Norme tecniche di coltura (testo completo) - Ermes Agricoltura

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VOCAZIONALITÀ Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2007 Norme tecniche di coltura > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA Actinidia L’ambiente pedologico I criteri per individuare il livello attitudinale dei suoli alla coltivazione dell’actinidia sono riportati in tabella 1. La valutazione è fatta ipotizzando che la coltivazione avvenga in condizioni irrigue e che il clima locale non sia fattore limitante. Le caratteristiche pedologiche considerate sono quelle non modificabili dalle normali operazioni agricole. Tab. 1 - Criteri per individuare il livello attitudinale del suolo alla coltivazione dell'actinidia. Caratteristiche pedologiche (1) Classe di attitudine Profondità utile alle radici (5) (cm) molto adatto (2) moderatamente adatto (3) non adatto (4) >100 50 - 100 8,0 Calcare attivo (%) < 2 2 - 8 > 8,0 Salinità (mS/cm) < 2 2 - 4 > 4,0 (1) Riferite allo strato esplorabile dalle radici. (2) I suoli di questa classe possono assicurare produzioni non inferiori all'80% di quella massima e non richiedono particolari pratiche colturali o di conservazione. (3) I suoli di questa classe presentano alcune limitazioni che possono ridurre la produzione fino al 60% di quella massima e/o richiedono particolari pratiche colturali o di conservazione. (4) I suoli di questa classe presentano limitazioni molto severe che ne precludono l'utilizzazione per la coltura in esame. (5) Intesa come profondità a strati limitanti gli apparati radicali (es: orizzonti argillici impermeabili, orizzonti di accumulo di carbonati, orizzonti induriti) escluso strati ghiaiosi se penetrabili dalle radici. (6) - buono: l'acqua é rimossa dal suolo prontamente e/o non si verificano durante la stagione vegetativa eccessi di umidità limitanti per lo sviluppo della coltura; − moderato: l'acqua è rimossa lentamente in alcuni periodi e il suolo resta bagnato per brevi periodi durante la stagione vegetativa, ma abbastanza a lungo da interferire negativamente sulla crescita delle piante (questi suoli hanno uno strato debolmente permeabile e/o si trovano in zone ad elevata piovosità); − imperfetto: l'acqua è rimossa lentamente, cosicché il suolo è bagnato per periodi significativi durante la stagione vegetativa (questi suoli hanno uno strato lentamente permeabile e/o una falda freatica alta); − lento: l'acqua è rimossa così lentamente che il suolo è saturo periodicamente durante la stagione vegetativa o rimane bagnato per lunghi periodi (questi suoli occupano generalmente superfici pianeggianti o depresse e sono frequentemente ricoperti da acqua stagnante); − molto lento: stessa definizione precedente ma con suolo saturo per la maggior parte della stagione vegetativa. (7) S – SF: Grossolana; FS(S grossolana) – FS – FS(S fine): Moderatamente Grossolana; FS(S molto fine) – F – FL – L: Media; FSA – FA – FLA: Moderatamente Fine; A – AS – AL: Fine; A (A molto fine): Molto fine L’ambiente climatico Si consiglia di procedere ad una indagine dei parametri climatici che influenzano maggiormente il risultato della coltura e di confrontarli con quelli riportati nella tabella 2.

VOCAZIONALITÀ<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Actini<strong>di</strong>a<br />

L’ambiente pedologico<br />

I criteri per in<strong>di</strong>viduare il livello attitu<strong>di</strong>nale dei suoli alla coltivazione dell’actini<strong>di</strong>a sono riportati in tabella 1.<br />

La valutazione è fatta ipotizzando che la coltivazione avvenga in con<strong>di</strong>zioni irrigue e che il clima locale non<br />

sia fattore limitante. Le caratteristiche pedologiche considerate sono quelle non mo<strong>di</strong>ficabili dalle normali<br />

operazioni agricole.<br />

Tab. 1 - Criteri per in<strong>di</strong>viduare il livello attitu<strong>di</strong>nale del suolo alla coltivazione dell'actini<strong>di</strong>a.<br />

Caratteristiche pedologiche (1) Classe <strong>di</strong> attitu<strong>di</strong>ne<br />

Profon<strong>di</strong>tà utile alle ra<strong>di</strong>ci<br />

(5) (cm)<br />

molto adatto (2) moderatamente adatto (3) non adatto (4)<br />

>100 50 - 100 8,0<br />

Calcare attivo (%) < 2 2 - 8 > 8,0<br />

Salinità (mS/cm) < 2 2 - 4 > 4,0<br />

(1) Riferite allo strato esplorabile dalle ra<strong>di</strong>ci.<br />

(2) I suoli <strong>di</strong> questa classe possono assicurare produzioni non inferiori all'80% <strong>di</strong> quella massima e non richiedono particolari pratiche<br />

<strong>coltura</strong>li o <strong>di</strong> conservazione.<br />

(3) I suoli <strong>di</strong> questa classe presentano alcune limitazioni che possono ridurre la produzione fino al 60% <strong>di</strong> quella massima e/o richiedono<br />

particolari pratiche <strong>coltura</strong>li o <strong>di</strong> conservazione.<br />

(4) I suoli <strong>di</strong> questa classe presentano limitazioni molto severe che ne precludono l'utilizzazione per la <strong>coltura</strong> in esame.<br />

(5) Intesa come profon<strong>di</strong>tà a strati limitanti gli apparati ra<strong>di</strong>cali (es: orizzonti argillici impermeabili, orizzonti <strong>di</strong> accumulo <strong>di</strong> carbonati,<br />

orizzonti induriti) escluso strati ghiaiosi se penetrabili dalle ra<strong>di</strong>ci.<br />

