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LA DISPERSIONE DEL SANGUE<br />
A seguito degli atti del clan il Consiglio si vede nuovamente costretto<br />
ad agire contro i Malkavian. Spinto a più miti soluzioni da Tiresia molti<br />
dei Cugini responsabili degli atti più scriteriati vengono solo scacciati ed<br />
esiliati dalla città.<br />
Il clan così disperso comincia ad abitare zone limitrofe in tutta la<br />
Campania. Cuma diviene uno di questi domini, così come lo divengono<br />
alcune piccole cittadine dell'entroterra Avellinese, Beneventano e<br />
Salernitano.<br />
Tiresia rimane uno dei pochissimi Cugini che rimane a <strong>Napoli</strong>. In<br />
questo periodo comincia a frequentare più spesso membri del clan<br />
Tremere della famiglia de Bernardo, con cui sembra condividere<br />
qualcosa.<br />
TIRESIA RICHIAMA IL SANGUE<br />
È quasi la fine del 18° secolo quando, a seguito di una importante e<br />
tremenda visione, Tiresia richiede il permesso al Consiglio di poter far<br />
tornare i Malkavian in esilio. Il Consiglio in un primo momento rifiuta,<br />
ma, a seguito delle accorate parole del Primogenito e dell'intervento di<br />
Diana, uno dei membri del consiglio, gli viene accordato di far rientrare<br />
la metà dei Cugini esiliati, quelli che in maniera più leggera avevano<br />
preso parte agli eventi passati.<br />
Le parole di Tiresia, ancora adesso tramandate di Sire in Progenie,<br />
erano più o meno quelle che seguono:<br />
<br />
Inutile dire che una profezia così devastantemente vera ebbe un<br />
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