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l'eroe imperfetto - Wu Ming

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dette con una certa goffaggine. M'accorgo che non siete affatto un<br />

realista, ma solo uno strimpellatore di serenate. Volete sposarmi…<br />

proteggermi. Tutti gli uomini, meno uno, hanno voluto<br />

proteggermi. Comunque, sono più in grado di proteggermi da me<br />

di quanto lo siate voi. Dal mattino del mio primo ricordo sono stata<br />

saturata di frasi fino alla nausea. Sono stata ricoperta di dolci<br />

epiteti e di vezzeggiamenti. Gli altri uomini, come voi, sentivano il<br />

bisogno di giustificare la loro passione ai loro stessi occhi. Essi,<br />

come voi, dovevano convincersi, e insieme convincere anche me, di<br />

amarmi.”<br />

(Ibidem)<br />

Umiliato e offeso dalle parole di Ysobel, Morgan minaccia di<br />

violentarla, ma non riesce nemmeno a scalfire la seraficità della<br />

dama. La donna risponde che è troppo tardi ormai per assumere<br />

l'aspetto del rude pirata, non dopo essersi presentato come<br />

l'ennesimo, banale, cavaliere cortese. Se anche lui la stuprasse,<br />

non potrebbe fare a meno di vederlo per come già si è mostrato:<br />

presuntuoso, retorico, puerilmente preoccupato di nascondere<br />

dietro altisonanti paroloni la propria banalità, il proprio essere un<br />

uomo comune e non già eccellente, in nulla diverso da uno<br />

qualunque dei suoi sottoposti. “E dovrei scoppiare a ridere, temo”.<br />

Ecco il ridicolo che sta per piombare sul capo di Henry Morgan con<br />

la forza di un macigno, senza che lui possa sottrarsi allo schianto.<br />

L'eroe afferma ancora di amarla, solo per sentirsi rispondere che<br />

non si tratta di una novità, che centinaia di uomini le hanno detto le<br />

stesse cose. E' proprio questo sentirsi unico, questa pretesa di<br />

possesso esclusivo, che suscita la reazione impietosa della Dea.<br />

L'eroe già vacilla, è sufficiente instillargli il germe della gelosia per<br />

farlo crollare, accennare a “un giovane bucaniere affascinante” che<br />

Ysobel ha visto quella notte e del quale si augura di diventare la<br />

schiava.<br />

Morgan domanda ansioso chi sia quel bucaniere, mentre già nella<br />

mente si compone l'immagine di Coeur de Gris, ma lei dice che non<br />

lo sa, anche se amerebbe poterlo rivedere. La staffilata va dritta al<br />

cuore: “Sentite già il coltello?”, chiede perfida la dama.<br />

Perso ogni entusiasmo, Morgan rinchiude Ysobel in cella, in<br />

compagnia della vecchia governante (l'immancabile megera).<br />

Dopodiché se ne torna nel salone dov'è ammucchiato il bottino. Si<br />

sente sconfitto e battuto, pensa a come riderebbero i suoi uomini se<br />

scoprissero la magra figura che ha rimediato: “L'essere schernito<br />

in segreto era una prospettiva terrificante per Henry Morgan”.<br />

La paura del ridicolo trasforma la frustrazione in rabbia e la dirige<br />

verso gli uomini che potrebbero irriderlo. Morgan si vede già<br />

trasformato da leggenda a zimbello dei Caraibi.<br />

D'istinto afferra le armi ed esce per la strada con l'intento di<br />

reagire a quella sfida, di affermare ancora la propria eroica<br />

volontà.

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