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17.06.2013 Views

Speciale Salerno di GABRIELE BOJANO La crisi delle vocazioni non ha toccato Salerno che, sotto il profilo dell’appetibilità turistica, continua ad essere una città potenzialmente molto attrattiva. I principali indicatori turistici per il 2010 hanno evidenziato per Salerno un buon posizionamento nella graduatoria delle province italiane sia per quanto riguarda la permanenza media (decima posizione con un rapporto presenze/arrivi pari al 5,8 - media italiana 3,8) che la qualità alberghiera (ventesima posizione in corrispondenza di un valore dell'indice pari al 27,5%, a fronte del 16% rilevato per l'Italia). Certo, si potrà obiettare, un conto è la vocazione all’ospitalità, di cui tutti parlano, a volte anche a sproposito, ormai ininterrottamente da oltre trent’anni, un conto invece è l’effettiva messa in atto di strategie tese ad inviduare e catturare i flussi turistici nazionali ed internazionali. Molto è stato fatto negli ultimi anni, basti pensare al traffico crocieristico con le decine di migliaia di turisti che ha trasformato il capoluogo campano da luogo di snodo e di passaggio tra le due incomparabili costiere, l’amalfitana e la cilentana, a vera e propria tappa di un itinerario lungo le località del Mediterraneo. Basti pensare ancora a Luci d’Artista, la mostra d’arte luminosa contempora- nea organizzata dal Comune che ogni anno a Natale richiama a Salerno visitatori da tutta Italia. I contenuti quindi, pian piano si stanno delineando, ciò che invece continua a mancare, o quanto meno non sempre è all’altezza della situazione, è il contenitore. Salerno è tradizionalmente città amante dei forestieri ma ancora oggi risulta impreparata nel riconvertire una vocazione astratta in opportunità concrete. I commercianti, ad esempio. Quanti di loro sono disposti a sacrificarsi per migliorare l’accoglienza? Quanti sono disposti ad investire le proprie risorse, anche creative, nell’elaborazione di nuove idee in linea con i tempi e soprattutto con la concorrenza sempre più feroce e spietata? Nè si deleghi ogni aspettativa nell’organizzazione delle Notti Bianche, inventate anni fa all’estero per incentivare la visita ai musei ed esportate in Italia come accozzaglia di vuoto divertimento. Il turismo è una cosa seria, che richiede pianificazione, investimenti e, come dicevamo, sacrifici. Non è un caso che anche il presidente di Confindustria Salerno, Mauro Maccauro, abbia di recente parlato di «approccio "industriale" al turismo» che si configura come sforzo comune, pubblico-privato, che deve porsi il problema di mettere in rete l'offerta complessiva che si è in grado di proporre ai mercati. Nel 2011 sono tornati a crescere i flussi Lunedì 2 luglio 2012 TURISMO, È TEMPO DI MARKETING turistici in provincia di Salerno. Sono stati, infatti, 1.292.443 gli arrivi e 7.746.524 le presenze, registrando significativi incrementi rispetto al 2010, pari, rispettivamente, al +11% (127.580 arrivi in più) e +9,6% (677.131 presenze in più). Un dato che fa ben sperare per il futuro e che tanto più si radicherà se l’offerta turistica, e non la vocazione, verrà inserita in una programmazione annuale finalizzata a favorire i processi di destagionalizzazione e, ad elevare il livello qualitativo della stessa offerta, anche attraverso percorsi di qualificazione e di riqualificazione degli addetti. Ciò che sinteticamente si chiama marketing. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Speciale Salerno<br />

di GABRIELE BOJANO<br />

La crisi <strong>del</strong>le vocazioni non ha toccato<br />

Salerno che, sotto il profilo <strong>del</strong>l’appetibilità<br />

turistica, continua ad<br />

essere una città potenzialmente molto<br />

attrattiva. I principali indicatori turistici<br />

per il 2010 hanno evidenziato per Salerno<br />

un buon posizionamento nella graduatoria<br />

<strong>del</strong>le province italiane sia per quanto riguarda<br />

la permanenza media (decima posizione<br />

con un rapporto presenze/arrivi pari<br />

al 5,8 - media italiana 3,8) che la qualità alberghiera<br />

(ventesima posizione in corrispondenza<br />

di un valore <strong>del</strong>l'indice pari al<br />

27,5%, a fronte <strong>del</strong> 16% rilevato per l'Italia).<br />

Certo, si potrà obiettare, un conto è la vocazione<br />

all’ospitalità, di cui tutti parlano, a<br />

volte anche a sproposito, ormai ininterrottamente<br />

da oltre trent’anni, un conto invece<br />

è l’effettiva messa in atto di strategie tese<br />

ad inviduare e catturare i flussi turistici<br />

nazionali ed internazionali. Molto è stato<br />

fatto negli ultimi anni, basti pensare al traffico<br />

crocieristico con le decine di migliaia<br />

di turisti che ha trasformato il capoluogo<br />

campano da luogo di snodo e di passaggio<br />

tra le due incomparabili costiere, l’amalfitana<br />

e la cilentana, a vera e propria tappa di<br />

un itinerario lungo le località <strong>del</strong> Mediterraneo.<br />

Basti pensare ancora a Luci d’Artista,<br />

la mostra d’arte luminosa contempora-<br />

nea organizzata dal Comune che ogni anno<br />

a Natale richiama a Salerno visitatori da tutta<br />

Italia. I contenuti quindi, pian piano si<br />

stanno <strong>del</strong>ineando, ciò che invece continua<br />

a mancare, o quanto meno non sempre<br />

è all’altezza <strong>del</strong>la situazione, è il contenitore.<br />

Salerno è tradizionalmente città<br />

amante dei forestieri ma ancora oggi risulta<br />

impreparata nel riconvertire una vocazione<br />

astratta in opportunità concrete. I<br />

commercianti, ad esempio. Quanti di loro<br />

sono disposti a sacrificarsi per migliorare<br />

l’accoglienza? Quanti sono disposti ad investire<br />

le proprie risorse, anche creative, nell’elaborazione<br />

di nuove idee in linea con i<br />

tempi e soprattutto con la concorrenza<br />

sempre più feroce e spietata? Nè si <strong>del</strong>eghi<br />

ogni aspettativa nell’organizzazione <strong>del</strong>le<br />

Notti Bianche, inventate anni fa all’estero<br />

per incentivare la visita ai musei ed esportate<br />

in Italia come accozzaglia di vuoto divertimento.<br />

Il turismo è una cosa seria, che<br />

richiede pianificazione, investimenti e, come<br />

dicevamo, sacrifici. Non è un caso che<br />

anche il presidente di Confindustria Salerno,<br />

Mauro Maccauro, abbia di recente parlato<br />

di «approccio "industriale" al turismo»<br />

che si configura come sforzo comune,<br />

pubblico-privato, che deve porsi il problema<br />

di mettere in rete l'offerta complessiva<br />

che si è in grado di proporre ai mercati.<br />

Nel 2011 sono tornati a crescere i flussi<br />

Lunedì 2 luglio 2012<br />

<strong>TURISMO</strong>, <strong>È</strong> <strong>TEMPO</strong> <strong>DI</strong> <strong>MARKETING</strong><br />

turistici in provincia di Salerno. Sono stati,<br />

infatti, 1.292.443 gli arrivi e 7.746.524 le<br />

presenze, registrando significativi incrementi<br />

rispetto al 2010, pari, rispettivamente,<br />

al +11% (127.580 arrivi in più) e +9,6%<br />

(677.131 presenze in più). Un dato che fa<br />

ben sperare per il futuro e che tanto più si<br />

radicherà se l’offerta turistica, e non la vocazione,<br />

verrà inserita in una programmazione<br />

annuale finalizzata a favorire i processi<br />

di destagionalizzazione e, ad elevare il livello<br />

qualitativo <strong>del</strong>la stessa offerta, anche<br />

attraverso percorsi di qualificazione e di riqualificazione<br />

degli addetti. Ciò che sinteticamente<br />

si chiama marketing.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


2<br />

NA<br />

La svolta Grande successo: in soli sei mesi approdi record in banchina<br />

Lo sbarco<br />

dei centomila<br />

Salerno scelta da Msc e Royal Carribean<br />

Boom <strong>del</strong> turismo crocieristico al porto<br />

Msc, l’americana Royal<br />

Carribean e la città di Salerno: un<br />

connubio perfetto dalle cifre ele-<br />

L’italiana<br />

vate se si considera che da maggio<br />

al prossimo ottobre nel porto <strong>del</strong> capoluogo<br />

di provincia sbarcheranno quasi<br />

centomila crocieristi. Il rapporto tra la<br />

Msc e Salerno è collaudato da anni ed ha<br />

avuto eccellenti risultati, visto che la città<br />

è stata inserita - anche per il prossimo anno<br />

- nella programmazione estiva con un<br />

itinerario tra le destinazioni <strong>del</strong> Mediterraneo<br />

occidentale toccando Tunisi, Ibiza,<br />

Palma de Maiorca, Marsiglia, Genova e Civitavecchia.<br />

Msc Sinfonia farà scalo a Salerno ogni<br />

domenica fino agli inizi di novembre per<br />

crociere di 8 giorni e 7 notti. Perché<br />

l’obiettivo è di allungare quanto più possibile<br />

la stagione crocieristica. Perciò l’Autorità<br />

Portuale sta lavorando all’allungamento<br />

<strong>del</strong> Molo Manfredi (i lavori partiranno,<br />

come annunciato da Annunziata, dopo<br />

l’estate) in attesa <strong>del</strong> completamento <strong>del</strong>la<br />

