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Gds_1 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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garantito da lehman brothers hol<strong>di</strong>ng<br />

che fino al giorno prima del<br />

fallimento era accre<strong>di</strong>tata <strong>di</strong> un<br />

rating altissimo (la tripla A). E che<br />

<strong>di</strong>re, poi, <strong>di</strong> parlamentari che<br />

riprendono le notizie errate e ne<br />

fanno interrogazioni in parlamento?<br />

Nulla, naturalmente, ai sensi<br />

dell’Art. 67 della costituzione “Ogni<br />

membro del parlamento rappresenta<br />

la Nazione…”, dunque ha il <strong>di</strong>ritto/dovere<br />

<strong>di</strong> presentare tutte le<br />

interrogazioni parlamentari che<br />

vuole, anche “…senza vincolo <strong>di</strong><br />

mandato”, come abbiamo visto <strong>di</strong><br />

recente. E allora mi trovo nella<br />

strana situazione <strong>di</strong> ringraziare il<br />

Senatore Lannutti per le due interrogazioni<br />

presentate e la stampa<br />

(sole e italia) - per averle riprese<br />

con grande enfasi perché così, contrariamente<br />

alla mia natura che è<br />

quella <strong>di</strong> lavorare per l’Ente piuttosto<br />

<strong>di</strong> occuparmi delle polemiche,<br />

ho dovuto rispondere ad ogni falsa<br />

affermazione che da meno <strong>di</strong> un<br />

anno infanga l’immagine dell’Ente.<br />

L’ho fatto sul sito dell’Epap. Prego<br />

i colleghi geologi siciliani <strong>di</strong> consultarlo.<br />

E voglio pure togliermi un<br />

altro sassolino: durante le elezioni<br />

le password, agli iscritti siciliani,<br />

sono arrivate in ritardo per via <strong>di</strong> un<br />

grave ritardo postale per il quale è<br />

stato avviato un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

rivalsa nei confronti delle poste;<br />

ebbene, qualcuno si chiede perché<br />

le password non sono state inviate<br />

(peraltro risparmiando) nello stesso<br />

plico contenente le schede elettorali<br />

che, invece, sono arrivate in<br />

tempo; rispondo rassicurandovi che<br />

non sono improvvisamente rimbecillito:<br />

ho già spiegato in una<br />

comunicazione sul sito che, mentre<br />

le schede le abbiamo inviate a cura<br />

dell’Epap, per intuibili motivi <strong>di</strong><br />

sicurezza, le password sono state<br />

costruite e confezionate in segretezza<br />

dalla società che si è occupata<br />

del voto elettronico, in un luogo<br />

assolutamente segreto che nessuno<br />

dell’Epap (men che meno il presidente)<br />

conosce e, naturalmente,<br />

sono state spe<strong>di</strong>te a cura della stes-<br />

g<strong>di</strong>S<br />

1 • <strong>2011</strong><br />

gennaio-aprile<br />

sa società, con procedure e tempi<br />

del tutto estranee all’Epap; la stessa<br />

lettera <strong>di</strong> accompagnamento<br />

dove si spiegavano le modalità, a<br />

firma del presidente dell’Epap era<br />

un formato pdf già firmato e fornito<br />

prima. La prima e unica volta<br />

che il sottoscritto ha visto una <strong>di</strong><br />

quelle buste è stata quando è arrivata<br />

(in ritardo) nel proprio stu<strong>di</strong>o e<br />

l’ha votata.<br />

Infine, a chi giovano tutte queste<br />

calunnie che sporcano l’immagine<br />

degli Enti <strong>di</strong> previdenza privati?<br />

È necessario chiederselo per non<br />

avere reazioni sproporzionate. Analizziamo<br />

i fatti.<br />

La crisi mobiliare ha colpito<br />

ogni stato, ente locale e organizzazione<br />

economica; anche gli Enti<br />

privati naturalmente, che sono state<br />

le prime vittime <strong>di</strong> un sistema bancario<br />

non sufficientemente controllato<br />

dagli stati. Orbene, nel nostro<br />

Paese, lo Stato non solo non <strong>di</strong>fende<br />

gli Enti con alcuna azione <strong>di</strong><br />

