Gds_1 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
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e caratteri simbolici e spirituali che possono avere un<br />
riflesso proprio negli orientamenti...<br />
Il megalitismo dolmenico presenta in <strong>Sicilia</strong> poche<br />
decine <strong>di</strong> evidenze, a questo proposito osserviamo che,<br />
nel contesto nazionale, solo in Puglia e in Sardegna,<br />
aree geografiche, per le loro peculiarità sismiche poco<br />
colpite da intensi terremoti, sono ancora numerose le<br />
presenze <strong>di</strong> dolmen. Cre<strong>di</strong>amo, pertanto, che questo<br />
non sia solo una casualità. Sicuramente la <strong>di</strong>ffusa<br />
antropizzazione del territorio non ha favorito, in genere,<br />
la sopravvivenza <strong>di</strong> queste antichissime strutture,<br />
che peraltro, a <strong>di</strong>fferenza delle tombe ipogeiche presentano<br />
una notevole monumentalità e risultano, pertanto,<br />
più esposte a manomissioni e danneggiamenti<br />
talvolta irreparabili, che determinano la loro scomparsa<br />
dal territorio che li ha ospitato per migliaia <strong>di</strong> anni.<br />
La scoperta del megalito <strong>di</strong> contrada Galenzo Aquilea-<br />
San Giorgio è destinata ad incrementare ulteriormente<br />
il patrimonio archeologico della città <strong>di</strong> Sciacca, ma<br />
soprattutto potrà contribuire alla ricostruzione e datazione<br />
cronologica <strong>dei</strong> siti dolmenici in <strong>Sicilia</strong> ancora<br />
non ben definiti. Sono, infatti, limitati ad una decina i<br />
ritrovamenti <strong>di</strong> dolmen stu<strong>di</strong>ati e riconosciuti come tali<br />
finora in tutta l’isola. Nella parte occidentale ne sono<br />
stati in<strong>di</strong>viduati solo due, uno a Mura Pregne, alle pen<strong>di</strong>ci<br />
del monte Castellaccio (Termini Imerese) ed un<br />
altro a Sciacca in contrada Fimmina Morta ad un chilometro<br />
circa a Sud-Est del megalito in esame <strong>di</strong> cui<br />
solo oggi viene rivelata l’esistenza.<br />
Caratteri morfometrici del megalito<br />
Si accede al sito in oggetto dalla strada statale Sciacca<br />
– Agrigento, all’altezza dello svincolo che porta in<br />
contrada San Giorgio, da qui percorrendo una stradella<br />
laterale, all’incirca in corrispondenza <strong>di</strong> un cavalcavia,<br />
ci si immette in un’area che in modo <strong>di</strong>retto evidenzia<br />
la struttura arcaica megalitica. Il sito, che ospita<br />
il dolmen, si colloca in una ristretta area <strong>di</strong> circa 300<br />
mq <strong>di</strong> forma poligonale irregolare. Da Nord è limitato<br />
da una stradella privata che immette a circa 300 mt<br />
a costruzioni ivi presenti. Nel pianoro che delimita il<br />
sito in esame si <strong>di</strong>stinguono cinque corpi lapi<strong>dei</strong> ciclopici<br />
<strong>di</strong> calcarenite giallina in parte antropizzati la cui<br />
posizione relativa non sembra occasionale come a<br />
mostrare un unico contesto sepolcrale. Verso Est emerge<br />
un corpo con una forma a cupola, scavata in modo<br />
evidente nella sua parte Sud frontale, segue la struttura<br />
megalitica in oggetto, che per <strong>di</strong>mensioni e monumentalità<br />
emerge su tutti gli altri corpi presenti. Più ad<br />
Ovest affiora un megalito <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più ridotte, ma<br />
anche questo con evidenti segni e incavi scolpiti da<br />
antica mano. Un aspetto emblematico è tutto da investigare<br />
e la presenza <strong>di</strong> altri due megaliti <strong>di</strong> natura calcarenitica:<br />
il primo con una forma a stele, posto a circa<br />
6<br />
Fig. 3. Evoluzione antropica del sito.<br />
Fig. 4. Il “dolmen” sopravvissuto.<br />
<strong>2011</strong><br />
1990<br />
tre metri dal megalito principale con evidenti segni incisi.<br />
Il secondo costituisce, approssimativamente, uno <strong>dei</strong><br />
lati perimetrali, quello Ovest, <strong>di</strong> questa area: ha una<br />
lunghezza frontale <strong>di</strong> circa 5,00 metri, con chiare tracce<br />
scolpite in negativo <strong>di</strong> forma rotondeggiante, del<br />
tutto simili a quelli degli altri corpi litologici. Nel piedritto,<br />
lato Ovest, sono rilevabili due incisioni <strong>di</strong> circa<br />
60 cm paralleli con un’altra incisione trasversale, oltre<br />
1 • <strong>2011</strong><br />
gennaio-aprile<br />
g<strong>di</strong>S