17.06.2013 Views

l'eroe imperfetto - Wu Ming

l'eroe imperfetto - Wu Ming

l'eroe imperfetto - Wu Ming

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ucaniere.<br />

A bordo di un piccolo bastimento spagnolo che avevano assalito, i<br />

pirati fecero prigioniera una gentildonna. Per evitare liti tra la<br />

ciurma decisero di giocarsela ai dadi. La donna era “alta e ben<br />

fatta, coi capelli neri, una gran fronte pallida e le dita più affusolate<br />

ch'io abbia mai visto in vita mia”, ricorda Tim. E aggiunge che<br />

proprio osservandola decise di non partecipare al gioco. “Mi dissi:<br />

Quella è un tipo di donna piuttosto duro da masticare, capace di<br />

farne vedere di tutti i colori all'uomo ch'ella odiasse.” E infatti, a<br />

dimostrazione del carattere indomito, approfittando della<br />

distrazione dei pirati, la donna corse al parapetto e si gettò tra i<br />

flutti stretta a una palla di cannone.<br />

Nelle notti successive il suo fantasma venne ripetutamente<br />

avvistato dalle sentinelle, mentre seguiva la scia della nave e<br />

protendeva le sue “lunghissime mani bianche” verso la poppa.<br />

Finché una notte - prosegue il racconto di Tim - un membro<br />

dell'equipaggio accorse terreo a dare l'allarme perché aveva<br />

avvistato lo spettro, con “mani bianche, affilate, morbide, con<br />

lunghe dita affusolate, che sono penetrate nel fianco del bastimento<br />

e hanno cominciato a strappare via le tavole come se fossero di<br />

carta”.<br />

Fu così che la nave affondò e i superstiti del naufragio furono<br />

soltanto tre: Tim e altri due marinai, i quali però in seguito<br />

impazzirono “e della specie di pazzia più furiosa”.<br />

Tim è stato quindi l'unico a salvarsi e il motivo è del tutto evidente:<br />

lui solo non aveva partecipato al gioco, non aveva tirato i dadi.<br />

Aveva osservato la donna riconoscendo in lei un'entità<br />

potenzialmente terribile. La sua decisione era stata quindi di non<br />

adirarla e proprio questo gesto di rispetto gli ha salvato la vita.<br />

Tutti i suoi compagni invece, che avevano pensato di poter<br />

possedere quella donna, di sottometterla, sono morti o sono<br />

impazziti. La follia sembra una pena ricorrente per chi oltraggia la<br />

Dea.<br />

La descrizione fisica della donna suicida lascia poco margine al<br />

dubbio: l'ampia fronte pallida, le lunghe braccia e mani eburnee, le<br />

dita bianche affusolate, sono i tratti di quella che Robert Graves,<br />

nel suo studio più celebre, avrebbe chiamato la Dea Bianca,<br />

rintracciandone le caratteristiche fisiche nei poemi antichi e<br />

moderni 13 .<br />

“Il candore della Dea è sempre stato un concetto ambivalente. In<br />

un senso è la piacevole bianchezza dell'orzo perlato, del corpo<br />

femminile, del latte, o della neve intatta; ma in un altro senso è<br />

l'orribile pallore del cadavere, dello spettro e della lebbra” (R.<br />

Graves, op. cit., cap. 24).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!