l'eroe imperfetto - Wu Ming
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Con queste parole, indegne di un mortale,<br />
si guadagnò l'ira tremenda della dea.<br />
(771-775)<br />
Ecco spiegata la crudeltà della dea nei confronti di Aiace, la sua<br />
volontà di esporlo al pubblico ludibrio. C'è di mezzo una questione<br />
personale: si tratta di una vendetta per la mancanza di rispetto che<br />
il guerriero ha dimostrato nei confronti di Atena. In quell'occasione<br />
Aiace l'ha invitata a girare al largo, a occuparsi degli altri, ha<br />
rifiutato il suo aiuto ritenendolo superfluo. Il grande eroe ha<br />
snobbato Atena, invece di ossequiarla, e in questo modo ha segnato<br />
il proprio destino.<br />
Occorre adesso spingerci più in profondità e provare a spogliare<br />
Atena delle stratificazioni religiose che ne costituiscono l'immagine<br />
classica.<br />
Prima di essere la figlia prediletta di Zeus, Atena è una delle<br />
personificazioni dell'antica Dea, la divinità femminile preesistente<br />
ai culti patriarcali. La figura di Atena come ci è stata tramandata<br />
dalla mitologia classica ha origine precisamente dal conflitto tra il<br />
divino maschile e quello femminile.<br />
Dopo avere stuprato e ingravidato la titanessa Meti, Zeus ascolta<br />
l'oracolo della Dea, la quale predice che Meti darà alla luce una<br />
femmina, ma che se partorirà una seconda volta genererà un<br />
maschio destinato a detronizzarlo. Spaventato, Zeus allora divora<br />
Meti. Tuttavia la titanessa riesce a partorire dentro la sua testa e a<br />
dare alla luce Atena, che esce dal cranio del padre procurandogli<br />
atroci dolori. La nascita di Atena dalla testa paterna, sede<br />
dell'intelletto, simboleggia la subordinazione della Dea, antica<br />
depositaria della sapienza, al patriarcato di Zeus. Così nel mito<br />
ristrutturato dal nuovo dominio acheo, Atena diventa la figlia<br />
favorita e fedele del padre, sopprimendo ogni legame con la sua<br />
origine matriarcale (al punto da non avere sacerdotesse, ma<br />
sacerdoti maschi).<br />
Nella figura di Atena quindi è possibile riconoscere lo scontro<br />
religioso tra due culti, quello patriarcale dominante, e quello<br />
matriarcale, che benché sia stato fagocitato e rimosso, è in grado di<br />
sopravvivere sotto mentite spoglie e fare capolino quando meno te<br />
lo aspetti.<br />
Atena per esempio non rinuncia al proprio animale totemico, che<br />
rimane la civetta, in base a una lunga discendenza mitica che nasce<br />
probabilmente dal culto preistorico della donna-uccello, poi<br />
declinato in varie forme iconiche (come la dea-uccello Lilith in<br />
Mesopotamia, o le Erinni e le Sirene nel Mediterraneo).<br />
Lo stesso nome “Atena” è indicativo della sua origine. Per alcuni<br />
infatti si tratterebbe di una parola composta, derivata dal tirreno<br />
ati, che significa “madre”, e dal nome della dea hurrita<br />
Hannahannah (Inanna per i Sumeri). Erodoto e Platone la<br />
identificavano con la dea libico-egiziana Neith < Anatha < Athena<br />
(Erodoto, Storie 2:170-175, Platone, Cratilo, 407b); mentre Robert