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La datazione

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<strong>La</strong> <strong>datazione</strong><br />

Temi e problemi<br />

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Premessa<br />

• Normalmente si dice che esistono<br />

datazioni assolute e datazioni relative. relative<br />

• Le prime indicano un anno preciso; le<br />

seconde una sequenza di prima – poi.<br />

• In realtà, realt , ciò non è del tutto corretto<br />

perché perch le sequenze di tempo relativo<br />

hanno un significato soltanto quando se<br />

ne può determinare un inizio e/o una fine.<br />

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Sequenza relativa<br />

• <strong>La</strong> sequenza di tempo relativo -come come quella che<br />

si ottiene con l’analisi l analisi stratigrafica- stratigrafica pone , infatti,<br />

vari problemi circa la durata complessiva degli<br />

eventi seriati e del tempo trascorso tra gli eventi<br />

inclusi nella serie.<br />

• A questi inconvenienti si può ovviare soltanto<br />

inserendo nelle sequenza di tempo relativo degli<br />

elementi di cui si conosca o si riesca a<br />

conoscere la <strong>datazione</strong>.<br />

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IL terminus<br />

• In archeologia si usa spesso definire la cronologia di un<br />

oggetto o di un evento usando un riferimento che in<br />

senso figurato, viene definito ‘terminus terminus’ (pietra di confine,<br />

limite)<br />

• Terminus ante quem si riferisce alla data prima della<br />

quale qualcosa è accaduto. Per esempio: le pitture di<br />

Pompei sono state dipinte tutte prima del 79 d.C.<br />

• Terminus ad quem (limite entro il quale)<br />

• Terminus post quem si riferisce alla data dopo la quale<br />

qualcosa è accaduto. Per esempio: l’anfiteatro l anfiteatro flavio è<br />

stato costruito dopo l’incendio l incendio del 64 d.C.<br />

• Terminus a quo (limite dal quale)<br />

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Cosa si intende per <strong>datazione</strong><br />

• Datare significa essere in grado di attribuire a<br />

qualcosa una data calendariale precisa. Per<br />

esempio: “Caravaggio Caravaggio dipinse il ‘Riposo Riposo durante<br />

la fuga in Egitto’ Egitto nel 1594” 1594<br />

• Datare significa anche essere in grado di<br />

stabilire un arco di tempo in cui un evento è<br />

accaduto. Per esempio: “l’ultima ultima fase di<br />

ricostruzione di Pompei avvenne tra il 62 d.C. –<br />

data del terremoto- terremoto e il 79 d.C. –data data<br />

dell’eruzione<br />

dell eruzione-. .<br />

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Perché Perch datare<br />

• Datare serve a inserire un evento nella<br />

storia e, quindi, a comprenderne a pieno il<br />

significato, in rapporto a quanto avvenuto<br />

prima e a quanto avvenuto dopo.<br />

• Tuttavia, il datare un evento non può mai<br />

costituire l’unico l unico scopo di una ricerca.<br />

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I metodi<br />

• Nel campo dell’edilizia dell edilizia storica, sia essa di<br />

ambito classico o post-classico, post classico, esistono<br />

vari metodi di <strong>datazione</strong>.<br />

• Questi possono essere applicati a più pi tipi<br />

di manufatti -per per esempio le datazioni su<br />

basi stilistiche- stilistiche oppure possono trovare un<br />

solo campo di applicazione specifica in<br />

una categoria di oggetti -per per esempio le<br />

datazioni basate sulla dendrocronologia-.<br />

dendrocronologia<br />

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Classificazione dei metodi 01<br />

(Mannoni 1984)<br />

• Datazioni dirette, dirette,<br />

ricavabili dai manufatti<br />

stessi (cioè (cio dalle qualità qualit rilevabili, dalle<br />

sequenze stratigrafiche, dalle analisi dei<br />

materiali).<br />

• Datazioni indirette, indirette,<br />

basate su fonti storiche<br />

esterne ai manufatti (fonti testuali o<br />

documentarie di vario tipo, cioè cio<br />

cartografiche, iconografiche, orali)<br />

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Classificazione dei metodi 02<br />