(6) - buono: l'acqua é rimossa dal suolo prontamente e/o non si verificano durante la stagione vegetativa eccessi <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà<br />

limitanti per lo sviluppo della <strong>coltura</strong>;<br />

− moderato: l'acqua è rimossa lentamente in alcuni perio<strong>di</strong> e il suolo resta bagnato per brevi perio<strong>di</strong> durante la stagione vegetativa, ma<br />

abbastanza a lungo da interferire negativamente sulla crescita delle piante (questi suoli hanno uno strato debolmente permeabile e/o<br />

si trovano in zone ad elevata piovosità);<br />

− imperfetto: l'acqua è rimossa lentamente, cosicché il suolo è bagnato per perio<strong>di</strong> significativi durante la stagione vegetativa (questi<br />

suoli hanno uno strato lentamente permeabile e/o una falda freatica alta);<br />

− lento: l'acqua è rimossa così lentamente che il suolo è saturo perio<strong>di</strong>camente durante la stagione vegetativa o rimane bagnato per<br />

lunghi perio<strong>di</strong> (questi suoli occupano generalmente superfici pianeggianti o depresse e sono frequentemente ricoperti da acqua<br />

stagnante);<br />

− molto lento: stessa definizione precedente ma con suolo saturo per la maggior parte della stagione vegetativa.<br />

(7) S – SF: Grossolana; FS(S grossolana) – FS – FS(S fine): Moderatamente Grossolana; FS(S molto fine) – F – FL – L: Me<strong>di</strong>a;<br />

FSA – FA – FLA: Moderatamente Fine; A – AS – AL: Fine; A (A molto fine): Molto fine<br />

L’ambiente climatico<br />

Si consiglia <strong>di</strong> procedere ad una indagine dei parametri climatici che influenzano maggiormente il risultato<br />

della <strong>coltura</strong> e <strong>di</strong> confrontarli con quelli riportati nella tabella 2.


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tab. 2 - Con<strong>di</strong>zioni critiche dei parametri climatici più importanti presi in considerazione per l’actini<strong>di</strong>a.<br />

Parametri climatici Con<strong>di</strong>zioni critiche<br />

Temperatura < -15°C durante il riposo vegetativo.<br />

< 0°C nel periodo primaverile (1) ed autunnale.<br />

Ventosità Zone eccessivamente ventose<br />

(soprattutto se si tratta <strong>di</strong> venti salsi).<br />

Piovosità (2) Piogge abbondanti e persistenti nel corso della fioritura.<br />

(1) Vanno evitate le zone <strong>di</strong> fondovalle esposte a geli primaverili tar<strong>di</strong>vi, ma anche le con<strong>di</strong>zioni in cui é favorita la precocità <strong>di</strong> ripresa<br />

vegetativa.<br />

(2) Nei nostri ambienti <strong>di</strong> coltivazione, la piovosità in primavera ed estate è tale da non permettere la coltivazione dell'actini<strong>di</strong>a se non si<br />

<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> elevati quantitativi <strong>di</strong> acqua <strong>di</strong> irrigazione.<br />

SCELTA VARIETALE<br />

Tenuto conto <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato nelle <strong>Norme</strong> Generali, si riportano in tabella 3 le varietà raccomandate per<br />

la Regione Emilia-Romagna.<br />

Tab. 3 - Actini<strong>di</strong>a – Liste varietali raccomandate – Regione Emilia-Romagna<br />

VARIETÀ EPOCA DI RACCOLTA<br />

GREEN LIGHT® Green Star* 15/09 – 20/09<br />

HAYWARD (Actini<strong>di</strong>a deliciosa) 1 25/10 - 15/11<br />

HORT 16A* ZespriGold® (Actini<strong>di</strong>a chinensis) 2 25/10 – 5/11<br />

JIN TAO* Kiwigold® (Actini<strong>di</strong>a chinensis) 3 15/10 - 20/10<br />

SUMMERKIWI® Summer 3373* (Actini<strong>di</strong>a deliciosa) 4 10/09 – 15/09<br />

Note: ® marchio d’impresa; *varietà brevettata (brevetto italiano o UE)<br />

Impollinatori:<br />

1 Matua, Tomua*, Sel. P1<br />

2 Sparkler (CK2), Meteor (CK3)<br />

3 Belén*; Moshan n. 4” tra gli impollinatori<br />

4 Summer Faenza*<br />

SCELTA DEL PORTINNESTO<br />

Tab. 4 - Portinnesti consigliati<br />

PORTINNESTO ESIGENZE PEDOLOGICHE<br />

D1 Preferisce terreni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto, più tollerante del precedente e del materiale autora<strong>di</strong>cato al<br />

calcare attivo (< 8%).<br />

Piante autora<strong>di</strong>cate Simili al Franco<br />

MATERIALE VIVAISTICO<br />

La propagazione dell’actini<strong>di</strong>a può avvenire sia con materiale autora<strong>di</strong>cato che innestato.<br />

− Materiale autora<strong>di</strong>cato: se ne consiglia l’impiego soprattutto in quegli ambienti soggetti ai danni da<br />

freddo. Nel caso si utilizzino piante ottenute per talea si consiglia <strong>di</strong> porre a <strong>di</strong>mora materiale conservato<br />

in vivaio almeno per un anno. Qualora si utilizzino piante micropropagate, si consiglia <strong>di</strong> impiegare<br />

piante provenienti da espianti appartenenti allo stesso clone, caratterizzati da elevata stabilità genetica<br />

(meristemi epicali o apici <strong>di</strong> germogli in accrescimento) e conservati in vivaio per almeno due anni.<br />

