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I TREMERE A NAPOLI<br />
LA CAPPELLA<br />
ALCHEMICA<br />
I Tremere sono da sempre<br />
uno dei clan più influenti<br />
nel panorama napoletano.<br />
La loro importanza<br />
all'interno del panorma<br />
occulto estremamente<br />
florido partenopeo si<br />
condensa tutta in una delle<br />
più misteriose e controverse<br />
figure del clan a <strong>Napoli</strong>:<br />
Raimondo di Sangro, altresì<br />
noto come il principe di<br />
Sansevero.<br />
Abbracciato nella seconda metà del XVIII secolo, circa vent'anni<br />
prima la data ufficiale della sua morte, Raimondo di Sangro era, già da<br />
vivco, il più grande alchimista del regno di <strong>Napoli</strong>. Forte dei propri studi<br />
da mortale, una volta divenuto un vampiro, di Sangro dimostrò subito<br />
una straordinaria padronanza delle arti taumaturgiche, al punto da<br />
conquistare in brevissimo tempo il titolo di reggente della Cappella di<br />
<strong>Napoli</strong>. Tale dimostrazione di potere lo rese quantomai inviso agli<br />
anziani del clan, i quali iniziarono a guardarlo con diffidenza e sospetto.<br />
Nonostante Vienna disapprovasse in maniera palese i suoi modi al<br />
limite dell'infrazione della masquerade, come dimostrano i suoi<br />
esperimenti ancora visibili nella cappella a lui dedicata, nessuno ebbe<br />
però l'ardire di destituirlo, e questo perché egli godeva della protezione<br />
degli anziani del clan, che avevano in lui grandi speranze.<br />
Con l'ascesa al potere del Consiglio, di Sangro, svanì senza lasciare<br />
traccia. Voci mai confermate lo volevano divorato da non ben noti<br />
anziani Malkavian, i quali lo avevano lasciato pasteggiare con le loro<br />
progenie durante tutti quegli anni per esplorare il loro Dono Oscuro ed<br />
ora volevano indietro tutto quel sangue.<br />
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