(Mannoni 1984)<br />

• Datazioni dirette (che si ricavano dal manufatto<br />

stesso), si possono distinguere in datazioni<br />

relative, derivanti da una sequenza, e datazioni<br />

assolute che forniscono date più pi o meno<br />

raffinate.<br />

• Datazioni indirette (che si ricavano da fonti<br />

storiche inerenti il manufatto), sono molto<br />

precise e ricche di informazioni che difficilmente<br />

si ricavano dalle fonti archeologiche. Ma<br />

richiedono un attento vaglio critico per essere<br />

certi di creare un giusto legame tra la fonte<br />

storica e l’oggetto l oggetto archeologico.<br />

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Classificazione dei metodi 03<br />

(Mannoni 1984)<br />

• Datazioni dirette relative<br />

• A. Inerenti la sola struttura<br />

1. Fattori naturali: fonti di<br />

approvvigionamento<br />

2. Fattori culturali: variazioni stilistiche<br />

3. Fattori culturali: tecniche e tecnologie<br />

4. Fattori storici: modifiche, trasformazioni<br />

ecc<br />

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Classificazione dei metodi 04<br />

(Mannoni 1984)<br />

• Datazioni dirette relative<br />

• B. Derivanti dai rapporti tra la struttura e<br />

le giaciture primarie dei sedimi contenti<br />

reperti<br />

1. Riempimenti di fosse di fondazione<br />

2. Strati d’uso d uso<br />

3. Riempimenti di volte<br />

4. Inserimenti di ceramiche nelle murature<br />

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Classificazione dei metodi 05<br />

(Mannoni 1984)<br />

• Datazioni dirette assolute<br />

1. Radiocarbonio (C14)<br />

2. Dendrocronologia<br />

3. Termoluminescenza<br />

4. Datazioni scritte [epigrafi]<br />

5. Mensiocronologia dei mattoni [o di altri<br />

elementi architettonici]<br />

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Criteri di <strong>datazione</strong> 00<br />

(Giuliani 2006)<br />

• Premessa<br />

• Nel datare un edificio, o qualsiasi manufatto<br />

architettonico, occorre tenere presente che:<br />

- la data della costruzione può non coincidere con la data<br />

del progetto;<br />

- la data delle decorazioni (architettoniche, parietali e<br />

pavimentali) può non coincidere con la data del progetto<br />

e con la data della costruzione;<br />

- <strong>La</strong> costruzione richiede un tempo, più pi o meno lungo, e<br />

quindi non può mai coincidere con una data calendariale<br />

all’anno all anno (per esempio, il Teatro di Pompeo è del 55 a.C.)<br />

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Criteri di <strong>datazione</strong> 01<br />

(Giuliani 2006)<br />

• Datazione su base stilistica, stilistica,<br />

in rapporto<br />

alla decorazione [ma anche alla qualità qualit<br />

formale del progetto]<br />

• Datazione in base all’aspetto all aspetto tecnico<br />

esteriore delle murature [basata sulle<br />

tecniche edilizie, considerate solo come<br />

rivestimenti]<br />

• Datazione filologica [cioè [cio quella basata<br />

sulle fonti testuali]<br />

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Criteri di <strong>datazione</strong> 02<br />

(Giuliani 2006)<br />

• Datazione associativa [cioè [cio basata su contesti di<br />

oggetti associati, ma utilizzata male, creando<br />

circoli viziosi senza puntelli cronologici reali. Per<br />

esempio: la pittura è datata dal muro su cui si<br />

trova e il muro è datato dalla pittura che lo<br />

ricopre]<br />

• Datazione tecnologica [cioè [cio ricavata dalle<br />

tecniche archeometriche]<br />

• Datazione legata allo scavo stratigrafico<br />

[<strong>datazione</strong> su basi stratigrafiche dei manufatti<br />

architettonici]<br />

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Criteri di <strong>datazione</strong> 03<br />