− Materiale innestato: si consiglia <strong>di</strong> utilizzarlo solo in quegli ambienti poco soggetti ai danni da freddo.<br />

In Tab. 4 sono riportate alcune informazioni sull’adattamento alle con<strong>di</strong>zioni pedologiche dei portinnesti<br />

consigliati<br />

- 2 -


Requisiti biometrici e qualitativi<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Di seguito si in<strong>di</strong>cano i requisiti biometrici e qualitativi minimi del materiale vivaistico da impiegare in nuovi<br />

impianti<br />

Caratteristiche generali:<br />

- crescita eretta e regolare<br />

- con “saldatura integra” all’innesto (solo per astoni);<br />

- assenza <strong>di</strong> segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sidratazione (raggrinzamento);<br />

- assenza <strong>di</strong> danni meccanici dovuti all’estirpazione in vivaio;<br />

- non derivanti da reinnesto <strong>di</strong> materiale non attecchito o invenduto nelle campagne precedenti (solo<br />

astoni);<br />

- uniformità della partita del materiale vivaistico;<br />

- assenza <strong>di</strong> gravi ferite non cicatrizzate dovute a gran<strong>di</strong>ne.<br />

Caratteristiche specifiche<br />

Tipo<br />

Astoni da innesto<br />

Calibro minimo (mm)<br />

alla base della vegetazione<br />

<strong>di</strong> 1 anno<br />

10-12<br />

>12<br />

- 3 -<br />

Altezza minima (cm)<br />

dal colletto<br />

del tratto regolare e<br />

lignificato<br />

100<br />

Ra<strong>di</strong>cazione<br />

Ra<strong>di</strong>ci non troppo corte<br />

ben <strong>di</strong>stribuite<br />

non attorcigliate<br />

Prezzo <strong>di</strong><br />

riferimento<br />

(€)<br />

Piante da talea 8 100 Idem come sopra 2,84<br />

Piante da<br />

micropropagazione<br />

1 anno<br />

2 anni<br />

6<br />

10<br />

60<br />

100<br />

Idem come sopra<br />

3,62<br />

4,13<br />

Piante in vaso<br />

6 (da micro)<br />

8 (da talea)<br />

60<br />

Presenza <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci al<br />

bordo del pane <strong>di</strong> torba<br />

3,36<br />

SISTEMA D’IMPIANTO<br />

Allo stato attuale, la forma <strong>di</strong> allevamento più razionale per l’actini<strong>di</strong>a è la pergoletta doppia classica. I sesti<br />

d’impianto consigliati sono riportati in tabella 5.<br />

Tab. 5 – Forme <strong>di</strong> allevamento, densità e sesti d’impianto (m) consigliati.<br />

Forma <strong>di</strong> allevamento Piante/ha Sesti d'impianto (m)<br />

Tra le file Sulla fila<br />

Pergoletta doppia (*)<br />

(*) Pergolette laterali <strong>di</strong> cm 0,80 - 100.<br />

FERTILIZZAZIONE<br />

666 - 747<br />

4,5 - 5,5<br />

3,0 - 4,0<br />

FERTILIZZAZIONE DI PRE-IMPIANTO<br />

Prima dell’impianto del frutteto, si consiglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire ammendanti organici per migliorare le<br />

caratteristiche fisico–chimiche e microbiologiche del terreno.<br />

AZOTO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Al fine <strong>di</strong> evitare per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> azoto lungo il profilo del suolo, non sono ammessi apporti <strong>di</strong> concimi<br />

minerali azotati prima della messa a <strong>di</strong>mora delle piante.<br />

4,65<br />

5,16


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

FOSFORO E POTASSIO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

- P2O5: 250 kg/ha<br />

- K2O: 300 kg/ha<br />

FERTILIZZAZIONE DI ALLEVAMENTO<br />

AZOTO<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Negli impianti in allevamento (1° e 2° anno) sono ammessi solo apporti localizzati <strong>di</strong> fertilizzanti.<br />

Le quantità apportate devono essere ridotte rispetto alla dose massima prevista nella fase <strong>di</strong><br />

produzione, in particolare:<br />

1° anno: max. 55 kg/ha<br />

2° anno: max. 85 kg/ha<br />

FERTILIZZAZIONE DI PRODUZIONE<br />

AZOTO<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

La quantità da <strong>di</strong>stribuire deve essere così definita:<br />

Quantità <strong>di</strong> azoto (kg/ha <strong>di</strong> N) = [(Produzione stimata * x 1,4) + 80] x 1,2.<br />

* Produzione stimata espressa in t/ha<br />

Non sono comunque ammessi apporti annuali <strong>di</strong> N superiori a 150 kg/ha (ve<strong>di</strong> tab. 6).<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

La quantità da <strong>di</strong>stribuire deve essere così definita:<br />

Quantità <strong>di</strong> azoto (kg/ha <strong>di</strong> N) = [(Produzione stimata * x 1,4) + 80] x 1,2.<br />

*Produzione stimata espressa in t/ha<br />

Non sono comunque ammessi apporti annuali <strong>di</strong> N superiori a 150 kg/ha (ve<strong>di</strong> tab. 6).<br />

METODO SEMPLIFICATO:<br />

In alternativa alla definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> concimazione può essere adottato il metodo<br />

“semplificato” che prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una dose massima “standard” <strong>di</strong> fertilizzante.<br />

Qualora si utilizzi tale dose sarà sufficiente la compilazione delle schede relative all’impiego dei<br />

fertilizzanti; nel caso in cui non ci si attenesse alla dose “standard”, sarà necessario in<strong>di</strong>care i<br />

motivi e le quantità in incremento o decremento, compilando la Scheda Semplificata pre<strong>di</strong>sposta<br />

