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STATO DELL'ARTE E FUTURI SVILUPPI - ElettronicaIn

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98 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

GNSS:<br />

<strong>STATO</strong><br />

DELL’ARTE<br />

E <strong>FUTURI</strong><br />

<strong>SVILUPPI</strong><br />

Quando parliamo di GPS non intendiamo<br />

più il sistema americano che è stato<br />

pioniere della localizzazione satellitare:<br />

nuove soluzioni si sono affacciate sul<br />

mondo ed altre si stanno preparando, per<br />

aiutarci a trovare la strada ma anche per<br />

fornirci nuovi servizi.<br />

’era una volta il<br />

C Navstar, inventato<br />

e realizzato cinquant’anni<br />

fa dagli Stati<br />

Uniti per coordinare<br />

ed agevolare le forze<br />

armate nelle operazioni<br />

militari e garantire la<br />

navigazione dei missili<br />

intercontinentali a<br />

testata nucleare portandoli<br />

sopra l’obiettivo<br />

con un’approssimazione<br />

di circa 100 metri. Il<br />

suo segnale, poi messo<br />

a disposizione (seppu-<br />

’<br />

re con certe limitazioni)<br />

dei civili, è divenuto<br />

la base per i sistemi di<br />

navigazione marittima,<br />

stradale ed aerea. L’intento<br />

di perfezionare<br />

le informazioni offerte<br />

dal Navstar per consentire<br />

anche ai civili<br />

una localizzazione di<br />

precisione, ha fatto nascere<br />

sistemi complementari<br />

quali WAAS,<br />

EGNOS e DGPS, che<br />

formano, unitamente<br />

al Navstar, quello che


comunemente chiamiamo<br />

GPS, ossia il<br />

Global Positioning System.<br />

Ma il monopolio<br />

degli U.S.A. in questo<br />

campo non è mai stato<br />

gradito agli ex nemici<br />

del blocco sovietico, né<br />

alla neonata Unione<br />

Europea e tantomeno<br />

all’ultima candidata<br />

tra le superpotenze: la<br />

Cina; perciò nel corso<br />

degli anni questi tre<br />

soggetti hanno sviluppato<br />

in proprio siste-<br />

mi di localizzazione<br />

satellitare. Primi sono<br />

stati i Russi, che già<br />

negli anni della Guerra<br />

Fredda cominciarono<br />

a tessere la “ragnatela”<br />

di satelliti che ha<br />

costituito il GLONASS;<br />

poi siamo arrivati noi<br />

europei, che ci siamo<br />

detti: “fatta l’Europa,<br />

ora bisogna fare un<br />

sistema satellitare”!<br />

Ed ecco nascere Galileo,<br />

progetto al quale<br />

partecipiamo anche<br />

noi italiani, mettendo a<br />

disposizione lo strategico<br />

centro di Fucino. I<br />

cinesi, che nel giro di<br />

un decennio si sono<br />

espansi dappertutto,<br />

hanno voluto anch’essi<br />

dotarsi di un sistema<br />

di localizzazione ed<br />

hanno realizzato, dopo<br />

il Beidou 1, nato esclu-<br />

Tecnologia<br />

di DAVIDE SCULLINO<br />

sivamente per scopi<br />

militari, laborioso e<br />

limitatissimo, il nuovo<br />

Beidou 2, che nella<br />

fi losofi a progettuale<br />

somiglia molto al GPS.<br />

Non c’è che dire:<br />

un panorama molto<br />

variegato e soprattutto<br />

un’accozzaglia<br />

di oggetti gravitanti<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 99


sopra le nostre teste, che si<br />

vanno ad aggiungere ai satelliti<br />

per i sistemi telefonici satellitari<br />

Inmarsat e Iridium, a quelli per il<br />

controllo militare (tra cui spicca<br />

ORS-1, nato per assistere gli UAV<br />

e fornire ai militari la ricognizione<br />

visiva e ad infrarossi) a quelli<br />

meteo e televisivi! Insomma, di<br />

questo passo, guardando in cielo<br />

la sera andrà a fi nire che delle<br />

tante luci viste nella volta celeste<br />

saranno più quelle rifl esse dai<br />

satelliti che non quelle romantiche<br />

delle stelle.<br />

Proviamo dunque a fare luce<br />

sulle tecnologie di localizzazione<br />

assistita da satellite e a scoprire<br />

quali nuovi servizi questa miriade<br />

di satelliti sarà in grado di<br />

fornirci in futuro.<br />

Nel panorama dei sistemi di<br />

localizzazione da satellite, quelli<br />

che meritano più attenzione<br />

sono il Navstar americano e il<br />

Galileo europeo: il primo perché<br />

è il capostipite e padre del GPS;<br />

il secondo perché aggiunge alla<br />

semplice localizzazione tutta una<br />

serie di servizi di pubblica utilità.<br />

CHE COS’È IL GPS<br />

Il sistema di posizionamento<br />

globale si fonda su un principio<br />

molto semplice, che spieghiamo<br />

per sfatare un falso mito: contrariamente<br />

a quanto crede la maggior<br />

parte delle persone che ha<br />

il navigatore in auto e che crede<br />

che il GPS guidi il conducente,<br />

il sistema di localizzazione satellitare<br />

non controlla o guarda<br />

alcunché, quindi le istruzioni<br />

che fornisce non sono basate<br />

sul fatto che verifi ca la traiettoria<br />

dell’auto. Se così fosse, con<br />

i milioni di veicoli presenti al<br />

mondo, dovrebbe avere proprietà<br />

sconfi nate. In realtà la localizzazione<br />

si basa sull’invio a terra<br />

via radio e in modo continuo da<br />

parte dei satelliti, di due informazioni:<br />

l’orario, molto preciso<br />

100 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

Vi verrà da chiedervi che<br />

senso abbia -velleità<br />

politiche e campanilismi<br />

a parte- realizzarsi un<br />

sistema di localizzazione<br />

satellitare quando nel<br />

mondo ce n’è già abbastanza<br />

e sia GLONASS<br />

che GPS rendono fruibile<br />

a tutti il servizio. Ebbene,<br />

Galileo nasce con<br />

l’intento di realizzare<br />

un sistema globale che<br />

fornisca non solo la localizzazione<br />

ma che sfrutti<br />

i satelliti per integrare<br />

numerosi altri servizi; se<br />

così non fosse, questo<br />

e approssimato ai centesimi di<br />

secondo, e l’identifi cativo del<br />

satellite che l’ha inviato. Questo<br />

è quanto fa il Navstar americano,<br />

anche detto SPS (Standard<br />

Positioning System).<br />

Ora vi chiederete come si faccia,<br />

dall’orario, a risalire alla posizione<br />

del ricevitore che rileva<br />

questi dati; ebbene, dovete sape-<br />

progetto (costosissimo<br />

e per il quale si fatica<br />

a reperire i necessari<br />

stanziamenti) sarebbe<br />

davvero nato solo per<br />

rendersi indipendenti<br />

da Stati Uniti, Russia<br />

e Cina o per entrare<br />

in competizione con<br />

queste nazioni.<br />

Galileo dovrebbe fornire<br />

quello che gli altri<br />

sistemi non consentono:<br />

una localizzazione<br />

satellitare con un’accuratezza<br />

inferiore ai<br />

10 centimetri, nessuna<br />

interruzione o limitazione<br />

per l’uso civile, tanti<br />

servizi complementari.<br />

Il programma GALILEO,<br />

avviato uffi cialmente<br />

nel 2003, entrerà in<br />

funzione a regime nel<br />

2014, quando conterà<br />

trenta satelliti (27 operativi<br />

e tre di riserva)<br />

orbitanti su 3 piani<br />

inclinati sull’equatore<br />

(MEO, Medium Earth<br />

Orbit circolare) a<br />

23.222 km di quota.<br />

L’UE ha già assegnato<br />

gli appalti per la<br />

parte infrastrutturale:<br />

al momento la spesa<br />

prevista è di circa<br />

3,4 miliardi di euro. Il<br />

programma di lancio,<br />

con razzi russi Soyuz<br />

e francesi Ariane, dovrebbe<br />

partire a breve<br />

e una volta posizionati<br />

i primi quattro satelliti<br />

re che l’orario del Navstar viene<br />

trasmesso via radio da alcune<br />

