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lezione del 27 ottobre - Facoltà di Scienze della Formazione

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Dallo spazio <strong>del</strong> bambino agli<br />

spazi <strong>del</strong>la geometria<br />

Prof.ssa Antonella Montone<br />

montone@dm.uniba.it<br />

Il nostro percorso<br />

• Lavorare per competenze sulla geometria<br />

• Introduzione sulla geometria:<br />

- riferimenti psico-pedagogici e filosofici<br />

- sui fondamenti<br />

- metodologici<br />

• Attività sulla geometria:<br />

- Sperimentazione in classe<br />

- Costruzione <strong>di</strong> itinerari: dalla spazialità alla geometria formale<br />

• Uso <strong>di</strong> strumenti:<br />

- Il geopiano per le trasformazioni geometriche e per la<br />

geometria <strong>di</strong>namica<br />

- Software <strong>di</strong>dattici<br />

• Prove <strong>di</strong> verifica per competenze<br />

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Qualche riflessione…<br />

• Sull’importanza <strong>del</strong>la “spazialità”<br />

• Sulla complessità dei cammini che portano<br />

dalla spazialità alla geometria, cioè alla<br />

“scienza <strong>del</strong>lo spazio”<br />

Nella scuola <strong>del</strong>l’obbligo si dovrebbe partire dalle<br />

esperienze spaziali ed evitare <strong>di</strong> rifuggire<br />

troppo presto nel livello “geometrico”.<br />

• argomento con forte valenza inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

I programmi<br />

Nel settore “Geometria” riportano molte attività<br />

che sarebbe più corretto <strong>di</strong>re “spaziali”<br />

piuttosto che “geometriche”.<br />

Tuttavia la conoscenza <strong>del</strong>la geometria aiuta<br />

molto in una più approfon<strong>di</strong>ta comprensione<br />

<strong>del</strong>lo spazio…<br />

Percorso notevolmente complesso e indefinito!<br />

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SPAZIO E FIGURE<br />

SPAZIO PIANO SPAZIO<br />

“Disegnare figure geometriche e costruire mo<strong>del</strong>li<br />

materiali anche nello spazio, utilizzando strumenti<br />

appropriati” [fine terza primaria].<br />

“Costruire e utilizzare mo<strong>del</strong>li materiali nello spazio e nel<br />

piano come supporto a una prima capacità <strong>di</strong><br />

visualizzazione” [fine quinta primaria].<br />

“Rappresentare oggetti e figure tri<strong>di</strong>mensionali in vario<br />

modo tramite <strong>di</strong>segni sul piano. Visualizzare oggetti<br />

tri<strong>di</strong>mensionali a partire da rappresentazioni<br />

bi<strong>di</strong>mensionali” [fine terza secondaria primo grado].<br />

P E N S A R E L O S P A Z I O<br />

P A R L A R E D I S P A Z I O<br />

SPAZIALITA’ e GEOMETRIA<br />

Il vissuto, il privato La teoria<br />

Spazio fisiologico<br />

Spazio rappresentativo<br />

Motivi estetici<br />

Motivi filosofici<br />

Motivi fisici<br />

• Percorso “psicologico”<br />

• Percorsi “culturali”<br />

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Il percorso psicologico e le prime<br />

retroazioni<br />

• Lo sviluppo <strong>del</strong> bambino: la teoria <strong>di</strong> Piaget<br />

Il livello “percettivo” (spazio fisiologico): comprende<br />

soprattutto la capacità <strong>di</strong> movimento.<br />

Nell’inquadramento piagettiano si ritiene caratteristico<br />

<strong>del</strong>la fase senso motoria (fino a 18 mesi)<br />

Il livello rappresentativo (spazio rappresentativo):<br />

comporta la rappresentazione mentale <strong>di</strong> figure, <strong>di</strong><br />

situazioni spaziali, e la capacità <strong>di</strong> riprodurle,<br />

tendenzialmente in assenza <strong>del</strong>l’oggetto al quale si<br />

riferisce.<br />

Si può <strong>di</strong>re che un bambino ha raggiunto la fase intiutiva<br />

I livelli <strong>del</strong>l’esperienza spaziale<br />

• Il microspazio: fino a metà <strong>del</strong>l’altezza <strong>del</strong><br />

