l'eroe imperfetto - Wu Ming
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6. Chiamatemi Ismaele<br />
L'avvento della modernità ci ha consegnato la parodia dell'eroico<br />
cavaliere che aveva dominato l'immaginario medievale. Il Don<br />
Chisciotte (1605-1615) è l'irrisione borghese dell'idealismo<br />
cavalleresco, rappresentato come un piano astratto di realtà,<br />
rifugio per la mente sconvolta di un vecchio. La pretenziosità<br />
del<strong>l'eroe</strong> viene messa a nudo, portata al parossismo, trasformata in<br />
farsa, e compatita.<br />
Don Chisciotte è un uomo anziano che si crede un aitante cavaliere<br />
per avere letto troppi poemi epici. Nella sua testa la letteratura si è<br />
sostituita alla realtà, spingendolo a indossare i panni del cavaliere<br />
errante e a mettersi in viaggio in cerca di imprese, insieme al fido<br />
scudiero Sancho.<br />
Questa figura patetica ha molto in comune con quella di Lawrence<br />
d'Arabia. Entrambi cercano di vivere in prima persona un sogno<br />
romantico, una grande avventura, vogliono incarnare celebri<br />
modelli letterari. In quanto eroi, pretendono di fare coincidere etica<br />
dell'azione ed estetica del gesto, vita reale e rappresentazione, se<br />
stessi e l'immagine ideale che proiettano all'intorno. Perché <strong>l'eroe</strong><br />
aspira a vivere in vita il proprio stesso poema, e - in certi casi -<br />
perfino a scriverlo.<br />
E' precisamente in questa forzata idealizzazione del gesto che<br />
<strong>l'eroe</strong> svela il suo lato in ombra, il suo rovescio, e da figura positiva<br />
può trasformarsi in fonte di sciagura collettiva. Per questa sua<br />
straordinarietà e intrinseca pericolosità, non può che essere una<br />
figura segnata, border-line, al limite della pazzia. Impazzire è<br />
precisamente ciò che capita al cavaliere Orlando, protagonista del<br />
poema epico Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (1532), così come<br />
è ancora la pazzia a connotare Chisciotte. E Lawrence? Non era<br />
forse anche lui un folle? Sono stati riempiti interi capitoli con le<br />
rivelazioni sulle sue crisi di autolesionismo e masochismo. Per non<br />
parlare della mitomania o dei deliri di onnipotenza, o delle stragi di<br />
soldati turchi degne dell'ira di Achille (che altro non è se non una<br />
temporanea follia).<br />
E' questo che hanno cercato di dirci gli antichi poeti mentre<br />
celebravano le gesta degli eroi. Ci hanno messi in guardia dalla<br />
loro doppia, contraddittoria natura e dall'ambiguità del loro ruolo.<br />
Ci hanno messi in guardia da un certo tipo di eroismo.<br />
Una lezione che non solo spiega come Lawrence - personaggio di<br />
enorme cultura e profondità intellettuale - seppe maneggiare la<br />
materia mitica, forse con la stessa perizia e audacia con cui<br />
maneggiava la dinamite, ma soprattutto dice qualcosa che ci<br />
riguarda ancora più da vicino.<br />
Qualcosa che attraverso i secoli e i millenni parla di noi, della<br />
nostra storia.<br />
Al Museo Nazionale di Atene c'è una maschera d'oro. Si dice che<br />
sia la maschera funebre di Agamennone, il re acheo che distrusse<br />
Troia. E' un oggetto bellissimo, che cela la morte e rende eterni i