/F<br />
Comune di nascita: xxx Provincia: xxx<br />
Codice fiscale: xxx<br />
(validato dal fisco)<br />
Cittadinanza: xxx<br />
Stato nascita: xxx Stato civile: xxx<br />
Nazionalità: xxx Residenza: xxx<br />
Dati residenza<br />
Comune: xxx Provincia: xxx<br />
Frazione: xxx CAP: xxx<br />
Indirizzo: xxx Numero: xxx<br />
Estratto Conto<br />
Previdenziale<br />
Emesso il xxx<br />
Cognome e Nome<br />
Nato a xxx<br />
Il xxx<br />
Codice fiscale xxx<br />
Residente in via xxx<br />
CAP Città (Provincia)<br />
206
Periodo<br />
Tipo di<br />
Contributi utili<br />
pensione<br />
Retribuzione o<br />
Reddito<br />
Dal Al contribuzione Al diritto e al calcolo Lire Euro<br />
Avvertenze<br />
(*)<br />
Azienda<br />
Il presente estratto conto elenca i periodi contributivi utili al<strong>la</strong> pensione registrati attualmente<br />
negli archivi dell'lnps; se ha bisogno di verificare il raggiungimento dei requisiti per <strong>la</strong> pensione<br />
deve comunque rivolgersi agli uffici dell'lnps o ad un Ente di patronato.<br />
In questo estratto conto:<br />
- Quando per uno stesso anno esistono periodi contributivi che si sovrappongono, il numero<br />
dei contributi utili si somma solo per i periodi che non coincidono.<br />
- I contributi figurativi per ma<strong>la</strong>ttia e infortunio sono riconoscibili nel limite di 52 settimane<br />
per i casi di ma<strong>la</strong>ttia e infortunio verificatisi fino al 31.12.1996. Dal 1997 possono essere<br />
riconosciute ulteriori 9 settimane ogni 3 anni, fino ad un massimo di 96 settimane.<br />
Segna<strong>la</strong>zioni personalizzate e/o pratiche in corso<br />
xxx<br />
Tipo di contribuzione (esempio): Lavoro dipendente – Elettrici serv. Militare – Elettrici<br />
obbligatoria – Elettrici ricongiunzione, ecc.<br />
(*) anni, mesi, giorni<br />
207
CUD PREVIDENZIALE Utente: Codice fiscale<br />
Codice fiscale Cognome Nome Sesso<br />
xxx xxx xxx xxx<br />
Data di nascita xxx Comune di nascita xxx<br />
ANNO Matrico<strong>la</strong> Azienda Denominazione Azienda<br />
xxx xxx xxx<br />
yyy yyy yyy<br />
www www www<br />
C.F. Azienda: xxx Ragione Sociale Azienda xxx<br />
Matrico<strong>la</strong> xxx<br />
Anno xxx<br />
Qualifica <strong>la</strong>voratore xxx (Quadro – Impiegato – Operaio – Tempo pieno – Tempo<br />
indeterminato ecc.)<br />
Tipo contribuzione xxx (Nessuna partico<strong>la</strong>rità retributiva, ecc.)<br />
Tipo <strong>la</strong>voratore xxx (Lavoratore, Fondo Elettrici, iscritto prima/dopo del 31 dicembre<br />
1995<br />
Assic. Coperte xxx (IVS, ecc.)<br />
Codice contratto Xxx (Dipendente <strong>elettrici</strong> dell’Enel, ecc.)<br />
Comune Lavoro xxx<br />
Cessazione xxx Tipo cessazione xxx (Dimissioni, ecc.)<br />
Imponibile: xxx Settimane retribuite<br />
xxx<br />
Importo TFR in Azienda: xxx<br />
Settimane utili: xxx Giornate retribuite:<br />
Dal Al Dati registrati Sett. Retrib. Sett. Utili Imponibile<br />
xxx xxx xxx xxx xxx xxx<br />
xxx<br />
208
Dettaglio Mesi<br />
Mese Imponibile<br />
Gennaio<br />
Febbraio<br />
Marzo<br />
Aprile<br />
Maggio<br />
Giugno<br />
Luglio<br />
Agosto<br />
Settembre<br />
Ottobre<br />
Novembre<br />
Dicembre<br />
Mese Retrb.<br />
Pens.<br />
Giorn<br />
non<br />
retrib.<br />
Presenza<br />
arretrati<br />
Presenza<br />
contributi<br />
sindacali<br />
Tredicesima Incr.<br />
Art. 2 L.<br />
336<br />
Fondo<br />
Retrib.<br />
Accessoria<br />
ET<br />
Retrib.<br />
Teorica<br />
ex L. 223<br />
Fine<br />
periodo<br />
pers.<br />
viaggiante<br />
Fine<br />
periodo<br />
U12<br />
Inizio<br />
perioodo<br />
U12<br />
xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx xxx<br />
INDICE<br />
PRESENTAZIONE Pag. 2<br />
FRAMMENTI DI STORIA Pag. 3<br />