soggetto (quando si opera su un tavolino)<br />

• Il mesospazio: da matà fino a cinque volte<br />

(entro una stanza)<br />

• Il macrospazio: oltre<br />

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• Nella fase intuitiva appaiono interazioni con altri<br />

filoni e con la geometria che siamo abituati a<br />

considerare “adulta”.<br />

• Il “Programma <strong>di</strong> Erlangen” <strong>di</strong> Felix Kline: riconosce<br />

l’esistenza <strong>di</strong> una pluralità <strong>di</strong> geometrie, ciascuna<br />

interessata allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> proprietà,<br />

invarianti per le trasformazioni <strong>di</strong> un gruppo.<br />

La geometria metrica euclidea stu<strong>di</strong>a le proprietà<br />

invarianti per isometrie<br />

La geometria proiettiva stu<strong>di</strong>a le proprietà<br />

invarianti per proiettività<br />

La topologia stu<strong>di</strong>a le proprietà invarianti per<br />

deformazioni continue<br />

• Federigo Enriques analizza i principi <strong>del</strong>le geometrie<br />

più significative in relazione a “gruppi <strong>di</strong> sensazioni”:<br />

La vista porta alla geometria proiettiva<br />

Il tatto alla topologia<br />

Un “tatto speciale” porta alla geometria metrica: è<br />

possibile confrontare <strong>del</strong>le lunghezze, per esempio con<br />

la mano aperta<br />

• Piaget osserva che un bambino nel riprodurre una<br />

figura è capace abbastanza presto <strong>di</strong> rispettare la<br />

struttura topologica (per es una circonferenza viene<br />

riprodotta come una linea chiusa); solo più avanti<br />

vengono rispettati i rapporti metrici.<br />

Le trasformazioni topologiche sono molto più “libere”<br />

<strong>del</strong>le proiettività e queste <strong>del</strong>le isometrie: quin<strong>di</strong> è più<br />

facile che due figure siano topologicamente equivalenti<br />

piuttosto che metricamente equivalenti!<br />

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Parlare <strong>del</strong>lo spazio<br />

Nei primi obiettivi <strong>di</strong> scuola primaria compaiono<br />

“attività <strong>di</strong> verbalizzazione” a proposito <strong>di</strong><br />

situazioni spaziali (descrivere percorsi, eseguire<br />

percorsi in base a istruzioni…).<br />

I concetti geometrici che inten<strong>di</strong>amo trattare<br />

necessitano <strong>di</strong> opportune parole.<br />

Una trattazione (informale o assiomatica) ha<br />

bisogno <strong>di</strong> un lessico specifico.<br />

“Parlare <strong>di</strong> situazioni spaziali” è quin<strong>di</strong> un<br />

momento fondamentale nello sviluppo <strong>del</strong>la<br />

spazialità e <strong>del</strong>la geometria.<br />

Difficoltà<br />

Le situazioni spaziali sono molto più ricche rispetto ad<br />

altre attività intellettuali <strong>di</strong> linguaggio specifico con<br />

le quali cerchiamo <strong>di</strong> esprimerle: si pensi alla<br />

<strong>di</strong>fficoltà che molti incontrano proprio nel<br />

descrivere una figura o un percorso; si pensi alla<br />

ricchezza <strong>del</strong>le “forme possibili”, e alle poche<br />

parole che il vocabolario ufficiale <strong>del</strong>la geometria ci<br />

mette a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Per esempio la parola aquilone per in<strong>di</strong>care il<br />

<strong>del</strong>toide (quadrilatero simmetrico rispetto a una<br />

<strong>di</strong>agonale)<br />

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La <strong>di</strong>scussione matematica in classe<br />

“Una <strong>di</strong>scussione matematica è una polifonia <strong>di</strong><br />

voci articolate su un oggetto matematico<br />

(concetto, problema, procedura, ecc.), che<br />

costituisce un motivo <strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong><br />

insegnamento-appren<strong>di</strong>mento” (Bartolini<br />

Bussi, 1995).<br />

La metafora usata per descrivere la <strong>di</strong>scussione matematica ha lo<br />

scopo <strong>di</strong> sottolineare alcuni aspetti importanti <strong>di</strong> questa attività:<br />

Esiste un tema che ne definisce l’obiettivo<br />

Esiste l’interazione tra voci (polifonia)<br />

Esiste un riferimento esplicito all’attività <strong>di</strong><br />

insegnamento/appren<strong>di</strong>mento (processo <strong>di</strong> lungo termine)<br />