Stazione Marittima a forma di ostrica <strong>del</strong>l’archistar<br />

angloiraniana Zaha Hadid, ideata<br />

per cambiare completamente il volto<br />

<strong>del</strong> waterfront salernitano. «Il nuovo terminal<br />

passeggeri, dagli accattivanti e sinuosi<br />

profili — ha più volte detto il presidente<br />

<strong>del</strong>l’Authority portuale, Andrea Annunziata<br />

— fornirà ogni comfort e servi-<br />

zio ai fruitori: dall’arrivo alla nuova piazza<br />

a dolce pendenza, in fregio all’ingresso<br />

principale, fino all’imbarco e viceversa».<br />

Poi l’idea già discussa con il sindaco di Roma<br />

Gianni Alemanno di creare un distretto<br />

turistico che parta da Roma e arrivi a<br />

Salerno. E visto che la Msc ha chiuso il<br />

2011 con un record di un milione e 35mila<br />

passeggeri, oltre alla Msc Sinfonia, a Salerno<br />

attraccherò anche la Divina e la Preziosa.<br />

Proprio con la holding <strong>del</strong>la famiglia<br />

Aponte il rapporto di collaborazione sta diventa<br />

sempre più stretto. La Msc, oramai,<br />

ritiene Salerno una <strong>del</strong>le mete privilegiate<br />

per lo sbarco dei diportisti e l’aumento degli<br />

approdi ne è la conferma. Tant’è che in<br />

futuro, se le cifre dovessero far registrare<br />

ancora questi, potrebbe essere ulteriormente<br />

potenziato il calendario degli sbarchi.<br />

Ma anche la Royal Carribean è una vecchia<br />

conoscenza <strong>del</strong> porto e <strong>del</strong>la città di<br />

Salerno. Il terzo approdo al molo cittadino<br />

per Serenade of the Seas c’è stato lo scorso<br />

otto giugno, quando si è svolta la "Plaque<br />

& Keys Ceremony" organizzata da Salerno<br />

Cruises in collaborazione con Royal Caribbean.<br />

«Il nostro obiettivo è quello di rafforzare<br />

la forte sinergia che si è creata con<br />

la città di Salerno e con tutta la Campania,<br />

che ha un grande potenziale e siamo sicuri<br />

ricoprirà un ruolo sempre più significativo<br />

e strategico nella programmazione di<br />

Autorità portuale di Salerno<br />

Il presidente Andrea Annunziata<br />

Royal Caribbean nel Mediterraneo — ha<br />

dichiarato Gianni Rotondo, direttore generale<br />

Rcl Cruises Ltd Italia — e a ulteriore<br />

testimonianza <strong>del</strong> nostro crescente impegno<br />

sulla regione è già stato annunciato<br />

che dall’anno prossimo il porto di Napoli<br />

diventerà il nostro sesto home-port in Italia,<br />

portando grandi benefici all’indotto<br />

<strong>del</strong>l’intero territorio».<br />

Da maggio a ottobre, l’elegante Serena-<br />

de of the Seas, terza gemella di Classe Radiance<br />

di Royal Caribbean International<br />

(una nave da novantamila tonnellate), movimenterà<br />

nel porto di Salerno un totale<br />

di oltre 37.000 passeggeri durante crociere<br />

alternate nel Mediterraneo Orientale e<br />

Occidentale da Barcellona.<br />

Il porto campano vedrà l’arrivo anche<br />

<strong>del</strong>l’esclusiva Azamara Quest di Azamara<br />

Club Cruises, che vi farà scalo nell’unica<br />

data <strong>del</strong> 24 ottobre per poi proseguire poi<br />

verso Sorrento e sbarcare infine a Civitavecchia.<br />

La città di Salerno e la Campania<br />

intera risultano sempre più strategiche<br />

per il Gruppo Royal Caribbean, che nel<br />

2012 posiziona sulla regione ben 13 navi<br />

(sei Royal Caribbean International, cinque<br />

Celebrity Cruises e due Azamara Club Cruises)<br />

per un totale di 161 scali -quarantacinque<br />

in più rispetto all’anno scorso - ed<br />

una movimentazione di circa 350.000 passeggeri.<br />

La nave regina, la Serenade of the<br />

Seas, caratterizzata dalle linee armoniose<br />

di un super-yacht, è lunga 293 metri e larga<br />

32 e può ospitare fino a 2.501 passeggeri.<br />

La compagnia garantisce agli ospiti a<br />

bordo di poter usufruire di tutte le esclusive<br />

e le innovazioni <strong>del</strong>la Classe Radiance<br />

di Royal Caribbean, che si caratterizza per<br />

il design elegante e innovativo impreziosito<br />

da arredi e materiali sofisticati. Le ampie<br />

vetrate e gli ascensori panoramici offrono<br />

l’opportunità di godere di emozio-<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

nanti vedute sui porti e le destinazioni più<br />

belle; il solarium, con cascate, vasche di<br />

acqua calda e una ricca vegetazione, è<br />

un’oasi di relax, e non mancano le opportunità<br />

per divertirsi con bar e locali intimi<br />

come il Colony Club o gli effervescenti<br />

Schooner e Champagne Bar. Il casinò e gli<br />

spettacoli sempre diversi che ogni sera<br />

animano saloni e teatri. Durante il giorno,<br />

poi, i più attivi trovano il top in termini di<br />

strutture sportive, e per rilassarsi dopo<br />

l’esercizio fisico, niente di meglio che una<br />

seduta nella DaySpa. Quest’anno Royal<br />

Carribean effettuerà 29 scali a Salerno, per<br />

un volume complessivo di circa 56.000<br />

passeggeri che sosteranno in città per ben<br />

12 ore.<br />

«Il Porto di Salerno — ha aggiunto il<br />

presidente <strong>del</strong>l’Autorità Portuale Andrea<br />

Annunziata — ha conquistato un ruolo<br />

centrale per il movimento <strong>del</strong>le merci, dei<br />

passeggeri e <strong>del</strong>le navi da crociera. In sintonia<br />

con gli enti di governo <strong>del</strong> territorio<br />

abbiamo ottenuto risultati importanti grazie<br />

agli investimenti per la sicurezza e l’efficienza<br />

operativa <strong>del</strong> nostro scalo apprezzati<br />

da tutti gli operatori turistici e mercantili.<br />

Puntiamo al costante sviluppo <strong>del</strong><br />

polo crocieristico di Salerno che può diventare<br />

sempre più importante e strategico<br />

nei prossimi anni».<br />

Angela Cappetta<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

FINO AL 30 SETTEMBRE 2012<br />

Infrastrutture In fase di definizione i lavori per il prolungamento <strong>del</strong>la pista<br />

