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l'eroe imperfetto - Wu Ming

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filologicamente: pretende di viverli in prima persona, di essere<br />

mitopoieta.<br />

Merlin legge in lui l'ansia incontenibile del sogno, di fronte alla<br />

quale non può che augurare al ragazzo di trovare ciò che cerca... o<br />

piuttosto di non trovarlo, per mantenersi invece così com'è, un<br />

“fanciullino” ingenuo, rapito dal puro desiderio.<br />

Di tutt'altro genere è il confronto che il ragazzo ha con il padre,<br />

una figura remissiva, un uomo contemporaneo, che ha abdicato al<br />

primato in famiglia, e che non ostacola i progetti di Henry, perché<br />

ha già sperimentato su di sé quanta frustrazione implichi tarpare le<br />

proprie aspirazioni giovanili. Soprattutto sa che non è possibile<br />

impedire a Henry di partire con un semplice ordine, perché questo<br />

lo spingerebbe soltanto a disobbedire all'autorità e a fuggire come<br />

un ladro nella notte. Tanto vale allora augurargli il buon viaggio e<br />

raccomandarlo allo zio baronetto, che ha trovato fortuna nelle Indie<br />

Occidentali.<br />

E' piuttosto la madre di Henry a non voler capire. Elizabeth è una<br />

donna forte e cocciuta, che non ammette altra visione del mondo<br />

oltre alla propria, semplice e lineare, dove ogni cosa sta al suo<br />

posto e tutti rigano dritto. Testarda fino alla fine, rifiuterà di<br />

prendere un vero e proprio commiato dal figlio, incredula di<br />

doverlo perdere 11 .<br />

C'è un'ultima persona da salutare. E' la giovane innamorata che<br />

Henry avrebbe probabilmente sposato se avesse potuto restare. E'<br />

la vita alternativa di Henry: una moglie, dei figli da crescere, una<br />

casetta nella brughiera. Questa volta è Henry che non riesce a dire<br />

addio, limitandosi a osservare la ragazza dall'oscurità della sera,<br />

mentre sulla soglia di casa, lei cerca di intravederlo.<br />

Già qui troviamo i primi segnali di una coincidenza a chiave che si<br />

protrae per tutto il romanzo.<br />

A eccezione della vecchia Gwenliana, tutti i personaggi femminili<br />

portano lo stesso nome: Elizabeth 12 . E' così per la madre e per la<br />

fidanzatina di Henry. Sarà così nel seguito dell'avventura, per le<br />

altre due donne importanti della sua vita. Steinbeck ci fa capire<br />

senza sottintesi che si tratta di differenti manifestazioni della<br />

stessa entità femminile e che <strong>l'eroe</strong> di questa storia si confronterà<br />

con ciascuna di esse, volta per volta.<br />

Henry parte, raggiunge Cardiff, e mentre cerca un imbarco cade<br />

vittima del raggiro di uno scaltro marinaio, un reclutatore di nome<br />

Tim, che lo fa salire a bordo della nave su cui presta servizio, in<br />

partenza per le Indie Occidentali. In realtà, insieme all'ingaggio,<br />

Henry firma il proprio contratto di servitù in cambio del passaggio<br />

per l'America. Ma questo lo scoprirà solo all'arrivo alle Barbados.<br />

La traversata a bordo della Bristol Girl è caratterizzata da segnali<br />

premonitori. La storia che Henry ascolta dalla bocca del suo amico<br />

marinaio durante una delle lunghe serate sottocoperta riguarda<br />

proprio uno spettro femminile e anticipa il tema centrale del<br />

romanzo.<br />

Tim racconta un'avventura capitatagli in gioventù, quand'era

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