stazioni a terra che lo aggiornano<br />

periodicamente nei satelliti,<br />

dove precisissimi orologi<br />

atomici mantengono la precisione<br />

temporale. Ogni satellite si<br />

trova in una propria orbita non<br />

geostazionaria.<br />

I ricevitori e localizzatori GPS


–confi gurazione minima<br />

necessaria– sarà possibile<br />

cominciare a fornire i primi<br />

servizi di navigazione e<br />

testare la piena funzionalità<br />

dei segmenti spaziali<br />

e di terra. Intanto è stato<br />

avviato il programma sperimentale<br />

Giove (Galileo in<br />

orbit validation element),<br />

col lancio del satellite<br />

GIOVE-A il 28 dicembre<br />

2005, seguito dal GIOVE-B<br />

il 27 aprile del 2008.<br />

Sebbene possa funzionare<br />

egregiamente da solo, Galileo<br />

potrà collaborare con<br />

i sistemi di navigazione<br />

già esistenti per migliorare<br />

il servizio. La prima fase<br />

del progetto ha portato<br />

allo sviluppo di EGNOS, il<br />

sistema SBAS in grado di<br />

raccogliere i segnali del<br />

GPS e del GLONASS, e di<br />

elaborarli per consentire<br />

ai localizzatori una precisione<br />

di qualche metro.<br />

Un servizio sperimentale<br />

è già attivo dal 2000 per<br />

il test di applicazioni in un<br />

ambiente reale. E ora è<br />

attivo anche un servizio di<br />

supporto per fornire tutte<br />

le informazioni via e-mail<br />

agli interessati (ESTB@<br />

esa.int). Galileo è un<br />

progetto di grande portata<br />

che coinvolge non solo i<br />

servizi connessi alle sue<br />

trasmissioni, ma anche<br />

l’intero mondo economico<br />

dell’Europa: infatti l’industria<br />

del settore spaziale<br />

del nostro continente,<br />

che già occupa 40.000<br />

persone, nella realizza-<br />

ricevono l’orario uffi ciale dal<br />

sistema e lo mantengono mediante<br />

precisi orologi a quarzo;<br />

ogni volta che “agganciano”<br />

un satellite, confrontano l’ora<br />

del timer interno con quella in<br />

arrivo e ne deducono il ritardo<br />

con cui le onde radio lo hanno<br />

comunicato. Per esempio, se nel<br />

ricevitore sono le 14:06:10 e il se-<br />

zione e manutenzione di<br />

Galileo potrebbe creare<br />

in tutto 100.000 posti di<br />

lavoro nel settore dell’alta<br />

tecnologia.<br />

Galileo nasce come servizio<br />

multimodale, in grado,<br />

cioè di offrire una serie<br />

ampia di servizi in vari<br />

settori. Per esempio, sarà<br />

in grado di migliorare la<br />

sicurezza e l’effi cienza dei<br />

voli per il trasporto di cose<br />

e persone: conoscendo la<br />

direzione dei venti di alta<br />

quota, Galileo suggerisce<br />

le variazioni di rotta<br />

per risparmiare tempo<br />

e carburante. Le stesse<br />

considerazioni valgono<br />

per il trasporto marittimo.<br />

Naturalmente farà, per i<br />

veicoli su strada, quel che<br />

attualmente fanno i sistemi<br />

GPS: fornirà i dati per<br />

trovare le strade più corte<br />

o meno traffi cate.<br />

Grande vantaggio ne<br />

potranno trarre anche i<br />

mezzi di soccorso, ai quali<br />

potrebbe essere indicata<br />

la strada migliore per<br />

arrivare sul luogo di un<br />

incidente evitando gli<br />

ingorghi. Oppure si pensi,<br />

per esempio, a chi si<br />

smarrisce in una località<br />

di montagna: grazie a Galileo,<br />

i soccorritori conoscerebbero<br />

immediatamente<br />

la sua posizione esatta, il<br />

che renderebbe molto più<br />

semplice il loro intervento.<br />

Una particolarità del segnale<br />

del Galileo è l’invio,<br />

da parte dei satelliti, del<br />

messaggio di integrità,<br />

gnale orario ricevuto dice invece<br />

che sono le 14.06.09 e 9/10 di<br />

secondo, signifi ca che il segnale<br />

ha impiegato 1/10 di secondo ad<br />

arrivare a terra; dato che le onde<br />

radio viaggiano ad una velocità<br />

uguale a quella della luce,<br />

approssimabile a 300.000 km/s<br />

(che corrisponde alla velocità di<br />

propagazione nel vuoto) signifi -<br />

Galileo: a che punto siamo?<br />

che avverte l’utente nel<br />

caso il segnale perda<br />

delle informazioni, ovvero<br />

conferma l’esattezza del<br />

segnale ricevuto.<br />

Per Galileo potrebbe esserci<br />

posto in agricoltura,<br />

negli studi di geodesia e<br />

nella verifi ca dello spostamento<br />

millimetrico dei<br />

terreni in seguito al verifi -<br />

carsi di eventi tellurici.<br />

Il segmento spaziale di<br />

Galileo sarà composto a<br />

regime dai trenta satelliti<br />

che orbiteranno a gruppi<br />

di dieci su tre piani orbitali<br />

(del diametro di 59.164<br />

km) in modo da coprire<br />

costantemente il globo<br />

terrestre e ruotare lontano<br />

dagli apparati delle reti<br />

GLONASS e NAVSTAR.<br />

I primi dieci verranno<br />

distribuiti sulle tre orbite<br />

previste, che saranno<br />

inclinate di 56° rispetto al<br />

piano equatoriale; ruoteranno<br />

compiendo un giro<br />

di rivoluzione completo<br />

in 14 ore. Ogni satellite<br />

avrà a bordo due orologi<br />

atomici di nuovissima<br />

generazione.<br />

Galileo è controllato da un<br />

segmento a terra, che dialogherà<br />

con le stazioni di<br />

coordinamento dei segnali<br />

tra i vari satelliti; a riguardo,<br />

oltre alla realizzazione<br />

di una rete mondiale di<br />

sistemi di rilevamento<br />

dati (auspicabilmente<br />

condivisa con quella del<br />

GPS) si prevedono oltre<br />

100 stazioni in tutte le<br />

parti del mondo. Il pro-<br />

blema pratico è la ridotta<br />

estensione dell’Europa e<br />

la necessità di collocare<br />

le stazioni in luoghi del<br />

mondo che permettano<br />

di trasmettere in tutto lo<br />

spazio occupato dai satelliti.<br />

Ciò passerà per l’ottenimento<br />

di concessioni<br />

da parte di altre nazioni<br />

legate all’Europa. Per controllare<br />

costantemente la<br />

costellazione di satelliti in<br />

orbita, si opera dai Centri<br />

di Controllo, che sono uno<br />

primario (in Germania)<br />

ed uno di riserva (Italia);<br />

entrambi servono anche<br />

alla sincronizzazione degli<br />

orologi atomici imbarcati,<br />

l’elaborazione del segnale<br />

di integrità e il trattamento<br />

dei dati trasmessi. I<br />

centri, denominati GCC<br />

(Galileo Control Centers)<br />

provvedono al controllo<br />

centralizzato della componente<br />

spaziale e di quella<br />

terrestre, costituendo così<br />

il cuore dell’intero sistema.<br />

Nei GCC si effettuano<br />

le operazioni di routine<br />

per il controllo orbitale<br />

dei satelliti, ma anche le<br />

diverse e delicate operazioni<br />

di gestione e verifi ca<br />

del segnale radio emesso<br />

dai satelliti. Per conoscere<br />

lo stato e gli sviluppi futuri<br />

del progetto del Galileo è<br />

possibile visitare la pagina<br />

web dell’ESA www.esa.<br />

int/esaNA/galileo.html<br />

o il sito italiano dell’ESA,<br />

www.esa.int/esaCP/<br />

ESAGP2MBAMC_Italy_0.<br />

html.<br />

ca che il segnale del satellite ha<br />

percorso 30.000 km.<br />

Ricevendo quattro segnali, il<br />

ricevitore può determinare la<br />

propria posizione rispetto ai<br />

satelliti che l’hanno trasmesso,<br />

dato che di essi si conosce la<br />

posizione nello spazio; infatti<br />

ognuno dice chi è ed il ricevitore<br />

dispone di una tabella con le<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 101