Si richiede la presenza <strong>di</strong> voci <strong>di</strong>verse tra cui, essenziale, quella<br />

<strong>del</strong>l’insegnante<br />

Si valorizza la presenza <strong>di</strong> voci imitanti (<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> imitazione<br />

nel contrappunto)<br />

Si prescinde dall’esistenza fisica <strong>di</strong> una comunità <strong>di</strong> parlanti<br />

(<strong>di</strong>scussione con un interlocutore non fisicamente presente, ma<br />

rappresentato da un testo scritto).<br />

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La <strong>di</strong>scussione matematica <strong>del</strong>l’intera classe<br />

orchestrata dall’insegnante garantisce, con la<br />

presenza <strong>di</strong> quest’ultima, la possibilità<br />

<strong>del</strong>l’articolazione <strong>di</strong> voci <strong>di</strong>verse da quelle degli<br />

allievi.<br />

L’insegnante ha un ruolo <strong>di</strong> guida nel senso che:<br />

Inserisce una particolare <strong>di</strong>scussione nel flusso<br />

<strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>la classe<br />

Influenza la <strong>di</strong>scussione in modo determinante,<br />

inserendosi con interventi mirati nel suo<br />

sviluppo.<br />

Si possono in<strong>di</strong>viduare per la scuola primaria e secondaria <strong>di</strong> I<br />

grado tre gran<strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione (con sottotipi):<br />

A. Discussione <strong>di</strong> un problema, vista come parte <strong>del</strong>l’attività complessiva <strong>di</strong><br />

problem solving, nei due aspetti <strong>di</strong>:<br />

A1. Discussione <strong>di</strong> soluzione, intesa come quel processo <strong>di</strong> tutta la classe che<br />

risolve un problema dato a parole con l’eventuale supporto <strong>di</strong> immagini o<br />

oggetti.<br />

A2. Discussione <strong>di</strong> bilancio, intesa come il processo <strong>di</strong> informazione, analisi e<br />

valutazione <strong>del</strong>le soluzioni in<strong>di</strong>viduali proposte ad un problema dato a<br />

parole, con l’eventuale supporto <strong>di</strong> oggetti o immagini, o nel corso <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>scussione orchestrata dall’insegnante.<br />

B. Discussione <strong>di</strong> concettualizzazione, intesa come il processo <strong>di</strong> costruzione<br />

(<strong>del</strong> concetto) attraverso il linguaggio e collegamenti tra esperienze già<br />

vissute e termini particolari <strong>del</strong>la matematica. Essa può essere introdotta da<br />

domande <strong>di</strong>rette (che cosa è un numero, che cos’è un grafico) o in<strong>di</strong>rette<br />

(perché molti <strong>di</strong> voi hanno descritto questo problema come un problema <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>segno geometrico?).<br />

C. Meta-<strong>di</strong>scussione, intesa come momento <strong>del</strong>la definizione dei valori e degli<br />

atteggiamenti nei confronti <strong>del</strong> sapere matematico. Essa può essere<br />

introdotta da domande <strong>del</strong> tipo: “come nascono le figure?”, “perché è<br />

importante generalizzare in matematica?”.<br />

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In una prima approssimazione, possiamo riconoscere<br />

la <strong>di</strong>scussione matematica nella parte verbale<br />

<strong>del</strong>l’attività <strong>di</strong> insegnamento/appren<strong>di</strong>mento nelle<br />

lezioni <strong>di</strong> matematica, così come questa può essere<br />

riprodotta da un registratore. E’ ovvio che questa<br />

parte verbale non esaurisce l’attività in quanto non<br />

tiene conto degli aspetti gestuali, grafici, ecc.,<br />

tuttavia ci offre una prospettiva rilevante sui<br />

processi che si svolgono nella classe, per la<br />

tra<strong>di</strong>zionale importanza che il linguaggio riveste<br />

nell’ambiente scolastico. Dopo aver svolto in classe<br />

la <strong>di</strong>scussione, con il registratore e l’annotazione<br />

<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> particolari significativi non ricostruibili<br />

dalla sola voce, si affronta il lavoro <strong>del</strong>la<br />

sbobinatura.<br />

Solo sul protocollo trascritto sarà possibile compiere<br />

gli an<strong>di</strong>rivieni che consentono l’analisi accurata<br />

<strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussione. L’insegnante ricostruisce il<br />

legame tra la particolare <strong>di</strong>scussione e i motivi<br />

<strong>del</strong>l’attività; ricostruisce la costellazione <strong>di</strong><br />

intenzioni che ritiene aver guidato i suoi interventi;<br />

sud<strong>di</strong>vide la <strong>di</strong>scussione in episo<strong>di</strong>; analizza la rete<br />