(Allegato 1).<br />

Per gli apporti ammessi fare riferimento sempre alle suddetta scheda (Allegato 1).<br />

- 4 -


Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tab. 6 – Quota unitaria <strong>di</strong> asportazione da parte dei frutti (kg/t <strong>di</strong> prodotto), quota <strong>di</strong> base (kg/ha) e quantitativi<br />

massimi ammessi <strong>di</strong> N (kg/ha) (solo M. ORDINARIO)<br />

COLTURA Quota unitaria <strong>di</strong><br />

asportazione frutti per<br />

AZOTO<br />

(kg <strong>di</strong> N/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

- 5 -<br />

Quota <strong>di</strong> base <strong>di</strong><br />

AZOTO<br />

(kg/ha N)<br />

Quantitativo massimo<br />

ammesso <strong>di</strong><br />

AZOTO<br />

(kg/ha)<br />

Actini<strong>di</strong>a 1,4 80 150<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Per apporti <strong>di</strong> azoto minerale superiori a 60 kg/ha non è ammessa un’unica <strong>di</strong>stribuzione (2-3<br />

interventi frazionati).<br />

Non sono ammesse <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> azoto minerale prima della fase fenologica <strong>di</strong> “inizio<br />

germogliamento”e oltre il 15 ottobre.<br />

FOSFORO e POTASSIO<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

Dotazione terreno scarsa: P2O5: 250 kg/ha K2O: 300 kg/ha<br />

Dotazione terreno normale: P2O5: 50 kg/ha K2O: 150 kg/ha<br />

Dotazione terreno elevata: P2O5: 30 kg/ha K2O: 75 kg/ha<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

METODO ORDINARIO:<br />

Per quanto riguarda l’apporto <strong>di</strong> K2O e P2O5, si rimanda alle in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle <strong>Norme</strong><br />

Generali ricordando che è necessario eseguire il bilancio.<br />

La concimazione <strong>di</strong> “mantenimento” deve essere definita sulla base dei valori riportati in Tab. 7.<br />

Non è ammesso superare i seguenti quantitativi:<br />

Dotazione terreno scarsa: P2O5: 250 kg/ha K2O: 300 kg/ha<br />

Dotazione terreno normale: P2O5: 50 kg/ha K2O: 150 kg/ha<br />

Dotazione terreno elevata: P2O5: 30 kg/ha K2O: 75 kg/ha<br />

METODO SEMPLIFICATO:<br />

In alternativa alla definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> concimazione può essere adottato il metodo<br />

“semplificato” che prevede l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una dose massima “standard” <strong>di</strong> fertilizzante.<br />

Qualora si utilizzi tale dose sarà sufficiente la compilazione delle schede relative all’impiego dei<br />

fertilizzanti; nel caso in cui non ci si attenesse alla dose “standard”, sarà necessario in<strong>di</strong>care i<br />

motivi e la quantità in incremento o decremento, compilando la scheda pre<strong>di</strong>sposta (Allegato 2).<br />

Per gli apporti massimi ammessi fare riferimento sempre alla suddetta scheda (Allegato 2).


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Tab. 7. Quote unitarie <strong>di</strong> asportazione da parte dei frutti (kg/t <strong>di</strong> prodotto) e coefficienti correttivi. (solo M.<br />

ORDINARIO)<br />

COLTURA Quota unitaria <strong>di</strong><br />

asportazione frutti per<br />

FOSFORO<br />

Coefficiente Quota unitaria <strong>di</strong> Coefficiente<br />

correttivo per asportazione frutti per correttivo per<br />

FOSFORO POTASSIO<br />

POTASSIO<br />

(Kg <strong>di</strong> P2O5/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

(Kg <strong>di</strong> K2O/t <strong>di</strong> prodotto)<br />

Actini<strong>di</strong>a 0,53 3 2,70 1,6<br />

POTATURA<br />

FASE DI ALLEVAMENTO<br />

Si consiglia <strong>di</strong> curare nei primi due anni sia la formazione del fusto, che deve essere unico e <strong>di</strong>ritto, sia la formazione<br />

dei cordoni permanenti, in modo da evitare negli anni successivi continue emissioni <strong>di</strong> germogli dalle curvature.<br />

FASE DI PRODUZIONE<br />

Potatura invernale<br />

La carica <strong>di</strong> gemme da lasciare nel corso della potatura invernale, per ottenere produzioni sod<strong>di</strong>sfacenti da<br />

un punto <strong>di</strong> vista quantitativo e qualitativo, va stabilita in relazione all’età della pianta, alla densità <strong>di</strong><br />

piantagione, alle caratteristiche pedoclimatiche della zona <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> e all’efficacia dell’impollinazione.<br />

Per gli impianti a pergoletta doppia, si consiglia <strong>di</strong> lasciare con la potatura invernale 150–160.000 gemme per<br />

ettaro mantenendo tralci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a lunghezza (14–16 gemme, comunque non superare le 20 gemme).<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Non sono ammesse cariche superiori alle 200.000 gemme per ettaro.<br />

Potatura verde<br />

Si consiglia <strong>di</strong> eseguire alcuni interventi <strong>di</strong> potatura verde valutando i tempi e le modalità <strong>di</strong> esecuzione, in<br />

relazione alle <strong>di</strong>verse situazioni <strong>di</strong> impianto (densità <strong>di</strong> piantagione, carica <strong>di</strong> gemme, <strong>di</strong>sposizione dei tralci, ecc.).<br />

Scopo principale <strong>di</strong> questi interventi è quello <strong>di</strong> arieggiare e dare luce dove la vegetazione è più densa, al fine<br />