Navstar: dove nasce il GPS<br />

La base del GPS, anche<br />

detta SPS, è il Navstar<br />

americano, che consta<br />

di una porzione collocata<br />

nello spazio (segmento<br />

spaziale) ed una a terra<br />

(segmento di terra) a sua<br />

volta divisa i due parti.<br />

Il segmento spaziale<br />

consiste in 28 satelliti<br />

(24 operativi e almeno 4<br />

pronti a rimpiazzare quelli<br />

che dovessero guastarsi)<br />

posti in orbita non<br />

geostazionaria intorno<br />

alla Terra e collocati su<br />

sei piani orbitali a 26.560<br />

km rispetto al centro della<br />

Terra; essi compiono un<br />

giro di rivoluzione, lungo<br />

166.796,8 km, in 12 ore.<br />

Ogni orbita ospita quattro<br />

satelliti ed è inclinata<br />

di 55° rispetto al piano<br />

dell’equatore; le sei orbite<br />

distano tra loro 60° esatti<br />

(6 x 60° = 360°). Il gruppo<br />

di satelliti originario è<br />

stato completato nel 1993<br />

ed ha iniziato a lavorare<br />

l’8 dicembre di quell’anno;<br />

la piena operatività è stata<br />

raggiunta nel 1995.<br />

Siccome i satelliti impiegati<br />

hanno una durata<br />

limitata, la rete satellitare<br />

singole posizioni.<br />

Questo sistema consente di<br />

inviare due segnali: uno estremamente<br />

preciso, ma ad uso<br />

militare (e codifi cato) e l’altro<br />

degradato, ad uso civile; ciò<br />

perché non avrebbe senso mettere<br />

a disposizione di tutti (tra<br />

cui potrebbero esserci potenziali<br />

nemici) lo stesso segnale<br />

che guida i militari. Il segnale<br />

preciso è contenuto nella banda<br />

L2 (1.227,6 MHz) mentre quello<br />

civile si trova nella L1 (1.575,42<br />

MHz) che è l’unica fruibile<br />

dai ricevitori civili. Dato che<br />

il segnale civile permette una<br />

localizzazione grossolana, con<br />

una tolleranza di circa 200 metri,<br />

può essere utilizzato direttamente<br />

nella navigazione marittima<br />

102 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

viene aggiornata con lanci<br />

ogni 10 anni, fi nalizzati<br />

alla sostituzione di quei<br />

satelliti che smettono di<br />

funzionare e non possono<br />

più essere rimpiazzati da<br />

quelli di scorta; il prossimo<br />

lancio è previsto avvenga<br />

nel 2012.<br />

La Tabella 1 riepiloga la<br />

collocazione dei satelliti<br />

sulle rispettive orbite, sia<br />

di quelli operativi, sia di<br />

quelli di scorta. Per leggere<br />

correttamente i dati nella<br />

tabella si consideri che<br />

il primo numero identifi ca<br />

il tipo di satellite o, meglio,<br />

il gruppo di appartenenza;<br />

fra parentesi si trova, invece,<br />

il numero del lancio<br />

(relativo alla rete Navstar)<br />

con il quale è stato portato<br />

in orbita. Attualmente già<br />

cinque satelliti sono stati<br />

messi fuori servizio (e non<br />

compaiono nella tabella)<br />

mentre uno andò distrutto,<br />

nel gennaio del 1997, in<br />

un lancio non riuscito.<br />

I gruppi di satelliti indicano<br />

le generazioni; il primo,<br />

detto blocco 1, è rappresentato<br />

dai satelliti usati<br />

durante la sperimentazione<br />

del Navstar e oggi non<br />

esistono più: consisteva in<br />

11 elementi, che ruotavano<br />

su orbite inclinate di<br />

63° e non di 55° come<br />

quelle dell’attuale costellazione.<br />

Dopo il gruppo 1,<br />

sono stati messi in orbita<br />

i blocchi 2 e 2A, tuttora in<br />

funzione, con satelliti sia<br />

operativi che di scorta. La<br />

terza generazione (blocco<br />

2R) è rappresentata da<br />

satelliti già in orbita e che<br />

sono andati a integrare<br />

l’iniziale costellazione di<br />

21 elementi; attualmente<br />

conta sei satelliti, uno dei<br />

quali è di scorta; gradualmente<br />

andrà a sostituire<br />

gli elementi dei gruppi 2 e<br />

2A, man mano che questi<br />

arriveranno alla fi ne della<br />

loro vita. Infi ne, c’è una<br />

quarta generazione (chiamata<br />

blocco 2F) prevista<br />

sia per rimpiazzare satelliti<br />

operativi non più utilizzabili,<br />

sia per operazioni di<br />

manutenzione e assistenza.<br />

Il segmento di terra del<br />

Navstar (Centro di Controllo)<br />

gestisce l’attività<br />

dei satelliti, ossia invia ed<br />

aggiorna l’orologio di sistema,<br />

verifi ca ed aggiorna le<br />

e in quella aerea, dove spazi del<br />

genere sono irrilevanti; nella<br />

localizzazione a terra serve più<br />

accuratezza, che è stata ottenuta<br />

aggiungendo sistemi complementari<br />

in grado di comunicare,<br />

ai ricevitori opportunamente<br />

equipaggiati, informazioni in<br />

grado di correggere l’errore<br />

di rotta dei satelliti e fornire<br />

informazioni in grado di permettere<br />

ai ricevitori, unendole<br />

all’informazione base del<br />

Navstar civile, di arrivare a una<br />

precisione anche inferiore ai due<br />

metri. L’errore nella determinazione<br />

della posizione dipende<br />

essenzialmente da tre fattori: le<br />

deviazioni di rotta dei satelliti e<br />

quindi la differenza tra la posizione<br />

teorica e quella effettiva;<br />

variazioni di rotta, ripete i<br />

segnali da una parte all’altra<br />

del globo. Il segmento<br />

consta di una stazione di<br />

controllo, cinque postazioni<br />

di monitoraggio e tre antenne.<br />

La più importante<br />

è la stazione di controllo<br />

principale (Master Control<br />

Station): genera l’ora di<br />

riferimento del sistema,<br />

verifi ca la condizione e<br />

la posizione dei satelliti<br />

e imposta il formato dei<br />

dati che ciascuno di questi<br />

invia a terra affi nché siano<br />

usati dai ricevitori. Per ragioni<br />

legate alla riduzione<br />

del tempo di trasmissione<br />

dei dati verso i satelliti, la<br />

comunicazione con essi<br />

avviene a frequenze di<br />

alcuni GHz; a tali valori le<br />

onde radio si propagano<br />

praticamente in linea<br />

retta, come la luce, quindi,<br />

affi nché possa ricevere le<br />

informazioni dal segmento<br />

di controllo, un satellite<br />

deve trovarsi in vista<br />

rispetto alla stazione che<br />

le trasmette. Siccome<br />

la stazione è unica, per<br />

come sono collocati i<br />

satelliti non può trovarseli<br />

tutti a vista nello stesso<br />

gli effetti dell’atmosfera sulle<br />

onde radio e, infi ne, le tolleranze<br />

negli orologi dei ricevitori GPS e<br />

quelle di calcolo, abbastanza rilevanti<br />

perché si tratta di gestire<br />

intervalli dell’ordine di centesimi<br />

di secondo. Per ridurre l’errore,<br />

è determinante il numero di<br />

satelliti agganciati dal ricevitore,<br />

perché più sono, più è facile<br />

avvicinarsi alla posizione reale<br />

semplicemente facendo una<br />

media delle distanze ricavate da<br />

ciascuno. La Tabella 2 indica la<br />

rilevanza dei vari effetti sulla<br />

precisione della localizzazione<br />

del Navstar civile.<br />

A limitare l’errore introdotto<br />

dal segnale civile provvedono<br />

sistemi ausiliari di aumento<br />

della precisione (Augmentation


istante; quindi il sistema NAVSTAR prevede una serie di stazioni di ripetizione,<br />

collocate strategicamente. La stazione principale è situata nella base dell’aeronautica<br />

militare di Schriever, in Colorado (U.S.A.) e dialoga con le cinque stazioni<br />

di monitoraggio, collocate nelle isole Hawaii, a Kwajalein, nell’isola Ascension<br />