<strong>di</strong> connessioni tra gli episo<strong>di</strong>; analizza la<br />

corrispondenza tra le intenzioni, le strategie messe<br />

in opera e il processo <strong>di</strong> interazione con<br />

riferimento al ruolo <strong>del</strong>l’insegnante; analizza poi il<br />

percorso <strong>di</strong> ogni singolo allievo nella <strong>di</strong>scussione,<br />

cercando gli in<strong>di</strong>catori <strong>del</strong>l’appropriazione dei<br />

motivi in<strong>di</strong>viduati.<br />

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La lettura critica con interpretazione, <strong>di</strong> voci esterne<br />

alla classe, come ad esempio le fonti storiche, non<br />

deve avere caratteristiche monologiche, che<br />

potrebbero generare al più adesioni passive, ma è<br />

necessario che il testo sia interpretabile e<br />

interpretato, con riferimento all’esperienza già<br />

svolta dagli allievi. Volutamente, in questo scritto,<br />

non sono citate particolari e possibili tipi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>scussione, ad esempio non si parla <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mostrazioni. I motivi possono essere vari: la<br />

nostra scelta si è orientata sulla scuola elementare e<br />

me<strong>di</strong>a; la trattazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mostrazione in<br />

<strong>di</strong>scussione è molto <strong>del</strong>icata, per le <strong>di</strong>fferenze tra<br />

argomentare e <strong>di</strong>mostrare, tra efficacia e rigore. Per<br />

tali motivi, il problema rimane quin<strong>di</strong> aperto.<br />

Competenze matematiche:<br />

Lo spazio e le figure<br />

In contesti <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> osservazione:<br />

• esplorare, descrivere e rappresentare lo spazio<br />

• riconoscere e descrivere le principali figure piane e<br />

solide<br />

• utilizzare le trasformazioni geometriche per operare su<br />

figure<br />

• determinare misure <strong>di</strong> grandezze geometriche<br />

• usare la visualizzazione, il ragionamento spaziale e la<br />

mo<strong>del</strong>lizzazione geometrica per risolvere problemi <strong>del</strong><br />

mondo reale o interni alla matematica<br />

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Competenze trasversali<br />

Collocare nel tempo e nello spazio<br />

- Avere consapevolezza <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione storica e <strong>del</strong>la collocazione spaziale <strong>di</strong><br />

eventi considerati.<br />

Comunicare<br />

- In<strong>di</strong>viduare forme e strumenti <strong>di</strong> espressione orale, scritta, grafica o iconica per<br />

trasmettere un messaggio.<br />

- Cogliere i significati <strong>di</strong> un messaggio ricevuto<br />

Costruire ragionamenti<br />

- Organizzare il proprio pensiero in modo logico e consequenziale. Esplicitare il<br />

proprio pensiero attraverso esemplificazioni, argomentazioni e <strong>di</strong>mostrazioni<br />

Formulare ipotesi e congetture<br />

- Intuire gli sviluppi <strong>di</strong> processi analizzati e <strong>di</strong> azioni intraprese<br />

Generalizzare<br />

- In<strong>di</strong>viduare regolarità e proprietà in contesti <strong>di</strong>versi. Astrarre caratteristiche<br />

generali e trasferirle in contesti nuovi<br />

Competenze trasversali<br />

Inventare<br />

- Costruire ‘oggetti’ anche simbolici rispondenti a determinate<br />

proprietà.<br />

Porre in relazione<br />

- Stabilire legami tra fatti, dati, termini.<br />

Porre problemi e progettare possibili soluzioni<br />

- Riconoscere situazioni problematiche. Stabilire le strategie e le<br />

risorse necessarie per la loro soluzione.<br />

Rappresentare<br />

- Scegliere forme <strong>di</strong> presentazione simbolica per rendere evidenti<br />

relazioni esistenti tra fatti, dati, termini. Utilizzare forme<br />

<strong>di</strong>verse <strong>di</strong> rappresentazione, acquisendo capacità <strong>di</strong> passaggio<br />

dall'una all'altra.<br />

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