Ordine aprile 2000 - Ordine dei Giornalisti
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PUBBLICISTI<br />
Oro a diciannove pubblicisti<br />
per 50 anni di albo<br />
ALDO ANIASI BRUNO ARCANGIOLI GAETANO ARENA<br />
“Questa medaglia è un<br />
riconoscimento all’anzianità.<br />
Mi ha fatto piacere riceverla<br />
e ne sono grato<br />
all’<strong>Ordine</strong>”.<br />
Sono le parole pronunciate<br />
da Aldo Aniasi<br />
subito dopo la consegna<br />
della medaglia<br />
d’oro per i 50 anni di<br />
professione.<br />
Aniasi è stato sindaco<br />
di Milano per 9 anni,<br />
deputato per 18, ministro<br />
della Sanità e delle<br />
Regioni, vicepresidente<br />
della Camera <strong>dei</strong><br />
deputati, scrittore,<br />
comandante partigiano,<br />
socialista e, appunto,<br />
giornalista politico per importanti quotidiani come<br />
l’“Avanti”! e “Il Giorno”.<br />
“La mia attività di pubblicista è sempre stata complementare<br />
al mio impegno amministrativo, politico e parlamentare”,<br />
ha precisato.<br />
GUIDO BALLO EGIDIO BONFANTE ALDO DE LUCA<br />
“Sono orgoglioso di<br />
appartenere all’<strong>Ordine</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>Giornalisti</strong> della<br />
Lombardia da cinquant’anni,<br />
ma vorrei ricordare<br />
che il mio esordio<br />
come giornalista risale<br />
al 1934, quando scrivevo<br />
come critico teatrale<br />
a “L’ora” di Palermo.<br />
Quindi sono pubblicista<br />
da ben sessantacinque<br />
anni”. Dalla primigenia<br />
passione per il teatro<br />
Ballo, una volta arrivato<br />
a Milano, si è rivolto più<br />
all’arte. Professore all’Accademia<br />
di Brera e<br />
collaboratore di diverse<br />
testate, prima tra tutte “Il<br />
Corriere della Sera”,<br />
Ballo ha anche trovato il tempo di allestire alcune prestigiose<br />
esposizioni, come quella di Boccioni a Palazzo Reale. Oggi<br />
si dedica a tempo pieno alle sue poesie, correggendo le dieci<br />
raccolte già pubblicate e creandone di nuove.<br />
CARLO FAROLDI MARIA TERESA GALLO VANGELISTA GIORGIO GALLUZZO<br />
ORDINE 4 <strong>2000</strong><br />
Il presidente Abruzzo<br />
con gli allievi dell’Ifg<br />
e i vincitori delle tesi<br />
Carlo Demetrio Faroldi<br />
non era presente alla<br />
premiazione perché in<br />
ospedale.<br />
Al figlio Aleardo ha<br />
però affidato oltre il<br />
compito di ritirare il<br />
riconoscimento, alcune<br />
righe battute a macchina<br />
di augurio ai professionisti<br />
di oggi: “Sappiano<br />
i giornalisti - scrive<br />
Carlo Faroldi - essere<br />
consapevoli della<br />
loro libertà e della loro<br />
dignità e siano sempre<br />
apostoli della verità e<br />
della giustizia”. Faroldi,<br />
oggi 91enne, è stato un<br />
giornalista cattolico<br />
fortemente impegnato<br />
nel sociale. Ha scritto per “Avvenire”, “L’Italia”, “L’<strong>Ordine</strong>”,<br />
“Il Ticino”, “Il Segno”, “La Voce degli uomini cattolici” e<br />
l’“Osservatore Romano”.<br />
Ha fondato la prima scuola italiana per rieducare alla parola<br />
i laringectomizzati di cui ha diretto anche la rivista.<br />
“Provo emozione, perché<br />
ci hanno ricordato.<br />
Mi dispiace solo di non<br />
aver coltivato di più la<br />
professione, si guadagnava<br />
così poco”. Così<br />
Bruno Arcangioli commenta<br />
dopo aver ricevuto<br />
la medaglia d’oro per<br />
i suoi cinquant’anni di<br />
iscrizione all’Albo <strong>dei</strong><br />
pubblicisti.<br />
La passione per il teatro<br />
domina la sua vita intellettuale.<br />
Pubblica sull’“Espresso”<br />
inediti atti<br />
unici di T. William e di Th<br />
Wilder. Traduce l’Apollon<br />
de Bellac di Giroudoux,<br />
presenta in Italia<br />
sul primo ed unico<br />
numero di “Sipario”, diretto da Giorgio Strehler, Clifford Odets<br />
con Svegliati e canta, testo che allora non era ancora andato<br />
in scena. Arcangioli si dedica alla traduzione e alla presentazione<br />
di due opere teatrali di William Saroyan Gente magnifica<br />
e Il mio cuore è sugli altipiani.<br />
“Mi è sempre piaciuto<br />
scrivere d’arte e sono<br />
contento di esser stato<br />
testimone e partecipe<br />
della vita culturale italiana<br />
negli ultimi cinquant’anni”<br />