Aeroporto Costa d’Amalfi,<br />

si vola verso le vacanze<br />

I nuovi collegamenti con Monaco di Baviera e Milano,<br />

ma anche le tratte dirette sia per la Sardegna che la Sicilia<br />

chiamato «Salerno<br />

Costa d’Amalfi» perché è<br />

E’stato<br />

l’unica infrastruttura salernitana<br />

situata tra la costiera amalfitana<br />

e quella cilentana. E’ l’aeroporto<br />

di Pontecagnano, attivo dal<br />

2007, che già conta oltre centomila<br />

passeggeri. Tra cui numerosissimi<br />

vip, come Naomi Campbell e<br />

Leonardo Di Caprio che lo scorso<br />

anno hanno fatto scalo a Salerno<br />

per imbarcarsi su un elicottero privato<br />

che li ha portati dritti a Capri<br />

per festeggiare il compleanno <strong>del</strong>l’attore<br />

americano. O come l’ex<br />

presidente <strong>del</strong>la Fiat e degli industriali,<br />

Luca Cordero di Montezemolo,<br />

che è arrivato a Pontecagnano<br />

due anni fa. Di recente allo scalo<br />

ha fatto visita anche il ministro<br />

<strong>del</strong>le Infrastrutture Corrado Passera,<br />

che si è impegnato a fare <strong>del</strong>la<br />

piccola aerostazione salernitana<br />

uno scalo funzionale per i collegamenti<br />

con il Meridione. I numeri<br />

di presenze registrate dal traffico<br />

aereo esprimono la potenzialità<br />

<strong>del</strong>lo scalo, soprattutto se si considerano<br />

i vari periodi di sospensione<br />

dei voli di linea e la dotazione<br />

di una pista lunga poco più di mille<br />

e seicento metri, ma per il cui<br />

allungamento è già in atto uno<br />

studio di progettazione e il bando<br />

è quasi pronto. Dopo le convenzioni<br />

con compagnie spagnole e con<br />

l’Alitalia, che è stata a Salerno per<br />

un anno e mezzo, l’attuale stagione<br />

estiva segna il ritorno <strong>del</strong>l’Air<br />

Dolomiti. La compagnia italo-tedesca<br />

conta già oltre cento prenotazioni<br />

per Monaco e altrettante<br />

per Verona. Il primo aeromobile è<br />

decollato il 30 giugno e i tour operator<br />

hanno già mostrato forte in-<br />

In partenza<br />

teresse per Salerno. La SkyBridge<br />

invece permette il collegamento<br />

con Milano Malpensa e le isole.<br />

Due sono i voli settimanali (sabato<br />

e domenica) per Olbia e Catania.<br />

Alle 10.35 di sabato parte da<br />

Olbia il primo aereo per Salerno<br />

(arrivo previsto alle 11.55), dove<br />

riparte per Olbia alle 16.20. Di domenica,<br />

invece, da Olbia parte alle<br />

11.30 e decolla da Salerno alle<br />

13.30. Lunedì e sabato, invece, sono<br />

i giorni fissati per il collegamento<br />

con Catania: il lunedì si parte<br />

da Salerno alle 12.30 (arrivo previsto<br />

alle 13.45) e si riparte da Catania<br />

alle 14.30. «Procederemo al<br />

più presto — ha garantito il neo<br />

presidente <strong>del</strong> consorzio di gestio-<br />

ne <strong>del</strong>lo scalo, Antonio Fasolino<br />

— con i necessari lavori di potenziamento<br />

e consolidamento <strong>del</strong>la<br />

pista e <strong>del</strong>l’aerostazione, di modo<br />

da dare all’intero territorio provinciale<br />

una infrastruttura moderna<br />

che sia in grado di essere volano<br />

per l’economia». L’aeroporto di Salerno<br />

è nato nel 1926: allora era<br />

campo di fortuna creato dal Genio<br />

aeronautico. Tre anni dopo fu utilizzato<br />

dal 20º Stormo aeroplani<br />

da ricognizione comandato dal colonnelo<br />

Mario Martucci, al quale<br />

sarà intitolato inizialmente lo scalo.<br />

Nel 1946 viene istituito un servizio<br />

meteorologico, mentre risale<br />

al 1952 la fondazione <strong>del</strong>l’Aero<br />

Club Salerno, con primo avioradu-<br />

❜❜<br />

3<br />

NA<br />

Stiamo lavorando<br />

per potenziare<br />

questo scalo<br />

che deve diventare<br />

un’aerostazione<br />

moderna<br />

al serviziodi tutto<br />

il territorio<br />

Antonio Fasolino<br />

(presidente aeroporto)<br />

no nel 1958. Nello stesso anno viene<br />

presentato uno schema di atto<br />

costitutivo per il Consorzio per<br />

l'aeroporto di Pontecagnano (poi<br />

ufficializzato nel 1981). Nel 1962<br />

atterra l’aereo con a bordo la famiglia<br />

Kennedy. Dal 1975 ospita il 7˚<br />

Elinucleo dei Carabinieri, mentre<br />

nel 1984 arriva il 9º Nucleo elicotteri<br />

dei Vigili <strong>del</strong> Fuoco e la sezione<br />

locale <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale<br />

Paracadutisti con la sua scuola<br />

di lancio.Nel 1987 viene realizzata<br />

la nuova torre di controllo. Fino<br />

al 2007 è stato utilizzato esclusivamente<br />

per traffico business di<br />

piccoli jet privati.<br />

A. C.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


4<br />

NA<br />

Accoglienza Sorgente: «Servono altre strutture per continuare la crescita»<br />

Alberghi<br />

da record<br />

Salerno città turistica, europea e soprattutto<br />

alberghiera. Il settore <strong>del</strong> turismo<br />

a Salerno produce un valore aggiunto<br />

di 784.245 euro, pari al 4,5%<br />

<strong>del</strong> totale. Il dato è superiore sia alla media<br />

regionale (3,7%) che a quella nazionale<br />

(3,8%) tant'è che Salerno occupa il ventinovesimo<br />

posto nella graduatoria nazionale stilata<br />

sull'incidenza <strong>del</strong> valore aggiunto prodotto<br />

dal turismo sul totale realizzato in provincia.<br />

Tutto ciò ha avuto ripercussioni positive<br />

anche nel settore occupazionale: la percentuale<br />

<strong>del</strong> numero degli occupati (7,8%) risulta<br />

considerevolmente superiore al dato regionale<br />

(6,4%) e a quello nazionale (6,6%). E per<br />

l’Istituto Guglielmo Tagliacarte il sistema imprenditoriale<br />

turistico <strong>del</strong>la provincia di Salerno<br />

si caratterizza per una elevata dinamicità.<br />

Dove è soprattutto il settore alberghiero a<br />

contribuire a far schizzare le percentuali, infatti<br />

la provincia salernitana si colloca alla sedicesima<br />

posizione nella graduatoria nazionale,<br />

registrando un indice di qualità alberghiera<br />

(alberghi a 4 e 5 stelle sul totale alberghi:<br />

28,2%) considerevolmente superiore al<br />

corrispondente dato nazionale (15,4%).<br />

«La destinazione Salerno è cresciuta tantissimo<br />

negli ultimi anni — conferma Mimmo<br />

Sorgente, socio <strong>del</strong> Mediterranea Hotel — fino<br />

ad oggi noi abbiamo registrato un incremento<br />

doppio <strong>del</strong>le presenze, grazie anche al<br />

fatto che i prezzi dei pernottamenti in albergo<br />

sono scesi molto. Un quattro stelle oggi<br />

costa quanto un tre stelle di una volta. Certo<br />

se ci fossero altri dieci alberghi a Salerno sarebbe<br />

meglio perché cresce il turismo e aumenta<br />

anche la qualità <strong>del</strong> servizio». I turisti<br />

in media restano a Salerno almeno sei giorni.<br />

E sono diversi i fattori che hanno contribuito<br />

a determinare tale andamento. Tra questi<br />

c’è sicuramente la trasformazione degli<br />

stili di consumo verso soggiorni che prediligono<br />

la qualità <strong>del</strong> pernottamento piuttosto<br />

che la durata. I turisti preferiscono di più soggiornare<br />

in alberghi a quattro o cinque stelle<br />

piuttosto che in quelli da uno a tre stelle. Sia<br />

che siano stranieri sia che siano italiani. Ecco,<br />

anche in questo caso, c’è un’alternanza di<br />

turismo.<br />

Al Mediterranea Hotel, per esempio, i turisti<br />

stranieri si vedono soprattutto nel periodo<br />

primaverile. L’estate piena invece è la stagione<br />

classica prediletta dalle famiglie italiane<br />

per trascorrere le vacanze. Ovviamente,<br />

come ricorda anche l’imprenditore Mimmo<br />

Sorgente, i dati sono variabili e cambiano di<br />

settimana in settimana. Una cosa è certa: a<br />

Salerno si sta cercando di destagionalizzare<br />

il turismo e le attività alberghiere non possono<br />

non mettersi al passo con i tempi. Sono<br />

sempre di più i turisti che richiedono non solo<br />

il pernottamento ma anche di consumare i<br />

La provincia di Salerno è prima<br />

nel rapporto posti letto-presenze<br />

pasti (almeno uno) all’interno <strong>del</strong>la struttura<br />

stessa. «Un po’ come accade in America —<br />

spiega il titolare <strong>del</strong>l’albergo salernitano —<br />

noi infatti stiamo provando ad offrire anche<br />

servizi accessori e ristorazione ai nostri clienti.<br />

E dobbiamo ammettere che la cosa sta riuscendo».<br />

E sarà pur vero dal momento che la<br />

città di Salerno ha intercettato una bella fetta<br />

di turismo internazionale e nazionale. Molti<br />

gruppi di turisti che prima si fermavano spesso<br />

a Sorrento adesso preferiscono arrivare (e<br />

restare) fino a Salerno. E anche chi è diretto<br />

in Sicilia sembra orientato a trascorrere almeno<br />

una notte e un giorno a Salerno.<br />

La quota più significativa di presenze si registra<br />

negli esercizi ricettivi (42,8%), mentre<br />

il 25,4% si colloca in abitazioni private (se-<br />

conde case). Ancora l’Istituto Tagliacarne segnala<br />

che l'incidenza <strong>del</strong>le presenze giornaliere,<br />

in termini percentuali, si attesta intorno<br />

al 31,8%. La spesa media giornaliera dei<br />

turisti, riferita al settore nel suo complesso,<br />

è pari a 57,1 euro, lievemente più elevata per<br />

gli esercizi alberghieri (59,9 euro) disgiuntamente<br />

considerati. Ma da chi è formato il turismo<br />

salernitano? La maggior parte sono famiglie,<br />

che rappresentano il 79% <strong>del</strong>le presenze,<br />

poi ci sono le coppie (53%), mentre<br />

più contenute risultano le quote evidenziate<br />

dal turismo giovanile (24 %) e <strong>del</strong>la terza età<br />

(21%). La scelta di fare di Salerno la meta <strong>del</strong>le<br />

proprie vacanze è influenzata soprattutto<br />

dai canali informatici. La grande rete di Internet<br />

è il mezzo più usato per spulciare nelle<br />

offerte dei vari alberghi salernitani, avvantaggiati<br />

anche dalla splendida posizione che<br />

occupano in città. Al centro, infatti, due sono<br />

i mega alberghi che si affacciano direttamente<br />

sul mare. Poi, nella parte orientale, ne<br />

troviamo altri che ugualmente permettono<br />

di godere di un panorama straordinario.<br />

Complice senza dubbio anche la posizione<br />

geografica <strong>del</strong> capoluogo di provincia, situato<br />

al centro tra la Costiera amalfitana e quella<br />

cilentana: entrambe facilmente raggiungibili<br />

in meno di un’ora di auto. Ma nella promozione<br />

turistica di Salerno conta anche il classino<br />

passaparola tra amici e conoscenze (60<br />

%), mentre solo il 13% <strong>del</strong>le strutture ricettive<br />

locali si rivolge agli uffici turistici.<br />

I numeri <strong>del</strong>le presenze alberghiere, soprattutto<br />

in estate, diventato quasi inarrivabili<br />

se dal capoluogo ci si sposta nelle due costiere.<br />

Quella amalfitana, nei mesi caldi, è<br />

praticamente inavvicinabile per la gran mole<br />

di turisti che la affollano. Le mete più gettonate<br />

restano sempre Positano e Amalfi, con<br />

beneficio importante anche per Praiano e Furore.<br />

Nel Cilento sono soprattutto Palinuro e<br />

Marina di Camerota ad avere il maggior numero<br />

di presenze alberghiere straniere mentre<br />

Santa Maria di Castellabate e Acciaroli accolgono<br />

in particolare gli italiani.<br />

Angela Cappetta<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Le prospettive<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

Commercio,<br />

una virata decisa<br />

sulla qualità<br />

Meglio puntare sulla qualità che sulla quantità. Può essere<br />

riassunto così il nuovo modo di fare acquisti a Salerno.<br />

La conferma arriva anche da Gianluigi Libutti, titolare<br />

<strong>del</strong> negozio «The Bridge» in via Diaz, leader nel commercio<br />

di borse, valigeria e articoli da viaggio di alta qualità.<br />

«Le persone preferiscono comprare un solo capo, ma di ottima<br />

qualità — afferma l’imprenditore — piuttosto che più articoli<br />

di scarsa qualità. Inutile negare che anche il nostro settore,<br />

che è compreso in un livello medio-alto, sta subendo gli effetti<br />

<strong>del</strong>la crisi economica, ma per fortuna a Salerno, in determinati<br />

periodi <strong>del</strong>l’anno, che coincidono di solito con eventi e manifestazioni<br />

di respiro nazionale che ha fatto <strong>del</strong>la città anche un<br />

punto di riferimento per la provincia di Napoli e la regione<br />

Campania in generale, le vendite riescono ancora a registrare<br />

un’impennata insolita».<br />

I dati congiunturali <strong>del</strong> primo trimestre 2012, forniti dal Centro<br />

studi Unioncamere ed elaborati dalla Camera di Commercio<br />

di Salerno, infatti, non sono proprio brillanti. Nel periodo che<br />

va da gennaio a marzo 2012, le imprese <strong>del</strong> commercio al dettaglio<br />

hanno registrato una variazione tendenziale negativa <strong>del</strong>le<br />

vendite pari al -9,0%, coinvolgendo principalmente il comparto<br />

non alimentare. Il calo <strong>del</strong>le vendite trova facile spiegazione<br />

nel particolare momento economico che, in estrema sintesi, ha<br />

determinato l’erosione <strong>del</strong> potere di acquisto <strong>del</strong>le famiglie, sul<br />

quale poi hanno inciso principalmente le dinamiche inflative e<br />

gli interventi di politica fiscale. Inoltre, i consumi, in particolare<br />

quelli di beni secondari, sono stati disincentivati dalle non<br />

favorevoli condizioni <strong>del</strong> credito, dovuti ai rialzi dei tassi di interesse.<br />

Positivo invece il risultato registrato dalla grande distribuzione<br />

(aumentata <strong>del</strong>l’un per cento), che è riuscita a recuperare<br />

quasi quattro punti percentuali rispetto a quanto registrato<br />

nell’ultimo trimestre <strong>del</strong> 2011 (fermo al -2,8%) e che, a differenza<br />

degli altri operatori <strong>del</strong> commercio, può guardare con fiducia<br />

al secondo trimestre <strong>del</strong>l’anno. In crescita anche il settore<br />

<strong>del</strong>la piccola ristorazione e <strong>del</strong>l’artigianato.<br />

I salernitani hanno riscoperto l’amore per le cose realizzate a<br />

mano perché sono originali (la maggior parte sono tutti pezzi<br />

unici) e si sono rilevate più durature nel tempo. Tanti sono i<br />

laboratori di artigianato e rivestimenti di vecchi divani, sedie e<br />

poltrone che pian piano si stanno conquistando una cospicua<br />

fetta <strong>del</strong> mercato salernitano.<br />

A. C.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

5<br />

NA


6<br />

NA<br />

Oltre diecimila spettatori ieri a Furore<br />

per la Mediterranean Cup. Gli atleti<br />

si sono lanciati da un’altezza di trenta metri<br />

Bagno di folla, da mare e da terra,<br />

tutto esaurito in Costiera<br />

Amalfitana per la Coppa Mediterranea<br />

dei tuffi dalle grandi<br />

altezze, momento clou <strong>del</strong>la 26esima<br />

edizione <strong>del</strong> «Marmeeting 2012» che<br />

si è chiuso ieri mattina a Furore dopo<br />

una tre giorni spettacolare. Oltre diecimila<br />

persone, durante questo primo<br />

fine settimana di luglio, sono accorse,<br />

su centinaia di barche di tutte<br />

le dimensioni, da quelle di legno tipiche<br />

<strong>del</strong>la costiera ai mega yacht, davanti<br />

all’incantevole cornice <strong>del</strong> fiordo<br />

di Furore, l’Acapulco d’Italia, per<br />

ammirare dal vivo la mozzafiato gara<br />

che da oltre 20 anni richiama turisti<br />

da ogni parte <strong>del</strong> mondo in quest’angolo<br />

di paradiso. Tanta gente assiepata<br />

sul ponte di Furore e nella stradina<br />

<strong>del</strong>la Costiera amalfitana che collega<br />

Amalfi con Positano oltre che sulle<br />

rocce vicine al trampolino dal quale<br />

si sono lanciati questi atleti provenienti<br />

da tutto il mondo.<br />

E proprio dalla pedana posizionata<br />

al di sotto <strong>del</strong> ponte stradale, a circa<br />

30 metri d’altezza, si sono sfidati gli<br />

«stuntman» mondiali dei tuffi. Tra<br />

questi il messicano Jonathan Paredes,<br />

l'ucraino Anatolii Shabotenko e<br />

gli americani David Coultard, Steven<br />

Lobue e Kyle Mitrione, oltre che una<br />

vecchia conoscenza di Furore, il colombiano<br />

Orlando Duque. Fuori gara<br />

per qualcuno di loro c’è stata anche<br />

quella che i furoresi chiamano la «vera<br />

prova di coraggio», ovvero un ulteriore<br />

difficoltà rispetto ai tuffi ufficiali:<br />

lanciarsi non dalla pedana posta sulla<br />

parete esterna <strong>del</strong> Fiordo, ma dalla<br />

ringhiera <strong>del</strong> ponte stradale, all'interno<br />

dalla gola mozzafiato di Furore, situata<br />

a 34 metri. E se si considera che<br />

la profondità <strong>del</strong> mare, nel punto d’impatto,<br />

non supera i sette metri, dal coraggio<br />

si passa facilmente alla temerarietà.<br />

Ma questi atleti sono abituati a<br />

rendere spettacolare ogni tutto. E così<br />

è stato ieri mattina, per la gioia dei tanti<br />

appassionati accorsi.<br />

L’ideatore e organizzatore <strong>del</strong>la kermesse<br />

Lo sport è un veicolo<br />

turistico eccezionale:<br />

abbiamo migliaia<br />

di ospiti stranieri<br />

nel periodo <strong>del</strong>la gara<br />

Incastonata tra le meraviglie <strong>del</strong>la<br />

Costiera Amalfitana, a metà strada<br />

tra Amalfi e Positano, Furore è tornata<br />

ad essere così l'ombelico <strong>del</strong> mondo<br />

dei tuffatori pronti a volare giù<br />

nel vuoto, raggiungendo in appena<br />

tre secondi la velocità di 100 km orari<br />

prima <strong>del</strong>l’ingresso in acqua.<br />

Una scossa di adrenalina pura per<br />

gli atleti ma anche per i tantissimi<br />

spettatori <strong>del</strong>la Mediterranean Cup<br />

che oramai è diventato un appuntamento<br />

fisso nel calendario degli<br />

sport estremi estivi. Una sfida che ha<br />

richiesto capacità acrobatiche, coraggio<br />

da vendere e soprattutto un grande<br />

controllo psico-fisico. Oltre ai tuffi,<br />

ed alla traversata a nuoto dalla Marina<br />

di Praiano al fiordo, che ha visto<br />

la partecipazione, insieme agli atleti,<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

