l'eroe imperfetto - Wu Ming
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dispersivo, fallibile e rubacuori. Al contrario di Lancillotto, il cui<br />
amore cortese è indirizzato esclusivamente alla regina Ginevra,<br />
Galvano ama molte donne, le seduce e da esse viene sedotto.<br />
Entrambi i cavalieri servono Artù con una devozione senza eguali,<br />
sono i suoi insuperabili campioni. Tuttavia la loro impurità li<br />
renderà indegni di possedere il Graal, nonostante abbiano saputo<br />
raggiungerlo. Cristianamente la coppa della vita eterna spetterà al<br />
casto e santo Galahad.<br />
In particolare Galvano incarna la sopravvivenza di un eroe solare<br />
celtico strettamente connesso alla Dea fin dalle sue origini, dal<br />
momento che è figlio di Anna (che abbiamo visto essere uno dei<br />
nomi della Dea), sorella del re sacro Artù. Nonostante questo il<br />
poema più famoso che vede protagonista Galvano è - almeno in<br />
apparenza - un manifesto apologetico delle virtù cristiane e<br />
cavalleresche, in cui le tracce dei suoi trascorsi celtici sono<br />
abilmente celate.<br />
Sir Gawain e il Cavaliere Verde, composto da un anonimo poeta<br />
inglese alla fine del XIV secolo come sintesi di una lunga tradizione<br />
orale, è la seconda tappa del nostro percorso.<br />
La storia si apre alla corte di Artù, durante i festeggiamenti per il<br />
Capodanno. Nel mezzo della festa giunge inaspettato un gigantesco<br />
cavaliere bardato di verde e armato di un'enorme ascia, il quale<br />
lancia una sfida alla Tavola Rotonda. Il misterioso personaggio<br />
propone un gioco crudele: si dichiara disposto a ricevere un colpo<br />
d'ascia da uno qualunque dei presenti se costui, trascorso un anno<br />
e un giorno, avrà il coraggio di riceverne uno di eguale portata da<br />
parte sua.<br />
L'assurda sfida viene raccolta da Artù, che vede chiamate in causa<br />
dal cavaliere la “rinomanza” e la “fierezza” della stessa Tavola<br />
Rotonda. Ma suo nipote Galvano lo ferma e si propone al suo posto<br />
in qualità di campione del re, poiché non è giusto che il sovrano si<br />
esponga a quel folle gioco.<br />
Ottenuto il permesso di Artù, Galvano giura sul proprio onore di<br />
accettare le regole stabilite dal Cavaliere Verde, quindi si accinge a<br />
sferrare il colpo mortale. Il cavaliere china il capo e Galvano lo<br />
decapita con l'ascia, ignaro della magia che protegge l'avversario.<br />
Costui infatti si rialza e raccoglie la propria testa mozzata, che<br />
ancora parla e ricorda a Galvano la promessa contratta. Entro un<br />
anno e un giorno dovrà trovare la sua dimora, la Cappella Verde, e<br />
sottoporsi allo stesso trattamento, pena l'essere dichiarato codardo.<br />
L'anno successivo trascorre in fretta e a metà dell'autunno Galvano<br />
si mette in viaggio per andare incontro al suo triste destino. Lo fa<br />
nelle vesti del cavaliere cristiano, con il pentangolo sullo scudo, il<br />
“nodo infinito”, simbolo delle virtù di un cavaliere fedele e devoto<br />
(liberalità, amicizia, cortesia, purezza e pietà).<br />
Galvano viaggia a lungo, in cerca della fantomatica Cappella Verde,<br />
affrontando le insidie dell'inverno e delle bestie feroci. Si<br />
raccomanda a Maria Vergine (“madre cara”) e più di una volta la<br />
invoca, finché, alla vigilia di Natale, non giunge a un meraviglioso