l'eroe imperfetto - Wu Ming
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otta inglese e dopo l'imboscata suicida di Aidan e dei suoi uomini.<br />
Ne sono protagonisti due messi dell'abate di Ely, incaricati di<br />
cercare tra i cadaveri le spoglie del<strong>l'eroe</strong> Byrhtnoth, per potergli<br />
dare sepoltura cristiana. L'idea di Tolkien prende spunto dal fatto<br />
che storicamente la salma del conte venne recuperata e sepolta<br />
nell'abbazia di Ely, ma priva della testa.<br />
I due personaggi inventati da Tolkien sono una coppia<br />
efficacissima, finalizzata alla sua interpretazione del poema.<br />
Tìdwald detto Tìda, è un vecchio servitore, che nella vita ha<br />
conosciuto i campi di battaglia, cinico e ferocemente sarcastico<br />
sulla morte e sul destino degli eroi. Torhthelm detto Totta invece è<br />
il giovane figlio di un menestrello di corte, un poeta facilmente<br />
impressionabile, pieno di venerazione per i guerrieri indotta dalla<br />
letteratura. Mentre Totta riconosce a uno a uno i caduti della<br />
giornata campale, li esalta e quasi rimpiange di non essersi trovato<br />
con loro, il vecchio Tìda lo sfotte e lo riporta alla banale realtà dei<br />
fatti. Il dialogo tra i due è tragicomico, mentre si aggirano tra i<br />
cadaveri, in piena notte, e trasportano al carro la salma<br />
pesantissima del<strong>l'eroe</strong> decapitato, sudando sette camicie. E'<br />
proprio a Tìda che l'autore assegna la critica semplice, popolare,<br />
dell'ideologia eroica:<br />
[Totta:] Mi riesce strano<br />
come han passato il guado o si son fatti<br />
strada senza combattere aspramente.<br />
Ma ci son pochi segni di battaglia.<br />
Speravo in un bel mucchio di pagani<br />
morti, ma non ne vedo.<br />
[Tìda:] O troppo pochi.<br />
Ahimé, la colpa fu del signor nostro,<br />
o così almeno si diceva a Maldon.<br />
Troppo orgoglioso, troppo generoso.<br />
L'orgoglio l'ha ingannato, e il suo dominio<br />
più non esiste, lode al suo valore!<br />
Che i Normanni guadassero ha lasciato,<br />
tant'era vago di fornire materia ai menestrelli.<br />
Inutilmente nobile, il suo errore.<br />
Archi ben tesi all'imbocco del ponte:<br />
con pochi i molti avrebbe volto in fuga!<br />
Bè, ha sfidato la sorte ed è caduto.<br />
L'ansia di entrare nella leggenda e nella letteratura è ciò che ha<br />
sospinto Byrhtnoth. Una strenua coerenza con l'ideale eroico, che<br />
l'ha portato a ignorare ogni convenienza e ogni salvaguardia di sé,<br />
dei propri fedeli, della propria terra, perché <strong>l'eroe</strong> deve essere<br />
all'altezza dell'onore, della propria icona, o perire trascinando con<br />
sé tutto ciò a cui è legato.<br />
L'ideologia eroica nega la realtà, ma non la rende meno dura. Come