<strong>di</strong> ottenere frutti <strong>di</strong> migliore qualità e per non favorire gli attacchi <strong>di</strong> Botritys.<br />

Potatura degli impollinatori<br />

Con la potatura invernale si provvederà a <strong>di</strong>radare, con tagli <strong>di</strong> ritorno, i tralci <strong>di</strong> un anno per mantenere<br />

l’equilibrio tra attività riproduttiva e vegetativa. Imme<strong>di</strong>atamente dopo la fioritura si consiglia <strong>di</strong> asportare i<br />

tralci che hanno assicurato la produzione del polline. Si consiglia <strong>di</strong> eseguire i tagli operando in modo da<br />

eliminare non più del 50% della superficie fogliare, salvaguardando inoltre i nuovi germogli che iniziano a<br />

svilupparsi in prossimità della struttura permanente.<br />

IMPOLLINAZIONE<br />

Un’adeguata impollinazione è <strong>di</strong> fondamentale importanza per ottenere buone produzioni, con pezzatura<br />

dei frutti sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Oltre che dalla scelta della cultivar impollinatrice più adatta una buona impollinazione <strong>di</strong>pende da molti<br />

fattori. Quelli più determinanti sono:<br />

1) la <strong>di</strong>stribuzione degli impollinatori nell’impianto: le sorgenti <strong>di</strong> polline devono essere il maggior numero<br />

possibile e <strong>di</strong>stribuite in modo uniforme nell’appezzamento. Si consiglia quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre le piante<br />

impollinatrici in tutte le file allevate alla stessa altezza delle piante pistillifere.<br />

Negli impianti a pergoletta doppia <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a densità (500–600 piante/ha) si consiglia un rapporto piante<br />

femminili/impollinatori <strong>di</strong> 7:1. Tale rapporto va comunque aggiustato in base alle con<strong>di</strong>zioni<br />

meteorologiche me<strong>di</strong>e della zona in cui si opera e all’eventuale <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manodopera per<br />

l’integrazione manuale dell’impollinazione in caso <strong>di</strong> cattivo tempo.<br />

- 6 -


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Per aumentare il numero delle fonti <strong>di</strong> polline, si consiglia <strong>di</strong> innestare l’impollinatore anche sulla pianta<br />

femminile. In questo caso il rapporto soprain<strong>di</strong>cato si riferisce alla chioma e non alla pianta.<br />

2) la carica <strong>di</strong> gemme per unità <strong>di</strong> superficie: un’adeguata carica <strong>di</strong> gemme favorisce una buona impollinazione; si<br />

consiglia <strong>di</strong> non superare le 150 ÷180.000 gemme/ha.<br />

3) la presenza e l’attività dei vettori dell’impollinazione: al momento della fioritura si consiglia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre<br />

nell’impianto almeno 8÷10 alveari/ha. Nel caso siano presenti reti antigran<strong>di</strong>ne, si consiglia <strong>di</strong> ripiegarle<br />

durante la fioritura per favorire il volo delle api.<br />

4) l’andamento climatico durante il periodo della fioritura: nelle annate in cui l’inizio della fioritura sia caratterizzato<br />

da maltempo, oppure la fioritura delle piante maschili sia eccessivamente anticipata rispetto a quella delle<br />

piante femminili, si consiglia <strong>di</strong> ricorrere all’impollinazione artificiale.<br />

DIRADAMENTO DEI FRUTTI<br />

Per ottenere effetti positivi sulla qualità dei frutti occorre procedere al <strong>di</strong>radamento manuale degli stessi.<br />

Durante questa operazione si consiglia <strong>di</strong> rispettare le seguenti regole:<br />

− eliminare i frutti o i fiori che daranno origine a frutti “doppi” e “ventagli”; questi si trovano generalmente<br />

nella parte basale del germoglio fruttifero;<br />

− eliminare i frutti laterali dell’infiorescenza. Questa operazione si può eseguire in prossimità della fioritura<br />

o dopo la caduta dei petali durante i primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo del frutticino;<br />

− eliminare nella fase <strong>di</strong> accrescimento i frutti malformati per insufficiente impollinazione;<br />

− non lasciare più <strong>di</strong> quattro frutti centrali/germoglio fruttifero.<br />

GESTIONE DEL SUOLO<br />

La tecnica ottimale <strong>di</strong> conduzione del terreno è rappresentata dall’inerbimento, in quanto occorre<br />

considerare che l’actini<strong>di</strong>a presenta la maggior parte delle ra<strong>di</strong>ci efficienti situate nello strato superficiale del<br />

terreno e che la sua coltivazione viene effettuata in quelle aziende dotate <strong>di</strong> acqua irrigua.<br />

L’inerbimento controllato, da eseguire passati i primi due anni dall’impianto, permette <strong>di</strong> conservare una<br />

buona struttura del terreno, <strong>di</strong> arricchire lo stesso <strong>di</strong> sostanze organiche e <strong>di</strong> limitarne la compattazione dei<br />

mezzi meccanici.<br />

Nelle situazioni in cui è necessario effettuare l’inerbimento solo dell’interfila, sulla striscia occupata dal filare<br />

si consiglia <strong>di</strong> eseguire una pacciamatura, utilizzando materiali organici <strong>di</strong>sponibili (erba falciata, materiale<br />

paglioso, residui <strong>di</strong> potatura ecc.). Qualora questo non fosse possibile, in luogo della pacciamatura, si può<br />

intervenire con delle lavorazioni meccaniche molto superficiali oppure con <strong>di</strong>serbo chimico, da effettuare<br />

nel periodo estivo.<br />

Nelle aziende in cui vi è scarsa <strong>di</strong>sponibilità idrica e negli impianti nella fase <strong>di</strong> allevamento, si consiglia <strong>di</strong><br />

intervenire con la lavorazione totale del terreno. É opportuno in questi casi che gli interventi siano molto<br />

superficiali in modo da non danneggiare gli apparati ra<strong>di</strong>cali evitando l’impiego <strong>di</strong> attrezzature che<br />

determinano una eccessiva frantumazione del terreno.<br />

DISERBO<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base del controllo delle infestanti in un sistema agricolo a produzione<br />

integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE)1257/99<br />

Non è ammesso l’impiego <strong>di</strong> principi attivi e <strong>di</strong> dosi <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate nella specifica<br />

tabella delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Controllo delle infestanti.<br />