(Giuliani 2006)<br />

• Il “modulo modulo” utilizzato per datare i paramenti in laterizio [si<br />

tratta di uno dei primi tentativi fatti di mensiocronologia,<br />

cioè cio una cronologia derivata dall’analisi dall analisi della qualità qualit<br />

dimensionale dei manufatti]<br />

• Consiste nel misurare l’altezza l altezza complessiva di 5 assise<br />

di mattoni con i relativi letti di malta interposti.<br />

• Fu una proposta di E.B. Van Deman e G. Lugli” Lugli [una<br />

vexata quaestio, vale a dire una questione da tempo<br />

dibattuta per la quale non si è mai giunti ad una<br />

conclusione univocamente accolta dalla comunità comunit<br />

scientifica] scientifica<br />

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Perché Perch il “modulo modulo” non funziona<br />

• Il “modulo modulo” non<br />

funziona perché perch la<br />

quantità quantit di malta<br />

usata nella posa in<br />

opera varia in<br />

rapporto alla funzione<br />

strutturale<br />

dell’elemento<br />

dell elemento<br />

architettonico.<br />

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Perché Perch non funziona la<br />

mensiocronologia dei mattoni di<br />

epoca romana<br />

• <strong>La</strong> mensiocronologia si basa sulla possibilità possibilit di<br />

comparare le dimensioni dei mattoni prodotti a<br />

partire dal 1200, sotto il controllo della<br />

municipalità, municipalit , e messi in opera interi nelle<br />

murature.<br />

• In epoca classica i mattoni venivano prodotti<br />

secondo dimensioni standardizzate, sotto il<br />

controllo dello stato, ma venivano messi in<br />

opera per lo più pi spezzati in porzioni triangolari.<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 01<br />

(Boato 2008)<br />

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G = generale; L/R = locale o regionale; SR = sovraregionale


I metodi di <strong>datazione</strong> 02<br />

(Boato 2008)<br />

• Cosa datare: una parte per il tutto o il<br />

tutto?<br />

• Chiaramente la <strong>datazione</strong> assoluta si<br />

riferisce sempre e solo all’oggetto all oggetto datato<br />

• <strong>La</strong> <strong>datazione</strong>, tuttavia, si ripercuote<br />

sull’intera sull intera sequenza [come per lo scavo, è<br />

importante datare la sequenza, ma<br />

vedremo con quale sostanziale differenza]<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 03<br />

(Boato 2008)<br />

In primo luogo occorre saper distinguere tra:<br />

• Materiali posti in opera per la prima volta<br />

(ma previo periodo di stagionatura o<br />

stoccaggio di cui bisognerebbe<br />

conoscere la durata)<br />

• Materiali di recupero che possono fornire<br />

un terminus post quem<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 04<br />

(Boato 2008)<br />

Come riconoscere i materiali di reimpiego?<br />

- Presenza di malte<br />

- Eterogeneità Eterogeneit del materiale<br />

- Frequenza di rotture o scheggiature<br />

- Ri-lavorazione Ri lavorazione del materiale<br />

- Inadeguatezza dell’impiego<br />

dell impiego<br />

[Esistono vari tipi di reimpiego:<br />

funzionale (anfore) o concettuale (opere<br />

d’arte), arte), ma il più pi frequente è l’uso uso dei materiali<br />

di spoglio]<br />

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Riuso: esempi<br />

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Padova, vespaio di anfore dallo scavo dell’ex dell ex tribunale


• Arco di Costantino<br />

Tondo adrianeo con<br />

sacrificio a Diana.<br />

I tondi rappresentano<br />

scene di caccia e di<br />

sacrificio. Forse<br />

provenivano da un<br />

monumento eretto in<br />

onore di Antinoo, l’amasio l amasio<br />

di Adriano che vi è<br />

rappresentato più pi volte.<br />

Riuso: esempi<br />

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Riuso: esempi<br />

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Anfiteatro Flavio. Materiali di recupero nell’attico nell attico


Riuso: Riuso:<br />

esempi<br />

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Istanbul. Cisterna del Palazzo, età et di Giustiniano (527-565), (527 565), base di una delle colonne


Riuso: esempi<br />

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Sentinum (Sassoferrato, AN). Casale Ercolani-Vincenti,<br />

Ercolani Vincenti,<br />

murature in materiali di recupero.