(Oceano Atlantico) a Diego Garcia (isola dell’arcipelago delle Chagos nell’Oceano<br />

Indiano, che ospita una base militare USA) e a Colorado Springs, passando loro le<br />

informazioni da inviare ai satelliti e ricevendo da essi i dati di manutenzione che<br />

riguardano la costellazione. Sempre a terra, sono posizionate quattro grandi antenne<br />

paraboliche per la ricetrasmissione dei dati dal sistema di controllo ai satelliti e<br />

viceversa; le antenne si trovano una nella solita isola Ascension, una nella stazione<br />

Diego Garcia, una a Kwajalein e l’altra nella base USAF di Colorado Springs. Il<br />

posizionamento delle antenne e delle stazioni di monitoraggio è stato permesso sia<br />

dalla vastità del territorio degli U.S.A., sia dalla collaborazione della Gran Bretagna,<br />

che ha sparse per il mondo, isole che costituiscono vecchie colonie o protettorati.<br />

L’orario del NAVSTAR viene aggiornato a terra e poi trasmesso ai satelliti, dalle<br />

stazioni di monitoraggio loro più vicine, perché a parità di velocità di propagazione<br />

delle onde radio il segnale impiega meno tempo a viaggiare da una stazione a terra<br />

a un satellite, piuttosto che da un satellite all’altro, come accadrebbe se una sola<br />

postazione a terra inviasse l’orario a uno solo dei satelliti e quest’ultimo dovesse<br />

passare l’informazione agli altri. Il sistema di aggiornamento permette di sincronizzare<br />

l’orario dei satelliti dell’intera costellazione garantendo differenze, tra l’uno e<br />

l’altro, non eccedenti il microsecondo; inoltre corregge e aggiorna automaticamente<br />

le effemeridi, che riportano, in determinati orari del giorno (tipicamente alle 24.00<br />

e alle 12.00) le esatte posizioni dei singoli satelliti.<br />

Orbita Satellite 1 Satellite 2 Satellite 3 Satellite 4 Scorta<br />

A 2A-21 (39) 2A-12 (25) 2A-28 (38) 2A-15 (27) 2-4 (19)<br />

B 2A-18 (22) 2A-27 (30) 2-2 (13) 2A-22 (35) 2R-5 (44)<br />

C 2A-24 (36) 2A-25 (33) 2A-19 (31) 2A-20 (37) nessuna<br />

D 2A-11 (24) 2R-3 (46) 2-5 (17) 2A-23 (34) 2-9 (15)<br />

E 2R-4 (51) 2-8 (21) 2A-26 (40) 2R-7 (54) 2A-10 (23)<br />

F 2R-6 (41) 2A-14 (26) 2R-2 (43) 2A-16 (32) 2A-17 (29)<br />

Tabella 1 - Composizione del sistema Navstar o SPS; le sigle vanno lette considerando<br />

che il primo campo è il tipo di satellite mentre il secondo indica il numero nell’attuale<br />

costellazione e il terzo il numero progressivo da quando è stato installato il sistema.<br />

Systems) che insieme al Navstar<br />

formano quello che intendiamo<br />

per GPS. Tali sistemi sono di<br />

due tipi: SBAS (Satellite Based<br />

Augmentation System) e DGPS;<br />

quest’ultimo si avvale di una<br />

rete di computer che acquisisce<br />

i dati sulle condizioni atmosferiche<br />

nelle varie regioni del<br />

mondo e da esse desume quello<br />

che può essere l’effetto sulla<br />

propagazione delle microonde<br />

che trasportano il segnale dei<br />

satelliti. Con questi dati ricava<br />

le informazioni per correggere i<br />

tempi di propagazione dei satelliti<br />

visibili dalle zone interessate<br />

e li trasmette via radio (in HF<br />

o VHF) in modo che i ricevitori<br />

DGPS possano riceverli e usarli<br />

per correggere gli errori di rice-<br />

zione. I dati del DGPS possono<br />

anche essere diffusi da Internet,<br />

a benefi cio dei ricevitori collegati<br />

via modem cablato o wireless.<br />

Quanto agli SBAS, si basano su<br />

una rete complementare di satelliti<br />

che inviano a terra segnali<br />

di completamento di quelli del<br />

Navstar; funzionano tutti alla<br />

stessa maniera e sono gestiti da<br />

enti diversi per coprire determinate<br />

zone del Pianeta. I sistemi<br />

WAAS ed EGNOS si appoggiano<br />

su una rete satellitare esistente<br />

da anni e nata per realizzare<br />

il sistema telefonico satellitare<br />

Inmarsat; per l’esattezza, ne<br />

sfruttano tutti e quattro i satelliti.<br />

Il WAAS si serve di due<br />

satelliti visibili dall’America (54°<br />

e 178° a ovest) mentre l’EGNOS<br />

si avvale degli altri due, visibili<br />

dall’Europa (15,5° a ovest e 25° a<br />

est). Inmarsat è la più datata rete<br />

di telefonia satellitare, operante<br />

ormai da circa dieci anni e<br />

basata su quattro satelliti posti<br />

in orbita geostazionaria (cioè<br />

che ruotano insieme alla Terra,<br />

al contrario dei satelliti GPS, che<br />

ruotano indipendentemente)<br />

intorno alla Terra, a una quota<br />

di 41.300 km dal livello del mare,<br />

che copre l’intero globo terrestre.<br />

WAAS è il sistema satellitare di<br />

correzione dell’errore di posizionamento<br />

nato per primo, negli<br />

U.S.A.: è stato sviluppato in<br />

due versioni (WAAS e CWAAS)<br />

che coprono l’intera America<br />

Settentrionale; WAAS (Wide<br />

Area Augmentation System)<br />

fornisce la copertura nella parte<br />

riguardante gli U.S.A. e CWA-<br />

AS riguarda il Canada e il resto<br />

del Nord America. Funziona<br />

appoggiandosi a due satelliti<br />

della rete telefonica satellitare<br />

Inmarsat, che da terra ricevono<br />

le informazioni di correzione e<br />

le ritrasmettono su una banda di<br />

frequenze compatibile con quella<br />

del GPS civile (L1) e con un<br />

formato leggibile dai ricevitori<br />

civili. È operativo dal 2004.<br />

Esiste poi il MSAS (Multi-fun-<br />

Tabella 2 - Cause d’errore nell’indicazione ottenibile dal GPS basato sul solo Navstar.<br />

Causa Scarto sulla localizzazione<br />

Ritardo nella propagazione ionosferica ± 5 m<br />

Ritardo nella propagazione troposferica ± 2,5 m<br />

Differenza fra traiettoria teorica e reale (multipath) ± 1 m<br />

Imprecisione degli effemeridi ± 2,5 m<br />

Errori di calcolo ± 1 m o meno<br />

Tolleranza dell’orologio del satellite ± 2 m<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 103


