l'eroe imperfetto - Wu Ming

l'eroe imperfetto - Wu Ming l'eroe imperfetto - Wu Ming

wumingfoundation.com
from wumingfoundation.com More from this publisher
17.06.2013 Views

Ma quando alfine gettammo l'ancora nel porto esterno, al largo della città bianca, sospesa fra il cielo sfolgorante e il suo riflesso nel miraggio che fluttuava sulla vasta laguna, il caldo d'Arabia comparve all'improvviso, come una spada sguainata, e ci mozzò la parola. (Ibidem, libro I, cap. VIII) Si tratta con ogni evidenza di prosa poetica. Ma se poteva restare qualche dubbio, è sufficiente prendere in esame l'epigrafe del libro, che altro non è se non una poesia. Una poesia importante che a sua volta si rivela un piccolo vaso di Pandora in quanto a rimandi epico-letterari. E' dedicata “a S.A.”. I biografi si sono dati battaglia nel corso dei decenni per svelare la misteriosa identità dietro le due iniziali. La tesi più accreditata è che si tratti di Selim Amhed, meglio noto come Dahoum, un giovane siriano che Lawrence aveva conosciuto durante gli scavi archeologici a Carchemish e del quale si era innamorato. Lo portò perfino con sé a Oxford, prima della guerra, e lo idealizzò al punto da farne la propria “dama”. Non scelgo a caso la parola. I trovatori medievali dedicavano i loro componimenti a una donna che con la propria bellezza e il proprio animo gentile li aveva ispirati. Spesso si trattava di una principessa o di una regina. Allo stesso modo, i cavalieri di cui quei romanzi cantavano le gesta consacravano le proprie imprese ai corrispettivi letterari di tali donne idealizzate. Non era difficile riconoscere Eleonora d'Aquitania dietro la regina Ginevra, o almeno immaginarle molto simili. Ecco quindi che la dedica più frequente dei romanzi cavallereschi era a “Son Altesse”, nel francese d'oil, ovvero “a Sua Altezza”. Il poeta Robert Graves, amico di Lawrence, ha in effetti sostenuto questa interpretazione delle iniziali in apice alla poesia. Ebbene io credo che una verità non escluda l'altra. S.A. può indicare una persona precisa, Selim Ahmed, e al contempo evocare una figura allegorica, o se si preferisce un canone letterario. La teoria di Graves infatti è suffragata da molti particolari. A iniziare dalla prima strofa: Ti amavo, perciò ho sospinto queste fiumane d'uomini tra le mie mani e ho scritto la mia volontà nel cielo, tra le stelle, Per Conquistarti la Libertà, la casa preziosa dai Sette Pilastri, perché i tuoi occhi risplendessero per me Quando noi venivamo. Si può dire che Lawrence, come Riccardo Cuordileone, voglia incarnare entrambe le figure del romanzo epico: il cavaliere servente che compie l'impresa per la sua amata, e il crociato, che persegue un'idea, e che nel XX secolo non lotta più per la fede cristiana, ma per qualcosa di non meno importante: la libertà e

l'autodeterminazione di un popolo oppresso. Il fatto che il popolo coincida con la persona amata fa quadrare il cerchio e chiama sulla figura letteraria di Lawrence tutta la tradizione epico-cavalleresca europea. 4. Il destino dell'eroe “...ho scritto la mia volontà nel cielo, tra le stelle” è un verso emblematico. Quale fosse la volontà di Lawrence è lui stesso a dircelo: Intendevo creare una nazione nuova, ristabilire un'influenza decaduta, dare a venti milioni di Semiti la base sulla quale costruire un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale. (I Sette Pilastri della Saggezza, cap. intr.) Come abbiamo visto, l'eroe persegue un'idea, pretende di imporla al mondo, guidando “fiumane d'uomini”. Il sottotesto è che nessun altro se non lui è degno di compiere un'impresa del genere. Qui entra in gioco un'altra componente fondamentale della figura eroica. Vale a dire l'immagine ideale che l'eroe ha di se stesso, del proprio compito. I protagonisti della tragedia greca, e già i loro predecessori nell'epica, incorrevano spesso nel peccato di hybris. E' un concetto questo che si colloca tra la superbia e la prevaricazione, e che ha comunque a che fare con la rottura delle leggi armoniche che reggono il cosmo. L'eroe in questo caso manca alla propria missione di ristabilire l'equilibrio e accelera invece il caos, pretendendo di forzare i limiti umani e macchiandosi così di crimini gravi. Il caso paradigmatico è quello dell'eroe tragico Edipo, che mentre si propone come salvatore di Tebe, infrange inconsapevolmente tutti i tabù e diventa invece fattore di rovina sociale. Anche in questa ambiguità, e forse soprattutto in questa, Lawrence d'Arabia soddisfa una lunga tradizione letteraria. Lawrence non riuscì a dare agli Arabi l'indipendenza promessa e la sua figura storica rimane incastrata tra quella del liberatore e quella del traditore doppiogiochista. Buona parte dei suoi sensi di colpa post-bellici erano dovuti al rapporto indirettamente proporzionale tra la sua ascesa come divo spettacolare e i risultati ottenuti sul campo delle vicende politiche. Se infatti ci muoviamo a ritroso dal ciclo arturiano e da quello carolingio, ci imbattiamo nel più importante poema anglosassone antico, Beowulf (VIII secolo d.C.), che per alcuni filologi attenti ha come tema precisamente questo: gli eccessi di un capo, l'orgoglio