1949 Pag 3<br />
1952 Pag 3<br />
1956 Pag. 3<br />
1969 Pag, 3<br />
1971 Pag, 3<br />
1977 Pag. 4<br />
1978 Pag. 5<br />
1979 Pag. 5<br />
1984 Pag. 7<br />
1985 Pag. 8<br />
1986 Pag. 9<br />
Retrib.<br />
Pens.<br />
U12<br />
1987 -1989 Pag. 9<br />
Retrib.<br />
Accessoria<br />
U12<br />
209
1987 Pag, 9<br />
1988 Pag. 9<br />
1989 Pag. 9<br />
1990 Pag. 10<br />
1991 Pag, 11<br />
1994 Pag, 12<br />
1996 Pag. 12<br />
1997 Pag. 13<br />
1998 Pag. 14<br />
2000 Pag. 14<br />
IL FONDO PENSIONI ELETTRICI Pag. 15<br />
Riferimenti legis<strong>la</strong>tivi e normativi Pag, 15<br />
ATTUALE QUADRO D’ASSIEME DELL’EX FPE Pag. 17<br />
Soggetti assicurati Pag. 17<br />
Soggetti esclusi Pag. 17<br />
Contribuzione utile a pensione Pag. 17<br />
Riconoscimento contributi pre-<strong>elettrici</strong> Pag. 17<br />
Trasferimento contributi FPE in FPLD Pag. 18<br />
Riscatti Pag, 18<br />
Ricongiunzioni Pag. 18<br />
Versamenti volontari Pag. 19<br />
Estratto contributivo Pag. 20<br />
Le prestazioni Pag. 21<br />
La pensione di vecchiaia Pag. 21<br />
La nuova pensione di vecchiaia Pag. 21<br />
Cosa è Pag. 21<br />
Pensionamento flessibile fino a 70 anni Pag. 21<br />
Quali sono i nuovi limiti di età Pag. 21<br />
Come sono variati i requisiti di età Pag. 22<br />
….e come varieranno Pag. 22<br />
Le prospettive di pensionamento Pag. 23<br />
La domanda di pensione Pag. 24<br />
Quando spetta Pag. 24<br />
Quanto spetta Pag. 24<br />
La pensione anticipata Pag. 24<br />
Cosa è Pag. 24<br />
210
Raffronto tra i requisiti precedenti e quelli previsti<br />
dal<strong>la</strong> riforma Fornero Pag. 25<br />
Come variano i requisiti nel<strong>la</strong> pensione anticipata Pag. 25<br />
La domanda Pag. 26<br />
Quando spetta Pag. 26<br />
Quanto spetta Pag. 26<br />
Le deroghe al<strong>la</strong> nuova normativa Pag. 26<br />
Il beneficio previdenziale e i requisiti per gli addetti<br />
ad attività usuranti Pag. 28<br />
I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno Pag. 28<br />
I cosiddetti esodati Pag. 30<br />
I primi 65.000 Pag. 30<br />
I secondi 55.000 Pag. 31<br />
Altri 10.130 Pag. 32<br />
Ulteriori salvaguardie Pag. 32<br />
Assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità Pag. 33<br />
Assegno ordinario di invalidità Pag. 33<br />
A chi spetta Pag. 33<br />
Requisiti Pag. 33<br />
La domanda Pag. 33<br />
Quando spetta Pag. 33<br />
Quanto spetta Pag. 33<br />
Pensione di inabilità Pag. 33<br />
A chi spetta Pag. 34<br />
Requisiti Pag. 34<br />
La domanda Pag. 34<br />
Quando spetta Pag. 34<br />
Quanto spetta Pag. 34<br />
Assegno privilegiato di invalidità e pensione privilegiata<br />
di inabilità Pag. 34<br />
Assegno mensile per l’assistenza personale e<br />
continuativa a pensionati di inabilità Pag. 35<br />
Pensione ai superstiti Pag. 35<br />
A chi spetta Pag. 35<br />
Requisiti Pag. 36<br />
Indennità per morte Pag. 36<br />
Indennità una tantum Pag. 36<br />
La domanda Pag. 36<br />
Quando spetta Pag. 36<br />
211
Quanto spetta Pag. 36<br />
Trattamento minimo Pag. 36<br />
Perequazione automatica anni 2009-2010 Pag. 37<br />
Perequazione automatica anno 2011 Pag. 38<br />
Perequazione automatica anni 2012-2013 Pag. 38<br />
Il contributo di solidarietà delle pensioni elevate Pag. 38<br />
Contributo di solidarietà dei Fondi Speciali Pag. 39<br />
Integrazioni al trattamento minimo Pag. 40<br />
Massimali e minimali retributivi Pag. 40<br />
Fasce di retribuzione e reddito pensionabili – Aliquote di rendimento Pag. 40<br />
Aliquote di rendimento anni 2008-2012 Pag, 40<br />
Rioccupazione Pag. 41<br />
Le quote Pag. 41<br />
Le finestre Pag. 42<br />
Fino al 31.12.2010 Pag, 42<br />
Dal 1.1.2011 – Legge 122/2010 Pag. 42<br />
Pensione di vecchiaia Pag. 42<br />
