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l'eroe imperfetto - Wu Ming

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3. L'imboscata<br />

A raccontarci di loro è niente meno che Jorge Luis Borges, in un<br />

breve frammento del 1976 che si intitola 991 A.D. Si tratta di uno<br />

spin off del poema, ovvero di un possibile finale che attraverso una<br />

prosa moderna colma la lacuna dei versi mancanti.<br />

Borges immagina che una dozzina di combattenti inglesi si siano<br />

sottratti alla battaglia e abbiano trovato scampo nel bosco vicino. Li<br />

guida il vecchio Aidan insieme ai suoi figli. Non sono nobili, ma<br />

contadini prestati alla guerra. Probabilmente Aidan è un fittavolo<br />

del conte Byrhtnoth, la sua casa è nelle vicinanze, perché racconta<br />

di quando quella mattina è stato svegliato dalla campana e ha visto<br />

le vele vichinghe in avvicinamento. Poi passa a raccontare dello<br />

scontro campale, come se solo narrandolo agli altri riuscisse a<br />

credere a ciò che ha visto e fatto. Quando il racconto arriva al<br />

punto in cui Byrhtnoth cede il passo ai nemici, Aidan trova una<br />

motivazione coerente per il gesto del suo signore:<br />

Così operò, io penso, perché desiderava ardentemente la battaglia<br />

e per impaurire i pagani con la fede che aveva riposto nel nostro<br />

valore.<br />

Secondo Aidan, quella del conte è stata una mossa ardita di guerra<br />

psicologica: voleva dimostrare a Tryggvason e alla sua schiera che<br />

gli inglesi non avevano alcun timore di loro, nonostante fossero in<br />

svantaggio numerico, e in questo modo metterli in soggezione.<br />

Voleva impressionarli, intimorirli con il proprio coraggio.<br />

Narrando questo episodio Aidan intende convincere gli altri a<br />

seguirlo in ciò che sta per proporre. Dice infatti di averli condotti lì<br />

per riprendere fiato e perché ormai la battaglia era perduta.<br />

Tuttavia - come abbiamo già visto accadere nel racconto poetico -<br />

ribadisce che il debito di fedeltà verso il proprio signore impone di<br />

vendicarlo a costo della vita stessa. Quindi annuncia che<br />

precederanno i vichinghi al villaggio di Maldon sfruttando una<br />

scorciatoia e lì tenderanno loro un'imboscata con gli archi da ambo<br />

i lati del sentiero. Ne abbatteranno quanti più possibile, finché non<br />

cadranno loro stessi, sopraffatti dal numero dei nemici.<br />

Tuttavia uno di loro dovrà sottrarsi alla missione suicida.<br />

Aidan designa uno dei suoi figli, Werferth, il cui compito sarà quello<br />

di scrivere il romanzo della battaglia, di tramandare ai posteri<br />

l'eroismo di chi è caduto quel giorno. Aidan ci rivela così il vero<br />

motivo per cui ha differito la morte e ha condotto fuori dalla<br />

mischia i suoi uomini: guadagnare lo spazio della narrazione, della<br />

testimonianza.<br />

Werferth lo scongiura di portarlo con sé, perché non vuole passare<br />

per vigliacco, ma Aidan è irremovibile: dovrà trasformarsi da<br />

guerriero in poeta.<br />

Proprio come Tryggvason, il vecchio Aidan sa che le parole, i<br />

racconti, servono a fare cose. Aidan-Borges sa che la narrazione è

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