In Lombardia<br />

il GPS<br />

è più preciso<br />

Sappiamo che il segreto<br />

della precisione<br />

nella localizzazione<br />

satellitare è nei<br />

sistemi di correzione<br />

dell’errore, i più diffusi<br />

dei quali (DGPS,<br />

WAAS, EGONS) sono sì accessibili<br />

gratuitamente, però consentono una<br />

precisione limitata ad alcuni metri.<br />

È tuttavia possibile determinare la<br />

posizione con una precisione centimetrica,<br />

però in questo caso ecco che<br />

i fornitori di dati di correzione hanno<br />

fi utato il business; infatti, dato che<br />

l’esigenza di localizzare dei punti con<br />

uno scarto di alcuni centimetri è del<br />

settore professionale, chi fornisce dati<br />

precisi se li fa pagare... e bene!<br />

Oltre ai privati, in questo settore sono<br />

scesi in campo enti istituzionali, come<br />

ad esempio la Regione Lombardia,<br />

che per il proprio territorio offre informazioni<br />

di correzione cui i ricevitori<br />

GPS possono accedere solo dietro<br />

pagamento di un canone.<br />

Il servizio è rivolto a chi opera nel<br />

campo della cartografi a e dell’edilizia,<br />

per tracciare i confi ni di terreni e<br />

fabbricati, effettuare registrazioni al<br />

catasto ecc. Lo stesso servizio può<br />

essere sfruttato dall’edilizia stradale<br />

per guidare automaticamente<br />

le macchine operatrici e quelle che<br />

tracciano i percorsi delle strade, ma<br />

anche nell’agricoltura di precisione,<br />

per guidare i trattori e le<br />

mietitrebbie e in generale le<br />

macchine di raccolta automatica,<br />

dritte alle piante da<br />

cui cogliere i frutti.<br />

104 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

ctional Satellite Augmentation<br />

System) simile al WAAS, ma<br />

concepito per dare l’ausilio ai ricevitori<br />

GPS operanti nell’Estremo<br />

Oriente (sopra la penisola<br />

nipponica).<br />

EGNOS (European Geographic<br />

Navigation Overlay System)<br />

operativo dall’inizio del 2006, è<br />

il sistema Europeo di correzione<br />

ed è basato su tre elementi:<br />

• una rete di satelliti geostazionari<br />

cui si aggiungerà tra<br />

breve un terzo satellite (Artemis)<br />

il cui segnale al momento<br />

viene solo ricevuto, ma non<br />

acquisito;<br />

• una rete di stazioni terrestri<br />

di elaborazione dei ritardi del<br />

segnale emesso dai satelliti<br />

GPS a causa della ionizzazione<br />

della troposfera;<br />

• le stazioni centrali di elaborazione<br />

dei dati.<br />

I satelliti cui il sistema si appoggia<br />

sono gli altri due dell’Inmarsat,<br />

che, analogamente a quanto<br />

detto per il WAAS, vengono aggiornati<br />

da terra e ritrasmettono<br />

i dati di correzione su frequenze<br />

e con formato compatibili con i<br />

ricevitori GPS ad uso civile.<br />

Le stazioni a terra rilevano<br />

l’errore dei dati trasmessi dai<br />

satelliti GPS, imputabile in<br />

massima parte alla ionizzazione<br />

degli strati più bassi dell’atmosfera,<br />

confrontando la propria<br />

posizione (calcolata tramite i<br />

dati dei satelliti GPS) con i dati<br />

generati dal loro sistema (elaborati<br />

basandosi esclusivamente<br />

sui dati delle orbite dei satelliti<br />

e sulla posizione certifi cata<br />

della stazione). Per estendere<br />

l’area monitorata e dare, con<br />

una sola stazione, dati inerenti<br />

a più zone geografi che, è stata<br />

creata una “rete” di punti di<br />

rilevamento capaci di valutare<br />

il margine di errore relativo a<br />

ciascuno di essi e informarne la<br />

stazione. Le stazioni di elaborazione<br />

dell’errore dei dati GPS<br />

sono sparse su tutto il territorio<br />

europeo e rilevano ciascuna un<br />

modello di errore valido per la<br />

zona di pertinenza. I dati rilevati<br />

vengono inviati a una stazione<br />

centrale di elaborazione. Ciò<br />

realizza un reticolo di fattori di<br />

correzione molto fi tto, i cui dati<br />

vengono aggiornati in tempo<br />

reale, in quanto le condizioni di<br />

propagazione del segnale GPS<br />

attraverso l’atmosfera mutano<br />

rapidamente in relazione alla<br />

situazione meteo.<br />

I fattori di correzione vengono<br />

inviati ai satelliti WAAS/<br />

EGNOS, per poter essere<br />

fi nalmente ritrasmessi a terra<br />

utilizzando la frequenza GPS<br />

(esattamente la L1) e ricevuti<br />

dai terminali utente abilitati. Il<br />

terminale che li riceve seleziona<br />

i dati validi per i punti del “reticolo”<br />

a lui più vicini e li applica<br />

ai satelliti che sta ricevendo in<br />

quel momento ed utilizzando<br />

per il calcolo della sua posizione.<br />

L’area di copertura del sistema<br />

è attualmente estesa, oltre<br />

che all’Europa, anche a tutto il<br />

Nord Africa (compresi Marocco<br />

settentrionale, Tunisia, Algeria<br />

e Libia). Trovate le informazioni<br />

riguardanti il Navstar e i sistemi<br />

che collaborano a realizzare il<br />

GPS, sul sito www.gps.org.<br />

GPS E GNSS<br />

Oggi non ha più senso parlare<br />

solo di GPS, perché operano o<br />

sono in fase di completamento<br />

altri sistemi che, a seconda degli<br />

equilibri politico-economici, potranno<br />

essere complementari o<br />

alternativi. Tutti insieme formano<br />

il GNSS (Global Navigation<br />

Satellite System) che sfruttato<br />

correttamente consentirà di<br />

condensare tutte le prerogative<br />

dei singoli sistemi. Il più datato<br />

dei sistemi alternativi al GPS è


il russo GLONASS, che però ha<br />

attraversato una fase di restauro,<br />

dopo che per carenza di fondi<br />

molti dei suoi componenti sono<br />

andati fuori servizio e qualche<br />

satellite ha rischiato di ricadere<br />

sulla Terra. Concettualmente<br />

funziona come il GPS, cioè si<br />

basa sulla trasmissione a terra<br />

del segnale orario e di altri dati.<br />

Di recente, alla luce del rinnovo<br />

e potenziamento del GLONASS,<br />

sono stati realizzati ricevitori<br />

GPS in grado di avvalersi dei<br />

segnali di questo sistema; ciò<br />

