l'eroe imperfetto - Wu Ming
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folgore. E la sua pelle era bianca, d'avorio, senza sfumature di<br />
rosa.<br />
(Ibidem)<br />
Ancora lo spauracchio del ridicolo, ancora la bianchezza statuaria<br />
di una regina. Morgan ha un presentimento rivelatore, per qualche<br />
ragione vede in lei qualcosa che gli ricorda la ragazza lasciata in<br />
Galles:<br />
“Voi siete come Elizabeth” disse, con la voce monotona di chi<br />
sogna. “Siete uguali eppure non c'è nessuna somiglianza. Forse voi<br />
avete già tutto quel potere ch'ella stava imparando a usare. Credo<br />
di amarvi, ma non so; non ne sono sicuro”.<br />
(Ibidem)<br />
In questo pensiero è contenuta l'intuizione cruciale a proposito del<br />
potere femminile, quello che attrae e vincola <strong>l'eroe</strong> alla Dea. Un<br />
potere di cui Morgan sta per sperimentare tutta la potenza, e forse<br />
è proprio questo presentimento che inizialmente lo fa titubare<br />
sull'amore che prova. Amore che è una proiezione di se stesso e<br />
della propria ambizione, non già la ricerca di un'unione vera.<br />
Subito il pirata rientra nella parte del<strong>l'eroe</strong> vittorioso e formula la<br />
sua romantica dichiarazione, chiedendo alla dama di sposarlo.<br />
Quando la Santa Rossa obietta di essere già sposata, “e nel modo<br />
più soddisfacente”, Morgan si appella a cause di forza maggiore<br />
che travalicano le consuetudini dei comuni mortali. La sua<br />
dichiarazione diventa quella di un cavaliere cortese che ha appena<br />
compiuto l'impresa di raggiungere la principessa nel castello in cui<br />
era reclusa.<br />
Morgan dà per scontato che la principessa voglia essere liberata,<br />
che abbia bisogno di lui e di nessun altro, perché la loro affinità<br />
elettiva, il loro amore, è una necessità di completezza scritta negli<br />
astri.<br />
E' in questo preciso momento che la favola si infrange, il romanzo<br />
di formazione si rivela per ciò che in realtà è, una pesante critica<br />
all'idealismo eroico, all'amor cortese, al romanticismo. Ovvero al<br />
tentativo di subordinare e sottomettere l'elemento femminile<br />
dentro i limiti della retorica e della visione al maschile del mondo,<br />
di sottomettere la Dea ai codici.<br />
La risposta della Santa Rossa, infatti è quella sbagliata:<br />
“Avete trascurato soltanto una cosa, signore” ella disse. “Nessun<br />
fuoco mi arde, e dubito che possa ardere mai più. Non portate una<br />
lampada per me… e speravo che la portaste. Sono venuta stamane<br />
ad assicurarmene. E ho sentito le vostre parole così spesso, ma così<br />
spesso, a Parigi e a Cordova. Sono stanca di queste parole che non<br />
cambiano mai. […] Pensavo cose straordinarie di voi un tempo;<br />
finiste col diventare una bronzea figura della notte. E ora… vi<br />
scopro ciarliero, un tornitore di dolci e ben costrutte parole, ma