I metodi di <strong>datazione</strong> 05<br />

(Boato 2008)<br />

• Gli “orologi orologi naturali” naturali<br />

• Carbonio-14, Carbonio 14, indica la data in cui un determinato<br />

organismo ha cessato di vivere. Data da 100 a 50.000<br />

anni fa. Si usa per:<br />

- Legno<br />

- Carbone<br />

- Conchiglie [semi]<br />

- Ossa<br />

- Tessuti<br />

- E da ultimo anche per:<br />

- Calce aerea (in cui il carbonio si fissa durante la fase di<br />

presa)<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 06<br />

(Boato 2008)<br />

• Gli “orologi orologi naturali” naturali<br />

• <strong>La</strong> termoluminescenza, indica il momento in cui un<br />

materiale ha cambiato il suo stato fisico a causa di una<br />

cottura ad alta temperatura. [Ha un’accuratezza un accuratezza del 5- 5<br />

10% -o o 20%- 20% e data indicativamente da 50 a 20.000 anni<br />

fa; si applica con modalità modalit diverse a oggetti rinvenuti<br />

nello scavo o fuori]<br />

• Si usa per:<br />

- Tutti gli elementi laterizi usati nelle costruzioni come<br />

mattoni, tegole, coppi, piastrelle, tubazioni ecc. [ma<br />

anche per il vasellame in ceramica, i focolari, le fornaci e<br />

le terre di fusione dei bronzi]<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 07<br />

(Boato 2008)<br />

• Gli “orologi orologi naturali” naturali<br />

• L’archeomagnetismo archeomagnetismo si basa sulla misurazione delle variazioni del<br />

campo magnetico terrestre, i cui valori rimangono fissati nell’argilla nell argilla<br />

cotta, al momento del raffreddamento.<br />

• Si usa soltanto per materiali che non siano stati spostati dopo la<br />

cottura [per esempio i mattoni con cui sono costruite le fornaci, fornaci,<br />

focolari e piani di cottura in genere, rocce e sedimenti di origine origine<br />

vulcanica, depositi argillosi combusti, carbonaie e calcare, edifici edifici<br />

incendiati]<br />

• [Si tratta di datazioni su base regionale che necessitano di dati dati<br />

di<br />

confronto. In Italia, al momento si dispone di informazioni atte alla<br />

calibrazione solo per gli ultimi due millenni, mentre i dati sono sono<br />

ancora scarsi per le cronologie avanti Cristo]<br />

• Per ulteriori approfondimenti, vedi<br />

http://www.arch.unipi.it/Arias/Materiali_Web/Archeomagnetismo/Dis<br />

http://www.arch.unipi.it/Arias/Materiali_Web/Archeomagnetismo/Di<br />

pensa%20UNIPI%202009-2010.pdf<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 08<br />

(Boato 2008)<br />

• Gli “orologi orologi naturali” naturali<br />

• <strong>La</strong> dendrocronologia consente di determinare l’anno l anno in cui è stato abbattuto<br />

l’albero albero da cui è stato ricavato il manufatto.<br />

• [I principi generali sono 3:<br />

- gli alberi, nelle regioni in cui vi è una netta distinzione tra la stagione estiva e<br />

quella invernale, producono un nuovo anello di accrescimento ogni ogni<br />

anno,<br />

facilmente visibile nella sezione trasversale del tronco;<br />

- alberi della stessa specie legnosa, viventi nella medesima area geografica,<br />

producono nello stesso periodo di tempo, serie anulari simili: infatti infatti<br />

lo<br />

spessore di questi anelli varia ogni anno a seconda delle condizioni condizioni<br />

climatiche;<br />

- è possibile confrontare le sequenze anulari di alberi vissuti nella nella<br />

stessa area<br />

geografica nello stesso periodo di tempo (cross ( cross-dating dating).] ).]<br />