permette un incremento della<br />

precisione combinando i due<br />

segnali e confrontandoli tra loro.<br />

Case come Nokia, Motorola e<br />

Qualcomm sono interessate a<br />

dotare i propri apparati di chip<br />

per la ricezione del segnale russo.<br />

E il governo russo ha speso<br />

molto denaro per rilanciare il<br />

GLONASS e pare che intenda<br />

recuperarli incentivando l’acquisto<br />

di apparati che ricevano<br />

il suo segnale e disincentivando<br />

chi vuol comperare smartphone<br />

privi del ricevitore GLONASS<br />

(si parla di dazi che gravano sul<br />

25 % del valore entro il 2012).<br />

Il terzo e più giovane sistema<br />

di localizzazione da satellite è<br />

quello cinese, evolutosi in due<br />

fasi: nella prima era basato su<br />

ricevitori che comunicavano con<br />

i satelliti, mentre la versione<br />

odierna è più simile al GPS. Se<br />

i cinesi lo renderanno accessibile,<br />

consentirà ai ricevitori, in<br />

grado di sfruttarne il segnale, di<br />

aumentare la precisione.<br />

GALILEO<br />

Più interessante di tutti è il<br />

sistema dell’ESA (Ente Spaziale<br />

Europeo) che è nato per ultimo<br />

e ancora deve essere completato:<br />

la fi losofi a di Galileo è nettamente<br />

diversa da quella dei<br />

concorrenti, in quanto il sistema<br />

nasce per scopi civili e non mi-<br />

Anche i cinesi<br />

sanno dove siamo<br />

A partire dal 2000 la Cina ha messo<br />

in orbita un proprio sistema di<br />

localizzazione satellitare chiamato<br />

Beidou 1 (Beidou signifi ca “stella<br />

polare”) che copre solamente la<br />

Cina e i paesi limitrofi . A differenza<br />

di GLONASS e Galileo, la copertura<br />

di Beidou 1 è limitata a 70÷140<br />

gradi est e 5÷55 gradi nord, in<br />

quanto i satelliti sono appena quattro<br />

e sono geostazionari. Inoltre, a<br />

differenza di un ricevitore GPS, che<br />

non trasmette alcunché, un terminale<br />

Beidou 1 è un ricetrasmettitore:<br />

deve sia ricevere il segnale<br />

dei satelliti della costellazione<br />

cinese, sia trasmettere un segnale<br />

radio verso di essi, il che implica<br />

l’adozione di potenti trasmettitori,<br />

commutatori ricezione/trasmissione<br />

per usare un’unica antenna e il<br />

consumo di molta corrente, cosa<br />

che limita gli apparati all’uso sui<br />

veicoli a motore.<br />

Comprendendo i limiti di questo<br />

suo sistema, la Cina, oltre ad aver<br />

chiesto la partecipazione al progetto<br />

Galileo, ha avviato la costruzione<br />

della seconda generazione<br />

del proprio sistema satellitare,<br />

chiamato Beidou 2, che ricalcherà<br />

i principi tecnico/operativi di<br />

GPS, GLONASS e Galileo, grazie a<br />

35 satelliti in orbita bassa. Entro<br />

il 2012 si suppone che Beidou<br />

diverrà operativo sopra la Cina e le<br />

regioni vicine, mentre per il 2020<br />

si ipotizza la copertura mondiale. Il<br />

primo satellite del Beidou 2 (chiamato<br />

Compass-M1) è stato messo<br />

litari, come è invece per Navstar,<br />

GLONASS e Beidou. In Galileo,<br />

oltre al segnale per la localizzazione,<br />

i satelliti possono rendere<br />

disponibili numerosi dati e<br />

servizi, alcuni dei quali saranno<br />

ad uso pubblico e di pubblica<br />

utilità ed altri verranno venduti.<br />

Dunque, si tratta di un concetto<br />

innovativo e quando sarà operativo,<br />

i ricevitori multistandard<br />

potranno benefi ciare anche del<br />

suo segnale. Già esistono ricevi-<br />

in orbita nell’aprile 2007; il secondo<br />

satellite (Compass-G2) è stato<br />

lanciato il 15 Aprile 2009 ed il terzo<br />

(Compass-G1) è stato messo in orbita<br />

dal vettore LM-3C nel gennaio 2010.<br />

Il quarto è stato collocato il 2 giugno<br />

scorso ed il quinto, portato in orbita<br />

dal vettore LM-3I, il primo agosto,<br />

sempre del 2010. Tre mesi più tardi<br />

(1 novembre 2010) è stato messo<br />

in orbita anche il sesto satellite; il<br />

settimo sarà lanciato a breve. Dal<br />

gennaio 2010 è operativo un sito web<br />

che aggiorna sull’attività del sistema<br />

Beidou: si tratta di www.beidou.gov.<br />

cn. Un altro interessante sito, che<br />

si occupa dell’attività aerospaziale<br />

cinese ma non è governativo, è www.<br />

sinodefence.com/default.asp.<br />

tori in grado di ricevere i segnali<br />

GPS e Galileo, sebbene attualmente<br />

la costellazione europea<br />

sia incompleta.<br />

Galileo è certamente uno<br />

dei progetti più ambiziosi<br />

dell’Unione Europea, con potenzialità<br />

di impiego straordinarie<br />

in quasi tutti i settori: energia,<br />

trasporti terrestri marittimi e<br />

navali, sicurezza, agricoltura,<br />

fi nanza. Galileo nasce dalla<br />

considerazione che i sistemi esi-<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 105


Tabella 3 - Caratteristiche principali dei segnali attualmente utilizzati nei sistemi GPS, Galileo e EGNOS.<br />

Sistema Banda<br />

Servizio<br />

fornito<br />

Tipo di<br />

modulazione<br />

Code Rate<br />

(Mcps)<br />

Data Rate<br />

(bps)<br />

Frequenza di centro<br />

banda (MHz)<br />

Larghezza di<br />

banda (MHz)<br />

Sensibilità richiesta<br />

al ricevitore (dBW)<br />

GPS L1 SPS, PPS BPSK<br />

1.023 (C/A),<br />

10,23 (P)<br />

50 157.542<br />

2.046 (C/A)<br />

20,46 (P)<br />

-158.5 (C/A)<br />

-161.5 (P)<br />

GPS L2 SPS, PPS BPSK<br />

0,5115 (C/A),<br />

5,115 (P)<br />

50 1.227,60<br />

1.023 (C/A)<br />

10,23 (P)<br />

-158.5 (C/A),<br />

-161.5 (P)<br />

GPS L5 SPS BPSK 10,23 25 1.176,45 24 -157.9<br />

Galileo E1 OS, CS, SoL BOC(1,1) 1.023 125 1.575,42 24,552 -157<br />

Galileo E6 CS BPSK 5,115 500 1.278,75 40,92 -155<br />

Galileo<br />

Galileo<br />

E5a<br />

E5b<br />

OS<br />

OS, CS, SoL<br />

AltBOC(15,10)<br />

10,23<br />

10,23<br />

25<br />

125<br />

1.176,45<br />

1.207,14<br />

51,15<br />

-155<br />

-155<br />

SBAS L1 SPS, SoL BPSK 1.023 250 1.575,42 2.046 -161<br />

Tabella 4 - Caratteristiche principali dei segnali previsti per i sistemi GPS e Galileo.<br />