L’evento Molti stranieri presenti alla manifestazione, alberghi pieni e tanta gente arrivata via mare<br />

I tuffatori dalle rocce<br />

sbancano in Costiera<br />

anche di nuotatori amatoriali e turisti<br />

in vena di cimento, la tre giorni di<br />

«Marmeeting 2012» è stata intensa<br />

di appuntamenti che hanno fatto registrare<br />

il pienone di presenze sia negli<br />

alberghi di lusso che nei B&B <strong>del</strong>la<br />

Divina Costa. Gettonatissime le visite<br />

guidate all’Area Marina Protetta<br />

di Punta Campanella, alla Grotta <strong>del</strong>lo<br />

Smeraldo a Capo Conca<br />

dei Marini e la circumnavigazione<strong>del</strong>l'Arcipelago<br />

di Li Galli, ovvero le<br />

isole <strong>del</strong>le sirene, il paradiso<br />

<strong>del</strong>lo snorkeling e<br />

<strong>del</strong>le immersioni. Non è<br />

mancata la gastronomia,<br />

regina <strong>del</strong>la serata dal tema<br />

«un tuffo …..in pentola»,<br />

quando il mangiar<br />

bene diventa un’arte,<br />

con Beppe Bigazzi che ha<br />

condotto un interessante<br />

dibattito sulla «gastrosofia»<br />

sulla cucina di mare.<br />

La manifestazione è<br />

stata infine anche un prezioso<br />

canale per lanciare<br />

appelli alla salvaguardia<br />

ambientale e per sensibilizzare<br />

i giovani ai temi<br />

<strong>del</strong>l'ecologia <strong>del</strong> mare<br />

tramite escursioni in kayak<br />

e mini corsi di biologia<br />

marina.<br />

Chiusa la fase sportiva,<br />

la Mediterranean Cup<br />

parte con il marketing.<br />

Perchè, dopo il successo<br />

<strong>del</strong> docu-film prodotto<br />

dallo stunt-man hollywoodiano Bob<br />

Brown, le televisioni americane hanno<br />

già fatto richiesta <strong>del</strong>le immagini<br />

<strong>del</strong>l’evento in Costiera Amalfitana.<br />

Che sarà riproposto nelle prossime<br />

settimane sui principali canali statunitensi<br />

con un grandissimo ritorno<br />

d’immagine. Tant’è che proprio ieri<br />

numerosi turisti Usa erano presenti a<br />

Furore con viaggi organizzati che<br />

comprendevano proprio la Mediterranean<br />

Cup. Gli organizzatori già nelle<br />

prossime settimane inizieranno a lavorare<br />

alla nuova edizione <strong>del</strong> prossimo<br />

anno che punta a diventare ancora<br />

più esaltante con una serie di manifestazioni<br />

collaterali sempre dedicati<br />

agli sport estremi<br />

Mimmo Florio<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Varese: ora puntiamo alla coppa <strong>del</strong> mondo<br />

ad entrare nel Campionato<br />

<strong>del</strong> Mondo di tuffi<br />

«Puntiamo<br />

d'altura, disciplina che a breve<br />

potrebbe rientrare anche tra quelle<br />

Olimpiche». Archiviata con grande<br />

soddisfazione l’edizione 2012 <strong>del</strong>la Mediterranean<br />

Cup, Oreste Varese, ideatore<br />

e organizzatore <strong>del</strong>l’evento, pensa<br />

già al futuro. Magari festeggiando proprio<br />

nel 2013, durante la 27esima edizione,<br />

l’inserimento di Furore come<br />

tappa ufficiale <strong>del</strong> circuito mondiale.<br />

«Sarebbe il coronamento di un sogno<br />

partito oltre 20 anni fa, il sogno di<br />

un'associazione di professionisti <strong>del</strong><br />

mondo sportivo e di ricercatori ambientali,<br />

affascinati dal mare e convinti<br />

di poter realizzare un progetto che<br />

accomuni il rispetto per l'ambiente alla<br />

spettacolarizzazione <strong>del</strong>lo sport<br />

estremo. Anche quest’anno la Costiera<br />

è stata invasa da turisti attratti dal Fiordo<br />

e dai suoi tuffi. E’ stato un fine settimana<br />

davvero intenso di appuntamenti.<br />

La manifestazione ha raggiunto anche<br />

l’altro obiettivo che si pone, ovvero<br />

quello di valorizzare e promuovere<br />

le bellezze paesaggistiche e le nostre<br />

tradizioni culturali e gastronomiche».<br />

Acrobazie tra cielo e mare<br />

Il tuffo di un atleta dal fiordo<br />

di Furore posto a un’altezza<br />

di trenta metri. I tuffatori<br />

lanciandosi devono compiere<br />

<strong>del</strong>le evoluzioni tecniche. Tra<br />

i salti più difficili in gara ci sono<br />

stati dei tripli salti mortali che<br />

hanno scatenato gli applausi<br />

degli oltre diecimila presenti<br />

(foto Antonello Venditti<br />

per Marmeeting)<br />

Tantissimi gli americani, che da anni<br />

seguono con grande attenzione la<br />

Coppa Mediterranea. «Anche grazie al<br />

famoso stuntman Bob Brown che ha<br />

realizzato un docufilm sui tuffi di Furore<br />

che ha avuto tantissimo successo<br />

negli States — sottolinea Oreste Varese<br />

— adesso i pullman di turisti americani<br />

che vengono ad ammirare la Divina<br />

si fermano sempre sul ponte di Furore<br />

per far vedere da dove si effettuano<br />

i lanci. Una sorta di pellegrinaggio<br />

turistico». Oltre a i tuffatori di professione<br />

in passato ci sono stati anche illustri<br />

sportivi, non tuffatori, che si sono<br />

cimentati nel volo dalle grandi altezze:<br />

«All’inizio di questa avventura,<br />

❜❜<br />

quando i lanci si facevano ancora dallo<br />

stradone di Amalfi — ricorda Varese<br />

— si buttò anche Nino Benvenuti,<br />

Campione olimpico nel 1960, campione<br />

mondiale dei Pesi medi tra il 1967 e<br />

il 1970, uno dei migliori pugili italiani<br />

e uno tra gli atleti più amati dal pubblico<br />

italiano». Anche l’azzurra Tania Cagnotto,<br />

la prima donna italiana ad<br />

aver conquistato una medaglia mondiale<br />

nei tuffi, l’argento, ha provato<br />

l’emozione di Furore: «Lo ricordo bene,<br />

si tuffò tre anni fa. La Cagnotto decise<br />

di lanciarsi da una pedana posta a<br />

circa 10 metri d’altezza. Una prova di<br />

coraggio per un atleta abituata a trampolini<br />

a tre metri». Chi invece non si è<br />

mai cimentato in quei tre secondi a<br />

100 all’ora, in picchiata verso il mare,<br />

da 30 metri d’altezza, è lo stesso presidente<br />

Oreste Varese: «E sì, mica sono<br />

matto?. A parte le battute, l’importante<br />

è che si tuffino i migliori <strong>del</strong> mondo<br />

e che in tanti vengano in Costiera ad<br />

ammirarli. Per quanto mi riguarda<br />

non è detto che prima o poi decida di<br />

farlo anche io un salto dal Fiordo».<br />

M. F.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Manager sportivo<br />

Oreste Varese è ideatore e organizzatore<br />

<strong>del</strong> Marmeeting, da anni al top nel mondo


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

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NA


8 Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

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NA NA<br />

Viaggio nei secoli Swinburne l’adorava, il Romantico De Custine la raccontò a Chateaubriand<br />

La Costiera<br />

<strong>del</strong>l’arte e dei re<br />

Amata da Goethe e Wagner,<br />

fu tra gli ultimi viaggi di Sissi<br />

Costiera amalfitana e turismo: un binomio<br />

inscindibile, almeno a considerare<br />

la vocazione economica <strong>del</strong> territorio<br />

e l’elenco, praticamente infinito,<br />

di personaggi più o meno noti che hanno scelto<br />

la Divina per le proprie vacanze se non addirittura<br />

quale buen retiro.<br />

Eppure questa vocazione turistica <strong>del</strong>la costa<br />

d’Amalfi è fenomeno tutto sommato recente.<br />

Archiviate ben presto le fulgide glorie<br />

di un lontano medioevo che vide Amalfi competere<br />

alla pari con le maggiori potenze mediterranee,<br />

i borghi <strong>del</strong>la costa a nord di Salerno<br />

dovettero presto rassegnarsi al meno nobile<br />

ruolo di centri dediti alla pesca, all’artigianato<br />

e ad una dura agricoltura. Per lunghi secoli<br />

l’antico orgoglio restò confinato nella memoria<br />

<strong>del</strong>le comunità locali. A dispetto <strong>del</strong>le<br />

sue bellezze artistiche e naturalistiche la costiera<br />

amalfitana fu per lungo tempo esclusa<br />

anche dalle estreme tappe di quel "grand<br />

tour" che nobili ed intellettuali europei tra<br />

‘700 ed ‘800 ritenevano indispensabile completamento<br />

<strong>del</strong>la propria formazione culturale.<br />

Qualche timido accenno di cambiamento<br />

si profilò all’orizzonte quando le maestose rovine<br />

di Paestum furono riscoperte dai primi<br />

viaggiatori inglesi e tedeschi che osarono sfidare<br />

l’aria insalubre <strong>del</strong>le paludi pestane per<br />

ammirare le tracce monumentali <strong>del</strong>la Magna<br />

Graecia. Sono ancora rari, però, i viaggiatori<br />

che da Napoli o da Salerno partono alla scoperta<br />

<strong>del</strong>la costiera amalfitana e non sempre<br />

l’impatto è positivo: più d’uno, infatti, annoterà<br />

nel suo diario di viaggio la sensazione di<br />

<strong>del</strong>usione provata per lo stridente contrasto<br />

tra l’opulenza <strong>del</strong> passato e la quotidianità di<br />

un piccolo borgo di pescatori. La situazione,<br />

però, è destinata a mutare con il nuovo secolo:<br />

tra la fine <strong>del</strong> ‘700 e gli albori <strong>del</strong>l’800 muta<br />

