l'eroe imperfetto - Wu Ming
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Odisseo, “re dell'anno nascente”. La fine del vecchio eroe/re è<br />
condizione preliminare alla sua rinascita, al suo ritorno sotto altre<br />
vesti per rinnovare l'unione con la Dea. E' la Dea infatti che<br />
presiede allo scambio simbolico rivelando la sua triplice natura:<br />
vergine divina, moglie generatrice, anziana divoratrice; ovvero<br />
ispiratrice celeste, consorte desiderata, custode inferica che<br />
accoglie nel suo grembo i morti.<br />
Sapersi confrontare con questa molteplicità, spesso spuria e<br />
ricombinata, saperla accettare e frequentare, è uno dei compiti<br />
del<strong>l'eroe</strong>. Compito che consisterà sempre in un viaggio di andata e<br />
ritorno da sé, ovvero di transito catartico attraverso un'alterità<br />
assoluta.<br />
Questo Aldilà minaccioso e oscuro, sia esso l'Ade (come per gli eroi<br />
del mondo classico e mesopotamico), una selva o un castello (come<br />
per i cavalieri arturiani), o ancora il reame fatato (come per molti<br />
protagonisti di fiabe e leggende), è ovviamente il regno della Morte<br />
da cui dovrà essere riportata al di qua la vita.<br />
“Quel regno oscuro è stato per millenni la meta sacra di tutti i<br />
grandi eroi impegnati in una quest, da Gilgamesh a Faust, perché<br />
esso è il ricettacolo del tesoro spirituale della sapienza mistica<br />
della rinascita. Là si possono scoprire le chiavi che disserrano il<br />
tabernacolo della vita eterna, e il dono stesso dell'immortalità” (H.<br />
Zimmer, Il re e il cadavere, 1948). Un dono che consiste<br />
precisamente nell'eterna ciclicità della vita e della morte. In questo<br />
senso l'Aldilà è anche il Regno delle Madri, “il pozzo di morte dal<br />
quale la vita sgorga in eterna rinascita” (ibidem). Non è raro infatti<br />
che siano proprio figure femminili ad abitarlo o a presiederlo e che<br />
esse forniscano al<strong>l'eroe</strong> la chiave d'accesso e di uscita, come nel<br />
caso della Sibilla per Enea, e di Circe per Odisseo (il quale<br />
nell'Oltretomba incontra proprio lo spettro di sua madre).<br />
Il cristianesimo ha spezzato la ciclicità del tempo, collocando su<br />
una linea l'avvento, la morte e la resurrezione del<strong>l'eroe</strong> eponimo;<br />
ciononostante porta con sé - sul piano mitico-narrativo - le tracce di<br />
ciò che lo ha preceduto. Come dimostra ad esempio il ciclo<br />
arturiano, uno dei pilastri letterari della cultura occidentale.<br />
E' infatti alla corte di Artù che dobbiamo spingerci per scovare il<br />
secondo personaggio che ci interessa.<br />
3. Il cavaliere <strong>imperfetto</strong><br />
Se il ciclo della Tavola Rotonda è un coacervo di temi mitici, sintesi<br />
letteraria di figure archetipiche ben riconoscibili anche sotto i<br />
panni di cui il cristianesimo le ha rivestite, allora Galvano è uno dei<br />
suoi protagonisti più affascinanti.<br />
Si tratta di un cavaliere insolito: eroico e impavido, ma anche