Ma quando alfine gettammo l'ancora nel porto esterno, al largo<br />

della città bianca, sospesa fra il cielo sfolgorante e il suo riflesso<br />

nel miraggio che fluttuava sulla vasta laguna, il caldo d'Arabia<br />

comparve all'improvviso, come una spada sguainata, e ci mozzò la<br />

parola.<br />

(Ibidem, libro I, cap. VIII)<br />

Si tratta con ogni evidenza di prosa poetica.<br />

Ma se poteva restare qualche dubbio, è sufficiente prendere in<br />

esame l'epigrafe del libro, che altro non è se non una poesia. Una<br />

poesia importante che a sua volta si rivela un piccolo vaso di<br />

Pandora in quanto a rimandi epico-letterari.<br />

E' dedicata “a S.A.”. I biografi si sono dati battaglia nel corso dei<br />

decenni per svelare la misteriosa identità dietro le due iniziali. La<br />

tesi più accreditata è che si tratti di Selim Amhed, meglio noto<br />

come Dahoum, un giovane siriano che Lawrence aveva conosciuto<br />

durante gli scavi archeologici a Carchemish e del quale si era<br />

innamorato. Lo portò perfino con sé a Oxford, prima della guerra, e<br />

lo idealizzò al punto da farne la propria “dama”.<br />

Non scelgo a caso la parola. I trovatori medievali dedicavano i loro<br />

componimenti a una donna che con la propria bellezza e il proprio<br />

animo gentile li aveva ispirati. Spesso si trattava di una principessa<br />

o di una regina. Allo stesso modo, i cavalieri di cui quei romanzi<br />

cantavano le gesta consacravano le proprie imprese ai corrispettivi<br />

letterari di tali donne idealizzate. Non era difficile riconoscere<br />

Eleonora d'Aquitania dietro la regina Ginevra, o almeno<br />

immaginarle molto simili. Ecco quindi che la dedica più frequente<br />

dei romanzi cavallereschi era a “Son Altesse”, nel francese d'oil,<br />

ovvero “a Sua Altezza”. Il poeta Robert Graves, amico di Lawrence,<br />

ha in effetti sostenuto questa interpretazione delle iniziali in apice<br />

alla poesia. Ebbene io credo che una verità non escluda l'altra. S.A.<br />

può indicare una persona precisa, Selim Ahmed, e al contempo<br />

evocare una figura allegorica, o se si preferisce un canone<br />

letterario. La teoria di Graves infatti è suffragata da molti<br />

particolari. A iniziare dalla prima strofa:<br />

Ti amavo, perciò ho sospinto queste fiumane d'uomini tra le mie<br />

mani<br />

e ho scritto la mia volontà nel cielo, tra le stelle,<br />

Per Conquistarti la Libertà, la casa preziosa dai Sette Pilastri,<br />

perché i tuoi occhi risplendessero per me<br />

Quando noi venivamo.<br />

Si può dire che Lawrence, come Riccardo Cuordileone, voglia<br />

incarnare entrambe le figure del romanzo epico: il cavaliere<br />

servente che compie l'impresa per la sua amata, e il crociato, che<br />

persegue un'idea, e che nel XX secolo non lotta più per la fede<br />

cristiana, ma per qualcosa di non meno importante: la libertà e

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!