dice Egidio<br />
Bonfante che nella sua<br />
lunga carriera ha collaborato<br />
con moltissime<br />
testate culturali.<br />
Ringrazia per il riconoscimento<br />
ricevuto salutando<br />
i colleghi ma,<br />
nell’esprimere un parere<br />
sul mondo della<br />
stampa di oggi, lamenta<br />
la mancanza di<br />
spazio riservato agli<br />
argomenti da terza<br />
pagina. La vocazione<br />
artistica di Bonfante è testimoniata dall’attività di pittore<br />
che l’ha portato dal 1940 ad oggi a esporre in 81 mostre<br />
personali e in numerose manifestazioni collettive in Italia e<br />
all’estero.<br />
“Mi sembra bellissima la<br />
presenza di giornalisti<br />
anziani e giovani praticanti.<br />
È simbolico, vuol<br />
dire che la tradizione c’è<br />
e continua” dice entusiasta<br />
Maria Teresa Gallo<br />
Vangelista.<br />
E la tradizione continua<br />
anche in famiglia, infatti<br />
la Maria Teresa Gallo<br />
Vangelista era accompagnata<br />
dalla figlia anch’essa<br />
giornalista.<br />
La Vangelista dopo una<br />
collaborazione con la<br />
Rizzoli, fondò insieme<br />
con il marito la Vangelista<br />
Editori.<br />
Il grafico della casa<br />
editrice, fino alla sua<br />
scomparsa, fu Albe Steiner. Dell’attività editoriale sono da<br />
segnalare le pubblicazioni degli undici libri di Vittorio Vidali, il<br />
leggendario Carlos Contreras della guerra civile spagnola,<br />
alcuni saggi di storia e filosofia, libri di narrativa, cataloghi<br />
d’arte.<br />
“Devo dire che alla<br />
consegna della medaglia<br />
mi sono commosso.<br />
Innanzitutto perché ho<br />
rivisto vecchi amici, rivissuto<br />
tanti ricordi. Non<br />
credo sia un riconoscimento<br />
al merito, il mio<br />
unico merito per averla<br />
avuta è di essere vivo”.<br />
Gaetano Arena in effetti,<br />
oggi si dedica quasi interamente<br />
alla professione<br />
di notaio ma della sua<br />
attività di pubblicista che<br />
ha svolto in passato si<br />
dice contento.<br />
Arena cominciò a Catania<br />
a “La Sicilia” di Alfio<br />
Russo nel ‘46. Seguirono<br />
collaborazioni con la rivista<br />
culturale di Longanesi, “Il Garofano Rosso” e con “Il<br />
Corriere Lombardo”. “La sensazione che ho avuto in occasione<br />
della premiazione – ha concluso Arena – è che la categoria<br />
<strong>dei</strong> giornalisti sia sempre unita e prospera e mi ha fatto<br />
piacere”.<br />
Pur se appena uscito<br />
da una lunga degenza<br />
in ospedale, Aldo De<br />
Luca non ha voluto<br />
mancare alla cerimonia.<br />
“Questa medaglia mi<br />
inorgoglisce – dichiara<br />
– anche perché mi sono<br />
potuto occupare di<br />
diversi argomenti, dallo<br />
sport al finanziario, e<br />
sono stato sempre<br />
apprezzato e ben considerato<br />
in tutti i giornali a<br />
cui ho collaborato”. Che<br />
non sono stati di poco<br />
conto: citiamo “la<br />
Gazzetta dello Sport” e<br />
“Milaninter” nel settore<br />
sportivo, e “24 ore” per<br />
l’economia, in particolare<br />
nel settore previdenziale (forte dell’esperienza accumulata<br />
in anni di lavoro all’Inps). Un buon bilancio in 50 anni<br />
di carriera, insomma, come riconosce egli stesso: “Delusioni<br />
ne ho avute ben poche, e sono davvero contento”.<br />
Hanno attraversato insieme<br />
mezzo secolo alle<br />
Officine grafiche Cino<br />
Del Duca, lui come direttore<br />
responsabile di<br />
“Intimità della Famiglia”,<br />
lei come contabile in<br />
Amministrazione.<br />
Giorgio Galluzzo e sua<br />
moglie (che, nella foto,<br />
ritira la medaglia) hanno<br />
visto scorrere da un<br />
punto d’osservazione<br />
privilegiato il ritratto di<br />
un’Italia che cambia, si<br />
evolve, dalle casalinghe<br />
alle donne manager. L’incarico<br />
di direttore non gli<br />
ha lasciato tempo per<br />
scrivere, ma Galluzzo si<br />
è occupato di tante<br />
mansioni interne: controllo delle vendite, degli ispettori, della<br />
distribuzione.<br />
Con in più un’attenzione continua e un monitoraggio costante<br />
di tutti i cambiamenti sociali per mantenere il suo giornale uno<br />
specchio fedele di un’Italia in cambiamento.<br />
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