Pensionamento anticipato Pag. 42<br />
Pensione in totalizzazione Pag. 42<br />
Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione<br />
al<strong>la</strong> speranza di vita Pag. 43<br />
A quali prestazioni si applica Pag. 43<br />
A chi si applica Pag. 43<br />
Come si determina l’innalzamento Pag. 43<br />
Coefficiente di trasformazione esteso Pag. 44<br />
212
Calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 44<br />
Sistema retributivo-misto Pag. 44<br />
Retribuzioni di riferimento e aliquote di rendimento Pag. 44<br />
Pensione Mensile Lorda Pag. 45<br />
Settimane utili Pag. 45<br />
Retribuzione media settimanale pensionabile Pag. 46<br />
Coefficienti di calcolo delle pensioni retributive del FPLD Pag. 46<br />
Coefficienti di rendimento mensili per le quote A, B e C<br />
delle pensioni FPE Pag. 46<br />
Fino al 30.6.2010 Pag. 47<br />
Dal 1.7.2010 Pag. 47<br />
Sistema misto Pag. 47<br />
Sistema contributivo Pag. 47<br />
Montante individuale dei contributi Pag. 47<br />
Rivalutazione e determinazione del montante contributivo Pag. 48<br />
Tasso di capitalizzazione Pag. 48<br />
Coefficiente di trasformazione Pag. 49<br />
La pensione in totalizzazione Pag. 50<br />
Nuova forma di cumulo gratuito Pag. 51<br />
Le opzioni degli iscritti dopo <strong>la</strong> legge 122/2010 Pag. 51<br />
Il cumulo pensioni reddito Pag. 52<br />
Pensioni con calcolo retributivo Pag. 52<br />
Pensioni con calcolo contributivo Pag. 52<br />
Esclusioni dal<strong>la</strong> nuova disciplina Pag. 52<br />
Cumulo di assegni di invalidità e reddito del beneficiario Pag. 52<br />
Cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario Pag. 53<br />
Periodicità di pagamento delle pensioni Pag. 54<br />
Esempi di calcolo di pensioni Pag. 55<br />
Esempio 1 – calcolo retributivo puro Pag. 56<br />
Esempio 2 – calcolo retributivo misto Pag. 60<br />
Esempio 3 – calcolo misto Pag. 64<br />
Esempio 4 – calcolo contributivo Pag. 68<br />
213
INPS - GESTIONE EX-INPDAP Pag. 71<br />
Retribuzione pensionabile Pag. 71<br />
Contribuzione obbligatoria Pag. 72<br />
Contribuzione volontaria Pag. 72<br />
Periodi utili per <strong>la</strong> pensione Pag. 72<br />
Calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 72<br />
Periodi per il calcolo del<strong>la</strong> retribuzione pensionabile Pag. 73<br />
Come si determina <strong>la</strong> pensione Pag. 73<br />
Sistema retributivo (misto dal 1° gennaio 2012) Pag. 73<br />
Esempi di individuazione del coefficiente di rendimento Pag. 74<br />
Sistema misto Pag. 74<br />
Tabel<strong>la</strong> A allegata al<strong>la</strong> Legge 965/1995 – Coefficienti<br />
di rendimento Pag. 75<br />
Sistema contributivo Pag. 75<br />
LA PENSIONE A.G.O. DEL F.P.L.D. Pag. 76<br />
APPENDICE Pag. 77<br />
Elementi economici di legge o di contratto – Assoggettamento a<br />
contribuzione previdenziale, assicurativa e fiscale – Utilità ai fini<br />
del calcolo del TFR e delle mensilità aggiuntive Pag. 78<br />
Coefficienti di rivalutazione delle retribuzioni e dei redditi da <strong>la</strong>voro<br />
autonomo validi per <strong>la</strong> liquidazioni delle pensioni con decorrenza<br />
nell'anno 2013 Pag. 87<br />
L’ARMONIZZAZIONE DEL 1996: I SUOI EFFETTI Pag. 88<br />
Retribuzione imponibile Pag. 88<br />
Accredito del<strong>la</strong> contribuzione sulle posizioni degli iscritti Pag. 88<br />
Riscatti e ricongiunzioni Pag. 88<br />
Riconoscimenti ex art.3 del<strong>la</strong> Legge 1079/1971 Pag. 89<br />
Servizio militare Pag. 89<br />
Contribuzione volontaria Pag. 89<br />
Trasferimenti Pag. 89<br />
Regime pensionistico Pag. 90<br />
Elevazione dell'anzianità contributiva computabile Pag. 90<br />
Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato<br />
