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Ordine aprile 2000 - Ordine dei Giornalisti

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2Assemblea<br />

000<br />

SILVIO BERTOLDI<br />

“Arriva la storia” ha commentato<br />

il presidente<br />

dell’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti<br />

quando Silvio Bertoldi,<br />

scrittore di numerosi<br />

libri di storia ed editorialista<br />

del “Corriere della<br />

Sera”, ha ritirato la sua<br />

medaglia d’oro.<br />

Alla domanda a quale<br />

libro rimane più legato,<br />

Bertoldi risponde Salò,<br />

sia per il successo ottenuto<br />

sia per la validità<br />

della chiave di scrittura,<br />

che risulta valida ancora<br />

oggi. Attualmente lo<br />

storico e giornalista sta<br />

lavorando ad un nuovo<br />

libro intitolato Piazzale<br />

Loreto, dedicato interamente<br />

alla giornata del 25 <strong>aprile</strong>. “Dopo aver descritto –<br />

commenta Bertoldi – il 25 luglio in Apocalisse Italiana e l’8<br />

settembre in Salò, non poteva mancare, per chiudere la trilogia<br />

di queste date memorabili, un libro sul 25 <strong>aprile</strong>”.<br />

PROFESSIONISTI<br />

GIANFRANCO COBOR<br />

Con grande soddisfazione,<br />

dopo la premiazione,<br />

Gianfranco Cobor ci dice<br />

di essere nato proprio<br />

nello stabile di Radiocor,<br />

l’agenzia di stampa<br />

fondata dal padre, nella<br />

quale ora lavora con il<br />

figlio Pietro. “I quotidiani,<br />

la carta stampata in<br />

generale ma anche la<br />

radio, la televisione e<br />

Internet”, aggiunge,<br />

“continuano a costruire i<br />

loro prodotti partendo da<br />

quanto gli inviati riportano<br />

dal campo”. La sua<br />

esperienza, in Italia e<br />

all’estero, lo porta ad<br />

affermare che il giornalismo<br />

d’agenzia non ha<br />

perso importanza nel tempo e che il suo ruolo rimarrà fondamentale<br />

anche in futuro, nonostante la sfida delle nuove tecnologie:<br />

“La fonte non può essere trascurata, anche se cambia il<br />

metodo di trasmissione delle informazioni”.<br />

PIERANTONINO BERTÈ<br />

GIUSEPPE DICORATO<br />

FLAVIO DOLCETTI PAOLO PESCETTI FRANCO RHO<br />

Passo rapido e scattante:<br />

così Flavio Dolcetti è<br />

andato a ricevere la<br />

medaglia per i 50 anni<br />

di carriera.<br />

È stata decisamente<br />

una bella giornata, per<br />

l’ex redattore dell’“Unità”,<br />

che ha anche un<br />

lungo passato di attivismo<br />

negli organi professionali:<br />

dal ’71 all’89<br />

membro del direttivo<br />

Alg, consigliere della<br />

Federazione della Stampa<br />

e dello stesso <strong>Ordine</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Giornalisti</strong>, sia nazionale<br />