Sistema Banda<br />

Servizio<br />

fornito<br />

Tipo di<br />

modulazione<br />

GPS L2/ L2C Civil BPSK<br />

GPS L5 Civil QPSK<br />

GPS<br />

L1-L2/ M<br />

code<br />

GPS L1/ L1C Civil<br />

Military BOC(10,5)<br />

BOC(1,1) or<br />

TMBOC<br />

stenti, sebbene utilizzati anche<br />

per scopi diversi, restano essenzialmente<br />

strumenti militari e<br />

possono essere resi inaccessibili<br />

ai civili o limitati nelle funzionalità<br />

per esigenze belliche.<br />

Il principale obiettivo del<br />

programma Galileo è quello di<br />

fornire maggior precisione nella<br />

geo-localizzazione rispetto a<br />

quella attualmente fornita dal<br />

GPS, aumentare la copertura<br />

globale soprattutto nelle regioni<br />

a maggior latitudine (> 75°),<br />

rendere maggiormente disponibile<br />

il suo segnale nelle aree<br />

urbane ed avere una elevata<br />

continuità di servizio. Sebbene<br />

sia stato pensato per essere<br />

indipendente ed autosuffi ciente,<br />

Galileo sarà interoperabile con<br />

il GPS. Un passo signifi cativo<br />

nello sviluppo è stata l’inaugurazione<br />

-il 20 dicembre scorso-<br />

del Centro di Controllo a terra<br />

(GCC), situato presso il centro<br />

spaziale di Telespazio, nel<br />

106 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

Code Rate<br />

(Mcps)<br />

0.5115 (CM),<br />

0.5115 (CL)<br />

10.23 (I5),<br />

10.23 (Q5)<br />

cryptography<br />

generated<br />

1.023 (CP/D),<br />

100 (CO)<br />

Data Rate<br />

(bps)<br />

Fucino che, insieme a quello di<br />

Oberpfaffenhofen (in Germania)<br />

è il punto da cui i satelliti ricevono<br />

i dati di aggiornamento<br />

e inviano a terra tutte le informazioni<br />

di diagnostica e quelle<br />

utili ad informare il sistema sul<br />

cambiamento di rotta e posizione.<br />

Il centro si estende per 5.000<br />

m² e a regime ospiterà oltre 100<br />

tecnici e operatori specializzati<br />

che gestiranno i 30 satelliti e<br />

le attività operative relative<br />

al funzionamento del sistema;<br />

dalla sala controllo principale si<br />

potrà monitorare e modifi care<br />

l’orbita di tutti i satelliti della<br />

costellazione e coordinare una<br />

rete di circa 40 stazioni terrestri<br />

dislocate. La collocazione sul<br />

territorio italiano assegna al<br />

nostro Paese un ruolo chiave nel<br />

progetto Galileo.<br />

Nel 2014 Galileo fornirà un<br />

servizio aperto e gratuito, uno<br />

di ricerca e salvataggio ed un<br />

servizio pubblico regolamentato.<br />

Frequenza di centro<br />

banda (MHz)<br />

Larghezza di<br />

banda (MHz)<br />

Sensibilità richiesta<br />

al ricevitore (dBW)<br />

50 1.227,60 2.046 -160<br />

50 1.176,45 20,46 -154.9<br />

N/A 1.575,42-1.227,60 30,69 -158<br />

50 or 75 1.575,42 4,092 -157<br />

Galileo E1/ OS E1 OS CBOC(6,1,1/11) 1.023 125 1.575,42 4,092 -160<br />

Galileo E1/ PRS PRS BOCcos(15,2.5) 2.5575 N/A 1.575,42 35,805 N/A<br />

Sono previsti inoltre i servizi<br />

per la sicurezza delle persone<br />

e quello commerciale, che<br />

saranno testati quando Galileo<br />

avrà raggiunto la piena capacità<br />

operativa, con la messa in<br />

orbita di tutti e 30 i satelliti che<br />

ne comporranno la costellazione.<br />

Saranno inoltre sviluppate<br />

applicazioni in diversi settori,<br />

quali trasporto stradale, aereo,<br />

ferroviario e marittimo, agricoltura,<br />

telecomunicazioni, geodesia,<br />

cartografi a, ricerche gas/<br />

petrolifere e minerarie.<br />

Il costo totale del progetto<br />

Galileo è di circa 3,4 miliardi di<br />

euro ed è fi nanziato sia da fondi<br />

pubblici, sia dall’intervento di<br />

sponsor privati che hanno già<br />

stanziato 100 milioni di euro per<br />

quest’anno. I fi nanziatori privati<br />

potranno avere un ritorno economico<br />

dalla partecipazione agli<br />

utili derivanti dalla vendita dei<br />

servizi; ma anche dai risparmi<br />

legati all’uso del sistema: ad


esempio, si stima che per ogni<br />

punto percentuale di riduzione<br />

del tempo di viaggio stradale<br />

(e perciò di inquinamento, di<br />

incidenti, di traffi co) ottenibile<br />

da Galileo, si possano risparmiare<br />

circa 200 miliardi di<br />

euro. Nell’aviazione, la stessa<br />

riduzione può essere di circa 0,5<br />

miliardi di euro.<br />

Si calcola anche che i benefi -<br />

ci economici legati all’uso di<br />

Galileo saranno, nel ventennio<br />

2000÷2020, quantifi cabili in 74<br />

miliardi di euro; cifre estremamente<br />

elevate, che garantiscono<br />

guadagni con margini di rischio<br />

piuttosto ridotti, tenendo conto<br />

che le potenzialità di Galileo<br />

vanno ben oltre una riduzione<br />

dell’1 %. Anche la Cina, nel 2003<br />

ha annunciato di partecipare al<br />

progetto Galileo, con un investimento<br />

di 230 milioni di euro, in<br />

cambio dell’accesso ai servizi.<br />

Proprio l’intenzione di vendere<br />

parte dei servizi per recuperare<br />

l’investimento e quindi la<br />

disponibilità solo in parte delle<br />

potenzialità del sistema, ha creato<br />

qualche attrito con la Comunità<br />

Scientifi ca Internazionale,<br />

dato che sia GPS che GLONASS<br />

sono accessibili gratuitamente.<br />

Nell’intento di “ricucire lo<br />

strappo”, gli sviluppatori del<br />

sistema Galileo stanno mediando<br />

tra gli interessi economici dei<br />

fi nanziatori e quelli della futura<br />

utenza.<br />

La gestione di Galileo sarà<br />

affi data a una struttura formata<br />

da membri della Commissione<br />

Europea e dell’ESA, anche se si<br />

pensa già a costituire un’agenzia<br />

specifi ca con il compito<br />

di sviluppare e coordinare il<br />

progetto; in quest’ottica, Roma<br />

sembra sia il posto più adatto.<br />

Secondo le aspettative, la copertura<br />

del Galileo sarà più uniforme<br />

di quella del GPS: il 95 % del<br />

territorio urbano contro il 50 %;<br />

si stima che 160 milioni di veicoli<br />

in Europa potranno usufruire<br />

di questo servizio e che la capillare<br />

infi ltrazione del segnale<br />

Galileo renderà possibile l’uso<br />

della navigazione satellitare in<br />

zone densamente urbanizzate,<br />

all’interno di edifi ci e persino<br />

nei trafori, senza bisogno di<br />

sistemi di guida probabilistica<br />

quali il Dead Reckoning.<br />

La precisione e la disponibilità<br />

del segnale saranno di aiuto<br />

al settore delle assicurazioni<br />

per rintracciare i veicoli rubati,<br />

registrare la percorrenza dei<br />

veicoli nel caso questa determini<br />

particolarità tariffarie, seguire i<br />

movimenti di merci pericolose,<br />

ma anche nell’aviazione.<br />

I SERVIZI OFFERTI DA GALILEO<br />

Compatibilmente con la banda<br />

disponibile secondo le direttive<br />

della WARC (World Administrative<br />

Radio Conference) il<br />

sistema Galileo sarà in grado di<br />

offrire servizi di vario tipo, che<br />

possono essere riassunti in due<br />

categorie:<br />

• Open Service; è il servizio<br />

gratuito destinato a navigazione,<br />

controllo di mezzi<br />

di trasporto, ricerca e salvataggio<br />

e metterà in grado<br />

qualsiasi utente provvisto del<br />

terminale Galileo di conoscere<br />

la propria posizione;<br />

l’accuratezza del calcolo<br />

della posizione sarà migliore<br />

rispetto al GPS attuale; il<br />

servizio di localizzazione ed<br />

il broadcast del segnale orario<br />

sarà di libero accesso; Open<br />

Service non garantisce la continuità<br />

del servizio e neppure<br />

l’informazione di integrità del<br />

segnale;<br />

• Public Regulated Service<br />

(PRS); si basa su un segnale<br />

cifrato di cui è garantita la<br />

continuità, utilizzato essenzialmente<br />

da organi di<br />

Pubblica Sicurezza, come ad<br />

esempio le forze di Polizia, la<br />

Protezione Civile, le Forze<br />

Armate per trasmissioni sicure;<br />

i servizi PRS sfrutteranno<br />

un canale di comunicazione<br />

controllato dai governi<br />

degli stati membri dell’UE<br />

e potrebbero essere utili, fra<br />

l’altro, per migliorare gli<br />

strumenti e i mezzi utilizzati<br />

dall’Unione Europea nella<br />

lotta contro le esportazioni<br />

illegali e l’immigrazione clandestina.<br />

Molto importante sarà il Safetyof-life<br />

service, destinato ai<br />

casi in cui alle prestazioni del<br />

sistema è legata in qualche<br />

modo la sicurezza delle persone;<br />

oltre alle prestazioni dell’Open<br />

Service, garantirà un segnale<br />

di integrità che avviserà tempestivamente<br />

l’utente nel caso<br />

in cui le prestazioni del sistema<br />

dovessero risultare degradate.<br />

Questo servizio è rivolto<br />

specialmente alla sicurezza dei<br />

trasporti marittimi, aeronautici<br />

e ferroviari; la Galileo Operating<br />

Company garantirà il servizio,<br />

certifi cherà gli apparati e avrà la<br />

responsabilità della funzionalità<br />

del sistema.<br />

Galileo sarà impiegato anche<br />

a sostegno dell’aeronautica; a<br />

questo proposito e con il contributo<br />

dell’Università di Pisa, è in<br />

atto uno studio per verifi care la<br />

possibilità di installare a bordo<br />

di un UAV (Unmanned Aircraft<br />

Vehicle) un sistema di guida<br />

basato su Galileo. Proprio gli<br />

UAV potrebbero essere usati in<br />

modo intensivo per il controllo<br />

del territorio o per il controllo di<br />

eventi catastrofi ci laddove l’intervento<br />

dell’uomo può essere<br />

pericoloso, come negli incendi,<br />

nelle tempeste, o negli uragani.<br />

Per limitare il rischio che un<br />

UAV, a causa di una perdita<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 107