la sensibilità culturale, il razionalismo illuminista<br />

cede rapidamente il campo allo<br />

«Sturm und Drang» tedesco e poi al Romanticismo.<br />

La selvaggia bellezza dei fiordi <strong>del</strong>la costa<br />

d’Amalfi, le sue montagne che precipitano<br />

a strapiombo in mare, le rovine di castelli e<br />

chiese romaniche come muti testimoni di<br />

un’antica gloria di cui resta solo pallida ombra<br />

disegnano uno scenario ideale per evocare<br />

quelle suggestioni di cui si nutrono gli autori<br />

romantici. Non è un caso, infatti, che tra<br />

gli scrittori ed i paesaggisti che in questo periodo<br />

approdano in costiera amalfitana buona<br />

parte sia composta da tedeschi, provenienti<br />

quindi da una terra dove per una lunga serie<br />

di motivi, non ultimi quelli di natura politica,<br />

più forte è la presa <strong>del</strong> Romanticismo. E proprio<br />

un profondo rivolgimento politico pesa<br />

non poco nell’aprire la costa d’Amalfi alla penetrazione<br />

di "turisti" provenienti dall’Europa<br />

settentrionale: l’invasione napoleonica <strong>del</strong>la<br />

Penisola, l’insediamento sul trono di Napoli<br />

di due re francesi, Giuseppe Bonaparte prima<br />

e Giacchino Murat dopo, hanno per effetto<br />

di inserire buona parte <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> in<br />

un più ampio circuito culturale. Ed in questo<br />

caso la vicinanza <strong>del</strong>la costiera<br />

amalfitana alla capitale Napoli gioca un ruolo<br />

decisivo. Quando la stagione napoleonica è ancora<br />

di la da venire tra i primi ad approdare in<br />

costa d’Amalfi è un inglese: Henry Swinburne.<br />

Di formazione illuminista Swinburne giunge<br />

in costa d’Amalfi nel 1777: dopo aver visitato<br />

numerosi borghi traccia un’attenta descrizione<br />

<strong>del</strong> territorio, redigendo un vero e proprio<br />

reportage di viaggio. Swimburne precede di<br />

un decennio il celeberrimo viaggio italiano di<br />

Johann Goethe: giunto a Napoli nel 1787, dove<br />

incontra il pittore Jakob Philipp Hackert, lo<br />

scrittore tedesco ammirerà dal mare le bellezze<br />

<strong>del</strong>la costa amalfitana, nel corso di una navigazione<br />

che il disegnatore che viaggia con lui<br />

Nella storia<br />

A sinistra,<br />

Johann Wolfgang Goethe<br />

è considerato<br />

uno dei massimi<br />

esponenti <strong>del</strong> pensiero<br />

filosofico mondiale<br />

A destra,<br />

l’imperatrice<br />

Elisabetta d’Austria<br />

che visitò la Divina<br />

alcuni anni prima<br />

di essere uccisa<br />

dall’anarchico<br />

Luigi Lucheni<br />

A sinistra nell’altra pagina<br />

l’etoile Daria Pavlenko<br />

Mariinsky a Positano<br />

fisserà con una serie di schizzi.<br />

Nel 1811 giunge a Napoli il pittore austriaco Josef<br />

Rebell: si tratterrà alla corte di Murat fino<br />

al 1815. In quegli anni molte volte utilizzerà il<br />

paesaggio <strong>del</strong>la costiera amalfitana come fonte<br />

di ispirazione per i suoi dipinti. Contemporanea<br />

all’esperienza di Rebell è quella <strong>del</strong> marchese<br />

Astolphe De Custine che, nella primavera<br />

<strong>del</strong> 1812, descrive la sua personale scoperta<br />

<strong>del</strong>la costiera amalfitana in un<br />

fitto epistolario indirizzato a<br />

François- René de Chateaubriand,<br />

considerato il principale<br />

esponente <strong>del</strong> Romanticismo<br />

francese. Nel 1819 è la<br />

volta di William Turner probabilmente<br />

la più alta espressione<br />

pittorica <strong>del</strong> Romanticismo<br />

inglese. Lo segue a distanza di<br />

dieci anni un altro pittore romantico,<br />

questa volta tedesco:<br />

Karl Blechen. Per tre mesi a<br />

dorso di mulo o in barca Blechen<br />

"esplorerà" la costiera<br />

amalfitana alla ricerca di ispirazione.<br />

E’ <strong>del</strong> 1824, invece, il<br />

viaggio in costa d’Amalfi <strong>del</strong>l’architetto<br />

prussiano Karl<br />

Friedrich Schinkel: sotto i suoi occhi si disegnò<br />

un paesaggio "sonderbar" (strano) rispetto<br />

a quello che immaginava fosse caratteristico<br />

<strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong>. L’elenco di visitatori illustri<br />

potrebbe continuare a lungo, ma forse<br />

l’esperienza che meglio rappresenta la forza attrattiva<br />

ed evocativa che la costiera amalfitana<br />

Architetto prussiano<br />

Nel 1824 approdò<br />

sulle coste <strong>del</strong>la Divina<br />

l’architetto prussiano<br />

Karl Friedrich Schinkel<br />

I pittori<br />

Josef Rebell<br />

e Philipp Hackert<br />

hanno ritratto il mare<br />

e i monti <strong>del</strong>la costa<br />

esercitò sugli intellettuali<br />

tedeschi è data dal soggiorno di<br />

Richard Wagner a Ravello (a lui è dedicata la<br />

stagione dei concerti). Il compositore giunse a<br />

Villa Rufolo nel maggio <strong>del</strong> 1880: qui, e più precisamente<br />

nei celebri giardini, il musicista ebbe<br />

la visione <strong>del</strong> mitico giardino di Klingsor.<br />

La stessa architettura medieva-<br />

le <strong>del</strong>la villa contribuì ad ispirare<br />

le atmosfere <strong>del</strong> Parsifal,<br />

in un insolito connubio tra il<br />

medioevo germanico, venato<br />

da una cupa drammaticità, e<br />

quello <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> d’Italia,<br />

solare amalgama tra la cultura<br />

arabo-bizantina e quelle<br />

nordiche di longobardi e normanni.<br />

La simbolica fine di<br />

quella felice stagione può essere<br />

rappresentata dalla visita<br />

fatta a Ravello ed Amalfi<br />

dall’imperatrice Elisabetta<br />

d’Austria, la Sissi interpretata<br />

da Romy Schneider. E’ il 1˚<br />

aprile <strong>del</strong> 1891 quando Sissi<br />

giunge a Salerno, un paio di<br />

giorni dopo visiterà i due centri <strong>del</strong>la costa<br />

d’Amalfi. Mancano solo sette anni a quel 10<br />

settembre 1898, giorno in cui l’anarchico Lucheni<br />

vibrò il mortale colpo di stiletto al cuore<br />

<strong>del</strong>l’imperatrice.<br />

Clemente Ultimo<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


10<br />

NA<br />

Turismo e salute Tra le strutture più rinomate c’è il complesso «Capasso», storico impianto con servizi all’avanguardia<br />

Le Terme: medicina naturale<br />

A Contursi le «acque» famose<br />

dai tempi dei romani ora utili<br />

anche per trattamenti di bellezza<br />

Numerose e profonde sono le tracce<br />

che la Roma dei Cesari ha lasciato<br />

nel territorio salernitano e<br />

tra queste non manca di certo<br />

quella rappresentata da uno dei simboli<br />

<strong>del</strong>lo "stile di vita" romano: le terme. Nel<br />

solo capoluogo sono almeno due i siti in<br />

cui è ancora possibile ammirare i resti degli<br />

impianti termali costruiti duranti i secoli<br />

<strong>del</strong>l’impero: il primo e più significativo<br />

sito è quello di San Pietro a Corte, dove<br />

uno dei primi livelli archeologici <strong>del</strong> complesso<br />

è rappresentato proprio dai resti<br />

<strong>del</strong>le terme risalenti al I secolo dopo Cristo.<br />

Di epoca più tarda gli ambienti destinati<br />

ad uso termale all’interno <strong>del</strong> complesso<br />

monastico di San Nicola de’ palma,<br />

un sito venuto alla luce nel corso di recenti<br />

lavori di restauro <strong>del</strong>l’edificio ed ancora<br />

oggetto di studio. Ma non è solo il capoluogo<br />

a poter vantare simili testimonianze<br />

<strong>del</strong>la cultura romana, oltre che <strong>del</strong>la perizia<br />

dei suoi ingegneri: nel I secolo Plinio<br />

il Vecchio menziona tra le sorgenti termali<br />

più importanti <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> quelle di<br />

Contursi, fonti menzionate già nelle opere<br />

di Virgilio, Strabone e Silio Italico.<br />

Tradizione antica, dunque, quella <strong>del</strong>le<br />

terme che per secoli, dopo la caduta di Roma,<br />

ha continuato a perpetuarsi nel Salernitano.<br />

Nel capoluogo, in particolare, le<br />

cronache registrano uno dei primi tentativi<br />

di coniugare in maniera moderna i benefici<br />

offerti dall’immersione nelle acque<br />

termali con il nascente turismo di massa,<br />

per quanto potesse essere considerato tale<br />

il fenomeno tra la fine <strong>del</strong> XIX e gli inizi <strong>del</strong><br />