che lombardo, oltre<br />

che consigliere generale<br />

Inpgi.<br />

Attualmente Flavio<br />

Dolcetti è vicepresidente dell’Unione nazionale giornalisti<br />

pensionati. “Ho ricevuto un premio prestigioso che mi<br />

onora e mi commuove – commenta – però al contempo mi<br />

ricorda di aver superato i settant’anni”.<br />

Ha voluto essere<br />

presente alla premiazione<br />

nonostante i<br />

problemi di salute Paolo<br />

Pescetti combattente<br />

nella Resistenza, in val<br />

d’Ossola, quando era<br />

giovanissimo, e poi<br />

giornalista e inviato dell’“Unità”<br />

a Praga.<br />

Commosso, ha salutato<br />

gli amici presenti in sala<br />

e ha ricevuto la stretta<br />

di mano di chi ne ricorda<br />

chiaramente la grande<br />

passione nel lavoro<br />

e nella vita politica, con<br />

il settimanale “Pattuglia”,<br />

“Il settimanale della<br />

Resistenza”, e la<br />

pubblicazione antologica<br />

La Resistenza racconta. “Ho cercato per tutta la vita di<br />

seguire i miei ideali e, anche se la storia sembra aver<br />

condannato le ideologie, i nostri sforzi e la nostra buona<br />

fede non potranno mai essere messi in discussione”.<br />

Pierantonino Bertè, anche<br />

dopo aver lasciato<br />

la carica di Presidente<br />

della Triennale, va sempre<br />

di fretta. Riusciamo<br />

a bloccarlo subito dopo<br />

la consegna della<br />

medaglia per i cinquant’anni<br />

di appartenenza<br />

all’<strong>Ordine</strong>: “Sono<br />

grato per questo riconoscimento.<br />

Anche chi ha<br />

avuto sorte di svolgere<br />

altri e numerosi impegni<br />

sempre è stato giornalista<br />

nello spirito e, se mi<br />

è consentita un’espressione romantica, nel cuore”. Da<br />

deputato nelle file della Dc a direttore generale della Rai,<br />

passando per la presidenza dell’Istituto Luce, Bertè ha<br />

sempre svolto incarichi manageriali, ma non ha mai soffocato<br />

la sua passione per la scrittura.<br />

“Queste cerimonie hanno<br />

un risvolto malinconico.<br />

Io so di avere cinquant’anni,<br />

ma il fatto che<br />

me lo ricordino mi fa un<br />

certo effetto”.<br />

Così reagisce Giuseppe<br />

Dicorato, giornalista con<br />

la passione per l’aviazione,<br />

subito dopo aver ricevuto<br />

il premio per i suoi<br />

cinquant’anni di carriera.<br />

“Mi sento – continua<br />

Dicorato – come i vincitori<br />

del Giro d’Italia di una<br />

volta, che, al termine<br />

della competizione, dicevano<br />

“Ciao mamma, sono<br />

contento di essere<br />

arrivato primo”.<br />

A me, però, viene da dire<br />

solo sono contento di essere arrivato”. Sempre vivace e con<br />

la battuta pronta, Giuseppe Dicorato festeggia in questo<br />

modo la sua medaglia d’oro.<br />

Nel momento della<br />

premiazione, a Franco<br />

Rho viene spontaneo il<br />

paragone fra il suo giornalismo<br />

e quello attuale,<br />

“e la distanza è netta. Le<br />

nuove generazioni sono<br />

sacrificate dagli editori,<br />

in qualche modo trasformate<br />

in impiegati.<br />

Noi avevamo la libertà di<br />

muoverci, uscire per<br />

strada, conoscere dal<br />

vivo la realtà”. Inevitabile<br />

un simile pensiero in<br />

uno che è stato inviato<br />

del “Corriere” accanto a<br />

gente come Egisto Corradi.<br />

Ma non c’è malinconia:<br />

“A me va bene<br />

così perché posso dedicarmi<br />

a quel che mi piace – spiega Rho – ma certo preferivo<br />

quando erano i giornali di provincia la fucina delle<br />

nuove leve, la gavetta da cui emergevano i migliori.”<br />

ADOLFO SCALPELLI EGIDIO STERPA SANDRO ZAMBETTI<br />

“Meno male che non<br />

sono l’ultimo”, ha commentato<br />

Adolfo Scalpelli<br />

aspettando in piedi il<br />

suo turno per ritirare la<br />

medaglia. Ricordiamo<br />

che Scalpelli è stato<br />

caposervizio dell’attualità<br />

e vicecaporedattore<br />

dell’“Unità”, direttore<br />

dell’Istituto per la storia<br />

della Resistenza e del<br />

Movimento operaio.<br />

Scrittore di numerose opere<br />

di storia contemporanea,<br />

fra cui citiamo<br />

Scioperi e guerriglia in<br />

Val Padana (1943-45),<br />

libro adottato all’Università<br />

di Urbino, Vite<br />

vendute. L’emigrazione<br />

verso il Terzo Reich dal feudo di Farinacei e Dalmine 1919.<br />

Storia e mito di uno sciopero rivoluzionario.<br />

Attualmente è direttore del mensile “Quale consumo”, giornale<br />

della Cooperazione lombarda che tratta di salute e<br />

ambiente.<br />

Oro a dieci professionisti<br />

per 50 anni di albo<br />

Controcorrente anche<br />

stavolta Egidio Sterpa:<br />

“La cerimonia per i 50<br />

anni? Mi fa arrabbiare<br />

tremendamente. Perché<br />

ho 74 anni!”.<br />

L’ex ministro <strong>dei</strong> Rapporti<br />

col Parlamento e<br />

vicesegretario del Partito<br />

Liberale, attualmente<br />

consigliere comunale di<br />

Forza Italia a Milano,<br />

scherza ma non troppo.<br />

Certo, però, sotto sotto<br />

la medaglia lo inorgoglisce,<br />

“perché, anche se<br />

ho avuto una qualche<br />

carriera politica, io sono<br />

e resterò sempre un<br />

giornalista”. D’altronde,<br />

quando si è stati caposervizio<br />

e inviato del “Corriere della Sera”, direttore del<br />

“Corriere Lombardo”, fondatore assieme a Indro Montanelli<br />

e Mario Cervi del “Giornale”, e adesso commentatore<br />

dello stesso quotidiano, come si potrebbe dire altrimenti?<br />

Sandro Zambetti ha ritirato<br />

per ultimo la sua medaglia<br />

ma “solo perché il suo<br />

cognome comincia con la<br />

zeta”, come ha scherzosamente<br />

precisato il presidente<br />

dell’<strong>Ordine</strong>, Franco<br />

Abruzzo al momento di<br />

consegnargliela.<br />

Zambetti è stato capocronista<br />

e redattore capo a<br />

“L’Eco di Bergamo”, caposervizio<br />

del “politico” a “La<br />

Gazzetta del Popolo” di<br />

Torino. Ormai da trent’anni<br />

è direttore della rivista<br />

“Cineforum” oltre che presidente<br />

dell’Alasca, l’archivio<br />

lombardo dell’audiovisivo.<br />

Il suo film preferito?<br />

“Ombre rosse - risponde - nel ‘45 lo vidi ben sei volte”. Zambetti<br />

è anche membro del Direttivo nazionale del Sindacato <strong>dei</strong><br />

critici cinematografici italiani.<br />

10 ORDINE 4 <strong>2000</strong>

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