214
un'anzianità contributiva di almeno 18 anni interi Pag. 90<br />
Lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato<br />
un'anzianità contributiva inferiore a 18 anni interi Pag. 91<br />
Lavoratori iscritti al Fondo successivamente al 31<br />
dicembre 1995 Pag. 92<br />
Trattamento minimo Pag. 92<br />
Eliminazione dell’arrotondamento Pag. 92<br />
Cumulo del<strong>la</strong> pensione di anzianità con reddito da <strong>la</strong>voro<br />
dipendente o autonomo Pag. 93<br />
Iscritti transitati nel<strong>la</strong> dirigenza Pag. 93<br />
Lavoratore che cessa dal servizio senza diritto a pensione<br />
conservando l’iscrizione al Fondo Pag. 93<br />
Prestazioni di invalidità Pag. 94<br />
Pensione di inabilità Pag. 97<br />
Assegno di invalidità privilegiato e pensione di inabilità privilegiata Pag. 98<br />
Assegno mensile per l’assistenza ai pensionati per inabilità Pag. 99<br />
Trattamento ai superstiti di assicurato invalido o inabile Pag. 99<br />
Pensioni ai superstiti Pag. 100<br />
Automaticità delle prestazioni Pag. 100<br />
Cristallizzazione del requisito contributivo minimo maturato<br />
al 31 dicembre 1992 Pag. 100<br />
Esempi di calcolo del<strong>la</strong> pensione del Fondo da liquidare in forma<br />
retributiva (art. 3, comma 2) secondo le norme del<br />
Decreto Legis<strong>la</strong>tivo n. 562/1966 Pag. 101<br />
Esempio n. 1 Pag. 101<br />
Esempio n. 2 Pag. 103<br />
SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 1444<br />
DEL 4 DICEMBRE 2007 Pag. 105<br />
Criteri di calcolo per <strong>la</strong> determinazione del tetto dell'80% AGO Pag. 105<br />
La conseguente posizione dell'INPS Pag. 106<br />
La questione del<strong>la</strong> liquidazione del<strong>la</strong> pensione nel<strong>la</strong> gestione che<br />
eroga il trattamento di importo più favorevole fra Fondo o AGO Pag. 107<br />
Esempio n. 1 di calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 108<br />
Esempio n. 2 di calcolo del<strong>la</strong> pensione Pag. 113<br />
LEGGE 30 LUGLIO 2010, N. 122 Pag. 118<br />
Le nuove finestre pensionistiche Pag. 118<br />
Aumento età pensionabile per le <strong>la</strong>voratrici del pubblico impiego Pag. 119<br />
215
Variazione dei requisiti anagrafici per <strong>la</strong> pensione in re<strong>la</strong>zione<br />
al<strong>la</strong> speranza di vita Pag. 119<br />
Coefficiente di trasformazione esteso Pag. 120<br />
Indennità di buonuscita, di fine servizio, TFR delle amministrazioni<br />
pubbliche Pag. 120<br />
Soppressione ed incorporazione di enti ed organismi pubblici Pag. 121<br />
Governance degli Enti previdenziali Pag. 121<br />
Attività autonome - Interpretazioni autentiche Pag. 122<br />
Previdenza complementare dipendenti Amministrazioni Pubbliche Pag. 122<br />
Riduzione Fondo Patronati Pag. 122<br />
Casel<strong>la</strong>rio dell’assistenza Pag. 122<br />
Processi di riscossione presso l’INPS Pag. 122<br />
Modifiche alle norme sul<strong>la</strong> ricongiunzione dei contributi, aumento<br />
degli oneri in carico ai richiedenti Pag. 122<br />
Il quadro d'insieme per il soppresso Fondo Elettrici Pag. 123<br />
Ricongiunzione Pag. 123<br />
Trasferimento di periodi contributivi Pag. 126<br />
Calcolo dell’onere di trasferimento Pag. 128<br />
Esempi di calcolo Pag. 129<br />
Possibili opzioni Pag. 131<br />
NOTA SUI LAVORI USURANTI Pag. 132<br />
I requisiti per gli addetti al <strong>la</strong>voro notturno Pag. 134<br />
ESTRATTO CONTO CONTRIBUTIVO - Lettera dell'INPS Pag. 136<br />
Carta per l'accesso ai servizi INPS Pag. 138<br />
Fascicolo del cittadino Pag. 138<br />
Estratto conto previdenziale Pag. 139<br />
Servizi per il <strong>la</strong>voratore Pag. 140<br />
INDICE Pag. 141<br />
216