rivalsa giu<strong>di</strong>ziaria o extra giu<strong>di</strong>ziaria<br />

ma rivolge agli Enti stessi generiche<br />

raccomandazioni alla “prudenza”<br />

guardandosi bene, come del<br />

resto in passato, dal dare precise e<br />

cogenti <strong>di</strong>rettive su come investire<br />

e lasciando così intatta agli Enti la<br />

responsabilità <strong>di</strong> altre eventuali<br />

ripercussioni negative. Le conclusioni<br />

cui è giunta l’indagine conoscitiva<br />

della commissione bicamerale<br />

e cioè che le “casse <strong>di</strong> previdenza<br />

private non devono privilegiare<br />

la red<strong>di</strong>tività a qualunque<br />

costo: l’importante è preservare i<br />

patrimoni che sono finalizzati a<br />

pagare le pensioni degli iscritti”<br />

sono certamente con<strong>di</strong>visibili in<br />

termini <strong>di</strong> enunciazione <strong>di</strong> principio,<br />

ma non escludono che gli Enti<br />

previdenziali privati abbiano finora<br />

seguito il principio medesimo.<br />

Negli Enti ex d.lgs. 103/96 a contribuzione<br />

pura come l’Epap, ad<br />

esempio, abbiamo sempre seguito<br />

tale principio; anche perché <strong>di</strong><br />

eventuali plus valenze non sappiamo<br />

che farcene poiché, per legge,<br />

non possiamo usarle per impingua-<br />

re i montanti in<strong>di</strong>viduali e aumentare<br />

le pensioni. A noi basta, come<br />

prescrive la legge, ricapitalizzare<br />

annualmente i montanti della variazione<br />

me<strong>di</strong>a quinquennale del PIL<br />

nominale (che per l’anno in corso è<br />

precipitata all’1,79% contro il<br />

3,32% dello scorso anno). Né, tali<br />

eventuali plus valenze, possono<br />

servire per la sostenibilità, da questo<br />

punto <strong>di</strong> vista, infatti, tutti gli<br />

Enti ex 103 come l’Epap godono<br />

splen<strong>di</strong>da salute.<br />

Leggendo queste ed altre “raccomandazioni<br />

alla prudenza agli<br />

Enti <strong>di</strong> previdenza” non si può fare<br />

a meno <strong>di</strong> pensare ai titoli “derivati”<br />

che per <strong>di</strong>versi miliar<strong>di</strong> sono<br />

stati sottoscritti dagli enti locali,<br />

agli interventi a sostegno delle banche<br />

e degli stati in fallimento (Grecia<br />

– Irlanda … altri?) ed allo stesso<br />

PIL negativo prodotto nello<br />

scorso anno nel nostro paese per<br />

cui, per legge, abbiamo ricapitalizzato<br />

i nostri montanti <strong>di</strong> appena<br />

l’1,79% senza prospettive migliori<br />

per i prossimi anni poiché quel PIL<br />

negativo continuerà a “far me<strong>di</strong>a”<br />

ancora per quattro anni. Questo, il<br />

PIL negativo, è l’unico vero danno<br />

della crisi finanziaria sulle nostre<br />

pensioni e non l’hanno prodotto gli<br />

Enti <strong>di</strong> previdenza.<br />

Perché tutto ciò? Ma perché fa<br />

comodo scre<strong>di</strong>tare gli Enti <strong>di</strong> previdenza<br />

privati da quel virtuosismo<br />

amministrativo <strong>di</strong> cui finora la stessa<br />

commissione bicamerale per il<br />

controllo degli enti <strong>di</strong> previdenza<br />

ha dato ampio atto. Fa gioco ad un<br />

preciso ed antico <strong>di</strong>segno che ogni<br />

tanto fa capolino a prescindere dal<br />

colore <strong>dei</strong> governi: la statalizzazione<br />

degli Enti <strong>di</strong> previdenza privati;<br />

a questo punto “privati” della loro<br />

autonomia. La grave affermazione<br />

precedente è sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti,<br />

basta volerla vedere. S’inizia con<br />

l’inserire tra gli enti pubblici dell’elenco<br />

ISTAT della finanziaria. Si<br />

coinvolgono, dunque, gli Enti <strong>di</strong><br />

previdenza privati nella legge 122<br />

(la finanziaria <strong>di</strong> Luglio 2010) in<br />

due articoli (8 e 9) che riguardano il<br />

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