Voria A.2 n.3 - Capracotta.com
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Continental Cup<br />
6<br />
anno 2 n. 3<br />
La Continental Cup di Cap<br />
Quelle che sto per raccontarvi sono le<br />
fasi che hanno portato l’8 e 9 marzo<br />
scorso a disputare a <strong>Capracotta</strong><br />
la “Coppa Continentale” di sci di fondo, terza<br />
tappa italiana del circuito europeo “Continental<br />
Cup OPA/FIS”, dopo quelle organizzate l’8<br />
e 9 dicembre 2007 in Val Formazza ed il 16 e 17<br />
febbraio 2008 in Val Casies.<br />
Era la seconda volta che questo genere di gare<br />
si organizzavano da noi. La prima fu nel 2004,<br />
dal 21 al 25 febbraio. La seconda, invece, sembrava<br />
non volersi concretizzare. Da quattro<br />
anni, infatti, il circuito della Federazione Internazionale<br />
dello Sci si era allontanato dalle<br />
nostre montagne, e dopo l’annullamento delle<br />
gare Continental Cup OPA-FIS / Cup Kurikkala<br />
- Alpen Cup Final del 3 e 4 marzo 2007, causato<br />
dalla mancanza di neve, la nuova program-<br />
mazione della FIS per la stagione 2007/2008<br />
prevedeva l’organizzazione delle gare sempre<br />
nel mese di marzo. La delusione della stagione<br />
precedente era ancora cocente, e a parte tutti<br />
gli sforzi da profondere per l’organizzazione<br />
della nuova manifestazione, alla fine bisognava<br />
fare i conti con la presenza di neve. A metà dicembre<br />
tre giorni di abbondanti nevicate avevano<br />
scacciato i pensieri cattivi, e le premesse<br />
per una stagione all’insegna della neve c’erano<br />
tutte, tanto da farci tirare un sospiro di sollievo.<br />
Non immaginavamo, invece, che nei due<br />
mesi successivi il tempo avrebbe nuovamente<br />
<strong>com</strong>promesso la stagione sciistica. Gennaio e<br />
febbraio parevano infatti mesi primaverili vista<br />
la totale assenza di precipitazioni nevose. Il 16<br />
febbraio, in una riunione del Comitato Organizzatore<br />
(neve accettabile sul pianoro e tem-<br />
peratura a – 12°C) si decideva di confermare<br />
le gare. Da quella data le condizioni del manto<br />
nevoso, per ogni giorno che passava, peggioravano<br />
a vista d’occhio. Domenica 2 marzo (temperatura<br />
+ 13°C), a Prato Gentile iniziavano i<br />
lavori per allestire lo Stadio del fondo, La neve<br />
aveva lasciato spazio al manto erboso e dopo<br />
aver scartato l’ipotesi di far svolgere le gare<br />
sull’anello di valle, adatte in quel momento più<br />
a gare di corsa campestre che di sci di fondo,<br />
la “ritirata” da Prato Gentile verso l’anello di<br />
monte pareva l’unica soluzione percorribile. Al<br />
massimo si sarebbero fatte delle corsie per la<br />
partenza, e l’arrivo sarebbe stato realizzato con<br />
neve di “riporto” da prelevare nelle cunette al<br />
bordo della Strada Provinciale, trasportata poi<br />
con camion e ruspe a Prato Gentile. La situazione,<br />
già estremamente difficile, era aggravata