l'eroe imperfetto - Wu Ming
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1“It is a Modern version of epic” (A. Calder, Introduzione a T.E. Lawrence, Seven<br />
Pillars of Wisdom, Wordsworth Editions, 1997, pag. xix). E ancora: “So it remains<br />
importantly alive - not a useful volume of historiography, not even a sound historical<br />
document, but a work of high literary aspiration which stands, as Lawrence hoped it<br />
would, in the tradition of Melville and Dostoevsky and alongside the writings of Yeats,<br />
Eliot and Joyce” (ibidem, pag. xxv).<br />
2 In apparenza l'attitudine mimetica, cioè l'adottare in toto i costumi delle<br />
popolazioni locali con cui si entra in contatto, sembrerebbe avvicinare Burton e<br />
Lawrence. In realtà è vero il contrario. Lawrence non prese mai a modello l'esotista<br />
Burton, e non cercò mai di spacciarsi per arabo. La sua preferenza per il “britannico”<br />
Doughty è espressa a chiare lettere nell'introduzione all'edizione del 1921 di Travels<br />
in Arabia Deserta. In quelle pagine Lawrence entra in polemica con gli inglesi che<br />
pretendono di diventare come gli indigeni e ribadisce l'alterità bianca, ovvero<br />
sostiene una modalità d'approccio all'Oriente meno ipocrita, basata sulla differenza e<br />
non sull'assimilazione fittizia.<br />
3 Cfr. J.R.R. Tolkien, Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, in Albero e Foglia,<br />
Bompiani 2000, e la successiva lettura in questo volume: Un giorno a Maldon - il<br />
campo di battaglia e la parola magica.<br />
4 Olaf Tryggvason (963-1000 d.C.), nella prima metà degli anni Novanta del X secolo<br />
prese parte a tutte le più importanti incursioni vichinghe contro le isole britanniche e<br />
il nord della Francia. Al ritorno in Norvegia, nel 995, si insinuò nelle lotte intestine<br />
per la corona e riuscì ad ottenerla. Già convertitosi al cristianesimo, una volta re<br />
adottò una politica di cristianizzazione forzata. Morì in un'imboscata navale nel Mar<br />
Baltico.<br />
5 Cfr. nota al verso 86, in Giuseppe Brunetti, La Battaglia di Maldon - eroi e traditori<br />
nell'Inghilterra vichinga, Carocci, 2003 (edizione critica italiana del poema).<br />
6 Cfr. Tacito, Germania, cap. XIV: “Iam vero infame in omnem vitam ac probrosum<br />
superstitem principi suo ex acie recessisse. Illum defendere, tueri, sua quoque fortia<br />
facta gloriae eius adsignare praecipuum sacramentum est. Principes pro victoria<br />
pugnant, comites pro principe.”<br />
7 L'imprinting era quello della celebre traduzione in prosa di W.P. Ker, del 1887, dove<br />
ofermod veniva tradotto con “overboldness”.<br />
8 In realtà Tolkien suggeriva una traduzione ancora più forte: “overmastering pride”.<br />
9 Dopo la sconfitta di Maldon i vichinghi dilagarono nell’entroterra, imponendo un<br />
oneroso tributo a re Aethelred. La vittoria campale di Maldon rappresentò un salto di<br />
qualità rispetto alle incursioni precedenti e aprì la strada alle invasioni che in seguito<br />
sarebbero culminate con la nascita dei regni danesi nell’Inghilterra nord-orientale.<br />
10 E' importante specificare che con l'espressione “divino femminile”, qui e in seguito,<br />
si intende indicare semplicemente l'ambito mitico di pertinenza della Dea. In<br />
generale in questa trattazione non si vuole alludere ad alcun piano simbolico o<br />
trascendente che possa rimandare all'idea di un “eterno femminino”, ovvero a una<br />
supposta essenza naturale, originaria o ideale del genere femminile. Ci si riferisce<br />
invece sempre all'insieme di immagini e temi poetici connessi alle figure femminili<br />
nella mitologia e nella letteratura, e al significato che possono ancora avere per noi,<br />
influenzando in profondità il nostro agire narrativo.