XX secolo. Proprio a quell’epoca, infatti, risale<br />

la costruzione <strong>del</strong>lo stabilimento termale<br />

Campione, per decenni con le sue palazzine<br />

in puro stile liberty punto di riferimento<br />

per quanti decidevano di prendersi cura <strong>del</strong>la<br />

propria salute "passando le acque".<br />

Delle terme Campione, oggi, non resta<br />

più traccia: dopo un lungo periodo di<br />

oblio gli stucchi ed i decori liberty furono<br />

spazzati via per lasciare spazio ad una nuova<br />

strada. L’antica tradizione <strong>del</strong> termalismo<br />

è, invece, ben viva in quel di Contursi,<br />

comune <strong>del</strong> comprensorio degli Alburni<br />

alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro.<br />

Una collocazione geografica, quella<br />

di Contursi Terme, che ben spiega la presenza<br />

di numerose sorgenti, molte <strong>del</strong>le<br />

quali caratterizzate da acque con particolari<br />

caratteristiche fisico-chimiche. A rendere<br />

particolarmente note ed apprezzate le<br />

acque termali di Contursi l’alta concentra-<br />

Per alcuni è stata una gustosa scoperta<br />

a seguito <strong>del</strong>la visione <strong>del</strong><br />

film «Benvenuti al Sud» - come<br />

dimenticare la visione <strong>del</strong>la «zizzona»<br />

di Battipaglia da parte di uno spaesato<br />

Claudio Bisio?- ma la mozzarella di bufala<br />

è da secoli uno dei prodotti di punta<br />

<strong>del</strong>la Piana <strong>del</strong> Sele, tanto da esserne<br />

diventato uno dei simboli. In pochi casi<br />

il legame tra territorio e<br />

prodotto è così stretto come<br />

quello che intercorre<br />

tra la mozzarella di bufala<br />

e la piana pestana: <strong>del</strong> resto<br />

proprio il particolarissimo<br />

ecosistema esistente<br />

lungo il tratto terminale<br />

<strong>del</strong> fiume Sele ha fatto sì<br />

che fosse possibile produrre<br />

un tipo tanto singolare,<br />

e gustoso, di formaggio.<br />

Zona in gran parte paludosa,<br />

almeno fino alle bonifiche<br />

dei primi decenni <strong>del</strong> ‘900, la Piana<br />

<strong>del</strong> Sele era poco adatta sia per ospitare<br />

grandi insediamenti umani, a causa di<br />

malattie endemiche come la malaria,<br />

sia all’agricoltura di tipo estensivo. Unico<br />

modo per rendere economicamente<br />

produttivo quel territorio puntare sull’allevamento.<br />

Ma non ogni animale domestico<br />

era adatto a quell’ambiente:<br />

uniche specie a trovarsi a proprio agio<br />

si rivelarono i cavalli ed i bufali, questi<br />

ultimi perfettamente a loro agio nelle<br />

aree paludose, essendo soliti utilizzare<br />

le pozze fangose per difendersi dagli effetti<br />

dei raggi solari. Nacquero così la<br />

razza equina <strong>del</strong> "Persano", utilizzata fino<br />

a tempi relativamente recenti per le<br />

rimonte militari, e, grazie alle mandrie<br />

di bufali, la mozzarella. Difficile stabilire<br />

quando i bufali "colonizzarono" la<br />

Piana <strong>del</strong> Sele: secondo alcune fonti i<br />

primi animali di questa specie giunse-<br />

zione di anidride carbonica che le contraddistingue,<br />

rendendole specialmente adatte<br />

alla cure dei problemi vascolari. Sono<br />

una quindicina le sorgenti termali, alcune<br />

raggiungono anche i 40˚, attualmente utilizzate<br />

per alimentare le vasche degli stabilimenti,<br />

sorgenti che possono essere<br />

classificate in tre diverse tipologie secondo<br />

le caratteristiche fisico-chimiche <strong>del</strong>le<br />

loro acque: salso-bromo-iodiche, solfuree<br />

e bicarbonato-alcaline. Davvero ampio<br />

il ventaglio di patologie per la cui cura<br />

vengono utilizzate le acque <strong>del</strong>le sorgenti<br />

termali di Contursi: si va dalle malattie<br />

<strong>del</strong>l’apparato circolatorio alle lesioni<br />

post-traumatiche e post-operatorie, dai<br />

problemi <strong>del</strong>l’apparato digerente a quelli<br />

<strong>del</strong>l’apparato respiratorio.<br />

Duramente colpito dal terremoto <strong>del</strong><br />

novembre 1980, il comparto termale di<br />

Contursi ha saputo affrontare con successo<br />

la sfida <strong>del</strong>la ricostruzione: dopo pochi<br />

anni praticamente tutte le strutture termali<br />

erano nuovamente in attività e, soprattutto,<br />

avevano assunto un volto nuovo rispetto<br />

al passato. Non più semplice luogo<br />

di cura, le migliori strutture termali contursane<br />

si sono trasformate in questi anni<br />

in veri e propri centri benessere, strutture<br />

in grado di prendersi cura degli ospiti non<br />

solo sotto il profilo medico-sanitario. Un<br />

esempio è ben rappresentato dall’Hotel<br />

Terme Capasso, struttura che offre ai propri<br />

ospiti un sapiente mix di rappresentato<br />

da un’offerta alberghiera di alta qualità<br />

unita alla possibilità di godere di bagni termali<br />

di antica tradizione. Dalla cura dei disturbi<br />

<strong>del</strong>l’apparato respiratorio ai trattamenti<br />

estetici, dalla dermatologia alla balneofangoterapia<br />

è davvero ampio il ventaglio<br />

di possibilità offerto dalla struttura.<br />

Senza dimenticare che da Contursi è possibile<br />

raggiungere rapidamente i principali<br />

luoghi d’interesse <strong>del</strong>la provincia di Salerno,<br />

così da rendere possibile coniugare<br />

una vacanza benessere con la scoperta di<br />

un territorio ricco di fascino.<br />

Clemente Ultimo<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Enogastronomia storica Tra Battipaglia e Paestum le migliori produzioni <strong>del</strong>la provincia di Salerno rinomate in tutto il mondo<br />

Mozzarella, l’oro bianco <strong>del</strong>la Piana<br />

che gli arabi offrirono ai Longobardi<br />

Denominazione protetta La mozzarella ha il marchio Dop<br />

Il racconto<br />

Goethe resta<br />

incuriosito<br />

dalle bufale<br />

Studiosi e scrittori che<br />

attraversavano queste zone per<br />

visitare le vestigia romane e le<br />

rovine dei Templi di Paestum<br />

raccontavano dei pascoli di<br />

bufali. Una <strong>del</strong>le testimonianze<br />

più note è quella di Goethe nel<br />

1786: «La mattina ci mettemmo<br />

in cammino assai per tempo e<br />

percorso una strada orribile<br />

arrivammo in vicinanza di due<br />

monti dalle belle forme, dopo<br />

aver traversato alcuni ruscelli e<br />

corsi d'acqua, dove vedemmo<br />

le bufale dall'aspetto<br />

d'ippopotami e dagli occhi<br />

sanguigni e selvaggi. La<br />

regione si faceva sempre più<br />

piana e brulla: solo poche<br />

casupole qua e là denotavano<br />

una grama agricoltura».<br />

ro nella Piana durante l’alto medioevo,<br />

dopo essere sbarcati in Sicilia insieme<br />

ai colonizzatori arabi. E proprio dagli<br />

arabi, ripetutamente sconfitti nell’Italia<br />

meridionale, i longobardi avrebbero appreso<br />

le tecniche di allevamento dei bufali<br />

da latte. E’ in un documento di epoca<br />

longobarda che viene citato per la<br />

prima volta un tipo di formaggio, la<br />

"mozza", identificato come l’attuale<br />

mozzarella: si tratta di un testo che descrive<br />

l’offerta di Aloara, vedova <strong>del</strong><br />

principe capuano Pandolfo Testa di Ferro,<br />

ai monaci <strong>del</strong>l’abbazia di San Lorenzo.<br />

Offerta che consiste appunto in pane<br />

e "mozza". La rapida diffusione nella<br />

Piana <strong>del</strong> Sele <strong>del</strong>l’allevamento dei bufali<br />

e <strong>del</strong>la produzione <strong>del</strong>la mozzarella è<br />

testimoniato ampiamente in epoca angioina,<br />

quando ormai questo particolare<br />

tipo di formaggio è già annoverato<br />

tra i prodotti tipici <strong>del</strong>la pianura a sud<br />

di Salerno.<br />

Da allora in poi quella <strong>del</strong>la mozzarella<br />

di bufala è stata una marcia trionfale<br />

alla conquista <strong>del</strong>le tavole italiane prima<br />

ed internazionali poi. Componente<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

Relax e benessere<br />

Le terme di Contursi<br />

sono diventate<br />

un punto di riferimento<br />

internazionale<br />

per il turismo<br />

di settore<br />

Rinomate adesso<br />

anche per i trattamenti<br />

di bellezza<br />

Sopra, lo storico<br />

centro termale<br />

«Capasso»<br />

essenziale di alcune celeberrime ricette<br />

<strong>del</strong>la gastronomia italiana, l’insalata "alla<br />

caprese" e la pizza margherita giusto<br />

per citare le più famose ed apprezzate,<br />

la mozzarella di bufala è diventata uno<br />

dei simboli <strong>del</strong> "made in Italy", un successo<br />

tuttavia non privo di un risvolto<br />

negativo. Innumerevoli, infatti, sono i<br />

tentativi di imitazione, tutti più o meno<br />

malriusciti: di qui, nel 1993, la nascita<br />

<strong>del</strong> Consorzio di Tutela <strong>del</strong>la mozzarella<br />

di bufala campana, primo passo<br />

verso il riconoscimento <strong>del</strong> marchio<br />

Dop nel 1996. Apprezzata sempre più<br />

anche all’estero, la mozzarella di bufala<br />

è diventata uno degli elementi trainanti<br />

<strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>la Piana <strong>del</strong> Sele in<br />

particolare ed in generale <strong>del</strong>la provincia<br />

di Salerno, territorio che sempre<br />

più ha deciso di puntare sull’agroalimentare<br />

di alta qualità per la propria<br />

crescita economica. E <strong>del</strong> resto a sottolineare<br />

quale sia il ruolo <strong>del</strong>la mozzarella<br />

di bufala nell’economia salernitana basta<br />

il suo soprannome: "oro bianco".<br />

C. U.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

11<br />

NA


12<br />

NA<br />

Appuntamento Nello scenario <strong>del</strong> sito archeologica <strong>del</strong>l’antica Elea un programma suggestivo<br />

Velia teatro <strong>del</strong> tempo<br />

Torna ad agosto la rassegna classica studiata a Oxford<br />

pressione<br />

militare persiana, la<br />

temibile flotta etru-<br />

L’insostenibile<br />

sco-cartaginese e un<br />

oracolo <strong>del</strong>la Pizia. Per gli storici<br />

antichi questi i motivi che spinsero<br />

un gruppo di esuli focesi a<br />

far rotta verso questi lidi oltre<br />

venticinque secoli fa. Vi trovarono<br />

un fiorente centro enotrio,<br />

ma dalla loro avevano la determinazione<br />

di chi non ha nulla<br />

da perdere, l’ingegno e la ricchezza.<br />

Cominciarono a rilevare<br />

appezzamenti di terra fertile a<br />

buon prezzo, e nel volgere di un<br />

paio di generazioni diedero vita<br />

a quella che diventerà una <strong>del</strong>le<br />

più importanti colonie <strong>del</strong>la Magna<br />

Grecia: Elea. Nota per i floridi<br />

rapporti commerciali con l’intero<br />

universo ellenico (e non solo),<br />

per l’ordinamento politico,<br />

ma soprattutto in campo filosofico<br />

con la celebre Scuola eleatica<br />

di Parmenide e Zenone.<br />

Una fama che si consolidò in<br />

età romana, quando l’ormai ex<br />

colonia greca (ribattezzata Velia)<br />

divenne luogo di soggiorno<br />

di personalità come Cicerone e<br />

Orazio, attratte dalla salubrità<br />

<strong>del</strong> clima e dalle acque cristalline.<br />

Oggi è uno dei siti archeologici<br />

più suggestivi <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong>,<br />

preservato quale Patrimonio<br />

Mondiale <strong>del</strong>l’Umanità e<br />

location ideale di una manifestazione<br />

che proprio quest’anno si<br />

avvia a compiere 15 anni: «Velia<br />

Teatro». Una rassegna che da sempre<br />

si propone di riportare il teatro<br />

classico nei luoghi <strong>del</strong>la classicità.<br />

E così sull’antica acropoli —<br />

anche quest’anno da agosto —<br />

protagoniste sono la tragedia e la<br />

commedia antiche.<br />

In questi anni ad illuminare la<br />

scena di Velia Teatro ci hanno pensato<br />

Plauto, Terenzio, Aristofane,<br />

Sofocle, Eschilo, Euripide, con le<br />

loro opere immortali e rappresentative<br />

<strong>del</strong>la natura umana. Ma anche<br />

i grandi poemi classici come<br />

l’Iliade, l’Odissea o l’Eneide, raccontati<br />

attraverso chiavi di lettura<br />

tradizionali o innovative, e capaci<br />

di strizzare l’occhio allo spettatore<br />

moderno. E poi la filosofia, o<br />

meglio il teatro filosofico, che nella<br />

patria di Parmenide e Zenone<br />

trova il luogo d’elezione. Una sperimentazione<br />

partita nel 2008 con<br />

opere tratte dai Dialoghi di Platone,<br />

adattati e messi in scena dagli<br />

attori Bob Marchese e Fiorenza<br />

Brogi e dai professori Giuseppe<br />

Cambiano e Mariangela Ariotti,<br />

che hanno avuto e stanno avendo<br />

grande successo anche in altre<br />

parti d’Italia. Una collaborazione<br />

che proseguirà anche nella prossi-<br />

ma edizione, forte <strong>del</strong>l’enorme favore<br />

riscontrato nell’agosto <strong>del</strong><br />

2009 con la rappresentazione in<br />

prima nazionale di «Parmenide e<br />

i filosofi di Elea».<br />

Nel corso degli anni Velia Teatro<br />

ha incontrato una sempre crescente<br />

attenzione <strong>del</strong> pubblico,<br />

quello degli affezionati, disposti a<br />

coprire non pochi chilometri (arrivano<br />

da tutta la Campania e non<br />

solo) per godersi spettacoli in<br />

uno scenario d’eccezione, ma anche<br />

di una discreta fetta di giovani<br />

che non disdegnano affatto<br />

un’offerta culturale di tenore più<br />

elevato e certo non di massa. Da<br />

registrare anche l’interesse di prestigiose<br />

istituzioni internazionali<br />

che hanno riconosciuto l’importanza<br />

<strong>del</strong> festival: dal 2007 la manifestazione<br />

è stata inserita nell’Archivio<br />

di Drammaturgia Greca<br />

e Romana («Archive of Performances<br />

of Greek and Roman Drama»)<br />

<strong>del</strong>l’Università di Oxford,<br />

sviluppando una collaborazione<br />

con l'Istituto di Drammaturgia<br />

Classica («Classical Drama Society»)<br />

<strong>del</strong>lo stesso ateneo britannico,<br />

collaborazione sancita peraltro<br />

dalla partecipazione alla rassegna<br />

di attori inglesi durante l’edizione<br />

<strong>del</strong> 2007. Anno in cui sono<br />

sbarcati a Velia anche interpreti<br />

provenienti dalla Grecia, in particolare<br />

dal Teatro di Tessaglia <strong>del</strong>la<br />

città di Larissa.<br />

Raffaele Avallone<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

La rassegna Promossa dalla Compagnia <strong>del</strong> Giullare, la kermesse ha esordito con «Le memorie di Adriano»<br />