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Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

Non è ammesso l’impiego <strong>di</strong> principi attivi e <strong>di</strong> dosi <strong>di</strong>verse da quelle in<strong>di</strong>cate nella specifica<br />

tabella delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Controllo delle infestanti e delle <strong>Norme</strong><br />

<strong>tecniche</strong> transitorie (Elasticità frutticole).<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

La dose in tabella è riferita alla sola superficie effettivamente coperta dal <strong>di</strong>serbante che deve<br />

essere sempre inferiore almeno al 50% della superficie complessiva.<br />

IRRIGAZIONE<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base della pratica irrigua in un sistema agricolo a produzione integrata<br />

sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

In questa sede sono riportate le tabelle specifiche relativamente alla definizione della quantità d’acqua<br />

necessaria al regolare sviluppo della <strong>coltura</strong> (Restituzione idrica giornaliera: tab. 8) e dei volumi <strong>di</strong> adacquata<br />

massimi (tab. 9)<br />

I dati si riferiscono a situazioni così caratterizzate: piante in piena produzione, vigoria e densità <strong>di</strong><br />

piantagione me<strong>di</strong>e, falda freatica ininfluente.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 1257/99<br />

Relativamente al momento d’intervento occorre attenersi a quanto in<strong>di</strong>cato nella tabella 8.<br />

Tabella 8 – Restituzione idrica giornaliera espressa in millimetri/giorno: è la quantità d’acqua necessaria<br />

giornalmente per un ottimale sviluppo della pianta.<br />

mese Restituzione idrica giornaliera<br />

interfilare inerbito (*)<br />

mm/giorno<br />

Restituzione idrica giornaliera<br />

interfilare lavorato (*)<br />

mm/giorno<br />

- 8 -<br />

Irrigazione<br />

Aprile 1.0 0.8 Non ammessa salvo espressa<br />

in<strong>di</strong>cazione dei bollettini<br />

Maggio 2.0 1.8 ammessa<br />

Giugno 4.0 3.5 ammessa<br />

Luglio 5.0 4.5 ammessa<br />

Agosto 4.5 4.0 ammessa<br />

Settembre 3.5 3.0 ammessa<br />

Ottobre 2.0 1.8 ammessa<br />

* Si intende il quantitativo <strong>di</strong> acqua da restituire alla <strong>coltura</strong> in base al suo fabbisogno idrico. In presenza <strong>di</strong> pioggia, devono essere<br />

considerate nulle le piogge inferiori alla restituzione idrica giornaliera; allo stesso modo sono nulli i mm <strong>di</strong> pioggia eccedenti il volume <strong>di</strong><br />

adacquamento prescelto.<br />

Es. mese <strong>di</strong> luglio:<br />

1. pioggia 3,5 mm < 5,0 mm (la pioggia é considerata nulla);<br />

2. terreno sciolto e pioggia 40 mm > 35 mm (40 - 35 = 5 mm andati perduti).<br />

Note generali:<br />

− Impianti in allevamento: fino al terzo anno ridurre il consumo del 20%.<br />

− Con impianto a goccia è preferibile non superare per ogni intervento i 6 - 7 mm.<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Non ammesso superare i volumi in<strong>di</strong>cati nella tabella 9.<br />

Non ammessa l’irrigazione a scorrimento


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Tabella 9 – Volumi <strong>di</strong> adacquata massimi<br />

tipo <strong>di</strong> terreno millimetri metri cubi ad ettaro<br />

terreno sciolto 35 350<br />

terreno me<strong>di</strong>o impasto 45 450<br />

terreno argilloso 55 550<br />

DIFESA<br />

Criteri e modalità<br />

I criteri e le modalità che sono alla base della <strong>di</strong>fesa fitosanitarai in un sistema agricolo a produzione<br />

integrata sono illustrati in modo esaustivo nelle <strong>Norme</strong> Generali del Disciplinare <strong>di</strong> Produzione Integrata.<br />

Impiego dei fitofarmaci<br />

Vincolante solo per Reg. (CE)1257/99<br />

È ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni d’uso previste, in<strong>di</strong>cati nella specifiche tabelle<br />

delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Difesa fitosanitaria.<br />

Vincolante solo per Reg. (CE) 2200/96; L.R. 28/98 e L.R. 28/99<br />

È ammesso l'uso dei soli principi attivi, alle limitazioni d’uso previste, in<strong>di</strong>cati nella specifiche tabelle<br />

delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> fase <strong>di</strong> coltivazione – Difesa fitosanitario e delle <strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> transitorie<br />

(Elasticità frutticole)<br />

Distribuzione fitofarmaci<br />

Vincolante per tutti i regolamenti<br />

Tenuto conto <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato nelle <strong>Norme</strong> Generali, vengono riportati in tabella 11 i volumi<br />

d’irrorazione massimi in piena vegetazione per gli interventi fitosanitari.<br />

Tab. 11 – Actini<strong>di</strong>a - Volumi d’irrorazione massimi in piena vegetazione per gli interventi fitosanitari<br />