- Per ulteriori approfondimenti, vedi:<br />

http://www.museocivico.rovereto.tn.it/laboratorio.jsp?ID_LINK=159&area=3<br />

http://www.museocivico.rovereto.tn.it/laboratorio.jsp?ID_LINK=159&area=3<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 08<br />

(Boato 2008)<br />

• Le “regole regole di tipo culturale” culturale<br />

• Le regole di tipo culturale non sono dettate dalla<br />

necessità. necessit<br />

• I manufatti antropici possono essere tutti uguali,<br />

ma più pi spesso variano in rapporto a fattori<br />

specifici che esprimono la cultura di coloro che li<br />

hanno creati.<br />

• Per i manufatti antropici non si individuano<br />

generi e specie, come avviene per piante e<br />

animali, ma si studiano le caratteristiche che<br />

distinguono o accomunano i manufatti stessi.<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 09<br />

(Boato 2008)<br />

• Le “regole regole di tipo culturale” culturale<br />

• [Cos Così, , classificazioni, tipologie e<br />

tassonomie dei manufatti antropici si<br />

baseranno sull’osservazione sull osservazione di un certo<br />

numero di individui, appartenenti a insiemi<br />

omogenei, in cui ricorrono caratteristiche<br />

comuni e confrontabili]<br />

confrontabili<br />

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<strong>La</strong> tipologia delle anfore di epoca romana elaborata da E. Dressel. Dressel.<br />

A ciascuna<br />

forma corrisponde un contenuto e un’epoca un epoca diversa di fabbricazione.


I metodi di <strong>datazione</strong> 10<br />

(Boato 2008)<br />

• Le “regole regole di tipo culturale” culturale<br />

• Quando si riesce a dimostrare che un<br />

detrminato “tipo tipo” è stato utilizzato/prodotto in un<br />

certo periodo di tempo – e non prima o dopo tale<br />

periodo - si può affermare che questo periodo<br />

coincide con la <strong>datazione</strong> del tipo stesso.<br />

• <strong>La</strong> classificazione tipologica diviene un vero e<br />

proprio strumento di <strong>datazione</strong> quando si riesce<br />

ad associare a ogni tipo un periodo d’uso. d uso.<br />

• Si ha allora quella che viene definita una<br />

“cronotipologia<br />

cronotipologia”.<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 11<br />

(Boato 2008)<br />

• Le “regole regole di tipo culturale” culturale<br />

• <strong>La</strong> <strong>datazione</strong> dei tipi deve essere sempre<br />

stabilita in base a elementi esterni alla tipologia<br />

stessa, in modo da evitare argomenti circolari o<br />

meri criteri evoluzionistici/stilistici.<br />

• Le tipologie sono spesso valide solo per le aree<br />

culturali dove i manufatti sono stati prodotti e per<br />

le zone dove eventualmente si possano<br />

riscontrare delle influenze [scambi di<br />

conoscenze, imitazioni]<br />

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Cronologie e tipologie<br />

• Nel 480-479 480 479 a.C. sull’Acropoli<br />

sull Acropoli<br />

di Atene vennero sepolti<br />

ritualmente statue ed ex voto<br />

che erano stati profanati a<br />

seguito della distruzione della<br />

città citt a opera dei Persiani.<br />

Questo contesto chiuso è noto<br />

con il nome di ‘colmata colmata<br />

persiana’ persiana e costituisce il<br />

termine di <strong>datazione</strong> per il<br />

momento di passaggio tra<br />

l’arcaismo arcaismo e l’et l età classica, in<br />

cui si afferma lo stile severo.<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 12<br />

(Boato 2008)<br />

• Validità Validit di una ‘cronotipologia<br />

cronotipologia’<br />

• Le probabilità probabilit di creare un sistema normativo<br />

valido sono tanto più pi alte quanto:<br />

- sono numerosi gli esemplari osservati<br />

nell’insieme nell insieme considerato;<br />

- sono numerosi gli esemplari datati;<br />

- [sono completi gli esemplari osservati e<br />

significativo il contesto da cui provengono, in<br />

relazione agli scopi che ci si prefiggono]<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 13<br />