L’Edipo re tra i templi di Paestum<br />

Venerdì e sabato prossimi saranno in scena «Le Troiane» di Euripide<br />

Info<br />

Prenotazioni<br />

e contatti<br />

Per prenotazioni o<br />

informazioni sulla<br />

rassegna tetrale a<br />

Paestum organizzata dalla<br />

Compagnia <strong>del</strong> Giullare è<br />

possibile contattare<br />

l’organizzazione al<br />

numero telefonico<br />

3347686331.<br />

Supplemento <strong>del</strong>la testata<br />

Distribuito con il <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong>la Sera<br />

non vendibile separatamente<br />

Marco Demarco<br />

direttore responsabile<br />

Maddalena Tulanti<br />

vicedirettore<br />

Carmine Festa<br />

redattore capo centrale<br />

©<br />

In maschera<br />

Scena<br />

di una<br />

tragedia<br />

greca<br />

proposta<br />

lo scorso<br />

anno<br />

a Velia<br />

coreografia così ben congegnata<br />

da offrire allo spettatore l’illusio-<br />

«Una<br />

ne di attori e danzatrici sorti da un<br />

antico bassorilievo, figure quasi improvvisamente<br />

suscitate alla vita e poi i raggi dei tramonti<br />

infuocati che proiettano sui templi suggestivi<br />

giochi di luce ed ombre in uno spettacolo<br />

capace di far rivivere una città morta».<br />

Parole tratte da una recensione critica datata<br />

1932, niente di meglio per ricordare le grandiose<br />

rappresentazioni classiche allestite all'interno<br />

<strong>del</strong>l'area archeologica di Paestum negli<br />

anni Trenta <strong>del</strong> secolo scorso. Fu il Ministero<br />

<strong>del</strong>la Cultura Popolare (l’onnipresente Minculpop)<br />

a farsene promotore, in collaborazione<br />

con la Commissione Archeologica Salerni-<br />

Editoriale <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> s.r.l<br />

Ernesto Cesàro<br />

presidente<br />

Nicola Putignano<br />

vicepresidente<br />

Giorgio Fiore<br />

amministratore <strong>del</strong>egato<br />

Sede legale:<br />

Vico II S. Nicola alla Dogana, 9<br />

80133 Napoli - Tel: 081.7602001<br />

Fax: 081.58.02.779<br />

Reg. Trib. Napoli n. 4881<br />

<strong>del</strong> 17/6/1997<br />

© Copyright Editoriale <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

s.r.l.<br />

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna<br />

parte di questo quotidiano può<br />

essere riprodotta con mezzi grafi-<br />

tana e l’Istituto <strong>del</strong> Dramma Antico, presieduto<br />

da quel Biagio Pace già forte di una simile<br />

esperienza a Siracusa.<br />

L’obiettivo era quello di valorizzare le rovine<br />

pestane, rilanciando economia e favorendo<br />

il nascente turismo. Per questo si decise di<br />

fare le cose in grande. Niente tragedie o commedie<br />

classiche, ma brevi idilli, danze e azioni<br />

ispirate a cerimonie sacre, come un corteo<br />

formato da centinaia di figuranti che catapultò<br />

i fortunati spettatori nel cuore <strong>del</strong>la festa<br />

religiosa più importante <strong>del</strong>l’antica Ellade, le<br />

Panatenee. Oltre alla traduzione dei versi curata<br />

dai migliori grecisti in circolazione e alle coreografie<br />

opera di professioniste come Minnie<br />

Smolkowa Casella e Jia Ruskaia, il com-<br />

ci, meccanici, elettronici o digitali.<br />

Ogni violazione sarà perseguita a<br />

norma di legge.<br />

Stampa:<br />

Sedit Servizi Editoriali srl<br />

Via <strong>del</strong>le Orchidee, 1 - 70026 Z. I.<br />

Modugno - Bari - Tel.<br />

080.585.74.39<br />

Rcs Produzioni spa. Via Ciamarra,<br />

351 - 00169 - Roma<br />

Tel. 06. 68.82.8917<br />

Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma<br />

20/B Legge 662/96 - Filiale di Napoli<br />

Diffusione: m-dis Distribuzione<br />

Media Spa - Via Cazzaniga, 19-<br />

20132 Milano - Tel. 02.25821<br />

mento musicale degli spettacoli venne affidato<br />

a compositori di fama internazionale. Un<br />

nome su tutti: Ildebrando Pizzetti: Il maestro<br />

emiliano si occupò <strong>del</strong>le note orchestrali per<br />

le danze mimiche ispirate all’Agamennone di<br />

Eschilo, rappresentazione che chiuse la prima<br />

rassegna nel maggio <strong>del</strong> ‘32 davanti alla principessa<br />

Maria Josè e ad oltre diecimila spettatori<br />

in visibilio. L’enorme successo di pubblico<br />

e critica riscosso dagli spettacoli pestani<br />

trovò larga eco non soltanto sulla stampa italiana<br />

ma anche su quella inglese - «Niente era<br />

lasciato al caso, ogni mossa studiata per soddisfare<br />

le aspettative <strong>del</strong>lo spettatore assetato di<br />

emozioni» scrisse il Times - francese o tedesca.<br />

Suggestioni, emozioni: sono le parole<br />

Ieri e oggi A sinistra rappresentazione teatrale contemporanea, in alto negli anni Trenta<br />

Pubblicità:<br />

Rcs MediaGroup S.p.A. Divisione<br />

Pubblicità, Vico II San Nicola alla<br />

Dogana, 9 - 80133 Napoli<br />

Tel. 081.497.77.11<br />

Fax 081. 497.77.12<br />

Tariffe pubblicitarie (più IVA) - a<br />

modulo:<br />

Finanziaria € 142; Politica € 80 - €<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong><br />

Rappresentazioni Dal classico al moderno: il teatro a Velia<br />

è soprattutto un omaggio ai grandi drammaturghi<br />

che dall’antica Grecia a oggi hanno espresso l’arte sul palco<br />

chiave ripercorrendo quella pagina ormai lontana.<br />

Rivivendo tra le millenarie colonne doriche<br />

la magia senza tempo dei classici greci. Le<br />

stesse sensazioni che promette oggi la Compagnia<br />

<strong>del</strong> Giullare, il sipario appena alzato su<br />

«Antica Paestum: teatro classico 2012», seconda<br />

edizione <strong>del</strong>la rassegna organizzata dal sodalizio<br />

teatrale salernitano in collaborazione<br />

con la Soprintendenza Archeologica e il Comune<br />

di Capaccio. Raggiante e pronto a bissare<br />

lo straordinario successo di pubblico e critica<br />

<strong>del</strong>lo scorso anno il regista Andrea Carraro:<br />

«La forza <strong>del</strong>la location scelta sta nel fatto che<br />

è unica al mondo. Non c’è altro posto capace<br />

di offrire allo spettatore la possibilità di vivere<br />

un’esperienza simile dinanzi ad un tempio<br />

maestoso come quello di Poseidone, avendo<br />

alle spalle un altro tempio, quello di Hera. A<br />

questo, poi, si aggiunga la suggestione di vedere<br />

un classico greco prendere vita tra le antiche<br />

colonne e il gioco è fatto. Non è mai facile<br />

investire nella cultura ma i numeri <strong>del</strong>la scorsa<br />

edizione, oltre a gratificarci, ci hanno spinti<br />

a credere nuovamente in questo progetto<br />

con ottimismo e passione». Il debutto <strong>del</strong>la<br />

rassegna lo scorso week end, con «Le memorie<br />

di Adriano», l’indiscusso capolavoro <strong>del</strong>la<br />

scrittrice francese Marguerite Yourcenar.<br />

Pluripremiato romanzo "autobiografico"<br />

<strong>del</strong> 1951 che ricostruisce la sofferta vicenda<br />

umana di uno degli imperatori romani più celebri,<br />

dosando sapientemente azione e acute<br />

introspezioni psicologiche. Un’opera certamente<br />

difficile da portare sul palco.<br />

Prossimo appuntamento venerdì 6 luglio alle<br />

21 (replica sabato 7) con le Troiane di Euripide,<br />

mentre il 20 e il 21 luglio gran finale con<br />

l’Edipo re di Sofocle. Gli ingredienti ci sono<br />

tutti per replicare lo straordinario successo di<br />

ottant’anni fa, magari avvicinando le nuove<br />

generazioni a quell’impegno civile proprio<br />

<strong>del</strong> teatro, specie quello classico. Del resto l’alta<br />

valenza <strong>del</strong>l’iniziativa è testimoniata dal patrocinio<br />

<strong>del</strong> Ministero per i Beni e le attività<br />

Culturali.<br />

R. A.<br />

110 colore; Legale sentenze € 142;<br />

Ricerche di personale € 100; Commerciale<br />

€ 104; Occasionale € 129;<br />

Posizione prestabilita più 20%; Ultima<br />

pagina più 25%<br />

Proprietà <strong>del</strong> Marchio:<br />

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione<br />

Quotidiani<br />

Distribuito con il<br />

Direttore responsabile:<br />

Ferruccio de Bortoli<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

©


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

13<br />

NA


14<br />

NA<br />

L’itinerario Pisciotta uno dei borghi più suggestivi, Acciaroli e Palinuro le località più rinomate <strong>del</strong>la zona<br />