Volumi (hl)<br />

Forma <strong>di</strong> Fase Densità <strong>di</strong> chioma (vigoria)<br />

Allevamento produttiva Scarsa Normale Elevata<br />

Pergoletta doppia<br />

RACCOLTA<br />

Allevamento -- 8 --<br />

Produzione 10 13 15<br />

Epoca<br />

Nell’ambito della filiera produttiva il momento della raccolta è molto importante perché caratterizza e<br />

con<strong>di</strong>ziona la qualità globale e la serbevolezza del prodotto. É accertato che il momento della raccolta è<br />

determinante ai fini della consistenza della polpa durante la conservazione. Tuttavia i valori della durezza<br />

alla raccolta, sebbene siano preferibili quelli superiori a 6,5 kg (puntale da 8 mm), hanno scarsa influenza<br />

sulla riduzione della consistenza <strong>di</strong> frutti nel corso della conservazione.<br />

Il fattore determinante è invece il residuo solubile rifrattometrico (RSR) raggiunto alla raccolta. Il prodotto<br />

staccato con RSR inferiore a 6,2–6,5% risulta <strong>di</strong> qualità alquanto scadente ed è destinato nel breve periodo<br />

(3–4 mesi) a rammollire sotto i limiti <strong>di</strong> commerciabilità del prodotto (durezza circa 1 kg).<br />

Si consiglia <strong>di</strong> effettuare la raccolta quando i frutti hanno RSR >6,5<br />

Si ricorda che il RSR va misurato entro 8-10 ore dalla raccolta perché la sosta dei frutti per 24-48 ore a<br />

temperatura ambiente fa innalzare i valori <strong>di</strong> RSR me<strong>di</strong>amente dell'1-2%.<br />

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Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Modalità<br />

L’actini<strong>di</strong>a è raccolta in una sola volta me<strong>di</strong>ante il <strong>di</strong>stacco del picciolo. Ai fini della conservabilità è<br />

in<strong>di</strong>fferente che rimanga o meno parte del picciolo attaccato ai frutti. L’actini<strong>di</strong>a è un frutto abbastanza<br />

resistente alle manipolazioni tuttavia è opportuno operare in modo da evitare ferite nella fase della raccolta e<br />

durante lo svuotamento nei contenitori.<br />

- 10 -


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Allegato 1 - SCHEDA SEMPLIFICATA CONCIMAZIONE AZOTATA - ACTINIDIA<br />

Note decrementi<br />

Quantitativo <strong>di</strong> Azoto da sottrarre (-)<br />

dalla dose standard in funzione delle<br />

<strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni.<br />

______________ 30 Kg: se si prevedono<br />

produzioni inferiori a 16,5 t/ha<br />

______________ 20 Kg: in caso <strong>di</strong> apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

______________ 20 Kg: in caso <strong>di</strong> eccessiva<br />

attività vegetativa<br />

Apporto <strong>di</strong> AZOTO standard in situazione<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25 t /ha<br />

- 11 -<br />

Quantitativo <strong>di</strong> Azoto che potrà essere<br />

aggiunto (+) alla dose standard in<br />

funzione delle <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni. Il<br />

quantitativo massimo che l'agricoltore<br />

potrà aggiungere anche al verificarsi <strong>di</strong><br />

tutte le situazioni è <strong>di</strong>:<br />

Dose standard: 80 kg/ha <strong>di</strong> N 70 Kg/ha<br />

30 Kg: se si prevedono<br />

produzioni superiori a 33,5 t/ha<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione <strong>di</strong> S.O. in relazione alla<br />

tessitura del terreno (ve<strong>di</strong> Griglia<br />

RER)<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> scarsa attività<br />

vegetativa<br />

20 Kg: in caso <strong>di</strong> forte<br />

<strong>di</strong>lavamento invernale (pioggia<br />

superiore a 300 mm nel periodo<br />

Ottobre-Febbraio)<br />

Note incrementi<br />

_______________<br />

_______________<br />

_______________<br />

_______________


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Tecnica agronomica > Colture frutticole > ACTINIDIA<br />

Allegato 2 -SCHEDA SEMPLIFICATA CONCIMAZIONE FOSFORO E POTASSIO - ACTINIDIA<br />

Note decrementi<br />

______________<br />

______________<br />

______________<br />

______________<br />

Apporto <strong>di</strong> P2O5 in situazione<br />

Quantitativo <strong>di</strong> P2O5 da sottrarre<br />

Quantitativo <strong>di</strong> P2O5 che potrà essere<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25<br />

dalla dose standard.<br />

aggiunto alla dose standard.<br />

t/ha - Dose standard<br />

10 kg con produzioni<br />

inferiori a 16,5 t/ha<br />

10 kg con apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

- 12 -<br />

Note incrementi<br />

40 kg /ha in situazione <strong>di</strong> normale<br />

dotazione del terreno 10 kg con produzioni superiori a 33,5 t/ha ______________<br />

20 kg/ha in situazione <strong>di</strong> elevata<br />

dotazione del terreno<br />

60 kg/ha in situazione <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione del terreno<br />

Apporto <strong>di</strong> K2O in situazione<br />

Quantitativo <strong>di</strong> K2O da sottrarre<br />

normale per una produzione <strong>di</strong> 25<br />

dalla dose standard.<br />

t/ha - Dose standard<br />

30 kg con produzioni<br />

inferiori a 16,5 t/ha<br />

30 kg con apporto <strong>di</strong><br />

ammendanti<br />

10 kg con basso tenore sostanza organica<br />

terreno<br />

Quantitativo <strong>di</strong> K2O che potrà essere aggiunto<br />

alla dose standard.<br />

______________<br />

110 kg /ha in situazione <strong>di</strong> normale<br />

dotazione del terreno 30 kg con produzioni superiori a 33,5 t/ha ______________<br />