(Boato 2008)<br />

• Validità Validit di una ‘cronotipologia<br />

cronotipologia’<br />

- Un fattore datante: facilmente individuabile e<br />

confrontabile con riscontri oggettivi (per esempio<br />

le qualità qualit dimensionali, come nel caso dei<br />

mattoni)<br />

- Più Pi fattori o caratteristiche datanti: sono<br />

significative ai fini di una riconoscibilità riconoscibilit certa<br />

soltanto nel caso siano associati in uno stesso<br />

esemplare [per esempio dimensioni, forma e<br />

caratteristiche delle argille che consentono di<br />

riconoscere i tipi ceramici]<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 14<br />

(Boato 2008)<br />

• Validità Validit di una ‘cronotipologia<br />

cronotipologia’: : variazioni e<br />

discordanze<br />

- Piccole variazioni dovute a imperfezioni di<br />

fabbricazione<br />

- Piccole variazioni dovute a maestranze diverse<br />

- Manufatti simili ma realizzati in modo più pi o meno<br />

accurato, presenti nello stesso areale<br />

- Presenza di tipi uguali o simili in periodi di tempo<br />

lontani<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 15<br />

(Boato 2008)<br />

• Validità Validit di una ‘cronotipologia<br />

cronotipologia’: : errori e disaccordi<br />

• Può capitare che le datazioni ottenute con metodi e<br />

tecniche diversi siano in disaccordo. Ciò può dipendere<br />

da vari fattori che generano errore, come accade nella<br />

teoria della misura.<br />

- Errori sistematici, dovuti a imperfezioni degli strumenti<br />

(una volta trovata la causa, sono facili da eliminare)<br />

- Errori grossolani, dovuti a impostazione sbagliata o<br />

distrazione o incompletezza dei dati (sono anch’essi anch essi<br />

facili da eliminare, purché purch si riesca a capire quale delle<br />

due o più pi datazioni fornite è la più pi probabile)<br />

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I metodi di <strong>datazione</strong> 16<br />

(Boato 2008)<br />

• Validità Validit di una ‘cronotipologia<br />

cronotipologia’: : soluzione dei<br />

disaccordi<br />

1. Considerare cosa viene datato [progetto, fabbrica,<br />

riuso, restauro]<br />

2. Considerare l’attendibilit l attendibilità dei vari metodi, in base a<br />

fonti documentarie, archeologiche o a tecniche<br />

archeometriche<br />

3. Considerare i fattori di alterazione, quali incendi,<br />

contaminazioni, reimpieghi di materiale o restauri<br />

“mimetici mimetici”<br />

4. Considerare il tipo di <strong>datazione</strong> che ciascun metodo<br />

fornisce, cioè cio calendariale, calendariale,<br />

per fasce cronologiche o<br />

con terminus post / a quo (limite dal quale) terminus<br />

ante / ad quem (limite entro il quale)<br />

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Disaccordi sulla <strong>datazione</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>datazione</strong> con la tecnica del Carbonio 14, eseguita contemporaneamente<br />

e indipendentemente da vari laboratori ha dato come risultato l'intervallo l'intervallo<br />

di<br />

tempo compreso tra il 1260 e il 1390,<br />

periodo corrispondente all’epoca all epoca da cui la sindone (come oggetto) è<br />

storicamente documentata.<br />

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Datare i laterizi 01<br />

(Boato 2008)<br />

• Tre strumenti:<br />

- Archeomagnetismo e termoluminescenza<br />

datano il materiale in sé s<br />

- Mensiocronologia data l’elemento l elemento finito<br />

(mattone o altro componente di dimensioni<br />

standardizzate)<br />

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Datare i laterizi 02<br />

(Boato 2008)<br />

• Reimpiego dei laterizi:<br />

- Riuso di pezzi interi [difficile da<br />

riconoscere, se i pezzi non sono<br />

defunzionalizzati]<br />

defunzionalizzati<br />

- Riuso di pezzi frammentari o frammenti<br />

[difficile da riconoscere]<br />

- Riuso di scarti [talvolta, impossibile da<br />

riconoscere]<br />

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Datare i laterizi 03<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-<br />