Il GLONASS rinasce dalle sue ceneri<br />

Acronimo di GLObal’naya<br />

NAvigatsionnaya Sputnikovaya<br />

Sistema, è il sistema<br />

di posizionamento globale<br />

russo o meglio, sovietico,<br />

dato che risale all’epoca<br />

dell’ex U.R.S.S. Somiglia<br />

al GPS e dal 1995 si può<br />

usarlo per usi civili, non<br />

a caso esistono ricevitori<br />

combinati GPS/GLONASS.<br />

Il GLONASS nacque intorno<br />

al 1960, quando sorse<br />

l’esigenza di un sistema<br />

per la guida dei missili balistici,<br />

perché l’esistente<br />

Tsiklon era troppo lento. I<br />

primi satelliti furono lanciati<br />

nel 1982, ma, dopo<br />

appena sette anni, 16 su<br />

24 erano già fuori uso e<br />

quindi solo 8 risultavano<br />

operativi; colpa della crisi<br />

del segnale di controllo possa<br />

cadere in modo incontrollato, si<br />

sta pensando all’uso di Galileo<br />

per interagire con un sistema<br />

di guida autonomo e autogestito<br />

che prenda il controllo<br />

dell’aereo e lo faccia atterrare<br />

al sicuro.<br />

NON SOLO NAVIGATORI<br />

Il miglioramento della localiz-<br />

108 Febbraio 2011 ~ Elettronica In<br />

economica che investì<br />

l’ex Unione Sovietica.<br />

Nel gennaio 1996, con la<br />

disponibilità di nuovi fondi,<br />

i russi hanno completato<br />

la loro costellazione di 24<br />

satelliti (21 operativi più<br />

tre di scorta) anche se si<br />

poteva sfruttarne sì e no<br />

la metà. Nel 2002 è stato<br />

dato il via al programma<br />

di rinnovo del GLONASS,<br />

che prevede la messa in<br />

orbita di 24 satelliti entro<br />

il 2010, ad un ritmo di un<br />

lancio all’anno, ciascuno<br />

dei quali porterà nello spazio<br />

due o tre satelliti.<br />

Attualmente la costellazione<br />

è composta da<br />

satelliti tipo GLONASS<br />

e GLONASS-M; questi<br />

ultimi sono tecnicamente<br />

migliori dei precedenti e<br />

più longevi (7÷8 anni di<br />

vita). Attualmente, sono<br />

disponibili satelliti di terza<br />

generazione (GLONASS-K)<br />

che sostituiranno quelli in<br />

orbita e dureranno 10 anni.<br />

I satelliti della rete russa<br />

ruotano su 3 piani orbitali<br />

(spaziati tra loro di 120°)<br />

ognuno dei quali ospita<br />

8 satelliti (identifi cati da<br />

un numero di slot che<br />

defi nisce il piano orbitale<br />

e la posizione all’interno<br />

del piano) che compiono<br />

ciascuno un giro completo<br />

in 11 ore e 15 minuti<br />

primi. L’inclinazione dei<br />

piani orbitali è 64,8° e le<br />

orbite sono circolari, con<br />

raggio (distanza dal centro<br />

della Terra) di 25.460 Km<br />

zazione reso possibile dal GPS<br />

ha stimolato la ricerca di nuove<br />

applicazioni e l’impiego del<br />

sistema in ambiti che prima<br />

erano territorio di caccia di<br />

altre tecnologie; uno di questi<br />

è il settore aeronautico, dove<br />

si mira a sostituire con il GPS<br />

il radar di terra. In America<br />

è in fase di test una rete di<br />

sfruttamento dei dati mirata ai<br />

(19.140 km dal livello<br />

del mare). Nel GLONASS i<br />

segnali trasmessi da ciascun<br />

satellite sono simili a<br />

quelli del NAVSTAR: ci sono<br />

una portante L1 a 1.602<br />

MHz ed una L2 a 1.246<br />

MHz, modulate in fase con<br />

codici C/A di 511 kHz e P<br />

di 5,11 MHz, ma non sono<br />

previsti né degrado del segnale<br />

civile né crittografi a,<br />

però le portanti possono<br />

essere variate. Come il<br />

GPS, il GLONASS consta di<br />

un segmento spaziale (che<br />

oltre ai 24 ordinari ospita<br />

due satelliti geodetici<br />

Etalon usati per valutare<br />

il campo gravitazionale<br />

all’altitudine e inclinazione<br />

pianifi cate) e uno di terra<br />

interamente collocato nel<br />

territorio dell’ex Unione<br />

Sovietica. Il GCC è a Mosca<br />

e le stazioni di tracciamento<br />

e telemetria sono a<br />

San Pietroburgo (Russia)<br />

Ternopol (Ucraina) Eniseisk<br />

e Komsomolsk-na-Amure<br />

(Russia). Lo stato attuale<br />

del GLONASS può essere<br />

consultato sul sito www.<br />

glonass.it, che attinge al<br />

sito uffi ciale russo www.<br />

glonass-ianc.rsa.ru/ di cui<br />

segnaliamo le pagine sulla<br />

composizione della costellazione<br />

(www.glonass-ianc.<br />

rsa.ru/pls/htmldb/f?p=20<br />

2:20:2445262893636619<br />

::NO) e la posizione dei satelliti<br />

in tempo reale (www.<br />

glonass-ianc.rsa.ru/pls/<br />

htmldb/f?p=202:22:22879<br />

31196958844::NO:::).<br />

vari momenti dell’assistenza<br />

al volo. Potendo disporre di<br />

informazioni meteorologiche,<br />

normalmente utilizzate per<br />

determinare gli effetti dell’atmosfera<br />

sul segnale del GPS,<br />

il WAAS dà un valido aiuto<br />

anche per quel che riguarda le<br />

indicazioni meteo, ai velivoli<br />

la cui strumentazione di bordo<br />

prevede la guida assistita in


caso di forti perturbazioni,<br />

vuoti d’aria ecc.<br />

Grazie al WAAS è stato realizzato<br />

il LAAS (acronimo di Local<br />

Area Augmentation System)<br />

un sistema installato negli<br />

aeroporti principali o al centro<br />

di più aeroporti vicini: una<br />

stazione LAAS copre un’area<br />

circolare che ha da 30 a 50 km<br />

di raggio e viene usata per le<br />

operazioni di terra, ma anche<br />

per atterraggio e decollo. Invia<br />

il segnale di correzione attraverso<br />

un collegamento radio<br />

VHF (la stessa banda sulla quale<br />

comunicano aerei e torri di<br />

controllo) similmente al DGPS<br />

e nelle intenzioni degli sviluppatori<br />

servirà a localizzare con<br />

estrema precisione gli aerei in<br />

fase di decollo o atterraggio ed<br />

evitare che, in condizioni di<br />

pessima visibilità, possano verifi<br />

carsi collisioni. Nel Nordamerica<br />

il WAAS viene sfruttato<br />

come ausilio alla navigazione<br />

aerea nelle zone dove non c’è<br />

suffi ciente strumentazione di<br />

terra.<br />

Anche l’europeo EGNOS è<br />

entrato nel settore aeronautico:<br />

il 12 luglio scorso l’ICAO<br />

(International Civil Aviation<br />

Organization) ha certifi cato<br />

l’adozione del sistema come<br />

ausilio al trasporto aereo, in<br />

sostituzione o complemento<br />

dell’ILS, che garantisce una<br />

precisione in avvicinamento<br />

di 40 metri lateralmente e 50<br />

metri in verticale, soddisfando<br />

i requisiti dell’ILS Categoria 1.<br />

In occasione dell’approvazione<br />

dell’EGNOS, è stata rimossa la<br />

dicitura “Do not use for safety<br />

applications” che accompagnava<br />

le stringhe dati dell’EGNOS.<br />

Cambiando completamente<br />

ambito, possiamo citare l’adozione<br />

del segnale del GPS<br />

nella cosiddetta “agricoltura di<br />

precisione”, dove le macchine<br />

agricole vengono guidate automaticamente<br />

da sistemi computerizzati<br />

basati sul posizionamento<br />

satellitare; ad esempio<br />

le trebbiatrici seguono percorsi<br />

ben defi niti limitando al minimo<br />

la sovrapposizione tra due<br />

passate vicine e quindi risparmiando<br />

tempo e combustibile.<br />

Inoltre, durante le fasi di raccolta,<br />

speciali macchine guidate<br />

da computer che elaborano i<br />

dati delle foto da satellite e col<br />

segnale del GPS determinano<br />

la posizione della frutta matura.<br />

Lo stesso vale per la semina,<br />

che viene condotta con grande<br />

precisione e in modo automatico<br />

grazie al GPS.<br />

Il posizionamento globale<br />

viene anche in aiuto dei soccorritori<br />

alla ricerca di persone<br />

smarrite: gli escursionisti<br />

trovano da tempo sul mercato<br />

localizzatori estremamente<br />

compatti e alimentati a pile,<br />

trasportabili senza incomodo<br />

e utilissimi laddove dovessero<br />

smarrirsi in montagna.<br />

Ultimamente c’è anche chi usa i<br />

localizzatori nella preparazione<br />

sportiva: chi corre a piedi li impiega<br />

per conoscere dal proprio<br />

computer i chilometri percorsi,<br />

mentre chi va in bicicletta può<br />

fare altrettanto e vedere altresì<br />

<br />

il tracciato percorso.<br />

Elettronica In ~ Febbraio 2011 109

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