Cilento di mare<br />

e d’amare<br />

Q<br />

ualcuno potrà anche tacciarci di eccessivo<br />

sentimentalismo ma lo scenario,<br />

vi assicuriamo, è quanto di<br />

meglio possa osservare occhio<br />

umano. Maestosi e secolari uliveti che brillano<br />

al sole, un mosaico di cale, scogliere e<br />

sabbie finissime. Sullo sfondo quel promontorio<br />

che si getta in acque cristalline e incontaminate.<br />

Mare antico e nobile, solcato millenni<br />

orsono dai colonizzatori ellenici, mare<br />

selvaggio che fu di Ulisse e di Enea, che veglia<br />

il sonno <strong>del</strong> nocchiero Palinuro e che fu<br />

testimone <strong>del</strong> catastrofico naufragio di<br />

un’intera flotta romana. Siamo in pieno Cilento,<br />

costa <strong>del</strong> mito per eccellenza, un pugno<br />

di chilometri tra Pisciotta e Camerota.<br />

Partiamo proprio da Pisciotta, il primo paese<br />

dopo i saliscendi <strong>del</strong>l’ormai famigerata<br />

ex ss447, suggestiva per gli squarci offerti<br />

quanto disagevole a causa dei continui<br />

smottamenti. Inserita nella lista Unesco come<br />

Patrimonio <strong>del</strong>l’Umanità, è senza dubbio<br />

la località più integra <strong>del</strong> comprensorio,<br />

quella che meglio ha saputo resistere alle lusinghe<br />

<strong>del</strong> turismo di massa riuscendo a preservare<br />

il paesaggio, il mare e le tradizioni.<br />

Con una struttura urbanistica tipicamente<br />

medievale dominata dal vecchio castello<br />

marchesale, le case addossate come in un<br />

corpo unico, vicoli silenziosi, stradine degradanti<br />

verso il mare e improvvisi spiazzi<br />

per gustare tramonti infuocati. Fra le frazioni<br />

che insistono sul territorio comunale, la<br />

Marina è senza dubbio la più caratteristica.<br />

Distante poche centinaia di metri - da percorrere<br />

lungo una strada che gioca a nascondino<br />

tra gli uliveti, lo sguardo a spaziare sulla<br />

costa da Palinuro ad Acciaroli - il minuscolo<br />

borgo conserva intatti i propri caratteri<br />

originari, con le ultime costruzioni che risalgono<br />

agli anni Cinquanta. Pochi passi ed<br />

ecco far capolino piccole spiagge prevalentemente<br />

ciottolose (formate da pietre levigate<br />

dal mare, nel dialetto locale agliaredde) come<br />

quelle di Gozzipuodi o <strong>del</strong>l’Acquabianca,<br />

che deve il nome alla limpidezza <strong>del</strong> mare<br />

ed ai fondali incontaminati. Il porticciolo,<br />

minuscolo ma ben attrezzato, è il regno dei<br />

pescatori, punto di partenza obbligato per<br />

Dalle cale solitarie alle grandi spiagge,<br />

ma c’è anche l’entroterra da ammirare<br />

le imbarcazioni destinate ad accompagnare<br />

amanti <strong>del</strong> pescaturismo o più tranquilli turisti<br />

desiderosi soltanto di trascorrere qualche<br />

ora alla scoperta di grotte e cale nascoste.<br />

La cucina locale è semplice, genuina e<br />

salubre, come impone la dieta mediterranea.<br />

Regine incontrastate sono indubbiamente<br />

le alici. Quelle <strong>del</strong>la zona, dette di menaica<br />

dal nome <strong>del</strong>la rete che si utilizza per<br />

pescarle, sono davvero una prelibatezza.<br />

Prodotto di altissima qualità confezionato<br />

con tecniche risalenti agli antichi greci, si<br />

comprano direttamente dai pescatori che,<br />

una volta giunti in porto, le confezionano all’istante.<br />

Carne chiara che tende al rosa, profumo<br />

intenso e <strong>del</strong>icato, una vera leccornia<br />

prodotta in quantità limitatissime. Superate<br />

di slancio le lunghissime spiagge di Caprioli<br />

e <strong>del</strong>le Saline, ecco l’inconfondibile sagoma<br />

di Capo Palinuro. La perla <strong>del</strong> Cilento per eccellenza.<br />

Bandiera blu che ricorda con orgoglio<br />

nobile (e un pizzico di nostalgia) i tempi<br />

gloriosi <strong>del</strong> Club Mediterranée, <strong>del</strong>le vacanze<br />

libere, <strong>del</strong> Ciclope e <strong>del</strong>le leggendarie<br />

feste francesi. I tempi sono cambiati, ma la<br />

bellezza dei luoghi è intatta. Tra cale, anfratti,<br />

grotte marine e spiagge incontaminate.<br />

Nei mesi di luglio e agosto presso l’anfiteatro<br />

<strong>del</strong>l’antiquarium in località Ficocella si<br />

svolge il «Palinuro Teatro Festival», con concerti<br />

e rappresentazioni di cabaret. E una frescura<br />

naturale che rappresenta un vero toc-<br />

casana nelle torride serate estive. <strong>È</strong> il corso<br />

<strong>del</strong> fiume Mingardo a segnare il territorio:<br />

apre la lunghissima spiaggia in direzione Camerota<br />

ma soprattutto taglia l’imponente<br />

massiccio calcareo <strong>del</strong> monte Bulgheria attraverso<br />

la Gola <strong>del</strong> Diavolo, uno spettacolare<br />

canyon che guarda al borgo medievale di<br />

San Severino di Centola.<br />

Raffaele Avallone<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Sopra e sotto<br />

Sub nei fondali marini cilentani<br />

A lato, la bici è uno dei mezzi<br />

di trasporto ottimali per visitare<br />

alcuni centri <strong>del</strong> Cilento<br />

Nella foto grande<br />

una <strong>del</strong>le spiagge di Palinuro<br />

Pagina a destra,<br />

l’antico borgo<br />

di Romagnano a Monte<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong>


<strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong> Lunedì 2 Luglio 2012<br />

VELIA<br />

TEATRORASSEGNA SULL’ESPRESSIONE TRAGICA E COMICA<br />

DEL TEATRO ANTICO<br />

Dai resti di Volcei<br />

ai paesaggi<br />

<strong>del</strong> Vallo di Diano<br />

La quinta naturale è quella di un<br />

fertile e verdeggiante altopiano al<br />

confine con la Lucania. Appena<br />

150 chilometri quadrati estremamente<br />

variegati dal punto di vista biologico,<br />

tra vegetazione appenninica e coltivazioni<br />

«geometriche» che fanno tanto<br />

Pianura Padana, punteggiati da una corona<br />

di caratteristici borghi. <strong>È</strong> il Vallo di Diano,<br />

incomparabile mosaico di natura,<br />

storia, arte e tradizioni. Ci si arriva percorrendo<br />

l’ultimo tratto campano <strong>del</strong>l’A3<br />

Salerno-Reggio Calabria, erede diretta<br />

di quell’antica via consolare Regio-Capuam<br />

tracciata dalle legioni romane con<br />

l’intento di bonificare (e urbanizzare) terre<br />

ancora in gran parte paludose e selvagge.<br />

E proprio quell’itinerario di duemila<br />

anni fa, maledetto da Lucilio e Cicerone,<br />

rappresenta l’ideale fil rouge <strong>del</strong> nostro<br />

viaggio. Un viaggio che seguendo il corso<br />

<strong>del</strong> fiume Tanagro prevede una doverosa<br />

sosta, anzi tre. Proprio alle porte <strong>del</strong><br />

Vallo. Prima fermata Auletta, il paese <strong>del</strong>l’olio<br />

d’oliva, vera pianta principe e tratto<br />

distintivo di un territorio baciato da<br />

un clima pressoché perfetto. Caldamente<br />

consigliata una visita al cinquecentesco<br />

castello Scanderberg, già buen retiro<br />

<strong>del</strong>l’imperatore Carlo V, prima di immergersi<br />

nelle <strong>del</strong>izie <strong>del</strong>la gastronomia locale.<br />

Magari in occasione di «Mangiamo<br />

con i contadini», l’ormai celebre appuntamento<br />

estivo organizzato a cavallo di<br />

Ferragosto: un trionfo di vini e salumi,<br />

carni alla griglia, il tipico carciofo bianco<br />

ed una pasta e fagioli semplicemente divina.<br />

Il tutto ad un pugno di chilometri<br />

dalle Grotte di Pertosa, sito naturalistico<br />

di fama internazionale e location <strong>del</strong> «Negro<br />

Festival», rassegna di cultura etnica<br />

in programma nell’ultima settimana di<br />

Elea, questa è Elea,<br />

città di fuggiaschi, dove anche il mondo<br />

aveva finito col diventare un’assenza:<br />

questa è Elea, oh, città assente!<br />

Giuseppe Ungaretti<br />

operadesign.it / michelecalocero.it<br />

A sud <strong>del</strong>la provincia I borghi di Romagnano a Monte e Atena Lucana<br />

Calendario degli appuntamenti<br />

estivi tra storia e gastronomia<br />

Assessorato Turismo<br />

e Spettacolo<br />

agosto. Stesso periodo <strong>del</strong>le «Feriae Volceianae»,<br />

miscela di eventi musicali, teatrali<br />

e culinari sullo sfondo <strong>del</strong>l’antica<br />

Buccino/Volcei. Una realtà archeologica<br />

consolidata nel panorama turistico nazionale,<br />

vero e proprio museo en plen air<br />

con resti di mosaici, edifici pubblici e privati,<br />

templi e botteghe di età romana e<br />

medievale. Una stratificazione capace di<br />

fare la differenza. Tappa successiva un<br />

borgo fantasma, a tratti inquietante, un<br />

luogo popolato da silenzi, sibili di vento<br />

e scampanellio di capre lontane, sospeso<br />

nel tempo e nello spazio vertiginoso di<br />

uno spettacolare canyon: Romagnano al<br />

Monte. Abbandonato dalla popolazione<br />

in seguito al terremoto <strong>del</strong> 1980, rappresenta<br />

la perfetta fotografia di un’epoca<br />

che non c’è più, tra edifici, stalle e portali<br />

riconquistati dalla vegetazione, fine-<br />

Provincia di Salerno<br />

Assessorato Turismo<br />

e Spettacolo<br />

15<br />

stre o insegne di bar ingiallite dal tempo.<br />

Intorno un paesaggio mozzafiato, paradiso<br />

per gli amanti <strong>del</strong> birdwatching. Addentrandosi<br />

nel Vallo è Atena Lucana a<br />

calamitare subito l’attenzione. Le sue origini<br />

si perdono nella notte dei tempi, come<br />

testimoniano i resti di imponenti mura<br />

megalitiche visibili ancora oggi in località<br />

Serrone. Il paese deve l’antica fortuna<br />

ad una invidiabile posizione geografica.<br />

Il centro storico, che si trova nella parte<br />

alta <strong>del</strong>l’abitato, conserva miracolosamente<br />

intatto un labirinto fitto di stretti<br />

e angusti vicoli, emergenze architettoniche<br />

e costruzioni in pietra. Completano<br />

il quadro edifici di culto come Santa Maria<br />

Maggiore o degli Angeli, datata XI secolo<br />

e splendido esempio di stile barocco,<br />

oppure Santa Maria<br />

<strong>del</strong>le colombe. Pochi<br />

minuti d’auto ed<br />

ecco apparire al centro<br />

<strong>del</strong>la valle l’inconfondibile<br />

profilo di<br />

Teggiano. Adagiato<br />

sulla sommità di un<br />

colle, rappresenta<br />

quasi una visione,<br />

l’icona ideale <strong>del</strong> borgo<br />

medievale raccolto<br />

intorno alla fortezza,<br />

con quei campanili<br />

spesso resi vaghi dalla<br />

foschia. Senza contare<br />

palazzi nobiliari<br />

intrisi di leggende e<br />

storie di congiure,<br />

splendide chiese che<br />

spuntano ad ogni angolo<br />

(a far la parte <strong>del</strong><br />

leone la duecentesca<br />

cattedrale di Santa Maria Maggiore), conventi,<br />

relitti di un passato che si è conservato<br />

miracolosamente integro e che è valso<br />

al paese il riconoscimento ufficiale<br />

<strong>del</strong>l’Unesco quale Patrimonio mondiale<br />

<strong>del</strong>l’umanità. Un passato che non si mostra<br />

soltanto, ma che rivive coinvolgendo<br />

il turista nella kermesse agostana «Alla<br />

tavola <strong>del</strong>la principessa Costanza», festa<br />

di stampo medievale che rievoca<br />

quel lontano matrimonio tra il principe<br />

Antonello Sanseverino e la figlia <strong>del</strong> granduca<br />

di Urbino. All’insegna di antiche tradizione,<br />

cultura e gastronomia, con cortei<br />

in costume e taverne imbandite con<br />

ogni ben di Dio, rappresenta la sintesi<br />

perfetta di un paese che custodisce gelosamente<br />

la propria identità.<br />

R. A.<br />

Ente Provinciale<br />

per il Turismo<br />

NA<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


16<br />

NA<br />

Lunedì 2 Luglio 2012 <strong>Corriere</strong> <strong>del</strong> <strong>Mezzogiorno</strong>

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