l'eroe imperfetto - Wu Ming
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8. La Regina e il Re<br />
Nella sala delle udienze si è compiuto il passaggio cruciale del<br />
romanzo. L'impresa del<strong>l'eroe</strong> è stata interrotta, il Graal, la fonte<br />
della vita eterna, non è stato raggiunto, l'unione rivitalizzante tra<br />
<strong>l'eroe</strong> e la Dea è fallita.<br />
Non c'è niente che Henry Morgan possa riportare dalla sua<br />
avventura (eccetto una catasta d'oro, che però non era il vero<br />
obiettivo della sua missione). La stessa impresa guerresca, viene di<br />
gran lunga ridimensionata dalla luce del giorno. Mentre cammina<br />
per la città, Morgan si accorge che la distruzione non è poi così<br />
grande, ma anzi, piuttosto circoscritta. Soprattutto l'obiettivo<br />
primario è stato mancato.<br />
Egli aveva distrutto la città, ma la donna che lo aveva attratto alla<br />
Coppa d'Oro lo eludeva. Gli sfuggiva mentre lui restava più che mai<br />
in suo potere. Henry si contorse sotto la propria impotenza e poi<br />
rabbrividì al pensiero che altri potessero scoprirla.<br />
(Ibidem)<br />
Al contrario di Galvano, Morgan non riesce ad accettare la propria<br />
fallibilità, né il potere che la Dea esercita su di lui. Ha paura di<br />
essere deriso, perché è ormai insicuro della propria grandezza<br />
d'animo, la sua fiducia in se stesso è minata. Aveva pensato di<br />
possedere la Santa Rossa, di sposarla e portarla via con sé, non<br />
come atto d'unione, ma come ornamento e coronamento della<br />
propria gloria, come suggello del destino del<strong>l'eroe</strong>. Scoprire invece<br />
di non essere il predestinato, di essere uno dei tanti pretendenti,<br />
rappresenta il crollo delle illusioni e la morte del “fanciullino” che<br />
le aveva cullate. Non già per lasciar posto a un uomo maturo, a un<br />
eroe più consapevole, disposto ad accettare la sconfitta, bensì a un<br />
anti-eroe rabbioso e meschino che si limita a introiettarla, per<br />
trasformarsi in qualcosa di ancora peggiore.<br />
Per riaffermare il proprio potere minacciato, Morgan deve ricorrere<br />
all'omicidio, alla giustizia sommaria, all'esercizio della tirannide.<br />
Così ammazza a sangue freddo un pirata sorpreso a intascare un<br />
piccolo gioiello, invece di ammucchiarlo col resto del bottino. Poi,<br />
furente, decide di tornare indietro e prendere la Santa Rossa con la<br />
forza per dimostrarle chi è il padrone del destino a Panama. La sua<br />
ottusità lo porta verso il momento più grottesco del romanzo, dal<br />
quale l'orgoglio del<strong>l'eroe</strong> uscirà definitivamente distrutto.<br />
Quando la Santa Rossa si trova di nuovo davanti il capitano dei<br />
pirati e capisce le sue intenzioni scoppia in una risata, impugna uno<br />
spillone fermacapelli e lo sfida a duello come per gioco.<br />
Morgan l'aggredisce, le strappa i vestiti, ma ciò che ottiene sono