55 kg/ha in situazione <strong>di</strong> elevata<br />

dotazione del terreno<br />

165 kg/ha in situazione <strong>di</strong> scarsa<br />

dotazione del terreno


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Controllo delle infestanti > Colture frutticole > ACTINIDIA (1/1)<br />

INFESTANTI CRITERI PRINCIPI ATTIVI % p.a. Dose l/ha all'anno<br />

In<strong>di</strong>pendentemente dal<br />

Interventi agronomici: numero delle<br />

Operare con inerbimenti, sfalci, trinciature e/o lavorazioni del terreno applicazioni sono<br />

annualmente ammessi:<br />

Graminacee<br />

e Interventi chimici:<br />

Dicotiledoni Non ammessi interventi chimici nelle interfile<br />

Interventi localizzati sulle file , operando con microdosi su infestanti nei primi Glifosate 29,00 l./ha = 7,5<br />

sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo. Ripetere le applicazioni in base alle necessità.<br />

Consigliabili le applicazioni nel periodo autunnale. Glufosinate ammonio 11,33 l./ha = 18<br />

ammesso l'uso<br />

L'uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>serbanti può essere opportuno quando : proporzionale della<br />

combinazione dei<br />

- Vi siano rischi <strong>di</strong> erosione (es. pendenze superiori al 5%) p.a.ammessi<br />

- Vi siano impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni tali da limitare la<br />

possibilità <strong>di</strong> intervenire con organi meccanici.<br />

Il <strong>di</strong>serbo deve essere localizzato sulla fila. L'area trattata non<br />

deve quin<strong>di</strong> superare il 50% dell'intera superficie .<br />

Es. In un ettaro <strong>di</strong> frutteto si possono complessivamente utilizzare in un anno:<br />

l. 3,75 <strong>di</strong> Glifosate, o l. 9 <strong>di</strong> Glufosinate ammonio


Regione Emilia-Romagna - Disciplinari <strong>di</strong> produzione integrata 2007<br />

<strong>Norme</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>di</strong> <strong>coltura</strong> > Difesa fitosanitaria > Colture frutticole > ACTINIDIA (1/1)<br />

AVVERSITA' CRITERI DI INTERVENTO P.a. e ausiliari Limitazioni d'uso e note<br />

CRITTOGAME<br />

Muffa grigia Interventi agronomici: Al massimo 2 interventi all'anno contro questa avversità<br />

(Botrytis cinerea) Le concimazioni, irrigazioni e potature dovranno favorire il contenimento<br />

dello sviluppo vegetativo e l'arieggiamento dei frutti.<br />

Interventi chimici:<br />

Si consiglia <strong>di</strong> intervenire con antibotritici a caduta petali se questa fase e'<br />

preceduta da abbondanti e ripetute precipitazioni. Ipro<strong>di</strong>one<br />

Marciume del colletto Interventi chimici Fosetil Al<br />

(Phytophthora spp.) Intervenire in modo localizzato solo sulle piante colpite<br />

Prodotti rameici<br />

BATTERIOSI<br />

Seccumi rameali Interventi agronomici<br />

(Pseudomonas spp.) Disinfettare accuratamente i grossi tagli <strong>di</strong> potatura .<br />

Asportare e <strong>di</strong>struggere i rami colpiti Prodotti rameici<br />

FITOFAGI Buprofezin Impiegabile nella fase <strong>di</strong> migrazione delle neani<strong>di</strong> della prima generazione<br />

Cocciniglia Soglia: Malation (1) (1) Al massimo un intervento all'anno contro questa avversità;<br />

(Pseudaulacaspis Presenza Olio In<strong>di</strong>pendentemente dall'avversità al massimo 2 interventi all'anno<br />

pentagona) tra Malation e Etofenprox<br />

Si consigliano interventi localizzati sulle infestazioni.<br />

Si consiglia <strong>di</strong> rimuovere le incrostazioni sul fusto me<strong>di</strong>ante spazzolatura.<br />

Gli ausiliari svolgono un ruolo importante nel contenimento dell'insetto.<br />

Eulia Soglia:<br />

(Argyrotaenia pulchellana) Trattare al superamento della soglia <strong>di</strong> 50 adulti per trappola Bacillus thuringiensis Installare, entro inizio aprile,<br />

catturati dall'inizio del II e III volo . almeno 2 trappole per azienda con le<br />

Il momento preciso per l'intervento è in<strong>di</strong>cato dai bollettini tecnici<br />

provinciali<br />

caratteristiche riportate nella tabella A<br />

Cicaline I trattamenti contro le cocciniglie sono efficaci anche contro questa<br />

(Empoasca vitis) avversità<br />

Metcalfa Interventi agronomici:<br />

(Metcalfa pruinosa) Per contrastare lo sviluppo delle infestazioni si possono effettuare<br />

trattamenti ad alto volume con tensioattivi.<br />

Interventi chimici:<br />

Intervenire solo in caso <strong>di</strong> infestazioni in atto Maltation (1) (1) In<strong>di</strong>pendentemente dall'avversità al massimo 2 interventi<br />

Etofenprox (1) all'anno tra Malation e Etofenprox<br />

Nemato<strong>di</strong> Interventi agronomici:<br />

(Meloidogyne hapla) - Controllare lo stato fitosanitario delle ra<strong>di</strong>ci delle piante da mettere a <strong>di</strong>mora<br />

per accertare la presenza <strong>di</strong> eventuali galle <strong>di</strong> Meloidogyne<br />

- Evitare il ristoppio

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