classica<br />

• Dal basso medioevo in poi, i mattoni sono<br />

prodotti in forma rettangolare e le<br />

dimensioni si assestano con lati uno<br />

doppio dell’altro dell altro (in genere, un piede per<br />

mezzo piede, ma l’ambito l ambito di variabilità variabilit è<br />

notevole)<br />

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Datare i laterizi 04<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-<br />

classica<br />

• Punto di partenza: rilevamento dei mattoni<br />

appartenenti a murature sicuramente<br />

datate, possibilmente incrociando dati<br />

provenienti dallo scavo stratigrafico e dalle<br />

fonti documentarie.<br />

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Datare i laterizi 05<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-<br />

classica<br />

1. Verificare l’applicabilit<br />

l applicabilità del metodo al<br />

contesto prescelto<br />

2. Creare le curve di riferimento<br />

(attualmente ci sono per Genova,<br />

Savona, Venezia, Milano, Parma,<br />

Bologna, Alessandria, Toscana)<br />

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Datare i laterizi 06<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-classica<br />

post classica<br />

• Procedimento:<br />

- va misurato un congruo numero di mattoni, almeno 20<br />

per ogni singola US - struttura;<br />

- la misurazione deve essere al millimetro, vanno quindi<br />

scartati tutti i mattoni che mostrano imperfezioni o che<br />

sono ricoperti da malta;<br />

- vanno misurati spessori e lunghezze o larghezze;<br />

- non vanno fatte selezioni arbitrarie;<br />

- si devono annotare le misure minime e massime in caso<br />

di irregolarità irregolarit del singolo mattone, come anche vanno<br />

annotati i colori differenti.<br />

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Datare i laterizi 07<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-<br />

classica<br />

• Al termine delle misurazioni, analizzare i dati<br />

medi: per il confronto fra varie murature vanno<br />

usati i valori medi (evidenziati dalle curve a<br />

campana o gaussiane) gaussiane<br />

• I dati devono essere analizzati da esperti:<br />

eventuali anomalie potrebbero inficiare i risultati,<br />

se non ben comprese; al contrario, potrebbero<br />

evidenziare più pi gruppi di mattoni appartenenti a<br />

epoche o produzioni differenti.<br />

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Datare i laterizi 08<br />

(Boato 2008)<br />

• Mensiocronologia, Mensiocronologia,<br />

mattoni di epoca post-classica,<br />

post classica,<br />

conclusioni<br />

• Metodo diretto a chiave locale<br />

• Non si può sapere in anticipo quale efficacia avrà avr in un<br />

areale ignoto<br />

• Alto costo iniziale in termini di lavoro, ma non di<br />

attrezzature<br />

• Basso costo di esercizio, una volta superata la fase<br />

iniziale<br />

• Datazioni piuttosto precise del tipo: anno X + o – n anni /<br />

dall’anno dall anno X all’anno all anno Y<br />

• Ma in dipendenza di: completezza della curva<br />

cronologica di riferimento; accuratezza delle misurazioni;<br />

esperienza dell’operatore<br />

dell operatore<br />

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Bibliografia di riferimento<br />

T. Mannoni, Mannoni,<br />

Metodi di <strong>datazione</strong> dell’edilizia dell edilizia<br />

storica, Archeologia Medievale, 11, 1984,<br />

pp. 396-403. 396 403.<br />

C.F. Giuliani, L’edilizia L edilizia nell’antichit nell antichità, , Roma<br />

2006.<br />

A. Boato, L'archeologia in architettura.<br />

Misurazioni, stratigrafie, datazioni,<br />

restauro, Venezia 2008.<br />

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